Fuoco e fiamme – senza fumo
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Fuoco e fiamme – senza fumo
LINEA GUIDA Consigli per il riscaldamento con la legna Fuoco e fiamme – senza fumo Versione 2008/2009 Elaborazione congiunta delle sezioni di mestiere dei fumisti spazzacamini In collaborazione con l’Agenzia provinciale per l’ambiente e German p.i. Puntscher del WIT-Wöhler Institute of Technology INDICE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. I vantaggi del riscaldamento a legna Combustibile o rifiuto? La scelta corretta e lo stoccaggio del combustibile La varietà dei sistemi di riscaldamento Fare la scelta giusta Le tre fasi della combustione a legna Evitare errori nella gestione 10 regole per riscaldare correttamente con la legna La corretta manutenzione Il camino I componenti tecnici di supporto Approvviggionamento aria comburente Le disposizioni legislative Allegati 14. Calcolo della stufa e documentazione tecnica (Esempio) 2 PREMESSA La problematica delle polveri sottili richiede un accurato uso dei generatori a legna. Per dare un contributo nella lotta contro le polveri sottili i fumisti e gli spazzacamini hanno elaborato insieme questa linea guida. Le indicazioni nel presente documento rispondono allo standard tecnico attuale e sono un consiglio e non una norma o una legge. 1. I VANTAGGI DEL RISCALDAMENTO A LEGNA Vantaggio individuale: • Calore gradevole grazie a tecniche moderne e la vista del fuoco • Una vasta scelta di sistemi di riscaldamento permettono il riscaldamento individuale o il riscaldamento di interi appartamenti o edifici. • L’approvvigionamento può essere adattato alle esigenze dell’utente. Ecologia: • Il combustibile ricresce. • CO2 neutrale: nella combustione si libera esattamente la quantità di CO2 che la pianta filtra dall’aria durante la crescita, oppure che si formerebbe se la stessa legna venisse lasciata marcire nel bosco. • L’installazione di un apparecchio a legna al posto di una caldaia a gas riduce le emissioni di gas ad effetto serra CO2 di ca. 5,3 t/anno per ogni famiglia. • Moderni sistemi di riscaldamento garantiscono una combustione ottimale ed un minore inquinamento. • Lavorazione, trasporto e stoccaggio del combustibile legno comportano un pericolo ambientale minimo. Economia: • La produzione locale di legna, pellet o bricchette porta nuovi posti di lavoro. • La legna è un combustibile a buon prezzo. • Costi contenuti e meno inquinamento, per percorsi di trasporto inferiori. • Pulizia del bosco con il contributo della vendita della legna per evitare i parassiti. 3 2. COMBUSTIBILE O RIFIUTO? La legna naturale secca, insieme alle moderne tecniche di combustione, garantiscono una buona combustione. Solo così è possibile ridurre al minimo le emissioni inquinanti e le polveri sottili. Rimani pulito – riscalda con vera legna! Mai bruciare rifiuti! Cosa è permesso? • Legna naturale, non trattata e secca • Bricchette di legna • Pellet (con certificato di qualità e conforme le norme) • Cippato • Scarti di segherie, non trattati • Arbusti, pigne Cosa è vietato? • Carta, giornali, riviste • Cartone, Tetra Pak, imballi • Plastiche di tutti i tipi • Legna verniciata o trattata, truciolare • Scarti di legno da cantieri • Legna vecchia da mobili, finestre, porte o pavimenti • Legna da casse, palette • Scarti di falegnamerie 4 3. LA SCELTA CORRETTA E LO STOCCAGGIO DEL COMBUSTIBILE Legna a pezzi • max. 20% • • • • • I I max. 7-10 cm Bruciare esclusivamente legna naturale, non trattata, avente e secca con un’ umidità massima del 20%, che corrisponde alla legna tagliata con 2 anni di essiccatura in modo corretta. Ogni tipo di legna è adatto, sia quella dura che quella tenera: faggio, acero, quercia, betulla, acacia, abete, pino, larice ecc. Usare sempre legna nella pezzatura giusta e non integra, perchè la legna tonda ostruisce l’apporto di aria al suo interno. Bruciare la legna sempre in orizzontale e non in piedi, (escluso i caminetti aperti). Per ogni carico, usare sempre la quantità di legna indicata dal produttore e non ricaricare un