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10 ERRORI CHE I PRINCIPIANTI FANNO IN PALESTRA Con l’inizio dell’anno nuovo, e appesantiti dagli interminabili pasti festivi, in molti decidono di mettere da parte la pigrizia, alzarsi dal divano e iniziare a fare un po’ di attività fisica. Diciamo pure che questo è spesso uno dei classici buoni propositi per l’anno nuovo, che, ahimè, spesso viene disatteso. Il perché? lo vedremo più avanti. Iniziamo allora con una corsetta all’aria aperta; è uno dei metodi migliori per rimediare ai botti di Capodanno, giusto? Sbagliato! Proviamo allora con l’abbonamento di tre mesi in palestra! Beh, sicuramente come inizio non è male (da qualche parte bisognerà pur sempre cominciare) a patto di essere seguiti da un istruttore competente (gli infortuni sono sempre dietro l’angolo!). Come vedete, l’argomento coinvolge numerosi, nonché complessi ambiti. Com’è possibile allora riassumere tutto in un articolo di venti righe? Semplice, non è possibile, se non a pena di un elaborato tanto accattivante quanto superficiale. Ecco perché, a chi vorrà approcciarsi in modo più consapevole all’allenamento spetta una impegnata (anche se proficua) lettura. ;) 1. Innamorarsi del tapis roulant iniziamo subito con uno dei principi dei falsi miti: devo dimagrire, quindi mi metto a correre per un’ora e mezza sul tapis roulant a velocità blanda, perché si sa, correre tanto e piano fa bruciare i grassi. Niente di più sbagliato: allenarsi in questa maniera fa sì bruciare tante calorie, ma non apporta nulla di rilevante a livello di vantaggi metabolici per il dimagrimento (sì, aumenta la capillarizzazione, ma non serve a nulla se non è abbinato a qualche altro tipo di esercizi). Il risultato è che col tempo andremo ad intaccare la massa magra (perderemo muscoli) ma il grasso rimarrà dove stava prima. Non è infrequente infatti trovarsi di fronte a persone che vanno in palestra a correre sul tapis roulant da tempo immemore, e si ritrovano con il fisico di quando avevano cominciato. Forse c’è qualcosa che non va con l’allenamento. Senza contare che correre quando non si è allenati (e soprattutto sul tapis roulant) apporta molti traumatismi sulle articolazioni degli arti inferiori, predisponendo a vari tipi di infortuni (tendiniti, borsiti, dolori ariticolari, artrosi precoce). Se non siete allenati, e magari un tantino in sovrappeso, e volete fare del cardio, meglio in un primo momento camminare velocemente e in salita, oppure utilizzare la cyclette (tenendo la schiena ben dritta). Se invece vi piace da matti correre, allora provate ad alternare minuti ad alta intensità, con minuti di recupero camminando o correndo piano, sarà molto più proficuo. 2. Usciamo gli addominali Un altra tendenza di chi si avvicina al mondo della palestra è quella di dedicare buona parte di ogni allenamento (generalmente almeno l’ultimo quarto d’ora) ad interminabili serie di addominali a terra, nella vana speranza di mettere in mostra o la tartaruga o il ventre piatto per l’estate. Vi è infatti la credenza che allenare un determinato distratto faccia dimagrire proprio in quel punto. Anche qui, niente di più sbagliato: non si può dimagrire in maniera localizzata, il dimagrimento è un processo sistemico, che coinvolge tutto il corpo. In ogni caso, non ha senso preoccuparsi degli addominali finché non si ha una quantità molto bassa di grasso corporeo. Molti esperti della palestra sostengono che “gli addominali si fanno a tavola”, e in buona parte è vero. Tutti abbiamo la tartaruga, il problema è che spesso e ricoperta da un generoso strato di grasso! Consideriamo poi che anche in questo caso si assiste ad un’elevata dose di infortuni causati dall’errato posizionamento della colonna cervicale durante gli esercizi a terra, nonché dei danni causati sulla zona lombare dal ripetuto movimento di flessione del tronco in avanti. Inoltre, come se non bastasse, molti esercizi comuni allenano quasi esclusivamente le gambe (i muscoli flessori dell’anca) invece di allenare l’addome, portando spesso a scompensi muscolari. 3. Donne con le forme (e non uomini!) Qui mi riferisco soprattutto alle donne. Il più grande timore di una ragazza che si iscrive in palestra è quello di ritrovarsi immediatamente grossa come Arnold Schwarzenegger al primo peso sollevato. Come dico sempre, è un po’ come dire “non prendo la patente perché ho paura di diventare un pilota di formula 1”. :D A parte gli scherzi, è normalissimo, ma soprattutto necessario in un primo momento aumentare leggermente di peso. Questo perché un tantino di massa muscolare è necessaria se si vuole dimagrire, ma niente paura! E’ solo una questione temporanea che costituisce la base per poi costruire il fisico. I pesi sono vostri amici, e vanno utilizzati se si vuole un buon fisico. Se fosse così semplice diventare “grossi” non ci sarebbero milioni di palestrati disperati che di misurano il bicipite con il metro da sarta. 