capitolo 2

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capitolo 2
Marketing Avanzato – anno accademico 2015-2016
Costanza Nosi
BISOGNO, MOTIVAZIONE E COINVOLGIMENTO
BISOGNO, MOTIVAZIONE E COINVOLGIMENTO
BISOGNO
MOTIVAZIONE
TENSIONE
COINVOLGIMENTO
BISOGNO
Una necessità, una vera e propria richiesta che
proviene dall’interno del nostro corpo e la cui
soddisfazione è necessaria per la sopravvivenza
o per mantenere un buon livello di equilibrio
psicofisico
BISOGNI INSODDISFATTI

Esempio cibo






Stomaco che «brontola»
Acquolina in bocca
…
Non sono il bisogno ma la manifestazione del suo stato
di insoddisfazione
I bisogni che conosciamo sono bisogni insoddisfatti
Se non percepiamo la tensione che ci porta a compiere
un acquisto, il bisogno esiste, ma il suo livello di
soddisfazione è sufficiente
BISOGNO E MOTIVAZIONE

L’esistenza di un bisogno insoddisfatto è la condizione
necessaria per la manifestazione della motivazione

Motivazione:



Vera e propria spinta ad agire finalizzata a un obiettivo
(soddisfare il bisogno)
Fattore dinamico del comportamento umano che attiva e
dirige l’organismo verso una meta
Concetto più complesso del bisogno (ha a che fare con
conoscenze presenti in memoria, valutazioni, implicazioni
comportamentali, ecc.)
MOTIVAZIONI


REATTIVA
Si manifesta in risposta a
uno stato psicologico di
tensione determinato
dall’inadeguata
soddisfazione del bisogno
Es. ho fame, mi attivo per
procacciarmi del cibo e
mangiare



PROATTIVA
Emerge a seguito di un
processo cognitivo
consapevole ed autonomo
Si identificano gli obiettivi,
da soddisfare, si decide su
quali concentrarsi, si
valutano le alternative, si
sceglie quella più adeguata
Esito di un processo di
pianificazione del
comportamento
SPIEGAZIONI NON ALTERNATIVE MA COMPLEMENTARI
MOTIVAZIONE E COINVOLGIMENTO

Può essere descritto in termini di importanza
che il bene oggetto riveste per l’acquirente:
 più
intensa la motivazione,
 più elevato è il coinvolgimento

Alcuni autori evidenziano che il coinvolgimento
può essere visto come la motivazione del
consumatore a ricercare informazioni sul
prodotto
BISOGNO-MOTIVAZIONE-COINVOLGIMENTO
CATENA MEZZI-FINI
LA METAFORA MECCANICA DEI BISOGNI
OLIO
Funzione
lubrificante
SPIA
È necessario
aggiungere olio
BISOGNO
LATENTE
PRIMA CLASSIFICAZIONE DEI BISOGNI
INNATI




ACQUISITI
Bisogni biologici e fisiologici
La loro soddisfazione è
necessaria per la
sopravvivenza
Detti anche primari o
fisiologici, sono dovuti a
caratteristiche comuni a
tutti gli individui
Non si differenziano in base
alle caratteristiche
sociodemografiche




Emergono dall’interazione
con l’ambiente sociale e
culturale
Prestigio, approvazione,
sicurezza, ecc.
Detti anche secondari o
psicologici
Sono diversi in funzione di
specifiche individuali e
esperienze soggettive
INTERAGISCONO TRA LORO
RELAZIONE COMPLESSA DA
PREVEDERE
BISOGNI E DESIDERI
BISOGNI


Sensazione che si prova
quando la soddisfazione
scende oltre un certo
livello
Fame, sete, necessità di
avere un abito nuovo, di
cambiare auto, ecc.
DESIDERI

Soluzioni possibili per
soddisfare il bisogno

Panino, Coca-Cola, abito
Mango o Prada, Toyota
Yaris o Mercedes
NON NECESSARIAMENTE AGLI STESSI BISOGNI CORRISPONDONO
SEMPRE I MEDESIMI DESIDERI!
BISOGNI EDONISTICI E UTILITARISTICI
EDONISTICI