pezzo dopo l’altro, perché la fiamma non raggiungerebbe mai la temperatura sufficiente per una buona combustione. Non inserire una quantità superire a quella indicata per evitare fiamme eccessive con temperature di fumi e di pareti troppo alte. Lo spessore e la lunghezza della legna devono sempre essere conformi alle indicazioni del produttore: Per stufe ad accumulo ed a maiolica, stufe a legna, caminetti aperti o chiusi, la pezzatura sarà di ca. 7-10 cm. La lunghezza dipende dalla lunghezza della camera di combustione (leggermente più corto). Il corretto stoccaggio della legna: • Stoccaggio di legna già nella pezzatura. • Come per minimo per 2 anni (tempi maggiori non portano più ad una maggiore asciugatura). • Stoccaggio ben ventilato ed arieggiato. • Coperto a protezione dalla pioggia e protetto dal sole, perché altrimenti la legna perde di qualità. • Non appoggiata direttamente sul pavimento ma con una distanza di ca. 20-30 cm per evitare di marcire. • Con una distanza dalle pareti di ca. 5-10 cm. • Possibilmente all’aperto, altrimenti in locali o cantine ben arieggiate evitando la formazione di muffe (lasciare sempre aperta la finestra!). • Lo stoccaggio della legna deve sempre avvenire con sufficiente distanza di sicurezza dall’apparecchio di combustione – osservare sempre le disposizioni antincendio e di sicurezza. 5 Bricchette di legna • Le bricchette di legna sono pressati da biomassa forestale. Si devono usare solo bricchette certificate e con il marchio di qualità. • Controllare il peso delle bricchette (non tutti pesano uguali) 1 kg bricchette = 1 kg legna. • Bricchette bruciano più lentamente della legna. Pellet • Cippato • I pellet sono bastoncini pressati da biomassa legnosa e vengono bruciati in particolari stufe o apparecchi a pellet. • Sulla confezione dovrebbe essere indicata la norma di produzione o il certificato di qualità (per es. norma ÖNORM, DIN) Pellet deve essere stoccato in modo corretto,cioè all’asciutto e secondo le disposizioni antincendio. • Semplice test di qualità dell’utilizzatore: Inserire il pellet in un bicchiere d’acqua e se si sfoglia nei primi 3 minuti trattasi di pellet di scarsa qualità, perché il pellet di qualità rimane compatto più a lungo. • Segatura • • Non bruciare rifiuti! Il cippato è legna spezzettata e viene usato normalmente solo in impianti di potenze maggiori, appositamente costruiti e che dispongono di caricamento automatico. Lo stoccaggio deve essere eseguito correttamente per evitare la formazione di muffe a causa di una cattiva ventilazione. La segatura viene normalmente usata solo nelle strutture produttive (falegnameria). La segatura può diventare esplosiva e si devono adoperare tutti gli accorgimenti per evitare pericoli. Vietato dalla legge provinciale n° 8/2000. • Bruciare esclusivamente legna naturale, secca e non trattata. Mai bruciare rifiuti! Lo smaltimento dei rifiuti nel proprio apparecchio a legna provoca fumi aggressivi e corrosioni negli impianti fumari o nell’impianto (scambiatore, canna fumaria ecc.) I danni provocano alti costi di manutenzione e riparazione molto superiori dei costi del regolare smaltimento dei rifiuti. 6 4. LA VARIETÁ DEI SISTEMI DI RISCALDAMENTO Nessun altro combustibile offre una varietà di sistemi di riscaldamento come la legna. Per ogni gusto e per ogni esigenza esiste il riscaldamento adatto. È importante coinvolgere il fumista e lo spazzacamino già nella fase di progettazione. Gli specialisti aiuteranno a scegliere il sistema di riscaldamento adatto ed a valutare la canna fumaria, evitando così spiacevoli inconvenienti. Riscaldamento di un solo o più ambienti: • Stufe ad accumulo (stufa in maiolica, ad intonaco, ad aria, combinato) • Stufa a legna • Stufa a pellet • Cucina a legna o termocucina • Caminetto aperto, chiuso o inserto per caminetto • Stufa ipocausto • Forno da pizzeria, per griglia Nella casa unifamiliare o bifamiliare: • Caldaia a legna • Termocucina • Caldaia a pellet • Stufa ipocausto • Caldaia a cippato Nel condominio o nelle strutture produttive: • Caldaia a legna con