GEN copia - La Protezione Civile Italiana

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Donne e Pc:
tra ruoli di genere
e spinta solidale
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Il giorno è stato accuratamente scelto: l'8 marzo, Giornata internazionale della Donna. Nuova
Acropoli all'Auditorium del Centro Congressi
della Provincia di Milano celebra l'evento con il
convegno ‘Donne in Protezione Civile’, occasione per presentare lo studio ‘Volontarie di
Protezione civile nella Provincia di Milano’ condotto dalla dottoressa Barbara Lucini, ricercatrice presso il Dipartimento di Sociologia
dell'Università Cattolica di Milano e prestigiosa
collaboratrice del nostro giornale
di Adriana Marmiroli
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Moderato da Paola Bafile, presidente
di Nuova Acropoli Lombardia che dell'evento è stata il motore appassionato, l’incontro ha visto la partecipazione oltre
che dell'autrice della ricerca, di Titti Postiglione
direttore dell'Ufficio Volontariato Formazione e
Comunicazione del Dipartimento di PC, di
Harry Costin del Department of Strategy and
Policy della School of Management della
Boston University e di numerosi rappresentanti delle organizzazioni di volontariato e degli
enti locali. Tra loro, anche Marco Granelli, assessore alla Pc del Comune di Milano; Dario
Pasini, presidente del Comitato di Coordinamento dei Volontari della Provincia di
Milano (CCV-MI) e di Giovanna Cesario, re-
sponsabile del coordinamento del Gruppo
Volontari del Comune di Milano, unica donna
membro del direttivo del CCV-MI.
Che l'occasione sia diversa dal solito lo dimostra la presenza di Sara Valenti sul palco a introdurre i lavori con alcuni momenti di danza e
musica estratti dallo spettacolo ‘Poeta me’ di
Alessandra Costa: un gradevole omaggio alle
donne tutte, alla loro grazia e gentilezza, e l'indicazione che Nuova Acropoli si occupa di PC
ma non dimentica la missione culturale che ha
nello statuto, cosa che troverà ulteriore conferma a conclusione della giornata, con la presentazione del progetto ‘EscoAdIsola’ dell'artista
visivo Greg (al secolo Gregorio Mancino), che
ha dipinto, rendendo più allegro e vivibile, un
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sottopassaggio pedonale ben noto per la sua
cupezza a pendolari e lavoratori che si servono
della Metropolitana milanese.
Il compito di introdurre l’uditorio ai lavori è affidato a Barbara Lucini. Obiettivo della sua ricerca è stato dare un'identità e un profilo alle
donne attive in Pc a Milano e Provincia in modo da capirne il ruolo, le aspirazioni ed eventualmente in quale direzione si muova questa
fondamentale parte di volontariato. Ne è uscita, sintetizza, "un'importante indicazione sulla
partecipazione femminile, visto che precedenti
esperimenti non avevano avuto un'adesione
così alta da dare risultati statisticamente analizzabili, e sulle prospettive per il futuro delle
donne in Pc. Si potrebbe pensare persino, ora,
di allargare ulteriormente la ricerca ad altre
Regioni o a livello nazionale".
La ricerca
Il primo passo, spiega la ricercatrice, è stato
mettere in rete, tra il 15 gennaio e il 28 febbraio, un questionario studiato con Nuova
Acropoli. 253 le risposte, da cui si ricava che il
profilo della volontaria attiva in PC è quello di
una donna la cui età media è tra i 44 e 56 anni, nubile (43,5%), senza figli (56%), con un livello di studi superiore (56,5%), impegnata in
un lavoro a tempo pieno (51,8%). “Questo indica - spiega ancora la relatrice - un altro pro-
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Paola Bafile, presidente di Nuova Acropoli
Lombardia e organizzatrice dell’evento, con Sara
Valenti che ha aperto la manifestazione con alcuni
momenti di danza e musica, estratti
dallo spettacolo ‘Poeta me’ di Alessandra Costa:
un gradevole omaggio alle donne, alla loro grazia
e gentilezza
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Introduce il convegno
‘Donne di Protezione
civile’ Paola Bafile,
moderatrice dei lavori
filo delle donne, un fatto di cui si dovrebbe tenere conto nel momento in cui una di loro viene inserita nelle strutture”. Cosa che, come si
evince da un'altra parte del questionario, invece viene abbastanza disattesa (vedi tabelle sulla ‘percezione’ del ruolo e l'attività per cui ci si
sentirebbe più portate e per i ‘gradi’ conquistati nella propria associazione). Altra osservazione: la motivazione di utilità sociale è decisamente preponderante (73,9%), se si considera
che non è certo la necessità di socializzare né
di impiegare un abbondante tempo libero quella che le motiva (ragione che potrebbe, invece,
parzialmente concorrere alla decisione di quel-
le che, madri di famiglia, si avvicinano al volontariato nel momento in cui i figli diventano
autosufficienti). Infatti anche all'interno del
proprio, gruppo spirito di servizio (58,9%) e
adesione alla causa (31,2%) sono le molle del
proprio agire.
