ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 SCATOLA DI DERIVAZIONE

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ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A. DBD16 SCATOLA DI DERIVAZIONE
ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A.
Specifica Tecnica
Pianificazione Operativa
DBD16
Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico
Unificazione Impianti e Materiali
Edizione 1, Gennaio 2013
SCATOLA DI DERIVAZIONE CON MORSETTIERA TETRAPOLARE
PER COLONNE MONTANTI IN BASSA TENSIONE
(immagine a carattere puramente indicativo)
Elaborato da
Resp. Unificazione I. & M.
Resp. Progetti Speciali e Svil. Tecnologico
Paolo Boldrini
Roberto Bevilacqua
Attilio Cipollone
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SOMMARIO
1
OGGETTO E SCOPO .................................................................................................... 3
2
NORME DI RIFERIMENTO ........................................................................................ 3
3
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE ..................................................................... 3
3.1
Prescrizioni generali .............................................................................................. 3
3.2
Costruzione ............................................................................................................. 4
3.3
Tolleranze ............................................................................................................... 6
3.4
Marcature ............................................................................................................... 6
4
DOCUMENTAZIONE TECNICA ................................................................................ 6
5
PROVE DI TIPO E DI ACCETTAZIONE .................................................................. 6
5.1
Prove di tipo ........................................................................................................... 7
5.2
Prove di accettazione............................................................................................ 10
6
IMBALLAGGIO ........................................................................................................... 10
7
COLLAUDO.................................................................................................................. 10
8
GARANZIE ................................................................................................................... 11
9
SMALTIMENTO A FINE VITA OPERATIVA ....................................................... 12
10
CONTROVERSIE E FORO COMPETENTE........................................................... 12
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1
OGGETTO E SCOPO
La presente specifica tecnica descrive le caratteristiche dimensionali, tecniche e
costruttive della scatola in resina polimerica rinforzata con fibre di vetro, comprensiva di
morsettiera di derivazione dei cavi in bassa tensione.
Il suddetto contenitore deve essere predisposto per l’installazione da esterno su parete.
Nel seguito sono riportate le dimensioni e i disegni della scatola in oggetto, della morsettiera
di derivazione e relativi accessori.
2
NORME DI RIFERIMENTO
Le leggi e norme sotto riportate si intendono comprensive di successivi aggiornamenti e
varianti, quindi nel testo in vigore alla data dell'ordine. I riferimenti alla medesima normativa,
citati nel seguito del testo, sono suscettibili di conseguenti modifiche, in congruità a tali
aggiornamenti e varianti.
a) Norma CEI 15-18 (EN 60112) “Metodo per la determinazione degli indici di resistenza e
di tenuta alla traccia dei materiali isolanti solidi in condizioni umide”;
b) Norma CEI 17-44 (EN 60947-1) “Apparecchiature a bassa tensione - Parte 1: Regole
generali”;
c) Norma CEI 17-87 (EN 62208) “Involucri vuoti per apparecchiature assiemate di
protezione e di manovra per bassa tensione - Prescrizioni generali”;
d) Norma CEI 70-1 (EN 60529) “Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)”;
e) Norma CEI 70-4 (EN 62262) “Gradi di protezione degli involucri per apparecchiature
elettriche contro impatti meccanici esterni (Codice IK)”;
f) Norma CEI 104-1 (EN 60068-2-75) “Prove ambientali - Parte 2: Prove - Prova Eh: Prove
con martello”;
g) Norma UNI EN ISO 4892-2 “Materie plastiche - Metodi di esposizione a sorgenti di luce
di laboratorio - Parte 2: Lampade ad arco allo xeno ”.
3
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
3.1
Prescrizioni generali
La scatola di derivazione deve essere realizzata in resina sintetica rinforzata con fibre di
vetro (SMC), di colore grigio argento scala RAL 7001, autoestinguente, non gocciolante e a
basso sviluppo di fumi, gas tossici e corrosivi.
Tale contenitore non deve presentare deformazioni, processi di infragilimento o
diminuzione di durezza superficiale nel campo di temperatura da -5 °C a +100 °C.
