Quando il girovita diventa un problema di salute: il

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Quando il girovita diventa un problema di salute: il
Quando il girovita diventa un problema di salute:
il caso della sindrome metabolica
Aperitivo Scientifico
a cura del prof. Marcello Arca
Libreria Assaggi 3 novembre ore 19:30
La definizione corrente di sindrome metabolica (SM) prevede la concomitate presenza nello stesso
individuo di diverse alterazioni metaboliche come l’ipertrigliceridemia, la ridotta concentrazione
nel sangue della colesterolemia associata alle lipoproteine ad alta densità (HDL-C) l’ipertensione
arteriosa, l’elevata glicemia a digiuno, sempre comunque associate ad obesità viscerale. E’ stato
dimostrato che l’indicatore più semplice per verificare la presenza di un anormale accumulo di
grasso viscerale è l’aumento del girovita. Vi è una forte evidenza epidemiologica che, la
prevalenza di SM è elevata e crescente in tutta le società occidentali e in Asia, molto probabilmente
come risultato della pandemia di obesità. In generale, è stato stimato che circa il 10% -30% della
popolazione adulta mondiale è affetto da sindrome metabolica. Questi stessi studi hanno inoltre
dimostrato che la SM tende a essere maggiormente frequente negli uomini rispetto alle donne con
alcune eccezione come le popolazioni Afro-Americane dove essa, al contrario, è maggiore nelle
donne che negli uomini. Infine la prevalenza della SM è molto legata all’età. Ad esempio, dopo i 60
anni oltre il 40% degli americani presentano la SM mentre nella classe di età compresa tra i 20 e i
25 anni questa condizione è presente nel 24% degli individui. Di particolare rilievo è la crescente
prevalenza della SM tra i giovani. E’ stato stimato che circa 1 milione di adolescenti degli Stati
Uniti mostra la SM. Ciò corrisponde a una prevalenza di circa 4% di tutti gli adolescenti. Tra gli
adolescenti in sovrappeso, la prevalenza della SM sale al 30% - 50%.
La patogenesi della SM rimane ancora solo in parte definita. Tuttavia, si ritiene che la resistenza
all'insulina e l’iperinsulinemia svolgano un ruolo chiave nel suo sviluppo. Tuttavia, non tutti gli
individui con insulino-resistenza tendono a sviluppare la SM, suggerendo che altri fattori possono
contribuire alla patogenesi della SM. In un modello patogenetico semplificato, si può indicare che
alla base dello sviluppo della SM ci sia un certo grado di predisposizione genetica, dovuta alla
presenza della combinazione di più geni di suscettibilità (all’obesità e/o all’insulino-resistenza), che
si associa a uno stile di vita sedentaria e una dieta abituale contenente una quantità eccessiva di
calorie. Studi recenti condotti in modelli sperimentali hanno aperto prospettive patogenetiche
completamente nuove che suggeriscono come anche la flora batterica intestinale (microbiota)
potrebbe essere coinvolta nello sviluppo della SM.
L'elevata prevalenza della SM nella popolazione generale genera grande preoccupazione perché
diversi studi suggeriscono che le persone con SM sono ad aumentato rischio di sviluppare il diabete
mellito ed eventi cardiovascolari. Un aspetto che ha ricevuto di recente attenzione è quello
riguardante la relazione tra SM e alterazioni della funzione cerebrale. In particolare, gli studi di
imaging cerebrale hanno riportato una relazione tra SM e ictus ischemico, alterazioni della sostanza
bianca, perdite di volume dell'ippocampo e dei lobi frontali. Ciò fa ritenere che l’esposizione alla
SM possa avere un impatto negativo sulle prestazioni cognitive. Alla base di tali effetti dannosi
sono stati ipotizzati diversi meccanismi una compromessa reattività vascolare, neuroinfiammazione,
stress ossidativo, e anormale metabolismo lipidico cervello. Lo sviluppo di adeguate strategie
terapeutiche e preventive della SM rappresenterà una della maggiori sfide per la medicina del
futuro.
www.istitutopasteur.it
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