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Nido “Melo Fiorito”
Piazza della Repubblica n° 03,
37050 Belfiore VR
Tel. 331 5858966
www.scuolainfanziabelfiore.it
Progetto educativo-didattico
PANNOLINO CIAO, CIAO!
Anno educativo 2014/2015
“…Ogni cambiamento, anche il più piccolo, introduce sempre nella nostra vita qualcosa di
nuovo a cui è faticoso adattarci, in quanto dobbiamo modificare il nostro vecchio equilibrio…”
A. Marcoli
MOTIVAZIONE E CULTURA DEL GRUPPO:
Secondo Freud la personalità di ogni singolo individuo si struttura, a partire dalla
nascita fino all’età adolescenziale, in una continua interrelazione tra le caratteristiche
genetiche del soggetto e l’ambiente in cui si trova a vivere.
Freud individua 4 fasi di sviluppo: la fase orale, la fase anale, la fase fallica e quella
genitale. Il bambino che frequenta l’asilo nido è interessato dal maturarsi delle prime
due fasi in particolar modo e per alcuni bambini anche dall’inizio della terza fase.
La fase orale va dalla nascita ai 12-18 mesi circa e questo stadio della vita affettiva
del bambino è legato all’alimentazione. La zona erogena maggiormente investita è
quella orale.
Intorno ai 12-18 mesi inizia la fase anale e gli interessi del bambino si spostano
progressivamente dalla zona orale a quella anale e nel bambino si sviluppano una nuova
serie di bisogni ed esigenze.
Il bisogno fisiologico di defecare crea una tensione che viene alleviata dalla
defecazione. Tale stimolazione anale e la conseguente riduzione di tensione produce
piacere. Oltre che piacere, la zona erogena porta frustrazione e ansietà perché la
società esige che l’espulsione involontaria venga progressivamente sostituita da una
espulsione volontaria, ritardata.
Le feci diventano simbolicamente quella parte di sé che il bambino può scegliere se
“lasciare-regalare” o “trattenere-rifiutare” al suo ambiente. La modalità con cui il
bambino affronta questa dinamica rispecchia in un certo senso le sue modalità di
approcciarsi all’autorità adulta. Attraverso il controllo degli sfinteri, infatti, il
bambino esprime un atteggiamento di accettazione o di rifiuto, di obbedienza o di
ostilità, di docilità o di opposizione. In queste dinamiche egli gioca il confronto, il
controllo, lo scontro con il suo ambiente.
“La problematica legata al controllo anale porta a sentimenti contrastanti: da un lato
la percezione di essere capace di esercitare su di sé un controllo (il trattenere),
dall’altro il timore di non essere sempre all’altezza del compito. In questo momento il
ruolo dell’adulto assume particolare importanza: si tratta di aiutare il bambino a
transitare attraverso questo sentiero rassicurandolo ma al tempo stesso
incoraggiando la sua autonomia, senza mai perdere di vista quelle garanzie di sicurezza
rese possibili dalla presenza dell’adulto che dimostra attenzione e sensibilità,
confermando tutti i tentativi anche quelli falliti.
Verso la fine del terzo anno l’interesse si sposta sugli organi genitali e ha inizio la fase
fallica. Dall’attenzione alla defecazione piano piano egli passa all’attenzione per la
minzione. Il “fare pipì” può procurare sensazioni piacevoli e soprattutto il bambino
scopre un altro mezzo per giocare la dinamica del dare e trattenere parti di sé
all’ambiente.
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Il controllo degli sfinteri, quindi, comincia ben prima del momento nel quale il
“pannolino non si usa più”. E’ un’esperienza così importante e determinante per ogni
bambino che si rende perciò necessario accompagnare e sostenere il bambino
rispettando il suo tempo personale. Proprio per questo motivo un progetto sul
controllo degli sfinteri va costruito attorno al bambino singolo, ai suoi comportamenti,
bisogni, curiosità, percezioni ed emozioni.
