Recensione Il primo obiettivo di questo saggio è di

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Recensione Il primo obiettivo di questo saggio è di
Dottorato di ricerca 21° ciclo (A.A. 2005/2006)
SCIENZE DELLA COGNIZIONE E DELLA FORMAZIONE
Dott.ssa Claudia Arcolin
BARBARA BRUSCHI, MARIA LUCIA ERCOLE, Strategie per l’e-learning. Progettare e valutare la
formazione on-line, Carocci Editore, Roma 2005; pp. 177
Abstract
Il saggio promuove una riflessione sul concetto di e-learning e sulle sue caratteristiche principali.
Partendo dalla formazione a distanza, le autrici evidenziano le peculiarità e le criticità dell’e-learning.
Questo testo rappresenta un ottimo strumento in quanto affronta il tema dell’e-learning sotto molteplici
punti di vista: la progettazione, la didattica, la valutazione, gli attori coinvolti nel processo, gli aspetti
tecnologici e manageriali.
Molto interessanti sono infine le domande che le autrici pongono al lettore riguardo a specifici temi, che
rappresentano i nuovi ambiti di indagine per gli esperti futuri della formazione on-line.
This essay promotes the reflection among e-learning and its main characteristics. Starting from the
distance education, the authors analyse the peculiarities and the critical state of e-learning. This work
represents a good instrument to implement an e-learning system, as it’s focused on planning, didactics,
evaluation and assessment, actors, management and technological aspects.
The authors stimulate also the reflection on specific themes, that are the future challenges for e-learning
experts.
Recensione
Il primo obiettivo di questo saggio è di fornire un linguaggio comune per riferirsi
alla formazione attraverso le nuove tecnologie. Vengono utilizzati infatti numerosi
termini, da on-line education, a web based training, a distributed learning… questa
proliferazione di termini rischia però di causare confusione e un uso improprio dei
termini, per cui è importante partire da un gergo condiviso.
In seguito, le autrici descrivono le principali caratteristiche e dinamiche della
formazione on-line, ponendo l’attenzione sulle sfide ancora aperte in questo campo.
Il testo inizia con una prima carrellata della storia della formazione a distanza.
Ciò che ha caratterizzato il passaggio dalla prima alla terza generazione di
formazione a distanza è la dimensione interattiva dell’apprendimento. L’interazione
permette la condivisione delle idee e il confronto reciproco, e di conseguenza
favorisce l’apertura a molteplici punti di vista e la negoziazione dei significati.
Attraverso l’interazione si supera la “rigidità” temporale, spaziale, concettuale
dell’apprendimento, e si è proiettati in una dimensione globale della conoscenza,
appunto la Knowledge Society. Attraverso l’analisi dell’interazione è possibile
individuare le principali differenze tra la formazione in presenza, la formazione a
distanza e l’on-line education.
La formazione on-line in particolare ha rovesciato le dinamiche psicologiche alla
base dell’apprendimento. Mentre infatti la formazione a distanza era centrata
soprattutto sugli aspetti fisici e materiali dell’apprendimento, la formazione on-line
si ispira al costruttivismo interazionista e pone l’accento sulla costruzione sociale
della conoscenza. Principali autori di riferimento sono Ausubel e Bruner, e la
piattaforma che meglio risponde a tale visione è Moodle, open source platform
creata da Martin Dougiamas e che si ispira proprio al costruttivismo sociale.
“Con l’avvento dell’e-learning si è assistito ad un cambiamento sostanziale di rotta
che ha portato a una rivalutazione di tutto ciò che riguarda la componente umana
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della formazione: gli attori e le relazioni tra loro diventano non solo una realtà da
cui partire, ma un elemento fondante degli interventi in on-line education” (p. 13).
Le autrici analizzano anche le nuove sfide cui deve rispondere la formazione on-line.
