GRAFFITO NOVEMBRE 05
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GRAFFITO NOVEMBRE 05
Mensile d’informazione e cultura a cura della Biblioteca Civica di Grosio - Settembre 2015 - Anno XXXI, N. 9 - Inserto a cura di Bruno Ciapponi Landi DIRETToRE RESPoNSABILE IVAN MAMBRETTI - EDITRICE «PRo LoCo» - GRoSIo - REG. N. 178 DEL 24.12.1985 TRIB. SoNDRIo GRoSIo, SABATo 5 E DoMENICA 6 SETTEMBRE 2015 La riapertura del Museo di Villa Visconti Venosta sarà onorata dalla visita di Re Alberto II e della Regina Paola del Belgio S Appello del Sindaco abato 5 e domenica 6 settembre saranno ospiti del nostro paese il re Alberto II e la regina Paola del Belgio. E’ un evento storico per la provincia di Sondrio, per la prima volta espressamente meta di una visita di sovrani. L’arrivo dei reali belgi per l’inaugurazione della riapertura del museo di Villa Visconti Venosta che si svolge nel quadro delle celebrazioni per i cento anni della morte di Emilio Visconti Venosta, è dunque un evento del tutto eccezionale che onora Grosio e la sua gente. Con gioia e profondo rispetto accogliamo la graditissima visita, legata alla parentela spirituale e all’affetto della Regina Paola per la marchesa Margherita, sua madrina di Battesimo. Grosio è quindi orgoglioso di poter mostrare ai sovrani come il paese abbia saputo corrispondere alle attese della marchesa Margherita e dei marchesi Emilio e Luisa Visconti Venosta nella conservazione e nella gestione delle istituzioni che essi vollero per il suo progresso sociale e culturale. Per l’arrivo dei sovrani una parte di via Roma verrà imbandierata per dare anche un segno visibile del nostro gradimento della visita e tutti avremo la possibilità di contribuire alla sua buona riuscita partecipando numerosi all’inaugurazione e soprattutto alla manifestazione di saluto che avrà luogo domenica prima nella Chiesa di San Giuseppe per la Santa Messa delle 10.30, alla quale i sovrani parteciperanno e, in seguito, sul bellissimo sagrato dove daremo loro il saluto della nostra comunità della quale vorrei portassero con sé un buon ricordo . Antonio Pruneri Sindaco di Grosio P S abato 5 settembre 2015 si terrà a Grosio l’inaugurazione del civico museo di Villa Visconti Venosta riaperto al pubblico dopo un radicale restauro curato dal Comune. ospiti d’onore della cerimonia saranno re Alberto II e la regina Paola del Belgio. La cerimonia rientra nel programma delle manifestazioni per il centenario della morte del marchese Emilio Visconti Venosta coordinate dal Museo Etnografico Tiranese e dalla la Società Storica Valtellinese in memoria del grande conterraneo protagonista del Risorgimento, collaboratore ed erede del Cavour, costruttore della diplomazia italiana postunitaria, per otto volte ministro degli esteri. orgoglioso della sua discendenza dai Venosta, provenienti dalla valle omonima del Tirolo italiano, che furono feudatari di gran parte della Valtellina e della vicina pieve di Poschiavo nell’attuale Cantone svizzero dei Grigioni, lo statista scelse di riposare nel cimitero di Grosio, il paese dove solo “sentiva la terra sotto i piedi”. Anche l’arrivo dei reali del Belgio per l’inaugurazione è in certo modo un dono della marchesa Margherita, madrina di battesimo della regina alla quale rimase sempre legatissima. Paola Ruffo di Calabria, allora principessa reale di Liegi, venne a Grosio per le esequie della marchesa e in sua memoria accettò di essere ospite d’onore nel 1989 alla mostra “Valtellina e mondo alpino nella preistoria” promossa dal Parco delle Incisioni Rupestri con la collaborazione del Ministero per i Beni Culturali e la cura della Soprintendenza Archeologica per la Lombardia che ebbe da ciò una più ampia risonanza. Una sua visita, che era in programma nel 2001 per l’inaugurazione del Centro di Accoglienza e Documentazione del Parco e dei restauri degli imponenti ruderi del “Castello Nuovo”, dovette essere rinviata per la nascita con una decina di giorni di anticipo sul previsto della principessa Elisabetta, primogenita dell’allora erede al trono, l’attuale re Filippo del Belgio. A Grosio, finché la salute glielo permise, Emilio trascorse ogni anno l’estate prima di trasferirsi in Piemonte, nel castel- A 100 ANNI DALLA MORTE DELLO STATISTA UN COMITATO PER LE CELEBRAZIONI er la ricorrenza del centenario della morte di Emilio Visconti Venosta (28 novembre 2014), la Società Storica Valtellinese, il Museo Etnografico Tiranese, il Museo di Villa Visconti Venosta di Grosio e il Parco delle Incisioni Rupestri promossero la costituzione di un comitato onoranze. La sede ufficiale fu posta a Villa Visconti Venosta, quella operativa presso il museo di Tirano il cui direttore Bruno Ciapponi Landi, vice presidente della Società Storica Valtelline, venne incaricato del coordinamento del comitato, composto dall’assessore alla cultura del Comune di Grosio Pietro Cimetti, dalla prof. Augusta