Mimmo Jodice. Arcipelago del mondo antico

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Mimmo Jodice. Arcipelago del mondo antico
FONDAZIONE FOTOGRAFIA MODENA
via Emilia Centro 283, 41121 Modena
tel. 059 239888 | fax 059 4270357 |
www.fondazionefotografia.org
[email protected]
Comunicato stampa
Giugno 2014
Mimmo Jodice, Polifemo, stampa al carbone su carta cotone © l’autore
Mimmo Jodice. Arcipelago del mondo antico
Modena, Foro Boario, 12 settembre 2014 – 11 gennaio 2015
Modena – In apertura della stagione espositiva 2014-15, Fondazione Fotografia Modena
dedica una personale al grande fotografo napoletano Mimmo Jodice, Arcipelago del mondo
antico, in programma dal 12 settembre 2014 all’11 gennaio 2015 al Foro Boario di
Modena e a cura di Filippo Maggia.
Reduce da una serie di prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale,
culminati nell’invito nel 2011 a interpretare i capolavori del Louvre di Parigi attraverso il
suo sapiente obiettivo, Mimmo Jodice (Napoli, 1934) torna a Modena, dove aveva già
esposto più volte (da ultimo nel 2009, sempre per Fondazione Fotografia, nell’ambito della
mostra collettiva Uno), con un nuovo allestimento originale, ideato appositamente per gli
spazi del Foro Boario: Arcipelago del mondo antico. Il titolo evoca immediatamente i
contenuti della mostra, incentrata sulla indagine sul Mediterraneo, ormai nota in tutto il
mondo, alla quale l’artista ha dedicato gli ultimi trent’anni della sua lunga carriera.
Il percorso si snoda tra cinquanta opere fotografiche, in maggior parte mai esposte sinora,
in cui Jodice ricompone l’immagine delle civiltà che hanno attraversato la storia antica del
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mare nostrum, facendo rivivere statue e templi, eroi e miti, in un tempo sospeso in cui
passato e presente sembrano convivere.
Fondamentale per comprendere la poetica di Jodice è il suo rapporto con la città natale,
Napoli, sempre presente nelle sue fotografie e nella quale, per scelta, continua a vivere,
traendone un continuo stimolo creativo. È da Napoli che l’artista ha tratto i temi del mare e
dell’antico, essendo nato nel centro storico della città, dove ci sono i ruderi e le pietre
romane. Di Napoli, negli anni settanta, Jodice è stato capace di raccontare anche i
momenti più bui: il colera, il terremoto, il disagio sociale. Successivamente, ha deciso di
non fotografare più persone e di passare da una fotografia che analizzava il sociale,
sviscerandolo, e dalla necessaria militanza politica che accompagnava quest’indagine, ad
un nuovo corso: ha cominciato a studiare gli spazi, i vuoti e i silenzi della città, volgendo poi
lo sguardo al passato, all’antichità e offrendone una sua interpretazione.
Un'altra caratteristica di Jodice è l’incessante sperimentazione di tecniche e materiali.
Come rileva Filippo Maggia nel catalogo che accompagna l’allestimento, pur avendo iniziato
a fotografare cinquant’anni fa, Mimmo Jodice continua ad “inventare, a studiare nuove
tecniche sempre più raffinate di ripresa e soprattutto di stampa che implicano lunghe e
faticose prove in camera oscura”.
“La nuova selezione da Mediterraneo operata per la mostra di Modena fa pensare che
questa sia una raccolta di immagini che non avrà mai fine, in continuo ampliamento e
sviluppo – aggiunge Filippo Maggia –. La ricerca del fotografo diviene sempre meno
celebrativa e più selettiva nella definizione dei soggetti, siano essi frammenti, statue,
architetture o paesaggi. Questo lungo lavoro, portato avanti ininterrottamente dall’artista
da più di 30 anni, ricalca un modus operandi che assomma tutte le esperienze precedenti
e sottolinea, come un valore aggiunto, il lavoro contemporaneo, anticipandone gli esiti
formali e i contenuti”.
