PSICOLOGIA DELLA SALUTE Prevenire il malessere e

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PSICOLOGIA DELLA SALUTE Prevenire il malessere e
NOTA INFORMATIVA: Il presente saggio è stato presentato nell’ambito delle conferenze dell'Italian Institute of
Culture, Sydney, Australia, 19 febbraio 1999.
Published in www.anthropos-web.it 2007.
Published in www.anthropos1987.org 2009.
PSICOLOGIA DELLA SALUTE
Prevenire il malessere
e promuovere il benessere
Come fronteggiare il distress
ed il burnout nella vita quotidiana
Luciano Peirone
Elena Gerardi
Parte teorica:
PREVENIRE IL MALESSERE E PROMUOVERE IL BENESSERE
DUE CONCETTI, DUE SIGNIFICATI: PREMESSA METODOLOGICA
Questa relazione è fondata sulla seguente distinzione terminologica: “sanità” si riferisce ad
un significato tradizionale e ristretto, derivante dalle scienze mediche; “salute” si riferisce ad un
significato moderno ed ampio, derivante dalle scienze psicologiche.
LA SALUTE: UN’ESPERIENZA DI ARMONIZZAZIONE
Il benessere è “armonia”, in tutti i sensi. Il benessere dipende da una corretta articolazione
fra corpo e mente. La salute è un fatto complesso (si veda la figura sul modello bio-psico-socioculturale). Quindi essa risulta fondata sull’armonia fra soma e psiche. La salute è una ed una
sola: per realizzarla è indispensabile che il soggetto, cioè l’essere vivente, diventi consapevole
ed attivo della sua importanza e di come si faccia a costruirla e preservarla.
La psiche non può essere né vista né toccata. Eppure esiste, poiché tutti ne avvertiamo la
misteriosa presenza. La salute (anche quella fisica, cioè la "sanità" intesa nel senso ristretto del
termine) consiste innanzitutto in una buona pre-disposizione d'animo: un'anima (una mente,
una psiche) serena, calma, tranquilla, con le carte in regola per conoscersi e gestirsi, è in grado
di guidare tanto se stessa quanto il proprio supporto fisico (il corpo, il soma). Tanto prevenendo
quanto curando. In definitiva: è necessario potenziare la psiche per realizzare l’armonia psicosomatica.
LA SALUTE INIZIA DALLA PSICHE MEDIANTE LO SVILUPPO DI UNA NUOVA SENSIBILITA'
L'essere umano, se vuole essere definito tale, deve tendere ad una sempre migliore
"qualità della vita": una "vita vivibile" costituisce un bene irrinunciabile, il "bene" per
eccellenza. Ma per realizzare ciò, bisogna essere attenti e sensibili, cioè psicologicamente
vigili. Una soddisfacente esistenza quotidiana coincide con la salute. E la salute non nasce dal
caso: è invece il frutto di un’intelligente scelta di vita.
Intelligenza significa cultura e psicologia: cultura della salute e psicologia della salute. La
psicologia della salute è la scienza che si occupa del coinvolgimento umano nella prevenzione
della malattia e nella promozione della salute.
La psicologia è lo strumento principale per la comprensione dell'"anthropos". "Anthropos" è
una parola greca che significa "essere umano".
"Salute" vuol dire sapere cosa è Bene e cosa è Male, cosa è Buono e cosa invece è Cattivo
per il nostro organismo: per fare ciò occorre tanta sensibilità. Ma essere sensibili è appunto una
qualità psichica, che consente di fondere equilibratamente i pensieri con le emozioni, la
razionalità con l'intuitività.
"Salute" è un termine che sta a indicare l'abilità nel gestire la propria vita, nelle piccole
come nelle grandi occasioni, nelle circostanze importanti e in quelle che importanti non sono (o,
forse, non sembrano).
Pertanto, è importante il "sentire" (cioè utilizzando l'abilità sensibile) lo stato di salute: il
capire come e perché ci si ammala, come e perché si guarisce, ma soprattutto come
salvaguardare lo star bene, come prendersi cura del proprio benessere psicofisico.
Progettare la salute vuol dire imparare a pensarla, a pensarla in modo differente, più
efficace, più adeguato ai tempi che cambiano, insomma secondo modalità creative.
