Novità in biblioteca luglio 2016

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Novità in biblioteca luglio 2016
Biblioteca Comunale “Fermo e Giuseppe Bellini”
Bergantino (RO)
NUOVI ARRIVI IN BIBLIOTECA – luglio 2016
Narrativa italiana
M. Veladiano, UNA STORIA QUASI PERFETTA, Mondolibri, 2016.
Una storia d'amore e seduzione, sulla fragilità dei nostri rapporti
quotidiani ma anche sulla capacità di riappropriarci della nostra vita,
sulla forza intensa e catartica di un riscatto.
L'anonimo protagonista di questo romanzo è il proprietario e l'anima di
un'azienda di design per collezioni di moda, carte e oggetti. Lei, Bianca,
insegnante di discipline pittoriche in un liceo delle arti, gli propone una
serie di suoi disegni ispirati ai fiori. Disegni bellissimi, luminosi, intensi,
unici. Lui se ne innamora e, come fa sempre, decide di acquisire non solo
l'opera ma anche di sedurre l'artista, singolare e incantevole come quei
disegni. Comincia così il corteggiamento, ma presto si accorge di essere
lui ad aver bisogno di lei, conquistato e allo stesso tempo sconcertato
dalla sua purezza quasi spirituale, dalla sua natura appassionata ed
esigente, dalla gratuità dei suoi gesti, dalla sua vita con il figlio Gabriele
in una casa piena di piante e di acqua che fa pensare a un paradiso. Ma il suono dell'acqua occorre
saperlo ascoltare...
A. Scanzi, LA VITA È UN BALLO FUORI TEMO, BUR Rizzoli, 2016.
In un paesino immaginario sta per suonare l´ora della riscossa. A
guidarla sarà chi ha capito che le cose non accadono mai quando le si
aspetta. Stevie credeva di poter cambiare il mondo a colpi di reportage.
E invece a quarantacinque anni le sole drammatiche realtà che si trova a
documentare sono le disfatte calcistiche della scalcagnata Dinamo
Brodo. Chiuso nella redazione di "La Patria", quotidiano di provincia
perfettamente adeguato alle linee del "giornalismo per bene" impartite
dal premier Bacarozzi, si lascia inghiottire dalla noia e dalla
disillusione. Persino suo nonno Sandro, ex-staffetta partigiana, a
novanta primavere è più vivace di lui, al punto da inventarsi insieme a
tre arzilli coetanei una linea di videogiochi per la terza età. Sarà proprio
grazie al suo esempio, e all´incontro con un giovane stagista in cui
rivede gli ideali del sé stesso di un tempo, che anche Stevie troverà la
forza di reagire. Nel suo esordio nella narrativa l´eclettico giornalista e autore televisivo si lancia in
una critica ben poco velata alla società, alla politica e all´informazione italiana, fotografando tra
amarezza e ironia un momento storico e una generazione allo sbando.
S. Agnello Hornby, CAFFÈ AMARO, Feltrinelli, 2016.
Gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti
capelli castani: la bellezza di Maria è di quelle che gettano una malìa su chi vi
posi lo sguardo, proprio come accade a Pietro Sala - che se ne innamora a prima
vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote - e, in maniera meno
evidente, all'amico Giosuè, che è stato cresciuto dal padre di lei e che Maria
considera una sorta di fratello maggiore. Maria ha solo quindici anni, Pietro
trentaquattro; lui è un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d'azzardo e
le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi
limitati. Eppure, il matrimonio con Pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle
mura familiari, Maria scopre un senso più ampio dell'esistenza, una libertà di
vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a
piacere. Attraverso l'eros, a cui Pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per
lei la conoscenza di sé e dei propri desideri, nonché l'apertura al bello e a un personalissimo sentimento
della giustizia. Durante una vacanza a Tripoli, complice il deserto, Maria scopre anche di cosa è fatto il
rapporto che, fino ad allora oscuramente, l'ha legata a Giosuè. Comincia una rovente storia d'amore che
copre più di vent'anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace.
A. Pennacchi, CANALE MUSSOLINI PARTE SECONDA, Mondadori,
2015
Il 25 maggio del 1944 - ultimo giorno di guerra a Littoria - nel breve intervallo
tra la partenza dei tedeschi e l'arrivo in città degli angloamericani, Diomede
Peruzzi entra nella Banca d'Italia devastata e ne svaligia il tesoro. È qui che
hanno inizio - diranno - la sua folgorante carriera imprenditoriale e lo
sviluppo stesso di Latina tutta. Ma sarà vero? Il Canale Mussolini intanto dopo essere stato per mesi la dura linea del fronte di Anzio e Nettuno - può
tornare a essere quello che era, il perno della bonifica pontina. In un nuovo
grande esodo, che ricorda quello epico colonizzatore di dodici anni prima, gli
sfollati lasciano i rifugi sui monti e tornano a popolare la città e le campagne
circostanti. I poderi sono distrutti, ogni edificio porta i segni dei
bombardamenti. Ma il clima adesso è diverso, inizia la ricostruzione. Nel
resto d'Italia però la guerra continua e si sposta man mano verso il nord, mentre gli alleati - col decisivo
ausilio delle brigate partigiane e del ricostituito esercito italiano - costringono alla ritirata i tedeschi e le
milizie fasciste. È una guerra di liberazione, ma anche una guerra civile crudele e fratricida. E la
famiglia Peruzzi, protagonista memorabile della saga narrata in queste pagine, è schierata su tutti i
fronti di questo conflitto.