Corbellini, presidente della Società Storica Valtellinese e dal prof. Mauro Rovaris, presidente del Museo Etnografico Tiranese. Si cercarono patrocini che concorressero a conferire autorevolezza e credito alle iniziative. Aderirono il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale - Prefettura di Sondrio Ufficio Territoriale del Governo - Provincia di Sondrio - Comune di Grosio - Comune di Tirano - Comunità Montana Valtellina di Tirano - Fondazione Camillo Cavour - Fondazione Visconti Venosta, Grosio - Società Storica Lombarda - Museo del Risorgimento di Milano. (Segue a pag. 2) PROGRAMMA SABATO 5 SETTEMBRE Ore 10.45 Ore 11.15 Ore 12.15 Ore 13.15 Ore 16.30 arrivo dei sovrani alla Casa di Riposo Fondazione Visconti Venosta arrivo al Centro di accoglienza e documentazione “Davide Pace” del Parco delle Incisioni Rupestri riapertura ufficiale del restaurato Museo di Villa Visconti Venosta e alle mostre allestite per l’occasione. Interventi del sindaco Antonio Pruneri e del coordinatore del comitato onoranze Bruno Ciapponi Landi, vice presidente della Società Storica Valtellinese fine della cerimonia i Reali visiteranno in forma privata la cappella Visconti Venosta nel cimitero dalle ore 17.00 visita alla Basilica Santuario dell’Apparizione della Madonna di Tirano, patrona della Valtellina, ad alcuni palazzi di Tirano DOMENICA 6 SETTEMBRE Ore 10.30 Santa Messa nella parrocchiale di San Giuseppe di Grosio Ore 11.45 Cerimonia di saluto sul monumentale sagrato con la partecipazione delle rappresentanze e delle associazioni grosine lo di Santena dei Cavour, sua abituale dimora, e a Roma per gli impegni istituzionali di senatore o di ministro. Per suo desiderio la nuora Margherita Pallavicino Mossi, vedova di Giovanni, l’ultimo dei suoi figli, lasciò la Villa in eredità al Comune di Grosio, dopo avere donato al Comune di Torino il Castello di Santena, al Museo Poldi Pezzoli di Milano l’importante collezione d’arte del suocero, al Consorzio per il Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio le terre di interesse archeologico annesse agli imponenti ruderi castellari e beneficato con analoga donazione la Fondazione Visconti Venosta, ricovero per anziani fondato a Grosio da Emilio in memoria dell’unica figlia Paola, morta bambina, senza dimenticare la Scuola di Scienze Politiche “Carlo Alfieri” di Firenze, oggi facoltà universitaria. Il programma prevede l’arrivo dei sovrani a Grosio in mattinata alla Fondazione Visconti Venosta dove saranno ricevuti dal Sindaco Antonio Pruneri, dalla direzione e dal consiglio di amministrazione presieduto dall’avv. Valentina Tuia. Seguirà il trasferimento al Parco delle Incisioni Rupestri dove a riceverli ci saranno anche qui i membri del consiglio di amministrazione con il neopresidente Alessandro Deriu e il direttore Bruno Ciapponi Landi. L’Antiquarium dove sono esposti i reperti delle varie campagne di scavo sui colli dei castelli sarà presentato agli illustri ospiti dalla soprintendente archeologica emerita dott.ssa Raffaella Poggiani Keller (che, quale curatrice, guidò la regina alla visita della mostra di Milano del 1989). Seguirà l’inaugurazione del restaurato museo che consisterà nel taglio del nastro e nella visita inaugurale che sarà preceduta da due brevi discorsi: il benvenuto del Sindaco e il discorso di circostanza tenuto da Bruno Ciapponi Landi, in qualità di coordinatore del comitato onoranze per i cento anni dalla morte di Emilio Viscon- ti Venosta, che ebbe modo di collaborare con la marchesa Margherita quale (allora) giovane consigliere della Società Storica Valtellinese e di “esecutore materiale” del Parco, istituzioni che la marchesa sostenne e che la ebbero presidente onoraria. A margine della manifestazione sono previste diverse iniziative, dall’annullo speciale filatelico per tutta la giornata di sabato, all’allestimento dell’istallazione di Paolo Tessari Venosta, alle mostre sull’iconografia dei castelli e degli acquarelli originali realizzati da Marilena Gavatti per la cartella d’arte sulle celebri rime de “La partenza del Crociato” di Giovanni Visconti Venosta (la notissima Ballata del Prode Anselmo), edizione dedicata alla regina Paola che, bambina, l’aveva imparata dalla viva voce della sua madrina. Nell’ambito della cerimonia sarà presentato un pannello dello scultore Valerio Righini con i ritratti della marchesa e della regina. I l 28 novembre 2014, giorno dell’anniversario, per l’apertura dell’anno celebrativo il Circolo Filatelico e Numismatico Tiranese curò, per conto del Comitato, l’edizione della cartolina filatelica ufficiale, riprodotta qui a fianco, che riporta a tergo la seguente scheda sulla figura del patriota e statista grosino. Emilio Visconti Venosta (Milano 1829Roma 1914), discendente di una delle più illustri famiglie valtellinesi, fu educato a Milano e divenne mazziniano. Nel 1848 fu uno dei protagonisti