IL CONCETTO DI SALUTE SI EVOLVE E SI AGGIORNA
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) definisce la salute come una condizione di
armonico equilibrio funzionale, fisico e psichico, dell'individuo ben integrato nel suo ambiente
naturale e sociale.
Si tende a porre in second'ordine la riduttiva definizione di "salute" come "assenza di
malattia", privilegiando invece il significato positivo: la salute è uno stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale.
Accanto alla sanità dell’organismo fisiologico si affianca pertanto la salute della persona.
Conseguire questo duplice traguardo significa realizzare uno stato di completo benessere.
Vivere sani non significa soltanto "non essere malati". Il concetto di salute oggi tende
sempre più a identificarsi con il concetto di serenità. Vale a dire che è veramente ”sano” colui il
quale è, innanzitutto, ”sereno”.
PROGETTARE LA SALUTE, PROGETTARE LA PSICHE
Il “pensare e fare salute” implica necessariamente il “pensare e fare psiche”. Ecco perché
diventa indispensabile acquisire una nuova sensibilità. Una sensibilità innanzitutto verso se
stessi, verso la parte incorporea, eppur reale: in modo da cogliere le "misteriose" vie del
benessere, che già stanno in noi, ma solo potenzialmente, e che di solito vengono trascurate.
Una sensibilità che va fatta crescere attraverso il sapiente uso delle emozioni. Una sensibilità
verso la salute, che ci faccia pensare e agire in fondamentale armonia con noi stessi: in
definitiva, un intelligente ed efficace progetto di vita.
DIVENTARE SENSIBILI PER VIVERE IN SALUTE
E’ necessario diventare “padroni” della propria salute: capaci cioè sia di prevenire il
malessere sia di promuovere il benessere. La nuova sensibilità dell’essere umano del terzo
millennio deve ruotare attorno a queste parole-chiave, le quali costituiscono i pilastri fondanti
la psicologia della salute.
Da un punto di vista operativo, bisogna darsi da fare sia nel preoccuparsi quando si sta
male sia e ancor più nell’occuparsi quando si sta bene: non angustiarsi per la malattia, bensì
affrontarla con equilibrio interiore, imparando a gioire nel costruire la salute, nel quotidiano
impegno verso preziosi traguardi (si veda la figura sui concreti obiettivi psichici per una salute
attiva).
INTEGRARE VARI ELEMENTI
Cosa deve accadere dentro alla persona, affinché si costruisca la salute? Sostanzialmente,
devono aversi vari tipi di integrazione: fra emisfero cerebrale sinistro ed emisfero cerebrale
destro, fra conscio ed inconscio, fra mente ed anima, fra pensiero ed emozione, fra ragione ed
intuizione, fra conoscenza e sentimento, fra pensiero logico-razionale e pensiero oniricocreativo (si veda la figura sull’unità del “cervello”).
Ma perché tutte queste integrazioni? Per affrontare le tensioni quotidiane della vita.
SAI AFFRONTARE, SAI GESTIRE LO STRESS?
Lo stress costituisce una risposta dell'organismo a una situazione che richiede un
adattamento psicofisico.
Si immagini di dover affrontare una qualsiasi situazione importante (esame universitario,
questione professionale, coinvolgimento affettivo). Proprio in quanto non sono neutre, queste
circostanze di vita comportano una certa tensione, per cui un certo grado di ansia è non
soltanto normale ma anche positivo, in quanto serve a dare una carica sia fisica sia psichica. In
tal caso si ha una soddisfacente dose di allarme, soddisfacente perché l'individuo viene invitato
a muoversi.
Altre volte però la tensione può suonare come un campanello di allarme decisamente
rischioso. Detto altrimenti, può significare che la tensione psicofisica mobilitata di fronte ad un
certo evento è eccessiva e quindi occorre controllarla, pena conseguenze negative.
Per capire bene questo discorso, usiamo l'immaginazione. Si vedano le due figure sullo
stress esemplificato dall’automobile.
La spia del carburante è un esempio del nesso stress-risorse. Quando essa si accende, si è
chiaramente in una situazione di allarme lieve (stress), la quale, se ignorata, potrebbe sfociare
in una situazione di allarme grave (distress), da mancanza di energia. Fare in tempo il pieno di
"risorse" (carburante o carica psicofisica che sia, visto che il paragone con l'essere vivente
regge assai bene), ci permette di riprendere la marcia con sicurezza.
