Novità in biblioteca luglio 2016
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Novità in biblioteca luglio 2016
Biblioteca Comunale “Fermo e Giuseppe Bellini” Bergantino (RO) NUOVI ARRIVI IN BIBLIOTECA – luglio 2016 Narrativa italiana M. Veladiano, UNA STORIA QUASI PERFETTA, Mondolibri, 2016. Una storia d'amore e seduzione, sulla fragilità dei nostri rapporti quotidiani ma anche sulla capacità di riappropriarci della nostra vita, sulla forza intensa e catartica di un riscatto. L'anonimo protagonista di questo romanzo è il proprietario e l'anima di un'azienda di design per collezioni di moda, carte e oggetti. Lei, Bianca, insegnante di discipline pittoriche in un liceo delle arti, gli propone una serie di suoi disegni ispirati ai fiori. Disegni bellissimi, luminosi, intensi, unici. Lui se ne innamora e, come fa sempre, decide di acquisire non solo l'opera ma anche di sedurre l'artista, singolare e incantevole come quei disegni. Comincia così il corteggiamento, ma presto si accorge di essere lui ad aver bisogno di lei, conquistato e allo stesso tempo sconcertato dalla sua purezza quasi spirituale, dalla sua natura appassionata ed esigente, dalla gratuità dei suoi gesti, dalla sua vita con il figlio Gabriele in una casa piena di piante e di acqua che fa pensare a un paradiso. Ma il suono dell'acqua occorre saperlo ascoltare... A. Scanzi, LA VITA È UN BALLO FUORI TEMO, BUR Rizzoli, 2016. In un paesino immaginario sta per suonare l´ora della riscossa. A guidarla sarà chi ha capito che le cose non accadono mai quando le si aspetta. Stevie credeva di poter cambiare il mondo a colpi di reportage. E invece a quarantacinque anni le sole drammatiche realtà che si trova a documentare sono le disfatte calcistiche della scalcagnata Dinamo Brodo. Chiuso nella redazione di "La Patria", quotidiano di provincia perfettamente adeguato alle linee del "giornalismo per bene" impartite dal premier Bacarozzi, si lascia inghiottire dalla noia e dalla disillusione. Persino suo nonno Sandro, ex-staffetta partigiana, a novanta primavere è più vivace di lui, al punto da inventarsi insieme a tre arzilli coetanei una linea di videogiochi per la terza età. Sarà proprio grazie al suo esempio, e all´incontro con un giovane stagista in cui rivede gli ideali del sé stesso di un tempo, che anche Stevie troverà la forza di reagire. Nel suo esordio nella narrativa l´eclettico giornalista e autore televisivo si lancia in una critica ben poco velata alla società, alla politica e all´informazione italiana, fotografando tra amarezza e ironia un momento storico e una generazione allo sbando. S. Agnello Hornby, CAFFÈ AMARO, Feltrinelli, 2016. Gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani: la bellezza di Maria è di quelle che gettano una malìa su chi vi posi lo sguardo, proprio come accade a Pietro Sala - che se ne innamora a prima vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote - e, in maniera meno evidente, all'amico Giosuè, che è stato cresciuto dal padre di lei e che Maria considera una sorta di fratello maggiore. Maria ha solo quindici anni, Pietro trentaquattro; lui è un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d'azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati. Eppure, il matrimonio con Pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle mura familiari, Maria scopre un senso più ampio dell'esistenza, una libertà di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere. Attraverso l'eros, a cui Pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per lei la conoscenza di sé e dei propri desideri, nonché l'apertura al bello e a un personalissimo sentimento della giustizia. Durante una vacanza a Tripoli, complice il deserto, Maria scopre anche di cosa è fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l'ha legata a Giosuè. Comincia una rovente storia d'amore che copre più di vent'anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace. A. Pennacchi, CANALE MUSSOLINI PARTE SECONDA, Mondadori, 2015 Il 25 maggio del 1944 - ultimo giorno di guerra a Littoria - nel breve intervallo tra la partenza dei tedeschi e l'arrivo in città degli angloamericani, Diomede Peruzzi entra nella Banca d'Italia devastata e ne svaligia il tesoro. È qui che hanno inizio - diranno - la sua folgorante carriera imprenditoriale e lo sviluppo stesso di Latina tutta. Ma sarà vero? Il Canale Mussolini intanto dopo essere stato per mesi la dura linea del fronte di Anzio e Nettuno - può tornare a essere quello che era, il perno della bonifica pontina. In un nuovo grande esodo, che ricorda quello epico colonizzatore di dodici anni prima, gli sfollati lasciano i rifugi sui monti e tornano a popolare la città e le campagne circostanti. I poderi sono distrutti, ogni edificio porta i