Notiziario Shiatsu 2013

Transcript

Notiziario Shiatsu 2013
Shiatsu
Cultura
Attualità
Tecnica
Informazione
FEBBRAIO
2013
RISERVATO AI SOCI
NOTIZIARIO
XVI SEMINARIO ESTIVO
15 - 16 - 17 Novembre 2013
Relatore
M° Giuseppe Montemagno
Da tempo l’Occidente conosce la presenza delle pulsazioni sui polsi, ma se ne serve al solo scopo di contare i battiti del cuore. Gli antichi Maestri, invece, vi
trovavano le indicazioni essenziali sullo stato energetico e fisiologico delle dodici funzioni principali del
nostro corpo.
I rapporti tra polso radiale e i cinque Elementi sono
stati stabiliti già nei tempi antichi.
Secondo la medicina cinese, lo stato dello yin e dello
yang, il loro movimento l’uno verso l’altro e viceversa
e l’energia di tutti i principali organi sono valutabili
dall’esame dei polsi.
L’arteria radiale, quella sulla quale il medico occidentale misura pressione e frequenza cardiaca, viene
suddivisa, sia sul polso destro che su quello sinistro,
in tre zone: la prima è detta “pollice”, la seconda
“barriera” e la terza “piede”.
Ebbene, ogni zona corrisponde a due organi, a seconda che il polso sia palpato superficialmente o profondamente.
Da questa misura è possibile dedurre quale meridiano ha bisogno di trattamento e se necessita di essere
sedato (reso meno attivo) o tonificato (reso più attivo).
Inizio Lavori
Giorno 15 dalle ore 15.00 alle ore 19.00
Giorno 16 dalle ore 9,30 alle ore 13.00
dalle ore 16.00 alle ore 20.00
Giorno 17 dalle ore 9,30 alle ore 13.00
dalle ore 15.00 alle ore 17.00
Aperto a tutti
Riconosciuto come aggiornamento COS
Collegio Operatori Shiatsu
Presso:
Hotel Pomara
S.MICHELE DI GANZARIA (CT)
Via Vittorio Veneto, 84
Tel. 0933.976976
Fax. 0933.977090
E-mail: [email protected]
SEDE LOCALE
CALTANISSETTA
SEDE LOCALE
SANTERAMO IN COLLE (BA)
A.S.D. e Culturale
via S. Candura, 59
93100 Caltanissetta,
cell. 3389816023
[email protected]
SEDE CENTRALE
A.S.D e Culturale
v.le Autonomia 57,
95041 Caltagirone CT
Tel. 0933 55885 - cell. 339.4916004
www.ildojo.eu - www.ildojo.com
[email protected]
Scuola Affiliata al
CSEN
Ente di Promozione
Sportiva riconosciuta
dal CONI
Scuola facente parte
dell’A.S.S.I.
Associazione Scuole
Shiatsu Italiana
SEDE LOCALE
IL DOJO AUGUSTA
A.S.D. e Culturale
c.da Vignali, via delle Zagare, 3
96011 Augusta
cell. 3921576081
[email protected]
Scuola conforme
ai parametri I.A.S.
Interassociazioni
Arti per la Salute
SEDE LOCALE
IL DOJO TRAPANI
A.S.D. e Culturale
via del Legno, 124
91100 Trapani
cell. 3408889277 - 3298615364
[email protected]
Scuola Fiduciaria A.P.O.S.
Associazione Professionale
Operatori Shiatsu
Sommario
4
6
8
10
14
18
20
23
38
42
44
46
50
53
54
56
57
59
A.S.D. e Culturale
via G. Donizetti, 13
70029 Santeramo In Colle (BA)
cell. 3338501437
[email protected]
6
KIYINDO
SEMINARIO SBLOCCO ARTICOLAZIONI
SEMINARIO CRANIO SACRALE
SEMINARIO MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
LA LUCE DEL NATALE E LO ZEN
ESAMI 3° ANNO
ESAMI 2° ANNO
“TRATTAMENTO IN SEDAZIONE”
CORSO DI 1° ANNO
ALLA RISCOPERTA DELL’ANTICA TRADIZIONE ERBORISTICA DEL MEDITERRANEO
MANIFESTAZIONE IL DOJO SEDE LOCALE CALTANISSETTA
Hanno collaborato
BLUSERENA
Giuseppe Montemagno
UN ALTRO ANNO
Massimo Beggio
Franco
Castellaccio
METAMORFOSI COSCIENTE
Silvana Guzzo
IL SOFFIO ITINERANTE
Benedetta Finocchiaro
Bige Angileri
MANIFESTAZIONE CAPO D’ORLANDO
Ottavio Andaloro
CORSO DO IN
Angela Gargiulo
Marcella Favata
ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE
4
23
Maria Luisa Reina
Marinella Pipitone
Conci Rizzo
Claudia Caruso
Carmela Patania
46
54
grafica e impaginazione
Leandro Lantieri
Caltagirone 24-25 Marzo 2012
SEMINARIO KIYINDO SHIATSU
PIERRE CLAVREUX
Francese, nato a Nantes, vive e lavora a Strasburgo. Si è dapprima diplomato come Educatore per Bambini portatori di Handicap, quindi in Musicoterapia. Ha lavorato e studiato a lungo in Giappone con i Percussionisti
Kodo dell’Orchestra Filarmonica di Tokio. Durante quel periodo ha iniziato a studiare Yin Shiatsu e Agopuntura presso la Clinica Akahigedo
e la Scuola di Medicina Orientale di Tokyo con
Takeuchi Sensei, proseguendo per sette anni questa
formazione. Ritornato in Francia ha fondato il “Centre de Shiatsu Energétique” , a Strasburgo, dove continua ad insegnare e praticare lo Yin Shiatsu.
TRA STRUTTURA ED ENERGIA
MOBILITA’ DELLE ARTICOLAZIONI
E TONIFICAZIONE DELL’ENERGIA
Che cos’è il Kiyindo shiatsu?
Kiyindo Shiatsu® si preoccupa di sviluppare una forma di toccare che riduce al massimo il dolore.
Kiyindo Shiatsu® permette di eliminare le tensioni e procura al ricevente un sollievo rapido,
di liberazione delle sue articolazioni. Basato su una tonificazione dell’energia in profondità,
Kiyindo Shiatsu® ha un’azione preventiva notevole.
N
el corso di quel seminario, gli stagisti hanno
scoperto e sperimentato dei nuovi approcci
psico-corporali alfine di acquisire una tecnica originale di auto applicazione per il mantenimento della
salute.
Programma
1. Analisi in profondità delle tecniche specifiche di
pressione in Kiyindo Shiatsu (controllo della postura e della proiezione dell’energia, analgesi attraverso il tocco, relazione triangolare e similitudine)
2. Protocolli distinti e studio di casi: dolore del dorso, della nuca, del bacino, gambe/braccia e gomito/
ginocchio.
4
Notiziario 2013
seminario ha avuto un ritmo serrato.
Partendo da una inquadratura teorica del modello, con i concetti di Yang
shiatsu e Yin shiatsu, si è passato poi ad
un lavoro pratico ed esperienziale suddiviso in varie fasi.
Nei due giorni abbiamo lavorato per
apprendere le modalità di esecuzione
di un intero trattamento, molto valido
per lo sblocco di varie zone articolari
(spalle, anche, cervicali). Certo un seminario è limitato per assimilare fino in
te ricordavo da un punto di vista tecnico il lavoro di sblocco delle cervicali,
ma soprattutto la bella impressione
che avevo avuto del maestro, sia dal
lato umano sia professionale. Ricordavo il racconto della sua storia personale, la formazione in Giappone e alcuni
aneddoti riguardanti la sua permanenza in quel Paese; poi la passione per la
musica e la bravura come percussionista di uno strumento impegnativo e
particolare.
Seguire i seminari di Pierre è sempre
un’esperienza piacevole e intensa. Il
maestro sa tenere costantemente viva
l’attenzione e la differenza di lingua
non rappresenta un problema perché
riesce a essere molto comunicativo
utilizzando tutte le lingue a sua disposizione, in una creativa ed efficace
mescolanza di parole francesi, italiane, inglesi e spagnole. La presenza di
un’operatrice con funzione di traduttrice, quindi, seppure comoda non era
indispensabile.
Da un punto di vista teorico-pratico il
fondo un modello, ma dà a ognuno la
possibilità di acquisirne alcuni aspetti.
Personalmente sono grata a Pierre per
avermi fatto conoscere e sperimentare delle tecniche che possono essere
disgiunte da uno schema completo di
trattamento e utilizzate integrandole
coi modelli di trattamento che ho assimilato nel tempo.
Le tecniche su cui ci siamo soffermati
sono state quelle dello sblocco delle
Notiziario 2013
di Silvana Guzzo
KIYINDO SHIATSU
vevo già partecipato anni fa a un
seminario con Pierre Clavreux.
Era stato quello il mio primo contatto
con la scuola “Il dojo”, dopo aver terminato la formazione come operatrice
shiatsu presso un’altra scuola siciliana.
Ora, a distanza di anni, ero curiosa di
rivedere Pierre Clavreux e recuperare
parti del suo modello a cui non avevo
prestato sufficiente attenzione e che
quindi non erano entrati a far parte del
mio bagaglio. Del seminario preceden-
Caltagirone 2012
A
spalle, lavorando in modo
incrociato su spalla e gluteo, lavoro sulla schiena,
sblocco delle anche e delle
cervicali.
Ci sono stati altri aspetti che mi sono risultati
più difficili da focalizzare,
come la modalità di lavoro
in zone dolenti di uke senza fargli avvertire il dolore, mandando messaggi
distraenti al cervello. Più che rammaricarmene preferisco conservarne la
suggestione in memoria.
Per finire, altro aspetto gradevole e interessante del seminario è stata la residenzialità. Essa ha permesso un’immersione a tempo pieno nello shiatsu.
Trattandosi di un evento di formazione trasversale ha favorito il ritrovarsi
di operatori provenienti da varie aree
siciliane e di avere degli scambi sia da
un punto di vista umano che professionale, facendo sentire tutti quanti parte
di una comunità di operatori shiatsu.
Dal seminario sono andata via con
un senso di pienezza: i due giorni mi
hanno assorbito completamente, mi
hanno nutrito con i loro contenuti e
mi hanno permesso di ricaricarmi con
questa parentesi al di fuori della vita di
tutti i giorni. ◆
5
C
Giugno 2012 - Catania
SEMINARIO SHIATSU
iascuno di noi”
“produce delle
tensioni che, causate
da svariati fattori sia
mentali (il peso delle responsabilità da
cui siamo schiacciati,
un’eccessiva tendenza
a pensare troppo) che
fisiche (posture scorrette), si riversano sul
nostro corpo consolidandosi nel tempo
fino a divenire vere e
proprie contratture,
problemi fisici che impediscono o comunque rendono più rigidi
e meno fluidi i nostri
movimenti. È proprio questo lo
scopo che, attraverso il lavoro del
seminario, ci si è proposti di raggiungere: restituire fluidità a tutto il
corpo attraverso lo sblocco dei punti di accesso dell’energia secondo la
medicina tradizionale cinese.
In particolare l’attenzione del semi-
Presso Associazione Sportiva Dilettantistica
“Henka Do” Via Riccardo Felici 12,
95122 Catania - cell. 3477142265
[email protected]
nario è stata puntata sullo sblocco
delle grandi articolazioni cioè le anche, il bacino, le scapole.
La Postura
Come postura si intende la posizione del corpo nello spazio e la
relativa relazione tra i suoi segmenti
coporei. La corretta postura altro
non è che la posizione più idonea
del nostro corpo nello spazio per attuare le funzioni antigravitarie con
il minor dispendio energetico sia in
dinamica che in statica; ad essa vengono a concorre vari fattori (neurofisiologici, biomeccanici, emotivi,
psicologici, e relazionali).
Importanti sono i concetti di spazialità, antigravità, ed equilibrio che
SBLOCCO DELLE GRANDI
ARTICOLAZIONI
derivano da questa definizione.
Il concetto di spazialità è immediatamente successivo a quello di postura.
Infatti la postura altro non è che il
rapporto del corpo nei tre assi dello
spaio.
Per quanto riguarda l’equilibrio
esso va definito come il miglior rapporto tra il soggetto e l’ambiente
circostante, ne deriva che il corpo,
sia in statica che in dinamica, assume un equilibrio ottimale a seconda
degli stimoli ambientali che riceve e
del programma motorio che adotta.
La postura di un individuo è frut6
to del vissuto della persona stessa,
determinato da stress, traumi fisici,
ed emotivi, posture professionali scorrette e ripetute e mantenute
nel tempo, respirazione scorretta,
squilibri biochimici derivati da una
scorretta alimentazione, ecc. in base
a ciò la postura dell’uomo è in costante e progressiva modificazione.
I fattori precedentemente elencati
incidono a livello muscolare determinando un aumento dello stato di
contrazione che si aggiunge al tono
basale preesistente.
Gli effetti della retrazione muscolare si manifestano a livello articolare
sotto forma di compressione, rotazione assiale e traslazione determinando modificazioni della struttura
scheletrica (scoliosi, iperlordosi,
ipercifosi, varismo delle ginocchia,
ecc. ). ◆
Notiziario 2013
SEMINARIO SHIATSU
N
Il lavoro di sblocco delle grandi articolazioni
di Silvana Guzzo
el mese di giugno
scorso si è svolto
a Catania un seminario
extra-curriculare tenuto dal maestro Montemagno avente come
tema “il lavoro di sblocco delle grandi articolazioni”. Abbiamo lavorato sull’area della spalla
e della zona sacrale, per
acquisire strategie da
utilizzare quando uke
si rivolge a noi per tale
tipo di problemi.
La particolarità del seminario è stata nello
“strumento” che ci siamo allenati ad utilizzare: il ginocchio. Pur
se si tratta di una parte del corpo
poco sensibile e che non permette
quell’ascolto fine che abbiamo con
il pollice, l’uso del ginocchio si rivela utile quando vogliamo portare
pressioni più consistenti e favorire
in tal modo lo sblocco.
E’ stato un modo per sperimentarci
nell’uso di questa parte del corpo e
per ispirarci al maestro Masunaga,
che alcuni di noi avevano visto lavorare in video usando, appunto, il
ginocchio.
Il seminario ha permesso infine
l’incontro e il confronto tra gruppi
diversi, tutti desiderosi di crescere
nella pratica di questa affascinante
disciplina.
Ringraziamo Giuseppe per l’opportunità che ci ha dato. ◆
Notiziario 2013
7
Gennaio 2012
SEMINARIO CRANIO SACRALE
di Franco Castellaccio
P
remetto che il mio
corso di Bilanciamento Cranio-Sacrale
che si svolge in quattro
incontri non è assimilabile e paragonabile alle
scuole di formazione
triennali. Scuole in cui si
studia e si ha una conoscenza dell’anatomia in
modo molto approfondito ed ogni tecnica, ogni
manovra viene provata e
riprovata fin quando si
ha, o per lo meno si dovrebbe arrivare ad averne
l’assoluta padronanza. E’
pur vero che ci sono diverse impostazioni delle
scuole; c’è quella più tec-
nica, direi più osteopatica (da cui peraltro deriva il Cranio-Sacrale) e la scuola
che lavora più sull’aspetto energetico.
Io ho cercato di riunire entrambe le
modalità, e concentrandole in pochi
incontri dare l’opportunità all’allievo
di avere un’ulteriore “Conoscenza”. Ho
ritenuto di offrire la possibilità a tutti
coloro che lavorano nel campo del Benessere, senza la pretesa di intervenire
in particolari problemi o patologie, ma
pur sempre di scoprire una nuova tecnica, una nuova disciplina, una nuova
8
arte
La mia proposta è indirizzata infatti
non solo agli shiatsuka che affinano
infatti la loro sensibilità e sono così
portati a migliorare l’ascolto e la percezione nel lavoro energetico che viene
espresso in un trattamento , ma anche
a tutti coloro che vogliono conoscere il
Cranio-Sacrale ed approfondire la loro
percezione, il loro “sentire”.
Detto questo veniamo al corso. Quando ho conosciuto il numero dei partecipanti, particolarmente alto, per
un attimo ho pensato alla difficoltà di
“controllare“ tutti gli allievi. Questo
pensiero deriva dal fatto che quando
diovascolare; infine l’ascolto e la percezione del movimento cranio-sacrale in
tutto il corpo ed in particolare sia nel
sacro che nel cranio.
Grande è stata la meraviglia di chi
poco avvezzo all’ascolto o abituato ad
un ascolto più superficiale, ha improvvisamente “sentito” cose che mai si sarebbe sognato di sentire: Avvertire sotto le proprie mani il movimento delle
ossa, il respiro primario, il movimento
cranio-sacrale è stato a dir poco stupefacente, entusiasmante e sicuramente a tanti ha aperto una finestra verso
questa nuova percezione del corpo
umano, ma anche una riconsiderazio-
BILANCIAMENTO
CRANIO-SACRALE
si fa il cranio sacrale, che va molto in
profondità anche nella sfera emozionale, a volte possono verificarsi delle
situazioni che necessitano di “sostegno”. Ma subito questo pensiero si è
fugato, poiché sono un esperto in materia di “sostegno” e
molti studenti mi
conoscono anche
come conduttore
di seminari di Biotransenergetica in
cui espleto proprio
la funzione di terapeuta ed esperto
in sostegno, per cui
non ho più ravvisato la ben che minima difficoltà ad
iniziare il corso.
Ho impostato il primo incontro con
una parte teorica rivolta alla storia
del Cranio-Sacrale, poi riferimenti di anatomia e
fisiologia riguardanti il funzionamento del sistema cranio-sacrale; quindi all’ascolto: la percezione e l’ascolto
del polso radiale e del polso
carotideo; la percezione e
l’ascolto del movimento respiratorio; dell’attività car-
ne dell’ascolto del proprio e dell’altrui
corpo.
Dal secondo incontro in poi, sono
state spiegate, provate e studiate le diverse tecniche per modificare il ritmo
cranio-sacrale. Qualcuno si chiederà
cosa significa modificare il ritmo cranio-sacrale.
