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TRIMESTRALE DELLA SEZIONE DI LECCO
Anno 60° - N. 3 Luglio/Agosto/Settembre 2013
Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro
“Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46)
art. 1. comma 2 DCB” - CMP Milano Roserio
Direttore Responsabile: Angelo Sala
Redattore Capo: Nino Venditti
Redattori: Luigi Bossi, Augusto Cogliati,
Emiliano Invernizzi, Ivan Piazza, Enzo Vavisa
Redazione presso A.N.A. Lecco:
Via Pescatori, 23 - Telefono 0341.364.108
Autoriz.: Trib. di Lecco n. 31 del 3-9-53
Grafica: PrePrint - Lecco
Stampa: La Grafica - Molteno (LC)
Vipiteno
Piani di Artavaggio
pagina 9
Alla festa del 5°
c’eravano anche noi
pagina 24
Al Cazzaniga Merlini
un raduno sempre vivo
NOTIZIE IN BREVE
pagina 12
VITA DEI GRUPPI
pagina 13
ANAGRAFE ALPINA
pagina 19
NOTIZIE SPORTIVE
pagina 21
54° di Consacrazione della Chiesetta Votiva del Btg. Morbegno al Pian delle Betulle - 31 agosto/1 settembre 2013
Pian delle Betulle:
che dono quella «tenda dell’anima»
Il sottoscritto «domanda la concessione della licenza illimitata
a favore del figlio contadino, per
avere altri due figli alle armi».
Così, nel giugno 1942, il padre di
Carlo Aldeghi scriveva al Comando del 5° - battaglione Morbegno,
dove il giovane era in forza alla
47ª compagnia insieme con il fratello Luigi, mentre il terzo fratello,
Giuseppe, prestava servizio in altro Corpo. E i due alpini a quell’epoca avevano già sulle spalle la
partecipazione alla campagna di
Grecia-Albania!
Poi Luigi, partito per la Russia con
il suo battaglione, era dato disperso in azione di guerra nel 1943. E
Carlo, più tardi richiamato alle
armi, era catturato e tradotto in
Germania per essere rimpatriato
solo nel 1945.
Oggi i due fratelli del «Morbegno»
sono tornati insieme, ricordati
sulle marmette benedette nella
chiesetta al Pian delle Betulle.
(continua a pagina 2)
Il raduno alle Betulle: grazie del presidente
Carissimi Alpini,
ancora una volta mi ritrovo a dover scrivere questo mie parole
di ringraziamento nei Vostri confronti, e lo faccio con piacere ed
orgoglio. La commemorazione al Pian delle Betulle è stata per
me e per il Consiglio di Sezione motivo di grande emozione per la
presenza di molte autorità di spicco ma soprattutto per la presenza
numerosissima di Voi Alpini che ho sentito molto vicino...
È doveroso dirvi grazie con il Cappello Alpino in testa, perché nel
sentiero che stiamo tutti insieme percorrendo Voi mi state aiutando
a portare questo zaino...
I vostri sorrisi e i vostri sguardi valgono di più che tante parole dette
per circostanza. Mi scuso con alcuni di Voi ai quali non ho potuto
rivolgere personalmente i miei saluti, ma credetemi, è come se lo
avessi fatto...
Grazie ragazzi e W gli Alpini
Il presidente Marco Magni
notizie alpine
Penna Nera delle Grigne
In primo piano a destra il presidente sezionale Marco Magni
(continua dalla pagina 1)
Una storia singolare, ma numerose se ne potrebbero certamente ricuperare, per esempio tra le
memorie del «morbegnino» Giovanni Renzo Speziali, o di Erminio Colli, o del caporale Giuseppe
Rusconi - i cui nomi sono incisi sulle altre marmette apposte
quest’anno sulle pareti della chiesetta ex voto - come di ciascuno
degli oltre 400 alpini, ricordati nel
tempio, che hanno compiuto il
loro dovere.
Quella «tenda dell’anima», quel
«sacrario all’amore» è proprio un
grande dono di chi ci ha preceduto!
C’è da augurarsi che anche oggi
sorgano in mezzo a noi tanti
uomini e tante donne capaci di
quello slancio che valga d’esempio per le nostre e per le generazioni più giovani.
Una scintilla è forse sbocciata
dopo le parole del consigliere
nazionale Cesare Lavizzari quando ha ricordato, con sentimento
e convinzione, che mentre oggi
siamo sull’orlo di periodi davvero brutti e viene quasi a manca-
I tre colonnelli presenti alla cerimonia delle Betulle
re la speranza, «noi veniamo qui
invece a vedere che la speranza
c’è. Ce l’hanno avuta loro (i morbegnini del voto in Albania) 72
anni fa dove non c’era speranza.
Ce l’hanno avuta poi - ha continuato - i loro compagni in Russia,
dove di speranza ce n’era ancora meno. Ma ce l’hanno avuta! E
sono anche riusciti a tornare a
casa. Se la sono vista brutta, ma
molto più brutta di quello che ce
la vediamo noi oggi e non si sono
lamentati. I nostri reduci, quando
sono tornati, avrebbero forse potuto dimettersi da Italiani perché
li avevano presi in giro, li avevano
mandati a combattere una guerra
assurda ... ma non si sono dimessi da italiani. Si sono rimboccati
le maniche ed hanno ricostruito
questo paese fisicamente e moralmente ... per fare dell’Italia un
posto migliore per i loro figli. E allora noi veniamo qui per ricordare quel sacrificio ma per ricordare
anche quella speranza, perché è
quella che ci muove alla fine!...»,
è quella che gli alpini hanno sempre avuto!
Concetto e speranza rafforzati nella omelia da don Mauro
Uno scorcio della grande folla raccolta attorno alla chiesetta del Pian delle Betulle
pagina 2
Anno 60 - numero 3
notizie alpine
Trimestrale della Sezione di Lecco
Santoro, della Fondazione Don
Gnocchi, con il riferimento alla
«nostra speranza ... di una luce
che spazza queste tenebre...»
come prosecuzione di quella dei
reduci che arrivando da momenti
e luoghi bui hanno costruito questa chiesa, segno di speranza e di
luce.
Il richiamo insistente a questo
nostro luogo sacro ha lasciato
certamente conforto nei cuori, se
è possibile ancora rinvigorito dalle parole emozionate del nostro
giovane presidente Marco Magni:
«Siamo qui perché crediamo e
vogliamo capire i valori dei nostri
reduci». E ancora: «Siamo qui per
fare un esame di coscienza e non
siamo qui per fare autocelebrazioni». Oppure, come ha affermato il tenente colonnello Bettella
ricordando il motto del 5°, di cui
il «Morbegno» fa parte: «Non lo
facciamo per farci vedere ma per
essere».
Più sollevati anche nello spirito
alla fine abbiamo assistito alla
messa ed alla benedizione delle
marmette nel silenzio e nel raccoglimento rotti solo dalle “cante”
del Coro Grigna, quasi sussurrate
per non disturbare.
Hanno condiviso la cerimonia ce-
lebrativa il prefetto di Lecco Antonia Bellomo, i sindaci di Lecco e
di diversi Comuni della Valsassina
insieme ad altre autorità; la medaglia d’argento Giuseppe Faccinetto, amico degli alpini, come
si è definito, con rappresentanti
di numerose associazioni combattentistiche e d’arma, anche
di fuori provincia; i carabinieri,
la forestale ed altri Corpi ancora. Grazie a loro e a tutto il pubblico, numerosissimo, per aver
contribuito e rendere importante
e fantastico l’appuntamento di
quest’anno!
Felice d’incontrare anche Luigi
Maglia di quell’impresa Maglia di
Bellano che con Cereghini direttore dei lavori iniziò la costruzione della chiesetta nel 1958.
Poi, tra gli alpini: consigliere nazionale ANA Cesare Lavizzari;
penne bianche: colonnello Alfredo Massimo De Fonzo, del comando militare esercito Lombardia; tenente colonnello Andrea
Bettella, comandante del battaglione Morbegno, che ha subito
affermato «mi considero qui tra
amici» e l’alpina primo caporal
maggiore Laura Santoro; tenente colonnello Mario Brenna della
Taurinense. I vessilli delle sezioni
Alto Lario - Colico; Luino; Milano; Monza; Valtellinese - Sondrio,
oltre al nostro. 31 gagliardetti di
Un momento della messa celebrata da don Mauro Santoro
gruppi ospiti oltre ai 65 della sezione. La sera prima, sabato 31
agosto, dopo una spettacolare
fiaccolata con meta il piazzale della chiesetta, il tenente colonnello
Mario Renna aveva magistralmente presentato il libro «Alpini
in Afghanistan - diario dell’ultima missione della Taurinense nel
Paese degli aquiloni», traendone
spunto per spiegare quanto anche
gli alpini si adoperino per la pacificazione, la democratizzazione e la
ricostruzione, in altre parole la stabilizzazione, di quel Paese. Dopo
aver ascoltato con attenzione il
relatore diversi interventi hanno
sottolineato che l’opinione pubblica andrebbe informata meglio
sulle missioni, sulle azioni e sui
comportamenti di questi nostri
giovani soldati operanti all’estero,
in modo da poterne essere fiera e
riconoscente. E invece, purtroppo,
veniamo sistematicamente solo a
piangere quei momenti tristi dei
quali i media moltiplicano il fragore. Calza a proposito il detto:
«Fa più notizia un albero che cade
di un bosco che cresce», ma grazie
comunque nostri soldati, di cuore!
Luigi Bossi
Angelo Faccinetto
Il ten. col. Mario Renna
Luglio-Agosto-Settembre 2013
Vessilli e gagliardetti durante la lettura della Preghiera dell’Alpino
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notizie alpine
Penna Nera delle Grigne
Protezione Civile ANA
Giornata del volontariato
Il gruppo di Bellano nel festeggiare
il suo novantesimo
non poteva non ricordare la squadra
di protezione civile che opera nel
suo territorio. È infatti grazie ad
essa che il Comune ha stipulato la convenzione sezionale per
le emergenze ed è grazie ad essa
che vengono regolarmente organizzati cantieri di lavoro per la
prevenzione e per il ripristino di
situazioni pericolose o per altri
lavori sul territorio.
Nella giornata di domenica 21
luglio si è organizzata la giornata
del volontariato, iniziata alle ore
9 con l’apertura della mostra fotografica rappresentativa di tutti
i cantieri di emergenza che l’unità sezionale di Lecco ha fatto da
quando costituita ma anche con
foto di tutti i cantieri di lavoro che
i volontari hanno svolto a Bellano
(l’ultimo terminato proprio nel
mese di giugno: la sistemazione
della cascata dell’Orrido).
Nel pomeriggio i volontari sono
intervenuti sulla foce del torrente
Pioverna, per una dimostrazione
di pulitura e messa in sicurezza
dell’alveo, con taglio di piante ad
alto fusto e infestanti; mentre i
nostri volontari seguivano la popolazione interessata agli eventi
e dai mezzi appositamente fatti
pervenire da Lecco, altri inquadrati nella nostra squadra ma con
specialità diverse, unità cinofila
e antincendio boschivo, spiegavano e coinvolgevano grandi e
piccoli nelle dimostrazioni delle
loro attrezzature e capacità d’intervento.
La squadra antincendio boschivo
con spiegazioni teoriche e dimostrazioni pratiche di lancio acqua
mediante pompe e moduli elitra-
sportabili con pescaggio dal Pioverna o da vasche appositamente
montate, e arrampicata attraverso
imbragature e una scala tibetana, e
l’unità cinofila grazie alla presenza
di Benny (cane in addestramento)
sono state protagoniste di dimostrazioni su come si interviene in
caso di incendio o, per i cinofili, di
ricerca di persone. A metà pomeriggio, grazie proprio all’intervento
dell’unità cinofila della Sezione, si
è potuto coinvolgere la popolazio-
Protezione Civile
Emergenza Puglia 2013
Per il secondo anno, la sede ANA
nazionale in accordo con il dipartimento di Protezione Civile, ha chiesto alla nostra unità
di protezione civile di mandare
una squadra anti incendio boschivo (aib) in Puglia, esattamente nella bella foresta umbra
a Vico del Gargano. Il nostro
compito era quello di intervenire sugli spegnimenti di incendi,
ma soprattutto forza di controllo del territorio.
Dopo una breve preparazione
e revisione delle attrezzature
e del mezzo, venerdì 9 agosto
da Pescate quattro volontari
sono partiti per destinazione
Puglia. Già all’arrivo, il sabato,
il comando pugliese ha fatto
montare di ronda i nostri volontari che, quando al sabato
successivo hanno terminato il
servizio, hanno contato 1100 km
effettuati, un incendio spento e
8 interventi di controllo e prevenzione.
In particolare la nostra presenza
con quella di tutte le altre squadre
che a rotazione hanno effettuato
il servizio, ha portato il buon risultato di essere pronti ad intervenire su incendi che altrimenti
con tempi molto più lunghi potevano danneggiare un magnifico
territorio, ma anche di scoraggiare la popolazione nell’accendere
fuochi per la ripulitura e la pulizia
dei campi. Fuochi che in alcuni
casi creano danni, visto che per-
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Angelo Rota, nella ritirata di Russia il 21 gennaio 1943, già ferito,
veniva travolto da un autoblindo
tedesco. Ferito e mezzo assiderato con gli occhi velati dal dolore
vede gli alpini passargli a fianco
lentamente. I loro visi incrostati
di ghiaccio; non si fermano, nessuno lo aiuta, ognuno pensa per
sé fino a quando un compaesano,
Cesare Gavazzeni, viene a sapere
del1’accaduto. Purtroppo lui è già
avanti un centinaio di metri e in
quella situazione sono tantissimi. Cesare ci pensa un po’ su e
da retta al cuore. Ritorna sui suoi
dendo il controllo delle fiamme
in un territorio molto secco, il
fuoco divampa, creando difficoltà nello spegnimento.
Ottimo il lavoro dei volontari aib
di Lecco, che ancora una volta
hanno dimostrato la loro capacità e professionalità nel fare un
volontariato specialistico. Sicuri
di poter essere presenti anche
l’anno prossimo dove siamo richiesti, ma soprattutto di essere
una forza di intervento anche
nei nostri luoghi.
(C.M.)
Vico Garganico - I nostri bravissimi volontari
Angelo Rota è salito nel Paradiso di Cantore
Angelo Rota
ne dimostrando la grande capacità e professionalità dei nostri
amici a quattro zampe e dei loro
conduttori nella ricerca di persone scomparse.
Grazie ai volontari si è compiuta
con successo e partecipazione
questa iniziativa che è servita per
far conoscere e partecipare la popolazione e i villeggianti alle iniziative e attività che si svolgono
sul territorio.
