L`INDUSTRIA MONDIALE DELLA MACCHINA UTENSILE
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L`INDUSTRIA MONDIALE DELLA MACCHINA UTENSILE
FEDERAZIONE NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI DEI PRODUTTORI DI BENI STRUMENTALI E LORO ACCESSORI DESTINATI ALLO SVOLGIMENTO DI PROCESSI MANIFATTURIERI DELL’INDUSTRIA E DELL’ARTIGIANATO IL SETTORE DEI BENI STRUMENTALI NEL 2014 Cinisello Balsamo, luglio 2015 FEDERMACCHINE Indice L’industria italiana della meccanica strumentale .................................................................... 4 1 Il settore della meccanica strumentale nel 2014.......................................................... 4 2 Il peso della meccanica strumentale nell’economia italiana ........................................ 5 3 La propensione all’export e il saldo estero .................................................................. 6 4 La destinazione geografica delle vendite .................................................................... 9 5 Il settore dei macchinari in Italia e nei principali paesi europei ...................................12 Il settore dei beni strumentali nel 2014 2 FEDERMACCHINE FEDERMACCHINE: la federazione delle associazioni dei produttori di beni strumentali e loro accessori destinati allo svolgimento di processi manifatturieri dell’industria e dell’artigianato ACIMAC macchine e attrezzature per ceramica ACIMALL macchine per la lavorazione del legno ACIMGA macchine per l’industria grafica, cartaria e affini ACIMIT macchine per l’industria tessile AMAFOND macchine e materiali per fonderie ASSIOT sistemi di trasmissione movimento e potenza ASSOCOMAPLAST macchine e stampi per materie plastiche e gomma ASSOFLUID costruttori e operatori del settore oleoidraulico e pneumatico ASSOMAC macchine per calzature, pelletteria e conceria GIMAV macchine e accessori per il vetro CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE – ASSOMARMOMACCHINE macchine e attrezzature per la lavorazione delle pietre naturali UCIMA macchine per confezionamento e imballaggio UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE macchine utensili, robot e automazione Il settore dei beni strumentali nel 2014 3 FEDERMACCHINE L’industria italiana della meccanica strumentale 1 Il settore della meccanica strumentale nel 2014 Il 2014 è stato un anno di crescita per il settore dei beni strumentali nel suo complesso, dopo due anni di crisi, e il valore della produzione ha sfiorato i massimi raggiunti prima del 2009. I dati dei tredici settori che compongono l’industria della meccanica strumentale mostrano una forte crescita delle vendite sul mercato interno e una leggera accelerazione di quelle sui mercati esteri. Evoluzione del settore 2012-14 (milioni di euro) 2012 2013 2014 13/12 14/13 Produzione 35.174 35.005 36.704 -0,5% 4,9% Export 25.411 25.609 26.153 0,8% 2,1% Consegne interne 9.763 9.396 10.551 -3,8% 12,3% Import 6.258 6.258 6.791 0,0% 8,5% 16.021 15.654 17.342 -2,3% 10,8% Consumo apparente Il valore della produzione è aumentato, del 4,9%, attestandosi a 36,7 miliardi di euro. Tutte le associazioni che compongono Federmacchine riportano una crescita del fatturato nel loro settore. Le esportazioni hanno raggiunto il valore di 26,2 miliardi (+2,1% sull’anno precedente), stabilendo un nuovo record. Le consegne interne, in calo nel 2012 e 2013, sono tornate a espandersi (+12,3%), a 10,6 miliardi. La ripresa del mercato italiano, +10,8%, con un consumo pari a 17,3 miliardi, ha premiato anche gli importatori (+8,5%). La quota di mercato soddisfatta da macchinari stranieri si attesta al 39%. L’occupazione è cresciuta (+0,9%), arrivando a 179.500 unità circa. Il settore dei beni strumentali nel 2014 4 FEDERMACCHINE 2 Il peso della meccanica strumentale nell’economia italiana La produzione