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Gazzetta d’Asti | 13 marzo 2015
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CRONACA
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Paura a Nizza Monferrato per il rogo accidentale in un magazzino di via Tacca
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Accusati di far parte della ‘Ndrangheta
deinitiva
Incendio distrugge un capannone perCondanna
Guzzetta e i Diliberto
Le iamme hanno anche arrecato danni all’alloggio dove vive il proprietario
Paura a Nizza Monferrato per un incendio che ha
danneggiato un capannone commerciale e un appartamento. Il rogo è divampato intorno alle 20.30 di mercoledì in un magazzino di via
Mario Tacca, lungo la provinciale per Incisa, che ospita quatro atività; le iamme
di natura accidentale sono
partite dal retro dell’ediicio dove si trovano un’oicina di macchinari per alimenti e un deposito edile. Data la
natura del materiale, l’incendio si propagato molto rapidamente alla parte anteriore del magazzino e al condominio che conina con la
strutura. Ad accorgersi delle iamme, il proprietario del
deposito che abita in un alloggio della palazzina a ianco del capannone. L’uomo
era sdraiato sul divano quando ha sentito un crepitio sospeto. Quando ha aperto la
porta del magazzino ormai
le iamme si erano propagate, arrivando ino al suo alloggio ora inagibile. Il rogo
infati ha distruto la lavan-
NUOVA CARTOCHIMICA?
Sono terminati nei giorni scorsi i lavori di demolizioni dei resti del magazzino della Cartochimica di corso Alba distrutto da
un maxi incendio nell’ottobre scorso. Un’operazione avvenuta
a cinque mesi di distanza dall’incendio: sono state necessarie
molte autorizzazioni in quanto nel rogo era crollata una soletta
in amianto. Nessun timore comunque per gli abitanti della zona.
Fin dagli istanti successivi all’incendio erano stati eseguiti specifici test dall’Arpa. La proprietà, che subito ha ripreso l’attività
in un magazzino non distante, intende ricostruire il capannone,
non appena entrerà in possesso di tutte le autorizzazioni.
Arrestato nell’ambito dell’operazione Alba Nostra 2
deria, il bagno il ripostiglio
e parte della camera da leto.
I vigili del fuoco sono giunti
con quatro squadre da Asti
e dai distaccamenti di Nizza e Canelli per avere la meglio sulle iamme. Un lavoro
terminato intorno alle 2.30.
Gravi i danni: oltre all’alloggio atualmente non abitabile, le iamme hanno quasi
distruto il retro del magazzino, intaccando anche parte del deposito di serramenti che si trova nella parte anteriore. L’unica atività a assere scampata all’incendio è
l’esposizione dell’Euro Serramenti. Dai rilievi di carabinieri e vigili del fuoco è
esclusa la pista dolosa. Le attività al momento del rogo
erano chiuse e non sono state rilevate tracce di scasso.
Le cause sono quindi fortuite, forse un corto circuito
nel deposito edile. Il materiale altamente iniammabile ha poi fato il resto, facendo “correre” il fuoco rapidamente. Fortunatamente non
ci sono stati feriti o intossicati.
La sentenza deinitiva è
arrivata. Per la Cassazione la ‘ndrangheta è presente nel sud del Piemonte, fra
Asti, Alessandria e Cuneo.
I giudici romani nell’ambito del processo Albachiara, hanno confermato la
condanna di 16 persone, artigiani, commercianti e autisti, accusati di far parte di
una cellula locale dell’associazione di stampo maioso.
Fra questi anche tre astigiani che però, stando alle carte processuali, non avrebbero preso parte a un’estorsione, a una sparatoria o a un
ricato.
La Cassazione ha comunque condannato Stefano
Diliberto Monella, 58 anni,
suo iglio Luigi, 31, entrambi muratori, e Damiano
Guzzeta, 44 anni, autista
di soccorso stradale, ora in
carcere nella sezione di alta
sicurezza per scontare la
pena deinitiva (Guzzeta 4
anni, padre e iglio 3 anni e
1 mese). Una decisione che
non trova afato d’accordo
il loro legale, l’avvocato Al-
Il gestore e un suo collaboratore costretti mercoledì notte a consegnare l’incasso
Astigiano “forniva” Rapinata la sala giochi del Borgo
prostitute ai night
Una banda armata di ascia si è impossessata di 5 mila euro
C’è anche un astigiano
fra gli indagati dell’operazione “Alba nostra 2” portata a termine dai carabinieri
di Vigevano.
