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PONTE AL FUTURO
LISTA CIVICA
Programma Amministrativo 2016 - 2021
PONTE SAN PIETRO
Aprile 2016
PONTE AL FUTURO
LISTA CIVICA
Programma Amministrativo 2016 - 2021
Ponte al Futuro è un progetto complessivo di Cambiamento per Ponte San Pietro.
La nostra Idea – progetto è il Ponte, che si basa saldamente sulle tradizioni del nostro
Comune, attraversa la crisi e la trasformazione attuali e approda a nuove soluzioni per le
persone, le famiglie, le attività e i soggetti sociali.
Ponte San Pietro è disgregato, smarrito, isolato perché ha perso la propria connotazione,
l’identità, il ruolo sul Territorio e la capacità di coesione.
Dobbiamo riattivare il Ponte tra Bergamo, Città Metropolitana, che si rinnova a fondo e
l’Isola bergamasca, una realtà sempre più urbanizzata, che non riesce a darsi forma.
Dobbiamo ricostruire il Ponte tra il prezioso centro cittadino che si svuota e svaluta e i
quartieri e le frazioni, il cui sviluppo è da valorizzare con l’integrazione comunale.
Dobbiamo reinventare il Ponte tra le prioritarie esigenze di tutela ambientale e il
mantenimento di attività produttive, attraendo imprese socialmente responsabili e con
opportunità di lavoro innovativo e qualificato.
Dobbiamo riprogettare e probabilmente costruire, tra molte difficoltà, il Ponte tra vecchi e
nuovi cittadini, tra popolazione adulta e in fase di crescita, tra culture lontane, ma a volte
anche vicine, che non sanno dialogare.
Quattro azioni di cambiamento radicale, che esigono il metodo partecipativo e la presenza di
tutti, e impongono all’Amministrazione di impegnarsi a fondo e rappresentare un solo
interesse, quello Comune.
QUATTRO
AL FUTURO
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PONTI DA PROIETTARE
PROGETTIAMO IL PRIMO PONTE: SCEGLIERE
L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA
L’innovazione amministrativa richiede di avere un’idea chiara di come si
vuole che sia il futuro della nostra Comunità, per proporla a tutti i
cittadini e chiedere loro di condividere questa idea-progetto e partecipare a realizzarla.
L’Idea - progetto partecipa a trasformare l’Isola Bergamasca in una “Città in rete” e si realizza
in coerenza con principi e modalità di Riforma della Pubblica Amministrazione.
PROPONIAMO UNA DIVERSA CAPACITÀ AMMINISTRATIVA: GOVERNARE
Il primo principio base è lo sviluppo della Cittadinanza, da parte di una Amministrazione che
sa coinvolgere e promuovere cittadinanza attiva e la presenza partecipe degli abitanti.
Il secondo principio base è che la gestione della cosa pubblica deve essere intervento
propositivo e propulsivo.
Il terzo principio è che l’unica sicurezza possibile è civile, culturale e sociale e si realizza con
un insieme di azioni che comprendono la presenza costante dell'Istituzione, l’affermazione
dei principi di convivenza, il recupero di senso del decoro e spazi comuni da condividere.
Il quarto principio è che Amministrare è sviluppo di relazioni e saperi senza “chiusure”, con il
coinvolgimento di differenze e interessi diversi, la considerazione delle diverse origini e
culture e da un fecondo rapporto con le rappresentanze di comunità più estese.
Il quinto principio è che il Cambiamento richiede di mettere mano all’organizzazione del
Comune, orientandola alla soluzione dei problemi, responsabilizzati dirigenti e dipendenti,
rendendo più espliciti gli obiettivi attesi, e motivando il loro migliore impiego. Sono utilizzate
come forme gestionali del Comune la trasparenza, la sussidiarietà, l’approccio partecipativo
il risparmio e l'uso efficiente delle risorse, e il baratto amministrativo.
Il sesto principio è che gli strumenti comunali vanno adeguati al Cambiamento: lo Statuto
dell’Ente, appena ritoccato ma già vecchio e ancorato al “Passato”; il Piano di Governo del
Territorio; Impresa, lavoro e formazione; Diritto allo Studio e Regolamenti vari.
CAMBIARE GLI STRUMENTI, RISOLVERE I PROBLEMI, VALORIZZARE LA
MULTIDISCIPLINARIETÀ, FAVORIRE LA VALUTAZIONI E PREMIARE I MERITI
IL RUOLO DEL SINDACO
La nostra idea - Sindaco è quella di figura istituzionale della Comunità, è il coach/allenatore
della squadra che amministra ma anche il capitano - guida. L’attività di coaching ha come
finalità il raggiungimento degli obiettivi del programma, in armonia con il mandato
istituzionale, mentre il ruolo di leader motiva la squadra, tenendo sempre la barra puntata
agli obiettivi alti (il futuro), fa coesione, ma anche sintesi quando è il momento delle decisioni
e tiene la strategia. Gestisce un processo relazionale con l'obiettivo di aiutare il gruppo di
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persone che amministra ad acquisire maggiore competenza e a
superare le barriere che ostacolano il raggiungimento dei risultati.
GETTIAMO IL SECONDO PONTE: VALORIZZARE LE
DIFFERENZE IN UNA COMUNITA’ COESA
La nostra idea di cittadinanza comporta senso di appartenenza,
condivisione di regole e capacità di convivenza.
Le strategie amministrative adottate finora si sono mostrate inefficaci, perché hanno
invertito le cause: serve cr eare una socialità più ricca per dare sicurezza ai cittadini.
LA NOSTRA REALTA’ E’ CAMBIATA E VA RITROVATA LA COESIONE SOCIALE
La composizione della popolazione di Ponte San Pietro è molto cambiata. Ed è più instabile.
Dal 2001 al 2011 più di metà dei residenti è stata cambiata dai flussi migratori italiani.
Chi è nato/a qui o vive qui da più trent’anni oggi è minoranza, ha un’età elevata, i giovani
che hanno opportunità e le giovani coppie vanno via.
Si sono differenziati condizioni, preferenze e stili di vita e sono cambiati i lavori che si fanno.
In questa realtà plurale sono inserite oltre 2.000 persone come “straniere”: quasi il 18% degli
11.500 abitanti è di 60 nazionalità differenti. Il 30% di loro ha meno di 18 anni, molti sono
nati e andati a scuola qui e sono il 30% dei minori del Comune.
Nel contempo, è diminuita la ricchezza degli abitanti del paese: il reddito medio 2014
(20.490 €/anno) è al livello del 2005, e passa dal 18° al 56° posto in provincia.
La preparazione della nostra strategia amministrativa ha considerato e studiato questa
realtà, ed è consapevole delle difficoltà.
Come affrontarle?
COORDINIAMO L’AZIONE DEI SOGGETTI SOCIALI
Enti religiosi, sociali e sportivi, nonché associazioni, comitati e gruppi rappresentano una
delle principali ricchezze della comunità pontesanpietrina. Organizzano la partecipazione e
offrono sostegno e tutela, e con lavoro volontario aiutano e affiancano il Comune
nell’erogazione di servizi.
E’ evidente a tutti però, che l’effetto d’insieme sulla vivibilità del paese è molto inferiore alla
somma di tutti gli sforzi messi in atto. Non se ne può misurare l’efficacia, non si sa dire a
ragion veduta quali siano gli interventi più corretti e dove sia più opportuno concentrarsi.