delle “Cinque giornate”, ma dopo i moti del ’53 capì che la rivoluzione da sola non avrebbe condotto all’unità d’Italia. Esule in Piemonte conobbe il Cavour che nel 1859 gli affidò il rischioso e delicato incarico di commissario regio presso Garibaldi. Divenne poi uno dei principali statisti italiani e fu per otto volte ministro degli esteri. In questa veste o per speciale incaricato del Governo, trattò le più importanti questioni internazionali con grande tatto e capacità. Fu sempre orgoglioso della sua origine valtellinese e volle essere sepolto a Grosio dove soltanto, diceva, di sentire “le radici sotto i piedi”. Non gli mancarono riconoscimenti, fu deputato e senatore, divenne marchese e fu decorato del Gran Collare dell’Annunziata, la massima onorificenza del Regno che aveva contribuito a conquistare. Rimane tuttora il nostro “più grande convalligiano, come lo definì Luigi Credaro nella commemorazione tenuta al Consiglio Provinciale quando morì. IL GRAFFITO - Pagina 2 Al comitato hanno assicurato il loro concorso l’Istituto Scolastico Comprensivo e la Biblioteca Comunale di Grosio, le Associazioni Amici del Museo e Amici della Biblioteca di Sondrio, l’Accademia del Pizzocchero di Teglio, le delegazioni provinciali di Sondrio del FAI e dell’ANIOC e altri. L’apertura dell’anno celebrativo 2014-2015 è stata preceduta da due interventi pubblici di rilievo quali le prolusioni degli anni accademici delle Unitre di Tirano (dove la lezione inaugurale è stata tenuta dal prof. Arturo Colombo, un nome prestigioso del mondo accademico lombardo) e di Sondrio, dove il compito è toccato al senatore tiranese Benedetto Della Vedova (che per una fortunata coincidenza è al Governo in qualità di Sottosegretario agli Affari Esteri, dicastero che Emilio Visconti Venosta occupò per ben otto volte dal 1864 al 1902). A Grosio venerdì 28 novembre 2014 il centenario della morte del nostro più grande convalligiano, come lo defini Luigi Credaro, è stato ricordato con una manifestazione misurata, ma con punte di intensità partecipativa degne della serietà con cui il paese tratta le sue tradizioni, consapevole del loro valore. La cerimonia commemorativa ha avuto inizio ufficiale in municipio dov’erano convenute autorità, rappresentanze e ospiti (fra i quali il prof. Paolo Tessari Venosta, titolare della prima cattedra di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, discendente da un ramo dei Venosta di Grosio) e gli alunni delle terze classi della scuola media coi loro insegnanti. Il sindaco Antonio Pruneri, che li ha accolti in veste ufficiale, ha rivolto loro un breve indirizzo di saluto illustrando il senso dell’iniziativa. Dopo la deposizione di un omaggio floreale ai piedi del busto che ricorda lo statista sullo scalone del palazzo comunale, si è formato un corteo aperto dal gonfalone comunale e dalla bandiera della scuola, che ha raggiunto la Parrocchiale di San Giuseppe dove il prevosto don Renato Lanzetti ha celebrato la messa di suffragio, alla quale hanno preso parte molti fedeli. È seguita la visita alla cripta della cappella funeraria al cimitero dopo la quale il coordinatore del comitato Bruno Ciapponi Landi, dopo un intervento introduttivo dell’assessore alla cultura Pietro Cimetti (che è anche uno dei tre membri del comitato operativo), ha intrattenuto i presenti in una sala del vicino oratorio con una relazione sulla vita e l’opera dello statista. L’apertura dell’anno celebrativo ha avuto riscontro anche nella capitale grazie alla Famiglia Valtellinese di Roma, una delegazione della quale, guidata dal presidente Leonardo Marchettini, si è recata a deporre un omaggio floreale al busto che ricorda il patriota fra i grandi italiani nel parco del Pincio. Un’analoga cerimonia si è tenuta nel capoluogo lombardo, dove l’Associazione Culturale dei Valtellinesi a Milano, presieduta dall’ing. Franco Visintin, ha organizzato una visita mirata ai cimeli che ricordano il patriota al Museo del Risorgimento. Per la chiusura delle manifestazioni celebrative è prevista una giornata conclusiva con la presentazione di una raccolta di studi coordinata dal prof. Arturo Colombo sulla vita e l’opera dello statista. L’indice provvisorio prevede interventi della prof. Augusta Corbellini, presidente della Società Storica Valtellinese, del Sen. Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato agli Esteri, dei prof.ri Arturo Colombo, Guglielmo Scaramellini e Gianpaolo Angelini delle Università di Milano e di Pavia, del dott. Pierangelo Gentile della Fondazione Cavour, del dott. Carlo Fiorentini dell’Archivio Centrale dello Stato, del dott. Gabriele Antonioli, di Bruno Ciapponi Landi, Piercarlo Della Ferrera e Marco Foppoli della Società Storica Valtellinese. SETTEMBRE 2015 Inserto dedicato alla riapertura del Museo di Villa Visconti Venosta (Segue dalla prima pagina) Il busto di Emilio Visconti Venosta al Pincio UN SONETTO DI PER L’OCC Una composizione poetica ispirata alla delicatezza del gesto della regina che, coll’augusto consorte, viene a Grosio per rendere omaggio alla sua madrina con una visita destinata a segnare una data storica per il paese che ne custodisce le spoglie e per la valle intera, lo ha offerto l’elegante In un vesp Per S. M. la Regina Paola del Belgio in visita a donata al Comune dalla sua madrina, la vedova dell’ultimo d Un omaggio ai Venosta e alla visita dei reali belgi da un artista di nobili origini grosine LA BATTAGLIA RISORGIMENTALE DI PAOLO TESSARI VENOSTA D i particolar significato nell’ambito dell’inaugurazione del rinnovato Civico Museo di Villa Visconti Venosta sarà la presentazione di una grande installazione di importanza storica dell’artista Paolo Tessari Venosta. L’opera collocata nella sala delle armi è stata realizzata dall’autore riattualizzando la pratica del trompe l’oeil chantournè costituita da un gruppo di figure dipinte e sagomate a grandezza naturale su supporto ligneo. Di questo motivo il gruppo plastico di sagome di soldati costituisce il soggetto rappresentativo di una battaglia risorgimentale realizzata nel 1970 ed esposta in importanti rassegne e musei sia in Italia che all’estero. Essa ci fornisce una nuova ed inedita chiave di lettura rivisitata da uno sguardo innanzitutto concettuale. L’autore di antica e nobile famiglia grosina opera da diversi anni sulla scena sia italiana che internazionale svolgendo un’attività di artista che ha avuto modo di occupare le rinomate cattedre di pittura nelle prestigiose accademie di Belle Arti di Urbino e di Venezia. Le sue imageries non sono ridotte a museali reperti imbalsamati o a citazioni anacronistiche ma divengono esse stesse protagoniste della scena secondo un principio di interazione fra pubblico e opera d’arte contemporanea. Per il loro valore artistico e per l’argomento a cui si ispirano trovano quindi un’ideale collocazione nella Villa Museo di Grosio nell’ambito del centenario venostiano. Felici le coincidenze della comune origine dello statista e dell’artista e del suo legame con Venezia, tradizionale meta di una storica presenza grosina. V Grosio, 5-6 settembre 2015 L Paolo Tessari Venosta in una foto di Fulvio Roiter durante l’allestimento della mostra al Civico Museo Revoltella di Trieste nel 1972. UN’OPERA D’ARTE RICORDERÀ LA VISITA DEI REALI Lungo il percorso di visita sarà esposto il pannello in cui Valerio Righini ha plasmato nella creta i ritratti della marchesa Margherita e della regina Paola. Fuso nel bronzo ricorderà la visita dei sovrani, le due nobildonne e il loro rapporto. Righini ha in corso anche la realizzazione di un medaglione ritratto di Emilio Visconti Venosta Ritornerà nel tuo ricordo un fiume di cui sentivi, piccola, narrare, fiorito delle sue candide schiume, che correva a raggiungerti al tuo mare. Danzavano le onde sulle glume dell’alba scosse dalle notti chiare, come cigni, agitando bianche piume, rapiti dentro i tonfani a danzare. Forse vedrai nel sogno cavalcare in un vespro di viole il prode Anselmo, che partì dai suoi monti azzurri un giorno, che ai suoi monti non fece più ritorno, perché per bere chino sopra il mare, non si avvide del foro in fondo all’elmo. alerio Righini, pittore e scultore vive e lavora a Tirano, dove è nato nel 1950. Si è laureato in architettura al Politecnico di Milano dopo avere frequentato il Liceo Artistico di Brera. Dal 1968 partecipa regolarmente a concorsi e rassegne d’arte: nel 1975 è primo finalista al Premio Internazionale Lario Cadorago (Como - Villa olmo, presiede la giuria Raffaele De Grada); vince vari premi fra cui, nel 1978 a Milano, l’Ambrogino d’oro e nel 1996 il primo premio al Concorso di Arte Religiosa di Berbenno (So). Ha tenuto numerose mostre personali in Italia e all’estero. In ambito editoriale ha curato cataloghi di mostre e ricca è la sua collaborazione con amici poeti di cui ne accompagna i testi in vari libri, tra gli altri Giorgio Luzzi nel 1984, David Maria Turoldo nel 1987, Gilberto Isella nel 2000, Angelo Fiocchi, Eugenio De Signoribus, Abramo Levi. Dagli anni ottanta è consulente artistico e curatore di esposizioni per il Museo Etnografico Tiranese. Intensa la sua attività volta a promuovere rapporti artistici tra la Valtellina e la Svizzera, spesso in collaborazione con Marilena Garavatti, sia nel Grigioni, sia in Ticino dove ha radici la sua famiglia paterna. In tale ambito ha promosso e curato la realizzazione di diverse mostre d’arte itineranti tra Italia e Svizzera. Affermatosi anche come scultore ha ottenuto importanti commesse come il monumento alla conquista del K2 per il Comune di Valfurva, ha realizzato una complessa e articolata opera per l’ospedale San Sisto e un’opera per la casa per anziani di Poschiavo e la Stele della Protezione per la Scuola Materna di Tirano. Nell’ambito della ritrattistica ha realizzato