Marketing Oggi - Regione Abruzzo

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Marketing Oggi - Regione Abruzzo
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Giovedì 9 Febbraio 2012
sul videocenter
Marketing
Oggi
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er
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IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI
ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ
Dopo gli stop in Usa e Uk, il marchio lancia una campagna di comunicazione più velata
Reebok, il marketing della resistenza
Non si può dire che le scarpe rassodano? Si cambia messaggio
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DI
top model Helena Christensen ci
mostrano la loro personale soddisfazione nella campagna Reebok Satisfaction». Ed ecco che il
passo tra il benessere fisico e la
scarpa tonificante Reebok è breve in casa Adidas. «Indossare la
linea EasyTone abbinata a una
regolare attività fisica è un modo
ottimo per migliorare la propria
routine giornaliera e nello stesso
tempo essere stilose grazie alla
silhouette femminile e fashion»,
aggiunge Jahrbacher.
CLAUDIA CERVINI
ncora nessuna prova
scientifica che le scarpe
tonificanti riescano a
risollevare i glutei e rassodare le cosce. Così Reebok per
pubblicizzare le sue EasyTone
cambia strategia. Dopo la bastonata della Federal trade commission americana che a settembre
2011 l’ha condannato a pagare
25 milioni di dollari in rimborsi ai
consumatori che
avevano comprato queste scarpe
(e dopo il blocco
per pubblicità
ingannevole da
parte dell’Asa,
l’autorità per la
pubblicità inglese), il marchio
che fa capo al
gruppo Adidas
rilancia con una
campagna di comunicazione che
punta a stabilire
l’equazione Reebok = piacere per
le donne. Nessuna campagna pubblicitaria per
il momento, ma un’operazione di
marketing che mette in secondo
piano la tecnologia e punta sulla
relazione con le consumatrici. E
nessun intervento sul prodotto: le
scarpe EasyTone rimangono invariate, mentre Reebok realizza test
di laboratorio, cerca nuove prove a
sostegno delle proprietà delle sue
sneakers.
A
Insomma, il marchio non
si arrende, e nel frattempo, per
non restare senza parola, rende
pubblico il sondaggio che ha coinvolto 3 mila donne europee alle
quali è stato chiesto che cosa le fa
Helena Christensen e,
sopra, Eva Mendes per
la campagna Reebok
EasyTone
star bene. Il sondaggio è infatti il
primo tassello della campagna di
comunicazione. Il secondo sono invece le testimonial Eva Mendes,
attrice di Hollywood, e la modella
Helena Christensen; anch’esse
impegnate ad elencare che cosa
dà loro soddisfazione.
«Il nuovo sondaggio Reebok
Satisfaction dimostra che 7 donne
su 10 si sentono veramente soddisfatte quando sono in forma»,
spiega Martina Jahrbacher,
Head of Women’s Sport di Reebok. «L’83% delle donne crede
che essere in forma renda la loro
vita più appagata. La superstar
di Hollywood Eva Mendes e la
Un nuovo messaggio, più
velato, rispetto a quello lanciato
nella precedente campagna dove
a farla da protagonista era la
tecnologia tonificante. Una tecnologia basata su un sistema di
capsule di bilanciamento all’interno della suola della scarpa in
grado di creare, secondo Reebok,
una naturale instabilità a ogni
passo. È proprio il tentativo di
correggere questa instabilità che
costringerebbe i muscoli a lavorare profondamente alla ricerca
dell’equilibrio. Tesi ancora sostenuta da Reebok. «Sviluppati dal
team Reebok, i prodotti EasyTone
sono stati creati in perfetto equilibrio con Moving Air Technology,
che trasferisce l’aria creando instabilità a ogni passo. La tecnologia EasyTone è stata creata per
diminuire la stabilità della suola
rispetto alle scarpe tradizionali, rimanendo allo stesso tempo
estremamente comoda», ribadiscono dall’azienda.
Volenti o nolenti però la prossima campagna pubblicitaria dovrà puntare su altri aspetti per
rendere accattivante il prodotto
e la campagna di comunicazione
lanciata nei giorni scorsi ha spianato la strada della futura pubblicità adv.
I CONCORRENTI
Non solo Reebok, ma anche
per esempio Puma, New Balance, Fila, hanno puntato
sulle calzature tonificanti.
Le «toning shoes» con molle
e cuscinetti
che creano
i t bilità a ognii passo e
instabilità
obbligano glutei e gambe a
fare sforzo sono ormai molto
diffuse. Ognuna sfrutta una
tecnologia brevettata. New
Balance, per esempio, ha
creato il modello Rock
and Tone, con
un cusci-
tt che
h assorbe
b lla fforza
netto
d’urto nel tacco e tira il piede
in avanti con un movimento
fluido, mentre Fila protegge
il tallone con una intersuola
morbida che alleggerisce la
pressione
sulle ar-
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Amazon come Apple, verso l’apertura di negozi reali
Amazon si starebbe preparando ad aprire
il suo primo negozio reale: la regina della
vendita on-line metterebbe a disposizione
non solo i lettori digitali Kindle, i nuovi
tablet Kindle Fire e i relativi accessori,
ma anche una libreria tradizionale, facendo leva soprattutto sui titoli di cui detiene
l’esclusiva. Questo almeno secondo il sito
internet GoodeReader.com. L’azienda da
parte sua non ha ancora confermato la notizia, limitandosi a un «no comment».
Il punto vendita verrebbe aperto a
Seattle, dove si trova la sede principale
dell’azienda, e offrirebbe solo prodotti di
gamma alta.
L’iniziativa sarebbe stata presa per po-
tenziare ulteriormente le vendite di
Kindle, fino ad ora disponibile solo
on-line o in alcune catene di negozi,
sulla base del successo ottenuto dai
prodotti della Apple nei propri negozi
marchiati.
Amazon la scorsa settimana ha reso
noti i risultati dell’ultimo trimestre
dell’anno. I ricavi sono ammontati a
17,4 miliardi di dollari, in aumento del
35% rispetto allo stesso trimestre del
2010. Sebbene gli analisti si aspettassero di più, la crescita di Amazon è stata di oltre il doppio di quella del mercato dell’ecommerce statunitense, che ha
registrato un incremento del 14%.
Jeff Bezos
ticolazioni. Tecnologie diverse, ma
simili. A fare la differenza
sono poi il design, le forme,
i colori, i materiali: ce n’è
naturalmente per ogni stile
e per ogni tasca. E ognuna
pretende di essere la migliore e promette di tonificare le
parti interessate, in media,
del 25% in più rispetto alle
scarpe normali.