Nel CB, ricerca del
piacere fine a se stesso

Modelli e scale per
valutare: abbigliamento
fashion, auto e accessori
di lusso, cibi esotici, ecc.
UTILITARISTICI

Nel CB, ricerca di un’utilità
che serve per un fine
pratico o strumentale

Modelli e scale per
valutare: forni a
microonde, PC, attrezzi per
giardinaggio, ecc.
VALE ANCHE PER L’ATTIVITA’ DI SHOPPING
BISOGNI ESISTENZIALI ED ESPERIENZIALI
ESISTENZIALI



Possono essere innati o
acquisiti ma sono finalizzati a
fornire utilità all’individuo e a
contribuire al suo equilibrio e
benessere esistenziale
Bisogno di mangiare, bere,
vestirsi, ecc.
Oggetto d’acquisto
strumentale alla soddisfazione
del bisogno
ESPERIENZIALI

Non finalizzati al
raggiungimento di obiettivi
specifici ma fini a se stessi

Sono attraenti e/o interessanti
in quanto tali

Attività intrattenimento

L’inattività porta spesso alla
malinconia e alla depressione
I SOLDI FANNO LA FELICITA’???
FELICITÀ E BENESSERE



Il paradosso di Easterlin o «paradosso della felicità»
(1974)
ricercando le ragioni per la limitata diffusione della
moderna crescita economica, evidenziò che nel corso
della vita la felicità delle persone dipende molto poco
dalle variazioni di reddito e di ricchezza.
questo paradosso si può spiegare osservando che,
quando aumenta il reddito, e quindi il benessere
economico, la felicità umana aumenta fino ad un certo
punto, poi comincia a diminuire, seguendo una curva ad
U rovesciata.
IL CONCETTO DI FLOW

Attività creative o ricreative






Musica, ascoltata o suonata
Sport, praticato o osservato
Gioco, cinema, letteratura, ecc.
Inducono nel soggetto uno stato di immedesimazione e
soddisfazione che migliora il suo stato d’animo e il suo
benessere
Alcune attività rendono le persone più soddisfatte che
l’acquisto stesso (es. cucinare)
Importanza dell’esperienza di consumo all’interno dei
contesti d’acquisto
GERARCHIE DEI BISOGNI: MASLOW
Hobby, viaggi, istruzione
Automobili, mobili, carte di
credito, negozi, club, liquori
Abbigliamento, prodotti di
bellezza, social network
Assicurazioni, sistemi d’allarme,
accantonamenti
pensionistici
Medicine, articoli di prima
necessità, prodotti generici
Bisogni di
realizzazione
Autorealizzazione,
esperienze di
arricchimento
Bisogni di stima
Prestigio, status,
realizzazione
Bisogni affettivi e di appartenenza
Amore, amicizia, accettazione da
parte degli altri
Bisogni di sicurezza
Sicurezza, riparo, protezione
Bisogni fisiologici
Acqua, sonno, cibo
STESSO COMPORTAMENTO PER SODDISFARE
BISOGNI DIVERSI
GERARCHIE BISOGNI: MURRAY 1/2

Lo stato emotivo interno dell’individuo corrisponde al
bisogno: l’individuo avverte una spinta che lo induce a
cambiare situazione (da soddisfacente a
insoddisfacente)

Spinte derivanti da:



Stimoli interni (psicologici)
Stimoli esterni (sociali o fisici)
Questa classificazione non prevede un ordine gerarchico
valido in assoluto, la gerarchia dipende dalla personalità
e dall’esperienza dell’individuo (soggettività)
GERARCHIE BISOGNI: MURRAY 2/2
BISOGNI
DEFINIZIONI
Umiliazione
Sottomissione agli eventi esterni e disponibilità ad accettare critiche,
disapprovazione, punizioni. Rassegnazione al destino
Riuscita
Svolgere compiti difficili. Dominare l’organizzazione e la creazione di
oggetti e idee. Superare ostacoli e raggiungere standard di vita elevati
Aggressività
Opporsi agli altri, combattere e assegnare punizioni
Autonomia
Essere libero e indipendente di comportarsi nei modi suggeriti
dall’istinto. Sentirsi inattaccabile e irresponsabile
Sesso
Creare, stabilire e mantenere relazioni erotiche con i partner
Sicurezza
Cercare la complicità e il supporto affettivo dei propri simili. Ricercare
protezione, amore, consigli
Comprensione Domandare e rispondere a domande generali. Interesse per le teorie.
Pensiero speculativo
GERARCHIE BISOGNI: MCGUIRE 1/3
Più recente, anni ‘70
 Compie una suddivisione dei bisogni che rileva nel
campo della comunicazione di massa:


