Notiziario Shiatsu 2013
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Notiziario Shiatsu 2013
Shiatsu Cultura Attualità Tecnica Informazione FEBBRAIO 2013 RISERVATO AI SOCI NOTIZIARIO XVI SEMINARIO ESTIVO 15 - 16 - 17 Novembre 2013 Relatore M° Giuseppe Montemagno Da tempo l’Occidente conosce la presenza delle pulsazioni sui polsi, ma se ne serve al solo scopo di contare i battiti del cuore. Gli antichi Maestri, invece, vi trovavano le indicazioni essenziali sullo stato energetico e fisiologico delle dodici funzioni principali del nostro corpo. I rapporti tra polso radiale e i cinque Elementi sono stati stabiliti già nei tempi antichi. Secondo la medicina cinese, lo stato dello yin e dello yang, il loro movimento l’uno verso l’altro e viceversa e l’energia di tutti i principali organi sono valutabili dall’esame dei polsi. L’arteria radiale, quella sulla quale il medico occidentale misura pressione e frequenza cardiaca, viene suddivisa, sia sul polso destro che su quello sinistro, in tre zone: la prima è detta “pollice”, la seconda “barriera” e la terza “piede”. Ebbene, ogni zona corrisponde a due organi, a seconda che il polso sia palpato superficialmente o profondamente. Da questa misura è possibile dedurre quale meridiano ha bisogno di trattamento e se necessita di essere sedato (reso meno attivo) o tonificato (reso più attivo). Inizio Lavori Giorno 15 dalle ore 15.00 alle ore 19.00 Giorno 16 dalle ore 9,30 alle ore 13.00 dalle ore 16.00 alle ore 20.00 Giorno 17 dalle ore 9,30 alle ore 13.00 dalle ore 15.00 alle ore 17.00 Aperto a tutti Riconosciuto come aggiornamento COS Collegio Operatori Shiatsu Presso: Hotel Pomara S.MICHELE DI GANZARIA (CT) Via Vittorio Veneto, 84 Tel. 0933.976976 Fax. 0933.977090 E-mail: [email protected] SEDE LOCALE CALTANISSETTA SEDE LOCALE SANTERAMO IN COLLE (BA) A.S.D. e Culturale via S. Candura, 59 93100 Caltanissetta, cell. 3389816023 [email protected] SEDE CENTRALE A.S.D e Culturale v.le Autonomia 57, 95041 Caltagirone CT Tel. 0933 55885 - cell. 339.4916004 www.ildojo.eu - www.ildojo.com [email protected] Scuola Affiliata al CSEN Ente di Promozione Sportiva riconosciuta dal CONI Scuola facente parte dell’A.S.S.I. Associazione Scuole Shiatsu Italiana SEDE LOCALE IL DOJO AUGUSTA A.S.D. e Culturale c.da Vignali, via delle Zagare, 3 96011 Augusta cell. 3921576081 [email protected] Scuola conforme ai parametri I.A.S. Interassociazioni Arti per la Salute SEDE LOCALE IL DOJO TRAPANI A.S.D. e Culturale via del Legno, 124 91100 Trapani cell. 3408889277 - 3298615364 [email protected] Scuola Fiduciaria A.P.O.S. Associazione Professionale Operatori Shiatsu Sommario 4 6 8 10 14 18 20 23 38 42 44 46 50 53 54 56 57 59 A.S.D. e Culturale via G. Donizetti, 13 70029 Santeramo In Colle (BA) cell. 3338501437 [email protected] 6 KIYINDO SEMINARIO SBLOCCO ARTICOLAZIONI SEMINARIO CRANIO SACRALE SEMINARIO MEDICINA TRADIZIONALE CINESE LA LUCE DEL NATALE E LO ZEN ESAMI 3° ANNO ESAMI 2° ANNO “TRATTAMENTO IN SEDAZIONE” CORSO DI 1° ANNO ALLA RISCOPERTA DELL’ANTICA TRADIZIONE ERBORISTICA DEL MEDITERRANEO MANIFESTAZIONE IL DOJO SEDE LOCALE CALTANISSETTA Hanno collaborato BLUSERENA Giuseppe Montemagno UN ALTRO ANNO Massimo Beggio Franco Castellaccio METAMORFOSI COSCIENTE Silvana Guzzo IL SOFFIO ITINERANTE Benedetta Finocchiaro Bige Angileri MANIFESTAZIONE CAPO D’ORLANDO Ottavio Andaloro CORSO DO IN Angela Gargiulo Marcella Favata ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE 4 23 Maria Luisa Reina Marinella Pipitone Conci Rizzo Claudia Caruso Carmela Patania 46 54 grafica e impaginazione Leandro Lantieri Caltagirone 24-25 Marzo 2012 SEMINARIO KIYINDO SHIATSU PIERRE CLAVREUX Francese, nato a Nantes, vive e lavora a Strasburgo. Si è dapprima diplomato come Educatore per Bambini portatori di Handicap, quindi in Musicoterapia. Ha lavorato e studiato a lungo in Giappone con i Percussionisti Kodo dell’Orchestra Filarmonica di Tokio. Durante quel periodo ha iniziato a studiare Yin Shiatsu e Agopuntura presso la Clinica Akahigedo e la Scuola di Medicina Orientale di Tokyo con Takeuchi Sensei, proseguendo per sette anni questa formazione. Ritornato in Francia ha fondato il “Centre de Shiatsu Energétique” , a Strasburgo, dove continua ad insegnare e praticare lo Yin Shiatsu. TRA STRUTTURA ED ENERGIA MOBILITA’ DELLE ARTICOLAZIONI E TONIFICAZIONE DELL’ENERGIA Che cos’è il Kiyindo shiatsu? Kiyindo Shiatsu® si preoccupa di sviluppare una forma di toccare che riduce al massimo il dolore. Kiyindo Shiatsu® permette di eliminare le tensioni e procura al ricevente un sollievo rapido, di liberazione delle sue articolazioni. Basato su una tonificazione dell’energia in profondità, Kiyindo Shiatsu® ha un’azione preventiva notevole. N el corso di quel seminario, gli stagisti hanno scoperto e sperimentato dei nuovi approcci psico-corporali alfine di acquisire una tecnica originale di auto applicazione per il mantenimento della salute. Programma 1. Analisi in profondità delle tecniche specifiche di pressione in Kiyindo Shiatsu (controllo della postura e della proiezione dell’energia, analgesi attraverso il tocco, relazione triangolare e similitudine) 2. Protocolli distinti e studio di casi: dolore del dorso, della nuca, del bacino, gambe/braccia e gomito/ ginocchio. 4 Notiziario 2013 seminario ha avuto un ritmo serrato. Partendo da una inquadratura teorica del modello, con i concetti di Yang shiatsu e Yin shiatsu, si è passato poi ad un lavoro pratico ed esperienziale suddiviso in varie fasi. Nei due giorni abbiamo lavorato per apprendere le modalità di esecuzione di un intero trattamento, molto valido per lo sblocco di varie zone articolari (spalle, anche, cervicali). Certo un seminario è limitato per assimilare fino in te ricordavo da un punto di vista tecnico il lavoro di sblocco delle cervicali, ma soprattutto la bella impressione che avevo avuto del maestro, sia dal lato umano sia professionale. Ricordavo il racconto della sua storia personale, la formazione in Giappone e alcuni aneddoti riguardanti la sua permanenza in quel Paese; poi la passione per la musica e la bravura come percussionista di uno strumento impegnativo e particolare. Seguire i seminari di Pierre è sempre un’esperienza piacevole e intensa. Il maestro sa tenere costantemente viva l’attenzione e la differenza di lingua non rappresenta un problema perché riesce a essere molto comunicativo utilizzando tutte le lingue a sua disposizione, in una creativa ed efficace mescolanza di parole francesi, italiane, inglesi e spagnole. La presenza di un’operatrice con funzione di traduttrice, quindi, seppure comoda non era indispensabile. Da un punto di vista teorico-pratico il fondo un modello, ma dà a ognuno la possibilità di acquisirne alcuni aspetti. Personalmente sono grata a Pierre per avermi fatto conoscere e sperimentare delle tecniche che possono essere disgiunte da uno schema completo di trattamento e utilizzate integrandole coi modelli di trattamento che ho assimilato nel tempo. Le tecniche su cui ci siamo soffermati sono state quelle dello sblocco delle Notiziario 2013 di Silvana Guzzo KIYINDO SHIATSU vevo già partecipato anni fa a un seminario con Pierre Clavreux. Era stato quello il mio primo contatto con la scuola “Il dojo”, dopo aver terminato la formazione come operatrice shiatsu presso un’altra scuola siciliana. Ora, a distanza di anni, ero curiosa di rivedere Pierre Clavreux e recuperare parti del suo modello a cui non avevo prestato sufficiente attenzione e che quindi non erano entrati a far parte del mio bagaglio. Del seminario preceden- Caltagirone 2012 A spalle, lavorando in modo incrociato su spalla e gluteo, lavoro sulla schiena, sblocco delle anche e delle cervicali. Ci sono stati altri aspetti che mi sono risultati più difficili da focalizzare, come la modalità di lavoro in zone dolenti di uke senza fargli avvertire il dolore, mandando messaggi distraenti al cervello. Più che rammaricarmene preferisco conservarne la suggestione in memoria. Per finire, altro aspetto gradevole e interessante del seminario è stata la residenzialità. Essa ha permesso un’immersione a tempo pieno nello shiatsu. Trattandosi di un evento di formazione trasversale ha favorito il ritrovarsi di operatori provenienti da varie aree siciliane e di avere degli scambi sia da un punto di vista umano che professionale, facendo sentire tutti quanti parte di una comunità di operatori shiatsu. Dal seminario sono andata via con un senso di pienezza: i due giorni mi hanno assorbito completamente, mi hanno nutrito con i loro contenuti e mi hanno permesso di ricaricarmi con questa parentesi al di fuori della vita di tutti i giorni. ◆ 5 C Giugno 2012 - Catania SEMINARIO SHIATSU iascuno di noi” “produce delle tensioni che, causate da svariati fattori sia mentali (il peso delle responsabilità da cui siamo schiacciati, un’eccessiva tendenza a pensare troppo) che fisiche (posture scorrette), si riversano sul nostro corpo consolidandosi nel tempo fino a divenire vere e proprie contratture, problemi fisici che impediscono o comunque rendono più rigidi e meno fluidi i nostri movimenti. È proprio questo lo scopo che, attraverso il lavoro del seminario, ci si è proposti di raggiungere: restituire fluidità a tutto il corpo attraverso lo sblocco dei punti di accesso dell’energia secondo la medicina tradizionale cinese. In particolare l’attenzione del semi- Presso Associazione Sportiva Dilettantistica “Henka Do” Via Riccardo Felici 12, 95122 Catania - cell. 3477142265 [email protected] nario è stata puntata sullo sblocco delle grandi articolazioni cioè le anche, il bacino, le scapole. La Postura Come postura si intende la posizione del corpo nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti coporei. La corretta postura altro non è che la posizione più idonea del nostro corpo nello spazio per attuare le funzioni antigravitarie con il minor dispendio energetico sia in dinamica che in statica; ad essa vengono a concorre vari fattori (neurofisiologici, biomeccanici, emotivi, psicologici, e relazionali). Importanti sono i concetti di spazialità, antigravità, ed equilibrio che SBLOCCO DELLE GRANDI ARTICOLAZIONI derivano da questa definizione. Il concetto di spazialità è immediatamente successivo a quello di postura. Infatti la postura altro non è che il rapporto del corpo nei tre assi dello spaio. Per quanto riguarda l’equilibrio esso va definito come il miglior rapporto tra il soggetto e l’ambiente circostante, ne deriva che il corpo, sia in statica che in dinamica, assume un equilibrio ottimale a seconda degli stimoli ambientali che riceve e del programma motorio che adotta. La postura di un individuo è frut6 to del vissuto della persona stessa, determinato da stress, traumi fisici, ed emotivi, posture professionali scorrette e ripetute e mantenute nel tempo, respirazione scorretta, squilibri biochimici derivati da una scorretta alimentazione, ecc. in base a ciò la postura dell’uomo è in costante e progressiva modificazione. I fattori precedentemente elencati incidono a livello muscolare determinando un aumento dello stato di contrazione che si aggiunge al tono basale preesistente. Gli effetti della retrazione muscolare si manifestano a livello articolare sotto forma di compressione, rotazione assiale e traslazione determinando modificazioni della struttura scheletrica (scoliosi, iperlordosi, ipercifosi, varismo delle ginocchia, ecc. ). ◆ Notiziario 2013 SEMINARIO SHIATSU N Il lavoro di sblocco delle grandi articolazioni di Silvana Guzzo el mese di giugno scorso si è svolto a Catania un seminario extra-curriculare tenuto dal maestro Montemagno avente come tema “il lavoro di sblocco delle grandi articolazioni”. Abbiamo lavorato sull’area della spalla e della zona sacrale, per acquisire strategie da utilizzare quando uke si rivolge a noi per tale tipo di problemi. La particolarità del seminario è stata nello “strumento” che ci siamo allenati ad utilizzare: il ginocchio. Pur se si tratta di una parte del corpo poco sensibile e che non permette quell’ascolto fine che abbiamo con il pollice, l’uso del ginocchio si rivela utile quando vogliamo portare pressioni più consistenti e favorire in tal modo lo sblocco. E’ stato un modo per sperimentarci nell’uso di questa parte del corpo e per ispirarci al maestro Masunaga, che alcuni di noi avevano visto lavorare in video usando, appunto, il ginocchio. Il seminario ha permesso infine l’incontro e il confronto tra gruppi diversi, tutti desiderosi di crescere nella pratica di questa affascinante disciplina. Ringraziamo Giuseppe per l’opportunità che ci ha dato. ◆ Notiziario 2013 7 Gennaio 2012 SEMINARIO CRANIO SACRALE di Franco Castellaccio P remetto che il mio corso di Bilanciamento Cranio-Sacrale che si svolge in quattro incontri non è assimilabile e paragonabile alle scuole di formazione triennali. Scuole in cui si studia e si ha una conoscenza dell’anatomia in modo molto approfondito ed ogni tecnica, ogni manovra viene provata e riprovata fin quando si ha, o per lo meno si dovrebbe arrivare ad averne l’assoluta padronanza. E’ pur vero che ci sono diverse impostazioni delle scuole; c’è quella più tec- nica, direi più osteopatica (da cui peraltro deriva il Cranio-Sacrale) e la scuola che lavora più sull’aspetto energetico. Io ho cercato di riunire entrambe le modalità, e concentrandole in pochi incontri dare l’opportunità all’allievo di avere un’ulteriore “Conoscenza”. Ho ritenuto di offrire la possibilità a tutti coloro che lavorano nel campo del Benessere, senza la pretesa di intervenire in particolari problemi o patologie, ma pur sempre di scoprire una nuova tecnica, una nuova disciplina, una nuova 8 arte La mia proposta è indirizzata infatti non solo agli shiatsuka che affinano infatti la loro sensibilità e sono così portati a migliorare l’ascolto e la percezione nel lavoro energetico che viene espresso in un trattamento , ma anche a tutti coloro che vogliono conoscere il Cranio-Sacrale ed approfondire la loro percezione, il loro “sentire”. Detto questo veniamo al corso. Quando ho conosciuto il numero dei partecipanti, particolarmente alto, per un attimo ho pensato alla difficoltà di “controllare“ tutti gli allievi. Questo pensiero deriva dal fatto che quando diovascolare; infine l’ascolto e la percezione del movimento cranio-sacrale in tutto il corpo ed in particolare sia nel sacro che nel cranio. Grande è stata la meraviglia di chi poco avvezzo all’ascolto o abituato ad un ascolto più superficiale, ha improvvisamente “sentito” cose che mai si sarebbe sognato di sentire: Avvertire sotto le proprie mani il movimento delle ossa, il respiro primario, il movimento cranio-sacrale è stato a dir poco stupefacente, entusiasmante e sicuramente a tanti ha aperto una finestra verso questa nuova percezione del corpo umano, ma anche una riconsiderazio- BILANCIAMENTO CRANIO-SACRALE si fa il cranio sacrale, che va molto in profondità anche nella sfera emozionale, a volte possono verificarsi delle situazioni che necessitano di “sostegno”. Ma subito questo pensiero si è fugato, poiché sono un esperto in materia di “sostegno” e molti studenti mi conoscono anche come conduttore di seminari di Biotransenergetica in cui espleto proprio la funzione di terapeuta ed esperto in sostegno, per cui non ho più ravvisato la ben che minima difficoltà ad iniziare il corso. Ho impostato il primo incontro con una parte teorica rivolta alla storia del Cranio-Sacrale, poi riferimenti di anatomia e fisiologia riguardanti il funzionamento del sistema cranio-sacrale; quindi all’ascolto: la percezione e l’ascolto del polso radiale e del polso carotideo; la percezione e l’ascolto del movimento respiratorio; dell’attività car- ne dell’ascolto del proprio e dell’altrui corpo. Dal secondo incontro in poi, sono state spiegate, provate e studiate le diverse tecniche per modificare il ritmo cranio-sacrale. Qualcuno si chiederà cosa significa modificare il ritmo cranio-sacrale. Per esempio: osservando attentamente una persona in posizione supina, possiamo notare come a volte la posizione dei piedi sia asimmetrica (tralascio in questo momento le diverse motivazioni del perché); ciò denota che il ritmo cranio-sacrale della persona non è corretto, per cui si interviene modificando detto ritmo, riportando così i piedi in una posizione più equilibrata. Lo stesso lavoro viene effettuato sul sacro; prima l’ascolto del suo ritmo, poi, se questo non è corretto, si interviene per modificarlo. Il solo pensare che Notiziario 2013 l’osso sacro, pur