E. Baldini, BAMBINE, Fernandel, 2016
Primi anni Novanta. Tre bambine, nel giro di poche settimane, spariscono
come inghiottite dalla nebbia che spesso avvolge Ravenna, una città dove i
paesaggi del porto, della marina e della zona industriale formano uno strano
contrasto col tranquillo "salotto" del centro storico. All'improvviso una nube di
paura scende a oscurare la vita di tutti i giorni, facendo serpeggiare
apprensione, incredulità e senso di impotenza, che cresceranno quando la
vicenda, In un incalzante susseguirsi di colpi di scena, assumerà contorni di
puro orrore. Sarà Carlo Bertelli, cronista di provincia che trascina senza
entusiasmi una vita in crisi, a doversi suo malgrado immergere in una storia
terribile, spinto soprattutto dal bisogno di proteggere la piccola Chiara, figlia
del suo migliore amico morto in mare. Prefazione di Carlo Lucarelli.
E. Brizzi, IL MATRIMONIO DI MIO FRATELLO, Mondadori, 2015
Teo ha trentanove anni, un lavoro sicuro, una macchina aziendale e una
ragazza diversa ogni weekend. Sta bene, per il momento la vita gli piace
abbastanza. Non come suo fratello Max, più grande di tre anni, che è sempre
stato radicale in ogni cosa: nella ribellione ai genitori come nella passione per
l'alpinismo che lo ha condotto a imprese estreme, nel costruire una famiglia e
fare figli, come è giusto, passati i trenta e anche nel divorziare rovinosamente
subito dopo i quaranta... Si sono sempre amati, questi due fratelli, e al tempo
stesso non hanno potuto evitare di compiere scelte opposte, quasi speculari,
sotto gli occhi spalancati e impotenti della sorella e dei genitori, che nella
Bologna dei gloriosi anni Settanta e dei dorati Ottanta erano certi di aver
offerto loro tutto ciò che serve per essere felici. Teo sta rientrando in città per immergersi in uno dei
suoi weekend di delizie da single quando i genitori lo chiamano: Max è scomparso, insieme ai suoi
bambini. Così Teo resta alla guida e punta verso le Dolomiti per andare a cercarlo. E, lanciato lungo
l'autostrada tra angoscia e speranza, ci racconta tutta la loro vita: dalle gesta di papà Giorgio - dirigente
della ditta di motociclette Vortex - e di mamma Adriana - un po' femminista e un po' signora italiana
vecchio stile all'epica di un'infanzia felice, dagli anni del liceo all'improvviso momento delle scelte, che
per i ragazzi di questa generazione significa trovarsi di fronte un mondo completamente diverso da
quello dei padri.
G. Mazzariol, MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI. Storia mia e di
Giovanni che ha un cromosoma in più, Einaudi, 2016
Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui
giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo
fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire
"supereroe". Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco
capisci che sì, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la
parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna.
Dovrai attraversare l'adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era
così sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che
forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico. Con "Mio fratello
rincorre i dinosauri" Giacomo Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto
bisogno di inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere.
A. Gazzola, NON è LA FINE DEL MONDO, Feltrinelli, 2016
Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante
negli studi, salda nei valori (quasi sempre). Per il momento - ma solo per il
momento - insieme alla madre. Sogni proibiti: il villino con il glicine dove si
rifugia quando si sente giù. Un uomo che probabilmente esiste solo nei romanzi
regency di cui va matta. Un contratto a tempo indeterminato. A salvarla dallo
stereotipo dell'odierna zitella, solo l'allergia ai gatti. Il giorno in cui la società di
produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, Emma si
sente davvero come una delle eroine romantiche dei suoi romanzi: sola, a
lottare contro la sorte avversa e la fine del mondo. Avvilita e depressa, dopo
una serie di colloqui di lavoro fallimentari trova rifugio in un negozio di vestiti
per bambini, dove viene presa come assistente. E così tutto cambia. Ma proprio quando si convince che
la tempesta si sia finalmente allontanata, il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema
rivuole lei, la tenace stagista. Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov'è? …
M. Bussola, NOTTI IN BIANCO, BACI A COLAZIONE, Einaudi, 2016
Il respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. Le notti
passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande difficili che ti
costringono a cercare le parole. Le trecce venute male, le scarpe da allacciare, il
solletico, i "lecconi", i baci a tutte le ore. Sono questi gli istanti di irripetibile
normalità che Matteo Bussola cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte,
proprio guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il
senso di ogni cosa. Padre di tre figlie piccole, Matteo sa restituirne lo sguardo
stupito, lo stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova a osservare il
mondo. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che
dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell'"abitudine di restare" si
scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto
poetica possa essere la paternità.