Il ruolo di coordinamento del contributo dei soggetti sociali deve essere svolto
dall’Amministrazione, assumendo la regia delle attività o attuando le commesse –
convenzioni, verificando le competenze e controllando e valutando i risultati raggiunti.
Lo strumento pratico che utilizzeremo è il “Patto di condivisione” tra i diversi partecipanti:
portatori di problemi, portatori di competenze e istituzioni, anche esterne.
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Il Patto stabilisce la qualità del rapporto del Comune con i vari attori e, di volta in volta, le
loro modalità di partecipazione ai progetti. La scelta partecipata delle modalità attuative dei
singoli progetti consentirà di individuare quelli migliori.
Al Comune spetta rendere fruttuose le sue risorse, utilizzandole per più progetti, per
risparmiare, razionalizzare e migliorare i risultati, aumentando i beneficiati o le cose da fare.
DIAMO CONTINUITA’ AL COINVOLGIMENTO DELLA GENTE
Alcune iniziative che sembrano provvisoriamente rianimare il paese, in realtà non riescono a
incidere veramente sulla sua fisionomia e sulla sua identità. Bastano alcuni esempi: la festa
patronale ha perso attrattiva, le sagre – a dire il vero in drastica diminuzione – le
celebrazioni e gli allestimenti natalizi, i mercatini e il mercato del venerdì, non innescano la
ripresa commerciale e abitativa del centro del paese.
Le modalità per un effettivo e duraturo rilancio comprendono integrazione e
programmazione, e la capacità di dare continuità a tutte le iniziative, coordinandole tra loro
e finalizzandole in progetti di ampio respiro mirati a obiettivi definiti.
La cooperazione tra pubblico, privato e privato – sociale può offrire contestualmente servizi
pubblici, iniziative sociali e attività commerciali. Le feste, in particolare, devono avere anima e
obiettivi e arricchirsi di idee e contenuti, evitando d’essere copie indistinte di cose già viste.
La Biblioteca è già un modello in tal senso, cui si richiede di perseverare e svilupparsi, sia
potenziando le attività tradizionali che estendendone le competenze e gli spazi di fruizione;
la positiva apertura serale merita di essere consolidata, diversificata e proiettata all’esterno.
Abbiamo necessità di un “polo della cultura”, in grado di riattivare significative iniziative
culturali (ricordate la galleria d’arte? Le prove della stabile di Bergamo? La stagione lirica?).
In questo ambito opereranno la “Casa delle Associazioni e della Partecipazione” e gli
“Sportelli di Ascolto e Sicurezza di località”: strumenti nuovi, ben definiti e riconoscibili, per il
loro forte significato culturale e per le funzioni sociali che dovranno svolgere.
AFFRONTIAMO CONSAPEVOLMENTE IL TEMA DELLA SICUREZZA
Ci sono due modi di affrontare il tema della sicurezza: agitandola ideologicamente e
inventando di volta in volta qualche capro espiatorio, oppure seriamente.
Abbiamo scelto di studiare a fondo i fenomeni criminali e di illegalità che ci circondano e
sono ben più seri di quanto si creda. Pensiamo a interventi più profondi, duraturi e efficaci.
Abbiamo individuato tre problemi:
• il diffondersi del radicamento criminale nell’economia e nella società anche dei nostri
centri;
• le condizioni attuali di difficoltà economica e rilassamento socio - culturale che ne
favoriscono la coltura;
• la percezione d’insicurezza che aggredisce la capacità delle persone di relazionare e
confrontarsi razionalmente con i problemi.
Come affrontarli?
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Collabori amo con la magistratur a e l e forze di polizia coordinate per
sconfiggere il crimine
Serve lavoro investigativo e d’indagine, per colpire - soprattutto - chi trae i veri vantaggi
dall’organizzazione dell’illegalità. È fondamentale raccogliere e scambiare informazioni con
le forze dell’ordine, per aiutarle a interpretare i fenomeni criminali.
Cerchiamo di informarle esattamente su quanto incidono realmente e se convivono tra loro
fenomeni diversi: eventi di micro criminalità, come vandalismi, risse, furti, borseggi e rapine,
socialmente più incisivi; le azioni, meno visibili e rilevate, ma molto più inquinanti, di
criminalità organizzata, come controllo del territorio, intimidazioni, gioco illegale,
prostituzioni, spacci, rapine, usura, riciclaggio e acquisizione di attività commerciali.
Il Sindaco inoltre chiederà alla Polizia locale di coordinarsi con le altre forze di Polizia per
contribuire al controllo legale del territorio e delle attività, con la raccolta e l’interpretazione
di informazioni e l’intervento – se necessario - a supporto delle operazioni. Tuttavia
sappiamo bene che il suo compito principale è ottenere da tutti comportamenti rispettosi
delle leggi esistenti a favore del decoro cittadino, riguardo a comportamenti tra le persone,
viabilità e traffico, gestione dei rifiuti, uso di verde e beni pubblici in genere.
All’Amministrazione spetta soprattutto agire per prosciugare il “brodo di coltura”, in cui si
sviluppano le attività criminali, con azioni di sensibilizzazione, informazione, socializzazione
e, soprattutto di prevenzione, dando risposta a difficoltà, problemi e criticità sociali.
Proponiamo, a supporto delle attività della Polizia Locale, il rafforzamento dei mezzi tecnici,
compatibilmente con le disponibilità finanziarie e con eventuale accesso ai bandi regionali,
estendendo la videosorveglianza nei punti "critici" con l’uso di microcamere, da utilizzare
anche per rilevare violazioni alle norme di viabilità e decoro urbano, e potenziando in modo
intelligente i punti luce sul territorio.
Contribuiamo alla f ormazione permanente della “cultura del Cittadino”
La vera sfida è far diventare sempre più la legalità valore comune, e pratica quotidiana il
“rispetto” delle persone, dell’ambiente e delle regole: di convivenza, di decoro urbano, di
commercio e lavoro e di fiscalità.
Molte cose si possono fare, ispirandosi alle esperienze di associazioni e Comuni che stanno
affrontando le stesse problematiche.
La strategia culturale - con letture, incontri, eventi, spettacoli e performance, che colpiscano
le emozioni, drammatizzandoli o rendendo quei comportamenti ridicoli e grotteschi - fa
maturare la consapevolezza e la solidarietà necessarie per affrontare i fenomeni illegali,
soprattutto coinvolgendo i soggetti più esposti al rischio.
La strategia sociale dovrà invece attivare “Comitati” e “Agenti” di Località – Quartiere,
proponendo “progetti di prevenzione“ dei fenomeni di devianza e di reclutamento criminale,
e creando spazi per la socializzazione sia in luoghi pubblici che privati.
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Af fr ontiamo insiem e i nostri problemi sociali, culturali e di relazione
Evidenziare la presenza di conflittualità, sofferenze, debolezze, devianze e piccola illegalità
diffusa ci consente di capire meglio come gestirle.
Le aree di confronto principali sono quelle che riguardano interessi particolari contrapposti
agli interessi di Tutti, il rapporto tra i residenti di vecchia data e gli Immigrati, e le relazioni
tra la parte più anziana della popolazione e i giovani.
Proponiamo di adottare soluzioni nuove, che coinvolgano gli interessati e rispondano alle
loro domande specifiche, privilegiando il bene comune per portare vantaggi a tutti.