Per esempio: osservando attentamente
una persona in posizione supina, possiamo notare come a volte la posizione
dei piedi sia asimmetrica (tralascio in
questo momento le diverse motivazioni del perché); ciò denota che il ritmo
cranio-sacrale della persona non è corretto, per cui si interviene modificando
detto ritmo, riportando così i piedi in
una posizione più equilibrata.
Lo stesso lavoro viene effettuato sul sacro; prima l’ascolto del suo ritmo, poi,
se questo non è corretto, si interviene
per modificarlo. Il solo pensare che
Notiziario 2013
l’osso sacro, pur in posizione immobile
della persona che viene trattata, si muove con un suo ritmo e che questo ritmo,
se necessario si può interrompere con
uno still point, termine tecnico per definire il momento di stasi, di quiete e
farlo poi ripartire in modo più regolare,
è qualcosa che sicuramente esula dalla
nostra quotidiana esperienza.
Per non parlare poi di quando si è lavorato sul cranio, sulle diverse ossa che
compongono il cranio; ognuna con un
suo movimento, ognuna con una sua
peculiarità. Se pensiamo per esempio
a quale importanza possa avere un piccolo osso come lo sfenoide, chiamato il
timone, che ci permette di camminare
in modo regolare senza sbandare, ci si
può rendere conto di quale potenzialità abbia la conoscenza di questa tecnica. Non sto qui a descrivere l’aspetto
prettamente tecnico della manovra,
ma mi interessa esporre i diversi sentimenti che gli allievi esprimevano mentre lavoravano: perplessità, meraviglia,
stupore, incredulità, gli occhi chiari di
un bambino che scopre per la prima
volta le bellezze del mondo. Provate
voi parlando con qualcuno, anche tra
amici chiedere se sa che le ossa respirano e si muovono con un loro ritmo,
quanto meno vi guarderanno con aria
interrogativa (ma cosa stai dicendo?)
e se va bene non vi prenderanno per
matti. Per questo che all’inizio quando si incomincia a sentire, percepire
il respiro, il movimento delle ossa, c’è
Notiziario 2013
una sorta di incredulità, poi quando
si prende fiducia nel proprio sentire si
scopre la meraviglia di quella macchina così semplice, ma allo stesso tempo
così complessa che é il nostro corpo.
Nell’ultimo incontro, gli allievi hanno
sperimentato la loro nuova conoscenza, su degli ospiti che si sono sottoposti
al trattamento; qualcuno con un pò di
diffidenza, qualcuno più serenamente,
ospiti che hanno comunque provato
che cosa sia un trattamento craniosacrale. Ho osservato oltre ottanta
persone coinvolte in un lavoro tanto
silenzioso, quanto “rumoroso”; per
dirla come Sutherland, padre della tecnica cranio-sacrale, in un trattamento
si ascolta “ il rumore del silenzio ”.
A fine trattamento, ho visto tante per-
sone, che pur esprimendo diversi sentimenti, che variavano dallo stupore
al (espressione di qualcuno) “mi sembrava di non sentire il corpo e galleggiare nell’aria” o per la prima volta ho
percepito qualcosa muoversi dentro di
me etc... ma che incuriosite ponevano
le più disparate domande, e che cercavano comunque delle risposte al loro
sentire, persone sicuramente appagate e consce di aver provato qualcosa
di diverso, qualcosa che le ha indotte
forse per la prima volta ad ascoltarsi.
Tutto ciò ha ripagato gli allievi degli
sforzi, dello studio, della fatica e tanta
applicazione che hanno speso per apprendere questa tecnica, questa disciplina, questa arte meravigliosa che è il
Cranio-Sacrale. ◆
9
Medicina Tradizionale Cinese
SEMINARIO DI M. T. C.
A
partire dal mese di luglio fino allo scorso mese di dicembre l’Associazione Il Dojo ha organizzato una serie di
incontri sulla Medicina Tradizionale Cinese che hanno visto la partecipazione di numerosi soci fra operatori
professionisti, insegnanti e studenti delle scuole di shiatsu che fanno riferimento all’Associazione.
Gli incontri, tutti tenuti da Massimo Beggio, sono iniziati con una introduzione generale alla M.T.C. per poi continuare con uno studio particolareggiato e approfondito della fisiologia energetica degli Zang-Fu (organi e visceri) e
dei canali ad essi collegati.
La materia trattata è certamente interessante e utile per chi si pone, sia come operatore che come insegnante o studente, nell’ambito di lavoro dei trattamenti energetici che prendono il loro riferimento dalla medicina della tradizione cinese di ispirazione taoista. Nel nostro caso specifico lo shiatsu.
Ciò non toglie che l’approccio a questa particolare visione delle cose non è del tutto semplice e scontata. Quello che
abbiamo potuto imparare attraverso questi incontri è sicuramente importante ma in primo luogo è uno stimolo per
altre nuove rielaborazioni personali e per continuare nello studio e nella ricerca. Possiamo sicuramente affermare
che si sono aperte nuove finestre ma che il lavoro, per tutti coloro che hanno partecipato a questi incontri, continua
ancora, forte di nuove e interessanti prospettive.
Vogliamo proporre ai lettori della nostra rivista le battute d’inizio dell’incontro di luglio. Il primo incontro, come
abbiamo detto, ha avuto come tema un’ampia introduzione alla Medicina Tradizionale Cinese. Il testo che riportiamo di seguito affronta un argomento di carattere molto generale che riguarda lo spirito che anima questa materia
medica della tradizione.
Ogni medicina è frutto di un determinato ambiente culturale e lo rispecchia poi a tutto campo nelle proprie scelte
fondamentali. Il I° capitolo di un testo molto antico (Huang Di Nei Jing – So Wen) si apre con una domanda molto
precisa sulla salute e con una risposta altrettanto definita e precisa. Riflettere su quanto viene esposto in questo libro,
cui anche gli studi odierni sulla M.T.C. fanno continuamente riferimento, significa entrare proprio nel vivo della
materia. E per chi intende iniziarne lo studio significa partire con il piede giusto fin dall’inizio.
Lo stile narrativo del testo che segue non è particolarmente “sofisticato” poiché si tratta della trascrizione di un insegnamento orale. Complice anche il caldo intenso di quelle giornate di luglio. Comunque buona lettura. ◆
S
crive Fabrizia
Berera: “Per chi
approfondisce il
pensiero cinese dei
primi secoli a.C.,
che ha dato vita al
corpus dottrinadi Massimo Beggio le della Medicina
Tradizionale Cinese, la prima evidenza è che non esiste salute fisica che non sia nello stesso tempo
salute spirituale. Il medesimo concetto
è racchiuso, come un tesoro forse ormai
dimenticato, nel termine latino salus,
non solo salute fisica e guarigione del
corpo, ma anche salvezza spirituale”.
Allo stesso modo Emilio Minelli (del
Centro Collaborante OMS per la Medicina Tradizionale) sottolinea che anche
per la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità la salute non è vista solo
come un’assenza di malattia ma anche
come uno stato di benessere psicofisico completo che permette all’uomo di
esprimere appieno tutte le sue potenzialità.
Non so cosa possa significare esattamente questa espressione per l’OMS, ma
credo almeno di immaginare cosa significasse per il pensiero cinese dell’antichità. Per questo pensiero il significato è
10
LO SPIRITO DI UNA
MEDICINA
che esiste un rapporto di interdipendenza tra la salute del corpo e quella dello
spirito. In questa visione di salute e benessere lo scopo è che l’uomo possa arrivare a realizzarsi completamente come
essere umano, con tutte le implicazioni
possibili (filosofiche e/o religiose) che
può significare questo concetto.
Scrive infatti Minelli: “Anche l’antica
tradizione cinese ha sempre concepito la
salute come uno stato che è molto di più
dell’assenza di malattia. Essa è un sapervivere a lungo, custodendo il patrimonio
energetico che riceviamo alla nascita,
che è limitato e la cui responsabilità è di
tutti e di ciascuno. Vivere in modo sano
non è solo, come insegnava il pensiero
confuciano, seguire delle regole di buona salute evitando gli eccessi e vivendo
in modo ordinato. Grazie all’insegnamento taoista l’accento viene posto anche sull’interiorità dell’uomo, sulla sua
vita emotiva e spirituale”.
Per il taoismo (che informa profondamente la MTC e che rappresenta l’anima
più spirituale del pensiero cinese, mentre il confucianesimo possiamo pensarlo
più legato all’etica civile) l’uomo deve
sapersi mettere in ascolto per lasciarsi
condurre dal Tao (cercandolo come Via
nel profondo del proprio cuore) e poter
così raggiungere quella che viene definita nei testi “la Santità”. E per poterla raggiungere deve riuscire anche a portare a
termine i giorni che gli sono stati affidati
dal destino. Da qui l’importanza del vivere in buona salute.
Questa impostazione di pensiero spiega
tutte le pratiche taoiste per la ricerca della lunga vita (o addirittura dell’immortalità come abbiamo anche sentito dire
più volte). Credo che in questo pensiero
possiamo trovare molte affinità anche
con altre tradizioni orientali (vedi ad
esempio lo yoga nella tradizione indiana).
Questi concetti li troviamo espressi molto chiaramente negli antichi testi classici
della MTC. Il più conosciuto fra questi
è sicuramente il Huang-Di Nei Jing, il
Notiziario 2013
famoso Classico di Medicina dell’Imperatore Giallo. Il libro si compone di due
sezioni, il So-Wen (Domande Semplici)
ed il Ling Shu (Perno Spirituale).
Le più antiche redazioni di questo libro
sono databili tra il IV° e il II° secolo a.C.
circa, e sicuramente rappresentano la
stesura in forma scritta di tradizioni orali
precedenti. Tanto per un minimo di inquadramento storico va precisato che
ritrovamenti archeologici di aghi in osso
databili a circa 5000 anni prima dell’era
cristiana ci permettono di affermare che
stiamo parlando di una tradizione medica vecchia di almeno 7000/8000 anni.
Il libro è redatto in una forma piuttosto
curiosa: l’Imperatore Huang-Di pone
alcune domande ad un personaggio di
nome Qi-Bo. Quest’ultimo è qualcosa
di più che un semplice medico di corte,
è un saggio o meglio ancora un Maestro
Spirituale. Nel dialogo tra i due, tra le domande fatte dall’Imperatore e le risposte
fornite dal Maestro, prende forma il più
antico trattato cinese di Medicina. Un
testo ancor oggi continuamente tradotto
e commentato che fornisce sempre nuove possibilità di approfondimento e di
interpretazione.
Prima di passare al testo aggiungiamo
ancora qualche notizia sulla figura di
Huang-Di, il mitico Imperatore Giallo.
Si dice abbia regnato in Cina tra il 2697
e il 2597 a.C. ed è ritenuto il fondatore
dell’agopuntura. Oltre a questo si fa risalire a lui la prima forma regolare di governo, la ripartizione delle terre, la costruzione delle prime case in mattoni, i primi
studi astrologici e persino l’invenzione
dell’ago calamitato (quindi la bussola).
Come scrive un famoso sinologo (Claude Larre), in pratica “..l’origine dell’agopuntura si confonde con l’origine stessa
della civiltà e della cultura cinesi”.
Nel primo capitolo del So-Wen, dal titolo
“Gli Autentici dell’Alta Antichità”, la prima domanda dell’Imperatore, e la conseguente risposta di Qi-Bo, chiariscono
immediatamente la visione generale della MTC in merito a salute e malattia. Il
senso complessivo della lunga risposta
di Qi-Bo conferma esattamente le affermazioni che abbiamo citato all’inizio
della Berera e del Prof. Minelli.
La prima domanda che pone Huang-Di
va proprio a centrare il cuore del problema. Chiede spiegazione di un’antica età
Notiziario 2013
dell’oro di cui si diceva che gli uomini
riuscissero a vivere a lungo in perfetta
salute: “..gli uomini dell’Alta Antichità
trascorrevano cento primavere e autunni
senza declino della loro attività”, mentre
nell’epoca attuale, continua Huang-Di
gli uomini se ne vanno a metà strada dei
100 anni. La domanda che pone è se agli
uomini attuali succede questo per colpa
loro o perché i tempi sono forse cambiati (e stiamo parlando di un’epoca che risale a 4000/5000 anni or sono).
La risposta di Qi-Bo è perentoria e non
lascia nessuno scampo di interpretazione. Egli infatti afferma che “Gli uomini
dell’Alta Antichità erano osservanti della
Via e si regolavano sullo Yin/Yang. Bevevano e mangiavano con misura, lavoravano e si riposavano con regolarità, non
si estenuavano in attività sconsiderate.
Riuscendo così a mantenere l’unione
tra il corpo e lo spirito, arrivavano al termine dell’età naturale e, centenari, se ne
andavano.”
Quindi due sono le cose fondamentali
per poter vivere un’esistenza in perfetta
salute: la prima è quella di essere osservanti della Via (il Tao) e la seconda di
sapersi uniformare alla realtà degli opposti (Yin/Yang) in ogni momento della
nostra esistenza.
In questa risposta viene espressa tutta
l’impostazione di base della Medicina
Tradizionale Cinese. In questa risposta
non c’è solo l’affermazione di un principio generale, c’è molto di più. Infatti
si tratta di un’impostazione di carattere
generale che verrà poi ricercata e praticata dentro ogni singolo atto terapeutico
della MTC, all’interno di ogni diagnosi
e di ogni possibile strategia di intervento
e finanche nell’infissione di ogni singolo
ago.
Infatti nel cap. 8 del Ling Shu, tanto per
fare un solo esempio, Qi-Bo dice che applicando l’ago non bisogna mai mancare
lo Spirito: “Per ogni puntura il metodo è
prima di tutto di non mancare il radicamento agli Spiriti”. Questo per dire che
bisogna arrivare al cuore della vitalità di
una persona, fino a toccare lo spirito che
anima, cioè la radice stessa della vitalità.
Torniamo però nuovamente al senso generale della risposta di Qi-Bo. La strada
che ha indicato si muove quindi dentro
questo doppio binario dell’attenzione
alla Via e alla realtà di Yin/Yang. Vedia-
mo di chiarire meglio questo pensiero.
Uniformarsi alla Via significa sostanzialmente dare il dovuto spazio agli aspetti
dello spirito. “Via” (in cinese Tao e in
giapponese Do) è un termine molto ampio. Nella concezione della scuola confuciana quello che viene chiamato Tao è
sostanzialmente un complesso di norme
etiche e morali alle quali conformarsi.
In pratica possiamo pensarlo come un
corretto percorso morale ed etico con il
quale ogni uomo dovrebbe regolarsi nel
corso della propria esistenza. Questo per
il bene di tutto l’Universo.
Per la scuola taoista il concetto di Via è
un po’ diverso ed è anche qualcosa di
più. Per questa scuola il Tao è soprattutto “l’eterno Tao”, cioè una realtà trascendente che esiste in se stessa ed è all’origine dell’universo. Nello stesso tempo è il
divenire naturale dell’uomo e di tutto il
cosmo e tutto il complesso di leggi che
regolano l’Universo.
In modo forse un po’ tanto azzardato,
ma che a me piace tanto e che di certo
è più vicino alla nostra cultura, potremmo anche raffigurarci questa concezione
di scuola taoista attraverso l’immagine
poetica di uno scrittore americano contemporaneo (Allen Ginsberg) quando
in una sua poesia parla di “..Dio e il sentiero che lo attraversa”.
Mentre per quel che riguarda l’uniformarsi allo Yin/Yang le cose sono (quanto
meno in apparenza) molto più semplici.
Adeguarsi alla realtà degli opposti significa sostanzialmente condurre uno stile
di vita semplice e misurato, in armonia
con le situazioni che incontriamo momento per momento nella nostra vita.
Significa riposarsi dopo aver lavorato,
coprirsi quando fa freddo e vestire leggero quando fa caldo, nutrirsi in modo
adeguato a seconda del clima, della stagione, dell’età e del lavoro che si svolge e
così via. In sostanza significa ottimizzare
attraverso un’adeguata pratica di vita la
nostra condizione energetica per garantire il massimo del nostro stato di buona
salute.
Adeguarsi allo Yin/Yang significa misura ed equilibrio, parole sempre molto
gettonate nel pensiero medico cinese d’ispirazione taoista. Il senso però
dell’equilibrio e della misura non va visto come un modello statico ma piuttosto come modelli dinamici che tengono
11
sempre conto della realtà in cui ci si trova ad operare.
Equilibrio non significherà mai, tanto
per fare un esempio, dividere un pollo
in due parti uguali per darne una parte
identica a ciascuno. Significa piuttosto
suddividerlo nelle due dovute (e naturalmente differenti) parti in relazione
alla condizione specifica di ciascuno. Ad
una anziana signora di novant’anni ne
verrà corrisposta una parte certamente
inferiore rispetto a quello che daremo
ad un giovane taglialegna di 25 anni.
Il principio è un semplice principio di
buon senso.
Non dovrebbero essere cose del tutto
nuove, le possiamo trovare anche da noi,
espresse con riferimenti dei più diversi.
Ricordo, ad esempio, che ne parlava nel
1967 Don Lorenzo Milani a proposito
delle bocciature nella scuola dell’obbligo, quando affermava che “Fare parti
uguali tra disuguali è una grave ingiustizia” (Scuola di Barbiana - “Lettera a una
professoressa”).
Tenere insieme l’osservanza della Via e
l’adeguarsi allo Yin/Yang è quindi il principio di base della Medicina Tradizionale
Cinese. Il significato di questo principio
è quello che Qi-Bo chiama mantenere
l’unità di corpo e spirito, riconoscendo la stessa dignità ad entrambi. Vale la
pena di sottolineare che quest’impostazione di pensiero va ben oltre una semplice visione psicosomatica.
Infatti la parola spirito (Shen) nel pensiero cinese ha significati molto ampi.
12
Comprende sia tutte le sfumature più
sottili che abitano un individuo (i suoi
aspetti psicologici, emotivi e quant’altro) sia l’aspetto del divino che lo abita.
Shen è quindi anche la scintilla del Cielo che anima ogni essere. E’ il Cielo in
noi, dicono i testi classici. E’ l’illimitato e
l’incondizionato che prende dimora nel
limite della condizione umana per guidare l’essere vivente nel suo percorso su
questa terra. Di questa realtà parleremo
ancora a lungo esaminando più avanti le
Cinque Sostanze Fondamentali.