segni dei bombardamenti. Ma il clima adesso è diverso, inizia la ricostruzione. Nel resto d'Italia però la guerra continua e si sposta man mano verso il nord, mentre gli alleati - col decisivo ausilio delle brigate partigiane e del ricostituito esercito italiano - costringono alla ritirata i tedeschi e le milizie fasciste. È una guerra di liberazione, ma anche una guerra civile crudele e fratricida. E la famiglia Peruzzi, protagonista memorabile della saga narrata in queste pagine, è schierata su tutti i fronti di questo conflitto. E. Baldini, BAMBINE, Fernandel, 2016 Primi anni Novanta. Tre bambine, nel giro di poche settimane, spariscono come inghiottite dalla nebbia che spesso avvolge Ravenna, una città dove i paesaggi del porto, della marina e della zona industriale formano uno strano contrasto col tranquillo "salotto" del centro storico. All'improvviso una nube di paura scende a oscurare la vita di tutti i giorni, facendo serpeggiare apprensione, incredulità e senso di impotenza, che cresceranno quando la vicenda, In un incalzante susseguirsi di colpi di scena, assumerà contorni di puro orrore. Sarà Carlo Bertelli, cronista di provincia che trascina senza entusiasmi una vita in crisi, a doversi suo malgrado immergere in una storia terribile, spinto soprattutto dal bisogno di proteggere la piccola Chiara, figlia del suo migliore amico morto in mare. Prefazione di Carlo Lucarelli. E. Brizzi, IL MATRIMONIO DI MIO FRATELLO, Mondadori, 2015 Teo ha trentanove anni, un lavoro sicuro, una macchina aziendale e una ragazza diversa ogni weekend. Sta bene, per il momento la vita gli piace abbastanza. Non come suo fratello Max, più grande di tre anni, che è sempre stato radicale in ogni cosa: nella ribellione ai genitori come nella passione per l'alpinismo che lo ha condotto a imprese estreme, nel costruire una famiglia e fare figli, come è giusto, passati i trenta e anche nel divorziare rovinosamente subito dopo i quaranta... Si sono sempre amati, questi due fratelli, e al tempo stesso non hanno potuto evitare di compiere scelte opposte, quasi speculari, sotto gli occhi spalancati e impotenti della sorella e dei genitori, che nella Bologna dei gloriosi anni Settanta e dei dorati Ottanta erano certi di aver offerto loro tutto ciò che serve per essere felici. Teo sta rientrando in città per immergersi in uno dei suoi weekend di delizie da single quando i genitori lo chiamano: Max è scomparso, insieme ai suoi bambini. Così Teo resta alla guida e punta verso le Dolomiti per andare a cercarlo. E, lanciato lungo l'autostrada tra angoscia e speranza, ci racconta tutta la loro vita: dalle gesta di papà Giorgio - dirigente della ditta di motociclette Vortex - e di mamma Adriana - un po' femminista e un po' signora italiana vecchio stile all'epica di un'infanzia felice, dagli anni del liceo all'improvviso momento delle scelte, che per i ragazzi di questa generazione significa trovarsi di fronte un mondo completamente diverso da quello dei padri. G. Mazzariol, MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI. Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più, Einaudi, 2016 Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire "supereroe". Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sì, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l'adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era così sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico. Con "Mio fratello rincorre i dinosauri" Giacomo Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto bisogno di inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere. A. Gazzola, NON è LA FINE DEL MONDO, Feltrinelli, 2016 Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante negli studi, salda nei valori (quasi sempre). Per il momento - ma solo per il momento - insieme alla madre. Sogni proibiti: il villino con il glicine dove si rifugia quando si sente giù. Un uomo che probabilmente esiste solo nei romanzi regency di cui va matta. Un contratto a tempo indeterminato. A salvarla dallo stereotipo dell'odierna zitella, solo l'allergia ai gatti. Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, Emma si sente davvero come una delle eroine romantiche dei suoi romanzi: sola, a lottare contro la sorte avversa e la fine del mondo. Avvilita e depressa, dopo una serie di colloqui di lavoro fallimentari trova rifugio in un negozio di vestiti per bambini, dove viene presa come assistente. E così tutto cambia. Ma proprio quando si convince che la tempesta si sia finalmente allontanata, il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema rivuole lei, la tenace stagista. Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov'è? … M. Bussola, NOTTI IN BIANCO, BACI A COLAZIONE, Einaudi, 2016 Il respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. Le notti passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande difficili che ti costringono a cercare le parole. Le trecce venute male, le scarpe da allacciare, il solletico, i "lecconi", i baci a tutte le ore. Sono questi gli istanti di irripetibile normalità che Matteo Bussola cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte, proprio guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il senso di ogni cosa. Padre di tre figlie piccole, Matteo sa restituirne lo sguardo stupito, lo stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova a osservare il mondo. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell'"abitudine di restare" si scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la paternità. S. Casati Modignani, LA VIGNA DI ANGELICA, Sperling & Kupfer, 2015 Lunghi filari di viti si adagiano sui morbidi pendii di Borgofranco. Da due secoli la famiglia Brugliani è proprietaria di quell'antico borgo e di quelle vigne, curate con pazienza per trarne vini pregiati e inimitabili. A trentacinque anni, Angelica è l'erede della tradizione e del patrimonio famigliare. Madre, moglie, imprenditrice di successo: tutto sembra perfetto nella sua vita. Solo lei sa che dietro quella facciata si nasconde una zona d'ombra, fatta di menzogne - quelle del marito - e di sogni infranti. Una sera, mentre è in sella alla sua moto, l'amarezza e i pensieri pesanti prendono il sopravvento e Angelica, in preda al pianto, non si accorge che l'auto di fronte a lei sta frenando. L'urto è molto violento, ma per fortuna privo di conseguenze gravi, sia per lei sia per il conducente dell'automobile, Tancredi D'Azaro. Angelica non sa ancora che quel nome è sinonimo di alta cucina in tutto il mondo. Ed entrambi ignorano che, dopo quell'incontro fugace, il destino tornerà a intrecciare le loro strade, suscitando la tentazione di un nuovo inizio. Magari da vivere insieme, chissà: starà a loro scegliere, facendo i conti con il peso del passato e le responsabilità del presente, con il desiderio di cambiare e quell'istinto passionale che li anima. Perché la vita è fatta di sogni in cui perdersi e scelte in cui ritrovarsi, incontri che ci cambiano e passioni che ci riportano sulla strada di casa. M. Maggiani, IL ROMANZO DELLA NAZIONE, Feltrinelli, 2015 Siamo storie, siamo le storie a cui abbiamo appartenuto, siamo le storie che abbiamo ascoltato. E infatti Maggiani ascolta. Ascolta il fiume di voci che si leva nel canto della nazione che avremmo potuto essere e che non siamo, le voci di un popolo rifluito dentro l’immaterialità della memoria. Si insinua nelle pieghe della vita apparentemente ordinaria dei suoi personaggi e racconta. Racconta di una madre e di un padre che si spengono portando con sé, prima nella smemoratezza e poi nella morte, un mondo di certezze molto concrete: la cura delle cose, della casa, dei rapporti parentali… Nella mitica contea di Maurizio Maggiani ci siamo tutti, a misurare quanto siamo stati, o meno, “fondatori di nazioni”. A. Camilleri, NOLI ME TANGERE, Mondadori, 2016 Laura è giovane, bella e molto amata. Ha sposato un famoso scrittore che la venera, lei stessa scrive, va a teatro, è un'esperta storica dell'arte. È capace di concedersi emozioni intense con altri uomini, quando lo desidera, senza farsi travolgere dal senso di colpa. È generosa di sé e delle proprie ricchezze. Ma, in certi momenti, su di lei cala un cono d'ombra. "Ho il ghibli" dice, secondo l'immagine evocata da uno dei suoi amanti: perché davvero è come se si alzasse nel suo cuore il temibile vento del deserto, che la prostra e la costringe a giorni di reclusione durante i quali nessuno deve azzardarsi a toccarla. Poi torna la bonaccia, e Laura è di nuovo la donna volubile ma anche luminosa che tutti ammirano. Fino a che, una notte, Laura scompare. Incontrando chi l'ha conosciuta, il commissario Maurizi - uomo colto e fine indagatore dell'animo umano - capirà che di Laura, come di una divinità antica, ognuno ricorda un volto diverso. Al primo sguardo sembra una donna facile, che non vuole perdere una sola occasione. E invece le tracce che portano a lei sono quelle invisibili lasciate dalle domande che si è posta senza tregua, dalla tensione bruciante nascosta in ogni suo gesto... proprio come nel movimento dei corpi al centro dell'affresco del Beato Angelico che Laura stessa aveva saputo interpretare con un’intuizione straordinaria, quello dedicato alle parole che Gesù dice a Maria Maddalena dopo essere risorto: Noli me tangere, non toccarmi. Narrativa straniera R. Wells, IL GATTO CHE AGGIUSTAVA I CUORI, Garzanti, 2015 Come ogni gatto, Alfie adora passare le sue giornate sonnecchiando sul divano davanti al camino. Un po' di carezze, un