Cristian Mornico
passi, si carica Angelo sulle spalle
e a fatica lo porta fino a una slitta. Il giovane Angelo da quel momento è salvo. Durante la guerra
finiranno tutti e due in un campo
di concentramento nazista ma si
salveranno.
Questo episodio è venuto alla
luce grazie allo storico Ermanno
Arrigoni e a Cesare Gavazzeni è
stata insignita la medaglia d’oro
dal Comune di Almenno San Bartolomeo.
Angelo è tomato dai lager tedeschi,
ma il suo pensiero andava agli amici scomparsi e per ricordare tanti
rimasti nella steppa russa, con la
preziosa collaborazione dei fratelli
Giacomo e Federico e delle sorelle
Letizia. Gina e Vittoria, ha per 50
anni organizzato il raduno dei reduci del glorioso Gruppo Bergamo
nella propria casa patriarcale nella
cittadina bergamasca. Ai raduni
intervenivano i reduci della Lombardia, Veneto. Emilia Romagna e
del Lazio.
Chi scrive non è un reduce ma
ha fatto parte della ricostituzione
del glorioso Gruppo Bergamo nel
1948 alla caserma «Mignone» a
Bolzano.
Oreste Pirovano
gruppo Valmadrera
Anno 60 - numero 3
notizie alpine
Trimestrale della Sezione di Lecco
Protezione Civile
Visita europea a Strasburgo
con alunni di Esino e Lierna
Progetto oltremodo ambizioso quello messo a punto da un
gruppo di insegnanti e di docenti delle scuole primarie di Esino
e di Lierna e secondaria di primo grado di Lierna.
Per meglio far comprendere ad
un gruppo di alunni dei tre istituti l’importanza di questo 2013,
divenuto, con decisione del Parlamento Europeo, «Anno europeo dei cittadini», cosa meglio
che portarli là dove è nata l’Europa, nell’accezione moderna del
termine?
Ed ecco i nostri eroi, dopo mesi
di tribolazioni, di problemi, di
ostacoli superati (o aggirati) con
fede incrollabile, partire dalle
rive del Lario con destinazione
Strasburgo per visitare la sede
del Consiglio d’Europa. Ma naturalmente non possiamo credere che tanto lavoro prepara-
torio abbia prodotto un semplice
viaggio di andata e ritorno: assolutamente no!
Ecco allora che il nostro gruppo, partito da Lierna un lunedi
di buon mattino, accompagnato anche dai sindaci di Lierna e
di Esino, fa tappa in mattinata
a Lucerna cui fa seguito, nel pomeriggio, un tour dell’altrettanto
bella Friburgo. In serata arrivo
a Strasburgo dove, accolti da un
beneaugurale acquazzone di cui
si sarebbe fatto volentieri a meno,
adulti e ragazzi prendono possesso delle tende che li ospiteranno
nei due giorni di permanenza a
Strasburgo e incontrano gli Alpini
della Sezione che, partiti la domenica, avevano nel frattempo organizzato la logistica.
Il giorno successivo, martedì,
mattino dedicato alla visita di
Strasburgo cui fa seguito, nel po-
Strasburgo - Foto ricordo della nostra Protezione Civile
meriggio, il trasferimento al Palazzo d’Europa sede del Consiglio
d’Europa per la visita guidata.
Non contenti di questa overdose
di conoscenza ecco ancora la ciliegina sulla torta: gita in battello sul
fiume che attraversa Strasburgo,
anche questa accompagnata dal
solito, puntuale, acquazzone.
Rientro in campeggio, serata con
gli Alpini e poi a nanna nei letti a
castello, bene avvolti nei sacchi a
pelo e al mattino, dopo una rapida
Malgrate: alpini sulla Linea Cadorna
con i ragazzi dell’oratorio feriale
Gli alpini di Malgrate, aderendo alla richiesta dei responsabili
dell’oratorio feriale e del parroco
don Andrea Lotterio, sentita la disponibilità dell’alpino Ivan Piazza,
hanno accompagnato 150 ragazzi
ed adolescenti lungo il percorso
della Linea Cadorna, recentemente recuperata dagli alpini della Sezione, con visita di tutte le postazioni.
I ragazzi, giunti a Corenno Plinio
su tre autobus, sono stati divisi
da don Andrea in quattro gruppi
che, a distanza di 15 minuti l’uno
dall’altro, hanno potuto godere
delle bellezze dei luoghi e dell’esperta e competente illustrazione
dell’alpino Ivan Piazza coadiuvato,
nelle varie postazioni visitate, dagli
alpini Piero Dell’Era, Pierangelo
Mazzoleni, Clorindo Riva e dall’amico alpino Roberto Castagna.
Per non annoiare i ragazzi, nell’attesa del turno di partenza per la
salita lungo la Linea Cadorna, grazie all’alpino Ferruccio Gottifredi i
gruppi hanno visitato il centro storico di Corenno Plinio, sono stati
condotti lungo il percorso attorno
Linea Cadorna - Ragazzi molto attenti alle spiegazioni
Luglio-Agosto-Settembre 2013
al castello e messi a conoscenza
della storia del castello stesso.
I quattro gruppi di ragazzi, uno
alla volta, accompagnati e quasi
protetti da dieci alpini di Malgrate, hanno così potuto salire lungo
il percorso e visitare, con calma,
tutte le postazioni recuperate, porre domande e sentire i chiarimenti
dei vari esperti che, sotto la guida
e la regia di Ivan, si sono succeduti
nell’illustrazione delle postazioni.
I punti più apprezzati dai ragazzi,
oltre alla storia della Linea, sono
state le visite alle gallerie di arroc-
colazione, via di nuovo: e non per
tornare a casa ma ancora istruzione, con la visita al campo di
concentramento di NatzwillerStruthof, in Alsazia. E mentre gli
alpini, smontate le tende, riposta
ogni cosa, sempre sotto l’immancabile pioggia si avviavano verso
casa, gran finale, nel pomeriggio,
per i ragazzi con la visita guidata
alla cittadina di Colmar, chiamata anche “Piccola Venezia”.
(C.M.)
camento e la postazione in caverna per doppia mitragliatrice.
Al termine del percorso, tutti i ragazzi sono stati radunati nell’area
prativa fra le baite, nella parte alta
del percorso e qui hanno potuto,
finalmente, fare il loro pranzo al
sacco.
Nel pomeriggio, dopo alcuni giochi di gruppo, si è iniziata la discesa e tutti i ragazzi sono giunti stanchi a Corenno. Dopo l’assalto alla
fontana, visita alla chiesa ove don
Andrea ha illustrato ai ragazzi le
tombe, gli affreschi e la storia della
chiesa stessa, poi, per tutti, rientro
a Malgrate.
Un grazie particolare ad Ivan Piazza per la competenza ed ai suoi
collaboratori per la grande disponibilità.
Linea Cadorna - Si racconta la storia sulla Linea Cadorna
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notizie alpine
Penna Nera delle Grigne
È scomparso Nardo Caprioli
«Addio grande presidente»
Nardo era presidente nazionale quando mi sono affacciato timidamente al mondo alpino. Lo
conoscevo perché era presidente
nazionale di Sandro Merlini, ma
soprattutto era stato in Russia con
tutti i nostri; quindi la mia consuetudine con lui parte da quando ero
bambino.
Uomo arcigno, tutto d’un pezzo,
non te le mandava a dire e sorrideva poco, ma il suo sorriso era
aperto, leale; bergamasco con una
cedenza linguistica marcata, il suo
sorriso a volte diventava un ghigno
e allora non ce n’era per nessuno e
davanti a questi suoi rimbrotti non
potevi che stare zitto. Ma quanto
era bello essergli amico, godere
della sua amicizia: poche parole certo, ma sempre intelligenti e
sempre dette con il cuore, anche le
cose meno belle.
A Bergamo ha lasciato una scuola, quella di Endine Gaiano e che
lascito è stato! E chi non sa si in-
formi, perché quella è un’opera in
puro stile alpino.
Da presidente nazionale ha dato
spazio nello statuto e nei fatti alla
protezione civile e all’ospedale da
campo; due realizzazioni che hanno fatto la storia della nostra associazione dagli anni novanta in poi;
con contrasti che poteva superare
solo un presidente credibile come
era lui e per di più reduce di Russia. Fu poi il presidente dell’operazione asilo a Rossosch, in Russia:
un risultato mirabile per l’ideale
che lo sosteneva e per la bellezza
dell’opera.
Partì volontario per la Russia, con
suo fratello, non tornò a casa a dicembre del ’42 anche se avrebbe
potuto farlo per ragioni di studio,
rimase con i suoi alpini e se la cavò
nella ritirata. Poi fece il dottore,
medico e frequentò sempre gli
alpini, fino ad accettare la presidenza nazionale in un momento
nel quale era richiesto un uomo
Il pellegrinaggio in Adamello
dedicato a Gianni De Giuli
L’annuale pellegrinaggio per ricordare i Caduti della Grande Guerra,
è stato dedicato al compianto presidente della Sezione Valcamonica, Gianni de Giuli, che è stato per
anni l’animatore ed il promotore
del pellegrinaggio in Adamello,
nello spirito di chi ha vissuto la
montagna e nel ricordo degli alpini della sua Valle Camonica che
tanti sacrifici e sofferenze hanno
subito su una montagna così bella.
Durante la cerimonia alla chiesetta
al lago Venerocolo-rifugio Garibaldi, ne è stata evidenziata l’opera da
lui svolta. Significativo e toccante
l’intervento della figlia.
Dei 260 partecipanti alle 6 colonne dal versante camuno ed alle 3
colonne dal versante trentino, ben
13 partecipanti erano della Sezione di Lecco guidati dal consigliere sezionale Cesare Goretti, con i
gagliardetti dei gruppi di Ballabio,
Esino, Galbiate, Pasturo, Primaluna e Olgiate Calco con ben 5 alpini.
Un gruppo ha fatto parte della colonna 6, percorso Temù-Ponte del
Guat-rifugio Baitone-rifugio Garibaldi, un altro gruppo, colonna 3,
Adamello - Gagliardetto e gruppo Olgiate Calco
pagina 6
d’ordine, di rispetto e molto “quadrato”. Fu un lungo periodo di presidenza, faticoso, non facile e se lo
portò fino alla vecchiaia. Fu l’ultimo presidente nazionale reduce di
guerra.
Era amato dagli alpini lecchesi e
lui ricambiava con generosità. Lo
conobbi meglio quando fui nella
commissione nazionale di protezione civile; lo conobbi bene
quando divenni presidente a Lecco e lui mi fu vicino, anche se aveva
ormai ceduto la presidenza a Beppe Parazzini. Fu diverse volte alle
Betulle con i reduci suoi compagni
Nardo Caprioli
del Morbegno e fu a Lecco l’ultima
volta per presentare il suo libro “...
Rosamunda.”
Ammalato e gravemente il suo
cuore ha da poco cessato di battere e lui ha raggiunto i suoi alpini
nel Paradiso di Cantore. Avremmo
voluto che i suoi funerali fossero
una sorta di adunata nazionale e in
parte lo sono stati, anche se le assenze erano troppe. Così è la vita:
diciamo tanto di fare memoria e
poi .... Cadiamo proprio su un personaggio come Leonardo Caprioli.
Ciao Nardo! In te ho sempre visto
mio padre, da lontano con discrezione e con tatto mi sei sempre stato vicino, mi hai aiutato, mi hai sostenuto, come facevi con tutti noi
giovanotti un po’ imbranati che ci
davamo delle arie nel fare il presidente; ma non ci offendevamo,
non eravamo permalosi, i tuoi rimbrotti, le tue osservazioni, i consigli
erano sempre accolti a cuore aperto, anche se a volte facevano male.
Grazie Nardo! Sei stato un grande
uomo e un grande presidente e
conserverò gelosamente nel mio
cuore il tuo ricordo paterno.
Luca Ripamonti
Passo di Maroccaro-Rifugio città di
Trento-rifugio Garibaldi. Entrambi
i percorsi erano abbastanza impegnativi.
La via naturale per raggiungere il
rifugio Garibaldi è quella che parte
da Temù (m 1155) dov’è l’interessante museo della guerra bianca
che merita una visita. Si percorre
l’ampia Val d’Avio, con i suoi cinque chilometri, che si estende fino
ai piedi della parete nord dell’Adamello che si specchia nelle acque del lago Venerocolo. A diverse
altezze sono collocati altri quattro
laghi artificiali, l’ultimo a 1932 m,
dominati da stupende ed impervie
cime. Dopo la malga Lovedale (m
2047) inizia il sentiero che porta al
rifugio Garibaldi (m 2548), sentiero chiamato “il calvario”. La guerra
bianca la si respira camminando sui suoi sentieri, sulle cenge,
i ghiacciai ed i resti di una guerra
sparsi su tutta la montagna.
La conca del Venerocolo costituì,
durante la Grande Guerra, il fulcro
di partenza delle più importanti
battaglie. Da essa partirono infatti le epiche azioni che portarono,
nella primavera del 1916, alla conquista del Pian di Neve e ai successivi avvenimenti per la conquista
del Corno di Cavento e della Conca
Presena. Intorno all’esistente fabbricato del CAI, ora rifugio Gari-
baldi, sorse nel periodo bellico un
grande villaggio militare in quota
e la piccola chiesetta in granito
ancora oggi ne è testimone.
La colonna 3 trentina ha raggiunto
al venerdì il rifugio Mandrone (m
2449), ora rifugio città di Trento,
tramite il passo di Maroccaro (m
2974). Sabato alle 5 partenza dal
rifugio città di Trento e raggiunto
il ghiacciaio in cordata, con i ramponi ai piedi, si sono fatti 5 ore di
ghiacciaio-nevaio per raggiungere il passo Venezia (m 3227) per
poi scendere al rifugio Garibaldi.
Un percorso conosciuto che non
avrei mai pensato di rifare alla mia
età. Alla cerimonia alla chiesetta
si ritrovano i vecchi compagni di
precedenti pellegrinaggi e non
manca anche la pattuglia di soldati tedeschi con il loro comandate
che ormai è una immancabile
presenza ad ogni pellegrinaggio.
La messa è stata officiata, come
consuetudine, dal cardinale Giovanni Battista Re, ottimo alpinista,
con cui avevo condiviso anni prima la discesa dalla Lobbia Alta al
Mandrone.
La domenica cerimonia conclusiva a Temù, al termine della quale
il generale Santo Chichi ha voluto
posare con gli alpini di Lecco e
della sua Valsassina in particolare.
Renato Sala
Anno 60 - numero 3
notizie alpine
Trimestrale della Sezione di Lecco
Costalovara: riunione annuale
del Centro Studi nazionale
Sabato 22 giugno scorso Luigi
Bossi ed Ivan Piazza hanno rappresentato la Sezione all’annuale
incontro dei referenti del Centro
Studi che si è svolto sull’altipiano
del Renon, nel soggiorno alpino
di Costalovara. Presiedevano Luigi Cailotto, presidente della commissione Centro Studi ANA, ed
i consiglieri nazionali Salvatore
Robustini con il nostro Mariano
Spreafico.
