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TRIMESTRALE DELLA SEZIONE DI LECCO Anno 60° - N. 3 Luglio/Agosto/Settembre 2013 Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro “Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1. comma 2 DCB” - CMP Milano Roserio Direttore Responsabile: Angelo Sala Redattore Capo: Nino Venditti Redattori: Luigi Bossi, Augusto Cogliati, Emiliano Invernizzi, Ivan Piazza, Enzo Vavisa Redazione presso A.N.A. Lecco: Via Pescatori, 23 - Telefono 0341.364.108 Autoriz.: Trib. di Lecco n. 31 del 3-9-53 Grafica: PrePrint - Lecco Stampa: La Grafica - Molteno (LC) Vipiteno Piani di Artavaggio pagina 9 Alla festa del 5° c’eravano anche noi pagina 24 Al Cazzaniga Merlini un raduno sempre vivo NOTIZIE IN BREVE pagina 12 VITA DEI GRUPPI pagina 13 ANAGRAFE ALPINA pagina 19 NOTIZIE SPORTIVE pagina 21 54° di Consacrazione della Chiesetta Votiva del Btg. Morbegno al Pian delle Betulle - 31 agosto/1 settembre 2013 Pian delle Betulle: che dono quella «tenda dell’anima» Il sottoscritto «domanda la concessione della licenza illimitata a favore del figlio contadino, per avere altri due figli alle armi». Così, nel giugno 1942, il padre di Carlo Aldeghi scriveva al Comando del 5° - battaglione Morbegno, dove il giovane era in forza alla 47ª compagnia insieme con il fratello Luigi, mentre il terzo fratello, Giuseppe, prestava servizio in altro Corpo. E i due alpini a quell’epoca avevano già sulle spalle la partecipazione alla campagna di Grecia-Albania! Poi Luigi, partito per la Russia con il suo battaglione, era dato disperso in azione di guerra nel 1943. E Carlo, più tardi richiamato alle armi, era catturato e tradotto in Germania per essere rimpatriato solo nel 1945. Oggi i due fratelli del «Morbegno» sono tornati insieme, ricordati sulle marmette benedette nella chiesetta al Pian delle Betulle. (continua a pagina 2) Il raduno alle Betulle: grazie del presidente Carissimi Alpini, ancora una volta mi ritrovo a dover scrivere questo mie parole di ringraziamento nei Vostri confronti, e lo faccio con piacere ed orgoglio. La commemorazione al Pian delle Betulle è stata per me e per il Consiglio di Sezione motivo di grande emozione per la presenza di molte autorità di spicco ma soprattutto per la presenza numerosissima di Voi Alpini che ho sentito molto vicino... È doveroso dirvi grazie con il Cappello Alpino in testa, perché nel sentiero che stiamo tutti insieme percorrendo Voi mi state aiutando a portare questo zaino... I vostri sorrisi e i vostri sguardi valgono di più che tante parole dette per circostanza. Mi scuso con alcuni di Voi ai quali non ho potuto rivolgere personalmente i miei saluti, ma credetemi, è come se lo avessi fatto... Grazie ragazzi e W gli Alpini Il presidente Marco Magni notizie alpine Penna Nera delle Grigne In primo piano a destra il presidente sezionale Marco Magni (continua dalla pagina 1) Una storia singolare, ma numerose se ne potrebbero certamente ricuperare, per esempio tra le memorie del «morbegnino» Giovanni Renzo Speziali, o di Erminio Colli, o del caporale Giuseppe Rusconi - i cui nomi sono incisi sulle altre marmette apposte quest’anno sulle pareti della chiesetta ex voto - come di ciascuno degli oltre 400 alpini, ricordati nel tempio, che hanno compiuto il loro dovere. Quella «tenda dell’anima», quel «sacrario all’amore» è proprio un grande dono di chi ci ha preceduto! C’è da augurarsi che anche oggi sorgano in mezzo a noi tanti uomini e tante donne capaci di quello slancio che valga d’esempio per le nostre e per le generazioni più giovani. Una scintilla è forse sbocciata dopo le parole del consigliere nazionale Cesare Lavizzari quando ha ricordato, con sentimento e convinzione, che mentre oggi siamo sull’orlo di periodi davvero brutti e viene quasi a manca- I tre colonnelli presenti alla cerimonia delle Betulle re la speranza, «noi veniamo qui invece a vedere che la speranza c’è. Ce l’hanno avuta loro (i morbegnini del voto in Albania) 72 anni fa dove non c’era speranza. Ce l’hanno avuta poi - ha continuato - i loro compagni in Russia, dove di speranza ce n’era ancora meno. Ma ce l’hanno avuta! E sono anche riusciti a tornare a casa. Se la sono vista brutta, ma molto più brutta di quello che ce la vediamo noi oggi e non si sono lamentati. I nostri reduci, quando sono tornati, avrebbero forse potuto dimettersi da Italiani perché li avevano presi in giro, li avevano mandati a combattere una guerra assurda ... ma non si sono dimessi da italiani. Si sono rimboccati le maniche ed hanno ricostruito questo paese fisicamente e moralmente ... per fare dell’Italia un posto migliore per i loro figli. E allora noi veniamo qui per ricordare quel sacrificio ma per ricordare anche quella speranza, perché è quella che ci muove alla fine!...», è quella che gli alpini hanno sempre avuto! Concetto e speranza rafforzati nella omelia da don Mauro Uno scorcio della grande folla raccolta attorno alla chiesetta del Pian delle Betulle pagina 2 Anno 60 - numero 3 notizie alpine Trimestrale della Sezione di Lecco Santoro, della Fondazione Don Gnocchi, con il riferimento alla «nostra speranza ... di una luce che spazza queste tenebre...» come prosecuzione di quella dei reduci che arrivando da momenti e luoghi bui hanno costruito questa chiesa, segno di speranza e di luce. Il richiamo insistente a questo nostro luogo sacro ha lasciato certamente conforto nei cuori, se è possibile ancora rinvigorito dalle parole emozionate del nostro giovane presidente Marco Magni: «Siamo qui perché crediamo e vogliamo capire i valori dei nostri reduci». E ancora: «Siamo qui per fare un esame di coscienza e non siamo qui per fare autocelebrazioni». Oppure, come ha affermato il tenente colonnello Bettella ricordando il motto del 5°, di cui il «Morbegno» fa parte: «Non lo facciamo per farci vedere ma per essere». Più sollevati anche nello spirito alla fine abbiamo assistito alla messa ed alla benedizione delle marmette nel silenzio e nel raccoglimento rotti solo dalle “cante” del Coro Grigna, quasi sussurrate per non disturbare. Hanno condiviso la cerimonia ce- lebrativa il prefetto di Lecco Antonia Bellomo, i sindaci di Lecco e di diversi Comuni della Valsassina insieme ad altre autorità; la medaglia d’argento Giuseppe Faccinetto, amico degli alpini, come si è definito, con rappresentanti di numerose associazioni combattentistiche e d’arma, anche di fuori provincia; i carabinieri, la forestale ed altri Corpi ancora. Grazie a loro e a tutto il pubblico, numerosissimo, per aver contribuito e rendere importante e fantastico l’appuntamento di quest’anno! Felice d’incontrare anche Luigi Maglia di quell’impresa Maglia di Bellano che con Cereghini direttore dei lavori iniziò la costruzione della chiesetta nel 1958. Poi, tra gli alpini: consigliere nazionale ANA Cesare Lavizzari; penne bianche: colonnello Alfredo Massimo De Fonzo, del comando militare esercito Lombardia; tenente colonnello Andrea Bettella, comandante del battaglione Morbegno, che ha subito affermato «mi considero qui tra amici» e l’alpina primo caporal maggiore Laura Santoro; tenente colonnello Mario Brenna della Taurinense. I vessilli delle sezioni Alto Lario - Colico; Luino; Milano; Monza; Valtellinese - Sondrio, oltre al nostro. 31 gagliardetti di Un momento della messa celebrata da don Mauro Santoro gruppi ospiti oltre ai 65 della sezione. La sera prima, sabato 31 agosto, dopo una spettacolare fiaccolata con meta il piazzale della chiesetta, il tenente colonnello Mario Renna aveva magistralmente presentato il libro «Alpini in Afghanistan - diario dell’ultima missione della Taurinense nel Paese degli aquiloni», traendone spunto per spiegare quanto anche gli alpini si adoperino per la pacificazione, la democratizzazione e la ricostruzione, in altre parole la stabilizzazione, di quel Paese. Dopo aver ascoltato con attenzione il relatore diversi interventi hanno sottolineato che l’opinione pubblica andrebbe informata meglio sulle missioni, sulle azioni e sui comportamenti di questi nostri giovani soldati operanti all’estero, in modo da poterne essere fiera e riconoscente. E invece, purtroppo, veniamo sistematicamente solo a piangere quei momenti tristi dei quali i media moltiplicano il fragore. Calza a proposito il detto: «Fa più notizia un albero che cade di un bosco che cresce», ma grazie comunque nostri soldati, di cuore! Luigi Bossi Angelo Faccinetto Il ten. col. Mario Renna Luglio-Agosto-Settembre 2013 Vessilli e gagliardetti durante la lettura della Preghiera dell’Alpino pagina 3 notizie alpine Penna Nera delle Grigne Protezione Civile ANA Giornata del volontariato Il gruppo di Bellano nel festeggiare il suo novantesimo non poteva non ricordare la squadra di protezione civile che opera nel suo territorio. È infatti grazie ad essa che il Comune ha stipulato la convenzione sezionale per le emergenze ed è grazie ad essa che vengono regolarmente organizzati cantieri di lavoro per la prevenzione e per il ripristino di situazioni pericolose o per altri lavori sul territorio. Nella giornata di domenica 21 luglio si è organizzata la giornata del volontariato, iniziata alle ore 9 con l’apertura della mostra fotografica rappresentativa di tutti i cantieri di emergenza che l’unità sezionale di Lecco ha fatto da quando costituita ma anche con foto di tutti i cantieri di lavoro che i volontari hanno svolto a Bellano (l’ultimo terminato proprio nel mese di giugno: la sistemazione della cascata dell’Orrido). Nel pomeriggio i volontari sono intervenuti sulla foce del torrente Pioverna, per una dimostrazione di pulitura e messa in sicurezza dell’alveo, con taglio di piante ad alto fusto e infestanti; mentre i nostri volontari seguivano la popolazione interessata agli eventi e dai mezzi appositamente fatti pervenire da Lecco, altri inquadrati nella nostra squadra ma con specialità diverse, unità cinofila e antincendio boschivo, spiegavano e coinvolgevano grandi e piccoli nelle dimostrazioni delle loro attrezzature e capacità d’intervento. La squadra antincendio boschivo con spiegazioni teoriche e dimostrazioni pratiche di lancio acqua mediante pompe e moduli elitra- sportabili con pescaggio dal Pioverna o da vasche appositamente montate, e arrampicata attraverso imbragature e una scala tibetana, e l’unità cinofila grazie alla presenza di Benny (cane in addestramento) sono state protagoniste di dimostrazioni su come si interviene in caso di incendio o, per i cinofili, di ricerca di persone. A metà pomeriggio, grazie proprio all’intervento dell’unità cinofila della Sezione, si è potuto coinvolgere la popolazio- Protezione Civile Emergenza Puglia 2013 Per il secondo anno, la sede ANA nazionale in accordo con il dipartimento di Protezione Civile, ha chiesto alla nostra unità di protezione civile di mandare una squadra anti incendio boschivo (aib) in Puglia, esattamente nella bella foresta umbra a Vico del Gargano. Il nostro compito era quello di intervenire sugli spegnimenti di incendi, ma soprattutto forza di controllo del territorio. Dopo una breve preparazione e revisione delle attrezzature e del mezzo, venerdì 9 agosto da Pescate quattro volontari sono partiti per destinazione Puglia. Già all’arrivo, il sabato, il comando pugliese ha fatto montare di ronda i nostri volontari che, quando al sabato successivo hanno terminato il servizio, hanno contato 1100 km effettuati, un incendio spento e 8 interventi di controllo e prevenzione. In particolare la nostra presenza con quella di tutte le altre squadre che a rotazione hanno effettuato il servizio, ha portato il buon risultato di essere pronti ad intervenire su incendi che altrimenti con tempi molto più lunghi potevano danneggiare un magnifico territorio, ma anche di scoraggiare la popolazione nell’accendere fuochi per la ripulitura e la pulizia dei campi. Fuochi che in alcuni casi creano danni, visto che per- pagina 4 Angelo Rota, nella ritirata di Russia il 21 gennaio 1943, già ferito, veniva travolto da un autoblindo tedesco. Ferito e mezzo assiderato con gli occhi velati dal dolore vede gli alpini passargli a fianco lentamente. I loro visi incrostati di ghiaccio; non si fermano, nessuno lo aiuta, ognuno pensa per sé fino a quando un compaesano, Cesare Gavazzeni, viene a sapere del1’accaduto. Purtroppo lui è già avanti un centinaio di metri e in quella situazione sono tantissimi. Cesare ci pensa un po’ su e da retta al cuore. Ritorna sui suoi dendo il controllo delle fiamme in un territorio molto secco, il fuoco divampa, creando difficoltà nello spegnimento. Ottimo il lavoro dei volontari aib di Lecco, che ancora una volta hanno dimostrato la loro capacità e professionalità nel fare un volontariato specialistico. Sicuri di poter essere presenti anche l’anno prossimo dove siamo richiesti, ma soprattutto di essere una forza di intervento anche nei nostri luoghi. (C.M.) Vico Garganico - I nostri bravissimi volontari Angelo Rota è salito nel Paradiso di Cantore Angelo Rota ne dimostrando la grande capacità e professionalità dei nostri amici a quattro zampe e dei loro conduttori nella ricerca di persone scomparse. Grazie ai volontari si è compiuta con successo e partecipazione questa iniziativa che è servita per far conoscere e partecipare la popolazione e i villeggianti alle iniziative e attività che si svolgono sul territorio. Cristian Mornico passi, si carica Angelo sulle spalle e a fatica lo porta fino a una slitta. Il giovane Angelo da quel momento è salvo. Durante la guerra finiranno tutti e due in un campo di concentramento nazista ma si salveranno. Questo episodio è venuto alla luce grazie allo storico Ermanno Arrigoni e a Cesare Gavazzeni è stata insignita la medaglia d’oro dal Comune di Almenno San Bartolomeo. Angelo è tomato dai lager tedeschi, ma il suo pensiero andava agli amici scomparsi e per ricordare tanti rimasti nella steppa russa, con la preziosa collaborazione dei fratelli Giacomo e Federico e delle sorelle Letizia. Gina e Vittoria, ha per 50 anni organizzato il raduno dei reduci del glorioso Gruppo Bergamo nella propria casa patriarcale nella cittadina bergamasca. Ai raduni intervenivano i reduci della Lombardia, Veneto. Emilia Romagna e del Lazio. Chi scrive non è un reduce ma ha fatto parte della ricostituzione del glorioso Gruppo Bergamo nel 1948 alla caserma «Mignone» a Bolzano. Oreste Pirovano gruppo Valmadrera Anno 60 - numero 3 notizie alpine Trimestrale della Sezione di Lecco Protezione Civile Visita europea a Strasburgo con alunni di Esino e Lierna Progetto oltremodo ambizioso quello messo a punto da un gruppo di insegnanti e di docenti delle scuole primarie di Esino e di Lierna e secondaria di primo grado di Lierna. Per meglio far comprendere ad un gruppo di alunni dei tre istituti l’importanza di questo 2013, divenuto, con decisione del Parlamento Europeo, «Anno europeo dei cittadini», cosa meglio che portarli là dove è nata l’Europa, nell’accezione moderna del termine? Ed ecco i nostri eroi, dopo mesi di tribolazioni, di problemi, di ostacoli superati (o aggirati) con fede incrollabile, partire dalle rive del Lario con destinazione Strasburgo per visitare la sede del Consiglio d’Europa. Ma naturalmente non possiamo credere che tanto lavoro prepara- torio abbia prodotto un semplice viaggio di andata e ritorno: assolutamente no! Ecco allora che il nostro gruppo, partito da Lierna un lunedi di buon mattino, accompagnato anche dai sindaci di Lierna e di Esino, fa tappa in mattinata a Lucerna cui fa seguito, nel pomeriggio, un tour dell’altrettanto bella Friburgo. In serata arrivo a Strasburgo dove, accolti da un beneaugurale acquazzone di cui si sarebbe fatto volentieri a meno, adulti e ragazzi prendono