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L’involucro in oggetto deve essere idoneo alla posa da esterno su parete, mediante
l’impiego di appositi tasselli di fissaggio, ma con possibilità di eventuale posa incassata nella
muratura esistente; inoltre, deve presentare un grado di protezione minimo IP34D, in
conformità alla norma CEI 70-1, e un grado di protezione contro gli impatti meccanici IK08,
secondo quanto previsto dalla norma CEI 70-4.
Inoltre, tali scatole devono presentare una tensione nominale di isolamento Ui = 690 V, e
un indice di tenuta alla traccia, conformemente alla norma CEI 15-18, pari a 500 PTI.
3.2
Costruzione
L’involucro deve essere costituito da un corpo contenitore, di dimensioni interne
comprese tra 180 × 180 × 54 mm e 200 × 200 × 66 mm (altezza × larghezza × profondità), e
da un coperchio rimovibile con attrezzo, come indicato nel disegno allegato in calce alla
presente specifica; l’insieme, fornito già assemblato, deve avere quattro apposite aperture (una
per ciascun lato) per il passaggio dei cavi BT (sez. massima 4 × 25 mm²) che, munite di
passacavo, mantengano inalterato il grado di protezione IP prescritto.
La parete di fondo di ogni involucro
deve essere dotata di opportuni inserti
filettati, realizzati in ottone P-Cu Zn40 Pb2,
necessari per il fissaggio della morsettiera di
derivazione.
Tale morsettiera è compresa nella
fornitura dell’involucro, ma può essere
oggetto anche di fornitura separata. Essa
deve essere dimensionata con profilo non
superiore a 38 mm (compreso lo schermo
protettivo), per accogliere cavi in bassa
tensione passanti di sezione massima 4 × 25
mm² (in formazione tetrapolare o multiunipolare) e conduttori isolati derivati di
sezione 6 ÷ 10 mm²; questi ultimi debbono avere la possibilità di essere connessi e sconnessi
sotto-carico, senza la necessità di interrompere l’alimentazione del cavo principale
(montante). Le caratteristiche costruttive della morsettiera devono essere conformi a quanto di
seguito riportato:
- ponticelli di sezionamento: realizzati in rame elettrolitico Cu ETP UNI EN 12163,
UNI EN 12164, UNI EN 12165, UNI EN 12167, e UNI EN 1652;
- base: in resina poliestere rinforzata con fibra di vetro, stampata con preimpregnato
a scorrimento (SMC), antitraccia (PTI 500 - CEI 15-18); il fissaggio delle parti
attive alla base deve essere effettuato su grani inglobati nel materiale in fase di
stampaggio della base stessa o mediante viti mordenti su quest’ultima;
- morsetti di serraggio cavi: corpo in ottone P-Cu Zn40 Pb2 UNI EN 12164 e UNI
EN 12165; vite di serraggio in acciaio inox con piastrina di contatto in acciaio
stagnato interposta tra il corpo del morsetto e la vite; i morsetti devono resistere a
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coppie di serraggio non inferiori ai valori relativi a ciascun diametro nominale
specificati nella tabella 4 della norma CEI 17-44; le teste delle viti dei morsetti di
neutro devono essere verniciate con colore blu; tra la piastrina pressacavo e la vite
di serraggio devono essere interposte molle a balestra o similari per compensare la
dilatazione del conduttore; le derivazioni, di norma, vengono realizzate sui
morsetti di uscita, accorpando sezioni diverse di cavo;
- schermo protettivo (protezione supplementare al coperchio della scatola):
realizzato in policarbonato trasparente ininfiammabile e dotato di fori IP2X per
l’accesso di puntali per misure elettriche; lo schermo deve essere saldamente
fissato alla base mediante un dispositivo che non possa essere accidentalmente
allentato o rimosso senza uso di attrezzi;
- viteria minuta: in acciaio inossidabile od ottone P-Cu Zn40 Pb2;
Le viti, i dadi e tutti i componenti necessari ai collegamenti meccanici debbono essere
realizzati in acciaio inossidabile. Per ogni tipologia di bullone e vite serrabile, il Fornitore
deve dichiarare il valore e la relativa tolleranza della coppia nominale di serraggio.