Durante la seduta pomeridiana
ha portato i suoi saluti ai convenuti il presidente nazionale Sebastiano Favero.
Diversi ed interessanti gli argomenti trattati e tra questi principalmente i rapporti con le scuole
divenuti sempre più intensi e proficui, come si può constatare anche nella nostra Sezione. Quanto
alle “uscite” sul territorio tuttavia
è emersa la necessità di considerare con attenzione norme, anche
locali, e responsabilità. Per agevo-
lare l’attività con le scuole è stato
presentato un “protocollo unico
ANA per la scuole secondarie”
con proposte pratiche di attività e
con suggerimenti per svolgerle, in
linea con l’obiettivo del direttivo
nazionale di intensificare ancora
tali rapporti con lo scopo di trasfondere agli studenti memorie,
cultura e valori morali di cui la
nostra associazione è portatrice.
Il protocollo sarà reperibile sul
web ed in forma cartacea. Ovvia
poi e conseguente la richiesta
d’informazione e dialogo continui con il Centro Studi nazionale
per ogni iniziativa si intraprenda.
L’ANA ritiene poi opportuno arricchire questa offerta formativa
per le scuole integrando le attività attinenti la protezione civile
con esperienze formative relative
alla montagna, alla storia, al ruolo delle truppe alpine e ai luoghi
della memoria promuovendo la
nascita del “campus estivo ANA”
per diffondere sul territorio nazionale un appuntamento fisso
con cadenza annuale per i giovani studenti.
Quanto al settore musei e sale
storiche, oltre al continuo sviluppo con il coinvolgimento e la
catalogazione di nuove strutture
e la formazione di linee guida per
il recupero, si pone particolare
attenzione al progetto “Centenario della Grande Guerra 19141918” del quale ormai si stanno
occupando numerosi Paesi europei, Italia compresa, (anche
con la predisposizione di specifiche piattaforme informatiche),
i loro governi ed i militari. L’ANA
pertanto, al momento, al di là di
eventuali partecipazioni ed accordi con autorità locali da parte
di Sezioni e gruppi, valuta possibili interventi a livello nazionale
per la cui identificazione il Centro
Studi si sta facendo parte diligente. E poi, nel 2019, cadrà il centenario dell’Associazione…
Per il settore biblioteca nazionale
ANA, infine si è constatato che è
in fase avanzata il lavoro di catalogazione e inserimento dei pro-
pri libri da parte delle sezioni (e
certamente dobbiamo darci da
fare presto anche a Lecco, magari con qualche aiuto di volontari
… ai quali va un sentito appello!)
mentre sin d’ora prende forma il
progetto di immettere, a seguire,
documenti storici e fotografie per
un complesso di dati che, a regime, risulterà certamente imponente e molto utile.
L’ultima notizia interessante che è
emersa dal convegno, e dalla quale possono derivare notevoli prospettive, è quella dell’accordo raggiunto con Onorcaduti per un contributo dell’ANA al mantenimento
e alla gestione dei Sacrari Militari.
Tra gli impegni del Centro Studi
non poteva mancare un riferimento al Libro verde, la nostra vetrina della solidarietà, ed una tirata d’orecchi con un forte appello
del direttivo nazionale affinché
presto vi trovino spazio le Sezioni al completo. Richiamo importante che speriamo trovi ascolto
e applicazione anche nella nostra
Sezione e nei suoi ancora troppi
gruppi latitanti.
Luigi Bossi
Commemorazione dei Caduti nella Grande Guerra
Pellegrinaggio al Monte Ortigara
Venerdì 12 luglio e sabato 13 luglio, al piazzale Lozze, sul Monte
Ortigara (Altopiano di Asiago), si
sono svolte le tradizionali commemorazioni dei Caduti nella
Grande Guerra. C’è un’atmosfera strana, una miriade di ricordi
storici scritti da chi non c’è più,
ci assale. Si sale lassù, alla colonna mozza, forse guidati dagli
spiriti di tanti eroi caduti per la
patria. Dal bosco, dagli accampamenti, dalle tende e dai ce-
spugli uscivano le penne nere.
Nell’aria gli ultimi profumi di
grigliate, scomparsi. Tutti pronti
per la salita verso la cima dell’Ortigara. Forse alcuni col fiato corto,
ma con la consapevolezza di quel
che si andava a commemorare.
Una lunga fila di alpini saliva lenta verso la cima, in modo quasi
silenzioso. S’udiva solo il rumore
delle scarpe sui sassi, passo dopo
passo, verso la storica colonna.
Chi non c’è mai stato non può
Ortigara - Vessillo e gagliardetti alla colonna mozza
Luglio-Agosto-Settembre 2013
capire l’emozione
di chi ha visto quel
monte, di chi sale
queste pendici ogni
anno, la seconda
domenica di luglio,
ringraziando mentalmente colui o
coloro che hanno
organizzato questa
commemorazione
la prima volta: celebrare una messa ai
piedi della colonna
sulla cima.
Ed al sacro rito
c’eravamo anche
noi valsassinesi di
Cortenova: il sottoscritto, Franco Ciresa (Papi) con vessillo della Sezione
di Lecco, Antonio
Beri col gagliardetto del gruppo di
Ballabio, l’amico di
sempre Gianantonio Cavalli con
gagliardetto del gruppo Valstagna
(Vicenza). Sono state per tutti noi,
non mi stancherò mai di ripeterlo,
due giornate splendide con tantissima partecipazione, magnifica
manifestazione sui luoghi zeppi di
ricordi di quella che fu chiamata
Ortigara - La Preghiera dell’Alpino
per i posteri la Grande Guerra.
Chi vi partecipa una volta avrà
sicuramente voglia di tornare
l’anno successivo. Dopo i dovuti
onori ai Caduti di tutti gli schieramenti, lentamente è iniziata la
discesa per tornare a baita.
Franco Ciresa (Papi)
pagina 7
notizie alpine
Penna Nera delle Grigne
Con le truppe alpine al Passo del Falzarego
Giovedì 11 luglio, nella splendida
cornice delle Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, zona Torri del
Falzarego-Col dei Boss, sotto un
cielo azzurro, si è svolta l’annuale
esercitazione delle truppe alpine.
Quest’anno, per la prima volta,
insieme alle forze armate italiane,
hanno partecipato anche militari
stranieri di nazioni amiche e alleate. Lo scopo dell’esercitazione è
valutare il grado di addestramento
e sinergia dei reparti, in ambienti di alta quota, in previsione dei
prossimi impegni internazionali.
Alla presenza delle autorità mili-
Falzarego - Tribuna d’onore, Comandante delle Truppe Alpine Gen Alberto Primicerj
e il neo Presidente ANA Sebastiano Favero
Falzarego - Soccorso con elicottero
Falzarego - Il comandante della Difesa, ammiraglio Luigi Minelli Manelli
Linea Cadorna
Linea Cadorna: evento finale
Sabato 7 settembre scorso a Colico, al Forte Montecchio Nord si è
svolto l’evento finale del progetto
Interreg (programma di cooperazione transfrontaliera italosvizzera 2007-2013) ForTi_Linea
Cadorna. Oltre a diverse autorità erano presenti i responsabili
degli enti interessati e coinvolti
nella realizzazione del progetto
che si sono alternati nell’esporre i risultati del lavoro compiuto
e nel dibattere sulle prospettive
che i preziosi manufatti possono
presentare per il territorio. È seguita un tavola rotonda sul tema:
«Il patrimonio militare: valorizzazione storica e promozione
turistica».
Durante il pomeriggio i convepagina 8
tari e civili, di un folto pubblico di
alpini e di ospiti, è iniziata l’esercitazione che prevedeva la simulazione di un combattimento e il
soccorso di feriti in alta quota.
Sulle ripide pareti, soprastanti i
ruderi del vecchio ospedale militare da campo della Grande Guerra, cordate di Alpini in assetto da
combattimento, rocciatori della
Marina militare, Carabinieri, guide
alpine di Chamonix, militari francesi, sloveni, spagnoli e libanesi
hanno iniziato a risalire contemporaneamente le diverse vie alpinistiche dando il via all’azione.
Le telecamere, poste davanti alla
tribuna d’onore, trasmettevano le
immagini ad un grande schermo
così il pubblico poteva osservare
meglio, e più da vicino, tutte le fasi
dell’esercitazione; ritenuta la più
importante della forza armata in
montagna, atta a preparare i militari all’ uso di armi e attrezzature
moderne altamente tecnologiche
gnisti hanno potuto visitare Forte
Montecchio, la galleria di mina di
Verceia in Valchiavenna e le fortificazioni di Corenno Plinio, definite da Walter Belotti, presidente
del museo della guerra bianca,
«tre eccellenze distribuite sulla
Linea Cadorna».
L’ispezione della porzione di Linea Cadorna di Corenno, ricuperata da alpini. amici, protezione
civile sezionali, come «percorso
storico didattico culturale», in
tanti mesi di lavoro da quel 2010
quando il Penna Nera titolò «Finalmente si parte», è stata guidata dalle nostre penne nere.
Hanno partecipato al convegno
Bossi, Bottari e Piazza con il vessillo sezionale.
per le operazioni militari.
Emozionanti e spettacolari le azioni di soccorso, dei rangers del 4°
Reggimento Alpini paracadutisti
supportate dagli elicotteri, che
hanno raccolto numerosi applausi
dal pubblico.
Molto soddisfatto il capo di stato
maggiore della Difesa, ammiraglio
Luigi Binelli Mantelli, che ha voluto rimarcare, essendo presenti
all’esercitazione per la prima volta
i marinai, i legami di amicizia e di
solidarietà fra la Marina militare e
gli Alpini.
Il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Claudio Graziano, e
il comandante delle truppe alpine,
generale Alberto Primicerj, hanno
elogiato il grado di preparazione e
di efficienza dei militari impegnati.
Presenti all’esercitazione, con i rispettivi comandanti, due plotoni
della Brigata Alpina Julia: rispettivamente del 5° Reggimento Alpini
di stanza a Vipiteno e del 7° Reggimento Alpini con sede a Belluno
Fra le autorità presenti, il presidente nazionale ANA, Sebastiano Favero; tantissimi i vessilli sezionali,
in massima parte del Veneto e del
Trentino Alto Adige.
A seguito del cortese invito del generale Primicerj, rivolto a Maristella Ravelli, la delegazione dell’Istituto del Nastro Azzurro fra i combattenti decorati al valor militare,
composta dalla stessa, da Alberto
Vido consigliere nazionale, e dallo scrivente, ha presenziato, con
orgoglio alpino, alla significativa
esercitazione.
Mario Nasatti
Auguri Coro Grigna!
L’8 settembre Maurizio Briacca
con gli alpini del gruppo della
Bonacina hanno ospitato nella
loro baita il Coro Grigna per la
sua festa, che quest’anno coincide con il 55° di fondazione del
complesso. Il coro è infatti nato
nel dicembre 1958, promosso
dal maestro Giuseppe Scaioli
quando, nelle serate invernali,
riuniva amici appassionati del
canto alpino per disciplinare la
loro voglia di cantare in coro.
Solo più tardi, nel 1967, il coro
si abbinò con le penne nere lecchesi entrando a far parte della
Sezione, con la denominazione
di Coro Grigna dell’ANA - Sezione di Lecco. Portò poi da subito
grande lustro alla nostra Sezione
con l’incisione dei tre lp «I veri
canti degli Alpini», eseguiti con
melodie e testi originali scelti da
una apposita commissione di
studiosi che alcuni anni prima
si era riunita a Lecco nell’ambito del «Convegno in difesa
del canto alpino»» organizzato
dell’ANA.
Nella mattinata di domenica,
dopo la messa al campo che il
coro ha accompagnato da par
suo, il capogruppo ha consegnato riconoscimenti al maestro
Scaioli, al presidente del coro
Ivan Piazza e all’alpino dell’anno Silvano Panzeri.
Il vice presidente sezionale Luigi Bossi ha poi portato il saluto e
l’augurio del presidente
Magni e di tutti gli alpini
della Sezione.
Anno 60 - numero 3
notizie alpine
Trimestrale della Sezione di Lecco
Vipiteno: alla festa del 5°
c’eravano anche noi
Un gruppo di alpini provenienti
da Civate, Valmadrera, Oggiono, Eupilio, Sirone e Albese con
Cassano, il 5 e 6 giugno hanno
raggiunto la bellissima località di
Vipiteno, per onorare il 5° Reggimento Alpini. Con loro c’era pure
il generale Massimo Ascoli, di Bologna, molto legato al gruppo, che
aveva prestato il servizio militare
sotto il suo comando, proprio a
Vipiteno.
L’uscita della comitiva guidata da
Mario Nasatti, alpino del gruppo
di Valmadrera, nonché segretario
del Nastro Azzurro, era iniziata
mercoledì 5 con la visita del Museo nazionale alpino di Trento,
realizzato con la collaborazione
della Fondazione Acropoli Alpina
e del Comune di Trento. Questo
grazie all’amicizia di Nasatti con
il generale Stefano Basset, che,
reduce dal Kosovo, durante una
spedizione in Africa è stato ferito da una mina e attualmente
responsabile del museo stesso.
Molto interessante la visita della
struttura dov’è conservato il corpo di Cesare Battisti e una splendida mostra sull’eroe trentino. La
compagnia lecchese ha poi visitato il mausoleo di Battisti, prima
di raggiungere la caserma degli
alpini «Pizzolato» di Trento dove
ha pranzato nella sala mensa ufficiali in compagnia del generale
Fabio Palladini e del colonnello
Dario Buffa, attivo ufficiale degli
alpini in numerose missioni di
pace.
La giornata di giovedì 6 giugno si
è aperta con la visita alla mostra
statica di equipaggiamenti, mezzi
Vipiteno - Nasatti con i tre generali
e materiale di armamento, in dotazione ai reparti alpini, allestita
nei locali della caserma «Davide
Menini» di Vipiteno. Quindi Nasatti è stato ricevuto dal comandante Michele Biasiutti al quale
il valmadrerese ha donato un
omaggio da parte dei sindaci di
Valmadrera e Civate, oltre al calendario 2013 del Nastro Azzurro,
come aveva già fatto con i generali di Trento. Ha poi preso il via
la cerimonia vera e propria della
festa, in ricordo della battaglia
di Monte Fior-Castelgomberto,
avvenuta l’8 giugno 1916, che ha
visto numerose perdite da parte
degli alpini del glorioso Battaglio-
ne «Morbegno», alla quale partecipò anche il giovane lecchese
Nino Castelli.
