Teca tematica

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Colette, Vita di una donna
Autore:
[2] [1] Julia Kristeva
Editore: Donzelli, Roma
Tipo: Saggio
Anno: 2004
Data inserimento: 03/12/2007
Gruppo: Vite di donne: autobiografie, lettere, diari, testimonianze, biografie
Con questo volume ha inizio la traduzione in italiano della trilogia che Julia Kristeva ha dedicato al «genio
femminile». Si tratta del racconto di tre vite, esemplari – ciascuna a suo modo – di quel percorso di costruzione
della singolarità che è il filo conduttore dell’indagine dell’autrice. Le due parole del sopratitolo che lega i tre volumi
sono infatti entrambe egualmente importanti, per Julia Kristeva: la sua è una ricerca sul «genio», inteso come «la
versione più completa della nostra singolarità, la più seducente, la più profonda»; ed è al tempo stesso una ricerca
sul «femminile», inteso come «condizione» da «decostruire» se si vuole porre in campo quell’«energia interiore»
che prelude all’esaltazione dell’«iniziativa singola». E che cos’è la singolarità se non la fuoriuscita di una
«condizione»? e cos’altro, se non l’inquietudine sul femminile, ha consentito alla nostra civiltà di rivelare
l’«incommensurabilità del singolo»?
Gli altri due volumi sono dedicati a Hannah Arendt (1999) e a Melanie Klein (2000).
(da: Nota dell’autore, p. IX)
«Amo la scrittura di questa donna: ti rapisce all’istante e senza un perché. Ma una spiegazione c’è: Colette ha
inventato il linguaggio per definire la strana osmosi tra i piaceri che alla leggera chiamiamo fisici e l’infinito del
mondo». Questo linguaggio nuovo è l’oggetto primo dell’attenzione di Julia Kristeva, che ci offre un’avvincente e
sofisticata rilettura critica della scrittrice francese, andando a scavare nelle parole con cui Colette «dice l’indicibile
e nomina l’innominabile».
Colette (1873-1954), la scandalosa autrice di meravigliose pagine di letteratura erotica, l’amante insofferente e
anticonformista di donne e di uomini, resta tuttora un’icona dell’immaginario libertario femminile. Sposata tre
volte, ballerina spregiudicata nei teatri della Francia fin de siècle, fu anche la prima donna nella storia della
Repubblica francese a cui furono tributati funerali di Stato.
Pagina dopo pagina, la tumultuosa vicenda biografica di Colette si mescola all’analisi del suo genio, facendo di
questa biografia un punto d’arrivo nella comprensione di una delle menti più creative del XX secolo.
Julia Kristeva è una teorica del linguaggio, scrittrice di romanzi e saggi, psicanalista, e pensatrice contemporanea.
È nata a Sliven, in Bulgaria, il 24 giugno 1941. Vive e lavora in Fancia dal 1964, e pubblica principalmente in
francese.
Partecipò alla redazione della rivista «Tel Quel» e, soprattutto negli anni '60 e '70, partecipò attivamente alla vita
culturale francese dell’epoca, collaborando con Michel Foucault, Roland Barthes, Jacques Derrida e Philippe
Sollers. Si sposò con quest’ultimo.
Esponente di spicco della corrente strutturalista francese.
Nel 1979 diventa psicanalista, dopo aver seguito dei seminari di Jacques Lacan. Ha costruito una relazione tra la
semiologia e l’analisi psicanalitica. Insegna semiologia alla “State University of New York” e all’Université Paris 7
Denis Diderot. Dirige il centro Roland Barthes.
La Kristeva ha ricevuto nel 2004 il Premio Holberg.
Julia Kristeva si sta da anni dedicando alle biografie di figure geniali della cultura femminile. Dopo aver studiato la
figura di Hannah Arendt e di Melanie Klein, ha affrontato il tema della felicità di vivere grazie alla scandalosa
Colette. Il ritratto offerto dalla Kristeva coniuga la ricostruzione della vicenda biografica della scrittrice, amante
insofferente e anticonformista di donne come di uomini, con lo scandaglio della sua opera letteraria.
Tra le sue opere tradotte in italiano:
Ricerche per una semianalisi, Feltrinelli, Milano, l978;
La rivoluzione del linguaggio poetico, Marsilio, Venezia, 1979;
Storia d’amore, Editori Riuniti, 1985
Sole nero. Depressione e melanconia, Feltrinelli, Milano, l986;
In principio era l’amore. Psicoanalisi e fede, Il Mulino, Bologna, 1987;
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Stranieri a sé stessi, Feltrinelli, Milano;
Poteri dell’orrore, Spirali/Vel, Venezia;
I samurai, Einaudi, Torino, 1991;
La donna decapitata, Sellerio, Palermo, 1997;
Le nuove malattie dell’anima, Borla, 1998;
Il rischio del pensare, Il nuovo melangolo, 2006.
Gli altri due volumi della trilogia dedicata al genio femminile
[2] [1]
Julia Kristeva, Hannah Arendt. La vita, le parole, Roma, Donzelli, 2005
[2] [1]
Julia Kristeva, Melanie Klein. La madre, la follia, Roma, Donzelli, 2006
Collegamenti
http://www.rainews24.it/ [3]
http://www.bulgaria-italia.com/ [4]
Collegamenti
- [1] http://www.bnnonline.it/index.php?it/136/soggettivit-femminile/show/87
- [2] http://www.bnnonline.it/index.php?it/136/soggettivit-femminile/show/88
- [3] http://www.rainews24.it/ran24/rubriche/incontri/bibliografie/kristeva_biblio.asp
- [4] http://www.bulgaria-italia.com/bg/info/letteratura/kristeva.asp
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