Di fronte alle fotografie di Mimmo Jodice, alla contemplazione segue una sensazione di
stupore per tanta bellezza abbandonata a se stessa, destino ineluttabile dell’uomo e dei
suoi manufatti. Tuttavia, non è con atteggiamento nostalgico che questo autore si accosta
al passato, ma con un’esortazione a non dimenticare e a ristabilire un contatto con il
mondo antico. Fotografare l’antichità per Jodice è una sorta di antidoto al degrado in cui
versa la società attuale, destinato a peggiorare quanto più essa trascura le sue origini e
dimentica la sua storia.
La personale di Mimmo Jodice Arcipelago del mondo antico è promossa da Fondazione
Fotografia Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il sostegno di
UniCredit, da sempre impegnato in favore dell’arte e delle iniziative culturali dei territori in
cui è presente. È accompagnata da un catalogo, edito da Skira, e fa parte del programma
del festivalfilosofia 2014, che si svolgerà dal 12 al 14 settembre a Modena, Carpi e
Sassuolo e sarà dedicato al tema della Gloria.
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Biografia
Mimmo Jodice è uno dei grandi nomi della storia della fotografia italiana. Vive a Napoli,
dove è nato nel 1934. Fotografo di avanguardia fin dagli anni sessanta, attento alle
sperimentazioni ed alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato
protagonista instancabile nel dibattito culturale che ha portato all’affermazione della
fotografia italiana anche in campo internazionale.
Da ragazzo ama l’arte, il teatro, la musica classica e jazz; da autodidatta si dedica al
disegno e alla pittura. Agli inizi degli anni sessanta scopre la fotografia. Inizia allora una
serie di sperimentazioni sui materiali fotografici e sulle possibilità della fotografia, non
come mezzo meramente descrittivo, ma come strumento creativo. Durante questi anni
Mimmo Jodice vive a stretto contatto con i più importanti artisti delle avanguardie che
frequentavano Napoli in quegli anni: Warhol, Beuys, De Dominicis, Paolini, Kosuth, Lewitt,
Kounellis, Nitsch e molti altri. Jodice è particolarmente sensibile alle nuove idee e si dedica
sempre più alla fotografia creativa. Nel 1970 è invitato a tenere corsi sperimentali
all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove poi insegnerà Fotografia fino al 1994. La sua
prima mostra viene presentata al Palazzo Ducale di Urbino nel 1968; nel 1970, al
Diaframma di Milano, presenta un’altra mostra dal titolo “Dentro Cartelle Ermetiche” con
un testo di Cesare Zavattini. Nel 1980 pubblica “Vedute di Napoli”, dove avvia una nuova
indagine sulla realtà, lavorando alla definizione di uno spazio urbano vuoto ed inquietante.
Questa ricerca segna una svolta nel suo linguaggio: le sua fotografie saranno sempre più
lontane dal reale e sempre più immerse in una dimensione visionaria e silenziosa. Nel
1981 partecipa alla mostra “Expression of Human Condition” al San Francisco Museum of
Art con Diane Arbus, Larry Clark, William Klein, Lisette Model.
Tra le personali più importanti si ricordano: Memorial Federal Hall, New York 1985; Musée
Réattu, Arles 1988; Philadelphia Museum of Art, 1995; Kunstmuseum Dusseldorf, 1996;
Maison Européenne de la Photographie, Paris 1998; Palazzo Ducale di Mantova, 1998;
Museo di Capodimonte, Napoli 1998; The Cleveland Museum of Art, Cleveland 1999;
Galleria Nazionale di Arte Moderna, Roma 2000; Castello di Rivoli, Torino 2000; Galleria
d'Arte Moderna, Torino 2000; MassArt, Boston 2001; Wakayama, Museum of Modern Art,
Japan 2004, The Museum of Photography, Moscow 2004; MASP - Museu de Arte de Sao
Paulo, 2004; MART - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, 2004;
Galleria d’Arte Moderna, Bologna 2006; Spazio Forma - Centro Internazionale di Fotografia,
Milano 2007; Museo di Capodimonte, Napoli 2008; Palazzo delle Esposizioni, Roma 2009;
Maison Européenne de la Photographie, Paris 2009; Museo del Louvre, Parigi 2011.
