Anno 6 - N. 10 - Giugno 2002

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Anno 6 - N. 10 - Giugno 2002
Il saluto del
Sindaco
Con questo numero il nostro notiziario raggiunge il traguardo della prima decina di numeri.
Quando cinque anni fa l’amministrazione avviò questa iniziativa, intesa come momento di
comunicazione con la comunità, superati gli iniziali momenti di aggiustamento, in tutti noi vi era
la convinzione che questo strumento sarebbe sempre più diventato una nuova e utile occasione di
incontro e di conoscenza per l’intera collettività.
Sensazioni che maturavano e si traducevano
prima di tutto nella forma e nell’impostazione ricercate dall’amministrazione comunale, successivamente condivise dal comitato di redazione e
indirizzate ad un notiziario che non fosse solo
organo dell’amministrazione comunale, ma che
potesse rappresentare l’intera voce della nostra
comunità.
Questi erano per noi i presupposti fondamentali, attraverso i quali il notiziario poteva incontrare le aspettative e il gradimento dei lettori, fissando così sulle sue pagine i protagonisti, singoli
e collettivi della nostra vita e della nostra storia
e non rimanere confinato a sola cassa di risonanza per chi lo ha proposto e vi partecipa all’iniziativa.
Con nostra soddisfazione, queste convinzioni,
sono state successivamente confermate anche dai
lettori, attraverso il sondaggio che proprio dalle
stesse pagine del notiziario veniva loro proposto
e dal gradimento che in loro di volta in volta
l’Arione riscuoteva.
Vorrei concludere questa premessa, attraverso le parole, quasi versi poetici, con le quali il
direttore dell’Arione ha sottolineato la metafora
usata dal comitato di redazione per legare il nome
del notiziario a quello del torrente che da secoli
attraversa la nostra comunità.…. “Un torrente
attraversa un paese, riversa la sua acqua a valle
con la continuità altalenante delle stagioni. Lo
stesso torrente, da secoli. Attorno alle sue sponde, a volte piane, a volte frantumate e ruvide, le
cose cambiano, nel divenire di una piccola comunità animata dall’umanissima ansia delle cose
migliori per sé e per coloro che verranno.”
Attraverso questi riferimenti e volendo con ciò
interpretare anche il pensiero di diversi cittadini,
attenti e sensibili al rispetto del territorio, voglio
richiamare l’attenzione, nei riguardi proprio del
nostro corso d’acqua, elemento naturale forte e
intimamente legato alla vita della nostra comunità.
In questo anno, proclamato dalle nazioni unite e dalla F.A.O. come l’anno internazionale delle montagne e nel quale l’elemento e risorsa acqua assume il primo posto nell’interesse e nell’attenzione che alla montagna si vuole rivolgere,
credo sia doveroso lanciare, anche da queste pagine un segnale di maggiore attenzione e rispetto
verso questa nostra importante risorsa, ambientale ed economica.
Per molte generazioni di aldenesi, lo scorrere
delle acque dell’Arione in stagioni diverse è stato
motivo di ansia e di gioia. Le stesse acque hanno
accompagnato lo sviluppo della nostra comunità
garantendo l’elemento essenziale alla più importante attività economica del nostro paese quale è
l’agricoltura.
Nel programma 2002-2003 degli interventi del
Servizio Bacini Montani 2002-2003 della Provincia, su richiesta dell’amministrazione comunale,
è stata prevista la pulizia e la sistemazione del
torrente nella parte centrale e a monte del paese.
Un tratto di corso, incastonato nel paese che
spesso da parte di qualcuno è motivo di scarsa
attenzione e viene usato come luogo di abbandono dei propri rifiuti, contribuendo in questo modo
al suo degrado e ad un’immagine negativa di tutto
l’ambiente circostante.
L’auspicio è che quei cittadini ora poco accorti a questa risorsa si ravvedano da questi comportamenti, contribuendo così direttamente alla
valorizzazione del nostro torrente.
Nello scorso mese di febbraio il Consiglio Comunale ha approvato il secondo bilancio di legislatura.
Devo confessare che la predisposizione di questo documento ha visto impegnati amministratori e funzionari in maniera intensa. In tutti noi c’è
la consapevolezza che questo anno amministrativo è di fondamentale importanza per la programmazione della seconda parte della presente legislatura.
La necessità di ultimare e avviare le opere programmate nella passata legislatura e la definizione di tutti i nuovi progetti; sociali, amministrativi e urbanistici, deve ora procedere celermente.
Per quanto riguarda le opere già annunciate
in altre occasioni, come tutti voi potete constatare, in questi giorni hanno preso l’avvio gli interventi nel centro storico (ristrutturazione della torre di S.Zeno e impianto di illuminazione pubblica) così come è da tempo avviato l’iter per la
realizzazione dei parcheggi di via della Busa e di
Piazza del Melograno.
Questi interventi credo possono confermare gli
impegni e la volontà dell’amministrazione nel
farsi carico e risolvere i disagi di questa parte del
paese. In questi due anni, nei progetti già avviati
sono stati investiti 1.200.000.000 delle vecchie
lire.
Vogliamo dare continuità a questi primi impegni. In questo contesto voglio ringraziare tutti quei
residenti che attraverso la loro collaborazione e
sopportando gli inevitabili disagi che la realizzazione dei lavori comporta, permettono l’evolversi celere degli interventi.
Nello scorso mese di Maggio ha avuto buon
esito la richiesta di finanziamento presso il Servizio commercio e rapporti comunitari, della
P.A.T. (Provincia Autonoma di Trento). per la realizzazione della passeggiata di via delle Albere,
collegamento pedonale attrezzato che collega la
piazza centrale del paese agli impianti sportivi e
al parco fluviale e che sarà realizzata dal Servizio di Ripristino Ambientale.
L’allargamento di via della Croce programmato per l’anno 2003 verrà realizzato in concerto
con l’intervento di potenziamento del ramale di
fognatura da parte del Servizio Opere Igienico
Sanitarie della Provincia. Tale intervento permetterà una migliore viabilità su quella via e lo smaltimento dell’intera rete delle acque nere dei Comuni di Garniga Terme e Cei -Vallagarina (collegamenti già attivati) e successivamente del paese di Cimone. Questo condotta confluirà presso
il nostro depuratore, il quale, successivamente
alla costruzione del prossimo depuratore denominato “TRENTO TRE”, (prevista per gli anni
2005-2007) sarà trasformato in stazione di pompaggio.
Non voglio però in questo contesto dilungarmi oltre nell’elencazione delle opere e/o interventi programmati, anche se diverse di queste costituiscono in questi anni non solo per il nostro paese, ma per molti comuni trentini, argomenti sempre aperti e per i quali non è facile trovare delle
risposte risolutive, come il tema dei rifiuti, i sistemi di raccolta etc. oppure il tema della viabilità
interna, contrastata tra il bisogno di regolamentare i parcheggi e il controllo della velocità di
percorrenza nelle principali vie del paese.
D’altronde, diventerebbe anche riduttivo parlare solo delle opere strutturali che pur rappresentando una parte significativa del documento
economico/finanziario, costituiscono il contenitore dell’assetto urbano, all’interno del quale sta la
parte altrettanto importante se non più qualitativamente rilevante degli investimenti.
Per i progetti più significativi, allo stesso modo
di come abbiamo presentato quelli previsti nel
centro storico, è nostro impegno riservare ad essi
un momento specifico con la popolazione.
Tra questi rivestiranno assoluta priorità i progetti che formano l’accordo tra Comune PA.T.,
I.T.E.A. In particolare il progetto che interessa la
coresidenza, termine usato per specificare questo
innovativo servizio (verso il quale ora sempre più
diversi comuni rivolgono grande attenzione) la
cui filosofia e peculiarità costituiscono i temi sui
quali nel prossimo autunno a Trento si articolerà
un convegno nazionale promosso dall’ITEA sia
un percorso di avvicinamento che l’Amministrazione comunale e l’ITEA vogliono percorrere assieme alla nostra comunità, nel nostro paese.
Solo attraverso la piena conoscenza e condivisione di questo progetto da parte della nostra
comunità possiamo essere certi che questo servizio diventerà un bene prezioso per il nostro paese.
Altri interventi di non minore importanza impegneranno nei prossimi mesi l’istituzione comunale.
Tra questi, l’adeguamento della struttura amministrativa dell’ente comunale; intervento che
permetterà di affrontare e portare a compimento
gli impegni previsti dalle normative pubbliche e
dalle nuove riforme comunali, entrate in vigore
nello scorso anno.
Il progetto di informatizzazione e messa in rete
dei nostri servizi, con la conseguente costruzione
della “banca dati” dei servizi comunali, ufficio
tecnico, ufficio tributi, garantiranno maggiore
efficienza ed efficacia nelle risposte ai cittadini e
nell’azione amministrativa.
Il sostegno e la promozione di progetti sociali,
culturali, di solidarietà internazionale e le numerose ricche proposte del volontariato, ritengo trovino all’interno del documento di bilancio un forte
impegno.
Ho sempre considerato infatti, questo aspetto, uno delle fondamenta principali della vita di
una comunità, motivo di crescita sociale e culturale e credo sia principalmente compito dell’en-
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te pubblico quello di promuoverlo e incoraggiarlo.
E’ nostra consapevolezza, il fatto, che tutti
gli interventi programmati nel passato e che oggi
vedono la loro realizzazione così come quelli che
saranno definiti nei prossimi mesi, essendo diretti
a ridefinire un nuovo e necessario riequilibrio e
adeguamento dell’assetto urbanistico e socio-relazionale del nostro paese dovuto al cambiamento che lo ha interessato negli ultimi decenni, andranno a modificare, rafforzando alcuni dei riferimenti che per molte generazioni hanno contribuito a definire i luoghi del territorio, e delle relazioni.
Nell’abbandonare quanto è conosciuto, per
abbracciare e accettare i nuovi scenari urbanistici che ancora non ci appartengono, in ognuno di
noi può giustamente conseguire una normale reazione di resistenza.
Per ognuno, questo è un processo naturale
nell’avvicinamento e nell’adattamento a nuovi
schemi di riferimento, a nuovi luoghi urbani e a
nuovi simboli e abitudini.
In questi particolari contesti e momenti peculiari nel cambiamento dello scenario urbanistico
delle città e dei paesi, è richiesta a tutti i cittadini
la loro partecipazione e la loro informazione perché tutto ciò non diventi, nella vita collettiva e
politica, motivo di smarrimento di confusione e
ancor più di speculazione.
Come cittadini, ma ancor di più come amministratori, siamo però certi che i nuovi assetti urbani, i nuovi spazi pubblici, (intesi come luoghi d’incontro e di relazione) e i nuovi servizi che saranno
realizzati nei prossimi anni sul nostro territorio,
pensati e programmati nell’unica ed esclusiva ottica di rispondere alle nuove esigenze e aspettative dell’intera collettività, troveranno nel tempo il
giusto consenso e apprezzamento dei cittadini.
Con questo impegno mi congedo da tutti voi
augurandovi una bella e serena estate.
Editoriale
di Lorenzo Lucianer
credo
molto ai riti del genetliaco, ma capisco
la necessità di trovare uno spunto,
ogni tanto, per fermarsi a riflettere e
considerare. Non
posso d’altra parte
negare che cinque
anni di lavoro siano un passaggio
rilevante, tanto da stabilire un punto di riferimento nel tragitto di questo giornale. E allora va bene anche l’occasione del numero dieci,
traguardo volante a cifra dorata,
d’un qualche significato.
Che si ricava, dunque, sfogliando le pagine di questi dieci fascicoli?
Un giornale che parla di un piccolo paese riflette in qualche misura anche la storia del paese. Storia in divenire, storia passata. Ma
traccia altresì un percorso, prolungando il quale si ricava una traiettoria verso il futuro.
Dentro L’Arione, rileggendo, si
intravedono indizi di futuro: nei resoconti dei percorsi amministrativi e politici, nei cambiamenti economici e nelle iniziative avviate che
vi si trovano descritti, nelle picco-
le inchieste di varia umanità che riflettono spicchi della comunità aldenese.
Dagli articoli de L’Arione, soprattutto in quelli proposti dalle
associazioni, emergono anche certe necessità dei gruppi sociali: giovani, vecchi, sportivi, culturali, stranieri, dell’emarginazione, religiosi,
del disagio, del tempo libero, indici a loro volta del molto che ancora resta da fare.
Sicuro, non si tratta di esercitazioni organiche e tantomeno rigorose. Piuttosto di capitoli, sintesi, quadri, scorci, irruzioni, dettagli, panoramiche. Cose da almanacco, insomma. Ma la forma di
un Almanacco aldenese è certamente più curiosa e stimolante di
un burocratico bollettino. Sull’idea di un
composto equilibrio
fra il gusto e le aspettative di chi legge e le
sacrosante esigenze
di chi, da editore
pubblico, deve comunicare, la redazione si è mossa in questi anni tutto sommato compatta,
ricca delle sue diverse sensibilità,
confortata e diretta in primo luogo
dal consenso attento e critico che
attorno a queste pagine s’è nel
tempo coagulato.
Raccontando il paese di Aldeno, L’Arione ha raccontato semestri di storia e di vita, ne ha focalizzato caratteri e tendenze, nel rispetto delle persone e dei gruppi,
ma senza reticenze. Non è la pretesa di completezza che ha accompagnato il nostro lavoro, ma quella (d’accordo, forse non meno
presuntuosa) di lasciare nelle pagine di questo giornale degli indizi
utili a decifrare una comunità nei
suoi valori, nella sua gente, nel suo
cammino.
In questi cinque anni, L’Arione ha mostrato quanto il paese, a
dispetto di conclusioni affrettate,
Editoriale
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Editoriale
sia un centro aperto e vitale, un
microcosmo ben rapportato con
altri interlocutori su molti piani diversi: aperto alle relazioni economiche nello sviluppo delle sue
aziende agricole, artigianali, industriali, di servizio; capace di accettare la nèmesi dei flussi immigratori oggi, come un tempo fu drenato da quelli dell’emigrazione;
sensibile agli scambi sociali e culturali di cui è cosciente protagonista attraverso lo sport, la solidarietà, le iniziative di istruzione e di
studio, le relazioni istituzionali,
quelle dei suoi dirigenti, la proposta dei suoi artisti.
E poi c’è Internet: Aldeno nella rete planetaria, L’Arione nel
web, da questo numero con quasi
tutte le pagine. Possibilità infinite
di contatto con aldenesi oltre confine, opportunità potenzialmente
illimitate di ristabilire rapporti, di
intrecciare scambi istantanei, ve-
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trina tecnologica preziosa ed immensa, della quale il giornale si è
giovato e con la quale conta di
profittare, in ogni luogo del pianeta dove ci sia un computer in grado di collegarsi.
Dal vertice di una piramide tecnologia alle radici profonde: nei
dieci numeri del giornale sono state scavate e divulgate anche un
po’ di queste radici, aprendo finestre sulla storia più remota del
paese. Testimonianze di documenti che, attingendo ben oltre la
memoria dei contemporanei, sintetizzano con oggettivo realismo
ruolo e peso di Aldeno nelle vicende del vicinato e degli imperi,
senza presunzione.
Più vicine ed intime, le testimonianze ed i racconti dei personaggi della vita aldenese, hanno rievocato ambienti ed atmosfere che
solo la scrittura, con il robusto
sostegno della fotografia, riesce
ormai a fissare ed salvare dalla travolgente onda dell’incalzare quotidiano.
Nei resoconti della politica si
sono chiariti il pensiero e posizioni
delle parti protagoniste della scena istituzionale in maniera molto
più diretta e responsabilizzante di
qualsiasi campagna elettorale.
Allo stesso modo, la sintesi delle
scelte amministrative più importanti ha misurato, affidandola al
giudizio diretto dei lettori, la coerenza fra promesse, progetti e realizzazioni, nella concretezza degli atti deliberativi.
Dal percorso de L’Arione
emerge però anche il sentore di
una comunità solida e fiera, che
non si sottrae al confronto e che
manifesta con convinzione i propri orientamenti, capace di sostenere le ragioni dei propri obiettivi, che esercita con proprietà i
ruoli di governo e di controllo, che
ha saputo rinnovare il gruppo dirigente graduando saggiamente i
transiti generazionali nell’economia e nella politica: vien fuori, in
altre parole, una piccola società
che sa comunicare anche al suo
interno, che non soffre il momento di passare la mano, giacché ha
fiducia nei propri figli e, dunque,
in se stessa. Non sembri azzardato tutto ciò: è il sentire istintivo
e positivo di un aldenese a metà
strada, che torna ogni tanto sui
suoi passi per riaffacciarsi alla
piazza.
Euro da neuro
Non valere uno zero, zero via
zero, ridursi a zero, ripartire da
zero, zero in condotta… ma è proprio vero che gli zeri non valgono
nulla?
Gli aldenesi cominciano, con
l’arrivo della nuova moneta, ad attribuire allo zero una certa importanza; forse un’importanza più psicologica che matematica: dire 50
euro o 100.000 lire non è la stessa cosa, senza tutti quegli zeri ti
sembra di spendere meno!
In paese (consoliamoci, dicono sia un trend che sta interessando l’intera nazione) si spende più
facilmente ed il bello è che questo
non lo sostengono, con voce lamentosa, solo i consumatori, ma
lo ammettono, a mezza voce, gli
stessi esercenti. Silva, titolare del
Bar Centrale, confessa di aver riscontrato, negli ultimi mesi, un incremento negli incassi. Gli avventori, non dando un immediato valore al denaro speso, hanno la tendenza a consumare di più. Walter,
davanti ad una tazzina di caffè fumante, conferma: “Penso inconsciamente che 1 euro corrisponda a 1.000 lire con la conseguenza che sono sempre senza
una lira” (o senza un euro?).
Meno traumatico del previsto il passaggio dalla vecchia lira al giovane
Euro, ma anche ad Aldeno i lirici (nostalgici della lira) come li ha
definiti, in un suo articolo, il noto giornalista Beppe Severgnini, sono
numerosissimi.
Anche alla Cassa Rurale ricevono parecchie rimostranze da
parte dei propri clienti sul presunto minor potere d’acquisto della
nuova moneta: “I soldi finiscono
subito” è la frase più in voga di
questi tempi. Emiliana, cassiera da
una vita, ci riferisce che il primo
impatto con l’euro è stato nel complesso positivo, molto meglio delle previsioni. Le persone anziane,
sulle quali si nutrivano all’inizio le
maggiori perplessità, si sono adattate velocemente alla nuova valuta; ormai la quasi totalità dei clienti richiede la cifra da prelevare in
euro. I primi giorni c’era più di un
cliente (e non sono sempre e solo
gli anziani) che richiedeva dollari,
sterline e persino neuro, con ogni
probabilità la moneta ad hoc per
questa vita frenetica del terzo millennio. In banca si è riscontrato un
incremento anche per quanto concerne le richieste di tessere Bancomat “per nar a proveder en
coprativa”.
Tutti gli esercenti del paese interpellati notano tra i propri clienti, a dispetto di una gran confusione e di disagi nel periodo, fortunatamente assai breve, della coesistenza della vecchia e nuova
moneta, un graduale adattamento
ed una sempre più marcata confidenza nei confronti dell’euro. Molti
hanno riscontrato un frequente ricorso, per i pagamenti, alla carta
di credito ed al Bancomat, escamotage cui molti ricorrono per evitare lo spauracchio dei centesimi;
diversi intervistati si augurano siano tolti presto dalla circolazione
quegli spiccioli tanto piccoli.
Notevoli le difficoltà incontrate, soprattutto tra le persone anziane le quali hanno spesso problemi di vista, nel riconoscere le
monetine da 1 e 2 centesimi; numerosi coloro i quali rovesciano il
portamonete sul bancone pregando il negoziante di arrangiarsi. All’emporio dei Baffetti, Maria Rosa
racconta di aver disposto un tappetino blu in corrispondenza della
cassa al fine di prevenire spargimenti di monetine sul pavimento.
Inoltre le commesse hanno sempre in tasca un convertitore per indicare velocemente il prezzo nelle
due valute. A proposito di un ventilato rincaro dei prezzi, la stessa
Maria Rosa smentisce, solo qualche arrotondamento - dice - per i
piccoli articoli quali bulloni, viti,
chiodi e filo.
Economia
di Cristina Cont
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Economia
La Signora Maria, affabile ottantaduenne che vive della sua
pensione d’anzianità, ha avuto, nei
primi mesi di circolazione della
nuova moneta, qualche problema:
“Quando venivano i miei nipotini
a farmi visita - sussurra quasi vergognandosene - davo loro 2 euro,
stessa cosa alla messa mattutina,
1 o 2 euro come elemosina. Non
sono arrivata alla fine del mese; ora
dal tabaccaio mi faccio la scorta
di monete da 50 centesimi…”.
Alberto, trentenne, è categorico - “dovem abituarne en presa
a pensar che la ferraglia l’è soldi”. Poi mi racconta la soddisfazione provata, nel corso di un suo
recente viaggio in Irlanda - “Ci si
sente realmente più Europei, ti
sembra quasi di essere a casa, il
non dover cambiare la valuta è
senz’altro positivo e gratificante”.
Giovanna, commessa in un tabacchino del paese, ha notato
come gli stranieri residenti in paese abbiano maggior familiarità con
i centesimi. Sorridendo riporta la
frase di una sua affezionata cliente
ultra novantenne la quale, nel periodo della doppia circolazione
delle due monete, era solita apostrofarla così: -” La varda signorina che mi la pago coi soldi
veri”-.
Matteo, giovane musicista ventenne, non ha problemi pratici nell’usare la nuova moneta ma, con
rammarico, ci confida di non riuscire ancora a “pensare in Euro”.
“La settimana scorsa - riferisce
- ho acquistato tre biglietti per
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un concerto: 250 euro. Solo in
seguito ho realizzato di aver speso quasi mezzo milione di vecchie lire. Dapprima sono rimasto sconcertato, ma -si consolaa fine spettacolo posso affermare che ne è valsa la pena”.
Agli “Incontri del ricamo”, una
specie di gineceo greco dove ci si
incontra, si ricama, si chiacchiera, si scambiano ricette sorseggiando deliziosi caffè, le signore mi
accolgono con un sorriso sulle labbra ma con un certo malumore per
i rincari con cui sono costrette a
scontrarsi quotidianamente: 7-8
mila la parrucchiera, anche 1015 le visite mediche, il cappuccino mattutino ha costi che oscillano, a seconda del bar, anche di
parecchi centesimi, per non parlare poi dei ritocchi ai prezzi dei
prodotti alimentari.
Anche ai nonni che chiacchierano prendendo un po’ d’aria sulle panchine lungo l’Arione chiediamo come va con l’euro. “No
ghè problemi, basta gaverne!”
rispondono all’unisono. Giuseppe,
ottanta anni e più portati con fierezza, dice di non aver avuto nessuna difficoltà, era già abituato lui
con i fiorini, le corone e i centesimi ai tempi della guerra. A quei
tempi però non aveva problemi di
vista, ora gli spiccioli se li deve far
contare dai nipotini.
E proprio i bambini sono quelli
che hanno avuto meno difficoltà.
Sono pragmatici i bambini, non
sbagliano, usano gli spiccioli, hanno memorizzato subito i prezzi: 25
centesimi un pacchetto di figurine,
30 il chupa chupa, 80 le patatine,
1 euro e 30 il cono gelato. Davide, otto anni, mi mostra con orgoglio la sua nuova collezione di
monete provenienti dagli altri paesi europei che hanno adottato
l’euro.
Ripenso ad alcune persone intervistate, a quel pizzico di nostalgia per la vecchia lira che trapela
dalle loro parole mentre spingo il
mio carrello della spesa verso la
cassa: 42 euro e 21 centesimi il
conto. Mi concentro: 2 banconote da 20 euro, una moneta dorata
da 2, una color rame da 20 centesimi, cerco disperatamente 1 centesimo, non c’è! Guardo la cassiera con occhi imploranti ma non
scorgo pietà nel suo sguardo. Mi
arrendo e le porgo una banconota
da 50 euro; mi sta sorgendo il dubbio che le cassiere convertano
l’euro in sterline inglesi o dollari
australiani!
Merlot d’Italia
di Mario Mosna*
Tutti al lavoro per preparare la terza edizione della rassegna. Cresce l’interesse del mondo enologico intorno alla mostra aldenese
che trova eco anche nelle più importanti manifestazioni internazionali di settore.
E’già partito il lavoro di prepa-
Il sindaco Baldo, Paolo Benvenuti, direttore della Città del Vino e Mario Mosna, nello
stand del Vinitaly
La terza edizione della MOSTRA
DEI MERLOT D’ITALIAè già stata
annunciata nello scorso mese di Marzo alla BIT (Borsa Internazionale del
Turismo) di Milano, al VINITALY
di Verona, ed alla BITEG (Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico) di Riva del Garda, in collaborazione con l’APT del Trentino e
con il costante apporto dell’Associazione Nazionale Città del Vino.
E’ volontà dell”amministrazione
fare in modo che questa manifestazione attraverso l’allestimento di manifestazioni collaterali, culturali, artistiche e gastronomiche diventi sempre
più anche un’occasione di festa per
l’intera comunità, in grado di coinvolgere i diversi gusti e interessi dei
cittadini.
Si inizierà sabato 26 ottobre con
la mattinata dedicata al convegno,
saranno presenti alcuni grandi produttori e si potrà fare il punto sulle
produzioni e sui mercati; e proseguirà per tutta la domenica 27 e la mattina di lunedì 28, per soddisfare le richieste dei ristoratori, pervenuteci lo
scorso anno.
Determinante per l’allestimento e
la riuscita dell’intera manifestazione
sarà il sostegno degli sponsor (Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, Cantina VinicolaAldeno e P.A.T.) quanto l’apporto della CCIAA e dell’AIS
del Trentino che assicurano già il loro
impegno.
Proseguono i contatti e le iniziative
per preparare un appuntamento di
qualità e ricco di interesse, non solo
per gli operatori, e la realtà vitivinicola
aldenese, ma per tutto il nostro paese.
*Assessore al bilancio e coordinatore della Mostra
Economia
razione alla 3^ edizione della Mostra
dei Merlot d’Italia, prevista anche
quest’anno dal 26 al 28 ottobre.
L’interesse di aziende ed operatori del settore manifestato nell’ultima
edizione, hanno stimolato l’Amministrazione Comunale a proseguire nella strada intrapresa nell’intento di promuovere il nostro paese quale luogo
di riferimento nazionale per produttori
ed estimatori di questo nobile vino.
La crescita del numero degli
espositori presenti alla mostra, il numero sempre maggiore dei visitatori, e la necessità di dedicare alla più
importante manifestazione aldenese
sempre maggior prestigio richiede che
per l’allestimento della terza edizione, vengano ricercati nuovi e più idonei spazi.
I due momenti principali della
manifestazione saranno sempre rappresentati dal convegno e dalla degustazione. Interessanti novità ci saranno nelle proposte gastronomiche;
da quest’anno, oltre ai piatti tipici abbinati al Merlot, sono in programma
nuovi appuntamenti dedicati ai principali prodotti tipici trentini e nazionali, pensando non solo ai gusti degli
adulti, ma anche a quelli dei più giovani.
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Tra euforia e stanca
S.O.A., annata difficile ed altalenante, ma con lo sguardo al futuro,
confortata da un finale in ripresa.
di Nerio Zambotti*
Sta giungendo a termine la
Economia
campagna vendite 2002 di S.O.A.
che purtroppo ha risentito negativamente dei gravi danni procurati
ai frutti dalla grandinata del Giugno scorso.
Il mercato ha fatto registrare un
alternarsi di momenti di euforia ad
altri di stanchezza, ma nel complesso si può affermare che le quotazioni sono sempre rimaste soddisfacenti se paragonate a quelle
degli scorsi anni e parametrate al
prodotto conferito.
Detto ciò non si può certo affermare che si sia già vinta la battaglia economica poiché sebbene
negli ultimi due anni si sia riscontrata un’inversione di tendenza
(con leggero rialzo delle rese) gio-
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va ricordare che ciò è dovuto in
gran parte alla mancanza di prodotto registrata per cause naturali
sia in Italia che in Europa.
In senso positivo va comunque
sottolineato questo momento di
leggera ripresa che era quantomeno auspicabile e lascia ben sperare per il futuro.
Oggi sempre più serve diversi-
ficare ed affrontare il mercato con
merce di qualità che il consumatore ha ormai imparato a conoscere ed apprezzare e per la quale
sembra disposto a pagare qualche
centesimo in più.
In quest’ottica si calano le varietà emergenti come Fuji e Pink
Lady con conferma dell’ormai
consolidata Gala mentre per la
produzione delle varietà tradizionali, non potendo esse vantare il
pregio della novità, va posta particolare attenzione alla qualità in
modo da consentire loro di trovare una adeguata collocazione economica.
Pur calandosi nelle positive affermazioni su espresse la resa media di magazzino per questo esercizio risentirà della grande quantità di prodotto destinato ad industria mentre sulla restante (tra l’al-
tro anch’essa grandinata) andranno a pesare i costi da esso non
assorbiti.
Archiviato comunque anche
questo difficile esercizio S.O.A. sta
proseguendo nel progetto di nuova costruzione.
Ora, dopo un primo passo dovuto all’acquisto del terreno si è
dato corso alla perizia geologica, e
già dallo scorso ottobre si è presentato alla Provincia Autonoma di
Trento (ai fini della contribuzione)
un progetto di massima con preventivo di spesa che ora si sta affinando nelle specifiche e nei capitolati in attesa della presentazione
definitiva che dipende dalla approvazione in seconda istanza (laddove in prima è già stato approvato)
della destinazione urbanistica dell’area individuata inserita nel piano
regolatore del Comune di Trento.
Concretizzato quest’ultimo
passo possiamo dire che saremmo vicini alla conclusione di un iter
burocratico che ci ha rubato parecchio tempo.
In effetti in mancanza di opposizioni da parte della Provincia
Autonoma, che peraltro ha già inserito l’area nel Piano Unico Provinciale, si potrebbe dare corso a
tutta la fase concreta dell’opera
con richiesta licenza edilizia, presentazione progetto definitivo, appalto e quant’altro di seguito.
*Direttore S.O.A.
Verso il traguardo
della qualità
Da quando sono diventato
presidente, ad ogni assemblea si è
sempre parlato della necessità di
aumentare la qualità dell’uva conferita e del vino prodotto. Questo
obiettivo è ciò che determina il
nostro livello nei vari settori commerciali.
Questo significa che le richieste
dei mercati variano in maniera considerevole in funzione della qualità
del prodotto finale. Il fatto che il
primo passo della qualità parta dal
vigneto è innegabile e la tendenza
degli ultimi anni dimostra che questo obiettivo sta per essere raggiunto.
La tecnologia del freddo per esaltare il carattere del vino aldenese.
Un investimento dai molteplici benefici.
Oggi, quindi bisogna anche investire in termini di tecnologia che,
partendo da uve di qualità, per-
metta di ottenere un prodotto finale di altrettanta qualità.
La cantina ha fatto proprio que-
Economia
di Diego Beozzo*
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Economia
sto obiettivo, investendo un miliardo e mezzo delle vecchie lire
nelle più moderne tecnologie.
Si è fornita di un impianto refrigerante di 500.000 frigorie in
grado di raffreddare immediatamente il pigiato-diraspato delle
uve bianche e nere, per i vini rosati, ad una temperatura fra i 6 e
gli 8 gradi centigradi.
Successivamente a questo
passaggio, il pigiato – refrigerato può sostare anche delle ore
nei serbatoi permettendo agli
aromi primari contenuti nelle bucce di passare nel mosto. I vini
cosi ottenuti presentano un profumo notevolmente più fine, più
intenso, conservando al massimo i caratteri di tipicità del vitigno di provenienza.
L’applicazione del freddo permette anche la chiarifica dei mosti
e il controllo delle fermentazioni.
Ciò determina lo sfruttamento dei fenomeni fisici naturali senza l’applicazione di sostanze chimiche che interagiscono con il
prodotto in lavorazione.
12
A RIONE
L’
Con questo investimento tecnologico abbiamo di conseguenza aumentato la capacità di incantinamento giornaliero con
l’acquisizione di una nuova
pressa pneumatica e di tre sostatori termocondizionati ( tine
di acciaio appositamente studiate per la tecnica del freddo)
per una capienza complessiva di
900 hl.
Quindi gli obiettivi finali che
derivano da tale investimento
sono molteplici:
- maggiore qualità dei vini ottenuti (maggiori aromi, profumi
e esaltazione della tipicità del
prodotto finale)
- maggiore salubrità degli
stessi (sfruttamento di fenomeni
fisici e non chimici)
- migliore organizzazione del
lavoro sia verso i soci (minore
attesa ai conferimenti) sia verso
chi lavora all’interno (migliore
qualità del lavoro interno)
- migliore riscontro economico dei nostri prodotti verso
l’esterno.
Accanto a questo investimento nel mese di giugno inizieranno
i primi assaggi guidati dei nostri
vini nella splendida cornice di
Castel Pietra, proprietà del nostro vicepresidente dott. Bertagnolli , aggiungendo quel tocco
di qualità promozionale che è
sempre mancata ai nostri prodotti.
E’ un aspetto questo in fase
di sviluppo e potendo usufruire
della possibilità di offrire di un
castello come biglietto da visita
per nostri migliori vini non si
potrà che ricavare enorme giovamento alla nostra società.
Io credo che questi obiettivi
siano primari per una azienda che
intenda svilupparsi e farsi conoscere per ciò che vale.
I risultati che sicuramente si
otterranno saranno la migliore risposta a chi,anche contro una
logica di mercato, continua a
navigare contro corrente.
