ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 SCATOLA DI DERIVAZIONE
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ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 SCATOLA DI DERIVAZIONE
ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. Specifica Tecnica Pianificazione Operativa DBD16 Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti e Materiali Edizione 1, Gennaio 2013 SCATOLA DI DERIVAZIONE CON MORSETTIERA TETRAPOLARE PER COLONNE MONTANTI IN BASSA TENSIONE (immagine a carattere puramente indicativo) Elaborato da Resp. Unificazione I. & M. Resp. Progetti Speciali e Svil. Tecnologico Paolo Boldrini Roberto Bevilacqua Attilio Cipollone Specifica Tecnica ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 Pianificazione Operativa Edizione 1, Gennaio 2013 SOMMARIO 1 OGGETTO E SCOPO .................................................................................................... 3 2 NORME DI RIFERIMENTO ........................................................................................ 3 3 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE ..................................................................... 3 3.1 Prescrizioni generali .............................................................................................. 3 3.2 Costruzione ............................................................................................................. 4 3.3 Tolleranze ............................................................................................................... 6 3.4 Marcature ............................................................................................................... 6 4 DOCUMENTAZIONE TECNICA ................................................................................ 6 5 PROVE DI TIPO E DI ACCETTAZIONE .................................................................. 6 5.1 Prove di tipo ........................................................................................................... 7 5.2 Prove di accettazione............................................................................................ 10 6 IMBALLAGGIO ........................................................................................................... 10 7 COLLAUDO.................................................................................................................. 10 8 GARANZIE ................................................................................................................... 11 9 SMALTIMENTO A FINE VITA OPERATIVA ....................................................... 12 10 CONTROVERSIE E FORO COMPETENTE........................................................... 12 Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti & Materiali Pagina 2 di 13 Specifica Tecnica ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 Pianificazione Operativa Edizione 1, Gennaio 2013 1 OGGETTO E SCOPO La presente specifica tecnica descrive le caratteristiche dimensionali, tecniche e costruttive della scatola in resina polimerica rinforzata con fibre di vetro, comprensiva di morsettiera di derivazione dei cavi in bassa tensione. Il suddetto contenitore deve essere predisposto per l’installazione da esterno su parete. Nel seguito sono riportate le dimensioni e i disegni della scatola in oggetto, della morsettiera di derivazione e relativi accessori. 2 NORME DI RIFERIMENTO Le leggi e norme sotto riportate si intendono comprensive di successivi aggiornamenti e varianti, quindi nel testo in vigore alla data dell'ordine. I riferimenti alla medesima normativa, citati nel seguito del testo, sono suscettibili di conseguenti modifiche, in congruità a tali aggiornamenti e varianti. a) Norma CEI 15-18 (EN 60112) “Metodo per la determinazione degli indici di resistenza e di tenuta alla traccia dei materiali isolanti solidi in condizioni umide”; b) Norma CEI 17-44 (EN 60947-1) “Apparecchiature a bassa tensione - Parte 1: Regole generali”; c) Norma CEI 17-87 (EN 62208) “Involucri vuoti per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione - Prescrizioni generali”; d) Norma CEI 70-1 (EN 60529) “Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)”; e) Norma CEI 70-4 (EN 62262) “Gradi di protezione degli involucri per apparecchiature elettriche contro impatti meccanici esterni (Codice IK)”; f) Norma CEI 104-1 (EN 60068-2-75) “Prove ambientali - Parte 2: Prove - Prova Eh: Prove con martello”; g) Norma UNI EN ISO 4892-2 “Materie plastiche - Metodi di esposizione a sorgenti di luce di laboratorio - Parte 2: Lampade ad arco allo xeno ”. 