GRAFFITO NOVEMBRE 05

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GRAFFITO NOVEMBRE 05
Mensile d’informazione e cultura a cura della Biblioteca Civica di Grosio - Settembre 2015 - Anno XXXI, N. 9 - Inserto a cura di Bruno Ciapponi Landi
DIRETToRE RESPoNSABILE IVAN MAMBRETTI - EDITRICE «PRo LoCo» - GRoSIo - REG. N. 178 DEL 24.12.1985 TRIB. SoNDRIo
GRoSIo, SABATo 5 E DoMENICA 6 SETTEMBRE 2015
La riapertura del Museo di Villa Visconti Venosta sarà onorata
dalla visita di Re Alberto II e della Regina Paola del Belgio
S
Appello del Sindaco
abato 5 e domenica 6 settembre
saranno ospiti del nostro paese il
re Alberto II e la regina Paola
del Belgio. E’ un evento storico per la
provincia di Sondrio, per la prima
volta espressamente meta di una visita di sovrani. L’arrivo dei reali belgi
per l’inaugurazione della riapertura
del museo di Villa Visconti Venosta
che si svolge nel quadro delle celebrazioni per i cento anni della morte di
Emilio Visconti Venosta, è dunque un
evento del tutto eccezionale che onora Grosio e la sua gente. Con gioia e
profondo rispetto accogliamo la graditissima visita, legata alla parentela
spirituale e all’affetto della Regina
Paola per la marchesa Margherita,
sua madrina di Battesimo. Grosio
è quindi orgoglioso di poter mostrare
ai sovrani come il paese abbia saputo
corrispondere alle attese della marchesa Margherita e dei marchesi
Emilio e Luisa Visconti Venosta nella
conservazione e nella gestione delle
istituzioni che essi vollero per il suo
progresso sociale e culturale. Per l’arrivo dei sovrani una parte di via Roma verrà imbandierata per dare anche un segno visibile del nostro gradimento della visita e tutti avremo la
possibilità di contribuire alla sua buona riuscita partecipando numerosi all’inaugurazione e soprattutto alla manifestazione di saluto che avrà luogo
domenica prima nella Chiesa di San
Giuseppe per la Santa Messa delle
10.30, alla quale i sovrani parteciperanno e, in seguito, sul bellissimo sagrato dove daremo loro il saluto della
nostra comunità della quale vorrei
portassero con sé un buon ricordo .
Antonio Pruneri
Sindaco di Grosio
P
S
abato 5 settembre 2015 si terrà a
Grosio l’inaugurazione del civico museo di Villa Visconti Venosta riaperto al pubblico dopo
un radicale restauro curato dal Comune.
ospiti d’onore della cerimonia saranno
re Alberto II e la regina Paola del Belgio. La cerimonia rientra nel programma delle manifestazioni per il centenario della morte del marchese Emilio Visconti Venosta coordinate dal Museo
Etnografico Tiranese e dalla la Società
Storica Valtellinese in memoria del
grande conterraneo protagonista del Risorgimento, collaboratore ed erede del
Cavour, costruttore della diplomazia
italiana postunitaria, per otto volte ministro degli esteri. orgoglioso della sua
discendenza dai Venosta, provenienti
dalla valle omonima del Tirolo italiano,
che furono feudatari di gran parte della
Valtellina e della vicina pieve di Poschiavo nell’attuale Cantone svizzero
dei Grigioni, lo statista scelse di riposare nel cimitero di Grosio, il paese dove
solo “sentiva la terra sotto i piedi”. Anche l’arrivo dei reali del Belgio per l’inaugurazione è in certo modo un dono
della marchesa Margherita, madrina di
battesimo della regina alla quale rimase
sempre legatissima. Paola Ruffo di Calabria, allora principessa reale di Liegi,
venne a Grosio per le esequie della
marchesa e in sua memoria accettò di
essere ospite d’onore nel 1989 alla mostra “Valtellina e mondo alpino nella
preistoria” promossa dal Parco delle Incisioni Rupestri con la collaborazione
del Ministero per i Beni Culturali e la
cura della Soprintendenza Archeologica
per la Lombardia che ebbe da ciò una
più ampia risonanza. Una sua visita, che
era in programma nel 2001 per l’inaugurazione del Centro di Accoglienza e
Documentazione del Parco e dei restauri
degli imponenti ruderi del “Castello
Nuovo”, dovette essere rinviata per la
nascita con una decina di giorni di anticipo sul previsto della principessa Elisabetta, primogenita dell’allora erede al
trono, l’attuale re Filippo del Belgio. A
Grosio, finché la salute glielo permise,
Emilio trascorse ogni anno l’estate prima di trasferirsi in Piemonte, nel castel-
A 100 ANNI DALLA MORTE DELLO STATISTA
UN COMITATO PER LE CELEBRAZIONI
er la ricorrenza del centenario della
morte di Emilio Visconti Venosta
(28 novembre 2014), la Società Storica
Valtellinese, il Museo Etnografico Tiranese, il Museo di Villa Visconti Venosta di Grosio e il Parco delle Incisioni Rupestri promossero la costituzione
di un comitato onoranze. La sede ufficiale fu posta a Villa Visconti Venosta,
quella operativa presso il museo di Tirano il cui direttore Bruno Ciapponi Landi, vice presidente della Società Storica
Valtelline, venne incaricato del coordinamento del comitato, composto dall’assessore alla cultura del Comune di Grosio Pietro Cimetti, dalla prof. Augusta
Corbellini, presidente della Società Storica Valtellinese e dal prof. Mauro Rovaris, presidente del Museo Etnografico
Tiranese. Si cercarono patrocini che concorressero a conferire autorevolezza e
credito alle iniziative. Aderirono il Ministero degli Esteri e della Cooperazione
Internazionale - Prefettura di Sondrio
Ufficio Territoriale del Governo - Provincia di Sondrio - Comune di Grosio
- Comune di Tirano - Comunità Montana Valtellina di Tirano - Fondazione
Camillo Cavour - Fondazione Visconti
Venosta, Grosio - Società Storica
Lombarda - Museo del Risorgimento
di Milano.