Per ottenere un’efficace comunicazione, utile a innescare il confronto su contenuti e ragioni
delle criticità e motivare gli interessati a impegnarsi ad affrontarle, utilizzeremo i mezzi della
“drammatizzazione”, gli eventi culturali e le attività ludico-sportive. Intendiamo svilupparne i
valori socio-educativi, integrando cinema, teatro, arti, letture e dibattiti, e stili di vita e sport.
Orienteremo l’attività comunale alla “Soluzione dei problemi”, mirata e interdisciplinare, a
cui accedere attraverso gli “Sportelli d’Ascolto”, fisici e via Internet. Con la medesima
strategia intendiamo affrontare e dare risposte a sofferenze e devianze.
Diamo priorità ad alcuni i problemi specifici
L’investimento in Vivibilità, Lavoro, Casa e Salute avrà dimensione sovra comunale, con un
forte ruolo di proposta dell’Amministrazione.
I/le Giovani sono per noi la realtà che richiede il massimo investimento: dai 15 ai 25 anni
pensiamo a un progetto formativo che, compreso e condiviso dai genitori, aiuti i ragazzi a
uscire dalla famiglia e “partire” per inventarsi, progettare e percorrere la propria strada.
Si devono conoscere le loro diverse realtà ed esperienze, di studi, lavori, formazioni e di chi,
abbandonati gli studi, non lavora né è in formazione, e le amicizie e le aggregazioni. Prima di
operare si devono sapere punti di vista, propensioni e aspettative, e percezioni della realtà:
come vedono studio e Scuola; lavoro, professioni e imprese; istituzioni, società e Comunità.
Va dato spazio alle loro autonome aggregazioni e, nel contempo, si possono offrire loro
luoghi proposte e stimoli, supporti e risorse, perché si mettano alla prova e sperimentino
propri idee e talenti; creino e mostrino opere e attività, artistiche, musicali, cine - teatrali,
digitali, letterarie e sportive, ma anche di invenzione, scienza e tecnica, e artigianali e di
mestiere; possano fare gruppo, squadra, impresa.
La Comunità può offrire valori, motivazioni e occasioni di Cittadinanza consapevole e
partecipata.
Il Comune può garantire proposte di stage e favorire l’attivazione di itinerari plurimi di
tirocinio; può creare pari opportunità e condizioni sicure per fare esperienze all’estero, da
Erasmus, ai viaggi studio e alle missioni di Servizio e Cooperazione, fino ai masters e alle
esperienze di lavoro.
È un eccellente banco di prova di cooperazione del Privato sociale e con altre Istituzioni.
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Prima di agire, Oratori, Scout, Libera, Mato Grosso, Il Porto, Associazioni genitori,
ambientaliste, culturali e d’arte, di categoria e professionali, Polisportiva e Società sportive
ecc., e Scuole, Agenzie per l’impiego e Terzo settore possono già contribuire a fare indagine
e a conoscere. Possono altresì partecipare a definire il filo conduttore unico, le diverse parti
che si andranno a “integrare” nel progetto d’insieme e i suoi sviluppi temporali, nonché a
mettere a fuoco il proprio specifico apporto.
Per i Genitori giovani con figli infanti o in età scolare opereremo per migliorare la Vivibilità
del Luogo e per garantire il Diritto allo Studio e la qualità dell’apprendimento, i servizi per
conciliare il lavoro con la vicinanza educativa e l’assistenza in caso di handicap grave.
Per le Famiglie in formazione e quelle che assistono persone non autosufficienti o
diversamente abili, favoriremo l’adozione di soluzioni condivise o a rotazione di servizi
pubblici e mezzi comuni, accessibili e adeguati, e a costi contenuti.
Anche per gli Anziani proponiamo un “progetto d’insieme”, perché istituzioni, strutture,
servizi standard e interventi caso per caso non bastano più ad affrontare le loro crescenti
incidenza ed età media e la diminuzione della dimensione media delle famiglie, fino ai single.
Priorità – obiettivo sono la garanzia di serenità, come difesa di abitudini nella realtà che
cambia e di tutela, reale e percepita, della loro integrità da criticità ambientali e sociali e la
fornitura di servizi “su misura” e accessibili, grazie alle strategie di nuovi familiarità e vicinato
e all’incontro con i giovani.
Serve una conoscenza più adeguata, per mappare la realtà, cogliendo differenze e criticità: a
tal fine concorrono i diversi servizi istituzionali, compresi Medici di Medicina Generale e Case
di Riposo, i vari apporti dell’associazionismo e maggiori ascolto e attenzione alle famiglie.
La nostra iniziativa sarà volta a far conquistare autonomia e responsabilità alle persone e a
proporre lavoro e partecipazione come efficace alternativa all’approccio assistenziale.
In particolare per le varie forme di Povertà come disoccupati/e di lungo periodo o privi di
ammortizzatori, senza dimora, sfratti e morosità, giocatori/rici d’azzardo e altre dipendenze.
Per la Salute riteniamo necessario investire sulla Prevenzione che deve essere “su misura”
ed è quindi indispensabile partire dalla “Persona”: richiede un lavoro su “Ambienti di vita”,
“Stili di vita”, “Esperienze scolastiche” e “Attività ed esperienze professionali”.
Per tutte le età, l’Amministrazione che sa e si coordina con gli altri Comuni - interagendo con
l’Agenzia di Tutela della Salute (ex ASL) e il costituendo Osservatorio CIB delle condizioni
ambientali - può acquisire informazioni e dare un contributo determinante alla
programmazione, ottenendo risposte più appropriate alle condizioni esistenti e prevedibili.
L’impegno prevalente è dare forma alla qualità degli stili di vita: cura della persona, della
sua alimentazione, e di scelte, comportamenti e relazioni, educati a prevenire i rischi. Sono
le attività educative ad avere ruolo fondamentale e, tra queste, quelle ludico – sportive.
Richiede cooperazione tra genitori, Scuola, Medici delle Cure primarie e associazionismo,
con particolare attenzione, da parte di Polisportiva e società sportive, al giusto equilibrio tra
l’agonismo, la compiutezza della persona e il suo sviluppo nelle diverse fasi della vita.
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SVILUPPIAMO IL PROCESSO D’INTEGRAZIONE
Gli immigrati sono ormai da tempo parte integrante della Comunità comunale e, quindi,
intendiamo adottare iniziative nuove indirizzate:
• alla “convivenza”, come coesistenza feconda di aspetti irrinunciabili delle diverse culture,
tradizioni, spiritualità e religioni e con un giusto rapporto tra diversità e coesione;
• alla “condivisione”, come adesione alle norme e alle consuetudini che regolano la nostra
vita, le nostre relazioni e le nostre attività, civili ed economiche;
• alla “partecipazione” sociale e istituzionale, come Cittadinanza consapevole.
I problemi delle persone immigrate non sono questioni di sicurezza, salute e/o assistenza
sociale da “scaricare”, e il nuovo sforzo che ci viene richiesto è innanzitutto conoscere le
famiglie e le persone. Non servono assessorati o sportelli dedicati: i problemi concreti e le
difficoltà personali o familiari vanno affrontati indipendentemente dalle provenienze, come
per qualsiasi abitante del Comune.
In realtà i problemi di convivenza e comprensione tra culture diverse permangono.