Certamente quando come terapisti ci mettiamo
nella prospettiva
di prenderci cura
dello Shen di una
persona ci riferiamo in pratica alla
sua sfera psicoemotiva piuttosto
che al suo rapporto con Dio o con
l’Eterno Tao o che
altro ancora. Pur
se tra i due aspetti
esiste comunque
una relazione di
reciprocità.
Prima di chiudere
queste note introduttive sulla Medicina Tradizionale Cinese per passare all’analisi di alcuni altri
importanti concetti chiave di questa materia, diamo ancora qualche avvertenza
di carattere generale.
La prima riguarda la relazione della
MTC con il pensiero che la sostiene. Va
precisato innanzitutto che ogni scienza
medica, sia quella della tradizione cinese che quella di altre tradizioni antiche,
così come anche quella che ci ritroviamo oggi nelle nostre società moderne,
in ogni caso è sempre il frutto di determinati contesti culturali.
La medicina moderna dell’occidente
(oggi imperante ovunque) è certamente il frutto di un pensiero scientifico che
ha cominciato ad imporsi nelle nostre
società a partire dalla rivoluzione illuminista e, prima ancora, da quel pensiero greco che sta alla base delle culture
dell’occidente.
Per quel che riguarda la Medicina Tradizionale Cinese l’impronta del pensiero
classico dell’antica Cina (sostanzialmente taoista e confuciano) è presente ed
evidente fin nella più piccola sfumatura.
Per quel che ne ho potuto capire mi sembra sia stato in primo luogo il Taoismo a
lasciare il segno più determinante.
Lo ritroviamo in tutti i nodi fondamentali della materia. In parte lo abbiamo
già visto nelle cose che abbiamo dette
fin qui (la Via, lo Yin/Yang ecc.) e lo ritroveremo ancora parlando di Qi e poi
nuovamente di Yin/Yang, delle Sostanze
Fondamentali e di altro ancora.
Ma anche nell’idea del disagio (per dire
della malattia), visto come di un segnale
che avverte della necessità di un cambiamento e di un rinnovamento della propria esistenza, abbiamo un importante
principio che è proprio del Taoismo. La
vita, insegna il taoismo, è sempre cambiamento e la capacità di cambiare spesso avviene solo dopo aver “assaggiato”
la condizione della sofferenza, o quanto meno dell’inadeguatezza dei propri
comportamenti.
Per questo modo di pensare, quindi, la
sofferenza non va demonizzata ma va
compresa per quel che significa davvero:
cioè la necessità di cambiare per passare
oltre ad una condizione che ormai ci sta
stretta. La sofferenza in fondo è anche
uno stimolo per il passaggio.
“I concetti di cambiamento e di mutazione – scrive la Berera – erano onnipresenti nella cultura antica e non potevano
Notiziario 2013
non riguardare la salute. Essa è considerata dalla medicina cinese uno stato
instabile in continua trasformazione”. E
poi scrive ancora: “Per la mentalità cinese la salute non è data, ma è una continua ricerca di equilibrio e di ben-essere.
La malattia non è un avvenimento accidentale da attribuirsi al caso ma ha a che
fare con il rapporto che l’uomo intrattiene con il proprio Sé e con l’ambiente che
lo circonda”.
Questo è un concetto davvero molto
importante, ed è anche quello che determina e chiarisce l’atteggiamento a
cui dovremmo attenerci come terapisti.
Infatti partendo dal presupposto che gli
equilibri energetici in un individuo cambiano continuamente a seconda dell’età,
dei climi e delle stagioni e del suo stile
di vita complessivo (“..l’ambiente che lo
circonda”) e delle sue condizioni spirituali e psico-emotive (“..il proprio Sé”)
dovremmo sempre avere ben presente
che i disturbi sul piano della salute nascono dentro questi possibili contesti di
disequilibrio.
Quello che noi possiamo fare come terapisti, più ancora che inseguire la malattia) è di relazionarci con il disequilibrio
cercando di creare le condizioni per un
nuovo equilibrio più adatto a quella deNotiziario 2013
terminata persona. Noi diciamo di lavorare riequilibrando lo stato energetico di
una persona (e non per curare una sua
malattia) non perché abbiamo paura dei
NAS ma perché facciamo proprio questo. Nella consapevolezza che se riusciremo a riequilibrarne le energie anche le
condizioni di sofferenza sul piano della
salute potranno modificarsi e rientrare.
In sostanza quello che facciamo è di
fotografare un quadro di disarmonia
energetica di base (deficit dello Yang del
Rene, stasi del Qi di Fegato, deficit del
Qi di Milza ecc. ecc.) e poi mettere in
atto una strategia di intervento per modificare questo quadro e riportarlo alla
normalità.
Un’ultima cosa ancora sul carattere fortemente preventivo della Medicina Tradizionale Cinese (il che non significa che
non sia valida anche per curare, quando
un disturbo è già conclamato). L’idea di
base, anche questa fortemente ispirata
dal taoismo, sottolinea come sia molto
meglio prevenire una condizione che si
sta manifestando piuttosto che inseguirla quando è diventata fin troppo evidente. “Il saggio – recita un classico cinese
– vede ciò che è ancora in germe”.
“Uno dei pilastri della medicina cinese
– scrive Fabrizia Berera – è quello della prevenzione. Il medico ‘santo’ cura la
malattia prima che si sia manifestata”. Ed
è lo stesso Dao De Jing che lo esplicita
chiaramente al cap. 64: “Ciò che è in riposo è facile da tenere – Ciò che è latente è facile da prevenire – Ciò che è ancora fragile è facile da spezzare – Ciò che è
ancora trattenuto è facile da disperdere –
Agire su ciò che non è ancora – L’ordine
si instaura prima che scoppino i disordini – L’albero che si può stringere tra due
braccia – Proviene da una impercettibile
crescita – La torre a nove piani – Cresce
da un semplice poggio – Il viaggio di
mille leghe – Inizia al primo passo – Stai
attento al termine come al germe – Mai
conoscerai l’insuccesso – La vigilanza
dall’inizio alla fine evita la perdita.”
Il So-Wen è dello stesso avviso: “Attendere che la malattia sia manifestata per
porvi rimedio e che il disordine si sia
insediato per occuparsene è come attendere di avere sete per scavare un pozzo e
attendere che scoppi la battaglia per forgiare le proprie armi. Non è forse troppo
tardi?” (S.W. cap.2).
Questa della prevenzione non dobbiamo
considerarla solo come un’indicazione
generica. Infatti ogni terapista che si rifà
alla MTC anche quando la persona non
dichiara alcun disturbo particolare, dovrebbe stilare sempre e comunque una
diagnosi energetica, considerando i sintomi dichiarati (se mai ve ne sono) e tutti gli altri segni possibili che evidenziano
una tendenza energetica particolare sulla quale intervenire da subito. Per segni
intendo ad esempio una forte sete, una
sensazione di freddolosità diffusa, qualche piccolo problema nel prendere sonno, un senso di sbandamento in giornate
ventose ecc. Tutte cose che di per sé, al
momento, non sono patologiche ma che
possono nel tempo diventarlo.
Questo è un discorso particolarmente
importante per noi che facciamo shiatsu
e che abbiamo persone che si rivolgono
a noi alla ricerca di un semplice “massaggio”. ◆
13
Caltagirone - 14 Dicembre 2012
INCONTRO SULLA MEDITAZIONE
P
I
l testo che segue è la “rivisitazione” di alcuni appunti usati per condurre la meditazione del 14 dicembre
2012, in preparazione al Natale. L’incontro è stato organizzato e offerto dall’Associazione “Il Dojo” di
Caltagirone ed è stato aperto ai soci e ai loro familiari e amici, nel più autentico spirito di condivisione di
un’esperienza di meditazione e di una riflessione “natalizia” con il supporto della pratica di meditazione in
uso nel buddismo Zen. Il senso non era quello di mischiare confusamente due diversi cammini spirituali ma
piuttosto di notare come è davvero possibile che la luce di un’esperienza religiosa illumini un’altra esperienza religiosa e viceversa. La diversità delle esperienze umane, anche di quelle religiose, porta ricchezza
all’universo. Così come le diversità tra gli uomini. Sono cose che si conoscono da sempre ma che spesso si
dimenticano, o si fa finta di non riconoscere.
L’incontro si è svolto presso l’Hotel Pomara di S. Michele di Ganzaria ed è iniziato alle 10,30 con un’introduzione alla pratica della meditazione zen (zazen) accompagnata dalla lettura e dal commento di un antico
testo giapponese, il Fukanzazengi, scritto dal Maestro Dogen nel 1227. E’ seguita una sessione di Zazen di
circa mezz’ora. Dopo l’intervallo per il pranzo di nuovo una mezz’ora di zazen, seguita dalla riflessione sul
Natale che riportiamo in queste pagine. Un’ultima sessione di zazen e poi la chiusura alle 17,30 circa. Una
cinquantina circa le persone presenti.
Massimo Beggio ha introdotto e guidato le meditazioni. Il relatore si è avvicinato allo zen nella seconda metà
degli anni ’70 e da allora ha continuato nella pratica dello zazen, cercando di approfondirla anche attraverso
lo studio dei testi canonici. Con i primi anni ’90 ha partecipato e ha contribuito attivamente ad un’esperienza
di incontro tra lo zen ed il cristianesimo. Dal 1984 conduce un gruppo di pratica a Monza.
Sua è la riflessione che segue, dal titolo “La luce del Natale e lo Zen”. Nell’offrirla al pubblico dei lettori della
nostra rivista vogliamo precisare che pur se il titolo è natalizio la riflessione in realtà non ha un tempo vero
e proprio ma si adatta bene per ogni stagione. Grazie. ◆
LA LUCE DEL NATALE
E LO ZEN
di Massimo Beggio
rima di iniziare vorrei fare una premessa: personalmente non sono
molto favorevole ad un uso troppo disinvolto della parola Zen, che spesso è
stata utilizzata nei modi più diversi e
imprevedibili (si veda anche lo ZenShiatsu in alcuni nostri ambienti).
Questo modo di coniugare lo Zen è
andato molto di moda, particolarmente negli anni passati. Non mi pento
però del titolo che ho proposto, perché
esprime senza forzature una riflessione che vorrei condividere in questo
momento particolare dell’anno che ci
vede in attesa della festività del Natale.
Pensando ad una pratica di meditazione qualche giorno prima delle festività
natalizie, il mio primo dubbio è stato
quello di non essere fuori luogo. Non
mi piaceva l’idea di presentarmi a fare
il buddista e l’alternativo proprio alla
vigilia di una festa così significativa per
14
tutti noi e per le nostre tradizioni. Mi
chiedevo se poteva avere un senso praticare insieme la meditazione che è il
fondamento del buddismo Zen (lo zazen) anche in un momento così pieno
di significati cristiani.
Il fatto che sono qui è perché, riflettendoci sopra, il senso mi è sembrato di
trovarlo.
Come prima cosa io credo che sia molto importante il modo come uno si
relaziona con il Natale. Vorrei farvi un
esempio. Tempo fa in televisione passava un vecchio film: Full Metal Jacket.
Parla dei marines americani, del loro
durissimo addestramento e cose del
genere. Nel film, il sergente istruttore
(cattivissimo), alla vigilia del Natale
tiene i suoi soldati sull’attenti in camerata e li costringe a cantare “tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri
Gesù Cristo, tanti auguri a te”.
Ecco, se ci limitiamo a pensare che il
Natale sia una ricorrenza che celebra la
nascita di un uomo ebreo vissuto più
di duemila anni fa è bene riparlarne un
attimo. Ancora di più è il caso di parlarne se si vive il Natale solo per la tredicesima mensilità o per i regali da fare
e ricevere e a tutto il resto del bombardamento commerciale di questi giorni.
Aggiungo un inciso per dire che spesso e volentieri le tanto decantate radici
cristiane dell’occidente si esauriscono
proprio dentro queste cose.
Se invece ci riflettiamo meglio vediamo che il Natale è ben altro. Tanto
per cominciare ha in sé una specie di
magia e questa storia della magia è una
cosa che usiamo spesso quando ci relazioniamo con i bambini. Ed è anche
un nostro ricordo, di quando noi stessi
lo eravamo.
Questa cosa della magia andrebbe
guardata un po’ meglio perché è qualcosa che sta proprio nelle radici del
Natale, che riguarda la sua essenza più
profonda. Non è solo una bella favola
Notiziario 2013
da raccontare ai bambini.
La magia del Natale è qualcosa che ha
a che fare con il mistero e con il non
conosciuto, qualcosa alla quale sentiamo di doverci avvicinare in silenzio e
in punta di piedi. E l’idea del muoversi
in punta di piedi e in silenzio nella notte di Natale ci torna anche abbastanza
familiare.
Tornando ancora ai bambini vediamo
che è esattamente il loro modo di relazionarsi con questa festa. O almeno lo
è fino a quando i grandi non glie lo rovinano. I bambini riescono ancora ad
avvicinarsi al Natale in punta di piedi
e con un misto di gioia ed eccitazione,
perché sanno di andare incontro ad un
mistero che si ripete ogni anno: ricevere dei doni, e chissà poi da chi!
Credo però che questo andare incontro ad un mistero sia una cosa che non
debba e non possa riguardare solo i
bambini ed è su questo che vorrei soffermarmi.
Ci sono alcune parole che in questo
periodo sono particolarmente gettonate. A parte tutte le varie espressioni
di augurio per le feste, direi che “Attesa” e “Avvento” sono tra le più presenti
nel linguaggio natalizio e sono anche
tra quelle più significative per capire
questi tempi.
Quel che sta succedendo in questi giorni è che noi tutti siamo nell’attesa di un
avvento. Il significato di queste due parole è molto interessante. Attesa viene
dal latino “ad tendere” e cioè “tendere
verso”. Così come anche avvento è di
derivazione latina: “ad venire” e cioè
venire verso. Le due parole stanno
naturalmente insieme. Una richiama
ed il significato compiuto è che c’è un
tendersi verso qualcosa che ci viene incontro. O almeno questo è quello che
dovrebbe essere.
Penso che il Natale sia proprio all’interno di questo incontro, un incontro
che dovrebbe manifestarsi assolutamente dentro di noi e non al di fuori. In
questa prospettiva il Natale ci riguarda
direttamente, non ha a che vedere solo
con la nascita di un bambino in Palestina oltre 2000 anni, pur se si è trattato
di un avvenimento davvero speciale.
Notiziario 2013
Riprendiamo le parole attesa e avvento. Per prima cosa dobbiamo riconoscere che l’attesa di un avvento ha un
presupposto fondamentale: la disposizione all’accoglienza. Se ci tendiamo
verso qualcosa che viene, di certo è
perché abbiamo tutta l’intenzione di
accoglierla. Quando mi sono detto questa cosa non ho potuto fare a
meno di pensare al prologo del Vangelo di Giovanni perché parla proprio di
questo.
Nel prologo del Vangelo di Giovanni
troviamo alcune affermazioni molto
importanti. Il prologo è quasi un sunto del significato profondo di questo
Vangelo, una specie di dichiarazione
introduttiva delle cose che l’evangelista vuole dire.
Dei quattro Vangeli se ne potrebbe parlare a lungo ma sarebbe necessario più
tempo e più competenza. Però possiamo almeno dire che quello attribuito a
Giovanni (il discepolo più amato, fratello di Giacomo e figlio di Zebedeo) è
l’ultimo scritto in ordine cronologico.
Giovanni, che scriverà anche l’Apocalisse, è un discepolo diretto di Gesù
ed il suo Vangelo è piuttosto diverso
rispetto agli altri tre (Marco, Matteo
e Luca). Viene definito un Vangelo sapienziale e questa definizione ne chiarisce e ne definisce la particolarità.
Scrive Giovanni: “In principio era il
Verbo (“Logos” nel testo greco) e il
Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio: tutto è
stato fatto per mezzo di lui, e senza di
lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste. In lui era la vita e la vita era la
te, ma i suoi non l’hanno accolto. A
quanti però l’hanno accolto, ha dato il
potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali
non da sangue, né da volere di carne,
né da volere di uomo, ma da Dio sono
stati generati. E il Verbo si fece carne e
venne ad abitare in mezzo a noi; e noi
vedemmo la sua gloria, gloria come di
unigenito dal Padre, pieno di grazia e
di verità. …… Dalla sua pienezza noi
tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo
di Mosè, la grazia e la verità vennero
per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo
ha rivelato.”
Queste affermazioni di Giovanni, messe all’inizio del suo Vangelo, sono davvero molto importanti. Già “Logos”, la
parola greca che è stata tradotta con
Verbo, ha di per sé molti significati.
Molto usata nella filosofia greca esprime tantissime cose nelle sue possibili
e diverse accezioni. La si può tradurre
con racconto o discorso (forse da qui
Verbo) ma è anche manifestazione del
pensiero, così come è anche principio
o causa di tutte le cose o potenza creatrice, e anche questo è estremamente
interessante.
Vorrei però anche soffermarmi sulla
parola “luce” che troviamo più volte
nel brano evangelico. In occasione del
Natale sentiamo spesso parlare di luce
e noi stessi utilizziamo molto questa
parola. Il Natale, ne siamo tutti molto
consapevoli, è proprio la festa della
luce.
MEDITAZIONE DELLE PAROLE
MEDITAZIONE DELLA PAROLA
luce degli uomini; la luce splende nelle
tenebre, ma gli uomini non l’hanno accolta. …… Veniva nel mondo la luce
vera, quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo
non lo riconobbe. Venne fra la sua gen-
Una festa significativamente luminosa,
tant’è che la data stessa in cui la si celebra pare riprenda un’antica festività
romana, quella del “Sole Invitto” (non
vinto). In natura l’anno si muove verso la fine per poi ripartire e riprendere
nuovamente il suo ciclo, dal massimo
15
del buio al ritorno della luce.
Così anche nella narrazione della nascita a Betlemme avviene che nel pieno
del silenzio (anche questa un’altra parola “natalizia” importante) e del buio
della notte irrompe una luce: una stella
che illumina la grotta e l’intera notte.
E’ una luce che prima quasi spaventa
ma che poi porta gioia, pace e speranza
a tutti gli uomini. Tutto il contesto ambientale di questa narrazione è fortemente simbolico e non è difficile scorgervi i nostri percorsi umani, personali
e come genere.