possesso delle tende che li ospiteranno nei due giorni di permanenza a Strasburgo e incontrano gli Alpini della Sezione che, partiti la domenica, avevano nel frattempo organizzato la logistica. Il giorno successivo, martedì, mattino dedicato alla visita di Strasburgo cui fa seguito, nel po- Strasburgo - Foto ricordo della nostra Protezione Civile meriggio, il trasferimento al Palazzo d’Europa sede del Consiglio d’Europa per la visita guidata. Non contenti di questa overdose di conoscenza ecco ancora la ciliegina sulla torta: gita in battello sul fiume che attraversa Strasburgo, anche questa accompagnata dal solito, puntuale, acquazzone. Rientro in campeggio, serata con gli Alpini e poi a nanna nei letti a castello, bene avvolti nei sacchi a pelo e al mattino, dopo una rapida Malgrate: alpini sulla Linea Cadorna con i ragazzi dell’oratorio feriale Gli alpini di Malgrate, aderendo alla richiesta dei responsabili dell’oratorio feriale e del parroco don Andrea Lotterio, sentita la disponibilità dell’alpino Ivan Piazza, hanno accompagnato 150 ragazzi ed adolescenti lungo il percorso della Linea Cadorna, recentemente recuperata dagli alpini della Sezione, con visita di tutte le postazioni. I ragazzi, giunti a Corenno Plinio su tre autobus, sono stati divisi da don Andrea in quattro gruppi che, a distanza di 15 minuti l’uno dall’altro, hanno potuto godere delle bellezze dei luoghi e dell’esperta e competente illustrazione dell’alpino Ivan Piazza coadiuvato, nelle varie postazioni visitate, dagli alpini Piero Dell’Era, Pierangelo Mazzoleni, Clorindo Riva e dall’amico alpino Roberto Castagna. Per non annoiare i ragazzi, nell’attesa del turno di partenza per la salita lungo la Linea Cadorna, grazie all’alpino Ferruccio Gottifredi i gruppi hanno visitato il centro storico di Corenno Plinio, sono stati condotti lungo il percorso attorno Linea Cadorna - Ragazzi molto attenti alle spiegazioni Luglio-Agosto-Settembre 2013 al castello e messi a conoscenza della storia del castello stesso. I quattro gruppi di ragazzi, uno alla volta, accompagnati e quasi protetti da dieci alpini di Malgrate, hanno così potuto salire lungo il percorso e visitare, con calma, tutte le postazioni recuperate, porre domande e sentire i chiarimenti dei vari esperti che, sotto la guida e la regia di Ivan, si sono succeduti nell’illustrazione delle postazioni. I punti più apprezzati dai ragazzi, oltre alla storia della Linea, sono state le visite alle gallerie di arroc- colazione, via di nuovo: e non per tornare a casa ma ancora istruzione, con la visita al campo di concentramento di NatzwillerStruthof, in Alsazia. E mentre gli alpini, smontate le tende, riposta ogni cosa, sempre sotto l’immancabile pioggia si avviavano verso casa, gran finale, nel pomeriggio, per i ragazzi con la visita guidata alla cittadina di Colmar, chiamata anche “Piccola Venezia”. (C.M.) camento e la postazione in caverna per doppia mitragliatrice. Al termine del percorso, tutti i ragazzi sono stati radunati nell’area prativa fra le baite, nella parte alta del percorso e qui hanno potuto, finalmente, fare il loro pranzo al sacco. Nel pomeriggio, dopo alcuni giochi di gruppo, si è iniziata la discesa e tutti i ragazzi sono giunti stanchi a Corenno. Dopo l’assalto alla fontana, visita alla chiesa ove don Andrea ha illustrato ai ragazzi le tombe, gli affreschi e la storia della chiesa stessa, poi, per tutti, rientro a Malgrate. Un grazie particolare ad Ivan Piazza per la competenza ed ai suoi collaboratori per la grande disponibilità. Linea Cadorna - Si racconta la storia sulla Linea Cadorna pagina 5 notizie alpine Penna Nera delle Grigne È scomparso Nardo Caprioli «Addio grande presidente» Nardo era presidente nazionale quando mi sono affacciato timidamente al mondo alpino. Lo conoscevo perché era presidente nazionale di Sandro Merlini, ma soprattutto era stato in Russia con tutti i nostri; quindi la mia consuetudine con lui parte da quando ero bambino. Uomo arcigno, tutto d’un pezzo, non te le mandava a dire e sorrideva poco, ma il suo sorriso era aperto, leale; bergamasco con una cedenza linguistica marcata, il suo sorriso a volte diventava un ghigno e allora non ce n’era per nessuno e davanti a questi suoi rimbrotti non potevi che stare zitto. Ma quanto era bello essergli amico, godere della sua amicizia: poche parole certo, ma sempre intelligenti e sempre dette con il cuore, anche le cose meno belle. A Bergamo ha lasciato una scuola, quella di Endine Gaiano e che lascito è stato! E chi non sa si in- formi, perché quella è un’opera in puro stile alpino. Da presidente nazionale ha dato spazio nello statuto e nei fatti alla protezione civile e all’ospedale da campo; due realizzazioni che hanno fatto la storia della nostra associazione dagli anni novanta in poi; con contrasti che poteva superare solo un presidente credibile come era lui e per di più reduce di Russia. Fu poi il presidente dell’operazione asilo a Rossosch, in Russia: un risultato mirabile per l’ideale che lo sosteneva e per la bellezza dell’opera. Partì volontario per la Russia, con suo fratello, non tornò a casa a dicembre del ’42 anche se avrebbe potuto farlo per ragioni di studio, rimase con i suoi alpini e se la cavò nella ritirata. Poi fece il dottore, medico e frequentò sempre gli alpini, fino ad accettare la presidenza nazionale in un momento nel quale era richiesto un uomo Il pellegrinaggio in Adamello dedicato a Gianni De Giuli L’annuale pellegrinaggio per ricordare i Caduti della Grande Guerra, è stato dedicato al compianto presidente della Sezione Valcamonica, Gianni de Giuli, che è stato per anni l’animatore ed il promotore del pellegrinaggio in Adamello, nello spirito di chi ha vissuto la montagna e nel ricordo degli alpini della sua Valle Camonica che tanti sacrifici e sofferenze hanno subito su una montagna così bella. Durante la cerimonia alla chiesetta al lago Venerocolo-rifugio Garibaldi, ne è stata evidenziata l’opera da lui svolta. Significativo e toccante l’intervento della figlia. Dei 260 partecipanti alle 6 colonne dal versante camuno ed alle 3 colonne dal versante trentino, ben 13 partecipanti erano della Sezione di Lecco guidati dal consigliere sezionale Cesare Goretti, con i gagliardetti dei gruppi di Ballabio, Esino, Galbiate, Pasturo, Primaluna e Olgiate Calco con ben 5 alpini. Un gruppo ha fatto parte della colonna 6, percorso Temù-Ponte del Guat-rifugio Baitone-rifugio Garibaldi, un altro gruppo, colonna 3, Adamello - Gagliardetto e gruppo Olgiate Calco pagina 6 d’ordine, di rispetto e molto “quadrato”. Fu un lungo periodo di presidenza, faticoso, non facile e se lo portò fino alla vecchiaia. Fu l’ultimo presidente nazionale reduce di guerra. Era amato dagli alpini lecchesi e lui ricambiava con generosità. Lo conobbi meglio quando fui nella commissione nazionale di protezione civile; lo conobbi bene quando divenni presidente a Lecco e lui mi fu vicino, anche se aveva ormai ceduto la presidenza a Beppe Parazzini. Fu diverse volte alle Betulle con i reduci suoi compagni Nardo Caprioli del Morbegno e fu a Lecco l’ultima volta per presentare il suo libro “... Rosamunda.” Ammalato e gravemente il suo cuore ha da poco cessato di battere e lui ha raggiunto i suoi alpini nel Paradiso di Cantore. Avremmo voluto che i suoi funerali fossero una sorta di adunata nazionale e in parte lo sono stati, anche se le assenze erano troppe. Così è la vita: diciamo tanto di fare memoria e poi .... Cadiamo proprio su un personaggio come Leonardo Caprioli. Ciao Nardo! In te ho sempre visto mio padre, da lontano con discrezione e con tatto mi sei sempre stato vicino, mi hai aiutato, mi hai sostenuto, come facevi con tutti noi giovanotti un po’ imbranati che ci davamo delle arie nel fare il presidente; ma non ci offendevamo, non eravamo permalosi, i tuoi rimbrotti, le tue osservazioni, i consigli erano sempre accolti a cuore aperto, anche se a volte facevano male. Grazie Nardo! Sei stato un grande uomo e un grande presidente e conserverò gelosamente nel mio cuore il tuo ricordo paterno. Luca Ripamonti Passo di Maroccaro-Rifugio città di Trento-rifugio Garibaldi. Entrambi i percorsi erano abbastanza impegnativi. La via naturale per raggiungere il rifugio Garibaldi è quella che parte da Temù (m 1155) dov’è l’interessante museo della guerra bianca che merita una visita. Si percorre l’ampia Val d’Avio, con i suoi cinque chilometri, che si estende fino ai piedi della parete nord dell’Adamello che si specchia nelle acque del lago Venerocolo. A diverse altezze sono collocati altri quattro laghi artificiali, l’ultimo a 1932 m, dominati da stupende ed impervie cime. Dopo la malga Lovedale (m 2047) inizia il sentiero che porta al rifugio Garibaldi (m 2548), sentiero chiamato “il calvario”. La guerra bianca la si respira camminando sui suoi sentieri, sulle cenge, i ghiacciai ed i resti di una guerra sparsi su tutta la montagna. La conca del Venerocolo costituì, durante la Grande Guerra, il fulcro di partenza delle più importanti battaglie. Da essa partirono infatti le epiche azioni che portarono, nella primavera del 1916, alla conquista del Pian di Neve e ai successivi avvenimenti per la conquista del Corno di Cavento e della Conca Presena. Intorno all’esistente fabbricato del CAI, ora rifugio Gari- baldi, sorse nel periodo bellico un grande villaggio militare in quota e la piccola chiesetta in granito ancora oggi ne è testimone. La colonna 3 trentina ha raggiunto al venerdì il rifugio Mandrone (m 2449), ora rifugio città di Trento, tramite il passo di Maroccaro (m 2974). Sabato alle 5 partenza dal rifugio città di Trento e raggiunto il ghiacciaio in cordata, con i ramponi ai piedi, si sono fatti 5 ore di ghiacciaio-nevaio per raggiungere il passo Venezia (m 3227) per poi scendere al rifugio Garibaldi. Un percorso conosciuto che non avrei mai pensato di rifare alla mia età. Alla cerimonia alla chiesetta si ritrovano i vecchi compagni di precedenti pellegrinaggi e non manca anche la pattuglia di soldati tedeschi con il loro comandate che ormai è una immancabile presenza ad ogni pellegrinaggio. La messa è stata officiata, come consuetudine, dal cardinale Giovanni Battista Re, ottimo alpinista, con cui avevo condiviso anni prima la discesa dalla Lobbia Alta al Mandrone. La domenica cerimonia conclusiva a Temù, al termine della quale il generale Santo Chichi ha voluto posare con gli alpini di Lecco e della sua Valsassina in particolare. Renato Sala Anno 60 - numero 3 notizie alpine Trimestrale della Sezione di Lecco Costalovara: riunione annuale del Centro Studi nazionale Sabato 22 giugno scorso Luigi Bossi ed Ivan Piazza hanno rappresentato la Sezione all’annuale incontro dei referenti del Centro Studi che si è svolto sull’altipiano del Renon, nel soggiorno alpino di Costalovara. Presiedevano Luigi Cailotto, presidente della commissione Centro Studi ANA, ed i consiglieri nazionali Salvatore Robustini con il nostro Mariano Spreafico. Durante la seduta pomeridiana ha portato i suoi saluti ai convenuti il presidente nazionale Sebastiano Favero. Diversi ed interessanti gli argomenti trattati e tra questi principalmente i rapporti con le scuole divenuti sempre più intensi e proficui, come si può constatare anche nella nostra Sezione. Quanto alle “uscite” sul territorio tuttavia è emersa la necessità di considerare con attenzione norme, anche locali, e responsabilità. Per agevo- lare l’attività con le scuole è stato presentato un “protocollo unico ANA per la scuole secondarie” con proposte pratiche di attività e con suggerimenti per svolgerle, in linea con l’obiettivo del direttivo nazionale di intensificare ancora tali rapporti con lo scopo di trasfondere agli studenti memorie, cultura e valori morali di cui la nostra associazione è portatrice. Il protocollo sarà reperibile sul web ed in forma cartacea. Ovvia poi e conseguente la richiesta d’informazione e dialogo continui con il Centro Studi nazionale per ogni iniziativa si intraprenda. L’ANA ritiene poi opportuno arricchire questa offerta formativa per le scuole integrando le attività attinenti la protezione civile con esperienze formative relative alla montagna, alla storia, al ruolo delle truppe alpine e ai luoghi della memoria promuovendo la nascita del “campus estivo ANA” per diffondere sul territorio nazionale un appuntamento fisso con cadenza annuale per i giovani studenti. Quanto al settore musei e sale storiche, oltre al continuo sviluppo con il coinvolgimento e la catalogazione di nuove strutture e la formazione di linee guida per il recupero, si pone particolare attenzione al progetto “Centenario della Grande Guerra 19141918” del quale ormai si stanno occupando numerosi Paesi europei, Italia compresa, (anche con la predisposizione di specifiche piattaforme informatiche), i loro governi ed i militari. L’ANA pertanto, al momento, al di là di eventuali partecipazioni ed accordi con autorità locali da parte di Sezioni e gruppi, valuta possibili interventi a livello nazionale per la cui identificazione il Centro Studi si sta facendo parte diligente. E poi, nel 2019, cadrà il centenario dell’Associazione… Per il settore biblioteca nazionale ANA, infine si è constatato che è in fase avanzata il lavoro di catalogazione e inserimento dei pro- pri libri da parte delle sezioni (e certamente dobbiamo darci da fare presto anche a Lecco, magari con qualche aiuto di volontari … ai quali va un sentito appello!) mentre sin d’ora prende forma il progetto di immettere, a seguire, documenti storici e fotografie per un complesso di dati che, a regime, risulterà certamente imponente e molto utile. L’ultima notizia interessante che è emersa dal convegno, e dalla quale possono derivare notevoli prospettive, è quella dell’accordo raggiunto con Onorcaduti per un contributo dell’ANA al mantenimento e alla gestione dei Sacrari Militari. Tra gli impegni del Centro Studi non poteva mancare un riferimento al Libro verde, la nostra vetrina della solidarietà, ed una tirata d’orecchi con un forte appello del direttivo nazionale affinché presto vi trovino spazio le Sezioni al completo. Richiamo importante che speriamo trovi ascolto e applicazione anche nella nostra Sezione e nei suoi ancora troppi gruppi latitanti. Luigi Bossi Commemorazione dei Caduti nella Grande Guerra Pellegrinaggio al Monte Ortigara Venerdì 12 luglio e sabato 13 luglio, al piazzale Lozze, sul Monte Ortigara (Altopiano di Asiago), si sono svolte le tradizionali commemorazioni dei Caduti nella Grande Guerra. C’è un’atmosfera strana, una miriade di ricordi storici scritti da chi non c’è più, ci assale. Si sale lassù, alla colonna mozza, forse guidati dagli spiriti di tanti eroi caduti per la patria. Dal bosco, dagli accampamenti, dalle tende e dai ce- spugli uscivano le penne nere. Nell’aria gli ultimi profumi di grigliate, scomparsi. Tutti pronti per la salita verso la cima dell’Ortigara. Forse alcuni col fiato corto, ma con la consapevolezza di quel che si andava a commemorare. Una lunga fila di alpini saliva lenta verso la cima, in modo quasi silenzioso. S’udiva solo il rumore delle scarpe sui sassi, passo dopo passo, verso la storica colonna. Chi non c’è mai stato non può Ortigara - Vessillo e gagliardetti alla colonna mozza Luglio-Agosto-Settembre 2013 capire l’emozione di chi ha visto quel monte, di chi sale queste pendici ogni anno, la seconda domenica di luglio, ringraziando mentalmente colui o coloro che hanno organizzato questa commemorazione la prima volta: celebrare una messa ai piedi della colonna sulla cima. Ed al sacro rito c’eravamo anche noi valsassinesi di Cortenova: il sottoscritto, Franco Ciresa (Papi) con vessillo della Sezione di Lecco, Antonio