Messa a fuoco 12 La mossa del cavallo

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Messa a fuoco 12 La mossa del cavallo
 www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2012 – Messa a fuoco Remo Ceserani La mossa del cavallo C’è una storia che circola e che sembra non avere riscontri documentali, stando almeno agli studi che sono riuscito a leggere sui rapporti fra Čechov e Tolstoj e agli epistolari che ho consultato. In essi si parla delle visite dello scrittore più giovane al vecchio maestro, le differenze d’età e di cultura, l’ammirazione reciproca, le riserve di Tolstoj su alcune novelle di Čechov, le divergenti concezioni sul significato della vita. La storia comunque circola e la ritrovo in un saggio di Walter Kaiser su Michelangelo da Caravaggio (NYRB, ottobre 2012), a proposito del monumentale cavallo che domina la Conversione di San Paolo (Roma. Santa Maria del Popolo). Perché di cavalli si tratta: secondo la storia, Messa a fuoco 12 Tolstoj e Čechov, a Jasnaja Poljana, in una mattina di primavera avrebbero fatto insieme una passeggiata e a un La mossa del cavallo certo punto avrebbero incontrato un cavallo nel bosco. Tolstoj avrebbe cominciato a parlare del cavallo e a di Remo Ceserani immaginare, con stupefacente esattezza di particolari, le sue sensazioni: cos’erano per lui le nuvole in cielo, gli alberi ombrosi, l’odore dell’umida terra, i fiori, il sole. Čechov, 1
www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2012 – Messa a fuoco Remo Ceserani La mossa del cavallo pieno di stupore, avrebbe commentato che Tolstoj doveva Mužik, simile al gesto di chi misura la tela: in italiano è stato essere stato un cavallo in una vita precedente, poiché solo talvolta tradotto con il termine «Passolungo»). Il racconto è un cavallo poteva sapere così bene quali erano le sensazioni stato scritto da Tolstoj negli anni del matrimonio, della e i sentimenti di un cavallo. Tolstoj avrebbe risposto: «No, felicità domestica e della vita in campagna (1863-­‐64), ma poi ma il giorno in cui ho appreso a sentire quello che passava è stato rivisto più volte e pubblicato con aggiunte e varianti dentro di me, ho appreso a sentire quello che passava molto più tardi, nel 1886. Il narratore si sforza di vedere il dentro a tutti gli altri». mondo dal punto di vista del cavallo e lo fa anche parlare in La storia probabilmente deriva da uno straordinario prima persona, quando di notte racconta agli altri cavalli le racconto di Tolstoj che ha per protagonista un cavallo sue esperienze di vita, le sue riflessioni sul mondo e le sue purosangue e si intitola Cholstomér, che è il soprannome del osservazioni critiche sui comportamenti «di quella strana cavallo Mužik I, veloce e dalla lunga falcata, bellissimo e da razza di animali a cui siamo strettamente legati e che giovane molto sensibile all’altro sesso, ma poi castrato e chiamiamo uomini». Il grande critico formalista russo Viktor trasformato, dagli stallieri del suo primo padrone, il conte Šklovskij ha spesso citato questo testo come eccellente Orlov, in cavallo da tiro. Nel racconto, mentre ripensa alla esempio dell’uso, da parte di Tolstoj, dell’artificio dello sua vita, è vecchio e malato, preso in giro dalle giovani straniamento (otstranenie), che ha l’effetto nel lettore di puledre e maltrattato da stallieri e colleghi, ricorda di essere vedere le cose da un’angolatura e una prospettiva passato al servizio di padroni spesso capaci solo di sfruttarlo incongruenti e inattese. Effettivamente il racconto, che e spezzarne le reni. (Il soprannome Cholstomér significa intreccia la storia del cavallo con quella dei suoi padroni e «misura-­‐tela» e allude al passo ampio con cui si muoveva stallieri, riesce con eccezionale efficacia a rievocare, anche 2
www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2012 – Messa a fuoco Remo Ceserani La mossa del cavallo nei più minuti dettagli, la vita interiore di un cavallo, dalla Remo Ceserani è stato docente di letterature comparate nelle Università descrizione dei momenti gloriosi e freschi dell’infanzia (che di tutto il mondo. Docente all’Università di Bologna, oggi è visiting professor all’Università di Stanford. Autore del manuale di letteratura “Il hanno la stessa capacità roussoviana di rievocare le prime materiale e l’immaginario” con Lidia de Federicis (1979/96), è stato sensazioni di un bambino che si ritrova nelle memorie curatore del “Dizionario dei temi letterari”, con Mario Domenichelli e tolstojane di Infanzia [1852]) alla descrizione delle sensazioni Pino Fasano (2006/7) e di “Nebbia”, con Umberto Eco. Ha pubblicato, tra finali che il cavallo prova quando il repellente macellatore gli gli altri, “Il romanzo sui pattini” (1990); “Raccontare la letteratura (1990); taglia la gola (che possono essere messe a confronto con il “Il fantastico” (1996); “Raccontare il postmoderno” (1997); “Lo straniero” (1998); Guida allo studio della letteratura” (1999); “Treni di grande racconto La morte di Ivan Il'ič [1886, stesso anno di carta. L’immaginario in ferrovia: l’irruzione del treno nella letteratura pubblicazione di Cholstomér]). Persino le pagine, aggiunte moderna” (2002); “Convergenze. Gli strumenti letterari ed altre nelle ultime versioni, in cui il cavallo vecchio e saggio, carico discipline” (2010); “L’occhio della Medusa. Fotografia e letteratura” di esperienze di vita, con abile mossa, diventa il portavoce (2011). delle teorie sociali di Tolstoj ed echeggia le sue critiche del diritto di proprietà e delle convenzioni del matrimonio, spiegando ai suoi compagni come non riuscisse a capire cosa intendono gli uomini quando usano il pronome possessivo «mio» (il mio cavallo, detto dal padrone, la mia moglie, detto da uno che poi va a letto con l’amante), sembrano più efficaci di quelle che si leggono nella Sonata a Kreutzer (1891). 3