4. Ignorare manubri e bilancieri Chi ha già metabolizzato i primi tre punti, ha capito che buona parte del lavoro deve essere fatta tramite la sala pesi. un errore però molto comune è quello di focalizzarsi sui macchinari (adductor e abductor pectoral, chest press, leg press e via discorrendo). Perche questa tendenza? Per due motivi principali: perchè i manubri e (ancora di più) i bilanceri, sono visti come attrezzi ad uso e consumo esclusivo degli uomini, e soprattutto dei più esperti, e perché utilizzare i macchinari risulta più facile. Questo ultimo punto porta spesso a pensare che, poiché il movimento risulta vincolato, sia più semplice evitare gli infortuni e i movimenti sbagliati. Questa è una conclusione sbagliatissima: il fatto che il movimento sia “obbligato” focalizza l’esercizio sull’allenamento di un determinato gruppo muscolare, o addirittura sul singolo muscolo. Questo toglie dai giochi tutti i muscoli che vengono definiti stabilizzatori, quei muscoli cioè che guidano il movimento, fornendo appunto stabilità, e garantendo una corretta esecuzione dei movimenti, non solo in palestra ma anche nella vita quotidiana. Per capirci, perché non fare uno squat con il bilanciere, che oltre ad allenare i glutei, allena anche, tra gli altri, gli addominali? Significa fare due (o più) al prezzo di uno! NB: su questo punto vorrei però sottolineare che il movimento, essendo ovviamente più complesso, va svolto nella maniera corretta. Per questo motivo, come dicevo prima, è il caso di essere seguiti da istruttori competenti. 5. Ok il front… e il back? Lo specchio è certamente il modo migliore di valutare i propri risultati: i dati forniti dalla bilancia (anche quelle che forniscono dati quali la percentuale di muscolo e grasso) sono assolutamente di bassa rilevanza. Tuttavia, un errore molto comune che viene spesso ignorato è quello di allenare solo la parte anteriore del corpo, che è quella che, appunto, vediamo allo specchio. Quindi largo (sopratutto per gli uomini) a pettorali, bicipiti, addome e (talvolta) quadricipiti, dimenticandoci che il nostro corpo ha anche una parte posteriore! Questo atteggiamento genera enormi squilibri muscolari, e porta il corpo ad avere una postura sempre più in flessione. Questo è molto dannoso, in quanto genera squilibri posturali che prima o poi causeranno dolori, soprattutto alla zona lombare e cervicale, e risultano molto complessi da correggere. (Figura 1) Figura 1. Esempio di postura corretta (sinistra), oppure scorretta con accentuata anteriorizzazione (sinistra) tipica di chi enfatizza l’allenamento della parte anteriore del corpo. Ricordatevi quindi che esistono anche gruppi muscolari posteriori quali trapezi, romboidi e gran dorsale (il classico dorso), tricipiti, erettori della colonna, glutei, ischiocrurali (la loggia posteriore della coscia) e polpacci. Vanno allenati allo stesso modo di quelli anteriori! 6. Attenzione alle spalle! Uno degli infortuni più comuni nel mondo della palestra è rappresentato proprio dal dolore alla zona della spalla. Questo dolore può avere origine multifattoriale, ma spesso si tratta di una tendinosi del muscolo sovraspinato, e può essere scatenata da molti esercizi svolti in maniera scorretta. I più frequenti, e vanno evitati senza troppe obiezioni, sono: • • • • Lat machine DIETRO alla nuca Alzate laterali con i manubri, con il pollice che guarda in basso Tirate al mento QUALSIASI altro esercizio che richieda di sollevare le braccia mentre le spalle sono in posizione di intrarotazione (figura 2) Figura 2. Classico esempio di esercizio svolto in intrarotazione di omero (sinistra) oppure in extrarotazione (destra). Molti altri esercizi, anche se ottimi, se svolti in maniera scorretta possono andare a creare problemi alle spalle. Per ovviare a questo problema, il prossimo errore da non fare è… 7. Non allenare adeguatamente il dorso Uno dei metodi più efficaci per prevenire i problemi alle spalle anche in esercizi di per sé molto buoni (panca piana, distensioni con manubri ecc.) è quello di focalizzarsi sull’allenamento del dorso. Per capirci, si tratta di tutti quei movimenti che portano le scapole ad