(Segue a pag. 2)
PROGRAMMA
SABATO 5 SETTEMBRE
Ore 10.45
Ore 11.15
Ore 12.15
Ore 13.15
Ore 16.30
arrivo dei sovrani alla Casa di Riposo Fondazione Visconti Venosta
arrivo al Centro di accoglienza e documentazione “Davide Pace” del Parco
delle Incisioni Rupestri
riapertura ufficiale del restaurato Museo di Villa Visconti Venosta e alle
mostre allestite per l’occasione. Interventi del sindaco Antonio Pruneri e
del coordinatore del comitato onoranze Bruno Ciapponi Landi, vice presidente della Società Storica Valtellinese
fine della cerimonia
i Reali visiteranno in forma privata la cappella Visconti Venosta nel cimitero
dalle ore 17.00 visita alla Basilica Santuario dell’Apparizione della Madonna di Tirano, patrona della Valtellina, ad alcuni palazzi di Tirano
DOMENICA 6 SETTEMBRE
Ore 10.30 Santa Messa nella parrocchiale di San Giuseppe di Grosio
Ore 11.45 Cerimonia di saluto sul monumentale sagrato con la partecipazione delle
rappresentanze e delle associazioni grosine
lo di Santena dei Cavour, sua abituale
dimora, e a Roma per gli impegni istituzionali di senatore o di ministro. Per suo
desiderio la nuora Margherita Pallavicino Mossi, vedova di Giovanni, l’ultimo
dei suoi figli, lasciò la Villa in eredità al
Comune di Grosio, dopo avere donato
al Comune di Torino il Castello di Santena, al Museo Poldi Pezzoli di Milano
l’importante collezione d’arte del suocero, al Consorzio per il Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio le terre di interesse archeologico annesse agli imponenti ruderi castellari e beneficato con
analoga donazione la Fondazione Visconti Venosta, ricovero per anziani fondato a Grosio da Emilio in memoria dell’unica figlia Paola, morta bambina,
senza dimenticare la Scuola di Scienze
Politiche “Carlo Alfieri” di Firenze, oggi facoltà universitaria. Il programma
prevede l’arrivo dei sovrani a Grosio in
mattinata alla Fondazione Visconti Venosta dove saranno ricevuti dal Sindaco
Antonio Pruneri, dalla direzione e dal
consiglio di amministrazione presieduto
dall’avv. Valentina Tuia. Seguirà il trasferimento al Parco delle Incisioni Rupestri dove a riceverli ci saranno anche
qui i membri del consiglio di amministrazione con il neopresidente Alessandro Deriu e il direttore Bruno Ciapponi
Landi. L’Antiquarium dove sono esposti
i reperti delle varie campagne di scavo
sui colli dei castelli sarà presentato agli
illustri ospiti dalla soprintendente archeologica emerita dott.ssa Raffaella
Poggiani Keller (che, quale curatrice,
guidò la regina alla visita della mostra
di Milano del 1989). Seguirà l’inaugurazione del restaurato museo che consisterà nel taglio del nastro e nella visita
inaugurale che sarà preceduta da due
brevi discorsi: il benvenuto del Sindaco
e il discorso di circostanza tenuto da
Bruno Ciapponi Landi, in qualità di
coordinatore del comitato onoranze per i
cento anni dalla morte di Emilio Viscon-
ti Venosta, che ebbe modo di collaborare con la marchesa Margherita quale (allora) giovane consigliere della Società
Storica Valtellinese e di “esecutore materiale” del Parco, istituzioni che la marchesa sostenne e che la ebbero presidente onoraria.
A margine della manifestazione sono previste diverse iniziative, dall’annullo speciale filatelico per tutta la giornata di sabato, all’allestimento dell’istallazione di Paolo Tessari Venosta, alle mostre sull’iconografia dei castelli e
degli acquarelli originali realizzati da
Marilena Gavatti per la cartella d’arte
sulle celebri rime de “La partenza del
Crociato” di Giovanni Visconti Venosta
(la notissima Ballata del Prode Anselmo), edizione dedicata alla regina Paola
che, bambina, l’aveva imparata dalla viva voce della sua madrina. Nell’ambito
della cerimonia sarà presentato un pannello dello scultore Valerio Righini con
i ritratti della marchesa e della regina.
I
l 28 novembre 2014, giorno dell’anniversario, per l’apertura dell’anno celebrativo il Circolo Filatelico e Numismatico Tiranese curò,
per conto del Comitato, l’edizione
della cartolina filatelica ufficiale,
riprodotta qui a fianco, che riporta
a tergo la seguente scheda sulla figura del patriota e statista grosino.