in posizione immobile della persona che viene trattata, si muove con un suo ritmo e che questo ritmo, se necessario si può interrompere con uno still point, termine tecnico per definire il momento di stasi, di quiete e farlo poi ripartire in modo più regolare, è qualcosa che sicuramente esula dalla nostra quotidiana esperienza. Per non parlare poi di quando si è lavorato sul cranio, sulle diverse ossa che compongono il cranio; ognuna con un suo movimento, ognuna con una sua peculiarità. Se pensiamo per esempio a quale importanza possa avere un piccolo osso come lo sfenoide, chiamato il timone, che ci permette di camminare in modo regolare senza sbandare, ci si può rendere conto di quale potenzialità abbia la conoscenza di questa tecnica. Non sto qui a descrivere l’aspetto prettamente tecnico della manovra, ma mi interessa esporre i diversi sentimenti che gli allievi esprimevano mentre lavoravano: perplessità, meraviglia, stupore, incredulità, gli occhi chiari di un bambino che scopre per la prima volta le bellezze del mondo. Provate voi parlando con qualcuno, anche tra amici chiedere se sa che le ossa respirano e si muovono con un loro ritmo, quanto meno vi guarderanno con aria interrogativa (ma cosa stai dicendo?) e se va bene non vi prenderanno per matti. Per questo che all’inizio quando si incomincia a sentire, percepire il respiro, il movimento delle ossa, c’è Notiziario 2013 una sorta di incredulità, poi quando si prende fiducia nel proprio sentire si scopre la meraviglia di quella macchina così semplice, ma allo stesso tempo così complessa che é il nostro corpo. Nell’ultimo incontro, gli allievi hanno sperimentato la loro nuova conoscenza, su degli ospiti che si sono sottoposti al trattamento; qualcuno con un pò di diffidenza, qualcuno più serenamente, ospiti che hanno comunque provato che cosa sia un trattamento craniosacrale. Ho osservato oltre ottanta persone coinvolte in un lavoro tanto silenzioso, quanto “rumoroso”; per dirla come Sutherland, padre della tecnica cranio-sacrale, in un trattamento si ascolta “ il rumore del silenzio ”. A fine trattamento, ho visto tante per- sone, che pur esprimendo diversi sentimenti, che variavano dallo stupore al (espressione di qualcuno) “mi sembrava di non sentire il corpo e galleggiare nell’aria” o per la prima volta ho percepito qualcosa muoversi dentro di me etc... ma che incuriosite ponevano le più disparate domande, e che cercavano comunque delle risposte al loro sentire, persone sicuramente appagate e consce di aver provato qualcosa di diverso, qualcosa che le ha indotte forse per la prima volta ad ascoltarsi. Tutto ciò ha ripagato gli allievi degli sforzi, dello studio, della fatica e tanta applicazione che hanno speso per apprendere questa tecnica, questa disciplina, questa arte meravigliosa che è il Cranio-Sacrale. ◆ 9 Medicina Tradizionale Cinese SEMINARIO DI M. T. C. A partire dal mese di luglio fino allo scorso mese di dicembre l’Associazione Il Dojo ha organizzato una serie di incontri sulla Medicina Tradizionale Cinese che hanno visto la partecipazione di numerosi soci fra operatori professionisti, insegnanti e studenti delle scuole di shiatsu che fanno riferimento all’Associazione. Gli incontri, tutti tenuti da Massimo Beggio, sono iniziati con una introduzione generale alla M.T.C. per poi continuare con uno studio particolareggiato e approfondito della fisiologia energetica degli Zang-Fu (organi e visceri) e dei canali ad essi collegati. La materia trattata è certamente interessante e utile per chi si pone, sia come operatore che come insegnante o studente, nell’ambito di lavoro dei trattamenti energetici che prendono il loro riferimento dalla medicina della tradizione cinese di ispirazione taoista. Nel nostro caso specifico lo shiatsu. Ciò non toglie che l’approccio a questa particolare visione delle cose non è del tutto semplice e scontata. Quello che abbiamo potuto imparare attraverso questi incontri è sicuramente importante ma in primo luogo è uno stimolo per altre nuove rielaborazioni personali e per continuare nello studio e nella ricerca. Possiamo sicuramente affermare che si sono aperte nuove finestre ma che il lavoro, per tutti coloro che hanno partecipato a questi incontri, continua ancora, forte di nuove e interessanti prospettive. Vogliamo proporre ai lettori della nostra rivista le battute d’inizio dell’incontro di luglio. Il primo incontro, come abbiamo detto, ha avuto come tema un’ampia introduzione alla Medicina Tradizionale Cinese. Il testo che riportiamo di seguito affronta un argomento di carattere molto generale che riguarda lo spirito che anima questa materia medica della tradizione. Ogni medicina è frutto di un determinato ambiente culturale e lo rispecchia poi a tutto campo nelle proprie scelte fondamentali. Il I° capitolo di un testo molto antico (Huang Di Nei Jing – So Wen) si apre con una domanda molto precisa sulla salute e con una risposta altrettanto definita e precisa. Riflettere su quanto viene esposto in questo libro, cui anche gli studi odierni sulla M.T.C. fanno continuamente riferimento, significa entrare proprio nel vivo della materia. E per chi intende iniziarne lo studio significa partire con il piede giusto fin dall’inizio. Lo stile narrativo del testo che segue non è particolarmente “sofisticato” poiché si tratta della trascrizione di un insegnamento orale. Complice anche il caldo intenso di quelle giornate di luglio. Comunque buona lettura. ◆ S crive Fabrizia Berera: “Per chi approfondisce il pensiero cinese dei primi secoli a.C., che ha dato vita al corpus dottrinadi Massimo Beggio le della Medicina Tradizionale Cinese, la prima evidenza è che non esiste salute fisica che non sia nello stesso tempo salute spirituale. Il medesimo concetto è racchiuso, come un tesoro forse ormai dimenticato, nel termine latino salus, non solo salute fisica e guarigione del corpo, ma anche salvezza spirituale”. Allo stesso modo Emilio Minelli (del Centro Collaborante OMS per la Medicina Tradizionale) sottolinea che anche per la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità la salute non è vista solo come un’assenza di malattia ma anche come uno stato di benessere psicofisico completo che permette all’uomo di esprimere appieno tutte le sue potenzialità. Non so cosa possa significare esattamente questa espressione per l’OMS, ma credo almeno di immaginare cosa significasse per il pensiero cinese dell’antichità. Per questo pensiero il significato è 10 LO SPIRITO DI UNA MEDICINA che esiste un rapporto di interdipendenza tra la salute del corpo e quella dello spirito. In questa visione di salute e benessere lo scopo è che l’uomo possa arrivare a realizzarsi completamente come essere umano, con tutte le implicazioni possibili (filosofiche e/o religiose) che può significare questo concetto. Scrive infatti Minelli: “Anche l’antica tradizione cinese ha sempre concepito la salute come uno stato che è molto di più dell’assenza di malattia. Essa è un sapervivere a lungo, custodendo il patrimonio energetico che riceviamo alla nascita, che è limitato e la cui responsabilità è di tutti e di ciascuno. Vivere in modo sano non è solo, come insegnava il pensiero confuciano, seguire delle regole di buona salute evitando gli eccessi e vivendo in modo ordinato. Grazie all’insegnamento taoista l’accento viene posto anche sull’interiorità dell’uomo, sulla sua vita emotiva e spirituale”. Per il taoismo (che informa profondamente la MTC e che rappresenta l’anima più spirituale del pensiero cinese, mentre il confucianesimo possiamo pensarlo più legato all’etica civile) l’uomo deve sapersi mettere in ascolto per lasciarsi condurre dal Tao (cercandolo come Via nel profondo del proprio cuore) e poter così raggiungere quella che viene definita nei testi “la Santità”. E per poterla raggiungere deve riuscire anche a portare a termine i giorni che gli sono stati affidati dal destino. Da qui l’importanza del vivere in buona salute. Questa impostazione di pensiero spiega tutte le pratiche taoiste per la ricerca della lunga vita (o addirittura dell’immortalità come abbiamo anche sentito dire più volte). Credo che in questo pensiero possiamo trovare molte affinità anche con altre tradizioni orientali (vedi ad esempio lo yoga nella tradizione indiana). Questi concetti li troviamo espressi molto chiaramente negli antichi testi classici della MTC. Il più conosciuto fra questi è sicuramente il Huang-Di Nei Jing, il Notiziario 2013 famoso Classico di Medicina dell’Imperatore Giallo. Il libro si compone di due sezioni, il So-Wen (Domande Semplici) ed il Ling Shu (Perno Spirituale). Le più antiche redazioni di questo libro sono databili tra il IV° e il II° secolo a.C. circa, e sicuramente rappresentano la stesura in forma scritta di tradizioni orali precedenti. Tanto per un minimo di inquadramento storico va precisato che ritrovamenti archeologici di aghi in osso databili a circa 5000 anni prima dell’era cristiana ci permettono di affermare che stiamo parlando di una tradizione medica vecchia di almeno 7000/8000 anni. Il libro è redatto in una forma piuttosto curiosa: l’Imperatore Huang-Di pone alcune domande ad un personaggio di nome Qi-Bo. Quest’ultimo è qualcosa di più che un semplice medico di corte, è un saggio o meglio ancora un Maestro Spirituale. Nel dialogo tra i due, tra le domande fatte dall’Imperatore e le risposte fornite dal Maestro, prende forma il più antico trattato cinese di Medicina. Un testo ancor oggi continuamente tradotto e commentato che fornisce sempre nuove possibilità di approfondimento e di interpretazione. Prima di passare al testo aggiungiamo ancora qualche notizia sulla figura di Huang-Di, il mitico Imperatore Giallo. Si dice abbia regnato in Cina tra il 2697 e il 2597 a.C. ed è ritenuto il fondatore dell’agopuntura. Oltre a questo si fa risalire a lui la prima forma regolare di governo, la ripartizione delle terre, la costruzione delle prime case in mattoni, i primi studi astrologici e persino l’invenzione dell’ago calamitato (quindi la bussola). Come scrive un famoso sinologo (Claude Larre), in pratica “..l’origine dell’agopuntura si confonde con l’origine stessa della civiltà e della cultura cinesi”. Nel primo capitolo del So-Wen, dal titolo “Gli Autentici dell’Alta Antichità”, la prima domanda dell’Imperatore, e la conseguente risposta di Qi-Bo, chiariscono immediatamente la visione generale della MTC in merito a salute e malattia. Il senso complessivo della lunga risposta di Qi-Bo conferma esattamente le affermazioni che abbiamo citato all’inizio della Berera e del Prof. Minelli. La prima domanda che pone Huang-Di va proprio a centrare il cuore del problema. Chiede spiegazione di un’antica età Notiziario 2013 dell’oro di cui si diceva che gli uomini riuscissero a vivere a lungo in perfetta salute: “..gli uomini dell’Alta Antichità trascorrevano cento primavere e autunni senza declino della loro attività”, mentre nell’epoca attuale, continua Huang-Di gli uomini se ne vanno a metà strada dei 100 anni. La domanda che pone è se agli uomini attuali succede questo per colpa loro o perché i tempi sono forse cambiati (e stiamo parlando di un’epoca che risale a 4000/5000 anni or sono). La risposta di Qi-Bo è perentoria e non lascia nessuno scampo di interpretazione. Egli infatti afferma che “Gli uomini dell’Alta Antichità erano osservanti della Via e si regolavano sullo Yin/Yang. Bevevano e mangiavano con misura, lavoravano e si riposavano con regolarità, non si estenuavano in attività sconsiderate. Riuscendo così a mantenere l’unione tra il corpo e lo spirito, arrivavano al termine dell’età naturale e, centenari, se ne andavano.” Quindi due sono le cose fondamentali per poter vivere un’esistenza in perfetta salute: la prima è quella di essere osservanti della Via (il Tao) e la seconda di sapersi uniformare alla realtà degli opposti (Yin/Yang) in ogni momento della nostra esistenza. In questa risposta viene espressa tutta l’impostazione di base della Medicina Tradizionale Cinese. In questa risposta non c’è solo l’affermazione di un principio generale, c’è molto di più. Infatti si tratta di un’impostazione di carattere generale che verrà poi ricercata e praticata dentro ogni singolo atto terapeutico della MTC, all’interno di ogni diagnosi e di ogni possibile strategia di intervento e finanche nell’infissione di ogni singolo ago. Infatti nel cap. 8 del Ling Shu, tanto per fare un solo esempio, Qi-Bo dice che applicando l’ago non bisogna mai mancare lo Spirito: “Per ogni puntura il metodo è prima di tutto di non mancare il radicamento agli Spiriti”. Questo per dire che bisogna arrivare al cuore della vitalità di una persona, fino a toccare lo spirito che anima, cioè la radice stessa della vitalità. Torniamo però nuovamente al senso generale della risposta di Qi-Bo. La strada che ha indicato si muove quindi dentro questo doppio binario dell’attenzione alla Via e alla realtà di Yin/Yang. Vedia- mo di chiarire meglio questo pensiero. Uniformarsi alla Via significa sostanzialmente dare il dovuto spazio agli aspetti dello spirito. “Via” (in cinese Tao e in giapponese Do) è un termine molto ampio. Nella concezione della scuola confuciana quello che viene chiamato Tao è sostanzialmente un complesso di norme etiche e morali alle quali conformarsi. In pratica possiamo pensarlo come un corretto percorso morale ed etico con il quale ogni uomo dovrebbe regolarsi nel corso della propria esistenza. Questo per il bene di tutto l’Universo. Per la scuola taoista il concetto di Via è un po’ diverso ed è anche qualcosa di più. Per questa scuola il Tao è soprattutto “l’eterno Tao”, cioè una realtà trascendente che esiste in se stessa ed è all’origine dell’universo. Nello stesso tempo è il divenire naturale dell’uomo e di tutto il cosmo e tutto il complesso di leggi che regolano l’Universo. In modo forse un po’ tanto azzardato, ma che a me piace tanto e che di certo è più vicino alla nostra cultura, potremmo anche raffigurarci questa concezione di scuola taoista attraverso l’immagine poetica di uno scrittore americano contemporaneo (Allen Ginsberg) quando in una sua poesia parla di “..Dio e il sentiero che lo attraversa”. Mentre per quel che riguarda l’uniformarsi allo Yin/Yang le cose sono (quanto meno in apparenza) molto più semplici. Adeguarsi alla realtà degli opposti significa sostanzialmente condurre uno stile di vita semplice e misurato, in armonia con le situazioni che incontriamo momento per momento nella nostra vita. Significa riposarsi dopo aver lavorato, coprirsi quando fa freddo e vestire leggero quando fa caldo, nutrirsi in modo adeguato a seconda del clima, della stagione, dell’età e del lavoro che si svolge e così via. In sostanza significa ottimizzare attraverso un’adeguata pratica di vita la nostra condizione energetica per garantire il massimo del nostro stato di buona salute. Adeguarsi allo Yin/Yang significa misura ed equilibrio, parole sempre molto gettonate nel pensiero medico cinese d’ispirazione taoista. Il senso però dell’equilibrio e della misura non va visto come un modello statico ma piuttosto come modelli dinamici che tengono 11 sempre conto della realtà in cui ci si trova ad operare. Equilibrio non significherà mai, tanto per fare un esempio, dividere un pollo in due parti uguali per darne una parte identica a ciascuno. Significa piuttosto suddividerlo nelle due dovute (e naturalmente differenti) parti in relazione alla condizione specifica di ciascuno. Ad una anziana signora di novant’anni ne verrà corrisposta una parte certamente inferiore rispetto a quello che daremo ad un giovane taglialegna di 25 anni. Il principio è un semplice principio di buon senso. Non dovrebbero essere cose del tutto nuove, le possiamo trovare anche da noi, espresse con riferimenti dei più diversi. Ricordo, ad esempio, che ne parlava nel 1967 Don Lorenzo Milani a proposito delle bocciature nella scuola dell’obbligo, quando affermava che “Fare parti uguali tra disuguali è una grave ingiustizia” (Scuola di Barbiana - “Lettera a una professoressa”). Tenere insieme l’osservanza della Via e l’adeguarsi allo Yin/Yang è quindi il principio di base della Medicina Tradizionale Cinese. Il significato di questo principio è quello che Qi-Bo chiama mantenere l’unità di corpo e spirito, riconoscendo la stessa dignità ad entrambi. Vale la pena di sottolineare che quest’impostazione di pensiero va ben oltre una semplice visione psicosomatica. Infatti la parola spirito (Shen) nel pensiero cinese ha significati