po' di fusa rumorose, ed è felice. Ma all'improvviso è costretto a lasciare la casa in cui è cresciuto, e si ritrova solo e sperduto per le strade di Londra. Tutto cambia quando arriva in Edgar Road, una via piena di verde e di bellissime villette a schiera. Alfie capisce subito che solamente lì può sentirsi di nuovo a casa. Solamente lì può trovare una nuova famiglia. Eppure gli abitanti del quartiere non sono pronti ad accoglierlo. Concentrati sui loro problemi, non hanno tempo per occuparsi di lui. Fino a quando scoprono che non è un gatto come gli altri. Ha un dono speciale: è capace di riconoscere i desideri più nascosti. Alfie sa bene che Claire è ancora in cerca di amore dopo essere stata lasciata dal marito; che Jonathan, cinico e disincantato, in realtà si sente troppo solo, e che Polly vorrebbe solo qualcuno in grado di proteggerla. Giorno dopo giorno, si accorgono di quanto abbiano bisogno di lui. Il loro nuovo amico è pronto ad aiutarli, a provare a cambiare le loro vite, a riaccendere le loro speranze. Perché Alfie è in grado di aggiustare quello che il destino a volte ha rotto e di ascoltare la melodia silenziosa dei loro cuori. J. Moyes, DOPO DI TE, Mondadori, 2016 Quando finisce una storia, ne inizia un'altra. Come si fa ad andare avanti dopo aver perso chi si ama? Come si può ricostruire la propria vita, voltare pagina? Per Louisa Clark, detta Lou, come per tutti, ricominciare è molto difficile. Dopo la morte di Will Traynor, di cui si è perdutamente innamorata, si sente persa, svuotata. È passato un anno e mezzo ormai, e Lou non è più quella di prima. I sei mesi intensi trascorsi con Will l'hanno completamente trasformata, ma ora è come se fosse tornata al punto di partenza e lei sente di dover dare una nuova svolta alla sua vita. A ventinove anni si ritrova quasi per caso a lavorare nello squallido bar di un aeroporto di Londra in cui guarda sconsolata il viavai della gente. Vive in un appartamento anonimo dove non le piace stare e recupera il rapporto con la sua famiglia senza avere delle reali prospettive. Soprattutto si domanda ogni giorno se mai riuscirà a superare il dolore che la soffoca. Ma tutto sta per cambiare. Quando una sera una persona sconosciuta si presenta sulla soglia di casa, Lou deve prendere in fretta una decisione. Se chiude la porta, la sua vita continuerà così com'è: semplice, ordinaria, rassegnata. Se la apre, rischierà tutto. Ma lei ha promesso a se stessa e a Will di vivere, e se vuole mantenere la promessa deve lasciar entrare ciò che è nuovo. D. Rabinyan, BORDERLIFE, Longanesi, 2016 È autunno, a New York. Il secondo senza le Torri. Liat ha appena conosciuto Hilmi e gli cammina accanto nel pomeriggio che imbrunisce, mentre pensa: Non hai già abbastanza guai? Fermati, finché puoi! Ma fermarsi non può, perché, nonostante le ferite, la magia della Grande Mela è ancora intatta, e Hilmi ha gli occhi dolci e grandi, color cannella, riccioli neri e un sorriso infantile che spezza il cuore. Lei è di Tel Aviv, fa la traduttrice e si trova negli USA grazie a una borsa di studio. Ha servito nell'esercito e ama la sua famiglia (Che cosa penserebbero, se lo sapessero?). Lui vive a Brooklyn e fa il pittore, e nei suoi quadri c'è sempre un bimbo che dorme e sogna il mare, quel mare di cui da ragazzo poteva cogliere appena un lembo, da lassù, al nono piano di un palazzo di Ramallah. Che questo amore sia un'isola nel tempo, si dice lei. Un amore a cronometro, un amore a scadenza, la stessa indicata sul visto, la stessa impressa sul biglietto del volo di ritorno per Israele, verso la vita reale. Finché, mentre oscillano tra l'ebbrezza della libertà e il senso di colpa, scoprendosi accomunati dalla nostalgia per quello stesso sole e quello stesso cielo, la vita reale non bussa davvero alla loro porta... S. Blumberg-Kason, UNA BRAVA MOGLIE CINESE, Newton Compton, 2016 Susan, una timida ragazza americana affascinata dalla cultura cinese, ha iniziato da poco la scuola di specializzazione a Hong Kong, quando s'innamora di Cai e decide di sposarlo. Mentre si scambiano le promesse matrimoniali, Susan si sente come la protagonista di una favola esotica, ma ben presto dovrà rendersi conto che Cai e la cultura alla quale appartiene sono ben diversi da quello che immaginava. Nel suo avvincente racconto Susan non fa mistero dell'impegno e dei sacrifici che ha dovuto affrontare per diventare una moglie perfetta, come vorrebbe la tradizione cinese, per un marito sempre più autoritario e violento. Con straziante sincerità Susan lascia emergere le speranze e i rischi di un matrimonio "interculturale", la sofferta decisione di rinunciare ai suoi valori per proteggere il figlio Jake. Ma quando Cai minaccia di portarglielo via, Susan deve trovare il coraggio di