Bisogni interni: riguardano la relazione individuoambiente, a prescindere dalla relazione con altri
individui e col sistema sociale

Bisogni esterni: dovuti alle relazioni che l’individuo
instaura con le altre persone e con le diverse
componenti del sistema sociale
GERARCHIE BISOGNI: MCGUIRE 2/3 – BISOGNI
INTERNI, NON SOCIALI
BISOGNI
DEFINIZIONI
Consistenza
Equilibrio e coerenza tra atteggiamenti e comportamenti
Causalità
Identificare le cause degli eventi che coinvolgono l’individuo
Interpretazione
Individuare simboli e criteri per interpretare gli eventi esterni
Indipendenza
Sentirsi liberi e indipendenti
Utilità
Impiegare l’ambiente come una fonte di risorse e soluzioni
per i problemi della vita di tutti i giorni
Riduzione della tensione
Ridurre al minimo le fonti di tensione derivanti da una scarsa
soddisfazione dei propri bisogni
GERARCHIE BISOGNI: MCGUIRE 3/3 – BISOGNI
ESTERNI, SOCIALI
BISOGNI
DEFINIZIONI
Auto espressione
Impressionare gli altri e farsi riconoscere
Difesa dell’ego
Proteggere la propria identità e la propria personalità
Assertività
Aumentare la propria autostima
Rinforzo
Comportarsi in modo da ricevere ricompense
Affiliazione
Creare e mantenere relazioni soddisfacenti con gli altri
Identificazione
Elaborare ruoli e modalità di espressione per manifestare all’esterno
il proprio concetto di sé
Imitazione
Basare i propri comportamenti su quelli altrui
1. CARATTERISTICHE COMUNI AI 3 APPROCCI
1.
Bisogni individuali/bisogni sociali:
a)
b)
alcuni bisogni sono prettamente individuali,
interessano le interazioni dell’individuo con
l’ambiente, senza intervento di altre persone o
gruppi.
altri bisogni presuppongono un’intensa e
significativa interazione sociale, ovvero emergono
e possono essere soddisfatti solo attraverso le
relazioni con gli altri
2. CARATTERISTICHE COMUNI AI 3 APPROCCI
2.
Il ruolo del tempo:
a)
b)
c)
d)
I bisogni si evolvono nel corso del tempo a seguito
delle esperienze che matura il consumatore
Questo processo dà luogo ad un incremento
progressivo del numero di bisogni da soddisfare
Maggiore varietà e variabilità
Molto spesso dà luogo alla modificazione
dell’ordine di priorità con cui i bisogni sono
soddisfatti
3. CARATTERISTICHE COMUNI AI 3 APPROCCI
3.
Breve termine e ordine gerarchico dei bisogni:
a)
b)
c)
Nel breve termine, il consumatore possiede un ordine
gerarchico in base al quale possono essere classificati
i bisogni
Ogni singolo individuo costituisce un caso a sé,
soprattutto se si considera come un potenziale
acquirente in una situazione specifica
È possibile che gli individui (o gruppi) presentino
logiche di ordinamento diverse, che poi conducono a
comportamenti sensibilmente differenti
4. CARATTERISTICHE COMUNI AI 3 APPROCCI
4.
Più bisogni differenti in simultanea:
a)
b)
c)
Molto spesso il consumatore cerca di soddisfare
più bisogni contemporaneamente
I bisogni sono spesso associati tra loro
La selezione dell’alternativa costituisce un modo
per soddisfare più bisogni allo stesso tempo
5. CARATTERISTICHE COMUNI AI 3 APPROCCI
5.
Implicazioni per la motivazione:
a)
b)
La rilevanza dei bisogni si ripercuote sulla
motivazione che, a sua volta, ha un’influenza sul
comportamento posto in essere
Rilevanza di questa relazione per le politiche di
marketing
6. CARATTERISTICHE COMUNI AI 3 APPROCCI
6.
Rilevanza bisogno e coinvolgimento
a)
b)
A prescindere dalla gerarchia in termini di
motivazioni, il bisogno rileva sul coinvolgimento
Quanto più il consumatore ritiene importante un
bisogno, tanto più è probabile che si senta
coinvolto nella tipologia di prodotto considerata
più idonea a soddisfarlo
LA MOTIVAZIONE: DUE CONDIZIONI EMPIRICHE
Reazioni automatiche e
routinarie