Molto emozionante la sfilata dei
plotoni in armi, l’arrivo della bandiera di guerra del 5° e la deposizione della corona d’alloro. Quindi si sono schierati ai piedi delle
tribune i vessilli e i gagliardetti intervenuti. Tra loro non potevano
mancare quelli lecchesi. Durante
la cerimonia sono stati decorati
tre militari. A uno di loro, morto
sul campo di battaglia nel 2011,
è stata conferita una medaglia
d’oro al valor militare, ritirata con
grande commozione dai genitori.
Ornella Gencchi
Vipiteno - Onori alla bandiera
Il Calendario Sezionale ANA
OTTOBRE
6 Pellegrinaggio al Sacrario Militare Caduti d’Oltremare (Sez. Bari)
Vipiteno - La tappa alla caserma Pizzolato
6 85° Gruppo Merate
13 Festa della Madonna del Don (Sez. Venezia)
19/20 Raduno 2° Ragguppamento a Castel San Pietro Terme
NOVEMBRE
8
Assemblea dei capigruppo della Sezione di Lecco
nella sala riunioni di Pescate
9/10 Festa Unità di Protezione Civile «Alessandro Merlini»
17 Festa del Ricordo santuario B.V. di Lezzeno (Bellano)
DICEMBRE
14
Concerto di Natale della Banda Sezionale e consegna
borse di studio «Ugo Merlini» a Bellano
15 Tradizionale messa nel Duomo di Milano
Vipiteno - Militari schierati
Luglio-Agosto-Settembre 2013
pagina 9
notizie alpine
Penna Nera delle Grigne
Gli alpini di Concorezzo alla chiesa delle Betulle
Concorezzo, bel comune brianzolo, con oltre 15 mila abitanti, non
solo vanta secoli di storia ma an-
che un impegnato gruppo di alpini ben guidato da Eugenio Brambilla. Non molti per la verità, 45
più 15 aggregati, ma diciamolo senza tema
di
smentite,
di alta qualità.
Tanto è vero
che nel 2007
l’amministrazione comunale all’unanimità ha conferito
loro il premio
Ago d’Oro, un
ambito ricoPian delle Betulle - Un momento della santa funzione celebrata da don Pino
noscimento che ogni anno esalta
l’impegno professionale, civile e
sociale. Tutta la cittadinanza ha
espresso riconoscenza agli alpini
per il generoso impegno profuso
in tanti anni di attività al servizio
della collettività. Ma non è tutto. Lo scorso anno un alpino del
gruppo, Sergio Visentin, è stato
nominato «nonno ideale» per
avere accudito per anni ed anni al
mantenimento e pulizia del parco
giochi «5° Alpini» e non solo. Dai
bimbi Sergio era ed è sopranominato “il nonno” di tutti i bambini
del parco… quindi più nonno di
così. Sono grandi soddisfazioni
che inorgogliscono una piccola
ma attivissima associazione. Un
gruppo che nutre un immenso
affetto per la «Tenda dell’Anima»,
quel fiore del ringraziamento
sbocciato tra le betulle.
Bene. Domenica 21 luglio gli alpini di questo gruppo della sezione
ANA di Monza, accompagnati da
familiari e amici, hanno organizzato la messa, celebrata dal loro parroco don Pino Marelli, nell’amata
chiesetta del Pian delle Betulle ed
una interessante visita al nostro
museo, sempre condotti dal capogruppo Eugenio Brambilla.
Niven
Dal Consiglio direttivo sezionale
nimetrico recentemente effettuato
e su alcuni lavori da portare avanti
previo incontro con i rifugisti.
Attività sportive: ci è stata affidata
l’organizzazione del campionato
nazionale ANA sci di fondo, che
si terrà a Barzio-Piani di Bobbio il
prossimo 16 febbraio 2014. Il presidente precisa che la manifestazione è un’occasione importante
per coinvolgere e far lavorare insieme tutti i gruppi della Valsassina con il supporto dell’intera
Sezione. Dovrà essere costituita
una apposita commissione coordinata da un alpino della Valsassina e di cui faccia parte anche un
rappresentante del nostro nucleo
di Protezione Civile. Il consigliere per l’attività sportiva Giordano
Lori legge poi quanto emerso in
una prima riunione informale cui
ha partecipato e riferisce alcuni
dettagli circa gli impianti di risalita, eventuali sconti e possibilità
di parcheggio. Il consiglio discute
sull’argomento proponendo varie
ipotesi organizzative. Seguiranno
altri incontri specifici. Il consiglio quindi approva il preventivo
di spesa per la partecipazione al
campionato nazionale di marcia
di regolarità in montagna a Pulfero (sezione Cividale del Friuli) e
l’ordinativo di 50 magliette tecniche sportive con il logo sezionale
che verranno proposte ad atleti ed
a chi fosse interessato.
Raduno sezionale al Pian delle
Betulle: l’organizzazione ha già
provveduto a quasi tutte le varie
incombenze, compresa la realizzazione della locandina per la serata del sabato 31 agosto, relativa
alla conferenza del maggiore Mario Renna “Alpini oggi. Esperienze
e testimonianze”.
Protezione Civile: il presidente
riferisce sulle riunioni fatte con
il gruppo sommozzatori e con il
gruppo cinofili e della favorevole impressione per l’organizzazione e l’ordine in cui è tenuto il
magazzino dei subacquei. A loro
sarà attribuita una tenda di quelle già esistenti presso il nucleo di
Protezione Civile. Si fanno quindi
valutazioni per la sistemazione
del campo di addestramento dei
cinofili e il presidente sollecita
uno studio per organizzare i vari
gruppi. Chiede inoltre che la festa della Protezione Civile assuma
quest’anno una impronta particolare di partecipazione nella quale
poter dire grazie a tutti i volontari.
Comunica infine che la tenda da
usare per il posto medico è dono
della famiglia Corbetta di Barzanò, in ricordo del capogruppo
Mario. Pietro Dell’Era ragguaglia
su alcuni aspetti organizzativi per
migliorare le riunioni del martedì a Sala al Barro e per risolvere il
problema cucina.
Mauro Farina relaziona sui mezzi
della protezione civile eventualmente da alienare, perché obsoleti, con eventuale parziale permuta con un pulmino. È incaricato
di procedere ad una valutazione.
Ivan Piazza partecipa la soddisfazione per le bellissime esperienze
avute durante i concerti del Coro
Grigna programmati in vari istituti. Tra questi, in particolare, quello
nel carcere di Pescarenico con la
partecipazione di alcuni ragazzi
reclusi, precedentemente preparati con apposito corso. Il segretario Augusto Cogliati comunica
la sua partecipazione al raduno
indetto dall’ANA nazionale a Rossoch.
Prima di concludere si propone di
svolgere i consigli sezionali presso
le varie zone quale motivo di sempre maggiore aggregazione.
Nel Consiglio direttivo sezionale del 18 giugno, viene discusso
come primo punto l’argomento
“Convenzione Comune di Lecco”.
Si tratta di sottoscrivere un accordo per il monitoraggio di alcuni
punti della zona di particolare
rilevanza nei momenti di allerta
meteo. Dopo un attento dibattito
viene per ora previsto l’incarico
alla nostra Protezione Civile per
poi prevedere il coinvolgimento
anche di alpini, specie dei gruppi
locali, che conoscano bene il territorio.
Quanto al punto “Manifestazioni
sezionali” (Cazzaniga Merlini e
Pian delle Betulle), in prima battuta il consigliere Renato Spreafico relaziona sul rifugio Cazzaniga
Merlini e sui lavori da eseguire per
la cui esecuzione sta predisponendo le varie autorizzazioni, sia pure
con una certa lentezza dovuta, da
ultimo, anche a problemi catastali. Per la festa del rifugio, il 30 giugno, il presidente comunica che
procede bene l’organizzazione e
informa che il gruppo giovani si
occuperà del rancio alpino. Per
l’incontro al Pian delle Betulle viene approvata una locandina-programma predisposta dalla commissione per la chiesetta. Il presidente propone poi di programmare un incontro con i gruppi
che collaborano tradizionalmente
all’organizzazione per concordare
ogni dettaglio.
Quanto alla Protezione Civile il
presidente informa, tra l’altro, di
avere a disposizione una tenda da
utilizzare ad uso esclusivo di posto medico, sia al rifugio Cazzaniga
Merlini che al Pian delle Betulle ed
in ogni altra eventuale manifestazione dove sia necessario disporne.
pagina 10
Vengono poi prese decisioni sul
riordino del parco tende, sulla
manutenzione, riparazione, uso
ed eventuale rotazione del parco
automezzi e infine sulle richieste,
anche di contributi, delle varie
squadre. Il presidente informa
poi di aver firmato il rinnovo della convenzione sommozzatori con
la Provincia di Lecco. Il consigliere
Ivan Piazza elenca quindi alcuni interventi programmati con le
scuole. Per lo sport, il consigliere
Giordano Lori presenta il consuntivo delle spese sostenute nella recente trasferta per attività sportiva
a carattere nazionale, che viene
approvato. Lo stesso consigliere e
Cesare Goretti vengono poi incaricati di valutare e proporre quanto
prima almeno due date per l’organizzazione del prossimo campionato nazionale ANA di fondo a
Barzio-Piani di Bobbio per l’eventuale assegnazione alla sezione.
Nel Consiglio direttivo sezionale
del 16 luglio il presidente si congratula per l’ottima riuscita della
festa del 30 giugno al rifugio Cazzaniga-Merlini e per la numerosa
partecipazione di alpini e amici
con la presenza di 44 gagliardetti
e dei vessilli di Bergamo, Colico e
nostro. Lodevole l’operato dei giovani che hanno preparato il rancio
molto apprezzato anche dal direttivo sezionale e dalle autorità che
lo hanno consumato sul prato insieme agli alpini. Il consigliere addetto, Renato Spreafico, aggiorna
poi sulle problematiche legate al
rifugio; sulla speranza che il finanziamento regionale per l’impianto
idrico possa presto essere approvato per poi dar corso all’opera anche con quel contributo; sulla esecuzione di un aggiornamento pla-
Anno 60 - numero 3
notizie alpine
Trimestrale della Sezione di Lecco
Al Sacrario della
Divisione Cuneense
Domenica 7 luglio una piccola
delegazione di alpini della Sezione di Lecco, con il vessillo e
i gagliardetti di vari gruppi, si è
recata al Colle di Nava per partecipare al 64° raduno nazionale al
Sacrario che ricorda Caduti della
Divisione Cuneense. ln questo
incontro si è ricordato un doloroso capitolo storico che ha visto
il sacrificio di tanti giovani alpini.
Era il 26 luglio del 1942 quando
parte da Mondovì la prima tradotta della Cuneense che arriva
in prossimità del fronte sul fiume
Don, dove la divisione prende
posizione e dove, il 17 gennaio
1943, riceve l’ordine di ripiega-
mento. Il 28 gennaio 1943 la Cuneense, nel tentativo di sfondare
l’accerchiamento sovietico, viene
annientata.
Solo le associazioni alpine ricordano il sacrificio di questi ragazzi, spesso dimenticati, sia delle
istituzioni, sia dai loro luoghi di
nascita. Grande è stata quindi la
commozione di tutti i partecipanti nel ricordare che, in quei
tragici undici giorni dal 17 al 28
gennaio 1943, tra morti e prigionieri, sono scomparsi 13.470 alpini della Cuneense, che alla fine
della guerra non è stata mai più
ricostituita.
Antonio Spreafico
50° anniversario della
sciagura del Vajont
Sera del 9 ottobre 1963, verso le
ore 22,40, dal Monte Toc si stacca una frana rocciosa di 300.000
metri cubi che cadendo nel bacino artificiale del Vajont (si calcola che la sua velocità fosse dai
90 – 100 km/h), solleva milioni
di metri cubi d’acqua. La massa
d’acqua schiantandosi contro la
diga fa innalzare un’onda alta
oltre 250 metri che si incunea
nella gola del Vajont piombando, con un sordo boato, come
una bomba, sull’abitato di Longarone, e poi la valanga di fango
e detriti travolge gli abitanti della valle e li trascina per decine
di chilometri distruggendolo le
frazioni di Rivalta, Pirago, lambendo Castelavazzo, Codissago,
Borgo Piave (Belluno).
Vajont. Il soccorso degli alpini alle vittime
Si calcola che l’onda lungo il
Piave fosse alta 10 metri. Sopra
la diga, furono lambiti i paese
di Erto, Casso e altre frazioni
con distruzione di alcune case.
I morti furono 1910, di cui 703
identificati; 761 non identificati
e 446 non furono mai ritrovati. I
primi a prestare i soccorsi, oltre i
vigili del fuoco, furono gli alpini
del 7°, Brigata Cadore, di Belluno e Tai di Cadore.
«Pensavamo - ricorda il caporale
maggiore lechese Giovanni Borroni (ora grande ufficiale della
Repubblica) - di salvare persone e non raccogliere poveri testi
martoriati. Scene indescrivibili, corpi senza arti, senza testa,
corpi sventrati, irriconoscibili.
Longarone si presentava una
langa di pozze d’acqua, macerie
varie, insomma una vista che
nessuno di noi ha mai dimenticato. Di quei giorni ho scritto un
diario».
Il 15 settembre si è svolta a Longarone la Giornata del Soccorritore - rammenta ancora Giovanni Borroni - il 13 settembre
a Longarone, in un clima zeppo
di ricordi, ho incontrato i famigliari delle vittime e partecipato
il 15 alla manifestazione».
Questa è storia di una tragedia
annunciata, ma mai dimenticata. La diga della morte è la
vicenda di interessi economici
e politici e dei responsabili che
si nascosero dietro una parola:
fatalità.
Niven
Colle di Nava - Presente anche la nostra Sezione
San Genesio
Festa alpina al San Genesio
Giornata splendida il 28 luglio,
nella cornice del San Genesio, con l’eremo e la baita del
gruppo. Ore 10 ritrovo alla bai-
ta, 10.15 alzabandiera seguita
da una breve sfilata alla chiesa
dell’eremo.
Brevi applauditi discorsi, messa
San Genesio - Un momento della sfilata
Luglio-Agosto-Settembre 2013
celebrata da don Alberto Pirovano. Al termine rancio alpino alla
baita.
Erano presenti 18 gagliardetti, fra
San Genesio - Messa celebrata da don Alberto
cui uno della Sezione di Monza,
ed uno della Sezione di Milano.
Si ringraziano i sindaci intervenuti fra cui Marco Manzoni di
Colle Brianza, la famiglia Rocca, il rappresentante sezionale
Mauro Farina, la banda «San
Fermo» di Cesana Brianza, il
coro «Ana dell’Adda» di cui sono
stati premiati due soci fondatori. Ancora un grazie di cuore a
tutti gli alpini ed a tutta la gente
intervenuta, veramente tanti e
per questo ne siamo orgogliosi, e in particolare tutti i nostri
soci, penne nere, amici, simpatizzanti, tutte le donne volontarie, quel mondo femminile,
sempre prezioso, che ha contribuito a questa manifestazione,
come sempre, ben riuscita.