S. Casati Modignani, LA VIGNA DI ANGELICA, Sperling & Kupfer, 2015
Lunghi filari di viti si adagiano sui morbidi pendii di Borgofranco. Da due secoli
la famiglia Brugliani è proprietaria di quell'antico borgo e di quelle vigne, curate
con pazienza per trarne vini pregiati e inimitabili. A trentacinque anni, Angelica
è l'erede della tradizione e del patrimonio famigliare. Madre, moglie,
imprenditrice di successo: tutto sembra perfetto nella sua vita. Solo lei sa che
dietro quella facciata si nasconde una zona d'ombra, fatta di menzogne - quelle
del marito - e di sogni infranti. Una sera, mentre è in sella alla sua moto,
l'amarezza e i pensieri pesanti prendono il sopravvento e Angelica, in preda al
pianto, non si accorge che l'auto di fronte a lei sta frenando. L'urto è molto
violento, ma per fortuna privo di conseguenze gravi, sia per lei sia per il
conducente dell'automobile, Tancredi D'Azaro. Angelica non sa ancora che quel nome è sinonimo di
alta cucina in tutto il mondo. Ed entrambi ignorano che, dopo quell'incontro fugace, il destino tornerà a
intrecciare le loro strade, suscitando la tentazione di un nuovo inizio. Magari da vivere insieme, chissà:
starà a loro scegliere, facendo i conti con il peso del passato e le responsabilità del presente, con il
desiderio di cambiare e quell'istinto passionale che li anima. Perché la vita è fatta di sogni in cui
perdersi e scelte in cui ritrovarsi, incontri che ci cambiano e passioni che ci riportano sulla strada di
casa.
M. Maggiani, IL ROMANZO DELLA NAZIONE, Feltrinelli, 2015
Siamo storie, siamo le storie a cui abbiamo appartenuto, siamo le storie che
abbiamo ascoltato. E infatti Maggiani ascolta. Ascolta il fiume di voci che si leva
nel canto della nazione che avremmo potuto essere e che non siamo, le voci di un
popolo rifluito dentro l’immaterialità della memoria. Si insinua nelle pieghe della
vita apparentemente ordinaria dei suoi personaggi e racconta. Racconta di una
madre e di un padre che si spengono portando con sé, prima nella smemoratezza
e poi nella morte, un mondo di certezze molto concrete: la cura delle cose, della
casa, dei rapporti parentali… Nella mitica contea di Maurizio Maggiani ci siamo
tutti, a misurare quanto siamo stati, o meno, “fondatori di nazioni”.
A. Camilleri, NOLI ME TANGERE, Mondadori, 2016
Laura è giovane, bella e molto amata. Ha sposato un famoso scrittore che la
venera, lei stessa scrive, va a teatro, è un'esperta storica dell'arte. È capace di
concedersi emozioni intense con altri uomini, quando lo desidera, senza farsi
travolgere dal senso di colpa. È generosa di sé e delle proprie ricchezze. Ma, in
certi momenti, su di lei cala un cono d'ombra. "Ho il ghibli" dice, secondo
l'immagine evocata da uno dei suoi amanti: perché davvero è come se si
alzasse nel suo cuore il temibile vento del deserto, che la prostra e la costringe
a giorni di reclusione durante i quali nessuno deve azzardarsi a toccarla. Poi
torna la bonaccia, e Laura è di nuovo la donna volubile ma anche luminosa
che tutti ammirano. Fino a che, una notte, Laura scompare. Incontrando chi
l'ha conosciuta, il commissario Maurizi - uomo colto e fine indagatore dell'animo umano - capirà che di
Laura, come di una divinità antica, ognuno ricorda un volto diverso. Al primo sguardo sembra una
donna facile, che non vuole perdere una sola occasione. E invece le tracce che portano a lei sono quelle
invisibili lasciate dalle domande che si è posta senza tregua, dalla tensione bruciante nascosta in ogni
suo gesto... proprio come nel movimento dei corpi al centro dell'affresco del Beato Angelico che Laura
stessa aveva saputo interpretare con un’intuizione straordinaria, quello dedicato alle parole che Gesù
dice a Maria Maddalena dopo essere risorto: Noli me tangere, non toccarmi.
Narrativa straniera
R. Wells, IL GATTO CHE AGGIUSTAVA I CUORI, Garzanti, 2015
Come ogni gatto, Alfie adora passare le sue giornate sonnecchiando sul
divano davanti al camino. Un po' di carezze, un po' di fusa rumorose, ed è
felice. Ma all'improvviso è costretto a lasciare la casa in cui è cresciuto, e si
ritrova solo e sperduto per le strade di Londra. Tutto cambia quando
arriva in Edgar Road, una via piena di verde e di bellissime villette a
schiera. Alfie capisce subito che solamente lì può sentirsi di nuovo a casa.
Solamente lì può trovare una nuova famiglia. Eppure gli abitanti del
quartiere non sono pronti ad accoglierlo. Concentrati sui loro problemi,
non hanno tempo per occuparsi di lui. Fino a quando scoprono che non è
un gatto come gli altri. Ha un dono speciale: è capace di riconoscere i
desideri più nascosti. Alfie sa bene che Claire è ancora in cerca di amore dopo essere stata lasciata
dal marito; che Jonathan, cinico e disincantato, in realtà si sente troppo solo, e che Polly vorrebbe
solo qualcuno in grado di proteggerla. Giorno dopo giorno, si accorgono di quanto abbiano
bisogno di lui. Il loro nuovo amico è pronto ad aiutarli, a provare a cambiare le loro vite, a
riaccendere le loro speranze. Perché Alfie è in grado di aggiustare quello che il destino a volte ha
rotto e di ascoltare la melodia silenziosa dei loro cuori.