Emilio Visconti Venosta (Milano 1829Roma 1914), discendente di una delle più
illustri famiglie valtellinesi, fu educato a Milano e divenne mazziniano. Nel 1848 fu
uno dei protagonisti delle “Cinque giornate”, ma dopo i moti del ’53 capì che la rivoluzione da sola non avrebbe condotto
all’unità d’Italia. Esule in Piemonte conobbe il Cavour che nel 1859 gli affidò il rischioso e delicato incarico di commissario
regio presso Garibaldi. Divenne poi uno
dei principali statisti italiani e fu per otto
volte ministro degli esteri. In questa veste o
per speciale incaricato del Governo, trattò
le più importanti questioni internazionali
con grande tatto e capacità. Fu sempre orgoglioso della sua origine valtellinese e volle essere sepolto a Grosio dove soltanto,
diceva, di sentire “le radici sotto i piedi”.
Non gli mancarono riconoscimenti, fu deputato e senatore, divenne marchese e fu
decorato del Gran Collare dell’Annunziata,
la massima onorificenza del Regno che
aveva contribuito a conquistare. Rimane
tuttora il nostro “più grande convalligiano,
come lo definì Luigi Credaro nella commemorazione tenuta al Consiglio Provinciale
quando morì.
IL GRAFFITO - Pagina 2
Al comitato hanno assicurato il
loro concorso l’Istituto Scolastico
Comprensivo e la Biblioteca Comunale di Grosio, le Associazioni Amici
del Museo e Amici della Biblioteca di
Sondrio, l’Accademia del Pizzocchero
di Teglio, le delegazioni provinciali di
Sondrio del FAI e dell’ANIOC e altri.
L’apertura dell’anno celebrativo
2014-2015 è stata preceduta da due interventi pubblici di rilievo quali le prolusioni degli anni accademici delle Unitre di Tirano (dove la lezione inaugurale
è stata tenuta dal prof. Arturo Colombo, un nome prestigioso del mondo accademico lombardo) e di Sondrio, dove
il compito è toccato al senatore tiranese
Benedetto Della Vedova (che per una
fortunata coincidenza è al Governo in
qualità di Sottosegretario agli Affari
Esteri, dicastero che Emilio Visconti
Venosta occupò per ben otto volte dal
1864 al 1902).
A Grosio venerdì 28 novembre
2014 il centenario della morte del nostro più grande convalligiano, come
lo defini Luigi Credaro, è stato ricordato con una manifestazione misurata, ma con punte di intensità partecipativa degne della serietà con cui il
paese tratta le sue tradizioni, consapevole del loro valore. La cerimonia
commemorativa ha avuto inizio ufficiale in municipio dov’erano convenute
autorità, rappresentanze e ospiti (fra i
quali il prof. Paolo Tessari Venosta, titolare della prima cattedra di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia,
discendente da un ramo dei Venosta di
Grosio) e gli alunni delle terze classi
della scuola media coi loro insegnanti.
Il sindaco Antonio Pruneri, che li ha accolti in veste ufficiale, ha rivolto loro
un breve indirizzo di saluto illustrando
il senso dell’iniziativa. Dopo la deposizione di un omaggio floreale ai piedi
del busto che ricorda lo statista sullo
scalone del palazzo comunale, si è formato un corteo aperto dal gonfalone comunale e dalla bandiera della scuola,
che ha raggiunto la Parrocchiale di San
Giuseppe dove il prevosto don Renato
Lanzetti ha celebrato la messa di suffragio, alla quale hanno preso parte molti
fedeli. È seguita la visita alla cripta della cappella funeraria al cimitero dopo la
quale il coordinatore del comitato Bruno Ciapponi Landi, dopo un intervento
introduttivo dell’assessore alla cultura
Pietro Cimetti (che è anche uno dei tre
membri del comitato operativo), ha intrattenuto i presenti in una sala del vicino oratorio con una relazione sulla vita
e l’opera dello statista.
L’apertura dell’anno celebrativo ha
avuto riscontro anche nella capitale grazie alla Famiglia Valtellinese di Roma,
una delegazione della quale, guidata dal
presidente Leonardo Marchettini, si è
recata a deporre un omaggio floreale al
busto che ricorda il patriota fra i grandi
italiani nel parco del Pincio. Un’analoga
cerimonia si è tenuta nel capoluogo
lombardo, dove l’Associazione Culturale dei Valtellinesi a Milano, presieduta
dall’ing. Franco Visintin, ha organizzato
una visita mirata ai cimeli che ricordano
il patriota al Museo del Risorgimento.
Per la chiusura delle manifestazioni celebrative è prevista una giornata conclusiva con la presentazione
di una raccolta di studi coordinata
dal prof. Arturo Colombo sulla vita e
l’opera dello statista. L’indice provvisorio prevede interventi della prof. Augusta Corbellini, presidente della Società Storica Valtellinese, del Sen. Benedetto Della Vedova, Sottosegretario
di Stato agli Esteri, dei prof.ri Arturo
Colombo, Guglielmo Scaramellini e
Gianpaolo Angelini delle Università di
Milano e di Pavia, del dott. Pierangelo
Gentile della Fondazione Cavour, del
dott. Carlo Fiorentini dell’Archivio
Centrale dello Stato, del dott. Gabriele
Antonioli, di Bruno Ciapponi Landi,
Piercarlo Della Ferrera e Marco Foppoli della Società Storica Valtellinese.