Gianni Tavola
pagina 11
notizie in breve
Penna Nera delle Grigne
Notizie in breve
a cura di Nino Venditti
A Sirone festeggiati i cent’anni Avviso
di allegria, erano presenti
di nonna Rosa mosfera
il capogruppo Antonio Molteni, il
Il giorno 4 agosto nella sede degli
alpini di Sirone si sono festeggiati
i cento anni di nonna Rosa Sala,
mamma dell’alpino Martino Molteni (purtroppo recentemente
deceduto) e nonna di Alessandro,
attuale vicecapogruppo. Al pranzo
in classico stile alpino, in una at-
sindaco Marco Canali, il parroco
don Gianluigi Rusconi, alpini di
Sirone, numerosi parenti ed amici
di nonna Rosa. Tutte le penne nere
sironesi porgono i migliori auguri
alla festeggiata per aver raggiunto
il traguardo del secolo ed auspicano ancora tanti anni di vita serena.
La Sezione si è fatta promotrice dell’iniziativa di predisporre le
magliette tecniche sportive con riportato il proprio logo che bene individueranno la presenza dei nostri atleti alle varie gare. Esse sono a disposizione degli
sportivi e di chi volesse aderire alla iniziativa. Gli interessati ed i gruppi potranno mettersi in contatto direttamente con Giordano Lori o con gli altri preposti
alla commissione sportiva (Franco Ciresa, Saul Formenti ed Enzo Vavisa). Bellano
L’ultimo saluto all’ultimo reduce
Il gruppo di Bellano ha dato l’estremo saluto a Mario Crochi,
alpino del Battaglione Morbegno, reduce del fronte francese
poi greco albanese e infine russo. Mario ha raggiunto nel Paradiso di Cantore i suoi compagni
Nonna Rosa “scortata” da baldi alpini di Sirone
Un nostro
gagliardetto ad un
passo dal cielo
Lecco: anche il reduce
Giovanni Boscagli ci ha lasciato
La Sezione provinciale ANArt I di
Lecco, il 14 agosto ha abbrunato
il proprio labaro per la scomparsa del novantaduenne sergente
maggiore d’artiglieria alpina Giovanni Boscagli, grande invalido
di guerra, reduce del secondo
conflitto mondiale, proposto per
una medaglia di bronzo al valor
militare, già presidente sezionale
degli artiglieri dal 1972 al 1992.
Segretario da oltre un ventennio,
uomo d’altri tempi, ha lasciato un
vuoto incolmabile per la Sezione
per tutto ciò che ha dato in tanti
anni d’impegno. Lo stesso impegno profuso con passione come
tesoriere dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di Lecco.
L’estremo saluto gli è stato dato
in una atmosfera piena di ricordi,
commozione, gratitudine, nella
chiesa lecchese dei Cappuccini, zeppa di aggregati delle varie
associazioni d’Arma cui, come
detto, era legato; dei numerosi
pagina 12
parenti (tra i quali il figlio Giulio,
già sindaco di Lecco e già assessore regionale); rappresentanti
dell’amministrazione comunale
con il sindaco Virginio Brivio; e
dei tanti amici che lo anno amato e apprezzato. Presenti vessilli e
gagliardetti dell’Associazione Artiglieri, regionale e sezionale lecchese, mutilati e invalidi, finanzieri in congedo e del gruppo alpini
di Belledo di cui era socio da anni.
La celebrazione è stata presieduta da padre Giuseppe Panzeri,
amico di famiglia; concelebranti
padre Saverio e don Enrico Parolari. Alla fine sono state lette la
preghiera dell’alpino, la preghiera
del mutilato e invalido di guerra e
la preghiera dell’artigliere. Ha accompagnato il coro di Comunione
e Liberazione.
Nino Venditti lo ricorda così:
«Giovanni, ora sei lassù ove ha
raggiunto i tuoi commilitoni e la
tua amata Maria. Spesso in pas-
lasciati sul campo di battaglia e
che tanto ricordava nei suoi brevi ricordi. Il gruppo perde non
solo l’ultimo reduce, ma anche
un esempio da seguire sia nella
vita che nella partecipazione associativa. Nelle varie ricorrenze,
prima fra tutte la commemorazione della battaglia di Nikolajewka, lo si vedeva arrivare con
il suo passo veloce, orgoglioso
del suo cappello, della nappina bianca del suo battaglione,
ormai ingiallita dal tempo e da
tante avventure passate insieme. Zaino a terra, alpino Mario.
Ora puoi riposare. Gli alpini di
Bellano sono vicini ai famigliari
per la grande perdita.
Lecco - Giovanni Boscagli
sato mi chiedesti di far parte della
dirigenza della locale Associazione artiglieri d’Italia, ricusai per i
molteplici impegni che esplicavo
già nell’ANA e a distanza di tempo
ora mi scuso e spero che dal cielo
benignamente mi perdonerai.
Non dimenticheremo la tua semplicità, cordialità, altruismo, valori della generazione che ci ha
preceduto ma costantemente
attuali, fondati sui doveri umani
che ognuno di noi dovrebbe avere
sempre. Ciao Giovanni!»
Abbiamo ricevuto con un certo orgoglio quanto segue: «Il
giorno 10 agosto 2013, alle ore
6, il gagliardetto del gruppo alpini di Garbagnate Monastero
e Brongio sventola sulla montagna più alta del continente
africano a metri 5895. Firmato:
Mauro Colombo».
Complimenti e grazie da noi
tutti al socio Mauro Colombo
per la nuova impresa alpinistica e per aver piantato il nostro
gagliardetto, dopo la cima del
monte Elbrus (metri 5684) in
Russia, la montagna più alta
d’Europa scalata il 21 agosto
2012, ed ora sulla vetta del Kilimangiaro, in Tanzania nel continente africano.
A due anni dalla nascita del
gruppo alpini di Garbagnate
Monastero, il gagliardetto del
gruppo sventola sulle montagne più alte d’Europa
e d’Africa.
Anno 60 - numero 3
vita dei gruppi
Trimestrale della Sezione di Lecco
Vita dei Gruppi
a cura dei gruppi della sezione di Lecco
Barzanò
Per non dimenticare
Correva l’anno 1961: in Barzanò
si era costituito il comitato per
i festeggiamenti del centenario
dell’unità d’Italia, al quale l’allora capogruppo, Mario Corbetta,
aveva indirizzato la proposta di
tramandare la memoria del 5° Alpini, titolando una via cittadina.
Il 24 ottobre 1961, Mario Corbetta ringraziava l’amministrazione
comunale per l’accoglimento della richiesta, cui seguiva l’autorizzazione a procedere, indicandone
la locazione ovvero nello slargo di
via Garibaldi e l’intersezione verso via I Maggio. Conosciamo l’effervescenza degli alpini di quel
tempo che seppero realizzare e
mettere in opera un’evidente e
visibile insegna di marmo bianco,
con la scritta: Largo 5° Alpini.
Barzanò - 1961
Con il passare del tempo, la cornice, al pari del palo di sostegno
in ferro, erano ormai vinti dalla
ruggine e nel 2005, in occasione
dell’80° di fondazione del Gruppo
Alpini di Barzanò, si provvedeva
alla sostituzione con una nuova
Barzanò - 2005
insegna. Ma anche questa volta,
complice qualche macchina in
azzardato parcheggio, questa indicazione è diventata sempre più
rischiosa.
Ed ecco altri alpini, di una nuova
generazione, disponibili a prov-
Bellano
90 anni! Zaino in spalla e cappello
in testa che la strada è lunga
È stato proprio questo il nostro
novantesimo, rimetterci lo zaino in spalla e ripartire su quelle
strade che i nostri veci ci hanno
da tempo indicato.
Lo abbiamo fatto nel migliore
dei modi iniziando sabato 15
giugno in una suggestiva piazza
San Giorgio trasformata dagli
alpini da parcheggio a stupendo teatro. Qui il Coro Grigna
ha presentato canti che ci hanno portato lontano nel tempo,
accompagnati da immagini e
letture che hanno a tratti commosso la tanta gente presente.
Domenica 23 giugno in una giornata di magnifico sole si è voluto
coinvolgere la popolazione bellanese con la cerimonia ufficiale
iniziata nella chiesetta sacrario di
San Rocco - dove per l’occasione
e con molti sacrifici si è rimessa a
nuovo e in sicurezza la torre campanaria - con gli onori ai Caduti di
tutte le guerre.
Successivamente accompagnati
dalla banda locale abbiamo sfilato
per le vie del paese per poi giungere in piazza San Giorgio dove
si è potuto celebrare la messa al
campo e dove il parroco ha elogia-
Bellano - Foto di gruppo nel sole
Luglio-Agosto-Settembre 2013
to gli alpini per il lavoro svolto in
questi anni per la comunità. Poi
ancora in sfilata al parco delle rimembranze dove al monumento
ai Caduti abbiamo cantato l’inno
nazionale, fatto l’alzabandiera e
posta la corona d’alloro per tutti i Caduti. Nei discorsi ufficiali,
belle le parole del sindaco che
dicendo “grazie agli alpini per
quanto fanno” ha sottolineato:
«Guardando al futuro siamo un
po’ più sereni perché gli alpini
camminano al nostro fianco».
Ecco il nostro zaino bello affardellato e pieno di impegni: essere accanto alla popolazione senza però dimenticare chi siamo e
da dove veniamo. Credo che in
questi anni lo abbiamo dimostrato, grazie a tutti quegli alpini
e non alpini che hanno lavorato
in Bellano. Il nostro è un piccolo gruppo, ma molto attivo, non
solo per Bellano (penso alle tante opere che la squadra di protezione civile svolge per la messa
in sicurezza del territorio) ma
anche a livello sezionale e nazionale con la raccolta fondi per
le zone in difficoltà e alla sempre
presenza di volontari dove sono
richiesti e alla organizzazione
delle cerimonie civili dove il nostro gruppo viene coinvolto.
Ci aspettano ancora tanti impegni importanti.
Cristian Mornico
vedere alla intera ristrutturazione
dell’insegna. Si sono rimboccati
le maniche e hanno raggiunto
l’obiettivo, ottenendo un’opera
di notevole risultato: la vecchia
insegna in marmo è stata opportunamente incastonata in una
robusta piastra di alluminio, con
rinnovata cornice; non solo, ma
arricchita applicando al di sotto
della titolazione, anche l’emblema del 5° Alpini, con incisi i loghi
dei battaglioni Morbegno, Tirano e Edolo. Il tutto sostenuto dal
nuovo palo in acciaio, interrato e
cementato in nuova sede.
Un ringraziamento e un encomio
a questi nostri alpini che, oltre a
rinnovare e ad arricchire anche
artisticamente
un’indicazione
toponomastica della nostra cittadina, hanno consentito di ripercorrere la sua piccola storia, a beneficio dei giovani e di coloro che
la ignoravano. Un’opera destinata, nella sua nuova immagine, a
tramandare ancora nel tempo, la
memoria del 5° Alpini e dei suoi
battaglioni.
Raffaele Colombo
Barzanò - 2013 nuova targa
pagina 13
vita dei gruppi
Penna Nera delle Grigne
Bonacina
Al «Pizzo» festa di alpini
veneti e lombardi
Si è svolta nel migliore dei modi
la festa del gruppo alpini di Bonacina, ai Piani d’Erna. Moltissima
la gente presente alla messa, celebrata all’altare in vetta al Pizzo,
da don Luigi. Nell’omelia il sacerdote ha ricordato Virginio Pozzi,
molto legato alle penne nere di
Bonacina e scomparso proprio il
21 luglio di cinque anni fa. Pre-
sente la signora Pozzi, commossa
dalle parole del sacerdote. Graditissimi ospiti alcuni componenti
del gruppo “Monte Pasubio” di
Torrebelvicino, legati da alcuni
anni con gli alpini del “Pizzo d’Erna”. Dopo la funzione religiosa le
penne nere hanno offerto a tutti
l’aperitivo. Quindi la festosa conclusione della giornata al baitello
sotto Versasio assieme a Maurizio
Briacca, capogruppo storico.
(O.G.)
Bonacina - L’incontro al baitello
Cassina Valsassina
Allo «Zucco» ricordando Peppino
Giornate stupende e ben riuscite
quelle proposte dal gruppo alpini
guidato da Luigi Aldeghi. La festa per ricordare il quarantesimo
anniversario della costruzione
del rifugio allo Zucco della Croce
ha preso il via il sabato sera con il
concerto del Coro Valsassina, diretto da Alessio Benedetti, che ha
accompagnato la proiezione delle immagini che riguardavano la
Cassina Zucco della Croce - Gagliardetti in festa
Casargo
Per gli alpini 90 anni sono pochi
È perfettamente riuscita la festa
organizzata dagli alpini di Casargo, in occasione del loro novantesimo di fondazione. Soddisfatti i
numerosi partecipanti, il pubblico e il capogruppo Edo Balbiani.
Erano presenti 31 gagliardetti,
tra i quali quello di Mozzate della Sezione di Como e quello di
Civo-Dazio della Sezione di Sondrio, oltre al vessillo sezionale di
Lecco, portato dall’alfiere Luigi
Maggioni di Airuno.
Tra le autorità intervenute vanno ricordate Marco Magni, pre-
sidente sezionale; Luca Ripamonti, presidente sezionale emerito;
Pina Scarpa, sindaco di Casargo;
Mario Nasatti, segretario del Nastro Azzurro.
Dopo l’ammassamento al parco
delle chiuse, il corteo ha preso il
via sfilando per le vie del paese,
accompagnato dalle note della
banda “San Vittore” di Esino. Raggiunto il monumento dei Caduti,
Roberto Acerboni del Battaglione
Morbegno, reduce dalla Russia
e dalla prigionia, ha proceduto
all’alzabandiera accompagnato
Casargo - L’inizio della sfilata
pagina 14
dalle note dell’inno di Mameli,
Quindi è stata deposta una corona d’alloro, in memoria dei
Caduti di tutte le guerre.
Il corteo ha poi proseguito alla
volta dell’oratorio, fermandosi
davanti al cippo che ricorda l’alpino Bartolomeo Cresseri. Qui
ha preso la parola il capogruppo e consigliere sezionale Edo
Balbiani che ha riassunto la storia del gruppo, nato il 15 aprile
1923. Sono quindi intervenuti
Pina Scarpa e Marco Magni.