Così Giovanni, a proposito di questa
luce che viene verso di noi (ecco qui
l’avvento), dice: “..a coloro che l’hanno
accolta ha dato il potere di diventare
figli di Dio”.
Quest’affermazione è molto precisa e
le parole che usa Giovanni non sono
per niente casuali. Infatti non dice che
qualcuno è arrivato a raccontare che
siamo tutti un po’ figli di Dio, lui dice
qualcosa di molto più preciso e definito: “..ha dato il potere di diventare figli
di Dio”.
E questa cosa, insiste Giovanni, avviene proprio se siamo predisposti ad
accogliere questa luce. E questa cosa
è poi proprio la buona novella o lieta
notizia che è la traduzione della parola
Vangelo.
16
Dice Giovanni che ci è stato portato un
dono (e Natale è proprio anche la festa
dei doni), un dono che è un potere, nel
senso di una possibilità da cogliere o
da lasciar perdere, a noi la scelta.
Con la stessa innocenza e meraviglia
dei bambini dovremmo saperci avvicinare in silenzio e in punta di piedi
per accogliere questo dono misterioso
della figliolanza che ci arriva da questo
Dio altrettanto misterioso e sconosciuto. Un Dio che nessuno ha mai visto,
scrive ancora Giovanni.
Quindi il Natale ci dovrebbe riguardare proprio nel tendere per accogliere
questo avvento che possiamo far arrivare nella nostra vita. Questo il senso
della festa.
E’ certamente un mistero al quale ci
avviciniamo con speranza ma anche
pieni di dubbi. Comunque molto meglio delle fragili certezze di chi canta
“..tanti auguri Gesù Cristo”, come se
Gesù fosse il nome e Cristo nient’altro
che il cognome.
Credo che tutto questo meriti una riflessione accurata, un’accurata meditazione delle parole, perché le parole
hanno un loro senso anche se ci capita
spesso di perderlo di vista. Dentro il
senso, anche letterale, della parole Attesa e Avvento possiamo trovare tutto
il significato del Natale.
Ma non è finita, e qui arriviamo alla
meditazione Zen. Curiosamente tutte le parole che abbiamo finora trovate parlando del Natale le possiamo
trovare anche allo Zen. Talvolta sono
proprio le stesse, altre volte no ma in
qualche modo sembrano comunque
richiamarsi.
La via dello zen e il cristianesimo, va
detto a scanso di equivoci, non sono
per niente la stessa cosa, tuttavia hanno
in comune il fatto di essere entrambi un
cammino religioso. Questo è importante. Sono due religioni e possiamo
immaginarcele come due diverse dita,
una da oriente e una da occidente, che
indicano la stessa luna.
Sono nate in ambiti diversi: diversi i
paesi d’origine e diversa la natura, diversi i popoli e diversa la storia, diverse le tradizioni e diversi i riferimenti
culturali e di pensiero. Da tutte queste
diversità hanno origine le differenze.
Ma la luna che tentano di spiegare al
mondo è la stessa per tutti, da qui tutti
i punti di contatto e le possibili uguaglianze.
Qualche testo antico parla della meditazione in uso nello zen (lo zazen). Il
Bendowa (Il cammino religioso – Ed.
Marietti), scritto da Dogen (un grande
maestro giapponese fondatore della
scuola Zen Soto) nel 1231 è uno di
questi.
Scrive Dogen: “A chiunque sin dalla
nascita è dato con pienezza il principio
Notiziario 2013
della condizione in cui la persona vive
il sé originale genuinamente. Però se
non passa attraverso il fare praticamente proprio zazen, quel principio non
appare manifestato, e se non si evidenzia nello zazen in realtà non lo si ha.”
Con queste parole un po’ ermetiche,
Dogen, sembra anche lui parlare di un
dono che ci appartiene fin dalla nascita. Lo chiama “vivere il sé originale”.
Questo dono, dice Dogen, possiamo
farlo fiorire dentro la nostra vita attraverso lo zazen. Anche questa è una
possibilità (o un’opportunità) che possiamo esercitare o meno e che dipende
solo da noi. Forse ancora un avvento al
quale possiamo tendere per accoglierlo, o anche no. Accoglierlo attraverso
lo zazen significa che può venirci incontro e può entrare a far parte della
nostra vita solo nell’attesa e nel silenzio di questa pratica. Nel silenzio e
nella posizione composta dello zazen
(sempre nell’attesa e nell’accoglienza)
possiamo vivere l’incontro con questo
avvento misterioso e sconosciuto alla
vita ordinaria. Nel testo che abbiamo
visto stamattina (Fukanzazengi) Dogen aveva scritto che: “Questo zazen
non consiste nell’apprendere a meditare. Semplicemente è la porta reale della
pace e della gioia, è la pratica avverata
che arriva alla pienezza del risveglio.
Il presente si fa presente con evidente
profondità, qui non arriva la ragnatela
dei condizionamenti e delle illusioni.
Se qui trovi dimora è come il drago che
trova dimora nell’acqua, assomiglia
alla tigre che si inoltra nella montagna.
Occorre conoscere con correttezza
che la realtà autentica si manifesta e si
fa avanti per forza sua e che distrugge
l’intontimento e la dissipazione.”
E’ più che lecito chiedersi quanto hanno in comune questo misterioso “sé originale” di cui parla Dogen con quell’altrettanto misteriosa “figliolanza” di cui
parlava Giovanni nel suo prologo. Ci si
può anche chiedere quanto l’evidenziarsi di una “realtà autentica” nello
zazen possa aiutarci a portare dentro la
nostra vita quel potere menzionato nel
Vangelo di Giovanni. Le cose vanno a
complicarsi e pur se le domande sono
lecite ma non è facile darsi delle risposte. Comunque possiamo cominciare a
rifletterci sopra.
Lo zen e il cristianesimo non sono la
stessa cosa ma molte parole sembrano richiamarsi, e sembrano richiamare concetti non del tutto dissimili, ma
non è il caso di esasperarci oltre nella
ricerca di qualche risposta razionale.
Non è il caso, direbbe ancora Dogen,
di continuare “.. cercando detti e investigando parole”.
Molto meglio lasciarsi andare al profumo delicato di un pensiero, forse
un’intuizione che attraversa la mente e
trova dimora nel cuore. Molto meglio
abbandonare corpo e spirito al silenzio
e all’attesa, per accogliere meglio anche la luce del Natale. Questo è il senso che possiamo dare alla pratica dello
zazen che abbiamo fatto insieme. ◆
A.S.D. e Culturale
Sede locale di
Caltanissetta
Via S. Candura, 59 - 93100 Caltanissetta
Cell. 3389816023 - e-mail: [email protected]
Corsi Triennali per operatori shiatsu
Trattamenti shiatsu
Do-In
Pratica libera
Corsi base Qi Gong
Coordinatore sede locale: Ottavio Andaloro
infermiere Professionale, Insegnante Shiatsu, Diplomato
Moxabustione e Digitopressione
Notiziario 2013
La pratica dello Shiatsu ha la caratteristica di operare
nell’ambito del miglioramento della salute, della
prevenzione e del mantenimento dello stato di benessere
delle persone dell’incremento della loro vitalità.
Lo Shiatsu si pone come intento educativo nei confronti
del corpo.
Ha lo scopo di risvegliare e/o armonizzare le risorse
vitali profonde dell’individuo e si avvale di tecniche e
principi precisi e ben determinati.
17
Bari - Trapani
ESAMI DI 3° ANNO
di Giuseppe Montemagno
G
li allievi provenienti dai centri
di Bari e Trapani hanno vissuto delle giornate intense ed ora
sono trepidanti in attesa del verdetto finale
che li vedrà nella migliore delle ipotesi conseguire la
qualifica di operatore professionale shiatsu di III° corso. Questi
i protagonisti degli esami di III°
anno della scuola per operatori
shiatsu Il Dojo che si sono nella
struttura dell’ Hotel Pomara a S.
Michele di Ganzaria in provincia
di Catania.
La commissione esaminatrice
presieduta dal maestro Giuseppe
Montemagno e dagli istruttori
Anna Falcone, Maria Patti e Ot-
tavio Andaloro ha attentamente
valutato attraverso prove e dimostrazioni sia le nozioni teoriche
che gli insegnamenti tecnicopratici impartiti agli alunni durante il corso.
L’esame è stato infatti diviso in
due tipi di verifiche: un test a risposta multipla atto a verificare
l’assimilazione delle conoscenze
previste dal programma, e, una
serie di continue prove pratiche
al fine di sondare la capacità di
eseguire un trattamento mirato
secondo la necessità.
Al loro arrivo in albergo nella
mattinata del venerdì i ragazzi,
suddivisi in gruppi ciascuno dei
quali coordinato da un insegnante, sono stati chiamati a rispondere a una serie di domande finalizzate a raccogliere dati relativi
alle esperienze e alle eventuali
difficoltà incontrate dai corsisti
3° PERCORSO PROFESSIONALE
Il percorso prevede 230 ore di lezione guidata, distribuite in 200 ore
in dodici mesi più tre giorni (30 ore) di seminario finale residenziale.
L’obiettivo del corso è di portare l’allievo a sviluppare la percezione
della risposta allo stimolo prodotto con le pressioni, in pratica dopo
aver consolidato negli anni precedenti, la capacità del fare pressioni,
ora Tori lavora sulla capacità del percepire e valutare le risposte di uke,
condizioni che, permettono di praticare un trattamento mirato in rapporto ai bisogni. Saranno utilizzate per la ricerca dello squilibrio energetico le teorie del M° Masunaga, i modelli interpretativi e le procedure
lavorative che si rifanno al modello filosofico Taoista e a quello della
Medicina Tradizionale Cinese
18
Notiziario 2013
durante l’iter scolastico appena concluso. Le risposte
sono divenute poi oggetto
di una discussione collettiva la sera successiva. Nel
tardo pomeriggio del primo giorno d’esame è stata
la volta del test di verifica su
nozioni di medicina cinese,
con la ricerca delle manifestazioni e la procedura
lavorativa per poi dare il
via alle prove pratiche sugli
istruttori. Ciascun alunno
doveva essere esaminato
da almeno tre dei quattro
membri di commissione.
Di volta in volta tre o quattro alunni erano esaminati
mentre gli altri seguivano
le indicazioni del M° Giuseppe Montemagno che
spiegava procedure lavorative nuove da utilizzare per
lo sbocco delle scapole o
delle anche. Gli esami gestiti secondo questo schema si sono susseguiti nel
corso delle tre giornate. ◆
Notiziario 2013
19
San Michele di Ganzaria
ESAMI DI 2° ANNO
di Benedetta Finocchiaro
E
ccomi qui, ho dato i
”famigerati” esami di
secondo anno! I primi residenziali e con esaminatori sconosciuti (tranne
la nostra Maestra Maria
Patti). Che dire? E’ stata
un’esperienza straordinaria soprattutto dal punto
di vista umano.
Personalmente venendo da una lunga
sequela di master nel settore massoterapico e delle D.B.N, ed essendo innamorata dell’Ayurveda, ero certa che
quella dello Shiatsu sarebbe stata solo
una parentesi, un qualcosa in più, da
aggiungere alle competenze acquisite,
che mi avrebbe completata ma non
certamente “stravolta”. In parte è stato
ovviamente così ma è anche accaduto
qualcosa di inaspettato: lo Shiatsu mi
ha ammaliata! E’ diventato parte integrante nel mio lavoro e (attraverso lo
studio del Taoismo) della mia filosofia
di vita. Mi sono resa conto che anch’esso è una vera e propria disciplina Naturopatica, in quanto ne segue tutte le
leggi e sortisce lo stesso effetto quello,
cioè, di stimolare la capacità di auto
guarigione promuovendo l’omeostasi
nell’organismo.
Ma ora parliamo degli esami che, come
ho già detto, sono stati fantastici, un
susseguirsi di emozioni così disparate
ed opposte tra di loro che l’adrenalina è sempre stata alle stelle, altro che
sport estremi!!!
Qualche malizioso, forse, potrebbe
attribuire questa emotività “dirompente” al fatto che eravamo tutte donne!
Ma noi le magnifiche sette di Catania
(come i sette samurai!) insieme alle
altre tre colleghe di Val D’Erice ce ne
freghiamo; alla fine, a detta degli istruttori, ce la siamo cavata piuttosto bene.
Certo eravamo tesissime come corde
di violino e preoccupate di far brutta
figura ma il nostro M° Giuseppe e gli
colleghe.
Io ho combinato un pò di pasticci per
cui la sera ero più preoccupata che
mai! Ma almeno il primo giorno era
“andato” anche se l’emozione di tutte
era ancora stratosferica.
Nel secondo giorno si lavorava con gli
insegnanti, ahi ahi! Al solito, tensione
altissima, cuore in fibrillazione; alla
fine però anche questo giorno si poteva archiviare.
Al terzo giorno improvvisamente ho
avuta “l’illuminazione”, mi sono sentita calma e tranquilla ed ho capito
“veramente” che quello che ci ripetevano gli istruttori fin dall’inizio, cioè
che l’esame fosse solo una verifica, era
vero! Anzi ho capito che l’esame è in
generale qualcosaltro, è un’occasione
I “FAMIGERATI”
ESAMI DI 2° ANNO
altri esaminatori ci hanno messe subito a nostro agio, tranquillizzandoci;
sono stati tutti davvero comprensivi,
pur nella serietà e compostezza che il
ruolo imponeva loro.
Premetto che sarò cattiva e non entrerò
nei dettagli dell’esame, anche perché
penso che mi radierebbero dal Dojo
per spionaggio scolastico!!! Ma posso dire che il primo giorno abbiamo
affrontato la prova scritta e la prima di
quelle pratiche avendo come Uke le
da cui trarre altri insegnamenti, altre
dritte e suggerimenti utili per migliorare.
Infatti a tutti quelli che leggono dò
questo consiglio: pensate esattamente
così, e guardate all’esame con occhi
diversi, pensate agli istruttori come a
coloro che non sono lì per bacchettarvi, o peggio, far pesare la propria competenza bensì per trasmetterla. Al contrario di quanto, solitamente, facciamo
noi occidentali che siamo condizionati
2° PERCORSO PROFESSIONALE
Il 2° Percorso Professionale prevede 200 ore di lezione guidata, distribuite in dodici
mesi, compresi tre giorni di seminario finale residenziale.
L’obiettivo del corso è di portare l’allievo a eseguire un trattamento shiatsu generale, profondo ed efficace, ad approfondire la ricerca sulla postura, sulla respirazione,
sulla percezione e sui fenomeni energetici su se stessi e sugli altri. La tecnica di
pressione e di contatto si affina e da vita a una forma di trattamento, il Kata, semplice
e completo, di notevole efficacia globale.
Il seminario finale di tre giorni comprensivo della verifica finale, consentirà all’allievo
di evidenziare e recuperare eventuali lacune; l’esito positivo dell’esame darà diritto
all’ammissione al 3° Percorso Professionale della scuola.
20
Notiziario 2013
a sentirci sotto giudizio (di chi poi?!!).
Dopo averli tanto lodati allora parliamo di loro, degli istruttori: un mix
perfetto di personalità e modalità di
approccio certamente “pensato” e non
dovuto al caso.
In primis devo onorare il grande M°
Giuseppe Montemagno (Peppe!), che
con i suoi modi scanzonati sfata in un
certo qual modo il suo ruolo istituzionale, ma d’altro canto vi aggiunge
umanità ed empatia; originale nel suo
genere! E’ un vero istrione, capace di
trasmettere perle di saggezza e nozioni con una naturalezza estrema, senza
mai prendersi troppo sul serio.
a una manualità e flessibilità impressionanti. E poi è generoso, ha proprio
il piacere di tramandarti il suo sapere,
e si vede!
Cito per ultima la nostra cara, umile,
professionale, impagabile, paziente,
preparata Maestra Maria. Con lei abbiamo iniziato quest’avventura e grazie a lei siamo arrivate fin qui; sento il
dovere di ringraziarla.
Ed infine ci siamo noi le sette samurai.
Mi piace pensare che abbiamo formato
un gruppo straordinario, noi almeno
lo viviamo così! Tutte amiche, solidali,
reciprocamente disponibili, unite, e ci
vogliamo un gran bene.
Grazie a tutte: Antonella, Maria, Anna,
Anna, Lia e Francesca, da Benedetta. ◆
Anna, riservata, quasi timida e schiva,
ma ti osserva attenta ed al momento
giusto sa darti i consigli ad oc. Sembra
quasi distaccata ma ciò nasconde una
grande sensibilità!
Ottavio, il classico precisino, forse fra
tutti, quello con un approccio più tecnico. Appena l’ho visto ho subito pensato che era quello da temere di più,
perché il più pignolo, ma, sebbene non
mi sbagliassi anch’egli ha dimostrato
una grande disponibilità ed umanità;
mi ha dato dei consigli utilissimi dei
quali ho fatto tesoro. Inoltre, personalmente, dato che anch’io sono così, ho
apprezzato il suo tecnicismo.