3 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE 3.1 Prescrizioni generali La scatola di derivazione deve essere realizzata in resina sintetica rinforzata con fibre di vetro (SMC), di colore grigio argento scala RAL 7001, autoestinguente, non gocciolante e a basso sviluppo di fumi, gas tossici e corrosivi. Tale contenitore non deve presentare deformazioni, processi di infragilimento o diminuzione di durezza superficiale nel campo di temperatura da -5 °C a +100 °C. Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti & Materiali Pagina 3 di 13 Specifica Tecnica ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 Pianificazione Operativa Edizione 1, Gennaio 2013 L’involucro in oggetto deve essere idoneo alla posa da esterno su parete, mediante l’impiego di appositi tasselli di fissaggio, ma con possibilità di eventuale posa incassata nella muratura esistente; inoltre, deve presentare un grado di protezione minimo IP34D, in conformità alla norma CEI 70-1, e un grado di protezione contro gli impatti meccanici IK08, secondo quanto previsto dalla norma CEI 70-4. Inoltre, tali scatole devono presentare una tensione nominale di isolamento Ui = 690 V, e un indice di tenuta alla traccia, conformemente alla norma CEI 15-18, pari a 500 PTI. 3.2 Costruzione L’involucro deve essere costituito da un corpo contenitore, di dimensioni interne comprese tra 180 × 180 × 54 mm e 200 × 200 × 66 mm (altezza × larghezza × profondità), e da un coperchio rimovibile con attrezzo, come indicato nel disegno allegato in calce alla presente specifica; l’insieme, fornito già assemblato, deve avere quattro apposite aperture (una per ciascun lato) per il passaggio dei cavi BT (sez. massima 4 × 25 mm²) che, munite di passacavo, mantengano inalterato il grado di protezione IP prescritto. La parete di fondo di ogni involucro deve essere dotata di opportuni inserti filettati, realizzati in ottone P-Cu Zn40 Pb2, necessari per il fissaggio della morsettiera di derivazione. Tale morsettiera è compresa nella fornitura dell’involucro, ma può essere oggetto anche di fornitura separata. Essa deve essere dimensionata con profilo non superiore a 38 mm (compreso lo schermo protettivo), per accogliere cavi in bassa tensione passanti di sezione massima 4 × 25 mm² (in formazione tetrapolare o multiunipolare) e conduttori isolati derivati di sezione 6 ÷ 10 mm²; questi ultimi debbono avere la possibilità di essere connessi e sconnessi sotto-carico, senza la necessità di interrompere l’alimentazione del cavo principale (montante). Le caratteristiche costruttive della morsettiera devono essere conformi a quanto di seguito riportato: - ponticelli di sezionamento: realizzati in rame elettrolitico Cu ETP UNI EN 12163, UNI EN 12164, UNI EN 12165, UNI EN 12167, e UNI EN 1652; - base: in resina poliestere rinforzata con fibra di vetro, stampata con preimpregnato a scorrimento (SMC), antitraccia (PTI 500 - CEI 15-18); il fissaggio delle parti attive alla base deve essere effettuato su grani inglobati nel materiale in fase di stampaggio della base stessa o mediante viti mordenti su quest’ultima; - morsetti di serraggio cavi: corpo in ottone P-Cu Zn40 Pb2 UNI EN 12164 e UNI EN 12165; vite di serraggio in acciaio inox con piastrina di contatto in acciaio stagnato interposta tra il corpo del morsetto e la vite; i morsetti devono resistere a Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti & Materiali Pagina 4 di 13 Specifica Tecnica ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 Pianificazione Operativa Edizione 1, Gennaio 2013 coppie di serraggio non inferiori ai valori relativi a ciascun diametro nominale specificati nella tabella 4 della norma CEI 17-44; le teste delle viti dei morsetti di neutro devono essere verniciate con colore blu; tra la piastrina pressacavo e la vite di serraggio devono essere interposte