Il Fornitore può presentare soluzioni alternative, funzionalmente equivalenti, previa
approvazione da parte di Acea Distribuzione. Le principali caratteristiche elettriche sono
riportate nella seguente tabella 1.
Codici SAP
Sezione nominale
dei cavi
1
Portata ( )
Corrente nominale
2
termica di c.to-c.to( )
Tensione di
3
isolamento ( )
[kA]
[kV]
[A]
2
[mm ]
Scatola + morsettiera
3312142
Morsettiera
10÷25 / 6÷10
140
6
4
10÷25 / 6÷10
140
6
4
3312350
Tabella 1 - Principali caratteristiche elettriche
1
( ) I valori di portata valgono in regime permanente nelle seguenti condizioni:
− temperatura ambiente: 40 °C;
− temperatura dei conduttori: 90 °C.
2
( ) I valori della corrente nominale di corto-circuito valgono nelle seguenti condizioni:
− durata del corto-circuito: 1 s;
− temperatura iniziale dei conduttori: pari alla temperatura massima ammissibile in regime
permanente (v. nota 1);
− temperatura finale dei conduttori di fase: 250 °C.
3
( ) Tensione tra fase e fase e tra le fasi e il piano di appoggio.
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3.3
Tolleranze
Per le dimensioni prive di indicazioni specifiche, sono applicate le tolleranze generali
fissate dalla Norma UNI EN 22768-1, classe tolleranza “mK”.
3.4
Marcature
La scatola deve riportare stampato in rilievo il logo “Acea” (come da testata della
presente specifica), occupante un’area delle dimensioni di circa 80 × 80 mm.
All’interno, su tutti i componenti, debbono essere impressi in rilievo, con caratteri di
altezza non inferiore a 3 mm:
− il nome e il marchio del Fornitore;
− la sigla del materiale impiegato;
− la sigla assegnata dal Fornitore a ciascun singolo componente;
− il mese e l’anno di fabbricazione;
− in corrispondenza di ciascun morsetto devono essere impresse le seguenti lettere:
N, R, S, T;
− al centro del coperchio deve essere applicato il triangolo nero e giallo con il segno
grafico di tensione pericolosa.
4
DOCUMENTAZIONE TECNICA
Il Fornitore delle scatole di derivazione in oggetto deve presentare, entro 15 (quindici)
giorni solari dalla data di emissione dell’ordine, la seguente documentazione ad “Acea
Distribuzione S.p.A. - Pianificazione Operativa e Servizi - Progetti Speciali e Sviluppo
Tecnologico - Unificazione Impianti e Materiali”:
- dimensioni di ingombro del contenitore e della morsettiera;
- descrizione delle caratteristiche costruttive e specifiche tecniche dei componenti e
materiali utilizzati.
Il nulla osta di Acea Distribuzione ai fini della costruzione delle scatole di derivazione
in oggetto viene emesso entro 15 (quindici) giorni solari dalla data di ricezione della
documentazione o delle eventuali integrazioni e/o chiarimenti richiesti a completamento della
medesima.
A giudizio insindacabile di Acea Distribuzione, una diversa procedura può essere
concordata nel caso il Fornitore abbia già fornito, e Acea Distribuzione accettato, articoli della
tipologia in argomento. E’ compito del Fornitore contattare gli uffici tecnici di Acea
Distribuzione e, se del caso, richiedere l’attuazione della diversa procedura di cui sopra.
5
PROVE DI TIPO E DI ACCETTAZIONE
In conformità alle norme CEI 15-18, 17-44, 17-87, 70-1, 70-4, 104-1 e UNI EN ISO
4892-2, le prove in argomento vengono avviate, presso lo stabilimento del Fornitore o presso
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un laboratorio concordato con Acea Distribuzione alla presenza di un collaudatore della
medesima, previo accordi e comunicazione scritta, secondo quanto previsto nell’ordine di
acquisto, di disponibilità della sala prove per prototipo o lotto di fornitura approntato, della
data, della durata e del luogo (o dei luoghi) previsto(i) reso(i) disponibile(i) per l’esecuzione
delle stesse prove.