Sensazione che si prova
quando la soddisfazione
scende oltre un certo livello
Esiste uno schema di
comportamento consolidato
che dà avvio all’immediata
selezione di una linea di
condotta
Reazioni pianificate

Soluzioni possibili per
soddisfare il bisogno

Lo stimolo che si presenta al
consumatore è di natura
occasionale e/o complessa

Il processo decisionale risulta
lungo e articolato
LA MOTIVAZIONE
Spinta in base alla quale il consumatore,
riconosciuto un bisogno non adeguatamente
soddisfatto, si comporta in modo da soddisfarlo

Si descrive in termini di:
 Energia
e
 Direzione del comportamento
ENERGIA



Il consumatore percepisce uno stato di tensione tra
quello che ha e quello che vorrebbe
Tanto maggiore è la differenza percepita tra i due stati,
tanto maggiore è l’energia che alimenta la motivazione
Si misura in base all’intensità della reazione che
l’individuo manifesta quando sente il bisogno
insoddisfatto:


Velocità con cui si attiva
Ammontare di tempo, risorse cognitive e denaro che investe
nella ricerca della soluzione
DIREZIONE

La motivazione si caratterizza per la direzione in
cui viene incanalata
Desideri
 Obiettivi da soddisfare

La formalizzazione e la consapevolezza
nell’identificazione della direzione da seguire
variano in base ai prodotti
 Può essere definita come il motivo vero e proprio
alla base del comportamento
 Esempi: novità, mobilità sociale, solidarietà, ecc.

SPINTA E MOTIVO
SPINTA



Concetto generale
Può essere spiegato in
termini di intensità ma non
di contenuto
Può dare indicazioni
sull’urgenza e sulla
pressione in base alle quali
il consumatore vuole
soddisfare il bisogno
MOTIVO


Campo di analisi ampio che
consente di scendere nel
dettaglio dei processi
cognitivi del consumatore
Permette di capire quali sono
le modalità con cui il
consumatore risolve il
problema:




Quale prodotto
Quale punto vendita
Quale marca
…
MOTIVI E INDIVIDUI
COMPRA
NON COMPRA
Comportamenti diversi
Motivi diversi
COMPRA
COMPRA
Comportamenti uguali
Motivi diversi
CONFLITTO MOTIVAZIONALE

I consumatori sono spinti da una molteplicità di
motivazioni nella soddisfazione dei bisogni
 Motivazioni
coerenti: scelta semplice (gusti di
gelato, caffè o tè, ecc.)
 Motivazioni contrastanti: scelta difficile, il
consumatore si trova motivato ad agire in direzioni
contrastanti

Frustrazione: reazione emotiva di segno
negativo che si verifica quando il
comportamento del consumatore è ostacolato
1 CONFIGURAZIONI CONFLITTO MOTIVAZIONALE

Positivo-positivo
 Il
consumatore percepisce due spinte in direzioni
diverse, alternative tra loro ma egualmente
desiderabili
 2 menù al ristorante, 2 località di vacanza
alternative, 2 regali diversi per il compleanno
 La frustrazione nasce dal non poterle avere
entrambe (necessità di operare una scelta)
2 CONFIGURAZIONI CONFLITTO MOTIVAZIONALE