Beri col gagliardetto del gruppo di Ballabio, l’amico di sempre Gianantonio Cavalli con gagliardetto del gruppo Valstagna (Vicenza). Sono state per tutti noi, non mi stancherò mai di ripeterlo, due giornate splendide con tantissima partecipazione, magnifica manifestazione sui luoghi zeppi di ricordi di quella che fu chiamata Ortigara - La Preghiera dell’Alpino per i posteri la Grande Guerra. Chi vi partecipa una volta avrà sicuramente voglia di tornare l’anno successivo. Dopo i dovuti onori ai Caduti di tutti gli schieramenti, lentamente è iniziata la discesa per tornare a baita. Franco Ciresa (Papi) pagina 7 notizie alpine Penna Nera delle Grigne Con le truppe alpine al Passo del Falzarego Giovedì 11 luglio, nella splendida cornice delle Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, zona Torri del Falzarego-Col dei Boss, sotto un cielo azzurro, si è svolta l’annuale esercitazione delle truppe alpine. Quest’anno, per la prima volta, insieme alle forze armate italiane, hanno partecipato anche militari stranieri di nazioni amiche e alleate. Lo scopo dell’esercitazione è valutare il grado di addestramento e sinergia dei reparti, in ambienti di alta quota, in previsione dei prossimi impegni internazionali. Alla presenza delle autorità mili- Falzarego - Tribuna d’onore, Comandante delle Truppe Alpine Gen Alberto Primicerj e il neo Presidente ANA Sebastiano Favero Falzarego - Soccorso con elicottero Falzarego - Il comandante della Difesa, ammiraglio Luigi Minelli Manelli Linea Cadorna Linea Cadorna: evento finale Sabato 7 settembre scorso a Colico, al Forte Montecchio Nord si è svolto l’evento finale del progetto Interreg (programma di cooperazione transfrontaliera italosvizzera 2007-2013) ForTi_Linea Cadorna. Oltre a diverse autorità erano presenti i responsabili degli enti interessati e coinvolti nella realizzazione del progetto che si sono alternati nell’esporre i risultati del lavoro compiuto e nel dibattere sulle prospettive che i preziosi manufatti possono presentare per il territorio. È seguita un tavola rotonda sul tema: «Il patrimonio militare: valorizzazione storica e promozione turistica». Durante il pomeriggio i convepagina 8 tari e civili, di un folto pubblico di alpini e di ospiti, è iniziata l’esercitazione che prevedeva la simulazione di un combattimento e il soccorso di feriti in alta quota. Sulle ripide pareti, soprastanti i ruderi del vecchio ospedale militare da campo della Grande Guerra, cordate di Alpini in assetto da combattimento, rocciatori della Marina militare, Carabinieri, guide alpine di Chamonix, militari francesi, sloveni, spagnoli e libanesi hanno iniziato a risalire contemporaneamente le diverse vie alpinistiche dando il via all’azione. Le telecamere, poste davanti alla tribuna d’onore, trasmettevano le immagini ad un grande schermo così il pubblico poteva osservare meglio, e più da vicino, tutte le fasi dell’esercitazione; ritenuta la più importante della forza armata in montagna, atta a preparare i militari all’ uso di armi e attrezzature moderne altamente tecnologiche gnisti hanno potuto visitare Forte Montecchio, la galleria di mina di Verceia in Valchiavenna e le fortificazioni di Corenno Plinio, definite da Walter Belotti, presidente del museo della guerra bianca, «tre eccellenze distribuite sulla Linea Cadorna». L’ispezione della porzione di Linea Cadorna di Corenno, ricuperata da alpini. amici, protezione civile sezionali, come «percorso storico didattico culturale», in tanti mesi di lavoro da quel 2010 quando il Penna Nera titolò «Finalmente si parte», è stata guidata dalle nostre penne nere. Hanno partecipato al convegno Bossi, Bottari e Piazza con il vessillo sezionale. per le operazioni militari. Emozionanti e spettacolari le azioni di soccorso, dei rangers del 4° Reggimento Alpini paracadutisti supportate dagli elicotteri, che hanno raccolto numerosi applausi dal pubblico. Molto soddisfatto il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, che ha voluto rimarcare, essendo presenti all’esercitazione per la prima volta i marinai, i legami di amicizia e di solidarietà fra la Marina militare e gli Alpini. Il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Claudio Graziano, e il comandante delle truppe alpine, generale Alberto Primicerj, hanno elogiato il grado di preparazione e di efficienza dei militari impegnati. Presenti all’esercitazione, con i rispettivi comandanti, due plotoni della Brigata Alpina Julia: rispettivamente del 5° Reggimento Alpini di stanza a Vipiteno e del 7° Reggimento Alpini con sede a Belluno Fra le autorità presenti, il presidente nazionale ANA, Sebastiano Favero; tantissimi i vessilli sezionali, in massima parte del Veneto e del Trentino Alto Adige. A seguito del cortese invito del generale Primicerj, rivolto a Maristella Ravelli, la delegazione dell’Istituto del Nastro Azzurro fra i combattenti decorati al valor militare, composta dalla stessa, da Alberto Vido consigliere nazionale, e dallo scrivente, ha presenziato, con orgoglio alpino, alla significativa esercitazione. Mario Nasatti Auguri Coro Grigna! L’8 settembre Maurizio Briacca con gli alpini del gruppo della Bonacina hanno ospitato nella loro baita il Coro Grigna per la sua festa, che quest’anno coincide con il 55° di fondazione del complesso. Il coro è infatti nato nel dicembre 1958, promosso dal maestro Giuseppe Scaioli quando, nelle serate invernali, riuniva amici appassionati del canto alpino per disciplinare la loro voglia di cantare in coro. Solo più tardi, nel 1967, il coro si abbinò con le penne nere lecchesi entrando a far parte della Sezione, con la denominazione di Coro Grigna dell’ANA - Sezione di Lecco. Portò poi da subito grande lustro alla nostra Sezione con l’incisione dei tre lp «I veri canti degli Alpini», eseguiti con melodie e testi originali scelti da una apposita commissione di studiosi che alcuni anni prima si era riunita a Lecco nell’ambito del «Convegno in difesa del canto alpino»» organizzato dell’ANA. Nella mattinata di domenica, dopo la messa al campo che il coro ha accompagnato da par suo, il capogruppo ha consegnato riconoscimenti al maestro Scaioli, al presidente del coro Ivan Piazza e all’alpino dell’anno Silvano Panzeri. Il vice presidente sezionale Luigi Bossi ha poi portato il saluto e l’augurio del presidente Magni e di tutti gli alpini della Sezione. Anno 60 - numero 3 notizie alpine Trimestrale della Sezione di Lecco Vipiteno: alla festa del 5° c’eravano anche noi Un gruppo di alpini provenienti da Civate, Valmadrera, Oggiono, Eupilio, Sirone e Albese con Cassano, il 5 e 6 giugno hanno raggiunto la bellissima località di Vipiteno, per onorare il 5° Reggimento Alpini. Con loro c’era pure il generale Massimo Ascoli, di Bologna, molto legato al gruppo, che aveva prestato il servizio militare sotto il suo comando, proprio a Vipiteno. L’uscita della comitiva guidata da Mario Nasatti, alpino del gruppo di Valmadrera, nonché segretario del Nastro Azzurro, era iniziata mercoledì 5 con la visita del Museo nazionale alpino di Trento, realizzato con la collaborazione della Fondazione Acropoli Alpina e del Comune di Trento. Questo grazie all’amicizia di Nasatti con il generale Stefano Basset, che, reduce dal Kosovo, durante una spedizione in Africa è stato ferito da una mina e attualmente responsabile del museo stesso. Molto interessante la visita della struttura dov’è conservato il corpo di Cesare Battisti e una splendida mostra sull’eroe trentino. La compagnia lecchese ha poi visitato il mausoleo di Battisti, prima di raggiungere la caserma degli alpini «Pizzolato» di Trento dove ha pranzato nella sala mensa ufficiali in compagnia del generale Fabio Palladini e del colonnello Dario Buffa, attivo ufficiale degli alpini in numerose missioni di pace. La giornata di giovedì 6 giugno si è aperta con la visita alla mostra statica di equipaggiamenti, mezzi Vipiteno - Nasatti con i tre generali e materiale di armamento, in dotazione ai reparti alpini, allestita nei locali della caserma «Davide Menini» di Vipiteno. Quindi Nasatti è stato ricevuto dal comandante Michele Biasiutti al quale il valmadrerese ha donato un omaggio da parte dei sindaci di Valmadrera e Civate, oltre al calendario 2013 del Nastro Azzurro, come aveva già fatto con i generali di Trento. Ha poi preso il via la cerimonia vera e propria della festa, in ricordo della battaglia di Monte Fior-Castelgomberto, avvenuta l’8 giugno 1916, che ha visto numerose perdite da parte degli alpini del glorioso Battaglio- ne «Morbegno», alla quale partecipò anche il giovane lecchese Nino Castelli. Molto emozionante la sfilata dei plotoni in armi, l’arrivo della bandiera di guerra del 5° e la deposizione della corona d’alloro. Quindi si sono schierati ai piedi delle tribune i vessilli e i gagliardetti intervenuti. Tra loro non potevano mancare quelli lecchesi. Durante la cerimonia sono stati decorati tre militari. A uno di loro, morto sul campo di battaglia nel 2011, è stata conferita una medaglia d’oro al valor militare, ritirata con grande commozione dai genitori. Ornella Gencchi Vipiteno - Onori alla bandiera Il Calendario Sezionale ANA OTTOBRE 6 Pellegrinaggio al Sacrario Militare Caduti d’Oltremare (Sez. Bari) Vipiteno - La tappa alla caserma Pizzolato 6 85° Gruppo Merate 13 Festa della Madonna del Don (Sez. Venezia) 19/20 Raduno 2° Ragguppamento a Castel San Pietro Terme NOVEMBRE 8 Assemblea dei capigruppo della Sezione di Lecco nella sala riunioni di Pescate 9/10 Festa Unità di Protezione Civile «Alessandro Merlini» 17 Festa del Ricordo santuario B.V. di Lezzeno (Bellano) DICEMBRE 14 Concerto di Natale della Banda Sezionale e consegna borse di studio «Ugo Merlini» a Bellano 15 Tradizionale messa nel Duomo di Milano Vipiteno - Militari schierati Luglio-Agosto-Settembre 2013 pagina 9 notizie alpine Penna Nera delle Grigne Gli alpini di Concorezzo alla chiesa delle Betulle Concorezzo, bel comune brianzolo, con oltre 15 mila abitanti, non solo vanta secoli di storia ma an- che un impegnato gruppo di alpini ben guidato da Eugenio Brambilla. Non molti per la verità, 45 più 15 aggregati, ma diciamolo senza tema di smentite, di alta qualità. Tanto è vero che nel 2007 l’amministrazione comunale all’unanimità ha conferito loro il premio Ago d’Oro, un ambito ricoPian delle Betulle - Un momento della santa funzione celebrata da don Pino noscimento che ogni anno esalta l’impegno professionale, civile e sociale. Tutta la cittadinanza ha espresso riconoscenza agli alpini per il generoso impegno profuso in tanti anni di attività al servizio della collettività. Ma non è tutto. Lo scorso anno un alpino del gruppo, Sergio Visentin, è stato nominato «nonno ideale» per avere accudito per anni ed anni al mantenimento e pulizia del parco giochi «5° Alpini» e non solo. Dai bimbi Sergio era ed è sopranominato “il nonno” di tutti i bambini del parco… quindi più nonno di così. Sono grandi soddisfazioni che inorgogliscono una piccola ma attivissima associazione. Un gruppo che nutre un immenso affetto per la «Tenda dell’Anima», quel fiore del ringraziamento sbocciato tra le betulle. Bene. Domenica 21 luglio gli alpini di questo gruppo della sezione ANA di Monza, accompagnati da familiari e amici, hanno organizzato la messa, celebrata dal loro parroco don Pino Marelli, nell’amata chiesetta del Pian delle Betulle ed una interessante visita al nostro museo, sempre condotti dal capogruppo Eugenio Brambilla. Niven Dal Consiglio direttivo sezionale nimetrico recentemente effettuato e su alcuni lavori da portare avanti previo incontro con i rifugisti. Attività sportive: ci è stata affidata l’organizzazione del campionato nazionale ANA sci di fondo, che si terrà a Barzio-Piani di Bobbio il prossimo 16 febbraio 2014. Il presidente precisa che la manifestazione è un’occasione importante per coinvolgere e far lavorare insieme tutti i gruppi della Valsassina con il supporto dell’intera Sezione. Dovrà essere costituita una apposita commissione coordinata da un alpino della Valsassina e di cui faccia parte anche un rappresentante del nostro nucleo di Protezione Civile. Il consigliere per l’attività sportiva Giordano Lori legge poi quanto emerso in una prima riunione informale cui ha partecipato e riferisce alcuni dettagli circa gli impianti di risalita, eventuali sconti e possibilità di parcheggio. Il consiglio discute sull’argomento proponendo varie ipotesi organizzative. Seguiranno altri incontri specifici. Il consiglio quindi approva il preventivo di spesa per la partecipazione al campionato nazionale di marcia di regolarità in montagna a Pulfero (sezione Cividale del Friuli) e l’ordinativo di 50 magliette tecniche sportive con il logo sezionale che verranno proposte ad atleti ed a chi fosse interessato. Raduno sezionale al Pian delle Betulle: l’organizzazione ha già provveduto a quasi tutte le varie incombenze, compresa la realizzazione della locandina per la serata del sabato 31 agosto, relativa alla conferenza del maggiore Mario Renna “Alpini oggi. Esperienze e testimonianze”. Protezione Civile: il presidente riferisce sulle riunioni fatte con il gruppo sommozzatori e con il gruppo cinofili e della favorevole impressione per l’organizzazione e l’ordine in cui è tenuto il magazzino dei subacquei. A loro sarà attribuita una tenda di quelle già esistenti presso il nucleo di Protezione Civile. Si fanno quindi valutazioni per la sistemazione del campo di addestramento dei cinofili e il presidente sollecita uno studio per organizzare i vari gruppi. Chiede inoltre che la festa della Protezione Civile assuma quest’anno una impronta particolare di partecipazione nella quale poter dire grazie a tutti i volontari. Comunica infine che la tenda da usare per il posto medico è dono della famiglia Corbetta di Barzanò, in ricordo del capogruppo Mario. Pietro Dell’Era ragguaglia su alcuni aspetti organizzativi per migliorare le riunioni del martedì a Sala al Barro e per risolvere il problema cucina. Mauro Farina relaziona sui mezzi della protezione civile eventualmente da alienare, perché obsoleti, con eventuale parziale permuta con un pulmino. È incaricato di procedere ad una valutazione. Ivan Piazza partecipa la soddisfazione per le bellissime esperienze avute durante i concerti del Coro Grigna programmati in vari istituti. Tra questi, in particolare, quello nel carcere di Pescarenico con la partecipazione di alcuni ragazzi reclusi, precedentemente preparati con apposito corso. Il segretario Augusto Cogliati comunica la sua partecipazione al raduno indetto dall’ANA nazionale a Rossoch. Prima di concludere si propone di svolgere i consigli sezionali presso le varie zone quale motivo di sempre maggiore aggregazione. Nel Consiglio direttivo sezionale del 18 giugno, viene discusso come primo punto l’argomento “Convenzione Comune di Lecco”. Si tratta di sottoscrivere un accordo per il monitoraggio di alcuni punti della zona di particolare rilevanza nei momenti di allerta meteo. Dopo un attento dibattito viene per ora previsto l’incarico alla nostra Protezione Civile per poi prevedere il coinvolgimento anche di alpini, specie dei gruppi locali, che conoscano bene il territorio. Quanto al punto “Manifestazioni sezionali” (Cazzaniga Merlini e Pian delle Betulle), in prima battuta il consigliere Renato Spreafico relaziona sul rifugio Cazzaniga Merlini e sui lavori da eseguire per la cui esecuzione sta predisponendo le varie autorizzazioni, sia pure con una certa lentezza dovuta, da ultimo, anche a problemi catastali. Per la festa del rifugio, il 30 giugno, il presidente comunica che procede bene l’organizzazione e informa che il gruppo giovani si occuperà del rancio alpino. Per