Il modo di relazionarci e di convivere è definito dalla nostra cultura, ma le molteplici altre
originano sensibilità e comportamenti diversi che vanno compresi.
Dobbiamo renderci conto, infatti, delle molte differenze che ci sono anche tra gli immigrati
(tra differenti nazionalità e, spesso, anche all’interno della stessa nazionalità), aprire i ghetti
e portare confronto e auto - aiuto. In questo lavoro, il Comune è partecipe, ma ruoli chiave
hanno la Scuola e le Associazioni, con le quali dobbiamo costituire reti di comunicazione e
prevenzione e affrontare il ritardo che ostacola l’apprendimento della lingua italiana e la
conoscenza delle regole e consuetudini della Comunità.
Accogliamo i Profughi con sostenibilità e vantaggio per la Comunità
I flussi di “Profughi” sono un’emergenza mondiale destinata a durare nel tempo.
Il “Richiedente asilo” identificato non è un clandestino: direttive e regolamenti UE orientano
la gestione comunitaria e l’equa ripartizione tra Stati, mentre collocazione, mantenimento e
adempimenti di accertamento sono a cura del Ministero dell’Interno.
La Regione è auspicabile svolga un ruolo di programmazione e coordinamento, come altrove,
mentre l’azione istituzionale locale dovrebbe passare dalla Provincia all’Area omogenea
(CIB).
Il Comune deve assumere responsabilità propria e ruolo: per accertare associazioni e privati
che accolgono; per dare informazioni alla Popolazione e far conoscere chi arriva; per
assicurare che la persona accolta, in attesa di accertamento, apprenda la lingua italiana e
applichi le regole, abbia spazi abitabili, riceva i servizi prescritti e partecipi alla vita della
Comunità.
L’azione dell’amministrazione è nell’interesse della Comunità, anche per verificare i tempi
delle procedure di accertamento e gestire in modo appropriato aventi diritto e “ritorni” al
Paese d'origine.
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SVILUPPIAMO IL SENTIRE COMUNE
La nostra azione amministrativa si ispira a un simbolo forte, che è anche vocazione naturale
per il nostro Comune, come identità comune solidale: il Ponte.
Una porta e un luogo di passaggio che vogliamo rimanga come un’impronta di identità
collettiva che serva a favorire la reciproca comprensione e mediare i punti di vista. Ci
consenta di fare accordi e transazioni, di favorire proposte innovative e fare agire in modo
unito e programmato tutte le località comunali, per aggregare le iniziative in una sola
“Composizione”.
LA QUALITÀ DEL CAMBIAMENTO COMINCIA DALLA SCUOLA
Noi siamo convinti che migliorare la scuola di base contribuisca a formare i cittadini di
domani e offra più opportunità di inserimento nella professione e di contributo alla
Comunità. Per i Genitori con figli in età scolare, Scuola e applicazione del “Diritto allo Studio”
sono questioni centrali. Ascoltare i genitori che mandano i figli altrove ci potrà aiutare a
capire ed affrontare i problemi locali.
Salvaguardate le rispettive autonomie e competenze, l’interazione tra Comune e Scuola e gli
apporti dei soggetti sociali sono indispensabili per ottenere un’offerta formativa che
risponda ad attese e proposte del Territorio e consideri approcci di sussidiarietà
complementare.
Possono migliorare le Scuole dell’Infanzia, primo mondo esterno alla famiglia attraverso per
esempio fasce orarie più ampie ed eguaglianza di opportunità e qualità dei servizi offerti, pre
e post orario, e di pasto e trasporto. Il risultato dipenderà molto dai gestori e dal
coordinamento di Comune e Scuola.
Il pasto ha compito educativo che riteniamo irrinunciabile: mangiare insieme, educando a
valore e diversità dei cibi, a come consumarlo e ad evitare gli sprechi. Affinché i bimbi vi
accedano e ne usufruiscano Comune e gestori lo devono garantire, coinvolgendo i genitori.
Va altresì considerato che il numero di posti offerti dalla scuola pubblica è molto limitato.
Il diritto allo Studio deve valere per tutti, così che l'Istituto Comprensivo possa investire per
far crescere la qualità del livello medio di apprendimento, coinvolgendo le eccellenze e
prestando attenzione prioritaria a ciò che serve per saper studiare e saper stare in società o
in un'organizzazione: cultura, comprensione dei testi e delle arti e uso della matematica. Di
primaria importanza l'adeguamento dell'offerta formativa alla mutata composizione degli
alunni e all'innovazione tecnico e tecnologica.
L’Istituto comprensivo è laboratorio d’eccellenza di "Convivenza" e "Condivisione"; le Scuole
Paritarie e le azioni delle Associazioni, anche sportive, possono dare un importante apporto.
Il coinvolgimento di tutti i genitori si attua con strategie appropriate: è improntato alla
multiculturalità; implica l’apprendimento delle nostre lingua, regole e consuetudini; richiede
la comprensione del valore che la nostra cultura attribuisce alla responsabilità genitoriale
verso gli esiti scolastici e il ruolo della formazione, per essere cittadini UE e per lavorare.
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Per sviluppare le competenze innovative del primo ciclo, previste dalla nuova legislazione,
nell’insieme sono da considerare progetti e proposte di nuovi “atelier creativi” che, tramite
esperienze di “progettazione partecipata” di spazi modulari, attuino l’incontro tra manualità,
artigianato, creatività e tecnologie e tra fantasia e fare, coniugando tradizione e futuro.
La maggiore innovazione va attuata nella scuola Secondaria inferiore: per prevenire la
dispersione scolastica, garantire il raggiungimento dell'Obbligo e favorire il conseguimento di
Diplomi superiori. Per prevenire criticità sociali e creare presupposti di itinerari di
Apprendistato finalizzati al Diploma, sono da coinvolgere l'Orientamento scolastico e il
Biennio delle Secondarie superiori.
Indispensabile è l'impegno diretto del Comune con Istituti e Parti sociali per promuovere
attività integrative coordinate e la formazione dei genitori immigrati. Il coinvolgimento
diretto degli Istituti scolastici nelle loro progettazione e organizzazione garantisce la
coerenza con le attività didattiche ordinarie.
Sul nostro territorio è indispensabile investire in educazione, istruzione e formazione
professionale in modo mirato, perciò il Comune deve essere il coordinatore di nuovi progetti
con soggetti del Mercato del Lavoro, Parti sociali, Imprese, Scuole superiori e Università.
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REALIZZARE IL TERZO PONTE: AGIRE PER UN
TERRITORIO DI QUALITA’
Agire per la qualità del territorio impone di riscoprire pregi
trascurati e di rifare da capo quel grande pasticcio che è oggi il
Piano di Governo del Territorio.
Nel nostro Comune, di soli 4,67 km2, attraversato da tre corsi
d’acqua e da infrastrutture viabilistiche di rilievo, il suolo è un bene scarso, particolarmente
pregiato e da tutelare attentamente.
Il nostro modo di concepire il territorio è radicalmente diverso da quello di chi ci ha
preceduto. Noi pensiamo al territorio come a una risorsa tanto importante da preservare e
incrementare e non da consumare. Questo è il vero comportamento ecologico.
RIQUALIFICHIAMO IL PATRIMONIO EDILIZIO E URBANISTICO PER
RIDIVENTARE ATTRATTIVI
La Priorità è il risanamento e recupero, privilegiando le parti storiche, le aree industriali e gli
edifici pubblici e privati dismessi, e le residue aree naturalistiche.