Tutti hanno poi raggiunto la
chiesa parrocchiale dove il parroco, don Antonio Brunello,
ha celebrato la messa, e l’alpino Mosè Manzolini ha letto la
Preghiera dell’Alpino. Quindi i
partecipanti hanno raggiunto
il palazzo comunale, dove hanno potuto ammirare i bellissimi
modelli delle chiese, realizzati in scala da Marco Beri, figlio
del mitico Pio, reduce di Russia
e capogruppo per moltissimi
anni. Nell’ampio salone adiacente, i convenuti hanno infine potuto gustare un delizioso
rancio alpino, allietati dalle note
della banda di Esino.
Ornella Gnecchi
storia della costruzione del rifugio
stesso. Purtroppo, nel corso sella
serata Lorenzo Devizzi ha comunicato la triste notizia della scomparsa dello zio Giuseppe, Peppino per
tutti, fondatore della formazione
vocale, nonché presidente onorario. «Nonostante questo fulmine
a ciel sereno, i coristi hanno dato
il massimo di sé. Non hanno mai
cantato così bene e con il cuore,
come voleva Peppino», ha commentato Benedetti. Un silenzio
denso di commozione ha avvolto
la chiesa parrocchiale, persino negli intervalli tra una esecuzione e
l’altra. Tutti i presenti partecipavano a quel momento di addio ad un
amico, ad un padre, a uno di loro.
La domenica mattina, davanti alla
cappella del rifugio «Zucco della
Croce», don Vittorio ha celebrato
una messa al campo molto partecipata e accompagnata dalle voci
del Coro Valsassina». Prima della
funzione religiosa Luigi Aldeghi
ha voluto ricordare Giuseppe Invernizzi, «Pep», polentaro ufficiale
del gruppo, andato avanti, che già
dalla stessa domenica viene sostituito da Virginio Combi.
Aldeghi ha quindi ricordato ai
presenti che il 2 giugno sono stati
insigniti della medaglia d’onore
gli alpini Aldo Combi, padre di
Roberto sindaco di Cassina, Luigi
Combi, Prudentino Combi, Elio
Combi, Carlo Carsana, tutti di
Cassina, Francesco Invernizzi di
Moggio e Carlo Aldeghi, padre del
capogruppo stesso. «Tutto questo
è stato possibile grazie all’alpino
Mario Nasatti, segretario del Nastro Azzurro di Lecco, che si occupa delle ricerche sui deportati in
Germania», ha concluso Aldeghi.
Quindi ha voluto ringraziare Antonia Combi e Pippo, che gestiscono
il rifugio da alcuni anni, per il loro
prezioso contributo e impegno.
Alla manifestazione erano presenti
Roberto Combi, sindaco di Cassina, Graziano Combi, sindaco di
Moggio, Ivan Piazza, consigliere
della Sezione. Un saluto ha poi voluto rivolgere a Umberto Locatelli,
consigliere provinciale, e a don Lucio Galbiati, parroco della comunità, che quest’anno ricorda i suoi 35
anni di sacerdozio, impossibilitati
a presenziare.
Ornella Gnecchi
Colle Brianza
Una nuova croce
sul Monte Crocione
Il Monte Crocione che con i suoi
900 metri di altezza domina la
Brianza, sin dai tempi lontani è
Anno 60 - numero 3
vita dei gruppi
Trimestrale della Sezione di Lecco
Cortenova - Afran con la moglie Corteo
Cortenova
Colle Brianza - Alpini e autorità
ai piedi della Croce
sempre stato amato dalle popolazioni locali le quali, nel 1937,
eressero come simbolo di cristianità e fede una grande croce che
dopo tanti anni è stata sostituita nel 1990 con un’altra in legno
poi caduta per deterioramento (il
vento impetuoso e la vecchiaia
avevano fatto marcire la base).
Gli alpini del gruppo “Campanone” hanno ben pensato di sostituirla con una in ferro, una croce
definitiva che possa durare nei
secoli. L’inaugurazione avvenuta in una giornata splendida, il 2
giugno, è stata aperta con la messa celebrata da padre Domenico
del convento di Sabbioncello di
Merate. Presenti una cinquantina
di penne nere dei vari gruppi alpini del territorio. Partecipazioni di
rilievo del vice presidente sezionale Mauro Farina, del conte alpino Edoardo Amman, del sindaco
Marco Manzoni che ha ricordato
come la croce del Monte Crocione rappresenti un simbolo per
l’intera zona, il Coro ANA dell’Adda con il suo presidente.
Il gruppo ringrazia di cuore tutti
gli alpini partecipanti, la popolazione intervenuta, Mario Sangiorgio per il trasporto, Alfredo Rossi
gestore della cascina Alpe, nonché il capogruppo Gianni Tavola
ed i suoi lodevoli collaboratori.
Le croci sulle cime non sono solo
segno della cristianità, ma anche
un segno del passaggio dell’uomo. Vertici su cui molti alpini le
hanno volute innalzare, creando
un posto, uno scenario, un’atmosfera piena di emozioni per tutti
coloro che desiderano raggiungerle e recitare una preghiera per
chi è andato avanti.
Stefania Tavola
Luglio-Agosto-Settembre 2013
Roccolina alpina
Grazie alle temperature alte
e soprattutto alla dedizione e
all’impegno degli alpini anche
quest’anno festa riuscitissima.
Sin dal sabato sera numerose persone hanno raggiunto la località
«Roccolina» per stringersi attorno
alle penne nere guidate da Franco
Ciresa «Papi». L’ottima cena è stata seguita dall’altrettanto ottima
musica dei «Golden Five».
Cortenova - L’imbattibile squadra di chef
Domenica mattina numerosi gagliardetti hanno partecipato alla
sfilata che, dalla sede alpina ha
raggiunto il monumento ai Caduti dove è stata deposta la tradizionale corona. Quindi il corteo
ha raggiunto via degli Alpini dove
è avvenuta l’inaugurazione del
murale realizzato da Afran, nome
d’arte di Francis Abiabiamba. Il
grande affresco è stato voluto da
Luigi Selva, sindaco di Cortenova,
in onore degli Alpini, ai quali è
stata dedicata anche la via in segno di riconoscimento per il loro
operato a favore della comunità.
Le immagini dipinte rappresentano lo stemma degli Alpini e del
Comune, la Grigna sullo sfondo,
un’aquila, alcuni muli e l’indimenticabile don Carlo Gnocchi.
La cerimonia, la messa e la giornata sono state accompagnate
dal corpo musicale «Bruno Colombo» di Pasturo.
(O.G.)
Cremeno
Sullo Zuccone Campelli ricordati gli scomparsi
Domenica 28 luglio il consueto appuntamento al Cristo del
Campelli, promosso dal gruppo
alpini, ha visto salire a quota
2200 almeno una quarantina di
persone. Altre, dato il pochissimo spazio a disposizione, hanno preferito assistere alla messa
dalla forcella che conduce allo
Zuccone Campelli. L’incontro
annuale ha infatti lo scopo di
ricordare tutti i soci del gruppo
“Campelli” andati avanti.
La funzione religiosa è stata celebrata ancora una volta da don
Lucio Galbiati. Prima della messa, però, Giovanni Devizzi, fondatore del gruppo alpini “Campelli”, nonché capogruppo stori-
co sino ad un paio di anni fa, ha
voluto ricordare Piero Invernizzi,
Attilio Geoni, Gigi Combi e Rinaldo Devizzi, suo fratello. Ha quindi
rivolto un pensiero particolare a
Pierambrogio Pozzoni, disegnatore del Cristo in ferro battuto posto
sulla vetta e Giuseppe Arrigoni
Marocco, impossibilitati a presenziare alla cerimonia. Un altro pensiero è stato rivolto a Paola Sormani, madrina delle penne nere
del “Campelli”, purtroppo anche
lei scomparsa. Inoltre Devizzi
ha spiegato ai presenti che Ivan
Lombardo, attuale capogruppo,
non partecipava alla messa a causa della morte della nonna. Tra i
presenti una decina di gagliardet-
Cremeno - Intervento del “vecio” Devizzi
ti, Pier Luigi Invernizzi, sindaco
di Cremeno e Roberto Combi,
sindaco di Cassina.
Dopo la funzione religiosa il
capogruppo ha omaggiato tutti
con un piccolo gagliardetto ricordo, in segno di riconoscenza
e ringraziamento per la partecipazione. Quindi la comitiva si è
trasferita alla baita del comune
dove alcune penne nere hanno
preparato una gustosa polenta
taragna e delle salsicce favolose
alla brace, apprezzate da tutti.
Molto soddisfatto Giovanni Devizzi, sia per il numero dei presenti, sia per la partecipazione
della sua numerosa famiglia.
(O.G.)
Cremeno - Serenità nel sole per i partecipanti
pagina 15
vita dei gruppi
Penna Nera delle Grigne
Introbio - Coro Alpino Lecchese
Introbio
Concertone in ricordo
del compianto «Nao»
Concertone, molto apprezzato e
applaudito, a Introbio, da parte
del Coro Delphum di Dervio e del
Coro Alpino Lecchese di Lecco.
La quarta edizione della rassegna
corale “La voce alpina”, promossa
dal gruppo alpini di Introbio in
collaborazione con l’amministrazione comunale e il Club “Amici miei”, ha riscosso il meritato
consenso del pubblico. È stata
una serata di canti ed emozioni in
ricordo di Angelo Beri «Nao», già
capogruppo degli alpini di Introbio, scomparso quattro anni fa.
A dirigere le due formazioni
sono stati Gianfranco Algarotti e
Francesco Sacchi. Molto sentiti
ed entusiastici sono stati gli applausi che hanno meritatamente gratificato le due formazioni
vocali. La chiesa parrocchiale di
Sant’Antonio Abate era gremita
di persone che hanno ascoltato
in religioso silenzio i brani proposti. Molto apprezzabili le voci del
coro Delphum, ben amalgamate,
con il gruppo dei bassi veramente
straordinario, senza nulla togliere
alle altre splendide voci. Tra i brani proposti vanno segnalati «Il testamento del capitano», dedicato
espressamente al capitano Mario
Introbio - Coro Delphum
Cerati, scomparso lo scorso anno
e «La leggenda della Grigna» dedicata ad Angelo Beri.
Nella seconda parte del concerto
si è esibito il Coro Alpino Lecchese. I testi proposti sotto la direzione di Sacchi sono stati come sempre eccellenti, senza sbavature e
con omogeneità di voci. Anche
questa formazione ha voluto dedicare un brano a un reduce, l’ultimo rimasto a Introbio, che ha
deposto la zaino a terra proprio
quest’anno. A Domenico Pensotti
il Coro Alpino Lecchese ha dedicato «L’ultima notte» di Carlo Geminiani e Bepi De Marzi, un canto struggente che ricorda la morte
di tanti alpini rimasti nella steppa
russa.
Ornella Gnecchi
Maggianico
Dodici lustri al sevizio di tutti
La giornata calda e di sole ha certamente contribuito alla bellissima riuscita della festa di sessantesimo di fondazione del gruppo alpini “Monte Magnodeno” svoltasi
a Maggianico. Oltre 20 gagliardetti presenti alla manifestazione.
Tra loro il vessillo della Sezione di
Lecco e quello dell’Anfi. Numerose le personalità presenti; tra loro
Virginio Brivio, sindaco di Lecco,
Marco Magni, presidente della
Maggianico - Un momento della sfilata
pagina 16
Sezione, Alberto Fioretto, tenente colonnello degli Alpini, Luca
Ripamonti, presidente sezionale
emerito, Carlo Malugani consigliere provinciale e Filippo Di Lelio presidente dell’Interarma. Ovviamente non potevano mancare
Paolo Pozzoni, capogruppo, e Tita
Minchiotti, segretario tuttofare.
La giornata è iniziata verso le 9
con l’ammassamento dei convenuti all’oratorio. Quindi, al suono degli strumenti della banda
sezionale ha preso il via il corteo
che ha sfilato lungo alcune vie
di Maggianico. Tutti i convenuti si sono quindi fermati davanti
al monumento ai Caduti dov’è
stata deposta la corona d’alloro,
dopo l’alzabandiera sulle note
dell’inno di Mameli. Il corteo ha
quindi fatto ritorno all’oratorio.
Qui le autorità intervenute hanno
rivolto parole di lode e ringraziamento al gruppo “Monte Magnodeno”. Dopo il capogruppo Paolo
Pozzoni, Virginio Brivio ha ricordato la costante e preziosa presenza degli Alpini sul territorio.
Ha quindi sottolineato che «essere al servizio della Patria, oggi, e
dare la propria vita significa dare
un significato speciale alla propria esistenza». Quindi il sindaco
ha evidenziato il prezioso servizio che gli alpini di Maggianico
Maggianico - Onori al monumento ai Caduti
e Chiuso rendono sulla vetta del
Magnodeno.
Marco Magni ha spiegato che
«sebbene ogni gruppo abbia le
proprie modalità e le proprie
usanze, una cosa accomuna le
penne nere. Tutti lavorate senza
mai fermarvi, abituati a dare una
mano a chi ne ha bisogno. E tutto
quello che fate, lo fate col cuore».
Carlo Malugani ha invece sottolineato quanto sia importante che
i giovani seguano l’esempio degli Alpini. Quindi il parroco don
Adriano Bertocchi ha celebrato la
messa.
Ornella Gnecchi
Il «grazie» di Maggianico
Tramite il Penna Nera delle Grigne vogliamo ringraziare, a nome
di tutti gli alpini di Maggianico
e Chiuso, tutti coloro che, con la
loro presenza, ci hanno onorato nella giornata di domenica 16
giugno.
Vogliamo ringraziare il nostro
presidente Marco Magni, il nostro
past president Luca Ripamonti, il
nostro tesoriere Raffaele Tavola, il
nostro consigliere Luigi Bossi, gli
amici Enzo Vavisa, Beppe Riva,
Michele Montanelli per il suo aiuto, Frate Riccardo giunto appositamente in paese.
Un particolare ringraziamento
va alla nostra banda sezionale
sempre magnifica e numerosa e
all’alpino, nostro socio, Umberto
Polvara, artefice della bellissima
mostra fotografica.
Grazie per i gagliardetti dei gruppi di Annone Brianza, Casargo,
Sirone, Oggiono, Brivio, Cesana
Brianza, San Giacomo Filippo,
Valmadrera, Airuno, Castello di
Lecco, Mandello, Olginate, Esino
Lario, Pasturo, Cassina Valsassina, Garlate, Lecco centro, Olgiate
Calco, Belledo di Lecco, Erve della
Sezione di Bergamo; le associazioni d’arma presenti, guardia di
finanza e paracadutisti.
Ringraziamo vivamente il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, e
l’alpino Carlo Malugani, presidente del consiglio provinciale;
ringraziamo il parroco della unità
pastorale di Maggianico e Chiuso,
don Adriano Bertocchi, per la sua
collaborazione; ringraziamo tutti
i nostri soci alpini che con il loro
impegno e lo spirito alpino hanno
collaborato alla riuscita della manifestazione.