*Presidente della Vinicola
Aldeno
Larentis Srl
Era il 1961 quando i fratelli
Benito e Mario Larentis ponevano la prima pietra dell’omonima
azienda, oggi specializzata nella
produzione di serramenti, facciate, rivestimenti in alluminio e porte
vetrate tagliafuoco. Lo sviluppo fu
rapido e l’azienda passò dalle semplici lavorazioni iniziali a quelle più
complesse, in risposta alle esigenze sempre più sofisticate del mercato. Alla soglia degli anni ottanta
s’iniziò la produzione di accessi di
sicurezza per banche e delle porte
tagliafuoco per l’edilizia civile. All’inizio degli anni ’90 la ditta si sposta nella zona industriale di Trento
Sud. Grazie ai nuovi spazi s’incrementò la presenza in nuove aree
del mercato, con l’ideazione di un
sistema brevettato per la produzione di “celle modulari di sicurezza” per la conservazione di sup-
Il primo pezzo prodotto dai fratelli Larentis
per le Acciaierie di Bolzano
Prosegue il viaggio nella storia dell’artigianato aldenese, attraverso i protagonisti della sua evoluzione attuale.
Il nuovo stabilimento Larentis s.r.l.
porti magnetici ed informatici. Ma
sono sempre gli infissi a farla da
padrone, nella ditta dei fratelli Larentis. Soprattutto le porte vetrate
tagliafuoco sono un vanto dell’azienda, che le ha progettate
dopo tre anni di ricerca tecnologica svolta in collaborazione con
l’Istituto del legno di S. Michele
all’Adige. Per non parlare poi della
quarta linea di produzione, il “sistema Larblindo”, che consiste in
accessori blindati antirapina con
apertura rotante, a battente e scorrevole. Insomma, una struttura organizzativa, quella della Larentis
srl, agile e moderna, dotata di tecnici qualificati e di attrezzature all’avanguardia. Fra le commesse
più significative, quelle per gli ospedali di Bolzano e di Merano, per
la fiera di Bolzano, per le cantine
Ferrari di Ravina, per l’I.G.F.F. di
Aldeno, per il Palazzo del Governo di Trento e per la Whirlpool di
Spini di Gardolo. Nello staff aziendale sono alcuni componenti della
famiglia: l’ing. Luca come direttore tecnico, Claudia e Daniela nel
settore amministrativo. Si attende
solo il laureando in economia
Franco, per essere al completo.
Controlsistem s.r.l.
La Controlsistem è una realtà
artigianale di prim’ordine in paese. Sorta nel 1985, era allora a
conduzione familiare, costretta ad
operare in un’angusta cantina del
centro storico. Successivamente si
trasferiva nel magazzino ex Cramerotti e per un anno e mezzo a
Pomarolo. La signora Chiara Battisti ci accoglie ora nella nuova
sede: oltre 1.600 mq di magazzi-
Economia
di Renato Bisesti
e Stefano Piffer
Maestri d’ar
te
d’arte
Chiara Battisti con i figli Daniele e Nicola
nella sala di lavorazione della
Controlsistem
A RIONE 13
L’
Economia
no su due piani, con ampia vista
sulla Valle dell’Adige, nella nuova
zona artigianale. Assieme a Chiara
ci accompagnano nei reparti i due
futuri pilastri della società, i figli Daniele e Nicola. La gamma di prodotti sfornati dalla Controlsistem, che
vanta ora 18 operatori, è vasta. Si
va dalla lavorazione meccanica al
controllo di qualità di pezzi e stampi
per la Piaggio, la Ducati, la Minarelli, alla produzione di cuscinetti per la
Fiat e per la Ford. Non c’è di che
stancarsi, perché il ciclo produttivo
è continuo, soprattutto in estate
quando i dipendenti aumentano fino
a 25 unità. Nella storia della Controlsistem si riflette quella volontà,
costanza e capacità imprenditoriale
non comune per la gente delle nostre terre. Il marito Augusto Moratelli è l’artefice di tre brevetti di macchinari appositamente progettati per
il miglioramento della produzione.
Da ultimo, la ditta si sta specializzando anche nel lavaggio di cesti per
panifici e per l’UNIFARM, nella
costruzione di profili di macchine per
la pasta, forniti a case di prestigio,
come De Cecco e Barilla. All’interno, un gran movimento, con le varie
isole specializzate nella lavorazione
dei singoli pezzi. Il lavoro, a quanto
pare, qui non manca proprio.
Emme Zeta Emme
di Massimo Micheli
Zanotti & C.
La società, di nuova generazione ma con
una solida conoscenza
nel settore, nasce nell’aprile del 2000 e su-
14
Una delle tante “facciate” realizzate dalla Emme Zeta
Emme
A RIONE
L’
bentra alla New Colors, fondata mente delle pratiche d’ufficio, ma
nel 1998. E’ una società a condu- non disdegna di mettere a frutto
zione familiare ed i titolari sono le capacità acquisite in campo armarito e moglie. Massimo, un ra- tistico.
gazzone simpatico, gestisce la parLavanderia Coser
te logistica. Lavora nel campo delLa lavanderia di Paola Coser,
le pitture edili fin da giovanissimo.
Nel 1985 era apprendista presso a conduzione familiare, apre nel
la ditta di Massimo Pintarelli, nel 1983 in Via Dante, per trasferirsi
1992 fonda con un collega la successivamente in Via GiacometSprint Color. Ha ora all’attivo due ti. E’ specializzata nel lavaggio dei
dipendenti e la richiesta di lavoro capi normali ed ha una clientela afè sempre crescente. La società è fezionata che proviene anche da
qualificata nelle tinteggiature di fuori paese. Esegue lavori di stiraesterni, interni, nei rivestimenti termici a
cappotto, nelle controsoffittature e pareti
in cartongesso, in lavori di decorazione e
interventi di restauro e
ripristino. Molti sono
i lavori eseguiti, tra cui
i centri regionali Euro- Paola Coser al lavoro nella sua lavanderia
brico ed altri fuori
provincia. Recentemente la ditta tura a richiesta. Sono soprattutto i
si è dotata di nuovi macchinari capi in tessuto artificiale a far ved’avanguardia, tra cui una piatta- ramente sudare col ferro da stiro,
forma aerea che raggiunge i 24 dice la signora Coser, ma a tutto
metri di altezza. La moglie Anita, ci si deve adattare, pur di soddidiplomata in maturità d’arte ap- sfare il cliente. C’è sempre un
plicata, ha lavorato alcuni anni crocchio di bambini nel negozio,
come restauratrice di affreschi e l’atmosfera che si respira è di quelmateriali lapidei. Si occupa attual- le di una volta, dove la buona accoglienza non manca e spesso, tra
un lavaggio e l’altro, ci si concede
il tempo per scambiare quattro
chiacchiere.
Panificio Paolo Cont
Il panificio rappresenta in paese una vera e propria tradizione.
Tutte le mattine di buon’ora file di
Paolo Cont con la moglie Elda e la figlia Morena
accattivarsi con la sua gentilezza e
cortesia tutta la simpatia dei clienti.
Un diavolo per capello…
Piero Roberti è un personaggio molto noto ad Aldeno. Lo chiamano el zugna, in ricordo di un
vecchio figaro del paese. Trapiantato da Roma ad Aldeno, dove si
trova benissimo, ci tiene a dirlo,
esercita la professione di parrucchiere per signora dal 1991. Certo a Roma era tutt’un altro mon-
Continua
Piero Roberti e le sue signore
Economia
persone escono dal panificio con
il loro sacchetto di pane caldo. Un
vero piacere per tutti. E se si attendono le dieci, si può assistere
all’ultima sfornata: centinaia di rosee pagnotte che escono dal forno ancora quasi fumanti. Cominciò il padre Ermanno, ci racconta
Paolo, nel 1953. Poi il figlio si mise
in proprio nel 1964. Da allora, l’attività è sempre andata in crescendo, ed attualmente la rete che si
rifornisce dal panificio aldenese è
molto vasta: il negozio “Voglia di
pane” a Rovereto, i punti vendita
delle Famiglie Cooperative di Besenello e di Romagnano, Crai di
Ravina, Eurospin di Villa Lagarina. Pane, brioches, krapfen, pizze, focacce salate, colombe a Pasqua e panettoni a Natale, questa
la gamma dei prodotti offerta da
Paolo Cont. Il lavoro è molto faticoso, dalle due di notte alle dieci
del mattino. Se si capita in negozio alle undici, si corre il rischio di
non trovare più pane. Tutto venduto! Merito della commessa, la
figlia Morena, dice Paolo, che sa
do. Era collaboratore di uno dei
coiffeur più in voga, Gianfranco
Santiangeli, con un salone vicino
al Colosseo, frequentato da modelle ed attrici. Col suo continuo
intercalare di frasi in dialetto romanesco e trentino, Piero affascina per il suo modo d’essere
schietto e immediato. E poi è proprio un vulcano d’idee. Quella del
nome del negozio, “Un diavolo
per capello”, gli è nata spontaneamente, ma la vuole dedicare agli
amici milanisti, che non vincono
mai, aggiunge sommessamente.
Riceve quasi esclusivamente su
appuntamento, tanto è il lavoro
ma, se gli manca, è capace di andare a rimediarsi i clienti anche al
bar. Proprio come el zugna, dice
Piero con un pizzico d’ironia,
pensando per un attimo a quella
storia d’amore che lo ha portato
da Roma direttamente qui, in
mezzo alle montagne del Trentino.
A RIONE 15
L’
Osare il futuro
Progetto-giovani si confronta con le difficoltà che accomunano ormai i ragazzi della città a quelli della periferia. Un’indagine conoscitiva per mettere a punto strumenti di intervento.
Società
“Osare il futuro”: questa è la
scritta che ho letto ieri al Palazzetto dello sport di Trento su un gigantesco striscione che due giovani studenti delle superiori, jeans
abbondanti e l’ormai classico berretto calato in testa, stavano faticosamente issando ai lati del palco su cui, di lì a poco, si sarebbe
esibito Jovanotti.
Mi hanno colpito questa fatica
e questa frase.
In quella specie di patchwork
di colori, suoni, strumenti, voci e
gioia, che era ieri il Palasport, quelle parole mi sono rimbalzate dentro più forte del fuoco di fila di note
che Jovanotti ed i suoi sedici musicisti sparavano dalle casse. Le ho
sentite forti come un grido, quello
del futuro stesso, quello delle giovani generazioni che questo futuro
lo stanno portando sulle spalle e
che sentono lo smarrimento e la
paura degli adulti ad investire su
di esso.
Credo, però, che il futuro non
siano solo i giovani. Il futuro è costruito anche da un paese che, ad
un certo punto, trova la forza di
interrogarsi sul suo sviluppo, su
come farsi carico delle sfide che
lo attraversano e che capisce che
16
A RIONE
L’
aver cura di sé ed abitare veramente la comunità locale vuol dire
fare spazio ai giovani ed investire
su di essi.
Per questo mi sembra che
“Progetto giovani”, il progetto
triennale di aggregazione e formazione giovanile che la nostra Amministrazione Comunale ha redatto e che il Servizio Attività Socio
Assistenziali della Provincia Autonoma di Trento ha approvato e finanziato grazie alla legge 285/97,
si possa definire come la coraggiosa avventura di un paese che
osa investire sul proprio futuro.
Il particolare interesse e la doverosa attenzione, che l’Amministrazione Comunale ha deciso di
rivolgere agli adolescenti ed ai
preadolescenti della nostra comunità, nasce dalla constatazione che
la nostra realtà di paese - caratterizzato per molti decenni da uno
di Andrea Schir
stile di vita e da abitudini prevalentemente rurali - sta attraversando negli ultimi anni una fase di evidente trasformazione. Mentre,
però, le generazioni ormai adulte
percepiscono questo cambiamento in misura meno problematica,
per i giovani la mancanza di riferimenti culturali e di valori, che per
tanto tempo hanno offerto un percorso di crescita a molte generazioni della nostra comunità, sta
comportando un certo disorientamento.
Il paese sta crescendo sia in
termini demografici che strutturali,
tanto che lo stesso tessuto sociale
muta con la presenza di nuclei familiari provenienti da altre zone
della nostra Provincia e di famiglie
extracomunitarie che si stabiliscono nel territorio di Aldeno.
Tutto questo altera la tradizionale e non più valida visione della
“Progetto Giovani”: lo sport è il tramite della comunicazione di stati d’animo e valori
Lo stare insieme: esigenza fondamentale di crescita e confronto
sentirsi “corresponsabile dell’essere e del fare assieme”, esso si propone di fornire alla famiglia un appoggio costante, competente e
professionale nella risoluzione delle
problematiche familiari e nella gestione della difficile fase di transizione dei figli dall’adolescenza all’età giovanile.
Attraverso un’animazione caratterizzata dalla flessibilità, dal dinamismo e dalla sensibilità al mutare degli indicatori sociali ed attraverso momenti di aggregazione
formativa e ricreativa (realizzati
con il coinvolgimento “in rete” delle
realtà di volontariato che operano
a diretto contatto con i giovani in
ambito sportivo, culturale e sociale,
già presenti sul territorio comunale), “Progetto giovani” intende
offrire ai giovani un’opportunità di
crescita, la possibilità di instaurare relazioni significative ed occasioni per sperimentarsi ed essere
protagonisti.
Il piano di intervento proposto
si divide in più momenti ben distinti:
un primo momento di indagine conoscitiva dell’ “universo giovani-
le” della nostra comunità, volto ad
individuarne gli elementi quantitativi e qualitativi, le aspettative, i lavori ed i bisogni reali. A tal fine
l’Amministrazione Comunale ha
istituito un gruppo di lavoro coordinato da un responsabile comunale, con il supporto metodologico della Cooperativa di Solidarietà
Sociale L’Ancora di Tione e composto da rappresentanti del mondo adolescenziale, giovanile, del
mondo associativo, scolastico,
parrocchiale e dei genitori. Questo gruppo di lavoro, che avrà carattere permanente, ha iniziato il
suo lavoro di indagine attraverso
la somministrazione di un questionario ai genitori dei ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo ed
agli adolescenti del nostro paese.
In un secondo momento, dopo
aver analizzato i dati forniti dall’indagine sopra descritta, si intende
procedere alla definizione degli
obiettivi e di conseguenza degli interventi, individuando spazi di opportunità relazionali e formulando
progetti in grado di aiutare i giovani a costruirsi personalità matu-
Società
città come una realtà distinta, geograficamente e culturalmente, rispetto alla locale comunità dotata, invece, di una sua identità rurale. Ora queste due realtà tendono ad essere sempre più permeabili, con il risultato rilevante, però,
che è la nostra realtà ad assumere
caratteristiche e comportamenti
sino a qualche anno fa tipicamente urbani. Entro questo contesto i
comportamenti dei giovani, le loro
modalità di rapportarsi al gruppo
dei coetanei, alla famiglia e alle istituzioni cambiano in modo inequivocabile.
Atteggiamenti e difficoltà prima
non riscontrabili nelle generazioni
giovanili locali, oggi sono paragonabili alle situazioni presenti nell’ambiente cittadino.
A fronte di tutto ciò, il progetto dell’Amministrazione vuole porsi ed operare in un’ottica che vada
nella direzione del superamento
delle attività riparatorie ed assistenziali, che hanno, tradizionalmente,
caratterizzato le modalità di intervento delle passate amministrazioni.
La finalità di “Progetto giovani” nel medio e lungo periodo è,
quindi, quella di promuovere l’accesso dei giovani ai diritti di cittadinanza, di favorire l’integrazione
sociale e prevenire l’emarginazione, l’isolamento ed il disagio giovanile, valorizzando il giovane
come una risorsa per la comunità,
senza limitarsi a considerarlo unicamente come problema.
Nello stesso tempo, partendo
dall’idea che una comunità deve
A RIONE 17
L’
re, capaci, cioè, di discernere i
valori, di motivare la vita, di progettare l’esistenza, di confrontarsi
con le culture, di provocare “fotosintesi” esistenziali fra realtà e
valori, di denunciare i meccanismi
perversi del mondo e di collaborare alla costruzione della società.
La logica con cui si cerca di
procedere è, dunque, quella che
oggi viene chiamata la logica del-
l’empowerment: un processo di
ri-costruzione della presenza educativa sul territorio, che cerca di
mettere in collegamento tutte le risorse disponibili (insegnanti, genitori, operatori ed educatori professionali e volontari del privatosociale…) al fine di contribuire ad
un lavoro condiviso, con cui si tenta di prendersi in carico e di offrire vera e competente sponda
adulta ai giovani della nostra comunità.
Mi piace pensare a questo progetto come ad un tentativo della
“polis”, delle famiglie, della scuola
e del mondo associazionistico di
trovare assieme modi di presenza
adulta non ingerente, discreta e capace di osare davvero, assieme ai
nostri ragazzi, la scommessa del
futuro.
Tre giorni a PPrijedor
rijedor
Una breve, intensa esperienza umana, nel confronto con la gente
alle frontiere d’Europa.
Nei tre giorni compresi tra il
Società
14 e il 16 dicembre 2001 una delegazione di Aldeno si è recata
nella città bosniaca di Prijedor, protagonista del progetto di cooperazione dal basso che vede coinvolto il nostro comune da ormai
quasi due anni. Hanno partecipa-
La delegazione aldenese a Prijedor
18
A RIONE
L’
to al viaggio il sindaco Daniele
Baldo, l’assessore Massimo Scartezzini, i consiglieri comunali Lara
Coser, Oscar Beozzo, Danilo Micheletti e Roberto Ruzz e due
“esterni” quali il sottoscritto e Barbara Scarpa, coinvolti a diverso
titolo nel progetto. Per chi già co-
di Mattia Maistri
nosceva la situazione bosniaca
questa è stata l’occasione per rimarcare i ricordi del passato e
soprattutto per approfondire la
conoscenza del mondo balcanico
che ogni volta lascia stupiti per la
sua particolare vicinanza al nostro.
Per chi invece si è trovato alla prima esperienza, l’impatto è stato
molto forte, come sempre accade
quando le immagini viste centinaia
di volte alla televisione prendono
forma viva sotto i nostri occhi.
I tre giorni sono stati certamente intensi e fin dal nostro arrivo la
rappresentante dell’Agenzia della
Democrazia Locale, Annalisa Tomasi, ha garantito un costante confronto con le realtà più vive. E’ stato soprattutto il mondo agricolo ad
essere protagonista dei nostri incontri e già il primo giorno abbiamo avuto modo di incontrare i tre
rappresentanti (due donne e un
uomo) della maggiore organizzazione contadina, che ha impressionato, attraverso le parole della sua
presidentessa, per la volontà di
crescere e di prendere in mano con
vigoria il processo di sviluppo
agricolo dell’intera zona. Forse
tutto ciò a noi sembra ovvio, ma il
pericolo maggiore che la Bosnia
sta correndo ora è quello di trovarsi venduta ad affaristi occidentali senza scrupolo, che vedono nei
Balcani e nella loro gente un’ottima occasione di arricchimento a
bassissimo costo. Ecco perché è
compito principale del progetto
aiutare le associazioni locali ad
impossessarsi del processo di sviluppo della loro terra, senza cadere vittima dei neo colonizzatori
del terzo millennio.
La nostra esperienza si è arricchita inoltre con la visita a
Kozarac e le sue rovine, eterni
testimoni della barbarie bellica.
L’incontro con la comunità della città mineraria di Ljubija, invece, ci ha permesso di entrare in
contatto con il gruppo giovanile locale, che riesce a riunire e ad occupare i ragazzi fino ai 20 anni, i
quali altrimenti resterebbero chiusi tra le case malconce, in un paese disteso in fondo alla valle e
stretto alle colline da una miniera
che un tempo era la ricchezza dell’intera zona e che ora è un cadavere abbandonato, sepolto dai ricordi dello Stato e dalla disoccupazione che la sua chiusura ha provocato. Nonostante tutto, il gruppo giovanile è affetto da un ottimismo contagioso che supera limiti
e nazionalismi grazie anche all’intenso lavoro di Sanela (musulmana) e di Igor (serbo) che insieme
organizzano giochi, spettacoli, lezioni di disegno e corsi di lingua e
computer. Con loro ho potuto confrontarmi e stringere un gemellaggio che unirà questo gruppo
con i nostri “Ragazzi del cam-
Tre giorni passano in fretta, senza dubbio. Eppure ogni volta il ritorno è un confronto con se stessi. Un confronto con un mondo che
dalle nostre finestre non possiamo
certo vedere, ma che una volta visto non abbandona più la memoria. E come un grillo parlante si insinua nei nostri pensieri occidentali fino a destarne un leggero fastidio. Lo stesso fastidio che ci tiene svegli. Lo stesso fastidio che
accelera il battito del cuore. Lo
stesso fastidio che si oppone al
nostro principale peccato mortale, l’indifferenza.
Società
Tra inverno e rovine
peggio” guidati da Andrea Schir.
L’ultimo giorno, prima della
partenza, l’intera delegazione si è
recata nella località di Cejreci, a
favore della quale Aldeno si era
impegnata a costruire quattro serre a disposizione delle due comunità, serba e musulmana. I loro rappresentanti ci hanno accolto con
grande piacere e hanno orgogliosamente mostrato le serre, sottolineando tuttavia i gravi problemi
causati dal grande freddo (fino a
venti sotto zero) e dalla mancanza
di acqua per l’irrigazione delle serre. Proprio per questo il sindaco
ha confermato l’intenzione di rimanere vicini alla comunità bosniaca
e di attivarsi per garantire quanto
prima la costruzione dei pozzi necessari. Nel frattempo le serre
hanno dato i loro frutti e, come ho
potuto constatare nella mia ultima
visita in marzo, i prodotti finiti e le
piantine da vivaio hanno già offerto una buona rendita economica.
A RIONE 19
L’
Agricoltura a
Prijedor
Arretratezza della gestione statale e guerra: ecco le ragioni di un
ritardo comunque superabile.
Nel dicembre 2001 abbiamo
Attualità
avuto l’opportunità di visitare la
zona agricola di Prijedor. Chiaramente, appena arrivati in un territorio devastato dai cannoni e dalle mitragliatrici, la prima impressione è stata quella di essere tornati indietro di sessant’anni e di
vedere le stesse cose che hanno
visto le nostre famiglie nel dopoguerra.
Dal punto di vista agricolo ci
sembra che il ritardo fra la loro e
noi non sia abissale, ma che dipenda principalmente, oltre che dalla
guerra, in particolare dalla carenza di una mentalità imprenditoriale, dovuta a decenni di gestione
statale delle aziende che ha sempre ostacolato qualsiasi iniziativa
privata.
Teniamo presente che la zona
visitata ha delle caratteristiche climatiche simili alle nostre, che si
coltivano meli e ortaggi, mentre è
ridotta la presenza della vite. Visitando le aziende agricole si nota il
contrasto fra le dimensioni molto
grandi (una arriva fino a 600 ettari) e la superficialità nelle operazioni colturali. Tecnicamente, infatti, c’è un certo sviluppo dovuto
all’uso di impianti fitti, a bassa vi-
20
A RIONE
L’
goria, di cultivar impollinanti, di
sesti d’impianto adeguati, tuttavia
poi emerge un ritardo causato dall’utilizzo di pali di sostegno e fili di
ferro inadatti alla situazione, e dal
ridotto uso di pesticidi a causa del
loro costo elevato. Tutto questo
chiaramente porta ad avere impianti con una struttura portante
insufficiente ed una produzione limitata e qualitativamente scadente.
Nonostante la situazione non
certo idilliaca, abbiamo riscontrato nei giovani agricoltori una forte
voglia di rinascita, testimoniata
dalla loro volontà d’imparare e di
confrontarsi con altre realtà. Alcuni giovani, infatti, hanno avuto la
possibilità di fare dei corsi all’Istituto agrario di San Michele e di
visitare alcune zone del Trentino
(fra le quali anche Aldeno), oltre
di Oscar Beozzo
e Roberto Ruzz
che di altre regioni come la Liguria e l’Emilia Romagna. Uno di
questi giovani è Dragan ( vicepresidente dell’associazione agricoltori) che abbiamo potuto incontrare e che ci ha mostrato la sua attività vivaistica iniziata proprio al ritorno dall’Italia grazie alle tecniche qui imparate.
In conclusione possiamo dire
che gli incontri avuti con la comunità di Prijedor da un lato ci hanno
aiutato a crescere interiormente,
dall’altro ci hanno dato la possibilità di iniziare una collaborazione
con un popolo in grande difficoltà. Con questo non pensiamo di
risolvere i problemi politico-religiosi dei Balcani, ma, aiutando una
comunità a ripartire dal basso, cioè
a ripartire dall’agricoltura, crediamo di dare un buon esempio anche ad altri settori produttivi.
Incontro con i rappresentanti delle famiglie bosniache e serbe a Cejreci
escovo
In festa col VVescovo
Domenica 2 giugno è stata
festa grande per il nostro paese!
Sulla piazza della chiesa il colorato svolazzare nel vento di mille
bandierine e le gioiose note mattutine della Banda sembravano
quasi dar voce al lungo striscione
blu, che, forse meglio di ogni
cosa, esprimeva quel “Benvenuto fra noi!” che si poteva leggere
sulle labbra delle molte persone
giunte ad accogliere Monsignor
Luigi Bressan.
L’Arcivescovo, salutato sul
sagrato, a nome di tutta la comunità, dal parroco e dal sindaco,
Un Corpus Domini speciale: inaugurate chiesa e canonica con la
celebrazione di monsignor Luigi Bressan.
ha celebrato la solenne S. Messa
in occasione dell’inaugurazione
della chiesa, che, finalmente dopo
sette lunghi anni di lavori, appare
restituita alla sua originaria bellezza.
Al termine dell’Eucarestia
monsignor Bressan ha presieduto la processione del Corpus Domini, che ha percorso le vie del
nostro paese, proponendo presso i quattro altari, allestiti con la
tradizionale bravura dagli abitanti
dei vari rioni, una riflessione sui
passi che scandiscono il cammino della nostra quotidianità: la gio-
vinezza, la famiglia, il lavoro e la
vecchiaia.
Questo percorso simbolico,
compiuto assieme alle realtà che
rappresentano il mondo del volontariato e la ricca tradizione cooperativistica di Aldeno, si è concluso, infine, con il taglio del nastro inaugurale della rinnovata canonica ed un festoso rinfresco all’ombra di un enorme arcobaleno, segno di pace e ponte ideale
verso la costruzione di una società
che sappia sempre andare incontro a tutti gli uomini e le donne che
la costituiscono.
Attualità
di Marco Schir
A RIONE 21
L’
Educare nell’Est
La visita ad Aldeno di un operatore sociale della Bielorussia, per
verificare metodi e condizioni dell’accoglienza, ma anche sistemi e
strumenti dell’educazione in occidente.
Sono un terapista occupazio-
Attualità
nale del centro “Raduga” (che in
italiano significa “Arcobaleno”) della città di Mozyr’ (Bielorussia) e lavoro con persone portatrici di Handicap fisici e mentali. Grazie al Comitato “Aiutiamoli a vivere” e all’Amministrazione comunale di Aldeno,
ho avuto la possibilità di venire in Italia per vedere come vivono i bambini, i giovani e gli adulti con ritardi
mentali e imparare come gli specialisti italiani si occupano di loro.
In questo periodo ho visitato i
centri delle varie organizzazioni che
operano sul territorio provinciale.
Ho imparato molto e ho visto tante
cose nuove che mi hanno colpito:
noi educatori bielorussi abbiamo
ancora tanto da imparare dai nostri colleghi italiani!
In Trentino esiste un sistema
molto ben strutturato di istituti scolastici e di avviamento al lavoro che
permettono ai bambini disabili di
stare assieme ai loro coetanei sin
dalla nascita e di ricevere cure mediche specialistiche. I laboratori
delle diverse cooperative sono ben
attrezzati, con tutte le strutture e il
materiale necessari alle varie attività, inoltre gli educatori sono ben
preparati.
22
A RIONE
L’
Il centro “Raduga” dove lavoro
è stato fondato nel 1996 ed è il primo centro socio-assistenziale-educazionale della nostra città e il secondo della Bielorussia. Lo frequentano 85 ragazzi, dai 3 ai 30 anni.
Gli abitanti del vostro paese ogni
anno accolgono nelle proprie famiglie i bambini della nostra Mozyr’
per un periodo di risanamento: qui
i bambini trovano non solo ottime
condizioni di vita, ma anche l’affetto di persone stupende. Lo ho notato andando a trovare una famiglia che proprio in questo periodo
sta ospitando Antonina, già al suo
terzo anno in Italia. Quando sarò in
Bielorussia rassicurerò tutte le famiglie i cui figli vengono qui ad Aldeno raccontando quanto ho potuto vedere con i miei occhi.
Voglio infine ringraziare, attraverso questa rivista, le seguenti persone che hanno investito non po-
di V
asilij Stepanovic LLos’
os’
Vasilij
che forze e mezzi per organizzare il
mio viaggio in Italia e per fare in
modo che la mia permanenza fosse il più fruttuosa possibile.
In particolare, ringrazio il Sindaco di Aldeno Daniele Baldo, il
Presidente del Comitato “Aiutiamoli
a vivere” di Aldeno e mia valida interprete, Lorenza Micheletti, i suoi
genitori, le famiglie Mauro e Rosanna Cont, Vito e Huguette Zortea, le famiglie Renato e Renata
Cramerotti e Saverio e Maria Cramerotti, che mi hanno gentilmente
offerto la loro casa, i pedagoghi
dell’ANFFAS Luigi Sangalli e Elena De Santi che mi hanno accompagnato nei vari centri della loro
associazione, i direttori e gli educatori di tutti gli istituti che mi hanno spiegato e mostrato con molta
pazienza e ricchezza di particolari
molte cose nuove condividendo
con me le loro conoscenze.
Vasilij Stepanovic (al centro) con Lorenza Micheletti (a destra) presidentessa di “Aiutiamoli a Vivere”, Hugette Stedile (a sinistra) e Rosanna Brugna
Studi premiati
Lo studio prepara i giovani e
con essi il futuro della comunità.
Consapevole di questo la Cassa
Rurale di Aldeno e Cadine ha organizzato anche quest’anno la tradizionale consegna dei premi di
studio per gli studenti soci, o figli
di soci, del “suo” territorio di riferimento. Sì perché la Cassa non è
solamente la banca della comuni-
Il contributo della Cassa Rurale agli studenti diplomati e laureati.
tà locale, ossia il forziere preferito
dal risparmiatore che vive nella
zona di operatività, ma anche un
soggetto attivo nel creare e stimolare sviluppo economico, sociale,
formativo e culturale.
Ed è proprio in virtù di queste
ultime importanti funzioni che va
letta l’iniziativa dell’assegnazione di
borse di studio ai ragazzi che han-
Il gruppo dei diplomati
Luigi Baldo, presidente della Rurale (al centro del gruppo) con i laureati aldenesi
I premiati
MATURITA’
Baffetti Mattia, Baldo Nicola, Bisesti Consuelo, Bisesti Ermann, Cortina Antonio, Coser
Eleonora, Daldoss Elisa, Di Criscenzo Roberto, Duches Rossella, Fadanelli Franco, Fedel
Michele, Franceschini Laura,
Lazzarini Giulia, Micheletti
Alessio, Pegoretti Andrea, Perini Anna, Piffer Laura, Saviano Francesco, Sighel Sara, Viliani Dafne.
LAUREA
Bella Barbara, Caliari Samuela, Condini Stefania, Cont
Katia, Coser Massimiliano,
Dallago Gabriele, Di Criscienzo Nadia, Divina Sergio, Forti
Eleonora, Frizzi Elena, Giovannini Marina, Giuliani Sarita, Lucianer Marzia, Lusini Alberto,
Mattiato Claudia, Micheletti
Mattia, Miori Emiliana, Morolli
Sara, Nicolli Silvia, Paoletto
Alessandro, Pensini Valeria, Perini Enrico, Pichler Katia, Ragusa Maria Rosaria, Revolti
Roberta, Ruggera Lorenzo,
Santarelli Alfiero, Spagnolli
Camilla, Tonelli Massimo, Zanotelli Roberto.
A RIONE 23
L’
Attualità
di Luigi Baldo*
no concluso con buoni risultati il
loro percorso formativo.
Ad ospitare la premiazione, diventata un classico nel calendario
degli appuntamenti annuali della
banca, è stato il rinnovato Teatro
Comunale di Aldeno la sera del 16
marzo u.s. Qui i ragazzi, uno dopo
l’altro, sono saliti sul palco per ricevere dalle mani del presidente
Luigi Baldo e del vicepresidente
Luciano Larentis il meritato premio
dopo il tanto impegno speso negli
anni trascorsi sui banchi di scuola.
A precedere il momento clou
della consegna degli assegni è stato
il concerto del coro della Sosat che
ha proposto i brani più significativi
del suo repertorio apprezzato non
solo dal pubblico italiano, ma anche internazionale, in occasione dei
tanti tour che hanno visto impegnato
questo sodalizio a sette note. Si è
così creata una bella unione tra un
coro trentino che diffonde oltre
confine il bel canto di casa nostra e
la Cassa che promuove l’esempio
di guettiana memoria.
Cinquanta assegni di studio, 20
per i diplomati e 30 per i laureati,
per un investimento complessivo
di 20.658,40 euro. Questi, in sin-
tesi, i dati tecnici dell’intervento,
che fa parte della nostra strategia
di sostegno finanziario alle iniziative culturali e sociali attuate dalle
associazioni locali delle comunità
affinché vi sia una crescita comune in uno spirito di solidarietà.
Il bando, relativo a chi terminerà gli studi nel 2002, è già stato
emanato e con questa proposta
l’istituto intende sviluppare il rapporto di fiducia con il socio e rafforzare la sua appartenenza alla
realtà del credito cooperativo.
*Presidente della Rurale
Erasmus, scuola
di vita
Esperienze ed emozioni degli universitari aldenesi che hanno passato un periodo all’estero.
Tutti nella vita abbiamo sogna-
Attualità
to di vivere all’estero o comunque
da un’altra parte. Magari non per
tutta le vita, ma almeno per un periodo, giusto il tempo di capire
cosa ci sia al di là dei confini della
quotidianità. Non che la nostra vita
comune non piaccia, ma l’istinto e
la naturale curiosità del sapere,
portano tutti a cercare nuovi orizzonti.
