Guida - Blu Mediterraneo

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Guida - Blu Mediterraneo
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Blu Mediterraneo. Fragranze che
racchiudono l’energia, il sole, i colori
di alcuni tra i luoghi più emblematici
del Mediterraneo Italiano. Espressione
di un territorio naturale unico, dove
arte, natura e cultura si fondono in
una straordinaria armonia. Uno stile
inconfondibile di cui Acqua di Parma si
fa interprete.
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Sardegna, i più stupefacenti colori
del Mediterraneo
Spiagge dalla sabbia candida, insenature
profonde come cunei infilati nel cuore
della terra, fondali cristallini, graniti dai
riflessi rosa scolpiti dal vento in forme
bizzarre, panorami ricamati dal giallo delle ginestre e profumati di ginepro. Eccoci
immersi in un paesaggio di sorprendente
varietà, dolce e selvaggio che alterna l’azzurro, il turchese e il blu del mare al verde
della macchia mediterranea: leccio, eriche,
euforbie, oleastro, carrubo, lentisco, corbezzolo, mirto. Un mix di odori intenso e
fragrante che esprime il carattere di questa terra e genera subito l’acuirsi dei sensi.
Ogni ambiente della Sardegna ha uno
speciale incantesimo, che si tratti delle
ventose Bocche di Bonifacio o delle dolci
calette nella zona di Santa Teresa di Gallura, delle lagune, popolate da imperturbabili fenicotteri rosa, o delle morbide
spiagge del cagliaritano.
Chiunque sia stato in Sardegna racconta
la sua: la macchia mediterranea intorno
alla spiaggia di Razza Ruja - nei pressi della Costa Smeralda - con il suo stupendo
stagno e le distese azzurro-metallico della
calcatreppola, le campanelle rosate della
soldanella marittima e il giglio di mare; il
nord mondano e luccicante e il sud appartato e romantico, le basse colline fitte
di alberi piegati dal vento, i boschi di sughera, e naturalmente, i nuraghi. I più fortunati, andando in barca verso l’arcipelago
della Maddalena, hanno trovato i delfini.
Golfo dell’Asinara, Sardegna nord-occidentale
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“La Sardegna appartiene a nessun luogo, non essendo mai
appartenuta a nessun luogo. Alla Spagna e agli Arabi e ai
Fenici, più di tutto. Ma come se non avesse mai veramente
avuto un destino. Nessun fato. Lasciata fuori dal tempo e
dalla storia.”
David Herbert Lawrence
Capo Testa, Sardegna settentrionale
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L ’energia di un paesaggio disegnato dal vento
Nero (Gherardia Savaglia). La colonia più
grande finora scoperta nel Mediterraneo
si trova a trentatré metri di profondità e
sporge dalla parete rocciosa formando
due grossi ventagli. Tra i quindici e i quaranta metri nuotiamo tra murene, gronghi,
aragoste, cicale, polipi, cernie dai grandi
occhi stupiti.
Energia è quella che si respira nelle morbide anse ventilate, guai a dimenticarne una.
La spiaggia di Liscia Ruja si incontra lungo
la strada panoramica della Costa Smeralda. Ha un soprannome che dice già tutto:
Long beach. E’ una delle più grandi e belle
della Sardegna, con eccezionali caratteristiche naturali: un arco di sabbia rosata e
leggera come cipria lungo oltre cinquecento metri delimita una baia dalle acque
purissime, incorniciata dalla fitta macchia
a corbezzolo e cisto con i folti cespugli di
ginepro che si spingono quasi fino al mare.
La prima parola che viene in mente è
“energia”. Un’energia trasmessa dall’acqua
e dal vento, dal movimento delle onde,
dallo stormire degli alberi. Tutto è fresco
e intenso.
Le rocce modellate dal mare e dal soffio
del maestrale sono come sculture favolose: i leoni marini che lottano con lo sfondo
del faro di Capo Testa, le tartarughe che
prendono il sole a fior d’acqua e l’enorme
profilo d’aquila si trovano a Santa Teresa
di Gallura, la roccia che ricorda un pesce
è a Capriccioli (Porto Cervo). L’energia
arriva dal mare - le sue sfumature sono
anche più di cinquanta e variano dal blu
all’azzurro al turchese per arrivare al verde smeraldo - che vanta un paesaggio
subacqueo tra i dieci più belli al mondo.