Un grazie di cuore a tutti… un
grazie al Penna Nera delle Grigne.
Gruppo alpini Monte Magnodeno
Maggianico e Chiuso di Lecco
Il capogruppo Paolo Pozzoni
Anno 60 - numero 3
vita dei gruppi
Trimestrale della Sezione di Lecco
Malgrate
Festa sociale
al cippo di Pian Sciresa
Festa solenne per gli Alpini di
Malgrate, domenica 16 giugno, al
cippo nella pineta di Pian Sciresa. Di buon mattino un gruppo di
volenterose penne nere sono salite a completare la preparazione
dell’ambiente circostante il cippo
dove era tutto uno sventolare di
tricolore in attesa degli ospiti che
si annunciavano numerosi. Alle
10,30 l’alza bandiera, in un silenzio quasi irreale, con sottofondo
dell’inno nazionale, a significare
l’attaccamento di tutti i presenti
per i valori della patria.
Malgrate - La messa al campo
Subito dopo una breve salita per
raggiungere un’altra stele, posta
a ricordo di un nostro compagno
che sulle nostre montagne ha perso la vita nel lontano 1967 e qui,
dopo la lettura della preghiera del
marinaio, corpo del quale faceva
parte, una preghiera di suffragio
insieme al nostro parroco don Andrea.
Ritornati al cippo, messa con la
presenza di numerosi gagliardetti
dei gruppi vicini e delle associazioni malgratesi. Durante la messa
sono stati ricordati per nome tutti
gli alpini che figurano sulla lapide:
4 morti durante la guerra e 23 soci
scomparsi dalla fondazione del
gruppo che quest’anno ricorda il
quarantacinquesimo. Un particolare ricordo per Luca Crippa, giovane alpino che è andato avanti
pochi mesi fa e per il quale si sono
raccolti in questa occasione tanti
amici e parenti insieme agli alpini
per ricordarlo e onorarlo.
Dopo la lettura della Preghiera
dell’Alpino e la benedizione di don
Andrea, è cominciata la parte più
conviviale della manifestazione
con l’aperitivo offerto a tutti i presenti, che quest’anno erano veramente parecchi, anche persone di
passaggio che si sono fermate per
la celebrazione della messa e che
poi hanno condiviso con gli alpini
Malgrate - Anche i bimbi in festa
Malgrate
In ricordo di Maurizio Verlino
Lo scorso 16 agosto, dopo solo
tre settimane di malattia, un
nostro grande amico alpino,
l’architetto Maurizio Verlino, è
andato avanti.
Figlio dell’alpino Luciano, nostro capogruppo dal 1971, fino
alla scomparsa nel 1984, anche
il figlio Maurizio, come il papà,
ha raggiunto la vetta della vita
troppo presto.
Malgrate - Il compianto Maurizio Verlino
Luglio-Agosto-Settembre 2013
Io, che non ero un alpino della
Sezione di Lecco ma di Bergamo,
ho conosciuto Maurizio nel 1976,
in Friuli. Aveva 17 anni ed era a
lavorare con il papà e il fratello al
campo di Maiano.
Da allora è sempre stato uno di
noi, anche se non alpino: è entrato subito nella Protezione Civile sezionale ed è sempre stato
presente, prendendosi giorni di
ferie, non solo alle esercitazioni,
ma anche e principalmente nei
campi, di più giorni, allestiti per
le varie calamità nazionali ed internazionali.
L’ultimo suo intervento, nel luglio
dello scorso anno in Emilia, per
servire terremotati in cucina, in
mensa e per lavare piatti, pentoloni e stoviglie.
Modesto sempre, di grande umanità, era capace e si adattava ad
eseguire ogni mansione, dalle
più umili a quella ove occorreva
genio e grande inventiva, sapeva
stare in compagnia senza creare
problemi ad alcuno, non anteponeva mai i propri interessi a quelli
degli altri ed era sempre pronto
a prestare aiuto ai più deboli.
Si distingueva in questo anche
nella vita civile, non anteponeva
la sua professione di architetto, ma semplicemente lavorava
per il bene comune, come negli
scorsi mesi di giugno e luglio,
quando nell’intervallo dell’ora
di pranzo, si recava all’oratorio di Malgrate a lavare i piatti
e le pentole per 80/100 ragazzi
che si fermavano per la mensa
dell’oratorio feriale.
Non vi era attività in cui mancava, dal montaggio delle attrezzature e delle tende per i vari campeggi e per le feste patronali,
all’allestimento del presepe, per
il quale aveva una grande particolare passione, ogni anno uno
diverso, con riproduzione, in
miniatura ed in scala di diverse
zone caratteristiche del territorio comunale.
«Maurizio, sei stato grande, un
patrimonio per tutti, gli Alpini
di Malgrate ti portano e ti porteranno sempre nel loro cuore.
Ciao Maurizio e grazie».
Clorindo Riva
il momento di festa.
A questo punto una cinquantina
di persone, ospiti e penne nere e
famigliari, hanno trovato posto
sui tavoli appositamente piazzati all’ombra di alcuni gazebo, che
rendevano ancora più suggestivo l’ambiente già di per sé molto bello, per il rancio. Rancio che
non aveva niente a che vedere con
quello che abbiamo provato nelle
varie caserme e che mani sapienti
di alpini ed “alpine” avevano appositamente preparato finendo con
dolce e spumante per festeggiare
i 45 anni di attività. Pranzare in
una veranda con di fronte le cime
frastagliate del Resegone e con la
vista del nostro lago, credo che sarebbe un sogno di tutti i ristoranti,
ma questo lo possono avere solo
gli alpini di Malgrate.
La parte conclusiva della giornata
è stata l’estrazione dei premi della lotteria, ben 25. E qui ancora
una volta è emersa la grande solidarietà delle penne nere, che ha
contagiato tante altre persone che
hanno voluto acquistare i biglietti
e che ci hanno permesso di devolvere all’Hospice “Il Gelso”, centro
residenziale di cure palliative, Fondazione Giuseppina Prina di Erba,
la bella somma di 1.500 euro a ricordo dell’alpino Luca Crippa che
proprio qui aveva passato gli ultimi tempi della sua breve vita.
Primaluna
A Contra bella festa
col vecio «Nopi»
È riuscita alla grande la festa annuale promossa dal gruppo alpini. Nella serata del sabato numerose persone hanno raggiunto la
località Contra per condividere
l’ottima cena con le penne nere.
Domenica mattina, alle 11, puntualmente, il parroco don Mauro
Malighetti ha celebrato la messa
davanti al monumento rappresentante il cappello alpino.
Tra i graditissimi ospiti Armando
Maroni «Nopi», anni 98, sempre
presente alle manifestazioni alpine. Ad accompagnarlo, la carissima figlia Francesca, che lo
accudisce con grande amore. Nei
suoi racconti, «Nopi» la domenica ha ricordato il suo incontro
con un amico di prigionia. «Aveva
8 anni meno di me, essendo più
giovane aveva più fame e io gli
davo sempre un pezzetto del mio
pane». Era durissima la prigionia
nei campi nazisti, ma la generosità e il cuore d’oro di Armando
avevano avuto il sopravvento.
«Ci eravamo incontrati per caso
pagina 17
vita dei gruppi
Penna Nera delle Grigne
auguri di buon compleanno, carissimo Carlo».
Agostino Cesana
Sueglio
Primaluna - Un bel gruppo di alpini
e, come si è soliti fare, abbiamo
chiesto l’uno all’altro il paese di
provenienza. Io di Cortenova, lui
di Colico. Non ci sembrava vero.
Ci sentivamo addirittura parenti
in quel posto terribile di dolore.
Così è nata la nostra amicizia, che
continua ancora oggi».
(O.G.)
San Genesio
Sulle tracce della Grande Guerra
L’annuale gita sociale, tenutasi
sabato 15 giugno, ci ha visti ritornare sui luoghi della Grande
Guerra, quasi in preparazione
al Centenario della stessa che si
terrà dal 2014 al 2018. Alpini del
San Genesio, consorti e simpatizzanti, partiti all’alba come da
tradizione, abbiamo raggiunto il
confine tra Lombardia e Trentino
per vivere una giornata davvero
particolare.
Primo appuntamento, già alle 8
del mattino, con la visita al Museo della Guerra Bianca di Temù,
davvero molto ricco di reperti
bellici e particolarmente toccante
anche per l’atmosfera suggestiva
che gli ideatori sono riusciti a ricreare. La mattinata è poi proseguita con la salita in cabinovia al
Passo Paradiso, sopra il Tonale,
dove abbiamo potuto percorrere
Sal Genesio - Sacrario Tonale
pagina 18
la galleria austro-ungarica per poi
raggiungere ed apprezzare il monumento alla fratellanza.
Emozionante poi anche la visita
al sacrario militare dove abbiamo
reso gli onori ai Caduti, con la deposizione di un omaggio floreale,
ricordando, in particolare, due
Caduti originari della Valletta: la
medaglia di bronzo Carlo Villa ed
il soldato Enrico Rocca
Nel pomeriggio, dopo il lauto
pranzo trentino e le immancabili
cantate, è seguita una passeggiata per il centro di Vermiglio e poi,
sul sagrato della chiesa, abbiamo
potuto ammirare, oltre all’incantevole panorama, il monumento
ai Caduti eretto a ricordo di chi
ha sacrificato la propria vita da
ambo le parti; infine, sulla strada del ritorno abbiamo visitato il
Forte Strino, fortezza austro-ungarica che serviva da sbarramento difensivo e controllo della via
di comunicazione.
Sueglio - Parte della sfilata
tre e chi resta continua a segnare il
passo nelle sfilate alpine nazionali. Tra i più arditi e motivati ne abbiamo uno speciale, Carlo Casati,
classe 1923, il più longevo socio
fondatore e reduce dalla prigionia
(campi di lavoro) dei lager nazisti.
«Vogliamo, caro Carlo, che tu sappia l’affetto che ti portiamo, che
fai e farai sempre parte del nostro
cuore alpino, di quello della tua
amata famiglia e di tutti coloro che ti vogliono bene. 90 anni
non sono un arrivo, ricorda, ma
una partenza per tantissimi anni
ancora di vita sempre tra noi. Dal
capogruppo Brambilla, dai consiglieri, dai soci tanti, tantissimi
San Giovanni
Auguri vecio Carlo!
Di alpini veri, quelli cioè che hanno combattuto al fronte, ne sono
rimasti pochi. Anzi, pochissimi,
tanto che ogni anno c’è chi fa la
conta dei reduci per capire chi è
presente, chi invece è passato ol-
San Giovanni - Carlo Casati
San Genesio - Foto di gruppo
Gli alpini hanno 92 anni
La tradizionale festa del gruppo
alpini, in occasione del suo 92°
anniversario di fondazione, è stata impreziosita quest’anno dalla
inaugurazione del quarto gagliardetto. «Questa è una cosa positiva,
significa che i gagliardetti vengono
utilizzati, che vengono portati in
giro e che il gruppo è vivo ed attivo», ha affermato il vice presidente
sezionale Emiliano Invernizzi durante il suo applaudito intervento.
Ed in effetti questa piccola realtà
radicata sui monti della Val Varrone, orgogliosa del suo passato e
delle sue tradizioni (si tratta infatti
del gruppo più vecchio dell’intera
Sezione, essendo stato costituito nel febbraio 1921), continua a
darsi molto da fare, partecipando
attivamente alla vita della nostra
associazione sotto la guida instancabile dello storico capogruppo
Giancarlo Nogara.Il tempo incerto
non ha scoraggiato i partecipanti,
radunatisi in piazza del municipio
per l’alzabandiera e il doveroso
omaggio al monumento ai Caduti
suegliesi delle due guerre mondiali, con la deposizione di una
corona di alloro. Il corteo, accompagnato dal corpo musicale di
Villatico e guidato da una decina
di gagliardetti e dal vessillo sezionale, ha poi sfilato per l’intero paese, raggiungendo la parrocchiale
di San Martino in Mont’Introzzo.
Sul sagrato il parroco don Silvio
Andrian, cappello alpino in testa,
ha benedetto il nuovo gagliardetto (che ha avuto come suo primo
alfiere l’alpino Gualtiero Bettiga,
figlio del fondatore del gruppo,
Arcangelo Bettiga), e successivamente ha officiato la messa
rivolgendo agli alpini, durante
una commossa omelia, parole di
apprezzamento e gratitudine. Al
termine della celebrazione è stato reso omaggio al monumento
ai Caduti valvarronesi di tutte le
guerre, con deposizione di una
seconda corona d’alloro. Infine un
rinfresco e successivo pranzo conviviale al ristorante «Suej» hanno concluso il programma della
giornata. Il pomeriggio, trascorso
all’insegna dell’allegria, è stato
allietato da musica e canti durati
quasi fino a sera: il miglior modo
per festeggiare in pieno spirito alpino questa piccola grande realtà.
Marco Cariboni
Anno 60 - numero 3
anagrafe alpina
Trimestrale della Sezione di Lecco
Attività dei gruppi della Sezione di Lecco
OTTOBRE
1
6
6
6
6
13
19/20
20
27
Bonacina - Castagnata al Baitello
85° Gruppo Merate
Acquate - Burolle e taragna a Cavagiozzo
Garbagnate M. e Brongio - 2° anniversario fondazione
Maggianico Chiuso - Gita del 60°
San Giovanni - Marronata sociale in Baita Bressanella
Raduno 2° Ragguppamento a Castel San Pietro Terme
Maggianico Chiuso - Burollata pro missioni
Belledo - Parco Eremo, castagnata
NOVEMBRE
1
1
2
3
7
Bonacina - Messa per i soci andati avanti al cimitero di Castello
Bonacina - Pranzo sociale
Acquate - Messa per i soci andati avanti in parrocchia ad Acquate
Cassina - Festa allo Zucco della Croce
Maggianico Chiuso - Assemblea annuale
8
9
9/10
17
17
8
Assemblea dei capigruppo della Sezione di Lecco
Maggianico Chiuso - Messa per i soci andati avanti e cena sociale
Festa Unità di Protezione Civile «Alessandro Merlini»
Festa del Ricordo al santuario B.V. di Lezzeno (Bellano)
Acquate - Annuale pranzo sociale
San Giovanni - Pranzo sociale
DICEMBRE
14
22
23
23
23
23
30
Concerto di Natale della Banda Sezionale e consegna
borse di studio «Ugo Merlini» a Bellano
Maggianico Chiuso - Trippata natalizia
Acquate - Tradizionale trippata a Cavagiozzo
Belledo - Incontro natalizio al Santuario della Madonna
della Rovinata
Bonacina - Natale al Baitello (messa e trippa)
San Giovanni - Messa natalizia nella chiesa di Varigione
Margno Crandola - Fiaccolata di fine anno
Anagrafe alpina
Acquate
(Lutti) II gruppo, colpito da un
ulteriore grave lutto per la dipartita dell’amico alpino Luigi Corti,
membro del consiglio sino al giorno dell’inizio della sua lunga sofferenza, si unisce al dolore della sorella Erminia e di tutti i famigliari,
porgendo loro le più sentite condoglianze. Il consiglio esprime le più
sincere condoglianze all’amico
alpino e consigliere Roberto Pozzi
per la perdita della cara mamma
Anna. Condoglianze che estendiamo a tutti i famigliari.
