la Tenda del Silenzio - Forum delle Religioni

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la Tenda del Silenzio - Forum delle Religioni
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Nello Spirito di Assisi
La Comunità ecclesiale di S. Angelo
Il Forum delle Religioni di Milano
E varie istituzioni cittadine
Invitano:
• Le donne e gli uomini nel sogno della Pace
• I responsabili politici
• I gruppi culturali
• Le comunità Ebraiche di Milano
• Le comunità Cristiane di Milano
• Le comunità Musulmane di Milano
• Le comunità Buddiste di Milano
• La comunità Induista di Milano
LA TENDA DEL SILENZIO
INCONTRARSI NEL SILENZIO:
PACE NELLE PERIFERIE DELL’ESISTENZA
22 - 23 settembre 2013 - dalle ore 16 alle 21
con la collaborazione di:
Accademia del Silenzio, Associazione Graal, Associazione di solidarietà per la
giustizia e la democrazia in Eritrea, Associazione Mamme a Scuola onlus, Associazione senegalesi di Milano e provincia, C.A.D.R. Centro Ambrosiano di
Dialogo per le Religioni, Caritas Ambrosiana, Casa della Carità, Casa della
Cultura Islamica, Casa per la Pace di Milano, C.C.C Consiglio Chiese Cristiane
di Milano, Comunità di S. Egidio, Comunità familiare interetnica “L’albero
della macedonia” coop. Comin, Comunità “Nevé Shalom Wahat al-Salam“, Coordinamento Associazioni Islamiche Milano, Ecumenismo e dialogo della Diocesi di Milano, Fondo Alessandro Nangeroni, Forum delle Religioni, Gruppo
Primomarzo Migranti, Islamic, Forum Europe, Istituto Buddista Italiano Soka
Gakkai, Heldercamara, Libera, Mandala - Centro Studi Tibetani Milano, Medici Volontari Italiani, OFS Ordine Francescano Secolare, Pax Christi, SAE –
Segretariato Attività Ecumeniche, Ufficio Pastorale dei Migranti.
Con il patrocinio di
MILANO
Colonne di S. Lorenzo
C.so Porta Ticinese (bus 94. tram 3, 2 e 14)
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LA GRANDE TENDA DEL SILENZIO
Anche questʼanno vogliamo mettere al centro della nostra città
una grande tenda bianca, spoglia, provvisoria, povera, dove
chiunque possa fermarsi in silenzio a meditare, a pensare, a pregare, se lo desidera, per poi ripartire con una camminata che dal
centro della città lo porti verso le periferie geografiche ed esistenziali dellʼumanità.
Sappiamo che questo cammino non è facile; ma soprattutto
quando le parole spesso gridate, i simboli laici o religiosi, persino le preghiere possono offendere la sensibilità dellʼaltro, il silenzio può diventare linguaggio universale, spazio comune,
presupposto di incontro, di ascolto e di confronto, per dare una
testimonianza di volontà di Pace.
Per questo, nella nostra Milano, le molte Religioni presenti sotto il
suo cielo e che si incontrano nel Forum delle Religioni, insieme
anche a molti non credenti, agli uomini di buona volontà, al mondo
delle associazioni, da anni indicano la via della solidarietà, dellʼ
accoglienza, chiedendo serie politiche estere non neocolonialiste,
confermando lʼavversione ad avventure militari che non risolvono
i problemi di nessun genere, né umanitari né strategici, ma li aggravano.
Per questo rinnoviamo la proposta minoritaria della nonviolenza attiva, che esclude automaticamente lʼidea di sopraffazione dellʼuomo e della natura. La vera sfida è, dunque, mettere a confronto
un mondo dove, troppo spesso, unʼeconomia senza etica si inchina acritica al “dio denaro”, permettendo ogni sorta di violenza,
con un umanesimo nuovo, unʼumanità sorella, attenta soprattutto
agli ultimi e a chi vive nelle molteplici periferie dellʼesistenza.
LE MOLTEPLICI PERIFERIE
Nel mondo vi sono molte periferie. Periferie dove gli esseri umani
vivono nelle difficoltà dovute alla estrema povertà. Periferie dove
la guerra e la violenza rendono lʼesistenza di molte persone incerta e desolata. Periferie dove la natura è violata e avvelenata
da ogni sorta di inquinamento, in cui è difficile comprendere
come sia possibile perfino la sopravvivenza di esseri umani.
Periferie delle nostre città, dove spesso persone giunte da lontano, fuggite da guerre, tirannia e miseria si ammassano con i
poveri del nostro paese, persone anziane sole, disoccupati, famiglie disgregate che mangiano e vivono della carità delle
mense dei poveri.
Periferie dellʼesistenza, dove in una luccicante abbondanza di
beni materiali lʼestrema povertà è immorale: luoghi dellʼanimo,
dove si è soli o ci si sente soli, perché ci si guarda ma non ci si
vede, ci si incontra ma non si entra in relazione, si parla ma non
dialoga.
Queste periferie sono ovunque siamo noi: nei luoghi di lavoro,
dove non si collabora ma si è in competizione, nelle scuole, dove
è sempre più difficile educare ed essere educati, negli ospedali
dove la tecnologia asettica e la struttura di azienda dimenticano
spesso la missione del prendersi cura di chi è malato,nelle caserme dove si insegna che la difesa armata degli interessi nazionali vale di più della difesa della vita.
. … Forse noi stessi siamo in una di queste periferie o in altre ancora …
UN MESSAGGIO DI SPERANZA
Questo è il momento di proporre un cambiamento personale e
nella polis, che ci porti ad occuparsi lʼuno dellʼaltro, ad essere vicini a chi è in difficoltà economica o esistenziale, prima di tutto
vedendoli e non ignorandoli.
Dobbiamo avere il coraggio di andare verso le periferie usando
lo strumento del dialogo, anche con chi non la pensa come noi.
Dobbiamo essere in grado di dare e ricevere la speranza che è
insita nella solidarietà umana e che ci spinge a fasciare le ferite
degli altri esseri umani, sapendo che anche noi stessi spesso
necessitiamo di essere aiutati.
Dobbiamo finalmente riconoscere che lʼindividualismo è lʼantitesi del prendersi cura degli altri e che lʼegoismo dei singoli e dei
gruppi conduce spesso alla violenza e alla sopraffazione di chi
è più debole e allʼautodistruzione di chi si crede più forte.
Crediamo che in questo cammino verso le periferie del mondo e
degli individui non dobbiamo aver paura di chiedere e concedere
misericordia, perché solo così possono essere sanati i conflitti,
spesso violenti, del passato e del presente, dando senso alla
speranza nel futuro, alla fiducia in se stessi e nellʼaltro, soprattutto per chi è più giovane.
Dobbiamo custodire con bontà e tenerezza ciò che esiste intorno
a noi lavorando concretamente per la salvaguardia della natura,
perché possa essere di nuovo donata alle generazioni future.