molto ampi. 12 Comprende sia tutte le sfumature più sottili che abitano un individuo (i suoi aspetti psicologici, emotivi e quant’altro) sia l’aspetto del divino che lo abita. Shen è quindi anche la scintilla del Cielo che anima ogni essere. E’ il Cielo in noi, dicono i testi classici. E’ l’illimitato e l’incondizionato che prende dimora nel limite della condizione umana per guidare l’essere vivente nel suo percorso su questa terra. Di questa realtà parleremo ancora a lungo esaminando più avanti le Cinque Sostanze Fondamentali. Certamente quando come terapisti ci mettiamo nella prospettiva di prenderci cura dello Shen di una persona ci riferiamo in pratica alla sua sfera psicoemotiva piuttosto che al suo rapporto con Dio o con l’Eterno Tao o che altro ancora. Pur se tra i due aspetti esiste comunque una relazione di reciprocità. Prima di chiudere queste note introduttive sulla Medicina Tradizionale Cinese per passare all’analisi di alcuni altri importanti concetti chiave di questa materia, diamo ancora qualche avvertenza di carattere generale. La prima riguarda la relazione della MTC con il pensiero che la sostiene. Va precisato innanzitutto che ogni scienza medica, sia quella della tradizione cinese che quella di altre tradizioni antiche, così come anche quella che ci ritroviamo oggi nelle nostre società moderne, in ogni caso è sempre il frutto di determinati contesti culturali. La medicina moderna dell’occidente (oggi imperante ovunque) è certamente il frutto di un pensiero scientifico che ha cominciato ad imporsi nelle nostre società a partire dalla rivoluzione illuminista e, prima ancora, da quel pensiero greco che sta alla base delle culture dell’occidente. Per quel che riguarda la Medicina Tradizionale Cinese l’impronta del pensiero classico dell’antica Cina (sostanzialmente taoista e confuciano) è presente ed evidente fin nella più piccola sfumatura. Per quel che ne ho potuto capire mi sembra sia stato in primo luogo il Taoismo a lasciare il segno più determinante. Lo ritroviamo in tutti i nodi fondamentali della materia. In parte lo abbiamo già visto nelle cose che abbiamo dette fin qui (la Via, lo Yin/Yang ecc.) e lo ritroveremo ancora parlando di Qi e poi nuovamente di Yin/Yang, delle Sostanze Fondamentali e di altro ancora. Ma anche nell’idea del disagio (per dire della malattia), visto come di un segnale che avverte della necessità di un cambiamento e di un rinnovamento della propria esistenza, abbiamo un importante principio che è proprio del Taoismo. La vita, insegna il taoismo, è sempre cambiamento e la capacità di cambiare spesso avviene solo dopo aver “assaggiato” la condizione della sofferenza, o quanto meno dell’inadeguatezza dei propri comportamenti. Per questo modo di pensare, quindi, la sofferenza non va demonizzata ma va compresa per quel che significa davvero: cioè la necessità di cambiare per passare oltre ad una condizione che ormai ci sta stretta. La sofferenza in fondo è anche uno stimolo per il passaggio. “I concetti di cambiamento e di mutazione – scrive la Berera – erano onnipresenti nella cultura antica e non potevano Notiziario 2013 non riguardare la salute. Essa è considerata dalla medicina cinese uno stato instabile in continua trasformazione”. E poi scrive ancora: “Per la mentalità cinese la salute non è data, ma è una continua ricerca di equilibrio e di ben-essere. La malattia non è un avvenimento accidentale da attribuirsi al caso ma ha a che fare con il rapporto che l’uomo intrattiene con il proprio Sé e con l’ambiente che lo circonda”. Questo è un concetto davvero molto importante, ed è anche quello che determina e chiarisce l’atteggiamento a cui dovremmo attenerci come terapisti. Infatti partendo dal presupposto che gli equilibri energetici in un individuo cambiano continuamente a seconda dell’età, dei climi e delle stagioni e del suo stile di vita complessivo (“..l’ambiente che lo circonda”) e delle sue condizioni spirituali e psico-emotive (“..il proprio Sé”) dovremmo sempre avere ben presente che i disturbi sul piano della salute nascono dentro questi possibili contesti di disequilibrio. Quello che noi possiamo fare come terapisti, più ancora che inseguire la malattia) è di relazionarci con il disequilibrio cercando di creare le condizioni per un nuovo equilibrio più adatto a quella deNotiziario 2013 terminata persona. Noi diciamo di lavorare riequilibrando lo stato energetico di una persona (e non per curare una sua malattia) non perché abbiamo paura dei NAS ma perché facciamo proprio questo. Nella consapevolezza che se riusciremo a riequilibrarne le energie anche le condizioni di sofferenza sul piano della salute potranno modificarsi e rientrare. In sostanza quello che facciamo è di fotografare un quadro di disarmonia energetica di base (deficit dello Yang del Rene, stasi del Qi di Fegato, deficit del Qi di Milza ecc. ecc.) e poi mettere in atto una strategia di intervento per modificare questo quadro e riportarlo alla normalità. Un’ultima cosa ancora sul carattere fortemente preventivo della Medicina Tradizionale Cinese (il che non significa che non sia valida anche per curare, quando un disturbo è già conclamato). L’idea di base, anche questa fortemente ispirata dal taoismo, sottolinea come sia molto meglio prevenire una condizione che si sta manifestando piuttosto che inseguirla quando è diventata fin troppo evidente. “Il saggio – recita un classico cinese – vede ciò che è ancora in germe”. “Uno dei pilastri della medicina cinese – scrive Fabrizia Berera – è quello della prevenzione. Il medico ‘santo’ cura la malattia prima che si sia manifestata”. Ed è lo stesso Dao De Jing che lo esplicita chiaramente al cap. 64: “Ciò che è in riposo è facile da tenere – Ciò che è latente è facile da prevenire – Ciò che è ancora fragile è facile da spezzare – Ciò che è ancora trattenuto è facile da disperdere – Agire su ciò che non è ancora – L’ordine si instaura prima che scoppino i disordini – L’albero che si può stringere tra due braccia – Proviene da una impercettibile crescita – La torre a nove piani – Cresce da un semplice poggio – Il viaggio di mille leghe – Inizia al primo passo – Stai attento al termine come al germe – Mai conoscerai l’insuccesso – La vigilanza dall’inizio alla fine evita la perdita.” Il So-Wen è dello stesso avviso: “Attendere che la malattia sia manifestata per porvi rimedio e che il disordine si sia insediato per occuparsene è come attendere di avere sete per scavare un pozzo e attendere che scoppi la battaglia per forgiare le proprie armi. Non è forse troppo tardi?” (S.W. cap.2). Questa della prevenzione non dobbiamo considerarla solo come un’indicazione generica. Infatti ogni terapista che si rifà alla MTC anche quando la persona non dichiara alcun disturbo particolare, dovrebbe stilare sempre e comunque una diagnosi energetica, considerando i sintomi dichiarati (se mai ve ne sono) e tutti gli altri segni possibili che evidenziano una tendenza energetica particolare sulla quale intervenire da subito. Per segni intendo ad esempio una forte sete, una sensazione di freddolosità diffusa, qualche piccolo problema nel prendere sonno, un senso di sbandamento in giornate ventose ecc. Tutte cose che di per sé, al momento, non sono patologiche ma che possono nel tempo diventarlo. Questo è un discorso particolarmente importante per noi che facciamo shiatsu e che abbiamo persone che si rivolgono a noi alla ricerca di un semplice “massaggio”. ◆ 13 Caltagirone - 14 Dicembre 2012 INCONTRO SULLA MEDITAZIONE P I l testo che segue è la “rivisitazione” di alcuni appunti usati per condurre la meditazione del 14 dicembre 2012, in preparazione al Natale. L’incontro è stato organizzato e offerto dall’Associazione “Il Dojo” di Caltagirone ed è stato aperto ai soci e ai loro familiari e amici, nel più autentico spirito di condivisione di un’esperienza di meditazione e di una riflessione “natalizia” con il supporto della pratica di meditazione in uso nel buddismo Zen. Il senso non era quello di mischiare confusamente due diversi cammini spirituali ma piuttosto di notare come è davvero possibile che la luce di un’esperienza religiosa illumini un’altra esperienza religiosa e viceversa. La diversità delle esperienze umane, anche di quelle religiose, porta ricchezza all’universo. Così come le diversità tra gli uomini. Sono cose che si conoscono da sempre ma che spesso si dimenticano, o si fa finta di non riconoscere. L’incontro si è svolto presso l’Hotel Pomara di S. Michele di Ganzaria ed è iniziato alle 10,30 con un’introduzione alla pratica della meditazione zen (zazen) accompagnata dalla lettura e dal commento di un antico testo giapponese, il Fukanzazengi, scritto dal Maestro Dogen nel 1227. E’ seguita una sessione di Zazen di circa mezz’ora. Dopo l’intervallo per il pranzo di nuovo una mezz’ora di zazen, seguita dalla riflessione sul Natale che riportiamo in queste pagine. Un’ultima sessione di zazen e poi la chiusura alle 17,30 circa. Una cinquantina circa le persone presenti. Massimo Beggio ha introdotto e guidato le meditazioni. Il relatore si è avvicinato allo zen nella seconda metà degli anni ’70 e da allora ha continuato nella pratica dello zazen, cercando di approfondirla anche attraverso lo studio dei testi canonici. Con i primi anni ’90 ha partecipato e ha contribuito attivamente ad un’esperienza di incontro tra lo zen ed il cristianesimo. Dal 1984 conduce un gruppo di pratica a Monza. Sua è la riflessione che segue, dal titolo “La luce del Natale e lo Zen”. Nell’offrirla al pubblico dei lettori della nostra rivista vogliamo precisare che pur se il titolo è natalizio la riflessione in realtà non ha un tempo vero e proprio ma si adatta bene per ogni stagione. Grazie. ◆ LA LUCE DEL NATALE E LO ZEN di Massimo Beggio rima di iniziare vorrei fare una premessa: personalmente non sono molto favorevole ad un uso troppo disinvolto della parola Zen, che spesso è stata utilizzata nei modi più diversi e imprevedibili (si veda anche lo ZenShiatsu in alcuni nostri ambienti). Questo modo di coniugare lo Zen è andato molto di moda, particolarmente negli anni passati. Non mi pento però del titolo che ho proposto, perché esprime senza forzature una riflessione che vorrei condividere in questo momento particolare dell’anno che ci vede in attesa della festività del Natale. Pensando ad una pratica di meditazione qualche giorno prima delle festività natalizie, il mio primo dubbio è stato quello di non essere fuori luogo. Non mi piaceva l’idea di presentarmi a fare il buddista e l’alternativo proprio alla vigilia di una festa così significativa per 14 tutti noi e per le nostre tradizioni. Mi chiedevo se poteva avere un senso praticare insieme la meditazione che è il fondamento del buddismo Zen (lo zazen) anche in un momento così pieno di significati cristiani. Il fatto che sono qui è perché, riflettendoci sopra, il senso mi è sembrato di trovarlo. Come prima cosa io credo che sia molto importante il modo come uno si relaziona con il Natale. Vorrei farvi un esempio. Tempo fa in televisione passava un vecchio film: Full Metal Jacket. Parla dei marines americani, del loro durissimo addestramento e cose del genere. Nel film, il sergente istruttore (cattivissimo), alla vigilia del Natale tiene i suoi soldati sull’attenti in camerata e li costringe a cantare “tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri Gesù Cristo, tanti auguri a te”. Ecco, se ci limitiamo a pensare che il Natale sia una ricorrenza che celebra la nascita di un uomo ebreo vissuto più di duemila anni fa è bene riparlarne un attimo. Ancora di più è il caso di parlarne se si vive il Natale solo per la tredicesima mensilità o per i regali da fare e ricevere e a tutto il resto del bombardamento commerciale di questi giorni. Aggiungo un inciso per dire che spesso e volentieri le tanto decantate radici cristiane dell’occidente si esauriscono proprio dentro queste cose. Se invece ci riflettiamo meglio vediamo che il Natale è ben altro. Tanto per cominciare ha in sé una specie di magia e questa storia della magia è una cosa che usiamo spesso quando ci relazioniamo con i bambini. Ed è anche un nostro ricordo, di quando noi stessi lo eravamo. Questa cosa della magia andrebbe guardata un po’ meglio perché è qualcosa che sta proprio nelle radici del Natale, che riguarda la sua essenza più profonda. Non è solo una bella favola Notiziario 2013 da raccontare ai bambini. La magia del Natale è qualcosa che ha a che fare con il mistero e con il non conosciuto, qualcosa alla quale sentiamo di doverci avvicinare in silenzio e in punta di piedi. E l’idea del muoversi in punta di piedi e in silenzio nella notte di Natale ci torna anche abbastanza familiare. Tornando ancora ai bambini vediamo che è esattamente il loro modo di relazionarsi con questa festa. O almeno lo è fino a quando i grandi non glie lo rovinano. I bambini riescono ancora ad avvicinarsi al Natale in punta di piedi e con un misto di gioia ed eccitazione, perché sanno di andare incontro ad un mistero che si ripete ogni anno: ricevere dei doni, e chissà poi da chi! Credo però che questo andare incontro ad un mistero sia una cosa che non debba e non possa riguardare solo i bambini ed è su questo che vorrei soffermarmi. Ci sono alcune parole che in questo periodo sono particolarmente gettonate. A parte tutte le varie espressioni di augurio per le feste, direi che “Attesa” e “Avvento” sono tra le più presenti nel linguaggio natalizio e sono anche tra quelle più significative per capire questi tempi. Quel che sta succedendo in questi giorni è che noi tutti siamo nell’attesa di un avvento. Il significato di queste due parole è molto interessante. Attesa viene dal latino “ad tendere” e cioè “tendere verso”. Così come anche avvento è di derivazione latina: “ad venire” e cioè venire verso. Le due parole stanno naturalmente insieme. Una richiama ed il significato compiuto è che c’è un tendersi verso qualcosa che ci viene incontro. O almeno questo è quello che dovrebbe essere. Penso che il Natale sia proprio all’interno di questo incontro, un incontro che dovrebbe manifestarsi assolutamente dentro di noi e non al di fuori. In questa prospettiva il Natale ci riguarda direttamente, non ha a che vedere solo con la nascita di un bambino in Palestina oltre 2000 anni, pur se si è trattato di un avvenimento davvero speciale. Notiziario 2013 Riprendiamo le parole attesa e avvento. Per prima cosa dobbiamo riconoscere che l’attesa di un avvento ha un presupposto fondamentale: la disposizione all’accoglienza. Se ci tendiamo verso qualcosa che viene, di certo è perché abbiamo tutta l’intenzione di accoglierla. Quando mi sono detto questa cosa non ho potuto fare a meno di pensare al prologo del Vangelo di Giovanni perché parla proprio di questo. Nel prologo del Vangelo di Giovanni troviamo alcune affermazioni molto importanti. Il prologo è quasi un sunto del significato profondo di questo Vangelo, una specie di dichiarazione introduttiva delle cose che l’evangelista vuole dire. Dei quattro Vangeli se ne potrebbe parlare a lungo ma sarebbe necessario più tempo e più competenza. Però possiamo almeno dire che quello attribuito a Giovanni (il discepolo più amato, fratello di Giacomo e figlio di Zebedeo) è l’ultimo scritto in ordine cronologico. Giovanni, che scriverà anche l’Apocalisse, è un discepolo diretto di Gesù ed il suo Vangelo è piuttosto diverso rispetto agli altri tre (Marco, Matteo e Luca). Viene definito un Vangelo sapienziale e questa definizione ne chiarisce e ne definisce la particolarità. Scrive Giovanni: “In principio era il Verbo (“Logos” nel testo greco) e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la te, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. …… Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.” Queste affermazioni di Giovanni, messe all’inizio del suo Vangelo, sono davvero molto importanti. Già “Logos”, la parola greca che è stata tradotta con Verbo, ha di per sé molti significati. Molto usata nella filosofia greca esprime tantissime cose nelle sue possibili e diverse accezioni. La si può tradurre con racconto o discorso (forse da qui Verbo) ma è anche manifestazione del pensiero, così come è anche principio o causa di tutte le cose o potenza creatrice, e anche questo è estremamente interessante. Vorrei però anche soffermarmi sulla parola “luce” che troviamo più volte nel brano evangelico. In occasione del Natale sentiamo spesso parlare di luce e noi stessi utilizziamo molto questa parola. Il Natale, ne siamo tutti molto consapevoli, è proprio la festa della luce. MEDITAZIONE DELLE PAROLE MEDITAZIONE DELLA PAROLA luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma gli uomini non l’hanno accolta. …… Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gen- Una festa significativamente luminosa, tant’è che la data stessa in cui la si celebra pare riprenda un’antica festività romana, quella del “Sole Invitto” (non vinto). In natura l’anno si muove verso la fine per poi ripartire e riprendere nuovamente il suo ciclo, dal massimo 15 del buio al ritorno della luce. Così anche nella narrazione della nascita a Betlemme avviene che nel pieno del silenzio (anche questa un’altra parola “natalizia” importante) e del buio della notte irrompe una luce: una stella che illumina la grotta e l’intera notte. E’ una luce che prima quasi spaventa ma che poi porta gioia, pace e speranza a tutti gli uomini. Tutto il contesto ambientale di questa narrazione è fortemente simbolico e non è difficile scorgervi i nostri percorsi umani, personali e come genere. Così Giovanni, a proposito di questa luce che viene verso di noi (ecco qui l’avvento), dice: “..a coloro che l’hanno accolta ha dato il potere di diventare figli di Dio”. Quest’affermazione è molto precisa e le parole che usa Giovanni non sono per niente casuali. Infatti non dice che qualcuno è arrivato a raccontare che siamo tutti un po’ figli di Dio, lui dice qualcosa di molto più preciso e definito: “..ha dato il potere di diventare figli di Dio”. E questa cosa, insiste Giovanni, avviene proprio se siamo predisposti ad accogliere questa luce. E questa cosa è poi proprio la buona novella o lieta notizia che è la traduzione della parola Vangelo. 