l’incontro al Pian delle Betulle viene approvata una locandina-programma predisposta dalla commissione per la chiesetta. Il presidente propone poi di programmare un incontro con i gruppi che collaborano tradizionalmente all’organizzazione per concordare ogni dettaglio. Quanto alla Protezione Civile il presidente informa, tra l’altro, di avere a disposizione una tenda da utilizzare ad uso esclusivo di posto medico, sia al rifugio Cazzaniga Merlini che al Pian delle Betulle ed in ogni altra eventuale manifestazione dove sia necessario disporne. pagina 10 Vengono poi prese decisioni sul riordino del parco tende, sulla manutenzione, riparazione, uso ed eventuale rotazione del parco automezzi e infine sulle richieste, anche di contributi, delle varie squadre. Il presidente informa poi di aver firmato il rinnovo della convenzione sommozzatori con la Provincia di Lecco. Il consigliere Ivan Piazza elenca quindi alcuni interventi programmati con le scuole. Per lo sport, il consigliere Giordano Lori presenta il consuntivo delle spese sostenute nella recente trasferta per attività sportiva a carattere nazionale, che viene approvato. Lo stesso consigliere e Cesare Goretti vengono poi incaricati di valutare e proporre quanto prima almeno due date per l’organizzazione del prossimo campionato nazionale ANA di fondo a Barzio-Piani di Bobbio per l’eventuale assegnazione alla sezione. Nel Consiglio direttivo sezionale del 16 luglio il presidente si congratula per l’ottima riuscita della festa del 30 giugno al rifugio Cazzaniga-Merlini e per la numerosa partecipazione di alpini e amici con la presenza di 44 gagliardetti e dei vessilli di Bergamo, Colico e nostro. Lodevole l’operato dei giovani che hanno preparato il rancio molto apprezzato anche dal direttivo sezionale e dalle autorità che lo hanno consumato sul prato insieme agli alpini. Il consigliere addetto, Renato Spreafico, aggiorna poi sulle problematiche legate al rifugio; sulla speranza che il finanziamento regionale per l’impianto idrico possa presto essere approvato per poi dar corso all’opera anche con quel contributo; sulla esecuzione di un aggiornamento pla- Anno 60 - numero 3 notizie alpine Trimestrale della Sezione di Lecco Al Sacrario della Divisione Cuneense Domenica 7 luglio una piccola delegazione di alpini della Sezione di Lecco, con il vessillo e i gagliardetti di vari gruppi, si è recata al Colle di Nava per partecipare al 64° raduno nazionale al Sacrario che ricorda Caduti della Divisione Cuneense. ln questo incontro si è ricordato un doloroso capitolo storico che ha visto il sacrificio di tanti giovani alpini. Era il 26 luglio del 1942 quando parte da Mondovì la prima tradotta della Cuneense che arriva in prossimità del fronte sul fiume Don, dove la divisione prende posizione e dove, il 17 gennaio 1943, riceve l’ordine di ripiega- mento. Il 28 gennaio 1943 la Cuneense, nel tentativo di sfondare l’accerchiamento sovietico, viene annientata. Solo le associazioni alpine ricordano il sacrificio di questi ragazzi, spesso dimenticati, sia delle istituzioni, sia dai loro luoghi di nascita. Grande è stata quindi la commozione di tutti i partecipanti nel ricordare che, in quei tragici undici giorni dal 17 al 28 gennaio 1943, tra morti e prigionieri, sono scomparsi 13.470 alpini della Cuneense, che alla fine della guerra non è stata mai più ricostituita. Antonio Spreafico 50° anniversario della sciagura del Vajont Sera del 9 ottobre 1963, verso le ore 22,40, dal Monte Toc si stacca una frana rocciosa di 300.000 metri cubi che cadendo nel bacino artificiale del Vajont (si calcola che la sua velocità fosse dai 90 – 100 km/h), solleva milioni di metri cubi d’acqua. La massa d’acqua schiantandosi contro la diga fa innalzare un’onda alta oltre 250 metri che si incunea nella gola del Vajont piombando, con un sordo boato, come una bomba, sull’abitato di Longarone, e poi la valanga di fango e detriti travolge gli abitanti della valle e li trascina per decine di chilometri distruggendolo le frazioni di Rivalta, Pirago, lambendo Castelavazzo, Codissago, Borgo Piave (Belluno). Vajont. Il soccorso degli alpini alle vittime Si calcola che l’onda lungo il Piave fosse alta 10 metri. Sopra la diga, furono lambiti i paese di Erto, Casso e altre frazioni con distruzione di alcune case. I morti furono 1910, di cui 703 identificati; 761 non identificati e 446 non furono mai ritrovati. I primi a prestare i soccorsi, oltre i vigili del fuoco, furono gli alpini del 7°, Brigata Cadore, di Belluno e Tai di Cadore. «Pensavamo - ricorda il caporale maggiore lechese Giovanni Borroni (ora grande ufficiale della Repubblica) - di salvare persone e non raccogliere poveri testi martoriati. Scene indescrivibili, corpi senza arti, senza testa, corpi sventrati, irriconoscibili. Longarone si presentava una langa di pozze d’acqua, macerie varie, insomma una vista che nessuno di noi ha mai dimenticato. Di quei giorni ho scritto un diario». Il 15 settembre si è svolta a Longarone la Giornata del Soccorritore - rammenta ancora Giovanni Borroni - il 13 settembre a Longarone, in un clima zeppo di ricordi, ho incontrato i famigliari delle vittime e partecipato il 15 alla manifestazione». Questa è storia di una tragedia annunciata, ma mai dimenticata. La diga della morte è la vicenda di interessi economici e politici e dei responsabili che si nascosero dietro una parola: fatalità. Niven Colle di Nava - Presente anche la nostra Sezione San Genesio Festa alpina al San Genesio Giornata splendida il 28 luglio, nella cornice del San Genesio, con l’eremo e la baita del gruppo. Ore 10 ritrovo alla bai- ta, 10.15 alzabandiera seguita da una breve sfilata alla chiesa dell’eremo. Brevi applauditi discorsi, messa San Genesio - Un momento della sfilata Luglio-Agosto-Settembre 2013 celebrata da don Alberto Pirovano. Al termine rancio alpino alla baita. Erano presenti 18 gagliardetti, fra San Genesio - Messa celebrata da don Alberto cui uno della Sezione di Monza, ed uno della Sezione di Milano. Si ringraziano i sindaci intervenuti fra cui Marco Manzoni di Colle Brianza, la famiglia Rocca, il rappresentante sezionale Mauro Farina, la banda «San Fermo» di Cesana Brianza, il coro «Ana dell’Adda» di cui sono stati premiati due soci fondatori. Ancora un grazie di cuore a tutti gli alpini ed a tutta la gente intervenuta, veramente tanti e per questo ne siamo orgogliosi, e in particolare tutti i nostri soci, penne nere, amici, simpatizzanti, tutte le donne volontarie, quel mondo femminile, sempre prezioso, che ha contribuito a questa manifestazione, come sempre, ben riuscita. Gianni Tavola pagina 11 notizie in breve Penna Nera delle Grigne Notizie in breve a cura di Nino Venditti A Sirone festeggiati i cent’anni Avviso di allegria, erano presenti di nonna Rosa mosfera il capogruppo Antonio Molteni, il Il giorno 4 agosto nella sede degli alpini di Sirone si sono festeggiati i cento anni di nonna Rosa Sala, mamma dell’alpino Martino Molteni (purtroppo recentemente deceduto) e nonna di Alessandro, attuale vicecapogruppo. Al pranzo in classico stile alpino, in una at- sindaco Marco Canali, il parroco don Gianluigi Rusconi, alpini di Sirone, numerosi parenti ed amici di nonna Rosa. Tutte le penne nere sironesi porgono i migliori auguri alla festeggiata per aver raggiunto il traguardo del secolo ed auspicano ancora tanti anni di vita serena. La Sezione si è fatta promotrice dell’iniziativa di predisporre le magliette tecniche sportive con riportato il proprio logo che bene individueranno la presenza dei nostri atleti alle varie gare. Esse sono a disposizione degli sportivi e di chi volesse aderire alla iniziativa. Gli interessati ed i gruppi potranno mettersi in contatto direttamente con Giordano Lori o con gli altri preposti alla commissione sportiva (Franco Ciresa, Saul Formenti ed Enzo Vavisa). Bellano L’ultimo saluto all’ultimo reduce Il gruppo di Bellano ha dato l’estremo saluto a Mario Crochi, alpino del Battaglione Morbegno, reduce del fronte francese poi greco albanese e infine russo. Mario ha raggiunto nel Paradiso di Cantore i suoi compagni Nonna Rosa “scortata” da baldi alpini di Sirone Un nostro gagliardetto ad un passo dal cielo Lecco: anche il reduce Giovanni Boscagli ci ha lasciato La Sezione provinciale ANArt I di Lecco, il 14 agosto ha abbrunato il proprio labaro per la scomparsa del novantaduenne sergente maggiore d’artiglieria alpina Giovanni Boscagli, grande invalido di guerra, reduce del secondo conflitto mondiale, proposto per una medaglia di bronzo al valor militare, già presidente sezionale degli artiglieri dal 1972 al 1992. Segretario da oltre un ventennio, uomo d’altri tempi, ha lasciato un vuoto incolmabile per la Sezione per tutto ciò che ha dato in tanti anni d’impegno. Lo stesso impegno profuso con passione come tesoriere dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di Lecco. L’estremo saluto gli è stato dato in una atmosfera piena di ricordi, commozione, gratitudine, nella chiesa lecchese dei Cappuccini, zeppa di aggregati delle varie associazioni d’Arma cui, come detto, era legato; dei numerosi pagina 12 parenti (tra i quali il figlio Giulio, già sindaco di Lecco e già assessore regionale); rappresentanti dell’amministrazione comunale con il sindaco Virginio Brivio; e dei tanti amici che lo anno amato e apprezzato. Presenti vessilli e gagliardetti dell’Associazione Artiglieri, regionale e sezionale lecchese, mutilati e invalidi, finanzieri in congedo e del gruppo alpini di Belledo di cui era socio da anni. La celebrazione è stata presieduta da padre Giuseppe Panzeri, amico di famiglia; concelebranti padre Saverio e don Enrico Parolari. Alla fine sono state lette la preghiera dell’alpino, la preghiera del mutilato e invalido di guerra e la preghiera dell’artigliere. Ha accompagnato il coro di Comunione e Liberazione. Nino Venditti lo ricorda così: «Giovanni, ora sei lassù ove ha raggiunto i tuoi commilitoni e la tua amata Maria. Spesso in pas- lasciati sul campo di battaglia e che tanto ricordava nei suoi brevi ricordi. Il gruppo perde non solo l’ultimo reduce, ma anche un esempio da seguire sia nella vita che nella partecipazione associativa. Nelle varie ricorrenze, prima fra tutte la commemorazione della battaglia di Nikolajewka, lo si vedeva arrivare con il suo passo veloce, orgoglioso del suo cappello, della nappina bianca del suo battaglione, ormai ingiallita dal tempo e da tante avventure passate insieme. Zaino a terra, alpino Mario. Ora puoi riposare. Gli alpini di Bellano sono vicini ai famigliari per la grande perdita. Lecco - Giovanni Boscagli sato mi chiedesti di far parte della dirigenza della locale Associazione artiglieri d’Italia, ricusai per i molteplici impegni che esplicavo già nell’ANA e a distanza di tempo ora mi scuso e spero che dal cielo benignamente mi perdonerai. Non dimenticheremo la tua semplicità, cordialità, altruismo, valori della generazione che ci ha preceduto ma costantemente attuali, fondati sui doveri umani che ognuno di noi dovrebbe avere sempre. Ciao Giovanni!» Abbiamo ricevuto con un certo orgoglio quanto segue: «Il giorno 10 agosto 2013, alle ore 6, il gagliardetto del gruppo alpini di Garbagnate Monastero e Brongio sventola sulla montagna più alta del continente africano a metri 5895. Firmato: Mauro Colombo». Complimenti e grazie da noi tutti al socio Mauro Colombo per la nuova impresa alpinistica e per aver piantato il nostro gagliardetto, dopo la cima del monte Elbrus (metri 5684) in Russia, la montagna più alta d’Europa scalata il 21 agosto 2012, ed ora sulla vetta del Kilimangiaro, in Tanzania nel continente africano. A due anni dalla nascita del gruppo alpini di Garbagnate Monastero, il gagliardetto del gruppo sventola sulle montagne più alte d’Europa e d’Africa. Anno 60 - numero 3 vita dei gruppi Trimestrale della Sezione di Lecco Vita dei Gruppi a cura dei gruppi della sezione di Lecco Barzanò Per non dimenticare Correva l’anno 1961: in Barzanò si era costituito il comitato per i festeggiamenti del centenario dell’unità d’Italia, al quale l’allora capogruppo, Mario Corbetta, aveva indirizzato la proposta di tramandare la memoria del 5° Alpini, titolando una via cittadina. Il 24 ottobre 1961, Mario Corbetta ringraziava l’amministrazione comunale per l’accoglimento della richiesta, cui seguiva l’autorizzazione a procedere, indicandone la locazione ovvero nello slargo di via Garibaldi e l’intersezione verso via I Maggio. Conosciamo l’effervescenza degli alpini di quel tempo che seppero realizzare e mettere in opera un’evidente e visibile insegna di marmo bianco, con la scritta: Largo 5° Alpini. Barzanò - 1961 Con il passare del tempo, la cornice, al pari del palo di sostegno in ferro, erano ormai vinti dalla ruggine e nel 2005, in occasione dell’80° di fondazione del Gruppo Alpini di Barzanò, si provvedeva alla sostituzione con una nuova Barzanò - 2005 insegna. Ma anche questa volta, complice qualche macchina in azzardato parcheggio, questa indicazione è diventata sempre più rischiosa. Ed ecco altri alpini, di una nuova generazione, disponibili a prov- Bellano 90 anni! Zaino in spalla e cappello in testa che la strada è lunga È stato proprio questo il nostro novantesimo, rimetterci lo zaino in spalla e ripartire su quelle strade che i nostri veci ci hanno da tempo indicato. Lo abbiamo fatto nel migliore dei modi iniziando sabato 15 giugno in una suggestiva piazza San Giorgio trasformata dagli alpini da parcheggio a stupendo teatro. Qui il Coro Grigna ha presentato canti che ci hanno portato lontano nel tempo, accompagnati da immagini e letture che hanno a tratti commosso la tanta gente presente. Domenica 23 giugno in una giornata di magnifico sole si è voluto coinvolgere la popolazione bellanese con la cerimonia ufficiale iniziata nella chiesetta sacrario di San Rocco - dove per l’occasione e con molti sacrifici si è rimessa a nuovo e in sicurezza la torre campanaria - con gli onori ai Caduti di tutte le guerre. Successivamente accompagnati dalla banda locale abbiamo sfilato per le vie del paese per poi giungere in piazza San Giorgio dove si è potuto celebrare la messa al campo e dove il parroco ha elogia- Bellano - Foto di gruppo nel sole Luglio-Agosto-Settembre 2013 to gli alpini per il lavoro svolto in questi anni per la comunità. Poi ancora in sfilata al parco delle rimembranze dove al monumento ai Caduti abbiamo cantato l’inno nazionale, fatto l’alzabandiera e posta la corona d’alloro per tutti i Caduti. Nei discorsi ufficiali, belle le parole del sindaco che dicendo “grazie agli alpini per quanto fanno” ha sottolineato: «Guardando al futuro siamo un po’ più sereni perché gli alpini camminano al nostro fianco». Ecco il nostro zaino bello affardellato e pieno di impegni: essere accanto alla popolazione senza però dimenticare chi siamo e da dove veniamo. Credo che in questi anni lo abbiamo dimostrato, grazie a tutti quegli alpini e non alpini che hanno lavorato in Bellano. Il nostro è un piccolo gruppo, ma molto attivo, non solo per Bellano (penso alle tante opere che la squadra di protezione civile svolge per la messa in sicurezza del territorio) ma anche a livello sezionale e nazionale con la raccolta fondi per le zone in difficoltà e alla sempre presenza di volontari dove sono richiesti e alla organizzazione delle cerimonie civili dove il nostro gruppo viene coinvolto. Ci aspettano ancora tanti impegni importanti. Cristian Mornico vedere alla intera ristrutturazione dell’insegna. Si sono rimboccati le maniche e hanno raggiunto l’obiettivo, ottenendo un’opera di notevole risultato: la vecchia insegna in marmo è stata opportunamente incastonata in una robusta piastra di