Concetto, che non è un esaminatore, ci
faceva lavorare in attesa del nostro turno. A vederlo non lo si immagina ma
Notiziario 2013
21
22
Notiziario 2013
Quaderno
Tecnico
Notiziario 2013
23
1
Tori si dispone accanto ad Uke
e appoggia la mano destra
completamente rilassata
sull’addome, all’altezza
dell’ombelico
2
Tori porta l’attenzione al respiro
di Uke e, senza opporsi alla sua
respirazione, segue il suo fluire
24
3
Se non percepisco il suo respiro,
invito Uke a portare attenzione alla
mano che si trova sull’addome e ad
eseguire dei respiri più profondi
Notiziario 2013
4
Tori rimane stabile in ascolto fino a
quando non percepisce il respiro di Uke
e il suo addome più rilassato
6
5
Tori si posiziona di fronte a Uke, appoggia
la mano sinistra sotto lo sterno e la mano
destra sopra la zona pubica
Le mani sono in ascolto, appena appoggiate,
bisogna percepire il respiro e verificare dove
esso arriva, se alla mano sinistra o destra
“Immaginiamo il nostro addome come un
grande contenitore, un serbatoio”
Notiziario 2013
25
7
Invitiamo Uke a eseguire
dei respiri profondi
8
Tori preme l’addome con la parte tenar
e ipotenar sull’addome
“Facciamo pulizia del nostro serbatoio”
9
26
E trascina l’addome a sè con le dita fin
quando sente che esso è più morbido
“Mescoliamo le acque del nostro serbato-
Notiziario 2013
10
Avvolge l’ombelico con le mani
12
11
Preme con la mano destra
verso l’ombelico
12
a
Preme con la mano sinistra
verso l’ombelico
Notiziario 2013
27
12
b
Riappoggia le mani parallele sull’addome
e ascolta se il respiro è più fluido
e presente su ambo i palmi
12
c
E si continua alternando il movimento
destra-sinistra fin quanto l’addome
è più elastico
13
a
13
Se percepisco che una delle
due zone è ancora tesa
contratta, appoggio la mano
destra sulla zona Jitsu, e la
mano sinistra sulla testa
14
28
Rimane stabile in una pressione leggera
su entrambe le zone, fin quanto la zona Jitsu
sull’addome non si ammorbidisce
Notiziario 2013
15
Se ciò non accadesse, invita Uke a portare
attenzione alla mano appoggiata sulla testa
e a respirare profondamente
16
a
16
Si potrà utilizzare anche la
zona occipitale se il
cambiamento non è avvenuto
17
Se ciò non accadesse, invita Uke a portare
attenzione alla mano appoggiata sotto la
nuca e a respirare profondamente
17
a
Notiziario 2013
29
APERTURA
DEI
RUBINETTI
SULLE
BRACCIA
18
19
Dopo aver sbloccato il pollice (primo rubinetto), passiamo al secondo dito (secondo rubinetto), Tori afferra con il pollice e l’indice
l’indice di Uke, e lo tira dolcemente, inoltre
lo ruota in senso orario e antiorario, verificando quale dei due sensi permette all’addome di Uke di rilassarsi
30
In situazioni croniche, storiche, il cambiamento non è mai
immediato, anzi Uke (per non
perdere il controllo della situazione) si protegge chiudendosi,
allora lavoriamo le estremità
delle sue mani, le dita
“Immaginiamo che le dita sono
dei rubinetti”
Tori afferra con il pollice e l’indice il pollice di
Uke, “immaginando che sia un rubinetto”, e lo
tira dolcemente, inoltre lo ruota in senso orario
e antiorario, verificando quale dei due sensi
permette all’addome di Uke di rilassarsi. Afferra il dito con l’indice e il medio alla maniera di
pinza e tira il dito più energicamente
20
Notiziario 2013
21
Lo ruota in senso orario
e antiorario, verificando
quale dei due sensi permette
all’addome di Uke
di rilassarsi
22
Afferra il dito con l’indice e il
medio alla maniera di pinza e tira il
dito più energicamente
23
Di seguito continua trattare nello stesso
modo le altre dita (terzo, quarto e quinto
rubinetto). Il trattamento va ripetuto anche
sul lato sinistro di Uke
Notiziario 2013
31
APERTURA
DEI
RUBINETTI
SUI
PIEDI
24
Se la zona sopra l’osso
pubico è contratta, tesa o
nodosa (Jitsu), apre i rubinetti
sugli arti inferiori. Tori afferra
con il pollice e l’indice
l’indice di Uke, e lo tira
dolcemente
(visualizzo le dita dei piedi
come rubinetti)
Ruota in senso orario e antiorario
verificando quale dei due sensi permette
all’addome di Uke di rilassarsi
25
26
32
Afferra il dito con l’indice e il medio
alla maniera di pinza e tiro il dito
più energicamente
Notiziario 2013
27
Ruota in senso orario e antiorario
verificando quale dei due sensi
permette all’addome di Uke
di rilassarsi
Tori afferra con il pollice e l’indice
il secondo dito del piede e lo tira
dolcemente
28
29
Afferra il dito con l’indice e il medio alla maniera
di pinza e tira il dito più energicamente. Di seguito
continuo a trattare nello stesso modo le altre dita
(terzo, quarto e quinto rubinetto). Il trattamento
va ripetuto anche sul lato sinistro di Uke
Notiziario 2013
30
33
31
a
31
Alla fine del trattamento riappoggiare
le mani sull’addome e verificare se è
più morbido e se il respiro è più fluido
(l’immagine è di un serbatoio pulito e
pronto all’uso)
32
Tori si dispone accanto ad Uke
e appoggia la mano destra
completamente rilassata sull’addome,
all’altezza dell’ombelico
34
Notiziario 2013
Notiziario 2013
35
SEDI LOCALI
93100 CALTANISSETTA
96011 AUGUSTA
A.S.D. e Culturale
via S. Candura, 59 - cell. 3389816023
A.S.D. e Culturale
c.da Vignali, via delle Zagare, 3 - cell. 3921576081
[email protected]
[email protected]
70029 SANTERAMO IN COLLE (BA)
91100 TRAPANI
A.S.D. e Culturale
via G. Donizetti, 13 - cell. 3338501437
A.S.D. e Culturale
via del Legno, 124 - cell. 3408889277 - 3298615364
[email protected]
[email protected]
CENTRI AFFILIATI
97015 MODICA (RG)
Associazione Dilettantistica
95122 CATANIA
Associazione Sportiva Dilettantistica
“SHIJUN PUKAN KARATE”
Via Sorda Scicli, 7
tel. 0932.904063 cell. 338 3957432
“HENKA DO”
via Riccardo Felici, 12 - Cell. 347 7142265
[email protected]
95014 GIARRE (CT)
Associazione “PRANAVA”
V.le Don Minzoni, 6 - cell. 346 3617502
www.pranava.it - [email protected]
91104 CASTELLAMARE DEL GOLFO (TP)
A.S.D. CENTRO ARTI MARZIALI “LA FENICE”
via Segesta 219 - cell. 334 1046699 - 333 7290248
[email protected]
91025 MARSALA
Associazione Culturale Sportiva
“SOLE - LUNA”
via dell’Olivastro, 490 - cell. 338 4312884
96011 AUGUSTA (SR)
CENTRO TRATTAMENTI SHIATSU “KANDOO”
via Epicarmo, 325/A - cell. 339 8485064
[email protected]
95100 CATANIA
Associazione Sportiva Dilettantistica onlus
“METAMORFOSI COSCIENTE”
via Genova, 2/b - Cell. 328 3768139
[email protected]
96100 SIRACUSA
Associazione “MYAMO”
via Carso, 47 - Tel. 0931 1852427 - Cell. 327 5438822
www.myamo.it
95100 CATANIA
Associazione Sportiva Dilettantistica
“SHIADO” essere in divenire
v.le Regina Margherita, 33
cell. 338 5929066 - 346 0921927
[email protected]
[email protected]
93012 GELA (CL)
Associazione Sportiva Dilettantistica
93021 GELA
CENTRO SHIATSU “IL DAO”
“KI IN DO”
via Tina Pica, 22 - cell. 338 9925624
via Martorana, 10
[email protected]
97100 RAGUSA
Sig.ra “Chiara Clemente”
via del Faggio, 20 - cell. 320 8305461
[email protected]
95042 GRAMMICHELE (CT)
Associazione Sportiva Dilettantistica
“UN SEME D’ORIENTE”
via Aristotele, 14 - cell. 339 4916004
98071 CAPO D’ORLANDO (ME)
Centro “FIOR DI LOTO”
www.kiindo.it - [email protected]
80065 SANT’AGNELLO (NA)
Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale
“DAO Natura e Benessere”
via Marion Crawford, 91 - cell. 328 3041542
95037 SAN GIOVANNI LA PUNTA (CT)
Associazione Sportiva Dilettantistica
“LA PORTA DELLO SHEN”
via Duca D’Aosta, 166/A
Tel. 095 7512313 - cell. 340 8973256
[email protected] - [email protected]
www.laportadelloshen.it
via Piave, 56 - cell. 335 6511524
Notiziario 2013
37
Marsala
CORSO DI 1° ANNO
RELAZIONE FINALE
DEL CORSO
di Maria Luisa Reina
S
i è concluso il mio
primo percorso di
Shiatsu che mi ha visto
essere per la prima volta
insegnante. Il gruppo di
persone che hanno terminato il corso sono state
deliziose e sono state fonte di grande crescita e di
profonda amicizia reciproca.
Ho iniziato il percorso di I° livello a
settembre 2011 con la sicurezza, essendo veterana dell’insegnamento e
conoscendo la mia dedizione nel trasmettere non soltanto le conoscenze
quanto e soprattutto le esperienze
profonde della mia anima in cammino, di essere all’altezza della situazione ma ben presto mi sono accorta che
l’insegnante spesso e volentieri lasciava il posto alla mamma che conduce
per mano i suoi piccoli a compiere i
primi passi nel cammino della vita.
Quante emozioni per una mamma alla
sua prima esperienza!
In questa impresa così importante,
non solo per la mia vita ma anche per
quella delle persone che si sono affidate a me per apprendere una disciplina
molto delicata, ho avuto un supporto
fondamentale e insostituibile: Cettina,
presente e attenta, sorridente e premurosa mi è stata vicina e mi ha aiutato a
portare avanti l’obiettivo, secondo me,
più importante dello Shiatsu: prendere per mano uno per uno i componenti
del gruppo e iniziare un percorso di
introspezione e conoscenza di sè per
raggiungere una profonda relazione
con l’altro. La sua presenza è rimasta preziosa e indispensabile anche
nell’ultimo incontro quando per lei sarebbe stato meglio starsene a casa perché affetta da una grave forma di bron-
chite asmatica, eppure, sempre ligia
al dovere e desiderosa di condividere
con il gruppo l’ultimo, importante incontro, da Capo d’Orlando è arrivata
a Marsala con il respiro affannoso che
non le permetteva neanche di parlare:
c’è voluta la consulenza del nostro medico Vincenzo, frequentante il corso,
per riprendersi un po’ e portare avanti
il suo compito indispensabile.
Sei mesi sono passati così velocemente
da non accorgercene e,
se da una parte i corsisti attendevano con ansia l’ultimo incontro,
dall’altra avrebbero
voluto continuare ancora: così piacevole ed
armonioso è stato stare insieme e così forte
è stata l’attrattiva del
posto “VILLA DINA”
adibito a Dojo. Gli incontri periodici e, a
volte, molto ravvicinati hanno fatto nascere una profonda amicizia reciproca
e la conclusione di questo percorso è
stato carico di emozioni e commozioni
con tanto bisogno di rivederci ancora
settimanalmente per condividere espe-
1° PERCORSO PROFESSIONALE
Il percorso prevede settantadue ore di lezione guidata, e cinquanta ore di pratica certificata
attraverso il volontariato o i trattamenti con scheda.
L’obiettivo è di introdurre l’allievo nel mondo dello shiatsu, stimolandone l’apprendimento
tramite un insegnamento tradizionale fondato su tecniche semplici e al contempo veramente efficaci.
Il percorso è articolato in modo da permettere:
La ricerca da parte dell’allievo della propria armonia posturale, respiratoria, mentale……
La conoscenza e l’apprendimento delle tecniche di contatto e pressione sulla quale lo shiatsu basa la sua rinomata efficacia.
Alla fine del percorso l’allievo avrà imparato a eseguire due forme complete di trattamento
(kata in giapponese) una che utilizza il palmo chiamato, “Hoko no Kata”, l’altra che utilizza
sia i palmi sia i pollici “Tai ju no kata”.
Le ulteriori cinquanta ore di tirocinio sono il momento in cui l’allievo consolida il suo apprendimento, ripetendo autonomamente quello che ha imparato durante il corso.
38
Notiziario 2013
rienze e momenti gioiosi e significativi
come quelli appena trascorsi.
Tante cose ci sarebbero da dire ma troppo lungo sarebbe l’elenco dei momenti
piacevoli e, nello stesso tempo, ricchi
di esperienze evolutive, un rammarico
solo per Tommaso che, per motivi familiari, non ha potuto finire il corso e
per Gabriella che non è potuta essere
presente negli ultimi incontri per motivi di salute, ma entrambi presenti nei
nostri cuori.
Tutti hanno dato il meglio di sé mettendo in evidenza la loro parte più profonda senza timori e reticenze ed è stato
bello scoprirci in tutta la nostra interezza: io, che avrei dovuto mostrarmi
sempre forte e incrollabile per il delicato compito affidatomi, mi sono lasciata
andare a momenti di profonda e indescrivibile commozione; Cettina nella
sua incrollabile resistenza, proprio alla
fine ha dimostrato tutta la sua debolezza e il suo bisogno di essere coccolata e
accudita; il duo Bice-Vincenzo, sempre
attenti, desiderosi di approfondire le
proprie conoscenze e di dare il meglio
di sé, esprimendo tenerezza, coinvolgimento e profonda concentrazione nei
loro reciproci trattamenti, riuscivano a
trasmettere anche agli altri questo bisogno di conoscenza e scrupolosità nel
mettere in pratica i miei insegnamenti;
Anselmo già infarinato di conoscenze
narla perché, in effetti all’inizio, lei veniva solo per far contento il marito ma
alla fine anche Mattia ha dimostrato
le sue buone qualità e trattava anche
gli altri in maniera così disinvolta che,
a stento, riuscivo a crederci. Che dire
dei momenti di pausa, cosa da non
sottovalutare dato che anche questo
era un momento di grande aggregazione. Marcella, la fisioterapista, in questi
sei mesi di lavoro, ha dimostrato tutta
la sua professionalità e la sua dedizio-
di Antonio che, spronato da Anna la
sua compagna di lavoro, ha iniziato il
corso solo per curiosità e inizialmente lavorava con poca concentrazione
come uno di quei tanti miei ex alunni
con poca voglia di studiare che poi alla
fine degli studi si dimostrano valenti
professionisti? Anna, il terremoto del
gruppo, sempre allegra, sorridente e
coinvolgente sin dal primo momento
ha lavorato come se già conoscesse lo
Shiatsu da chissà quanto tempo. Anto-
ne ad una attività che le è congeniale.
Marilena, la vegana del gruppo, così
come era attenta e scrupolosa nell’alimentazione allo stesso modo lo era
nel trattare e nel mettere a buon frutto gli insegnamenti appresi. Giuseppe,
silenzioso, attento e bene inserito nel
gruppo ha partecipato con grande dedizione e scrupolosità anche quando
il suo lavoro gli lasciava poco tempo a
disposizione, infatti, pur venendo da
Mazara era il primo a presentarsi sempre puntuale con qualche prelibatezza
preparata dalla sua mamma. Se ho portato a termine con buon profitto questo primo percorso lo devo a tutto il
gruppo che è stato così compatto, così
coeso e armonioso che è stato veramente un piacere insegnare i due kata
del primo livello.
A tutti va il mio grazie più sentito e l’auspicio di continuare allo
stesso modo gli altri due percorsi.
di Bice Angileri
Shiatsu e con un gran desiderio di sapere, ha voluto coinvolgere la moglie
Mattia cercando di correggerla e sproNotiziario 2013
nio assieme ad Anna, con la collaborazione di tutti gli altri, sono riusciti
a rendere anche mio marito partecipe
Il corso di shiatsu, primo livello, tenutosi a Marsala dal settembre 2011
a febbraio 2012 è stato interessante e
piacevole.
La conduttrice l’insegnante Maria Luisa Reina, è molto calorosa e preparata, capace di accogliere con ridente
pazienza e generosità tutte le nostre
titubanze.
39
Il suo metodo d’insegnamento, graduato e basato su ripetizioni e rinforzi,
è stato particolarmente efficace perché
mente malato.
3. Ho affinato la capacità di ascolto
dell’altro e di me.
ha consentito a noi allievi di provare e
riprovare, forti del suo incoraggiante
apprezzamento, fino ad imparare le sequenze dei kata senza quasi accorgercene.
Il gruppo, formato da Vincenzo, Marcella, Anna, Antonio, Marilena, Giuseppe, Anselmo, Mattia, Tommaso,
Gabriella e Bice (la sottoscritta), si è
amalgamato con naturalezza e simpatia spontanea vivendo ore di benessere
psicofisico profondo e di condivisione
di trattamenti, dialoghi, cibi buoni e
sane risate. Il gruppo, inoltre, ha avuto
modo di esercitarsi con uke-ospiti che
hanno consentito di ampliare la conoscenza di corpi diversi in ambiente
protetto.
L’assistente Cettina Imbroscì è semplicemente deliziosa col suo sorriso accogliente, la sua apertura umana e le sue
larghe competenze.
“Villa Dina” – la casa di campagna dove
Maria Luisa svolge i suoi corsi – ha
un’atmosfera rilassante e calda come
un abbraccio affettuoso e frequentarla,
per me, è un ritorno a casa, nella mia
intimità silenziosa.
Che cosa ho imparato da questa esperienza?
1. Ho imparato delle tecniche di benessere che posso applicare nel mio lavoro
(sono un’insegnante di sostegno) o nel
tempo libero fra persone amiche.
2. Ho avuto il sostegno di un gruppo
coeso ed empatico che mi ha dato la
forza di sostenere il mio alunno grave-
4. Ho sperimentato il contatto con corpi diversi acquisendo la consapevolezza del simile nelle diversità.
5. Ho compreso che la cura dell’altro
mi piace, perché curo me stessa e soddisfo il mio bisogno di accudimento e
di affetto.
6. Darsi, donando benessere, ha convalidato la consapevolezza che “Dare è
Ricevere”.
7. A differenza di altri contesti dove
ci si protegge dietro maschere, qui mi
sento me stessa, “integra”, e ciò fortifica il mio proprio Sè.
Questa esperienza mi ha vivificato e
40
non riesco a individuare punti negativi, se non qualche momento di caos,
alla conclusione di qualche lezione,
quando qualcuno si è distratto allegramente, disturbando la concentrazione
di chi stava ancora lavorando.
Alla fine, stimolati da una sana tensione, si è giunti agli esami, che si sono
svolti sabato 11 e domenica 12 febbraio. In un clima giocoso e serio nello
stesso tempo Maria Luisa e Cettina ci
hanno esaminato con scrupolosa attenzione, somministrando un questionario, osservandoci dall’esterno mentre operavamo fra di noi e provando
su loro stesse i nostri trattamenti. Tra
l’uno e l’altro ci hanno proposto attività fisiche e giochi psicologici divertenti e ancora una volta ci siamo sorpresi
della creativa e profonda conoscenza
della nostra straordinaria insegnante.