molle a balestra o similari per compensare la dilatazione del conduttore; le derivazioni, di norma, vengono realizzate sui morsetti di uscita, accorpando sezioni diverse di cavo; - schermo protettivo (protezione supplementare al coperchio della scatola): realizzato in policarbonato trasparente ininfiammabile e dotato di fori IP2X per l’accesso di puntali per misure elettriche; lo schermo deve essere saldamente fissato alla base mediante un dispositivo che non possa essere accidentalmente allentato o rimosso senza uso di attrezzi; - viteria minuta: in acciaio inossidabile od ottone P-Cu Zn40 Pb2; Le viti, i dadi e tutti i componenti necessari ai collegamenti meccanici debbono essere realizzati in acciaio inossidabile. Per ogni tipologia di bullone e vite serrabile, il Fornitore deve dichiarare il valore e la relativa tolleranza della coppia nominale di serraggio. Il Fornitore può presentare soluzioni alternative, funzionalmente equivalenti, previa approvazione da parte di Acea Distribuzione. Le principali caratteristiche elettriche sono riportate nella seguente tabella 1. Codici SAP Sezione nominale dei cavi 1 Portata ( ) Corrente nominale 2 termica di c.to-c.to( ) Tensione di 3 isolamento ( ) [kA] [kV] [A] 2 [mm ] Scatola + morsettiera 3312142 Morsettiera 10÷25 / 6÷10 140 6 4 10÷25 / 6÷10 140 6 4 3312350 Tabella 1 - Principali caratteristiche elettriche 1 ( ) I valori di portata valgono in regime permanente nelle seguenti condizioni: − temperatura ambiente: 40 °C; − temperatura dei conduttori: 90 °C. 2 ( ) I valori della corrente nominale di corto-circuito valgono nelle seguenti condizioni: − durata del corto-circuito: 1 s; − temperatura iniziale dei conduttori: pari alla temperatura massima ammissibile in regime permanente (v. nota 1); − temperatura finale dei conduttori di fase: 250 °C. 3 ( ) Tensione tra fase e fase e tra le fasi e il piano di appoggio. Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti & Materiali Pagina 5 di 13 Specifica Tecnica ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 Pianificazione Operativa Edizione 1, Gennaio 2013 3.3 Tolleranze Per le dimensioni prive di indicazioni specifiche, sono applicate le tolleranze generali fissate dalla Norma UNI EN 22768-1, classe tolleranza “mK”. 3.4 Marcature La scatola deve riportare stampato in rilievo il logo “Acea” (come da testata della presente specifica), occupante un’area delle dimensioni di circa 80 × 80 mm. All’interno, su tutti i componenti, debbono essere impressi in rilievo, con caratteri di altezza non inferiore a 3 mm: − il nome e il marchio del Fornitore; − la sigla del materiale impiegato; − la sigla assegnata dal Fornitore a ciascun singolo componente; − il mese e l’anno di fabbricazione; − in corrispondenza di ciascun morsetto devono essere impresse le seguenti lettere: N, R, S, T; − al centro del coperchio deve essere applicato il triangolo nero e giallo con il segno grafico di tensione pericolosa. 4 DOCUMENTAZIONE TECNICA Il Fornitore delle scatole di derivazione in oggetto deve presentare, entro 15 (quindici) giorni solari dalla data di emissione dell’ordine, la seguente documentazione ad “Acea Distribuzione S.p.A. - Pianificazione Operativa e Servizi - Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico - Unificazione Impianti e Materiali”: - dimensioni di ingombro del contenitore e della morsettiera; - descrizione delle caratteristiche costruttive e specifiche tecniche dei componenti e materiali utilizzati. Il nulla osta di Acea Distribuzione ai fini della costruzione delle scatole di derivazione in oggetto viene emesso entro 15 (quindici) giorni solari dalla data di ricezione della documentazione o delle eventuali integrazioni e/o chiarimenti richiesti a completamento della medesima. A giudizio insindacabile di Acea Distribuzione, una diversa procedura può essere concordata nel caso il Fornitore abbia già fornito, e Acea Distribuzione accettato, articoli della tipologia in argomento. E’ compito del Fornitore contattare gli uffici tecnici di Acea Distribuzione e, se del caso, richiedere l’attuazione della diversa procedura di cui sopra. 