In alto, le scarpe
tonificanti di Puma, New
Balance e Fila
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Giovedì 9 Febbraio 2012
MARKETING
Cambio ai vertici del corriere espresso. Sportolari numero uno in Germania
NEL MONDO
Arriva Jim O’Gara per lo sviluppo del business
Masè
al marketing
di Heineken
Ups, Italia mercato chiave
DI
ambio della guardia
nella sede Ups Italia, mercato definito
«chiave» per il corriere espresso
americano.
Jim O’Gara, nel gruppo
da 16 anni con
esperienze a livello internazionale tra Europa,
Medio Oriente
e Africa, è stato nominato
nuovo country
manager della
Penisola e, dalla
sede di Milano,
dovrà consoliJim
dare la posizioO’Gara
ne di Ups quale
marchio specializzato di logistica mondiale,
supervisionando l’operatività,
la strategia e lo sviluppo del business nella Penisola.
«Per questa opportunità», ha
affermato O’Gara. «sfrutterò le
competenze maturate nel corso
della mia carriera per supporta-
C
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MARCO LIVI
re e sviluppare ulteriormente il
business in Italia, tra i mercati
chiave di Ups».
Il manager di origini scozzesi
succede a Frank Sportolari,
dallo scorso autunno nominato
presidente di
Ups Germania, il mercato
più grande al
di fuori degli
Stati Uniti con
oltre 15 mila
dipendenti.
Dalla natia
Glasgow, O’Gara è entrato in
Ups nel 1995
come driver
a Exeter in
Inghilterra e
nell’arco di una
decade è passato da operation
supervisor a
ruoli chiave per il gruppo.
Dal 2000 al 2007, è stato centre
manager a Nottingham, poi responsabile di uno dei più grandi
centri di smistamento pacchi nel
Regno Unito, a Nuneaton, per
passare, infine, al ruolo di country manager per l’Arabia Saudita.
Bmw, Claudio Carpentieri
brand manager di Mini
Una nuova spinta al marketing di Mini, marchio icona di
city car del gruppo Bmw. Dal prossimo 1° marzo Claudio
Carpentieri assumerà la carica di brand manager, succedendo a Michele Fuhs che rientrerà in Bmw Ag per assumere nuovi incarichi come project leader enhanced Pos
in future retail.
Carpentieri, 46 anni, laureato in giurisprudenza è in Bmw
dal 2004, dove ha ricoperto inizialmente il ruolo di used
cars & re-marketing manager. Dal 2008 al 2009 ha maturato un’esperienza professionale in Bmw Ag dove ha assunto
poi assunto l’incarico di used car project manager. Rientrato in Italia nel 2010, è stato poi responsabile del progetto
di retail performance management e dal 2011 ricopriva il
ruolo di customer focus project manager.
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Dopo un’altra parentesi in Inghilterra, come parte del team di coordinamento per l’integrazione
di Lynx Express, (il corriere britannico che Ups ha acquisito nel
2005) e poi come operations manager per il Regno Unito centrale, O’Gara ha accettato nel 2009
la posizione di country manager
per la Nigeria, con uffici a Lagos,
assumendo la responsabilità per
Firmato a Roma il protocollo d’intesa tra Fig e associazioni
Golf e ambientalisti
per lo sport ecosostenibile
G
olf e Ambiente firmano una santa
alleanza in difesa
della natura, dello
sport all’aria aperta e della
salute. La Federazione Italiana Golf (Fig) e le principali
associazioni ecologiste hanno annunciato ieri a Roma
un protocollo d’intesa per
aprire un tavolo di confronto
e intensificare un’azione comune in favore dell’eco-golf.
Il tavolo del protocollo. Da sinistra, Vittorio Cogliati Dezza,
Il testo è stato sottoscritto dal
Costanza Pratesi, Franco Chimenti, Stefano Leoni, Giampiero Sammuri
presidente della Fig, Franco
Chimenti, e dai presidenti di
Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza; del Wwf
dal risparmio di acqua a quello energetico.
Italia, Stefano Leoni; Giampiero Sammuri
Le associazioni firmatarie del documento si sono
della Federparchi, e dalla responsabile Ufficio
dichiarate «disposte a un confronto propositivo,
ambiente e paesaggio del Fai, Costanza Pratesi,
per una riqualificazione ambientale degli impianai quali s’è aggiunta nel corso del dibattito anti esistenti» sottoponendo l’eventuale creazione di
che la presidente di MareVivo, Rosalba Giugni.
nuovi impianti «ai criteri di sostenibilità».
Preceduto da una serie di incontri e riunioni preD’intesa con la Federgolf, verrà istituito un taparatorie, il documento resta aperto a successive
volo tecnico per individuare i principi e le metodoadesioni da parte di altri gruppi o associazioni
logie più idonei per realizzare questo programma.
impegnati nella tutela ambientale.
«Siamo molto soddisfatti per questo accordo che
In linea con il programma internazionale Geo
segna il punto di partenza, non il traguardo, di un
(Golf environment organization), a cui partecipano
lavoro comune», ha spiegato Chimenti, «la nostra
già diverse associazioni ecologiste di altri paesi, il
è una Federazione sportiva ma il golf è, fra tutti
protocollo individua e condivide «l’obiettivo primagli sport, quello che ha il rapporto più diretto
rio di difendere il territorio, la natura e il paesaggio,
con il territorio, con l’ambiente e con il paesaggio.
come patrimonio dell’intera collettività e risorsa
Nell’interesse dei tesserati, dei giocatori e di tutti
fondamentale anche per l’industria del turismo».
gli appassionati italiani, intendiamo perciò favoDa qui, una serie di impegni che la Federazione,
rirne uno sviluppo sempre più eco-sostenibile».
intende promuovere presso i circoli affiliati. Si va
Le associazioni ambientaliste, infine, si sono
dalla salvaguardia dell’assetto idrogeologico del
impegnate a confrontarsi con le regioni per veterritorio alla tutela degli aspetti paesaggistici,
rificare che gli impianti golfistici in fase di redalla riduzione al minimo nell’uso dei fertilizzanti
alizzazione corrispondano alle linee-guida del
e dei fitofarmaci alla protezione della biodiversità,
Protocollo.
l’operatività di Ups nell’Africa
Sub Sahariana, un’area di 46
paesi, dal Senegal all’Etiopia,
dal Niger al Sud Africa, nonché
le isole nell’Oceano Indiano. Qui
ha implementato, fra l’altro, l’offerta di un’unica soluzione per
le spedizioni di pacchi, cargo e
per la contract logistics in tutti
i mercati della regione.