Gli interventi principali sono molto consistenti, ma almeno sul piano progettuale, con ampia
consultazione della popolazione, vanno affrontati tutti: le aree industriali della ex Legler;
(acquisita da Aruba), della Fonderia Mazzucconi (già venduta) e della Vitali (in dismissione,
alle Ghiaie); la piazza del Comune, ridotta a parcheggio di periferia e attorniata da edifici
dismessi e da un parco urbano indecoroso; le due principali superfici verdi residue, l’Isolotto
e Sottoriva, in abbandono, e a rischio di interventi snaturanti; il recupero del patrimonio
abitativo, tra cui c’è una consistente quantità di proprietà pubbliche.
L'uso che proponiamo per il residenziale è quello più adatto alle attuali esigenze: oltre al
libero mercato, serve offerta abitativa di tipo sociale e cohousing per i giovani e non solo.
Recuperi e rivalorizzazioni di parti storiche e ambientali, quali “pezze” di un patchwork,
cucite da itinerari ciclopedonali, contribuiscono al nostro Paesaggio.
FACCIAMO COMUNICARE CASE E CONDOMINI, QUARTIERI E LOCALITÀ
La nostra proposta è di aprire all’uso pedonale gli spazi e gli accessi, superando, con il
consenso di tutti, i limiti normativi, gli interessi e le carenze amministrative che hanno
prodotto inaccessibilità dei corsi d’acqua, frammentazione del territorio e pessima viabilità.
Ogni centro attrattivo, storico o moderno, si basa su valorizzazioni di parti storiche e
ambientali, cucite da itinerari ciclopedonali usabili anche da chi ha difficoltà di
deambulazione, e spazi comuni per gli abitanti, pubblici e privati, all’aperto e al chiuso. Messi
insieme sono parti di un vero proprio “Centro diffuso” da usare per forme di "Nuovo
Vicinato": attività fisiche, incontri, eventi, convivialità, ed, eventualmente, esibizioni e
spettacoli.
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IL CAMMINO DEL BREMBO AL CENTRO DEL PAESAGGIO E LA TUTELA DI
TERRITORIO, AMBIENTE E NATURA
Tra i nostri progetti emblematici, il principale è il "Cammino del Brembo" che si snoda da
Brembate di Sopra e Valbrembo sino alle Ghiaie di Presezzo e Treviolo e, attraverso il Lesina,
giunge anche a Locate.
L’attuazione è complessa, ma comprende tutti gli interventi già ora necessari perché siano
riattivate e garantite vivibilità, sicurezza e qualità di territorio, suolo e corsi d’acqua, e il
fiume sia realmente fruibile e percorribile.
Si completa con difesa, recupero e ripristino dell’ambiente che si estendono anche alla
difesa dai Rischi industriali, soprattutto di tipo preventivo; al miglioramento della qualità
dell’aria; ai controlli di qualità delle acque sotterranee, immesse nella rete idrica e rimesse in
ciclo, dopo la depurazione; alla protezione dal rumore generato dalla fonderia Mazzucconi, e
da traffico, lavori ed eventi notturni; ai rischi da campi elettromagnetici, in particolare
causati da fonti come i cavi d’alta tensione.
In tutti questi casi gli interventi più efficaci sono sovra comunali. Aderiremo all’osservatorio
ambientale che la Comunità dell’Isola sta attivando, soprattutto per intervenire sulle fonti
che concorrono a determinare la micidiale miscela “smog”.
Limitare il traffico veicolare negli abitati è una misura indispensabile per difendere l’integrità
delle persone, in particolare le più deboli.
ATTIVIAMO RETI E COOPERAZIONI SOVRA COMUNALI E RUOLI DI LOCALITÀ
Le “Reti con altri Comuni” sono fondamentali nella nostra visione, perché arricchiscono le
nostre risorse e consentono alle località periferiche collegamenti più estesi e nuovi ruoli, e
prefigurano possibili e auspicabili “Unioni” tra Comuni.
Briolo, Merena, Palass, Villaggio - Clinica e Locate si proiettano verso le aree vicine, per
condividere la realizzazione di Reti ecologiche, circonvallazioni e rotatorie e viabilità leggera,
potenzialmente interconnesse e da sviluppare, con reciproci vantaggi
Nostro riferimento è il Parco Adda Nord, che ha assunto la gestione del PLIS del Basso Corso
del Brembo” fino a Villa D’Almé e, con adeguata progettualità, consentirebbe di ottenere
finanziamenti UE.
FACCIAMO DI LOCATE IL TRAMPOLINO VERSO LA “CITTÀ A RETE DELL’ISOLA
BERGAMASCA”
Locate è valore aggiunto da riconoscere e apprezzare nell’insieme unico della dimensione
civica, con proprie specifiche funzioni, da immaginare, progettare e sviluppare, insieme alla
popolazione della Frazione.
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INFRASTRUTTURE, VIABILITÀ E TRASPORTI SONO FATTORI DEL NOSTRO
SVILUPPO SOSTENIBILE
Il nostro secondo progetto emblematico prevede di sviluppare il nostro ruolo di “Nodo di
rete delle comunicazioni”, che movimenta viaggiatori, merci, dati e informazioni, lasciando
traffico e soste di transito fuori dagli abitati, e portando dentro le persone.
Strategici saranno il raddoppio della linea ferroviaria Ponte San Pietro – Bergamo – Montello
e il suo uso promiscuo per treni e tram, che modificherà radicalmente i collegamenti con
Bergamo città, e l’integrazione dei trasporti pubblici con i Comuni dell’Area omogenea.
All’interno lavoreremo su un “Piano del traffico” a modifica delle attuali condizioni della
nostra viabilità ordinaria, che deve migliorare nettamente, soprattutto a Locate e, in genere,
nelle aree periferiche del Comune. Il Piano comprenderà misure efficaci per ridurre i rischi di
incidente, riducendo incroci e attraversamenti, e spazi e velocità per il traffico negli abitati; e
altre per tutelare e facilitare pedoni, ciclisti e chi ha difficoltà di deambulazione. Nel
contempo si avvierà, la soluzione della viabilità ciclopedonale, oggi assente, anche ricavando
spazi dalla viabilità ordinaria, negli abitati e dai sentieri interpoderali, nelle aree agricole.
L'aggiornamento del "Piano parcheggi" sarà finalizzato a favorire la sosta periferica,
incentivando forme di trasporto interno fatto da mezzi molto leggeri, flessibili ed elettrici,
pubblici, condivisi (sharing) e privati ad uso pubblico. nei centri storici attiveremo
abbonamenti di durate variabili, per l’uso privato dei parcheggi pubblici, per residenti e
gestori di attività.
In relazione con il progetto complessivo di rivitalizzazione di p.za Libertà, dell'intervento
privato e/o di possibili finanziamenti, affronteremo la soluzione meccanizzata per salire al
Famedio - Stazione.
Diffonderemo l’educazione teorico – pratica degli alunni, anche a fini di controllo delle
anomalie e cureremo la segnaletica, perché sia facile da capire ed efficace.
CONSUMO DI SUOLO “0” E RINATURALIZZAZIONE
Non ci sono alternative e, da parte nostra, non ci saranno ripensamenti post-elettorali: il
consumo “0” è tassativo, va anzi esteso alla restituzione di suolo alla rinaturalizzazione come
nei casi di Piazza Libertà o di quote importanti delle Aree industriali dismesse.