5 PROVE DI TIPO E DI ACCETTAZIONE In conformità alle norme CEI 15-18, 17-44, 17-87, 70-1, 70-4, 104-1 e UNI EN ISO 4892-2, le prove in argomento vengono avviate, presso lo stabilimento del Fornitore o presso Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti & Materiali Pagina 6 di 13 Specifica Tecnica ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 Pianificazione Operativa Edizione 1, Gennaio 2013 un laboratorio concordato con Acea Distribuzione alla presenza di un collaudatore della medesima, previo accordi e comunicazione scritta, secondo quanto previsto nell’ordine di acquisto, di disponibilità della sala prove per prototipo o lotto di fornitura approntato, della data, della durata e del luogo (o dei luoghi) previsto(i) reso(i) disponibile(i) per l’esecuzione delle stesse prove. Tutte le prove ed esperimenti, eseguiti in fabbrica o presso altri laboratori, sono compiuti a spese del Fornitore; queste spese comprendono anche il costo dei materiali e pezzi impiegati che si rendessero inservibili, e ciò sia nel caso di accettazione sia di rifiuto della fornitura. Dalle predette spese sono escluse quelle inerenti al collaudatore di Acea Distribuzione, che rimangono a carico di quest'ultima. Le partite rifiutate devono essere sostituite o adeguate, per essere nuovamente sottoposte alle prove prescritte, nel più breve tempo possibile e comunque entro un periodo non superiore ad 1/3 dell'originario termine di consegna stabilito, ferma restando l'applicazione delle penali per ritardo. Ulteriori prove con esito negativo danno luogo al rifiuto della fornitura. Acea Distribuzione effettua la verifica della conformità al tipo prevista dalle norme CEI. Acea Distribuzione stessa può soprassedere, a proprio insindacabile giudizio, all’effettuazione delle prove di tipo nel caso che il Fornitore sia in grado di esibire idonea certificazione rilasciata da Organismi riconosciuti nell’ambito dello SEE (Spazio Economico Europeo) compresi tra quelli indicati nel Decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato del 13-6-’89 (G.U. del 24-7-’89), aggiornato da successive disposizioni, oppure riconosciuti da ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento) e nell’ambito dello SEE dall’EA (European cooperation for Accreditation). Qualora, peraltro, Acea Distribuzione ritenesse di dover richiedere l’esecuzione delle prove di tipo anche in presenza di tali certificazioni, le prove sono a carico di Acea Distribuzione nel caso di esito favorevole e del Fornitore nel caso di esito non favorevole, con conseguente rifiuto della fornitura. Si dà facoltà al Fornitore di richiedere una prova di appello consistente nella ripetizione, con esito favorevole, della prova risultata negativa, da eseguirsi su di una campionatura doppia di quella esaminata. 5.1 Prove di tipo Dopo il nulla osta da parte di Acea Distribuzione alla costruzione delle scatole di derivazione, il Fornitore predispone un prototipo delle medesime e comunica ad Acea Distribuzione la disponibilità dello stesso al fine di consentire a quest’ultima la verifica della conformità al tipo secondo quanto di seguito esposto. Il Fornitore, inoltre, deve presentare, contestualmente a tale comunicazione, la documentazione fotografica delle 6 viste dei contenitori stessi e della morsettiera nella scatola a coperchio rimosso (anche anticipandola via e-mail). Le prove di tipo, eseguite su un prototipo, comprenderanno: Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti & Materiali Pagina 7 di 13 Specifica Tecnica ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 Pianificazione Operativa Edizione 1, Gennaio 2013 a) Esame a vista Consiste nel verificare che il contenitore e relativa morsettiera siano completi degli accessori e delle marcature previste nella presente specifica tecnica e che non presentino difetti che possano nuocere alla loro corretta installazione. b) Verifica dimensionale Consiste nel verificare che tutte le dimensioni siano conformi a quanto prescritto nel precedente cap. 3. c) Verifica del grado di protezione IP La prova va effettuata, con la scatola installata in maniera analoga alle condizioni reali di posa, conformemente a quanto prescritto dalla norma CEI 70-1; in seguito all’effettuazione delle verifiche previste da tale norma, deve essere riscontrato un