Simone Masè, è il
nuovo global trade
marketing manager di
Heineken a livello mondiale. Masè, 41 anni, è
operativo da febbraio
nella nuova struttura
trade marketing del
gruppo ad Amsterdam
e avrà la responsabilità
di supportare la crescita del marchio a livello
globale su entrambi i
canali di distribuzione,
vendita e Horeca, per
raggiungere gli obiettivi dell’azienda nel medio
lungo termine.
Il percorso professionale di Masè in Heineken
Italia è iniziato nel 1998
nell’area marketing e
vendite, dove ha consolidato il proprio ruolo fino
a diventare group brand
manager di Heineken
Italia per Birra Moretti, Amstel e Ichnusa e, a
partire dal 2007, di trade
marketing manager Horeca di Heineken Italia.
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Msd parla ai medici
con le App di Egolab
Egolab communication firma la nuova applicazione di
Msd Italia, «Service@Cube-I servizi pensati per te», studiata per proporre servizi e consulenza ai medici e agli
operatori del settore farmaceutico. L’app dell’azienda
romana è disponibile nella doppia versione Flash e Html,
è ottimizzata sia per la fruizione su Mac e pc, sia per
iPad2, e offre agli utenti una consultazione semplice
dei servizi dedicati alla formazione, all’aggiornamento
ma anche alla conoscenza delle patologie e dei prodotti
consigliati da Msd Italia.
La piattaforma «Service@Cube - I servizi pensati per
te» è organizzata in diverse sezioni in base ai bisogni
dei clienti e offre collegamenti diretti alle pagine web
di riferimento. L’applicazione è online sul sito www.
msdperte.it e sarà disponibile sia sul sito www.univadis.it sia sul nuovo portale istituzionale dell’azienda,
www.msd-italia.it.
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Starhotels Excelsior Trieste
sul podio di Trip Advisor
Lo Starhotels Savoia Excelsior Palace di Trieste sale sul
podio di Trip Advisor con il premio Travellers’ choice 2012,
assegnato ai 25 migliori hotel di lusso in Italia. Il riconoscimento è tra i più prestigiosi che un albergo possa ricevere perché la community del portale di viaggi TripAdvisor,
uno dei più grandi al mondo, condivide online opinioni,
impressioni e suggestioni su luoghi e hotel. Basato sulle
recensioni di milioni di viaggiatori, il premio viene assegnato a hotel selezionati e testati, premiando l’eccellenza
per comfort, eleganza e servizi.
Il Savoia Excelsior Palace si è contraddistinto per lo stile
monumentale, che rievoca i fasti mitteleuropei tra stucchi,
stoffe preziose e porcellane d’epoca, per la posizione sul
golfo di Trieste, ma soprattutto per le applicazioni che garantiscono un alto risparmio energetico e il minimo impatto
ambientale. Il palazzo che lo ospita è un edificio storico,
progettato come il grand hotel ideale nel 1911, e restaurato
con la guida delle Belle arti.
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Giovedì 9 Febbraio 2012
MEDIA
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L’annuncio del gruppo transalpino durante la presentazione dei conti 2011. I ricavi giù del 4%
Lagardère, svalutazioni da 900 mln
Deprezzamento di 600 mln per lo sport e di 300 mln per Canal+
DI
MARCO A. CAPISANI
o sport non fa bene ad
Arnaud Lagardère. Il
gruppo guidato dal manager francese con interessi
dal campo media fino all’aerospaziale ha deciso di svalutare
per 600 milioni di euro Lagardère Unlimited, divisione specializzata nel marketing e nei
diritti sportivi. La società aveva già subìto un deprezzamento
nel 2010 di 87 milioni. Alla perdita di valore di 600 milioni si
aggiunge quella per 300 milioni
di euro nella partecipazione di
Lagardère (al 20%) in Canal+
France, stimata inizialmente
in 1,5 miliardi. La svalutazione complessiva di 900 milioni
di euro è un colpo duro per Lagardère, visto che coinvolge un
quarto di tutti fondi propri del
gruppo pari a 4 miliardi. L’annuncio della decisione è stato
dato, poi, durante la presentazione del bilancio previsionale
2011, che a sua volta registra
ricavi in calo del 3,9% a quota
7,7 miliardi di euro.
Lagardère aveva già tentato
recentemente di disfarsi del-
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L
la partecipazione al 20% in
Canal+ France negoziandone
senza esiti la cessione con Vivendi, che detiene il restante
80% del canale tv digitale. Da
Canal+ sono già usciti in passato i canali tv M6
e TF1, riuscendo
però ad assicurarsi dall’operazione un minimo
garantito.
Diversa la situazione di Lagardère Unlimited che,
secondo lo stesso
Arnaud Lagardère, avrebbe rapArnaud
presentato uno Lagardère
tra i principali binari di crescita del
gruppo mentre adesso, secondo
le previsioni degli analisti, dovrebbe chiudere il 2011 con una
forte perdita. Già il 2010 era
stato archiviato con un rosso di
96 milioni di euro. Alla base della crisi della divisione sportiva
c’è la cancellazione dei contratti,
tra gli altri, con la Lega francese calcio sui diritti tv della nazionale transalpina e l’accordo
col Psg (Paris Saint-Germain),
CHESSIDICE IN VIALE DELL’EDITORIA
Il manifesto in liquidazione coatta. Il manifesto
entra in liquidazione coatta
dopo che al ministero dello
sviluppo economico è stato
firmato il decreto. Oggi in
edicola, il quotidiano arriva
con lo speciale «il manifesto
non chiude ma rilancia».
Gran Bretagna, giro di
vite contro i tweet a Sky
News. Sky News ha vietato in
Gran Bretagna ai suoi cronisti di twittare e ritwittare notizie e opinioni altrui, specie
se di giornalisti appartenenti
a testate concorrenti. I dipendenti di Sky News hanno
ricevuto ieri, infatti, un’email
in cui si delineano le nuove
linee guida. L’ordine è quello
di «non twittare su storie alle
quali non si sta lavorando.
Quando una storia è stata
twittata da un giornalista di
Sky News autorizzato, allora
si può diffondere attraverso
il proprio account. Anzi, è
desiderabile». Quindi il passaggio più controverso: «non
ritwittare mai informazioni
postate da altri giornalisti o
individui; potrebbero essere
errate e non sono comunque
passate attraverso la filiera
editoriale di Sky News». In
particolare, la raccomandazione «maxima» è «far
transitare le ‘‘breaking news’’
sempre dal desk centrale prima di pubblicarle sui social
network».