Tutte le prove ed esperimenti, eseguiti in fabbrica o presso altri laboratori, sono
compiuti a spese del Fornitore; queste spese comprendono anche il costo dei materiali e pezzi
impiegati che si rendessero inservibili, e ciò sia nel caso di accettazione sia di rifiuto della
fornitura. Dalle predette spese sono escluse quelle inerenti al collaudatore di Acea
Distribuzione, che rimangono a carico di quest'ultima.
Le partite rifiutate devono essere sostituite o adeguate, per essere nuovamente sottoposte
alle prove prescritte, nel più breve tempo possibile e comunque entro un periodo non
superiore ad 1/3 dell'originario termine di consegna stabilito, ferma restando l'applicazione
delle penali per ritardo. Ulteriori prove con esito negativo danno luogo al rifiuto della
fornitura.
Acea Distribuzione effettua la verifica della conformità al tipo prevista dalle norme CEI.
Acea Distribuzione stessa può soprassedere, a proprio insindacabile giudizio, all’effettuazione
delle prove di tipo nel caso che il Fornitore sia in grado di esibire idonea certificazione
rilasciata da Organismi riconosciuti nell’ambito dello SEE (Spazio Economico Europeo)
compresi tra quelli indicati nel Decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e
dell’Artigianato del 13-6-’89 (G.U. del 24-7-’89), aggiornato da successive disposizioni,
oppure riconosciuti da ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento) e nell’ambito dello SEE
dall’EA (European cooperation for Accreditation). Qualora, peraltro, Acea Distribuzione
ritenesse di dover richiedere l’esecuzione delle prove di tipo anche in presenza di tali
certificazioni, le prove sono a carico di Acea Distribuzione nel caso di esito favorevole e del
Fornitore nel caso di esito non favorevole, con conseguente rifiuto della fornitura.
Si dà facoltà al Fornitore di richiedere una prova di appello consistente nella ripetizione,
con esito favorevole, della prova risultata negativa, da eseguirsi su di una campionatura
doppia di quella esaminata.
5.1
Prove di tipo
Dopo il nulla osta da parte di Acea Distribuzione alla costruzione delle scatole di
derivazione, il Fornitore predispone un prototipo delle medesime e comunica ad Acea
Distribuzione la disponibilità dello stesso al fine di consentire a quest’ultima la verifica della
conformità al tipo secondo quanto di seguito esposto.
Il Fornitore, inoltre, deve presentare, contestualmente a tale comunicazione, la
documentazione fotografica delle 6 viste dei contenitori stessi e della morsettiera nella scatola
a coperchio rimosso (anche anticipandola via e-mail).
Le prove di tipo, eseguite su un prototipo, comprenderanno:
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a) Esame a vista
Consiste nel verificare che il contenitore e relativa morsettiera siano completi
degli accessori e delle marcature previste nella presente specifica tecnica e che
non presentino difetti che possano nuocere alla loro corretta installazione.
b) Verifica dimensionale
Consiste nel verificare che tutte le dimensioni siano conformi a quanto prescritto
nel precedente cap. 3.
c) Verifica del grado di protezione IP
La prova va effettuata, con la scatola installata in maniera analoga alle condizioni
reali di posa, conformemente a quanto prescritto dalla norma CEI 70-1; in seguito
all’effettuazione delle verifiche previste da tale norma, deve essere riscontrato un
grado di protezione minimo IP 34D.
d) Verifica del grado di protezione IK
Il contenitore deve essere sottoposto all’urto dovuto a una massa battente in
cinque punti diversi della sua superficie esterna. Gli impatti debbono essere
distribuiti uniformemente sulla superficie in prova; in nessun caso, comunque, si
debbono applicare più di tre impatti nelle adiacenze dello stesso punto. I colpi, in
base a quanto prescritto dalla norma CEI 70-4 per il codice di protezione IK 08,
debbono essere portati in direzione perpendicolare alla superficie, nel punto da
provare, tramite un martello a caduta libera o un pendolo costituito da una massa
metallica battente di 1,7 kg avente una punta arrotondata di raggio 25 mm, da
un’altezza di 300 mm, come da norma CEI 104-1. Per l’esecuzione della prova, i
materiali debbono essere fissati in modo da simulare le condizioni di esercizio.