La lancetta contagiri del motore è un esempio del nesso stress-sfruttamento: nella fascia
gialla si ha stress, mentre nella fascia rossa si ha distress, con gravi rischi dovuti all'ipersollecitazione meccanica del motore, se si permane a lungo in tale stato.
Il semaforo è un esempio del nesso stress-decisione. Ovviamente la luce verde segnala
nessun allarme, mentre la luce gialla ci stimola ad un atteggiamento di attenzione (stress), con
una possibilità di scelta abbastanza ampia (frenare e fermarsi, oppure accelerare e sgombrare
velocemente l'incrocio). Ma il problema sorge con la luce rossa che ci sorprende esattamente al
centro incrocio (quando cioè non abbiamo ben valutato l'allarme lieve della luce gialla): in tal
caso si piomba in una situazione di grave allarme e pericolo, nonché di confusione sul da farsi
(distress).
Il paragone con l'automobile è estremamente significativo. Anche al nostro organismo
psicofisico potrebbe succedere di passare da una assenza di allarme ad una presenza di allarme
lieve e poi ad una presenza di allarme grave. Anche a noi potrebbe accadere di mal affrontare
lo stress, e dover poi fare i conti con il disagio del distress da esaurimento di risorse oppure da
sovra-sfruttamento oppure ancora da dilemma decisionale.
Agli esseri umani capita non di rado di trascurare lo stress/distress personale, rischiando di
sprecare le proprie energie psicofisiche, rischiando di “fondere” il motore esistenziale. Ciò
accade in quanto si trascura la fondamentale distinzione fra stress e distress, ignorando in
particolare che il distress è negativo, è patologico, e che con esso aumenta il rischio di
malattia, dalla più banale alla più grave.
STRESS, DISTRESS, BURNOUT
Chiariamo ora alcuni termini-chiave a proposito della salute psico-fisica. Aiutiamoci con la
figura su tipologia e scala dello stress.
Che cos’è lo stress? E’ una reazione generica dell'organismo vivente quale situazione di
allarme aspecifico, cioè una vigile attesa verso non si sa bene che cosa. Come tale è neutro.
Che cos’è l’eustress? E’ l’aspetto positivo dello stress: esso risulta utile perché è un segnale
che rende attenti e pronti all’azione, e quindi motivati. Un esempio di eustress è la capacità di
pensare e agire ricercando gratificazioni (il gioco, lo sport, l’amore, etc.).
Che cos’è il distress? E’ l’aspetto negativo dello stress: esso risulta dannoso perché è un
segnale eccessivo o insufficiente, per cui l’organismo non riesce a rispondere al problema. Un
esempio di stress eccessivo è il superlavoro che stanca e stronca la persona. Un esempio di
stress insufficiente è lo stato d’animo depressivo, per cui la persona risulta incapace di
procurarsi stimoli vivificatori. Un esempio di stress nullo è la deprivazione sensoriale totale e
prolungata (un prigioniero in completo isolamento), la quale va a disintegrare l'equilibrio
mentale.
Che cos’è il burnout? E’ una condizione per cui l’organismo psicofisico viene sentito come
“bruciato”, “fuso”, per cui non si riesce più ad andare avanti sia per la stanchezza sia ed ancor
più per la confusione mentale che ne deriva: ci si sente “a pezzi” e non più in grado di
recuperare, non si vede la via di uscita dai propri problemi. Questa particolare forma di distress
è sempre più diffusa nella civiltà moderna, la quale viene vissuta come troppo veloce, troppo
piena di tensioni, addirittura priva di senso.
PSICO-NEURO-ENDOCRINO-IMMUNOLOGIA
Sotto l’azione devastante del distress e del burnout, le risposte di difesa dell’organismo
"vanno in tilt" sia nel cervello sia nella psiche (si veda la figura sull’azione del distress sul
cervello). I meccanismi endocrino-immunitari "cedono" di fronte all'overdose da stress. La
"spremitura" del cervello fa saltare i meccanismi autoregolativi: vengono provocate reazioni
disequilibratrici sia sugli ormoni sia sulle difese fisiche, per cui il "distillato" risulta
compromesso. Il corpo si trova maggiormente esposto all'aggressione degli agenti patogeni e
da qui parte la "ricerca" dell'organo-bersaglio.