Massi giganteschi di granito formano magnifiche grotte, popolate dai coralli rossi.
Indimenticabile l’immersione al Corallo
Capo Testa, Cala dei Corsari, Sardegna settentrionale
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Arcipelago della Maddalena, Sardegna settentrionale
preferite di Karim Aga Khan IV, che con
la sua forza visionaria ha fatto nascere in
20 meravigliosi chilometri del territorio di
Arzachena il mito della Costa Smeralda.
Due ali di sabbia fine sono separate da
un promontorio di rocce rosa, ricoperto
da piante e fiori.
Se non ci fosse il vento
a spettinare i cespugli potrebbe sembrare
un ologramma, una cartolina, un miraggio.
La spiaggia di Razza di Juncu si trova invece nel Golfo di Cugnana, poco distante da Porto Rotondo. Legambiente le ha
riconosciuto quattro vele, il massimo.
Trasmette un’idea di candore, uno scintillio
abbagliante e ha alle spalle una zona di
lagune fitte di giunchi sussurranti. La perfezione assoluta tocca forse alla Spiaggia
del Principe, così chiamata perché tra le
Capo d’Orso, Sardegna settentrionale
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L ’odore del ginepro
“Così gli parve di vedere nel camino
la fiamma che sprigionava dai ceppi
l’odore del ginepro; e quest’odore a sua
volta spalancava, al di là di una galleria
muschiosa, un panorama di boschi, di
rocce, di chine verdi scendenti al confine
azzurro del mare.”
da “Il Cedro del Libano”
Grazia Deledda
Albero di ginepro
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La forza di una pianta spontanea
zione dell’essenza è un procedimento
complesso, ha una nota elegante che riporta all’idea di una natura ancora intatta
e piena di incantesimi.
Alberi virtuosi e forti, capaci di affrontare
la salsedine, la siccità, il vento, i ginepri più
antichi sono magnifici.
Ad Arbus, nelle località Piscinas, Scivu e
Sabbie d’Oro crescono esemplari maestosi (oltre i 9 metri) di ginepro coccolone considerati veri e propri monumenti
vegetali.
Proprio ad Arbus, si va in pellegrinaggio
al ginepro plurisecolare che è stato per
dieci anni la casa del poeta Efisiu Sanna.
Dopo tre chilometri di curve in mezzo a
banchi di sabbia, ecco il ginepro fenicio.
Sotto la cupola di foglie e rami, si sente il
respiro del vento che sale dalla spiaggia,
la musica delle onde e il ronzio delle api.
L’anima vera del Mediterraneo.
Ginepro rosso, ginepro licio o fenicio,
ginepro macrocarpa, meglio conosciuto come “coccolone”, ginepro comune.
In Sardegna ci sono tutti, e crescono
spontanei dalle dolci dune alle colline
rocciose, caratterizzando il paesaggio. I
ginepreti, fittissimi, regalano un profumo
inconfondibile alla macchia mediterranea,
le loro piccole bacche scure odorano di
pepe, si avverte la fragranza della resina.
Pianta resistentissima, inattaccabile dai
parassiti, conserva un’idea della sua forza
nelle varie etimologie.
Il nome greco è Arkeutos, dal verbo archèo, che significa “respingere i nemici”
perchè le venivano attribuite proprietà
protettive. Alimentare una fiamma con
rami di ginepro, inondando la stanza con
i loro effluvi aromatici aiutava le guarigioni. Ancora poco usato in profumeria
perché la raccolta delle bacche e l’estraLa bacca di ginepro matura
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La bacca di ginepro
Amato anche dagli antichi romani, in particolare da Apicio, che mette la bacca di
ginepro tra le spezie essenziali in cucina,
come sostituto del pepe, il ginepro ha
una lunga storia, intrecciata con leggende
e credenze popolari che gli attribuiscono
i poteri più vari, da quello di cacciare le
streghe a quello di far cuocere meglio la
polenta e purificare l’aria.