J. Moyes, DOPO DI TE, Mondadori, 2016
Quando finisce una storia, ne inizia un'altra. Come si fa ad andare avanti dopo
aver perso chi si ama? Come si può ricostruire la propria vita, voltare pagina?
Per Louisa Clark, detta Lou, come per tutti, ricominciare è molto difficile.
Dopo la morte di Will Traynor, di cui si è perdutamente innamorata, si sente
persa, svuotata. È passato un anno e mezzo ormai, e Lou non è più quella di
prima. I sei mesi intensi trascorsi con Will l'hanno completamente trasformata,
ma ora è come se fosse tornata al punto di partenza e lei sente di dover dare
una nuova svolta alla sua vita. A ventinove anni si ritrova quasi per caso a
lavorare nello squallido bar di un aeroporto di Londra in cui guarda
sconsolata il viavai della gente. Vive in un appartamento anonimo dove non le
piace stare e recupera il rapporto con la sua famiglia senza avere delle reali prospettive. Soprattutto si
domanda ogni giorno se mai riuscirà a superare il dolore che la soffoca. Ma tutto sta per cambiare.
Quando una sera una persona sconosciuta si presenta sulla soglia di casa, Lou deve prendere in fretta
una decisione. Se chiude la porta, la sua vita continuerà così com'è: semplice, ordinaria, rassegnata. Se
la apre, rischierà tutto. Ma lei ha promesso a se stessa e a Will di vivere, e se vuole mantenere la
promessa deve lasciar entrare ciò che è nuovo.
D. Rabinyan, BORDERLIFE, Longanesi, 2016
È autunno, a New York. Il secondo senza le Torri. Liat ha appena conosciuto
Hilmi e gli cammina accanto nel pomeriggio che imbrunisce, mentre pensa:
Non hai già abbastanza guai? Fermati, finché puoi! Ma fermarsi non può,
perché, nonostante le ferite, la magia della Grande Mela è ancora intatta, e
Hilmi ha gli occhi dolci e grandi, color cannella, riccioli neri e un sorriso
infantile che spezza il cuore. Lei è di Tel Aviv, fa la traduttrice e si trova negli
USA grazie a una borsa di studio. Ha servito nell'esercito e ama la sua
famiglia (Che cosa penserebbero, se lo sapessero?). Lui vive a Brooklyn e fa il
pittore, e nei suoi quadri c'è sempre un bimbo che dorme e sogna il mare, quel
mare di cui da ragazzo poteva cogliere appena un lembo, da lassù, al nono
piano di un palazzo di Ramallah. Che questo amore sia un'isola nel tempo, si
dice lei. Un amore a cronometro, un amore a scadenza, la stessa indicata sul visto, la stessa impressa sul
biglietto del volo di ritorno per Israele, verso la vita reale. Finché, mentre oscillano tra l'ebbrezza della
libertà e il senso di colpa, scoprendosi accomunati dalla nostalgia per quello stesso sole e quello stesso
cielo, la vita reale non bussa davvero alla loro porta...
S. Blumberg-Kason, UNA BRAVA MOGLIE CINESE, Newton Compton,
2016
Susan, una timida ragazza americana affascinata dalla cultura cinese, ha iniziato
da poco la scuola di specializzazione a Hong Kong, quando s'innamora di Cai e
decide di sposarlo. Mentre si scambiano le promesse matrimoniali, Susan si
sente come la protagonista di una favola esotica, ma ben presto dovrà rendersi
conto che Cai e la cultura alla quale appartiene sono ben diversi da quello che
immaginava. Nel suo avvincente racconto Susan non fa mistero dell'impegno e
dei sacrifici che ha dovuto affrontare per diventare una moglie perfetta, come
vorrebbe la tradizione cinese, per un marito sempre più autoritario e violento.
Con straziante sincerità Susan lascia emergere le speranze e i rischi di un matrimonio "interculturale",
la sofferta decisione di rinunciare ai suoi valori per proteggere il figlio Jake. Ma quando Cai minaccia di
portarglielo via, Susan deve trovare il coraggio di ribellarsi, per se stessa, per suo figlio e per il loro
futuro. Ambientato tra la Cina rurale e le vivaci città di Hong Kong e San Francisco,"Una brava moglie
cinese" è uno sguardo disincantato sul tema del matrimonio e della famiglia nella Cina di oggi e una
testimonianza straordinaria di quanto sia inattaccabile l'amore che lega una madre al proprio figlio.