il panello ricordo dei padri David Maria Turoldo e Camillo de Piaz e dell’arcivescovo Martini, del benefattore Dino Mazza sulla casa natale a Tirano e del patriota risorgimentale Enrico Guicciardi a Ponte in Valtellina. ALLA MENSA CI SARÀ UN V a mensa dei sovrani terrà a battesimo un nuovo vino valtellinese. Si chiama Abbaglio ed è prodotto nelle prestigiose cantine Negri di Chiuro, ultimo nato di una lunga serie. Ma il suo valore va oltre quello del prodotto e inaspettatamente si estende all’ambito sociale. Le vigne da cui provengono le uve erano infatti abbandonate con i conseguenti riflessi negativi sul paesaggio. Le braccia che hanno coltivato le viti appartengono a uomini della comunità Il Gabbiano di Morbegno e di Tirano impegnati nel proprio riscatto attraverso il lavoro. Recupero ambientale e riscatto umano interagiscono in un circolo virtuoso. Il Gabbiano opera presso il Santuario, in un edificio al piedi del dosso di Santa Perpetua, l’antica chiesetta medievale che è il secondo dei capisaldi noti della diffusione della vite in valle, che è documentata in prima battuta nel sec. IX nella bassa valle e subito dopo proprio qui, a Santa Perpetua, all’imbocco della Valle di Poschiavo. Da questi due primi centri è quindi iniziata la diffusione di un prodotto fondamentale, nel corso dei secoli, per l’economia valtellinese. Ed oggi lo stesso percorso viene riproposto dalla “via dei terrazzamenti” che si vorrebbero inclusi nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco come esempio di gigantesca modificazione del territorio ad uso agricolo e di coltivazione eroica della vite documentata da Ermanno olmi nel film “Le rupi del vino”. Vino e viti sono entrate spesso nella storia della valle. Nel 1797, dieci giorni prima del decreto napoleonico che sanciva il nostro distacco dai Grigioni (mai concretatosi per quanto concerne il vino), il futuro re di Napoli generale Gioacchino Murat lasciò Tirano con trecento some di buon vino valtellinese in omaggio che i cavallanti di Teglio gli portarono gratis a Edolo dove aveva il suo quartier generale, senza pensare che il più grande evento religioso, l’apparizione della B.V. al beato Mario nel 1504, ebbe luogo mentre il veggente si stava recando in una sua vigna, come ricordano le cronache. E a questo IL GRAFFITO - Pagina 3 LA CARTELLA D’ARTE REMO BRACCHI CASIONE voce della sua madrina. L’edizione è impreziosita da versi di Umberto Eco, di Giorgio Luzzi e di Grytzko Mascioni, da testi di Renzo Sertoli Salis, Ettore Mazzali, Bruno Ciapponi Landi e da un disegno di Livio Benetti. vena poetica di del noto glottologo bormino Remo Bracchi, ordinario alla Pontificia Università Salesiana di Roma, che ha composto un sonetto di circostanza dedicato alla sovrana, tradotto in francese dal collega Morand Wirth. pro di viole L’ARTISTA a Grosio per l’inaugurazione della villa-museo marchesa Margherita Pallavicino Mossi, dei Visconti Venosta. Dans tes souvenirs surgira peut-être un fleuve, dont tu entendais parler dans ton enfance, fleuri de ses blanches écumes, qui courait te rejoindre vers tes plages. Les ondes dansaient sur les glumes de l’aube secouées par les nuits claires, comme des cygnes, agitant de blanches plumes, pris dans les tourbillons à danser. Peut-être verras-tu chevaucher dans ton rêve un soir de violettes Anselme le preux, qui partit un jour de ses monts d’azur, et jamais à ses monts ne retourna, car pour boire penché sur la mer, il n’avait pas vu que son heaume était percé. (Versione francese del prof. don Morand Wirth) DEI SOVRANI VINO... DA RE I 16 acquarelli originali della cartella d’arte dedicata alla regina Paola nel 2001 costituiscono una delle mostre allestite per l’occasione. Furono realizzati da Marilena Garavatti per illustrare le celebri rime de “La partenza del Crociato” di Giovanni Visconti Venosta (la notissima Ballata del Prode Anselmo), nell’edizione dedicata alla regina Paola dal Museo Etnografico Tiranese e dal Parco delle Incisioni Rupestri per la visita della regina annullata per la nascita anticipata della principessa Elisabetta. La scelta dell’omaggio teneva conto che la regina conosceva quei versi per averli imparati da bambina dalla viva S Marilena Garavatti, tiranese, si è diplomata a Milano al Liceo Artistico di Brera, ha frequentato i corsi di calcografia e serigrafia alla Scuola Internazionale di Venezia e di ceramica ad Urbino. Insegnante di Educazione Artistica fino al 2000, ha tenuto per anni corsi di disegno, incisione, pittura per la Casa dell’Arte di Tirano. Partecipe della vita culturale della valle, ha concorso a promuovere iniziative di collaborazione fra artisti ed intellettuali in una sorta di laboratorio permanente di apprendimento trasversale. La varietà delle sue sperimentazioni tecniche, le incursioni in diversi ambiti espressivi e nella stratificazione storica dell’arte sono sorrette da una coerente