16 Dice Giovanni che ci è stato portato un dono (e Natale è proprio anche la festa dei doni), un dono che è un potere, nel senso di una possibilità da cogliere o da lasciar perdere, a noi la scelta. Con la stessa innocenza e meraviglia dei bambini dovremmo saperci avvicinare in silenzio e in punta di piedi per accogliere questo dono misterioso della figliolanza che ci arriva da questo Dio altrettanto misterioso e sconosciuto. Un Dio che nessuno ha mai visto, scrive ancora Giovanni. Quindi il Natale ci dovrebbe riguardare proprio nel tendere per accogliere questo avvento che possiamo far arrivare nella nostra vita. Questo il senso della festa. E’ certamente un mistero al quale ci avviciniamo con speranza ma anche pieni di dubbi. Comunque molto meglio delle fragili certezze di chi canta “..tanti auguri Gesù Cristo”, come se Gesù fosse il nome e Cristo nient’altro che il cognome. Credo che tutto questo meriti una riflessione accurata, un’accurata meditazione delle parole, perché le parole hanno un loro senso anche se ci capita spesso di perderlo di vista. Dentro il senso, anche letterale, della parole Attesa e Avvento possiamo trovare tutto il significato del Natale. Ma non è finita, e qui arriviamo alla meditazione Zen. Curiosamente tutte le parole che abbiamo finora trovate parlando del Natale le possiamo trovare anche allo Zen. Talvolta sono proprio le stesse, altre volte no ma in qualche modo sembrano comunque richiamarsi. La via dello zen e il cristianesimo, va detto a scanso di equivoci, non sono per niente la stessa cosa, tuttavia hanno in comune il fatto di essere entrambi un cammino religioso. Questo è importante. Sono due religioni e possiamo immaginarcele come due diverse dita, una da oriente e una da occidente, che indicano la stessa luna. Sono nate in ambiti diversi: diversi i paesi d’origine e diversa la natura, diversi i popoli e diversa la storia, diverse le tradizioni e diversi i riferimenti culturali e di pensiero. Da tutte queste diversità hanno origine le differenze. Ma la luna che tentano di spiegare al mondo è la stessa per tutti, da qui tutti i punti di contatto e le possibili uguaglianze. Qualche testo antico parla della meditazione in uso nello zen (lo zazen). Il Bendowa (Il cammino religioso – Ed. Marietti), scritto da Dogen (un grande maestro giapponese fondatore della scuola Zen Soto) nel 1231 è uno di questi. Scrive Dogen: “A chiunque sin dalla nascita è dato con pienezza il principio Notiziario 2013 della condizione in cui la persona vive il sé originale genuinamente. Però se non passa attraverso il fare praticamente proprio zazen, quel principio non appare manifestato, e se non si evidenzia nello zazen in realtà non lo si ha.” Con queste parole un po’ ermetiche, Dogen, sembra anche lui parlare di un dono che ci appartiene fin dalla nascita. Lo chiama “vivere il sé originale”. Questo dono, dice Dogen, possiamo farlo fiorire dentro la nostra vita attraverso lo zazen. Anche questa è una possibilità (o un’opportunità) che possiamo esercitare o meno e che dipende solo da noi. Forse ancora un avvento al quale possiamo tendere per accoglierlo, o anche no. Accoglierlo attraverso lo zazen significa che può venirci incontro e può entrare a far parte della nostra vita solo nell’attesa e nel silenzio di questa pratica. Nel silenzio e nella posizione composta dello zazen (sempre nell’attesa e nell’accoglienza) possiamo vivere l’incontro con questo avvento misterioso e sconosciuto alla vita ordinaria. Nel testo che abbiamo visto stamattina (Fukanzazengi) Dogen aveva scritto che: “Questo zazen non consiste nell’apprendere a meditare. Semplicemente è la porta reale della pace e della gioia, è la pratica avverata che arriva alla pienezza del risveglio. Il presente si fa presente con evidente profondità, qui non arriva la ragnatela dei condizionamenti e delle illusioni. Se qui trovi dimora è come il drago che trova dimora nell’acqua, assomiglia alla tigre che si inoltra nella montagna. Occorre conoscere con correttezza che la realtà autentica si manifesta e si fa avanti per forza sua e che distrugge l’intontimento e la dissipazione.” E’ più che lecito chiedersi quanto hanno in comune questo misterioso “sé originale” di cui parla Dogen con quell’altrettanto misteriosa “figliolanza” di cui parlava Giovanni nel suo prologo. Ci si può anche chiedere quanto l’evidenziarsi di una “realtà autentica” nello zazen possa aiutarci a portare dentro la nostra vita quel potere menzionato nel Vangelo di Giovanni. Le cose vanno a complicarsi e pur se le domande sono lecite ma non è facile darsi delle risposte. Comunque possiamo cominciare a rifletterci sopra. Lo zen e il cristianesimo non sono la stessa cosa ma molte parole sembrano richiamarsi, e sembrano richiamare concetti non del tutto dissimili, ma non è il caso di esasperarci oltre nella ricerca di qualche risposta razionale. Non è il caso, direbbe ancora Dogen, di continuare “.. cercando detti e investigando parole”. Molto meglio lasciarsi andare al profumo delicato di un pensiero, forse un’intuizione che attraversa la mente e trova dimora nel cuore. Molto meglio abbandonare corpo e spirito al silenzio e all’attesa, per accogliere meglio anche la luce del Natale. Questo è il senso che possiamo dare alla pratica dello zazen che abbiamo fatto insieme. ◆ A.S.D. e Culturale Sede locale di Caltanissetta Via S. Candura, 59 - 93100 Caltanissetta Cell. 3389816023 - e-mail: [email protected] Corsi Triennali per operatori shiatsu Trattamenti shiatsu Do-In Pratica libera Corsi base Qi Gong Coordinatore sede locale: Ottavio Andaloro infermiere Professionale, Insegnante Shiatsu, Diplomato Moxabustione e Digitopressione Notiziario 2013 La pratica dello Shiatsu ha la caratteristica di operare nell’ambito del miglioramento della salute, della prevenzione e del mantenimento dello stato di benessere delle persone dell’incremento della loro vitalità. Lo Shiatsu si pone come intento educativo nei confronti del corpo. Ha lo scopo di risvegliare e/o armonizzare le risorse vitali profonde dell’individuo e si avvale di tecniche e principi precisi e ben determinati. 17 Bari - Trapani ESAMI DI 3° ANNO di Giuseppe Montemagno G li allievi provenienti dai centri di Bari e Trapani hanno vissuto delle giornate intense ed ora sono trepidanti in attesa del verdetto finale che li vedrà nella migliore delle ipotesi conseguire la qualifica di operatore professionale shiatsu di III° corso. Questi i protagonisti degli esami di III° anno della scuola per operatori shiatsu Il Dojo che si sono nella struttura dell’ Hotel Pomara a S. Michele di Ganzaria in provincia di Catania. La commissione esaminatrice presieduta dal maestro Giuseppe Montemagno e dagli istruttori Anna Falcone, Maria Patti e Ot- tavio Andaloro ha attentamente valutato attraverso prove e dimostrazioni sia le nozioni teoriche che gli insegnamenti tecnicopratici impartiti agli alunni durante il corso. L’esame è stato infatti diviso in due tipi di verifiche: un test a risposta multipla atto a verificare l’assimilazione delle conoscenze previste dal programma, e, una serie di continue prove pratiche al fine di sondare la capacità di eseguire un trattamento mirato secondo la necessità. Al loro arrivo in albergo nella mattinata del venerdì i ragazzi, suddivisi in gruppi ciascuno dei quali coordinato da un insegnante, sono stati chiamati a rispondere a una serie di domande finalizzate a raccogliere dati relativi alle esperienze e alle eventuali difficoltà incontrate dai corsisti 3° PERCORSO PROFESSIONALE Il percorso prevede 230 ore di lezione guidata, distribuite in 200 ore in dodici mesi più tre giorni (30 ore) di seminario finale residenziale. L’obiettivo del corso è di portare l’allievo a sviluppare la percezione della risposta allo stimolo prodotto con le pressioni, in pratica dopo aver consolidato negli anni precedenti, la capacità del fare pressioni, ora Tori lavora sulla capacità del percepire e valutare le risposte di uke, condizioni che, permettono di praticare un trattamento mirato in rapporto ai bisogni. Saranno utilizzate per la ricerca dello squilibrio energetico le teorie del M° Masunaga, i modelli interpretativi e le procedure lavorative che si rifanno al modello filosofico Taoista e a quello della Medicina Tradizionale Cinese 18 Notiziario 2013 durante l’iter scolastico appena concluso. Le risposte sono divenute poi oggetto di una discussione collettiva la sera successiva. Nel tardo pomeriggio del primo giorno d’esame è stata la volta del test di verifica su nozioni di medicina cinese, con la ricerca delle manifestazioni e la procedura lavorativa per poi dare il via alle prove pratiche sugli istruttori. Ciascun alunno doveva essere esaminato da almeno tre dei quattro membri di commissione. Di volta in volta tre o quattro alunni erano esaminati mentre gli altri seguivano le indicazioni del M° Giuseppe Montemagno che spiegava procedure lavorative nuove da utilizzare per lo sbocco delle scapole o delle anche. Gli esami gestiti secondo questo schema si sono susseguiti nel corso delle tre giornate. ◆ Notiziario 2013 19 San Michele di Ganzaria ESAMI DI 2° ANNO di Benedetta Finocchiaro E ccomi qui, ho dato i ”famigerati” esami di secondo anno! I primi residenziali e con esaminatori sconosciuti (tranne la nostra Maestra Maria Patti). Che dire? E’ stata un’esperienza straordinaria soprattutto dal punto di vista umano. Personalmente venendo da una lunga sequela di master nel settore massoterapico e delle D.B.N, ed essendo innamorata dell’Ayurveda, ero certa che quella dello Shiatsu sarebbe stata solo una parentesi, un qualcosa in più, da aggiungere alle competenze acquisite, che mi avrebbe completata ma non certamente “stravolta”. In parte è stato ovviamente così ma è anche accaduto qualcosa di inaspettato: lo Shiatsu mi ha ammaliata! E’ diventato parte integrante nel mio lavoro e (attraverso lo studio del Taoismo) della mia filosofia di vita. Mi sono resa conto che anch’esso è una vera e propria disciplina Naturopatica, in quanto ne segue tutte le leggi e sortisce lo stesso effetto quello, cioè, di stimolare la capacità di auto guarigione promuovendo l’omeostasi nell’organismo. Ma ora parliamo degli esami che, come ho già detto, sono stati fantastici, un susseguirsi di emozioni così disparate ed opposte tra di loro che l’adrenalina è sempre stata alle stelle, altro che sport estremi!!! Qualche malizioso, forse, potrebbe attribuire questa emotività “dirompente” al fatto che eravamo tutte donne! Ma noi le magnifiche sette di Catania (come i sette samurai!) insieme alle altre tre colleghe di Val D’Erice ce ne freghiamo; alla fine, a detta degli istruttori, ce la siamo cavata piuttosto bene. Certo eravamo tesissime come corde di violino e preoccupate di far brutta figura ma il nostro M° Giuseppe e gli colleghe. Io ho combinato un pò di pasticci per cui la sera ero più preoccupata che mai! Ma almeno il primo giorno era “andato” anche se l’emozione di tutte era ancora stratosferica. Nel secondo giorno si lavorava con gli insegnanti, ahi ahi! Al solito, tensione altissima, cuore in fibrillazione; alla fine però anche questo giorno si poteva archiviare. Al terzo giorno improvvisamente ho avuta “l’illuminazione”, mi sono sentita calma e tranquilla ed ho capito “veramente” che quello che ci ripetevano gli istruttori fin dall’inizio, cioè che l’esame fosse solo una verifica, era vero! Anzi ho capito che l’esame è in generale qualcosaltro, è un’occasione I “FAMIGERATI” ESAMI DI 2° ANNO altri esaminatori ci hanno messe subito a nostro agio, tranquillizzandoci; sono stati tutti davvero comprensivi, pur nella serietà e compostezza che il ruolo imponeva loro. Premetto che sarò cattiva e non entrerò nei dettagli dell’esame, anche perché penso che mi radierebbero dal Dojo per spionaggio scolastico!!! Ma posso dire che il primo giorno abbiamo affrontato la prova scritta e la prima di quelle pratiche avendo come Uke le da cui trarre altri insegnamenti, altre dritte e suggerimenti utili per migliorare. Infatti a tutti quelli che leggono dò questo consiglio: pensate esattamente così, e guardate all’esame con occhi diversi, pensate agli istruttori come a coloro che non sono lì per bacchettarvi, o peggio, far pesare la propria competenza bensì per trasmetterla. Al contrario di quanto, solitamente, facciamo noi occidentali che siamo condizionati 2° PERCORSO PROFESSIONALE Il 2° Percorso Professionale prevede 200 ore di lezione guidata, distribuite in dodici mesi, compresi tre giorni di seminario finale residenziale. L’obiettivo del corso è di portare l’allievo a eseguire un trattamento shiatsu generale, profondo ed efficace, ad approfondire la ricerca sulla postura, sulla respirazione, sulla percezione e sui fenomeni energetici su se stessi e sugli altri. La tecnica di pressione e di contatto si affina e da vita a una forma di trattamento, il Kata, semplice e completo, di notevole efficacia globale. Il seminario finale di tre giorni comprensivo della verifica finale, consentirà all’allievo di evidenziare e recuperare eventuali lacune; l’esito positivo dell’esame darà diritto all’ammissione al 3° Percorso Professionale della scuola. 