Sole eccezioni motivate: compensazioni salva-verde, tutela di edifici storici, viabilità leggera.
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PROMUOVERE IL QUARTO PONTE: PROPORRE E
ATTUARE SVILUPPO SOSTENIBILE
La sostenibilità implica compresenza armoniosa di attività produttive
con siti tutelati o di pregio storico, e di Corsi d’acqua, Reti ecologiche e
aree verdi con ogni altro luogo dove si svolgono la vita e le relazioni di
persone e famiglie.
Al suo massimo grado, vuol dire orientarsi verso l’economia circolare:
un modello economico senza prodotti di scarto e nel quale le materie vengono
costantemente riutilizzate.
FAVORIAMO ATTRAZIONE E NASCITA DI NUOVE ATTIVITÀ APPROPRIATE E
OPPORTUNITÀ DI LAVORO
L’Amministrazione può e deve avere un ruolo propositivo e attivo per l’economia di Ponte,
che ha caratteristiche competitive per l’insediamento e lo start up di nuove attività.
Aree ed edifici riqualificabili rappresentano opportunità di sviluppo locale, così come la
nostra collocazione tra reti viarie, ferroviarie e di fibra per le telecomunicazioni ed è d’aiuto
la presenza di istituzioni scolastiche e di alta formazione.
FACCIAMO INCONTRARE LA NUOVA SENSIBILITà AGROALIMENTARE,
FAVORITA DA EXPO 2015 E LE IMPREE AGRICOLE PRESENTI SUL TERRITORIO
Un’opportunità particolare può essere considerata la maggiore sensibilità agroalimentare
della popolazione che ha “contagiato” l’interesse professionale dei giovani. A Ponte le
risorse sono già presenti: aree a destinazione d’uso specifica, aree tutelate dai Beni culturali
per Villa Mapelli Mozzi, con colonÍe e parco – frutteto, alcune attività agricole e di
trasformazione, e mercati biologici e di produzione locale già esistenti.
Per mantenere e presidiare il territorio e stimolare nuove attività agricole, intendiamo
promuovere la collaborazione tra le imprese agricole, le attività di formazione
professionale e le proprietà e favorire le opportunità di finanziamento previste dal "Piano
di Sviluppo Rurale 2014/2020".
MODIFICHE AL PROGETTO E SERVIZI MIRATI POSSONO FAR DIVENTARE LA
STAZIONE UN VERO INTERSCAMBIO
L’Interscambio è un’opportunità da riconoscere, consolidare e sviluppare. Può diventare un
centro di servizi, ben più di un semplice parcheggio auto. Se ben gestito e organizzato può
ottenere, in piccolo, risultati di servizio e commerciali da “grande stazione”.
Disponendo di un’utenza composita, eterogenea e con esigenze diverse, lavoratori e
studenti pendolari, ma anche viaggiatori saltuari vari, utenti di Ospedali e servizi pubblici e
privati e turisti in partenza e in arrivo. Chi visita Bergamo e i dintorni, compresi i
“camperisti”, potrebbe disporre di un’offerta complessa: servizi molteplici di trasporto
locale; servizi per persone e famiglie di sosta operativa, igiene, riposo e varia attrazione;
accoglienza e ristorazione; piccole riparazioni, ecc..
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Un’offerta che può stimolare il trasporto su ferro, contribuendo a renderlo competitivo,
nelle sue varie funzioni: convoglio regionale, “navetta” tra aeroporti, “tram” suburbano.
ALLE IMPRESE CHIEDIAMO RESPONSABILITÀ SOCIALE PER QUALIFICARE I
NUOVI INSEDIAMENTI
Va richiamata l’attenzione degli imprenditori verso il territorio e i soggetti interessati.
Emblematico è proporre soluzioni attuative di principi e prassi di “Responsabilità sociale UE”:
soluzioni che possono essere Accordi complessivi di Programma o Progetti mirati.
Aruba è la società ideale cui fare proposte, e l’esito positivo potrebbe diventare modello.
L’Area ex Legler oggi di proprietà Aruba Spa, con i suoi 150.000 m² è la più vasta destinata ad
“attività produttive”. Aruba è primario attore europeo delle Tecnologie dell’informazione e
della comunicazione, soprattutto come fornitore di Servizi Internet. Attività di frontiera.
L’investimento a Ponte San Pietro avrà rilevanza strategica, con proiezione europea. Le
previsioni note dicono che a regime, nell’arco di 2 anni, occuperà circa 200 dipendenti:
“intelligenze” che si formano in università, centri di ricerca e, soprattutto, nell’impresa
stessa che, come ogni altra azienda del comparto, fa molta formazione in proprio. Cercherà
livelli elevati di competenza professionale: sistemisti e specialisti software, per progetti,
sviluppi e gestioni di sistemi, applicazioni e soluzioni e, in misura minore, tecnici.
La nostra idea è di proporre istituzionalmente, con protocollo che coinvolga le parti sociali,
un progetto di apprendistato per l’acquisizione di diploma, in convenzione con scuole
tecniche e professionali e l’università, e un progetto di “società aperta”, con messa a
disposizione – da parte dell’impresa - di connettività e alcuni servizi di superamento del
digital divide, di formazione, di utilità, ecc.
Inoltre, nell’area, Aruba deve anche occuparsi di bonifiche, verde, recupero e valorizzazione
dell’archeologia industriale e di viabilità leggera lungo il fiume, per garantirne l’accesso.
L’ECONOMIA CIVILE PUÒ GENERARE “MERCATI FUORI PORTA” CON I
COMMERCI FISSO E AMBULANTE
Sono necessarie azioni veramente innovative per far rinascere il Piccolo commercio Fisso e
Ambulante in grave crisi.
Prima di tutto viene però il recupero di qualità, originalità e attrattiva esterna, perché non si
sopravvive con l’offerta generica alla sola clientela locale. L’idea - provocazione è che si
possa dar vita a mercati fuori dalla porta di Bergamo, trasformando il Centro di Ponte
pedonalizzato in un efficace “Aggregazione commerciale” di qualità.
In secondo luogo ogni azione va coordinata e integrata con le associazioni, con tutti i
commercianti e con altre iniziative, il singolo piccolo imprenditore da solo non ce la fa.
Il Mercato ambulante può diventare un luogo di incontro multiculturale, con l’attrattiva di
qualità, colori, odori e musiche e la garanzia di igiene e sicurezza. Vanno meglio organizzati
gli spazi e già pensiamo a una nuova area.
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Le aziende, stimolate a intraprendere soluzioni collaborative, danno vita a “Imprese a rete”
che aiutano a qualificare le singole offerte, a renderle complementari e a integrarsi tra loro,
senza interferire con la gestione delle singole attività. I progetti traggono altra forza dalla
connessione con le esperienze sociali e solidali già presenti a Ponte, sia verso la produzione e
l’approvvigionamento sia verso il consumo associato.
RIQUALIFICHIAMO PIAZZA LIBERTÀ PER COMUNICARE UN’ALTRA PONTE E
CONIUGARE IMPRESA CON VERDE, CREATIVITÀ E SALUTE
Rappresentazione emblematica del Patto tra giovani e anziani è il progetto di Piazza Civica
che proponiamo. Deve diventare un luogo di Comunicazione attrattiva: da un lato
divertimento e creatività e dall’altro prevenzione, assistenza e cura e, in mezzo l’incontro.