ribellarsi, per se stessa, per suo figlio e per il loro futuro. Ambientato tra la Cina rurale e le vivaci città di Hong Kong e San Francisco,"Una brava moglie cinese" è uno sguardo disincantato sul tema del matrimonio e della famiglia nella Cina di oggi e una testimonianza straordinaria di quanto sia inattaccabile l'amore che lega una madre al proprio figlio. T. Chevalier, I FRUTTI DEL VENTO, Neri Pozza, 2016 Nella prima metà del XIX secolo James e Sadie Goodenough giungono nella Palude Nera dell'Ohio dopo aver abbandonato la fattoria dei Goodenough nel Connecticut. La legge dell'Ohio prevede che un colono possa fare sua la terra se riesce a piantarvi un frutteto di almeno cinquanta alberi. Una sfida irresistibile per James Goodenough che ama gli alberi più di ogni altra cosa, poiché gli alberi durano e tutte le altre creature invece attraversano il mondo e se ne vanno in fretta. In quella terra, dove gli acquitrini si alternano alla selva più fitta, James pianta e cura con dedizione i suoi meli. Un frutteto che diventa la sua ossessione; la prova, ai suoi occhi, che la natura selvaggia della terra, con il suo groviglio di boschi e pantani, si può domare. La malaria si porta via cinque dei dieci figli dei Goodenough, ma James non piange, scava la fossa e li seppellisce. Si fa invece cupo e silenzioso quando deve buttare giù un albero. Finché, un giorno, la natura selvaggia non della terra, ma della moglie di James, Sadie, esplode e segna irrimediabilmente il destino dei Goodenough nella Palude Nera. Romanzo che si iscrive nella tradizione della grande narrativa americana di frontiera, "I frutti del vento" è un'opera in cui Tracy Chevalier penetra nel cuore arido, selvaggio e inaccessibile della natura e degli uomini, là dove crescono i frutti più ambiti e più dolci che sia dato cogliere. R. Neumann, I BAMBINI DI VIENNA, Guanda, 2016 Vienna, inverno del 1945. Gli Alleati hanno occupato la città, piegata dai bombardamenti, ricoperta di neve e divisa in quattro settori. Nella cantina di un palazzo crollato sotto le bombe, vivono - o meglio sopravvivono - sei ragazzini scampati alla guerra, al nazismo e ai campi di concentramento. C'è Jid, virtuoso del borseggio; Goy, specialista del mercato nero; la quindicenne Ewa, prostituta occasionale, con la sua amica Ate, ex capo di una sezione della gioventù hitleriana; i più piccoli sono l'angelico Curls e una bambina malata. Insieme, nella cantina, affrontano un'esistenza di espedienti fino all'arrivo di un reverendo americano in uniforme da ufficiale, un nero della Louisiana, che distribuisce ai bambini qualche panino, un po' di compassione e degli opuscoli di poesie. Ma soprattutto li aiuta a difendere il loro rifugio dagli uomini del comitato di quartiere che vorrebbero sloggiarli. Ognuno dei ragazzini gli racconta la propria storia e il reverendo promette loro una vita nuova, diversa, forse un sogno... G. Zevin, L’ALTRA METÀ DEL MONDO, Nord, 2016 "Mia cara Jane, il mio più grande rimpianto è che tu non abbia avuto la possibilità di conoscere tua madre. Perciò, adesso che sei abbastanza grande, vorrei raccontarti di lei e del mio straordinario viaggio a Margarettown. Margarettown è la città in cui tua madre è nata e cresciuta. Ci sono andato dopo il fidanzamento, e lì ho incontrato Mia, una pittrice giovane e ribelle. Poi ho conosciuto Marge, una donna amareggiata e delusa dagli uomini, e May, una bambina di straordinaria intelligenza. In tutte loro ho ritrovato alcuni tratti della creatura sfuggente e misteriosa di cui mi ero innamorato; perché Margaret non è stata semplicemente mia moglie o tua madre. Margaret è stata May, poi Mia, e sarebbe diventata Marge, se non avessi implorato il suo perdono per gli errori che avevo commesso... Ecco perché voglio parlarti di Margarettown: per aprire una finestra sul cuore di Margaret, in modo che tu possa apprezzare ogni sfumatura della sua storia e del suo carattere. In fondo, l'amore è proprio questo: imparare a conoscere l'altro al di là del ruolo che riveste nella nostra vita, e accettare anche i suoi difetti come un dono prezioso. In attesa di scoprire il futuro che il destino ha in serbo per noi." "L'altra metà del mondo" è un inno all'amore in ogni sua forma, ma soprattutto è una celebrazione dell'affascinante complessità dell'animo umano; perché ognuno di noi si porta dentro le persone che siamo stati, le persone che saremo e le persone che saremmo potuti diventare. G. Cooper, L’INVASIONE DELLE TENEBRE. DANNATI, Nord, 2015 Londra è una città fantasma. I pochi che non hanno voluto o non hanno potuto dare seguito all'ordine d'evacuazione del governo sono barricati in casa, nella vana speranza che tutto quello che stanno vivendo sia un incubo da cui presto si sveglieranno. Ma è tutto