20 Notiziario 2013 a sentirci sotto giudizio (di chi poi?!!). Dopo averli tanto lodati allora parliamo di loro, degli istruttori: un mix perfetto di personalità e modalità di approccio certamente “pensato” e non dovuto al caso. In primis devo onorare il grande M° Giuseppe Montemagno (Peppe!), che con i suoi modi scanzonati sfata in un certo qual modo il suo ruolo istituzionale, ma d’altro canto vi aggiunge umanità ed empatia; originale nel suo genere! E’ un vero istrione, capace di trasmettere perle di saggezza e nozioni con una naturalezza estrema, senza mai prendersi troppo sul serio. a una manualità e flessibilità impressionanti. E poi è generoso, ha proprio il piacere di tramandarti il suo sapere, e si vede! Cito per ultima la nostra cara, umile, professionale, impagabile, paziente, preparata Maestra Maria. Con lei abbiamo iniziato quest’avventura e grazie a lei siamo arrivate fin qui; sento il dovere di ringraziarla. Ed infine ci siamo noi le sette samurai. Mi piace pensare che abbiamo formato un gruppo straordinario, noi almeno lo viviamo così! Tutte amiche, solidali, reciprocamente disponibili, unite, e ci vogliamo un gran bene. Grazie a tutte: Antonella, Maria, Anna, Anna, Lia e Francesca, da Benedetta. ◆ Anna, riservata, quasi timida e schiva, ma ti osserva attenta ed al momento giusto sa darti i consigli ad oc. Sembra quasi distaccata ma ciò nasconde una grande sensibilità! Ottavio, il classico precisino, forse fra tutti, quello con un approccio più tecnico. Appena l’ho visto ho subito pensato che era quello da temere di più, perché il più pignolo, ma, sebbene non mi sbagliassi anch’egli ha dimostrato una grande disponibilità ed umanità; mi ha dato dei consigli utilissimi dei quali ho fatto tesoro. Inoltre, personalmente, dato che anch’io sono così, ho apprezzato il suo tecnicismo. Concetto, che non è un esaminatore, ci faceva lavorare in attesa del nostro turno. A vederlo non lo si immagina ma Notiziario 2013 21 22 Notiziario 2013 Quaderno Tecnico Notiziario 2013 23 1 Tori si dispone accanto ad Uke e appoggia la mano destra completamente rilassata sull’addome, all’altezza dell’ombelico 2 Tori porta l’attenzione al respiro di Uke e, senza opporsi alla sua respirazione, segue il suo fluire 24 3 Se non percepisco il suo respiro, invito Uke a portare attenzione alla mano che si trova sull’addome e ad eseguire dei respiri più profondi Notiziario 2013 4 Tori rimane stabile in ascolto fino a quando non percepisce il respiro di Uke e il suo addome più rilassato 6 5 Tori si posiziona di fronte a Uke, appoggia la mano sinistra sotto lo sterno e la mano destra sopra la zona pubica Le mani sono in ascolto, appena appoggiate, bisogna percepire il respiro e verificare dove esso arriva, se alla mano sinistra o destra “Immaginiamo il nostro addome come un grande contenitore, un serbatoio” Notiziario 2013 25 7 Invitiamo Uke a eseguire dei respiri profondi 8 Tori preme l’addome con la parte tenar e ipotenar sull’addome “Facciamo pulizia del nostro serbatoio” 9 26 E trascina l’addome a sè con le dita fin quando sente che esso è più morbido “Mescoliamo le acque del nostro serbato- Notiziario 2013 10 Avvolge l’ombelico con le mani 12 11 Preme con la mano destra verso l’ombelico 12 a Preme con la mano sinistra verso l’ombelico Notiziario 2013 27 12 b Riappoggia le mani parallele sull’addome e ascolta se il respiro è più fluido e presente su ambo i palmi 12 c E si continua alternando il movimento destra-sinistra fin quanto l’addome è più elastico 13 a 13 Se percepisco che una delle due zone è ancora tesa contratta, appoggio la mano destra sulla zona Jitsu, e la mano sinistra sulla testa 14 28 Rimane stabile in una pressione leggera su entrambe le zone, fin quanto la zona Jitsu sull’addome non si ammorbidisce Notiziario 2013 15 Se ciò non accadesse, invita Uke a portare attenzione alla mano appoggiata sulla testa e a respirare profondamente 16 a 16 Si potrà utilizzare anche la zona occipitale se il cambiamento non è avvenuto 17 Se ciò non accadesse, invita Uke a portare attenzione alla mano appoggiata sotto la nuca e a respirare profondamente 17 a Notiziario 2013 29 APERTURA DEI RUBINETTI SULLE BRACCIA 18 19 Dopo aver sbloccato il pollice (primo rubinetto), passiamo al secondo dito (secondo rubinetto), Tori afferra con il pollice e l’indice l’indice di Uke, e lo tira dolcemente, inoltre lo ruota in senso orario e antiorario, verificando quale dei due sensi permette all’addome di Uke di rilassarsi 30 In situazioni croniche, storiche, il cambiamento non è mai immediato, anzi Uke (per non perdere il controllo della situazione) si protegge chiudendosi, allora lavoriamo le estremità delle sue mani, le dita “Immaginiamo che le dita sono dei rubinetti” Tori afferra con il pollice e l’indice il pollice di Uke, “immaginando che sia un rubinetto”, e lo tira dolcemente, inoltre lo ruota in senso orario e antiorario, verificando quale dei due sensi permette all’addome di Uke di rilassarsi. Afferra il dito con l’indice e il medio alla maniera di pinza e tira il dito più energicamente 20 Notiziario 2013 21 Lo ruota in senso orario e antiorario, verificando quale dei due sensi permette all’addome di Uke di rilassarsi 22 Afferra il dito con l’indice e il medio alla maniera di pinza e tira il dito più energicamente 23 Di seguito continua trattare nello stesso modo le altre dita (terzo, quarto e quinto rubinetto). Il trattamento va ripetuto anche sul lato sinistro di Uke Notiziario 2013 31 APERTURA DEI RUBINETTI SUI PIEDI 24 Se la zona sopra l’osso pubico è contratta, tesa o nodosa (Jitsu), apre i rubinetti sugli arti inferiori. Tori afferra con il pollice e l’indice l’indice di Uke, e lo tira dolcemente (visualizzo le dita dei piedi come rubinetti) Ruota in senso orario e antiorario verificando quale dei due sensi permette all’addome di Uke di rilassarsi 25 26 32 Afferra il dito con l’indice e il medio alla maniera di pinza e tiro il dito più energicamente Notiziario 2013 27 Ruota in senso orario e antiorario verificando quale dei due sensi permette all’addome di Uke di rilassarsi Tori afferra con il pollice e l’indice il secondo dito del piede e lo tira dolcemente 28 29 Afferra il dito con l’indice e il medio alla maniera di pinza e tira il dito più energicamente. Di seguito continuo a trattare nello stesso modo le altre dita (terzo, quarto e quinto rubinetto). Il trattamento va ripetuto anche sul lato sinistro di Uke Notiziario 2013 30 33 31 a 31 Alla fine del trattamento riappoggiare le mani sull’addome e verificare se è più morbido e se il respiro è più fluido (l’immagine è di un serbatoio pulito e pronto all’uso) 32 Tori si dispone accanto ad Uke e appoggia la mano destra completamente rilassata sull’addome, all’altezza dell’ombelico 34 Notiziario 2013 Notiziario 2013 35 SEDI LOCALI 93100 CALTANISSETTA 96011 AUGUSTA A.S.D. e Culturale via S. Candura, 59 - cell. 3389816023 A.S.D. e Culturale c.da Vignali, via delle Zagare, 3 - cell. 3921576081 [email protected] [email protected] 70029 SANTERAMO IN COLLE (BA) 91100 TRAPANI A.S.D. e Culturale via G. Donizetti, 13 - cell. 3338501437 A.S.D. e Culturale via del Legno, 124 - cell. 3408889277 - 3298615364 [email protected] [email protected] CENTRI AFFILIATI 97015 MODICA (RG) Associazione Dilettantistica 95122 CATANIA Associazione Sportiva Dilettantistica “SHIJUN PUKAN KARATE” Via Sorda Scicli, 7 tel. 0932.904063 cell. 338 3957432 “HENKA DO” via Riccardo Felici, 12 - Cell. 347 7142265 [email protected] 95014 GIARRE (CT) Associazione “PRANAVA” V.le Don Minzoni, 6 - cell. 346 3617502 www.pranava.it - [email protected] 91104 CASTELLAMARE DEL GOLFO (TP) A.S.D. CENTRO ARTI MARZIALI “LA FENICE” via Segesta 219 - cell. 334 1046699 - 333 7290248 [email protected] 91025 MARSALA Associazione Culturale Sportiva “SOLE - LUNA” via dell’Olivastro, 490 - cell. 338 4312884 96011 AUGUSTA (SR) CENTRO TRATTAMENTI SHIATSU “KANDOO” via Epicarmo, 325/A - cell. 339 8485064 [email protected] 95100 CATANIA Associazione Sportiva Dilettantistica onlus “METAMORFOSI COSCIENTE” via Genova, 2/b - Cell. 328 3768139 [email protected] 96100 SIRACUSA Associazione “MYAMO” via Carso, 47 - Tel. 0931 1852427 - Cell. 327 5438822 www.myamo.it 95100 CATANIA Associazione Sportiva Dilettantistica “SHIADO” essere in divenire v.le Regina Margherita, 33 cell. 338 5929066 - 346 0921927 [email protected] [email protected] 93012 GELA (CL) Associazione Sportiva Dilettantistica 93021 GELA CENTRO SHIATSU “IL DAO” “KI IN DO” via Tina Pica, 22 - cell. 338 9925624 via Martorana, 10 [email protected] 97100 RAGUSA Sig.ra “Chiara Clemente” via del Faggio, 20 - cell. 320 8305461 [email protected] 95042 GRAMMICHELE (CT) Associazione Sportiva Dilettantistica “UN SEME D’ORIENTE” via Aristotele, 14 - cell. 339 4916004 98071 CAPO D’ORLANDO (ME) Centro “FIOR DI LOTO” www.kiindo.it - [email protected] 80065 SANT’AGNELLO (NA) Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale “DAO Natura e Benessere” via Marion Crawford, 91 - cell. 328 3041542 95037 SAN GIOVANNI LA PUNTA (CT) Associazione Sportiva Dilettantistica “LA PORTA DELLO SHEN” via Duca D’Aosta, 166/A Tel. 095 7512313 - cell. 340 8973256 [email protected] - [email protected] www.laportadelloshen.it via Piave, 56 - cell. 335 6511524 Notiziario 2013 37 Marsala CORSO DI 1° ANNO RELAZIONE FINALE DEL CORSO di Maria Luisa Reina S i è concluso il mio primo percorso di Shiatsu che mi ha visto essere per la prima volta insegnante. Il gruppo di persone che hanno terminato il corso sono state deliziose e sono state fonte di grande crescita e di profonda amicizia reciproca. Ho iniziato il percorso di I° livello a settembre 2011 con la sicurezza, essendo veterana dell’insegnamento e conoscendo la mia dedizione nel trasmettere non soltanto le conoscenze quanto e soprattutto le esperienze profonde della mia anima in cammino, di essere all’altezza della situazione ma ben presto mi sono accorta che l’insegnante spesso e volentieri lasciava il posto alla mamma che conduce per mano i suoi piccoli a compiere i primi passi nel cammino della vita. Quante emozioni per una mamma alla sua prima esperienza! In questa impresa così importante, non solo per la mia vita ma anche per quella delle persone che si sono affidate a me per apprendere una disciplina molto delicata, ho avuto un supporto fondamentale e insostituibile: Cettina, presente e attenta, sorridente e premurosa mi è stata vicina e mi ha aiutato a portare avanti l’obiettivo, secondo me, più importante dello Shiatsu: prendere per mano uno per uno i componenti del gruppo e iniziare un percorso di introspezione e conoscenza di sè per raggiungere una profonda relazione con l’altro. La sua presenza è rimasta preziosa e indispensabile anche nell’ultimo incontro quando per lei sarebbe stato meglio starsene a casa perché affetta da una grave forma di bron- chite asmatica, eppure, sempre ligia al dovere e desiderosa di condividere con il gruppo l’ultimo, importante incontro, da Capo d’Orlando è arrivata a Marsala con il respiro affannoso che non le permetteva neanche di parlare: c’è voluta la consulenza del nostro medico Vincenzo, frequentante il corso, per riprendersi un po’ e portare avanti il suo compito indispensabile. Sei mesi sono passati così velocemente da non accorgercene e, se da una parte i corsisti attendevano con ansia l’ultimo incontro, dall’altra avrebbero voluto continuare ancora: così piacevole ed armonioso è stato stare insieme e così forte è stata l’attrattiva del posto “VILLA DINA” adibito a Dojo. Gli incontri periodici e, a volte, molto ravvicinati hanno fatto nascere una profonda amicizia reciproca e la conclusione di questo percorso è stato carico di emozioni e commozioni con tanto bisogno di rivederci ancora settimanalmente per condividere espe- 1° PERCORSO PROFESSIONALE Il percorso prevede settantadue ore di lezione guidata, e cinquanta ore di pratica certificata attraverso il volontariato o i trattamenti con scheda. L’obiettivo è di introdurre l’allievo nel mondo dello shiatsu, stimolandone l’apprendimento tramite un insegnamento tradizionale fondato su tecniche semplici e al contempo veramente efficaci. Il percorso è articolato in modo da permettere: La ricerca da parte dell’allievo della propria armonia posturale, respiratoria, mentale…… La conoscenza e l’apprendimento delle tecniche di contatto e pressione sulla quale lo shiatsu basa la sua rinomata efficacia. Alla fine del percorso l’allievo avrà imparato a eseguire due forme complete di trattamento (kata in giapponese) una che utilizza il palmo chiamato, “Hoko no Kata”, l’altra che utilizza sia i palmi sia i pollici “Tai ju no kata”. Le ulteriori cinquanta ore di tirocinio sono il momento in cui l’allievo consolida il suo apprendimento, ripetendo autonomamente quello che ha imparato durante il corso. 38 Notiziario 2013 rienze e momenti gioiosi e significativi come quelli appena trascorsi. Tante cose ci sarebbero da dire ma troppo lungo sarebbe l’elenco dei momenti piacevoli e, nello stesso tempo, ricchi di esperienze evolutive, un rammarico solo per Tommaso che, per motivi familiari, non ha potuto finire il corso e per Gabriella che non è potuta essere presente negli ultimi incontri per motivi di salute, ma entrambi presenti nei nostri cuori. Tutti hanno dato il meglio di sé mettendo in evidenza la loro parte più profonda senza timori e reticenze ed è stato bello scoprirci in tutta la nostra interezza: io, che avrei dovuto mostrarmi sempre forte e incrollabile per il delicato compito affidatomi, mi sono lasciata andare a momenti di profonda e indescrivibile commozione; Cettina nella sua incrollabile resistenza, proprio alla fine ha dimostrato tutta la sua debolezza e il suo bisogno di essere coccolata e accudita; il duo Bice-Vincenzo, sempre attenti, desiderosi di approfondire le proprie conoscenze e di dare il meglio di sé, esprimendo tenerezza, coinvolgimento e profonda concentrazione nei loro reciproci trattamenti, riuscivano a trasmettere anche agli altri questo bisogno di conoscenza e scrupolosità nel mettere in pratica i miei insegnamenti; Anselmo già infarinato di conoscenze narla perché, in effetti all’inizio, lei veniva solo per far contento il marito ma alla fine anche Mattia ha dimostrato le sue buone qualità e trattava anche gli altri in maniera così disinvolta che, a stento, riuscivo a crederci. Che dire dei momenti di pausa, cosa da non sottovalutare dato che anche questo era un momento di grande aggregazione. Marcella, la fisioterapista, in questi sei mesi di lavoro, ha dimostrato tutta la sua professionalità e la sua dedizio- di Antonio che, spronato da Anna la sua compagna di lavoro, ha iniziato il corso solo per curiosità e inizialmente lavorava con poca concentrazione come uno di quei tanti miei ex alunni con poca voglia di studiare che poi alla fine degli studi si dimostrano valenti professionisti? Anna, il terremoto del gruppo, sempre allegra, sorridente e coinvolgente sin dal primo momento ha lavorato come se già conoscesse lo Shiatsu da chissà quanto tempo. Anto- ne ad una attività che le è congeniale. Marilena, la vegana del gruppo, così come era attenta e scrupolosa nell’alimentazione allo stesso modo lo era nel trattare e nel mettere a buon frutto gli insegnamenti appresi. Giuseppe, silenzioso, attento e bene inserito nel gruppo ha partecipato con grande dedizione e scrupolosità anche quando il suo lavoro gli lasciava poco tempo a disposizione, infatti, pur venendo da Mazara era il primo a presentarsi sempre puntuale con qualche prelibatezza preparata dalla sua mamma. Se ho portato a termine con buon profitto questo primo percorso lo devo a tutto il gruppo che è stato così compatto, così coeso e armonioso che è stato veramente un piacere insegnare i due kata del primo livello. A tutti va il mio grazie più sentito e l’auspicio di continuare allo stesso modo gli altri due percorsi. di Bice Angileri Shiatsu e con un gran desiderio di sapere, ha voluto coinvolgere la moglie Mattia cercando di correggerla e sproNotiziario 2013 nio assieme ad Anna, con la collaborazione di tutti gli altri, sono riusciti a rendere anche mio marito partecipe Il corso di shiatsu, primo livello, tenutosi a Marsala dal settembre 2011 a febbraio 2012 è stato interessante e piacevole. La conduttrice l’insegnante Maria Luisa Reina, è molto calorosa e preparata, capace di accogliere con ridente pazienza e generosità tutte le nostre titubanze. 39 Il suo metodo d’insegnamento, graduato e basato su ripetizioni e rinforzi, è stato particolarmente efficace perché mente malato. 3. Ho affinato la capacità di ascolto dell’altro e di me. ha consentito a noi allievi di provare e riprovare, forti del suo incoraggiante apprezzamento, fino ad imparare le sequenze dei kata senza quasi accorgercene. Il gruppo, formato da Vincenzo, Marcella, Anna, Antonio, Marilena, Giuseppe, Anselmo, Mattia, Tommaso, Gabriella e Bice (la sottoscritta), si è amalgamato con naturalezza e simpatia spontanea vivendo ore di benessere psicofisico profondo e di condivisione di trattamenti, dialoghi, cibi buoni e sane risate. Il gruppo, inoltre, ha avuto modo di esercitarsi con uke-ospiti che hanno consentito di ampliare la conoscenza di corpi diversi in ambiente protetto. L’assistente Cettina Imbroscì è semplicemente deliziosa col suo sorriso accogliente, la sua apertura umana e le sue larghe competenze. “Villa Dina” – la casa di campagna dove Maria Luisa svolge i suoi corsi – ha un’atmosfera rilassante e calda come un abbraccio affettuoso e frequentarla, per me, è un ritorno a casa, nella mia intimità silenziosa. Che cosa ho imparato da questa esperienza? 1. Ho imparato delle tecniche di benessere che posso applicare nel mio lavoro (sono un’insegnante di sostegno) o nel tempo libero fra persone amiche. 2. Ho avuto il sostegno di un gruppo coeso ed empatico che mi ha dato la forza di sostenere il mio alunno grave- 4. Ho sperimentato il contatto con corpi diversi acquisendo la consapevolezza del simile nelle diversità. 5. Ho compreso che la cura dell’altro mi piace, perché curo me stessa e soddisfo il mio bisogno di accudimento e di affetto. 