carico manuale o automatico • Caldaia a pellet, in automatico con silos • Caldaia a cippato • Impianto a segatura 7 Le stufe e le cucine di seguito indicate sono i modelli maggiormente utilizzati negli impianti domestici, per il riscaldamento di un solo locale o più locali, oppure per la cottura di cibi: • • • • • • • Cucina a legna con forno Cucina a legna senza forno Cucina-stufa Stufa ad accumulo Stufa ad aria calda Stufa combinata Stufa ad ipocausto Cucina a legna con forno • Combustione su griglia con max. 2-3kg/h • Rendimento >70% • Aria comburente secondo UNI 10683 Cucina a legna senza forno • Combustione su griglia con max. 2-3kg/h • Rendimento <70% (minore è il rendimento, più alto sarà il consumo di combustibile) • Aria comburente secondo UNI 10683 Cucina-stufa a legna (cucina con stufa incorporata) • Combustione su griglia con max. 3-5kg/h • Rendimento >78% secondo calcolo stufa • Aria comburente secondo UNI 10683 • Cucinare e riscaldare contemporaneamente Stufa ad accumulo • Combustione senza griglia con max. 15-20kg/h • Rendimento >80% secondo calcolo stufa • Aria comburente secondo UNI 10683, attraverso la portina oppure direttamente nella camera di combustione • Tempo di combustione ca. 1-2 ore • Tempo di mantenimento calore ca. 20 ore 8 Stufa ad aria calda • Combustione senza griglia e con max. 6-12kg/h • Rendimento >78% con apparecchi nuovi, altrimenti solo ca. 68% • Aria comburente secondo UNI 10683, attraverso la portina di caricamento oppure direttamente nella camera di combustione • Tempo della combustione ca. 1-2 ore • Tempo di mantenimento calore ca. 6-12 ore Stufa combinata • Combustione senza griglia e con max. 6-12kg/h • Rendimento >78% con apparecchi nuovi, altrimenti solo ca. 73% • Aria comburente secondo UNI 10683, attraverso la portina di caricamento oppure direttamente nella camera di combustione • Tempo della combustione ca. 1-2 ore • Tempo di mantenimento calore ca. 10-18 ore Stufa ipocausto • Combustione senza griglia e con max. 10-20kg/h • Rendimento >80% secondo calcolo stufa • Aria comburente secondo UNI 10683, attraverso la portina di caricamento oppure attraverso un canale direttamente nella camera di combustione • Tempo della combustione ca. 1-3 ore • Tempo di mantenimento calore ca. 10-18 ore • Normalmente produce anche acqua calda sanitaria . 9 5. FARE LA SCELTA GIUSTA La scelta del sistema di riscaldamento adatto dipende dalle esigenze individuali per l’utilizzo (riscaldare, cucinare, fuoco a vista), il rendimento, la potenzialità (fabbisogno termico, numero degli ambienti o appartamenti da riscaldare) e il combustibile previsto. Quale uso deve svolgere l’apparecchio? • Solo riscaldare o solo cucinare • Riscaldare e cucinare • Fuoco a vista • Emissione calore rapida o lenta Quale potenza mi serve? • È sempre consigliato farsi calcolare il fabbisogno termico. Per esempio, il fabbisogno termico di un locale in una Casa Clima tipo B è di ca. 40 Watt/m²: Fabbisogno termico = 30 m² x 40 Watt/m² = 1200 Watt = 1,2 KW • Osservare le abitudini ed esigenze dell’utente (intervallo di riscaldamento) Quale combustibile voglio usare? • Legna in pezzatura • Bricchette di legna • Pellet • Cippato • Segatura Quale deve essere la distribuzione del calore? • Attraverso l’irraggiamento (p.es. stufa in maiolica, ad intonaco) • Attraverso la convezione ad aria (p.es. stufa a legna, cassette per caminetto) • Attraverso il circuito ad acqua (p.es. termocucina, termocaminetto) • Attraverso le pareti ed i pavimenti (p.es. ipocausto) Quale tecnica di riscaldamento voglio usare? • Combustione con o senza griglia • Combustione normale o ad inversione di fiamma • Con pressione o depressione in camera di combustione • Alimentazione manuale o automatica • Con regolazione della combustione o modo tradizionale Chi mi deve installare l’apparecchio? Solo la ditta specializzata (fumista o installatore) è autorizzata al montaggio della stufa o cucina a legna ed è responsabile della corretta installazione rilasciando la necessaria dichiarazione di conformità. Quando chiamo lo spazzacamino? Lo spazzacamino deve essere interpellato già in fase di progettazione. Egli verifica l’installazione e l’idoneità della canna fumaria. L’installazione „fai da te“ di una stufa acquistata nel supermercato è vietata e viene sanziona se non c’è il benestare dello spazzacamino di competenza del territorio. 