Walt Disney, utile a
+12,3%. I profitti della Walt
Disney sono aumentati del
12,3% nel primo trimestre
fiscale, soprattutto grazie al
business dei parchi tematici
e alla produzione tv. Al 31
dicembre scorso, l’azienda
californiana ha registrato
un utile di 1,46 miliardi di
dollari (1,1 mld di euro),
rispetto all’1,3 miliardi di
dollari (quasi un mld di
euro) dell’anno precedente. I
ricavi della divisione Media
networks sono aumentati del
2,9%, mentre l’utile è cresciuto del 12%. Resort e parchi di
divertimento sono cresciuti
del 10%, con un aumento del
18% dell’utile.
Turner Broadcasting System International, Zeiler
alla presidenza. Gerhard
Zeiler, già ceo di Rtl group,
divisione del gruppo Bertelsmann e principale gruppo
televisivo in Europa, è il
nuovo presidente di Turner
Broadcasting System International. Turner Broadcasting System International
gestisce nel mondo marchi
del gruppo Tbs, Cnn, Tnt,
Cartoon Network e Turner
Classic Movies.
Italia, ospite d’onore alla
Fiera del libro di Madrid.
L’Italia sarà il paese ospite
d’onore della 71° edizione
della Fiera del libro di Madrid, dal 25 maggio al 10
giugno prossimo. La Spagna
sarà invece l’ospite d’onore
della Fiera del libro di Torino 2012.
squadra di calcio di proprietà
ora del Qatar sport investment
(Qsi), braccio sportivo del fondo sovrano dello stesso paese
medio-orientale (nonché primo
azionista di Lagardère).
Oltre ai costi di
gestione di Lagardère Unlimited, il
manager ha sostenuto anche 1,2
miliardi di euro
d’investimenti
per ingrandire la
divisione sportiva
attraverso acquisizioni di società
del settore, il cui
valore oggi si è
dimezzato.
La gestione da
parte del manager dei dossier
Canal+ e Lagardère Unlimited
ha finito per destare la preoccupazione e le proteste di alcuni
azionisti di minoranza, visto che
s’inserisce in un discorso più
ampio, quello delle partecipazioni minoritarie del gruppo come
le società media Nextmedia e
Jumpstart, molte delle quali in
forte crisi.
Euro 2012 e 2016, Al Jazeera
punta ai diritti tv francesi
Al Jazeera Sport è in trattative avanzate con l’Uefa per
acquisire i diritti tv per la Francia di Euro 2012 ed Euro
2016. Dopo una prima selezione di possibili partner (che
ha portato all’esclusione, per esempio, di TF1), il canale
tv dell’emittente del Qatar rimane al tavolo con gli organizzatori del torneo di calcio europeo, che riunisce tutti
i club esclusi dalla Champions League. Al Jazeera Sport
concorre contro i canali francesi M6 e Canal+. Prima di
definire il titolare dei diritti, è atteso ancora un giro
di consultazioni tra gli operatori media per alzare definitivamente, nelle aspettative della Uefa, il costo della
cessione delle partite. Un gioco al rialzo che, peraltro,
non dovrebbe ostacolare l’emittente medio-orientale
nata per volontà diretta dell’emirato del Qatar.
Tra i due tornei in palio, comunque, l’attenzione è puntata su Euro 2016 che si disputerà in Francia (mentre
Euro 2012 si giocherà tra Ucraina e Bielorussia).
Comunque vada a finire, Al Jazeera Sport si conferma
un concorrente di prim’ordine per le emittenti nazionali
francesi, detenendo già 133 partite della Champions
League per le stagioni 2012-2015 (anche se i 13 incontri più importanti sono rimasti in gestione televisiva a
Canal+). E la crescita di Al Jazeera non fa che rafforzare ulteriormente la presenza qatariota in Francia,
visto che il fondo sovrano del paese medio-orientale è
anche primo azionista del gruppo Lagardère col 10,7%
del capitale.
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L’ex direttore della Padania si sposta sul web PUBBLICITÀ
Boriani lancia
il Vostro quotidiano
DI
MARCO A. CAPISANI
C
i sono giornali che nascono in edicola e dopo
emigrano, sopravvivono sul web, «il Vostro
quotidiano ribalta il concetto:
nascerà su internet a metà del
prossimo marzo e poi, tempo
un anno circa, lancerà la sua
versione cartacea a diffusione
nazionale». Con queste parole
Leonardo Boriani, ex direttore della Padania (oggi sostituito da Stefania Piazzo) ha
anticipato a ItaliaOggi la sua
prossima iniziativa editoriale,
al fianco di «uno zoccolo duro
di giornalisti» di cui tre sono
capiredattore provenienti dal
quotidiano leghista. Così come
dalla Padania arriva
anche la responsabile marketing.
Da oggi, invece,
parte la selezione dei redattori
ordinari.
« I l Vo s t r o
quotidiano si
occuperà di tutte
le principali
Leonardo
Boriani
notizie del giorno», ha chiarito
Boriani, «e si chiama così perché
darà la possibilità ai lettori di
dire in tempo reale cosa pensano delle singole notizie, come le
avrebbero titolate e segnalare la
classifica delle news più importanti a loro giudizio». Per italiani ma non solo, la nuova testata
sarà tradotta in 13 lingue differenti (dal cinese al rumeno, dal
cingalese all’arabo, dall’inglese
al francese) per raggiungere
anche le minoranza straniere
presenti nella Penisola.
Con la redazione centrale a Milano (nella stesso viale di Libero)
e una sede distaccata a Roma, il
giornale sarà apartitico, pubblicato da una cordata di imprenditori con interessi dall’alimentare
fino alla comunicazione. La raccolta pubblicitaria sarà affidata, invece, alla nascente
concessionaria interna
e si avvarrà di un team
di manager provenienti
da diverse concessionarie
tra cui Publikompass, Rcs
Pubblicità e gruppo Mediaset.
Inizialmente il Vostro
quotidiano sarà disponibile online gratuitamente,
per poi lanciare in un
secondo momento
un’offerta su abbonamento.
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Lo Iap boccia
la donna nuda
di Disaronno
DI
FEDERICO UNNIA
L’immagine di un fondoschiena femminile ripreso in
primo piano con una carta da
gioco (il 2 di picche) potrebbe apparire sulla copertina di
una rivista, ma non può illustrare una campagna pubblicitaria commerciale. La differenza? Secondo il Comitato di
controllo dello Iap (Istituto
di autodisciplina pubblicitaria), nel primo caso si tratta
di una forma di espressione
del libero pensiero mentre,
nel secondo, offende la dignità della donna. Ecco perché lo
stesso Comitato di controllo
ha bloccato il messaggio promozionale di Illva Saronno
(quella dell’Amaretto Disaronno) dal titolo «Disaronno celebrate the 4th edition
of Toiletpaper Magazine».