SETTEMBRE 2015
Inserto dedicato alla riapertura del Museo di Villa Visconti Venosta
(Segue dalla prima pagina)
Il busto di Emilio Visconti Venosta al Pincio
UN SONETTO DI
PER L’OCC
Una composizione poetica ispirata alla delicatezza del gesto della regina che, coll’augusto consorte, viene a Grosio per rendere omaggio alla sua
madrina con una visita destinata a segnare una
data storica per il paese che ne custodisce le spoglie e per la valle intera, lo ha offerto l’elegante
In un vesp
Per S. M. la Regina Paola del Belgio in visita a
donata al Comune dalla sua madrina, la
vedova dell’ultimo d
Un omaggio ai Venosta e alla visita dei reali belgi da un artista di nobili origini grosine
LA BATTAGLIA RISORGIMENTALE
DI PAOLO TESSARI VENOSTA
D
i particolar significato nell’ambito dell’inaugurazione
del rinnovato Civico Museo di
Villa Visconti Venosta sarà la
presentazione di una grande installazione di importanza storica
dell’artista Paolo Tessari Venosta. L’opera collocata nella sala
delle armi è stata realizzata dall’autore riattualizzando la pratica del trompe l’oeil chantournè
costituita da un gruppo di figure
dipinte e sagomate a grandezza naturale su supporto ligneo. Di
questo motivo il gruppo plastico di sagome di soldati costituisce il soggetto rappresentativo di una battaglia risorgimentale
realizzata nel 1970 ed esposta in importanti rassegne e musei
sia in Italia che all’estero. Essa ci fornisce una nuova ed inedita chiave di lettura rivisitata da uno sguardo innanzitutto concettuale. L’autore di antica e nobile famiglia grosina opera da
diversi anni sulla scena sia italiana che internazionale svolgendo un’attività di artista che ha avuto modo di occupare le rinomate cattedre di pittura nelle prestigiose accademie di Belle
Arti di Urbino e di Venezia. Le sue imageries non sono ridotte
a museali reperti imbalsamati o a citazioni anacronistiche ma
divengono esse stesse protagoniste della scena secondo un
principio di interazione fra pubblico e opera d’arte contemporanea. Per il loro valore artistico e per l’argomento a cui si ispirano trovano quindi un’ideale collocazione nella Villa Museo
di Grosio nell’ambito del centenario venostiano. Felici le coincidenze della comune origine dello statista e dell’artista e del
suo legame con Venezia, tradizionale meta di una storica presenza grosina.
V
Grosio, 5-6 settembre 2015
L
Paolo Tessari Venosta in una foto di Fulvio Roiter durante l’allestimento della mostra al Civico Museo Revoltella di Trieste nel 1972.
UN’OPERA D’ARTE RICORDERÀ
LA VISITA DEI REALI
Lungo il percorso di visita sarà
esposto il pannello in cui Valerio Righini ha plasmato nella creta i ritratti della
marchesa Margherita e della regina
Paola. Fuso nel bronzo ricorderà la visita dei sovrani, le due nobildonne e il
loro rapporto.
Righini ha in corso anche la realizzazione di un medaglione ritratto di
Emilio Visconti Venosta
Ritornerà nel tuo ricordo un fiume
di cui sentivi, piccola, narrare,
fiorito delle sue candide schiume,
che correva a raggiungerti al tuo mare.
Danzavano le onde sulle glume
dell’alba scosse dalle notti chiare,
come cigni, agitando bianche piume,
rapiti dentro i tonfani a danzare.
Forse vedrai nel sogno cavalcare
in un vespro di viole il prode Anselmo,
che partì dai suoi monti azzurri un giorno,
che ai suoi monti non fece più ritorno,
perché per bere chino sopra il mare,
non si avvide del foro in fondo all’elmo.
alerio Righini, pittore e scultore vive e lavora a Tirano, dove è nato
nel 1950. Si è laureato in architettura al
Politecnico di Milano dopo avere frequentato il Liceo Artistico di Brera. Dal
1968 partecipa regolarmente a concorsi
e rassegne d’arte: nel 1975 è primo finalista al Premio Internazionale Lario Cadorago (Como - Villa olmo, presiede la
giuria Raffaele De Grada); vince vari
premi fra cui, nel 1978 a Milano, l’Ambrogino d’oro e nel 1996 il primo premio al Concorso di Arte Religiosa di
Berbenno (So). Ha tenuto numerose
mostre personali in Italia e all’estero. In
ambito editoriale ha curato cataloghi di
mostre e ricca è la sua collaborazione
con amici poeti di cui ne accompagna i
testi in vari libri, tra gli altri Giorgio
Luzzi nel 1984, David Maria Turoldo
nel 1987, Gilberto Isella nel 2000, Angelo Fiocchi, Eugenio De Signoribus,
Abramo Levi. Dagli anni ottanta è consulente artistico e curatore di esposizioni
per il Museo Etnografico Tiranese. Intensa la sua attività volta a promuovere
rapporti artistici tra la Valtellina e la
Svizzera, spesso in collaborazione con
Marilena Garavatti, sia nel Grigioni, sia
in Ticino dove ha radici la sua famiglia
paterna. In tale ambito ha promosso e
curato la realizzazione di diverse mostre
d’arte itineranti tra Italia e Svizzera. Affermatosi anche come scultore ha ottenuto importanti commesse come il monumento alla conquista del K2 per il
Comune di Valfurva, ha realizzato una
complessa e articolata opera per l’ospedale San Sisto e un’opera per la casa per
anziani di Poschiavo e la Stele della
Protezione per la Scuola Materna di Tirano. Nell’ambito della ritrattistica ha
realizzato il panello ricordo dei padri
David Maria Turoldo e Camillo de Piaz
e dell’arcivescovo Martini, del benefattore Dino Mazza sulla casa natale a Tirano e del patriota risorgimentale Enrico Guicciardi a Ponte in Valtellina.