Concludere questo percorso è una
conquista, aperta a ulteriori approfondimenti, e una triste perdita perché
tutto questo mi manca già. Grazie a
tutti di cuore.
di Marcella Favata
Io sono Marcella, insegnante di Ed. Fisica che, per circa 10 anni ha lavorato
presso un centro riabilitativo a Marsala. Ho sempre avuto un buon rapporto
con i miei pazienti, ma nel tempo mi
sono accorta che ciò che stavo facendo
ed il modo in cui lo facevo peccava di
qualcosa.
La mia continua ricerca di qualcosa di
più profondo del semplice “fai la terapia”, mi ha fatto avvicinare all’associa-
zione Sole e Luna e alla conoscenza
di una persona, che per me risulterà,
speciale ovvero Maria Luisa Reina.
Grazie a lei, alle sue parole e alla sua
energia, ho capito quale strada potevo
Notiziario 2013
intraprendere per riuscire a migliorarmi e trasmettere agli altri qualcosa di
positivo.
Ho frequentato il corso amatoriale di Shiatsu, che mi ha confermato
quell’energia positiva che avevo percepito in Maria Luisa, sono rimasta incuriosita ed affascinata ed ho fortemente voluto ricominciare con un nuovo
percorso e frequentare così il corso di
primo livello.
In questi sei mesi di corso, intensi e
molto proficui, mi sono resa conto che
quello che mi mancava e che la società
di oggi ha eliminato è la serenità, che
viene fuori dalla calma e dalla concentrazione di una mente sgombra da
tutto, una serenità che si trasforma in
energia da trasmettere agli altri attraverso il contatto delle mani, una serenità che mi permette di migliorare il
mio lavoro, aumentando gli effetti positivi non solo al paziente ma anche a
me stessa.
Durante le lezioni ho imparato un altro
aspetto importante fin’ora trascurato,
l’uomo visto nella sua totalità: corpo,
mente, spirito. Ho percepito quanto
sia importante il contatto con la persona che si va a trattare, l’entrare in relazione con lo spirito, attraverso il primo
tra i nostri sensi che ci ha fatto scoprire
il mondo sin dalla nascita, il tatto.
Una vera e propria crescita personale e
di gruppo, persone diverse, per carattere ed esperienze, messe in relazione
e accomunate da una disciplina che va
oltre le apparenze.
Per tutto questo devo ringraziare Maria Luisa e Cettina, le nostre insegnanti, che sono state un vero punto di riferimento, per la loro forza ed energia,
per la loro disponibilità e per la loro
positività.
Un grazie speciale a Maria Luisa, che
mi ha dato la possibilità di conoscere
questo mondo, per il suo essere stata
vicina anche in un momento per me
molto difficile, una persona pratica e
sensibile, un’insegnante che avrei voluto incontrare molto tempo fa.
di Marilena Pipitone
Mi sono avvicinata al mondo dello
shiatsu frequentando il corso amatoriale, ma l’amore per le discipline alterNotiziario 2013
native che apportano benessere psicofisico all’individuo era già vivo in me
da prima, una passione che mi parlava
da sola e che finalmente “ho dovuto”
ascoltare.
Shiatsu non è solo trattamento fisico
ma è anche ascolto emozionale; visto
vere la dolcezza di questa donna e la
sua apertura mentale. In lei ho apprezzato molto la sua spiritualità, ma ciò
che non dimenticherò facilmente sarà
il suo sorriso: le persone particolari
non ti insegnano solo la tecnica, ma
riescono a lasciarti un pezzettino del
che è viva in me una certa predisposizione di apertura al prossimo, oltre che
a me stessa, è nata la mia avventura al
corso di primo livello shiatsu.
In questo corso ho imparato una virtù
importante: la calma.
Calma è ascolto, è pausa, dove tutto
scorre incessante.
Grazie all’ascolto di Uke, ho imparato
ad ascoltare anche me stessa e a sentirmi tutt’uno con Uke
Contemporaneamente alla distensione
del corpo di Uke, ho imparato a liberare la mia mente e a riprendere il contatto con me stessa, ascoltando l’energia
che torna libera a fluire.
Durante il corso ho avuto modo di conoscere persone meravigliose, quali i
miei colleghi e allievi, con molte qualità in comune, una fra tanti, l’amore
verso il benessere in generale.
Una particolare attenzione va alla maestra Maria Luisa, che oltre ad aver mostrato molta attenzione nell’esporre
per bene i vari kata, si è mostrata nello
stesso tempo comprensiva, in quanto
io a volte avevo difficoltà nel conciliare
famiglia e esercitazioni.
Riguardo all’assistente Cettina, mi si
apre il cuore. Non ho parole a descri-
loro cuore.
Riguardo all’ambiente, abbiamo sempre lavorato in un luogo molto spazioso, luminoso e comodo, con particolare attenzione anche alla musica, anello
portante fondamentale di ogni disciplina olistica.
Durante il corso abbiamo trattato anche delle persone esterne, molte delle
quali non conoscevano lo shiatsu. Con
una persona in particolare ho avuto
qualche difficoltà, in quanto era una
persona molto dolorante a causa di diverse problematiche, proprio per questo sono stata molto delicata, ma con
gli altri non ho avuto difficoltà e ho
ricevuto degli elogi. Tutti erano entusiasti ma soprattutto rilassati.
Essendo oramai arrivata alla fine di
questa prima esperienza, non posso
fare altro che ringraziare tutti quelli
che ho incontrato in questo cammino, ognuno apportando la sua propria
particolarità, ma il grazie più grande
va alla mia vita, la mia più grande maestra, che mi ha dato modo di poter intraprendere e percorrere questo cammino affascinante dello Shiatsu. ◆
41
ERBORISTERIA
di Carmela Patania
L’
Erboristeria negli ultimi
anni ha subito, dal punto di vista professionale, una
crescente involuzione che ha
portato nel tempo alla nascita
di luoghi basati più sull’aspetto della cosmesi naturale che
sul concetto fondamentale di
Ars curandi erboristica.
Quando ho aperto la mia Erboristeria, la
prima cosa che ho fatto è stata la collocazione di due elementi fondamentali che
avrebbero permesso di prendermi cura
delle persone non solo da un punto di vista fisico ma soprattutto umano: da un lato
la collocazione della parete più adatta per
le piante officinali e dell’altro la sedia per
chi avesse avuto il piacere di rilassarsi o essere ascoltato.
Tutto ciò nasce dal principio che noi siamo, così come le piante, le pietre e gli altri
esseri viventi frutto della stessa Terra e degli stessi elementi chimici che in base alle
diverse condizioni ambientali (pressione,
temperatura ecc.) hanno dato origine ad
aggregati molecolari differenti, ma tutti influenzati dalle stesse forze intermolecolari
che governano l’acqua, elemento essenziale e comune nella biochimica degli esseri
viventi. Quindi per me è stato fondamentale studiare e tener conto delle analogie e
dei parallelismi che esistono tra organismi
vegetali e organismi animali. “L’opinione di
Ippocrate riguardo agli elementi è esatta, ve
ne sono quattro: acqua, fuoco, terra, aria. La
42
prova dell’esattezza di questa concezione è
che dopo la morte, il corpo ritorna immancabilmente a loro. In Più, se fosse costituito da
un solo elemento, non riusciremmo a vedere
essere vivente colpito da malattia “(1)
Ma i libri sui quali studiavo non rispecchiavano nè il mio modo di osservare la Natura nè il modo in cui avrei voluto svolgere la
professione dell’Erborista; quindi tre anni
fa attraverso la lettura di alcuni articoli del
Dott. Luigi Giannelli che riportavano alla
luce: le Dottrine mediche risalenti alla
Scuola di Kos/Ippocratica, la medicina
egizia e mesopotamica, le traduzioni di
Testi Antichi e i relativi rimedi (polveri,
decotti, infusi, Elettuari, unguenti ecc.)
formulati con piante officinali usate nella
tradizione mediterranea, ne rimasi affascinata ed entrai piano piano nello studio
della Medicina Tradizionale Mediterranea
basata sulla Dottrina Umorale di origine
tro Umori), rivestono un ruolo fondamentale nel modo di ammalarsi poichè il concetto di malattia si lega ad uno squilibrio
da eccesso di caldo, di freddo, di umido, di
secco. Quindi una volta che la malattia si
è manifestata è fondamentale riconoscerla
attraverso lo studio dei caratteri fisiogno-
ALLA RISCOPERTA DELL’ANTICA TRADIZIONE ERBORISTICA
DEL MEDITERRANEO
Ippocratica e Galenica i cui padri fondatori sono Ippocrate, Galeno e Avicenna.
Secondo la visione Antica l’organismo
umano, come ogni altra cosa nella natura, ha origine dall’unione dei 4 elementi
essenziali (Fuoco, Terra, Acqua, Aria). In
relazione ad essi la
presenza concomitante dei Quattro
Umori (Flemma,
Sangue, Bile, Melanconia) regola sia
l’energia dell’universo che quella del
corpo, e di conseguenza anche ogni
manifestazione
fisiologica e patologica.
Il temperamento
(la costituzione)
può essere caldo,
freddo, secco o umido e si ritrova negli
elementi (Fuoco, Terra, Aria, Acqua) nelle stagioni, nei regni (animale, vegetale e
minerale) e nei luoghi mentre l’ esistenza
dei Quattro Umori circolanti all’interno
dell’organismo (ogni organo è sede di un
certo tipo di trasformazione, attraverso la
quale si giunge alla produzione dei Quat-
mici e ricercare nei rimedi gli stessi elementi essenziali ma opposti. Una malattia
causata da fattori di temperamente freddo, dovrà essere curata con medicamenti
caldi. Da quì nasce la visione antica della
segnatura fondata sul principio dell’analogia tra organo e morfologia della pianta,
strumento fondamentale per saper individuare l’attività funzionale delle piante officinali e del loro fitocomplesso in relazione
al sintomo da poter curare.
Ma ritorniamo ad oggi e senza dubbio
questa concezione è da ritenersi superata,
non coerente con le attuali conoscenze
sulla sostanza vivente anche se ad esempio
Il “Poema della Medicina” di Avicenna è
stato, sino a qualche secolo fa, libro di testo nelle università europee!
Riscoprire le conoscenze della Medicina
Tradizionale Mediterranea, la Fisiognomica, come raffinata arte diagnostica che
si trova descritta in tavolette Babilonesi e
l’uso delle erbe sulla base di principi (razional) diversi da quelli moderni è stato
un punto cruciale nella mia vita professionale che ha caratterizzato la figura professionale dell’Erborista .
Grazie alla collaborazione con Giuseppe
Montemagno nel 2012 è nata l’iniziativa
di portare nelle varie sedi dell’associazioNotiziario 2013
ne “Il Dojo” i corsi: “Spezie nella cultura
culinaria e sociale del Mediterraneo” e
“Fondamenti della Medicina Tradizionale Mediterranea: un approccio alla
conoscenza medica tradizionale mediterranea” all’interno di un programma
volto alla prevenzione e al mantenimento
dello stato di benessere e di salute del nostro corpo.
Se ci concentriamo solo nella definizione
di spezia (parte di
pianta fortemente
aromatica, per la
sua alta percentuale in oli essenziali proveniente
da paesi tropicali) pensiamo che
tutte provengano
da paesi lontani
e invece molte di
esse provengono
dal bacino del Mediterraneo ad es.
Anice, Carvi, Cumino, Coriandolo (si ritrova testimonianza nel Papiro di
Ebers), infatti il termine spezie deriva dal
latino spècies che significa frutto della terra
e che nel Medioevo veniva utilizzato per
le droghe speciali miscelate con cura dagli
speziali per formulare preziosi Elettuari
(polveri di piante e altre sostanze, ridotte in pasta dura, per mezzo di vari liquidi
come acqua, miele, aceto di vino ecc. ).
Oggi l’utilizzo in maniera appropriato del-
le spezie, ingredienti preziosi e impregnati
di storia e mistero che avvolgono le nostre
pietanze di sapori a noi lontani, sta ritornando di moda e certe volte ciò che viene
venduto è di scarsa (o nulla) efficacia!
Quindi i corsi proposti sono basati non
solo sulla divulgazione e l’utilizzo del corretto uso delle piante officinali ma anche
la loro buona conservazione e la loro originalità.
L’applicazione dei concetti teorici della
Dottrina Umorale in maniera adeguata
sono possibili oggigiorno pur conoscendo
ancora troppo poco per essere comparato con le conoscenze di oggi, anche se le
conoscenze di oggi sono sovrapponibili
a quelle antiche! Questo è ciò che mi ha
spinto a studiare, e ad approfondire quello
che c’era prima con gli scopi e gli obiettivi
moderni. I cinesi e gli ayurvedici hanno
protetto le loro conoscenze tradizionali,
noi no. ◆
Bibliografia
Il poema della Medicina, Avicenna (9801036 d.C.) Ed. Brancato 1991
di Marinella Saraceno
Via Epicarmo, 325/A - 96011 AUGUSTA (SR)
Cell. 339 8485064 - e-mail: [email protected]
Notiziario 2013
43
10 Novembre 2012
SERATA ALL’INSEGNA DEL BENESSERE
...RILASSATI, RIPOSATI
MA SOPRATTUTTO FELICI
di Conci Rizzo
M
anifestazione nel
Comune di Frazzanò a cura dell’A.S.D.
“IL DOJO” sede locale di Caltanissetta e in
collaborazione con il
Centro Estetico “FIOR
DI LOTO” di Cettina
Imbroscì.
Noi corsisti abbiamo
partecipato ad una manifestazione
gratuita
e a scopo divulgativo
avente il seguente tema
“IL TRATTAMENTO
SHIATSU”.
Tale manifestazione,
tenuta nella splendida
cornice del Monastero
di Fragalà, si snodava su
due aspetti:
1. Una conferenza sullo
Shiatsu e sui suoi benefici, tenuta dall’insegnante Andaloro Ottavio;
2. Trattamenti rivolti al pubblico.
Appena ultimata la conferenza, abbiamo iniziato ad operare sulle persone, che si accingevano alla nostra
postazione. Sei ore di trattamenti
continui… e che soddisfazione vedere le persone fare a gara per ricevere il trattamento!! …e che gioia
guardarle, alla fine del trattamento,
rilassate, sorridenti e oserei dire
“trasformate”.
Ma con grande stupore ci siamo accorti che, dopo sei ore di trattamenti, io e le mie colleghe, eravamo rilassati, riposati ma soprattutto felici.
Il nostro ringraziamento lo inviamo
al nostro super istruttore Ottavio. ◆
44
Notiziario 2013
Sede locale
Il Dojo Trapani
Associazione Sportiva
Dilettantistica e Culturale
via del Legno n° 124,
91100 Trapani
cell. 3408889277 - 3298615364
[email protected]
SEMINARIO
“Trattamento d’armonia”
20-21 Aprile 2013 - 18-19 Maggio 2013
Presso sede locale Il Dojo Trapani
Ciascuno di noi” “produce delle tensioni che, causate da
svariati fattori sia mentali (il peso delle responsabilità da
cui siamo schiacciati, un’eccessiva tendenza a pensare
troppo) che fisiche (posture scorrette), si riversano sul
nostro corpo consolidandosi nel tempo fino a divenire
vere e proprie contratture, problemi fisici che impediscono o comunque rendono più rigidi e meno fluidi i nostri
movimenti.
È proprio questo lo scopo che, attraverso il lavoro del
seminario, c’è proposti di raggiungere: restituire fluidità
a tutto il corpo attraverso lo sblocco dei punti di accesso dell’energia secondo la medicina tradizionale cinese.
In particolare l’attenzione del seminario è stata puntata
sullo sblocco delle grandi articolazioni cioè le anche, il
bacino, le scapole, la clavicola e la cervicale.”
Notiziario 2013
45
BLUSERENA
di Angela Gargiulo
Tutto arriva a chi sa aspettare…
La vita un puzzle… di tanto
in tanto aggiungiamo un altro pezzetto… che senz’altro ci darà la possibilità di proseguire nella composizione
di questa straordinaria avventura chiamata vita.
Parte quindi l’esperienza per i Villaggi
ad ognuno di noi messaggeri IL DOJO
vieni affidata una destinazione, e per
quanto ci si senta pronti… non lo si è
mai, fino a quando un’esperienza non
la si vive sulla pelle e sulla pelle e nel
cuore se ne avvertono le difficoltà, le
amarezze… le gioie e le emozioni dei
successi… Si preparano i bagagli…
l’essenziale… ma dentro anche aspettative, ansie, gran forza ed entusiasmo
nel riuscire in quest’esperienza nel miglior modo possibile e soprattutto mettere a frutto la fiducia che IL DOJO ha
riposto in noi.
Miei compagni di viaggio Giuseppe
Terranova e Michele D’elia, il nostro
46
responsabile Giuseppe Lo Turco, sempre dietro l’angolo in caso di necessità
e di grande aiuto l’incoraggiamento da
parte di tutti gli altri componenti della
grande squadra .
Noi del Green Village siamo arrivati prima dell’apertura del villaggio…
si… proprio come quando si va ad
uno spettacolo teatrale in anticipo, si
cerca di sbirciare dietro le quinte, tutto
è in fermento… organizzare le ultime
cose… il particolare… gli accorgimenti finali, si respira un po’ d’ansia affinché tutto poi sia perfetto… qualche
giorno ancora quindi e poi si procederà all’apertura del sipario…
In questo contesto per noi nuovi protagonisti incominciano i primi timidi saluti e anche un po’ frettolosi…mentre
tutto comincia a prender forma… La
magia sta per iniziare, questa grande
organizzazione è ormai pronta ad accogliere gli ospiti che vogliono godersi
la meritata vacanza… talvolta anche
frutto di innumerevoli sacrifici.
Con cura ed amore perché crediamo
molto nella nostra disciplina ed in ciò
che facciamo, abbiamo sistemato le ultime cose per rendere il nostro gazebo
quanto più confortevole e accogliente
possibile… abbiamo indossato le nostre divise e quindi anche noi pronti
per curare l’aspetto salutare della vacanza e renderla quanto più rilassante
possibile, all’insegna del benessere fisico ma soprattutto interiore.