Si guarda sempre con entusiasmo a nuove esperienze e chi ha il
coraggio necessario coglie al volo
l’opportunità di viverle.
24
A RIONE
L’
L’Università ha offerto questa
opportunità, finanziando gli studenti che volessero affrontare un
periodo di studi all’estero, con le
borse di studio Erasmus.
Dall’anno accademico 1998/
1999 all’anno 2000/2001, ben
11studenti del nostro paese hanno afferrato questa possibilità,
considerandola, oggi come oggi,
irripetibile. Insomma, un po’ di
Aldeno è arrivato anche in Spagna, Austria, Germania, Olanda e
Irlanda .
Io sono una di quelle persone
di Katia Cont
che nel 99/00 ha passato 6 mesi
all’università di Frankfurt an der
Oder, una cittadina tedesca sul
confine con la Polonia. Nulla di
trascendentale, ma l’esperienza
stessa lascia inevitabilmente il segno. Le persone che si conoscono provengono dai posti più disparati del mondo e le culture che si
confrontano sono le più diversificate. L’accrescimento personale è
quindi inevitabile e la voglia di non
tornare più indietro prevale su ogni
altro sentimento.
C’è anche chi non si trova bene
Davanti alla storica Porta di Brandeburgo,
a Berlino
Katia Cont (al centro) con alcuni “compagni di Erasmus
Ma poi… un nuovo gruppo di
amici con i quali trovarsi a studiare, con i quali passare giornate intere a visitare nuove città e la possibilità di rivederli a distanza di tempo grazie alle nuove tecnologie e
internet, che hanno permesso di
non interrompere i contatti.
Finito il tempo a nostra disposizione, che variava dai 6 mesi all’anno a seconda del contratto stipulato tra le università, ci si è ritrovati a pensare al ritorno a casa,
all’ovile che ci aspettava e che,
paragonato all’avventura nuova ed
eccitante che stavamo vivendo ci
sembrava nulla più che la solita
routine.
La nostalgia di casa, con qualche eccezione, era prossima allo
zero e il ritorno è stato uno shock
un po’ per tutti, visto che, come
abitanti di Aldeno e studenti a
Trento, non avevamo fino a quel
momento avuto la possibilità di vivere per lunghi periodi fuori casa.
Il problema fondamentale, dunque, è stato quello del ritorno. La
vita familiare anche se con i suoi
vantaggi non sarebbe stata più totalmente indipendente ed autono-
ma. Avevamo ormai imparato il
gusto di una nuova libertà, i ritmi
erano diversi e il tempo si gestiva
liberamente senza troppi vincoli. I
nostri modi di vita si erano adattati a quelli delle diverse città, i contorni delle giornate erano assai diversi da quelli che Aldeno o Trento possono offrire.
Insomma un momentaneo
cambiamento di vita, con il quale
si è confrontata anche la nostra
maturità, la capacità di gestione,
la tenuta del nostro impegno di studio rispetto agli obiettivi. Una parentesi breve ma con la quale dovremo fare i conti anche nelle nostre scelte future.
Il riadattamento è stato duro
ma tutto sommato piacevole e, alla
fine, mi ha portato a pensare che
la tranquillità che abbiamo la fortuna di avere qui nel nostro paese
e in tutta la nostra regione non ha
prezzo. Sarò forse troppo campanilista, ma quando al mio ritorno
ho rivisto le mie montagne, mi si è
riempito il cuore. E la tranquillità e
la pace che mi ricordavano è ritornata a fare parte delle mie giornate.
Attualità
e che lascia tutto per tornare a
casa, ma poi inevitabilmente se ne
pente.
I ragazzi del nostro paese che
si sono cimentati in questa ardua
esperienza, la ricordano, con il
senno di poi, come una esperienza di vita irrinunciabile.
All’inizio, i problemi ci sono
stati per tutti: la burocrazia non ha
certo aiutato a semplificare le cose,
ci si è trovati immediatamente a
dover compilare permessi di soggiorno, assicurazioni sanitarie, per
di più in una lingua straniera, cosa
già difficile in italiano, figuriamoci
in tedesco inglese o in spagnolo.
Col passare del tempo le cose
sono diventate più semplici e una
nuova quotidianità la quotidianità,
per certi versi somigliante a quella
alla quale eravamo abituati, si è ricreata. Ogni giorno si andava a
lezione, il pomeriggio ci si trovava
a studiare, si tornava a casa e la
mamma che ci preparava il pranzo non era li ad aspettarci. Le lavatrici sembravano gli elettrodomestici più sconosciuti del mondo.
A RIONE 25
L’
Capolavori di
manualità
Imparare le antiche arti del ricamo e del tombolo, della ceramica, del
patchwork per riscoprire l’arte ma anche le atmosfere ed i ritmi più
umani di un tempo.
Inaugurazione ufficiale alla
Attualità
presenza del Sindaco e di centinaia di persone, venerdì 24 maggio, per la mostra “Riscopriamo la
manualità perduta”, giunta alla sua
sesta edizione e da quest’anno
ospitata presso la ex scuola elementare.
Si tratta di una esposizione di
lavori realizzati durante i corsi promossi dalla Biblioteca comunale
nella passata stagione.
Lungo il percorso che si snoda
tra le ampie e ben illuminate aule
della vetusta ed amata scuola
(quanti aneddoti di tutti noi scolari
potrebbero rivelare queste pareti
se avessero voce!) ci imbattiamo
in copertine, quadri e cuscini a
punto croce, in tovaglie, vassoi e
bomboniere impreziosite dalle sfilature più originali, fino alle colo-
Il momento dell’inaugurazione
26
A RIONE
L’
rate trapunte confezionate interamente a mano con la tecnica, importata dagli Stati Uniti, del patchwork.
Tra le cose esposte che hanno
lasciato estasiati i molti visitatori,
le creazioni eseguite con l’antica
arte del pizzo a tombolo. La prima scuola di tombolo nel Trentino
fu fondata nel XVIII secolo a Predazzo, da Maria Teresa d’Austria:
molte donne, ragazze e persino
bambine lavoravano a tempo pieno realizzando pizzi esclusivamente per la corte austriaca su disegni
creati da architetti belgi e francesi.
Allieve del corso di tombolo invece le signore che hanno ideato il
progetto e poi realizzato, con
pazienza certosina, il prezioso
corpetto dell’abito da sposa lavorato a fuselli, il quale ha rice-
di Cristina Cont
vuto lodi ed ammirazione da tutti.
Proseguendo il nostro viaggio
tra antichi letti di ferro battuto, robusti cassettoni intarsiati, tenere
culle ottocentesche e madie di ciliegio stagionato, siamo piacevolmente avvolti dalla biancheria, dalle lenzuola e dagli asciugamani di
lino resi unici dai pizzi annodati con
la tecnica del merletto. Il merletto,
simbolo di eleganza e di grazia,
esercita da sempre un fascino particolare per le trasparenze, per le
armonie tra pieno e vuoto, per la
sua forza evocativa, sensuale. Anche quest’arte ha origini lontane.
Nasce nel Quattrocento, anche se
in epoche precedenti si trovano
esempi di ornamenti che possono
essere considerati i precursori del
merletto. Il segreto della lavora-
sta edizione, che, a corredo dell’esposizione dei manufatti, propone anche una selezionata mostra
bibliografica, con diverse pubblicazioni sui lavori manuali, reperite
tra l’editoria nazionale ed europea.
A conclusione della nostra visita, ma non certo ultime per il successo riscontrato, le belle porcellane decorate a mano: calle, more,
lamponi, rose e margherite dipinte
dalle nostre allieve artiste che hanno frequentato il corso per la prima volta in primavera.
L’esposizione ha riscosso un
successo di pubblico che è andato ben oltre le più rosee previsioni: nei dieci giorni di apertura si
sono contati oltre duemila visitatori, in maggioranza donne, che
hanno riscoperto queste antiche
tecniche manuali per hobby. E’stato comunque piacevole scoprire
che sono più d’uno gli uomini che
si dilettano in questo campo. La
mostra ha richiamato anche l’attenzione degli esperti del settore:
insegnanti delle più prestigiose
scuole di ricamo italiane, giornalisti delle riviste specializzate, operatori italiani e stranieri, soprattutto del Tirolo austriaco.
Proprio come a scuola: il saggio finale e, ora, due mesi di meritato riposo per le insegnanti che
molte prestigiose scuole di ricamo
ci invidiano e richiedono. Pausa
estiva, con la promessa di essere
nuovamente assieme, con nuove e
stimolanti proposte, il prossimo
autunno.
Intanto rimane la consapevolezza di un obiettivo centrato: “Riscopriamo la manualità perduta” e
“Proposte per il tempo libero”
sono state, come aveva auspicato
il Sindaco Daniele Baldo in sede
di inaugurazione, non solo una
mera realizzazione di oggetti fatti
a mano, ma soprattutto un momento di aggregazione, di incontro, di confidenze, di riconoscimento reciproco e di sostegno
delle identità femminili. Un modo
semplice per reimparare a stare
insieme, a condividere, ad ascoltare; elementi che hanno bisogno
di essere rivalutati soprattutto in
questa società dove spesso si è
prigionieri delle urgenze, delle
pressioni e dell’ansia.
Attualità
zione del merletto a fuselli sembra
sia stato importato dalle suore Benedettine di Cluny e di Alencon in
Francia. A loro si attribuisce il merito storico di aver diffuso la tecnica, a cominciare dalle proprie
allieve. A dispetto dei secoli e dell’evoluzione della moda, l’arte dei
fuselli ha sempre mantenuto un
ruolo di privilegio nel gusto del pubblico più raffinato.
Emozioni incalzate subito da
altri capolavori: paralumi ricamati
a punto antico, vassoi ad intaglio,
tende con fiori e farfalle ad Hardanger. E’, quest’ultima, una antica ed affascinante tecnica “ad ago”
riscoperta negli ultimi anni anche
in Italia; nasce nel fiordo norvegese di Hardanger e consiste in un
ricamo geometrico molto raffinato, il quale imita lo splendore dei
cristalli di neve.
Novità addirittura sperimentale, l’uso dell’inconsueto bissone di
lino grezzo per ottenere gli sfilati.
Utilizzo del tutto originale del materiale, posto che solitamente il bissone di lino viene adoperato per
avvolgere il rinomato “formaggio di
fossa” nel corso della stagionatura.
Davvero ricca di stimoli que-
A RIONE 27
L’
Scarpe su misura
Calzolai, non ciabattini: l’orgoglio di chi fabbricava le scarpe, a
mano, una per una.
Cerco ancora, pensando ai calzolai di Aldeno,
Protagonisti
quegli odori di colla e di cuoio che erano sospesi dentro la bottega di via Giacometti alla quale mi affacciavo, affrontando gli sguardi seri e severi – mi apparivano allora – dell’Onorio e del Narciso. Odori buoni, di
caucciù e creme, di spago, di cartone e pelle, misteriose alchimie di una sapienza artigiana che si aggirava
nella penombra delle due stanze, affacciate sulla via
attraverso una vetrata polverosa ed una porta quasi
sempre aperta.
Ci andavano i grandi, in quella bottega, a farsi fabbricare le scarpe, o a farle accomodare. A noi ragazzini serviva qualche pizzico di somenzine, chiodini minuscoli che adoperavamo per tenere insieme i pezzi di
compensato intagliati a scuola col traforo, oppure qualche lembo di cuoio da legare alle strisce di camera
d’aria per farci il tirasassi con le forcelle di sanguim,
ricavate dalla simmetria di certi rami cespugliosi con
la scorza rossa, nella gola dell’Arione.
di Lorenzo Lucianer
contro per strada, appoggiato al bastone. La stretta di mano è forte, vigorosa. “Ti ho riconosciuto”,
mi dice. E mi accompagna dentro il portico, su per
le scale di legno verniciato, segnate dai passi di cent’anni. Nella vecchia casa di via Florida, comperata nel ’39 da Vittorio Gottardi Carbonèr, contadino messo in ginocchio da grandine e gelate, ci sono
ora solo lui e Paolina Comper, sua moglie. I figli
sono al lavoro. Bruno, il primo, è maestro di scuola. Renza è in amministrazione nella grande fabbrica di vestiti a Mattarello.
Narciso è l’ultimo dei tre figli di Guerrino Màrchel, il muratore di Povo. Gente longeva: sua madre, Diomira Giovannini, è mancata a 94 anni, la
nonna Caterina è morta a 97, sua sorella, Assunta,
ne ha 95 e vive ancora a Zell di Cognola. Solo Bruno, suo fratello più vecchio, è finito giovane, a quarant’anni: di tetano, nell’inverno del ’45, ucciso da
una piccola ferita ad una mano, per uno scivolone
sul ghiaccio.
Famiglia impoverita dalla guerra, come tante.
Sfollati in Moravia, dal ‘15 al ’18, i Marchel seguirono la sorte di altre migliaia di trentini incanalati a
Nord dall’impero di Vienna.
Lavoravano la campagna per i contadini, in cambio delle frattaglie dei maiali che i moravi non sfruttavano e che lasciavano in fagotti, insieme a qualche uovo e qualche focaccia di farina, sull’uscio
delle baracche dove i deportati vivevano in quaranta e dormivano sulla paglia.
Narciso Marchel, un brindisi all’eta’
Narciso Màrchel Poèro, classe 1910, mi viene in-
28
A RIONE
L’
Finita la guerra, toccò proprio a Narciso, compiuti i 14 anni nel ’24, andare a bottega. Lo man-
darono a Besenello, da Giacinto Goller, il calzolaio. Lì
lo trovarono, sei mesi dopo, gli zii Francesco Lucianer
e sua moglie, Felicita. Ebbero compassione di quel bambino silenzioso e solo, che dormiva sul pajòm, un pagliericcio di foglie di granturco, in un sottoscala.
Francesco Lucianer era calzolaio ad Aldeno: era el
Rosso calièr ed aveva giusto bisogno di un aiutante.
Non aveva più figli. I quattro che erano venuti al mondo
erano morti piccoli, uno dopo l’altro, in una sventurata
parabola che aveva inaridito il suo matrimonio. Si presero il ragazzino e lo portarono a stare con loro ad Aldeno, nella casa della Dirce e di Lodovico Cont, el
Vico Colastico.
****
C’era un tempo, racconta Narciso, in cui i calièri, i
calzolai, erano tanti, in paese, anche sei o sette. Le scarpe
si facevano a mano, si aggiustavano finché ce n’era. Si
adoperava di tutto: il cuoio, il legno, i copertoni delle
biciclette, la pezza.
Non c’erano botteghe. Si andava in opera per le
case, un giorno qui ed uno li, dove si era chiamati ad
aggiustare, a rattoppare, a prendere misure per le scarpe nuove. Non erano ciabattini. Erano maestri artigiani,
esperti di un’arte difficile, come quella di vestire e proteggere i piedi della gente. Un lavoro a domicilio, un
servizio che oggi è un lusso per pochi e che allora era
quasi un dovere. Pochi soldi, tanta strada a piedi, minestra di fagioli per salario, “anche per trenta giorni di fila,
fino a star male”, ricorda Narciso.
Se ne ebbe a male, infatti, la gente di Aldeno, quando
i calièri decisero di organizzarsi e di aprire bottega. Francesco Lucianer, Pietro Baldo - Péro Nata – Dino Baldo, Giuseppe Nicolodi, Lino Mosna: diedero vita al Consorzio Calzolai Aldeno, la prima cooperativa artigiana,
adattando gli archivolti di casa Baldo, in via Giacometti.
Lo presero come un dispetto in paese, che non andassero più di casa in casa, che pretendessero di farsi
portare il lavoro sull’uscio. Qualcuno fece venire i ciabattini di Cimone, altri, piuttosto che cedere alla novità,
cercarono calzolai altrove.
Fu un avvio difficile e ruvido per il consorzio e fu un
trucco caparbio a salvarlo. Il Nata e gli altri presero a
picchiare a vuoto col martello sulle forme, sul desco.
Un ticchettìo incessante, a tutte le ore del giorno, un
battito fervido, come di fucina in grande attività. Fu così,
racconta Narciso, che gli Aldenesi si convinsero dell’inutilità del boicottaggio. Il lavoro, apparentemente,
arrivava a bottega anche senza andarlo a cercare. E
ripresero ad affidare le loro scarpe ai calzolai del paese.
Pian piano, man mano che qualcuno se ne andava,
altri artigiani si aggiunsero al gruppo: i fratelli Marcellino
e Giovanni Mazzurana, Olivo Muraglia, Onorio Cont,
Arturo Mosna. Un altro, Lino Baroni, aveva invece
deciso di stare da solo e aveva aperto vicino ai Baffetti,
accanto alla roggia. Ma c’era lavoro per tutti.
Arturo Mosna, chiodi e martello al desco da calzolaio
Protagonisti
Gli zii Francesco Lucianer e Felicita
****
La guerra ne portò ancor più. Non si buttava più
niente, l’illusione autarchica imponeva di trattenere e risparmiare tutto. Scarpe da uomo e da donna, scarponi
da lavoro e da montagna, ciabatte e sandali si accumulavano dentro i locali dei calzolai. Scarpe da aggiustare,
soprattutto, da far durare più a lungo possibile. Quelle
irrecuperabili fornivano pezzi per riparare le meno mal-
A RIONE 29
L’
conce. Il cuoio era scarso e prezioso, la conceria dei
Dusini, a Cles, non copriva tutta la richiesta di pellame. I
bambini si accontentavano anche delle scarpe di pezza.
Bianche, per la Prima Comunione, verniciate di biacca.
Quando i ragazzi crescevano troppo in fretta e, nonostante la previdenza di tre numeri in più, riempivano le
scarpe costruite l’anno prima, si faceva la remònta: si
tagliava la tomaia, si allungava in punta e la giuntura era
celata dalla mascherina che pareva perfino elegante.
Martelli, subbie, forme, treppiedi, il banchetto con le
piccole divisorie di legno per accogliere le diverse misure
di chiodi, la sonza, il grasso di animale che ungeva e rendeva morbido il corame degli scarponi, la pégola, la pece
che si adoperava come colla, o come adesivo per ‘mpegolàr la trada, lo spago delle cuciture, ma che finiva
anche per sigillare tagli e ferite sulle dita martoriate dalle
lame e dalle raspe. Materiali ed attrezzi antichi, ai quali
poco per volta si aggiunsero le macchine per cucire, le
mole elettriche, i nuovi collanti, più tenaci.
In divisa da pompiere
Protagonisti
La guerra portò Narciso Màrchel a fare il pompiere. Già era stato volontario in paese, da ragazzo,
ma nel ’40 fu chiamato a Roma, con Achille Lucianer, che era il comandante dei pompieri Aldenesi, per
un corso di specializzazione. Rimase otto mesi nella
capitale, poi fu inviato a Trento, nel corpo permanente, fino al ’46.
Quando fu dimesso, divenne lui il comandante di Aldeno, fino al 1950, poco tempo dopo il matrimonio.
****
Conosceva Paolina da tempo, lei abitava in via Gia-
30
A RIONE
L’
cometti, vicino alla bottega. Ma decise di sposarla al
ballo dei pompieri, alla Zinèvera, la casa Stoffella in
via Altinate. Era il finire del ’47 e le feste tornavano a
dare una parvenza di normalità, di rinascita dopo il
disastro della guerra.
Lei aiutava il Vito Maistri, cuoco e vigile del fuoco,
a servire in tavola. Lui la fece ballare e le chiese di
sposarlo.
Narciso e Paolina a Venezia, un ritorno.
Le nozze furono pochi mesi dopo, il 16 Giugno
del ’48, un mercoledì, alle 6 di mattina. Dopo aver
celebrato la messa, il parroco, don Rigotti, si concesse al brindisi: “Solo per le autorità – disse – e
tu sei il capo dei pompieri”. Due ore dopo, con
l’auto pubblica del Lino Moro Cont , Narciso e
Paolina erano alla stazione dei treni, verso Padova e Venezia, quattro giorni di viaggio tra i santuari, da ricordare per la vita.
Arrivarono i bambini. Nel ‘49 nasce Bruno, il primogenito, Renza due anni dopo.
Con il piccolo Bruno, nel ‘49
E sono ancora piccoli, quando irrompe la crisi, all’inizio degli anni ’60. I calzaturifici veneti
cominciano a sfornare scarpe in serie, le mettono sul mercato a duemila lire. Nessuno, tranne
qualche irriducibile nostalgico, si fa più fare le
calzature a mano. E sempre meno si ricorre alle
riparazioni dell’artigiano. Sulle strade e nelle piazze si vedono le bancarelle, le scarpe prendono
fogge e colori diversi, non più soltanto il nero o il
marrone del cuoio naturale.
Sulla piazza di Aldeno, Demetrio D’Isola, un omone di Bassano del Grappa, aiutato dalla formosa figliola, parcheggia il suo furgone a fianco della chiesa
ed esibisce sotto un tendone centinaia di calzature
lucide e colorate, eleganti, sportive, pesanti, da montagna e da lavoro. E’ la nuova stagione dell’economia, ed i calzolai aldenesi tentano di adeguarsi, prima di arrendersi. Per tre anni, Narciso Màrchel e
Onorio Cont battono come ambulanti le contrade di
Mattarello, di Sopramonte, espongono ‘l banchèt
in Piazza Garibaldi, ad Aldeno.
la bottega dei Nàti, ancora per quattro anni. Poi abdica definitivamente e passa alla campagna. Fa eccezione solo per le scarpe di famiglia. Per sei stagioni si dedica ai terreni dei Gasperini, li aiuta nel raccolto delle mele. Poi da una mano ad Italo Schir, fino
alla sua tragica fine, nella fossa Maestra con il trattore.
Lo ferma solo il medico, ad ottant’anni suonati:
“Basta - gli dice - il cuore non è più quello di una
volta”.
****
I racconti ed il tempo scivolano via, nel tepore
della stanza. Gli occhi di Narciso Marchel frugano in
un ricordo sempre più lontano, si abbassano a guardare le mani asciutte appoggiate sul tavolo, cercano
in quelli di Paolina un dettaglio che sfugge, un nome
che fatica ad emergere dal fiume degli anni.
A raccogliere mele
Ma non fa per loro, l’orgoglio dell’artigiano non
si combina con le astuzie bottegaie. Molti dei vecchi
compagni di lavoro si sono ritirati, Arturo Mosna si
è tolto dal Consorzio e se ne sta in un locale di Via
Altinate, di fronte alla bottega dei Bonatti. Altri nel
frattempo sono morti. Il mondo cambia velocemente. A 60 anni, Narciso decide per la pensione. Non
abbandona del tutto, però. Continua a frequentare
Protagonisti
Con Onorio Cont, a sinistra
“Quante sono, Narciso, le soddisfazioni che
hai avuto dal tuo mestiere?” gli chiedo.
Mi guarda, forse una domanda così non gliela
hanno mai fatta. Ma non ci pensa tanto.
“Il mestiere – dice a voce bassa – me l’hanno
fatto fare per forza. Non era il mio”. Mi pare che
avesse voglia di dirla da molto tempo, questa cosa.
Lo sguardo attraversa la finestra, si immerge nel
primo verde della primavera. Sul davanzale, appena
di là del vetro, c’è una tortora che becca le briciole
tra i fiori nei vasi.
A RIONE 31
L’
Maestra e italiana
Adele Bisesti, insegnante elementare. Una vita per la scuola, tra
guerra e profughi, paesi e montagne nelle periferie dell’impero.
Il ’21 è stato l’anno della luce, a Cimone. La cor-
Protagonisti
rente era arrivata dalla piccola centrale, poco più di
un generatore, mossa dall’acqua dell’Arione che prendeva velocità nella gola del Molìm, prima di infilarsi
rumorosamente nella Val dei Inferni. Ogni tanto le
foglie inceppavano la turbina e nelle case si tornava
alle candele ed alle lanterne, ma quella roba moderna
era ormai arrivata anche lì e non si tornava indietro.
Ciàk la gh’è, ciàk no la gh’è: sintesi onomatopeica e stupita degli anziani del paese davanti al miracolo che la tecnologia aveva compiuto. Ottant’anni
anni fa, non secoli.
di Lorenzo Lucianer
ta sulle origini umili e sui drammi, traguardi perseguiti giorno per giorno, in un disegno di vita
fermo e sereno che ancora traspare dallo sguardo.
***
La maestra Adele nacque nel Febbraio di quell’anno a Cimone, in una casa di sassi alla Préda,
figlia di contadini che si rompevano la schiena su e
giù per terrazze scoscese di terra e muretti, alle quali
strappavano un po’ d’uva e verdure.
Nel Luglio del ’22 arrivò anche la sorellina,
Giuditta. Ma né l’una né l’altra delle bambine poterono ricordare il padre. Germano Bisesti morì una
stagione dopo, tardivamente e inutilmente operato
di peritonite a Rovereto.
La maestra Adele Bisesti
Il racconto della maestra Adele conduce in un
mondo di straordinario dettaglio. Il ricordo prende forma, vivido e preciso tra le pareti dell’appartamento arredato con gusto, nella casa INA di via
Verdi. Le tinte pastello, i quadri, i mobili di noce
sobri ed eleganti, una bella incisione di gusto classico sul muro in fondo al soggiorno, sopra il divano di pelle. Episodi, più che oggetti, di una rivinci-
32
A RIONE
L’
La mamma, Valeria Bisesti
Valeria Bisesti, vedova a 27 anni, non si risposò
mai più. Ma attorno a lei si ricompose il nucleo familiare. Lasciò che Narciso, il nonno, diventasse
per le due bimbe un nuovo padre, ma tenne saldamente per se’ il timone della famiglia. Il nonno era
Nel Gennaio successivo finalmente il lavoro, supplente nella prima elementare della sua vecchia maestra Recla, proprio a Cimone.
Diciassette anni: Adele ricorda l’emozione del
primo stipendio, 330 lire, riscontro tangibile alle fatiche ed alle privazioni della famiglia, consegnato con
orgoglio e gratitudine alla madre che amministrava e
distribuiva secondo i bisogni. Da Valeria la giovane
Adele incominciò così ad imparare la parsimonia, il
valore del denaro guadagnato, a soppesare bene ogni
spesa: virtù indispensabili allora, che giovarono anche più tardi, quando venne il tempo di un marito e
di una casa.
1947, con gli scolari di Cimone al lago di Cei
Nell’estate del ’40 la sorella Giuditta concluse
l’apprendistato come sarta e la famiglia Bisesti si trasferì ad Aldeno, nella casa Giuliani di via Roma. Adele
insegnò ancora quell’anno a Cimone e poi prese
parte al concorso dell’ONAIR, l’Opera Nazionale
per l’Italia Redenta, diretta da Rita Bonfioli, che si
occupava di diffondere lingua e cultura italiane nelle
province di confine: Trento, Bolzano, Trieste, Pola e
Fiume.
Fu destinata a Zemòn di Sopra, che oggi si chiama Castel Jablanica, vicino a Fiume, nell’Istria. La
guerra incombeva, non c’era tempo per prepararsi
più di tanto. Il tirocinio fu di due settimane. Quindici
maestre, lei la più giovane, con dieci scolari, due per
classe: “Ti insegnavano a fare scuola – ricorda Adele – a portare l’Italia nella periferia del regno”. E
dunque via in treno, verso quei confini, con padelle,
Protagonisti
buono, saggio, amava Adele e Giuditta come figlie
sue. La nonna, Rachele, dispensava per i bisogni
quotidiani della casa e della scuola. Adele racconta
di un’infanzia tutto sommato serena, a tratti persino
felice, a dispetto della rustichezza dei tempi e delle
ristrettezze. Merito anche del carattere, solare e tenace, ereditato dalla madre, donna capace di raccogliere le sfide della vita con rigore e con buon senso
insieme. Crebbe la sua infanzia tra la scuola del paese, che frequentò per sei anni con le maestre Luigia
Recla, Luigia Ziglio, con la Ottilia Piffer che poi si
fece suora missionaria, e la campagna dove bisognava aiutare per poter mangiare tutti i giorni. Avrebbe
potuto condividere il destino di molte sue coetanee
nel paese: un marito, dei figli, l’orto, il bosco e la
vigna.
Ma la maestra Malerba di Verona, all’epilogo
delle elementari, intuì nella piccola Adele una vigoria
intellettuale diversa. Consigliò sua madre di farla studiare.
Qualche soldo da parte c’era, eredità intatta del
padre Germano, lasciata per speciali sopravvenienze. Tuttavia, l’idea di perdere quella bambina, quella
vitale presenza quotidiana, non piaceva a nonno Narciso. Non gli garbava soprattutto l’idea del collegio.
Ci volle del bello e del buono a convincerlo che l’istituto delle suore di Maria Bambina a Trento non era
un reclusorio per i senza famiglia, che il mandarci
Adele non avrebbe tolto alcuna dignità alla famiglia,
che la nipote si sarebbe giovata di nuove opportunità.
Narciso, di malavoglia, si rassegnò e così nell’Ottobre del ’33 la ragazzina cominciò a Trento il corso
accelerato per la licenza media. 180 lire al mese per
la retta del collegio, quattro anni in due per far presto
e far bastare il piccolo capitale di famiglia. Narciso
non ebbe la soddisfazione di veder diplomata la sua
Adele. Morì nel ’35, in primavera. Rimasero le donne sole in casa, ma non si persero d’animo. Giuditta
andò a bottega per imparare da sarta, gli studi di
Adele proseguirono alle magistrali Rosmini. Il diploma di maestra, a quei tempi in tre anni, arrivò nel
Luglio del ’38.
A RIONE 33
L’
Aldeno, 1974
1964, Marostica. I maestri Bonfiglio Nave, Camilla
Gottardi, Adele Bisesti, Erminia Maistri e don Marco
Bertò.
quinta, lezioni ad incastro: agli uni la storia, agli altri
i conti, a questi la geografia, a quelli la religione. E
poi la lingua: i più piccoli non parlavano una parola
d’italiano, lo imparavano dai più grandi e dalla maestra, quando c’era il tempo. Le giornate passavano in fretta, le notti non finivano mai, sole e fredde.
Una fatica improba, consolata solo un po’, a diciott’anni, dal compenso di un anno e tre mesi di
contributi per ogni anno scolastico “disagiato”. Ma
la gente era buona con la maestra, anche se era la
maestra del regime. Forse proprio perché era di
Protagonisti
piatti, posate e biancheria che mamma Valeria aveva
ordinato in un baule. C’era anche Anita Maistri, sul
convoglio, fino a Trieste, anche lei ad insegnare ai redenti, come poche settimane dopo Margherita Giovannini. Si arrivava in ferrovia sino a Villa del Nevoso, oggi
Ilirka Bistrika e poi a piedi, per la strada di sassi, fino
alla casa della bidella, dove
era ricavato l’alloggetto
d’una sola stanza. Paesi desolati e depressi. La luce ancora non c’era, l’acqua era
al pozzo, protetto da una
sporgenza di roccia vicino al
paese, il pane a tre quarti
d’ora. Si andava con la lucerna ad olio al gabinetto in
fondo alle scale, attraversato a cento all’ora dalla Bora
che lo riempiva di neve e di
inverno gelido, ventinove
sotto zero. I soldati scendevano dalla tradotta alla stazione del Nevoso con le
mani ed i piedi congelati.
Aldeno 1953. Con Luciana, Silvia, Fiorella, Gemma, Luciana, Ivana, Gina,
Quaranta bambini in una
Emanuela, Vittoria, Ida, Fiorenza, Carmen, Paola, Maria Paola, Simona, Luisa,
classe, dalla prima alla
Lucia, Nadia, Valeria, Annamaria.
34
A RIONE
L’
Protagonisti
della guerra. Dopo l’otto
Settembre del ’43, in Senales rimasero solo teschi
ed optanti italiani, l’ONAIR si stava svuotando. La
Maestra Adele rientrò ad
Aldeno, fu comandata, senza insegnare, a Villalagarina. Quasi un anno sabbatico, che occupò con un nuovo cambio di casa: con la
madre e la sorella si trasferì
in casa Giacometti, nella
strada omonima dietro la
chiesa, la strada dei calzolai.
1964, in gita sul Pasubio. In piedi da sx: don Marco Bertò, Vigilio Maule, Sandro
Chiarani, Lorenzo Zanotti, Daniele Baldo, Michele Baldo, maestra Adele, Rosalba
Ricominciò nel ’45 con
Rossi, Maria Teresa Bisesti, Manuela Baldo, Lorenza Baldo, Giuseppina Chiarani,
le supplenze, finché, nel ’48,
Alessandra Comper, Tiziana Dalrì, Norma Rossi, mestra Camilla, Claudia
ebbe il trasferimento in ruoBeozzo.Accosciati da sx: Angelo Baldo, Ugo Cont, Franco Giovannini, Walter
Fontana, Maurizio Cont, Francesca Zaninelli.
lo a Cimone. Passò ancora
due anni nel suo paese natale e finalmente raggiunse
Trento, veniva da una terra cugina. Spesso le regala- l’approdo definitivo ad Aldeno, nel ’50.
Erano anni creativi, anni di ricostruzione: i figli, tanvano le tessere del razionamento, per avere pane,
uova, latte, qualche bistecca di maiale. E lei ricam- ti, rimpiazzavano i padri persi in guerra, qualche dibiava, quando qualcuna delle famiglie degli scolari sponibilità in più riaccendeva nelle famiglie l’ambizionon poteva pagare la tessera del Partito. La pagava ne di un’istruzione più compiuta per ragazzi. C’erano
la maestra Adele di tasca sua e così i funzionari la- classi anche di trenta, quaranta figlioli ed anche gli adulti
cercavano di recuperare. Adele si ritrovò, nel ‘45, con
sciavano in pace lei ed i ragazzi.
La mandarono via i partigiani, in Giugno. Arrivaro- una classe che aveva fatto malamente la terza, tra spono un giorno in due, armati. Doveva andarsene, le dissero, ancor prima che la scuola finisse. Quella stanza
sarebbe servita come punto d’appoggio per i movimenti clandestini, di notte. Il posto si prestava, era tranquillo, i carabinieri non si vedevano mai.