L’immagine era stata tratta,
infatti, dalla copertina di
novembre 2011 della rivista
Toiletpaper Magazine di
Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari.
La pubblicità di Illva Saronno ha un carattere esibizionistico, svilente della dignità della persona, ha concluso
nelle sue motivazioni il Comitato di controllo, fino a mercificare il corpo della donna.
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Giovedì 9 Febbraio 2012
MEDIA
Il quotidiano su iPad di Rupert Murdoch compie un anno. Abbonati a quota 100 mila
Daily, la news-rivoluzione aspetta
Pareggio entro il 2015, ma il marchio editoriale non è decollato
DI
ANDREA SECCHI
e abbonamenti e pubblicità vanno di questo passo,
il Daily, il quotidiano solo
per iPad della News Corp.
di Rupert Murdoch arriverà al
pareggio entro il 2015, quando di
solito una testata tradizionale ci
arriva fra i cinque e i sette anni.
I dati diffusi da Greg Clayman,
editore incaricato del Daily, mostrano infatti come il quotidiano
non ha fatto il botto subito, ma
comunque ha il proprio zoccoa, che
lo di abbonati, 100 mila,
esta
permettono di fare questa
previsione. Eppure, a un
elanno dal lancio di quello che doveva essere loo
strumento rivoluzionario grazie al quale
«il business del raccogliere e pubblicare
notizie» sarebbe dovuto diventare di nuovo sostenibile,
secondo Murdoch, i critici si fanno sentire ancora, nel resto della
stampa Usa e fra gli analisti. Il
New York Times, per esempio,
ha pubblicato una lunga disamina, insistendo sul fatto che
la rivoluzione delle news non
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S
c’è stata. Fra parentesi il Nyt è
rivale del murdochiano New York
Post, ma non è il solo a pensarla
in questo modo.
I dati diffusi da Clayman,
parlano appunto di 100 mila
abbonati, che sborsano 39,99
dollari all’anno o 99 centesimi
alla settimana. Ciò significa che
come minimo il Daily incassa 4
milioni di dollari
dai soli abbonamenti. Nessun
Rupert
Murdoch
LA VIGNETTA DEL GIORNO
dato sulla raccolta pubblicitaria,
anche se nelle pagine del Daily si
sono visti grandi marchi, da Ibm
e Bmw a Verizon. Fatto sta che
Clayman ha affermato che entro cinque anni si andrà a break
even, considerato l’investimento
iniziale di 30 milioni di dollari. A
sottolineare che gli introiti non
sono pochi, il fatto che l’applicazione del Daily è al terzo posto
per ricavi nell’Apple Store, dopo i
giochi Angry Birds e Smurf’s Village, il villaggio dei Puffi.
Centomila abbonamenti, comunque, sono ancora lontani
dai 500 mila indicati da Murdoch come necessari perché
l’iniziativa fosse profittevole.
Gli abbonati hanno un’età
abbastanza alta, 35/50 anni,
così come il reddito: l’89% di
loro guadagna in media 118
mila dollari. Inoltre arrivano soprattutto da
Florida, Texas, Michigan, Tennessee,
Colorado. Lontani
dalla Grande Mela
o da Los Angeles,
da dove si pensava
dovessero arrivare
originariamente i
lettori colti e «in» del Daily. «Non
mi importa di quello che pensa
di questo prodotto la gente che
abita in un raggio di 20 isolati
dai nostri uffici», ha detto il direttore Jesse Angelo, insistendo
sul fatto che il Daily ha voluto gli
attuali lettori e che il mandato di
Murdoch era di conquistare tutti,
senza snobismi.
I problemi che Angelo ha
dovuto affrontare nel primo
anno non sono stati pochi. Per i
primi sei mesi almeno l’app ha
avuto problemi tecnici, esasperando molti lettori, mentre non
è mancato malcontento anche
fra i giornalisti (150 compresi
i tecnici), convinti di andare a
fare grandi reportage e costretti
ad articoli brevi, più graditi dai
lettori del Daily e quindi scelti
come standard.
Molti osservatori hanno criticato poi la staticità del Daily, la cui
app è aggiornata due o tre volte
al giorno al massimo, ben lontana
dai tempi a cui ci hanno abituato
i siti web o Twitter. Angelo, però,
su questo non ha dubbi: il Daily
è una lettura da divano, gli abbonati le dedicano ogni giorno 30
Troppo merito, forse
L’editoria in Piazza Affari
Indice
Chiusura
Var. %
Var. % 30/12/11
FTSE IT ALL SHARE
FTSE IT MEDIA
17.621,5
11.911,41
0,90
0,70
11,17
16,54
Titolo
Rif.
Var.
%
Var. %
30/12/11
Capitaliz.
(mln €)
Buongiorno
1,1750
0,26
14,75
125,0
Cairo Communication
3,1500
3,96
12,26
246,8
128,0
Caltagirone Editore
1,0240
-0,10
6,67
Class Editori
0,2850
3,64
11,76
30,1
Espresso
1,1290
0,36
3,67
463,1
Il Sole 24 Ore
0,7135
-2,06
1,35
30,9
Mediaset
2,5440
0,71
18,99
3.005,0
Mondadori
1,5270
2,07
12,86
376,3
Monrif
0,3200
0,63
10,96
48,0
Poligraici Editoriale
0,3200
-
4,81
42,2
548,0
Rcs Mediagroup
0,7480
-0,27
10,65
Seat Pagine Gialle
0,0384
-3,52
54,22
74,0
Telecom Italia Media
0,1740
1,22
7,94
251,7
Per la News Corporation e
per il mondo editoriale, alla
fine, si tratta di un esperimento,
che mostra oggi quale potrà essere il futuro dell’editoria, con tutti
gli aggiustamenti che un lavoro
in corsa può avere. Le previsioni
sembrano confortare ancora Murdoch: l’anno scorso gli americani
che hanno usato l’iPad sono stati 28 mln, mentre entro il 2014
saranno 61 milioni. Per giunta il
Daily d’ora in poi non sarà solo su
iPad ma si sta aprendo agli altri
tablet, cominciando dal Samsung
Galaxy Tab. Ancora tanto spazio
per aumentare gli abbonamenti.
© Riproduzione riservata
INTERNET
DIGITALE EXTRATERRESTRE
DI
minuti, un quotidiano, insomma,
anche se solo digitale.
C’è soprattutto, infine, il
mancato decollo come marchio
editoriale. Secondo eMarketer
servono due cose perché il Daily
possa affermarsi definitivamente: fare uno scoop o ricavarsi una
posizione di nicchia nel mercato
editoriale. Dopotutto il Drudge
Report diventò famoso soltanto dopo aver tirato fuori il caso
Lewinski, mentre prima era nel
semianonimato.
