Il fenomeno turistico delle seconde case

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Il fenomeno turistico delle seconde case
SECONDE CASE, UN FENOMENO TURISTICO
Un’offerta ricettiva imponente che apre prospettive al territorio
• I perché di una ricerca
Tra le attività del 2008 a supporto del raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico
Regionale per il Turismo è stata realizzata dall’area Market Research & Statistics (Osservatorio
Turistico) all’interno della struttura di Sviluppo Piemonte Turismo l’analisi del fenomeno delle
abitazioni dette “seconde case” che, secondo i dati resi disponibili dall’ultimo Censimento
ISTAT, si confermano numericamente elevate sia confrontando il dato sul totale delle abitazioni
presenti in Piemonte, sia rispetto allo stesso dato delle altre regioni italiane.
All’interno del settore turistico piemontese questa risorsa rappresenta una sempre più
interessante alternativa alla ricettività alberghiera ed extra-alberghiera. L’analisi del fenomeno
dell’utilizzo turistico delle abitazioni private del Piemonte, avviata in accordo con l’Assessorato
al Turismo e in collaborazione con ISNART, serve a valutarlo numericamente, a definire il grado
di utilizzo delle abitazioni e ad analizzare i comportamenti di domanda e di spesa turistica
correlata, integrando il quadro statistico dei flussi turistici regionali.
• Le fasi del progetto ed il metodo
Indagine numerica, definizione del grado di utilizzo e dei flussi turistici collegati, studio del
mercato immobiliare regionale e analisi di questionari mirati alle categorie coinvolte sono state
le cinque le fasi progettuali, che si concluderanno in seguito con la rimodulazione dei calcoli
delle presenze turistiche alla luce di dati di cui ad oggi – senza un’accurata indagine - non era
possibile tenere conto.
Importante sottolineare quale sia stata la metodologia messa in campo: a partire dall’indagine
estesa alle aree socio-demografica, dell’industria turistica dell’ospitalità e di mercato. Le
ricognizioni puntuali, effettuate in varie stagioni dell’anno e sui 3 prodotti montagna, collina e
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lago, hanno coinvolto 2.000 turisti in loco, con l’obiettivo di indagare i comportamenti e le
modalità di utilizzo delle seconde case a fini turistici; 200 gli intermediari immobiliari
interpellati sulle caratteristiche di questo circuito di ospitalità parallela e le sue dinamiche; 88 i
Comuni coinvolti nella fase del dimensionamento del patrimonio abitativo non occupato dai
residenti
• Cosa sappiamo oggi delle “seconde case” e dei loro frequentatori
Lo studio ha evidenziato che nel 2007 le abitazioni vacanza in Piemonte erano 258.619, di cui
188.453 (72,86%) collocate in montagna, 41.945 sui laghi (16,21%) e 28.221 nella zona delle
colline (10,91%). In generale, quasi 7 case su 10 sono utilizzate dagli stessi proprietari, con
una media di 63 giorni di occupazione in inverno e 74 in estate
Sul fronte montano le motivazioni dell’uso di queste abitazioni per le vacanze confermano che
d’inverno si sceglie la seconda casa per praticare lo sci ed in estate le escursioni, evidenziando
come il periodo estivo in montagna venga considerato ideale per i bambini e come prevalga
sempre un target decisamente familiare, al contrario delle zone laghi e colline che vedono una
frequentazione soprattutto di coppie. Pochi utilizzano tour operator o agenzie, se non per
l’estate (5,90% per la montagna, 2,80 per i laghi e 1,40 per la collina) mentre internet incide
maggiormente ed interviene per la scelta tramite le offerte promozionali anche per le feste di
fine anno sulla neve. L’auto è in ogni caso il mezzo privilegiato per raggiungere ogni tipo di
località.
Quello delle seconde case, come noto, si configura decisamente come un turismo di prossimità,
specie nella stagione estiva: 65% piemontesi, 20% lombardi e quasi 10% liguri; il giudizio
qualità prezzo è sempre medio/alto, con un’ottima valutazione della qualità del mangiare e del
bere ma anche del costo dell’alloggio. Perché si utilizzano la seconda casa o l’appartamento in
affitto? Maggiore autonomia rispetto ad altre sistemazioni, innanzitutto, ma anche convenienza
economica, e la prenotazione si fa in genere direttamente con il proprietario dopo aver ricevuto
l’informazione da amici o parenti.