alluminio, con rinnovata cornice; non solo, ma arricchita applicando al di sotto della titolazione, anche l’emblema del 5° Alpini, con incisi i loghi dei battaglioni Morbegno, Tirano e Edolo. Il tutto sostenuto dal nuovo palo in acciaio, interrato e cementato in nuova sede. Un ringraziamento e un encomio a questi nostri alpini che, oltre a rinnovare e ad arricchire anche artisticamente un’indicazione toponomastica della nostra cittadina, hanno consentito di ripercorrere la sua piccola storia, a beneficio dei giovani e di coloro che la ignoravano. Un’opera destinata, nella sua nuova immagine, a tramandare ancora nel tempo, la memoria del 5° Alpini e dei suoi battaglioni. Raffaele Colombo Barzanò - 2013 nuova targa pagina 13 vita dei gruppi Penna Nera delle Grigne Bonacina Al «Pizzo» festa di alpini veneti e lombardi Si è svolta nel migliore dei modi la festa del gruppo alpini di Bonacina, ai Piani d’Erna. Moltissima la gente presente alla messa, celebrata all’altare in vetta al Pizzo, da don Luigi. Nell’omelia il sacerdote ha ricordato Virginio Pozzi, molto legato alle penne nere di Bonacina e scomparso proprio il 21 luglio di cinque anni fa. Pre- sente la signora Pozzi, commossa dalle parole del sacerdote. Graditissimi ospiti alcuni componenti del gruppo “Monte Pasubio” di Torrebelvicino, legati da alcuni anni con gli alpini del “Pizzo d’Erna”. Dopo la funzione religiosa le penne nere hanno offerto a tutti l’aperitivo. Quindi la festosa conclusione della giornata al baitello sotto Versasio assieme a Maurizio Briacca, capogruppo storico. (O.G.) Bonacina - L’incontro al baitello Cassina Valsassina Allo «Zucco» ricordando Peppino Giornate stupende e ben riuscite quelle proposte dal gruppo alpini guidato da Luigi Aldeghi. La festa per ricordare il quarantesimo anniversario della costruzione del rifugio allo Zucco della Croce ha preso il via il sabato sera con il concerto del Coro Valsassina, diretto da Alessio Benedetti, che ha accompagnato la proiezione delle immagini che riguardavano la Cassina Zucco della Croce - Gagliardetti in festa Casargo Per gli alpini 90 anni sono pochi È perfettamente riuscita la festa organizzata dagli alpini di Casargo, in occasione del loro novantesimo di fondazione. Soddisfatti i numerosi partecipanti, il pubblico e il capogruppo Edo Balbiani. Erano presenti 31 gagliardetti, tra i quali quello di Mozzate della Sezione di Como e quello di Civo-Dazio della Sezione di Sondrio, oltre al vessillo sezionale di Lecco, portato dall’alfiere Luigi Maggioni di Airuno. Tra le autorità intervenute vanno ricordate Marco Magni, pre- sidente sezionale; Luca Ripamonti, presidente sezionale emerito; Pina Scarpa, sindaco di Casargo; Mario Nasatti, segretario del Nastro Azzurro. Dopo l’ammassamento al parco delle chiuse, il corteo ha preso il via sfilando per le vie del paese, accompagnato dalle note della banda “San Vittore” di Esino. Raggiunto il monumento dei Caduti, Roberto Acerboni del Battaglione Morbegno, reduce dalla Russia e dalla prigionia, ha proceduto all’alzabandiera accompagnato Casargo - L’inizio della sfilata pagina 14 dalle note dell’inno di Mameli, Quindi è stata deposta una corona d’alloro, in memoria dei Caduti di tutte le guerre. Il corteo ha poi proseguito alla volta dell’oratorio, fermandosi davanti al cippo che ricorda l’alpino Bartolomeo Cresseri. Qui ha preso la parola il capogruppo e consigliere sezionale Edo Balbiani che ha riassunto la storia del gruppo, nato il 15 aprile 1923. Sono quindi intervenuti Pina Scarpa e Marco Magni. Tutti hanno poi raggiunto la chiesa parrocchiale dove il parroco, don Antonio Brunello, ha celebrato la messa, e l’alpino Mosè Manzolini ha letto la Preghiera dell’Alpino. Quindi i partecipanti hanno raggiunto il palazzo comunale, dove hanno potuto ammirare i bellissimi modelli delle chiese, realizzati in scala da Marco Beri, figlio del mitico Pio, reduce di Russia e capogruppo per moltissimi anni. Nell’ampio salone adiacente, i convenuti hanno infine potuto gustare un delizioso rancio alpino, allietati dalle note della banda di Esino. Ornella Gnecchi storia della costruzione del rifugio stesso. Purtroppo, nel corso sella serata Lorenzo Devizzi ha comunicato la triste notizia della scomparsa dello zio Giuseppe, Peppino per tutti, fondatore della formazione vocale, nonché presidente onorario. «Nonostante questo fulmine a ciel sereno, i coristi hanno dato il massimo di sé. Non hanno mai cantato così bene e con il cuore, come voleva Peppino», ha commentato Benedetti. Un silenzio denso di commozione ha avvolto la chiesa parrocchiale, persino negli intervalli tra una esecuzione e l’altra. Tutti i presenti partecipavano a quel momento di addio ad un amico, ad un padre, a uno di loro. La domenica mattina, davanti alla cappella del rifugio «Zucco della Croce», don Vittorio ha celebrato una messa al campo molto partecipata e accompagnata dalle voci del Coro Valsassina». Prima della funzione religiosa Luigi Aldeghi ha voluto ricordare Giuseppe Invernizzi, «Pep», polentaro ufficiale del gruppo, andato avanti, che già dalla stessa domenica viene sostituito da Virginio Combi. Aldeghi ha quindi ricordato ai presenti che il 2 giugno sono stati insigniti della medaglia d’onore gli alpini Aldo Combi, padre di Roberto sindaco di Cassina, Luigi Combi, Prudentino Combi, Elio Combi, Carlo Carsana, tutti di Cassina, Francesco Invernizzi di Moggio e Carlo Aldeghi, padre del capogruppo stesso. «Tutto questo è stato possibile grazie all’alpino Mario Nasatti, segretario del Nastro Azzurro di Lecco, che si occupa delle ricerche sui deportati in Germania», ha concluso Aldeghi. Quindi ha voluto ringraziare Antonia Combi e Pippo, che gestiscono il rifugio da alcuni anni, per il loro prezioso contributo e impegno. Alla manifestazione erano presenti Roberto Combi, sindaco di Cassina, Graziano Combi, sindaco di Moggio, Ivan Piazza, consigliere della Sezione. Un saluto ha poi voluto rivolgere a Umberto Locatelli, consigliere provinciale, e a don Lucio Galbiati, parroco della comunità, che quest’anno ricorda i suoi 35 anni di sacerdozio, impossibilitati a presenziare. Ornella Gnecchi Colle Brianza Una nuova croce sul Monte Crocione Il Monte Crocione che con i suoi 900 metri di altezza domina la Brianza, sin dai tempi lontani è Anno 60 - numero 3 vita dei gruppi Trimestrale della Sezione di Lecco Cortenova - Afran con la moglie Corteo Cortenova Colle Brianza - Alpini e autorità ai piedi della Croce sempre stato amato dalle popolazioni locali le quali, nel 1937, eressero come simbolo di cristianità e fede una grande croce che dopo tanti anni è stata sostituita nel 1990 con un’altra in legno poi caduta per deterioramento (il vento impetuoso e la vecchiaia avevano fatto marcire la base). Gli alpini del gruppo “Campanone” hanno ben pensato di sostituirla con una in ferro, una croce definitiva che possa durare nei secoli. L’inaugurazione avvenuta in una giornata splendida, il 2 giugno, è stata aperta con la messa celebrata da padre Domenico del convento di Sabbioncello di Merate. Presenti una cinquantina di penne nere dei vari gruppi alpini del territorio. Partecipazioni di rilievo del vice presidente sezionale Mauro Farina, del conte alpino Edoardo Amman, del sindaco Marco Manzoni che ha ricordato come la croce del Monte Crocione rappresenti un simbolo per l’intera zona, il Coro ANA dell’Adda con il suo presidente. Il gruppo ringrazia di cuore tutti gli alpini partecipanti, la popolazione intervenuta, Mario Sangiorgio per il trasporto, Alfredo Rossi gestore della cascina Alpe, nonché il capogruppo Gianni Tavola ed i suoi lodevoli collaboratori. Le croci sulle cime non sono solo segno della cristianità, ma anche un segno del passaggio dell’uomo. Vertici su cui molti alpini le hanno volute innalzare, creando un posto, uno scenario, un’atmosfera piena di emozioni per tutti coloro che desiderano raggiungerle e recitare una preghiera per chi è andato avanti. Stefania Tavola Luglio-Agosto-Settembre 2013 Roccolina alpina Grazie alle temperature alte e soprattutto alla dedizione e all’impegno degli alpini anche quest’anno festa riuscitissima. Sin dal sabato sera numerose persone hanno raggiunto la località «Roccolina» per stringersi attorno alle penne nere guidate da Franco Ciresa «Papi». L’ottima cena è stata seguita dall’altrettanto ottima musica dei «Golden Five». Cortenova - L’imbattibile squadra di chef Domenica mattina numerosi gagliardetti hanno partecipato alla sfilata che, dalla sede alpina ha raggiunto il monumento ai Caduti dove è stata deposta la tradizionale corona. Quindi il corteo ha raggiunto via degli Alpini dove è avvenuta l’inaugurazione del murale realizzato da Afran, nome d’arte di Francis Abiabiamba. Il grande affresco è stato voluto da Luigi Selva, sindaco di Cortenova, in onore degli Alpini, ai quali è stata dedicata anche la via in segno di riconoscimento per il loro operato a favore della comunità. Le immagini dipinte rappresentano lo stemma degli Alpini e del Comune, la Grigna sullo sfondo, un’aquila, alcuni muli e l’indimenticabile don Carlo Gnocchi. La cerimonia, la messa e la giornata sono state accompagnate dal corpo musicale «Bruno Colombo» di Pasturo. (O.G.) Cremeno Sullo Zuccone Campelli ricordati gli scomparsi Domenica 28 luglio il consueto appuntamento al Cristo del Campelli, promosso dal gruppo alpini, ha visto salire a quota 2200 almeno una quarantina di persone. Altre, dato il pochissimo spazio a disposizione, hanno preferito assistere alla messa dalla forcella che conduce allo Zuccone Campelli. L’incontro annuale ha infatti lo scopo di ricordare tutti i soci del gruppo “Campelli” andati avanti. La funzione religiosa è stata celebrata ancora una volta da don Lucio Galbiati. Prima della messa, però, Giovanni Devizzi, fondatore del gruppo alpini “Campelli”, nonché capogruppo stori- co sino ad un paio di anni fa, ha voluto ricordare Piero Invernizzi, Attilio Geoni, Gigi Combi e Rinaldo Devizzi, suo fratello. Ha quindi rivolto un pensiero particolare a Pierambrogio Pozzoni, disegnatore del Cristo in ferro battuto posto sulla vetta e Giuseppe Arrigoni Marocco, impossibilitati a presenziare alla cerimonia. Un altro pensiero è stato rivolto a Paola Sormani, madrina delle penne nere del “Campelli”, purtroppo anche lei scomparsa. Inoltre Devizzi ha spiegato ai presenti che Ivan Lombardo, attuale capogruppo, non partecipava alla messa a causa della morte della nonna. Tra i presenti una decina di gagliardet- Cremeno - Intervento del “vecio” Devizzi ti, Pier Luigi Invernizzi, sindaco di Cremeno e Roberto Combi, sindaco di Cassina. Dopo la funzione religiosa il capogruppo ha omaggiato tutti con un piccolo gagliardetto ricordo, in segno di riconoscenza e ringraziamento per la partecipazione. Quindi la comitiva si è trasferita alla baita del comune dove alcune penne nere hanno preparato una gustosa polenta taragna e delle salsicce favolose alla brace, apprezzate da tutti. Molto soddisfatto Giovanni Devizzi, sia per il numero dei presenti, sia per la partecipazione della sua numerosa famiglia. (O.G.) Cremeno - Serenità nel sole per i partecipanti pagina 15 vita dei gruppi Penna Nera delle Grigne Introbio - Coro Alpino Lecchese Introbio Concertone in ricordo del compianto «Nao» Concertone, molto apprezzato e applaudito, a Introbio, da parte del Coro Delphum di Dervio e del Coro Alpino Lecchese di Lecco. La quarta edizione della rassegna corale “La voce alpina”, promossa dal gruppo alpini di Introbio in collaborazione con l’amministrazione comunale e il Club “Amici miei”, ha riscosso il meritato consenso del pubblico. È stata una serata di canti ed emozioni in ricordo di Angelo Beri «Nao», già capogruppo degli alpini di Introbio, scomparso quattro anni fa. A dirigere le due formazioni sono stati Gianfranco Algarotti e Francesco Sacchi. Molto sentiti ed entusiastici sono stati gli applausi che hanno meritatamente gratificato le due formazioni vocali. La chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate era gremita di persone che hanno ascoltato in religioso silenzio i brani proposti. Molto apprezzabili le voci del coro Delphum, ben amalgamate, con il gruppo dei bassi veramente straordinario, senza nulla togliere alle altre splendide voci. Tra i brani proposti vanno segnalati «Il testamento del capitano», dedicato espressamente al capitano Mario Introbio - Coro Delphum Cerati, scomparso lo scorso anno e «La leggenda della Grigna» dedicata ad Angelo Beri. Nella seconda parte del concerto si è esibito il Coro Alpino Lecchese. I testi proposti sotto la direzione di Sacchi sono stati come sempre eccellenti, senza sbavature e con omogeneità di voci. Anche questa formazione ha voluto dedicare un brano a un reduce, l’ultimo rimasto a Introbio, che ha deposto la zaino a terra proprio quest’anno. A Domenico Pensotti il Coro Alpino Lecchese ha dedicato «L’ultima notte» di Carlo Geminiani e Bepi De Marzi, un canto struggente che ricorda la morte di tanti alpini rimasti nella steppa russa. Ornella Gnecchi Maggianico Dodici lustri al sevizio di tutti La giornata calda e di sole ha certamente contribuito alla bellissima riuscita della festa di sessantesimo di fondazione del gruppo alpini “Monte Magnodeno” svoltasi a Maggianico. Oltre 20 gagliardetti presenti alla manifestazione. Tra loro il vessillo della Sezione di Lecco e quello dell’Anfi. Numerose le personalità presenti; tra loro Virginio Brivio, sindaco di Lecco, Marco Magni, presidente della Maggianico - Un momento della sfilata pagina 16 Sezione, Alberto Fioretto, tenente colonnello degli Alpini, Luca Ripamonti, presidente sezionale emerito, Carlo Malugani consigliere provinciale e Filippo Di Lelio presidente dell’Interarma. Ovviamente non potevano mancare Paolo Pozzoni, capogruppo, e Tita Minchiotti, segretario tuttofare. La giornata è iniziata verso le 9 con l’ammassamento dei convenuti all’oratorio. Quindi, al suono degli strumenti della banda sezionale ha preso il via il corteo che ha sfilato lungo alcune vie di Maggianico. Tutti i convenuti si sono quindi fermati davanti al monumento ai Caduti dov’è stata deposta la corona d’alloro, dopo l’alzabandiera sulle note dell’inno di Mameli. Il corteo ha quindi fatto ritorno all’oratorio. Qui le autorità intervenute hanno rivolto parole di lode e ringraziamento al gruppo “Monte Magnodeno”. Dopo il capogruppo Paolo Pozzoni, Virginio Brivio ha ricordato la costante e preziosa presenza degli Alpini sul territorio. Ha quindi sottolineato che «essere al servizio della Patria, oggi, e dare la propria vita significa dare un significato speciale alla propria esistenza». Quindi il sindaco ha evidenziato il prezioso servizio che gli alpini di Maggianico Maggianico - Onori al monumento ai Caduti e Chiuso rendono sulla vetta del Magnodeno. Marco Magni ha spiegato che «sebbene ogni gruppo abbia le proprie modalità e le proprie usanze, una cosa accomuna le penne nere. Tutti lavorate senza mai fermarvi, abituati a dare una mano a chi ne ha bisogno. E tutto quello che fate, lo fate col cuore». Carlo Malugani ha invece sottolineato quanto sia importante che i giovani seguano l’esempio degli Alpini. Quindi il parroco don Adriano Bertocchi ha celebrato la messa. Ornella Gnecchi Il «grazie» di Maggianico Tramite il Penna Nera delle Grigne vogliamo ringraziare, a nome di tutti gli alpini di Maggianico e Chiuso, tutti coloro che, con la loro presenza, ci hanno onorato nella giornata di domenica 16 giugno. Vogliamo ringraziare il nostro presidente Marco Magni, il nostro past president Luca Ripamonti, il nostro tesoriere Raffaele Tavola, il nostro consigliere Luigi Bossi, gli amici Enzo Vavisa, Beppe Riva, Michele Montanelli per il suo