ricerca sulla comunicazione che l’hanno portata ad occuparsi, oltre che di pittura, di scultura, ceramica, costumistica, illustrazione, computer e multimedialità. Ha collaborato con la rivista Tellus. Ha esposto in numerose collettive e personali in Italia e all’estero. Numerosi anche gli scritti sulla sua arte. È stata la prima ad occuparsi in valle della grande stilista tiranese di origini grosine Rosa Genoni. La storia di una fortunata composizione poetica Si tratta de “La partenza del Crociato”, più nota come “Ballata del Prode Anselmo”, di Giovanni Visconti Venosta, fratello di Emilio, scrittore e, da Milano, primo collaboratore dello statista finché visse. La storia della ballata ce la racconta lui stesso nei suoi “Ricordi di gioventù”, l’opera letteraria più importante e diffu- proposito va detto che prima dell’apparizione vide una gran luce che certamente lo abbagliò. E il cerchio si chiude sul nome del nuovo vino che avrà l’onore del battesimo alla mensa di re Alberto II e della regina Paola. Abbaglio equivale a gran luce, quella che ci auguriamo illumini il futuro degli uomini del Gabbiano impegnati in questa opera di redenzione. Ed è questo “valore aggiunto” che rende un semplice buon vino degno della mensa di un re. SETTEMBRE 2015 Inserto dedicato alla riapertura del Museo di Villa Visconti Venosta ulla fine dell’autunno scrissi uno scherzo poetico, al quale non è mancata una certa notorietà e che rammenterò qui (*) seguendo l’ordine cronologico della mia narrazione (1856). Eravamo vicini alla riapertura delle scuole, e un giorno una buona donna, che abitava presso la nostra casa di Tirano, venne da me conducendo un suo figliuolo che era scolaro di ginnasio, credo a Como. La madre mi disse che quel suo figliuolo era tutto mortificato, perché non gli era riuscito di fare uno dei compiti autunnali datigli dal professore: veramente lo aveva principiato ma non aveva saputo andare innanzi. Il ragazzo quasi piangeva, e io, lasciandomi intenerire, mi offersi di finirgli quel disgraziato compito. Trattavasi d’una poesia, il cui argomento, scelto tra i molti che correvano per le scuole a quei tempi, era: La partenza del Crociato per la Palestina. Lo scolaretto aveva incominciata la sua poesia così: “Passa un giorno, passa l’altro Mai non torna il nostro Anselmo, Perché egli era molto scaltro Andò in guerra e mise l’elmo...” Qui s’era fermato. Nel leggere quei versi mi balenò una tentazione cattiva, ma irresistibile; dissi alla madre e al figlio che ritornassero il giorno dopo, e che la poesia l’avrei finita io. Corsi nel mio studio, ripetei quei quattro versi declamandoli, e il seguito venne da sé. D ella poesia, per decenni presente in quasi tutte le antologie scolastiche, ci sono state numerose edizioni nel corso degli anni, ultima, nel 2007, la sua comparsa nel catalogo della mostra “Il ritorno del Prode Anselmo. Segni e colori dell’illustrazione italiana”, curata da Walter Fochesato per la Civica Biblioteca “Paolo e Paola Maria Arcari” di Tirano diretta da Vania Fasolo, che costituisce un punto di arrivo anche per la ricerca letteraria sull’argomento di cui Fochesato è il massimo esperto. La notorietà della composizione poetica indusse gli organizzatori della prevista visita della regina Paola a Grosio, che dovette essere sospesa per la nascita anticipata della principessa Elisabetta, primogenita dell’allora erede al trono sa dell’Ottocento che tratta, insieme, della Valtellina e di Milano nel contesto di eventi di straordinaria portata nazionale quali furono le “Cinque Giornate” di Milano e il Risorgimento. Giovanni la compose a Tirano nel 1856, quasi per scherzo, come scrive egli stesso: LA PARTENZA DEL CROCIATO “Passa un giorno, passa l’altro Mai non torna il nostro Anselmo, Perché egli era molto scaltro Andò in guerra, e mise l’elmo...” Sospettollo... e impensierito Saviamente si fermò Poi chinossi, e con un dito A buon conto l’assaggiò. La sua bella che abbracciollo Gli dié un bacio e disse: Va’! E poneagli ad armacollo La fiaschetta del mistrà. Il Sultano in tal frangente Mandò il palo ad aguzzar, Ma l’Anselmo previdente Fin le brache avea d’acciar. Mise l’elmo sulla testa Per non farsi troppo mal E partì la lancia in resta A cavallo d’un caval. Poi, donatogli un anello Sacro pegno di sua fe’, Gli metteva nel fardello Fin le pezze per i piè. Fu alle nove di mattina Che l’Anselmo uscìa bel, bel, Per andare in Palestina A conquidere l’Avel. Né per vie ferrate andava Come in oggi col vapor, A quei tempi si ferrava Non la via ma il viaggiator. La cravatta in fer battuto E in ottone avea il gilè, Ei viaggiava, è ver, seduto Ma il cavallo andava a piè. Da quel dì non fe’ che andare, Andar sempre, andare, andar... Quando a piè d’un casolare Vide un lago, ed era il mar! belga, l’attuale re Philippe, a dedicare alla regina una pubblicazione degna dell’evento. Si pensò ad una cartella d’arte