delle 4.600 imprese appartenenti ai 13 comparti che in questo momento compongono Federmacchine è aumentata, come detto, a poco meno di 37 miliardi di euro nel 2014, che corrispondono al 2,3% del Prodotto Interno Lordo. Il contributo più rilevante fornito all’economia italiana dal settore è dato dalle vendite all’estero: con 26,2 miliardi di euro, le vendite di macchinari all’estero coprono una quota del 5,5% sul totale delle esportazioni italiane, che sale al 6,6% prendendo in considerazione le sole esportazioni di merci. Gli addetti alla meccanica strumentale, nel 2014, rappresentavano il 4% del totale degli addetti nell’industria manifatturiera italiana. Il peso della meccanica strumentale nel 2014 6,6% 5,5% 4,0% 2,3% Su PIL Su export totale Su export merci Su addetti industria Elaborazione su dati ISTAT, ICE Il settore dei beni strumentali nel 2014 5 FEDERMACCHINE 3 La propensione all’export e il saldo estero Una caratteristica distintiva dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali è la forte propensione all’export, che, nel 2014, ha raggiunto il 71% del fatturato (il leggero calo sul 2013 è dovuto alla ripresa delle consegne interne, dopo anni di difficoltà). Tra i vari settori si passa da un rapporto tra esportazioni e fatturato minimo del 58% a un massimo dell’84%. La propensione all’export per comparto nel 2014 FEDERMACCHINE 71% Acimac 76% Acimall 75% Acimga 76% Acimit 84% Amafond 71% Assiot 58% Assocomaplast 67% Assofluid 63% Assomac 81% Gimav 79% Marmomacchine 82% Ucima 81% Ucimu 67% Export/Produzione Il saldo commerciale complessivo dei settori che formano Federmacchine, nel 2014, è stato nuovamente positivo per 19,4 miliardi di euro (+0,1%). Per quanto lieve, si tratta del quinto anno di crescita, dopo il crollo del 2009, e del nuovo record assoluto. Il settore dei beni strumentali nel 2014 6 FEDERMACCHINE Il saldo commerciale italiano nei beni strumentali miliardi di euro 20 15 10 5 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Per rendersi conto di quanto questo risultato sia importante per l’economia italiana, bisogna ricordare che il saldo complessivo delle merci nel 2014 è stato attivo per 42,9 miliardi di euro. I saldi commerciali settoriali italiani nel 2014 TOTALE MERCI 42,9 Prodotti agro-alimentari -9,1 Abbigliamento e arredamento 31,1 Chimica e gomma -1,9 Prodotti dell'industria estrattiva -42,8 Macchine e apparecci meccanici 50,4 Altri manufatti 15,1 -75 -25 25 75 miliardi di euro Elaborazione su dati ISTAT Il settore dei beni strumentali nel 2014 7 FEDERMACCHINE Dei tre comparti con saldi attivi, quello che fornisce il contributo di gran lunga maggiore è Macchine e apparecchi meccanici (+50,4 miliardi), al cui interno trovano sistemazione i macchinari di Federmacchine. Il settore dei beni strumentali nel 2014 8 FEDERMACCHINE 4 La destinazione geografica delle vendite I dati disponibili sulla ripartizione delle vendite nei diversi mercati coprono otto delle tredici associazioni di Federmacchine. La rappresentatività dei dati è alta (74% del valore totale delle esportazioni) e, quindi, sufficiente a garantire l’affidabilità delle stime, che si estendono all’intero comparto di Federmacchine. I mercati di sbocco nel 2014 America Meridionale 4,3% NAFTA 8,5% Oceania 0,7% Italia 28,7% Asia 12,8% Medio Oriente 2,7% Africa 3,4% Altri Europa 8,4% Altri Unione Europea 30,5% Elaborazione su dati ISTAT Il primo mercato di sbocco è quello dei paesi dell’Unione Europea, con una quota del 30,5% delle vendite complessive. Al secondo posto l’Italia, con il 28,7%, del totale: il peso complessivo dell’area UE è pari al 59,2% del totale. Nell’ultimo anno, il peso complessivo dell’Unione Europea, il mercato più vicino e tradizionale, ha recuperato tre punti percentuali, che aveva perso negli anni