MASSIMO TOSTI
Il filosofo (scolpito in gesso al centro dello studio) aveva
un’aria perplessa, più che assorta. Chiamato in causa nel
titolo della trasmissione (Socrate - Il merito in tv, Raiuno, martedì, ore 21,20) si domandava, probabilmente, perché l’avessero scomodato per assistere a quello spettacolo. Se lo sono
domandato anche molti telespettatori, come testimoniano gli
ascolti che non sono risultati pari alle attese di Cesare Lanza
(ideatore del programma) e dai vertici di viale Mazzini.
Il menu del programma (una
puntata pilota: difficile dire se ne
seguiranno altre) presentava un
gran numero di portate destinate a
confondere gli utenti. Era lecito attendersi che fosse dato largo spazio
ai meritevoli che hanno successo e a
quelli che sono stati costretti a trasferirsi all’estero per veder riconosciute le proprie qualità. Ma, a parte
alcuni interventi flash di questo genere, tutto il resto è affogato in uno
spettacolo generalista, condotto da
Tiberio Timperi, con il contributo
di cantanti (Al Bano, Gigliola CinTiberio Timperi
quetti, Ornella Vanoni, Loredana
Errore), con qualche dichiarazione registrata di politici o tecnici (il ministro dello sviluppo Corrado Passera, l’ex sindaco
di Milano Letizia Moratti, il direttore del Corriere della Sera
Ferruccio de Bortoli, il giornalista Massimo Fini), con
mini-dibattiti fuori tema (Vittorio Feltri e Gianni Bisiach)
nei quali il filo conduttore era del tutto dimenticato. Alla fine
era complicato persino capire che cosa fosse il merito e come
potesse essere valorizzato.
Giancarlo Giannini ha letto pagine di Steve Jobs, di Socrate (l’incolpevole) e del presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano (un appello rivolto all’orgoglio nazionale) prima
della conclusione con l’Inno di Mameli. La retorica ha sommerso le poche pagine felici di un programma che somigliava
a uno scampolo tardivo delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Una specie di Carosello (c’era anche
un’ampia pagina riservata alle pubblicità televisive d’antan)
dell’Italia di ieri. Meglio di quella di oggi, soprattutto in tv.
© Riproduzione riservata
A Manzoni
la pubblicità
di Tom’s HW
Tom’s Hardware (www.
tomshw.it), del network Bestofmedia, entra a far parte
del portafoglio di Manzoni, la
concessionaria pubblicitaria
del gruppo Espresso. Tom’s
HW è un sito specializzato
nella tecnologia, e offre un
notiziario quotidiano su informatica, prodotti e business
digitale, smartphone e tablet,
videogame, fotografia. A dicembre 2011 ha totalizzato
oltre 1,2 milioni di utenti unici e quasi 18 milioni di pagine
viste, classificandosi ai vertici della categoria Computer &
consumer electronics.
L’accordo con L’Espresso
non è solo commerciale ma
anche editoriale: le guide e le
recensioni di Tom’s HW trovano infatti spazio all’interno della sezione Tecnologia
di Repubblica.it, e il sito si
aggiunge ai partner di Kataweb-TvZap.
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Giovedì 9 Febbraio 2012
MEDIA
21
La classiica della stagione cinematograica 2011-2012. Sul podio Il Gatto con gli stivali
È Bisio la superstar del botteghino
Benvenuti al Nord (già oltre i 24 mln) stacca Sherlock Holmes
DI
Pagina a cura
CLAUDIO PLAZZOTTA
hi lo avrebbe mai detto che quel tizio con
pochi capelli, bruttino,
vestito male, insomma
piuttosto sfigato, seduto al Costanzo Show a raccontare storie banalotte su Nonna Papera
e affini, sarebbe diventato 20
anni dopo la gallina dalle uova
d’oro del cinema italiano. Che
Claudio Bisio avesse un dono
speciale, tuttavia, lo si era già
intuito in due occasioni nel
1991: in quell’anno magico la
sua canzone Rapput fu il singolo più venduto in Italia, e la sua
partecipazione a Mediterraneo,
seppur in un ruolo marginale, lo
portò addirittura a Hollywood,
dove il film vinse l’Oscar come
miglior film straniero.
Ora, però, la doppietta di Bisio con Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, e pure gli 11,6
mln di euro di Femmine contro
maschi e i 2,8 mln di Bar Sport
nel 2011, lo proiettano di diritto
nell’Olimpo dei grandi. La seconda puntata della saga, Benvenuti al Nord, ha già superato
i 24 milioni di euro di incassi, e
cavalca verso il record di Benvenuti al Sud, del 2010, che sfiorò i 30 milioni. La performance
di Bisio, peraltro, consente al
cinema italiano di piazzare al
primo posto un titolo nostrano
nella classifica del box office
per la stagione 2011-2012. Dietro Benvenuti al Nord, infatti, ci sono alcuni blockbuster
internazionali come Sherlock
Holmes (18,5 mln), Il Gatto con
gli stivali (16,1 mln), l’ennesimo Twilight (15,7 mln) e Kung
Fu Panda 2 (12,5 mln). Al sesto
posto, e secondo degli italiani, il
tanto vituperato cinepanettone
di Christian De Sica. Che, certo, è lontano dai fasti di qualche
anno fa, ma incassa 11,7 milioni di euro. Praticamente come
Immaturi-Il Viaggio (11,6 mln)
e davanti ai Puffi (11,3) e a I Soliti idioti (10,6 mln), decantato
come vero e proprio fenomeno
dell’autunno 2011, ma che alla
fine ha un box office analogo al
film di Leonardo Pieraccioni (Finalmente la felicità, 10,3
mln). Uno che porta a casa decine di milioni di euro ogni anno
(con film modesti, ma questo è
un altro discorso), e che, chissà
perché, viene trattato come un
paria dalla comunità della critica cinematografica.
Il primo titolo, diciamo così,
di qualità, nella graduatoria del
botteghino 2011-2012, è il Woody Allen di Midnight in Paris
(8,7 milioni di euro), al 12esimo
posto, che precede l’occasione
mancata di Paolo Sorrentino,
This must be the place, a quota
6,1 milioni di euro.