Giuseppe Marchesoni, l’ispettore regionale dell’ONAIR comprese il rischio e le consentì di rientrare.
Fu trasferita in Val Senales, a Certosa e le parve di
essere in città. C’era la luce,
Merano era vicina, con la direzione scolastica. Poteva alloggiare all’Aquila Nera con 12 lire al giorno,
prendendo dal suo stipendio di 620 lire, senza chiedere aiuto a casa. Ma si cominciava ad intuire la fine
1957, con Dario. Il Cervino sullo sfondo
A RIONE 35
L’
Protagonisti
Ventuno anni di matrimonio, niente bambini.
Non sono arrivati, dice
Adele. Avrebbero voluto
adottare Gigliola, primogenita dei cinque figli di sua
sorella. Ma nemmeno questo fu possibile. Dovettero
accontentarsi di crescerla
così, come zia Adele e zio
Dario, quando la ragazza
scelse di vivere con loro.
E’ uno dei pochi rammarichi capaci di turbare lo
sguardo forte della maestra
L’ultima classe, 1978. Con Alida, Claudio, Franco, Roberto, Cristina, Cristian,
Bisesti, che parla con noErmanno, Michele, Martina, Serena, Ivonne, Nicoletta, Fabio, Milena, Mauro,
stalgia e dolcezza anche
Enrico, Mirko, Giorgio, Romina, Claudio.
delle perdite più dolorose:
stamenti ed aule occupate dai tedeschi in ritirata. Non la madre, nel ’54, il marito, nel ’76.
avrebbero dovuto essere ammessi, diceva il direttore.
“L’età, dice oggi ad ottantuno anni, è un
Ma Adele tenne duro e li preparò per gli esami. Passarono tutti. Era importante la scuola, nel sentire comune evento fisiologico, naturale, che non mi fa padel paese. Adele pesca tra i tanti ricordi e racconta di ura e non mi pesa. Ho girato il mondo, con
un bambino che piangeva disperato, perché non era testa e cuore da italiana. Ho visto e vissuto
bravo come suo fratello più grande, che sapeva legge- molto”. Della vecchiaia le pesa però il non
re. O di un altro che tirava indietro in classe, ma che poi poter più andare in montagna, come faceva
ha fatto da privatista l’esame di terza media. In paese, una volta, condividendo con Dario una forle maestre ed i maestri erano protagonisti della rinasci- tissima passione. Ha sempre temuto l’acqua,
ta: operai, contadini, perfino qualcuno dei carabinieri, si ma non ha mai avuto paura delle ferrate: “Ho
rivolgevano alla maestra perché li preparasse all’esame fatto tutte quelle del Brenta”, ricorda con ordi licenza elementare, rivincita morale sul conflitto che li goglio. Ma non concede ragioni al tempo che
passa. “Voglio farmi un regalo anche queaveva strappati alla scuola.
Si sposò nel ’55 Adele Bisesti, dopo la morte st’anno”, dice. Vuole andare a piedi ai Spadella madre. Mise su casa con Dario Battisti, ravéi, partendo da Garniga, dove con Dasplendida voce di tenore nel coro e nel teatro del rio ha costruito il suo nido alpino, e guardare giù, verso la valle.
paese.
36
A RIONE
L’
Furesta e fascista
11 Luglio 1943
Approfittando della giornata
festiva e del tempo invitante, con
un folto gruppo di giovani composto da ragazze e ragazzi si decise
di fare una camminata verso Garniga. Alcuni militari in licenza, desiderosi di trascorrere qualche ora
con i coetanei, si aggregarono alla
comitiva e, tutti assieme, ci incamminammo sulla mulattiera alla volta del paese montano.
Durante l’ascesa l’argomento
principale riguardava la guerra in
corso che tanti lutti aveva causato
anche nel nostro paese; le esternazioni dei più anziani della comitiva, stufi della guerra, erano pienamente condivise anche dai più
giovani. In quell’occasione qualcuno ricordò il messaggio del generale Eisenhower che diceva:
”Alla stagione dei fiori sarò tra voi”;
l’invasione della Sicilia da parte
degli alleati era infatti già iniziata il
10 Luglio dopo lo sbarco in Tunisia.
Raggiunta Garniga, dopo aver
consumato lo spuntino di mezzogiorno, il fisarmonicista Bruno Giovannini intervenne suonando canzoni popolari seguite dal canto dei
giovani. Nei momenti successivi
Una storia esemplare, narrata da uno dei protagonisti, descrive la
difficile e contradditoria situazione nelle due settimane che precedettero la caduta del fascismo, il 25 luglio 1943. Un episodio drammatico, felicemente risolto all’epilogo del ventennio.
riprese la discussione sugli eventi
bellici in corso che, stimolando i
giovani a parlare a ruota libera, li
portava ad esprimere il loro pensiero senza considerare la pericolosità del momento.
Improvvisamente, dall’interno
del gruppo si levò un grido che
attirò l’attenzione della gente del
luogo: ”Abbasso il Duce, abbasso Hitler.” All’ascolto di tali esclamazioni immediata fu la reazione
Garniga, una fontana all’epoca (per gentile concessione di Stefano Piffer)
A RIONE 37
L’
Le memorie
di Oscar MAzzurana
da parte di una signora che
espresse subito il proprio dissenso in merito alle esternazioni.
“Che cosa dite? Vi rendete conto della gravità di quello che avete detto?” gridò. In seguito, si
comprese che la stessa signora,
di origine friuliana e sfollata a
Garniga, fornì all’Arma i dettagli
sui nominativi di alcuni componenti del gruppo perché si preoccupò, ella stessa, di conoscerne subito le generalità.
Le memorie
La denuncia e gli arresti.
Purtroppo, la segnalazione della signora sortì il peggiore degli
effetti e da parte del comando dei
Carabinieri seguirono le convocazioni dei giovani “insorti”.
Nel pomeriggio del 12 luglio
William Mazzurana fu convocato
per primo nella caserma dei Carabinieri; dopo essere stato sottoposto ad un interrogatorio sui fatti
di Garniga venne rinchiuso in guardina ed obbligato a passare la notte sul tavolaccio. La sua presenza
al ritrovo aveva insospettito gli inquirenti i quali ritenevano dovesse
essere controllato. William aveva
fatto la campagna di Grecia subendo anche mutilazioni ai piedi ed il
solo fatto di aver preso parte alla
comitiva aveva compromesso la
sua posizione. Ancora oggi William ricorda che la sera dell’arresto il padre gli portò qualcosa per
cena in caserma; il mattino seguente, in manette, lo trasferirono alle
carceri di Rovereto.
Alcuni giorni dopo i carabinieri
convocarono in caserma sette ra-
38
A RIONE
L’
William Mazzurana, militare a Vipiteno
gazzi e sei ragazze coinvolti nella
vicenda:
Roberto Pescador (24 anni),
Marcello Maistri (20), Diego Mazzurana (19), Vito Baldo (19),
Amos Dallago (19), Oscar Mazzurana (18), Bruno Giovannini
(15), Salvina Cramerotti (19), Erminia Maistri (18), Innocenza
Maistri (18), Roberta Peterlini
(18), Carmen Perini (16), Jerta
Dallago (14).
In seguito all’interrogatorio venimmo immediatamente trasferiti
alle carceri di Rovereto. Bruno
Giovannini, allora minorenne, non
poté essere unito a noi per l’età e,
in un primo momento, lo consegnarono alle carceri per i minori;
solo in seguito ci raggiunse a causa delle sue continue insistenze
verso i secondini.
La “retata” si concluse con il
fermo di Corrado Nicolodi (19
anni) gerente della Famiglia Cooperativa di Vervò, in Valle di Non.
Il giovane, raggiunto dai Carabinieri sul posto di lavoro, venne
sottoposto ad un interrogatorio
nella caserma di Taio, con la successiva carcerazione e l’obbligo di
passare la notte in guardina. Il
mattino seguente, scortato dai carabinieri, fu anch’esso trasferito alle
carceri di Rovereto.
Oltre alle vicende citate è importante ricordare anche le conseguenze subite da Leone Tovazzi
(19 anni) che con gli altri amici partecipò alla camminata di Garniga
dell’11 luglio. Nei giorni seguenti
al ritrovo, Leone venne convocato in caserma a Bolzano, dove lavorava come tipografo e, dopo
aver subito l’interrogatorio di rito,
lo trasferirono alle carceri della città dove rimase recluso per qualche giorno.
In seguito alla vicenda di Garniga alcune famiglie furono doppiamente interessate dalle convocazioni dei carabinieri. Tra i protagonisti dell’amara storia vi erano infatti quattro coppie di fratelli:
Amos e Jerta Dallago, Ermina e
Marcello Maistri, Diego ed Oscar
Mazzurana ed infine Mario e Roberta Peterlini.
I componenti del gruppo che
in quel periodo stavano svolgendo il servizio militare, furono puniti immediatamente: ai militari Vittorio Beozzo, Augusto Perini e Vito
Mosna venne revocata la licenza
agricola. Mario Peterlini, che apparteneva al Corpo dei Carabinieri, fu costretto a rientrare per essere spedito in Jugoslavia e, successivamente, imprigionato dai tedeschi in Germania. Ritornò a casa
nell’estate del 1945.
La permanenza in carcere.
La sistemazione in carcere non
era certo delle più confortevoli: la
piccola cella nella quale erano reclusi gli otto detenuti maschi comprendeva anche un angolo per i
servizi. La stanza di reclusione delle
ragazze era dotata di sottili materassi e di una coperta per dormire
sul pavimento. Il menù del giorno
consisteva in una tazza di caffè per
la colazione seguita da una specie
di minestra con un pezzo di pane
per pranzo e cena. Per integrare
questo magro rancio, Quinto Zucchelli, coadiuvato dai famigliari dei
reclusi, provvedeva con bici e carretto al trasporto di vivande preparate dai parenti. Il controllo dei
materiali in entrata alle carceri era
severissimo, i pacchi venivano
aperti ed ispezionati, il pane taglia-
to a fette e tutti gli oggetti attentamente esaminati.
Due volte al giorno gli agenti
controllavano l’integrità delle inferriate delle celle sbattendovi energicamente una grossa barra metallica. Il ritmo del sinistro tintinnio
ci riempiva di angoscia lasciandoci poche speranze per una rapida
risoluzione della carcerazione.
Un pomeriggio si fece strada
l’idea di mandare un saluto alle
ragazze durante l’ora d’aria nel
cortile del carcere. Mi resi disponibile per essere sollevato fino
alla finestrella che dava direttamente sul piazzale, venni quindi
alzato di peso fino a raggiungere
l’inferriata e mi affacciai. Dopo
aver chiamato a voce alta riuscii
a farmi riconoscere solo per pochi secondi dalle amiche quando,
uno scricchiolio della porta, interruppe i saluti. Piombai sul pavimento e mi accovacciai per non
farmi notare dalla guardia che
controllava ogni movimento attraverso lo spioncino. “Cosa facevi
lassù” mi chiese l’agente, “Salutavo le ragazze”, risposi. “Ricordati che se la cosa si ripeterà andrai a finire in isolamento” sentenziò il guardiano.
All’interno del carcere erano
rinchiusi anche i “veri” detenuti
politici di origine slava. Questi occupavano il loro tempo libero marciando sotto il comando di un commilitone che per dare il ritmo chiamava il tempo a voce alta: Leva!
Leva! (Sinistr’! Sinistr’!).
Del periodo di reclusione si ricordano ancora le battute di Vito
Baldo che strappava vivaci risate.
Con la sua allegria Vito aiutava a
dimenticare la gravità della situazione e ad alzare il morale di tutti
noi.
L’interrogatorio.
L’angosciante routine dei giorni di prigionia venne interrotta dal
rito dell’interrogatorio disposto dal
comando di compagnia dei carabinieri per raccogliere elementi sui
fatti di Garniga.
Durante il nostro trasferimento
presso il comando di compagnia
fummo scortati da un gruppo di
militari che ci accompagnò nella
sala dove si sarebbe svolta l’operazione, obbligandoci a disporci in
fila uno accanto all’altro, a disposizione del capitano che ci stava
attendendo per ascoltarci sulla vicenda.
“Mi dispiace, ma ora non ho
tempo. Sono impegnato con l’interrogatorio agli “insorti” di Garniga”, fu la risposta del capitano
ad una telefonata arrivata appena
prima dell’inizio delle domande.
La frase, detta molto probabilmente ad un superiore, ci fece intuire il livello di importanza che
aveva assunto in quei giorni la nostra vicenda e, contemporaneamente, come sarebbe stato difficile far capire agli inquirenti la nostra completa estraneità a fatti
“sovversivi”.
William, che era stato precedentemente rinchiuso in un’altra
cella, venne aggregato a noi per
essere sottoposto alle domande
sui fatti che portarono al nostro
Le memorie
Sulle convocazioni rimase un
forte dubbio per il fatto che alcuni
dei giovani componenti la comitiva non furono coinvolti, ed altrettante perplessità suscitò l’arresto
di qualcun altro che salì a Garniga
soltanto nel pomeriggio di quel
giorno, a fatti compiuti.
La notizia dell’arresto dei giovani si diffuse rapidamente e causò un forte sgomento tra la popolazione aldenese. La paura e la
preoccupazione delle famiglie dei
ragazzi coinvolti nella vicenda era
palpabile, pur sapendo che al ritrovo dell’11 luglio non era legato
alcun obiettivo politico, ma un semplice incontro tra amici. Purtroppo, le forze dell’ordine non erano
dello stesso avviso.
A RIONE 39
L’
Le memorie
arresto. I carabinieri ritenevano
che fosse una specie di “capo del
gruppo degli aldenesi” e, come
tale, avrebbe dovuto conoscere
particolari importanti riguardo l’attività dei giovani “insorti”. Per tale
motivo, con il suo arresto si pensò
di avere in pugno il vertice della
fantomatica compagnia e di avere
a portata di mano chissà quale
confessione importante. Il resto del
gruppo non capiva questo accanimento contro di lui; William non
era il capo di nessuno. Aveva qualche anno più degli altri, aveva fatto il suo dovere di soldato, era invalido a causa di mutilazioni subite durante la guerra e non aveva
proprio niente da confessare. Si
era unito agli altri giovani per fare
una scampagnata in montagna.
Null’altro.
Dopo varie insistenze con quesiti ai quali nessuno dava risposta,
il capitano si rese conto che l’interrogatorio non stava dando l’esito desiderato. A quel punto, per
strapparci almeno una dichiarazione di presenza all’episodio dell’11
Luglio, l’ufficiale ci mostrò, e ci
lesse, un documento pre-compilato che ognuno di noi avrebbe
dovuto sottoscrivere. Nella dichiarazione si ammetteva la partecipazione al ritrovo di Garniga. Immediatamente ci rendemmo conto che
il semplice atto di firmare quel documento avrebbe avuto conseguenze molto gravi. Avremmo anzitutto dichiarato che il ritrovo aveva avuto una connotazione politica e, in secondo luogo, avremmo
confermato di avervi partecipato
40
A RIONE
L’
attivamente. La nostra già precaria situazione si sarebbe compromessa in maniera definitiva.
“Forza, firma”, intimò il capitano porgendo il documento a Vito
che si trovava ad un capo della fila.
“No ghe penso nanca” rispose
Vito. A quel punto l’ufficiale, resosi conto dell’inefficacia dei suoi
metodi, preso da un attacco d’ira
colpì con un violento ceffone William.
“Arrivederci agli esami di settembre. Un po’ di carcere vi farà
senz’altro bene” urlò il capitano
ordinando ai carabinieri di riaccompagnarci in carcere. Dopo quel
drammatico episodio la nostra situazione si stava compromettendo e non riuscivamo ad intravedere nessun tipo di risoluzione a
breve termine.
Oscar Mazzurana (a sinistra) e
Corrado Nicolodi in una delle frequenti
escursioni alpine
In seguito venimmo a conoscenza del fatto che anche le ragazze vennero convocate dal capitano per l’interrogatorio con la
sola differenza, rispetto ai ragazzi,
che le domande furono poste ad
ognuna singolarmente. Seguendo
quel criterio l’ufficiale pensava di
raccogliere elementi più significativi sui fatti di Garniga. Anche in
questo caso, le sue aspettative
vennero disattese.
La caduta del fascismo.
L’incontro con il capitano ci
aveva fortemente demoralizzati. I
giorni passavano più lentamente
senza alcuna prospettiva e lo spirito era a terra.
Improvvisamente, il 25 Luglio
le cose cambiarono. Quel giorno,
infatti, strani movimenti senza apparente spiegazione si notarono
all’interno delle carceri e la nostra
immediata sensazione fu che qualcosa di molto importante fosse
maturato. “Hanno cacciato il
Duce” ci comunicò attraverso lo
spioncino un detenuto che ci conosceva. L’affermazione del vicino di cella ci strabiliò e ci lasciò
increduli, ma speranzosi che in tutto
ciò vi fosse un fondamento reale.
Verso le 21 del 26 luglio, infatti,
tale speranza si trasformò in certezza quando, dall’esterno della
cella, un agente ci gridò: “Preparate le vostre cose perché tra poco
sarete liberati”. Si può solo immaginare la gioia di tutti noi per questo meraviglioso annuncio che, fino
a qualche ora prima, era assolutamente insperato.
Giungemmo all’abitazione ormai a
notte fonda ed i Maistri, che naturalmente erano a conoscenza della brutta avventura della nipote e
dei suoi amici, predisposero il tutto per permettere ad ognuno di noi
di passare la notte nella loro abitazione.
Il mattino successivo salimmo
finalmente sul treno per Mattarello dove, giunti alla stazione del paese, incontrammo Guido Aldrighetti che si stava dirigendo verso
Trento con il suo carro trainato dal
cavallo. Grande fu la sua sorpresa
alla nostra vista e, senza esitazione, ci invitò a salire sul suo mezzo
per trasportarci fino ad Aldeno.
All’arrivo in paese intuimmo immediatamente che la notizia della
nostra liberazione dal carcere di
Rovereto ci aveva preceduti. Molte persone, che attendevano il nostro arrivo, ci stavano aspettando
in piazza per manifestarci la loro
solidarietà dopo la terribile vicenda.
Durante i festeggiamenti ed i
commoventi abbracci con i famigliari un pensiero andò allo scampato pericolo: solamente un caso
fortuito volle che due settimane
dopo i fatti di Garniga venissimo
liberati in seguito agli eventi politici del 25 luglio 1943. Nessuno osò
nemmeno pensare quale avrebbe
potuto essere la sorte di tutti noi
se il corso della storia fosse stato
diverso.
Qualche tempo dopo.
Al termine della guerra, all’inizio del mese di maggio del 1945, i
militari tedeschi erano in ritirata dal
territorio nazionale. Per facilitarne
il deflusso di paese in paese, di città
in città, gli abitanti mettevano a disposizione dei soldati qualche
stanzone come alloggio per la notte. Chi visse quell’epoca ricorderà ancora le centinaia di militi che
vennero alloggiati anche nelle soffitte delle case di Aldeno. In seguito, nel corso del mese, i numerosi soldati tedeschi alloggiati in
paese, vennero temporaneamente radunati a Cei prima di essere
trasferiti definitivamente nei campi
di prigionia.
Poi il paese fu finalmente libero e la gente poté manifestare
la sua euforia. Fu in occasione
di una di queste giornate che intravidi la donna che ci aveva denunciati e che, spudoratamente,
era scesa da Garniga per i festeggiamenti. Il vederla suscitò in
me un moto di rabbia e invitai
Corrado a seguirmi per darle,
almeno, una lezione verbale. Le
nostre intenzioni non sfuggirono
al Parroco di Aldeno Don Rigotti
che invitò il segretario comunale
Nabacino ad allontanare immediatamente la voltagabbana, pensando alla sua incolumità. Nabacino, con molte insistenze, riuscì
ad accompagnarla fino all’imbocco della mulattiera che porta
a Garniga ed a farla rientrare al
paese.
Quest’ultimo episodio chiuse
una drammatica vicenda che i protagonisti non hanno dimenticato
anche se, ad oggi, è trascorso più
di mezzo secolo.
Le memorie
La scarcerazione ed il rientro a casa.
Nell’atrio del carcere incontrammo un signore che, sorpreso
da questo folto manipolo di giovani, dopo averci chiesto chi fossimo ed il motivo del nostro arresto, ci disse che il Duce era stato
esonerato perché messo in minoranza durante l’ultima riunione del
Gran Consiglio. Si trattava dell’avvocato Angelo Bettini, noto antifascista che sarebbe stato assassinato dalle SS nel suo studio di
Rovereto il 28 Giugno del 1944,
un tragico evento ricordato ancor
oggi ben presente nella città della
Quercia che ha intitolato una delle
sue strade principali all’avvocato
roveretano.
All’uscita del carcere era già
calata la notte ed il coprifuoco ci
impediva di circolare liberamente.
Le autorità della città avevano istituito il divieto di circolazione notturna in seguito ad una serie di disordini verificatisi durante la giornata sull’onda delle euforie delle
vicende del 25 luglio.
Il desiderio di ritornare a casa
era fortissimo, tuttavia le condizioni
di quella particolare serata ce lo
impedivano. Fu allora che Innocenza Maistri pensò di farci ospitare a Rovereto dagli zii, originari
di Aldeno. Scortati da un gruppo
di Alpini attraversammo la città. Le
strade, controllate a vista da militari armati, erano deserte e silenziose. Si avvertiva una certa tensione dovuta alla pericolosità del
momento, ma la familiare vicinanza degli Alpini ci tranquillizzava.
A RIONE 41
L’
Lontananza e
ricordo
Nella memoria di un emigrato i ricordi legati alla vita del paese sono
fissati come su una pellicola fotografica: non si evolvono e non cambiano
più. E’ un fenomeno comune a tutti coloro che se ne vanno e che divengono, per questa ragione, custodi fedeli della memoria di un’epoca.
Le memorie
El bo’, la campagna
Vito stava aiutando a mettere il
bue dentro la timonella. Ora il ragazzo aveva undici anni ed era divenuto molto abile nell’eseguire le
operazioni di aggiogare il bue al
carro. Aveva imparato molto nell’esecuzione di tante altre operazioni riguardanti il lavoro da eseguire
per far funzionare l’attività agricola
del nonno Miro. Molte cose richiedevano una certa porzione di abilità: per mettere il bue dentro le due
stanghe bisognava farlo retrocedere
e poi alzare la timonella e sistemarla sopra il collo dell’animale. La timonella era fatta dalle due stanghette che si riunivano davanti a barca
formando un pezzo unico. Il pezzo
davanti andava poggiato, sistemato, sul collo dell’animale.
Andava poi fissato adeguatamente sotto il collo con una catenella.
Era il giogo insomma e con quello
il bue doveva tirare e dirigere il carro. Sulle corna dell’animale poi bisognava sistemare un laccio di tela
larga come una cintura robusta che
veniva fermata sull’estremità della
timonella.
Questa serviva a tenere indietro
il carro quando il bue si fermasse.
42
A RIONE
L’
Una volta dentro, l’animale poi
si metteva in movimento aizzato dai
comandi “iiihh” per andare e “ooohh” per fermarsi. Così usavano nella
casa del nonno.
Adoperavano la scuria per battere il bue, per incitarlo a tirare, ma
usandola con molta parsimonia. In
casa tenevano gli animali con molta
cura.
Nel primo tratto dentro il paese
era necessario guidare il bue camminando al suo lato e guidarlo tenendolo per la cavezza, badando
che tenesse la strada giusta e che non
si spaventasse per qualche avvenimento improvviso.
Fuori il paese, sulla strada libera
e senza traffico era più facile, l’animale portava il carro da solo seguendo luoghi ben conosciuti.
La Volta
La strada da seguire, ad un certo punto si divideva e seguiva sul
lato sud dell’Ades Vecio.
Tagliava la valle di traverso per
un paio di chilometri. Vito ed il nonno osservavano lo spazio lagunoso,
con brevi specchi d’acqua ed il resto infestato da vegetazione lacustre.
Il trillo degli uccellini riempiva
l’aria, i cannaioli, che mentre si don-
di Piergiorgio TTonolli*
onolli*
dolavano sulla cima delle cannelle
lanciavano il loro allegro garancinc,
garancinc. Bisognava passare sotto due viadotti coi cavi dell’alta tensione. I cavi portati nel primo viadotto da colonne di cemento
SCAC l’altro da tralicci metallici
che segnavano il percorso. Un poco
più al nord troneggiava il monte a
forma di piramide della Maranza.
Il nonno e Vito stavano davanti
seduti sul bordo del carro chiacchierando e tenendo d’occhio la
strada e l’eventuale passaggio di altri
mezzi.
Per arrivare nella Volta ci si impiegava una oretta, più in fretta facevano i Maistri che possedevano
il carro trainato dai cavalli. Questo
dava loro come più prestigio, inoltre possedevano anche la macelleria del paese.
Altrimenti tutti disponevano di un
bue come animale da tiro. C’era
anche una o due persone che facevano tirare il carro da una mucca,
un carro più leggero, ma a Vito
questo sembrava una stranezza. Il
bue per Vito era come l’animale
ideale, colla sua indole paziente,
facile da condurre e tutto considerato affidabile. Doveva anche tirare l’aratro, fare i solchi e tirare il
La vacca
Valerio aveva fatto passare la
vacca sul ponte-passerella che attraversava in quel posto il torrente.
Lo aveva fatto per eccessiva cura
verso l’animale o forse per provare qualcosa di differente. La passerella era malsicura, alcune assi
che formavano il ponte non erano
bene assicurate alle travi di sotto.
E successe l’irreparabile, la vacca mise un piede su una delle assi
insicure e cascò nel torrente sottostante. Era forse un metro o poco
più, ma sufficiente perché la povera
bestia, che era ormai vecchia, si rompesse una gamba. L’ammazzarono
sul posto e la portarono a casa e poi
dal macellaio che in part la comprò
per pochi soldi, che era un animale
vecchio, e non si aveva la possibilità
di trattare un prezzo migliore. Era
estate e solo il macellaio aveva la
cella frigorifera. Anzi il macellaio era
stato d’aiuto e si era offerto di tenere la carne in frigorifero ma non gli
interessava comperarla, perché era
un animale vecchio.
Per cercare di diminuire il danno il più possibile a casa del nonno,
cercarono di usare ossa, non bene
spolpate, per fare brodi e per qualche giorno la cosa andò avanti. Poi
il brodo cominciò ad inacidirsi era
estate, faceva caldo, non c’era alcun frigo per tenervi dentro carne e
brodo. L’ultimo brodo lo mangiarono per forza. La zia ci aveva aggiunto delle erbe, cercando di camuffare il sapore del brodo che inagriva in fretta. Ora aveva un sapore sgradevole, e alla fine si decisero a buttare il resto.
Un avvenimento del genere,
nella casa del nonno, comportava
un processo da fare impallidire
quello di Norimberga.
Ma la gente intorno, che aveva
aiutato a portare l’animale in casa,
che poi era stata trasportata al macello, e che era divenuto l’avvenimento del giorno, aveva scusato il
ragazzino, Valerio, la infelice azione di Valerio.
Lui avrà avuto un sei anni, e tutti
cercarono di difenderlo appunto tirando in ballo la sua età e la sua
conseguente mancanza di giudizio.
Invece dei rimbrotti calò una
specie di silenzio, quasi non si volesse affrontare la faccenda apertamente e forse rendendoci conto,
ad un tratto, di averli affidato un incarico troppo grande per il suo giudizio.
Così invece di cominciare un
lungo processo, trattando i fatti con
lo svolgerli con tutti i perché, i ma e
i sé, per poi, accettare l’accaduto
e chiudere con un po’ di buon senso tutto il dramma.
Non lo sgridarono neanche,
quasi volessero, così, prendersi, così come dovrebbero fare gli adulti
-, la colpa e le conseguenze dell’accaduto.
Così almeno apparentemente
osservando i comandamenti cristiani.
I cavaléri
Come le foglie erano cresciute
sui rametti nuovi iniziava la produzione dei bacchi da seta. La zia
Le memorie
coltivatore. Lento ma affidabile. Per
il nonno e per Vito almeno, era la
soluzione ideale per eseguire quei
lavori li.
Ed era il solo animale col quale
avessero una ormai perfetta dimestichezza. Quando lo portava assieme alla mucca giù alla fontana era
successo che avesse provato a
montare la vacca. Anche se non era
il toro, si eccitava ma si vedeva che
gli mancava qualcosa. Quel montare la povera vecchia mucca e il
trambusto conseguente provocava
la curiosità della gente, e questo
seccava e metteva in imbarazzo
Vito. Poi magari lo sgridavano a
casa quasi fosse colpa sua.
Una familiarità che oggi non c’è più
A RIONE 43
L’
Gusta andava a prendere le onze
dei bruchi da allevare alla cooperativa. Erano tutti piccolissimi quei
bruchetti e i primi tempi stavano su
poche foglie delicate. Su un piccolo piano di legno.
Ma crescevano in fretta, un
poco alla volta coprivano uno spazio maggiore e infine dovevano essere sistemati sui soleri, su diversi
piani su tutta una attrezzatura montata appositamente nel cucinone.
Incombevano su tutta la vita della
casa.
Mantenere la temperatura conveniente adatta, fornire quella popolazione famelica, di continuo di
rametti con foglie nuove di gelso,
badare che stessero bene, levare
gli elementi morti.
Noi avevamo sistemato il nostro
tavolo accanto alla finestra, un poco
stretti e li consumavano i nostri pasti, accompagnati dal fruscio di tutti
questi bruchi che mangiavano in
continuazione le foglie.
C’era un odore di foglie di gelso, della vegetazione, se tutto andava bene, e non si ammalavano.
Il nonno in campagna quando
spruzzava le viti col verderame,
badava a lasciare libere dal liquido
I “granizòti” per i “cavaléri”
le piante di gelso. Guai a dare delle
foglie inquinate ai bruchi, non sarebbero sopravvissuti. In quei giorni c’era un lavoro consistente a tagliare dagli alberi i ramoscelli di gelso e tagliati nella misura giusta portarli a casa e distribuirli appropriatamente sopra quella marea brulicante e famelica.
Doveva essere intorno a maggio, naturalmente non si dovevano
tralasciare gli altri lavori, tenere le
coltivazioni di mais, seguire le patate, zappare e pulire dalle erbacce
le colture che crescevano ormai a
vista d’occhio.
* Piergiorgio Tonolli (Pantegam), ora residente a Copenaghen in Danimarca, emigrato all’inizio degli anni ’50.
Questo è il suo indirizzo:
Piergiorgio Tonolli
Kiroteinsgade, 11.1.2100
COPENAGHEN - Danimarca
Tragedia
alla Sociale
Le memorie
Fortunato ed Egidio Coser, vittime del lavoro e di un fatale gesto di
generosità.
La rievocazione di un episodio che segnò per molto la vita del paese.
Il fatto che qui si rievoca è suc-
cesso il giorno 20 gennaio dell’anno 1926 in Aldeno, presso lo stabilimento della Cantina Sociale, durante il periodo di vinificazione della
vendemmia consegnata dai soci nell’ottobre dell’anno precedente. Un
fatto che ha segnato tragicamente
44
A RIONE
L’
le cronache paesane del tempo.
Eravamo in pieno inverno ed i
due cognati Fortunato Coser di 41
anni ed Egidio Coser di 25, stavano
prestando la loro opera stagionalmente, come d’uso, alla società, nella
ripulitura delle vasche di fermentazione del mosto in preparazione del
di Camillo Stedile
vino novello. Essi avevano predisposto la sistemazione di una scala a pioli
introducendola nell’interno di una
vasca per accedere al fondale della
stessa dal bocchettone superiore.
Come noto si usava allora togliere
con martello e paletta il tannino che
ad ogni vendemmia si depositava
so; se lo caricò in spalla per riportarlo all’esterno risalendo la scaletta, ma per causa del doppio carico
sui deboli pioli e dello stordimento
da gas affannosamente inspirato
anche da lui, ambedue i corpi dei
cognati caddero in un abbraccio
mortale nel fondo vasca, incapaci
ormai di allertare altri soccorritori.
E’ la fine inesorabile dei due operosi lavoranti che nel pieno esercizio del proprio lavoro hanno cessato di vivere nel tetro e venefico
vascone per vino. L’intervento di
altri operai, fra cui il cantiniere Marcellino Cimadom, che pure aveva
tentato il salvataggio trattenendo il
respiro in apnea con l’aiuto dei
compagni, non riuscì se non in ritardo, ad estrarre i due corpi esanimi dalla vasca. La funesta sciagura in cantina diffuse il panico in
paese e la solidarietà delle famiglie
per il grave lutto cittadino.
Fu a seguito di questo tragico
evento che in memoria dei Coser
venne intitolata un’aula scolastica
Gruppo di lavoro in Cantina Sociale. L’ultimo a destra è Fortunato Coser
della Scuola Elementare di Aldeno.
A nome del Capo del Governo
Nazionale, nella persona del Ministro Segretario di Stato venne conferita la Medaglia d’Argento al Valor Civile alla memoria di Fortunato Coser, che la famiglia conserva
tuttora nell’esemplare che riportiamo.
Pure la Fondazione Carnegie(1)
conferì la Medaglia d’Oro alla memoria di Fortunato Coser per “l’atto di eroismo compiuto in Aldeno, nel recare soccorso al compagno di lavoro, restando vittima anche lui dell’atto di altruismo compiuto”: così recita il Diploma rilasciato da Roma il 6 maggio 1926 a firma del Presidente e
Segretario.
Le memorie
sulle pareti vetrate dei vasconi di deposito del vino.
Il più giovane dei due cognati,
Egidio era così sceso per primo nella vasca, mentre il più anziano, Fortunato sorvegliava e controllava dall’alto l’andamento del lavoro, servendo l’operatore di quanto necessitava. Successe fatalmente che ad
un certo momento egli percepì un
flebile lamento proveniente dal fondo vasca che lo sospettò del rischio
di asfissia del compagno.