L'individuo si ammala nella propria totalità psico-fisica. Proprio in quanto non dissociabile
(altrimenti non potrebbe vivere), l'essere vivente cede alla malattia sia sul versante fisico sia
sul versante psichico. E ciò è talmente vero che il sistema delle difese (i dispositivi
immunologici) funziona male se la psiche è deficitaria, se la reazione di stress è inadeguata, se
viene a mancare l'adattamento ambientale.
STRESS ED ANSIA
In fondo, la questione dello stress è una questione di adattamento. Si veda la figura sulla
quantità/qualità dello stress e dell’ansia. L’organismo che sa adattarsi, resta in salute.
L’organismo che non sa adattarsi, si ammala.
La “sindrome stress” va pertanto valutata con lucidità e freddezza. "Allarme" non significa
"disastro", significa "problema". Problema risolvibile (e stressante) oppure problema irrisolvibile
(e distressante) in funzione del soggetto, in funzione della risorse psico-fisiche dell'organismo.
Qual è il vero nemico da fronteggiare, da controllare, da gestire, da combattere? L’autentico
nemico è il distress, nonché il burnout, nonché l’eccesso di ansia.
Per vivere sani e sereni, occorre la "dose ottimale" sia per lo stress sia per l'ansia. Il piccolo
grande segreto per la salute è allora il seguente: bisogna guidare la propria esistenza
quotidiana in modo da essere giustamente stressati e giustamente ansiosi. Lo stress è il sale
della vita, però ce ne deve essere la corretta quantità: un sano stress per una vita in salute.
Quindi: no al distress, no all’ansia eccessiva, sì allo eustress, sì al "personal management"
ovvero senso di padronanza verso la propria esistenza.
UN ESEMPIO DI AUTODIAGNOSI
Quali malattie possono derivare dall’azione del distress e del burnout? Tante, soprattutto
somatizzazioni, con vari tipi di disturbi. A carico dell’apparato gastro-intestinale: ulcera,
gastrite, stitichezza, diarrea, calcoli. A carico dell’apparato respiratorio: asma, rinite, bronchite.
A carico dell’apparato dermico: irritazione cutanea, eczema, dermatiti in genere. A carico
dell’attenzione: cefalea, insonnia, ipereccitazione. A carico dell’apparato genito-urinario:
incontinenza, infiammazioni, cistiti. A carico dell’apparato muscolo-scheletrico: reumatismi,
artrite. A carico dell’apparato endocrino: ipertiroidismo, diabete mellito. A carico dell’apparato
cardiocircolatorio: tachicardia, ipertensione. A carico dell’apparato sessuale: vaginismo,
frigidità, anorgasmia, impotenza, eiaculazione precoce o ritardata, caduta del desiderio.
Ci si può quindi domandare: “Sono oppure no in stato di distress/burnout?”, specificando ad
esempio nel modo seguente.
* Soffro di insonnia?
* Mi sento emotivamente fragile e sempre troppo
coinvolto nelle varie situazioni?
* Ho fenomeni di tachicardia frequenti?
* Provo difficoltà a concentrarmi su quello che sto
facendo e a memorizzare?
* Mi sento in ansia?
* Mi sento depresso o irrequieto oppure ancora ho
perso il mio solito buonumore?
* Soffro di mal di testa?
* Mangio di più oppure di meno di quanto faccio
abitualmente?
* Fumo?
* I miei sogni notturni sono brutti e mi lasciano
al risveglio sensazioni spiacevoli?
* Faccio abuso di alcool?
* Uso troppi tranquillanti?
* Non riesco più a ridere e non ho voglia di vedere gli amici?
* Ho frequenti incidenti o malattie?
* Sono scontento di me stesso e vorrei essere diverso?
* Mi capita spesso di contrarre la mandibola o qualche
altra zona muscolare?
* Ho sudorazioni abbondanti o frequente bisogno di urinare?
* Ho spesso il respiro affannoso?
* Ho spesso mal di stomaco?
* Ho una diminuzione del desiderio sessuale?
* Mi ritrovo improvvisamente impotente oppure anorgasmico?
* Vorrei cambiare tutto della mia vita?
Se ci si ritrova in una o pochissime di queste situazioni, si è come l’automobile in stato di
allarme lieve. Bisogna allora fare qualcosa per preservare la propria salute psicofisica che sta
diventando precaria.