Il giovane 28 anni, è stato arrestato nell’ambito
dell’inchiesta legata allo
sfrutamento della prostituzione che ha coinvolto
una quarantina di persone.
Per le accuse avrebbe rifornito tre night dell’Astigiano (uno in cità, uno a Canelli e uno a Cassinasco)
di lucciole romene, piazzandole anche sui marciapiedi di Piemonte, Calabria e Romagna. Ma c’è di
più. L’Astigiano, che da poche setimane abitava in un
alloggio di via Broferio, sarebbe vicino a una nota famiglia albanese specializzata nel racket della prostituzione. Per questo sarebbe
indagato anche per associazione a delinquere.
Le ragazze venivano “acquistate” in Romania, Germania o Albania al prezzo
di 2-3 mila euro, frutando poi 5mila al mese, denaro che ovviamente iniva nelle tasche degli sfrutatori che le facevano lavorare in strada di giorno e nei
locali di note. D’estate poi
le lucciole venivano trasferite per la stagione in località di vacanza in diverse parti d’Italia. In giro da migliaia di euro giornalieri e che
ha portato alla denuncia di
altre 19 persone.
Le misure cautelari sono
state eseguite oltre che ad
Asti anche a Pavia, Milano,
Macerata, Brescia e Lodi.
Sono intanto in corso di
esecuzione sete mandati di
arresto europei, quatro in
Germania, due in Romania
e uno in Belgio, e tre arresti
provvisori a ini di estradizione in Albania.
Imprenditore nullatenente aveva occultato le proprietà
Sequestrata villetta
La guardia di inanza nel
corso di un’indagine penale
delegata dall’Autorità Giudiziaria, ha sequestrato una
villeta in periferia e un locale commerciale del centro riconducibili a un imprenditore astigiano che
però risulterebbe nullatenente.
Secondo le accuse l’uomo, 63 anni, avrebbe cercato di occultare le sue proprietà intestandole a un
fondo immobiliare all’estero. Un trucco per sotrarsi
alla scure di Equitalia e alle
sue temute cartelle esatoriali.
Il provvedimento esegui-
to dal nucleo di polizia tributaria della inanza era stato richiesto dall’agenzia di
risccossione con la quale
l’imprenditore avrebbe negli anni contrato un debito da sei milioni di euro per
mancati versamenti di imposte per varie atività commerciali.
L’imprenditore per le
iamme gialle risulterebbe nullatenente nonostante a lui fossero riconducibili
beni immobili per un milione di euro.
L’uomo è stato denunciato per sotrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
Si aggira intorno ai 5 mila euro il botino
del commando che ha messo a segno l’ennesima rapina nella sala giochi del centro commerciale Il Borgo.
Erano le 2.45 della note fra martedì e mercoledì, il gestore del bowling, dopo la chiusura, stava facendo i conti della giornata assieme a un suo collaboratore quando è stato afrontato da quatro sconosciuti armati e
con i volti coperti da passamontagna e cappucci.
I malviventi, soto la minaccia di un’ascia,
hanno costreto le vitime ad aprire la cassa,
impossessandosi di tuto il denaro che sono
riusciti a trovare. Non solo. Per evitare di lasciare tracce indelebili del loro passaggio,
la banda ha rubato anche l’hard disk contenente i ile delle telecamere di sicurezza.
Poi la fuga probabilmente a bordo di
un’auto parcheggiata fuori.
Ad occuparsi delle indagini sono gli agenti
della squadra mobile che, dopo il sopralluogo dei colleghi delle volanti, hanno preso in
consegna i ilmati di altre telecamere di sicurezza installate nel centro commerciale nella
speranza di trovare elementi utili all’identiicazione degli sconosciuti.
La sala giochi negli ultimi sete mesi ha già
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subito tre colpi dalle simili modalità. L’ultimo a gennaio quando alcuni ladri si erano
introdoti nei locali impadronendosi di migliaia di euro contenuti nella cassaforte. Ad
agosto invece tre banditi avevano minacciato un addeto alla sicurezza portando via circa 40 mila euro. Tre romeni, collegati alla rapina, erano stati arrestati, ma uno di loro è
stato rimesso in libertà per assenza di indizi.