reale. Perché sono reali le vetrine infrante, i negozi saccheggiati, i cadaveri lasciati per strada. E, soprattutto, sono reali le bande di uomini assetati di sangue che, dopo essere comparsi all'improvviso dal nulla, stanno mettendo a ferro e fuoco la città e alcuni suoi sobborghi. Uomini che continuano ad arrivare senza sosta, come l'onda di piena di un fiume immenso. Un fiume che ha la sua sorgente all'inferno, come sanno bene John Camp ed Emily Loughty. Dopo il loro ultimo "viaggio" nel mondo dei Dannati, infatti, i varchi interdimensionali non soltanto si sono moltiplicati, ma sono anche rimasti aperti, portando letteralmente l'inferno in terra e catapultando centinaia d'innocenti "dall'altra parte". E c'è solo una persona che sa come chiudere per sempre le porte delle tenebre: Paul Loomis, l'ex capo di Emily. Purtroppo Paul Loomis è morto, si è suicidato sette anni fa, dopo aver ucciso la moglie e l'amante di lei con due colpi di fucile. Ma Emily e John sanno dove trovarlo e come mettersi in contatto con lui. Perché lo hanno già incontrato all'inferno... S. Borbély, I SENZA TERRA, Marsilio, 2016 "Nel 2013, all'età di cinquant'anni, Szilárd Borbély pubblica un romanzo dal titolo 'Nincstelenek', qualcosa come i derelitti, coloro che non hanno nulla, che sono stati spogliati di tutto. Da chi? Dagli occupanti nazisti prima, dagli occupanti comunisti poi. La vicenda si svolge tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta del secolo scorso, in un misero villaggio abitato da zingari, ungheresi, romeni di varie religioni ed etnie. Il narratore è un bambino che vive con la famiglia (un neonato, una sorella, padre e madre) in un tugurio di fango, argilla e letame. Gli strati infimi dell'esistenza nei quali si svolge la vicenda sono descritti con un linguaggio diretto, semplice, mai finto, senza evitare né forzare crudezze, ma senza nascondere nemmeno nulla. Persino il lettore che cerchi solo puro intrattenimento rimane avvinto da questa narrazione di un'onestà, di una dirittura e di una profondità oggi irreperibili nella letteratura mondiale. Non a caso infatti 'I senza terra' è stato considerato dalla stampa internazionale un romanzo che 'appartiene alla più vera, più grande letteratura contemporanea'. Da tanta tensione, l'autore purtroppo è morto suicida nel 2014, l'anno successivo alla pubblicazione di quest'opera ormai tradotta in varie lingue e diffusa in numerosi paesi." (Giorgio Pressburger) P. Hawkins, LA RAGAZZA DEL TRENO, Mondolibri, 2015 La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel? Manualistica e Saggistica D. Novara, MEGLIO DIRSELE. Imparare a litigare bene per una vita di coppia felice, BUR Rizzoli, 2015 Silenzi tenuti troppo a lungo, incomprensioni che si ingigantiscono e poi esplodono, un dispiacere mai confessato che si trasforma in rabbia. E una società in cui sono radicalmente cambiati i punti di riferimento che hanno puntellato i legami affettivi negli ultimi decenni. Quali sono i motivi per cui una coppia "scoppia"? E, soprattutto, come possiamo imparare a evitare che accada? Secondo Daniele Novara, massimo esperto di gestione dei conflitti in Italia, la soluzione non è quella di cercare di evitare a tutti i costi gli attriti. Al contrario, per costruire una vita di coppia solida e piena è necessario imparare a "dirsele", ma nel modo giusto. Partendo dalla sua trentennale esperienza con coppie e genitori, Novara sfata il pericoloso luogo comune che amarsi significhi vivere sempre in armonia e spiega come trasformare gli inevitabili disaccordi che ogni relazione comporta in un'occasione di ascolto e rinnovamento reciproco. In un percorso che tocca le diverse fasi della vita di coppia, l'autore offre preziosi orientamenti e indicazioni pratiche per governare, con soddisfazione di entrambi, gli inevitabili conflitti. Perché, con i giusti accorgimenti, è possibile "evolvere reciprocamente e diventare sempre più se stessi insieme al partner". A. Leiris, NON AVRETE IL MIO ODIO, Corbaccio, 2016 Antoine Leiris ha perso sua moglie, Hélène Muyal-Leiris, assassinata al teatro Bataclan di Parigi il 13 novembre 2015. Devastato dalla perdita, non ha che un'arma per difendersi: la sua penna. Sulla scia luminosa di speranza e di dolcezza della lettera "Non avrete il mio odio", pubblicata all'indomani degli attentati, Antoine Leiris racconta in questo libro come, malgrado tutto, la vita continua. Ed è la vita di tutti i giorni di un padre e di un figlio quella che ci racconta, il diario di una quotidianità ferita ma colma di tenerezza, una testimonianza sconvolgente. Per Bambini e Ragazzi A. Cristini, GATTO TOMEO, NELLO E LA VALLE DEI COLORI, Apogeo Ed., 2015. “A tutti quelli che vedono anche nella notte più buia una lucina che brilla..." S. Bonanni, ZOO DI COSE, EL, 2008. Uno zoo fatto di oggetti quotidiani, gli stessi che ogni bambino può riconoscere e trovare nel mondo casalingo che lo circonda. Oggetti di casa, che appartengono alla mamma, al papa o al fratellino. Come per magia, in un facile gioco di fantasia, due o tre oggetti vengono assemblati fino a formare l'immagine di un coloratissimo animale. Due guanti diventano due pesci, due calzini dei cavalli, un gomitolo è un maiale, un berretto una tartaruga, il bavaglino sarà un'ochetta. 