Negli ambienti di cantina esiste,
infatti, il pericolo di contaminazione da gas etilico in tempo di fermentazione del vino, che può inzuppare i contenitori ed i locali stessi
della vinificazione. E’ questa la ragione per cui si attivano dei forti
ventilatori per la purificazione dell’aria. Preoccupatosi quindi il Fortunato del momento drammatico
che aveva sorpreso il cognato si
introdusse anche lui velocemente
nella vasca per soccorrere il compagno già caduto in stato comato-
(1) Riporto qui il messaggio lasciato da Andrea Carnegie, promotore della Fondazione: “Noi viviamo in un’epoca eroica; l’industrializzazione sviluppa gli eroi
della pace: sono questi gli eroi
della civiltà”.
A RIONE 45
L’
Quanto costa la
guerra?
Le spese belliche di Aldeno, Cimone e Garniga durante le guerre
napoleoniche in Italia.
Nell’agosto del 1796 le trup-
La storia
pe napoleoniche invadono il Trentino. Giungono a Trento il 5 settembre, ma vengono sconfitte a
Calliano il 7 novembre e ripiegano verso Verona. Il 17 gennaio
1797 sfondano le linee austriache
a Rivoli Veronese. Il 30 gennaio
riconquistano Trento. Proprio in
quel giorno, una colonna austriaca in ritirata passaper Cimone. E’
incalzata da una colonna francese, che saccheggia il paese, portandosi via quel poco che trova:
pane, vino, formaggio, acquavite,
galline e agnelli. In paese la paura
è grande, ma si evita per fortuna
lo spargimento di sangue.
46
A RIONE
L’
Per due anni il movimento delle truppe è continuo, con gravi
danni finanziari per le tre comunità. La sola Aldeno contribuirà con
450 carriaggi verso Trento e Rovereto. Durante il mese di novembre del 1796 stazionano in paese
oltre 1500 militari austriaci. Gravissimi danni dovette subire la campagna limitrofa al paese. “Nell’anni
1796 mese di dicembre e 1797 in
gennaro – si dice in un documento
– la nostra campagna in vicinanza
alla villa, attesa la mancanza delle
comunità di Garniga e Cimone nel
condur le legne secondo il bisogno delle truppe, fu affatto fatta
priva di pali, colonde, di maniera
di Stefano Piffer
che le viti erano quasi tutte distese
a terra ed in gran parte scavezzate
e rotte, movendo a compassione
ogn’uno un sì fatto disprezzo, di
modo che a sola e pura considerazione di legna li medesimi pali e
colonde supplivano più che a ventiottomilla stanghe importanti fiorini 600”.
Le comunità di Cimone e Garniga rivendicano un credito di
2325 fiorini verso la comunità di
Aldeno. Cimone aveva fornito oltre 52.000 stanghe di legna e 1812
pesi di paglia, Garniga oltre
34.000 stanghe e 792 pesi di paglia. Non fu facile allora giungere
ad un accordo. Le due comunità
montane erano spesso renitenti
negli approvvigionamenti militari e
le continue richieste di Aldeno erano spesso osteggiate. Il 12 marzo
1798, in un libro di conti della comunità di Garniga, si annota: “venuto qui in Garniga il massaro di
Aldeno Michele Brolo con quattro soldati a dimandare con prepotenza legna e paglia”. Lo stesso
massaro, il 12 gennaio di quell’anno, invia due missive ai capi delle
comunità di Garniga e Cimone.
In quella indirizzata a Garniga si
legge che sono parecchi giorni che
deno con somma ingiustizia non ha
mai fatto parte alle comunità esponenti né del denaro, che essa ha
percepito, o pure delle ricevute e
quittanze che le sono state fatte
dall’I. R. Militare in pagamento di
quella legna e paglia che diedero
le comunità esponenti”. Ma le
truppe giungono quasi sempre all’improvviso e non c’è mai il tempo necessario per soddisfare il fabbisogno di legna e paglia. Scrive
ancora Michele Broilo il 21 gennaio 1798: “ieridì in tempo di notte è giunto de forasteri corpo franco a formare quartieri per uomini
n° 200 ed hanno avertiti questi
massari di allestire paglia e legna e
di fare avvisare nell’istesso tempo
anche la comunità di Garniga di
condurre senza perdita di tempo
per questa sera l’occorrente paglia e legna”.
Riferimenti bibliografici e
archivistici
P.MICHELI, Sul conoide dell’Arione: Aldeno, vol. II, Trento
1981
F. BONATTI, Cimone, paese
lagarino sulle pendici del M. Bondone, Ravina (Trento) 1986
Rovereto, Biblioteca Civica G.
Tartarotti, Archivio Lodron,
3.9.104.16 e 3.9.104.17
La storia
la comunità “non soccombe a suoi
doveri con spedire l’occorrente
legna e paglia per uso di questo
militare [...] la comunità di Aldeno
sembra essere aggravata più del
dovere, mentre quella somministra
quartieri, il bisognevole d’utensili
da cucina per cucinare e tal volta
legna, paglia, lumi ed altro”. Nella
lettera indirizzata a Cimone il Broilo si lamentava un’inadempienza
quasi assoluta: “Le mancanze vostre per quanto osservo continuano molto bene [...] Vi trasmetto il
presente, che per questa sera non
mancate dell’occorrente legna e
paglia, la qual legna unitamente alla
tangente della comunità di Garniga dovrà ascendere a stanghe n°
450 ed in mancanza averete nel
momento l’esecution militare”. Al
contrario, Cimone e Garniga lamentano che “la comunità di Al-
Costrette ad una soluzione,
benché ancora in tempo di guerra, le tre comunità si affidano nel
1799 ad un arbitrato, nelle persone di Alberto Turrini e Francesco
Galvagni. “Niente hanno fra loro
di comune – prelude l’arbitrato –
le comunità di Aldeno, Cimone e
Garniga, considerandole ne’ rapporti meri di comunità a comunità”. Ciononostante, si ribadisce
che “la comunità di Aldeno, avendo presso di lei de’ soldati acquartierati, non può chiamare in consenso di questo suo aggravio le
comunità di Garniga e di Cimone,
onde concorrano a somministrarle legne, paglia e candelle”. Si giunge così ad un accordo, in cui le tre
comunità debbano “fra di loro proporzionalmente dividersi il credito
erariale finora nato dalle somministrazioni istesse [...] che s’intenda
esser fatto come in comune nome
ed a spese, pericolo e danno comune di tutte tre le consorti comunità”. La guerra non era ancora finita, ma sulla base di questo
accordo, le contribuzioni militari
sarebbero state in futuro suddivise più equamente.
A RIONE 47
L’
Il pittore di Aldeno
Una mostra personale in Comune racconta il lungo percorso artistico di Giuseppe Comper, pittore fedele a se stesso ed alle sue radici.
Giuseppe Comper è “il pitto-
Cultura
re di Aldeno”.
Ognuno di noi ha in mente molte delle sue innumerevoli opere e le
sente vicine perché sui suoi quadri
ci sono i nostri fiori e la nostra frutta, i nostri boschi con i nostri alberi,
i casolari dei nostri paesi, le persone
che ogni giorno vediamo. Ma non è
solo questo che ci colpisce - una
bella foto non farebbe lo stesso effetto - c’è qualcosa di più: il legame
affettivo con le cose descritte, il rapporto emotivo tra autore e oggetto,
l’amore per ciò che vede e la serenità che la natura gli infonde.
In occasione del suo ottantesimo compleanno alla Sala Consiliare di Aldeno è stata allestita una
mostra antologica aperta dal 7
all’11 di dicembre del 2001. Nella
mostra il percorso artistico fatto dal
pittore in più di cinquant’anni di lavoro, numerosi quadri e molte opere visibili su schermo gigante collegato a un computer.
E’ stata visitata da moltissime
persone, da gran parte degli abitanti del paese e da molti venuti da
fuori.
Comper ha espresso grande
soddisfazione, ha particolarmente
apprezzato la visita di molte classi
48
A RIONE
L’
delle nostre scuole ed ha espresso
il suo comprensibile orgoglio per i
complimenti fatti dai bambini.
Era ancora giovanissimo anche
lui quando cominciò a disegnare e
manifestò una particolare capacità
di osservazione, soprattutto per gli
animali.
La sua maestra dell’asilo chiese
un giorno ai piccoli di disegnare una
rana e rimase stupita di fronte a
quella del “Bepi”.
Ho visto un suo quadernetto
delle elementari. Ci sono piccoli
testi su quello che succedeva in
paese, tra gli altri anche il racconto
dell’incendio di casa Maestranzi.
Per ogni scritto c’è un quadretto con
il disegno che accompagna il racconto: sono vignette ben fatte, animaletti rappresentati in modo par-
Giuseppe Comper, il pittore di Aldeno
di Ancilla Dominici
ticolarmente preciso per un bimbo
di una decina d’anni.
Comper ricorda un giorno in cui
la sua maestra diede alla classe il
compito di disegnare a casa i mucchi di fieno in campagna. La mattina seguente, di fronte al lavoro fatto da Giuseppe, l’insegnante disse:
“Tuo zio è stato veramente bravo!”.
Ci rimase talmente male che, tornato a casa convinse lo zio a parlare con l’insegnante per dirle che quel
disegno lui non l’aveva toccato.
Quando, ragazzino, andava in
chiesa ad ascoltare le prediche temeva sempre di essere interrogato
in famiglia su ciò che avrebbe dovuto ascoltare; il suo pensiero durante il discorso del prete o del frate
era da un’altra parte: nei suoi disegni. La sua mente studiava i colori
da usare o come fare un particolare di qualche lavoro a cui si stava
dedicando.
Tanti piccoli elementi che rivelano le sue spiccate capacità di usare matita e colori fin da giovane.
Gli anni ’30 furono anni difficili
per tutti, la situazione economica del
paese era dura e nessuno, o quasi,
poteva permettersi di studiare. Giuseppe, finita la scuola dell’obbligo,
lavorò in campagna e, dopo quat-
Una pagina di quaderno: così bravo,
anche da bambino
so una lunga ricerca sulla luce e sul
colore. E’ la ricerca di un modo personale di vedere le cose e di rappresentarle, di una indipendenza formale. E’ uno studio che porta all’inizio alla rottura del contorno degli
oggetti e che poi si allarga a tutta la
superficie del dipinto. Scrive Maurizio Scudiero in una sua recensione
:”..è un dissolvimento organizzato per
direttrici verticali che infonde un
grande impeto dinamico..”.
Questo radicale cambiamento
Comper lo inizia con i mazzi di fiori
per poi estenderlo a tutti i contenuti
delle sue opere.
Tutto diventa più evanescente, indefinito, ogni cosa sembra vista attraverso un vetro, riflessa nell’acqua
o in uno specchio che rimanda l’immagine imprecisa e in parte dissolta.
Sembra che l’autore voglia entrare nella cose per vederle non con
gli occhi, ma con la propria sensibilità, con il cuore provandone
un’emozione nuova.
La perdita dei contorni crea un
effetto emotivo sottile e suggerisce
un viaggio virtuale dentro le cose per
capirne il senso. Le nature morte ora
hanno qualcosa di vago, i paesaggi
acquistano una dimensione di provvisorietà, le figure solitarie un senso
di malinconia.
Si tratta di un carattere stilistico
che esprime però un sentimento, un
legame intenso con la natura, quasi
un invito alla meditazione.
La possibilità straordinaria di
molte forme d’arte, della pittura
come della poesia e della musica, è
quella di lasciare a chi ne fruisce un
ampio spazio d’ interpretazione.
Ognuno è, di fronte a un’opera, libero di sentirla a modo proprio e
assolutamente padrone di trarne le
proprie considerazioni e fare le proprie osservazioni.
Di fronte al percorso pittorico
fatto nel tempo da Giuseppe Comper anch’io faccio, da inesperta e incompetente, la mia riflessione.
Ci vedo la strada fatta dalla mente e dalla sensibilità in molte persone nel corso della vita. Da giovani
“le cose” sono l’elemento importante
e il conoscerle nei loro precisi contorni rappresenta l’avvicinamento
alla verità.
Con l’esperienza e con il progressivo conoscere, l’uomo coglie
che le cose non sono poi così definite, che la verità non è poi così sicura, che anzi ci sono più verità.
Non è solo un percorso dalla sicurezza alla consapevolezza, ma anche un processo di arricchimento,
di approfondimento. Dal semplice al
complesso. Dal “tutto è chiaro” al
“tutto è relativo”. Dall’unitario alla ricchezza delle sfumature. Da una verità a molteplici punti di vista.
Cultura
tro anni di vita militare durante la
guerra, ci ritornò. Disegnava comunque, ma il tempo che poteva dedicare alla sua passione era poco
come pochi erano i soldi per comperare materiali.
Fu negli anni ’70 che - i figli già
grandicelli e la situazione finanziaria
più tranquilla - poté permettersi una
maggiore dedizione e una maggiore
scelta di materiali. Ora che Comper
è in pensione forse è il momento più
felice per la sua pittura, ad essa può
dedicare tutto il tempo che vuole e
scegliersi i supporti che preferisce.
I soggetti da lui rappresentati
sono rimasti gli stessi lungo tutto l’arco della vita: nature morte, mazzi di
fiori, composizioni di frutta e vetri,
casolari in mezzo al verde, figure
solitarie: le cose che lo circondano.
“Mai dipingerei un’orchidea” mi
ha detto “sono bellissime, ma non
mi ispirano, non le sento mie”.
Le figure umane sono quelle che
più attirano il pittore-contadino, ma
le persone sono soggetti esigenti che
poche volte ha potuto ritrarre. Richiedono la pazienza dei modelli (lo
sono stati in alcuni casi la moglie e i
figli e qualche volta lui stesso). A
volte ha ritratto persone anziane osservandole a lungo e lavorando poi
con la memoria.
Se le cose ritratte sono rimasti
immutate per tutta la carriera un notevole cambiamento invece si è verificato nello stile, una svolta iniziata
alla fine degli anni ’70 e che ha determinato una forte personalizzazione, l’acquisizione di un tratto inconfondibile. E’ una mutazione molto
importante che si sviluppa attraver-
A RIONE 49
L’
Alber
to Alber
ti
lberto
Alberti
Nel nuovo libro di Giovanni Petrolli, la biografia del neurochirurgo
italo-argentino, noto ad Aldeno.
E’ nato ad Aldeno nel feb-
Cultura
braio del 1856 Alberto Alberti,
neurochirurgo italo-argentino di cui
si occupa, nel suo ultimo libro, lo
storico Giovanni Petrolli di Isera.
Supportato da un’accurata e
minuziosa ricerca storica, il Petrolli
ripercorre la vita dell’illustre medico partendo proprio dal luogo
natale: Aldeno.
L’Alberti proveniva da una famiglia benestante residente in paese ma non di origine locale, la
quale possedeva una filanda nell’attuale via Dante, dove ora sorge la Famiglia Cooperativa. Il padre di Alberto, Francesco Vito,
nacque ad Aldeno ai primi dell’Ottocento e qui sposò Teresa Micheli; nel 1863 fuggì, per una poco
chiara storia di creditori, in Argentina nella città di San Nicolas, nella provincia di Buenos Aires dove
sarà raggiunto dagli altri familiari
negli anni seguenti.
Alberto frequentò l’università
dapprima a Bologna e poi a Padova, dove consegui, a pieni voti,
la laurea in medicina.
Trasferitosi anch’esso, nel
1880, in Argentina, si specializzò
in neurochirurgia e ben presto divenne Primario medico dell’Ospe-
50
A RIONE
L’
dale Italiano di Buenos Aires, la
clinica più prestigiosa di tutto il
Paese.
Tra le sue più eclatanti scoperte scientifiche, la dimostrazione,
anche attraverso l’uso di scariche
elettriche, dell’origine dell’epilessia, definita dallo stesso “una scarica elettrica disordinata presente nel cervello”.
La tardiva diffusione delle sue
scoperte mediche, la vicinanza di
assistenti meschini e senza scrupoli
e non da ultimo la sua condizione
di straniero, non permisero all’Alberti di ottenere subito quella considerazione e quella fama che
avrebbe certamente meritato e di
cui oggi gode.
Chi desiderasse conoscere più
approfonditamente la vita, gli studi ed il lato più umano, generoso e
romantico di questo illustre medico, nostro concittadino di nascita,
può richiedere ed eventualmente
anche acquistare, presso la Biblioteca comunale di Aldeno, la pubblicazione.
La copertina del libro
Autore: Giovanni Petrolli
Editore: Stella, 2001
ISBN: 88-8446-030-1
Alla IGF nuovo
“Spazio Eventi”
Dalla cultura stampata alla cultura praticata. Una nuova opportunità per tutti nell’iniziativa di un’azienda privata.
no, nello scorso mese di marzo,
IGF EVENTI uno spazio all’interno della legatoria di viale Europa messo a disposizione per iniziative, pubbliche o private, di carattere culturale quali mostre, convegni, dibattiti.
Un’iniziativa quindi che vuole
contribuire ad arricchire il paese
di Aldeno di alcune opportunità di
incontro e di crescita culturale da
affiancare alle manifestazioni già
programmate ed organizzate dalla
pubblica amministrazione nei vari
settori di competenza.
IGF EVENTI vuole essere uno
spazio all’interno di una struttura
produttiva che può diventare anche punto di riferimento, di stimolo e di confronto con la realtà economica e sociale che la circonda.
E’ questo lo spirito con il quale
è partita questa nuova proposta
Carlo Sebesta
Alfredo Cramerotti
che, ne siamo certi, sarà sicuramente apprezzata per l’apporto
alla comunità aldenese di nuovi
spazi dedicati a queste iniziative
che vedono sempre di più il coinvolgimento della collettività.
Il primo degli appuntamenti organizzati all’interno di IGF EVENTI si è svolto nello scorso mese di
marzo ed ha avuto come protagonista Carlo Sebesta.
Sebesta, nato a Trento nel
1920, già medico ortopedico, ha
presentato 48 opere (pitture, incisioni ed alcune sculture) che sono
state recensite in una elegante brochure di presentazione dall’architetto Michelangelo Lupo, firma
prestigiosa nel mondo dell’arte e
della storia dell’arte.
La seconda iniziativa che si è
svolta dal 25 maggio al 2 giugno ha
interessato la mostra di opere di Paolo Berti, mentre dal 14 al 23 giu-
gno sarà la volta della personale dell’aldenese Alfredo Cramerotti che
presenterà gli ultimi lavori prodotti
a Londra dove vive e dove ha già
esposto in alcune gallerie.
Da ricordare inoltre che il 26
ottobre p.v. IGF EVENTI potrebbe essere di nuovo sede del
convegno nazionale organizzato in
occasione della 3ª edizione della
Mostra dei Merlot d’Italia e che
proprio in questi giorni si sta svolgendo il corso di viti-enologia curato dal Comune di Aldeno in collaborazione con l’AIS – Associazione Italiana Sommelier – e patrocinata dall’Istituto Agrario di S.
Michele all’Adige.
Prospettive per il futuro quindi incoraggianti a dimostrazione che l’idea,
positiva, è senz’altro da sostenere.
Per informazioni sullo spazio
IGF EVENTI telefonare in orario
di ufficio allo 0461 843200.
Paolo Berti
Cultura
E’ stato inaugurato ad Alde-
A RIONE 51
L’
O’
snizà sta vita
Ancora una proposta di Valerio Bottura, riflessione poetica di sentimenti esistenziali che la forma dialettale ancora strettamente alla
quotidianità dell’esperienza.
O’ snizà sta vita
bocom a bocom,
a òci serài.
Me gh’è volest el bem de Dio,
ma pianot me n’ascorzo
che l’èi bona,
e ne sento ‘l saor
sempre mèio.
Lo spazio della poesia
Me piaseria ‘n tochet
darghel da tastar,
demò che ‘l veda,
a ‘m pòr diàol
drio al cantom de la me ca’,
ludro, strazzà, scòiz,
da far pianzer i salesài.
Se no som bom,
fòrsi
rivo a finir le mìgole
che strangosso ancor
de érghen ‘n altro tài,
ma che nissum me slongherà.
E co la strangossera ‘nte
l’anima
suta, malsaorida,
netar el me tabiel,
perché bel bel
me toca, e no gh’è santi,
brincar su
e assar vòt el posto
e la carega.
Ma se mai
al piam de sora
ne snizo n’altra,
no sarà pù a òci serài.
52
A RIONE
L’
Se non hai tanta familiarità col
dialetto, rileggila un’altra volta, aiutandoti con la parafrasi
ed il glossarietto seguenti.
di Don V
alerio Bottura
Valerio
Glossario:
O’ snizà = ho incominciato,
come si comincia a mangiare una torta;
Bocom a bocom= poco alla
volta;
me gh’è volest el bem de
Dio= ho fatto fatica;
a ‘m pòr diàol= a un povero
diavolo (misero);
salesài= selciato;
strangosso= desidero, ho tanta gola;
‘n altro tài= un altro taglio, pezzo;
brincar su= prendere su e lasciar lì tutto;
ludro= molto trasandato;
scòiz= sporco lurido.
“L’esperienza della vita è
un’avventura ricca e sempre
nuova. La vita è un dono che
si deve gustare come e più di
una saporitissima torta. E’
quello che la poesia vuol dire.
Ho fatto fatica anch’io dapprima a capirne il senso vero,
forse perché ingenuo. Poi ho
sentito un tal gusto che avrei
voluto comunicarlo a tutti, specie a…quel povero sconosciuto e disgraziato che la
spreca e forse la rifiuta. Purtroppo sono ormai alle ultime
mìgole e vorrei
averne ancora
a lungo. Ma
nessuno rinuncerà al suo per
darmene un soprappiù. E così
mi preparerò
ad andarmene.
Ma felice perché avrò un’altra
torta al piano di
sopra (in Cielo)
che stavolta vorrò gustare con
tutta coscienDon Valerio Bottura
za.”
Naldem, el me paes
di Rina Cont
Quasi un acquerello nelle strofe di una donna che molti anni fa ha
preso casa lontano da Aldeno. Il ricordo e la lingua amalgamano le
emozioni: per i luoghi e un’età felice, ormai lontana.
El me paes…
l’è slargà for come en linzòl
che se desténde en la valàda
dal Bec de Filadòna el ciàpa el sol
lo coerze d’ombre Bastornada.
L’Arione lo traversa, brontolóm,
el campanil ghe fa na serenàda,
respira l’aria fresca del Bondóm
lo basa el vért de Mezzapràda.
Stradèle stréte, storte, salesàde,
le mostra ancora i segni dei Romani,
le tegn le case n’gàida, cocolàde,
le sogna i tempi bèi, ormai lontani:
la zént che néva svèlta a Messa prima
tésa de mòsa e brobrusà
che se scaldéva al fòc de la cosìna
parlando de mistéri e de brascà.
Le spòse con’na stròzega de fiòi
le néva a smacàr ròbe a la fontana
matèle che sgudéva crazidéi
per véder chi torneva da campagna.
Adès en pensier el me tormenta:
i tempi i è cambiadi, en mal? en bém?
La zént èla pù contenta?
ecco rispóndeme ti Naldem!
Naldém, paés de i me ricordi
Go l’ roseghìm d’avérte ‘bandonà!
Paés de i me vivi e dei me morti
perdóneme se no sóm pù tornà!
Me casa! Muri vèci ‘ndromenzài
‘ndo che me pare ‘l ma arlevàda:
bochéri avèrti, scuri ‘nciodài
e la me pòrta l’ei seràda!
A RIONE 53
L’
Lo spazio della poesia
Rina Cont
Un sentiero per
Michele
Alla memoria di Michele Cont è stato dedicato l’antico sentiero del
Perc, che lui avrebbe voluto ripristinare, se la montagna non lo avesse
voluto strappare dal paese.
Domenica 14 aprile è stato
Associazioni
inaugurato il sentiero del Perc,
dedicato alla memoria di Michele
Cont (tragicamente scomparso sul
Carè Alto nel 1993 durante
un’escursione scialpinistica), che
per primo aveva lanciato l’idea del
suo ripristino.
Un centinaio di persone, tra cui
il Presidente dott.Elio Caola e la
guida alpina Sergio Rosi, gestore
del rifugio Carè Alto, hanno partecipato all’escursione.
In prossimità del “Sass dele tre
ponte” è stata celebrata la Santa
Messa officiata dal Padre salesiano don Guido Novella. La cerimonia religiosa si è conclusa con
la benedizione della targa commemorativa posta sul grosso macigno
che domina la vallata e che si mantiene in equilibrio poggiando solo
su tre punti.
Hanno preso poi la
parola il Presidente
della Sezione SAT di
Aldeno Dario Scarpa,
che ha ringraziato i volontari impegnati nel
ripristino di questo primo sentiero, il socio
Mauro Cont che ha ricordato come il fratello Michele avesse troMichele Cont
vato nella zona tracce
di altri sentieri, percorsi anticamente dai montanari che scendevano
a valle, Varna Baldo che ha letto
alcune pagine in cui Michele Cont
descriveva in modo sintetico il tracciato e per ultimo il Presidente Elio
Caola che ha avuto parole di elogio per l’iniziativa.
In quest’occasione la famiglia
Cont ha voluto devolvere alla Sezione SAT di Aldeno una somma
Una messa lungo il sentiero, nel ricordo di Michele Cont
54
A RIONE
L’
di Mauro Cont
a sostegno dell’attività giovanile,
mentre le offerte raccolte durante
la Messa, sempre per desiderio
della famiglia, saranno consegnate direttamente ad un orfanotrofio
di cerebrolesi in Bielorussia.
Al termine del sentiero, in località Roveroni, gli escursionisti
hanno trovato un ricco spuntino
offerto dalla Sezione SAT di Aldeno.
I familiari di Michel Cont
desiderano ringraziare vivamente tutti coloro che hanno
voluto partecipare all’inaugurazione ed in particolare la sezione SAT di Aldeno che ha avuto
la sensibilità di dedicare questo
suo primo sentiero alla memoria del loro caro.
ourdes
La grotta di LLourdes
Non tutti sono a conoscenza che in località Canova c’è un
piccolo luogo di culto dove, salendo una stradina affiancata da
croci che segnano le tappe della Via Crucis, si giunge ad una
piccola piazzola tra gli alberi.
Un cancello protegge l’altare, la
statua della Madonna di Lourdes e della veggente, Bernadette.
Questo luogo, chiamato
grotta di Lourdes per la somiglianza con il più famoso santuario francese, fu individuato da
don Camillo Orsi e donato alla
Alpini alla grotta
Restaurato dagli Alpini l’antico luogo di culto, alla periferia del paese.
comunità dal signor
Emilio Baldo.
La prima domenica di maggio del
1942 la statua,dopo
la benedizione nella
chiesa del paese, venne portata a spalla dai
coscritti del1923 che
erano in procinto di
partire per il secondo
conflitto mondiale. Tutta la comunità partecipò alla processione. Ogni anno nel mese di maggio in questo luogo vengono celebrati dei riti religiosi
Il gruppo alpini di Aldeno, su
segnalazione di alcuni soci, ha
sentito il dovere di intervenire
per sistemare, con dei piccoli lavori di manutenzione, il piazzale
antistante la grotta, ripulendolo
dalle sterpaglie. Sono stati inoltre sistemati il cancello, l’inferriata e infine sono state sostituite alcune panchine.
L’impegno futuro del gruppo
sarà quello di salvaguardare il
prezioso patrimonio popolare
dei capitelli sparsi sul territorio,
con interventi di restauro e di
manutenzione.
Associazioni
di Cornelio Muraglia
A RIONE 55
L’
La fine del circolo
scacchi?
Internet e computer impongono di rivedere le modalità del più antico degli sport di strategia.
La notizia nell’ambiente scac-
Associazioni
chistico è recente: gli scacchisti che
giocano via internet sono più numerosi degli scacchisti iscritti ai
circoli. Lo scacchista da casa propria, comodamente, gioca con
colleghi di tutto il mondo, magari
“chattando” durante la partita. E i
circoli? Si gioca sempre con gli
stessi avversari- amici, anche la
presenza prossima al “Ruzz” di un
terminale per giocare on-line non
sarà sufficiente che per un giocatore.
Lo scrivente, anni fa, visitando
la sede di un circolo croato in vista di un futuro gemellaggio, aveva trovato tre computer e poche
scacchiere e chiedendo al presidente del sodalizio informazioni, si
era sentito rispondere che negli
Klaudio Klaser
56
A RIONE
L’
Andrea Cench
anni a venire era probabile un forte ripensamento sull’utilità di un
circolo scacchistico tradizionale.
Ora sarà compito dei dirigenti trovare formule di gioco e di allenamento per ravvivare l’attività sociale del circolo.La federazione
scacchistica sta già riconoscendo
circoli virtuali composti da giocatori on-line.
Un’ altro aspetto poco rassicurante per il futuro del “Ruzz” è
l’abbandono dell’attività agonistica della maggior parte dei giovani
all’avvicinarsi della maggiore età.
Naturalmente gli interessi a 18 anni
sono ben altri, ma l’impressione è
che di fronte alla necessità di approfondire lo studio scacchistico si
arrendano alle prime difficoltà. Gli
scacchi sono una disciplina molto
affascinante ma molto dura quan-
di Enzo Maistri
do si passa alla fase agonistica.
Per quanto riguarda l’attività
agonistica 2001/2002 continua la
tradizione dei successi a livello giovanile con il titolo provinciale di
Marco Cramerotti (9 anni), con i
secondi posti delle elementari e
medie inferiori ai giochi sportivi riservati alle scuole.Il “Ruzz” parteciperà alle finali individuali nazionali under 16 a Cortina d’Ampezzo dal 2 al 7 luglio con quattro
ragazzi.Le scuole elementari e
medie parteciperanno l’1 e 2 giugno alle finali nazionali riservate alle
scuole in programma a Città di
Castello (PG). Infine l’ennesimo
piazzamento, terzo, della squadra
adulti nel campionato di serie C a
squadre.Il sogno della promozione in B è rimandato al 2003.
Paolo Bisesti
Banda Sociale Aldeno
di Ivan Larcher
Anche quest’anno l’attività
della banda è entrata nel vivo soprattutto per il gemellaggio con la
simpatica comunità di Svihov e con
i componenti della sua banda.
Il gemellaggio dura ormai da
parecchi anni e ci ha visti, più volte, ospiti in Repubblica Ceca, nel
tranquillo paesino di provincia e
quest’anno, come già in passato,
sono stati loro a venire ad Aldeno
portandoci dell’ottima musica,
anche durante la Sagra di S. Modesto ad inizio giugno.
Un traguardo tra i più importanti è stato sicuramente la “Serata Concerto”, rassegna di gruppi
bandistici che tutte le estati viene
Gemellaggi e concerti: momenti di scambio e di aggregazione.
organizzata dalla banda e che questa volta ha registrato la presenza
di due compagini musicali di ottimo valore artistico, che si sono
esibite la settimana successiva alla
festa del patrono.
Bisogna inoltre ricordare che
quest’anno la banda ha avuto
modo di inaugurare il teatro comunale dopo la ristrutturazione e
quindi bisogna ringraziare il comune che ci permette così di utilizzare questa nuova struttura per
continuare l’attività di organizzazione dei concerti. Sono questi,
soprattutto, che rappresentano
durante tutto l’anno importanti
momenti non solo di svago ma
anche di aggregazione per l’intera comunità.
Come tutti gli anni anche i corsi di formazione delle nuove leve
della banda sono terminati ed a
conclusione dell’anno non poteva
mancare il classico concerto della
nostra stupenda banda giovanile
che continua a crescere e che permette ai giovani allievi di cimentarsi con la musica d’assieme in
previsione dell’esordio nella formazione più grande.
Quindi vi aspettiamo numerosi
come sempre a questi appuntamenti e vi ringraziamo per il supporto che date tutte le volte alla
nostra associazione.
Associazioni
Concerto di inaugurazione del rinnovato Teatro Comunale
A RIONE 57
L’
Associazione
Mandala
Bilancio del primo anno di attività.
Cari soci, amici e compaesani,
Associazioni
L’Associazione Mandala
compie fra poco il suo primo anno
di attività.
Un anno impegnativo e ricco di
nuove esperienze alle quali ci siamo dedicati con fiducia ed entusiasmo riuscendo così a concretizzare molte delle proposte che
“bollivano in pentola”.
Il bilancio è certamente positivo, sia per quanto riguarda l’interesse che ci è stato dimostrato, sia
per le soddisfazioni che ne abbiamo tratto.
La partecipazione ai corsi di
yoga è stata ottima e, visto l’interesse, abbiamo proseguito con gli
incontri settimanali (ogni mercoledì dalle ore 20 alle ore 21.30), con
lo scopo di continuare in un clima
I bimbi e lo yoga
58
A RIONE
L’
Con le “ciàspole” in Val di Rabbi
amichevole, la pratica di questa
salutare disciplina.
Dato il numero delle persone
interessate, è stato riproposto il
corso di shiatzu: otto incontri nei
quali la disponibilità e l’entusiasmo
dei partecipanti ha stimolato un ottimo lavoro di gruppo.
Una bellissima esperienza anche il corso organizzato per i
bambini: dieci incontri ricchi di
giochi, racconti, esercizi, disegni,
danze, canti e piccole sorprese
durante i quali abbiamo sperimentato, divertendoci, gli aspetti fondamentali dello yoga.
Grande interesse e partecipazione per la serata informativa sui
“Fiori di Bach”.
Molto intensi i corsi di Tarocchi e di Cristalloterapia, durante i quali, attraverso tecniche di
di Marilena Dallago
meditazione con gli Arcani Maggiori e con le Pietre, ognuno ha
potuto sperimentare un contatto
più profondo con se stesso.
E infine, per grandi e piccoli,
un’immersione nella natura con la
“ciaspolada” in Val di Rabbi. Due
giorni di escursioni divertenti e
istruttive nei bellissimi paesaggi del
parco nazionale dello Stelvio.
Un grazie di cuore a tutti i soci
e gli amici che, partecipando, contribuiscono alla crescita dell’associazione Mandala.
Il prossimo appuntamento è a
settembre con il corso di Kayak
sul lago di Ledro.