T. Chevalier, I FRUTTI DEL VENTO, Neri Pozza, 2016
Nella prima metà del XIX secolo James e Sadie Goodenough giungono nella
Palude Nera dell'Ohio dopo aver abbandonato la fattoria dei Goodenough nel
Connecticut. La legge dell'Ohio prevede che un colono possa fare sua la terra
se riesce a piantarvi un frutteto di almeno cinquanta alberi. Una sfida
irresistibile per James Goodenough che ama gli alberi più di ogni altra cosa,
poiché gli alberi durano e tutte le altre creature invece attraversano il mondo
e se ne vanno in fretta. In quella terra, dove gli acquitrini si alternano alla
selva più fitta, James pianta e cura con dedizione i suoi meli. Un frutteto che
diventa la sua ossessione; la prova, ai suoi occhi, che la natura selvaggia della
terra, con il suo groviglio di boschi e pantani, si può domare. La malaria si
porta via cinque dei dieci figli dei Goodenough, ma James non piange, scava
la fossa e li seppellisce. Si fa invece cupo e silenzioso quando deve buttare giù un albero. Finché, un
giorno, la natura selvaggia non della terra, ma della moglie di James, Sadie, esplode e segna
irrimediabilmente il destino dei Goodenough nella Palude Nera. Romanzo che si iscrive nella
tradizione della grande narrativa americana di frontiera, "I frutti del vento" è un'opera in cui Tracy
Chevalier penetra nel cuore arido, selvaggio e inaccessibile della natura e degli uomini, là dove
crescono i frutti più ambiti e più dolci che sia dato cogliere.
R. Neumann, I BAMBINI DI VIENNA, Guanda, 2016
Vienna, inverno del 1945. Gli Alleati hanno occupato la città, piegata dai
bombardamenti, ricoperta di neve e divisa in quattro settori. Nella
cantina di un palazzo crollato sotto le bombe, vivono - o meglio
sopravvivono - sei ragazzini scampati alla guerra, al nazismo e ai campi
di concentramento. C'è Jid, virtuoso del borseggio; Goy, specialista del
mercato nero; la quindicenne Ewa, prostituta occasionale, con la sua
amica Ate, ex capo di una sezione della gioventù hitleriana; i più piccoli
sono l'angelico Curls e una bambina malata. Insieme, nella cantina,
affrontano un'esistenza di espedienti fino all'arrivo di un reverendo
americano in uniforme da ufficiale, un nero della Louisiana, che
distribuisce ai bambini qualche panino, un po' di compassione e degli
opuscoli di poesie. Ma soprattutto li aiuta a difendere il loro rifugio
dagli uomini del comitato di quartiere che vorrebbero sloggiarli. Ognuno dei ragazzini gli racconta la
propria storia e il reverendo promette loro una vita nuova, diversa, forse un sogno...
G. Zevin, L’ALTRA METÀ DEL MONDO, Nord, 2016
"Mia cara Jane, il mio più grande rimpianto è che tu non abbia avuto la
possibilità di conoscere tua madre. Perciò, adesso che sei abbastanza
grande, vorrei raccontarti di lei e del mio straordinario viaggio a
Margarettown. Margarettown è la città in cui tua madre è nata e cresciuta.
Ci sono andato dopo il fidanzamento, e lì ho incontrato Mia, una pittrice
giovane e ribelle. Poi ho conosciuto Marge, una donna amareggiata e
delusa dagli uomini, e May, una bambina di straordinaria intelligenza. In
tutte loro ho ritrovato alcuni tratti della creatura sfuggente e misteriosa di
cui mi ero innamorato; perché Margaret non è stata semplicemente mia
moglie o tua madre. Margaret è stata May, poi Mia, e sarebbe diventata
Marge, se non avessi implorato il suo perdono per gli errori che avevo
commesso... Ecco perché voglio parlarti di Margarettown: per aprire una
finestra sul cuore di Margaret, in modo che tu possa apprezzare ogni sfumatura della sua storia e del
suo carattere. In fondo, l'amore è proprio questo: imparare a conoscere l'altro al di là del ruolo che
riveste nella nostra vita, e accettare anche i suoi difetti come un dono prezioso. In attesa di scoprire il
futuro che il destino ha in serbo per noi." "L'altra metà del mondo" è un inno all'amore in ogni sua
forma, ma soprattutto è una celebrazione dell'affascinante complessità dell'animo umano; perché
ognuno di noi si porta dentro le persone che siamo stati, le persone che saremo e le persone che
saremmo potuti diventare.
G. Cooper, L’INVASIONE DELLE TENEBRE. DANNATI, Nord, 2015
Londra è una città fantasma. I pochi che non hanno voluto o non hanno
potuto dare seguito all'ordine d'evacuazione del governo sono barricati in
casa, nella vana speranza che tutto quello che stanno vivendo sia un incubo
da cui presto si sveglieranno. Ma è tutto reale. Perché sono reali le vetrine
infrante, i negozi saccheggiati, i cadaveri lasciati per strada. E, soprattutto,
sono reali le bande di uomini assetati di sangue che, dopo essere comparsi
all'improvviso dal nulla, stanno mettendo a ferro e fuoco la città e alcuni
suoi sobborghi. Uomini che continuano ad arrivare senza sosta, come
l'onda di piena di un fiume immenso. Un fiume che ha la sua sorgente
all'inferno, come sanno bene John Camp ed Emily Loughty. Dopo il loro
ultimo "viaggio" nel mondo dei Dannati, infatti, i varchi interdimensionali
non soltanto si sono moltiplicati, ma sono anche rimasti aperti, portando
letteralmente l'inferno in terra e catapultando centinaia d'innocenti "dall'altra parte". E c'è solo una
persona che sa come chiudere per sempre le porte delle tenebre: Paul Loomis, l'ex capo di Emily.