precedenti. Questo trend rifletteva la debolezza della domanda espressa da questi paesi (e in primo luogo quella del mercato interno) e la capacità delle imprese italiane di trovare nuovi clienti per i propri prodotti. Le altre aree di sbocco dei macchinari italiani sono l’Asia orientale e meridionale (quasi il 13% nel 2014), l’America settentrionale e l’Europa orientale (8,5% la prima, 8,4% la seconda). Quote minori per Africa e Medio Oriente e per Sud America. Il settore dei beni strumentali nel 2014 9 FEDERMACCHINE Il 2014 ha registrato un andamento differenziato delle vendite all’estero di macchinari italiani. Complessivamente l’export è cresciuto del 2,1%; i riscontri positivi si limitano, però, al Medio Oriente (+13,6%) e alla UE (+8,8%). Stabili le vendite in Asia orientale (+0,6%) e in America del Nord (+0,2%). In calo le altre aree: -3% in Europa Orientale, -6,6% in Africa e -15,9% in America Meridionale. Andamento delle esportazioni per aree (var. 2014/13) 13,6% 8,8% 0,6% 2,1% 0,2% -3,0% -6,6% -9,3% -15,9% Unione Europea Altri Europa Africa Medio Oriente Asia NAFTA America Sud Oceania TOTALE Elaborazione su dati ISTAT Le vendite di mezzi di produzione italiani nei paesi dell’Unione Europea sono cresciute a 11,2 miliardi di euro (+8,8% sul 2013). Buona ripresa sul mercato tedesco, che sfiora i 2.900 milioni (+6,8%), e crescita in doppia cifra in Regno Unito, Spagna e Polonia. In calo solo le vendite in Francia (-2,8%) e in Austria (-8,1%). Le esportazioni italiane nei paesi europei extra-UE perdono il 3% sul 2013, per un valore di 3,1 miliardi. Molto bene le vendite in Turchia (+16%, quasi 1.200 milioni), in calo Russia (-7,4%, poco più di 850 milioni) e Svizzera (-5,4%, 462 milioni). L’Africa ha acquistato macchinari italiani per quasi 1,3 miliardi di euro (-6,6%). Il primo cliente è l’Algeria (279 milioni, +9,8%), seguita dall’Egitto (234 milioni, -2%) e dal Sud Africa (209 milioni, -5,1%). Si ridimensionano, in parte, le vendite in Nigeria (-26,4%). Il settore dei beni strumentali nel 2014 10 FEDERMACCHINE Le esportazioni in Medio Oriente sono cresciute in doppia cifra (+13,6%), a quasi 1.000 milioni di euro. Fortissima crescita dell’Iran (+80,6%), bene i paesi del Golfo (Arabia Saudita +4,1%, Emirati Arabi Uniti +16,6%) e Israele (+10,9%). L’Asia Orientale e Meridionale rimane saldamente al secondo posto tra le destinazioni estere dei macchinari italiani nel 2014, con 4,7 miliardi, +0,6%. I giganti dell’area registrano ancora cali: Cina -4,6%, per due miliardi; India -5,9%, per 612 milioni. Fortissimo incremento delle vendite in Indonesia (+50%), bene Corea Sud (+2,6%) e Thailandia (+2,4%). Il Nord America ha mantenuto stabili, +0,2% gli acquisti di mezzi di produzione italiani, per un valore di 3,1 miliardi. In crescita gli Stati Uniti (+3%, 2,4 miliardi), perdono il Messico (-4,7%, 534 milioni) e il Canada (-14,6%, 227 milioni). L’America Meridionale ha importato macchinari per 1,6 miliardi di euro, -15,9% sul 2013. In difficoltà quasi tutti i paesi dell’area: Brasile (-19,2%), Argentina (-18,3%), Cile (-15,4%). Unico paese in controtendenza è la Colombia (+7,3%), che è il terzo cliente dell’area. Le vendite in Oceania si attestano a 254 milioni (213 sono destinati all’Australia, 35 alla Nuova Zelanda). I mercati dei paesi emergenti sono ormai di primaria importanza per i costruttori italiani di mezzi di produzione ma, nel 2014, c’è una riscossa dei mercati tradizionali. I primi 10 paesi clienti nel 2014 Germania 2.856 +6,8% Stati Uniti 2.361 +3% Cina 1.965 -4,6% Francia 1.669 -2,8% Turchia Regno Unito 1.163 +16% 945 +11,7% Spagna 873 +18,3% Russia 856 -7,4% Polonia 853 +18,5% Brasile 675 -19,2% milioni di euro Elaborazione su dati ISTAT Il settore dei beni strumentali nel 2014 11 FEDERMACCHINE 5 Il settore dei macchinari