10 6. LE TRE FASI DELLA COMBUSTIONE A LEGNA La combustione a legna non è un processo omogeneo come la combustione a gas o gasolio. La combustione a legna avviene in 3 fasi: • • • Essiccazione a 100°C: Quando la legna viene riscaldata, inizia subito il processo di essiccazione dell’umidità ancora presente. L’acqua presente nella legna evapora e si raggiunge una temperatura di ca. 100°C. Gasificazione 100 - 600°C: Non è la legna combustibile a bruciare, ma bruciano i gas combustibili in esso contenuto, come il carbonio e l’idrogeno. Questi gas combustibili devono essere resi gassosi con l’apporto di calore a ca. 600°C e bruciano come una fiamma da gas, leggermente staccati dalla legna stessa e forniscono una maggiore quantità di calore. Combustione 600 – 1.000°C: Attraverso la fiamma della gasificazione viene prodotta la carbonella dalla legna e si ottiene la terza fase della combustione. La combustione della carbonella produce ancora ca. 1/3 del calore della combustione e dura il tempo maggiore. Le tre fasi della combustione non sono completamente separate, ma interagiscono tra loro. Durante la gasificazione si avrà anche l’essiccazione e la formazione di carbonella. Per non disturbare l’equilibrio della combustione si consiglia di fare la ricarica sempre con la quantità di legna indicata dal produttore, di non usare legna umida e di non mettere mai solo un pezzo di legna dopo l’altro. Se la temperatura di fiamma è troppo bassa, si avrà una pessima combustione con un’alta concentrazione di polveri, fuliggini e monossido di carbonio (CO). Una buona combustione avviene in camera di combustione calda e con il giusto dosaggio di aria comburente. Siccome il tiraggio influenza direttamente l’aria comburente ci si assicura che questo sia costante e non eccessivo (eventualmente montare una serranda di registro tiraggio). Il processo di combustione inizia con l’accensione e si conclude quando termina la combustione della carbonella. Generalmente il processo dura diverse ore ed aumenta con l’uso di centraline di regolazione della combustione. 11 7. EVITARE ERRORI NELLA GESTIONE Chiunque brucia scarti o addirittura rifiuti, oppure usa in modo errato il proprio generatore danneggia se stesso: viene inquinata l’aria circostante con diossine e metalli pesanti, aumenta il pericolo di autocombustione della canna fumaria, aumenta il costo della manutenzione e riduce la durata dell’impianto. Le conseguenze sulla salute sono malattie all’apparato respiratorio con tosse, bronchite, asma e infezioni ai polmoni fino all’aumento del pericolo di cancro e problemi circolatori. Cosa si deve osservare? - Usare solo i combustibili indicati dal produttore (p.es. legna, pellet, cippato). Caricare sempre la quantità indicata dal produttore e non inserire mai una quantitá superiore o inferiore. - Non caricare mai la stufa o la cucina ancora calda con legna. È assolutamente vietato caricare legna la sera precedente per accenderla il mattino dopo. La brace nella cenere può durare anche 3 giorni e la legna potrebbe incendiarsi da sola e le conseguenze sarebbero la formazione di gas con pericolo di autoaccensione ed esplosione della stufa. - Non stoccare materiali combustibili nelle immediate vicinanze della stufa o cucina. - Assicurarsi il sufficiente apporto di aria comburente. L’eccessiva strozzatura delle serrande per l’aria comburente provoca una cattiva combustione con aumento dell’inquina-mento atmosferico e notevole riduzione del rendimento. Una precoce chiusura dell’aria comburente provoca la formazione di creosoto con aumento del pericolo di incendi e di piccole esplosioni nella canna fumaria, fino alla completa distruzione dell’impianto fumario. La mancanza o l’insufficienza di aria comburente provoca