Attacchi velenosi e carte bollate
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Attacchi velenosi e carte bollate
42 Latina Il giornale di GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2016 Fondi Monte San Biagio Itri IL RISTORANTE A MONTE SAN BIAGIO Chiesto il dissequestro in aula Le Pantanelle, parere favorevole del pm per l’uso della sala Udienza istruttoria ieri mattina per il processo relativo alle modifiche effettuate sul ristorante Le Pantanelle di Monte San Biagio, che si è conclusa con la richiesta dell’av vocato Giulio Mastrobattista di dissequestro o in alternativa dell’utilizzo della struttura. Il pubblico ministero Cristina Pigozzo ha dato parere favorevole all’uso e i giudici del collegio di Latina si sono riservati. Nonostante il collegio fosse composto da giudici diversi rispetto a quello che dovrà poi esprimersi, l’avvocato ha dato il consenso ed è stato possibile ascoltare alcuni testimoni. Per oltre un’ora ha parlato l’ispettore del Nipaf Stefano Giulivo che ha riferito ELEZIONI A ITRI delle indagini e di come erano arrivati a considerare gli ampliamenti del ristorante della moglie del sindaco di Monte San Biagio Federico Carnevale, illegittimi. Gli investigatori della Forestale, portarono avanti gli accertamenti che ad aprile 2014 fecero scattare il primo sequestro. Secondo le indagini svolte l’ampliamento di 187 metri quadrati in cemento, con copertura in legno, utilizzato come sala ristorante e la piscina non sarebbero leciti perché rilasciati in zona agricola, e rilasciati all’epoca in cui l’attuale primo cittadino – comunque mai sfiorato dalle indagini - era assessore all’Urbanistica. Nel 2010 fu il sostituto procuratore Giuseppe Miliano a chiedere e ottenere dal gip Guido Marcelli il sequestro della struttura. I sigilli furono revocati dal Tribunale del Riesame di Latina secondo il quale c’era sì il reato, ma non il “periculum in mora”. La Cassazione invece annullò il dissequestro, accogliendo il ricorso nel frattempo presentato del dottor Miliano. Per questo ora sono sul banco degli imputati la titolare de “Le Pantanelle”, Erica Parisella, e Tiziana Di Fazio e Ivo D’Ettorre, rispettivamente responsabile dell’ufficio tecnico comunale e progettista delle opere sequestrate. Si.Co. Ascoltato per oltre un’ora un ispettore del Nipaf Inascoltati gli appelli di Don Guerino a riportare il confronto alla pacatezza Attacchi velenosi e carte bollate Da una parte accordo per salvare Punta Cetarola, dall’altra scontro tra Palazzo e Fargiorgio di ORAZIO RUGGIERI Altro che confronto civile. A Itri la campagna elettorale ha toccato un livello di acredine anche personale mai visto. E’ rimasto inascoltato l’appello del parroco don Guerino a riportare i termini del confronto nella dialettica corretta. L’unico episodio dall’aspetto positivo è rappresentato dall’accordo a non intervenire urbanisticamente nella zona di Cetarola, tra Itri e Sperlonga, firmato da Luca Iudicone e Osvaldo Agresti, candidati per CambiAmoItri e M5S. Nessuna adesione, da Fargiorgio e Palazzo, alla proposta lanciata da Iudicone. Per il resto, l’escalation della polemica ha registrato uno scontro tra la lista Palazzo e quella di Fargiorgio. La prima addebitava al Agresti interviene con un video sulla parcella contestata dell’avvocato candidato g secondo l’esosità della parcella presentata dallo studio associato dove opera il candidato sindaco che aveva assistito legalmente il Iudicone e Agresti firmano il patto per Cetarola comune nella vicenda degli swap, una operazione piuttosto complessa che vide coinvolti, nel 2007, molti comuni italiani, con perdite economiche considerevoli. Da parte sua Fargiorgio aveva controbattuto affermando che, senza il suo provvidenziale inter- vento, le casse comunali sarebbero andate incontro al default, per cui la sua azione è solamente meritoria. Sentitosi chiamato in causa, perché sindaco a quel tempo, Giovanni Agresti è intervenuto nella querelle tirando in ballo “Il Sole 24 Ore”, definito la “Treccani dell’economia”. “E’ vero che molti comuni italiani –ha esordito Agresti- hanno subìto perdite ingenti, ma, secondo “Il Sole 24h”, un comune toscano, con 10.000 euro, e Itri, con ben 300.000 euro, hanno registrato documentati guadagni dall’operazione. Per questi motivi, supportato anche dal parere dell’allora segretario comunale, non ho mai voluto firmare il pagamento della parcella di Fargiorgio, cosa che oggi, libero da qualsiasi impegno elet- torale, voglio ribadire a beneficio della popolazione contribuente e della Verità”. L’altro episodio di intolleranza ha visto l’azione di alcuni abitanti che hanno fatto sparire, per poi distruggerle, le copie del mensile “Gazzetta degli Aurunci”, stampato a Itri e distribuito sempre gratuitamente da 26 anni. Secondo molti a dar fastidio sarebbe stato l’articolo in prima pagina a firma del suo editore, Giovanni Meschino, il quale non avrebbe espresso giudizi positivi sulla composizione “adeguatamente allargata” di una lista che concorre a Itri. Il caso ha, di conseguenza, provocato una comprensibile curiosità che sta ora portando i lettori a leggere l’articolo sull’edizione on line de La Gazzetta degli Aurunci. LE PROPOSTE DEL SOCIALISTA RIZZI PER IL SAN GIOVANNI DI DIO “Ospedale, ci vuole un fronte politico” “L’ospedale di Fondi è da salvare. Tutti lo dicono, nessuno si impegna. Si è persa la cognizione dell’obiettivo, il problema è ormai inflazionato”. Parole del segretario del Psi della Piana, Filiberto Rizzi, tornato ancora una volta sul lento declino del “San Giovanni di Dio”. Un gigante malato per il quale i socialisti dicono di avere “soluzioni nuove e risolutive”. Rizzi è convinto che per risollevare in qualche modo le sorti del nosocomio basti davvero poco: il coinvolgimento di partiti e gruppi organiz- zati “in qualità di reali rappresentanti del popolo che vota”; la successiva formulazione di un documento attestante la “volontà politica” degli estensori e “i metodi per il suo raggiungimento”; l’invio del carteggio, attraverso i rispettivi rappresentanti regionali, per avviare una discussione ad hoc alla Pisana. Praticamente il medesimo percorso, arenatosi all’ultimo passaggio, in Regione, predisposto più volte all’unanimità dalle forze in consiglio comunale. Eppure, per Rizzi, ben distan- te: “Credo che il significato sia completamente diverso”. L’obiettivo, quantomeno quello iniziale, del documento condiviso al di fuori dell’assise auspicato dai socialisti? “L’individuazione dello schieramento politico di Fondi che è veramente per la difesa dell’ospedale e di quelli che si accontentano delle effimere promesse offensive e umilianti”, ha affermato Rizzi. “Questi dovranno rispondere nella storia futura della perdita dell’ospedale”. M.M. g Filiberto Rizzi, segretario del Psi fondano