in Italia e nei principali paesi europei Il settore della meccanica strumentale italiana è giunto ad occupare stabilmente i posti di testa nelle graduatorie mondiali, in questo sopravanzando quasi tutti gli altri settori industriali del paese; si può tranquillamente affermare che è uno dei punti di forza del sistema economico nazionale. La struttura dell’industria italiana nel settore è peculiare rispetto ai concorrenti europei, che costituiscono un privilegiato punto di riferimento, anche perché l’Unione Europea rimane la prima area al mondo per produzione e consumo di macchinari. I dati su cui ci basiamo provengono dal sito di Eurostat e sono relativi al 2012, ultimo anno per il quale sono disponibili per tutti i paesi dell’Unione. Il settore preso in esame è il NACE Rev 2 “Machinery and equipment“1, il più vicino a quello della meccanica strumentale, pur essendo più ampio. Proviamo ad analizzare il peso dell’Italia nel contesto dell’Unione Europea, partendo dal dato più generale, quello relativo al Prodotto Interno Lordo: l’Italia pesa per il 12,1% del reddito complessivo europeo e si trova al quarto posto, dopo Germania, Francia e Regno Unito. Il peso dell’Italia in Europa (2012) Germania Francia Regno Unito Italia Spagna Altri UE 28 PIL 20,6% 15,7% 14,9% 12,1% 7,9% 28,8% Industria 27,8% 12,6% 8,9% 12,8% 6,5% 31,4% Macchinari 38,6% 7,6% 7,3% 17,4% 2,8% 26,3% Elaborazioni su dati Eurostat Concentrando l’attenzione sull’industria manifatturiera, la Germania rafforza il primo posto (con una quota del 27,8%). Segue subito l’Italia, che guadagna due posizioni, con il 12,8%, davanti a Francia e Regno Unito. Se restringiamo il campo al settore dei macchinari, la Germania vede crescere ancora la propria quota, al 38,6%, e l’Italia rafforza il secondo posto con il 17,4%. Staccati la Francia (7,6%) e il Regno Unito (7,3%). Questo conferma la specializzazione e la forza dell’Italia nel settore, in un contesto europeo che vede crescere il predominio tedesco e la marginalizzazione degli altri paesi. 1 La versione attuale NACE Rev 2 distingue le attività di costruzione da quelle di installazione e riparazione dei macchinari. Il settore dei beni strumentali nel 2014 12 FEDERMACCHINE Valori simili si ottengono considerando l’occupazione invece del fatturato. Gli addetti in Germania del settore macchinari sono il 36,8% del totale europeo, in Italia il 15,5%, nel Regno Unito il 78% e in Francia il 6,1%. Il quadro cambia se guardiamo al numero di imprese: l’Italia da sola conta il 25,5% delle imprese europee; al secondo posto ci sono i tedeschi (17,4%). Gli altri grandi paesi hanno un numero di imprese inferiore al 10% del totale europeo. Questo implica che le imprese italiane hanno, in media, dimensioni più piccole dei loro concorrenti europei. Il settore machinery and equipment in Europa Numero di imprese Germania Fatturato medio (milioni di euro) Numero medio di addetti Fatt. x addetto (‘000 euro) 16.216 15,1 66 227 Francia 4.927 9,8 36 269 Regno Unito 7.954 5,8 26 224 23.685 4,6 19 243 Spagna 5.726 3,1 17 177 Altri UE 34.492 4,8 26 183 UE 27 93.000 6,8 31 216 Italia Elaborazioni su dati Eurostat Le aziende tedesche hanno dimensioni più che doppie, per fatturato e addetti, rispetto alla media europea. Si attestano su dati superiori alla media anche le aziende francesi. Le imprese italiane hanno valori molto inferiori, pari al 68% del fatturato medio e al 61% della media addetti. Se le dimensioni sono inferiori, questo non impedisce alle aziende italiane di raggiungere alti livelli di efficienza. Il fatturato per addetto, con la media europea pari a 216.000 euro per addetto, è di ben 243.000 euro per le imprese italiane, superato solo da quelle francesi (269.000) e prima delle tedesche (227.000). Il settore dei beni strumentali nel 2014 13