con le illustrazioni delle 16 quartine affidata alla pittrice tiranese Marilena Garavatti, che le eseguì rivisitando la più nota edizione illustrata da Aldo Mazza. Si chiese agli amici poeti Grytzko Mascioni e Giorgio Luzzi di partecipare con due loro composizioni ispirate al Prode Anselmo e ad Umberto Eco di poter inserire una sua acuta parafrasi del “Prode” ripescata dalla sua ricca bibliografia. Non si mancò di riprendere alcuni testi critici di Renzo Sertoli Salis e di Ettore Mazzali. La dedica alla regina, nel ricordo della sua madrina marchesa Margherita, fu motivata così nel testo accompagnatorio: Come fu sul bastimento, Ben gli venne il mal di mar Ma l’Anselmo in un momento Mise fuori il desinar. Pipe, sciabole, tappeti, Mezze lune, jatagan, odalische, minareti, Già imballati avea il Sultan. Quando presso ai Salamini Sete ria incominciò, E l’Anselmo coi più fini Prese l’elmo, e a bere andò. Ma nell’elmo, il crederete? C’era in fondo un forellin E in tre dì morì di sete Senza accorgersi il tapin. Passa un giorno, passa l’altro, Mai non torna il guerrier Perch’egli era molto scaltro Andò in guerra col cimier. Col cimiero sulla testa, Ma sul fondo non guardò E così gli avvenne questa Che mai più non ritornò. “L’educazione delle nuove generazioni attraverso l’arte, la storia e le memorie familiari, furono per la marchesa Margherita Visconti Venosta un programma di vita di cui siamo stati testimoni, ove non bastassero ad attestarlo le donazioni che hanno determinato in Valtellina la nascita del Parco delle Incisioni Rupestri, la trasformazione in museo della villa di Grosio e l’allestimento a Milano della sala dedicata a Emilio Visconti Venosta al museo Poldi Pezzoli. Da presidente onoraria della Società Storica Valtellinese, aveva anche sostenuto alcune iniziative editoriali, fra le quali, nel 1959, la ristampa dei “Ricordi” nella diffusissima BUR di Rizzoli. Aveva anche pensato di patrocinare la ristampa dell’edizione illustrata dal Mazza de “La partenza del Crociato” e, de- Il giorno dopo, quando la madre e il figlio ritornarono, il delitto era consumato. Ascoltai senza rimorso le parole della loro riconoscenza, e consegnai il foglio. Passati alcuni mesi, mentre facevo un esame di laurea all’Università di Pavia, osservai che i professori mi guardavano con una certa curiosità, parlando piano tra loro, e ridendo. Finito l’esame, uno d’ essi mi accompagnò dicendomi: Dunque... passa un giorno passa l’altro... è lei l’autore della Ballata? Allora, in bel modo, lo interrogai anch’io alla mia volta, e seppi che aveva avuto il mio Crociato da un suo amico professore a Como; forse il professore di quel famoso studente. Da quel giorno il Crociato peregrinò lungamente a mia insaputa, e me lo trovai dinanzi ogni momento, ora diminuito, ora accresciuto, e spesso spropositato. Per questa ragione, per gli spropositi cioè, ond’è stato infiorato quello scherzo nelle varie copie e ristampe che ne sono state fatte, lo riproduco in questa nota nel suo testo originale, perché in fatto di spropositi preferisco i miei. E lo studente? L’anno dopo ebbe un posto in Seminario, divenne prete, e... passa un giorno passa l’altro, oggi vive ancora; ma nella sua carriera non andò al di là della prima strofa, come gli era accaduto nel suo componimento poetico. Giovanni Visconti Venosta (*) Ricordi di gioventù. Cose vedute o sapute. 1847- 1860, nota al Cap. XXII (edizione Cogliati, Milano 1906) dicando una copia dei “Ricordi” al Museo di Tirano, auspicava che il libro fosse “di esempio alle nuove generazioni”. Ecco perché, realizzando questa edizione, che vede unita all’opera dello “zio Giovanni”, quella di tre artisti valtellinesi contemporanei e di un letterato famoso qual è Umberto Eco, sentiamo di essere fedeli a un mandato, interpreti di una Sua eredità morale. E ciò ci fa apparire l’iniziativa degna di costituire un nostro omaggio a S. M. la Regina Paola del Belgio e di testimoniarLe la nostra gratitudine per la sensibilità che dimostra per le iniziative del Parco, alla cui istituzione concorsero in modo determinante la convinzione e la generosità dell’ultima dei Visconti Venosta, la marchesa Margherita che fu Sua madrina”. IL GRAFFITO - Pagina 4 SETTEMBRE 2015 Inserto dedicato alla riapertura del Museo di Villa Visconti Venosta L’ANNULLO SPECIALE FILATELICO N Giovanni Visconti Venosta, scrittore e uomo politico, nacque il 4 settembre 1831 a Milano dove morì il 1° ottobre 1906. Con il fratello Emilio, futuro marchese e Ministro degli Esteri del Regno d’Italia, prese parte alle lotte del Risorgimento. Nel 1859 fu nominato commissario regio per l’unione della provincia di Valtellina al Regno Sardo. Fu anche deputato al parlamento per il collegio di Milano nella prima legislatura. Nel capoluogo lombardo ricoprì varie cariche fra cui, per anni, quella di amministratore comunale. Sedette a lungo anche nel Consiglio