ALLA MENSA
CI SARÀ UN V
a mensa dei sovrani terrà a battesimo un nuovo
vino valtellinese. Si chiama Abbaglio ed è prodotto nelle prestigiose cantine Negri di Chiuro, ultimo nato di una lunga serie. Ma il suo valore va oltre
quello del prodotto e inaspettatamente si estende all’ambito sociale. Le vigne da cui provengono le uve
erano infatti abbandonate con i conseguenti riflessi
negativi sul paesaggio. Le braccia che hanno coltivato le viti appartengono a uomini della comunità Il
Gabbiano di Morbegno e di Tirano impegnati nel
proprio riscatto attraverso il lavoro. Recupero ambientale e riscatto umano interagiscono in un circolo
virtuoso. Il Gabbiano opera presso il Santuario, in un
edificio al piedi del dosso di Santa Perpetua, l’antica
chiesetta medievale che è il secondo dei capisaldi noti della diffusione della vite in valle, che è documentata in prima battuta nel sec. IX nella bassa valle e
subito dopo proprio qui, a Santa Perpetua, all’imbocco della Valle di Poschiavo. Da questi due primi centri è quindi iniziata la diffusione di un prodotto fondamentale, nel corso dei secoli, per l’economia valtellinese. Ed oggi lo stesso percorso viene riproposto
dalla “via dei terrazzamenti” che si vorrebbero inclusi nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco come
esempio di gigantesca modificazione del territorio ad
uso agricolo e di coltivazione eroica della vite documentata da Ermanno olmi nel film “Le rupi del vino”. Vino e viti sono entrate spesso nella storia della
valle. Nel 1797, dieci giorni prima del decreto napoleonico che sanciva il nostro distacco dai Grigioni
(mai concretatosi per quanto concerne il vino), il futuro re di Napoli generale Gioacchino Murat lasciò
Tirano con trecento some di buon vino valtellinese
in omaggio che i cavallanti di Teglio gli portarono
gratis a Edolo dove aveva il suo quartier generale,
senza pensare che il più grande evento religioso,
l’apparizione della B.V. al beato Mario nel 1504, ebbe luogo mentre il veggente si stava recando in una
sua vigna, come ricordano le cronache. E a questo
IL GRAFFITO - Pagina 3
LA CARTELLA D’ARTE
REMO BRACCHI
CASIONE
voce della sua madrina. L’edizione
è impreziosita da versi di Umberto
Eco, di Giorgio Luzzi e di Grytzko
Mascioni, da testi di Renzo Sertoli
Salis, Ettore Mazzali, Bruno Ciapponi Landi e da un disegno di Livio Benetti.
vena poetica di del noto glottologo bormino Remo
Bracchi, ordinario alla Pontificia Università Salesiana di Roma, che ha composto un sonetto di
circostanza dedicato alla sovrana, tradotto in
francese dal collega Morand Wirth.
pro di viole
L’ARTISTA
a Grosio per l’inaugurazione della villa-museo
marchesa Margherita Pallavicino Mossi,
dei Visconti Venosta.
Dans tes souvenirs surgira peut-être un fleuve,
dont tu entendais parler dans ton enfance,
fleuri de ses blanches écumes,
qui courait te rejoindre vers tes plages.
Les ondes dansaient sur les glumes
de l’aube secouées par les nuits claires,
comme des cygnes, agitant de blanches plumes,
pris dans les tourbillons à danser.
Peut-être verras-tu chevaucher dans ton rêve
un soir de violettes Anselme le preux,
qui partit un jour de ses monts d’azur,
et jamais à ses monts ne retourna,
car pour boire penché sur la mer,
il n’avait pas vu que son heaume était percé.
(Versione francese del prof. don Morand Wirth)
DEI SOVRANI
VINO... DA RE
I
16 acquarelli originali della cartella d’arte dedicata alla regina Paola nel 2001 costituiscono una delle
mostre allestite per l’occasione. Furono realizzati da Marilena Garavatti
per illustrare le celebri rime de “La
partenza del Crociato” di Giovanni
Visconti Venosta (la notissima Ballata
del Prode Anselmo), nell’edizione dedicata alla regina Paola dal Museo
Etnografico Tiranese e dal Parco delle Incisioni Rupestri per la visita della
regina annullata per la nascita anticipata della principessa Elisabetta. La
scelta dell’omaggio teneva conto che
la regina conosceva quei versi per
averli imparati da bambina dalla viva
S
Marilena Garavatti, tiranese, si è diplomata a Milano al Liceo Artistico
di Brera, ha frequentato i corsi di
calcografia e serigrafia alla Scuola Internazionale di Venezia e di ceramica
ad Urbino. Insegnante di Educazione
Artistica fino al 2000, ha tenuto per
anni corsi di disegno, incisione, pittura per la Casa dell’Arte di Tirano.
Partecipe della vita culturale della
valle, ha concorso a promuovere iniziative di collaborazione fra artisti ed
intellettuali in una sorta di laboratorio permanente di apprendimento
trasversale.
La varietà delle sue sperimentazioni tecniche, le incursioni in diversi
ambiti espressivi e nella stratificazione storica dell’arte sono sorrette da
una coerente ricerca sulla comunicazione che l’hanno portata ad occuparsi, oltre che di pittura, di scultura,
ceramica, costumistica, illustrazione,
computer e multimedialità. Ha collaborato con la rivista Tellus. Ha esposto in numerose collettive e personali in Italia e all’estero. Numerosi
anche gli scritti sulla sua arte. È stata
la prima ad occuparsi in valle della
grande stilista tiranese di origini grosine Rosa Genoni.