BREVI
Ubriaco, guidava l’auto dell’amica a sua insaputa
Ubriaco, senza patente e al volante di un’auto di proprietà
di un’amica, ignara del prestito. I carabinieri di Canelli hanno denunciato un 37enne, incappato in un posto di blocco
nell’ambito di una serie specifica di controlli messi in campo lo scorso fine settimana. L’uomo, oltre alla denuncia per
guida in stato di ebbrezza, è stato segnalato anche per appropriazione indebita: la proprietaria della vettura, una giovane di Villanova, ha infatti sporto querela. Durante il servizio che ha impegnato 18 militari su nove pattuglie sono state denunciate 11 persone per svariati reati, dal furto aggravato al porto ingiustificato di oggetti atti a offendere, alle lesioni
personali. La maggior parte delle segnalazioni (cinque su 11)
è stata fatta per l’accusa di guida in stato di ebbrezza. Due invece le denunce per guida senza patente.
Venditori abusivi di mimose scoperti dai vigili
La polizia municipale ha scoperto una dozzina di venditori
abusivi di mimose. In occasione della festa della donna sono
state intensificate le verifiche in strada nel corso delle quali sono stati pizzicati dei commercianti di fiori abusivi, del tutto privi di licenze.
berto Nigra di Torino.
L’indagine, scatata nel
2011 e coordinata dall’allora procuratore di Torino
Giancarlo Caselli, era stata portata dai carabinieri
del Ros che ha svelato l’esistenza di una sezione locale di ‘ndrangheta ativa nelle zone tra Asti, Alba, Bosco Marengo, Novi Ligure e
Sommariva del Bosco
In primo grado nel 2012
gli imputati erano stati tutti assolti, il gup, pur ammettendo l’esistenza di una cellula a cavallo delle tre province piemontesi, aveva infati riconosciuto l’assenza degli elementi essenziali dell’organizzazione: ossia
l’assoggetamento e l’intimidazione del territorio.
L’anno dopo il ribaltone:
la tesi dell’accusa era stata
assecondata ed erano state assegnate pene piutosto
pesanti.
La procura generale della Cassazione in ultima battuta aveva richiesto e poi ottenuto la conferma delle
pene.
Giovanissimi
presi a rubare
all’Oviesse
Hanno 31 anni in due gli
adolescenti denunciati per
furto dai carabinieri. I giovanissimi, 14 anni l’uno e
17 l’altro, sono stati pizzicati
mentre stavano rubando vestiti e accessori dagli scafali
dell’Oviesse del Borgo. Sorpresi dagli addeti alla sicurezza, sono stati consegnati ai militari che, dopo la segnalazione, li hanno aidati
ai genitori. Botino, già restituito al negozio, abiti per poche decine di euro.
Sono state invece sorprese con il bagagliaio dell’auto zeppo di generi alimentari
le quatro nomadi denunciate dai carabinieri di San Damiano. Da una breve indagine è emerso che le donne, residenti nel campo del paese,
avevano sotrato cibi dai supermercati Penny Market e
Famila, scappando poi a bordo di una Punto incappata in
un controllo dei carabinieri.
Aramengo, celebrati i funerali di Giuseppe Serra
Travolto dal trattore
Sono stati celebrati mercoledì ad Aramengo i funerali dell’anziano vitima di
un incidente agricolo.
Venerdì intorno alle 18
Giuseppe Serra, 90 anni, è
rimasto schiacciato dal moto-coltivatore mentre stava eseguendo dei lavori in
campagna.
Dalla ricostruzione dei
fati eseguita dai vigili del
fuoco sembra che l’anziano fosse sceso per scaricare
delle ramaglie con un forcone quando il tratore è ripartito, per colpa del terreno in discesa.
L’uomo avrebbe cercato di fermarlo, rimandendo
però incastrato e venendo
trascinato per una quindicina di metri.
Serra però non è morto
subito. All’arrivo dei soccorritori e dei nipoti era ancora cosciente; il suo cuore ha smesso di batere nel
viaggio in ambulanza verso
l’ospedale di Chieri.
L’uomo era molto conosciuto in paese sia per essere un cavaliere del lavoro
sia per il suo ruolo di consigliere dei pensionati in Coldireti.
Oltre alla consorte Norma, lascia le iglie Giuliana
e Marisa, i generi e i numerosi nipoti.