Chi desidera informazioni sulle
prossime iniziative può contattare:
Marilena Dallago
tel. 333 3164525
Paolo Cimadom
tel. 0461/843075
Donatella Cont tel.
328/7377685
Barbara Scarpa
tel. 329 6718024
Silvano Cramerotti
tel. 0461/842228
Varna Baldo
tel. 0461/842255
Rispettare la dignità
Dei miei ricordi di adolescente, ritorna ogni tanto il pensiero a
qualche mostra missionaria visitata a Trento, dai Salesiani, o dai
Padri Stimmatini; c’era un suggestivo angolo di foresta con palme
e animali impagliati che sbucavano dalle piante; appesi, paramenti
sacri da inviare ai missionari e una
moto, con sopra un cartello “Perché la Parola di Dio corra”.
Ogni tanto ripenso al cartello
per quel tempo “vero”. Tutto era
offerto con fede e l’ansia del missionario era di arrivare a portare
a tutti la “parola” che salva.
In un certo senso è ancora
così, ma i tempi si sono evoluti e
con essi l’azione missionaria di
sacerdoti e laici. Resi coscienti dal
Concilio e da illuminate encicliche
dei papi, dalle esperienze fatte e
dallo spirito che guida la Chiesa,
si sono fatti carico dei bisogni di
tanti popoli impoveriti. Si è constatato che la “Parola di Dio” corre da sola, lì dove è preceduta da
opere di carità e solidarietà con chi
è nell’indigenza. L’annuncio del
Vangelo viene così capito anche da
chi non parla la nostra lingua ma
vede il missionario, la suora, il volontario, il medico spendersi per
Preoccupazione del Gruppo Missionario Aldeno è quella di aiutare
senza ferire il senso dell’onore e del rispetto anche dei più poveri.
dare una dignità a questi popoli,
impoveriti per volere dell’uomo,
della natura o da culture arcaiche
e immobili.
Tra gli aiuti che il nostro limitato bilancio ci permette, quest’anno ci sembra degna di nota l’iniziativa propostaci dal Centro Missionario Diocesano di Trento che
aiuta un centinaio di donne in India a sostenere la propria famiglia
per mezzo di macchine da cucire.
Per rispettare la dignità di queste
persone, viene data loro la possibilità di riscattare la macchina con
il proprio lavoro.
Sono state aiutate altre realtà
con adozioni a distanza e offerte
in denaro. Ma ci sembra sempre
poco quello che facciamo in rap-
porto alla conoscenza dei bisogni.
I nostri mezzi a disposizione
sono per lo più dovuti alla generosità delle persone, che sempre
hanno a cuore l’aiuto ai missionari e alle quali va il nostro ringraziamento, o a iniziative svolte dal
gruppo durante l’anno.
Missione, per noi, significa
anche avvicinarsi alle altre culture,
molte volte millenarie, con rispetto e attenzione.
Vorremmo anche dire a tutti
e specialmente ai giovani, che il
dono che si fa agli altri, riempie di
significato la vita e la arricchisce e
crea veramente un mondo più
buono.
Macchine da cucire: uno strumento per un lavoro dignitoso
Associazioni
di Alma Osler
A RIONE 59
L’
Censimento e
manutenzione
Cresce la popolazione selvatica nei boschi intorno al paese.
di Marco Moratelli
Anche quest’anno l’Associazione Cacciatori di Aldeno è in piena attività. E’ cominciata
con il censimento dei caprioli e dei camosci da
parte dei cacciatori e delle guardie forestali.
Sono state fatte cinque uscite e l’esito degli
avvistamenti è soddisfacente in special modo
per quanto riguarda i camosci che sono presenti in buon numero sia nella zona nord del
paese che in quella più alta della sezione.
Nel mese di marzo i cacciatori e simpatizzanti si sono impegnati in Valstornada per ampliare e ripristinare le zone a prato vicino alla
casetta della Forestale, tagliando quasi 40 meAl lavoro per il ripristino di Valstornada
Nereo Baldo
Associazioni
tri cubi di legname. Sono stati giorni di grande
fatica ma anche piacevoli.
Il 6 aprile ben 100 persone fra cacciatori ed
amici si sono dati appuntamento a Vigolo Vattaro per la consueta “Cena del cacciatore”. La
serata è stata un momento di svago e di divertimento per tutti i partecipanti.
Il 21 luglio prossimo, in località Valstornada,
verrà organizzato il “2° trofeo Nereo Baldo”,
prova di tiro con la carabina per ricordare il nostro presidente. La giornata inizierà con la Santa messa alle ore 9,30 e proseguirà con il pranzo. Tutti gli amici sono invitati fin d’ora a parteciparvi per passare una giornata in ricordo di
Nereo che tanto amava questa montagna.
60
A RIONE
L’
Chi scende e chi sale
Giù il calcio, su il tamburello: vicende alterne nelle specialità della
Società Sportiva Aldeno, che incamera comunque esperienze ricche ed importanti.
2002! Non e’ ancora tempo di bilanci, ma e’
possibile tracciare il punto della situazione.
Nella presente stagione la Società Sportiva Aldeno offre un
ventaglio molto ampio di attività e
di opportunità per fare sport coinvolgendo un numero veramente
alto di ragazzi, come mai era successo. L’esperienza calcistica nella
massima serie Regionale si e’ conclusa con un amaro risultato, ma
questa retrocessione e’ risultata
estremamente importante a livello
di esperienza. Il ritorno nel Campionato di Promozione ci riporta
in una categoria, probabilmente
più consona alle nostre possibilità:
sportive, organizzative ed econoLa squadra dei “Piccoli Amici” di Aldeno
Andrea Beltrami in azione
miche. Rimane la consolazione
delle convocazioni nella rappresentativa Provinciale della categoria Giovanissimi di Marco e Moreno Cont e, nella massima rappresentativa Regionale, di Massimo Giaimo.
Il tamburello fa ritorno,
dopo alcuni anni, in un Campio-
nato Nazionale. Con l’approdo
alla serie “B”, dalla quale mancavamo sin dal 1996, si realizza
l’obiettivo di riportare ai massimi
livelli il tamburello aldenese. Il
Campionato si presenta piuttosto
impegnativo, ma le prime uscite
hanno dimostrato le possibilità
della nostra Compagine di competere in questa categoria. La formazione tutta Aldenese, costituita
da Andrea Beltrami, Marco Bisesti, Alberto Bottura, Luca Cont,
Mirko Plotegher, Daniele Scandella e’ guidata da Cristian Cont.
Le ragazze sono chiamate a confermare il titolo Nazionale conquistato lo scorso anno; l’impresa si
preannuncia ardua per il profondo rinnovamento in seno alla squadra dalla quale sono uscite Germana Baldo, Giorgia Pescador e
Sonia Piffer sostituite dalle promesse Elisa Larentis, Romina Petrolli e Agnese Piffer, che affiancano Gloria Cont, Cristina e Giusy Pescador.
Il judo ha iniziato la propria
attività agonistica partecipando a
due meeting a squadre, dove ha
disputato ottime gare con un prestigioso quinto posto nella gara a
livello interregionale alla quale han-
Lo sport
di Giorgio Barbacovi
A RIONE 61
L’
no preso parte 21 formazioni provenienti da Trentino Alto Adige e
Veneto.
Soddisfazioni a livello individuale sono giunte da Davide Larentis, che, nella categoria Esordienti, ha ottenuto la qualificazione per
la disputa dei Campionati Italiani in
programma ad Ostia (Roma).
Non ce ne siamo quasi accorti, ma lo scorso anno la Società Sportiva Aldeno ha compiuto il
suo 35° anniversario; era infatti il
1966 quando prendeva corpo,
dalla fusione delle esistenti: Excelsior ed Altinum.
La ricorrenza e’ stata rievocata nel corso dell’assemblea annuale dei Soci, svoltasi lo scorso
25 gennaio. Nel corso dei lavori
La squadra promossa in serie B:
IN PIEDI: Marco Bisesti, Daniele
Scandella, Alberto Bottura, Christian Cont.
ACCOSCIATI: Andrea Beltrami, Luca
Cont, Mirko Plotegher
e’ stato premiato con una targa ricordo Mauro Dallago, che dopo
17 anni trascorsi nel Direttivo ha
deciso di lasciare il proprio incarico ricoperto in Società. Nella
stessa seduta si e’ proceduto al
rinnovo delle cariche; per il 2002
il Direttivo risulta così composto:
(Presidente) Giorgio Barbacovi,
(Segretario) Milena Innocenti ,
(Tesoriere) Barbara Piffer, (Responsabili di Sezione) Mariano
Manfredi e Luciano Moratelli,
(Collegio Revisori dei Conti) Paolo Mazzurana, Gloria Cont e Florio Maran, (Consiglieri) Tullio Baldo, Fabrizio Bazzanella, Ivano
Carpentari, Gloria Cont, Fabrizio
Coser, Remo Cramerotti, Giovanni
Gottardi, Enzo Lucianer, Cristina
e Giorgia Pescador, Mariano Peterlini e Maurizio Rossi; ai quali si
aggiungono il Presidente Onorario Larentis comm. Luciano e quale
membro di diritto il Sindaco Baldo dr. Daniele.
La nascita
dell’Universo
Con il saggio di ginnastica artistica ispirato alla Genesi biblica, si
chiude in bellezza un anno denso di attività e soddisfazioni per la
Ginnastica Aldeno.
Questo spettacolo ha conclu-
Lo sport
so l’attività ordinaria di un anno
sportivo, il 2001/02, che si è rivelato per l’A.S. Ginnastica Aldeno, il più ricco di successi e di
soddisfazioni, sia in termini di risultati agonistici che di attività
promozionali, sia a livello regionale che nazionale.
In merito all’attività agonistica, infatti, anche quest’anno ab-
62
A RIONE
L’
biamo battuto qualsiasi record regionale: tutte le squadre dell’A.S. Ginnastica Aldeno, di
tutte le categorie, si sono piazzate sul podio in tutte le competizioni. In particolare, nel TROFEO TOPOLINO le Giovanissime si sono laureate Campionesse Regionali, mentre gli
Esordienti e le Ragazze hanno
conquistato un ottimo argento.
di Sheila Mosna
Per quanto riguarda, invece, il
Campionato di SERIE C2 REGIONALE, il risultato è stato
ancor più eclatante, in quanto abbiamo fatto l’enplein, sia le Giovani che le Giovanissime, che
erano alla loro prima esperienza
di Campionato, si sono laureate
Campionesse regionali, vincendo
tutte le classifiche di specialità per
attrezzo: suolo, volteggio, trave e
I costumi de “La nascita dell’Universo”
Le giovanissime che hanno vinto il campionato di C2
aver superato le selezioni, che si
sono svolte su tutto il territorio nazionale, l’A.S. Ginnastica Aldeno ha conquistato la possibilità di
partecipare allo spettacolo conclusivo che si è svolto a L’Aquila, l’11 maggio scorso, affermando la realtà ginnica aldenese a
fianco delle maggiori città italiane: Roma, Firenze, Modena, Bologna, Siracusa, Agrigento, Vicenza.
Il successo ottenuto lo scorso
anno nell’ambito della Gymnaestrada Nazionale, inoltre, ha
aperto le porte anche alla partecipazione all’altro importantissimo
appuntamento di quest’anno il
“FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL SOLE 6 - International Gym Festival -” che
si svolgerà a Riccione la prima
settimana di luglio e vedrà la partecipazione di 3000 ginnasti provenienti da 14 nazioni diverse.
L’attività in regione proseguirà invece con degli appuntamenti
che affermano l’A.S. Ginnastica
Aldeno come realtà significativa
nel panorama artistico trentino.
Una rappresentativa delle nostre
ginnaste è stata, infatti, convocate per presentare uno spettacolo
di danza, nell’ambito della manifestazione di apertura delle FESTE VIGILIANE, in piazza Fiera a Trento. I rendez-vous proseguiranno poi, nel corso dell’estate, al Castel Beseno nell’ambito della rassegna “Seduzioni al Castello” il 7, il 13, il 20
luglio, il 24 ed il 31 agosto.
Lo sport
corpo libero collettivo, distanziando notevolmente le altre
squadre.
Questi ottimi risultati a livello
regionale consentiranno la partecipazione ai CAMPIONATI
NAZIONALI che si svolgeranno a Fiuggi alla fine di giugno, in
occasione della “Ginnastica in
Festa”.
Un altro successo da annoverare è sicuramente la “Festa Regionale della Ginnastica”,
svoltasi a Rovereto il 27 aprile
scorso, nell’ambito della quale la
nostra rappresentativa si è ancora una volta distinta per l’originalità e l’atmosfera fantastica creata con una coreografia ispirata ai
4 elementi cosmici, ottenendo il
premio della giuria e la possibilità
di partecipare alla GYMNAESTRADA NAZIONALE.
La novità di quest’anno è stata la partecipazione al primo Concorso Internazionale “GINNASTICA IN DANZA”. Dopo
A RIONE 63
L’
Batti e vai!
Estratto da Vita Trentina del 17.03.2002.
Paolo Bisesti, il più forte
tamburellista trentino.
Leader di uno sport povero,
che entusiasma ancora il Trentino.
Ha vinto 4 scudetti, 4 Coppe Europa, 1 Coppa Italia e 2
Supercoppa.E sei partite con la
maglia azzurra della Nazionale.
Paolo Bisesti, 32 anni, è il più
forte tamburellista trentino. L’amministrazione comunale di Aldeno lo ha festeggiato come “atleta
dell’anno” in occasione della riapertura del suggestivo teatro.
Senz’altro più emozionato che in
Lo sport
Paolo Bisesti, premiato dal sindaco Baldo
64
A RIONE
L’
campo, egli ha ringraziato il sindaco Daniele Baldo e la comunità, riunitasi per applaudirlo.
Bisesti è il capitano del Borgosatollo, il team bresciano che
lo scorso anno ha vinto il suo primo scudetto; il quarto per il giocatore aldenese che nella vita è
occupato come metalmeccanico
in una ditta locale. Il tamburello,
sport povero, non gli procura da
vivere, ma oltre alle soddisfazioni
personali gli garantisce il rimborso spese.
Paolo è nato in una casa di
campioni. Il padre Luigino, è stato dapprima ottimo ciclista dilettante (solo un incidente in corsa
di Gino Micheli
gli ha vietato il passaggio al professionismo quando aveva già il
contratto firmato con l’Ignis del
patron Borghi) e poi rifinitore nella prima squadra di serie A dell’Aldeno nel tamburello (19781980). E poi lo zio Ernesto, tamburellista di serie A nel Taio e successivamente nell’Aldeno.
Pertanto Paolo Bisesti ha iniziato a masticare tamburello ancora a dieci anni. E siccome la
stagione per l’attività agonistica
era troppo breve (vent’anni fa
non c’era ancora l’appendice indoor) ha giocato pure a calcio
nelle giovanili dell’Orione e del
Villazzano. Quando uno è forte,
si sa, riesce dappertutto.
A 18 anni ha esordito come
rifinitore nella serie A di tamburello dell’Aldeno e nel 1990 e
’91 ha contribuito a vincere due
scudetti nella disciplina. E’ andato vicinissimo anche allo scudetto l’anno seguente, nel nuovo ruolo di mezzovolo, che nella
disciplina del tamburello è il settore centrale del quintetto e l’uomo di maggior peso offensivo del
collettivo.
Quando la Società Sportiva
Aldeno ha tirato i remi in barca,
soddisfatta dei due scudetti, Bisesti ha subito trovato dove accasarsi. Lo hanno voluto a Tuenno, dove a curare la squadra
c’era un certo Quinto Leonardi,
allenatore proveniente dalla pallavolo. Il professore dell’Enaip
ha portato nell’ambiente del tamburello una ventata di innovazioni
che hanno fatto bene alla disciplina, peraltro notoriamente statica. Pure Paolo Bisesti ha immediatamente riscontrato benefici dall’impostazione tecnica
suggerita da Leonardi. Già al secondo anno di permanenza al
Tuenno è andato vicinissimo allo
scudetto: lo ha perso all’ultima
partita!
Dal Trentino la triade composta da Leonardi, Bisesti e da
Manuel Beltrami, giovane roveretano e altro validissimo interprete del gioco con la palla,
si è spostata in Lombardia. Prima a Castellaro di Mantova e
poi a Borgosatollo di Brescia.
Ha vinto uno scudetto nella terra di Virgilio e ne ha perduto
un altro allo spareggio con il S.
Paolo d’Argon; un altro
ancora, scudetto, l’ha
conquistato a
Borgosatollo.
Il palmares
di Paolo Bisesti, l’uomo
dallo smash
facile in grado
di mandare in
visibilio i numerosi appassionati,
uno dei più
forti centrali in
Italia, si è
dunque allun- Un giovanissimo Paolo Bisesti con il padre Luigino, allora
gato: 4 scu- allenatore dei ragazzi della scuola elementare
detti, 4 Coppe Europa, 1 Coppa Italia e 2 dizionale avversario San Paolo
Supercoppa. Ha vestito sei vol- d’Argon ma soprattutto con il
te la maglia azzurra della Nazio- suo “ex amico” Manuel Beltranale. Data l’età, piuttosto giova- mi, che quest’anno lo ha piantane per il tamburello, la sua car- to in asso, andando a giocare per
riera sportiva si prospetta anco- il Callianetto d’Asti, un sodalira lunga e ricca di altre soddi- zio emergente che vuole copiare
sfazioni. Per lo scudetto 2002 i fasti dello scomparso Casteldovrà vedersela con il solito tra- ferro.
Lo sport
Bisesti, il secondo da sinistra, schierato con la nazionale italiana contro la Francia
A RIONE 65
L’
erme
Garniga TTerme
Ambiente, scuola e cultura nelle iniziative del semestre amministrativo.
Lo spazio editoriale che, da due
Cimone e Garniga Terme
anni a questa parte ormai, il Sindaco di Aldeno riserva, sulla rivista
semestrale “L’Arione”, all’Amministrazione comunale di Garniga Terme, coincide con la fine del secondo anno del mio mandato amministrativo. La tentazione di sfruttare
l’occasione per enumerare gli obiettivi del programma elettorale conseguiti ed i progressi compiuti in questo lasso temporale è forte ma la
voglio evitare. Preferisco, invece,
dare notizia di alcuni avvenimenti
che, pur avendo impegnato - in termini di risorse ed energie - limitamente l’Amministrazione, meritano
di essere evidenziati con la massima
attenzione.
Ripristino e valorizzazione Ambientale
Nel marzo scorso sono iniziati nel
parco pubblico comunale i lavori
relativi all’intervento provinciale per
il Ripristino e la Valorizzazione Ambientale, denominato “88 - Progetto integrato per il recupero di aree
verdi frazionali”, ed inserito nel Piano Pluriennale 2000/2003.
Per completezza d’informazione
è opportuno ricordare che gli interventi di tale natura sono attuati e re-
66
A RIONE
L’
alizzati, ai sensi della Legge Provinciale 27 novembre 1990 n. 32, dal
Servizio Ripristino e Valorizzazione
Ambientale della Provincia Autonoma di Trento.
L’indicato intervento interessa diverse aree del territorio comunale il parco pubblico situato al centro del
paese e le frazioni Gater e Valle - e
si compone di una pluralità di lavori
che riguardano non solo il rifacimento
di strutture esistenti bensì anche la
realizzazione di nuove. Non è possibile in questa sede illustre la tipologia degli interventi previsti, essendo molti e diversi tra loro; all’interno del parco, ad esempio, sono in
fase di realizzazione - a titolo esemplificativo - i nuovi percorsi pedonali, il secondo campo di bocce, la
sistemazione dell’area riservata ai
giochi e di quella circostante il laghetto
Si lavora al Parco di Garniga Terme
di Italo Dallago*
con la sostituzione dell’intera palizzata, la costruzione di una fontana in
pietra, il rivestimento del muro portante la strada d’accesso e la sostituzione delle panchine.
Il riordino del parco pubblico è
guardato dall’Amministrazione con
estremo interesse poiché l’ultimo intervento realizzato sul medesimo, per
opera sempre del Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale, risale a poco meno di un decennio fa.
Il livello di degrado che il parco
aveva raggiunto, e che da più parti
era stato rimarcato, era ormai tanto
evidente da imporre, urgentemente,
un intervento di manutenzione.
Il parco è, in ragione della sua
posizione centrale, il luogo più frequentato del paese; in estate, soprattutto, riprende vita grazie ai bambini, alle mamme, alle carrozzine, ai
pescatori, ai giocatori di bocce.
L’immagine del parco è, per così
dire, la carta d’identità del paese; per
questo motivo i lavori iniziati lo
scorso marzo erano attesi e fortemente voluti dall’Amministrazione.
Di pari valenza sono gli altri interventi, interessanti le due frazioni Gatter e Valle, nella prima ad
esempio sarà eretto un capitello costruzione tradizionalmente pre-
Colonia diurna estiva ed asilo
nido
Anche quest’anno si svolgerà,
durante luglio a Garniga Terme, la
scuola estiva. La notizia, per sé, non
riveste gran rilievo perché da molti
anni Garniga Terme ospita, nei mesi
di luglio ed agosto, i bambini del
Comprensorio C5.
La colonia diurna di quest’anno
assume una particolare valenza poiché non è più promossa dal Comprensorio (che in ogni caso garantirà il supporto finanziario per il trasporto dei ragazzi non residenti a
Garniga Terme) bensì dalle Amministrazioni comunali di Aldeno, Cimone e Garniga Terme.
Non mi dilungherò spiegando gli
aspetti organizzativi ed il programma didattico della colonia poiché gli
stessi sono già stati ampiamente illustrati ai genitori, nel corso degli incontri programmati nei singoli comuni.
Ciò che mi preme sottolineare è
che l’iniziativa (la prima) è nata ed è
stata realizzata per volontà delle tre
amministrazioni comunali; gli amministratori di Aldeno e Cimone hanno compreso ed accolto l’esigenza,
da me rappresentata, di riportare nel
territorio del mio Comune, privo di
strutture scolastiche, bambini e ragazzi.
Sono consapevole di quanto
La Filodrammatica di Garniga Terme, con i costumi per “A saverla giusta”
questo abbia comportato uno sforzo organizzativo maggiore (per il trasporto, per la mensa ad esempio)
ma lo sforzo sarà compensato - ne
sono certo - dall’ambiente naturalistico che noi sappiamo di poter offrire ai nostri ospiti.
Sempre nel segno della collaborazione tra Amministrazioni comunali va indirizzata la scelta, approvata ad unanimità dai consiglieri comunali di Garniga, di stipulare con il
Comune di Aldeno la convenzione
disciplinante la fruizione e le modalità di erogazione del servizio di asilo
nido.
In applicazione della stessa (che
avrà durata sino al 31 luglio 2002)
al Comune di Garniga Terme sono
riservati, dei 25 disponibili, numero
due posti che potranno, comunque,
essere coperti solo dopo che saranno inseriti tutti i nominativi, previsti
in graduatoria, del Comune di Aldeno e dei Comuni già precedentemente convenzionati.
Quanto descritto dimostra (e ciò
dovrebbe confortare anche i più
scettici) che l’Amministrazione comunale da me rappresentata è matura - oggi - per perseguire e sostenere con coerenza e senza alcun timore forme di collaborazione inter-
comunali per la gestione dei servizi.
Filodrammatica di Garniga Terme
Lo scorso aprile la rinnovata Filodrammatica “Garniga Terme” si è
presentata al pubblico proponendo
il nuovo lavoro “A saverla giusta”
, commedia dialettale in tre atti di
Loredana Cont.
La filodrammatica è composta di
nove attori dilettanti (ma non troppo) dei quali: alcuni alla prima esperienza teatrale come Manuela Baldo e Daniela Larentis, altri più avvezzi a calcare le scene come Orlando Dallapiazza, Giuliano Marchelli, Aulo Baldo, Bruno Ferrari,
Carlo Coser, Giliola Zanotelli ed il
collega consigliere Sergio Serafini.
L’attuale filodrammatica raccoglie
l’eredità lasciatale dalle precedenti,
infatti a Garniga Terme la prima compagnia teatrale, composta da soli attori uomini, fu costituita sul finire degli
anni cinquanta, per volontà del sacerdote Don Renzo Ferrai.
Ogni volta che questi appassionati del teatro dialettale - autodidatti - mettono in scena una commedia riscuotono sempre ampi consensi di pubblico e questo perché
non lasciano nulla al caso, sono
Cimone e Garniga Terme
sente in ogni frazione di Garniga
Terme a testimonianza del sentimento
di religiosità popolare - che sostituirà quello abbattuto a seguito dei lavori di allargamento della strada comunale.
A RIONE 67
L’
attenti nel realizzare le scenografie
e meticolosi nel preparare il loro
personaggio al fine di renderlo il
più credibile possibile.
Ognuno di loro ha una propria
occupazione che non lo distoglie,
però, dall’appuntamento settimanale delle prove e queste ultime si
protraggono per qualche mese.
Non posso che ammirare il loro
impegno ed approfittando di questo spazio li ringrazio augurandogli buon lavoro.
*Sindaco di Garniga Terme
Orsi e strade
Collegamenti fra le frazioni, colonia estiva, presenza ormai stabile
dell’orso nel territorio di Cimone.
L’attuale Amministrazione
Cimone e Garniga Terme
comunale a 2 anni dalle elezioni si
è mossa con impegno e tenacia per
risolvere i problemi presenti all’interno della propria comunità e del
proprio territorio. Al riguardo
sono stati effettuati diversi lavori
di manutenzione da parte del cantiere comunale mentre entro la fine
dell’anno in corso verranno iniziati alcuni lavori di un certo rilievo
quali il tratto di strada per il lago
di Cei e la costruzione del bar.
Entro la fine del 2002 verrà finanziata al strada di collegamento con
le frazioni Pietra e Costa e, presumibilmente, i lavori avranno inizio
nel corso del prossimo anno.
PROGETTO ESTATE 2002
Visto il successo ottenuto nell’edizione 2001, anche quest’anno si è portato avanti il progetto
“Colonia estiva diurna” in collaborazione con le amministrazioni di
Aldeno e Garniga Terme. La colonia estiva diurna è nata con lo
68
A RIONE
L’
scopo di favorire la socializzazione tra i bambini ed i ragazzi delle
nostre comunità. Oltre a trascorrere delle giornate di vacanza in
compagnia ed allegria i ragazzi
sono seguiti concretamente dagli
operatori addetti i quali svolgono
anche un’opera educativa con attività sportive, teatrali, programma
di inglese e per chi lo desidera sostegno nell’esecuzione dei compiti estivi. Sede della colonia que-
di Gino Lorandi*
st’estate sarà il complesso scolastico del Comune di Garniga Terme per la durata complessiva di 5
settimane a partire dal 24 giugno
mentre la gestione è affidata al
Comune di Cimone.
L’ORSO A CIMONE
Per il secondo anno consecutivo un esemplare di orso ha attraversato il territorio del Comune
di Cimone. Non solo: le osservazioni sembrano confermare che il
plantigrado ha scelto la tana sulle
pendici del Bondone, proprio verso Cimone, come suo territorio di
caccia.La prima settimana di maggio ha fatto la sua comparsa in località S. Anna e, su indicazione di
alcuni censiti, il Sindaco e gli esperti
della forestale hanno effettuato un
sopralluogo. Dalle impronte è
emerso che si tratta di un orso di
grosse dimensione diretto verso il
Lago di Cei e passo Bordala.
*Sindaco di Cimone
Aldeno Insieme
di Alida Cramerotti*
Dall’avere al dare: nella progettazione di un bilancio, tocca all’amministrazione comporre domanda
ed erogazione di servizi, strutture e strumenti, combinandoli con le risorse finanziarie. Fondamentale la
“comunicazione continua” con cittadini ed aziende.
Comune, o meglio l’istituzione
“Comune” è al centro di numerosi provvedimenti legislativi che
hanno radicalmente trasformato i
presupposti stessi che ne hanno
presieduto storicamente la sua nascita e, di pari passo, cambiato i
compiti e le responsabilità attribuite a Sindaci, Giunte e Consigli.
Anche se non del tutto definito, il mondo dei Comuni dispone
oggi di un quadro normativo adeguato alle nuove esigenze, capace
di dare slancio al governo locale e
di sostenerlo nell’esercizio di quest’essenziale funzione di propulsione dello sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità,
che la stessa Costituzione gli affida.
Funzione che, da un lato vede
l’esigenza inderogabile di assicurare la gestione democratica della
cosa pubblica e, dall’altro, il dovere, anch’esso inderogabile, di
governare e di assicurare l’erogazione dei numerosi e complessi
servizi, non tutti di ordine materiale, che ad esso fanno capo.
Il Comune rappresenta oggi il
punto d’incontro ed il luogo in cui
la comunità locale elabora, discute e fa convergere tutte le proprie
idealità, le proprie passioni civili e
la propria creatività; ma anche il
luogo in cui l’amministratore studia ed elabora il modo migliore per
far sì che questo possa svolgersi
in armonia con i principi che regolano una comunità ordinata, fornendo cioè servizi che assicurano
l’igiene, le strade, l’abitazione,
l’istruzione, l’assistenza, lo sviluppo culturale ecc.
E proprio in questo secondo
suo essere, il Comune agisce essenzialmente come una azienda
che eroga e fornisce servizi secondo una metodologia prettamente
aziendale: tutto ciò che contabilmente trova posto in un capitolo
d’uscita deve trovare riscontro in
un analogo contrapposto capitolo
d’entrata.
In questo complesso scenario
di fondo, al quale va aggiunta l’ampia valorizzazione dell’autonomia
statutaria, organizzativa, finanziaria e tributaria sempre più riconosciuta ai Comuni, l’approvazione
del bilancio di previsione costituisce una tappa essenziale nella realizzazione dei programmi che
l’amministrazione si è data e nella
introduzione di elementi di efficacia, efficienza e trasparenza della
gestione.
Essa non va quindi considerata come un momento “tecnico”, né
come un mero ed obbligato passaggio burocratico, bensì come
uno dei momenti principali e più
qualificanti dell’attività politica
che non può prescindere da alcune considerazioni oggettive:
- in capo al Comune si è ormai consolidata la duplice funzione di rappresentante della domanda e, contemporaneamente, di
gestore ed erogatore del servizio.
Un’impostazione, questa, che può
garantire la soddisfazione dei bisogni sociali ed economici di una
comunità locale;
- tra buona amministrazione e
capacità di organizzare l’erogazione di servizi di elevata qualità per
cittadini, famiglie ed imprese esiste uno stretto legame. E’ innegabile infatti che lo stesso giudizio nei
confronti dell’amministrazione comunale coincide, sostanzialmente,
con il giudizio che i medesimi cittadini formulano, quali utenti, riguardo alla gestione operativa dei
servizi di pubblica utilità;
Amministrazione e politica
Ormai da oltre un decennio il
A RIONE 69
L’
Amministrazione e politica
- la gestione dei servizi può
ragionevolmente essere considerata come un sistema di comunicazione quotidiana e diffusa, nonché come il canale relazionale principale tra amministrazione e cittadini.
Per quanto riguarda il bilancio di previsione 2002, premesso che i singoli interventi previsti nei diversi settori d’attività
(pianificazione urbanistica, lavori
pubblici, viabilità, agricoltura,
politiche sociali ecc.) sono contenuti nel documento di bilancio
disponibile in Comune a tutti i
cittadini che ne facessero richiesta, ritengo opportuno sottolineare quello che è il criterio fondamentale su cui il cittadino deve
basare la propria valutazione,
tenendo conto che il bilancio è
nella sua stessa natura la traduzione economico - finanziaria
degli impegni programmatici dell’amministrazione.
Valutare il bilancio significa verificarne innanzitutto la corrispon-
70
A RIONE
L’
denza rispetto a quelli che sono gli
impegni di legislatura assunti dinanzi alla comunità e gli interventi
di carattere economico adottati
per attuarli.
Da questo punto di vista, alla
luce degli interventi previsti, credo si possa riconoscere all’amministrazione comunale di aver predisposto un documento che, non
solo si presenta in linea con tali
impegni, ma garantisce anche la
prosecuzione di un percorso progettuale di crescita e sviluppo della nostra comunità incominciato
con gli inizi della scorsa legislatura.
Per quanto riguarda invece la
verifica di come l’amministrazione
ha reperito le risorse economiche
necessarie alla realizzazione degli
interventi programmati, va ricordato che esse provengono essenzialmente da due fonti: i trasferimenti provinciali e le risorse proprie.
Questo per dire che, se da un
lato chi redige il bilancio può poco
o nulla in merito alla determinazione dei trasferimenti provinciali,
dall’altro può molto nella determinazione delle risorse proprie.
E da questo punto di vista credo si debba dare atto all’amministrazione comunale di aver conseguito un ottimo risultato che si sostanzia, anche per quest’anno, in
una politica orientata al mantenimento dell’attuale livello di entrate da imposte e tributi.
A meno che non si interpreti
erroneamente, o ancora peggio
strumentalmente, come un aggravio del prelevamento tributario
l’adempimento a precisi obblighi
di legge da parte dell’amministrazione comunale, oppure il fatto che
quest’ultima, al fine di garantire il
principio di equità ed imparzialità,
adotti impopolari provvedimenti di
verifica e controllo di quanto dovuto per legge da ciascun cittadino.
*Capogruppo di Aldeno Insieme
Aldeno 2000
Centro storico, ex Cantina Sociale, casa delle Flecche, Mostra dei Merlot, ICI, tassa sui rifiuti: alcuni
dei punti di disaccordo con le scelte della maggioranza che generano malumore fra gli aldenesi.
nello spazio che su questo notiziario ci è concesso, ci pare doveroso soffermarci su alcuni problemi concreti riguardanti la realtà del paese, ai quali sinora l’
attuale amministrazione non ha
saputo o voluto dare risposte
soddisfacenti.Le considerazioni
che seguono non provengono soltanto da un dibattito interno al
nostro gruppo, ma anche da
spunti e discorsi ripresi fra la popolazione locale, in primo luogo
fra quella parte di essa che, rivolgendo attenzione costante alla
cosa pubblica, comincia a manifestare perplessità e dissenso di
fronte all’ operato dell’ attuale
maggioranza. E’ nostro compito
perciò far conoscere ad una più
ampia schiera di persone, e soprattutto a chi ci legge, tali problemi.