6. Darsi, donando benessere, ha convalidato la consapevolezza che “Dare è Ricevere”. 7. A differenza di altri contesti dove ci si protegge dietro maschere, qui mi sento me stessa, “integra”, e ciò fortifica il mio proprio Sè. Questa esperienza mi ha vivificato e 40 non riesco a individuare punti negativi, se non qualche momento di caos, alla conclusione di qualche lezione, quando qualcuno si è distratto allegramente, disturbando la concentrazione di chi stava ancora lavorando. Alla fine, stimolati da una sana tensione, si è giunti agli esami, che si sono svolti sabato 11 e domenica 12 febbraio. In un clima giocoso e serio nello stesso tempo Maria Luisa e Cettina ci hanno esaminato con scrupolosa attenzione, somministrando un questionario, osservandoci dall’esterno mentre operavamo fra di noi e provando su loro stesse i nostri trattamenti. Tra l’uno e l’altro ci hanno proposto attività fisiche e giochi psicologici divertenti e ancora una volta ci siamo sorpresi della creativa e profonda conoscenza della nostra straordinaria insegnante. Concludere questo percorso è una conquista, aperta a ulteriori approfondimenti, e una triste perdita perché tutto questo mi manca già. Grazie a tutti di cuore. di Marcella Favata Io sono Marcella, insegnante di Ed. Fisica che, per circa 10 anni ha lavorato presso un centro riabilitativo a Marsala. Ho sempre avuto un buon rapporto con i miei pazienti, ma nel tempo mi sono accorta che ciò che stavo facendo ed il modo in cui lo facevo peccava di qualcosa. La mia continua ricerca di qualcosa di più profondo del semplice “fai la terapia”, mi ha fatto avvicinare all’associa- zione Sole e Luna e alla conoscenza di una persona, che per me risulterà, speciale ovvero Maria Luisa Reina. Grazie a lei, alle sue parole e alla sua energia, ho capito quale strada potevo Notiziario 2013 intraprendere per riuscire a migliorarmi e trasmettere agli altri qualcosa di positivo. Ho frequentato il corso amatoriale di Shiatsu, che mi ha confermato quell’energia positiva che avevo percepito in Maria Luisa, sono rimasta incuriosita ed affascinata ed ho fortemente voluto ricominciare con un nuovo percorso e frequentare così il corso di primo livello. In questi sei mesi di corso, intensi e molto proficui, mi sono resa conto che quello che mi mancava e che la società di oggi ha eliminato è la serenità, che viene fuori dalla calma e dalla concentrazione di una mente sgombra da tutto, una serenità che si trasforma in energia da trasmettere agli altri attraverso il contatto delle mani, una serenità che mi permette di migliorare il mio lavoro, aumentando gli effetti positivi non solo al paziente ma anche a me stessa. Durante le lezioni ho imparato un altro aspetto importante fin’ora trascurato, l’uomo visto nella sua totalità: corpo, mente, spirito. Ho percepito quanto sia importante il contatto con la persona che si va a trattare, l’entrare in relazione con lo spirito, attraverso il primo tra i nostri sensi che ci ha fatto scoprire il mondo sin dalla nascita, il tatto. Una vera e propria crescita personale e di gruppo, persone diverse, per carattere ed esperienze, messe in relazione e accomunate da una disciplina che va oltre le apparenze. Per tutto questo devo ringraziare Maria Luisa e Cettina, le nostre insegnanti, che sono state un vero punto di riferimento, per la loro forza ed energia, per la loro disponibilità e per la loro positività. Un grazie speciale a Maria Luisa, che mi ha dato la possibilità di conoscere questo mondo, per il suo essere stata vicina anche in un momento per me molto difficile, una persona pratica e sensibile, un’insegnante che avrei voluto incontrare molto tempo fa. di Marilena Pipitone Mi sono avvicinata al mondo dello shiatsu frequentando il corso amatoriale, ma l’amore per le discipline alterNotiziario 2013 native che apportano benessere psicofisico all’individuo era già vivo in me da prima, una passione che mi parlava da sola e che finalmente “ho dovuto” ascoltare. Shiatsu non è solo trattamento fisico ma è anche ascolto emozionale; visto vere la dolcezza di questa donna e la sua apertura mentale. In lei ho apprezzato molto la sua spiritualità, ma ciò che non dimenticherò facilmente sarà il suo sorriso: le persone particolari non ti insegnano solo la tecnica, ma riescono a lasciarti un pezzettino del che è viva in me una certa predisposizione di apertura al prossimo, oltre che a me stessa, è nata la mia avventura al corso di primo livello shiatsu. In questo corso ho imparato una virtù importante: la calma. Calma è ascolto, è pausa, dove tutto scorre incessante. Grazie all’ascolto di Uke, ho imparato ad ascoltare anche me stessa e a sentirmi tutt’uno con Uke Contemporaneamente alla distensione del corpo di Uke, ho imparato a liberare la mia mente e a riprendere il contatto con me stessa, ascoltando l’energia che torna libera a fluire. Durante il corso ho avuto modo di conoscere persone meravigliose, quali i miei colleghi e allievi, con molte qualità in comune, una fra tanti, l’amore verso il benessere in generale. Una particolare attenzione va alla maestra Maria Luisa, che oltre ad aver mostrato molta attenzione nell’esporre per bene i vari kata, si è mostrata nello stesso tempo comprensiva, in quanto io a volte avevo difficoltà nel conciliare famiglia e esercitazioni. Riguardo all’assistente Cettina, mi si apre il cuore. Non ho parole a descri- loro cuore. Riguardo all’ambiente, abbiamo sempre lavorato in un luogo molto spazioso, luminoso e comodo, con particolare attenzione anche alla musica, anello portante fondamentale di ogni disciplina olistica. Durante il corso abbiamo trattato anche delle persone esterne, molte delle quali non conoscevano lo shiatsu. Con una persona in particolare ho avuto qualche difficoltà, in quanto era una persona molto dolorante a causa di diverse problematiche, proprio per questo sono stata molto delicata, ma con gli altri non ho avuto difficoltà e ho ricevuto degli elogi. Tutti erano entusiasti ma soprattutto rilassati. Essendo oramai arrivata alla fine di questa prima esperienza, non posso fare altro che ringraziare tutti quelli che ho incontrato in questo cammino, ognuno apportando la sua propria particolarità, ma il grazie più grande va alla mia vita, la mia più grande maestra, che mi ha dato modo di poter intraprendere e percorrere questo cammino affascinante dello Shiatsu. ◆ 41 ERBORISTERIA di Carmela Patania L’ Erboristeria negli ultimi anni ha subito, dal punto di vista professionale, una crescente involuzione che ha portato nel tempo alla nascita di luoghi basati più sull’aspetto della cosmesi naturale che sul concetto fondamentale di Ars curandi erboristica. Quando ho aperto la mia Erboristeria, la prima cosa che ho fatto è stata la collocazione di due elementi fondamentali che avrebbero permesso di prendermi cura delle persone non solo da un punto di vista fisico ma soprattutto umano: da un lato la collocazione della parete più adatta per le piante officinali e dell’altro la sedia per chi avesse avuto il piacere di rilassarsi o essere ascoltato. Tutto ciò nasce dal principio che noi siamo, così come le piante, le pietre e gli altri esseri viventi frutto della stessa Terra e degli stessi elementi chimici che in base alle diverse condizioni ambientali (pressione, temperatura ecc.) hanno dato origine ad aggregati molecolari differenti, ma tutti influenzati dalle stesse forze intermolecolari che governano l’acqua, elemento essenziale e comune nella biochimica degli esseri viventi. Quindi per me è stato fondamentale studiare e tener conto delle analogie e dei parallelismi che esistono tra organismi vegetali e organismi animali. “L’opinione di Ippocrate riguardo agli elementi è esatta, ve ne sono quattro: acqua, fuoco, terra, aria. La 42 prova dell’esattezza di questa concezione è che dopo la morte, il corpo ritorna immancabilmente a loro. In Più, se fosse costituito da un solo elemento, non riusciremmo a vedere essere vivente colpito da malattia “(1) Ma i libri sui quali studiavo non rispecchiavano nè il mio modo di osservare la Natura nè il modo in cui avrei voluto svolgere la professione dell’Erborista; quindi tre anni fa attraverso la lettura di alcuni articoli del Dott. Luigi Giannelli che riportavano alla luce: le Dottrine mediche risalenti alla Scuola di Kos/Ippocratica, la medicina egizia e mesopotamica, le traduzioni di Testi Antichi e i relativi rimedi (polveri, decotti, infusi, Elettuari, unguenti ecc.) formulati con piante officinali usate nella tradizione mediterranea, ne rimasi affascinata ed entrai piano piano nello studio della Medicina Tradizionale Mediterranea basata sulla Dottrina Umorale di origine tro Umori), rivestono un ruolo fondamentale nel modo di ammalarsi poichè il concetto di malattia si lega ad uno squilibrio da eccesso di caldo, di freddo, di umido, di secco. Quindi una volta che la malattia si è manifestata è fondamentale riconoscerla attraverso lo studio dei caratteri fisiogno- ALLA RISCOPERTA DELL’ANTICA TRADIZIONE ERBORISTICA DEL MEDITERRANEO Ippocratica e Galenica i cui padri fondatori sono Ippocrate, Galeno e Avicenna. Secondo la visione Antica l’organismo umano, come ogni altra cosa nella natura, ha origine dall’unione dei 4 elementi essenziali (Fuoco, Terra, Acqua, Aria). In relazione ad essi la presenza concomitante dei Quattro Umori (Flemma, Sangue, Bile, Melanconia) regola sia l’energia dell’universo che quella del corpo, e di conseguenza anche ogni manifestazione fisiologica e patologica. Il temperamento (la costituzione) può essere caldo, freddo, secco o umido e si ritrova negli elementi (Fuoco, Terra, Aria, Acqua) nelle stagioni, nei regni (animale, vegetale e minerale) e nei luoghi mentre l’ esistenza dei Quattro Umori circolanti all’interno dell’organismo (ogni organo è sede di un certo tipo di trasformazione, attraverso la quale si giunge alla produzione dei Quat- mici e ricercare nei rimedi gli stessi elementi essenziali ma opposti. Una malattia causata da fattori di temperamente freddo, dovrà essere curata con medicamenti caldi. Da quì nasce la visione antica della segnatura fondata sul principio dell’analogia tra organo e morfologia della pianta, strumento fondamentale per saper individuare l’attività funzionale delle piante officinali e del loro fitocomplesso in relazione al sintomo da poter curare. Ma ritorniamo ad oggi e senza dubbio questa concezione è da ritenersi superata, non coerente con le attuali conoscenze sulla sostanza vivente anche se ad esempio Il “Poema della Medicina” di Avicenna è stato, sino a qualche secolo fa, libro di testo nelle università europee! Riscoprire le conoscenze della Medicina Tradizionale Mediterranea, la Fisiognomica, come raffinata arte diagnostica che si trova descritta in tavolette Babilonesi e l’uso delle erbe sulla base di principi (razional) diversi da quelli moderni è stato un punto cruciale nella mia vita professionale che ha caratterizzato la figura professionale dell’Erborista . Grazie alla collaborazione con Giuseppe Montemagno nel 2012 è nata l’iniziativa di portare nelle varie sedi dell’associazioNotiziario 2013 ne “Il Dojo” i corsi: “Spezie nella cultura culinaria e sociale del Mediterraneo” e “Fondamenti della Medicina Tradizionale Mediterranea: un approccio alla conoscenza medica tradizionale mediterranea” all’interno di un programma volto alla prevenzione e al mantenimento dello stato di benessere e di salute del nostro corpo. Se ci concentriamo solo nella definizione di spezia (parte di pianta fortemente aromatica, per la sua alta percentuale in oli essenziali proveniente da paesi tropicali) pensiamo che tutte provengano da paesi lontani e invece molte di esse provengono dal bacino del Mediterraneo ad es. Anice, Carvi, Cumino, Coriandolo (si ritrova testimonianza nel Papiro di Ebers), infatti il termine spezie deriva dal latino spècies che significa frutto della terra e che nel Medioevo veniva utilizzato per le droghe speciali miscelate con cura dagli speziali per formulare preziosi Elettuari (polveri di piante e altre sostanze, ridotte in pasta dura, per mezzo di vari liquidi come acqua, miele, aceto di vino ecc. ). Oggi l’utilizzo in maniera appropriato del- le spezie, ingredienti preziosi e impregnati di storia e mistero che avvolgono le nostre pietanze di sapori a noi lontani, sta ritornando di moda e certe volte ciò che viene venduto è di scarsa (o nulla) efficacia! Quindi i corsi proposti sono basati non solo sulla divulgazione e l’utilizzo del corretto uso delle piante officinali ma anche la loro buona conservazione e la loro originalità. L’applicazione dei concetti teorici della Dottrina Umorale in maniera adeguata sono possibili oggigiorno pur conoscendo ancora troppo poco per essere comparato con le conoscenze di oggi, anche se le conoscenze di oggi sono sovrapponibili a quelle antiche! Questo è ciò che mi ha spinto a studiare, e ad approfondire quello che c’era prima con gli scopi e gli obiettivi moderni. I cinesi e gli ayurvedici hanno protetto le loro conoscenze tradizionali, noi no. ◆ Bibliografia Il poema della Medicina, Avicenna (9801036 d.C.) Ed. Brancato 1991 di Marinella Saraceno Via Epicarmo, 325/A - 96011 AUGUSTA (SR) Cell. 339 8485064 - e-mail: [email protected] Notiziario 2013 43 10 Novembre 2012 SERATA ALL’INSEGNA DEL BENESSERE ...RILASSATI, RIPOSATI MA SOPRATTUTTO FELICI di Conci Rizzo M anifestazione nel Comune di Frazzanò a cura dell’A.S.D. “IL DOJO” sede locale di Caltanissetta e in collaborazione con il Centro Estetico “FIOR DI LOTO” di Cettina Imbroscì. Noi corsisti abbiamo partecipato ad una manifestazione gratuita e a scopo divulgativo avente il seguente tema “IL TRATTAMENTO SHIATSU”. Tale manifestazione, tenuta nella splendida cornice del Monastero di Fragalà, si snodava su due aspetti: 1. Una conferenza sullo Shiatsu e sui suoi benefici, tenuta dall’insegnante Andaloro Ottavio; 2. Trattamenti rivolti al pubblico. Appena ultimata la conferenza, abbiamo iniziato ad operare sulle persone, che si accingevano alla nostra postazione. Sei ore di trattamenti continui… e che soddisfazione vedere le persone fare a gara per ricevere il trattamento!! …e che gioia guardarle, alla fine del trattamento, rilassate, sorridenti e oserei dire “trasformate”. Ma con grande stupore ci siamo accorti che, dopo sei ore di trattamenti, io e le mie colleghe, eravamo rilassati, riposati ma soprattutto felici. Il nostro ringraziamento lo inviamo al nostro super istruttore Ottavio. ◆ 44 Notiziario 2013 Sede locale Il Dojo Trapani Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale via del Legno n° 124, 91100 Trapani cell. 3408889277 - 3298615364 [email protected] SEMINARIO “Trattamento d’armonia” 20-21 Aprile 2013 - 18-19 Maggio 2013 Presso sede locale Il Dojo Trapani Ciascuno di noi” “produce delle tensioni che, causate da svariati fattori sia mentali (il peso delle responsabilità da cui siamo schiacciati, un’eccessiva tendenza a pensare troppo) che fisiche (posture scorrette), si riversano sul nostro corpo consolidandosi nel tempo fino a divenire vere e proprie contratture, problemi fisici che impediscono o comunque rendono più rigidi e meno fluidi i nostri movimenti. È proprio questo lo scopo che, attraverso il lavoro del seminario, c’è proposti di raggiungere: restituire fluidità a tutto il corpo attraverso lo sblocco dei punti di accesso dell’energia secondo la medicina tradizionale cinese. In particolare l’attenzione del seminario è stata puntata sullo sblocco delle grandi articolazioni cioè le anche, il bacino, le scapole, la clavicola e la cervicale.” Notiziario 2013 45 BLUSERENA di Angela Gargiulo Tutto arriva a chi sa aspettare… La vita un puzzle… di tanto in tanto aggiungiamo un altro pezzetto… che senz’altro ci darà la possibilità di proseguire nella composizione di questa straordinaria avventura chiamata vita. Parte quindi l’esperienza per i Villaggi ad ognuno di noi messaggeri IL DOJO vieni affidata una destinazione, e per quanto ci si senta pronti… non lo si è mai, fino a quando un’esperienza non la si vive sulla pelle e sulla pelle e nel cuore se ne avvertono le difficoltà, le amarezze… le gioie e le emozioni dei successi… Si preparano i bagagli… l’essenziale… ma dentro anche aspettative, ansie, gran forza ed entusiasmo nel riuscire in quest’esperienza nel miglior modo possibile e soprattutto mettere a frutto la fiducia che IL DOJO ha riposto in noi. Miei compagni di viaggio Giuseppe Terranova e Michele D’elia, il nostro 46 responsabile Giuseppe Lo Turco, sempre dietro l’angolo