Perché tu mi dici poeta? Anno III

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Perché tu mi dici poeta? Anno III
Perché tu mi dici poeta?
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Incontro del 11 Aprile 2013
Editoriale a cura d’Andrea Bolfi
Anteprima:
Eccoci con Mario Parodi ad accendere le luci su questo nuovo appuntamento
della parola, la sala è gremita di pulsioni d’arte e persone, tante che si devono prendere
altre sedie. Sui vagoncini dell’8volante, salgono sempre un gruppo d’amanti della parola,
sono artisti speciali per una Serata super. Sempre di più la serata assume la connotazione
dell’incontro tecnico, del confronto che più ci piace, finalmente sono tra il pubblico e
partecipano anche i poeti che non leggono, a testimonianza che finalmente, si decide di
crescere e prender parte al contraddittorio. Ascoltare fa bene a tutti.
Nasce nell’8volante una nuova concezione di poesia liquida, questa scorre, ci fa
grandi e ci consente d’essere opinione = cultura.
Fabrizio Tiberio, è autore di scatti fotografici stupendi, veri capolavori. L’amore per
la foto non lo tradisce nemmeno nell’arte della poesia. I suoi sono scritti asciutti nati in
viaggio nelle piazze italiane, sono schegge d’avventura, boschi, rocce troppo immobili,
come le more. Eccoci nell’immortale campagna toscana. Sono noti i pungenti pensieri, le
noie d’un mattino. Paolina in Piazza Shelley ci riporta agli immortali poeti inglesi, e ad una
canzone dell’indimenticabile Ivan Graziani. Ecco una metafora bucolica: le arance
punteggiano il chiostro come amazzoni in pineta e non mancano gli sguardi bollenti, forse
rubati. Chi le scorda le amazzoni, nei loro perizoma di pelle.
Lillo Baglio, ha un guizzo e ritorna sul vagoncino che porta sull’ottovolante poetico,
la sua è un’immagine fermata, la descrizione di un attimo: l’eletta è sublime e spietata,
come struggente debolezza. Pace e supplizio negli occhi domati.
Bruno Rullo, è sentito e vero il suo omaggio al grande poeta russo Majakosky:
“Usciremo dalla cava di pietra”. “Non ti dovevi consegnare!” è il grido del poeta Bruno al
suo sfortunato e suicida amico d’altro tempo… quel colpo esploso ci presenta più d’un
sospetto. “Non dovevi spegnere il tuo canto!” Vola nella sala d’arte come una preghiera
che non rimarrà inascoltata. Con Bruno diamo un significato anche alla consonante, ogni
lettera si fa essere vivente, ogni lettera, ogni vocaleha vita propria come ritmi su tela.
Come la scrittura per associazione. Il poeta ruba ai giornali parole che poi usa in modo
musicale in quantità come spartiti.
Che serata, abbiamo concepito, che coppia ci regala l’ottovolante, Bruno e di
seguito Federico Scurto: come su un tandem i due artisti si sono spinti vicendevolmente
“Come colibrì combatto coercitive colle cobalto”. Ecco riproposta la quantità di poesia
liquida: “avida – diva – parti di vele” è bello ascoltarli, forse in un sol battito d’ali, ma
anche il loro poetare d’avanguardia è in sintesi lo stesso piacere che proviamo anche
noi. “Io come Lucifero assaggiai il Paradiso”. Nella trincea della mente Federico è uno
sperimentatore e lo ascolteremmo per ore: “…aghi piovono, il respiro è assente coperto
da rose di pietra. Giunge l’uomo oscuro… Ora so.
New Entry:
Enrica Merlo si propone al pubblico con la magia dei lunghi capelli biondi, nella
sua lieve imperlatura di un tratto schietto, nella sinestesia allargata dello “zucchero
speziato”. E’ troppo presto per incrinare le luci nella scena d’amore. “Di rosa e di mora – è
grave non sense. Non devi fuggire di fronte alle lacrime… nel fuoco nascosto. L’ardimento
come tristezza antica. Mutano colore le mie viole. Enrica è notevole e metrica ad ogni
passaggio... Sottolineo: lacci di miele & placato/ e come gatto sazio. Inoltre: "come in
grembo protetta - ugualmente squassata - ma pur sognante" ha un climax potente, e da
sola ripaga.
Ritorna Immacolata Schiena ed è una furia: senza un nome il tumulo – Chi sei? Hai
impresso nei miei pensieri, si urla della fuga dei popoli oppressi dalla guerra. Ad un certo
punto ci siamo trovati fisicamente in una trincea dei pasdaran iraniani nelle varie mortali
guerre nel tempo. “Scappo madre” è l’urlo di un figlio il Mar Nero è gonfio del sangue
delle vite che ha ingoiato. Di lontano s’ode l’eco d’un grido straziante: “Rifugiami ancora
madre!” Scava e nascondimi bene, perché non possa essere scoperto”. Immacolata ci
ricorda, come se ce ne fosse bisogno, di quanto è importante la poesia – urlo. Speriamo
di poterci svegliare dal torpore.
Mirella Mendola “…Ripariamo allora in grembo/ la luce tremula sgomenti, nel
timore c’essa possa spegnersi. Domani noi saremo nudi e soli al buio”. “La nostra casa…
brucia”! E’ la terribile sequenza dei fatti, che ci riporta freddamente all’evidenza d’esseri
cattivi ed imperfetti. La poesia può aiutarci nei terribili momenti a ricordare, tra l’altro
l’album delle fotografie.
Il tecnico di Pinerolo Igor Spadoni, ci omaggia della sua presenza con la citazione
dal film di Kubrik: 2001 Odissea nello spazio. Il suo monolite nero rappresenta l’incrollabile
pazienza. Un difficile compromesso tra l’uomo e la sua storia, un moto impercettibile, il
plumbeo siero, riporta alla trilogia dei fratelli Wakosky in Matrix. Sono psichedeliche
mitologie pagane, epiche visioni, miti ed eroi valchirie nude. Il poeta è un visionario ed
attinge dalla vita a mani aperte, la vita lo brama continuamente, la morte è certamente
per altri. Auspichiamo fratelli una soluzione medioevale.
Poeticamente… è qui che abita l’uomo.
Grazie a Mario Parodi, e grazie a Voi, numerosissimi, per aver poetato con noi,
perché senza di voi, noi non potremmo… Essere.
Apprestopoesia!
REGALATE POESIA!
LEGGETE e FATE LEGGERE POESIA!
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Andrea Bolfi
---oooOooo--Post scriptum: Farò partecipe il lettore delle mie impressioni a caldo durante l’ascolto appassionato dei testi
girati sull’8volante, rispetto agli appunti raccolti. Considerato che si tratta d’elaborazioni non critiche, ma acquarelli
poetici. Naturalmente non si ha la presunzione di aver raccolto tutta la poesia della serata. Chiedo scusa
preventivamente per eventuali omissioni.
Ricordo altresì che sarà utile avere la presenza dei poeti, a prescindere dalla propria lettura, vi prego di
presenziare alla lettura dei vs. colleghi per aumentare l’eventuale contraddittorio e la crescita.
Per le prenotazioni è necessario spedire una richiesta di partecipazione all’indirizzo:
[email protected]
specificando: nome, indirizzo @, n° di telefono e data partecipazione.