la Tenda del Silenzio - Forum delle Religioni
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la Tenda del Silenzio - Forum delle Religioni
ITALIANO 2013_Layout 1 19/08/13 11:47 Pagina 1 Nello Spirito di Assisi La Comunità ecclesiale di S. Angelo Il Forum delle Religioni di Milano E varie istituzioni cittadine Invitano: • Le donne e gli uomini nel sogno della Pace • I responsabili politici • I gruppi culturali • Le comunità Ebraiche di Milano • Le comunità Cristiane di Milano • Le comunità Musulmane di Milano • Le comunità Buddiste di Milano • La comunità Induista di Milano LA TENDA DEL SILENZIO INCONTRARSI NEL SILENZIO: PACE NELLE PERIFERIE DELL’ESISTENZA 22 - 23 settembre 2013 - dalle ore 16 alle 21 con la collaborazione di: Accademia del Silenzio, Associazione Graal, Associazione di solidarietà per la giustizia e la democrazia in Eritrea, Associazione Mamme a Scuola onlus, Associazione senegalesi di Milano e provincia, C.A.D.R. Centro Ambrosiano di Dialogo per le Religioni, Caritas Ambrosiana, Casa della Carità, Casa della Cultura Islamica, Casa per la Pace di Milano, C.C.C Consiglio Chiese Cristiane di Milano, Comunità di S. Egidio, Comunità familiare interetnica “L’albero della macedonia” coop. Comin, Comunità “Nevé Shalom Wahat al-Salam“, Coordinamento Associazioni Islamiche Milano, Ecumenismo e dialogo della Diocesi di Milano, Fondo Alessandro Nangeroni, Forum delle Religioni, Gruppo Primomarzo Migranti, Islamic, Forum Europe, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Heldercamara, Libera, Mandala - Centro Studi Tibetani Milano, Medici Volontari Italiani, OFS Ordine Francescano Secolare, Pax Christi, SAE – Segretariato Attività Ecumeniche, Ufficio Pastorale dei Migranti. Con il patrocinio di MILANO Colonne di S. Lorenzo C.so Porta Ticinese (bus 94. tram 3, 2 e 14) ITALIANO 2013_Layout 1 19/08/13 11:47 Pagina 2 LA GRANDE TENDA DEL SILENZIO Anche questʼanno vogliamo mettere al centro della nostra città una grande tenda bianca, spoglia, provvisoria, povera, dove chiunque possa fermarsi in silenzio a meditare, a pensare, a pregare, se lo desidera, per poi ripartire con una camminata che dal centro della città lo porti verso le periferie geografiche ed esistenziali dellʼumanità. Sappiamo che questo cammino non è facile; ma soprattutto quando le parole spesso gridate, i simboli laici o religiosi, persino le preghiere possono offendere la sensibilità dellʼaltro, il silenzio può diventare linguaggio universale, spazio comune, presupposto di incontro, di ascolto e di confronto, per dare una testimonianza di volontà di Pace. Per questo, nella nostra Milano, le molte Religioni presenti sotto il suo cielo e che si incontrano nel Forum delle Religioni, insieme anche a molti non credenti, agli uomini di buona volontà, al mondo delle associazioni, da anni indicano la via della solidarietà, dellʼ accoglienza, chiedendo serie politiche estere non neocolonialiste, confermando lʼavversione ad avventure militari che non risolvono i problemi di nessun genere, né umanitari né strategici, ma li aggravano. Per questo rinnoviamo la proposta minoritaria della nonviolenza attiva, che esclude automaticamente lʼidea di sopraffazione dellʼuomo e della natura. La vera sfida è, dunque, mettere a confronto un mondo dove, troppo spesso, unʼeconomia senza etica si inchina acritica al “dio denaro”, permettendo ogni sorta di violenza, con un umanesimo nuovo, unʼumanità sorella, attenta soprattutto agli ultimi e a chi vive nelle molteplici periferie dellʼesistenza. LE MOLTEPLICI PERIFERIE Nel mondo vi sono molte periferie. Periferie dove gli esseri umani vivono nelle difficoltà dovute alla estrema povertà. Periferie dove la guerra e la violenza rendono lʼesistenza di molte persone incerta e desolata. Periferie dove la natura è violata e avvelenata da ogni sorta di inquinamento, in cui è difficile comprendere come sia possibile perfino la sopravvivenza di esseri umani. Periferie delle nostre città, dove spesso persone giunte da lontano, fuggite da guerre, tirannia e miseria si ammassano con i poveri del nostro paese, persone anziane sole, disoccupati, famiglie disgregate che mangiano e vivono della carità delle mense dei poveri. Periferie dellʼesistenza, dove in una luccicante abbondanza di beni materiali lʼestrema povertà è immorale: luoghi dellʼanimo, dove si è soli o ci si sente soli, perché ci si guarda ma non ci si vede, ci si incontra ma non si entra in relazione, si parla ma non dialoga. Queste periferie sono ovunque siamo noi: nei luoghi di lavoro, dove non si collabora ma si è in competizione, nelle scuole, dove è sempre più difficile educare ed essere educati, negli ospedali dove la tecnologia asettica e la struttura di azienda dimenticano spesso la missione del prendersi cura di chi è malato,nelle caserme dove si insegna che la difesa armata degli interessi nazionali vale di più della difesa della vita. . … Forse noi stessi siamo in una di queste periferie o in altre ancora … UN MESSAGGIO DI SPERANZA Questo è il momento di proporre un cambiamento personale e nella polis, che ci porti ad occuparsi lʼuno dellʼaltro, ad essere vicini a chi è in difficoltà economica o esistenziale, prima di tutto vedendoli e non ignorandoli. Dobbiamo avere il coraggio di andare verso le periferie usando lo strumento del dialogo, anche con chi non la pensa come noi. Dobbiamo essere in grado di dare e ricevere la speranza che è insita nella solidarietà umana e che ci spinge a fasciare le ferite degli altri esseri umani, sapendo che anche noi stessi spesso necessitiamo di essere aiutati. Dobbiamo finalmente riconoscere che lʼindividualismo è lʼantitesi del prendersi cura degli altri e che lʼegoismo dei singoli e dei gruppi conduce spesso alla violenza e alla sopraffazione di chi è più debole e allʼautodistruzione di chi si crede più forte. Crediamo che in questo cammino verso le periferie del mondo e degli individui non dobbiamo aver paura di chiedere e concedere misericordia, perché solo così possono essere sanati i conflitti, spesso violenti, del passato e del presente, dando senso alla speranza nel futuro, alla fiducia in se stessi e nellʼaltro, soprattutto per chi è più giovane. Dobbiamo custodire con bontà e tenerezza ciò che esiste intorno a noi lavorando concretamente per la salvaguardia della natura, perché possa essere di nuovo donata alle generazioni future.