in caso di necessità e di grande aiuto l’incoraggiamento da parte di tutti gli altri componenti della grande squadra . Noi del Green Village siamo arrivati prima dell’apertura del villaggio… si… proprio come quando si va ad uno spettacolo teatrale in anticipo, si cerca di sbirciare dietro le quinte, tutto è in fermento… organizzare le ultime cose… il particolare… gli accorgimenti finali, si respira un po’ d’ansia affinché tutto poi sia perfetto… qualche giorno ancora quindi e poi si procederà all’apertura del sipario… In questo contesto per noi nuovi protagonisti incominciano i primi timidi saluti e anche un po’ frettolosi…mentre tutto comincia a prender forma… La magia sta per iniziare, questa grande organizzazione è ormai pronta ad accogliere gli ospiti che vogliono godersi la meritata vacanza… talvolta anche frutto di innumerevoli sacrifici. Con cura ed amore perché crediamo molto nella nostra disciplina ed in ciò che facciamo, abbiamo sistemato le ultime cose per rendere il nostro gazebo quanto più confortevole e accogliente possibile… abbiamo indossato le nostre divise e quindi anche noi pronti per curare l’aspetto salutare della vacanza e renderla quanto più rilassante possibile, all’insegna del benessere fisico ma soprattutto interiore. “Che meraviglia… da quanto tempo i miei occhi non si deliziavano a tale vista… libellule di svariati e fluorescenti colori… farfalle… una gialla, una bianca… bellissimo segno… continua il cammino di crescita personale… e scopro ancora di avere dei limiti, ma girandomi indietro e nonostante tutto osservo di aver fatto passi da gigante. Obiettivi prefissi nel tempo, cominciano a prendere forma, la mia caparbietà, la mia tenacia… e capire che tutto poi doveva essere così… al momento giusto... noi siamo artefici del nostro destino…poi la vita pensa al resto…” La tipologia di vacanza del villaggio turistico veramente ti fa uscire dalla quotidianità, la mente si abbandona e il cuore rincorre gioia ed entusiasmo che puoi cogliere in qualsiasi angolo… l’anima si rinfranca, ci si immerge in questa grande anima di divertimento e spensieratezza e si ci lascia andare a chi è disposto a prendersi cura del tuo benessere…ed poi ognuno prende ciò di cui ha più bisogno. Mentre scrivo cerco di ripercorrere il vissuto, sicuramente tralascerò qualche particolare… ma non dimenticherò mai di menzionare il dono bellissimo di alcune persone, che con la loro testimonianza hanno contribuito ad infonderci coraggio e non mollare questo cammino talvolta incomprenNotiziario 2013 sibile a chi non è pronto, ma che è un validissimo strumento per migliorare la qualità la vita di ognuno di noi... un grazie di cuore… hanno preso un po’ di noi ma hanno lasciato anche tanto di loro. Comincia quindi la nostra missione quella di trasmettere il nostro messaggio inerente appunto all’importanza dello shiatsu ed i suoi benefici. E stato bello notare come la richiesta cambiasse, a secondo della tipologia degli ospiti, e nonostante il nostro obiettivo principale fosse quello di far rilassare le persone, ci sono stati sportivi che accorrevano perché vittime di strappi muscolari, slogature… ma era appunto interessante scoprire cosa autentica dello shiatsu, che dietro a quel dolore causato da un episodio… di quel momento e proprio in quel preciso punto… il corpo comunque volesse comunicare una difficoltà legata ad una condizione di vita che la persona si trovava a vivere nella sua realtà. Persone un po’ più mature invece chiedevano suggerimenti per alleviare dolori fisici e delle deliziose e tenere neomamme con il pancione invece volevano essere un po’ sollevate dall’infiammazione del nervo sciatico… qualcun altro chiedeva aiuto perché bloccato alla schiena mentre era intento e correre di qua e di là, fitness, ballo, acquagym… pilates, spinning e chi più ne ha più ne metta… E’ stato divertente invece quando ci avvicinavamo e taluni esclamavano “IO STO BENE NON SERVE... GRAZIE” e chi aveva paura temendo che ci saltassimo addosso… ahhahhhahah…, grande soddisfazione invece per chi già amante dello SHIATSU si avvicinava già consapevole di ciò che avremmo fatto. Notiziario 2013 Tantissimi, per curiosità, ma restavano poi ad occhi aperti come incantati alle nostre spiegazioni… chi invece annuiva ma forse in fondo non gliene importava più di tanto. Ricordo un particolare bellissimo dove io e Giuseppe ci guardavamo attoniti… una coppia di giovani genitori ed il loro piccolo di mesi, non ricordo precisamente quanti… ma seduto perfettamente in seiza con schiena diritta, postura perfetta… ci siamo guardati e senza parlare… lo stesso pensiero… cioè di come siamo perfetti quando siamo piccoli e di come poi la nostra postura cambi nel tempo… piano piano che cresciamo e ci relazioniamo con tutto ciò che ci circonda… e quanto ci trasformi ciò che nel tempo intrappo- straordinaria che attraverso questa tecnica ed i benefici ad essa connessi veramente abbiamo potuto dare una valida risposta a ciò che ci veniva richiesto. Quante storie son venute fuori, l’una diversa dall’altra ma talvolta di eguale intensità. Come ogni cosa bella della vita anche qui ci sono stati sacrifici… fisici… dovuti al forte caldo, emozionali e caratteriali per studiare sempre nuove e valide formule di approccio per divulgare una disciplina ancora molto sconosciuta o di cui spesso si ha una cattiva informazione e soprattutto osservare i propri limiti e cercare di superarli… nella vita tutto è utile si trasforma in esperienza… il sacrificio ma anche tante soddisfazioni, conferme, confronti… liamo dentro di noi… incertezze, emozioni, paure…; di tanto in tanto poi ci seguiva con lo sguardo… osservando e poi imitandoci nei nostri movimenti… scattammo una foto per fermare questa emozione gioiosa e profonda… spero un giorno di riceverla… La cosa e tutto ciò fa in modo… di aggiungere quell’altro pezzetto di cui sopra… che ci permette di procedere. Una grande giostra e quando inizia a girare non puoi far altro che salire e seguire il suo fluire, Clowns, palloncini, spettacoli, musica, luci colorate, zuc47 chero filato, il tutto animato dall’entusiasmo di giovani professionisti e non, i quali sembravano essere caricati con duracell… chi di più chi di meno ci hanno regalato emozioni… Hanno avvolti tutti in una grande scia di simpatia ed allegria e vuoi o non vuoi… quando il giro è finito devi scendere, te ne dispiace… perché comunque si sono creati affetti… e qualche lacrima delicatamente e timidamente scende giù… ma tutto ciò è servito a nutrire il cuore ed essere più forti e pronti al ritorno a casa soprattutto quando la realtà che ci attende non è così poi rosea. Credo proprio però che con il nostro intervento, ma grazie soprattutto a questo progetto nato già da qualche anno, sicuramente tante più persone conosceranno qualcosa in più dello shiatsu… e spero tanto di aver lasciato insieme ai miei compagni di viaggio un segno… lo shiatsu come punto di partenza nel volersi bene e cominciare ad avere consapevolezza del proprio essere… Colgo l’occasione per ringraziare tutto lo staff per la fiducia accordataci, per aver pensato a tutto affinché non ci fosse mancato nulla e metterci nelle condizioni di poter star bene, ringrazio per questa grande opportunità e per 48 l’arricchimento che ci ha dato sia dal punto di vista umano che professionale. l’immensità di questo cielo e di questo mare che mi hanno tenuto compagnia nei miei momenti di silenzio. Grazie Peppe, grazie Michele per ciò che mi avete dato, per la sempre collaborazione e per il sostegno, cerco di interpretare anche il vostro pensiero e veramente ci siamo impegnati nei nostri limiti ovviamente, a portare avanti con dignità il nome della Scuola e portare un messaggio d’amore in ciò che facciamo… Porto con me tanto… ma soprattutto 11/06/12 (tratto dal mio diario) Spettacolo degli spettacoli, impossibile descriverli, sentirli, se non li vedi con il cuore… Stasera qua e là resti di castelli di sabbia… costruiti da bimbi durante la giornata che volge ormai a termine, quanti sogni ci saranno custoditi? Un tramonto fantastico tonalità di rosa che nutrono l’anima, sul mare una brezza che lo rende brillantoso, le onde piccolissime formano tanti riccioli, intanto è arrivata la mia amica cornacchia, indifferente mi passa vicino… una parte del colore rosa riflette adesso sul mare rendendolo color indaco. Sono tentata, immergo i piedi… l’acqua gelida dona loro frescura e li alleggerisce… Alle mie spalle invece il sole non c’è più ma la sua luce rende, parte del cielo color giallo/arancio... il mio cuore è felice… incontro di anime affini che confermano il mio andare ed il mio compagno di viaggio anch’esso viandante, straordinario scoprire quante cose ci accomunano… il lavoro… il cammino… Il pensiero di vita e della sua essenza edin questo tratto di vita che stiamo percorrendo insieme… ci stiamo met- Notiziario 2013 preziose. “I colori del tramonto cambiano ancora, di fronte a me una linea blu delinea l’orizzonte... l’arancio/giallo ha dato il posto a nuvole rose intenso e di una forma molto particolare quasi a sembrare zucchero filato alla fragola… all’improvviso stormi di uccelli le attraversano è ora di andare… tutto ciò rende gioiosa l’attesa di un nuovo giorno”. ◆ O A F FILIA A CE TR TO N tendo l’anima affinché qualcuno possa cogliere e fare suo questo invito a vivere la vita nel suo aspetto autentico ed essenziale… Ancora una volta conferma che i sacrifici danno luce alle cose più vere e Sede Via T. Pica, 22 Gela (CL) tel. 338-9925624 Trattamenti Shiatsu; Corsi triennali per operatori Shiatsu; Conferenze su alimentazione e intolleranze alimentari. Corsi amatoriali per operatori Shiatsu di 12 ore; Lezioni di gruppo di DO-IN (auto shiatsu, ginnastica dolce, tecniche di respirazione, meditazione e rilassamento generale) Notiziario 2013 49 UN ALTRO ANNO di Angela Gargiulo U n altro anno, un altro percorso di vita, nuove emozioni e sensazioni, nuovi incontri, nuovi affetti, nuove condivisioni ma, il rapporto umano che abbiamo costruito ha le fondamenta passate, accoglienza e cura soprattutto per una come me forestiera che viene da lontano… ma mai un solo istante mi sono sentita estranea, bensì come appartenente ad una famiglia quella del Dojo che non fa differenza se a Santeramo In Colle (BA), Augusta, Caltagirone, Trapani, Grammichele, Sant’Agnello… legati ed uniti dall’amore e passione per LO SHIATSU. Poter raggiungere la Scuola madre a Caltagirone è tutt’altra emozione… lì il cuore del tutto… da lì poi l’energia fluisce in tutti i suoi meridiani… e le sue pulsazioni le senti nelle tue vene. E questa volta la distanza aumenta ancora e solo un grande obiettivo, il sentire, il credere molto in ciò che si fa ti spinge a fare tanti km… con la neve, il gelo, tempeste, provando tutti i tipi di mezzi di comunicazione, aereo, bus treno e nave… e dove qualche volta ho temuto per la mia incolumità. Ma son qua viva e vegeta e posso rac- i primi passi del primo anno, diciamo che comincio a camminare da sola cercando di non barcollare… e grazie alla nostra Unica e Grande Insegnate Anna che con grande professionalità ed amore ha saputo farci appropriare… fare nostra, rendendo intrinseca alla nostra persona… una tecnica dove c’è tanto ancora da imparare… da perfezionare…ma il secondo anno veramente ci ha dato la possibilità di acquisire consapevolezza di ciò che si va a trattare, a conoscere un po’ di più il nostro corpo, a migliorarne la nostra postura, in modo poi da poter meglio prenderci cura dei nostri UKE che passeranno sul nostro cammino. amicizia. G R A Z I E ! Oggi che il corso è appena finito e siamo pronti ad affrontare gli esami… beh posso dire che non credevo fosse stato possibile creare poi quest’atmosfera e legame bellissimo di oggi, ci siamo sostenuti, abbiamo riso e abbiamo pianto… abbiamo messo a nudo il nostro sé interiore… e abbiamo piano piano tolto i veli della timidezza ed ognuno di noi ha mostrato anche le spine di quella rosa che è in ognuno di noi… e oggi posso veramente affermare di avere tanti amici in più. Ma voglio fermare e sottolineare qualcosa di importate che mi è capitato… durante questo percorso che capitava L’impatto ovviamente iniziale è sempre un po’ distaccato… persone che non si conoscono ma che dovranno affrontare un percorso insieme… ma mi sono sentita veramente a mio agio perché ero con Anna che già ormai conoscevo bene… e poi il sorriso di Giuseppe Lo in un momento molto delicato della mia vita, dove ho potuto toccare con mano i benefici di questa tecnica straordinaria. Un percorso dunque dove ho ricevuto degli insegnamenti si, ma dove ho ricevuto con amorevolezza dei regali essenziali, perché effettivamente ogni volta rientravo a casa con gioia e gratitudine e con un bagaglio di conoscenza in più e con l’affetto di tante persone che come me si mettono in gioco per migliorarsi, migliorare la propria vita per poi essere mezzo di favorire il miglioramento della vita altrui… “Scoprire le proprie ferite che ci segnano e talvolta non ci fanno proseguire leggeri nel cammino della nostra vita…” Non è facile raccontare delle cose molto intime e personali, ma voglio farlo perché sia testimonianza…di verità… ebbene dietro al mio Continua a pag. 52 NUOVE EMOZIONI E SENSAZIONI contarvi con gioia e anche un po’ di nostalgia e rammarico, perché consapevole di aver lasciato qualche persona che camminerà semmai su una strada parallela pur rimanendo con me dentro il mio cuore, per ciò che si è costruito insieme e ciò che si costruisce con il cuore resterà indelebile nel tempo. Mi sento un po’ più cresciutella e dopo 50 turco mi ha trasmesso accoglienza e serenità e le braccia sempre tese di sua madre…calore… Un’altra famiglia che ha aperto la porta della propria casa… rinfrancandomi. E poi negli ultimi mesi la presenza della Stefania che con amore ci ha coccolati… ci ha preparato dei pranzi squisiti perché sapevano del sentimento di Notiziario 2013 Selezione operatori shiatsu per i villaggi estivi Se sei interessato, compila il tuo curriculum vitae e spediscilo o portalo alla sede centrale Il Dojo per essere visionato. I selezionati saranno informati telefonicamente. Requisiti minimi richiesti: - Bella presenza - Attestato di 3° anno - Capacità espressiva - Capacità relazionale - Disponibilità Lavorativa stagionale (maggio-settembre) Le persone idonee fruiranno di: - Corso di formazione operatori shiatsu nei villaggi - Contratto di lavoro stagionale - Vitto e alloggio gratuito - Vestiario operatore shiatsu gratuito. Notiziario 2013 51 Segue da pag. 50 sorriso smagliante che non è assolutamente finto ma di una persona che con gioia e fiducia affronta le difficoltà della propria vita, è venuta fuori una persona che invece ad un certo punto ha dovuto fare i conti con il proprio corpo… accettare di ascoltarlo e con l’aiuto dello shiatsu, attraverso le mani, una volta del Maestro Montemagno ed un’altra volta attraverso la maestra Anna, mi hanno aiutato a liberarmi da cose da troppo tempo intrappolate dentro… cose mai dette o urlate… una biglia anche piuttosto grande di dispiaceri, di sensi di colpa, che lo shiatsu attraverso loro, ha fatto scivolare via… contribuendo a lenire dei dolori atroci fisici… fino a scomparire completamente… stavo malissimo ma ero certo che loro mi avrebbero aiutata e quindi ero tranquilla… e così è stato… ma alcune situazioni vanno vissute per sentirne le sensazioni… capire e prenderne consapevolezza… io ho provato a descriverle e spero di aver 52 trasmesso a chi legge quantomeno un input, ma una cosa è certa che tutto ciò ha rafforzato ancora di più il mio CREDO per lo SHIATSU che rappresenta oggi uno dei miei motivi di vita sia personale che professionale. Un altro anno… un altro proposito raggiunto… ma all’orizzonte già se ne scorgono altri… e anche ben delineati. “Esprimi sempre la tua verità, e sii in pace con te stesso… sempre, molte paure nascono per far rifiorire il coraggio, e la speranza può rivivere anche quando sembra perduta, pertanto non ti attaccare alle sponde, non desiderare, lascia venire invece ciò che viene e lascia andare ciò che va, tu hai diritto di essere dove sei, conserva la pace nella tua anima pur nella rumorosa confusione della vita, fai tesoro del seme che ti è stato donato e fai in modo che esso affondi le sue radici nel suolo dei valori durevoli, affinché tu possa innalzarti verso la vetta del tuo più grande desti- no vivendo in questo mondo ancora stupendo e meraviglioso! Buona Vita e GRAZIE a quanti