avvicinarsi tra di loro (Figura 3). Senza dilungarci troppo in questioni di biomeccanica, questo atteggiamento delle scapole porta ad aumentare lo spazio tra l’acromion (un piccolo osso sulla sommità della spalla) e la testa dell’omero, favorendo lo scivolamento del tendine del sovraspinato. Figura 3. Esempio di scapole poste in posizione di adduzione, e quindi vicine tra loro, durante una ripetizione di Lat Machine. Quindi via libera ad esercizi di trazione alla sbarra, lat machine davanti alla testa, rematore ed esercizi con gli elastici per il rinforzo di questo gruppo muscolare. Se ci pensate, questo atteggiamento è proprio l’opposto di quello che descrivevo prima, nel quale le scapole risultavano anteriorizzate e distanti tra loro. 8. Allenarsi in monofrequenza In palestra ci si può allenare in due modi: • Quando alleno un determinato gruppo muscolare solo una volta a settimana si dice MONOFREQUENZA. Per intenderci, quando si dice “oggi faccio gambe” o “oggi faccio petto” ci si allena in monofrequenza. • Quando lo stesso gruppo muscolare è allenato più volte a settimana si parla di MULTIFREQUENZA. Ora, molti esperti di palestra obietteranno dicendo che non è vero che la multifrequenza è sempre meglio della monofrequenza, e hanno ragione! Tuttavia, qui si parla di principianti, e non di esperti di Bodybuilding. Purtroppo, i principianti non hanno una capacità di resistenza allo sforzo e di arrivare a cedimento nelle serie tale da garantire un buon lavoro in monofrequenza. Non perché non vogliano farlo o siano pigri, ma proprio perché hanno una percezione dello sforzo non allenata. Per questo motivo per i principianti è sempre meglio puntare ad allenare più gruppi muscolari al giorno, in modo da dargli la giusta quantità di stimolo per poter migliorare. 9. Sovrastimarsi… o sottostimarsi L’allenamento va tarato secondo le proprie capacità. Spessissimo mi capita di vedere persone che continuano ad allenarsi utilizzando pesi veramente troppo bassi per le loro capacità. La ragazze soprattutto spesso passano mesi o anni a sollevare solo manubri da 1kg o 2kg. Questa modalità non è efficace se si vuole migliorare il proprio fisico, perché non apporta gli stimoli necessari. Qualcuno potrà obiettare dicendo che fa serie da 30 ripetizioni e, effettivamente, fa fatica. Tuttavia fare fatica non è sinonimo di allenarsi bene. C’è un’enorme differenza tra esercizio e allenamento. L’allenamento è ciò che serve per migliorare il tuo corpo con i giusti stimoli, è ciò che, appunto, ci allena. Un esercizio invece può anche essere faticoso, ma può non essere utile per migliorare. Quindi un allenamento è sempre un esercizio, ma un esercizio non è sempre un allenamento! Al contrario, un errore più “maschile” è quello di sovrastimare le proprie capacità. Utilizzare pesi troppo elevati porta ad eseguire le ripetizioni in maniera scorretta, senza la giusta tecnica, predisponendoci ad infortuni anche gravi e portandoci subito ad una condizione di stallo in cui non si riesce più a migliorare. 10. Volere tutto e subito Mi rendo conto di trattare, per ultimo, un tasto molto dolente. Spesso si crede che, passando dal divano alla palestra, si possano ottenere risultati immediati. Non è raro che qualcuno venga a dirmi “Eh ma io la settimana scorsa sono andato a correre e non è servito a niente!”. Purtroppo per chi è sedentario, sembra una fatica enorme fare attività fisica anche solo una volta, ma bisogna riconoscere che i tempi biologici sono molto lunghi. Miglioramenti apprezzabili non sono assolutamente possibili in meno di tre mesi (se si parla di un minimo miglioramento della massa muscolare), o in meno di sei mesi se si ricerca un miglioramento globale del fisico, e spesso occorre ancora più tempo. Questo non è per scoraggiare chi si sta avvicinando al mondo del fitness, ma al contrario per sottolineare come sia necessario abbracciare l’attività fisica come filosofia di vita, e non come tortura giornaliera. Solo in questo modo, cioè con costanza e dedizione, si possono ottenere risultati. Chi vi vende scorciatoie si sta prendendo gioco di voi e del vostro portafogli. I metodi per dimagrire di 20 chili in un mese non esistono, e se effettivamente si perdono, si riprenderanno in seguito, e pagando gli interessi. Ma vi posso garantire che, al contrario, con pazienza e costanza, i risultati arrivano SEMPRE. Se siete arrivati fino alla fine, vi ringrazio, e credo che ora abbiate un buon bagaglio su cui costruire i vostri primi passi nel mondo della palestra. Buon allenamento e buon anno nuovo!