la formazione di monossido di carbonio con pericolo d’intossicazione che può provocare anche la morte. - L’uso di impianti meccanici di ventilazione (cappe da cucina, aspiratori da WC, impianti di climatizzazione ecc.) non deve condizionare l’apporto di aria comburente. I casi di pericolo aprire le finestre. - Se un impianto è rimasto inutilizzato per un periodo più lungo, deve essere sottoposto ad una verifica da parte dello spazzacamino, fumista o installatore. - La trasformazione di un apparecchio di combustione può essere eseguita esclusivamente da una ditta certificata, secondo le istruzioni del produttore e con l’autorizzazione da parte dello spazzacamino. Prima di acquistare inserti per caminetti o altri sistemi comburenti, si deve sentire il parere dello spazzacamino di competenza, se una trasformazione è possibile. - La mancata osservanza delle istruzioni d’uso del produttore può causare danni materiali ed a persone, oppure lo spreco di combustibile, la riduzione del rendimento e l’aumento dell’inquinamento atmosferico. 12 8. 10 REGOLE PER RISCALDARE CORRETTAMENTE CON LA LEGNA Per un uso sicuro, economico e pulito dell’impianto caldaia. 1 Il giusto combustibile Legna naturale secca, non trattata e con un’umidità inferiore a 20%. 2 Il deposito Essiccare la legna già tagliata e spaccata nelle misure giuste, in un deposito ben arieggiato e per minimo 2 anni. 3 La preparazione corretta Prima dell’accensione aprire completamente le aperture dell’aria e del camino. 4 Inserire la legna in modo corretto Inserire la legna in modo leggero e a croce, nella pezzatura di max. 7-10 cm. Quantità di legna secondo le istruzioni d’uso. 5 Accendere correttamente Con accenditori, come cippato o accendifuoco naturali. La carta è ammessa, ma solo in quantità minima. Con l’accensione dall’alto vengono ridotti notevolmente i fumi. Accendendo la fiamma nella parte superiore si avrà una migliore combustione. In questo caso si dovrà posizionare la legna e poi appoggiarci sopra della legna più fine per l’accensione. Il fuoco brucerà simile ad una candela dall’alto in basso. 6 La giusta combustione Fino a quando si vede la fiamma si devono lasciare aperte le serrande dell’aria. Una fiamma chiara, vivace e giallo-rossa indica una buona combustione. Chiudere le aperture dell’aria quando la combustione termina e si ha solo brace con piccole fiammelle blu. La nuova carica di legna si deve fare solamente sulla brace, mai sulla fiamma. 13 7 La pulizia eseguita dall’utilizzatore Grazie ad una buona combustione si toglie la cenere dalla camera di combustione ad intervalli maggiori secondo le istruzioni d’uso. È importante che la cenere non ostacoli il percorso dell’aria comburente. La cenere in particelle fini e grigie è indice di una buona combustione. 8 La manutenzione dell’esperto La manutenzione e il controllo dei componenti meccanici ed elettronici del generatore devono essere eseguiti regolarmente da un tecnico qualificato. Lo spazzacamino assicura una regolare pulizia della canna fumaria e del generatore. Questo riduce le emissioni inquinanti, fa risparmiare combustibile, previene l’incendiarsi della canna fumaria sporca e riconosce in tempo danni e problemi strutturali. 9 La consulenza dell’esperto Si consiglia di consultare sempre l’esperto prima di acquistare una stufa, un caminetto o una cucina a legna. Impianti dimensionati correttamente permettono un impiego ottimale, una combustione pulita nonché un alto rendimento. 10 La corretta installazione La stufa, il caminetto o la cucina devono essere installati dalla ditta specializzata (fumista o installatore). Lo spazzacamino deve certificare l’idoneità della canna fumaria prima dell’installazione. Per nuovi impianti deve essere rilasciata la dichiarazione di conformità. 