Attive nel 53,4% in Associazioni e il 46,6% nei
Gruppi comunali, non sono molte le donne con
ruoli di responsabilità: il 48,2% è classificata
come volontaria con esperienza, mentre solo il
23% ha ruoli di rilievo (coordinatrice, caposquadra, capo-area) e il 28,9% è volontaria junior.
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‘Vocazione’
‘Ruoli’
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colleghi: siano essi uomini, (per cui predomina un forte il senso di amicizia e collaborazione, 43,9 e 43,1%, ed è dichiarata inesistente la rivalità, vissuta da neutra a molto
debole dal 92,5%), o si tratti delle altre donne con cui, pur essendo alte le risposte positive nelle stesse fasce, le percentuali sono
inferiori, a indicare che tra donne qualcosa
ancora non funziona come dovrebbe.
In conclusione, se la scelta di divenire volontaria di Pc è per quasi tutte assolutamente
positiva (andrebbero indagate le 4 risposte
negative), importante è anche vedere con
quali motivazioni le stesse consiglierebbero
ad altri di diventare volontari: arricchirsi ulteriormente (69,1%), acquisire nuove competenze (55,3%), stringere nuovi rapporti
umani (45,8%).
Un discorso a parte quello sull'importanza e
il rapporto con la divisa e su quanto essa
rappresenta; per cui rimandiamo alla tabella
allegata, da cui comunque si ricava come la
sua funzionalità d'uso prevalga sulla sua
simbolicità. Come dirà poi Titti Postiglione,
"è importante che le donne vedano nella divisa soprattutto uno strumento di protezione a dimostrazione che il discorso sulla sicurezza è ben radicato nei volontari". Che operano in contesti ad alto rischio, ma “che nella loro attività sono vittime di incidenti molto meno spesso di quanto non accada tra i
lavoratori cosiddetti normali”.
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Un dato che viene sottolineato quando, in risposta alla domanda inerente il "coinvolgimento nelle emergenze", solo una minima parte dichiara di avervi partecipato: a tutti i livelli, locale, regionale, nazionale (in particolare, in
questo caso: nessuna partecipazione il 28,1%;
1 partecipazione il 19%; 2 il 5,5%). Detto questo, quali i ruoli in cui le donne sono state impiegate? Predominano le attività di segreteria
(37,2%) alla pari con il montaggio tende, cui
fanno seguito la logistica (36,8%), la cucina e
l'accoglienza (entrambe 20,6%). Si tratta in
ogni caso di ruoli rigidamente definiti, rispetto
ai quali - piaccia o meno - non sono previste
alternanze con altri (lo stesso si riscontra per le
attività in ‘tempo di pace’).
Compiti assegnati
Interessanti anche le risposte date in merito
al rapporto che le volontarie hanno con i
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Volontarie e ‘divisa’
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Gli interventi
Se le donne ai vertici - come dimostra la ricerca - sono ancora poche (come per altro in
quasi tutti i settori del nostro Paese), a questa giornata ha scelto di intervenire quella
che in Pc ricopre il ruolo più alto: Titti
Postiglione è infatti direttore dell'Ufficio
Volontariato Formazione e Comunicazione
del DPC. La dottoressa Postiglione si dice
Apre i lavori
la sociologa
Barbara Lucini
molto interessata dalla ricerca, che “va nella
direzione che sempre dovremmo tenere per
studiare e capire in modo scientifico dove
vada il futuro del volontariato”. Quindi muove alcune osservazioni all'interpretazione dei
dati, in particolare a quelli sui ruoli di responsabilità occupati dalle donne. “A me pare che il 10,7% di coordinatrici sia un dato
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Il Prof. Harry Costin della Boston University
importante, che sta indicare la crescita delle
donne in Pc”, la cui presenza è relativamente recente oltre che percentualmente minoritaria. “Che non vi sia riconoscimento delle
competenze femminili - continua il direttore
Postiglione - si deve al fatto che gli uomini
pensano che le donne non sappiano governare altri uomini. Ne so qualcosa io, sola
donna in Sala Operativa al Dipartimento: da
me dipendono 45 uomini e solo da pochissi-
L’intervento di Marco Granelli, assessore alla Pc
del Comune di Milano
Dario Pasini, presidente del Comitato di
Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato
Pc della Provincia di Milano
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La relazione di Titti Postiglione, direttore dell’Ufficio
Volontariato, Formazione e Comunicazione del DPC
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Marisa Portoni, psicologa, della Divisione
Emergenze (DIVEM) del Comitato provinciale
della CRI
Daniela Rovelli, direttore Operazioni di
Spegnimento (DOS) del Corpo Volontari Parco
del Ticino
mo si è aggiunta un'altra donna. Ci si confronta con costruzioni mentali e pregiudizi,
che nella pratica poi si dimostrano inconsistenti”. Quindi, passando a considerazioni più
generali, indica la cresciuta presenza femminile nel volontariato con un importante inve-
stimento sul futuro della Pc. “Bisogna essere
consapevoli della necessità del ricambio generazionale. Ma con le giovani generazioni
bisogna mutare il linguaggio cui ci si rivolge.