Servono investimenti importanti e competenti, e il ruolo proattivo dell’Amministrazione sarà
quello di attrarre, per un lato della Piazza, un’impresa privata interessata al business dello
spettacolo multimediale, che nei dintorni non c’è ancora, e per l’altro un gestore sanitario,
meglio se pubblico.
Il primo investimento serve per rianimare l’ex Cinema, l’ex sito dell’Agenzia delle entrate e
l’ex rifugio antiaereo e per riqualificare, sviluppare e mantenere il verde. L’edificio rinnovato,
diventando “Casa della Arti”, con convenzione, potrebbe aprirsi a gruppi teatrali, produzioni
artistiche e artigianali, all’offerta sociale e ad atelier sperimentali.
L’ex Poliambulatorio, di proprietà dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Treviglio, ha
vocazione di “Casa della Salute”, e previa ristrutturazione totale può diventare una moderna
e funzionale Unità Complessa di Cure Primarie. È la parte più vicina alla popolazione del
“percorso integrato” - previsto dalla nuova legge sanitaria regionale – che intende assicurare
la cooperazione interprofessionale tra Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta,
Medici di Continuità assistenziale (ex guardia medica), Infermieri, Fisioterapisti, Assistenti
Sanitari, Specialisti e altri Professionisti, garantendo assistenza e cura 24 su 24, per 7 giorni.
Per attuare concretamente quanto sopra sarà indispensabile intensificare subito il confronto
con l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS, ex ASL), chiedendo con determinazione a
quest’ultima di esercitare appieno il proprio ruolo di programmazione nei confronti
dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di riferimento (Bergamo Ovest con sede a Treviglio) e
con il Policlinico San Pietro affinché svolgano appieno la loro specifica funzione, fornendo
piena e reciproca collaborazione con l’organizzazione sanitaria e socio-sanitaria territoriale.
Compatibilmente con la progettualità complessiva della struttura di cui sopra, parte
dell’edificio potrebbe essere dedicata a Cohousing, ovvero all'abitare facile e a nuova
familiarità per anziani, con alloggi indipendenti e ampia gamma di spazi e servizi comuni di
supporto: pronta assistenza, spesa, cucina, ecc., e possibilità di socializzazione.
Nella sua dimensione sociale il progetto, sin dalla sua ideazione non può che prevedere la
partecipazione attiva degli interessati e delle associazioni del volontariato, nonché dei vari
Enti pubblici per competenza.
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Il nuovo colore della Piazza sarebbe il verde reale, vissuto, diffuso e di qualità, dal Famedio al
Brembo: ne beneficerebbero tutti gli edifici intorno, via Garibaldi e su su la Stazione stessa;
coinvolgendo il Rùc con giochi, percorsi pedonali e il capace ascensore piazza–parcheggio.
GESTIAMO I SERVIZI PUBBLICI CON INTELLIGENZA PER GENERARE RISORSE E
ATTIVITÀ, ANCHE ATTINGENDO DALL’ESPERIENZA DEI “COMUNI VIRTUOSI”
Le azioni per una strategia energetica Comunale che portano vantaggio agli abitanti e alle
attività sono indicate nel Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), che è da
concretizzare, favorendo azioni per l’efficienza energetica e la produzione diretta con fonti
rinnovabili, grazie alle opportunità offerte dalla Provincia e dai possibili crediti e
finanziamenti UE.
Per la gestione dei rifiuti adotteremo la strategia proposta dal movimento internazionale
"Rifiuti Zero", che considera i rifiuti una potenziale risorsa per il Comune, i suoi abitanti e le
attività presenti. Intendiamo agire per efficaci alternative all’utilizzo di discariche e
termovalorizzatori, per l’aumento consistente della quota di raccolta differenziata, ferma
adesso poco sopra il 60%, e per promuovere forme di economia circolare.
In materia scegliamo decisamente l’azione sovra comunale, che intendiamo perseguire
anche nel rapporto con il gestore, per modificare con la particolare cura che meritano le
questioni contrattuali, le attuali soluzioni, tra le quali quella errata e particolarmente
onerosa, adottata per la “Piattaforma ecologica”.
La raccolta porta a porta non basta e per raggiungere gli obiettivi si devono attivare altre
strategie: l’educazione ambientale, la formazione utenti e il supporto ai “più deboli”;
progetti con le scuole; la tariffa puntuale, che incentiva abitanti e attività a una maggiore
partecipazione; incentivi al compostaggio; politiche km 0; riuso e riciclaggio dei prodotti;
recupero dei prodotti a fine vita.
L’edilizia scolastica è prioritaria, «la buona scuola inizia dal luogo in cui si fa». Considerando
che già ora spazi e aule sarebbero insufficienti se l’intera popolazione scolastica fosse iscritta
all’I.C. di Ponte, la carenza di spazi e servizi scolastici si aggraverebbe, qualora si attuasse il
programma di “nuova edilizia residenziale”, previsto dal PgT.
Anche la qualità degli edifici presenta problemi, quello della Scuola secondaria inferiore più
di tutti, ma difetti sono presenti anche negli edifici dei tre plessi della Primaria, in particolare
in quello di Locate. Con prospettiva di medio lungo periodo si dovrà investire radicalmente
su disponibilità e qualità dei luoghi dove si fa scuola e si dovranno reperite le risorse
economico-finanziarie necessarie. Già a inizio mandato intendiamo coinvolgere la
popolazione per discutere e decidere la direzione da prendere, perché – in base alle scelte –
si eviterebbero spese inutili e potrebbero decidere accantonamenti, opere e investimenti
preliminari e individuare le forme di finanziamento da cercare e indirizzare.
In corso di mandato si dovranno assumere gli orientamenti rispetto alla soluzione basata sul
mantenere l’attuale decentramento o sulla soluzione accentrata in un unico “campus” e, di
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conseguenza, sull’eventuale individuazione di nuove localizzazioni e sul recupero o meno
degli edifici attuali. In ogni caso vanno effettuate tutte le spese per garantire la funzionalità,
la sicurezza e il decoro di edifici e impianti.
La realizzazione della nuova palestra con caratteristiche a norma per le competizioni si
colloca in questo contesto, ma con tempi di realizzazione molto ravvicinati. Deve contribuire
a supportare ed elevare il livello degli altri sport, oltre al calcio.
Ferme restando le caratteristiche di livello elevato, per mantenere la compatibilità con le
altre priorità e con le disponibilità finanziarie, vanno verificati tutti i possibili percorsi di
attuazione: tra questi la realizzazione ex novo, nelle aree sportive di Briolo o di Locate,
l’ammodernamento di odierne strutture o la condivisione con altri; in un caso e nell'altro
rendendole generative di reddito e dotate di spazi di gioco libero.
Per tutti e quattro i progetti l’apporto di Scuole e Università, dei soggetti sociali interessati e
dell’Associazione dei Comuni virtuosi e il confronto con le esperienze già fatte da altri
comuni è fondamentale sia per l’aspetto culturale sia per quello professionale. Assume
particolare significato la parte pedagogico - educativa con il coinvolgimento delle scuole
dell’obbligo e, perché no, dell’infanzia.