La storia di una fortunata composizione poetica
Si tratta de “La partenza del Crociato”, più nota come “Ballata del Prode Anselmo”, di Giovanni Visconti Venosta, fratello di Emilio, scrittore e, da Milano, primo collaboratore dello statista finché visse. La storia della ballata ce la racconta
lui stesso nei suoi “Ricordi di gioventù”, l’opera letteraria più importante e diffu-
proposito va detto che prima dell’apparizione vide
una gran luce che certamente lo abbagliò. E il cerchio si chiude sul nome del nuovo vino che avrà l’onore del battesimo alla mensa di re Alberto II e della
regina Paola. Abbaglio equivale a gran luce, quella
che ci auguriamo illumini il futuro degli uomini del
Gabbiano impegnati in questa opera di redenzione.
Ed è questo “valore aggiunto” che rende un semplice
buon vino degno della mensa di un re.
SETTEMBRE 2015
Inserto dedicato alla riapertura del Museo di Villa Visconti Venosta
ulla fine dell’autunno scrissi uno
scherzo poetico, al quale non è
mancata una certa notorietà e che
rammenterò qui (*) seguendo l’ordine
cronologico della mia narrazione
(1856). Eravamo vicini alla riapertura
delle scuole, e un giorno una buona
donna, che abitava presso la nostra casa
di Tirano, venne da me conducendo un
suo figliuolo che era scolaro di ginnasio, credo a Como.
La madre mi disse che quel suo figliuolo era tutto mortificato, perché non
gli era riuscito di fare uno dei compiti
autunnali datigli dal professore: veramente lo aveva principiato ma non aveva saputo andare innanzi. Il ragazzo
quasi piangeva, e io, lasciandomi intenerire, mi offersi di finirgli quel disgraziato compito.
Trattavasi d’una poesia, il cui argomento, scelto tra i molti che correvano
per le scuole a quei tempi, era: La partenza del Crociato per la Palestina. Lo
scolaretto aveva incominciata la sua
poesia così:
“Passa un giorno, passa l’altro
Mai non torna il nostro Anselmo,
Perché egli era molto scaltro
Andò in guerra e mise l’elmo...”
Qui s’era fermato. Nel leggere quei
versi mi balenò una tentazione cattiva,
ma irresistibile; dissi alla madre e al figlio che ritornassero il giorno dopo, e
che la poesia l’avrei finita io.
Corsi nel mio studio, ripetei quei
quattro versi declamandoli, e il seguito
venne da sé.
D
ella poesia, per decenni presente in
quasi tutte le antologie scolastiche,
ci sono state numerose edizioni nel corso degli anni, ultima, nel 2007, la sua
comparsa nel catalogo della mostra “Il
ritorno del Prode Anselmo. Segni e colori dell’illustrazione italiana”, curata
da Walter Fochesato per la Civica Biblioteca “Paolo e Paola Maria Arcari”
di Tirano diretta da Vania Fasolo, che
costituisce un punto di arrivo anche per
la ricerca letteraria sull’argomento di
cui Fochesato è il massimo esperto. La
notorietà della composizione poetica indusse gli organizzatori della prevista visita della regina Paola a Grosio, che
dovette essere sospesa per la nascita
anticipata della principessa Elisabetta,
primogenita dell’allora erede al trono
sa dell’Ottocento che tratta, insieme, della Valtellina e di Milano nel contesto di
eventi di straordinaria portata nazionale quali furono le “Cinque Giornate” di
Milano e il Risorgimento. Giovanni la compose a Tirano nel 1856, quasi per
scherzo, come scrive egli stesso: LA PARTENZA DEL CROCIATO
“Passa un giorno, passa l’altro
Mai non torna il nostro Anselmo,
Perché egli era molto scaltro
Andò in guerra, e mise l’elmo...”
Sospettollo... e impensierito
Saviamente si fermò
Poi chinossi, e con un dito
A buon conto l’assaggiò.
La sua bella che abbracciollo
Gli dié un bacio e disse: Va’!
E poneagli ad armacollo
La fiaschetta del mistrà.
Il Sultano in tal frangente
Mandò il palo ad aguzzar,
Ma l’Anselmo previdente
Fin le brache avea d’acciar.
Mise l’elmo sulla testa
Per non farsi troppo mal
E partì la lancia in resta
A cavallo d’un caval.
Poi, donatogli un anello
Sacro pegno di sua fe’,
Gli metteva nel fardello
Fin le pezze per i piè.
Fu alle nove di mattina
Che l’Anselmo uscìa bel, bel,
Per andare in Palestina
A conquidere l’Avel.
Né per vie ferrate andava
Come in oggi col vapor,
A quei tempi si ferrava
Non la via ma il viaggiator.
La cravatta in fer battuto
E in ottone avea il gilè,
Ei viaggiava, è ver, seduto
Ma il cavallo andava a piè.
Da quel dì non fe’ che andare,
Andar sempre, andare, andar...