aiuto, Frate Riccardo giunto appositamente in paese. Un particolare ringraziamento va alla nostra banda sezionale sempre magnifica e numerosa e all’alpino, nostro socio, Umberto Polvara, artefice della bellissima mostra fotografica. Grazie per i gagliardetti dei gruppi di Annone Brianza, Casargo, Sirone, Oggiono, Brivio, Cesana Brianza, San Giacomo Filippo, Valmadrera, Airuno, Castello di Lecco, Mandello, Olginate, Esino Lario, Pasturo, Cassina Valsassina, Garlate, Lecco centro, Olgiate Calco, Belledo di Lecco, Erve della Sezione di Bergamo; le associazioni d’arma presenti, guardia di finanza e paracadutisti. Ringraziamo vivamente il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, e l’alpino Carlo Malugani, presidente del consiglio provinciale; ringraziamo il parroco della unità pastorale di Maggianico e Chiuso, don Adriano Bertocchi, per la sua collaborazione; ringraziamo tutti i nostri soci alpini che con il loro impegno e lo spirito alpino hanno collaborato alla riuscita della manifestazione. Un grazie di cuore a tutti… un grazie al Penna Nera delle Grigne. Gruppo alpini Monte Magnodeno Maggianico e Chiuso di Lecco Il capogruppo Paolo Pozzoni Anno 60 - numero 3 vita dei gruppi Trimestrale della Sezione di Lecco Malgrate Festa sociale al cippo di Pian Sciresa Festa solenne per gli Alpini di Malgrate, domenica 16 giugno, al cippo nella pineta di Pian Sciresa. Di buon mattino un gruppo di volenterose penne nere sono salite a completare la preparazione dell’ambiente circostante il cippo dove era tutto uno sventolare di tricolore in attesa degli ospiti che si annunciavano numerosi. Alle 10,30 l’alza bandiera, in un silenzio quasi irreale, con sottofondo dell’inno nazionale, a significare l’attaccamento di tutti i presenti per i valori della patria. Malgrate - La messa al campo Subito dopo una breve salita per raggiungere un’altra stele, posta a ricordo di un nostro compagno che sulle nostre montagne ha perso la vita nel lontano 1967 e qui, dopo la lettura della preghiera del marinaio, corpo del quale faceva parte, una preghiera di suffragio insieme al nostro parroco don Andrea. Ritornati al cippo, messa con la presenza di numerosi gagliardetti dei gruppi vicini e delle associazioni malgratesi. Durante la messa sono stati ricordati per nome tutti gli alpini che figurano sulla lapide: 4 morti durante la guerra e 23 soci scomparsi dalla fondazione del gruppo che quest’anno ricorda il quarantacinquesimo. Un particolare ricordo per Luca Crippa, giovane alpino che è andato avanti pochi mesi fa e per il quale si sono raccolti in questa occasione tanti amici e parenti insieme agli alpini per ricordarlo e onorarlo. Dopo la lettura della Preghiera dell’Alpino e la benedizione di don Andrea, è cominciata la parte più conviviale della manifestazione con l’aperitivo offerto a tutti i presenti, che quest’anno erano veramente parecchi, anche persone di passaggio che si sono fermate per la celebrazione della messa e che poi hanno condiviso con gli alpini Malgrate - Anche i bimbi in festa Malgrate In ricordo di Maurizio Verlino Lo scorso 16 agosto, dopo solo tre settimane di malattia, un nostro grande amico alpino, l’architetto Maurizio Verlino, è andato avanti. Figlio dell’alpino Luciano, nostro capogruppo dal 1971, fino alla scomparsa nel 1984, anche il figlio Maurizio, come il papà, ha raggiunto la vetta della vita troppo presto. Malgrate - Il compianto Maurizio Verlino Luglio-Agosto-Settembre 2013 Io, che non ero un alpino della Sezione di Lecco ma di Bergamo, ho conosciuto Maurizio nel 1976, in Friuli. Aveva 17 anni ed era a lavorare con il papà e il fratello al campo di Maiano. Da allora è sempre stato uno di noi, anche se non alpino: è entrato subito nella Protezione Civile sezionale ed è sempre stato presente, prendendosi giorni di ferie, non solo alle esercitazioni, ma anche e principalmente nei campi, di più giorni, allestiti per le varie calamità nazionali ed internazionali. L’ultimo suo intervento, nel luglio dello scorso anno in Emilia, per servire terremotati in cucina, in mensa e per lavare piatti, pentoloni e stoviglie. Modesto sempre, di grande umanità, era capace e si adattava ad eseguire ogni mansione, dalle più umili a quella ove occorreva genio e grande inventiva, sapeva stare in compagnia senza creare problemi ad alcuno, non anteponeva mai i propri interessi a quelli degli altri ed era sempre pronto a prestare aiuto ai più deboli. Si distingueva in questo anche nella vita civile, non anteponeva la sua professione di architetto, ma semplicemente lavorava per il bene comune, come negli scorsi mesi di giugno e luglio, quando nell’intervallo dell’ora di pranzo, si recava all’oratorio di Malgrate a lavare i piatti e le pentole per 80/100 ragazzi che si fermavano per la mensa dell’oratorio feriale. Non vi era attività in cui mancava, dal montaggio delle attrezzature e delle tende per i vari campeggi e per le feste patronali, all’allestimento del presepe, per il quale aveva una grande particolare passione, ogni anno uno diverso, con riproduzione, in miniatura ed in scala di diverse zone caratteristiche del territorio comunale. «Maurizio, sei stato grande, un patrimonio per tutti, gli Alpini di Malgrate ti portano e ti porteranno sempre nel loro cuore. Ciao Maurizio e grazie». Clorindo Riva il momento di festa. A questo punto una cinquantina di persone, ospiti e penne nere e famigliari, hanno trovato posto sui tavoli appositamente piazzati all’ombra di alcuni gazebo, che rendevano ancora più suggestivo l’ambiente già di per sé molto bello, per il rancio. Rancio che non aveva niente a che vedere con quello che abbiamo provato nelle varie caserme e che mani sapienti di alpini ed “alpine” avevano appositamente preparato finendo con dolce e spumante per festeggiare i 45 anni di attività. Pranzare in una veranda con di fronte le cime frastagliate del Resegone e con la vista del nostro lago, credo che sarebbe un sogno di tutti i ristoranti, ma questo lo possono avere solo gli alpini di Malgrate. La parte conclusiva della giornata è stata l’estrazione dei premi della lotteria, ben 25. E qui ancora una volta è emersa la grande solidarietà delle penne nere, che ha contagiato tante altre persone che hanno voluto acquistare i biglietti e che ci hanno permesso di devolvere all’Hospice “Il Gelso”, centro residenziale di cure palliative, Fondazione Giuseppina Prina di Erba, la bella somma di 1.500 euro a ricordo dell’alpino Luca Crippa che proprio qui aveva passato gli ultimi tempi della sua breve vita. Primaluna A Contra bella festa col vecio «Nopi» È riuscita alla grande la festa annuale promossa dal gruppo alpini. Nella serata del sabato numerose persone hanno raggiunto la località Contra per condividere l’ottima cena con le penne nere. Domenica mattina, alle 11, puntualmente, il parroco don Mauro Malighetti ha celebrato la messa davanti al monumento rappresentante il cappello alpino. Tra i graditissimi ospiti Armando Maroni «Nopi», anni 98, sempre presente alle manifestazioni alpine. Ad accompagnarlo, la carissima figlia Francesca, che lo accudisce con grande amore. Nei suoi racconti, «Nopi» la domenica ha ricordato il suo incontro con un amico di prigionia. «Aveva 8 anni meno di me, essendo più giovane aveva più fame e io gli davo sempre un pezzetto del mio pane». Era durissima la prigionia nei campi nazisti, ma la generosità e il cuore d’oro di Armando avevano avuto il sopravvento. «Ci eravamo incontrati per caso pagina 17 vita dei gruppi Penna Nera delle Grigne auguri di buon compleanno, carissimo Carlo». Agostino Cesana Sueglio Primaluna - Un bel gruppo di alpini e, come si è soliti fare, abbiamo chiesto l’uno all’altro il paese di provenienza. Io di Cortenova, lui di Colico. Non ci sembrava vero. Ci sentivamo addirittura parenti in quel posto terribile di dolore. Così è nata la nostra amicizia, che continua ancora oggi». (O.G.) San Genesio Sulle tracce della Grande Guerra L’annuale gita sociale, tenutasi sabato 15 giugno, ci ha visti ritornare sui luoghi della Grande Guerra, quasi in preparazione al Centenario della stessa che si terrà dal 2014 al 2018. Alpini del San Genesio, consorti e simpatizzanti, partiti all’alba come da tradizione, abbiamo raggiunto il confine tra Lombardia e Trentino per vivere una giornata davvero particolare. Primo appuntamento, già alle 8 del mattino, con la visita al Museo della Guerra Bianca di Temù, davvero molto ricco di reperti bellici e particolarmente toccante anche per l’atmosfera suggestiva che gli ideatori sono riusciti a ricreare. La mattinata è poi proseguita con la salita in cabinovia al Passo Paradiso, sopra il Tonale, dove abbiamo potuto percorrere Sal Genesio - Sacrario Tonale pagina 18 la galleria austro-ungarica per poi raggiungere ed apprezzare il monumento alla fratellanza. Emozionante poi anche la visita al sacrario militare dove abbiamo reso gli onori ai Caduti, con la deposizione di un omaggio floreale, ricordando, in particolare, due Caduti originari della Valletta: la medaglia di bronzo Carlo Villa ed il soldato Enrico Rocca Nel pomeriggio, dopo il lauto pranzo trentino e le immancabili cantate, è seguita una passeggiata per il centro di Vermiglio e poi, sul sagrato della chiesa, abbiamo potuto ammirare, oltre all’incantevole panorama, il monumento ai Caduti eretto a ricordo di chi ha sacrificato la propria vita da ambo le parti; infine, sulla strada del ritorno abbiamo visitato il Forte Strino, fortezza austro-ungarica che serviva da sbarramento difensivo e controllo della via di comunicazione. Sueglio - Parte della sfilata tre e chi resta continua a segnare il passo nelle sfilate alpine nazionali. Tra i più arditi e motivati ne abbiamo uno speciale, Carlo Casati, classe 1923, il più longevo socio fondatore e reduce dalla prigionia (campi di lavoro) dei lager nazisti. «Vogliamo, caro Carlo, che tu sappia l’affetto che ti portiamo, che fai e farai sempre parte del nostro cuore alpino, di quello della tua amata famiglia e di tutti coloro che ti vogliono bene. 90 anni non sono un arrivo, ricorda, ma una partenza per tantissimi anni ancora di vita sempre tra noi. Dal capogruppo Brambilla, dai consiglieri, dai soci tanti, tantissimi San Giovanni Auguri vecio Carlo! Di alpini veri, quelli cioè che hanno combattuto al fronte, ne sono rimasti pochi. Anzi, pochissimi, tanto che ogni anno c’è chi fa la conta dei reduci per capire chi è presente, chi invece è passato ol- San Giovanni - Carlo Casati San Genesio - Foto di gruppo Gli alpini hanno 92 anni La tradizionale festa del gruppo alpini, in occasione del suo 92° anniversario di fondazione, è stata impreziosita quest’anno dalla inaugurazione del quarto gagliardetto. «Questa è una cosa positiva, significa che i gagliardetti vengono utilizzati, che vengono portati in giro e che il gruppo è vivo ed attivo», ha affermato il vice presidente sezionale Emiliano Invernizzi durante il suo applaudito intervento. Ed in effetti questa piccola realtà radicata sui monti della Val Varrone, orgogliosa del suo passato e delle sue tradizioni (si tratta infatti del gruppo più vecchio dell’intera Sezione, essendo stato costituito nel febbraio 1921), continua a darsi molto da fare, partecipando attivamente alla vita della nostra associazione sotto la guida instancabile dello storico capogruppo Giancarlo Nogara.Il tempo incerto non ha scoraggiato i partecipanti, radunatisi in piazza del municipio per l’alzabandiera e il doveroso omaggio al monumento ai Caduti suegliesi delle due guerre mondiali, con la deposizione di una corona di alloro. Il corteo, accompagnato dal corpo musicale di Villatico e guidato da una decina di gagliardetti e dal vessillo sezionale, ha poi sfilato per l’intero paese, raggiungendo la parrocchiale di San Martino in Mont’Introzzo. Sul sagrato il parroco don Silvio Andrian, cappello alpino in testa, ha benedetto il nuovo gagliardetto (che ha avuto come suo primo alfiere l’alpino Gualtiero Bettiga, figlio del fondatore del gruppo, Arcangelo Bettiga), e successivamente ha officiato la messa rivolgendo agli alpini, durante una commossa omelia, parole di apprezzamento e gratitudine. Al termine della celebrazione è stato reso omaggio al monumento ai Caduti valvarronesi di tutte le guerre, con deposizione di una seconda corona d’alloro. Infine un rinfresco e successivo pranzo conviviale al ristorante «Suej» hanno concluso il programma della giornata. Il pomeriggio, trascorso all’insegna dell’allegria, è stato allietato da musica e canti durati quasi fino a sera: il miglior modo per festeggiare in pieno spirito alpino questa piccola grande realtà. Marco Cariboni Anno 60 - numero 3 anagrafe alpina Trimestrale della Sezione di Lecco Attività dei gruppi della Sezione di Lecco OTTOBRE 1 6 6 6 6 13 19/20 20 27 Bonacina - Castagnata al Baitello 85° Gruppo Merate Acquate - Burolle e taragna a Cavagiozzo Garbagnate M. e Brongio - 2° anniversario fondazione Maggianico Chiuso - Gita del 60° San Giovanni - Marronata sociale in Baita Bressanella Raduno 2° Ragguppamento a Castel San Pietro Terme Maggianico Chiuso - Burollata pro missioni Belledo - Parco Eremo, castagnata NOVEMBRE 1 1 2 3 7 Bonacina - Messa per i soci andati avanti al cimitero di Castello Bonacina - Pranzo sociale Acquate - Messa per i soci andati avanti in parrocchia ad Acquate Cassina - Festa allo Zucco della Croce Maggianico Chiuso - Assemblea annuale 8 9 9/10 17 17 8 Assemblea dei capigruppo della Sezione di Lecco Maggianico Chiuso - Messa per i soci andati avanti e cena sociale Festa Unità di Protezione Civile «Alessandro Merlini» Festa del Ricordo al santuario B.V. di Lezzeno (Bellano) Acquate - Annuale pranzo sociale San Giovanni - Pranzo sociale DICEMBRE 14 22 23 23 23 23 30 Concerto di Natale della Banda Sezionale e consegna borse di studio «Ugo Merlini» a Bellano Maggianico Chiuso - Trippata natalizia Acquate - Tradizionale trippata a Cavagiozzo Belledo - Incontro natalizio al Santuario della Madonna della Rovinata Bonacina - Natale al Baitello (messa e trippa) San Giovanni - Messa natalizia nella chiesa di Varigione Margno Crandola - Fiaccolata di fine anno Anagrafe alpina Acquate (Lutti) II gruppo, colpito da un ulteriore grave lutto per la dipartita dell’amico alpino Luigi Corti, membro del consiglio sino al giorno dell’inizio della sua lunga sofferenza, si unisce al dolore della sorella Erminia e di tutti i famigliari, porgendo loro le più sentite condoglianze. Il consiglio esprime le più sincere condoglianze all’amico alpino e consigliere Roberto Pozzi per la perdita della cara mamma Anna. Condoglianze che estendiamo a tutti i famigliari. Barzanò (Lutti) Sentite condoglianze al socio alpino Giovanni Cazzaniga per la perdita della cara moglie Giuseppina. (Nascite) Auguri e felicitazioni al nonno capogruppo Giancarlo Frigerio e a nonna Mariacarla per la nascita del nipotino Riccardo e tanti cari auguri ai genitori. Bellano (Nascite) Ben arrivata Camilla figlia di Cristian Mornico e Maura Schiara. Complimenti dal gruppo, dalla Protezione Civile e dalla redazione. Inoltre è nato Daniel figlio dell’alpino Diego e nipote dell’alpino Pierino Cariboni Belledo (Lutti) Annunciamo che hanno raggiunto il Paradiso di Cantore Luglio-Agosto-Settembre 2013 gli ultimi due nostri soci reduci di guerra, l’alpino Giuseppe Cogliati, classe 1916, e l’artigliere alpino Giovanni Boscagli, classe 1921. Alle loro rispettive famiglie esprimiamo sentite condoglianze. Inoltre ci ha lasciato il socio alpino Gioachino Barozzi. Alla moglie Carla e familiari, sincere condoglianze. Siamo anche vicini al dolore del socio alpino Carlo Rusconi per la perdita della sua cara mamma Rosetta. È scomparso altresì il socio alpino