Positivo-negativo
 Il
consumatore percepisce due spinte in direzioni
diverse, una desiderabile ma collegata a un’altra
con esiti negativi
 Mangiare la cioccolata (buona ma fa ingrassare),
comprare un abito di marca (bello ma dal prezzo
elevato)
 La frustrazione nasce dal non poter soddisfare il
bisogno o dal soddisfarlo ma ad un costo elevato
3 CONFIGURAZIONI CONFLITTO MOTIVAZIONALE

Negativo-negativo
 Il
consumatore percepisce due spinte in direzioni
diverse, entrambe negative, tra le quali deve
comunque fare una scelta
 Non trovare la marca preferita in un negozio,
soluzioni: scegliere marca alternativa, rimandare
l’acquisto, cambiare negozio
 La frustrazione nasce dal dover effettuare una
scelta che comunque non corrisponde a quella
preferita
PERCHÉ ESISTE IL COINVOLGIMENTO?
1.
Quanto più un prodotto o una situazione sono
collegati ai valori o al concetto di sé
dell’individuo, tanto maggiore è il
coinvolgimento (means-end chain)
2.
Il coinvolgimento può emergere in risposta a
un elevato livello di spinta dovuto alla
motivazione
CATENA MEZZI-FINI
UN ESEMPIO …
ARTICOLO DA LEGGERE
Reynolds T.J. E Gutman J.
 Laddering theory, method, analysis, and
interpretation
 Journal of Advertising Research, 1988 vol: 28
issue:1 pp. 11-31

COINVOLGIMENTO
Importanza che il consumatore attribuisce a un oggetto,
un’azione o un’attività
DIMENSIONE AFFETTIVA

Relazione forte (qualche
volta maniacale) che lega il
consumatore al proprio
smartphone, la passione
verso un programma
televisivo, il tifo per la
propria squadra di calcio,
ecc.
DIMENSIONE COGNITIVA

Attenzione per le
caratteristiche funzionali dei
prodotti, per esempio le
prestazioni del portatile che
viene usato per finalità
professionali
COINVOLGIMENTO DUREVOLE E SITUAZIONALE
DUREVOLE



SITUAZIONALE
Attenzione elevata e non
transitoria nei confronti di
un prodotto
Processi cognitivi e
comportamenti articolati,
complessi e formalizzati

Appassionati di orologi,
prodotti gastronomici
tipici, ecc.


Attenzione momentanea
prestata al prodotto e alle
condizioni di contesto
Decisioni e comportamenti
sono più istintivi e meno
articolati
Vediamo passare il nostro
modello di auto preferito,
dobbiamo comprare un
abito per un matrimonio
RILEVANZA INTRINSECA E SITUAZIONALE
INTRINSECA



Correlata alla conoscenza
che il consumatore ha del
prodotto immagazzinata
nella propria memoria
Questa conoscenza si
accumula con esperienza
diretta o indiretta col
prodotto
Se questa conoscenza è
attivata nella decisione, il
consumatore è coinvolto
SITUAZIONALE

Dipende:


Dalle caratteristiche del
prodotto che assumono
rilevanza perché componenti
di contesto (pubblicità,
promozioni, ecc.)
Dalle caratteristiche del
contesto fisico e sociale in
cui si colloca l’atto
d’acquisto (shopping da soli
o in compagnia, città o fuori,
ecc.)
LA CALDAIA
Quanti di noi sono particolarmente interessati
all’acquisto di una caldaia? Quanto siamo
coinvolti?
ALTRI OGGETTI DI COINVOLGIMENTO
Persone che direttamente o indirettamente
partecipano all’acquisto (familiari, fidanzati, ecc.
cosiddetti referenti chiave)
 Oggetti (diversi da prodotti): spot pubblicitari,
cartelloni, jingle, ecc.
 Persone: commessi dei negozi, opinion leader,
ecc.
 Ambienti: automobili, case, ambiente naturale,
importanti per il consumatore
 Attività e comportamenti: sport preferito, lavoro,
hobbies, ecc.

SCHEMA DI SINTESI