Quando a piè d’un casolare
Vide un lago, ed era il mar!
belga, l’attuale re Philippe, a dedicare
alla regina una pubblicazione degna
dell’evento. Si pensò ad una cartella
d’arte con le illustrazioni delle 16 quartine affidata alla pittrice tiranese Marilena Garavatti, che le eseguì rivisitando
la più nota edizione illustrata da Aldo
Mazza. Si chiese agli amici poeti
Grytzko Mascioni e Giorgio Luzzi di
partecipare con due loro composizioni
ispirate al Prode Anselmo e ad Umberto
Eco di poter inserire una sua acuta parafrasi del “Prode” ripescata dalla sua
ricca bibliografia. Non si mancò di riprendere alcuni testi critici di Renzo
Sertoli Salis e di Ettore Mazzali. La dedica alla regina, nel ricordo della sua
madrina marchesa Margherita, fu motivata così nel testo accompagnatorio:
Come fu sul bastimento,
Ben gli venne il mal di mar
Ma l’Anselmo in un momento
Mise fuori il desinar.
Pipe, sciabole, tappeti,
Mezze lune, jatagan,
odalische, minareti,
Già imballati avea il Sultan.
Quando presso ai Salamini
Sete ria incominciò,
E l’Anselmo coi più fini
Prese l’elmo, e a bere andò.
Ma nell’elmo, il crederete?
C’era in fondo un forellin
E in tre dì morì di sete
Senza accorgersi il tapin.
Passa un giorno, passa l’altro,
Mai non torna il guerrier
Perch’egli era molto scaltro
Andò in guerra col cimier.
Col cimiero sulla testa,
Ma sul fondo non guardò
E così gli avvenne questa
Che mai più non ritornò.
“L’educazione delle nuove generazioni
attraverso l’arte, la storia e le memorie
familiari, furono per la marchesa Margherita Visconti Venosta un programma
di vita di cui siamo stati testimoni, ove
non bastassero ad attestarlo le donazioni che hanno determinato in Valtellina
la nascita del Parco delle Incisioni Rupestri, la trasformazione in museo della
villa di Grosio e l’allestimento a Milano della sala dedicata a Emilio Visconti
Venosta al museo Poldi Pezzoli. Da
presidente onoraria della Società Storica Valtellinese, aveva anche sostenuto
alcune iniziative editoriali, fra le quali,
nel 1959, la ristampa dei “Ricordi”
nella diffusissima BUR di Rizzoli. Aveva anche pensato di patrocinare la ristampa dell’edizione illustrata dal Mazza de “La partenza del Crociato” e, de-
Il giorno dopo, quando la madre e il
figlio ritornarono, il delitto era consumato. Ascoltai senza rimorso le parole
della loro riconoscenza, e consegnai il
foglio.
Passati alcuni mesi, mentre facevo
un esame di laurea all’Università di Pavia, osservai che i professori mi guardavano con una certa curiosità, parlando
piano tra loro, e ridendo. Finito l’esame,
uno d’ essi mi accompagnò dicendomi:
Dunque... passa un giorno passa l’altro... è lei l’autore della Ballata?
Allora, in bel modo, lo interrogai anch’io alla mia volta, e seppi che aveva
avuto il mio Crociato da un suo amico
professore a Como; forse il professore
di quel famoso studente.
Da quel giorno il Crociato peregrinò lungamente a mia insaputa, e me
lo trovai dinanzi ogni momento, ora diminuito, ora accresciuto, e spesso spropositato.
Per questa ragione, per gli spropositi
cioè, ond’è stato infiorato quello scherzo nelle varie copie e ristampe che ne
sono state fatte, lo riproduco in questa
nota nel suo testo originale, perché in
fatto di spropositi preferisco i miei.
E lo studente? L’anno dopo ebbe un
posto in Seminario, divenne prete,
e... passa un giorno passa l’altro, oggi
vive ancora; ma nella sua carriera non
andò al di là della prima strofa, come
gli era accaduto nel suo componimento
poetico.
Giovanni Visconti Venosta
(*) Ricordi di gioventù. Cose vedute o sapute.
1847- 1860, nota al Cap. XXII (edizione Cogliati, Milano 1906)
dicando una copia dei “Ricordi” al
Museo di Tirano, auspicava che il libro
fosse “di esempio alle nuove generazioni”. Ecco perché, realizzando questa
edizione, che vede unita all’opera dello
“zio Giovanni”, quella di tre artisti valtellinesi contemporanei e di un letterato
famoso qual è Umberto Eco, sentiamo
di essere fedeli a un mandato, interpreti
di una Sua eredità morale. E ciò ci fa
apparire l’iniziativa degna di costituire
un nostro omaggio a S. M. la Regina
Paola del Belgio e di testimoniarLe la
nostra gratitudine per la sensibilità che
dimostra per le iniziative del Parco, alla cui istituzione concorsero in modo
determinante la convinzione e la generosità dell’ultima dei Visconti Venosta,
la marchesa Margherita che fu Sua madrina”. IL GRAFFITO - Pagina 4
SETTEMBRE 2015
Inserto dedicato alla riapertura del Museo di Villa Visconti Venosta
L’ANNULLO SPECIALE
FILATELICO
N
Giovanni Visconti Venosta, scrittore e uomo politico, nacque il 4 settembre 1831 a Milano dove
morì il 1° ottobre 1906. Con il fratello Emilio, futuro marchese e Ministro degli Esteri del Regno d’Italia, prese parte alle lotte del Risorgimento. Nel 1859 fu nominato commissario regio per l’unione
della provincia di Valtellina al Regno Sardo. Fu anche deputato al parlamento per il collegio di Milano nella prima legislatura. Nel capoluogo lombardo ricoprì varie cariche fra cui, per anni, quella
di amministratore comunale. Sedette a lungo anche nel Consiglio Provinciale di Sondrio di cui fu
membro autorevole e attivo. Fu però prevalentemente giornalista (scrisse soprattutto sul “Crepuscolo” e sulla “Perseveranza”) e scrittore. Fra le sue opere spiccano per importanza letteraria “I ricordi di gioventù”, da molti considerato il miglior libro sul Risorgimento Lombardo e che riserva
ampie parti ai periodi giovanili trascorsi nella casa di Tirano dove nel 1856 scrisse il noto scherzo
poetico intitolato “La partenza del Crociato”, più conosciuto come la “Ballata del Prode Anselmo”.