Angelo Manzoni. Alla figlia Ombretta ed ai familiari il sentito cordoglio di tutti i soci, che lo ricorderanno sempre, anche per i lavori manuali che ha costantemente svolto a favore del gruppo. Cassago Brianza (Lutti) Condoglianze all’alpino Egidio Cazzaniga per la scomparsa della mamma Giuseppina. (Matrimoni) Felicitazioni all’alpino Massimo Redaelli per le nozze della figlia Marianna con Dario. Cassina Valsassina (Matrimoni) Felicitazioni al socio Emanuele Carsana per il matrimonio della figlia Marika con Ivan Combi. Tanti auguri agli sposi. Cesana Brianza (Lutti) L’alpino Giancarlo (Gianni) Crimella è andato avanti nel Paradiso di Cantore. Il gruppo è vicino nel dolore a tutti i famigliari. Cesana Brianza - Gianni Crimella Costa Masnaga (Lutti) Il gruppo porge le più sentite condoglianze all’alpino Giovanni Ravasio per la perdita del caro papà Virginio e all’alpino Mario Stefanoni per la scomparsa della cara mamma Franceschina. Cortenova (Lutti) Sentite condoglianze all’alpino Giuliano Pensa e a tutta la famiglia, per la scomparsa dell’amata moglie Maria. (Nascite) Sentite felicitazioni all’alpino Francesco Bortolotti, diventato nonno per la prima volta, e a tutta la famiglia, per la nascita della nipotina Martina. Cremeno (Lutti) Tutto il gruppo si unisce al dolore di Giovanni Devizzi, già capogruppo, e di tutta la sua fami- glia per la scomparsa del fratello Giuseppe, enciclopedia storica vivente della Valsassina, cultore dei dialetti locali anche nelle versioni antiche, fondatore del Coro Valsassina insieme al fratello Giovanni. Peppino ha sempre cercato di onorare il forte senso della famiglia e dell’accoglienza che caratterizza i Devizzi. Una brevissima malattia ha “nascosto” il suo corpo, ma Peppino Devizzi rimane presente nella memoria di chi lo ha conosciuto. Sentite condoglianze ai famigliari e a tutti i parenti. Si uniscono quelle sincere di Nino Venditti. Inoltre è vicino anche all’attuale capogruppo Enzo Lombardo per la scomparsa della nonna, conosciuta in valle come «l’Angela del consorzio di Cassina», proprio in occasione dell’annuale festa al «Cristo degli Alpini» a Cima Campelli. Sincere condoglianze a tutta la famiglia. (Nascite) Il socio Giovanni Devizzi gioisce per l’arrivo della 12ª stellina del suo firmamento: la nipotina Irene. Da tutto il gruppo e da Niven un coro di auguri per mamma Mariangela e papà Mario. Dolzago (Lutti) Condoglianze agli alpini Angelo ed Egidio Colombo per la morte della mamma Imelde; all’alpino Ermanno Pozzi per la perdita del cognato Celestino Riva. pagina 19 anagrafe alpina (Nascite) Felicitazioni all’alpino Giuliano Bonfanti per la nascita della stellina Andrea. (Anniversari) Felicitazioni all’alpino Franco Farina per il 50° anniversario di nozze, si uniscono il figlio Mauro e l’amico Nino Venditti. Garbagnate Brongio (Matrimoni) Il gruppo è lieto di annunciare le avvenute nozze tra Giuseppe Sala “Beppe” (vicecapogruppo) e Evelin. Felicitazioni vivissime da tutti i soci del gruppo alpini di Garbagnate Monastero e Brongio. Imbersago (Lutti) L’alpino Marcello Lavelli classe 1924 è andato avanti. Esonerato alla prima chiamata, in quanto operaio in una industria bellica, è stato poi richiamato nel corpo degli alpini con la repubblica di Salò. Fu tra i primi fondatori del gruppo di Imbersago nel 1962. Penna Nera delle Grigne Il capogruppo Adelio Colombo unitamente a tutto il gruppo esprime le più sentite condoglianze a tutti i famigliari. Limonta (Lauree e anniversario) Gli alpini del gruppo si complimentano con i giovani Silvia, che ha conseguito la laurea in medicina con 110 e lode, e il fratello Luca, neo laureato in economia e commercio, ambedue nipoti dei nonni Rosetta e Mario Pelloli, già storico capogruppo degli alpini, che nel mese di settembre hanno raggiunto felicemente i 55 anni di nozze. Agli auguri del gruppo si uniscono quelli sinceri della famiglia Venditti. Lomagna (Lutti) Gli alpini del gruppo partecipano al dolore dei famigliari dell’alpino Valentino Frigerio, dell’alpino Costantino Crippa e degli alpini Eliseo e Walter Penati per la scomparsa della cara mamma. (Matrimoni) L’alpino Stefano Maggioni e Michela hanno coronato il loro sogno d’amore. Il gruppo augura ai novelli sposi una vita piena di gioia e felicità. Maggianico Chiuso (Lutti) Sentite condoglianze al socio Alberto Bottazzi per la perdita della cara mamma “Liana” di anni 91. Imbersago - Marcello Lavelli È andato avanti anche l’alpino Biagio Airoldi, classe 1923. Giovane combattente nella seconda guerra mondiale, prigioniero deportato in una fabbrica di Stoccarda, con ritmi di lavoro pesanti e faticosi. Non dimenticò mai di far parte del Corpo degli Alpini i cui valori ha sempre condiviso e rispettato per tutta la sua vita. Anche lui ha fatto parte dei primi fondatori del gruppo di Imbersago. Imbersago - Biagio Airoldi pagina 20 Malgrate (Lutti) Gli alpini sono vicini al socio Marco Crippa per la prematura scomparsa del fratello Luca. Mandello Lario (Lutti) Il gruppo perde il proprio iscritto Livio Gaddi classe 1937 già appartenete alla brigata Julia. Condoglianze al fratello ed alla sorella. (Nascite) È nata Alice figlia dell’artigliere Daniele Lapenta e nipote del capogruppo Aldo Zucchi. Merate (Lutti) Condoglianze all’alpino Angelo Perego per la scomparsa della sorella Francesca e all’alpino Marco Terragni per la perdita del cognato Alfredo Ratti. (Matrimoni) Mattia Perego, figlio dell’alpino Walter, si è unito in matrimonio con Elisa. Felicitazioni da parte del gruppo. Felicità in casa dell’alpino Fiorenzo Castelli per il matrimonio del figlio Jarno con Evelyn Ravasi. (Anniversari) Felicitazioni all’alpino Marco Terragni e alla con- sorte Susanna per il raggiungimento del 40° di matrimonio. di ogni bene alla neonata e ai suoi genitori. Olginate (Lutti) L’alpino e corista Stefano Panzeri è improvvisamente deceduto all’età di 46 anni. Stefano era figlio del nostro consigliere Angelo Panzeri. Ai familiari addolorati il Coro, tutti i soci del gruppo e la famiglia Venditti porgono le più sentite condoglianze. Rancio Laorca (Lutti) Il gruppo partecipa al lutto del socio e presidente dello Sci Club Monte Medale, Attilio Milani, per la perdita della cara mamma (Anniversari) Dal gruppo e dalla redazione complimenti ai coniugi Angela e Silvano Panzeri che hanno raggiunto il bel traguardo delle nozze (55 anni) di smeraldo. Ai «giovani» sposi auguri di tanti anni ancora vissuti in serenità e amore. Osnago (Lutti) Condoglianze all’amico Angelo Morell e alla consorte Annalisa per la morte della suocera e mamma. Ai parenti tutti la nostra partecipazione al dolore. Sentite condoglianze alla famiglia per la morte dell’alpino Virgilio Frigeni. Tutti gli alpini osnaghesi lo ricordano e rimpiangono con affetto per l’aiuto concreto alle attività del gruppo. Siamo vicini alla famiglia dell’alpino Enzo Malvezzi per la scomparsa della cara mamma Ugolina. Ai parenti tutti le nostre condoglianze. Pasturo (Lutti) Il gruppo annuncia la scomparsa di Battista Morenico, amico degli alpini e reduce di guerra, e porge sentite condoglianze ai familiari. (Nascite) Il direttivo porge congratulazioni vivissime al consigliere Renato Doniselli per la nascita del bocia Giovanni, allo zio Franco (anche lui consigliere) e ai familiari tutti. Felicitazioni al socio Ambrogio Ticozzelli nuovamente nonno per la nascita del bocia Matteo, al socio Nino Mercadante per la nascita del nipotino Matteo. Congratulazioni vivissime a tutti i familiari. Primaluna (Nascite) Il gruppo si congratula con gli alpini Salvatore (nonno) e Paolo Tantardini (zio) per la nascita della piccola Claudia. Auguri Robbiate (Lutti) Il gruppo annuncia con dolore la scomparsa dei soci alpini Ernesto (Tino) Valtolina e Enrico Cattaneo e porge sentite condoglianze ai familiari. E sincere condoglianze al socio Tino Maggi per la perdita della mamma Regina. San Genesio (Lutti) Il nostro amico Bruno Maggioni è andato avanti. Il consiglio, gli alpini e in particolare “gli amici del sabato sera” esprimono le più sentite condoglianze alla moglie Marisa ed alla famiglia tutta. Taceno (Nascite) Congratulazioni al capogruppo Fedele Valsecchi per la nascita del nipotino Edoardo. Felicitazioni anche a mamma Simona e papà Diego per il bellissimo bocia. Varenna (Lutti) Il gruppo annuncia la scomparsa dell’amico degli alpini Luigi Cavalli. Al figlio e nostro socio alpino Angelo e ai parenti le nostre più sentite condoglianze. (Matrimoni) Felicitazioni vivissime al nostro socio alpino Homar De Cian per il matrimonio con la gentile Michela. Varenna - Nozze alpine tra Michela e Homar Anno 60 - numero 3 notizie sportive Trimestrale della Sezione di Lecco Notizie sportive a cura di Nino Venditti 41° campionato nazionale ANA di marcia di regolarità in montagna a pattuglie Il 20 e 21 luglio si è svolto il 41° campionato nazionale ANA di marcia di regolarità in montagna a pattuglie in quel di Pulfero, Sezione di Cividale. Partecipanti della sezione Per quanto riguarda l’organizzazione della gara da parte della Sezione di Cividale è stata perfetta. Sono stati in grado di organizzare un campionato davvero all’altez- I nostri Gatti, Paleari e Ongania giunti al 30° posto Terre di confine Nuovo appuntamento con il gruppo sportivo dell’ANA di Lecco, in programma la gara nazionale di marcia di regolarità a Pulfero, Friuli Venezia Giulia. Il furgone è pieno, ben nove atleti compongono la spedizione, alcuni dei quali, esperti marciatori con parecchie vittorie nel sacco. Il viaggio è lungo, così che a Padova si decide per una sosta. Duecento metri più avanti pure il furgone decide di fermarsi. Problemi meccanici. Mentre il capospedizione attiva i propri contatti, i gruppi di Parma, Biella e Como sfrecciano verso la meta ancora lontana. Veniamo recuperati da un bravo meccanico che ci ospita nella hall della propria officina, pulita e ben tenuta. Il titolare comincia a sferragliare nel motore del furgone, si vede che ha passione per il proprio lavoro. Ci vorrà del tempo, così noleggiamo una macchina e sfruttiamo il passaggio di un responsabile dell’ANA che sta sopraggiungendo dalle nostre parti. Passato Cividale del Friuli, sostiamo in un agriturismo ben tenuto, la titolare ci offre salumi, formaggi ed un buon vino locale (famoso). La signora, inoltre, si intrattiene volentieri e racconta come vivono questo momento di difficoltà, ma sembra intuire che la volontà di andare avanti sia ben più forte dal rinunciare. Anche il padre, un signore anziano ben messo, siede al tavolo e racconta con nostalgia di quando nelle valli del Natisone ognuno aveva della terra e animali, si era poveri, sottolinea, ma tutti avevano da mangiare. Oggi, dice, la terra è arida, non è più soffice come tempo fa. L’agriturismo, inteso come impresa pare un avamposto di frontiera, viene da chiedersi chi ve lo fa fare ma poi, bevendo il vino locale, la risposta viene da sé. Proseguiamo per Pulfero, in tempo per la messa celebrata nella grotta di San Giovanni d’Antro, arroccata nell’incavo della montagna a strapiombo sulle vallate del fiume Natisone. Un coro di alpini accompagna la celebrazione. L’acustica ottima, la frescura della grotta e toccanti brani, concedono qualche brivido di storia. Siamo nella zona montuosa del Monte Nero, Monte Rosso e del Monte Canino. Sfiliamo poi fino a Pulfero per rendere onore ai Caduti di tutte le guerre. Ci raggiungono altri tre alpini lecchesi, la quarta pattuglia. Leggiamo sul volantino della gara essere la prima volta che da queste parti organizzano un evento di tali dimensioni: 200 atleti e rispettivi accompagnatori, tutti i posti letto della zona prenotati. Le autorità, consapevoli dell’importanza dell’evento prendono parola e già dalle prime si capisce l’attaccamento a queste valli; uno striscione chiede che il Battaglione Cividale rimanga a presidio delle valli. Ormai a sera, seduti intorno ad un tavolo ad assaggiare il prosciutto San Daniele e melone. Che bontà. Viene spiegato il regolamento, alcuni atleti esperti mostrano le proprie tabelle di marcia, spiegano il meccanismo e le strategie di gara. È interessante conoscere una disciplina dove chi arriva per primo non è detto che sia il vincitore e non è detto che chi cammina più veloce vinca. Si tratta di percorrere un tracciato di gara diviso in più settori, per ognuno dei quali bisogna rispettare la media oraria assegnata. Di conseguenza ogni secondo di anticipo o ritardo sono da considerarsi penalità che, al raggiungimento del traguardo, sommati, danno il computo totale delle penalità. Perciò, chi somma meno penalità vince. Ripercorrendo le memorie dei più esperti del gruppo, si scopre che è capitato Luglio-Agosto-Settembre 2013 za delle aspettative. Tecnicamente il percorso di circa 18 km è stato meno faticoso della scorsa edizione, ben segnalato, e percorso con un clima tutto sommato gradevo- le, in circa 3 ore e mezza. La nostra Sezione ha partecipato con 4 pattuglie per un totale di 12 marciatori. Ecco le classifiche. Trofeo Scaramuzza 1ª Brescia, 2ª Valdobbiadene, 3ª Bergamo; 12ª Lecco su 31 Sezioni partecipanti. Classifica assoluta 1ª Vicenza (Carlo Cecchetto – Severino Comberlato – Nicola Micheloni), 2ª Brescia (Nicola Balduchelli – Mirko Balduchelli – Giuliano Facchini), 3ª Bassano (Francesco Silvestri – Giandomenico Frison – Mario Gnesotto). Quanto alle nostre pattuglie: 30ª Sergio Gatti – Marco Paleari – Oscar Ongania; 31ª Carlo Anghileri – Giovanni Rigamonti – Enrico Longhi; 71ª Giulio Mandelli, Giordano Lori, Italo Cavalli; 78ª Graziano Mazzoleni, Fabrizio Cesana, Ferdinando Sacchi. Le pattuglie classificate sono state 135. che qualcuno abbia perfino vinto con zero penalità, ma ci vuole anche fortuna. Prima di andare in branda vengono definite le pattuglie, ancora un brindisi e poi a dormire sognando lo zero assoluto. Di mattina presto le pattuglie si portano alla partenza situata su di un ponte vicino Cicigolis, c’è un gran concitare di tabelle, numeri, medie e centimetri. Alcune pattuglie scaldano il passo e giù cifre, calcoli ed ipotesi ma è solo alla partenza che viene consegnata la tabella di marcia da seguire, con riportate le medie per ogni settore. Ogni pattuglia parte seguendo la propria media oraria, tant’è che alcune, partite dopo qualche minuto di noi, ci raggiungono e sorpassano, ma non è indicativo del risultato. Come riferimento è consentito utilizzare solo il cronometro e la tabella di marcia. Quest’ultima è un piccolo foglio di carta che incrocia, per ogni media oraria, la lunghezza del passo in centimetri, la cui ampiezza può variare a seconda della ripidità del percorso. La combinazione delle due coordinate stabilisce la cadenza di passi da compiersi in un minuto d’orologio. Il marciatore più esperto precede gli altri ed ogni tanto ci si confronta sulla frequenza dei passi al minuto, la lunga salita conduce in cima al crinale, oltre quota 900 metri, ormai sconfinati in Slovenia, la vegetazione più spoglia e rada concede di godere del panorama, fin quasi la laguna di Venezia. Gran caldo, fortuna che ci sono i ristori ufficiali, acqua e frutta, ma ce ne sono anche di ufficiosi, dolci e vino bianco. Nel complesso la salita viene definita “molle”, gergo usato per definire un percorso poco impegnativo. Ed ora, la lunga discesa, è qui che è più difficile mantenere lo stesso passo, perché il piede tende a “scappare” in avanti col rischio di forte anticipo nei tempi. Si è anche un po’ stanchi e se alla partenza contare i passi in un minuto sembrava banale, ora non è così scontato mantenere la concentrazione. All’arrivo, ogni pattuglia taglia il traguardo in formazione, applaudite dalla gente del posto, ma tutti covano la curiosità