Olivalandia - GAL Sulcis
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Olivalandia - GAL Sulcis
ISTITUTO COMPRENSIVO SANTADI SCUOLA PRIMARIA SANTADI CLASSE 4^ SEZ. A-B ANNO SCOLASTICO 2012-2013 Noi abbiamo immaginato un mondo importante per la salute, l’alimentazione e la vita: esso affonda le radici nel passato, ma noi che abbiamo solo nove e dieci anni, lo viviamo nel presente con la nostra fantasia di bambini. Provate a immaginarlo anche voi!!! Gli alunni e le alunne della Classe 4^ A-B Tra le foglie luccicanti come il sole all’alba, sorgeva un paesetto di casette colorate dai tetti rossi : Olivalandia, il paese sull’ulivo. I bambini andavano a scuola, al centro del maestoso albero, lungo uno scivolo verde come le colline che abbracciavano le case. Durante l’intervallo curavano l loro alberelli d’ulivo: innaffiare, cogliere olive … Gli adulti, la sera dopo il loro lavoro con l’olio (pizzaiolo, sacerdote, casalinghe, infermiere, panettiere… ), usavano gli attrezzi adatti per pulire il grande albero su cui abitavano: lucidavano le foglie,tagliavano i rami secchi, curavano le olive malate … Intanto i bambini giocavano a palla con le olive oppure a boolig << Hurra!>> <<Sii!>> urlavano felici. Ogni anno, all’arrivo dell’autunno, quando le olive erano mature e pronte ad offrire il loro succo, i bambini sentivano i genitori parlare di una festività in onore dell’ulivo e dei suoi frutti <<Quest’anno potremo fare una sagra?>><<Sii!>><<Mm …>> confabulavono. Così i bambini organizzarono un invito per tutti gli abitanti del paese e per i loro genitori: prepararono le bancarelle con i loro prodotti: olive fritte, pane con le olive, olive in salamoia, olive arrosto, olio extravergine delle olive più pregiate, … Ancora oggi, ogni anno si continua a festeggiare e i bambini a scuola spiegano << L’oliva è molto importanti per la buona salute, la sana alimentazione e la vita. È per questo che essa è il cibo più importante del nostro paese>>. In un paese denominato “Paese dell’Olio” crescevano ulivi speciali: sui loro rami ricchi di foglie maturavano olive grandi come angurie. Gli abitanti erano piccoli come minuscoli insetti e quando le olive erano mature e succose, armati di scala, di martello e di chiodi inserivano all’oliva un rubinetto, da cui potevano estrarre il succo chiamato olio extra pregiato che nei secoli era stato usato. Tutti erano felici di questa ricchezza: le donne con pentole, bottiglie e padelle andavano a rifornirsi di olio per cucinare e condire <<Presto, presto!>>si agitavano indaffarate; il sacerdote con la sua ampolla diceva: <<Io prendo l’olio per battezzare>>; il pizzaiolo aggiungeva: <<Intanto io lo uso per fare le pizze>>; invece il panettiere rispondeva: <<E io lo userò per fare il pane con le olive>>. Tutti si rifornivano di olio dai rubinetti. Ma, un giorno un rubinetto si ruppe e gli abitanti si disperarono: <<Come faremo?>> si domandavano “Perderemo la nostra ricchezza!!!” pensavano tutti. L’olio usciva ininterrottamente e goccia dopo goccia formò un fiume giallo come oro, lo chiamarono “Olio Mannu” . Gli animali, che fino ad allora avevano trovato rifugio e cibo tra gli ulivi, a quella vista bevvero con voracità e si rinforzarono; i pizzaioli usarono l’acqua del fiume giallo per fare le pizze; i panettieri per fare il pane e il sacerdote per battezzare i nuovi nati. I bambini con grande gioia andarono a pescare i pescioliva che nuotavano nel fiume come barchette nel mare. Tutti furono d’accordo che l’ulivo e i suoi frutti sono indispensabili per il paese, per i suoi abitanti e per gli animali. Monna Lisa era stata dipinta in un quadro da Leonardo Da Vinci intorno al 1500 d.C. Dopo tanti secoli era matura e annoiata, pronta per uscire dal quadro. Pensava che un bel giorno avrebbe visitato il mondo. Un giorno il quadro di Monna Lisa venne trasportato su un furgoncino rosso come il fuoco, dall’ Italia Alla Francia, per arrivare al museo di Parigi. Strada facendo, lungo la strada piena di buchi e di dossi, dal furgoncino si aprirono le porte posteriori e il quadro cadde a terra. Si ruppe e Monna Lisa fuoriuscì dal dipinto Appena mise un piede fuori sentì profumi e odori: di fiori, di ulivi, d’erba… Sentì per la prima volta rumori e voci: lo scorrere del fiume, le urla gioiose dei bambini del paese. Il suo sguardo si fermò su un bellissimo ulivo e pensò:-Questo è l’albero più bello che abbia mai visto! Cammina, cammina entrò dentro il paese circondato da magnifici ulivi. Gli abitanti erano olive verdi o mature, l’accolsero come una di loro: le insegnarono a cucinare, a produrre l’olio extravergine, a fare il paté, a impastare il pane con le olive, a friggere le olive nere e ben mature … Monna Lisa fu una di loro: senza accorgersi divenne tutta verde da capo a piedi. Aiutò le mamme a cucinare e a lavorare, i pizzaioli a fare le pizze, i malati a mettere l’olio come unguento, i nonni a produrre del buon olio extravergine dalle grandi olive, le nonne a preparare le olive in salamoia, i bambini a coglierle dal vecchio e rugoso ulivo del loro giardino scolastico. Da quel giorno divenne la signora delle olive. Divenne Monna Oliva e aprì un negozio dove offriva a tutti i prodotti delle olive. “Da Monna Oliva” è ancora oggi il ristorante più famoso di quella terra!!! … all’ombra delle fronde dell’ulivo secolare, noi bambini poetiamo sull’oliva! Il paese sull’ulivo L’oliva Adagiata tra i rami verdeggianti Ovale, liscia e verde sorge un paesetto di cassette colorate dai tetti spioventi di tegole rosse. Sbucano tra i rami di ulivo come nidi tra le fronde. Ovunque grandi e piccini, con teli e rastrelli, collezionano frutti preziosi come gioielli. splende tra le foglie come la luna velata dall’oscurità nel cielo autunnale. Il suo succo extra pregiato nei secoli è stato usato. Con il pane lo puoi gustare E i vari tipi assaporare. Pane e olio nella nostra cultura Monna oliva Non più giovane , ma ormai matura dell’autunno è la signora. Madonna dalla pelle verde avvolge il paese in un abbraccio di frutti e di fiumi d’oro che scorre nelle sue vene. La sua vita è appesa a un ramo. le formiche operose lavorano con premura. Olive in salamoia Nate da un albero possente e rugoso , come un vecchio nonno assai annoso nuotano impaurite in un mare salato in un vasetto conservato . Pronte ad essere gustate le poverine sono scappate. Con forchetta e coltello scivolano giù come un ruscello ma sulla cara stampata è scritta la loro fine disperata.