“Che meraviglia… da quanto tempo i
miei occhi non si deliziavano a tale vista… libellule di svariati e fluorescenti colori… farfalle… una gialla, una
bianca… bellissimo segno… continua
il cammino di crescita personale… e
scopro ancora di avere dei limiti, ma
girandomi indietro e nonostante tutto
osservo di aver fatto passi da gigante.
Obiettivi prefissi nel tempo, cominciano a prendere forma, la mia caparbietà,
la mia tenacia… e capire che tutto poi
doveva essere così… al momento giusto... noi siamo artefici del nostro destino…poi la vita pensa al resto…”
La tipologia di vacanza del villaggio
turistico veramente ti fa uscire dalla
quotidianità, la mente si abbandona e
il cuore rincorre gioia ed entusiasmo
che puoi cogliere in qualsiasi angolo…
l’anima si rinfranca, ci si immerge in
questa grande anima di divertimento
e spensieratezza e si ci lascia andare a
chi è disposto a prendersi cura del tuo
benessere…ed poi ognuno prende ciò
di cui ha più bisogno.
Mentre scrivo cerco di ripercorrere il
vissuto, sicuramente tralascerò qualche particolare… ma non dimenticherò mai di menzionare il dono bellissimo di alcune persone, che con la
loro testimonianza hanno contribuito
ad infonderci coraggio e non mollare
questo cammino talvolta incomprenNotiziario 2013
sibile a chi non è pronto, ma che è un
validissimo strumento per migliorare
la qualità la vita di ognuno di noi... un
grazie di cuore… hanno preso un po’
di noi ma hanno lasciato anche tanto
di loro.
Comincia quindi la nostra missione
quella di trasmettere il nostro messaggio inerente appunto all’importanza
dello shiatsu ed i suoi benefici.
E stato bello notare come la richiesta
cambiasse, a secondo della tipologia
degli ospiti, e nonostante il nostro
obiettivo principale fosse quello di far
rilassare le persone, ci sono stati sportivi che accorrevano perché vittime di
strappi muscolari, slogature… ma era
appunto interessante scoprire cosa autentica dello shiatsu, che dietro a quel
dolore causato da un episodio… di
quel momento e proprio in quel preciso punto… il corpo comunque volesse comunicare una difficoltà legata ad
una condizione di vita che la persona
si trovava a vivere nella sua realtà.
Persone un po’ più mature invece
chiedevano suggerimenti per alleviare
dolori fisici e delle deliziose e tenere
neomamme con il pancione invece volevano essere un po’ sollevate dall’infiammazione del nervo sciatico…
qualcun altro chiedeva aiuto perché
bloccato alla schiena mentre era intento e correre di qua e di là, fitness, ballo,
acquagym… pilates, spinning e chi più
ne ha più ne metta…
E’ stato divertente invece quando ci avvicinavamo e taluni esclamavano “IO
STO BENE NON SERVE... GRAZIE”
e chi aveva paura temendo che ci saltassimo addosso… ahhahhhahah…,
grande soddisfazione invece per chi
già amante dello SHIATSU si avvicinava già consapevole di ciò che avremmo fatto.
Notiziario 2013
Tantissimi, per curiosità, ma restavano poi ad occhi aperti come incantati
alle nostre spiegazioni… chi invece
annuiva ma forse in fondo non gliene
importava più di tanto.
Ricordo un particolare bellissimo
dove io e Giuseppe ci guardavamo attoniti… una coppia di giovani genitori
ed il loro piccolo di mesi, non ricordo
precisamente quanti… ma seduto perfettamente in seiza con schiena diritta,
postura perfetta… ci siamo guardati e
senza parlare… lo stesso pensiero…
cioè di come siamo perfetti quando
siamo piccoli e di come poi la nostra
postura cambi nel tempo… piano piano che cresciamo e ci relazioniamo con
tutto ciò che ci circonda… e quanto ci
trasformi ciò che nel tempo intrappo-
straordinaria che attraverso questa tecnica ed i benefici ad essa connessi veramente abbiamo potuto dare una valida
risposta a ciò che ci veniva richiesto.
Quante storie son venute fuori, l’una
diversa dall’altra ma talvolta di eguale
intensità.
Come ogni cosa bella della vita anche
qui ci sono stati sacrifici… fisici… dovuti al forte caldo, emozionali e caratteriali per studiare sempre nuove e valide
formule di approccio per divulgare una
disciplina ancora molto sconosciuta o
di cui spesso si ha una cattiva informazione e soprattutto osservare i propri
limiti e cercare di superarli… nella
vita tutto è utile si trasforma in esperienza… il sacrificio ma anche tante
soddisfazioni, conferme, confronti…
liamo dentro di noi… incertezze, emozioni, paure…; di tanto in tanto poi ci
seguiva con lo sguardo… osservando
e poi imitandoci nei nostri movimenti… scattammo una foto per fermare
questa emozione gioiosa e profonda…
spero un giorno di riceverla… La cosa
e tutto ciò fa in modo… di aggiungere
quell’altro pezzetto di cui sopra… che
ci permette di procedere.
Una grande giostra e quando inizia a
girare non puoi far altro che salire e seguire il suo fluire, Clowns, palloncini,
spettacoli, musica, luci colorate, zuc47
chero filato, il tutto animato dall’entusiasmo di giovani professionisti e non,
i quali sembravano essere caricati con
duracell… chi di più chi di meno ci
hanno regalato emozioni…
Hanno avvolti tutti in una grande scia
di simpatia ed allegria e vuoi o non
vuoi… quando il giro è finito devi
scendere, te ne dispiace… perché
comunque si sono creati affetti… e
qualche lacrima delicatamente e timidamente scende giù… ma tutto ciò è
servito a nutrire il cuore ed essere più
forti e pronti al ritorno a casa soprattutto quando la realtà che ci attende
non è così poi rosea.
Credo proprio però che con il nostro
intervento, ma grazie soprattutto a
questo progetto nato già da qualche
anno, sicuramente tante più persone
conosceranno qualcosa in più dello
shiatsu… e spero tanto di aver lasciato insieme ai miei compagni di viaggio
un segno… lo shiatsu come punto di
partenza nel volersi bene e cominciare
ad avere consapevolezza del proprio
essere…
Colgo l’occasione per ringraziare tutto lo staff per la fiducia accordataci,
per aver pensato a tutto affinché non
ci fosse mancato nulla e metterci nelle
condizioni di poter star bene, ringrazio
per questa grande opportunità e per
48
l’arricchimento che ci ha dato sia dal
punto di vista umano che professionale.
l’immensità di questo cielo e di questo
mare che mi hanno tenuto compagnia
nei miei momenti di silenzio.
Grazie Peppe, grazie Michele per ciò
che mi avete dato, per la sempre collaborazione e per il sostegno, cerco di
interpretare anche il vostro pensiero e
veramente ci siamo impegnati nei nostri limiti ovviamente, a portare avanti
con dignità il nome della Scuola e portare un messaggio d’amore in ciò che
facciamo…
Porto con me tanto… ma soprattutto
11/06/12 (tratto dal mio diario)
Spettacolo degli spettacoli, impossibile
descriverli, sentirli, se non li vedi con il
cuore… Stasera qua e là resti di castelli
di sabbia… costruiti da bimbi durante
la giornata che volge ormai a termine,
quanti sogni ci saranno custoditi?
Un tramonto fantastico tonalità di
rosa che nutrono l’anima, sul mare una
brezza che lo rende brillantoso, le onde
piccolissime formano tanti riccioli, intanto è arrivata la mia amica cornacchia, indifferente mi passa vicino…
una parte del colore rosa riflette adesso
sul mare rendendolo color indaco.
Sono tentata, immergo i piedi… l’acqua gelida dona loro frescura e li alleggerisce…
Alle mie spalle invece il sole non c’è
più ma la sua luce rende, parte del cielo color giallo/arancio... il mio cuore
è felice… incontro di anime affini che
confermano il mio andare ed il mio
compagno di viaggio anch’esso viandante, straordinario scoprire quante
cose ci accomunano… il lavoro… il
cammino…
Il pensiero di vita e della sua essenza
edin questo tratto di vita che stiamo
percorrendo insieme… ci stiamo met-
Notiziario 2013
preziose.
“I colori del tramonto cambiano ancora, di fronte a me una linea blu delinea l’orizzonte... l’arancio/giallo ha
dato il posto a nuvole rose intenso e
di una forma molto particolare quasi
a sembrare zucchero filato alla fragola… all’improvviso stormi di uccelli
le attraversano è ora di andare… tutto
ciò rende gioiosa l’attesa di un nuovo
giorno”. ◆
O A F FILIA
A
CE
TR
TO
N
tendo l’anima affinché qualcuno possa
cogliere e fare suo questo invito a vivere la vita nel suo aspetto autentico ed
essenziale…
Ancora una volta conferma che i sacrifici danno luce alle cose più vere e
Sede Via T. Pica, 22 Gela (CL)
tel. 338-9925624


Trattamenti Shiatsu;


Corsi triennali per operatori Shiatsu;

Conferenze su alimentazione e
intolleranze alimentari.
Corsi amatoriali per operatori Shiatsu
di 12 ore;
Lezioni di gruppo di DO-IN
(auto shiatsu, ginnastica dolce,
tecniche di respirazione, meditazione
e rilassamento generale)
Notiziario 2013
49
UN ALTRO ANNO
di Angela Gargiulo
U
n altro anno, un altro
percorso di vita, nuove emozioni e sensazioni,
nuovi incontri, nuovi affetti, nuove condivisioni ma,
il rapporto umano che abbiamo costruito ha le fondamenta passate, accoglienza e cura soprattutto per una come me
forestiera che viene da lontano… ma
mai un solo istante mi sono sentita
estranea, bensì come appartenente ad
una famiglia quella del Dojo che non
fa differenza se a Santeramo In Colle
(BA), Augusta, Caltagirone, Trapani,
Grammichele, Sant’Agnello… legati
ed uniti dall’amore e passione per LO
SHIATSU. Poter raggiungere la Scuola
madre a Caltagirone è tutt’altra emozione… lì il cuore del tutto… da lì poi
l’energia fluisce in tutti i suoi meridiani… e le sue pulsazioni le senti nelle
tue vene.
E questa volta la distanza aumenta
ancora e solo un grande obiettivo, il
sentire, il credere molto in ciò che si fa
ti spinge a fare tanti km… con la neve,
il gelo, tempeste, provando tutti i tipi
di mezzi di comunicazione, aereo, bus
treno e nave… e dove qualche volta ho
temuto per la mia incolumità.
Ma son qua viva e vegeta e posso rac-
i primi passi del primo anno, diciamo
che comincio a camminare da sola
cercando di non barcollare… e grazie
alla nostra Unica e Grande Insegnate
Anna che con grande professionalità
ed amore ha saputo farci appropriare… fare nostra, rendendo intrinseca alla nostra persona… una tecnica
dove c’è tanto ancora da imparare…
da perfezionare…ma il secondo anno
veramente ci ha dato la possibilità di
acquisire consapevolezza di ciò che si
va a trattare, a conoscere un po’ di più
il nostro corpo, a migliorarne la nostra
postura, in modo poi da poter meglio
prenderci cura dei nostri UKE che passeranno sul nostro cammino.
amicizia. G R A Z I E !
Oggi che il corso è appena finito e siamo pronti ad affrontare gli esami… beh
posso dire che non credevo fosse stato
possibile creare poi quest’atmosfera e
legame bellissimo di oggi, ci siamo sostenuti, abbiamo riso e abbiamo pianto… abbiamo messo a nudo il nostro
sé interiore… e abbiamo piano piano
tolto i veli della timidezza ed ognuno
di noi ha mostrato anche le spine di
quella rosa che è in ognuno di noi…
e oggi posso veramente affermare di
avere tanti amici in più.
Ma voglio fermare e sottolineare qualcosa di importate che mi è capitato…
durante questo percorso che capitava
L’impatto ovviamente iniziale è sempre
un po’ distaccato… persone che non si
conoscono ma che dovranno affrontare un percorso insieme… ma mi sono
sentita veramente a mio agio perché
ero con Anna che già ormai conoscevo
bene… e poi il sorriso di Giuseppe Lo
in un momento molto delicato della
mia vita, dove ho potuto toccare con
mano i benefici di questa tecnica straordinaria. Un percorso dunque dove
ho ricevuto degli insegnamenti si, ma
dove ho ricevuto con amorevolezza
dei regali essenziali, perché effettivamente ogni volta rientravo a casa con
gioia e gratitudine e con un bagaglio
di conoscenza in più e con l’affetto di
tante persone che come me si mettono in gioco per migliorarsi, migliorare
la propria vita per poi essere mezzo di
favorire il miglioramento della vita altrui…
“Scoprire le proprie ferite che ci segnano e talvolta non ci fanno proseguire leggeri nel cammino della nostra
vita…”
Non è facile raccontare delle cose molto intime e personali, ma voglio farlo
perché sia testimonianza…di verità…
ebbene dietro al mio Continua a pag. 52
NUOVE EMOZIONI
E SENSAZIONI
contarvi con gioia e anche un po’ di
nostalgia e rammarico, perché consapevole di aver lasciato qualche persona
che camminerà semmai su una strada
parallela pur rimanendo con me dentro il mio cuore, per ciò che si è costruito insieme e ciò che si costruisce con il
cuore resterà indelebile nel tempo.
Mi sento un po’ più cresciutella e dopo
50
turco mi ha trasmesso accoglienza e
serenità e le braccia sempre tese di sua
madre…calore…
Un’altra famiglia che ha aperto la porta
della propria casa… rinfrancandomi.
E poi negli ultimi mesi la presenza della Stefania che con amore ci ha coccolati… ci ha preparato dei pranzi squisiti perché sapevano del sentimento di
Notiziario 2013
Selezione operatori shiatsu
per i villaggi estivi
Se sei interessato,
compila il tuo
curriculum vitae
e spediscilo o portalo
alla sede centrale Il Dojo
per essere visionato.
I selezionati
saranno informati
telefonicamente.
Requisiti minimi richiesti:
- Bella presenza
- Attestato di 3° anno
- Capacità espressiva
- Capacità relazionale
- Disponibilità Lavorativa stagionale (maggio-settembre)
Le persone idonee
fruiranno di:
- Corso di formazione
operatori shiatsu
nei villaggi
- Contratto di lavoro
stagionale
- Vitto e alloggio gratuito
- Vestiario operatore
shiatsu gratuito.
Notiziario 2013
51
Segue da pag. 50 sorriso smagliante che
non è assolutamente finto ma di una
persona che con gioia e fiducia affronta
le difficoltà della propria vita, è venuta
fuori una persona che invece ad un
certo punto ha dovuto fare i conti con
il proprio corpo… accettare di ascoltarlo e con l’aiuto dello shiatsu, attraverso le mani, una volta del Maestro
Montemagno ed un’altra volta attraverso la maestra Anna, mi hanno aiutato a liberarmi da cose da troppo tempo
intrappolate dentro… cose mai dette
o urlate… una biglia anche piuttosto
grande di dispiaceri, di sensi di colpa,
che lo shiatsu attraverso loro, ha fatto
scivolare via… contribuendo a lenire
dei dolori atroci fisici… fino a scomparire completamente… stavo malissimo ma ero certo che loro mi avrebbero
aiutata e quindi ero tranquilla… e così
è stato… ma alcune situazioni vanno
vissute per sentirne le sensazioni… capire e prenderne consapevolezza… io
ho provato a descriverle e spero di aver
52
trasmesso a chi legge quantomeno un
input, ma una cosa è certa che tutto ciò
ha rafforzato ancora di più il mio CREDO per lo SHIATSU che rappresenta
oggi uno dei miei motivi di vita sia personale che professionale.
Un altro anno… un altro proposito
raggiunto… ma all’orizzonte già se ne
scorgono altri… e anche ben delineati.
“Esprimi sempre la tua verità, e sii in
pace con te stesso… sempre, molte
paure nascono per far rifiorire il coraggio, e la speranza può rivivere anche
quando sembra perduta, pertanto non
ti attaccare alle sponde, non desiderare, lascia venire invece ciò che viene e
lascia andare ciò che va, tu hai diritto
di essere dove sei, conserva la pace nella tua anima pur nella rumorosa confusione della vita, fai tesoro del seme che
ti è stato donato e fai in modo che esso
affondi le sue radici nel suolo dei valori
durevoli, affinché tu possa innalzarti
verso la vetta del tuo più grande desti-
no vivendo in questo mondo ancora
stupendo e meraviglioso!
Buona Vita e GRAZIE a quanti mi
hanno accompagnata, sostenuta ed
ascoltata… nel mondo dello shiatsu
ma anche nella mia vita privata, a tutti
loro e chi mi leggerà ed io dono un mio
sorriso… che non è tanto per…ma nasce dal mio cuore che è grato alla vita
per ciò che mi ha donato… che non è
poco… e per le splendide persone che
oggi camminano con me grazie, grazie,
grazie !!! ◆
Notiziario 2013
os’è Metamorfosi Cosciente? È la
prima domanda d’obbligo che è
lecito porsi.
E tu che scrivi chi sei?, sarebbe la seconda lecita domanda di chi legge. Comincerò dalla prima.
Metamorfosi Cosciente è un luogo anzitutto, uno spazio accogliente e sereno
dove molti approdano. Ricordo che la
prima volta che vi entrai la prima sensazione immediata fu di serenità, quiete e pulizia. Non intendo certo solo
quella degli ambienti, ma proprio di
una qualità dell’energia che vi si respirava. E non potrebbe essere che così:
ogni luogo trasmette le qualità delle
persone che lo vivono e delle attività
che vi vengono svolte.
Le attività sono tutte improntate
alla ricerca della consapevolezza e
dell’ascolto interiore, come lo Yoga innanzitutto, e le stanze oltre ad ospitare
i soci sono la casa di Angelo Regalbuto
che vi abita, fondatore dell’associazione, insegnante yoga, operatore Shiatsu,
amico e guida di quanti vivono le attività dell’associazione, me compresa.
Non si può dunque parlare di M.C.
senza nominare Angelo che guidan-
to e di crescita.