di scoprire il proprio risultato. Il traguardo è posto in una bella piazzetta, piccola ma elegante, le case circostanti, vecchie ma ben tenute, disposte tutt’intorno a modo di fortino. La gente è entusiasta di vedere così tanti alpini nel loro piccolo borgo. Muri in sasso, balconi in legno, generosi fiori traboccano dai davanzali, il tricolore sventola libero ovunque, un’anziana signora osserva dall’alto del balcone gli atleti indaffarati a rifocillarsi, magari, avrà ripensato che tempo fa, quando la terra era soffice, le piazze erano animate di gente. Arrivano tutte le pattuglie del gruppo di Lecco. Stanchi ma soddisfatti, in attesa dei risultati si pranza e vengono confrontati dati ed impressioni. Per le premiazioni è stato allestito un grande tendone, vengono premiati i vincitori delle varie categorie. Per la classifica assoluta Vicenza con 108,43 penalità arriva prima, ma ritira la medaglia con qualche ritardo provocando risentimento nell’organizzazione; Brescia, con 139,86 invece viene festeggiata dai propri con tanto di spumante e canti. Bassano terza con 159,53 penalità. Lecco, come dire, fa 30 e 31 con le pattuglie numero 20 (275,83 penalità) e 144 (281,25). Per il Trofeo Scaramuzza, riguardo le Sezioni, prime Brescia, Valdobbiadene e Bergamo, Lecco aggancia il dodicesimo posto. Aiutati da altre Sezioni per tornare a casa, lasciamo questa terra di confine dell’Italia orientale, che si dice ormai arida, ma non priva di passione. Marco Paleari pagina 21 notizie sportive Penna Nera delle Grigne 37° campionato nazionale ANA di corsa in montagna a staffetta Per la prima volta gli atleti del campionato nazionale ANA di corsa in montagna si sono sfidati in quel di Ascoli. Ad ospitare la 37ª edizione della tradizionale competizione, è stato il rifugio Giacomini di Forca di Presta in occasione del 40° anniversario CLASSIFICA GENERALE – 74 PATTUGLIE 1ª Bergamo A – Danilo Bosio, Isidoro Lavagna, Luciano Bosio – 1 18’ 09” 2ª Carnica A – Flavio Franco, Alessandro Morassi, Marco Primus – 1 20’ 10” 3ª Bergamo B – Cristian Pesenti, Emilio Mognetti, Flavio Ghidini – 1 21’ 07” 63ª Lecco B – Oscar Ongania, Giordano Lori, Marco Paleari – 1 49’ 10” CATEGORIA A1 - FINO 49 ANNI – 59 PATTUGLIE 1ª Bergamo A – Danilo Bosio, Isidoro Lavagna, Luciano Bosio – 1 18’ 09” 2ª Carnica A – Flavio Franco, Alessandro Morassi, Marco Primus – 1 20’ 10” 3ª Bergamo B – Cristian Pesenti, Emilio Mognetti, Flavio Ghidini – 1 21’ 07” 51ª Lecco B – Oscar Ongania, Giordano Lori, Marco Paleari – 1 49’ 10” CATEGORIA A3 - OLTRE 60 ANNI - 28 PATTUGLIE 1ª Belluno E – Giovanni Caldart, Ivo Andich – 1 01’ 28” 2ª Varese D – Piero Zanetti, Giuseppe Macchi – 1 02’ 27” 3ª Bergamo B – Cristian Pesenti, Emilio Mognetti, Flavio Ghidini – 1 21’ 07” 3ª Bergamo G – Gian Mario Merelli, Alfredo Pasini – 1 02’ 41” 17ª Lecco A – Sergio Gatti, Italo Cavalli – 1 17’ 09” CLASSIFICA SEZIONI - 27 PARTECIPANTI 1ª Bergamo punti 679 2ª Pordenone 459 3ª Trento p. 424 23ª Lecco punti 56 Sui Monti della Sibilla Quest’anno tutti alla Forca di Presta, per la 37ª gara di corsa in montagna a staffetta, organizzata dalla Sezione Marche. Il gruppo sportivo dell’ANA di Lecco seleziona cinque atleti del territorio. Il furgone del gruppo parte alle prime luci dell’alba di sabato, diretto ad Arquata del Tronto, nelle Marche. Piccolo borgo incastrato nelle profonde valli appenniniche, che ha molto da raccontare: custodisce la copia del 1500 della Sacra Sindone, inoltre, nelle diverse feste patronali e nei racconti, ricorre spesso la fata Sibilla che dà il nome ai Monti Sibillini. Non da meno, una targa ricorda la sosta di Garibaldi durante il suo viaggio a Roma. Ci attende, quindi, un piccolo scorcio di storia, il viaggio è lungo, però il tratto di strada che costeggia il mare alimenta i propositi per le imminenti vacanze. Voltiamo in direzione Ascoli Piceno, davanti a noi cominciano ad elevarsi le alte montagne marchigiane, ancora pennellate da lingue di neve. Arriviamo a destinazione e prendiamo posto per la notte a Grisciano, nel Lazio, esattamente in una casa denominata «Palazzo del Vescovo», le cui possenti pareti regalano una frescura piacevole. Scopriamo vicini di camera gli amici del Cadore. Siamo tra i primi ad arrivare, così decidiamo di fare una ricognizione al campo di gara. Saliamo alla Forca di Presta, a circa 1600 metri. Alle nostre spalle domina spoglio ed arido il Monte Vettore, 2600 metri, mentre verso sud seguiamo il tracciato, superando un crinale. Di fronte a noi ecco che si apre uno scenario che mai avrei immaginato. In basso si vede per intero la piana di Castelluccio di Norcia, è ancora un po’ presto per la fioritura, ma comunque di grande suggestione. Continuiamo a seguire il tracciato che tutti constatiamo insidioso, sia per le varie buche di talpa, sia per l’erba alta. Il percorso di gara consta nel periplo del crinale erboso che scende dal Monte Vettore e che si allunga, più dolce, verso sud. Gli uomini del posto si dicono orgogliosi per essere a cavallo tra due Parchi nazionali, quello dei Sibillini e quello dei Monti della Laga. Aggiungo che confinano tre regioni, Marche, Lazio e Umbria. Il posto è molto bello, ora però bisogna scendere per la sfilata. Ormai tutte le Sezioni partecipanti sono arrivate, siamo circa in 500 Alpini. Si sfila su per le stradine antiche, fino a sbucare nella piccola piazzetta di Arquata. I vessilli e i gagliardetti in fila di fronte alla lapide ai Caduti di tutte le guerre mentre la banda e gli alpini affollano il resto della piazzetta. Gli abitanti del posto partecipano pure loro chi mischiato alle penne nere, chi dal balcone della propria casa. Tutti sull’attenti, suona il Silenzio, le autorità depongono la corona in ricordo dei Caduti. pagina 22 petizione, su un percorso di gara che si è sviluppato su 7 chilometri con un dislivello complessivo di 194 metri. La nostra partecipazione è stata buona, anche se numericamente piuttosto limitata. Ma come disse il famoso barone di Coubertin, «importante è partecipare, non vincere». Quindi tutti gli alpini della Sezione di Lecco, dal presidente in giù, porgono un caloroso applauso ai nostri portacolori: Giordano Lori, Oscar Ongania, Marco Paleari, Sergio Gatti e Italo Cavalli. Bravissimi! della fondazione del gruppo locale. Grande è stata la soddisfazione della amministrazione locale, nonché dei dirigenti alpini: il presidente Sergio Mercuri, il coordinatore dell’evento Mauro Corradetti, il vicepresidente Ezio Agostini e il presidente Bim Tronto, Luigi Contisciani. Un evento che ha portato ad Arquata circa 500 partecipanti, che con gli accompagnatori al seguito ha raggiunto un bel numero che si avvicina alle 1500 persone. La domenica, dopo le cerimonie di rito del sabato pomeriggio, è stata naturalmente il giorno Alle falde del Monte Vettore. dedicato alla comGatti, Paleari, Cavalli, Ongania e Lori In prima fila, in fronte al municipio, seduti per terra, parecchi bambini osservano in silenzio, attenti ed incuriositi da tanta solennità. Le autorità ringraziano per la partecipazione ed augurano che per la gara in programma, vinca la sportività. Si celebra la messa, il parroco, nella predica, raccomanda fratellanza. La piazza si svuota, la sera libera uscita, andiamo a mangiare le tipiche tagliatelle alla trota. La notte, stanchi e sazi, al riparo delle spesse mura, il gruppo fa sogni d’oro, d’argento e di bronzo. Ma la mattina da queste parti è gagliarda e Sibilla non aspetta, così che, ben prima che suoni la sveglia, tutto il gruppo è già operativo, pronto a salire alla Forca di Presta. Si discutono eventuali strategie di gara, ma è evidente che l’unica valida è correre più che si può. Ore 9, qualche foto ricordo, ed ecco che il nostro primo staffettista, Oscar, parte grintoso, dopo le prime salite è tra i primi sedici, per poi scomparire dietro il crinale. Intanto, alla zona cambio, le staffette sono in fermento, come cavalli di razza pronti a scattare. Dopo poco meno di mezz’ora, arriva il primo e via, uno dopo l’altro arrivano tutti. Giordano dà il cambio ad Oscar, e via su per la salita ed anch’egli scompare dietro il crinale. Fa molto caldo, ma è una gran giornata, si respira l’aria delle grandi competizioni. Intanto è partita anche la staffetta della terza categoria, Sergio e Attilio saranno impegnati sul medesimo percorso. Arriva anche Giordano, parte Marco, sul quale il gruppo ripone improbabili rimonte. Ormai il tracciato è stato battuto dagli altri, così da preoccupare meno, anche se ora fa molto caldo. Il percorso è molto bello, aereo, il cielo limpidissimo, il panorama mozzafiato, in lontananza si vedono gli Appennini ancora un poco innevati. Si sale per un crinale impegnativo per poi scendere veloci al ristoro. Conclusa l’andata, ora il ritorno è abbastanza agevole su di una strada sterrata, all’arrivo, tutti i presenti assiepati ai lati del traguardo applaudono ogni arrivo, fino all’ultimo concorrente, un alpino che ne ha viste tante. In attesa dei risultati, il gruppo di Lecco si concede un meritato riposo al Rifugio ANA, brindando e cantando in compagnia degli amici del Cadore, di Parma e di Brescia. Si cerca di fare una prima valutazione della prestazione delle due staffette, ma quando vengono esposte le classifiche, è evidente lo strapotere della Sezione di Bergamo, disponendo però di parecchie staffette partecipanti. Il Gruppo di Lecco riesce ad ottenere un onesto piazzamento anche in virtù di aver partecipato con una sola staffetta per ogni categoria di partenza. È ora di partire, carichiamo zaini, valige e la soddisfazione di avercela messa tutta. Intanto che scendiamo, in alto, un’aquila volteggia libera, nel cielo azzurro delle Marche. Marco Paleari Anno 60 - numero 3 notizie sportive Trimestrale della Sezione di Lecco Atleti dell’ANA Lecco prima della sfilata ad Arquata del Tronto I nostri atleti in partenza, sullo sfondo il rifugio ANA Forca di Presta Da sinistra: Ongania, Lori, Paleari, Gatti e accosciato Cavalli Giornata di sport all’Alpe Paglio In una mattinata fresca e piacevole, domenica 11 agosto, si è svolta con successo l’annuale gara ciclistica e podistica organizzata dal gruppo Alpini di Casargo in collaborazione con la pro loco e il Centro sportivo locale. Soddisfatti gli organizzatori, in particolare Edo Balbiani, capogruppo delle penne nere, nonché consigliere sezionale. Alle 10.30 si sono svolte le premiazioni che hanno visto i seguenti risultati: categoria ciclisti primo Maurizio Locatelli, in 27’ 58”, seguito da Ri- chard Colombo e Fabio Tagliabue; podisti: Giordano Montanari in 31’ 56”, Vamsuli Gentili e Graziano Ticozzelli; primo alpino ciclista: Lorenzo Paroli 29’ 36”; primo alpino podista Gianbattista Muttoni, 35’ 28”. Le bimbe più giovani sono state le gemelle Maria e Saula Devizzi, figlie di Lorenzo e nipoti di Giovanni, capogruppo storico di Cremeno, oltre che atleta meraviglioso. Atleta più anziano Prisco Ferraroni; donne podiste: prima classificata Marina Tosini 43’ 04”, Paglio - Mariano Spreafico recita la Preghiera dell’Alpino seguita da Sara Lizzoli e Vanessa Oggioni. Dopo le premiazioni, alpini, simpatizzanti, gagliardetti e villeggianti hanno raggiunto la cappella votiva di Paglio. Qui, don Antonio Brunello ha celebrato la messa dopo la cerimonia dell’alzabandiera. Tra i numerosi presenti vanno segnalati ben 19 gagliardetti, tra cui quello di Calolziocorte e altri due fuori provincia. Graditis- Paglio - Le premiazioni degli atleti sima la presenza di Gino e Iris Maglia, Mariano Spreafico consigliere nazionale, Roberto Bottari e Franco Ciresa «Papi» consiglieri sezionali. Terminata la funzione religiosa, tutti hanno raggiunto il piazzale di Paglio dove hanno potuto gustare un delizioso rancio alpino preparato dai volontari. (O.G.) Paglio - Sfilata verso la chiesetta Sci di fondo La nostra Sezione organizza il campionato nazionale Abbiamo il piacere di comunicare che l’ANA nazionale ha assegnato alla nostra Sezione la 79ª edizione del campionato nazionale ANA di sci di fondo che si terrà ai Pian di Bobbio il prossimo 16 febbraio 2014. L’essere riusciti a portare nel nostro territorio ancora un evento a livelLuglio-Agosto-Settembre 2013 lo nazionale è fonte di orgoglio e rende onore alla Sezione di Lecco che sempre si è ben distinta per partecipazioni e risultati nella specialità dello sci di fondo. Una commissione sportiva è già stata costituita a livello sezionale per l’organizzazione sia delle gare sia della parte logistica, ma confidiamo nell’aiuto e nella collaborazione di tutti i gruppi alpini poiché la buona riuscita di questo evento dipenderà dall’impegno di tutti, che come sempre caratterizza lo spirito alpino. pagina 23 notizie alpine Penna Nera delle Grigne Al Cazzaniga Merlini un raduno sempre vivo È perfettamente riuscita la festa del rifugio «Cazzaniga-Merlini» ai Piani di Artavaggio. La bella giornata di sole, anche se piuttosto fredda nel pomeriggio, insieme all’impegno dei vari gruppi di penne nere della Valsassina, unitamente alle tute arancioni dell’Unità di Protezione Civile, hanno contribuito a dare grande soddisfazione agli organizzatori del raduno e ai partecipanti. Almeno 500 persone si sono strette attorno agli alpini della Sezione. Tra loro moltissimi gagliardetti e i vessilli di Colico e Bergamo, accanto a quello di Lecco, portato dall’alfiere Luigi Maggioni di Airuno. Tra i graditissimi ospiti, Mariano Spreafico, consigliere nazionale, nonché capogruppo di Oggiono e consigliere sezionale, Giuseppe Parazzini, past president nazionale ANA, Luca Ripamonti, presidente emerito della sezione di Lecco, Marco Magni, presidente sezionale, il consiglio Piani di Artavaggio - Lo schieramento davanti al rifugio sezionale di Lecco al completo, Piero Dell’Era, coordinatore dell’Unità di Protezione Civile e il gruppo di Calolziocorte, accompagnato dal suo responsabile, Carlo Viganò. In una festa così attesa non potevano mancare le allegre note della «bandella», co- La bandella in azione L’intervento del presidente Marco Magni stituita da un gruppo di musicanti della fanfara sezionale. Sin dalle 8.30 un lungo serpentone di persone si è snodato dalla stazione d’arrivo della funivia, lungo i diversi sentieri che portano a quota 2000 sino al rifugio festeggiato. Alcuni temerari sono saliti addirittura da Moggio a piedi, altri dalla Colmine di San Pietro e altri ancora da Bobbio, percorrendo il sentiero degli Stradini. Alle 11, puntualmente, don Donato, da qualche anno amico degli alpini di Lecco, non essendo nuovo a questo appuntamento, ha celebrato una partecipatissima messa al campo. Il religioso, facendo riferimento alle parole dell’Antico Testamento, ha sottolineato come «anche noi, come Mosè e il suo popolo, siamo riuniti sulla montagna a formare comunità. Voi dovrete passare il testimone ai giovani, insieme a Messa al campo Brambilla con Ripamonti tutti i valori che avete sostenuto sino ad oggi». Le stesse parole sono poi state riprese da Mariano Spreafico, ricordando che «siamo qui per un’alleanza, che dobbiamo portare avanti. Un’alleanza che ci lega alla bandiera e alla penna che portiamo sul cappello. La stessa alleanza dovremo offrire alle generazioni future». Nel suo brevissimo discorso, infine, Marco Magni ha ricordato ai presenti l’importanza della parola «grazie», quella che lui stesso ha voluto dire ai «suoi» alpini. Avrebbe voluto confondersi fra loro e farli parlare di questa festa, ma l’altoparlante non gliel’ha consentito. Magni si è quindi limitato a spiegare che «il grazie è la parola più bella che ci sia al mondo. Questi sono i momenti che ci permettono di fare condivisione fra di noi». Ornella Gnecchi Giuseppe Parazzini Anno 60 - numero 3