La strada da percorrere verso l’autonomia deve essere segnata così da un senso di
conquista e non di frustrazione. Condizione indispensabile per far si che i bambini
vivano in modo sereno questo momento evolutivo è la collaborazione tra educatrici e
genitori: una modalità di approccio che sia condivisa da genitori ed educatrici
permetterà al bambino di sentirsi libero di sperimentare senza costrizioni,
percependo la sicurezza del sentirsi accompagnato.
E’ necessario essere molto flessibili e mettere in conto i possibili momenti di
regressione poiché, come già detto, è un passaggio legato alla sfera emotiva ed
affettiva del bambino.
Proprio per la delicatezza di questo passaggio abbiamo pensato a delle proposte volte
ad agevolare questa maturazione e ad aiutarli ad elaborare quanto da loro vissuto.
Proposte che riguardano la sperimentazione del water, la manipolazione, il gioco
simbolico, i giochi con l’acqua, le attività di sviluppo delle autonomie e i giochi dentrofuori.
PERSONE COINVOLTE:
- I bambini del nido, ognuno con i suoi tempi individuali.
- Tutte le educatrici.
- I genitori dei bambini.
“…il modo più naturale di elaborare i passaggi del vivere sembra proprio essere quello di
sperimentali gradualmente poco per volta” A.Marcoli
TEMPI PREVISTI:
Il Progetto avrà la durata dell’intero anno educativo.
Verrà proposto durante il momento del cambio e durante i momenti di gioco libero,
gioco simbolico e attività manipolativa.
SPAZI UTILIZZATI:
Il Progetto verrà svolto nei bagni e nei soggiorni di riferimento.
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ARTICOLAZIONE DELL’ESPERIENZA:
Il progetto sarà articolato con la proposta di varie tipologie di attività.
Si favorirà per i bambini che lo desiderano la possibilità di sperimentare, durante il
momento delle cure igieniche, l’uso del waterino. L’educatrice avrà il compito di
accompagnare i bimbi nella nuova routine: abbassare pantaloni e mutandine (o
inizialmente a slacciare il body), togliere il pannolino e provare a fare la pipì nel
waterino. I bambini durante questi momenti saranno incoraggiati e sostenuti
indipendentemente dal risultato. Verranno accompagnati ad ascoltare il suono della
pipì che scende o della cacca che cade in acqua e coinvolti in conversazioni che
riguardano la pipì e la cacca. Alla fine l’educatrice li accompagnerà nei rituali
conclusivi: pulirsi con la carta igienica, sistemare l’intimo e i vestiti, schiacciare il
bottone dell’acqua e lavarsi le mani.
Altre attività di gioco che verranno proposte per accompagnare i bambini nel percorso
di acquisizione del controllo sfinterico saranno:
- il gioco simbolico con le bamboline durante il quale i bambini giocheranno a cambiare
le bambole, a prendersi cura di loro, a mettergli la crema e il pannolino o portarle al
waterino per far finta di fargli fare la cacca e la pipì. Questa proposta è adeguata ai
bambini che non hanno ancora raggiunto il controllo, in quanto, attraverso questo gioco
viene stimolata la loro curiosità verso questo passaggio e possono piano piano
interiorizzare il loro vissuto. Anche i bambini che hanno già raggiunto il controllo
sfinterico trarranno beneficio da questa proposta perché avranno modo di consolidare
il loro apprendimento rivivendo le tappe che li hanno portati a questa autonomia. Per i
bambini più piccoli l’attività rappresenta la possibilità di rivivere i momenti di cura al
nido dandogli modo di rielaborare e consolidare la routine delle cure igieniche.
Come questa, tutte le attività proposte di seguito hanno una forte valenza anche per i
bambini che non si stanno avviando al controllo sfinterico o che lo hanno già raggiunto.
- lettura di libretti che parlano di questo momento di passaggio e conversazioni
sull’argomento.