grado di protezione minimo IP 34D. d) Verifica del grado di protezione IK Il contenitore deve essere sottoposto all’urto dovuto a una massa battente in cinque punti diversi della sua superficie esterna. Gli impatti debbono essere distribuiti uniformemente sulla superficie in prova; in nessun caso, comunque, si debbono applicare più di tre impatti nelle adiacenze dello stesso punto. I colpi, in base a quanto prescritto dalla norma CEI 70-4 per il codice di protezione IK 08, debbono essere portati in direzione perpendicolare alla superficie, nel punto da provare, tramite un martello a caduta libera o un pendolo costituito da una massa metallica battente di 1,7 kg avente una punta arrotondata di raggio 25 mm, da un’altezza di 300 mm, come da norma CEI 104-1. Per l’esecuzione della prova, i materiali debbono essere fissati in modo da simulare le condizioni di esercizio. L’esito della prova è favorevole se, al termine degli urti, gli elementi sottoposti a prova non presentano fessurazioni, rotture o deformazioni che ne pregiudichino le caratteristiche funzionali. e) Verifica dei carichi assiali degli inserti metallici La prova deve essere eseguita applicando agli inserti della scatola un carico assiale pari a 350 N, per 10 s; la prova si ritiene superata se, al termine della stessa, non si è avuta evidenza di spostamento degli inserti provati e/o di incrinature e fessure. f) Verifica della resistenza al calore anormale e al fuoco La prova deve essere eseguita, secondo le modalità riportate al p.to 9.9.3 della norma CEI 17-87, su di una zona dell’involucro a spessore minimo. In caso di dubbio, la prova deve essere ripetuta su due ulteriori campioni. Prima di iniziare la prova, il campione viene mantenuto per 24 h in una atmosfera caratterizzata da una temperatura compresa tra 15 °C e 35 °C e una umidità relativa compresa tra 35 % e 45 %. La temperatura della punta del filo incandescente, mantenuta per 30 ± 1 s, deve essere 650 ± 15 °C. Durante l’applicazione del filo incandescente e durante i successivi 30 s, devono essere osservati il campione, le parti circostanti e il foglio di carta velina sottostante. Vanno annotati l’istante nel quale il campione si incendia e l’istante nel quale le fiamme si estinguono durante o dopo il periodo Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti & Materiali Pagina 8 di 13 Specifica Tecnica ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 Pianificazione Operativa Edizione 1, Gennaio 2013 di applicazione. Si assume che il campione abbia superato la prova del filo incandescente se non vi sono fiamme visibili né incandescenza prolungata, o se le fiamme e l’incandescenza del campione si estinguono entro 30 s dopo la rimozione del filo incandescente. La carta velina non deve bruciare e la tavoletta di legno di pino non deve presentare bruciacchiature. g) Verifica della tenuta dielettrica del contenitore La prova deve essere eseguita, secondo quanto riportato al p.to 9.10 della norma CEI 17-87, previo condizionamento in camera climatica alla temperatura di 40 ± 2 °C e umidità relativa compresa tra 91÷95 % per due giorni (48 h), con una tensione sinusoidale di 2835 V (1890 V × 1,5), valore corrispondente alla tensione nominale di isolamento di 690 V, applicata per 1 min. tra la parte attiva della morsettiera e un foglio metallico in contatto con la superficie esterna. La prova si ritiene superata se non si presentano, durante l’esecuzione, perforazioni o scariche superficiali. h) Verifica della resistenza alla radiazione ultravioletta (U.V.) La prova U.V. va eseguita sull’involucro in accordo con il metodo A, ciclo 1, della norma UNI EN ISO 4892-2, con n. 1000 sequenze di 5 minuti con aspersione d’acqua e 25 minuti di essiccazione con lampada allo Xenon per un periodo totale di 500 h. Se non diversamente indicato dal costruttore, i valori di temperatura e umidità utilizzati per la prova sono, rispettivamente, 65±3 °C e 65±5 %. Il superamento della prova viene verificato secondo quanto esposto al p.to 9.12 della norma CEI 17-87. i) Verifica proprietà dielettriche della morsettiera Eseguite secondo norma CEI 17-44, pos. 8.3.3.4.1. j) Verifica della sovratemperatura Con le modalità stabilite nella norma