L’esito della prova è favorevole se, al termine degli urti, gli elementi sottoposti a
prova non presentano fessurazioni, rotture o deformazioni che ne pregiudichino le
caratteristiche funzionali.
e) Verifica dei carichi assiali degli inserti metallici
La prova deve essere eseguita applicando agli inserti della scatola un carico assiale
pari a 350 N, per 10 s; la prova si ritiene superata se, al termine della stessa, non si
è avuta evidenza di spostamento degli inserti provati e/o di incrinature e fessure.
f) Verifica della resistenza al calore anormale e al fuoco
La prova deve essere eseguita, secondo le modalità riportate al p.to 9.9.3 della
norma CEI 17-87, su di una zona dell’involucro a spessore minimo. In caso di
dubbio, la prova deve essere ripetuta su due ulteriori campioni. Prima di iniziare la
prova, il campione viene mantenuto per 24 h in una atmosfera caratterizzata da
una temperatura compresa tra 15 °C e 35 °C e una umidità relativa compresa tra
35 % e 45 %. La temperatura della punta del filo incandescente, mantenuta per 30
± 1 s, deve essere 650 ± 15 °C. Durante l’applicazione del filo incandescente e
durante i successivi 30 s, devono essere osservati il campione, le parti circostanti e
il foglio di carta velina sottostante. Vanno annotati l’istante nel quale il campione
si incendia e l’istante nel quale le fiamme si estinguono durante o dopo il periodo
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di applicazione. Si assume che il campione abbia superato la prova del filo
incandescente se non vi sono fiamme visibili né incandescenza prolungata, o se le
fiamme e l’incandescenza del campione si estinguono entro 30 s dopo la
rimozione del filo incandescente. La carta velina non deve bruciare e la tavoletta
di legno di pino non deve presentare bruciacchiature.
g) Verifica della tenuta dielettrica del contenitore
La prova deve essere eseguita, secondo quanto riportato al p.to 9.10 della norma
CEI 17-87, previo condizionamento in camera climatica alla temperatura di 40 ± 2
°C e umidità relativa compresa tra 91÷95 % per due giorni (48 h), con una
tensione sinusoidale di 2835 V (1890 V × 1,5), valore corrispondente alla tensione
nominale di isolamento di 690 V, applicata per 1 min. tra la parte attiva della
morsettiera e un foglio metallico in contatto con la superficie esterna. La prova si
ritiene superata se non si presentano, durante l’esecuzione, perforazioni o scariche
superficiali.
h) Verifica della resistenza alla radiazione ultravioletta (U.V.)
La prova U.V. va eseguita sull’involucro in accordo con il metodo A, ciclo 1, della
norma UNI EN ISO 4892-2, con n. 1000 sequenze di 5 minuti con aspersione
d’acqua e 25 minuti di essiccazione con lampada allo Xenon per un periodo totale
di 500 h. Se non diversamente indicato dal costruttore, i valori di temperatura e
umidità utilizzati per la prova sono, rispettivamente, 65±3 °C e 65±5 %. Il
superamento della prova viene verificato secondo quanto esposto al p.to 9.12 della
norma CEI 17-87.
i) Verifica proprietà dielettriche della morsettiera
Eseguite secondo norma CEI 17-44, pos. 8.3.3.4.1.
j) Verifica della sovratemperatura
Con le modalità stabilite nella norma CEI 17-44, pos. 8.3.3.3, deve essere
verificato che, con una corrente di 140 A, pari alla portata della morsettiera, le
sovratemperature non superino i limiti stabiliti dalla medesima norma; in
particolare, la sovratemperatura dei morsetti non deve essere superiore a 65 °C,
mentre quella sulla superficie esterna dell’involucro non deve essere superiore a 40 °C.