- manipolazione della pasta di pane marrone attraverso il quale il bambino può trovare
un’alternativa al giusto divieto di toccare i suoi prodotti, avendo però la possibilità di
trasferire questa normale esigenza di scoperta su un altro materiale.
- travasi con la farina gialla e con l’acqua che li aiuta a rielaborare quello che succede
quando si fa la pipì. Durante questa esperienza, infatti, verrà dato molto spazio
all’utilizzo di imbuti e bottigliette di plastica.
- Giochi con gli scatoloni per sperimentare e raggiungere i concetti dentro/fuori di cui
hanno hanno bisogno per imparare a trattenere o lasciare andare.
RUOLO DELL’ EDUCATRICE:
- L’educatrice sostiene e rinforza emotivamente il Bambino, rispettandone i tempi
individuali, nella sperimentazione e nelle varie proposte di gioco.
- L’educatrice predispone l’ambiente e i materiali per l’attività.
- L’educatrice stimola una valenza simbolica al gioco.
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-
L’educatrice stimola il Bambino a verbalizzare l’esperienza.
-
L’educatrice coltiva il dialogo e la collaborazione con i genitori, riportando il vissuto
emotivo del bambino al nido e ascoltando quello percepito a casa da mamma e papà,
condividendo con loro la modalità da seguire.
RUOLO DEI GENITORI:
- Accompagnare i bambini in questo loro passaggio evolutivo rispettandone i tempi
individuali.
- Coltivare il dialogo e la collaborazione con le educatrici, riportando il vissuto del
bambino in famiglia e condividendo la modalità da seguire
OBIETTIVI:
Obiettivo generale: Vivere con serenità l’acquisizione dell’autonomia nel controllo
degli sfinteri.
Obiettivi specifici:
AMBITO AFFETTIVO – RELAZIONALE
Accettare il contatto con diversi materiali.
Imparare a trattenere e a rilasciare.
Acquisire autonomia nel controllo sfinterico.
Diventare autonomo nell’andare in bagno da solo.
Raggiungere un buon consolidamento dell’individualità.
Condividere le esperienze con pari e adulti.
Acquisire maggior fiducia nelle proprie capacità.
AMBITO LOGICO-COGNITIVO
Trasferire il significato simbolico sul materiale.
Trasferire il significato simbolico sull’azione.
Imitare l’adulto nei gesti di cura.
Acquisire concetti spaziali come fuori - dentro.
Acquisire concetti temporali come prima – adesso – dopo.
AMBITO LINGUISTICO-COMUNICATIVO
Verbalizzare le proprie azioni.
Conversare e fare previsioni sugli eventi futuri.
Acquisire una maggior padronanza nel linguaggio.
Formulare richieste, esprimere emozioni e desideri.
Aumentare la capacità di concentrazione.
AMBITO SENSO-MOTORIO
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Percepire e prendere coscienza del corpo nello spazio fisico.
Affinare la manualità fine motoria.
Affinare la capacità di manipolare vari elementi.
Consolidare gli schemi motori già conosciuti.
Apprendere nuovi schemi motori.
MODALITA’ DI OSSERVAZIONE E VERIFICA:
Le educatrici saranno attente ad osservare come il bambino si avvicina al materiale
proposto e le sue reazioni nei confronti delle attività e delle situazioni che si vengono
a creare offrendo sostegno e rassicurazione.
Le educatrici osserveranno il bambino durante i momenti di routines, di gioco libero e
durante l’attività strutturata; cercheranno così di cogliere messaggi, reazioni verbali
e non verbali del bambino ed eventuali verbalizzazioni e rielaborazioni riguardo quanto
sta vivendo e le attività proposte.
DOCUMENTAZIONE DELL’ESPERIENZA:
L’esperienza verrà documentata con la presente stesura del progetto, il diario di
bordo, le fotografie e gli elaborati dei bambini.
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