16 immagini fotografiche che sono vere e proprie sorprese. Basta seguire il filo dell'immaginazione e ogni cosa - anche la più banale - può trasformarsi in qualcosa di diverso, può assumere una nuova identità. Ci vuole poco: è sufficiente guardare il mondo con gli occhi della fantasia. Età di lettura: da 6 anni. G. Zoboli, S. Mulazzani, IN UNA FAMIGLIA DI TOPI, Topipittori, 2016. Cosa accade in una giornata in una famiglia di topi? Oh, un sacco di cose: tutte quelle che accadono in una famiglia anche non di topi. Ci si alza, si fa colazione, ci si lava i denti, e poi si esce di casa, chi al lavoro o a scuola o a raccogliere funghi se è autunno... E poi si pranza, si pensa, si gioca, si fanno nuove conoscenze, si litiga, si sogna, si torna a casa in tempo per cena e apparecchiare il tavolo... E poi in una famiglia di topi si pensa a quanto si è diversi e quanto simili, ci si mette il muso ma poi ci si dimentica di tenerlo, si parla tutti insieme e poi però si fa anche un bel silenzio, e poi si va a dormire con una storia e un bacio. Perché in una famiglia di topi soprattutto ci si vuole molto bene. Età di lettura: da 6 anni. C. Saudo, K. Di Giacomo, CHE FATICA METTERE A LETTO PAPÀ, La Margherita, 2013. Il mio papà è grande e forte ma, tutte le sere, si ripete la stessa storia: fa i capricci per andare a dormire, vuole che gli racconti una favola (e poi due, tre), vuole che rimanga con lui finché non si addormenta. Ci vuole tutta la mia pazienza! Età di lettura: da 5 anni. L. Lionni, L’ALBERO ALFABETO, Babalibri, 2013. Un tempo esisteva l'albero Alfabeto dove sulle foglie vivevano le lettere. Un giorno arrivò una tempesta che spazzò via alcune lettere. La paura fu così tanta che le lettere sopravvissute si nascosero tutte insieme tra i rami più bassi dell'albero... Età di lettura: da 4 anni. T. Corderoy, T. Warness, PERCHÉ?, De Agostini Libri, 2016 Archie è davvero un rinoceronte curioso. Vuole sapere il perché di ogni cosa! Rispondere alle sue continue domande è una vera impresa, ma i suoi genitori ce la mettono tutta... Età di lettura: da 3 anni. L. Cima, IL CLUB ANTILETTURA, Mondadori, 2016 Che cosa c'è di così interessante tra le pagine di un libro Leo proprio non riesce a capirlo. Anzi, per lui e per i suoi amici leggere è un'attività noiosa da evitare a tutti i costi. Per questo decidono di fondare il Club Antilettura dove una delle regole è: i libri servono solo come fermaporte! Ma sarà vero? Carlotta tiene sempre un libro sotto il banco eppure è davvero simpatica... Età di lettura: da 8 anni. G. Rodari, IL LIBRO DEI PERCHÉ, Einaudi Ragazzi, 2011 "Il gioco dei perché è il più vecchio del mondo. Prima ancora di imparare a parlare l'uomo doveva avere nella testa un gran punto interrogativo": le parole di Gianni Rodari chiariscono bene il senso dei "perché" di questo libro e ci portano all'interno di un'officina letteraria dove razionalità e fantasia, scienza e poesia convivono. Nati da due rubriche giornalistiche in cui lo scrittore rispondeva alle più disparate domande dei suoi giovani lettori, i "perché" danno ancora una volta misura della grandezza di Gianni Rodari, che con vivacità e ironia sapeva far riflettere lettori piccoli e grandi. Età di lettura: da 9 anni. E. Gnone, OLGA DI CARTA, Salani, 2015 Olga Papel è una ragazzina esile come un ramoscello e ha una dote speciale: sa raccontare incredibili storie, che dice d'aver vissuto personalmente e in cui può capitare che un tasso sappia parlare, un coniglio faccia il barcaiolo e un orso voglia essere sarto. Vero? Falso? La saggia Tomeo, barbiera del villaggio sostiene che Olga crei le sue storie intorno ai fantasmi dell'infanzia, intrappolandoli in mondi chiusi perché non facciano più paura. Per questo i racconti di Olga hanno tanto successo: perché sconfiggono mostri che in realtà spaventano tutti, piccoli e grandi. Un giorno, per consolare il suo amico Bruco, dal carattere fragile, Olga decide di raccontargli la storia della bambina di carta che un giorno partì dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga Ausolia di essere trasformata in una bambina normale, di carne e ossa. Il viaggio fu lungo e avventuroso: s'imbatté in un venditore di tracce, prese un passaggio da un ragazzo che viveva a bordo di una mongolfiera