In montagna si spende mediamente di più che nelle altre zone. In inverno 48 € per il viaggio,
38 al giorno per l’alloggio, 77 al giorno per il pacchetto tutto compreso e 36 al giorno per le
spese extra, dove gli acquisti più diffusi sono quelli per i beni alimentari in negozi e
supermercati, senza però trascurare il fatto che tre quarti di questi villeggianti si concedono
anche pasti fuori, in ristoranti e pizzerie, con una spesa media di 23 € a persona; il 30% sborsa
circa 36 € al giorno per l’uso di impianti sportivi.
In estate il viaggio incide in media per 30 €, 20 al giorno per l’alloggio, 27 al giorno per il
pacchetto e 26 per le spese extra. L’esborso in questa stagione è più contenuto e si acquistano
maggiormente prodotti tipici alimentari e souvenir, ma lo sport è ancora l’attività ricreativa per
la quale si spende di più nel corso della vacanza.
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• Focus sulle Alpi dell’Alta Valsusa
Nel territorio “ex Montagne Olimpiche”, in una panoramica generale dove il 72,8% delle
seconde case è di proprietà, il 20,5% in affitto e il 6.7% in affitto in residence, si noti che 3
vacanzieri delle seconde case su 10 sono in affitto e che oltre il 90% dei proprietari non ha mai
affittato la propria seconda casa. La spesa è inoltre così ripartita: 30 € al giorno per l’alloggio,
44 € per il viaggio a/r e 30 € al giorno per gli extra.
• Focus montagna Valsesia
In una panoramica generale dove il 58,6% delle seconde case è di proprietà, il 35,2% in affitto
e il 6.2% in affitto in residence, si noti che: 4 vacanzieri delle seconde case su 10 sono in
affitto e che circa l’80% dei proprietari non ha mai affittato la propria seconda casa. La spesa è
inoltre così ripartita: 25 € al giorno per l’alloggio, 37 € per il viaggio a/r e 25 € al giorno per gli
extra.
• Focus montagna provincia di Cuneo
In una panoramica generale dove il 47,7% delle seconde case è di proprietà, il 45,2% in affitto
e il 7,1% in affitto in residence, si noti che: più di 5 vacanzieri delle seconde case su 10 sono in
affitto e che oltre il 90% dei proprietari non ha mai affittato la propria seconda casa. La spesa è
inoltre così ripartita: 36 € al giorno per l’alloggio, 30 € per il viaggio a/r e 50 € al giorno per gli
extra.
• Il punto di vista degli intermediari
Agli operatori immobiliari – probabilmente influenzati dall’andamento congiunturale - il trend
del mercato per la montagna non appare ottimistico, quadro che rende ancor più necessaria
una riqualificazione dell’offerta. Il 15% prevede un aumento della domanda, il 21% crede in
una sostanziale stabilità e il 60% in una diminuzione. Rimangono dunque aperti alcuni vecchi
ma sempre validi argomenti: in bassa stagione oltre metà delle case rimangono sfitte e
comunque meno di 2 intermediari su 10 abbassa i prezzi.
Nel 2007 si sono stimate, nelle sole località di montagna, quasi 223 mila abitazioni non
occupate e di queste l’84,5% (188 mila alloggi) sono destinate a vacanza.
• Conclusioni e prospettive
Dai dati emerge comunque che la spesa del turista in seconda casa non è affatto trascurabile e
che dunque le località piemontesi presentano un’offerta potenziale decisamente interessante.
Sull’esempio di Svizzera, Francia e Austria sarebbe possibile puntare allo sviluppo del mercato
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delle seconde case attraverso strategie di modernizzazione e qualificazione dell’offerta, ad
esempio attivando marchi di qualità e promo-commercializzazione dell’offerta ma anche
creando servizi specifici sul target di domanda: famiglie con bambini in montagna e coppie ai
laghi e in collina.
In vista di questi traguardi, il prossimo obiettivo sarà il dimensionamento dei turisti che
utilizzano le “seconde case”: non solo per valorizzare la capacità di attrazione turistica di
ciascun territorio e dell’intera regione ma soprattutto per permettere agli operatori pubblici e
privati una corretta attività di pianificazione turistica, territoriale e sociale.
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