14 9. LA CORRETTA MANUTENZIONE L’utente deve rimuovere la cenere per evitare che questa possa peggiorare la combustione a causa dello sporcamento della camera di combustione e dei fumi. Le conseguenze sarebbero notevoli sprechi energetici e di combustibile. Inoltre, aumenterebbe l’inquinamento da fuliggini e polveri sottili, nonché la temperatura fumi ed il monossido di carbonio (CO). La manutenzione e la verifica degli apparecchi che rientrano nella classificazione di impianti termici, deve essere eseguita solo da ditte specializzate e certificate. Questo è richiesto per garantire lo standard minimo di sicurezza e di emissioni inquinanti a garanzia della incolumità per la popolazione e per l’utilizzatore. La pulizia periodica dell’impianto fumario deve essere eseguita dallo spazzacamino di competenza in conformità alla legge n° 62 del 13 novembre 2006. Cosa comporta la pulizia periodica dello spazzacamino • • • • • • • • • • • • Riduzione delle emissioni di polveri sottili Risparmio di combustibile (1 mm deposito = 6% spreco di combustibile) Ottimizzazione della combustione Aumento del rendimento Riduzione del pericolo di esplosioni Riduzione del fumo nero Funzionamento regolare dell’impianto Allungamento della durata dell’impianto Riduzione del pericolo d’incendio nella canna fumaria Riconoscimento tempestivo di pericoli o problemi Sicurezza per l’utente Verifica della corretta combustione senza fumo che andrebbe a disturbare il vicinato 15 Il ruolo dello spazzacamino Lo spazzacamino esegue due compiti: come consulente protegge l’utente con pulizia e controlli periodici dai pericoli di eventuali malfunzionamenti dell’impianto, come l’intossicazione da CO o l’incendio nella canna fumaria. Lo spazzacamino è inoltre stato scelto dal legislatore per eseguire la verifica della sicurezza degli impianti per la popolazione e per l’ambiente. Questa carica gli viene conferita dal comune e lo obbliga a denunciare ogni pericolo ed ogni superamento delle emissioni inquinanti derivanti dagli impianti. Lo spazzacamino deve comunicare al comune di competenza ogni irregolarità sui combustibili utilizzati che ha rilevato durante la sua mansione di pulizia e verifica. Il sindaco può inoltre incaricare lo spazzacamino, insieme ad un agente della sicurezza, ad eseguire verifiche ispettive (legge provinciale). Misurare Pulire gli impianti di combustione Collaudo Consulenza 16 10. IL CAMINO Il camino/canna fumaria (di seguito chiamato camino), è una parte dell’impianto termico sottoposto alle disposizioni della legge 46/90 e, per le stufe inserite in unità abitative con una potenza totale complessiva inferiore a 15 KW, alla norma UNI 10683. Queste regolamentazioni prevedono che, per garantire la sicurezza pubblica, gli impianti devono essere realizzati esclusivamente da aziende specializzate. Il camino è la parte dell’impianto che generalmente viene posato in cantiere e deve essere composto esclusivamente da materiali certificati e posato secondo le istruzioni fornite dal produttore, e successivamente sottoposto a verifica accurata da parte della ditta installatrice dell’apparecchio di combustione (di seguito chiamato apparecchio) e dello spazzacamino. Non è ammessa la posa del camino o un successivo allacciamento di un apparecchio al camino da parte del proprietario non qualificato. Con una potenza totale installata nell’unità abitativa, o nel locale di installazione, superiore a 15 KW, intesa come somma delle potenzialità al focolare dei singoli apparecchi di combustione, anche l’installatore della stufa domestica deve avere l’iscrizione come fumista oppure come installatore ai sensi della legge 46/90 art. 1.C. e la stufa deve essere inserita nel libretto d’impianto ai sensi del decreto legislativo 192/05 n.v.a.. Quando l’architetto nel suo progetto dell’edificio prevede un camino senza specificare una limitazione per gli apparecchi allacciabili, sono da intendere come camino multistrato della qualità minima T400-N1-W-3-G50. Scelta materiali Devono essere impiegati esclusivamente materiali certificati CE secondo UNI EN 1443/05 n.v.a.. Il montatore del camino (per es. muratore, installatore di impianti termosanitari, fumista ecc.) deve sempre richiedere alla ditta fornitrice/costruttrice tutta la documentazione e le certificazioni dei materiali impiegati e fornirli, insieme alla