Purtroppo Paul Loomis è morto, si è suicidato sette anni fa, dopo aver ucciso la moglie e l'amante di lei
con due colpi di fucile. Ma Emily e John sanno dove trovarlo e come mettersi in contatto con lui. Perché
lo hanno già incontrato all'inferno...
S. Borbély, I SENZA TERRA, Marsilio, 2016
"Nel 2013, all'età di cinquant'anni, Szilárd Borbély pubblica un romanzo dal
titolo 'Nincstelenek', qualcosa come i derelitti, coloro che non hanno nulla,
che sono stati spogliati di tutto. Da chi? Dagli occupanti nazisti prima, dagli
occupanti comunisti poi. La vicenda si svolge tra gli anni Sessanta e gli anni
Settanta del secolo scorso, in un misero villaggio abitato da zingari,
ungheresi, romeni di varie religioni ed etnie. Il narratore è un bambino che
vive con la famiglia (un neonato, una sorella, padre e madre) in un tugurio
di fango, argilla e letame. Gli strati infimi dell'esistenza nei quali si svolge
la vicenda sono descritti con un linguaggio diretto, semplice, mai finto,
senza evitare né forzare crudezze, ma senza nascondere nemmeno nulla.
Persino il lettore che cerchi solo puro intrattenimento rimane avvinto da
questa narrazione di un'onestà, di una dirittura e di una profondità oggi
irreperibili nella letteratura mondiale. Non a caso infatti 'I senza terra' è stato considerato dalla stampa
internazionale un romanzo che 'appartiene alla più vera, più grande letteratura contemporanea'. Da
tanta tensione, l'autore purtroppo è morto suicida nel 2014, l'anno successivo alla pubblicazione di
quest'opera ormai tradotta in varie lingue e diffusa in numerosi paesi." (Giorgio Pressburger)
P. Hawkins, LA RAGAZZA DEL TRENO, Mondolibri, 2015
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici,
e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al
suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito
della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le
case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a
uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni
mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua
solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato
loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta.
Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa
che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La
rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita
diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel?
Manualistica e Saggistica
D. Novara, MEGLIO DIRSELE. Imparare a litigare bene per una vita di
coppia felice, BUR Rizzoli, 2015
Silenzi tenuti troppo a lungo, incomprensioni che si ingigantiscono e poi
esplodono, un dispiacere mai confessato che si trasforma in rabbia. E una società
in cui sono radicalmente cambiati i punti di riferimento che hanno puntellato i
legami affettivi negli ultimi decenni. Quali sono i motivi per cui una coppia
"scoppia"? E, soprattutto, come possiamo imparare a evitare che accada? Secondo
Daniele Novara, massimo esperto di gestione dei conflitti in Italia, la soluzione
non è quella di cercare di evitare a tutti i costi gli attriti. Al contrario, per costruire una vita di coppia
solida e piena è necessario imparare a "dirsele", ma nel modo giusto. Partendo dalla sua trentennale
esperienza con coppie e genitori, Novara sfata il pericoloso luogo comune che amarsi significhi vivere
sempre in armonia e spiega come trasformare gli inevitabili disaccordi che ogni relazione comporta in
un'occasione di ascolto e rinnovamento reciproco. In un percorso che tocca le diverse fasi della vita di
coppia, l'autore offre preziosi orientamenti e indicazioni pratiche per governare, con soddisfazione di
entrambi, gli inevitabili conflitti. Perché, con i giusti accorgimenti, è possibile "evolvere reciprocamente
e diventare sempre più se stessi insieme al partner".
A. Leiris, NON AVRETE IL MIO ODIO, Corbaccio, 2016
Antoine Leiris ha perso sua moglie, Hélène Muyal-Leiris, assassinata al
teatro Bataclan di Parigi il 13 novembre 2015. Devastato dalla perdita, non
ha che un'arma per difendersi: la sua penna. Sulla scia luminosa di speranza
e di dolcezza della lettera "Non avrete il mio odio", pubblicata all'indomani
degli attentati, Antoine Leiris racconta in questo libro come, malgrado tutto,
la vita continua. Ed è la vita di tutti i giorni di un padre e di un figlio quella
che ci racconta, il diario di una quotidianità ferita ma colma di tenerezza,
una testimonianza sconvolgente.
Per Bambini e Ragazzi
A. Cristini, GATTO TOMEO, NELLO E LA VALLE DEI COLORI,
Apogeo Ed., 2015.
“A tutti quelli che vedono anche nella notte più buia una lucina che
brilla..."
S. Bonanni, ZOO DI COSE, EL, 2008.
Uno zoo fatto di oggetti quotidiani, gli stessi che ogni bambino può
riconoscere e trovare nel mondo casalingo che lo circonda. Oggetti di casa,
che appartengono alla mamma, al papa o al fratellino. Come per magia, in
un facile gioco di fantasia, due o tre oggetti vengono assemblati fino a
formare l'immagine di un coloratissimo animale. Due guanti diventano due
pesci, due calzini dei cavalli, un gomitolo è un maiale, un berretto una
tartaruga, il bavaglino sarà un'ochetta. 16 immagini fotografiche che sono
vere e proprie sorprese. Basta seguire il filo dell'immaginazione e ogni cosa
- anche la più banale - può trasformarsi in qualcosa di diverso, può
assumere una nuova identità. Ci vuole poco: è sufficiente guardare il
mondo con gli occhi della fantasia. Età di lettura: da 6 anni.