e da un altro che attraversava il mare remando. Più volte rischiò la vita, si perse, ma fu trovata da un circo. E quando infine trovò la maga, solo allora la bambina di carta comprese quante cose fosse riuscita a fare... Età di lettura: da 10 anni. M. Ramos, IL Più FURBO, Babalibri, 2016 Nel folto della foresta, un lupo affamato aspetta che la piccola Cappuccetto Rosso finisca nelle sue grinfie. Dovrebbe essere facile, dopotutto, lui è il più furbo! Ma a credersi molto furbi si rischia di essere scambiati per un'innocua vecchietta! Età di lettura: da 3 anni. C. e M. Lamb, SHAKESPEARE RACCONTATO AI BAMBINI, Mondadori, 2016 Nel "Sogno di una notte di mezza estate" la regina Titania si innamora di un asino. Lo spiritello Ariel scatena una tempesta perfetta per spaventare i traditori del suo padrone, il mago Prospero. L'ebreo Shylock nel "Mercante di Venezia" chiede una libbra di carne a garanzia di un prestito. E poi ci sono "Macbeth, Re Lear, Cimbelino" e tante altre: dieci storie immortali riscritte per i più piccoli quasi due secoli fa, e ancora oggi piene di magia, attualità e grazia. Età di lettura: da 10 anni. G. Silvestrini, G. Tomai, SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE DI WILLIAM SHAKESPEARE, Curcio, 2013 In un bosco nei pressi della città greca di Atene, in una notte di mezza estate, si incontrano e si scontrano destini umani e divini, impegnati a inseguire un'illusione d'amore. Tutto è stato vero e tutto è stato un sogno, ma poco importa! La realtà dipende da come gli uomini guardano e vivono il mondo che li circonda... Età di lettura: da 5 anni. N. Costa, L’ALBERO VANITOSO E IL NIDO, Emme Ed., 2016 Primi giorni di scuola, le prime paure, le prime soddisfazioni, le prime macchie sul quaderno, le prime punte alla matita, e poi... eh, già: le "prime pagine" da leggere... Età di lettura: da 5 anni. S. Rentta, ANIMALI DOTTORI, Nord-Sud Ed., 2012 Oggi sarà una giornata impegnativa all'Ospedale degli animali. Un serpente si è annodato, un leopardo sta perdendo le macchie e un cane ha inghiottito una sveglia... Età di lettura: da 5 anni. N. Tran Thien Loc, LA METAMORFOSI DI FRU-FRU, Nuinui, 2016 Il divertente viaggio di Fru-Fru alla scoperta di sé. Età di lettura: da 3 anni. Sezione Locale M. Orioli, LA MADONNA DEL LUME DI MELARA. Una terra, una storia, un quadro, un mistero, Ed. Parva, 2013. Questo libro racconta la storia del quadro della Madonna del Lume che si venera nella chiesa parrocchiale di Melara. Si tratta di un'Immagine di un ricchissimo contenuto teologico e con una storia misteriosa, donata alla chiesa di Melara nel 1780 da un sacerdote gesuita messicano esiliato dal Messico. Era stata dipinta a Palermo nel 1722: sarebbe stata la Madonna stessa a guidare la mano del pittore. La Madonna del Lume è il tesoro della Chiesa di Melara, è un'Immagine prodigiosa, ha una storia misteriosa e antica, è legata ad una Indulgenza Plenaria Perpetua Quotidiana, è stata una devozione "nuova" che si è diffusa in tutto il mondo per opera dei Padri Gesuiti. Per questo il libro è dedicato a Papa Francesco, Gesuita. G. Perbellini, LE OPERE MILITARI DI DIFESA DEI TERRITORI VENETI NEL MEDIOEVO. Glossario ragionato, Grafiche Antiga Spa, 2014. Come ogni professione ha un suo gergo anche l’architettura militare ha un suo linguaggio che spesso risulta dalla commistione di termini derivati dall’arte del costruire con l’arte militare. Ambizione di questo lavoro non è però quella di costruire un dizionario multilingua sull’architettura medioevale, ma piuttosto realizzare una guida alla terminologia dell’architettura castellana locale, basata su un’esemplificazione dei concetti applicati alla realtà veneta che ne permetta tanto la conoscenza quanto di investigare autonomamente monumenti così diffusi sul territorio. M. Scroccaro, C. Pietrobon, PIANETA SANITÀ. LA SANITÀ MILITARE ITALIANA NEL VENETO DURANTE LA GRANDE GUERRA, Grafiche Antiga Spa, 2015. Il volume affronta il tema della sanità militare, un ambito che non ha prodotto una propria architettura, ma che durante la prima guerra mondiale, "si è appropriato" di un numero incredibile di architetture civili, religiose o industriali. La narrazione è costruita principalmente sulla documentazione degli archivi storici, ma sono stati consultati anche diari editi e non, per intrecciare la documentazione d'archivio con la narrazione scritta, scegliendo di "far parlare direttamente" ed il più possibile i documenti. A seguire, articolato per le 7 province del Veneto, un inventario delle località che hanno ospitato strutture ospedaliere, riportando occasionalmente e in modo del tutto incompleto anche altre strutture sanitarie. Infine, per ogni provincia si è evidenziato un aspetto particolare dell'organizzazione sanitaria.