Lo Yoga è certo l’attività principe
dell’associazione, la prima che vi ho
svolto e che continuo a seguire. Angelo
dirige le lezioni con professionalità ma
anche e soprattutto in risonanza con le
energie della classe che di volta in volta è presente, con quell’ascolto che è la
guida e lo spirito dello Yoga che qui abbiamo l’opportunità di fare. Con modestia ma forse più con saggezza Angelo puntualizza che ogni cosa viene fatta
tramite noi, non da noi, e così le lezioni
e gli altri corsi.
Il Processo Meditativo è un’altra delle
attività che si svolgono in associazione,
giunto ormai al terzo anno. È un momento di esplorazione del Sé un po’
più delicata e attenta per quanti vi partecipano.
Una volta al mese inoltre vi sono: l’incontro con il cinema, dove alla visione
di film sempre coinvolgenti e interessanti (“Farenhait 451” è stato l’ultimo)
segue un momento di condivisione
e ascolto fra i presenti su quanto suscitato dalla proiezione; l’incontro
con la Psicosomatica dove insieme si
esplorano i sintomi del nostro corpo
LA MIA ESPERIENZA
do i vari corsi e accogliendo chiunque
arrivi, offrendo ascolto e consigli a chi
li chieda, determina l’anima e l’energia di questi luoghi così accoglienti e
lievi, gravati spesso solo dall’animo
e dall’emotività di ogni diverso individuo che vi spende del tempo. Ogni
luogo è vivo ma ovunque si vada, dunque anche e soprattutto a M.C., si può
solo incontrare se stessi. E ciò rappresenta una grande opportunità di ascol-
Notiziario 2013
e i messaggi che esso vuole farci ascoltare, ancora una volta condividendo e
ascoltando le reciproche esperienze;
l’incontro con il Sat Sang, occasione
di ascolto delle parole dei Maestri che
con linguaggio universale ed eterno ci
parlano e ci svelano quanto già vive in
noi, come già Socrate operava con la
Maieutica, fermamente credendo nella bontà degli uomini e di come ciò che
è detto “Male” non esiste se non per
di Claudia Caruso
METAMORFOSI COSCIENTE
C
ignoranza del Bene. Infine,
non certo per importanza,
in associazione è possibile
ricevere trattamenti Shiatsu
da Angelo, operatore professionale.
La seconda domanda: “E tu
che scrivi, chi sei?”. Potrei limitarmi a dire il mio nome,
che sono una studentessa
laureanda in Medicina, che
seguo con entusiasmo quasi tutte le attività di M.C. da
più di due anni, ma sarebbe senz’altro una risposta
parziale e non nello spirito
dell’associazione.
È proprio spinto dall’incapacità di rispondere esaurientemente e autenticamente a tale domanda che l’essere
umano si mette alla ricerca, di se e del
Sé, e ogni attività che qui trova vita ha
il suo fine ultimo solo nel cercare di
amplificare il nostro ascolto, il nostro
‘sentire’, come porta verso una consapevolezza maggiore di cosa siamo o,
forse, non siamo.
Ognuno di noi segue il proprio viaggio, il mio sta passando anche da qui,
ma poiché nessun individuo è separato dagli altri, neppure i percorsi lo
sono: questo vuole essere un invito
per chiunque voglia passare da qui, per
fare un pezzetto di strada insieme verso una Metamorfosi Cosciente. ◆
53
CONFERENZE E SEMINARI
C
on il prossimo mese di
aprile uscirà in libreria
per l’editore Bellavite “Il libro
dei Soffi” di Massimo Beggio. In questo libro l’amico
Massimo, che alcuni di noi
conoscono per il lavoro fatto
insieme negli scorsi mesi sulla
Medicina Tradizionale Cinese, racconta della sua esperienza con il maestro Inoue
Muhen, un monaco giapponese che ha portato e diffuso
in tutta Europa la “Terapia del
Soffio”.
Master Muhen, il nome con
cui abitualmente veniva chiamato questo monaco, ha soggiornato a lungo dalla prima
metà degli anni ottanta in
alcuni paesi europei. Parti-
colarmente in
Italia, Svizzera
e Francia, dove
poi è morto a
Tolone nell’ottobre del 2000
alla soglia dei
novantuno
anni.
Inoue Muhen
Secondo
la
più classica tradizione buddista (il riferimento spirituale del Maestro era il
buddismo zen) Muhen era un monaco
itinerante e si muoveva per questi paesi
portando in giro la sua terapia ovunque
ne veniva richiesto. Con un autentico
spirito di gratuità e di compassione,
anche se ormai molto anziano se ne
andava ancora avanti e indietro per le
strade del mondo con l’unico scopo
di portare aiuto con la sua terapia alle
persone sofferenti.
Oltre a trattare le persone con il soffio,
Master Muhen si dava però anche da
fare instancabilmente per far conoscere la sua terapia tenendo incontri
e seminari ovunque. In palestre di arti
marziali o in centri yoga, presso scuole
di shiatsu o centri buddisti, sono molte le persone che hanno potuto incontrarlo e apprendere direttamente dalle
sue parole i primi rudimenti del suo
curioso metodo terapeutico. Da allora
la terapia del soffio ha avuto una buona
diffusione e anche in Italia ancor oggi
c’è chi la pratica e continua ad occuparsi di diffonderla.
Massimo Beggio ha conosciuto Inoue
Muhen nel 1986 presso un tempio zen
dalle parti di Salsomaggiore. Da allora il rapporto con lui è stato assiduo e
costante fino al giorno della morte del
IL SOFFIO
ITINERANTE
Il Soffio Itinerante
Massimo Beggio
04
05
06
07
Calendario Incontri
Mese di Giugno
Conferenza
Santeremo in Colle
Conferenza
Il Dojo Santeremo in Colle
Conferenza
Gioia del Colle
Seminario Il soffio Il Dojo Santeremo in Colle
08 Conferenza
Sorrento
09 Seminario Il soffio Sorrento
11 Conferenza
Shijun Pukan Karate Modica
12 Conferenza
Siracusa
13 Conferenza
La Fenice Castellamare
14 Conferenza
Ass. Sole Luna Marsala
15 Conferenza
Il Dojo Trapani
16 Seminario Il soffio Il Dojo Trapani
Cettina Imbrosci Capo d’Orlando
18 Conferenza
19 Conferenza
Pranava Giarre
20 Conferenza
Henka do Catania
21 Conferenza
Caltagirone
22 Seminario Il soffio San Michele di Ganzaria
23 Seminario auricolo San Michele di Ganzaria
54
ore 18.00 - 20.00
ore 18.00 - 20.00
ore 18.00 - 20.00
ore 9.30 - 13.00
ore 15.00 - 17.00
ore 18.00 - 20.00
ore 9.30 - 13.00
ore 15.00 - 17.00
ore 18.00 - 20.00
ore 18.00 - 20.00
ore 18.00 - 20.00
ore 18.00 - 20.00
ore 18.00 - 20.00
ore 9.30 - 13.00
ore 15.00 - 17.00
ore 18.00 - 20.00
ore 18.00 - 20.00
ore 18.00 - 20.00
ore 18.00 - 20.00
ore 9.30 - 13.00
ore 15.00 - 17.00
ore 9.30 - 13.00
ore 15.00 - 17.00
Notiziario 2013
maestro. Ha lavorato con lui assistendolo nelle sue terapie e potendo così
apprendere direttamente la pratica del
soffio. Con lui ha parlato dello zen e con
lui ha meditato nelle giornate trascorse
insieme. Un rapporto di grande intimità, amicizia e affetto durato anni.
A dodici anni dalla morte di Muhen
esce questo libro che non si limita solo
a descrivere la “Terapia del Soffio” ma
che vuole anche far conoscere questo
personaggio davvero straordinario. Un
piccolo vagabondo buddista che ancora all’età di novant’anni girava il mondo con un bagaglio leggero, senza mai
preoccuparsi troppo di dove avreb-
be passato la notte o di cosa avrebbe
mangiato l’indomani. Sapeva mettersi
completamente in gioco per portare
un po’ di sollievo e un po’ di
speranza nella malattia.
Per il prossimo mese di giugno, appena dopo l’uscita
del libro, abbiamo pensato
con Massimo di presentarlo in alcuni centri che fanno
riferimento alla nostra associazione. Partiremo da Bari e
poi saremo a Sorrento e poi
in Sicilia. A volte in alcuni
centri, alla conferenza di presentazione faremo seguire un seminario di un
giorno dove verrà illustrata la terapia
di Muhen nei suoi punti essenziali. Un
seminario conclusivo e aperto a tutti è
comunque previsto a San Michele di
Ganzaria per il 22 giugno.
Apprendere la “Terapia del Soffio” non
è particolarmente difficile e il modo
come verrà presentata negli incontri
che faremo, con il supporto del libro,
avrà il pregio della semplicità e della
chiarezza. Ci piace l’idea di chiamare
questa iniziativa “Il soffio itinerante”
perché già nel titolo vogliamo ricordare questo monaco e la sua terapia. Infatti il nome Muhen è un nome monastico, un nome che gli venne assegnato
dal suo maestro. Tradotto letteralmente significa “senza limite” o anche “senza confini”. Come esattamente, nel suo
continuo peregrinare, è stata la vita di
questo piccolo e straordinario vagabondo buddista. ◆
Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale
DAO
“Natura e Benessere”
via Marion Crawford n° 91, 80065 Sant’Agnello (NA)
cell. 3283041542
Shiatsu:
e
ir equilibrio
ca
i
t
e
g
r
e
n
e
ione
z
a
z
z
i
n
o
arm
nti
e
m
a
t
t
a
r
t
tramite
ale
u
t
i
r
i
p
s
e
rea
o
p
r
o
c
a
c
i
a tecn
Notiziario 2013
55
Capo d’Orlando - 2012
MANIFESTAZIONE SHIATSU
di Giuseppa Concetta Argiri
“D
a quando ho iniziato il mio
percorso shiatsu, questa è la
mia prima partecipazione a una manifestazione (organizzata da Cettina
Imbroscì). Ho provato delle emozioni
contrastanti , prima di tensione, di paura, di non riuscire a fare bene il lavoro ,
di non ricordare nulla. Mi sentivo inesperta e agitata. Poi le parole di incoraggiamento da parte del Maestro Ottavio Andaloro con la sua calma , sono
riuscita a rilassarmi ad abbandonarmi,
cominciare a percepire delle sensazioni
nuove. Sentire che delle persone estranee si affidano al tocco delle tue mani
e riuscire a dare e ricevere emozioni
belle o brutte che siano. E’ stato interessante e intenso, è come se io e i miei
compagni e le persone stesse ci fossimo integrati nella natura bellissima di
quel momento. Nel rumore del mare.
Nel colore del sole al tramonto. ◆
di Rosa Greco
Via Martorana, 10 - 93012 GELA
Cell. 347 7328083
e-mail: [email protected]
56
Notiziario 2013
con l‘universo), dal quale hanno preso vita, distinguendosi nel corso di
5.000 anni, anche altre tecniche terapeutiche e spirituali come lo Shiatsu,
l’agopuntura, le arti marziali e lo yoga.
Il Do-in è stato introdotto in Occiden-
NON SOLO GINNASTICA
E NON SOLO MASSAGGIO
corso di autodisciplina che porta alto
sviluppo fisico, mentale e spirituale
della persona, in accordo con i ritmi
te negli Anni 80 ed è parte integrante
degli insegnamenti e della pratica nella
Scuola internazionale di Shiatsu-Italia.
e le leggi della natura. Trae origine da
antichissime tradizioni orientali, mediche e filosofiche, che avevano lo scopo
di promuovere la salute ossia l‘unità di
mente-corpo-spirito, il ringiovanimento e la longevità. In particolare, deriva
dal sistema filosofico del Tao di Shin
Sen (che considera l‘uomo un tutt’uno
In Oriente, ancora oggi è utilizzato
dai monaci buddisti zen come mezzo
fondamentale per preservare la buona
salute.
Secondo la medicina tradizionale cinese, il corpo è percorso da una serie di
canali, chiamati meridiani, attraverso i
quali circola l’energia
virale (Qi),
collegati alle
ghiandole e
ai vari organi del corpo.
Per mantenersi in
buona salute, è indispensabile
che questa
Il Do-in è un’antica
disciplina orientale nata oltre 5.000
anni fa, da praticare
quotidianamente in
maniera autonoma.
Unisce movimento, meditazione, auto massaggio ed esercizi
di respirazione. Include anche
il canto e l’uso dei suoni.
E’ utile per migliorare la salute fisica, sviluppare le facoltà
mentali e prevenire le malattie.
Notiziario 2013
energia circoli senza
ostacoli e che alimenti le diverse parti dell’organismo.
Quando questo non
avviene, per esempio a causa dello
stress, di una cattiva alimentazione o
di uno stile di vita
scorretto, compare
la malattia, interpretata come sintomo
di uno squilibrio a
livello energetico.
Il Do-in ristabilisce
l’equilibrio perduto,
riattivando l’energia
stagnante e distribuendola equamente in tutto i corpo. In
altre parole, ripristina l’armonico funzionamento degli
organi attraverso una combinazione di
massaggi, digitopressioni, stiramenti,
esercizi fisici e di respirazione e meditazione.
Come tutti i sistemi curativi orientali,
anche il Do-in è una disciplina preventiva, cioè indirizzata a difendere (prima ancora che a curare) il corpo dalle
malattie, attraverso il mantenimento
dell’equilibrio fra i diversi organi e la
fortificazione del sistema immunitario.
Questi esercizi, costituiti da movimenti semplici e naturali, facili da imparare,
possono essere praticati da chiunque e
richiedono un impegno di pochi minuti al giorno. ◆
CORSO DO - IN
on è una pura ginnastica a corpo
libero e nemmeno un semplice
massaggio con le mani. Il Do-in (che
significa, letteralmente, “immissione
nel proprio sé fisico e spirituale di forze esterne” o “verso la via”) è un per-
L’immissione nel proprio sé fisico e
spirituale di forze esterne
N
57
LA FENICE
Via Segesta, 219 91014 Castellammare del Golfo (TP)
Tel. 0924 531087 - Cell. 334 1046699 - 333 7290248
L’allegria ed il buon umore si integrano con la disciplina ed il rigore delle Arti Marziali che si praticano presso
l’A.S.D. Centro Arti Marziali - LA FENICE di Castellammare del Golfo.
Al judo, al ju-jitsu ed al bastone siciliano, si associa anche la pratica dello Shiatsu, coordinato da Norma Zampini.
Di recente si è aggiunta un’altra disciplina orientale: DO-IN.
Il DO-IN è un percorso di autodisciplina che facilita lo sviluppo fisico, mentale e spirituale della persona.
Corsi triennali per
Operatori Shiatsu
58
Trattamenti Shiatsu
Do-in
Notiziario 2013
Attività
02-03 Febbraio
26-27-28
Febbrario
08-09-10
Marzo
23-24 Marzo
13-14 Aprile
SEMINARIO
KINESIO TAPING
Aperto a tutti i soci
VERIFICA 2° ANNO
VERIFICA 3° ANNO
SEMINARIO SHIATSU
“DIAGNOSI FAMILIARE”
SEMINARIO SHIATSU
“DIAGNOSI FAMILIARE
ATTRAVERSO LETTURA PIEDE E
SCARPA”
20-21 Aprile
SEMINARIO SHIATSU
“TRATTAMENTO D’ARMONIA”
11-12 Maggio
SEMINARIO
BIOTRANSENERGETICA
18-19 Maggio
SEMINARIO SHIATSU
“TRATTAMENTO D’ARMONIA”
1^ parte
Aperto a tutti i soci
2^ parte
07 Giugno
SEMINARIO SHIATSU
IL SOFFIO
09 Giugno
SEMINARIO SHIATSU
IL SOFFIO
15-16 Giugno
21-22-23
Giugno
06-07-08 Luglio
12-13-14
Luglio
19-20-21
Luglio
14-15
Settembre
19-20 Ottobre
15-16-17
Novembre
21-22 Dicembre
Notiziario 2013
SEMINARIO SHIATSU
IL SOFFIO
SEMINARIO SHIATSU
IL SOFFIO - AURICOLOTERAPIA
SEMINARIO SHIATSU
“TRATTAMENTO D’ARMONIA”
ESAMI ISTRUTTORI 1° LIVELLO
Solo insegnanti - assistenti Il Dojo
extrascolastiche
2 0 1 3
Insegnante
Franco Castellaccio
San Michele di Ganzaria
Commissione esaminatrice
Il Dojo
San Michele di Ganzaria
Commissione esaminatrice
Il Dojo
San Michele di Ganzaria
Insegnante
M° Giuseppe Montemagno
Catania
Ass. HENKA - DO
Insegnante
M° Giuseppe Montemagno
Catania
Ass. HENKA - DO
Insegnante
M° Giuseppe Montemagno
Sede locale
IL DOJO - TRAPANI
Insegnante
Franco Castellaccio
San Michele di Ganzaria
Insegnante
M° Giuseppe Montemagno
Sede locale
IL DOJO - TRAPANI
Insegnante
Massimo Beggio
Santeramo in Colle (BA)
IL DOJO
Insegnante
Massimo Beggio
Insegnante
Massimo Beggio
Sede locale
IL DOJO - TRAPANI
Insegnante
Massimo Beggio
San Michele di Ganzaria
Insegnante
M° Giuseppe Montemagno
Santeramo in Colle (BA)
IL DOJO
Aggiornamento insegnanti
San Michele di Ganzaria
FESTA SHIATSU
SEMINARIO SHIATSU
“TRATTAMENTO D’ARMONIA”
SESSHIN
“IL CUORE DEL NULLA”
XVI SEMINARIO ESTIVO
ESAME DEI MERIDIANI
TRAMITE L’ASCOLTO DEI POLSI
Aperto a tutti i soci
SALUTI DI NATALE
Sorrento
Ass. IL DAO
Insegnante
M° Giuseppe Montemagno
Sede locale
IL DOJO - TRAPANI
Sorrento
Ass. IL DAO
Insegnante
Massimo Beggio
San Michele di Ganzaria
Insegnante
M° Giuseppe Montemagno
San Michele di Ganzaria
Scuola
San Michele di Ganzaria
59