ACCESSO ALLA VERITÀ di CIANCIARUSO Daniele, MORETTI

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ACCESSO ALLA VERITÀ di CIANCIARUSO Daniele, MORETTI
classe 3^ B Primaria
Alunni: Cianciaruso Daniele Moretti Fabio Traetta Pierluigi Pacente Silvia
ACCESSO ALLA VERITÀ
Giallo & mistero
ACCESSO ALLA VERITÀ
incipit
La notizia si è sparsa in un baleno: il silenzioso ometto che tutti nel piccolo paese
di montagna avevano soprannominato “ il pittore della domenica" è stato trovato
morto per il cattivo funzionamento della caldaia del termosifone. Nessuno lo
conosceva quando, qualche tempo prima, aveva preso in affitto una casetta ai
margini del bosco. Lo si vedeva fuori solo ogni tanto, col cavalletto e la cassetta dei
colori, a dipingere il paesaggio.
Fiamma, dieci anni, disordinata chioma rossa e carattere deciso, e Martino, il suo
amico timido e imbranato, entrambi con la fissa delle storie misteriose, quando il
pittore era arrivato in paese si erano convinti che avesse qualcosa da nascondere e,
sentendosi abili investigatori, avevano cominciato a tenerlo d'occhio. Erano riusciti
anche a scambiare qualche parola con lui, quando lo avevano visto discutere nel
bosco con un misterioso signore.
- Com'é possibile che sia morto perché non funzionava la caldaia? - dice Martino a
Fiamma mentre escono da scuola - Ma se ieri ho visto davanti al suo cancello un
furgoncino con su scritto manutenzione caldaie! - Sei sicuro di aver visto scritto proprio così, quattrocchi? - , chiede il solito Alberto
con la sua aria dispettosa.
- Certo che è sicuro, lui almeno sa leggere! - , taglia corto Fiamma, dando
un'occhiataccia a quel bullo e trascinando via il suo amico. E subito gli chiede: Davvero hai visto il camioncino della manutenzione? - Sì che l'ho visto! Per questo non ci credo che sia morto per disgrazia... - Allora pensi che qualcuno lo abbia fatto fuori? - Non lo sapremo mai... - Martino, sai che ti dico? - Fiamma gli si pianta battagliera davanti: - Lo
scopriremo noi! - Sei forse impazzita? – chiede Martino sgranando gli
occhi.
- Che razza di investigatori siamo se abbiamo paura
di seguire il nostro istinto? E poi, non sei stato
proprio tu a dire che non è stata una disgrazia?
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Stanotte entreremo nella casetta! – afferma decisa Fiamma.
- Cosa racconterai a tua madre? Ed io cosa racconterò alla mia quando mi
beccherà ad uscire furtivamente di casa? Lo sai che mia madre sembra avere
una specie di radar per scoprire le cose che tento di nasconderle! – dice Martino
tentando di convincere Fiamma a non portare avanti il suo piano investigativo.
- Diremo loro che io dormo da te e tu da me. Lo sai che non controllano mai! –
suggerisce candidamente la bambina scuotendo i riccioli rossi.
- Lo so, lo so, passeremo un sacco di guai e sarà solo colpa tua! Sei sempre la
solita testarda ed io continuo a darti corda! –
afferma Martino, ormai rassegnato.
- Bene! Ci vediamo qui al tramonto e appena fa
buio andiamo alla casetta. A stasera. – lo saluta
Fiamma.
Quella sera i due amici si avvicinano furtivamente
alla casetta del morto cercando il miglior modo
per sgattaiolare all’interno. C’è una finestra sul
retro che è stata lasciata socchiusa e la utilizzano per
entrare. Hanno portato le loro torce a pile, ma
non fanno in tempo ad accenderle poiché
sentono un rumore di passi provenire dalla
stanza accanto. Impauriti pensano di
nascondersi dietro ad un divano, mentre
l’intruso continua indisturbato a rovistare in
cassetti ed armadi. Martino, però, tra la fretta
di raggiungere il nascondiglio e la paura che lo
attanaglia, inciampa in un tavolino facendolo
rovesciare. Il rumore improvviso mette in allarme l’intruso che, temendo di
essere scoperto, fugge senza portare via nulla. Inoltre, non si accorge che nella
fuga gli è caduto di tasca un oggetto metallico. Fiamma e Martino, però, se ne
sono accorti e corrono a recuperare il prezioso indizio.
- Martino, guarda, è una moneta. C’è la testa
di una donna. Fammi più luce che non riesco a
leggere cosa c’è scritto intorno! – dice
emozionata Fiamma.