Le foglie sono aghiformi e appuntite, i fiori, molto minimalisti, sbocciano tra marzo
e aprile: sono giallastri se maschili, verdastri se femminili. I frutti, chiamati “galbule” o con il nome più carino di “coccole”,
sono piccole, carnose bacche sferiche,
resinose e aromatiche di colore verde
che si trasforma in nero-bluastro quando
maturano.
La pianta di ginepro è un sempreverde con foglie lineari aghiformi
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E’ possibile trovare in uno stesso albero
bacche acerbe verdi e bacche scure, già
pronte per essere raccolte. Questo obbliga la raccolta manuale. A mano è meglio
ma solo per abili mani, aiutate da cestini
come setacci e poi basta scuotere la pianta, a inizio autunno.
Mature tra settembre e ottobre, le coccole di ginepro sono ricche di resina, cera,
olio essenziale, acido ossalico e malico,
preziose per gli erboristi oltre che per
i distillatori. Per conservarle vanno fatte
seccare all’ombra. Ma quello che colpisce è il profumo: schiacciate, le bacche
trasmettono una sensazione di dolcezza
selvaggia, di freschezza. Fanno pensare
agli spazi aperti, ai luoghi dove i ginepri
strapazzati dal vento sussurrano vecchie
storie e ci fanno sognare ancora un po’.
L’acqua cristallina di cala Goloritzè, nel Golfo di Orosei, all’interno del Parco Nazionale del Gennargentu
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In una piccola bacca,
il respiro di un’isola
Il maestrale soffia instancabile, vibrante di
aromi e caldo di sole. È l’anima di quest’isola, il suo respiro. E fra i profumi della
macchia mediterranea di cui è intriso il
vento, uno più di tutti gli altri ne cattura
la vitalità primordiale. Balsamico e intenso. Aromatico ed elegante. Il ginepro, con
le sue bacche di un color viola profondo,
l’arbusto vigoroso e ben radicato nella
terra, le foglie sottili e resistenti. Protagonista assoluto di una vegetazione mediterranea che in quest’isola è così rigogliosa e
densa di effluvi aromatici. Ampie distese o
piccole radure di ginepro si intravedono
fra le dune, lungo le coste, negli interni
boscosi della Sardegna, fra le rocce e i
tronchi d’albero modellati dal vento caldo
che ne spande tutto attorno il profumo.
In lotta perenne con gli elementi, con una
natura scabra e forte e una luce potente,
il ginepro racchiude una profonda energia
che trasmette attraverso il suo aroma sottile e pungente. Un profumo di pepe, che
si mescola a note legnose e leggermente
resinose in un equilibrio sottile e raffinato.
La costa sud-orientale della Sardegna
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Ginepro di Sardegna,
pura natura mediterranea
Approdare in Sardegna è anche l’emozione di sentire sulla pelle e nell’anima
l’aroma sottile e inconfondibile del ginepro.
E Acqua di Parma sceglie la sua essenza
perché, più di ogni altra, racchiude l’energia primigenia di quest’isola. Nasce
Ginepro di Sardegna.
Nelle sue note le minuscole calette
e le spiagge infinite, la sabbia rosa di
conchiglie o bianchissima, la macchia
mediterranea che si estende fino al
mare. Sensazioni intense, come in tut-
te le fragranze Blu Mediterraneo create da Acqua di Parma per evocare
la bellezza dei paesaggi più esclusivi
del Mediterraneo Italiano. E catturare
la luce abbagliante, la purezza dell’aria
e le mille culture che si intrecciano in
questo mare unico al mondo.
Ogni profumo Blu Mediterraneo celebra un ingrediente emblematico di un
luogo e regala l’emozione di riviverne
ovunque e in qualunque momento il
fascino indimenticabile, secondo il più
autentico stile italiano.