mi hanno accompagnata, sostenuta ed ascoltata… nel mondo dello shiatsu ma anche nella mia vita privata, a tutti loro e chi mi leggerà ed io dono un mio sorriso… che non è tanto per…ma nasce dal mio cuore che è grato alla vita per ciò che mi ha donato… che non è poco… e per le splendide persone che oggi camminano con me grazie, grazie, grazie !!! ◆ Notiziario 2013 os’è Metamorfosi Cosciente? È la prima domanda d’obbligo che è lecito porsi. E tu che scrivi chi sei?, sarebbe la seconda lecita domanda di chi legge. Comincerò dalla prima. Metamorfosi Cosciente è un luogo anzitutto, uno spazio accogliente e sereno dove molti approdano. Ricordo che la prima volta che vi entrai la prima sensazione immediata fu di serenità, quiete e pulizia. Non intendo certo solo quella degli ambienti, ma proprio di una qualità dell’energia che vi si respirava. E non potrebbe essere che così: ogni luogo trasmette le qualità delle persone che lo vivono e delle attività che vi vengono svolte. Le attività sono tutte improntate alla ricerca della consapevolezza e dell’ascolto interiore, come lo Yoga innanzitutto, e le stanze oltre ad ospitare i soci sono la casa di Angelo Regalbuto che vi abita, fondatore dell’associazione, insegnante yoga, operatore Shiatsu, amico e guida di quanti vivono le attività dell’associazione, me compresa. Non si può dunque parlare di M.C. senza nominare Angelo che guidan- to e di crescita. Lo Yoga è certo l’attività principe dell’associazione, la prima che vi ho svolto e che continuo a seguire. Angelo dirige le lezioni con professionalità ma anche e soprattutto in risonanza con le energie della classe che di volta in volta è presente, con quell’ascolto che è la guida e lo spirito dello Yoga che qui abbiamo l’opportunità di fare. Con modestia ma forse più con saggezza Angelo puntualizza che ogni cosa viene fatta tramite noi, non da noi, e così le lezioni e gli altri corsi. Il Processo Meditativo è un’altra delle attività che si svolgono in associazione, giunto ormai al terzo anno. È un momento di esplorazione del Sé un po’ più delicata e attenta per quanti vi partecipano. Una volta al mese inoltre vi sono: l’incontro con il cinema, dove alla visione di film sempre coinvolgenti e interessanti (“Farenhait 451” è stato l’ultimo) segue un momento di condivisione e ascolto fra i presenti su quanto suscitato dalla proiezione; l’incontro con la Psicosomatica dove insieme si esplorano i sintomi del nostro corpo LA MIA ESPERIENZA do i vari corsi e accogliendo chiunque arrivi, offrendo ascolto e consigli a chi li chieda, determina l’anima e l’energia di questi luoghi così accoglienti e lievi, gravati spesso solo dall’animo e dall’emotività di ogni diverso individuo che vi spende del tempo. Ogni luogo è vivo ma ovunque si vada, dunque anche e soprattutto a M.C., si può solo incontrare se stessi. E ciò rappresenta una grande opportunità di ascol- Notiziario 2013 e i messaggi che esso vuole farci ascoltare, ancora una volta condividendo e ascoltando le reciproche esperienze; l’incontro con il Sat Sang, occasione di ascolto delle parole dei Maestri che con linguaggio universale ed eterno ci parlano e ci svelano quanto già vive in noi, come già Socrate operava con la Maieutica, fermamente credendo nella bontà degli uomini e di come ciò che è detto “Male” non esiste se non per di Claudia Caruso METAMORFOSI COSCIENTE C ignoranza del Bene. Infine, non certo per importanza, in associazione è possibile ricevere trattamenti Shiatsu da Angelo, operatore professionale. La seconda domanda: “E tu che scrivi, chi sei?”. Potrei limitarmi a dire il mio nome, che sono una studentessa laureanda in Medicina, che seguo con entusiasmo quasi tutte le attività di M.C. da più di due anni, ma sarebbe senz’altro una risposta parziale e non nello spirito dell’associazione. È proprio spinto dall’incapacità di rispondere esaurientemente e autenticamente a tale domanda che l’essere umano si mette alla ricerca, di se e del Sé, e ogni attività che qui trova vita ha il suo fine ultimo solo nel cercare di amplificare il nostro ascolto, il nostro ‘sentire’, come porta verso una consapevolezza maggiore di cosa siamo o, forse, non siamo. Ognuno di noi segue il proprio viaggio, il mio sta passando anche da qui, ma poiché nessun individuo è separato dagli altri, neppure i percorsi lo sono: questo vuole essere un invito per chiunque voglia passare da qui, per fare un pezzetto di strada insieme verso una Metamorfosi Cosciente. ◆ 53 CONFERENZE E SEMINARI C on il prossimo mese di aprile uscirà in libreria per l’editore Bellavite “Il libro dei Soffi” di Massimo Beggio. In questo libro l’amico Massimo, che alcuni di noi conoscono per il lavoro fatto insieme negli scorsi mesi sulla Medicina Tradizionale Cinese, racconta della sua esperienza con il maestro Inoue Muhen, un monaco giapponese che ha portato e diffuso in tutta Europa la “Terapia del Soffio”. Master Muhen, il nome con cui abitualmente veniva chiamato questo monaco, ha soggiornato a lungo dalla prima metà degli anni ottanta in alcuni paesi europei. Parti- colarmente in Italia, Svizzera e Francia, dove poi è morto a Tolone nell’ottobre del 2000 alla soglia dei novantuno anni. Inoue Muhen Secondo la più classica tradizione buddista (il riferimento spirituale del Maestro era il buddismo zen) Muhen era un monaco itinerante e si muoveva per questi paesi portando in giro la sua terapia ovunque ne veniva richiesto. Con un autentico spirito di gratuità e di compassione, anche se ormai molto anziano se ne andava ancora avanti e indietro per le strade del mondo con l’unico scopo di portare aiuto con la sua terapia alle persone sofferenti. Oltre a trattare le persone con il soffio, Master Muhen si dava però anche da fare instancabilmente per far conoscere la sua terapia tenendo incontri e seminari ovunque. In palestre di arti marziali o in centri yoga, presso scuole di shiatsu o centri buddisti, sono molte le persone che hanno potuto incontrarlo e apprendere direttamente dalle sue parole i primi rudimenti del suo curioso metodo terapeutico. Da allora la terapia del soffio ha avuto una buona diffusione e anche in Italia ancor oggi c’è chi la pratica e continua ad occuparsi di diffonderla. Massimo Beggio ha conosciuto Inoue Muhen nel 1986 presso un tempio zen dalle parti di Salsomaggiore. Da allora il rapporto con lui è stato assiduo e costante fino al giorno della morte del IL SOFFIO ITINERANTE Il Soffio Itinerante Massimo Beggio 04 05 06 07 Calendario Incontri Mese di Giugno Conferenza Santeremo in Colle Conferenza Il Dojo Santeremo in Colle Conferenza Gioia del Colle Seminario Il soffio Il Dojo Santeremo in Colle 08 Conferenza Sorrento 09 Seminario Il soffio Sorrento 11 Conferenza Shijun Pukan Karate Modica 12 Conferenza Siracusa 13 Conferenza La Fenice Castellamare 14 Conferenza Ass. Sole Luna Marsala 15 Conferenza Il Dojo Trapani 16 Seminario Il soffio Il Dojo Trapani Cettina Imbrosci Capo d’Orlando 18 Conferenza 19 Conferenza Pranava Giarre 20 Conferenza Henka do Catania 21 Conferenza Caltagirone 22 Seminario Il soffio San Michele di Ganzaria 23 Seminario auricolo San Michele di Ganzaria 54 ore 18.00 - 20.00 ore 18.00 - 20.00 ore 18.00 - 20.00 ore 9.30 - 13.00 ore 15.00 - 17.00 ore 18.00 - 20.00 ore 9.30 - 13.00 ore 15.00 - 17.00 ore 18.00 - 20.00 ore 18.00 - 20.00 ore 18.00 - 20.00 ore 18.00 - 20.00 ore 18.00 - 20.00 ore 9.30 - 13.00 ore 15.00 - 17.00 ore 18.00 - 20.00 ore 18.00 - 20.00 ore 18.00 - 20.00 ore 18.00 - 20.00 ore 9.30 - 13.00 ore 15.00 - 17.00 ore 9.30 - 13.00 ore 15.00 - 17.00 Notiziario 2013 maestro. Ha lavorato con lui assistendolo nelle sue terapie e potendo così apprendere direttamente la pratica del soffio. Con lui ha parlato dello zen e con lui ha meditato nelle giornate trascorse insieme. Un rapporto di grande intimità, amicizia e affetto durato anni. A dodici anni dalla morte di Muhen esce questo libro che non si limita solo a descrivere la “Terapia del Soffio” ma che vuole anche far conoscere questo personaggio davvero straordinario. Un piccolo vagabondo buddista che ancora all’età di novant’anni girava il mondo con un bagaglio leggero, senza mai preoccuparsi troppo di dove avreb- be passato la notte o di cosa avrebbe mangiato l’indomani. Sapeva mettersi completamente in gioco per portare un po’ di sollievo e un po’ di speranza nella malattia. Per il prossimo mese di giugno, appena dopo l’uscita del libro, abbiamo pensato con Massimo di presentarlo in alcuni centri che fanno riferimento alla nostra associazione. Partiremo da Bari e poi saremo a Sorrento e poi in Sicilia. A volte in alcuni centri, alla conferenza di presentazione faremo seguire un seminario di un giorno dove verrà illustrata la terapia di Muhen nei suoi punti essenziali. Un seminario conclusivo e aperto a tutti è comunque previsto a San Michele di Ganzaria per il 22 giugno. Apprendere la “Terapia del Soffio” non è particolarmente difficile e il modo come verrà presentata negli incontri che faremo, con il supporto del libro, avrà il pregio della semplicità e della chiarezza. Ci piace l’idea di chiamare questa iniziativa “Il soffio itinerante” perché già nel titolo vogliamo ricordare questo monaco e la sua terapia. Infatti il nome Muhen è un nome monastico, un nome che gli venne assegnato dal suo maestro. Tradotto letteralmente significa “senza limite” o anche “senza confini”. Come esattamente, nel suo continuo peregrinare, è stata la vita di questo piccolo e straordinario vagabondo buddista. ◆ Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale DAO “Natura e Benessere” via Marion Crawford n° 91, 80065 Sant’Agnello (NA) cell. 3283041542 Shiatsu: e ir equilibrio ca i t e g r e n e ione z a z z i n o arm nti e m a t t a r t tramite ale u t i r i p s e rea o p r o c a c i a tecn Notiziario 2013 55 Capo d’Orlando - 2012 MANIFESTAZIONE SHIATSU di Giuseppa Concetta Argiri “D a quando ho iniziato il mio percorso shiatsu, questa è la mia prima partecipazione a una manifestazione (organizzata da Cettina Imbroscì). Ho provato delle emozioni contrastanti , prima di tensione, di paura, di non riuscire a fare bene il lavoro , di non ricordare nulla. Mi sentivo inesperta e agitata. Poi le parole di incoraggiamento da parte del Maestro Ottavio Andaloro con la sua calma , sono riuscita a rilassarmi ad abbandonarmi, cominciare a percepire delle sensazioni nuove. Sentire che delle persone estranee si affidano al tocco delle tue mani e riuscire a dare e ricevere emozioni belle o brutte che siano. E’ stato interessante e intenso, è come se io e i miei compagni e le persone stesse ci fossimo integrati nella natura bellissima di quel momento. Nel rumore del mare. Nel colore del sole al tramonto. ◆ di Rosa Greco Via Martorana, 10 - 93012 GELA Cell. 347 7328083 e-mail: [email protected] 56 Notiziario 2013 con l‘universo), dal quale hanno preso vita, distinguendosi nel corso di 5.000 anni, anche altre tecniche terapeutiche e spirituali come lo Shiatsu, l’agopuntura, le arti marziali e lo yoga. Il Do-in è stato introdotto in Occiden- NON SOLO GINNASTICA E NON SOLO MASSAGGIO corso di autodisciplina che porta alto sviluppo fisico, mentale e spirituale della persona, in accordo con i ritmi te negli Anni 80 ed è parte integrante degli insegnamenti e della pratica nella Scuola internazionale di Shiatsu-Italia. e le leggi della natura. Trae origine da antichissime tradizioni orientali, mediche e filosofiche, che avevano lo scopo di promuovere la salute ossia l‘unità di mente-corpo-spirito, il ringiovanimento e la longevità. In particolare, deriva dal sistema filosofico del Tao di Shin Sen (che considera l‘uomo un tutt’uno In Oriente, ancora oggi è utilizzato dai monaci buddisti zen come mezzo fondamentale per preservare la buona salute. Secondo la medicina tradizionale cinese, il corpo è percorso da una serie di canali, chiamati meridiani, attraverso i quali circola l’energia virale (Qi), collegati alle ghiandole e ai vari organi del corpo. Per mantenersi in buona salute, è indispensabile che questa Il Do-in è un’antica disciplina orientale nata oltre 5.000 anni fa, da praticare quotidianamente in maniera autonoma. Unisce movimento, meditazione, auto massaggio ed esercizi di respirazione. Include anche il canto e l’uso dei suoni. E’ utile per migliorare la salute fisica, sviluppare le facoltà mentali e prevenire le malattie. Notiziario 2013 energia circoli senza ostacoli e che alimenti le diverse parti dell’organismo. Quando questo non avviene, per esempio a causa dello stress, di una cattiva alimentazione o di uno stile di vita scorretto, compare la malattia, interpretata come sintomo di uno squilibrio a livello energetico. Il Do-in ristabilisce l’equilibrio perduto, riattivando l’energia stagnante e distribuendola equamente in tutto i corpo. In altre parole, ripristina l’armonico funzionamento degli organi attraverso una combinazione di massaggi, digitopressioni, stiramenti, esercizi fisici e di respirazione e meditazione. Come tutti i sistemi curativi orientali, anche il Do-in è una disciplina preventiva, cioè indirizzata a difendere (prima ancora che a curare) il corpo dalle malattie, attraverso il mantenimento dell’equilibrio fra i diversi organi e la fortificazione del sistema immunitario. Questi esercizi, costituiti da movimenti semplici e naturali, facili da imparare, possono essere praticati da chiunque e richiedono un impegno di pochi minuti al giorno. ◆ CORSO DO - IN on è una pura ginnastica a corpo libero e nemmeno un semplice massaggio con le mani. Il Do-in (che significa, letteralmente, “immissione nel proprio sé fisico e spirituale di forze esterne” o “verso la via”) è un per- L’immissione nel proprio sé fisico e spirituale di forze esterne N 57 LA FENICE Via Segesta, 219 91014 Castellammare del Golfo (TP) Tel. 0924 531087 - Cell. 334 1046699 - 333 7290248 L’allegria ed il buon umore si integrano con la disciplina ed il rigore delle Arti Marziali che si praticano presso l’A.S.D. Centro Arti Marziali - LA FENICE di Castellammare del Golfo. Al judo, al ju-jitsu ed al bastone siciliano, si associa anche la pratica dello Shiatsu, coordinato da Norma Zampini. Di recente si è aggiunta un’altra disciplina orientale: DO-IN. Il DO-IN è un percorso di autodisciplina che facilita lo sviluppo fisico, mentale e spirituale della persona. Corsi triennali per Operatori Shiatsu 58 Trattamenti Shiatsu Do-in Notiziario 2013 Attività 02-03 Febbraio 26-27-28 Febbrario 08-09-10 Marzo 23-24 Marzo 13-14 Aprile SEMINARIO KINESIO TAPING Aperto a tutti i soci VERIFICA 2° ANNO VERIFICA 3° ANNO SEMINARIO SHIATSU “DIAGNOSI FAMILIARE” SEMINARIO SHIATSU “DIAGNOSI FAMILIARE ATTRAVERSO LETTURA PIEDE E SCARPA” 20-21 Aprile SEMINARIO SHIATSU “TRATTAMENTO D’ARMONIA” 11-12 Maggio SEMINARIO BIOTRANSENERGETICA 18-19 Maggio SEMINARIO SHIATSU “TRATTAMENTO D’ARMONIA” 1^ parte Aperto a tutti i soci 2^ parte 07 Giugno SEMINARIO SHIATSU IL SOFFIO 09 Giugno SEMINARIO SHIATSU IL SOFFIO 15-16 Giugno 21-22-23 Giugno 06-07-08 Luglio 12-13-14 Luglio 19-20-21 Luglio 14-15 Settembre 19-20 Ottobre 15-16-17 Novembre 21-22 Dicembre Notiziario 2013 SEMINARIO SHIATSU IL SOFFIO SEMINARIO SHIATSU IL SOFFIO - AURICOLOTERAPIA SEMINARIO SHIATSU “TRATTAMENTO D’ARMONIA” ESAMI ISTRUTTORI 1° LIVELLO Solo insegnanti - assistenti Il Dojo extrascolastiche 2 0 1 3 Insegnante Franco Castellaccio San Michele di Ganzaria Commissione esaminatrice Il Dojo San Michele di Ganzaria Commissione esaminatrice Il Dojo San Michele di Ganzaria Insegnante M° Giuseppe Montemagno Catania Ass. HENKA - DO Insegnante M° Giuseppe Montemagno Catania Ass. HENKA - DO Insegnante M° Giuseppe Montemagno Sede locale IL DOJO - TRAPANI Insegnante Franco Castellaccio San Michele di Ganzaria Insegnante M° Giuseppe Montemagno Sede locale IL DOJO - TRAPANI Insegnante Massimo Beggio Santeramo in Colle (BA) IL DOJO Insegnante Massimo Beggio Insegnante Massimo Beggio Sede locale IL DOJO - TRAPANI Insegnante Massimo Beggio San Michele di Ganzaria Insegnante M° Giuseppe Montemagno Santeramo in Colle (BA) IL DOJO Aggiornamento insegnanti San Michele di Ganzaria FESTA SHIATSU SEMINARIO SHIATSU “TRATTAMENTO D’ARMONIA” SESSHIN “IL CUORE DEL NULLA” XVI SEMINARIO ESTIVO ESAME DEI MERIDIANI TRAMITE L’ASCOLTO DEI POLSI Aperto a tutti i soci SALUTI DI NATALE Sorrento Ass. IL DAO Insegnante M° Giuseppe Montemagno Sede locale IL DOJO - TRAPANI Sorrento Ass. IL DAO Insegnante Massimo Beggio San Michele di Ganzaria Insegnante M° Giuseppe Montemagno San Michele di Ganzaria Scuola San Michele di Ganzaria 59