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ATTUIAMO LA NOSTRA STRATEGIA CON 4 ASSESSORATI SULLE
QUESTIONI STRATEGICHE E CON DELEGHE ATTRIBUITE A
CONSIGLIERI MIRATE ALLE PRIORITÀ
Vogliamo semplificare
e rendere chiara la gestione amministrativa
allargando le responsabilità delegate e fornendo concreti strumenti di giudizio
del nostro operato
Assessorati
1. La Cittadinanza
Consiglieri/e delegati/e per
1) La formazione permanente di Cittadine/i
2. La Coesione sociale
2) La serenità di famiglie e unioni civili
3. Le Opportunità future
3) Il ruolo proattivo per attività e progetti nuovi
4) I beni comuni
5) Un’attività formativa propria
4. Le Risorse
6) R & S di nuove risorse per l’Amministrazione
7) Ruolo di Locate e decentramento di funzioni
PROPONIAMO INDICATORI CONCRETI PER MISURARE I RISULTATI RAGGIUNTI
E IL NOSTRO OPERATO E NE INDICHIAMO ALCUNI ESEMPI
Indicatore
Valore 2016
Risultato a fine
mandato
Costo della “macchina comunale” (organi,
personale, utenze, ecc., esclusi i servizi ai cittadini)
Diminuire
Spesa media per servizi diretti alla cittadinanza
Aumentare
Costo per tonnellata/rifiuti
Diminuire
Frazione riciclata
Aumentare
Ore complessive apertura sportelli e servizi
Aumentare
Superficie a verde naturalizzato
Aumentare
Km di ciclabile e aree pedonali
Aumentare
RITENIAMO INDISPENSABILI IL COORDINAMENTO E LA COOPERAZIONE SOVRA COMUNALI
Usciamo dall’angustia del “guscio” comunale e relazioniamoci con le Comunità più estese:
dai comuni limitrofi, all’Area omogenea dell’Isola bergamasca e alla Città di Bergamo, fino a
Valli (San Martino, Imagna e Brembana), Pianura occidentale e Area vasta (ex Provincia).
Interagire con la Regione è indispensabile per affrontare una realtà così complessa, i
problemi molteplici e i limiti delle risorse disponibili, e per progettare soluzioni appropriate.
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Sommario
PROGETTIAMO IL PRIMO PONTE: SCEGLIERE L’INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA ................................ 2
PROPONIAMO UNA DIVERSA CAPACITÀ AMMINISTRATIVA: GOVERNARE ........................................................ 2
CAMBIARE GLI STRUMENTI, RISOLVERE I PROBLEMI, VALORIZZARE LA MULTIDISCIPLINARIETÀ, FAVORIRE LA
VALUTAZIONI E PREMIARE I MERITI ................................................................................................................. 2
IL RUOLO DEL SINDACO .................................................................................................................................... 2
GETTIAMO IL SECONDO PONTE: VALORIZZARE LE DIFFERENZE IN UNA COMUNITA’ COESA .................. 3
LA NOSTRA REALTA’ E’ CAMBIATA E VA RITROVATA LA COESIONE SOCIALE ...................................................... 3
COORDINIAMO L’AZIONE DEI SOGGETTI SOCIALI.............................................................................................. 3
DIAMO CONTINUITA’ AL COINVOLGIMENTO DELLA GENTE .............................................................................. 4
AFFRONTIAMO CONSAPEVOLMENTE IL TEMA DELLA SICUREZZA ...................................................................... 4
COLLABORIAMO CON LA MAGISTRATURA E LE FORZE DI POLIZIA COORDINATE PER SCONFIGGERE IL CRIMINE ........ 5
CONTRIBUIAMO ALLA FORMAZIONE PERMANENTE DELLA “CULTURA DEL CITTADINO” ......................................... 5
AFFRONTIAMO INSIEME I NOSTRI PROBLEMI SOCIALI, CULTURALI E DI RELAZIONE ................................................ 6
DIAMO PRIORITÀ AD ALCUNI I PROBLEMI SPECIFICI ........................................................................................... 6
SVILUPPIAMO IL PROCESSO D’INTEGRAZIONE.................................................................................................. 8
ACCOGLIAMO I PROFUGHI CON SOSTENIBILITÀ E VANTAGGIO PER LA COMUNITÀ ................................................ 8
SVILUPPIAMO IL SENTIRE COMUNE.................................................................................................................. 9
LA QUALITÀ DEL CAMBIAMENTO COMINCIA DALLA SCUOLA ............................................................................ 9
REALIZZARE IL TERZO PONTE: AGIRE PER UN TERRITORIO DI QUALITA’............................................... 11
RIQUALIFICHIAMO IL PATRIMONIO EDILIZIO E URBANISTICO PER RIDIVENTARE ATTRATTIVI .......................... 11
FACCIAMO COMUNICARE CASE E CONDOMINI, QUARTIERI E LOCALITÀ .......................................................... 11
IL CAMMINO DEL BREMBO CENTRO DEL PAESAGGIO E LA TUTELA DI TERRITORIO, AMBIENTE E NATURA........ 12
ATTIVIAMO RETI E COOPERAZIONI SOVRA COMUNALI E RUOLI DI LOCALITÀ .................................................. 12
FACCIAMO DI LOCATE IL TRAMPOLINO VERSO LA “CITTÀ A RETE DELL’ISOLA BERGAMASCA” ......................... 12
INFRASTRUTTURE, VIABILITÀ E TRASPORTI SONO FATTORI DEL NOSTRO SVILUPPO SOSTENIBILE ................... 13
CONSUMO DI SUOLO “0” E RINATURALIZZAZIONE.......................................................................................... 13
PROMUOVERE IL QUARTO PONTE: PROPORRE E ATTUARE SVILUPPO SOSTENIBILE ............................ 14
FAVORIAMO ATTRAZIONE E NASCITA DI NUOVE ATTIVITÀ APPROPRIATE E OPPORTUNITÀ DI LAVORO .......... 14
FACCIAMO INCONTRARE LA NUOVA SENSIBILITÀ AGROALIMENTARE, FAVORITA DA EXPO 2015 E LE IMPREE
AGRICOLE PRESENTI SUL TERRITORIO ............................................................................................................ 14
MODIFICHE AL PROGETTO E SERVIZI MIRATI POSSONO FAR DIVENTARE LA STAZIONE UN VERO INTERSCAMBIO14
ALLE IMPRESE CHIEDIAMO RESPONSABILITÀ SOCIALE PER QUALIFICARE I NUOVI INSEDIAMENTI ................... 15
L’ECONOMIA CIVILE PUÒ GENERARE “MERCATI FUORI PORTA” CON I COMMERCI FISSO E AMBULANTE ......... 15
RIQUALIFICHIAMO PIAZZA LIBERTÀ PER COMUNICARE UN’ALTRA PONTE E CONIUGARE IMPRESA CON VERDE,
CREATIVITÀ E SALUTE .................................................................................................................................... 16
ATTUIAMO LA NOSTRA STRATEGIA CON 4 ASSESSORATI SULLE QUESTIONI STRATEGICHE E CON DELEGHE ATTRIBUITE
A CONSIGLIERI MIRATE ALLE PRIORITÀ........................................................................................................... 19
PROPONIAMO INDICATORI CONCRETI PER MISURARE I RISULTATI RAGGIUNTI E IL NOSTRO OPERATO E
NE INDICHIAMO ALCUNI ESEMPI ........................................................................................................... 19
Ponte San Pietro Aprile 2016
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