(Testo a tergo della cartolina)
ella giornata di sabato 5 presso la
civica biblioteca Margherita Visconti Venosta sarà in funzione uno
sportello di Poste Italiane dotato di un
annullo speciale filatelico per i collezionisti. Saranno anche a disposizione cartoline a tema collegato alla visita e alla
riapertura del museo. L’iniziativa è curata dal Circolo Filatelico e Numismatico Tiranese presieduto da Enzo Bré che
ha curato anche il disegno dell’annullo
e dal Museo Etnografico Tiranese. Costituirà una curiosità per gli appassionati la cartolina predisposta per la visita
della regina del 2001, rinviata per il lieto evento anticipato della nascita della
principessa Elisabetta, primogenita dell’erede al trono, illustrata con una riproduzione del Castello Nuovo e dei due
francobolli dedicati alla regina Paola
dalle poste belghe e italiane che, in originale, costituivano anche l’affrancatura
per l’annullo filatelico della giornata
della visita.
Per i collezionisti e per gli interessati, a cura del circolo saranno anche disponibili copie della cartolina ufficiale
dell’apertura delle celebrazioni venostiane con l’annullo filatelico 28 novembre 2014 del giorno del centenario
della morte di Emilio Visconti Venosta.
La regina Paola, allora principessa di Liegi, ospite d’onore nel 1989 alla mostra “Valtellina
e mondo alpino nella preistoria”. Alla sua sinistra l’attuale cardinale Francesco Coccopalmerio.
Giovannino e Margherita Visconti Venosta istituirono e dotarono la Fondazione Cavour.
Dopo la morte del marito la marchesa donò al Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio le
terre di interesse archeologico sui colli dei castelli, al Museo Poldi Pezzoli di Milano la collezione d’arte di Emilio e al Comune di Grosio la Villa per farne un museo.
Il museo era la residenza di Emilio Visconti Venosta,
sposo della pronipote del grande italiano
Il 20 settembre tutti a Sàntena
La marchesa concorse al rilancio della Società Storica operato
da don Egidio Pedrotti e sostenne economicamente diverse edizioni. Per questo era stata nominata presidente onoraria del sodalizio. La tradizione di tenere l’assemblea sociale l’ultima domenica di agosto derivò dalla volontà di consentirle la partecipazione prima del trasferimento il primo di settembre in Piemonte
Domenica 20 settembre 2015 una delegazione valtellinese parteciperà alla solenne cerimonia organizzata a Santena
dalla Fondazione Cavour che prevede la
consegna del Premio Cavour 2015 alla
Marina Militare Italiana per l’operazione
Mare Nostrum, le inaugurazioni della
nuova sede dell’Archivio, della Biblioteca Cavouriana e della lapide di intitolazione a Emilio Visconti Venosta. Nel quadro delle celebrazioni sarà inoltre pub-
blicato un volume sulla corrispondenza
fra Emilio Visconti Venosta e Costantino
Nigra intitolato Il completamento dell’unità d’Italia dopo la morte di Cavour.
L’iniziativa vedrà la collaborazione della
Biblioteca Margherita Visconti Venosta
di Grosio, dell’UNITRE di Tirano e delle
associazioni Amici del Museo Valtellinese di Storia e Arte e Amici della Biblioteca Pio Rajna di Sondrio.
Le prenotazioni si ricevono in biblioteca
I due libri sono in vendita presso il Museo
Etnografico Tiranese
RINGRAZIAMENTI
Il Comitato organizzatore ringrazia Vincenzo e Marilla d’Oro Lambertenghi, Vittorio e Giusi Moccagatta per l’ospitalità, gli artisti Paolo Tessari Venosta, Marilena
Garavatti e Valerio Righini, l’enologo Casimiro Maule direttore della Casa Vinicola
Negri di Chiuro, Rezio Donchi presidente
dell’Accademia del Pizzocchero di Teglio, il
Polo di Formazione Professionale Valtellina di Sondrio, la Confraternita del Chisciöl di Tirano, il Rettore del Santuario di Tirano don Giampiero Franzi, il prevosto di
Grosio don Renato Lanzetti, Jim Pini, Fabio
Valli e tutti quanti collaboreranno alla
buona riuscita delle manifestazioni.
Sede operativa: Museo Etnografico Tiranese, p. Basilica 30 - 23037 Tirano
Tel. 0342702959 - Cell. 3474981112 - [email protected]
Bruno Ciapponi Landi, direttore del museo, coordinatore del Comitato.
Comune di Grosio: via Roma 34 - 23033 Grosio, - [email protected]
Tel. 0342 841214
Paola Quetti Tuia - [email protected]
Carlo Toini, incaricato del cerimoniale - [email protected]
REFERENTI ORGANIZZATIVI
Testi e cura dell’ inserto di Bruno Ciapponi Landi • Impaginazione e stampa Tipografia Poletti - Villa di Tirano