G. Zoboli, S. Mulazzani, IN UNA FAMIGLIA DI TOPI, Topipittori,
2016.
Cosa accade in una giornata in una famiglia di topi? Oh, un sacco di cose:
tutte quelle che accadono in una famiglia anche non di topi. Ci si alza, si fa
colazione, ci si lava i denti, e poi si esce di casa, chi al lavoro o a scuola o a
raccogliere funghi se è autunno... E poi si pranza, si pensa, si gioca, si fanno
nuove conoscenze, si litiga, si sogna, si torna a casa in tempo per cena e
apparecchiare il tavolo... E poi in una famiglia di topi si pensa a quanto si è
diversi e quanto simili, ci si mette il muso ma poi ci si dimentica di tenerlo, si
parla tutti insieme e poi però si fa anche un bel silenzio, e poi si va a dormire
con una storia e un bacio. Perché in una famiglia di topi soprattutto ci si vuole
molto bene. Età di lettura: da 6 anni.
C. Saudo, K. Di Giacomo, CHE FATICA METTERE A LETTO PAPÀ,
La Margherita, 2013.
Il mio papà è grande e forte ma, tutte le sere, si ripete la stessa
storia: fa i capricci per andare a dormire, vuole che gli racconti
una favola (e poi due, tre), vuole che rimanga con lui finché non si
addormenta. Ci vuole tutta la mia pazienza! Età di lettura: da 5
anni.
L. Lionni, L’ALBERO ALFABETO, Babalibri, 2013.
Un tempo esisteva l'albero Alfabeto dove sulle foglie vivevano le
lettere. Un giorno arrivò una tempesta che spazzò via alcune
lettere. La paura fu così tanta che le lettere sopravvissute si
nascosero tutte insieme tra i rami più bassi dell'albero... Età di
lettura: da 4 anni.
T. Corderoy, T. Warness, PERCHÉ?, De Agostini Libri, 2016
Archie è davvero un rinoceronte curioso. Vuole sapere il perché di
ogni cosa! Rispondere alle sue continue domande è una vera impresa,
ma i suoi genitori ce la mettono tutta... Età di lettura: da 3 anni.
L. Cima, IL CLUB ANTILETTURA, Mondadori, 2016
Che cosa c'è di così interessante tra le pagine di un libro Leo proprio non
riesce a capirlo. Anzi, per lui e per i suoi amici leggere è un'attività noiosa da
evitare a tutti i costi. Per questo decidono di fondare il Club Antilettura dove
una delle regole è: i libri servono solo come fermaporte! Ma sarà vero?
Carlotta tiene sempre un libro sotto il banco eppure è davvero simpatica...
Età di lettura: da 8 anni.
G. Rodari, IL LIBRO DEI PERCHÉ, Einaudi Ragazzi, 2011
"Il gioco dei perché è il più vecchio del mondo. Prima ancora di imparare a
parlare l'uomo doveva avere nella testa un gran punto interrogativo": le
parole di Gianni Rodari chiariscono bene il senso dei "perché" di questo
libro e ci portano all'interno di un'officina letteraria dove razionalità e
fantasia, scienza e poesia convivono. Nati da due rubriche giornalistiche in
cui lo scrittore rispondeva alle più disparate domande dei suoi giovani
lettori, i "perché" danno ancora una volta misura della grandezza di Gianni
Rodari, che con vivacità e ironia sapeva far riflettere lettori piccoli e grandi.
Età di lettura: da 9 anni.
E. Gnone, OLGA DI CARTA, Salani, 2015
Olga Papel è una ragazzina esile come un ramoscello e ha una dote speciale:
sa raccontare incredibili storie, che dice d'aver vissuto personalmente e in cui
può capitare che un tasso sappia parlare, un coniglio faccia il barcaiolo e un
orso voglia essere sarto. Vero? Falso? La saggia Tomeo, barbiera del villaggio
sostiene che Olga crei le sue storie intorno ai fantasmi dell'infanzia,
intrappolandoli in mondi chiusi perché non facciano più paura. Per questo i
racconti di Olga hanno tanto successo: perché sconfiggono mostri che in realtà
spaventano tutti, piccoli e grandi. Un giorno, per consolare il suo amico
Bruco, dal carattere fragile, Olga decide di raccontargli la storia della bambina
di carta che un giorno partì dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga
Ausolia di essere trasformata in una bambina normale, di carne e ossa. Il
viaggio fu lungo e avventuroso: s'imbatté in un venditore di tracce, prese un passaggio da un ragazzo
che viveva a bordo di una mongolfiera e da un altro che attraversava il mare remando. Più volte rischiò
la vita, si perse, ma fu trovata da un circo. E quando infine trovò la maga, solo allora la bambina di
carta comprese quante cose fosse riuscita a fare... Età di lettura: da 10 anni.