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TESTA
Bergamotto, Pepe,
Pimento, Noce Moscata
Il profumo del vento, la sua energia
provvisi momenti di calma. In apertura le
note aromatiche e balsamiche del ginepro
si fondono con la solare limpidezza del
bergamotto e i vivaci accenti speziati di
pepe, pimento e noce moscata. Si schiudono, allora, paesaggi di macchia verde,
cieli di un azzurro assoluto e i colori pieni
di luce che inondano le terre della Sardegna. Nel cuore, l’energia del ginepro è
nuovamente esaltata dalle note resinose e
aromatiche della salvia officinale, mentre
il cipresso arricchisce la fragranza di caldi
accenti balsamici. E nel fondo, a bilanciare
perfettamente il movimento della fragranza, il calore e gli accenti legnosi del cedro
di Virginia. Una sensazione di appagamento profondo che solo i paesaggi della Sardegna, dove il Mediterraneo raggiunge la
perfezione, sanno donare.
Un profumo che libera l’essenza del Mediterraneo più puro e regala tutta l’energia del ginepro, che solo in Sardegna
sprigiona un aroma così intenso. Fin dalle
prime note, è come lasciarsi inebriare dalla primordiale forza del vento che sferza
le coste, il mare, gli scogli di quest’isola
meravigliosa. Un vento che porta con sé
il sottile, esuberante profumo della macchia mediterranea e, dominante fra tutti,
l’elegante aroma del ginepro. Delle sue
bacche scure questa magistrale composizione di Acqua di Parma dà un’interpretazione dinamica e vibrante. La fragranza
evolve in un ritmo sensoriale sempre diverso, fra intensità e leggerezza, freschezza e calore, morbidezza e vivacità. Proprio
come il vento che batte sulle coste sarde
alterna le sue raffiche più intense a im-
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CUORE
Salvia Officinale,
Ginepro, Cipresso
FONDO
Cedro di Virginia
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Il flacone che ha i riflessi delle onde
Il flacone di Ginepro di Sardegna ha tutta l’eleganza del Mediterraneo Italiano. Il
vetro luminoso ha il colore del mare più
blu e in superficie il rifrangersi di luce e
trasparenza richiama i riflessi delle onde.
Il design Art Déco riprende uno degli
elementi iconici del mondo Acqua di
Parma. L’etichetta riporta su fondo bianco il nome della fragranza in colore viola
intenso, riprendendo la caratteristica tonalità delle bacche di ginepro. Una nota
di eleganza anche nell’astuccio, sempre in
blu, realizzato a mano in carta goffrata.
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Un intenso rito di bellezza
Le note vibranti e intense di Ginepro di
Sardegna diventano elegante rito di bellezza. Il Gel Doccia Energizzante, con la
sua schiuma soffice e ricca, deterge delicatamente la pelle lasciandola fresca e
morbida. Le virtù balsamiche del ginepro
avvolgono mente e corpo nella più pura
energia mediterranea. Il Latte Energizzante per il Corpo, dalla consistenza leggera e
di rapido assorbimento, ha un istantaneo
effetto idratante e levigante. Il tocco piacevolmente aromatico del ginepro regala
nuova energia alla pelle, che appare liscia
e luminosa. Entrambe le formule sono arricchite da saccarosio, noto per la sua capacità di mantenere l’idratazione naturale
della pelle, e da vitamina E dall’efficace
azione protettiva. Il rito si completa con
il Deodorante Profumato. Una texture
leggerissima, un soffio ricco di energia che
regala una profonda sensazione di freschezza per tutto il giorno.
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La Sardegna di Grazia Deledda
“Intendo ricordare la Sardegna della mia
fanciullezza, ma soprattutto la saggezza
profonda ed autentica, il modo di pensare
e di vivere, quasi religioso di certi vecchi
pastori e contadini sardi (...) nonostante
la loro assoluta mancanza di cultura,
fa credere ad una abitudine atavica di
pensiero e di contemplazione superiore
della vita e delle cose di là della vita. Da
alcuni di questi vecchi ho appreso verità e
cognizioni che nessun libro mi ha rivelato
più limpide e consolanti. Sono le grandi
verità fondamentali che i primi abitatori
della terra dovettero scavare da loro
stessi, maestri e scolari a un tempo, al
cospetto dei grandiosi arcani della natura
e del cuore umano...”