Provinciale di Sondrio di cui fu membro autorevole e attivo. Fu però prevalentemente giornalista (scrisse soprattutto sul “Crepuscolo” e sulla “Perseveranza”) e scrittore. Fra le sue opere spiccano per importanza letteraria “I ricordi di gioventù”, da molti considerato il miglior libro sul Risorgimento Lombardo e che riserva ampie parti ai periodi giovanili trascorsi nella casa di Tirano dove nel 1856 scrisse il noto scherzo poetico intitolato “La partenza del Crociato”, più conosciuto come la “Ballata del Prode Anselmo”. (Testo a tergo della cartolina) ella giornata di sabato 5 presso la civica biblioteca Margherita Visconti Venosta sarà in funzione uno sportello di Poste Italiane dotato di un annullo speciale filatelico per i collezionisti. Saranno anche a disposizione cartoline a tema collegato alla visita e alla riapertura del museo. L’iniziativa è curata dal Circolo Filatelico e Numismatico Tiranese presieduto da Enzo Bré che ha curato anche il disegno dell’annullo e dal Museo Etnografico Tiranese. Costituirà una curiosità per gli appassionati la cartolina predisposta per la visita della regina del 2001, rinviata per il lieto evento anticipato della nascita della principessa Elisabetta, primogenita dell’erede al trono, illustrata con una riproduzione del Castello Nuovo e dei due francobolli dedicati alla regina Paola dalle poste belghe e italiane che, in originale, costituivano anche l’affrancatura per l’annullo filatelico della giornata della visita. Per i collezionisti e per gli interessati, a cura del circolo saranno anche disponibili copie della cartolina ufficiale dell’apertura delle celebrazioni venostiane con l’annullo filatelico 28 novembre 2014 del giorno del centenario della morte di Emilio Visconti Venosta. La regina Paola, allora principessa di Liegi, ospite d’onore nel 1989 alla mostra “Valtellina e mondo alpino nella preistoria”. Alla sua sinistra l’attuale cardinale Francesco Coccopalmerio. Giovannino e Margherita Visconti Venosta istituirono e dotarono la Fondazione Cavour. Dopo la morte del marito la marchesa donò al Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio le terre di interesse archeologico sui colli dei castelli, al Museo Poldi Pezzoli di Milano la collezione d’arte di Emilio e al Comune di Grosio la Villa per farne un museo. Il museo era la residenza di Emilio Visconti Venosta, sposo della pronipote del grande italiano Il 20 settembre tutti a Sàntena La marchesa concorse al rilancio della Società Storica operato da don Egidio Pedrotti e sostenne economicamente diverse edizioni. Per questo era stata nominata presidente onoraria del sodalizio. La tradizione di tenere l’assemblea sociale l’ultima domenica di agosto derivò dalla volontà di consentirle la partecipazione prima del trasferimento il primo di settembre in Piemonte Domenica 20 settembre 2015 una delegazione valtellinese parteciperà alla solenne cerimonia organizzata a Santena dalla Fondazione Cavour che prevede la consegna del Premio Cavour 2015 alla Marina Militare Italiana per l’operazione Mare Nostrum, le inaugurazioni della nuova sede dell’Archivio, della Biblioteca Cavouriana e della lapide di intitolazione a Emilio Visconti Venosta. Nel quadro delle celebrazioni sarà inoltre pub- blicato un volume sulla corrispondenza fra Emilio Visconti Venosta e Costantino Nigra intitolato Il completamento dell’unità d’Italia dopo la morte di Cavour. L’iniziativa vedrà la collaborazione della Biblioteca Margherita Visconti Venosta di Grosio, dell’UNITRE di Tirano e delle associazioni Amici del Museo Valtellinese di Storia e Arte e Amici della Biblioteca Pio Rajna di Sondrio. Le prenotazioni si ricevono in biblioteca I due libri sono in vendita presso il Museo Etnografico Tiranese RINGRAZIAMENTI Il Comitato organizzatore ringrazia Vincenzo e Marilla d’Oro Lambertenghi, Vittorio e Giusi Moccagatta per l’ospitalità, gli artisti Paolo Tessari Venosta, Marilena Garavatti e Valerio Righini, l’enologo Casimiro Maule direttore della Casa Vinicola Negri di Chiuro, Rezio Donchi presidente dell’Accademia del Pizzocchero di Teglio, il Polo di Formazione Professionale Valtellina di Sondrio, la Confraternita del Chisciöl di Tirano, il Rettore del Santuario di Tirano don Giampiero Franzi, il prevosto di Grosio don Renato Lanzetti, Jim Pini, Fabio Valli e tutti quanti collaboreranno alla buona riuscita delle manifestazioni. Sede operativa: Museo Etnografico Tiranese, p. Basilica 30 - 23037 Tirano Tel. 0342702959 - Cell. 3474981112 - [email protected] Bruno Ciapponi Landi, direttore del museo, coordinatore del Comitato. Comune di Grosio: via Roma 34 - 23033 Grosio, - [email protected] Tel. 0342 841214 Paola Quetti Tuia - [email protected] Carlo Toini, incaricato del cerimoniale - [email protected] REFERENTI ORGANIZZATIVI Testi e cura dell’ inserto di Bruno Ciapponi Landi • Impaginazione e stampa Tipografia Poletti - Villa di Tirano