k) Verifica della coppia di serraggio della viteria
Deve essere verificata la tenuta meccanica di tutta la viteria, sia dei morsetti sia di
fissaggio meccanico della morsettiera e del coperchio, alle coppie di serraggio
dichiarate dal Fornitore, comunque non inferiori ai valori relativi a ciascun
diametro nominale specificati nella tabella 4 della norma CEI 17-44.
l) Verifica del serraggio dei morsetti
La verifica del serraggio, con i valori di coppia prescritti dal Fornitore, deve essere
effettuato secondo la norma CEI 17-44, pos. 8.2.4.4.1 e tabella 5, nei morsetti per
cavi passanti, su conduttori in rame di sezione 10 e 25 mm², mentre nei morsetti
per le derivazioni, su conduttori in rame di sezione 6 e 10 mm².
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m) Verifica del carico di rottura delle alette di separazione
Tale verifica deve essere effettuata mediante un impatto di energia pari a 1,5 J,
applicato all’estremità delle alette di separazione.
5.2
Prove di accettazione
Le seguenti prove vanno eseguite, presso gli stabilimenti del Fornitore, su una
numerosità del campione pari al 20% delle unità di ciascun lotto e, comunque, su un numero
minimo di 3 e massimo di 20 esemplari:
a) esame a vista;
b) verifica dimensionale;
c) verifica del grado di protezione IP;
d) verifica della tenuta dielettrica del contenitore;
e) verifica della tenuta dielettrica della morsettiera.
6
IMBALLAGGIO
Le scatole di derivazione in oggetto debbono essere imballate singolarmente, con
evidenza del codice materiale SAP …, e protette da pioggia e polvere mediante l’applicazione
di una pellicola impermeabile trasparente, stipate su pallet A4-800×1200 mm e successivi
aggiornamenti, carico utile nominale 1000 kg, secondo UNI 9150-1 (1988) e UNI 9150-2
(1989), consegnate, previa prenotazione del magazzino, presso il Centro Gestionale Acea
S.p.A. di Via delle Testuggini n. 98/100 - 00134 Roma (Loc. Valleranello - Via Laurentina
km 12,5).
7
COLLAUDO
Il collaudo di tutte le scatole di derivazione, che abbiano superato le prove di
accettazione, viene effettuato presso Acea Distribuzione e la redazione del certificato di
collaudo avviene entro 30 (trenta) giorni solari dalla data di consegna delle medesime, di tutti
i documenti tecnici (disegni meccanici e di montaggio, schemi elettrici, istruzioni per la
manutenzione e l’esercizio, ecc…) e delle certificazioni richieste dalla vigente normativa
italiana (ISPESL, ASL, ecc…).
Le operazioni di collaudo riguardano un campione di esemplari pari al 10% (dieci per
cento) del lotto di fornitura (numero di involucri della stessa tipologia), in ogni caso non meno
di 2 unità, e consistono nella ripetizione delle prove di cui al precedente p. 5.2.
Della data di inizio delle operazioni di collaudo è dato formale avviso al Fornitore che
può presenziare con un proprio rappresentante.
Qualora nel collaudo anche un solo esemplare del campione risultasse non rispondente
alle prescrizioni d’ordine, l’intero lotto deve, a giudizio insindacabile di Acea Distribuzione e
previa eventuale adeguamento, essere sottoposto alla ripetizione delle prove che hanno dato
esito negativo, a totale carico del Fornitore.
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Il materiale che, sottoposto a collaudo, non soddisfi pienamente alle condizioni stabilite,
viene rifiutato; tuttavia Acea Distribuzione, a suo insindacabile giudizio e a tutte spese del
Fornitore, può accordare al Fornitore stesso l’esame in contraddittorio della merce rifiutata.
Il ritiro delle partite rifiutate deve farsi a cura e spese del Fornitore, senz’altro avviso o
provvedimento qualsiasi, nel termine di 15 (quindici) giorni solari dalla data della lettera di
rifiuto. In caso diverso, le partite stesse sono rispedite in porto assegnato all’indirizzo del
Fornitore.