CEI 17-44, pos. 8.3.3.3, deve essere verificato che, con una corrente di 140 A, pari alla portata della morsettiera, le sovratemperature non superino i limiti stabiliti dalla medesima norma; in particolare, la sovratemperatura dei morsetti non deve essere superiore a 65 °C, mentre quella sulla superficie esterna dell’involucro non deve essere superiore a 40 °C. k) Verifica della coppia di serraggio della viteria Deve essere verificata la tenuta meccanica di tutta la viteria, sia dei morsetti sia di fissaggio meccanico della morsettiera e del coperchio, alle coppie di serraggio dichiarate dal Fornitore, comunque non inferiori ai valori relativi a ciascun diametro nominale specificati nella tabella 4 della norma CEI 17-44. l) Verifica del serraggio dei morsetti La verifica del serraggio, con i valori di coppia prescritti dal Fornitore, deve essere effettuato secondo la norma CEI 17-44, pos. 8.2.4.4.1 e tabella 5, nei morsetti per cavi passanti, su conduttori in rame di sezione 10 e 25 mm², mentre nei morsetti per le derivazioni, su conduttori in rame di sezione 6 e 10 mm². Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti & Materiali Pagina 9 di 13 Specifica Tecnica ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 Pianificazione Operativa Edizione 1, Gennaio 2013 m) Verifica del carico di rottura delle alette di separazione Tale verifica deve essere effettuata mediante un impatto di energia pari a 1,5 J, applicato all’estremità delle alette di separazione. 5.2 Prove di accettazione Le seguenti prove vanno eseguite, presso gli stabilimenti del Fornitore, su una numerosità del campione pari al 20% delle unità di ciascun lotto e, comunque, su un numero minimo di 3 e massimo di 20 esemplari: a) esame a vista; b) verifica dimensionale; c) verifica del grado di protezione IP; d) verifica della tenuta dielettrica del contenitore; e) verifica della tenuta dielettrica della morsettiera. 6 IMBALLAGGIO Le scatole di derivazione in oggetto debbono essere imballate singolarmente, con evidenza del codice materiale SAP …, e protette da pioggia e polvere mediante l’applicazione di una pellicola impermeabile trasparente, stipate su pallet A4-800×1200 mm e successivi aggiornamenti, carico utile nominale 1000 kg, secondo UNI 9150-1 (1988) e UNI 9150-2 (1989), consegnate, previa prenotazione del magazzino, presso il Centro Gestionale Acea S.p.A. di Via delle Testuggini n. 98/100 - 00134 Roma (Loc. Valleranello - Via Laurentina km 12,5). 7 COLLAUDO Il collaudo di tutte le scatole di derivazione, che abbiano superato le prove di accettazione, viene effettuato presso Acea Distribuzione e la redazione del certificato di collaudo avviene entro 30 (trenta) giorni solari dalla data di consegna delle medesime, di tutti i documenti tecnici (disegni meccanici e di montaggio, schemi elettrici, istruzioni per la manutenzione e l’esercizio, ecc…) e delle certificazioni richieste dalla vigente normativa italiana (ISPESL, ASL, ecc…). Le operazioni di collaudo riguardano un campione di esemplari pari al 10% (dieci per cento) del lotto di fornitura (numero di involucri della stessa tipologia), in ogni caso non meno di 2 unità, e consistono nella ripetizione delle prove di cui al precedente p. 5.2. Della data di inizio delle operazioni di collaudo è dato formale avviso al Fornitore che può presenziare con un proprio rappresentante. Qualora nel collaudo anche un solo esemplare del campione risultasse non rispondente alle prescrizioni d’ordine, l’intero lotto deve, a giudizio insindacabile di Acea Distribuzione e previa eventuale adeguamento, essere sottoposto alla ripetizione delle prove che hanno dato esito negativo, a totale carico del Fornitore. Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti & Materiali Pagina 10 di 13 Specifica Tecnica ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 Pianificazione Operativa Edizione 1, Gennaio 2013 Il materiale che, sottoposto a collaudo, non soddisfi pienamente alle condizioni stabilite, viene rifiutato; tuttavia Acea Distribuzione, a suo insindacabile giudizio e a tutte spese del Fornitore, può accordare al Fornitore stesso l’esame in contraddittorio della merce rifiutata. Il ritiro delle partite rifiutate deve farsi a cura e spese del Fornitore, senz’altro avviso o provvedimento qualsiasi, nel termine di 15 (quindici) giorni solari dalla data della lettera di rifiuto. In caso diverso, le partite stesse sono rispedite in porto assegnato all’indirizzo del Fornitore. Le partite rifiutate devono essere sostituite o eventualmente adeguate, per essere nuovamente sottoposte alle prove prescritte, nel più breve tempo possibile e comunque entro un periodo non superiore ad 1/3 dell'originario termine di consegna stabilito, ferma restando l'applicazione delle penali per ritardo. Ulteriori prove con esito negativo danno luogo al rifiuto della fornitura. In caso di divergenza rispetto alle operazioni di collaudo, il Fornitore può richiedere l’arbitrato o all’atto dell’ultimazione delle operazioni cui abbia presenziato o entro 15 giorni dalla notifica dei risultati. Peraltro, se non si addivenisse di comune accordo all’attribuzione dell’incarico per l’arbitrato entro un mese dall’ultimazione del collaudo, Acea Distribuzione ha la facoltà di rivolgersi al Presidente della Federazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni (AEIT) per la nomina di un collaudatore, il cui giudizio è accettato dalle due parti senza riserva alcuna, a tutti gli effetti della fornitura. La richiesta di arbitrato interrompe i termini contrattuali e le conseguenze economiche sono a carico della parte soccombente, non esclusi i danni per la mancata disponibilità della fornitura. 8 GARANZIE Il Fornitore delle scatole di derivazione in argomento è l’unico garante nei confronti di Acea Distribuzione contro tutti i difetti del materiale e di costruzione oltre che, indipendentemente dai collaudi effettuati, per la piena rispondenza alla Specifica Tecnica di Acea Distribuzione stessa. La garanzia prevede qualsiasi riparazione o sostituzione gratuita, trasporti compresi, nel più breve tempo possibile, ma comunque entro 3 mesi dalla notifica al Fornitore, delle scatole di derivazione e/o loro componenti: - per un periodo di 24 mesi dalla messa in servizio, ma non oltre 30 mesi dalla data di fine collaudo presso Acea Distribuzione con esito favorevole, nei casi di difetti riscontrati; - per un periodo di 5 anni dalla data di fine collaudo presso l’Acea con esito favorevole, nei casi di non rispondenza alla Specifica Tecnica di Acea Distribuzione accertata successivamente al collaudo. Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti & Materiali Pagina 11 di 13 Specifica Tecnica ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 Pianificazione Operativa Edizione 1, Gennaio 2013 Il periodo di sospensione dal servizio dovuto a difetti di materiale e di costruzione prolunga la durata della garanzia del tempo intercorrente tra la notifica del guasto e la riconsegna del/degli esemplare/i da parte del Fornitore. Per tutte le scatole di derivazione che, in regime di garanzia, siano stati sostituite, riparate o comunque influenzate da tali operazioni, gli obblighi di garanzia nei casi di difetti riscontrati si estendono di ulteriori 12 mesi, a partire dalla data di ultimazione della sostituzione o della riparazione. 9 SMALTIMENTO A FINE VITA OPERATIVA Il Fornitore deve comunicare per iscritto ad “Acea Distribuzione S.p.A. - Qualità e Sicurezza”, prima della comunicazione di approntamento al collaudo, le modalità di smaltimento e/o riciclo della scatola di derivazione e/o delle sue parti, oggetto della presente specifica, una volta che sia giunta a fine vita operativa. Il Fornitore deve, per quanto possibile, prevedere materiali per i quali sia fattibile il riciclo, mediante recupero e riutilizzo, piuttosto che lo smaltimento a discarica; deve comunque preferibilmente utilizzare, laddove possibile, materiali per i quali sia elevato il grado di biodegradabilità. Quanto sopra deve essere previsto in conformità alle leggi, regolamenti e norme vigenti in materia di salvaguardia ambientale. 10 CONTROVERSIE E FORO COMPETENTE Per qualunque controversia relativa alla presente specifica e alla sua applicabilità, ove non si addivenisse a una composizione bonaria, è competente il Foro di Roma. Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico Unificazione Impianti & Materiali Pagina 12 di 13