Grazia Deledda
Premio Nobel per la Letteratura, 1926
La Sardegna ha 1.897 chilometri di coste
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La costa meridionale della Sardegna
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Un rifugio e una ribalta della mondanità
ta da David Bailey nel ‘63 a Cala di Volpe,
mentre Michelangelo Antonioni girava
il finale di “Deserto rosso” sulla spiaggia
rosa di Budelli, e Soraya prendeva il sole
con Maximilian Schell sull’isolotto di Spargi. Era il 1962, infatti, quando il principe
Karim Aga Khan IV s’innamorò perdutamente di quest’angolo di mondo e la
trasformò nel rifugio felice e aristocratico
che conosciamo, fondando il Consorzio
Paesaggi lunari e un mare caraibico, che
cosa si può volere di più?
Amatissima dagli
appassionati di immersioni, dagli anni ’70
la Sardegna è anche hot-spot del jet set
internazionale. L’estate porta da sempre
favolosi yacht: Nara, Mirage, Nafisa, il Lady
Moura del principe saudita Farouk Al Raschid, tanto per fare alcuni nomi.
Chi vuole andare indietro nel tempo troverà poco: Catherine Deneuve fotografa-
A sinistra:
La Costa Smeralda
A destra:
Panorama sulla baia di
Liscia di Vacca
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La baia di Porto Cervo, Sardegna settentrionale
La piazzetta di Porto Cervo
Ford e Sting. Il segreto? Un cocktail di riservatezza ed esibizionismo, classe e scapigliatura, etichetta e stravaganza. Natura
e mondanità.
Alberto e Carolina di Monaco erano habitué della Costa Smeralda da bambini.
Ma non c’è artista o testa coronata che
l’abbia esclusa dalla sua lista, da Michael Douglas ad Aurelio De Laurentiis, da
Maurice Bejart a Eric de Rothschild.
L’elenco hollywoodiano è anche troppo
lungo: Bruce Willis, Denzel Washington,
Lenny Kravitz, Anne Hathaway, Kevin Spacey, Leonardo di Caprio, Edward Norton,
Costa Smeralda. Un’impresa subito seguita da quella di Porto Rotondo: in totale ci
sono 1500 posti barca. E la barca serve,
perché il bagno sia emozionante, tra scogli
colorati da alghe rosse e violacee, anemoni di mare e spugne color indaco.
Il profumo di salsedine mescolato a quello della macchia mediterranea, l’architettura discreta, i lussuosi alberghi affacciati
su baie mozzafiato hanno reso la Costa
Smeralda un must per le vacanze.
E’ piaciuta a personalità molto diverse:
Greta Garbo, Margaret d’Inghilterra, Jacqueline Kennedy, Juan Carlos, Harrison
Cala di Volpe, Sardegna settentrionale
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Meryl Streep. Gwyneth Paltrow si è fatta
notare in barca con i figli, ospite di Steven
Spielberg. Non solo attori. E’ arrivata la
popstar Rihanna. E’ arrivato, meno famoso,
ma non meno ammirato, Mo Yan - il nome
significa “colui che non vuole parlare” - il
più importane scrittore e sceneggiatore
cinese contemporaneo. Ha voglia di mettere un po’ di Sardegna nella prossima
storia che racconterà.
Gli elementi naturali sardi: l’acqua cristallina, le rocce rosa e il ginepro
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I fenicotteri rosa che popolano le coste meridionali della Sardegna
Il sud dell’isola
Costa Rei, Sardegna meridionale
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Dominata da una torre orgogliosa visibile
da tutte le spiagge, è un susseguirsi di scogli, sabbia e pietre levigate per 6 chilometri. Con onde alte anche tre metri e venti
forti da nord-est a ovest è stupenda da vivere, per il surfisti e non solo. Da provare
Cala Cipolla, chiusa, protetta e romantica
con le sue sette scogliere che s’inabissano a una profondità di venticinque metri.