Se invece ci si ritrova in molte di queste situazioni, si è come l’automobile in stato di
allarme grave. Bisogna allora fare qualcosa per curare questi disturbi già conclamati.
CHE FARE? FAR SGORGARE LA SALUTE DALL’INTERNO DELL’ORGANISMO
Il segreto è non perdere la calma. Opportunamente affrontati, stress ed ansia possono
diventare strumenti di salute e non di malattia. Con la riflessione e l’autoconsapevolezza, non
corriamo il rischio di “perdere la testa”. In particolare, con il rilassamento, con il Training
Autogeno, con la dolce auto-ipnosi, si può “far fronte” ai problemi suddetti (si veda la figura
sull’antidoto al distress).
La calma interiore profonda: questa è la tecnica vincente proposta dal Training Autogeno.
Cercare, percepire, inquadrare, riconoscere, precisare: tutto questo per meglio agire. La
lucida consapevolezza dei problemi psicosomatici è quanto il rilassamento auto-ipnotico ci
permette di ottenere, in vista del cambiamento per eliminare il malessere e costruire il
benessere. Utilizzare stress ed ansia, invece di farsi sommergere da essi: questo è il piccolo
grande stratagemma che il Training Autogeno fornisce.
Il corpo immobile, la mente vuota, le immagini guidate: attraverso questo metodo avviene
la terapia autogena.
Con una efficace sintesi fra medicina e psicologia, la sanità e la serenità possono sgorgare
“spontaneamente” dal “mondo interno” della persona che si sottopone al trattamento autogeno
(si veda la figura sul doppio binario del Training Autogeno).
QUALE VITA? QUALE SALUTE?
La salute risiede soprattutto nella “cura di sé”, nel “saper prendere cura di se stessi”.
Qualche regola pratica di vita quotidiana? Vediamo un semplice decalogo (numero ormai
magico delle norme!):
* Cerca, non appena ti svegli al mattino, di rivolgere
a te stesso un buon pensiero in modo da caricarti di
energie positive.
* Cerca di non proiettarti con la fantasia lungo l'arco
della giornata, creandoti così una situazione di ansia,
ma cerca di vivere la tua mattinata, momento per
momento soltanto fino all'ora di pranzo.
* Cerca di tenere a bada la tua ansia senza buttarti su
un piatto abbondante oppure su un panino ingoiato in
due bocconi, ma cerca lentamente di gustare quello
che stai mangiando.
* Cerca di fare in modo che il tuo pensiero non rimanga
costantemente incollato alle beghe di lavoro oppure
alle faccende domestiche ancora da sbrigare, se
l'ultimo boccone sta ancora scivolando lungo il tuo
esofago.
* Cerca di impedire che il tuo pensiero vaghi
masochisticamente su tutte le cose negative che
ti potrebbero capitare nel pomeriggio, ma usa
la tua immaginazione per prendere le distanze
da tutto ciò che ti disturba.
* Cerca di impedire alle tue negatività di rientrare
la sera a casa insieme a te, ma immagina di
scrollartele di dosso facendole cadere sullo
zerbino mentre ti pulisci le scarpe.
* Cerca di impedire che gli altri ti riversino
addosso le proprio tensioni soprattutto se tu
non puoi far nulla per alleviarle ma rischi di
trovartici contagiato.
* Cerca di non affrontare la cena con un
atteggiamento mentale negativo.
* Cerca di non fare le ore piccole, di non fumare
e non bere caffé‚ o liquori prima di andare a
letto, se già ti senti teso.
* Cerca infine di non lasciare il tuo pensiero libero
di vagare sulle contrarietà della giornata ma immagina
di essere il cacciatore primitivo (giustamente
stanco ma non distressato) che si sta rilassando
accanto al fuoco in attesa del sonno ristoratore.
In definitiva, il corretto “stile di vita” diventa la base per la sanità/serenità.
E’ necessario imparare a “padroneggiare se stessi” sotto il profilo psico-somatico: solo in tal
modo diventa possibile distruggere/anticipare il male ed il malessere, nonché
costruire/preservare il bene ed il benessere.
In altre parole, bisogna maturare e crescere interiormente, perseguendo l’arte di vivere in
salute. L’arte e la saggezza di vivere in modo sano e sereno.