E i lavori di cui discutono gli
appassionati di cinema in queste settimane? Beh, J. Edgar
(Leonardo DiCaprio) è a 5,9
milioni, Le Idi di marzo (George Clooney) a 3,9 milioni, La
I MIGLIORI INCASSI AL CINEMA - STAGIONE 2011-2012
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C
Incasso al
botteghino
(in mln
di euro)
Pos
Titolo
1)
Benvenuti al Nord
Sherlock Holmes: gioco
di ombre
Il Gatto con gli stivali 3D
The Twilight saga: breaking dawn
Kung Fu Panda 2
Vacanze di Natale
a Cortina
Immaturi-Il viaggio
I Pufi
I soliti idioti
Finalmente la felicità
La peggior settimana
della mia vita
Midnight in Paris
This must be the place
Anche se è amore non
si vede
2)
3)
Claudio Bisio
4)
Talpa a 2,6 mln. Fuori dalla top
50 il candidato agli Oscar The
Artist (57esimo con appena 1,5
milioni di euro di box office) e
il capolavoro Miracolo a Le Havre (1,3 mln). Per non parlare
di Shame: fiumi di inchiostro e
decine di talk in tv sui notevoli
lato A e lato B di Michael Fassbender, ma appena 900 mila
euro di incassi (76esimo posto)
nelle sale, poco sopra The Help,
altro candidato agli Oscar con
le sue mammy nere, che tuttavia ha portato in cascina solo
800 mila euro.
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
13)
14)
Incasso al
botteghino
(in mln
di euro)
Pos
Titolo
16,2
15)
16)
17)
18)
15,7
19)
12,5
20)
21)
22)
23)
24)
25)
26)
27)
28)
Alvin Superstar 3
J. Edgar
Ex-Amici come prima
Capodanno a Ny
Mission:Impossible
Protocollo fantasma
Matrimonio a Parigi
Immortals 3D
Il re leone 3D
I tre moschettieri 3D
Le Idi di marzo
Il giorno in più
Le avventure di Tintin
Carnage
Super 8
L'alba del pianeta delle
scimmie
Amici di letto
24,1
18,5
11,7
11,6
11,3
10,6
10,3
9,6
8,7
6,1
29)
5,9
30)
5,9
5,9
5
4,5
4,2
4,1
4,1
4
3,9
3,9
3,8
3,7
3,5
3,3
3,2
3,1
© Riproduzione riservata
Mondadori studia
il lancio di InStyle
DI CLAUDIO PLAZZOTTA
E FRANCESCA SOTTILARO
Per l’editoria italiana, ormai,
è una questione di Style. O ci
infili queste cinque lettere,
o sei out, insomma. Basta
dare uno sguardo in edicola,
e la questione diventa subito
chiara. Allegato al Corriere
della Sera c’è un mensile maschile che si chiama... Style
magazine (e c’è pure lo spin
off Style piccoli). Poi c’è un
altro allegato, al Giornale, e
si chiama... Style (fresco di
restyling). Poi c’è il sito web
della Condè Nast dedicato al
mondo femminile e si chiama... Style.it. E che dire del mensile di Cairo editore che si
chiama... Natural Style. Il quotidiano La Stampa ha addirittura una linea di abbigliamento maschile griffata La Stampa Style. In edicola si trova pure un mensile di immobiliare
dall’originale titolo... Case Style, e un bimestrale femminile
edito da Lemon Fish Media: Style Papers. Un paio di anni fa
c’è stato il restyling della rivista settimanale Tu, della Mondadori, che è diventata...Tu Style. E sempre a Segrate, per
contrastare il successo di Myself (Condè Nast) e la cessione
di Cosmopolitan (rilevato da Hearst Italia, con plusvalenza
di un milione di euro a favore di Mondadori), secondo quanto
risulta a ItaliaOggi avrebbero deciso di lanciare l’edizione
italiana di un mensile americano della Time Inc, che negli
States diffonde quasi due milioni di copie. Versione al via
probabilmente in autunno e che verrà diretta da Silvia Grilli
(attuale vicedirettore di Panorama). Ah, già, dimenticavamo.
Come si chiamerà il mensile? Beh, facile: InStyle.
Qualche suggerimento agli editori tricolori per le prossime
iniziative sulla Penisola? Ummm, sono rimaste libere tante
preposizioni semplici: Con Style, Di Style, Fra Style (un periodico sullo stile di vita nei conventi). Nel segmento musica
c’è posto per Style Council, in quello casalinghi GiòStyle (ma
forse ci ha già pensato qualcuno prima). E poi, chessò, Free
Style. Che può andare bene un po’ ovunque.
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Libro-intervista di Righi a Renato Ugo
La chimica italiana,
lezione da imparare
Qualche volta, è proprio vero,
per sapere come muoverci nel
futuro sarebbe sufficiente voltare lo sguardo alla storia italiana più recente, diciamo degli
ultimi 25 anni. Si imparerebbe,
per esempio, che il successo di
una intrapresa passa attraverso poche regole sempre valide:
concentrarsi sulla ricerca; non
cedere tecnologia in licenza,
ma svilupparla direttamente sui mercati esteri; non fare
acquisizioni in Spagna (vero
Rcs?); non lasciarsi adulare dal
fascino della finanza, e, quindi,
delle interviste sui giornali e tv,
ma concentrarsi sull’industria,
i prodotti e i servizi.
La storia è quella della chimica
italiana, raccontata magistralmente da Stefano Righi, giornalista del Corriere della Sera,
nel libro- intervista a Renato
Ugo (Reazione Chimica, Guerini
e associati), professore ordinario
di Chimica, braccio destro di Mario Schimberni in Montedison e
ancora oggi tra i massimi esperti
di polimeri e polipropilene.
In sintesi, l’Italia aveva a inizio anni 80 uno dei poli chimici
più importanti a livello mondiale, con 4 mila ricercatori solo in
Montedison che avevano sviluppato brevetti fondamentali.
Schimberni consolida e sviluppa quella industria. Poi, a
metà anni 80, commette, insie-
me al suo management, alcuni
errori fondamentali: concede
in licenza, un po’ alla volta,
tutta la tecnologia Spheripol,
che aveva posto Montedison
all’avanguardia nel mondo; fa
una devastante acquisizione
in Spagna, la Antibioticos, che
ha poche ragioni industriali e
molte politiche (sulla spinta
del partito socialista italiano
e di quello spagnolo); perde di
vista la ricerca, decide di non
acquisire la Revlon Pharma negli Usa, operazione che avrebbe
fatto le fortune di Montedison,
ma dedica le risorse finanziarie
alla scalata delle assicurazioni
Fondiaria, che non c’entrano
nulla col business chimico, ma
offrono a Schimberni l’occasione per dimostrare la sua forza
al salotto buono della finanza
italiana.