propria dichiarazione di conformità del montaggio, alla ditta installatrice dell’apparecchio per la valutazione di compatibilità ed allo spazzacamino di competenza per la certificazione. Per la costruzione dei camini sono previste le seguenti soluzioni: • Camino sistema: tutti i componenti del camino (involucro esterno, tubo interno, isolante ecc.) sono forniti da un solo produttore e certificati CE conforme UNI EN 1443/05 n.v.a. • Camino composito: involucro esterno, tubo interno e l’eventuale isolante sono forniti da produttori diversi, ogni componente deve avere un certificato CE conforme UNI EN 1443/05 n.v.a. • Intubamento: un cavedio di materiali non combustibili, libero e per uso esclusivo può essere intubato. Il tubo per l’intubamento deve essere certificato CE conforme UNI EN 1443/05 n.v.a., deve essere posato distaccato dal muro del cavedio e deve essere certificato non combustibile (per caldaie a condensazione si possono usare anche tubi sintetici marchiati CE) 17 • Risanamento camini: un camino esistente e già certificato dallo spazzacamino che risultasse non a norma può essere risanato tramite un rivestimento interno. Per il rivestimento si devono usare materiali con dichiarazione di conformità da parte del produttore, in regola con la norma UNI 10845/00 n.v.a.. Un cavedio non può essere trasformato in camino con il solo risanamento, ma necessita di un intubamento come nell’articolo precedente • Camino esistente in cemento-amianto: per poter ancora utilizzare i camini in cemento-amianto devono essere trattati mediante sconfinamento interno a spruzzo secondo quanto previsto dalla norma UNI 10845/00 n.v.a. e secondo la specifica tecnica del maggio 1999 emanato dall’Ufficio Aria e Rumore della Provincia Autonoma di Bolzano. I componenti di un camino/canna fumaria – sistema fumario Ogni camino deve essere composto minimo dai componenti previsti dalla norma UNI EN 1443/05 n.v.a. indicati anche nella seguente figura: 1 2 3 4 Camino Percorso fumi Parete interna Isolamento termico (è ammessa anche una intercapedine d’aria) 5 Involucro esterno 6 Rivestimento esterno 7 Elemento camino 8 Camino multistrato 9 Raccordo di collegamento camino 10 Canale da fumo o scarico fumi 11 Apparecchio di combustione 12 Sportello ispezione 13 Piastra di base, nel caso di camini per il funzionamento ad umido questa dovrà essere predisposta di raccoglicondensa, sifone e allacciamento alla rete fognaria 14 Distanziatore da parete interna e esterna (può essere anche l’isolamento termico) 15 Parete muraria esterna oppure rivestimento esterno della parete esterna camino 16 Parte terminale del camino, con o senza comignolo o copertura 17 Passaggio a tetto come componente indipendente e con distanza di sicurezza da materiali combustibili 18 Passaggio a soffitto come componente indipendente e con distanza di sicurezza da materiali combustibili Una informazione completa sulla costruzione del camino la potete trovare nelle nostre linee guida dedicate “Linea guida per il camino multistrato” e “Linea guida per il camino/canna fumaria – sistema fumario” che potete trovare sul nostro sito www.apabz.it. 18 11. I COMPONENTI TECNICI DI SUPPORTO I componenti tecnici di supporto all’impianto termico sono impiegati dallo specialista per migliorare la combustione o per mantenerla alle condizioni ottimali. Le serrande di registro di tiraggio sono delle valvole automatiche che assicurano all’apparecchio di combustione il corretto tiraggio della canna fumaria. Quando il tiraggio della canna fumaria supera i valori impostati si apre la valvola che inserisce aria ambiente alla canna fumaria, frenando così i fumi al valore ottimale previsto dal produttore. Il corretto tiraggio della canna fumaria è fondamentale per una buona combustione. Con un tiraggio errato la fiamma viene raffreddata eccessivamente oppure „allungata“ in modo che vada a toccare le pareti relativamente fredde della camera di combustione con conseguente formazione di fumo. • L’iniettore di tiraggio viene impiegato quando il tiraggio della canna fumaria è