La prima riguarda la predisposizione dei materiali, che “devono essere pensati e
realizzati in forma adeguata alla struttura di trasmissione” (p. 17). Connessa a tale
necessità è la predisposizione di learning objects, che rappresentano la
parcellizzazione della conoscenza e determinano la modularità dei contenuti. I
learning objects sono particolarmente utilizzati nel settore della formazione
continua; essi vanno in ogni caso strutturati o affiancati ad attività interattive che
permettano la contestualizzazione e personalizzazione dei contenuti fruiti.
Altra caratteristica cui devono rispondere i materiali strutturati è quella
dell’aggiornabilità e della trasversalità.
La soluzione ottimale per la strutturazione della formazione on-line è considerata
dalla maggior parte degli studiosi il modello blended.
Le autrici affermano che “il blended learning rappresenta l’insieme di tutte le
proposte che non svolgono solo la funzione di erogare informazione, ma di
coinvolgere lo studente nel processo formativo al fine di completarlo anche
attraverso gli interventi soggettivi” (p. .
Vengono presentati tre modelli di blended learning:
- skill-driven model: focalizzato sull’apprendimento di competenze e abilità
specifiche, insiste in modo particolare sul feedback costante e sulle
esercitazioni;
- attitude-driven model: focalizzato sull’apprendimento di comportamenti,
privilegia il confronto tra pari e la simulazione su situazioni controllate;
- competency-driven model: gli studenti sono messi direttamente a contatto
con gli esperti del settore; l’apprendimento è pertanto finalizzato alla
formazione di un repository di conoscenze.
Tale distinzione è molto utile in fase di progettazione di un percorso on-line. La
peculiarità principale della formazione on-line risiede infatti nella possibilità di
personalizzare l’apprendimento, e di adattarlo non solo agli obiettivi del corso ma
anche alle caratteristiche del discente.
Un’altra significativa analisi realizzata dalle autrici è quella sulle nuove figure
professionali. Se potessi scegliere il ruolo da svolgere nell’ambito professionale,
opterei per la figura del knowledge worker, ideata da Romiszowski e ripresa dalle
due autrici. Egli è “colui/colei che si guadagna da vivere usando la conoscenza già
esistente per produrne di nuova” (p.43). Certo, ogni formatore o insegnante
dovrebbe avere come obiettivo la produzione di nuova conoscenza, ma tale scopo è
ancora più importante oggi, nella società della conoscenza, e soprattutto
nell’ambito dell’epistemologia costruttivista, alla quale cerco di ispirare tutto il mio
lavoro.
Un’altra nuova figura professionale è quella dell’instructional designer. Si tratta di
una figura che non nasce con l’e-learning, “…ma con l’evoluzione delle tecnologie
dell’istruzione, ovvero nel passaggio da una didattica essenzialmente frontale e non
mediata, ad una didattica supportata e talvolta erogata attraverso le tecnologie” (p.
55). A mio parere, l’instructional designer funge da tramite tra il docente e il tutor
on-line, vera figura protagonista dell’e-learning. È l’instructional designer infatti che
progetta l’ambiente virtuale, pianificando e creando le situazioni formative più
ottimali per la migliore interazione tra tutti gli attori coinvolti nel sistema elearning.
Tra gli strumenti più utili presenti nel saggio, evidenzio la comparazione tra le
diverse piattaforme in commercio e la descrizione di alcuni progetti europei che
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hanno portato alla costruzione di software per il calcolo dei costi dell’e-learning e la
valutazione del ritorno dell’investimento economico.
Infine, è possibile consultare il decreto Moratti-Stanca, che ha dato nuovo impulso
in Italia alla nascita di università telematiche e virtuali.
Come già scritto precedentemente, si tratta di un testo molto utile, soprattutto per
le riflessioni che stimola.
I concetti ricorrenti nel contesto attuale sono globalizzazione, Knowledge
Management, Società della Conoscenza, life-long learning. La Comunità Europea è
tra le prime Istituzioni ad aver inserito tra i suoi obiettivi prioritari la costruzione di
una società europea della conoscenza e la promozione di una serie di programmi di
ricerca volti al perseguimento di un apprendimento lungo tutto l’arco della vita.