Uno stato di cronico abbandono, come più volte rimarcato,
sembra ormai dominare il centro
storico del paese. E’ a tutti palese la precarietà di interventi sulla
viabilità dello stesso che rende
certi tratti stradali quasi intransitabili. Non ci convincono inoltre
alcune scelte dell’ amministrazione comunale per l’ assegnazione
di alcuni parcheggi, soprattutto
quelli ubicati in via Florida.
Oltre alla viabilità, ci sembra
allarmante pure il fenomeno di costante “ allontanamento” delle attività commerciali dal centro storico, Il disagio di un centro storico abbandonato a se stesso è il
riflesso più evidente di come l’
attuale maggioranza si sia impegnata esclusivamente sul fronte
delle nuove aree da urbanizzare,
tralasciando la valorizzazione ed
il ripristino del centro urbano, che
altrove altre amministrazioni hanno saputo recuperare e integrare
a scelte urbanistiche più innovatrici della nostra.
Una domanda che vorremmo
porre all’attuale amministrazione
è quella che riguarda il futuro destino dell’area dell’ex cantina sociale. Dalla lettura dei quotidiani
locali e da una recente conferenza stampa veniamo a conoscenza
che essa sarà destinata a “co-housing” ( coresidenza ). E’ innanzitutto spiacevole, a dir poco, che
tali notizie vengano apprese in
sedi diverse da quella del consiglio comunale, il che dimostra la
scarsissima propensione al dibattito ed al confronto della maggioranza su temi importanti come
questo. Se non erriamo inoltre,
l’area identificata per tale uso
dalla lista “ Aldeno insieme”, in
campagna elettorale, era quella
delle ex scuole elementari. Diverso per lo meno allora, era
anche l’utilizzo preposto per
l’area dell’ex cantina sociale. A
cosa si deve tale inversione di
rotta, soprattutto quando il paese attende ormai da anni delle
scelte precise su questi due complessi? La nostra principale preoccupazione, in proposito, è che
le destinazioni delle due aree
continuino a mutare senza una
volontà precisa nelle scelte,
come sta succedendo, ad esempio, per la disgraziata casa delle Flecche. Per quest’ultima, ad
opera finita ormai da oltre due
anni e per la quale sono stati investiti ingenti capitali pubblici,
manca ancora una definitiva destinazione.
Alcune considerazioni vanno
fatte anche sulla mostra “Merlot
d’Italia, che giungerà quest’anno
alla sua terza edizione. Siamo consapevoli del fatto che essa non
Amministrazione e politica
Come gruppo di minoranza,
A RIONE 71
L’
Amministrazione e politica
potrà continuare soltanto in tale
veste fino alla sua ennesima edizione. Occorre guardare oltre la
mostra in se stessa e coinvolgere
soprattutto gli agricoltori aldenesi, spesso assenti dalle precedenti
edizioni della manifestazione. Non
vogliamo qui non riconoscere l’
importanza di un vitigno internazionale quale il Merlot, ma, secondo noi, l’attuale amministrazione dovrebbe rivedere e modificare le finalità di questa manifestazione, che corre il rischio di
diventare il solito convegno per
esperti senza alcun aggancio alla
realtà locale. Suggeriamo perciò
di prendere spunto da altre realtà
limitrofe, come la Piana Rotaliana, in cui le manifestazioni di alto
contenuto scientifico si coniugano spesso alle realtà produttive
esistenti. E’ il caso di ricordare
come per questa mostra siano
state spese ogni anno cifre considerevoli e ci chiediamo quali reali
vantaggi abbia essa finora dato ai
produttori locali.
Altra nota dolente è la situazione della località Pianezze. Facciamo nostre le preoccupazioni
per il degrado della zona. L’amministrazione comunale dovrebbe avere più a cuore quell’area,
pianificando interventi di bonifica
e di ripristino , in modo da renderla più agibile a tutti gli addetti
che operano in tale luogo.
E’ a tutti noto che nei mesi
72
A RIONE
L’
scorsi sono giunte nelle case di
molti concittadini delle notifiche di
accertamento sull’I.C.I. per l’anno 1995/ 1996. Su quelle notifiche si comunicava che, secondo
la normativa vigente, erano state
commesse delle infrazioni e veniva irrogata la sanzione, con relativi interessi, termine di pagamento, eventuale possibilità di ricorso presso le pertinenti commissioni tributarie entro un certo periodo. Con disponibilità dell’ufficio ad eventuali chiarimenti. I contribuenti sentiti da noi che si sono
presentati per successivi chiarimenti, hanno avuto tutti la stessa
impressione: il funzionario preposto manifestava sicurezza su
quanto scritto, tanto da non prendere atto di dati certi ed oggettivi
e in conseguenza di eventuali errori sorti da una lettura poco corretta dei documenti in possesso
dell’amministrazione comunale,
una certa indisponenza verso persone che in fin dei conti stavano
trattando solamente degli interessi
personali. Sorgono spontanee alcune domande: il funzionario ha
verificato tutto il verificabile prima di accusare il contribuente di
non aver pagato quanto doveva?
Gli uffici pubblici sono o non sono
al servizio dei cittadini? Come mai
adesso per gli accertamenti sui
rifiuti i cittadini vengono invitati in
ufficio e trattati da veri censiti?
Raccogliamo testimonianze di
malumore tra la cittadinanza riguardo alla verifica delle superfici abitative tassabili per la raccolta dei rifiuti urbani. Pur consapevoli che la questione costituisce
un arduo problema per molte amministrazioni, non ci pare tuttavia
che l’attuale giunta abbia saputo
dimostrare in questo ambito
quello slancio di innovazione e
modernità di cui ama spesso fregiarsi. Non occorre allontanarsi di
molto per scoprire come altrove
per la raccolta e lo smaltimento
dei rifiuti urbani si siano imposte
scelte realmente d’avanguardia.
Perché l’amministrazione aldenese non è in grado di allinearsi a
queste scelte? La nostra risposta
al quesito è semplice: ognuno
dovrebbe pagare a seconda dei
rifiuti che produce, al Kg anziché
al Mq.
Ci limitiamo a queste riflessioni, anche perché, essendo consapevoli di essere stati, come si
suol dire, “trombati” (cfr. L’Arione n.9, dicembre 2001, pagina
75,colonna 2, riga 11) alle ultime
elezioni, non vogliamo tuttavia ritenerci per questo delle vittime,
né tanto meno interpretare in
modo “dilettantesco” il ruolo assegnatoci come minoranza. Le
“diaboliche premeditazioni”, infine, le lasciamo a chi ancora crede di doverci insegnare, come
alunni nei primi giorni di scuola, i
diritti dei consiglieri.
Un teatro più bello
di Claudio Gardelli*
Conclusi i lavori di ristrutturazione del Teatro comunale. Un intervento radicale per riguadagnare la più importante delle strutture
culturali.
le ha recentemente ultimato una
serie di interventi presso l’attuale
sede del Teatro Comunale di Aldeno al fine di rendere più funzionale, da parte di utenti e operatori, l’utilizzo della struttura ubicata
all’interno dello stabile di piazza
Cesare Battisti in Aldeno, già sede
Municipale.
Il Teatro Comunale è un importante polo di aggregazione sociale
e nel contempo significativa e vivace realtà culturale attiva nell’organizzazione di varie attività tra le
quali principalmente l’organizzazione di spettacoli teatrali e cinematografici. L’Amministrazione
comunale ha ritenuto dunque importante impegnare risorse ed
energie per valorizzare ed accrescere l’interesse popolare verso
questa attività a cominciare dalla
riqualificazione della struttura che
ne permette lo svolgimento. Va
sottolineato che, essendo l’abitato di Aldeno, in continua e costante
crescita demografica, e collocato
territorialmente alle porte della città
di Trento, si può riconoscere alla
struttura teatrale anche una valenza di polo d’attrazione di carattere sovra comunale.
I lavori si sono suddivisi sostanzialmente in cinque categorie di
opere riguardanti:
1. Il risanamento dello stabile
con la realizzazione dell’intercapedine aerata verso ovest;
2. La manutenzione straordinaria e l’adeguamento normativo
e funzionale dell’impianto termico
con il rifacimento della rete e la sostituzione ed integrazione dei corpi scaldanti;
3. Le opere edili interne con la
ridistribuzione interna dei servizi
igienici, l’ampliamento cabina di
regia, ed il rifacimento di pavimenti
e rivestimenti;
4. L’adeguamento ed il completo rifacimento degli impianti
elettrici e speciali;
5. La realizzazione delle strutture in ferro per l’allestimento delle scenografie ed il prolungamento del palcoscenico.
ubicati gli uffici municipali e l’eliminazione delle barriere architettoniche ai sensi della normativa vigente.
La collocazione semi interrata
del teatro ha da sempre evidenziato dei problemi rilevanti di umidità, di microclima e qualità dell’aria all’interno della struttura soprattutto nei locali adiacenti la
muratura perimetrale che si estendono a tutte le sale limitrofe (platea e foyer). Si evidenzia inoltre che
la struttura pubblica è occupata a
scadenze saltuarie talvolta settimanali e pertanto non è sempre possibile la costante ventilazione naturale dei locali anche per ragioni
di sicurezza. Per tali ragioni si è ritenuto opportuno risolvere in maniera radicale il problema con la
realizzazione di un cunicolo aerato lungo tutto il fronte longitudinale ovest dell’edificio.
1. L’edificio che ospita la sede
del teatro comunale risale ai primi
anni ’30 e ad oggi è stato effettuato un solo intervento edilizio risalente ai primi anni ’90 nell’ambito
del quale si è svolta una ristrutturazione complessiva relativa al primo e secondo piano dove sono
2. L’intervento relativo all’impianto termico ha comportato la
sostituzione pressoché completa
dello stesso. L’analisi dello stato
di fatto dell’impianto esistente evidenziava infatti palesi inadeguatezze e limiti imputabili alla vetustà e
precarietà dello stesso. Si è reso
Amministrazione e politica
L’Amministrazione comuna-
A RIONE 73
L’
necessario anzi tutto dare completa autonomia alla parte relativa al
teatro e servizi annessi rispetto al
resto della volumetria dell’edificio
(Uffici comunali), ed in secondo
luogo sostituire le vecchie tubazioni
di rete adeguando l’impianto alla
normativa vigente (L.10/91).
Si è provveduto ad installare una serie di ventilconvettori
distribuiti nella sala platea collocati
a soffitto in ragione di un ottimale
uniformità di calore. L’installazione dei nuovi ventilconvettori è stata inoltre prevista nell’ingresso al
teatro a garantire il riscaldamento
della zona antistante la biglietteria
e nella zona del palcoscenico.
Amministrazione e politica
3. Con la realizzazione di alcune opere edili interne si è adeguato ed ammodernato sia il settore
dei servizi igienici aperti al pubblico al piano terra nonché la cabina
di regia a piano terra. Quest’ultimo intervento ha assunto un’estrema importanza per permettere
l’idoneo utilizzo delle strumentazioni di supporto agli spettacoli (impianto luci, sonoro ecc.). Inoltre,
attraverso la realizzazione di alcune opere di demolizione e la messa in opera di una scaletta interna
al vano di proiezione, si è collegato il piano “gallerie” con la postazione di controllo e comando.
Infine è stata sostituita la pedana a gradoni al piano galleria e
la ridistribuzione dei posti a sedere in quanto la precedente disposizione delle poltroncine non permetteva una visione adeguata e
comoda delle rappresentazioni in
74
A RIONE
L’
quanto la visuale era ostacolata sia
dal parapetto dell’affaccio sulla
platea che dagli spettatori posti
nelle file più avanzate per chi sedeva dietro.
4. L’intervento è nato dalla necessità di adeguare sotto il profilo
normativo il vecchio impianto elettrico e contemporaneamente dall’esigenza di potenziare ed integrare i dispositivi esistenti in previsione dell’installazione dell’impianto
sonoro e di una razionalizzazione
della derivazione e distribuzione
elettrica. Era un intervento ormai
indispensabile per adeguare gli
impianti alle vigenti indicazioni in
materia di energia elettrica, antinfortunistica e di prevenzione incendi aspetti direttamente connessi
all’agibilità della struttura per pubblico spettacolo.
5. Per quanto riguarda il palcoscenico si è messo in opera una
struttura portante in ferro costituita da n.4 montanti poggianti sul
solaio sottostante il palco che ha
permesso la predisposizione di un
insieme modulare di travi in orizzontale sopra il palcoscenico atto
a sostenere il sistema di carrucole
e tiranti per montare le scenografie.
L’utilizzo frequente del teatro
ha altresì evidenziato in passato la
necessità di prolungare il palco
verso la platea sfruttando lo spazio libero antistante della “buca
dell’orchestra”. Il prolungamento
è stato realizzato tramite una pedana mobile di facile messa in opera e smontaggio costituita da una
struttura portante in ferro controventata e pannelli in legno multistrato semplicemente appoggiati su
traversi posti a interasse modulare.
Complessivamente il costo delle opere si è quantificato in
334.000. Euro, coperti attraverso il contributo a fondo perduto di
106.000 Euro del Credito Cinematografico e Teatrale di Roma e
per il restante importo con mutuo
presso un’ Istituto di Credito.
All’esecuzione dei lavori hanno partecipato oltre ad imprese
selezionate tramite gara d’appalto
anche numerose ditte artigiane di
Aldeno.
*Responsabile Ufficio Territorio e Lavori Pubblici
Benessere e rifiuti
C’è un detto popolare che, parlando della distinzione fra gli umani
e gli animali, li distingue solo per la
produzione di immondizie.
Ogni giorno tutti noi soddisfiamo
i nostri bisogni consumando generi
di ogni tipo e di conseguenza produciamo una quantità di rifiuti così
elevati da raggiungere il kg e mezzo
a persona, creando così notevoli problemi di smaltimento.
Questo articolo si propone di ragionare sulla raccolta differenziata
dei rifiuti.
Partendo subito da un buon
dato, il 20% di rifiuto differenziato
conferito raggiunto nel’ anno 2002
ci pone, come abitanti di Aldeno, in
buona posizione rispetto a comunità analoghe del Trentino.
Rimane in ogni caso l’obbiettivo
del decreto ministeriale Ronchi che
prevede entro la data del 31/12/
2003, la soglia del 35% di rifiuto differenziatoconferitosuccessivamenteverranno penalizzati tutti quei comuni non
in regola con questa percentuale.
Nel nostro comune il servizio di
raccolta e trasporto è svolto da
ASIA (Azienda Speciale per l’Igiene Ambientale), questa ci fornisce
naturalmente oltre a tutti gli strumenti
necessari (cassonetti, campane e
Per affrontare con successo la pesante questione di ciò che, nell’opulenta civiltà occidentale si getta via, è indispensabile la buona
volontà e la collaborazione di tutti.
containers) anche l ‘assistenza tecnica per la buona riuscita dell’operazione.
La dislocazione dei contenitori,
tenuto conto naturalmente dell’ingombro, copre in maniera adeguata
il territorio comunale, anche se nel
centro storico la cosa è un po’ più
difficoltosa e qui l’impegno per una
soluzione decorosa dovrà tener conto
degli spazi limitati. A questo punto la
strada che porta ad un buon riciclaggio è avviata c’è però bisogno da
parte di tutti di grande senso civico e
di un po’ di impegno nel conferire al
meglio il prodotto dislocandolo nelle
specifiche campane, traendo così
vantaggio per l’ambiente e in futuro
anche per le nostre tasche.
Con l’aiuto di alcuni dati vediamo cosa buttiamo via.
Per affrontare il problema è im-
portante capire che la composizione
merceologica del nostro kg e mezzo
giornaliero di rifiuti così composto:
29% materia organica da recuperare comportandola;
28% carta e cartone da conferire nel cassonetto giallo;
16% plastica da conferire nel
cassonetto azzurro;
10% vetro e lattine da conferire
nella campana del vetro verde;
4% tessuti da conferire nel cassonetto bianco;
4% metalli da portare il giovedì
pomeriggio al deposito di S. Zeno;
9% altri non riciclabili e portati
in discarica.
Al compostaggio vale la pena
dedicare un po’ di spazio.
Tratuttelefrazionidirifiutiche produciamo, di fatto questa è la più naturale e quindi la più facile da smaltire. In
Amministrazione e politica
di Danilo Micheletti*
Contenitori per la raccolta differenziata
A RIONE 75
L’
natura infatti non vengono prodotti rifiuti veri e propri, in quanto tutto le sostanzevegetalieanimalivannodecomponendosi, per poi ritornare nei cicli
della natura. Il compostaggio richiede innanzitutto, un giardino o uno spazio con fondo in terra e un contenitore
adeguato, (prenotabile presso l’amministrazione comunale o telefonando ed
ASIA0461/241181),poi in questo bidone vanno depositati i rifiuti tipo scarti
di frutta, vegetali in genere, fondi di
caffè, qualche sfalcio d’erba, alternati
questi da foglie secche trucioli e pezzettini di legno.
Amministrazione e politica
n. COMUNI CONSORZIATI
01. GRUMES
02. ZAMBANA
03. ALDENO
04. GRAUNO
05. VALDA
06 ROVERE’ DELLA LUNA
07. SOVER
08. LAVIS
09. FAVER
10. SEGONZANO
11. MEZZOLOMBARDO
12. CEMBRA
13. FAEDO
14. MEZZOCORONA
15. MOLVENO
16. S. MICHELE ALL’ADIGE
17. FAI DELLA PAGANELLA
18. GIOVO
19. TERLAGO
20. LISIGNAGO
21. CALAVINO
22. SPORMAGGIORE
23. CIMONE
24. VEZZANO
25. LONA LASES
26. NAVE S. ROCCO
27. CAVEDINE
28. PADERGNONE
29. ANDALO
30. ALBIANO
31. CAVEDAGO
Media comuni
76
DIFFERENZIATE
2001
21,66%
20,72%
20,64%
20,41%
20,40%
18,98%
18,94%
18,54%
18,33%
18,23%
18,03%
17,89%
17,35%
16,43%
16,21%
16,04%
15,93%
15,38%
14,74%
13,88%
13,51%
13,34%
13,15%
12,63%
12,59%
12,00%
11,97%
11,40%
11,21%
9,38%
6,90%
16,22%
A RIONE
L’
Allo studio dell’amministrazione,
per premiare ed incentivare il compostaggio c’è in programma un
agevolazione, tenendo conto
però che il premio non discrimini
quelle situazioni che non sono in grado di praticarlo.
Come si può vedere dalla tabella, se facessimo tutto il possibile
differenziando il nostro prodotto, la
quantità da portare in discarica, o
nel futuro nell’inceneritore o nel bioessicatore, si ridurrebbe a poca
cosa.
C’è poi, per quanto riguarda le
% DIFFERENZIATE 2001
CON INGOMBRANTI
33,64%
28,59%
26,81%
36,02%
20,40%
27,65%
24,74%
22,92%
31,93%
28,01%
25,70%
27,54%
30,40%
24,46%
26,67%
22,65%
20,75%
24,70%
19,83%
31,85%
21,64%
28,17%
25,07%
26,45%
29,10%
20,25%
17,55%
22,52%
20,61%
23,69%
21,09%
24,25%
cose che non trovano dislocazione
nei cassonetti, compresi oli esausti
batterie di automobili e prodotti tossici, in località S Zeno, aperta tutti i
giovedì pomeriggio, la zona depositi custodita.
In conclusione, l’auspicio è di
sfatare definitivamente il detto popolare di cui all’inizio, nel senso di
assomigliare un po’ più, almeno in
questo contesto, al conservativo
mondo degli animali.
*Consigliere delegato per la
tematica dei rifiuti
PERCENTUALI DI
RACCOLTA
DIFFERENZIATA
Nella tabella a fianco sono evidenziate le percentuali di rifiuti raccolti in forma differenziata, considerando nella prima colonna gli ingombranti come indifferenziati e
nella seconda quali differenziati, dal
momento che essi sono sottoposti
in discarica ad un’operazione di
selezione, seppure di modesta entità. Le quantità considerate sono
quelle gestite dall’azienda: non
sono state considerate le quantità
differenziate raccolte da terzi e le
quantità di rifiuti umidi interessate
dal compostaggio domestico (ci
sono circa 2.000 composter attivi
nei comuni), che potrebbero incrementare di altri 3-4 punti le percentuali evidenziate in tabella.
I.C.I. per l’anno d’imposta 2002
4 per mille:aliquota ridotta per la prima abitazione, per le unità immobiliari locate (con contratto
registrato) ad un soggetto che le utilizzi come abitazione principale e per le unità immobiliari (cantine, box
e posti macchina coperti e scoperti etc.) che costituiscono pertinenza dell’abitazione principale, classificate o classificabili nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, destinate ed effettivamente utilizzate in modo
durevole a servizio dell’abitazione principale, anche non appartenenti allo stesso fabbricato, nonché per
le unità immobiliari concesse in uso gratuito a parenti in linea retta di primo grado (genitori-figli).
5 per mille: aliquota ordinaria per fabbricati diversi dall’abitazione principale e per aree fabbricabili.
Euro 104,00: detrazione per la prima abitazione.
- E’ stato determinato, con deliberazione consiliare n. 73 dd. 30.11.2000, esecutiva a norma di
legge, il valore delle aree fabbricabili per l’anno 2000 che si espone di seguito:
- Unica zona residenziale
Euro 196,25 =/mq.
- Aree produttive
Euro 92,96.=/mq.
- Lotto minimo: inferiore a mq. 400 Esente.
Nell’ambito delle procedure di controllo, il potere di accertamento del Comune si limiterà alle
dichiarazioni delle aree fabbricabili i cui valori denunciati risultano inferiori a quelli definiti dal Consiglio
comunale vale a dire 196,25 Euro per Unica zona residenziale e 92,96 Euro per le Aree produttive.
Il Regolamento vigente in materia dispone la validità dei valori delle aree fabbricabili predeterminati anche per gli anni successivi nel caso in cui non si deliberi diversamente. L’Amministrazione di
Aldeno non ha ritenuto, a tutt’oggi, di deliberare nessuna variazione per l’anno 2002.
- Presso l’Ufficio Tributi comunale sono disponibili i bollettini per il versamento da effettuarsi sul c/
c postale n. 17203381 intestato al Comune di Aldeno – Servizio di Tesoreria – I.C.I.
A RIONE 77
L’
Amministrazione e politica
- Il Consiglio comunale, con proprio provvedimento n. 7 dd. 18.02.2002, legalmente esecutivo, ha
modificato il Regolamento comunale per l’applicazione dell’I.C.I..
Di notevole interesse risulta, pertanto, essere il richiamo all’art. 10, riguardante le modalità di versamento dell’imposta. Infatti, con lo stesso articolo, viene stabilito che il pagamento per l’anno in corso
deve essere effettuato in unica soluzione dal 1° al 20 dicembre; resta salva, peraltro, la facoltà di
procedere con il versamento in due rate, rispettivamente con scadenza 30 giugno e 20 dicembre,
ovvero, in un’unica soluzione da corrispondere entro il 30 giugno.
Nella stessa seduta il Consiglio comunale ha deliberato, con provvedimento n. 10, legalmente
esecutivo, le tariffe I.C.I. per l’anno 2002, che restano invariate rispetto all’anno precedente, specificatamente:
osa dei
Com’era la RRosa
Venti?
Un appello all’Assessore ai Lavori Pubblici per il recupero di un
elemento decorativo di piazza della Torre.
Nell’ambito del piano di valorizzazione e recupero del Centro Storico di Aldeno l’Ammini-
Amministrazione e politica
strazione Comunale intende procedere alla progettazione ed alla successiva messa in cantiere
della nuova pavimentazione di piazza della Torre.
Al proposito, al fine di riproporre l’originario disegno della Rosa dei venti, collocato al
centro della piazza, mantenendo le proporzioni corrette, sarebbe molto importante poter esaminare eventuali fotografie dell’epoca.
Chi ne fosse in possesso è invitato a prendere contatto con l’ufficio segreteria del Comune
di Aldeno.
Sarà cura dell’Amministrazione provvederà alla loro duplicazione e restituzione.
Grazie.
L’Assessore ai Lavori Pubblici
arch. Massimo Scartezzini
Traspor
rasportiti pubblici
La Provincia concede di prorogare l’esperimento delle nuove corse di autobus
Il 18 marzo scorso l’Assessorato ai Trasporti della Provincia Autonoma di Trento in
collaborazione con la Società Atesina ha istituito nuove corse del servizio pubblico Aldeno-Trento e Aldeno-Rovereto. Il periodo di sperimentazione del servizio era previsto sino
al 15 giugno 2002, momento che coincideva anche con il termine dell’anno scolastico in
corso.
Al fine di permettere una maggior conoscenza agli utenti dei nuovi servizi, e arrivare
a definire in maniera più puntuale il loro grado di utilizzo, l’assessore provinciale ai
Trasporti Silvano Grisenti, ha autorizzato il proseguimento della sperimentazione sino al
15 settembre 2002. In questo periodo estivo sarà sospesa la corsa effettuata nelle giornate di sabato, in partenza da Trento alle ore 22.00 per Aldeno-Garniga Terme, in quanto
caratterizzata dalla presenza a bordo di soli studenti. La sperimentazione della corsa
riprenderà a partire dall’entrata in vigore del nuovo orario invernale.
78
A RIONE
L’
Le scelte
della giunta e del
consiglio
D elibere della Giunta
Del. n. 235 del 27.11.2001
Autorizzazione alla stipula
dell’atto integrativo riguardante
la convenzione n. 33 di rep./uso
dd. 07.12.2000 in materia di affidamento del servizio di asilo
nido.
Del n. 236 del 27.11.2001
Asilo Nido – Chiusura per
festività natalizie.
Del. n. 237 del 27.11.2001
Approvazione in linea tecnica della perizia di spesa per la
manutenzione straordinaria dei
serramenti esterni presso l’edificio della Scuola Media Statale
di Aldeno.
Del. n. 239 del. 27.11.2001
Concessione contributo
a parziale finanziamento
degli interventi effettuati dal
Consorzio di Miglioramento
Fondiario di Aldeno a vantaggio della viabilità interpoderale.
Del n. 241 del. 06.12.2001
Erogazione del budget per la
gestione amministrativa ed organizzativa della Stagione Teatrale 2001 - 2002 a favore del
Centro Servizi Culturali “S.
Chiara” di Trento.
Del. n. 243 del. 06.12.2001
Atto di indirizzo politico amministrativo relativo all’organizzazione della mostra antologica dedicata all’artista Giuseppe Comper.
Del n. 244 del 06.12.2001
Proroga assunzione temporanea straordinaria della
Sig.ra Cramerotti Aurora, nel
posto di “Operatore Amministrativo”, cat. B, livello evoluto, posizione retributiva B6 (ex
V q.f.)..
Del. n. 246 del 11.12.2001
Incarico per organizzazione
2° edizione Mostra dei Merlot
d’Italia all’Agenzia L’Orizzonte
S.a.s. di Aldeno. Integrazione
impegno di spesa.
Del n. 247 del 11.12.2001
Rideterminazione dell’onorario per la redazione del progetto definitivo relativo alla costruzione della nuova sede dell’Asilo Nido e Scuola Materna di Aldeno ed autorizzazione al supero di spesa.
Amministrazione e politica
ANNO 2001
Del. n. 248 del 11.12.2001
Riapprovazione in linea tecnica ed agli effetti economici del
progetto esecutivo di ristrutturazione della caserma dei Carabinieri di Aldeno (aggiornamento prezzi).
Del. n. 249 del 11.12.2001
Approvazione in linea tecnica del progetto definitivo dell’impianto di illuminazione pubblica
del centro storico di Aldeno.
Del. n. 250 del 11.12.2001
Approvazione a tutti gli effetti
della variante n. 1 al progetto
coordinato ed esecutivo delle
opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale.
A RIONE 79
L’
Del n. 251 del 11.12.2001
Modifica della deliberazione
giuntale n. 230 dd. 08.11.2001
riguardante l’atto di indirizzo
politico - amministrativo relativo all’installazione ed al noleggio delle luminarie natalizie.
Del. n. 253 del 18.12.2001
Determinazione contributo
straordinario al gruppo “Ragazzi
del Campeggio”.
Del. n. 254 del 18.12.2001
Contributo straordinario alla
Vinicola Aldeno S.c.a.r.l. per lavori di sistemazione strada Aldeno/Besenello.
Amministrazione e politica
Del. n. 255 del 31.12.2001
Individuazione degli atti
amministrativi gestionali devoluti alla competenza dei
responsabili dei servizi ai
sensi dell’articolo 36 comma
2 e 4 del Testo Unico delle
leggi regionali sull’ordinamento dei Comuni, approvato con D.P.G.R. 19.05.1999
n. 3/L.
Del. n. 256 del 31.12.2001
Individuazione del corrispettivo da chiedersi per la riproduzione di copia di documenti
amministrativi e di fotocopia in
generale da parte degli uffici
municipali.
Del. n. 257 del 31.12.2001
Concessione contributo
straordinario al Corpo Volontario dei Vigili del Fuoco.
Del. n. 258 del 31.12.2001
Assunzione mutuo con il
Consorzio BIM Adige di Trento
80
A RIONE
L’
di Lire 350.000.000.=/Euro
180.759,91.= destinato al finanziamento dei lavori di rifacimento dell’impianto di illuminazione
pubblica nel centro storico di
Aldeno.
Del. n. 4 del 21.01.2002
Contributo straordinario alla
Vinicola Sociale Aldeno S.c.a.r.l.
per lavori di sistemazione strada Aldeno/Besenello. Integrazione.
Del. n. 259 del 31.12.2001
Assunzione mutuo con il
Fondo di Solidarietà Intercomunale di Lire 200.000.000.=/Euro
103.291,37.= destinato al finanziamento dei lavori di rifacimento dell’impianto di illuminazione
pubblica nel centro storico di
Aldeno.
Del. n. 5 del 28.01.2002
Nomina della Commissione
incaricata della predisposizione
del nuovo Regolamento di polizia mortuaria.
Del. n. 260 del 31.12.2001
Determinazione, ai fini del
bilancio finanziario di previsione 2002, dei residui di stanziamento in conto capitale.
Del. n. 261 del 31.12.2001
Incarico al geom. Graziano
Baroni della redazione del progetto definitivo ed esecutivo per
la realizzazione di un parcheggio pubblico in Via Borelli, della
D.L. e di altre prestazioni accessorie.
ANNO 2002
Del. n. 1 del 15.01.2002
Personale dipendente. Contratto collettivo provinciale di lavoro 08 marzo 2001: accordo
di settore. Deliberazione di presa d’atto.
Del. n. 3 del 21.01.2002
Autorizzazione sessione
straordinaria graduatoria per
Asilo Nido.
Del. n. 6 del 28.01.2002
Autorizzazione giornate di
chiusura uffici comunali. Anno
2002.
Del. n. 7 del 01.02.2002
Approvazione proposta definitiva dei bilancio di previsione 2002 e pluriennale 2002 –
2004. Provvedimenti conseguenti.
Del. n. 8 del 07.02.2002
Approvazione in linea tecnica dell’elaborato progettuale relativo ai lavori socialmente utili
(Azione 12/2002). Manutenzione ordinaria e straordinaria: parco giochi, parco “Albere”, Cimitero, marciapiedi e strade interne, impianti sportivi, aiuole, fioriere e aree verdi.
Del. n. 9 del 07.02.2002
Concessione contributo
straordinario finanziario per organizzazione del Carnevale dei
Ragazzi. Edizione 2002.
Del. n. 10 del 19.02.2002
Introduzione nuova moneta
europea “EURO” – Conversione degli importi originariamente espressi in Lire ad Euro.
Del. n. 13 del 04.03.2002
Richiesta all’Ufficio Forestale di Trento per la realizzazione
di interventi diretti al miglioramento del patrimonio silvo-pastorale comunale.
Del. n. 21 del 18.03.2002
Liquidazione di spese di rappresentanza diverse.
Del. n. 22 del 25.03.2002
Asilo Nido – Chiusura per
festività pasquali e 26 aprile
2002.
Del. n. 14 del 04.03.2002
Determinazione orario di
apertura al pubblico dell’Ufficio
Tributi del Comune di Aldeno.
Del. n. 23 del 02.04.2002
Erogazione della retribuzione di risultato al Segretario Comunale per l’anno 2001 in base
all’Accordo del 15 giugno 2001
relativo all’area della Dirigenza
e dei Segretari.
Del. n. 16 del 04.03.2002
Autorizzazione sessione straordinaria graduatoria per Asilo
Nido “Primo Volo” di Aldeno.
Del. n. 24 del 02.04.2002
Adesione alla rassegna “Città del Vino/Casa Azzurri – campionati promozionali”.
Del. n. 17 del 12.03.2002
Approvazione a tutti gli effetti del progetto di prevenzione e
promozione rivolti ai minori ed
agli adolescenti.
Del. n. 25 del 15.04.2002
D.P.R. 26.08.1993 n. 412.
Proroga periodo di esercizio
degli impianti di riscaldamento.
Del. n. 18 del 12.03.2002
Adesione alla 1° Rassegna
Internazionale “La Selezione del
Sindaco”.
Del. n. 19 del 18.03.2002
Approvazione dello schema di concessione gratuita
dell’utilizzo della p.f. 3292/3
C.C. Aldeno da parte del Servizio Patrimonio e Demanio
della Provincia Autonoma di
Trento.
Del. n. 20 del 18.03.2002
Integrazione della Commissione incaricata della predisposizione del nuovo Regolamento di polizia mortuaria.
Del. n. 26 del 15.04.2002
Ripristino orario normale di
apertura al pubblico dell’Ufficio
Tributi del Comune di Aldeno.
Del. n. 29 del 15.04.2002
Affidamento del servizio di
organizzazione della III Edizione della Mostra del Merlot d’Italia, all’Agenzia L’Orizzonte
S.a.s. di Aldeno.