insufficiente, eventualmente anche solo durante la fase di accensione. L’iniettore di tiraggio viene montato generalmente sull’uscita della canna fumaria. Nel caso di mancanza di corrente elettrica o di rottura deve ugualmente lasciare libera uscita ai fumi. • La centralina di combustione ottimizza il processo della combustione attraverso la regolazione dell’aria comburente, controlla la sicurezza di funzionamento dell’impianto spegnendo ed accendendo eventuali componenti (p.es. cappa da cucina, impianto di ventilazione). La centralina viene comandata dal sensore che misura la temperatura e la portata dei fumi. 19 • Il filtro polveri viene montato nel canale da fumi, nella canna fumaria oppure in tesa alla canna fumaria per ridurre le emissioni di polveri e fuliggini. Si conoscono diversi sistemi di filtri, alcun lavorano con acqua di lavaggio altri invece a secco (p.es. filtri ad ionizzazione, filtri ciclonici) e questi sono da preferire, perché lo scarico delle acque di lavaggio è generalmente vietato. • La serranda automatica dell’aria comburente si apre sempre, quando c’è la necessità di introdurre aria nell’ambiente, cioè quando nell’ambiente si forma una caduta di pressione superiore a ca. 3,0 Pa. • La serranda motorizzata viene azionata elettricamente quando lo richiede l’apparecchio di combustione e può essere comandata da un termostato fumi o un sensore di pressione ambientale. • Gli strumenti di misura come gli analizzatori di combustione, delle polveri, dell’umidità della legna o del monossido di carbonio CO ambientale vengono utilizzati dallo spazzacamino e dal fumista per controllare i limiti di emissione previsti dal legislatore e per monitorare la sicurezza e l‘ottimizzazione della combustione. 20 12. APPROVVIGGIONAMENTO ARIA COMBURENTE Ogni combustione necessita dell’ossigeno e questo negli apparecchi installati in ambienti chiusi avviene attraverso le aperture verso l’esterno. L’aria comburente deve essere eseguita sempre rispettando le indicazioni del produttore (p.es. secondo UNI 10683 : per apparecchi chiusi min. 80 cm2 e per caminetti aperti min. 200cm2) e può essere dotata di una serranda meccanica, elettrica, con o senza una canalizzazione. Negli apparecchi a camera di combustione stagna (tipo C) l’aria di combustione deve essere fornita in un sistema canalizzato direttamente dall’esterno alla camera di combustione o al bruciatore. Attenzione: Le resistenze e le sezioni devono essere calcolate dalla ditta specializzata o dal produttore dell’apparecchio! • • • • • Il calcolo dell’aria comburente deve essere eseguita già nella fase di progettazione. Senza ossigeno dall’ambiente esterno la combustione non funziona. Valori generali: (per ogni) 1 kg di legna consuma con apparecchi chiusi una quantità di aria comburente di ca. 6m³ e necessita per questo una apertura verso l’esterno di ca. 10cm². L’aria comburente può essere aspirata da una apertura nella parete esterna (possibilmente con serranda automatica) oppure attraverso un canale dell’aria. Nella Casa Clima tipo A e B è sempre da prevedere un canale d’aria e un apparecchio con camera di combustione stagna (tipo C). 21 13. LE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE • LG 8/2000 Legge sulle emissioni inquinanti • D.v.LH Nr. 62/2006 Legge dello spazzacamino • D.L. 152/2006 Decreto Legge ambientale (Legge delle centrali termiche con potenza oltre 35 KW e limiti di emissione) • D.L. 311/2007 Decreto Legge sul risparmio energetico nell’edilizia (risparmio energetico e verifica degli impianti) • UNI EN 1443/05 Norma tecnica sulle caratteristiche delle canne fumarie • UNI 10683 Norma sulla installazione e la manutenzione degli apparecchi domestici a legna e pellet • prEN 15544 Calcolo, esecuzione e verifica delle stufe ad accumulo (stufe in maiolica e intonacate) • prEN 15287 e UNI EN 12391-1 Norme con il calcolo delle distanze di sicurezza di camini intubati, risanati e camino composito. • prEN 15378 Analisi di combustione su combustibili solidi 22 14. CALCOLO DELLA STUFA E DOCUMENTAZIONE TECNICA (ESEMPIO) 23 24