Proprio l’apprendimento, inteso come costruzione di sapere e conoscenza, è il punto
focale attorno al quale ruotano le attività formative ed educative.
La formazione on-line si colloca in una posizione privilegiata per il perseguimento di
tale obiettivo. Com’è ampiamente dimostrato dalla vasta letteratura esistente, l’elearning rappresenta una metodologia innovativa e strategica per perseguire un
apprendimento lungo tutto l’arco della vita e secondo un progetto di vita personale
e professionale mirato. La sfida è ora saper impostare un nuovo sistema di
apprendimento, quasi come una rivoluzione copernicana, che deve partire prima di
tutte dalle strutture che erogano la formazione, prima tra tutte la scuola.
Indice
1. Orientarsi nell’e-learning
1.1. La Babele elettronica; 1.1.1. Web based learning e online learning: quale
rapporto?; 1.1.2. E-learning integrale o blended; 1.1.3. M-learning: verso la
mobilità assoluta
1.2 Didattiche per l’e-learning: novità o adattamento?
2. Sistemi di autovalutazione per attori nell’e-learning
2.1. Nuove figure professionali o semplici rielaborazioni linguistiche?
2.2. Il docente
2.2.1. Il docente online; 2.2.2. Il docente e l’e-learning come supporto alla didattica
frontale; 2.2.3. Il docente nel blended learning
2.3. L’instructional designer
2.4. Il tutor on-line
2.4.1. Tipologie di tutor
2.5. Lo studente online: la sua autovalutazione
2.5.1. Tipologie di studenti nell’e-learning collaborativi
3. Valutare per scegliere
3.1. Le infrastrutture per l’e-learning: le piattaforme
3.2. Il mercato delle piattaforme
3.3. I criteri di scelta delle piattaforme
3.4. L’analisi comparata di alcune piattaforme
4. Sistemi di valutazione e autovalutazione delle conoscenze e delle competenze
4.1. Valutazione ed e-learning: questioni di interazione
4.2. Tecniche di monitoraggio e di verifica in itinere
4.2.1. Valutazione iniziale; 4.2.2. Edublog: un auto-portfolio; 4.2.3. Diario; 4.2.4.
Forum e chat; 4.2.5. Compiti ed attività pratiche; 4.2.6. Peer e self assessment;
4.2.7. Log e strategie di navigazione
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5. La valutazione dei costo dell’e-learning
5.1. L’analisi dei costi totali dell’e-learning
5.2. La comparazione tra i costi della formazione tradizionale e quelli della
formazione online
5.3. Alcuni strumenti per il calcolo della convenienza economica dell’e-learning
5.4. L’analisi dei vantaggi economici derivanti dall’e-learning
5.5. L’analisi del ritorno economico derivante dall’e-learning
Appendice. Il decreto Moratti-Stanca
Bibliografia
Autore
BARBARA BRUSCHI
Docente di Tecnologie dell’Istruzione e dell’Apprendimento e di Modelli e Tecniche
della didattica in rete presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di
Torino. Si occupa dello sviluppo della didattica on-line.
MARIA LUCIA ERCOLE
Laureata in Economia Aziendale e in Scienze dell’Educazione, si occupa degli aspetti
economici e pedagogici dell’e-learning.
Bibliografia essenziale
Bruschi Barbara, Mariani A. Marina, Pedagogia virtuale. Adulti in rete ed educazione
informale, Unicopli 2002
Bruschi Barbara, Perissinotto Alessandro, Come creare corsi on-line, Carroccio 2003
Bruschi Barbara, Parola Alberto, Figli dei media, SEI 2005
Links
http://www.elearningeuropa.info/
Sito dell’Unione Europea dedicato all’uso delle ICT nell’apprendimento
http://www.elearningeuropa.info/
Sito della CRUI che compara diverse piattaforme per la formazione on-line
http://www.coster.ws.en
Sito del progetto europeo Coster, da cui è possibile scaricare l’omonimo software
per il calcolo dei costi dell’e-learning
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