- Fiamma, è la regina Vittoria! E’ una moneta
inglese ed è anche antica! C’è scritto 1845.
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Chissà chi era quel tipo! – afferma Martino, ormai preso dall’indagine.
- Forza Martino, cerchiamo anche noi! Dobbiamo scoprire chi era in realtà il
morto.
- Io vedo pochissimo, queste torce non fanno abbastanza luce. Sono già caduto
una volta! Quasi non termina di dire ciò che inciampa rovinosamente in un
tappeto e si aggrappa ad un grande quadro sulla parete tentando di rimanere in
piedi. Per sua sfortuna il quadro si stacca e Martino finisce gambe all’aria
contro il muro. Fiamma illumina l’amico, ma rimane a bocca spalancata: il
quadro celava un nascondiglio segreto! Ignorando i lamenti dell’amico si
precipita ad illuminare la cavità. Tira fuori fascicoli di documenti, una strana
scatola nera ed un piccolo computer portatile. Troppe cose da consultare sul
posto!- Martino, alzati, presto! Raccogliamo tutto e andiamo nel tuo garage. È
l’unico posto dove non ci disturberà nessuno.
Inoltre, se tua madre ci scopre, potremo sempre
dirle che volevamo fare campeggio! Lei dice
sempre che sono una bambina bizzarra!
I due piccoli investigatori inforcano le biciclette
e pedalano verso casa di Martino. Nascosti nel
garage iniziano a consultare i fascicoli.
Sembrano raccogliere informazioni relative a
quadri falsi con tanto di articoli di giornali e fotografie. Niente, però, rivela loro
l’identità del morto.
Passano, quindi, ad esaminare la scatola. Fanno scattare le chiusure e la aprono.
Contiene una pistola, un tesserino con la foto del “pittore della domenica” e un
contratto con la National Gallery di Londra che lo incarica di indagare sul
dipinto di Van Gogh recentemente acquisito dal museo. Scoprono, così, che il
morto in realtà si chiamava Thomas Lioni ed era un detective privato italoinglese specializzato in opere d’arte. Il mistero si infittisce. Cosa ci faceva un
investigatore privato nel loro piccolo paesino e, soprattutto, chi lo ha ucciso?
Adesso Fiamma e Martino sono assolutamente convinti che l’uomo non sia
morto accidentalmente. Per rispondere
a questi interrogativi è rimasto il computer da
esaminare.
- Martino, accendi il computer e vedi cosa ci
trovi. Lo sai che l’esperto sei tu. Io di queste
diavolerie informatiche non ci capisco un tubo!
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- Accidenti! C’è una password di protezione. Mio padre usa la sua data di
nascita. Gli adulti fanno sempre scelte prevedibili! Vediamo se anche lui era così
banale! Dettamela: è sul tesserino.
Come previsto da Martino, la password è proprio la data di nascita di Lioni. Il
ragazzino inizia a frugare tra i files archiviati, ma sembra non esserci nulla di
interessante, finché si imbatte in una cartella denominata News VVG. Oltre a
varie foto riguardanti il dipinto di Van Gogh acquistato dalla National Gallery,
Lioni vi ha conservato alcune strane email. Sono mail anonime che contengono
minacce di morte. Il contenuto è sempre lo stesso:
SE NON LA SMETTI DI FICCARE IL NASO IN FATTI CHE NON TI
RIGUARDANO, LA TUA VITA VERRÀ BRUSCAMENTE INTERROTTA!
- Lo sapevo, lo sapevo! Lo hanno ucciso! –
afferma convinta Fiamma – Secondo me è stato
quello strano tipo con cui stava discutendo
animatamente nel bosco quel giorno che gli
abbiamo chiesto che ora fosse.
- Potrebbe essere stato chiunque! Magari il tizio
non c’entra un bel niente! – ribatte Martino,
tentando di far tornare Fiamma con i piedi per
terra.
- Ma ti ricordi che abbiamo sentito quella strana discussione …
- Ma che discussione! Sono riuscito a capire si e no due parole. Parlavano a voce
bassissima e quando si sono accorti di noi il tizio se n’è andato e non siamo
nemmeno riusciti a vederlo in faccia.
- Parlavano di soldi, tanti soldi …
- Non significa niente! Aspetta, cos’è questo? Sembra un file audio …- Muoviti!
Aprilo! – lo incalza Fiamma.
- Miss Senzapazienza colpisce ancora! – sbuffa Martino.
Il file audio si rivela essere la registrazione di una telefonata tra il detective
Lioni e Leonardo Pastucci, un noto pittore locale.