Le partite rifiutate devono essere sostituite o eventualmente adeguate, per essere
nuovamente sottoposte alle prove prescritte, nel più breve tempo possibile e comunque entro
un periodo non superiore ad 1/3 dell'originario termine di consegna stabilito, ferma restando
l'applicazione delle penali per ritardo. Ulteriori prove con esito negativo danno luogo al rifiuto
della fornitura.
In caso di divergenza rispetto alle operazioni di collaudo, il Fornitore può richiedere
l’arbitrato o all’atto dell’ultimazione delle operazioni cui abbia presenziato o entro 15 giorni
dalla notifica dei risultati.
Peraltro, se non si addivenisse di comune accordo all’attribuzione dell’incarico per
l’arbitrato entro un mese dall’ultimazione del collaudo, Acea Distribuzione ha la facoltà di
rivolgersi al Presidente della Federazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione,
Informatica e Telecomunicazioni (AEIT) per la nomina di un collaudatore, il cui giudizio è
accettato dalle due parti senza riserva alcuna, a tutti gli effetti della fornitura.
La richiesta di arbitrato interrompe i termini contrattuali e le conseguenze economiche
sono a carico della parte soccombente, non esclusi i danni per la mancata disponibilità della
fornitura.
8
GARANZIE
Il Fornitore delle scatole di derivazione in argomento è l’unico garante nei confronti di
Acea Distribuzione contro tutti i difetti del materiale e di costruzione oltre che,
indipendentemente dai collaudi effettuati, per la piena rispondenza alla Specifica Tecnica di
Acea Distribuzione stessa.
La garanzia prevede qualsiasi riparazione o sostituzione gratuita, trasporti compresi, nel
più breve tempo possibile, ma comunque entro 3 mesi dalla notifica al Fornitore, delle scatole
di derivazione e/o loro componenti:
- per un periodo di 24 mesi dalla messa in servizio, ma non oltre 30 mesi dalla data
di fine collaudo presso Acea Distribuzione con esito favorevole, nei casi di difetti
riscontrati;
- per un periodo di 5 anni dalla data di fine collaudo presso l’Acea con esito
favorevole, nei casi di non rispondenza alla Specifica Tecnica di Acea
Distribuzione accertata successivamente al collaudo.
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Il periodo di sospensione dal servizio dovuto a difetti di materiale e di costruzione
prolunga la durata della garanzia del tempo intercorrente tra la notifica del guasto e la
riconsegna del/degli esemplare/i da parte del Fornitore.
Per tutte le scatole di derivazione che, in regime di garanzia, siano stati sostituite,
riparate o comunque influenzate da tali operazioni, gli obblighi di garanzia nei casi di difetti
riscontrati si estendono di ulteriori 12 mesi, a partire dalla data di ultimazione della
sostituzione o della riparazione.
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SMALTIMENTO A FINE VITA OPERATIVA
Il Fornitore deve comunicare per iscritto ad “Acea Distribuzione S.p.A. - Qualità e
Sicurezza”, prima della comunicazione di approntamento al collaudo, le modalità di
smaltimento e/o riciclo della scatola di derivazione e/o delle sue parti, oggetto della presente
specifica, una volta che sia giunta a fine vita operativa.
Il Fornitore deve, per quanto possibile, prevedere materiali per i quali sia fattibile il
riciclo, mediante recupero e riutilizzo, piuttosto che lo smaltimento a discarica; deve
comunque preferibilmente utilizzare, laddove possibile, materiali per i quali sia elevato il
grado di biodegradabilità. Quanto sopra deve essere previsto in conformità alle leggi,
regolamenti e norme vigenti in materia di salvaguardia ambientale.
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CONTROVERSIE E FORO COMPETENTE
Per qualunque controversia relativa alla presente specifica e alla sua applicabilità, ove
non si addivenisse a una composizione bonaria, è competente il Foro di Roma.
Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico
Unificazione Impianti & Materiali
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