M. Ramos, IL Più FURBO, Babalibri, 2016
Nel folto della foresta, un lupo affamato aspetta che la piccola
Cappuccetto Rosso finisca nelle sue grinfie. Dovrebbe essere facile,
dopotutto, lui è il più furbo! Ma a credersi molto furbi si rischia di essere
scambiati per un'innocua vecchietta! Età di lettura: da 3 anni.
C. e M. Lamb, SHAKESPEARE RACCONTATO AI BAMBINI,
Mondadori, 2016
Nel "Sogno di una notte di mezza estate" la regina Titania si innamora
di un asino. Lo spiritello Ariel scatena una tempesta perfetta per
spaventare i traditori del suo padrone, il mago Prospero. L'ebreo
Shylock nel "Mercante di Venezia" chiede una libbra di carne a
garanzia di un prestito. E poi ci sono "Macbeth, Re Lear, Cimbelino" e
tante altre: dieci storie immortali riscritte per i più piccoli quasi due
secoli fa, e ancora oggi piene di magia, attualità e grazia. Età di lettura:
da 10 anni.
G. Silvestrini, G. Tomai, SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE DI
WILLIAM SHAKESPEARE, Curcio, 2013
In un bosco nei pressi della città greca di Atene, in una notte di mezza estate,
si incontrano e si scontrano destini umani e divini, impegnati a inseguire
un'illusione d'amore. Tutto è stato vero e tutto è stato un sogno, ma poco
importa! La realtà dipende da come gli uomini guardano e vivono il mondo
che li circonda... Età di lettura: da 5 anni.
N. Costa, L’ALBERO VANITOSO E IL NIDO, Emme Ed., 2016
Primi giorni di scuola, le prime paure, le prime soddisfazioni, le prime macchie
sul quaderno, le prime punte alla matita, e poi... eh, già: le "prime pagine" da
leggere... Età di lettura: da 5 anni.
S. Rentta, ANIMALI DOTTORI, Nord-Sud Ed., 2012
Oggi sarà una giornata impegnativa all'Ospedale degli animali. Un serpente
si è annodato, un leopardo sta perdendo le macchie e un cane ha inghiottito
una sveglia... Età di lettura: da 5 anni.
N. Tran Thien Loc, LA METAMORFOSI DI FRU-FRU, Nuinui, 2016
Il divertente viaggio di Fru-Fru alla scoperta di sé. Età di lettura: da 3 anni.
Sezione Locale
M. Orioli, LA MADONNA DEL LUME DI MELARA. Una terra, una
storia, un quadro, un mistero, Ed. Parva, 2013.
Questo libro racconta la storia del quadro della Madonna del Lume che si venera
nella chiesa parrocchiale di Melara. Si tratta di un'Immagine di un ricchissimo
contenuto teologico e con una storia misteriosa, donata alla chiesa di Melara nel
1780 da un sacerdote gesuita messicano esiliato dal Messico. Era stata dipinta a
Palermo nel 1722: sarebbe stata la Madonna stessa a guidare la mano del pittore.
La Madonna del Lume è il tesoro della Chiesa di Melara, è un'Immagine
prodigiosa, ha una storia misteriosa e antica, è legata ad una Indulgenza Plenaria
Perpetua Quotidiana, è stata una devozione "nuova" che si è diffusa in tutto il
mondo per opera dei Padri Gesuiti. Per questo il libro è dedicato a Papa
Francesco, Gesuita.
G. Perbellini, LE OPERE MILITARI DI DIFESA DEI TERRITORI VENETI
NEL MEDIOEVO. Glossario ragionato, Grafiche Antiga Spa, 2014.
Come ogni professione ha un suo gergo anche l’architettura militare
ha un suo linguaggio che spesso risulta dalla commistione di termini
derivati dall’arte del costruire con l’arte militare. Ambizione di questo
lavoro non è però quella di costruire un dizionario multilingua
sull’architettura medioevale, ma piuttosto realizzare una guida alla
terminologia
dell’architettura castellana
locale,
basata
su
un’esemplificazione dei concetti applicati alla realtà veneta che ne
permetta tanto la conoscenza quanto di investigare autonomamente
monumenti così diffusi sul territorio.
M. Scroccaro, C. Pietrobon, PIANETA SANITÀ. LA SANITÀ
MILITARE ITALIANA NEL VENETO DURANTE LA GRANDE
GUERRA, Grafiche Antiga Spa, 2015.
Il volume affronta il tema della sanità militare, un ambito che non ha prodotto
una propria architettura, ma che durante la prima guerra mondiale, "si è
appropriato" di un numero incredibile di architetture civili, religiose o
industriali. La narrazione è costruita principalmente sulla documentazione
degli archivi storici, ma sono stati consultati anche diari editi e non, per
intrecciare la documentazione d'archivio con la narrazione scritta, scegliendo
di "far parlare direttamente" ed il più possibile i documenti. A seguire,
articolato per le 7 province del Veneto, un inventario delle località che hanno
ospitato strutture ospedaliere, riportando occasionalmente e in modo del
tutto incompleto anche altre strutture sanitarie. Infine, per ogni provincia si è
evidenziato un aspetto particolare dell'organizzazione sanitaria.