- Pronto? Pastucci, Leonardo Pastucci?
- Si, chi parla?
- Sono Tom Lioni. Sono certo che sai chi sono!
- Lioni? Cosa vuoi da me?
- So tutto del Van Gogh. L’hai dipinto tu, vero? Hai sempre avuto una buona
mano. Sono anni
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che cerco di incastrarti, ma stavolta ho la prova che il dipinto è falso e che l’hai
fatto tu!
- Non sono stato io! Io non c’entro niente con questi quadri falsi …
- Farai meglio a dirmi chi ti paga oppure mando tutto a Scotland Yard e poi
saranno loro a farti cantare!
- Non mi paga nessuno …
- Non negare! Se vuoi che guardi altrove mi devi dare quel nome e, diciamo, due
milioni di dollari.
- Non ho tutti quei soldi …
- Trovali! Ci vediamo nel boschetto dietro casa mia tra una settimana verso il
tramonto e vedi di esserci!
I due bambini si guardano senza parole. Il detective Lioni ricattava Pastucci e
Pastucci, non solo è un falsario, ma è anche il tizio del boschetto!
- Fiamma, è stato lui. Sono sicuro! – afferma convinto Martino.
- Cosa ti avevo detto? Tu non mi ascolti mai! – risponde la ragazzina.
- Dobbiamo tenere Pastucci sotto controllo e vedere come si comporta.
- Domani c’è una sua mostra in Comune. Ci andremo!
L’indomani, dopo aver terminato i compiti e depistato
Alberto e i suoi amici bulli, i due bambini vanno alla
mostra di Pastucci, ma non vi trovano il pittore.
Mentre gironzolano per le varie sale, lo intravedono
impegnato in una concitata telefonata. Si avvicinano
di soppiatto e, con lo smartphone di Martino,
registrano la discussione. Si accorgono subito che
parla in inglese, per cui corrono a casa per tradurla.
L’inglese, però, non è proprio la loro materia preferita e, quindi,
chiedono alla sorella maggiore di Fiamma di aiutarli, facendole credere che è la
registrazione di un telefilm poliziesco. Scoprono così che Pastucci è terribilmente
spaventato e che vuole andare dai Carabinieri per confessare tutto. Lui non ha
ucciso Lioni e ha paura di essere incastrato per l’omicidio. Ma con chi parlava
Pastucci?
L’indagine sembra giunta ad un punto morto. Ormai è passata una settimana e i
due bambini non hanno scoperto nulla di
nuovo. Pastucci, intanto, è scomparso dal
paese.
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- Fiamma, hai letto il giornale? – chiede ansando per il gran correre Martino
prima di entrare in classe.
- No. Cos’è successo?
- Pastucci è morto. Altro guasto alla caldaia!
- Hanno ucciso anche lui e noi non abbiamo capito con chi stava parlando al
telefono!
- Ho un indizio. Mentre venivo a scuola mia madre ha incontrato la sua amica
Bianca. Hanno rubato il furgone del marito proprio un giorno prima che Lioni
fosse ucciso.
- A questo avevo pensato anch’io, ma il furgone della manutenzione caldaie non
l’ho visto in giro.
- Io si. Lo abbiamo incrociato sulla provinciale ieri sera. Ha svoltato in una
stradina proprio davanti a noi. Oggi pomeriggio ci andiamo insieme.
- Va bene, ma poi andiamo a raccontare ai Carabinieri tutto quello che abbiamo
scoperto. Ci sono stati già due omicidi e non vorrei che provasse ad uccidere
anche noi.
- Sono d’accordo!
Quel pomeriggio i due ragazzini percorrono in
bicicletta il viottolo dove Martino aveva visto
girare il furgone. Giungono ad una fattoria
abbandonata. Nel fienile è nascosto il furgone.
L’assassino lo ha lasciato aperto. Purtroppo per
lui ha dimenticato all’interno una foto che
immortala un uomo vicino alla sua collezione di
rare monete antiche. Una di queste è proprio la
moneta che l’intruso ha perso nella casetta del detective Lioni e il tesserino al
suo collo lo identifica.
- Il proprietario della casa d’aste! – urlano insieme i due amici.
- Corriamo dai Carabinieri!
I due piccoli investigatori sono diventati famosi in tutto il mondo. Grazie a loro è
stata scoperta una truffa milionaria ai danni di noti musei e il proprietario della
casa d’aste è stato arrestato a Londra. Mistero risolto per Fiamma e Martino!
CIANCIARUSO Daniele MORETTI Fabio TRAETTA Pierluigi PACENTE Silvia
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