Nel 2003 l’Accademia dei Lincei gli ha conferito il prestigioso premio ‘Antonio Feltrinelli’ per
la prima volta dato alla Fotografia. Sempre nel 2003 il suo nome è stato inserito
nell’Enciclopedia Treccani. Nel 2006 l’Università degli Studi Federico II di Napoli gli
conferisce la Laurea Honoris Causa in Architettura.
Oggi Jodice è una figura centrale di riferimento per le nuove generazioni che riconoscono
nel suo lavoro una sensibilità ed una capacità unica nel coniugare sapientemente
innovazione e raffinatezza classica.
(dal sito personale dell’artista www.mimmojodice.it)
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Scheda tecnica
titolo
Mimmo Jodice. Arcipelago del mondo antico
periodo
12 settembre 2014 – 11 gennaio 2015
sede
Foro Boario
Modena, Via Bono da Nonantola, 2
promossa da
Fondazione Fotografia Modena
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
sponsor
inaugurazione
venerdì 12 settembre 2014, ore 19
press preview
giovedì 11 settembre, ore 11
orari di apertura
martedì-venerdì 15-19
sabato-domenica 11-19
lunedì chiuso
aperture in occasione del festivalfilosofia
venerdì 12 settembre 9-23
sabato 13 settembre 9-2
domenica 14 settembre 9-22
biglietto d’ingresso
(valido per tutte le mostre in corso)
€ 5,00
ingresso libero tutti i martedì
e in occasione del festivalfilosofia
informazioni
Fondazione Fotografia Modena
Via Emilia Centro 283, Modena
tel. 059 239888 – 335 1621739
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ufficio stampa
Fondazione Fotografia Modena
Cecilia Lazzeretti
tel. 059 239888 - fax 059 238966
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Glass Studio
Francesca Zanardo
Tel / fax 0429 696333 - Cell 328 4780660
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www.glass-studio.it
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Mimmo Jodice. Arcipelago del mondo antico
Selezione immagini stampa
Mimmo Jodice
Piscina Mirabilis, Bacoli, 1985
stampa al carbone su carta cotone
70x65 cm
courtesy l’autore
Mimmo Jodice
Venere da Baia, 1986
stampa al carbone su carta cotone
70x60 cm
courtesy l’autore
Mimmo Jodice
Peplophoros, Cuma, 1991
stampa al carbone su carta cotone
70x70 cm
courtesy l’autore
Mimmo Jodice
Arciere, 1991
stampa al carbone su carta cotone
100x120 cm
courtesy l’autore
Mimmo Jodice
Amazzone ferita, 1992
stampa al carbone su carta cotone
70x70 cm
courtesy l’autore
Mimmo Jodice
Necropoli, Puteoli, 1992
stampa al carbone su carta cotone
70x70 cm
courtesy l’autore
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Mimmo Jodice
Il Compagno di Ulisse, Baia, 1992
stampa al carbone su carta cotone
70x70 cm
courtesy l’autore
Mimmo Jodice
Teatro romano, Palmira, 1993
stampa al carbone su carta cotone
70x70 cm
courtesy l’autore
Mimmo Jodice
Volto da Atene, 1993
stampa al carbone su carta cotone
70x50 cm
courtesy l’autore
Mimmo Jodice
Terme Romane, Cartagine, 1994
stampa al carbone su carta cotone
100x100 cm
courtesy l’autore
Mimmo Jodice
Guerriero da Cartagine, 1994
stampa al carbone su carta cotone,
70x55 cm
courtesy l’autore
Mimmo Jodice
Tetrapilo, Palmira, 1994
stampa al carbone su carta cotone
70x70cm
courtesy l’autore