L’area di Chia arriva a Capo Spartivento,
il secondo lembo di terra più a sud della
Sardegna. Il suo faro ancora attivo è diventato una guesthouse di lusso. La vista
è impareggiabile.
Il Sud è meno frenetico e mondano del
Nord, più adatto a chi vuole scoprire la
natura e il territorio. Per la gioia dei birdwatcher ci sono fenicotteri rosa per nul-
Cagliari è porta della Sardegna del Sud.
Affacciata sul Golfo degli Angeli, è una
perla di calcare bianchissimo, deliziosa
con le sue viuzze e angoli senza tempo.
Si cammina nella luce accompagnati dal
vento. Costa Rei offre lunghe distese di
sabbia, foreste, lagune e splendidi paesaggi.
Con cento chilometri di sentieri e quarantacinque di spiagge è un paradiso per chi
vuole camminare in mezzo alla natura e
per chi ama gli sport del vento: surf, windsurf, kitesurf, vela.
Ci sono onde da cavalcare per duecento
giorni l’anno, le migliori in autunno, inverno e primavera. C’è chi preferisce le zone
tra Oristano, Cagliari e Alghero (Piscinas,
Porto Ferro, Capo Mannu) e chi non tradirebbe mai Chia, il gioiello della costa sud.
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Dune, tipico elemento
naturale della costa sud-ovest
della Sardegna
conta nuove specie di pesci tropicali, che
si sono “trasferiti” una ventina d’anni fa. Si
possono osservare quelle conchiglie porcellanate anticamente dette “Venere di
Cipro”, tartarughe marine e delfini. Con
un po’ di fortuna e spirito di avventura è
possibile incrociare qualche relitto e pezzi
di anfora che affiorano dalla sabbia.
Pula, con il parco naturale del Sulcis offre
altre emozioni: magnifiche montagne, fiumi, ruscelli, foreste, da esplorare.
Domus de Maria, è un parco naturale di
straordinaria bellezza. Siamo nell’estremo
Sud ovest, tra promontori granitici, dune,
e le foreste di lecci più estese del Mediterraneo. E il vento, che non si stanca, regala quel bouquet fragrante di ginepro e
aria salata che chiunque vorrebbe - e oggi
può - catturare e portarsi via.
la timidi che camminano eleganti e indisturbati a pochi metri dai turisti, ci sono gli
aironi, i graziosi Cavalieri d’Italia, i vocianti
cormorani. Per i curiosi del passato, a Costa Rei si trova il complesso megalitico
di Cuili Piras, che trasmette un senso di
straniamento. Dove siamo? La somiglianza
con Stonehenge, in Inghilterra, è impressionante! Immersa nel verde, fra i monti dei Sette Fratelli, c’è poi la Tomba dei
Giganti, sito archeologico che risale all’età
nuragica. Il problema è scegliere che cosa
e dove.
Di assoluto fascino, da perderci la testa, il
paesaggio di Villasimius con la sua alternanza di piccole e grandi spiagge incastonate nella roccia e protese sul mare. Nonostante sia visitatissimo dai sub, il fondale
non solo è biologicamente intatto, ma
Villasimius, Sardegna meridionale
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Villasimius, Sardegna meridionale
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Indice
3
Sardegna, i più stupefacenti colori del Mediterraneo
6
L’energia di un paesaggio disegnato dal vento
10
L’odore del ginepro
13
La forza di una pianta spontanea
Testi
Roselina Salemi
14
La bacca di ginepro
19
Foto
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Stefano Batistini
In una piccola bacca, il respiro di un’isola
Ginepro di Sardegna, pura natura mediterranea
Pietro Cappa
22
Enrico Cerretelli
Il profumo del vento, la sua energia
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Il flacone che ha i riflessi delle onde
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Un intenso rito di bellezza
30
La Sardegna di Grazia Deledda
35
Un rifugio e una ribalta della mondanità
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Il sud dell’isola
Robert Harding
Martino Motti
www.acquadiparma.com
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