Del. n. 30 del 15.04.2002
Parere in ordine all’incarico
proposto dal Sindaco per l’esercizio temporaneo di funzioni di
istruttoria e di rappresentanza
riguardanti la tematica dei rifiuti
solidi urbani (r.s.u.) a favore del
consigliere Danilo Micheletti.
Del. n. 31 del 22.04.2002
Incarico all’arch. Luca Beltrami di Trento per la direzione lavori ed altre prestazioni accessorie nell’ambito delle opere di
restauro della torre (campanile)
di San Zeno.
Del. n. 32 del 22.04.2002
Incarico all’ing. Renato Coser di Aldeno per la direzione
lavori ed altre prestazioni accessorie nell’ambito della realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica del centro storico di Aldeno.
Del. n. 33 del 22.04.2002
Incarico all’arch. Claudio Gardelli (Servizio Territorio e Lavori
Pubblici) della direzione lavori
nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria dei serramenti esterni della Scuola
Media di Aldeno.
Amministrazione e politica
Del. n. 11 del 19.02.2002
Convenzione con il Concessionario per la riscossione della T.A.R.S.U. – Rinnovo.
Del. n. 36 del 06.05.2002
Approvazione a tutti gli effetti della variante n. 2 al progetto coordinato ed esecutivo
delle opere di manutenzione
straordinaria e adeguamento
funzionale del teatro comunale.
Del. n. 37 del 06.05.2002
Affidamento al signor Sweizer Riccardo dell’incarico di
eseguire un’opera d’arte da destinare all’abbellimento di un
immobile di proprietà comunale.
Del. n. 38 del 06.05.2002
Concessione contributo
straordinario all’Associazione
Progetto Prijedor.
A RIONE 81
L’
Del. n. 39 del 06.05.2002
Concessione contributo
straordinario al Club degli Alcolisti in Trattamento “Altinum” di
Aldeno.
Del. n. 41 del 14.05.2002
Atto di indirizzo politico –
amministrativo per l’istituzione
delle posizioni di lavoro beneficiarie dell’indennità per area direttiva per gli anni 2001 – 2002.
Amministrazione e politica
Del. n. 42 del 14.05.2002
Selezione per l’assunzione
con contratto a tempo determinato di personale con mansioni
di assistente – animatore del
progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani ed agli
adolescenti Cat. C pos. retr. 9
– Approvazione Graduatoria finale e nomina vincitore.
Del. n. 43 del 14.05.2002
Asilo Nido – Chiusura per il
periodo estivo.
Del. n. 44 del 14.05.2002
Proroga della presentazione
delle domande per l’ammissione al Servizio di Asilo Nido “Primo Volo” di Aldeno e termine
82
A RIONE
L’
utile per la formazione delle graduatorie.
Del. n. 46 del 14.05.2002
Incarico all’ing. Pietro Castellan di Trento della progettazione esecutiva dei lavori di
prevenzione da crolli rocciosi
dalla parete rocciosa soprastante il cimitero di Aldeno, nonché della relativa direzione lavori ed altre prestazioni accessorie.
Del. n. 48 del 27.05.2002
Individuazione di n. 2 posti
part – time (uno tempo indeterminato, uno temporaneo): Ufficio segreteria (B6) e Ufficio anagrafe (C12).
Del. n. 49 del 27.05.2002
Atto di indirizzo politico amministrativo per l’istituzione
della posizione organizzativa
(P.O.) e per la determinazione
delle indennità connesse per gli
anni 2001 e 2002.
Del. n. 50 del 27.05.2002
Adesione al Coordinamento
Provinciale degli enti Locali per
la pace nel Trentino.
Del. n. 51 del 27.05.2002
Adesione all’Associazione di
Comuni, Province e Regioni per
il Tibet.
Del. n. 52 del 27.05.2002
Adesione all’iniziativa “Calici
di Stelle 10 agosto 2002”.
Del. n. 53 del 27.05.2002
Preadesione al progetto di
interscambio delle informazioni anagrafiche.
Del. n. 54 del 30.05.2002
Esame ed approvazione
schema di rendiconto 2001.
Del. n. 56 del 30.05.2002
Approvazione dell’ipotesi di
contratti decentrati relativo all’applicazione delle disposizioni in materia di primo inquadramento e sistemazione delle
code contrattuali, previste dall’art. 7 dell’accordo di settore
21.12.2001, e alla disposizione
transitoria dell’art. 8 dell’accordo di settore 21.12.2001.
Del. n. 57 del 30.05.2002
Convenzione impianti sportivi: Società Sportiva Aldeno.
D elibere del Consiglio
Del. n. 53 del 27.12.2001
Esame ed approvazione della mozione per la campagna di
solidarietà alle donne afgane.
Del. n. 54 del 27.12.2001
Esame ed approvazione della
mozione a sostegno del Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano (BIM) dell’Adige.
Del. n. 55 del 27.12.2001
Modifica del Regolamento di
polizia urbana.
l’applicazione della Tassa per lo
Smaltimento dei Rifiuti Solidi
Urbani.
Del. n. 06 del 18.02.2002
Modifica al Regolamento dei
Servizi di Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani.
materia di Imposta sulla Pubblicità per l’anno 2002.
Del. n. 13 del 18.02.2002
Determinazione delle tariffe
per i servizi di cremazione, di
inumazione ed esumazione ordinaria ai sensi della Legge
28.02.2001 n. 26.
Del. n. 07 del 18.02.2002
Modifica al Regolamento comunale in materia di Imposta
Comunale sugli Immobili
(I.C.I.).
Del. n. 14 del 18.02.2002
Determinazione tariffaria per
il servizio Acquedotto per l’anno 2002.
Del. n. 08 del 18.02.2002
Modifica al Regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta sulla pubblicità.
Del. n. 15 del 18.02.2002
Determinazione tariffaria per
il servizio di fognatura per l’anno 2002.
Del. n. 09 del 18.02.2002
Modifica al Regolamento per
l’applicazione del canone per
l’occupazione di spazi ed aree
pubbliche e determinazioni tariffarie in materia di COSAP per
l’anno 2002.
Del. n. 16 del 18.02.2002
Approvazione schema di
convenzione fra il Comune di
Aldeno ed il Comune di Cimone in merito alla gestione del
progetto 12/2002.
Amministrazione e politica
ANNO 2001
ANNO 2002
Del. n. 01 del 12.02.2002
Esame ed approvazione del
Regolamento per l’insediamento urbanistico e territoriale dei
nuovi impianti fissi per la telecomunicazione.
Del. n. 03 del 18.02.2002
Parere ai sensi dell’art. 27 u.c.
dello Statuto comunale in ordine
al progetto esecutivo dell’impianto di illuminazione pubblica del
centro storico di Aldeno.
Del. n. 10 del 18.02.2002
Determinazione tariffarie in
materia di Imposta Comunale
sugli Immobili (I.C.I.) per l’anno
2002.
Del. n. 19 del 26.02.2002
Approvazione del bilancio di
previsione per l’esercizio finanziario 2002 e pluriennale 2002
– 2004.
Del. n. 04 del 18.02.2002
Interrogazione sugli accertamenti I.C.I., presentata dal gruppo consigliare “Aldeno 2000”.
Del. n. 11 del 18.02.2002
Determinazioni tariffarie in
materia di T.A.R.S.U. (Tassa
asporto rifiuti solidi urbani) per
l’anno 2002.
Del. n. 20 del 26.02.2002
Approvazione del programma
generale delle opere pubbliche per
il periodo 2002 – 2004 (art. 13 lett.
b) della L.R. 04.01.1993 n. 1 e s.m.
e art. 69 dello Statuto).
Del. n. 05 del 18.02.2002
Modifica al Regolamento per
Del. n. 12 del 18.02.2002
Determinazione tariffaria in
Del. n. 21 del 26.02.2002
Esame ed approvazione
A RIONE 83
L’
dell’ordine del giorno inerente
il riconoscimento dello status
di piena autonomia per il Tibet.
Del. n. 24 del 27.05.2002
Approvazione del conto
consuntivo del Corpo dei Vigili
del Fuoco Volontari di Aldeno
per l’esercizio finanziario
2001.
Del. n. 25 del 27.05.2002
Approvazione del bilancio
preventivo del Corpo dei Vigili
del Fuoco Volontari di Aldeno
per l’esercizio finanziario 2002.
Del. n. 26 del 27.05.2002
Modifica del Regolamento
Edilizio Comunale.
Del. n. 27 del 27.05.2002
Adozione della seconda variante al Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) nel Comune di Aldeno.
Del. n. 31 del 27.05.2002
Ordine del giorno in merito all’adesione al coordinamento provinciale degli Enti
Locali per la pace del Trentino.
D eterminazioni segretario comunale
ANNO 2001
Amministrazione e politica
Det. n. 217 del 14.11.2001
Incarico alla Ditta GAMMA
SPORT s.a.s. di Santa Lucia di
Piave (TV) dell’appalto per la fornitura di n.2 panchine allenatori
– giocatori per il campo da tamburello presso il Centro Sportivo Albere.
mazione per genitori nell’ambito del progetto giovani.
di burattini per Scuola Elementare.
Det. n. 223 del 20.11.2001
Servizio pronta reperibilità
per sgombero neve stagione
2001/2002.
Det. n. 229 del 06.12.2001
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di pulizia
delle strade comunali dell’abitato di Aldeno.
Det. n. 218 del 16.11.2001
Svincolo della cauzione prestata tramite polizza fideiussoria resa da ITAS Mutua per l’Impresa Rosi di Aldeno.
Det. n. 226 del 29.11.2001
Affidamento dell’incarico di
collaborazione per operazioni
conseguenti al 14° Censimento generale della popolazione, al
Censimento generale delle abitazioni, all’8° Censimento generale dell’industria e dei servizi.
Det. n. 221 del 16.11.2001
Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei
lavori riguardanti i lavori da serramentista e relativi al portone
del deposito della cucina nell’ambito dei lavori di costruzione della Nuova Scuola Elementare di Aldeno.
Det. n. 227 del 04.12.2001
Servizio sgombero neve: approvazione schema di contratto per noleggio mezzi con conducente e affidamento del servizio per la stagione 2001 – 2002
alla Ditta Enderle Mario di Aldeno.
Det. n. 222 del 19.11.2001
Organizzazione attività di for-
Det. n. 228 del 04.12.2001
Organizzazione spettacolo
84
A RIONE
L’
Det. n. 230 del 06.12.2001
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di sistemazione chiusino e posa in opera dossi rallentatori.
Det. n. 231 del 06.12.2001
Organizzazione della mostra
antologica di pittura dell’artista
Giuseppe Comper.
Det. n. 232 del 07.12.2001
Affidamento incarico per la
progettazione e verifiche impianto elettrico dell’aula informatica della Scuola Media di Aldeno.
Det. n. 233 del 10.12.2001
Accesso ai dati disponibili
Det. n. 237 del 11.12.2001
Lavori di costruzione di
un’autorimessa interrata in Via
Dante e di parte dei lavori del I e
II lotto di riqualificazione del nucleo centrale dell’abitato di Aldeno -. Autorizzazione al subappalto ai sensi dell’art. 18 della
legge 19.03.1990 n. 55 e s.m.
di opere varie.
Det. n. 239 del 13.12.2001
Revoca Determinazione n.
212/2001 di data 09.11.2001.
Det. n. 240 del 13.12.2001
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di installazione luminarie natalizie.
Det. n. 243 del 17.12.2001
Approvazione della perizia di
spesa relativa alle opere da falegname e finiture nell’ambito
della variante n. 1 al progetto
coordinato ed esecutivo delle
opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale.
Det. n. 250 del 20.12.2001
Fornitura libri per Biblioteca
comunale – Integrazione impegno di spesa.
Det. n. 252 del 27.12.2001
Acquisto giochi didattici per
Biblioteca comunale.
Det. n. 253 del 28.12.2001
Determinazione del fondo
per la produttività e per il miglio-
ramento dei servizi al personale dipendente. Anno 2001.
Det. n. 254 del 28.12.2001
Approvazione a tutti gli effetti
del progetto esecutivo dei lavori
di adeguamento dei quadri elettrici dell’impianto di illuminazione pubblica di Aldeno.
Det. n. 255 del 28.12.2001
Approvazione a tutti gli effetti
del progetto esecutivo relativo
alle opere di restauro della torre
(campanile) di San Zeno.
Det. n. 256 del 28.12.2001
Approvazione a tutti gli effetti
della perizia di spesa per la manutenzione straordinaria dei serramenti esterni presso l’edificio della
Scuola Media Statale di Aldeno.
Det. n. 258 del 31.12.2001
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di manutenzione straordinaria presso la
struttura servizi del Centro
Sportivo Albere.
Det. n. 260 del 31.12.2001
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di manutenzione e adeguamento dell’impianto elettrico del Parco Albere di Aldeno.
Det. n. 261 del 31.12.2001
Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di sistemazione
della tubazione di scarico del depuratore comunale di Aldeno.
Det. n. 262 del 31.12.2001
Incarico alla Ditta Pulistar
S.n.c. di Trento dell’appalto per
l’esecuzione dei lavori di pulizia
ordinaria dei locali adibiti a sede
Municipale per il periodo
01.01.2002 – 30.04.2002.
ANNO 2002
Det. n. 08 del 18.01.2002
Abbonamento a riviste e pubblicazioni diverse per gli uffici
comunali. Anno 2002.
Det. n. 10 del 22.01.2002
Incarico Ditta Euro Brico di
Borgo Valsugana dell’appalto
per la fornitura dei prodotti per il
piano di concimazione annuale
del campo da calcio in località
Albere.
Det. n. 11 del 23.01.2002
Individuazione dei locali comunali esclusi dalla disciplina
sul divieto di fumo.
Amministrazione e politica
negli archivi informatici del Catasto e del Libro Fondiario. Presa d’atto del servizio
“OPENKat”.
Det. n. 15 del 28.01.2002
Abbonamento a riviste, quotidiani e pubblicazioni diverse
per Biblioteca comunale anno
2002.
Det. n. 16 del 29.01.2002
Fornitura materiale documentario per Biblioteca comunale. – Impegno di spesa fino al
31.12.2002.
Det. n. 21 del 31.01.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di sistemazione pavimentazione
stradale in Piazza Cesare
Battisti.
Det. n. 26 del 07.02.2002
Acquisto corpi illuminanti per
A RIONE 85
L’
teatro comunale dalla Ditta Lagarina Impianti di Villa Lagarina
(TN).
Det. n. 27 del 07.02.2002
Acquisto bancone biglietteria
per teatro comunale della Ditta
Habitat Ufficio S.r.l. di Trento.
Det. n. 31 del 13.02.2002
Affidamento diretto dei lavori
inerenti le opere edili di completamento nell’ambito della variante n. 1 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere di
manutenzione straordinaria e
adeguamento funzionale del teatro comunale.
Amministrazione e politica
Det. n. 32 del 13.02.2002
Affidamento diretto dei lavori
delle opere edili nell’ambito della variante n. 1 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere
di manutenzione straordinaria e
adeguamento funzionale del teatro comunale.
Det. n. 33 del 19.02.2002
Organizzazione ciclo di serate denominate “Opera: conoscerla per apprezzarla”.
Det. n. 34 del 20.02.2002
Affidamento diretto dei lavori
aggiuntivi delle opere inerenti
pavimenti e rivestimenti nell’ambito della variante n. 1 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale: Ditta
Zambiasi S.a.s. di Trento.
Det. n. 37 del 21.02.2002
Incarico alla Ditta Pulistar
S.n.c. di Trento dell’appalto per
86
A RIONE
L’
l’esecuzione dei lavori di pulizia
straordinaria e ceratura dei pavimenti del teatro comunale di
Aldeno.
Det. n. 39 del 25.02.2002
Approvazione del collaudo
tecnico – amministrativo dei lavori di riqualificazione ed ampliamento degli impianti sportivi
I° lotto.
Det. n. 41 del 26.02.2002
Accettazione in comodato
dal Comprensorio C5 Valle dell’Adige di Trento di un palco per
manifestazioni culturali.
Det. n. 42 del 27.02.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di pulizia
delle strade comunali dell’abitato di Aldeno.
Det. n. 47 del 28.02.2002
Affido incarico di consulenza
per adempimenti ex L.P. 8 maggio 2000 n. 4 “Disciplina dell’attività commerciale in Provincia
di Trento – Art. 16 criteri, limiti e
modalità per l’esercizio del commercio su aree pubbliche”. Studio Associato Giovanelli Marcello
& C. di Trento.
Det. n. 48 del 01.03.2002
Incarico alla Ditta Impresa di
Pulizie Rosi Fernanda & C. di
Aldeno dell’appalto per l’esecuzione del servizio di sorveglianza e pulizia ordinaria del teatro
comunale di Aldeno per la stagione teatrale 2002.
Det. n. 50 del 05.03.2002
Incarico ditta Sidera BZ S.r.l.
filiale di Trento dell’appalto per
la fornitura di un personal computer portatile ad uso degli uffici
comunali.
Det. n. 52 del 05.03.2002
Progetto Azione 12 – Anno
2001 – Interventi di sostegno
agli enti locali per l’occupazione temporanea di soggetti deboli in iniziative di utilità collettiva. Prospetto riepilogativo.
Det. n. 55 del 07.03.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di realizzazione aiuola spartitraffico in
Via dei Vegri e sistemazione di
parte della pavimentazione in
mattonelle in cls del marciapiede di Via del Porto e di Via del
Perer.
Det. n. 56 del 08.03.2002
Acquisto mobili per Biblioteca comunale dalla Ditta Habitat
Ufficio S.r.l. di Trento.
Det. n. 58 del 13.03.2002
Approvazione della lettera invito e dell’elenco delle ditte da
invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di adeguamento dei quadri elettrici dell’impianto di illuminazione pubblica di Aldeno. Atto riservato
sino ad esaurimento procedure, ai sensi art. 7 bis della L.P.
10.09.1993 n. 26
Det. n. 59 del 14.03.2002
Approvazione della lettera invito e dell’elenco delle ditte da
invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di restauro conservativo della Torre
(campanile) di San Zeno in Aldeno.
Det. n. 62 del 20.03.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di ripristino banchina stradale in località San Zeno – versante est Via
3 Novembre – tratto extra urbano ex S.P. 90 Destra Adige.
Det. n. 64 del 21.03.2002
Approvazione della lettera invito e dell’elenco delle ditte da
invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria dei serramenti esterni presso l’edificio
della Scuola Media Statale di Aldeno. Atto riservato sino ad
esaurimento procedure, ai sensi art. 7 bis della L.P. 10.09.1993
n. 26
Det. n. 65 del 22.03.2002
Alienazione piastre in cemento-graniglia dell’ex campo
sportivo polivalente.
Det. n. 66 del 25.03.2002
Organizzazione spettacolo
teatrale.
Det. n. 67 del 25.03.2002
Affidamento dell’incarico
per l’attivazione di una “bacheca comunale” sul canale Internet alla ditta “Trentino Shop” di
Marco di Rovereto (TN).
Det. n. 68 del 25.03.2002
Aggiornamento
sito
www.comunedialdeno.it alla ditta L’Orizzonte – Agenzia di Pubblicità – ad Aldeno (TN).
Det. n. 69 del 25.03.2002
Approvazione a tutti gli effetti
del progetto esecutivo dell’impianto di illuminazione pubblica
nel centro storico di Aldeno.
Det. n. 70 del 27.03.2002
Incarico alla Ditta SPORT
TEAM S.n.c. con sede a Dro per
la fornitura di una coppia di porte da calcio per il Centro Sportivo Albere.
Det. n. 71 del 27.03.2002
Approvazione della lettera
invito e dell’elenco delle ditte da
invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di realizzazione dell’impianto illuminazione pubblica nel Centro Storico.
Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi art.
7 bis della L.P. 10.09.1993 n. 26
Det. n. 76 del 29.03.2002
Approvazione capitolato speciale d’appalto per il servizio di
pulizia e manutenzione parchi,
aree verdi, fiori, piante per il periodo dal 15.04.2002 al
31.10.2002. Determinazione
modalità di appalto.
Det. n. 77 del 29.03.2002
Approvazione della lettera
invito e dell’elenco delle ditte da
invitare per l’affidamento del
servizio di pulizia e manutenzione parchi, aree verdi, fiori e piante (15.04.2002 – 31.10.2002).
Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi art.
7 bis della L.P. 10.09.1993 n. 26
Det. n. 78 del 03.04.2002
Approvazione della lettera
invito e dell’elenco delle ditte da
invitare per la gara relativa alla
fornitura degli apparecchi di illuminazione da destinare all’illuminazione pubblica del Centro Storico di Aldeno. Atto riservato sino ad esaurimento
procedure, ai sensi art. 7 bis
della L.P. 10.09.1993 n. 26
Det. n. 79 del 04.04.2002
Alienazione piastre in cemento – graniglia dell’ex campo sportivo polivalente.
Det. n. 80 del 04.04.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di sistemazione e livellamento della
pavimentazione stradale antistante la fermata autobus in Via
Filzi.
Amministrazione e politica
Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi art.
7 bis della L.P. 10.09.1993 n. 26
Det. n. 84 del 08.04.2002
Approvazione a tutti gli effetti
del progetto esecutivo di ristrutturazione della Caserma dei
Carabinieri di Aldeno (aggiornamento prezzi).
Det. n. 88 del 14.04.2002
Approvazione dell’avviso di
selezione per formazione di una
graduatoria da utilizzare per
l’assunzione di personale temporaneo contrattuale con mansioni di assistente animatore del
progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani e agli
adolescenti – cat. C base posizione retributiva 9 (ex 6° q.f.).
Det. n. 90 del 19.04.2002
Approvazione a tutti gli effetti
del progetto AZIONE 12 – Anno
2002. Interventi di sostegno agli
Enti Locali per occupazione
A RIONE 87
L’
temporanea in lavori socialmente utili. Affidamento del servizio
di gestione alla Cooperativa
POVO COOP 81 S.c.a.r.l. di
Povo (TN).
Det. n. 95 del 23.04.2002
Affidamento incarico per
l’esecuzione delle verifiche e la
redazione dei relativi elaborati
per i lavori di modifica dell’impianto elettrico della nuova
Scuola Elementare di Aldeno.
Amministrazione e politica
Det. n. 96 del 24.04.2002
Nomina della commissione
tecnica per la valutazione delle
offerte tecniche pervenute nell’ambito della gara relativa alla
fornitura dei corpi illuminanti
nell’ambito dei lavori di realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica del Centro Storico di Aldeno.
Det. n. 97 del 24.04.2002
Selezione per l’assunzione
con contratto a tempo determinato di personale con mansioni
di assistente – animatore del progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani ed agli adolescenti Cat. C pos. retr. 9 – Nomina Commissione Giudicatrice.
Det. n. 102 del 29.04.2002
Selezione per l’assunzione
con contratto a tempo determinato di personale con mansioni
di assistente – animatore del
progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani ed agli
adolescenti Cat. C pos. retr. 9 –
Aspiranti ammessi.
Det. n. 106 del 07.05.2002
Nomina della Commissione
88
A RIONE
L’
per la scelta relativa alla realizzazione o all’acquisto dell’opera d’arte da destinare all’abbellimento della nuova Scuola Elementare di Aldeno (art. 20 della
L.P. 03.01.1983 n. 2).
nato di personale con mansioni
di Assistente – Animatore del
progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani ed agli
adolescenti Cat. C pos. retr. 9 –
Approvazione Verbali.
Det. n. 108 del 08.05.2002
Incarico alla Ditta Giardino
Verde S.S. di Cavalieri M. & C.
con sede a Isera per la fornitura
delle piante ornamentali per il
nucleo centrale di Aldeno.
Det. n. 114 del 10.05.2002
Progettazione grafica e pubblicazione del notiziario comunale. Impegno di spesa per il
corrente anno.
Det. n. 109 del 09.05.2002
Affidamento dell’incarico per
l’elaborazione del tipo di frazionamento atto a definire le aree
residue esterne alla strada di
circonvallazione in località “Croce” e le aree esterne ai lotti della lottizzazione Era lungo Via M.
Ottolini.
Det. n. 110 del 09.05.2002
Affidamento diretto dei lavori
aggiuntivi delle opere inerenti
pavimenti e rivestimenti nell’ambito della variante n. 2 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale.
Det. n. 111 del 09.05.2002
Approvazione della perizia di
spesa relativa alle opere di falegname e finiture nell’ambito della variante n. 2 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere
di manutenzione straordinaria e
adeguamento funzionale del teatro comunale.
Det. n. 112 del 09.05.2002
Selezione per l’assunzione
con contratto a tempo determi-
Det. n. 119 del 16.05.2002
Assunzione con contratto a
tempo determinato del signor
SCHIR ANDREA nel posto di
“Assistente – animatore” del progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani ed agli
adolescenti, Cat. C, livello base,
posizione retributiva C.9 (ex VI°
qualifica funzionale).
Det. n. 120 del 17.05.2002
Incarico alla ditta AGRISERVICE TRENTO S.r.l. di Mattarello (TN) per la riparazione del
trattore, marca FIAT, in dotazione al Cantiere comunale. Esecuzione lavori aggiuntivi.
Det. n. 129 del 29.05.2002
Determinazione contributi
comunali 2002 nei settori delle
attività culturali, dell’assistenza
e sicurezza sociale e delle attività sportive.
Det. n. 130 del 31.05.2002
Trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in
rapporto di lavoro a tempo parziale a tempo indeterminato ai
sensi dell’art. 27 del Contratto
Collettivo Provinciale di Lavoro
08.03.2000 a favore della di-
Det. n. 131 del 31.05.2002
Trasformazione del rapporto
di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale
temporaneo ai sensi dell’art. 27
del Contratto Collettivo Provinciale di Lavoro 08.03.2000 a favore della dipendente sig.ra Endrighi Emanuela.
Det. n. 134 del 31.05.2002
Approvazione dell’avviso di
selezione per formazione di una
graduatoria da utilizzare per
l’assunzione di personale temporaneo contrattuale con mansioni di assistente bibliotecario
– cat. C livello base posizione
retributiva 9 (ex VI° qualifica funzionale).
Det. n. 135 del 31.05.2002
Approvazione dell’avviso di
selezione per formazione di una
graduatoria da utilizzare per
l’assunzione di personale temporaneo contrattuale con mansioni di operaio generico – cat.
A livello base posizione retributi-
va 1 (ex III° qualifica funzionale).
Det. n. 136 del 31.05.2002
Incarico alla Ditta Pulistar
S.n.c. di Trento dell’appalto per
l’esecuzione dei lavori di pulizia
ordinaria dei locali adibiti a sede
Municipale per il periodo
01.06.2002 – 31.07.2002.
Det. n. 137 del 31.05.2002
-Incarico alla Ditta Azienda
Agricola Cont Giuliano di Aldeno dell’appalto relativo alla fornitura e posa in opera di piante
ornamentali.
Amministrazione e politica
pendente sig.ra Laura Beatrici.
A RIONE 89
L’
Notizie utili
PROMEMORIA
90
A RIONE
L’
Notizie utili
PROMEMORIA
90
A RIONE
L’
Notizie utili
PROMEMORIA
90
A RIONE
L’
PROMEMORIA
Informazioni utili, di pronto impiego, per accedere ai servizi del Comune di Aldeno
COMUNE DI ALDENO tel. 842523 - 842711
Orario di apertura al pubblico: Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.30
Orario ricevimento Sindaco
Lunedì
dalle 8.00 alle 10.00
Venerdì
dalle 10.00 alle 12.00
Orario ricevimento Assessori
previo appuntamento
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BIBLIOTECA COMUNALE DI ALDENO tel. 0461.842816 Orario di apertura al pubblico:
Lunedì
14.00 - 18.00
20.00 - 22.00
Martedì
8.30 - 11.30
14.00 - 18.00
Mercoledì
8.30 - 11.30
14.00 - 18.00
Giovedì
14.00 - 18.00
14.00 - 18.00
Venerdì
FARMACIA DOTT. G. BARBACOVI
Orario di apertura : 8.30 - 12.00 15.30 - 19.00 Chiusura: mercoledì e sabato pomeriggio
DOTT. M. GIOVANNINI tel. 0461.843221 - cell. 335.364950 Orario di ricevimento:
Aldeno
Lunedì
8.30 - 10.00
Martedì
17.00 - 18.00
Giovedì
8.30 - 10.00
Venerdì
8.30 - 10.00
Sabato
su appuntamento
Cimone
Mercoledì
11.00 - 12.00
Garniga
Mercoledì
9.30 - 10.30
DOTT. LUNELLI tel. 0461.230976 Orario di ricevimento:
Aldeno
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Venerdì
Sabato
Cimone
Mercoledì
Garniga
Martedì
9.00 - 12.30
9.00 - 12.30
9.00 - 12.30
15.00 - 18.00
9.00 - 12.30
15.00 - 16.30
15.00 - 16.00
DOTT. PIFFER tel. 0461.842865 Orario di ricevimento:
Aldeno
Lunedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Cimone
Martedì
Garniga
Martedì
9.00 - 12.00
9.00 - 12.00
16.00 - 19.00
9.00 - 12.00
9.00 - 11.00
11.00 - 12.00
Notizie utili
AMBULATORIO IGIENE SANITÀ PUBBLICA (Ufficiale Sanitario) tel. 0461.843221
Orario di apertura: Lunedì 14.30 alle ore 16.00 - previo appuntamento al CUP tel. 848816816
CONSULTORIO GINECOLOGICO tel. 0461.843221
Orario di ricevimento: I°, III° e V° lunedì del mese dalle ore 10.00 alle ore 12.00 - previo appuntamento al
CUP tel. 848816816
DOTT. LANFRANCO LORETANO - Pediatra. Aldeno: via Florida, 2 Tel. 0461.842997 - Trento: Via
Menguzzato, 85 Tel cell. 338.3944169
Orario: Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì: Trento 9.30-10.30
Lunedì, Mercoledì, Giovedì: Aldeno 15.00-16.00
DOTT. DE IORIO tel. 0461.238232 - cell. 338.1580420
Mercoledì
8.00 - 9.00
Cimone
CONSULTORIO INFERMIERISTICO tel. 0461.843221
Lunedì
9.00 - 10.00
Martedì
9.00 - 10.00
Mercoledì
9.00 - 10.00
Giovedì
9.00 - 10.00
9.00 - 10.00
Venerdì
ASSISTENZA SOCIALE tel.0461.843313
Assistente Sociale MARCO DEGASPERI - area minori - Lunedì 09.00 - 11.00
Assistente Sociale SARTORI MONICA - area adulti ed anziani - Mercoledì 09.00 - 11.00.
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A RIONE
L’
L’
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Editoriale di Lorenzo Lucianer
Economia
RIONE
NOTIZIARIO DEL COMUNE
DI ALDENO
Anno 6 - N. 10 - Giugno 2002
Autorizzazione n. 959 del 21/05/ 1997
del Tribunale di Trento
Direttore responsabile:
Lorenzo Lucianer
Comitato di Redazione:
Daniele Baldo
Renato Bisesti
Cristina Cont
Katia Cont
Ancilla Dominici
Maria Chiara Giovannini
Italo Pancheri
Stefano Piffer
Dario Scarpa
Andrea Schir
Direzione - Redazione Amministrazione:
presso Comune di Aldeno
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Lettere e comunicazioni a:
L’ARIONE
presso Biblioteca comunale
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38060 Aldeno
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Grafica e impaginazione:
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Stampa:
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Foto:
Remo Mosna
Immagine di copertina:
“Casetta di Valstornada di sopra”
Olio di Giuseppe Comper
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Euro da neuro di Cristina Cont
Merlot d’Italia di Mario Mosna
Tra euforia e stanca di Nerio Zambotti
Verso il traguardo della qualità di Diego Beozzo
Maestri d’arte di Renato Bisesti e Stefano Piffer
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10
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Osare il futuro di Andrea Schir
Tre giorni a Prijedor di Mattia Maistri
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18
Agricoltura a Prijedor di Oscar Beozzo e Roberto Ruzz
In festa col Vescovo di Marco Schir
Educare nell’Est di Vasilij Stepanovic Los’
Studi premiati di Luigi Baldo
Erasmus, scuola di vita di Katia Cont
Capolavori di manualità di Cristina Cont
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Scarpe su misura di Lorenzo Lucianer
Maestra e italiana di Lorenzo Lucianer
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Furesta e fascista di Oscar Mazzurana
Lontananza e ricordo di Piergiorgio Tonolli
Tragedia alla Sociale di Camillo Stedile
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44
Quanto costa la guerra? di Stefano Piffer
46
Il pittore di Aldeno di Ancilla Dominici
Alberto Alberti
Alla IGF nuovo “Spazio Eventi”
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51
O’ snizà sta vita di Don Valerio Bottura
Naldem, el me paes di Rina Cont
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53
Un sentiero per Michele di Mauro Cont
La grotta di Lourdes di Cornelio Muraglia
La fine del circolo scacchi? di Enzo Maistri
Banda Sociale Aldeno di Ivan Larcher
Associazione Mandale di Marilena Dallago
Rispettare la dignità di Alma Osler
Censimento e manutenzione di Marco Moratelli
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Chi scende e chi sale di Giorgio Barbacovi
La nascita dell’Universo di Sheila Mosna
Batti e vai! di Gino Micheli
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Garniga Terme di Italo Dallago
Orsi e strade di Gino Lorandi
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68
Aldeno Insieme di Alida Cramerotti
Aldeno 2000
Un teatro più bello di Claudio Gardelli
Benessere e rifiuti di Danilo Micheletti
Com’era la Rosa dei venti?
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Società
Attualità
Protagonisti
Le memorie
La storia
Cultura
Lo spazio della poesia
Associazioni
Lo sport
Cimone e Garniga Terme
Indice
A
Il Saluto del sindaco di Daniele Baldo
Amministrazione e politica
Aldeno da non scordare
A RIONE 91
L’