Una serie di mosse che porteranno poi all’arrivo di Raoul
Gardini e alla catastrofe finale. Il libro di Righi parla di
quell’Italia che non c’è più, di
quelle speranze industriali inghiottite da logiche politiche e
di borsa. «Ma la chimica italiana non si è dissolta, non è evaporata. Si è solo frantumata ma
c’è ancora». E il viaggio finale
del giornalista sulla piattaforma Vega (Edison-Eni) al largo
di Ragusa è lì a dimostrarcelo.
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22
Giovedì 9 Febbraio 2012
UN PROFESSIONISTA AL GIORNO
La vita, la carriera e le passioni di Carlo Agazzi, presidente di Simki, gruppo con_Ismo
Da operaio a imprenditore
Nelle aziende ho sperimentato tutti i ruoli. Oggi metto
a frutto la mia esperienza sulla formazione del personale
DI IRENE
GREGUOLI VENINI
arlo Agazzi, presidente di Simki, azienda specializzata in selezione e
formazione del personale del gruppo con_Ismo, quando tiene i corsi
non fa teoria, perché lui dell’azienda ha sperimentato tutti i ruoli:
da operaio a impiegato, poi dirigente e imprenditore in importanti
realtà industriali, attraversando momenti epocali, dal terrorismo brigatista
alle complessità del giorno d'oggi.
Entrato a 14 anni come apprendista meccanico in Alfa Romeo, ne esce
laureato in economia con una carriera ai vertici delle risorse umane, per
poi avviarsi appunto verso nuove responsabilità. «Ho frequentato l'istituto
tecnico e sono entrato giovanissimo in Alfa, poi mi sono laureato studiando la
sera», racconta Agazzi. Segue un’ascesa graduale ma costante: da operaio a impiegato, capogruppo, capoufficio, caposervizio, dirigente («tanti piccoli gradini,
che tengono legati all'azienda e nello stesso tempo incentivano»).
Il manager approda all'ufficio del personale alla fine degli anni
Sessanta, «nel momento in cui Alfa Romeo si stava espandendo
con lo stabilimento di Arese, che ha comportato migliaia di
assunzioni: sono stato addetto alla selezione, poi coordinatore
dei selezionatori e responsabile dell'ufficio reclutamento,
successivamente responsabile della selezione e formazione di Alfa Romeo Nord». Seguono anni difficili, quelli del
terrorismo: «Sono stato sfiorato dalla violenza, ma come
molti ho avuto la percezione dei pericoli passati solo
dopo. È stato un brutto periodo: Alfa ha subito rapimenti tra cui anche quello di un collega. Ho affrontato quella fase con molta prudenza», ricorda. In seguito Agazzi
diventa responsabile della gestione del personale degli
staff tecnici ed amministrativi centrali. Subentrata
la Fiat, nel 1987, «sono andato prima a Torino, dove
sono stato a capo del personale di uno stabilimento
Fiat Auto, poi a Milano, dove ho coordinato le ultime
assunzioni». Il suo ultimo incarico riguarda, infine, la
guida dei team di selezione volti a costituire gli organici
degli stabilimenti di Melfi (Potenza) e di Pratola Serra
(Avellino).
Nel 1993, per Agazzi inizia un’altra storia: «Ho messo
a frutto la mia esperienza maturata nelle grandi organizzazioni in Simki». Ne diventa presidente nel 1995. «Ho
visto il mutamento strutturale del lavoro industriale: dal
taylorismo spinto alle odierne organizzazioni fondate sul
“gruppo” di lavoro, su piccole cellule organizzative, dove la
motivazione, la capacità di interagire tra i colleghi e l’apertura al cambiamento in un processo produttivo, sempre
in rapida evoluzione, sono diventati fondamentali», sottolinea.
«Oggi dobbiamo offrire un prodotto formativo
nome
che predisponga a non subire il cambiamento, ma a
favorirlo: solo una formazione non limitata a quanto
serve per l’espletamento della semplice mansione, ma di
nato a
più lungo respiro, può avere successo». I servizi che sviluppa
S
Simki
sono la selezione del personale, la formazione e l'assis
stenza
tecnica per ottenere i finanziamenti, prevalentemente
il
d Fondo sociale europeo. «Per quanto concerne la selezione
del
a
abbiamo
supportato alcune aziende leader in Italia, che avevano
p
problemi
di ristrutturazione, con cassa integrazione dei lavoraprofessione
t
tori,
riqualificazione e reimmissione nel ciclo produttivo», spiega
presidente di Simki, grupA
Agazzi.
Tra
i progetti seguiti da Simki emergono la collaboraziopo con_Ismo
n nella dismissione della Falk (per quanto riguarda la formazione,
ne
l
l'orientamento
e l'out-placement), gli interventi di riqualificazione di
m
manodopera
e tecnici di Fincantieri, soprattutto nei cantieri dell’area
ligure Poi c'è il contributo alla ristrutturazione e al rilancio di Alenia Aeligure.
ronautica attraverso corsi di recupero e professionalizzazione, un piano di
assistenza formativa «sul campo» nell’ambito dell’avviamento produttivo
di Alenia-Composite (specializzata in tecnologie avanzate e lavorazione di
materiali in carbo-resine) e la realizzazione di piani di formazione sulla
sicurezza del lavoro in due aziende primarie dell’energia e dei trasporti.
«Attualmente continuiamo con la formazione, abbiamo sviluppato moltoo il
ne
nostro polo di Trento, dove partecipiamo a bandi e gare, in tema di formazione
a
tecnica e gestionale», dice il presidente di Simki, che nel frattempo è stata
acquisita da Ismo. Dall'esperienza di Ismo nella formazione manageriale
e di Simki nasce la proposta di formazione professionale «con_Ismo», che
fa in modo che le due aziende (Ismo e Simki) abbiano servizi, strutture
e una leadership che valorizzano le sinergie.
Il poco tempo libero del presidente di Simki è dedicato alla lettura.
Agazzi è appassionato anche di sport (è tifoso dell'Inter) e di orologi
(«ora ho un Iwc»), mentre l'auto che guida è una Alfa Romeo Giulietta. Uno dei sogni per il futuro è invece un viaggio a Los Angeles.
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C
L’orologio
Sono maniaco
degli orologi,
ora ho un Iwc,
ma molte volte
prescindo dal
marchio e guardo
il modello,
in particolare
il suo design
La lettura
Mi interessa soprattutto
l’attualità: compro tre
quotidiani al giorno
Lo sport
Mi piace il calcio (sono
tifoso dell'Inter), ma
anche la pallacanestro
e il ciclismo
Carlo Agazzi
Annicco (CR)
La città
Vo
Vorrei
visitare Los Angeles
18 maggio 1941
L’auto
Guido un’Alfa Romeo Giulietta
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