Si può pertanto concludere condividendo le parole del poeta latino Marziale: “Non vivere,
sed valere vita est” (“La vita non è semplicemente vivere, ma vivere in modo valido e valente,
quindi con forza e in buona salute”).
Parte pratica:
COME FRONTEGGIARE IL DISTRESS ED IL BURNOUT NELLA VITA QUOTIDIANA
GESTIONE/CONTROLLO DELLO STRESS E DEL BURNOUT NELLA VITA QUOTIDIANA
Questo è soltanto un piccolo esempio di gestione dello stress (e controllo del distress/burnout)
che - mediante il Training Autogeno - si può fare in qualsiasi momento si abbia bisogno di
eliminare le tensioni.
Assumete una posizione comoda sulla sedia con le mani sulle cosce.
Rilassate i vostri muscoli: specialmente le vostre spalle.
Fate un lungo e profondo respiro, lasciate cadere le spalle e lasciate la mandibola rilassata.
Chiudete gli occhi... e ascoltate con cura, concentrandovi sulla mia voce, senza forzarvi nel
seguirla. Cercate di fare mentalmente ciò che io dico.
Ora... tutti i vostri pensieri volano via dalla vostra mente... come volano gli uccelli nel cielo
azzurro... e il vostro respiro si fa più profondo... come il respiro nel sonno profondo della notte.
La vostra mente è blu... azzurra, il colore della quiete... tranquillità... serenità...
Diventate consapevoli che la vostra mente è completamente libera da ogni pensiero.
La vostra mente è ora come un cielo azzurro, come un mare calmo...
Non volete nulla... non desiderate nulla... non pensate a nulla... Ascoltate soltanto la mia
voce... e lasciate che essa vi guidi.
Ora... mentalmente ripetete insieme a me queste parole: “Io... sono... piacevolmente...
calmo... e disteso”.
Ora... sentite tutti i muscoli del corpo farsi rilassati... In particolare, rilassate la mandibola, le
spalle, le mani... e sentite ogni tensione abbandonare il vostro corpo e la vostra mente...
La vostra mente è libera da ogni pensiero.
Ripetete mentalmente: “Io... sono... piacevolmente... calmo... e disteso”.
Siete abbandonati al rilassamento come ad un sonno profondo e benefico... e non volete nulla,
volete soltanto rilassarvi sempre più...
Ripetete mentalmente: “Io... sono... piacevolmente... calmo... e disteso”.
Sono piacevolmente rilassati i muscoli del viso, delle braccia, delle gambe...
Tutti i muscoli del corpo sono rilassati... sempre più rilassati... ogni volta sempre più rilassati.
“Io... sono... piacevolmente... calmo... e disteso”.
Sentite il vostro respiro calmo e regolare... calmo e regolare... calmo e regolare... mentre
immaginate prati verdi e fioriti... e anche il cuore ora batte in modo calmo e regolare... mentre
visualizzate l’azzurro del cielo... Immaginate, visualizzate con gli occhi della mente... Il cielo, il
mare, il colore azzurro...
Il vostro respiro è calmo e regolare... Il battito del vostro cuore è calmo e regolare... calmo e
regolare...
“Io... sono... piacevolmente... calmo... e disteso”.
Ora... il rilassamento si è fatto molto profondo... e voi lo percepite profondamente al centro del
vostro corpo... attorno all’ombelico... con una sensazione di rilassamento e di calore, che si
diffonde in tutto l’addome... una sensazione piacevole e profonda.... Immaginate un piccolo
sole che scalda il centro del corpo... mentre immaginate il colore arancione... il caldo e vitale
colore del sole...
“Io... sono... piacevolmente... calmo... e disteso”.
Tutto il vostro corpo è ora molto pesante... pesante... pesante... mentre la vostra fronte è
fresca, come sfiorata da un fresco vento... la fronte è fresca e rilassata... fresca e rilassata...
piacevolmente fresca... La fronte è fresca... la nuca è leggera... la mente libera da pensieri...
“Io... sono... piacevolmente... calmo... e disteso”.
Rimanete così, rilassati, fino a quando io vi inviterò a uscire dal rilassamento.
Continuate a restare rilassati... calmi e rilassati... calmi e rilassati... calmi, rilassati e sereni...
“Io... sono... piacevolmente... calmo... e disteso”.
Ora potete uscire dal rilassamento, facendo un profondo respiro ed aprendo gli occhi.