Gli ‘anziani’ debbono modulare il loro approccio con i giovani: capire quali sono le loro
Giovanna Cesario,
coordinatrice Gruppo Comunale Pc di Milano
e membro del direttivo del CCV-MI
Un’opera dell’artista visivo GREG
(Gregorio Mancino)
per Titti Postiglione
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Accanto alla Cesario e a Granelli, Luigi Fasani, storico esponente del volontariato della Provincia di Milano
con la moglie Laila, prima volontaria a operare in un’ambulanza milanese nel 1966
aspettative, che incentivi dare loro; mentre
noi dobbiamo capire di quali strumenti dotarci per non perdere il contatto con loro. Molto
spesso ci si avvicina alla Pc sull'onda delle forti emozioni delle emergenze: è facile, appaga.
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Ma bisogna sapere che il volontariato non è
solo questo. È continuità di lavoro anche in
‘tempo di pace’, dove il riconoscimento è tanto più difficile. Nel nostro Paese c'è la ‘cultura dell'emergenza’, dobbiamo traslarla in atti-
Un primo piano per un’altra figura storica del volontariato Pc milanese, Luigi Bossi, presidente
dell’Associazione Gruppo Volontari Pc di A2A
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Alessio Ruzza, responsabile area Pc Lombardia
di Nuova Acropoli saluta il pubblico presente
al termine della manifestazione
vità di ordinaria amministrazione, in prevenzione e informazione, troppo spesso misconosciuti. È una specie di rivoluzione culturale
che ci aspetta. Gli Stati Generali del
Volontariato nel 2012 sono stati un momento
fondamentale per riflettere sulle nostre problematiche e fare chiarezza. Ma occorre andare avanti: dopo il punto della situazione,
studiare progetti, darci appuntamenti ulteriori. Come questo in cui in un giorno di festa si
pongono le basi per una importante riflessione sul ruolo della donna nelle nostre attività".
Anche Harry Costin, dopo aver sottolineato
l'importanza del recupero della parola solidarietà e della sua pratica in tempi come quelli
Una foto ricordo per Paola Bafile, Giovanna
Cesario, Anna Gardiner, neo dirigente della
Protezione civile del Comune di Milano e Titti
Postiglione
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…e per finire una foto con tutte le ‘Donne di Protezione civile’ sul palco
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che stiamo vivendo (e aver ricordato le attività
di microcredito sostenute da Nuova Acropoli),
ricorda come il difficile nelle attività di Pc sia la
gestione postemergenziale, "quando l'attenzione di media e istituzioni si è attenuata e le
attività arrancano. La realtà attuale de L'Aquila
lo dimostra - ricorda -. C'è bisogno di ripensare gli interventi delle Organizzazioni: noi uomini siamo l'adrenalina che fa affrontare la crisi; ma le donne sono quelle che garantiscono la
continuità nel tempo, che è poi quello di cui
hanno bisogno le comunità colpite da una calamità. Abbiamo bisogno di elaborare nuovi
concetti, di imparare a trasmettere alle nuove
generazioni le nostre esperienze perché da esse partano per costruirne di nuove, e di non
perdere di vista i risultati fin qui conseguiti, per
non correre il rischio di arretramenti".
A conclusione, spetta a Luigi Fasani, storico
esponente del volontariato della Provincia di
Milano, del Corpo Volontari del Parco del Ticino,
rievocare un po' di storia della presenza femminile nell'associazionismo di Pc, dagli ‘esordi’ a
oggi. ”Ho iniziato nel 1966 da soccorritore sulle
ambulanze della Croce Verde. Era un mondo
maschile, da cui le donne erano escluse istituzionalmente. Sono sempre stato per le pari opportunità. Per questo quando le regole sono
cambiate, mia moglie è stata la volontaria n. 1
su un'ambulanza. Nel 1976, dopo il Friuli, fondammo un'associazione di volontari di Pc: ma
era ancora solo maschile. Quasi 40 anni dopo
l'esecutivo del CCV è ancora esclusivamente
maschile. Eppure nel frattempo le donne sono
entrate a lavorare con noi e hanno assunto ruoli di crescente importanza". E cita, tra le tante,
quelle del gruppo Volontari A2A, della CRI (dove
non ci sono più solo infermiere: da Marisa
Portoni della Divisione Emergenze a quelle del
SEP e del DIVEM, cui è per lo più demandata la
formazione), del suoi Volontari del Parco del
Ticino (tra cui la DOS Daniela Rovelli).
Tra innovazione e tradizione, è stato comunque con un classicissimo rametto di mimosa
in fiore che, lasciando il convegno, sono state salutate tutte le donne presenti. I