Barzanò
(Lutti) Sentite condoglianze al
socio alpino Giovanni Cazzaniga
per la perdita della cara moglie
Giuseppina.
(Nascite) Auguri e felicitazioni
al nonno capogruppo Giancarlo
Frigerio e a nonna Mariacarla per
la nascita del nipotino Riccardo e
tanti cari auguri ai genitori.
Bellano
(Nascite) Ben arrivata Camilla figlia di Cristian Mornico e Maura
Schiara. Complimenti dal gruppo, dalla Protezione Civile e dalla
redazione. Inoltre è nato Daniel
figlio dell’alpino Diego e nipote
dell’alpino Pierino Cariboni
Belledo
(Lutti) Annunciamo che hanno
raggiunto il Paradiso di Cantore
Luglio-Agosto-Settembre 2013
gli ultimi due nostri soci reduci
di guerra, l’alpino Giuseppe Cogliati, classe 1916, e l’artigliere
alpino Giovanni Boscagli, classe
1921. Alle loro rispettive famiglie
esprimiamo sentite condoglianze.
Inoltre ci ha lasciato il socio alpino Gioachino Barozzi. Alla moglie
Carla e familiari, sincere condoglianze. Siamo anche vicini al dolore del socio alpino Carlo Rusconi
per la perdita della sua cara mamma Rosetta. È scomparso altresì il
socio alpino Angelo Manzoni. Alla
figlia Ombretta ed ai familiari il
sentito cordoglio di tutti i soci, che
lo ricorderanno sempre, anche per
i lavori manuali che ha costantemente svolto a favore del gruppo.
Cassago Brianza
(Lutti) Condoglianze all’alpino
Egidio Cazzaniga per la scomparsa della mamma Giuseppina.
(Matrimoni) Felicitazioni all’alpino Massimo Redaelli per le nozze
della figlia Marianna con Dario.
Cassina Valsassina
(Matrimoni) Felicitazioni al socio
Emanuele Carsana per il matrimonio della figlia Marika con Ivan
Combi. Tanti auguri agli sposi.
Cesana Brianza
(Lutti) L’alpino Giancarlo (Gianni)
Crimella è andato avanti nel Paradiso di Cantore. Il gruppo è vicino
nel dolore a tutti i famigliari.
Cesana Brianza - Gianni Crimella
Costa Masnaga
(Lutti) Il gruppo porge le più sentite condoglianze all’alpino Giovanni Ravasio per la perdita del
caro papà Virginio e all’alpino
Mario Stefanoni per la scomparsa
della cara mamma Franceschina.
Cortenova
(Lutti) Sentite condoglianze all’alpino Giuliano Pensa e a tutta la
famiglia, per la scomparsa dell’amata moglie Maria.
(Nascite) Sentite felicitazioni
all’alpino Francesco Bortolotti,
diventato nonno per la prima volta, e a tutta la famiglia, per la nascita della nipotina Martina.
Cremeno
(Lutti) Tutto il gruppo si unisce
al dolore di Giovanni Devizzi, già
capogruppo, e di tutta la sua fami-
glia per la scomparsa del fratello
Giuseppe, enciclopedia storica vivente della Valsassina, cultore dei
dialetti locali anche nelle versioni
antiche, fondatore del Coro Valsassina insieme al fratello Giovanni. Peppino ha sempre cercato di
onorare il forte senso della famiglia
e dell’accoglienza che caratterizza
i Devizzi. Una brevissima malattia
ha “nascosto” il suo corpo, ma Peppino Devizzi rimane presente nella
memoria di chi lo ha conosciuto.
Sentite condoglianze ai famigliari
e a tutti i parenti. Si uniscono quelle sincere di Nino Venditti. Inoltre è
vicino anche all’attuale capogruppo Enzo Lombardo per la scomparsa della nonna, conosciuta in
valle come «l’Angela del consorzio
di Cassina», proprio in occasione
dell’annuale festa al «Cristo degli
Alpini» a Cima Campelli. Sincere
condoglianze a tutta la famiglia.
(Nascite) Il socio Giovanni Devizzi gioisce per l’arrivo della 12ª
stellina del suo firmamento: la
nipotina Irene. Da tutto il gruppo e da Niven un coro di auguri
per mamma Mariangela e papà
Mario.
Dolzago
(Lutti) Condoglianze agli alpini
Angelo ed Egidio Colombo per
la morte della mamma Imelde;
all’alpino Ermanno Pozzi per la
perdita del cognato Celestino
Riva.
pagina 19
anagrafe alpina
(Nascite) Felicitazioni all’alpino
Giuliano Bonfanti per la nascita
della stellina Andrea.
(Anniversari) Felicitazioni all’alpino Franco Farina per il 50° anniversario di nozze, si uniscono il
figlio Mauro e l’amico Nino Venditti.
Garbagnate Brongio
(Matrimoni) Il gruppo è lieto di
annunciare le avvenute nozze tra
Giuseppe Sala “Beppe” (vicecapogruppo) e Evelin. Felicitazioni
vivissime da tutti i soci del gruppo
alpini di Garbagnate Monastero e
Brongio.
Imbersago
(Lutti) L’alpino Marcello Lavelli
classe 1924 è andato avanti. Esonerato alla prima chiamata, in
quanto operaio in una industria
bellica, è stato poi richiamato nel
corpo degli alpini con la repubblica di Salò. Fu tra i primi fondatori
del gruppo di Imbersago nel 1962.
Penna Nera delle Grigne
Il capogruppo Adelio Colombo unitamente a tutto il gruppo
esprime le più sentite condoglianze a tutti i famigliari.
Limonta
(Lauree e anniversario) Gli alpini del gruppo si complimentano
con i giovani Silvia, che ha conseguito la laurea in medicina con
110 e lode, e il fratello Luca, neo
laureato in economia e commercio, ambedue nipoti dei nonni
Rosetta e Mario Pelloli, già storico
capogruppo degli alpini, che nel
mese di settembre hanno raggiunto felicemente i 55 anni di
nozze. Agli auguri del gruppo si
uniscono quelli sinceri della famiglia Venditti.
Lomagna
(Lutti) Gli alpini del gruppo partecipano al dolore dei famigliari
dell’alpino Valentino Frigerio,
dell’alpino Costantino Crippa e
degli alpini Eliseo e Walter Penati
per la scomparsa della cara mamma.
(Matrimoni) L’alpino Stefano
Maggioni e Michela hanno coronato il loro sogno d’amore. Il
gruppo augura ai novelli sposi
una vita piena di gioia e felicità.
Maggianico Chiuso
(Lutti) Sentite condoglianze al socio Alberto Bottazzi per la perdita
della cara mamma “Liana” di anni
91.
Imbersago - Marcello Lavelli
È andato avanti anche l’alpino Biagio Airoldi, classe 1923. Giovane
combattente nella seconda guerra
mondiale, prigioniero deportato in
una fabbrica di Stoccarda, con ritmi di lavoro pesanti e faticosi. Non
dimenticò mai di far parte del Corpo degli Alpini i cui valori ha sempre condiviso e rispettato per tutta
la sua vita. Anche lui ha fatto parte
dei primi fondatori del gruppo di
Imbersago.
Imbersago - Biagio Airoldi
pagina 20
Malgrate
(Lutti) Gli alpini sono vicini al socio Marco Crippa per la prematura
scomparsa del fratello Luca.
Mandello Lario
(Lutti) Il gruppo perde il proprio
iscritto Livio Gaddi classe 1937 già
appartenete alla brigata Julia. Condoglianze al fratello ed alla sorella.
(Nascite) È nata Alice figlia dell’artigliere Daniele Lapenta e nipote
del capogruppo Aldo Zucchi.
Merate
(Lutti) Condoglianze all’alpino
Angelo Perego per la scomparsa
della sorella Francesca e all’alpino
Marco Terragni per la perdita del
cognato Alfredo Ratti.
(Matrimoni) Mattia Perego, figlio
dell’alpino Walter, si è unito in matrimonio con Elisa. Felicitazioni da
parte del gruppo. Felicità in casa
dell’alpino Fiorenzo Castelli per
il matrimonio del figlio Jarno con
Evelyn Ravasi.
(Anniversari) Felicitazioni all’alpino Marco Terragni e alla con-
sorte Susanna per il raggiungimento del 40° di matrimonio.
di ogni bene alla neonata e ai suoi
genitori.
Olginate
(Lutti) L’alpino e corista Stefano
Panzeri è improvvisamente deceduto all’età di 46 anni. Stefano era
figlio del nostro consigliere Angelo
Panzeri. Ai familiari addolorati il
Coro, tutti i soci del gruppo e la famiglia Venditti porgono le più sentite condoglianze.
Rancio Laorca
(Lutti) Il gruppo partecipa al lutto del socio e presidente dello Sci
Club Monte Medale, Attilio Milani, per la perdita della cara mamma
(Anniversari) Dal gruppo e dalla
redazione complimenti ai coniugi
Angela e Silvano Panzeri che hanno raggiunto il bel traguardo delle nozze (55 anni) di smeraldo. Ai
«giovani» sposi auguri di tanti anni
ancora vissuti in serenità e amore.
Osnago
(Lutti) Condoglianze all’amico
Angelo Morell e alla consorte Annalisa per la morte della suocera e
mamma. Ai parenti tutti la nostra
partecipazione al dolore. Sentite
condoglianze alla famiglia per la
morte dell’alpino Virgilio Frigeni.
Tutti gli alpini osnaghesi lo ricordano e rimpiangono con affetto
per l’aiuto concreto alle attività
del gruppo. Siamo vicini alla famiglia dell’alpino Enzo Malvezzi per
la scomparsa della cara mamma
Ugolina. Ai parenti tutti le nostre
condoglianze.
Pasturo
(Lutti) Il gruppo annuncia la
scomparsa di Battista Morenico,
amico degli alpini e reduce di
guerra, e porge sentite condoglianze ai familiari.
(Nascite) Il direttivo porge congratulazioni vivissime al consigliere Renato Doniselli per la nascita del bocia Giovanni, allo zio
Franco (anche lui consigliere) e
ai familiari tutti. Felicitazioni al
socio Ambrogio Ticozzelli nuovamente nonno per la nascita del
bocia Matteo, al socio Nino Mercadante per la nascita del nipotino Matteo. Congratulazioni vivissime a tutti i familiari.
Primaluna
(Nascite) Il gruppo si congratula
con gli alpini Salvatore (nonno)
e Paolo Tantardini (zio) per la nascita della piccola Claudia. Auguri
Robbiate
(Lutti) Il gruppo annuncia con
dolore la scomparsa dei soci alpini Ernesto (Tino) Valtolina e
Enrico Cattaneo e porge sentite
condoglianze ai familiari. E sincere condoglianze al socio Tino
Maggi per la perdita della mamma Regina.
San Genesio
(Lutti) Il nostro amico Bruno
Maggioni è andato avanti. Il consiglio, gli alpini e in particolare
“gli amici del sabato sera” esprimono le più sentite condoglianze
alla moglie Marisa ed alla famiglia
tutta.
Taceno
(Nascite) Congratulazioni al capogruppo Fedele Valsecchi per la
nascita del nipotino Edoardo. Felicitazioni anche a mamma Simona e papà Diego per il bellissimo
bocia.
Varenna
(Lutti) Il gruppo annuncia la
scomparsa dell’amico degli alpini Luigi Cavalli. Al figlio e nostro
socio alpino Angelo e ai parenti le
nostre più sentite condoglianze.
(Matrimoni) Felicitazioni vivissime al nostro socio alpino Homar
De Cian per il matrimonio con la
gentile Michela.
Varenna - Nozze alpine tra Michela e Homar
Anno 60 - numero 3
notizie sportive
Trimestrale della Sezione di Lecco
Notizie sportive
a cura di Nino Venditti
41° campionato nazionale ANA
di marcia di regolarità in montagna a pattuglie
Il 20 e 21 luglio si è svolto il 41°
campionato nazionale ANA di
marcia di regolarità in montagna a
pattuglie in quel di Pulfero, Sezione di Cividale.
Partecipanti della sezione
Per quanto riguarda l’organizzazione della gara da parte della Sezione di Cividale è stata perfetta.
Sono stati in grado di organizzare
un campionato davvero all’altez-
I nostri Gatti, Paleari e Ongania giunti al 30° posto
Terre di confine
Nuovo appuntamento con il gruppo sportivo dell’ANA di Lecco, in programma la
gara nazionale di marcia di regolarità a Pulfero, Friuli Venezia Giulia.
Il furgone è pieno, ben nove atleti compongono la spedizione, alcuni dei quali,
esperti marciatori con parecchie vittorie nel sacco.
Il viaggio è lungo, così che a Padova si decide per una sosta. Duecento metri più
avanti pure il furgone decide di fermarsi. Problemi meccanici. Mentre il capospedizione attiva i propri contatti, i gruppi di Parma, Biella e Como sfrecciano
verso la meta ancora lontana. Veniamo recuperati da un bravo meccanico che ci
ospita nella hall della propria officina, pulita e ben tenuta. Il titolare comincia a
sferragliare nel motore del furgone, si vede che ha passione per il proprio lavoro.
Ci vorrà del tempo, così noleggiamo una macchina e sfruttiamo il passaggio di un
responsabile dell’ANA che sta sopraggiungendo dalle nostre parti.
Passato Cividale del Friuli, sostiamo in un agriturismo ben tenuto, la titolare ci
offre salumi, formaggi ed un buon vino locale (famoso). La signora, inoltre, si
intrattiene volentieri e racconta come vivono questo momento di difficoltà, ma
sembra intuire che la volontà di andare avanti sia ben più forte dal rinunciare.
Anche il padre, un signore anziano ben messo, siede al tavolo e racconta con nostalgia di quando nelle valli del Natisone ognuno aveva della terra e animali, si era
poveri, sottolinea, ma tutti avevano da mangiare. Oggi, dice, la terra è arida, non è
più soffice come tempo fa. L’agriturismo, inteso come impresa pare un avamposto di frontiera, viene da chiedersi chi ve lo fa fare ma poi, bevendo il vino locale,
la risposta viene da sé. Proseguiamo per Pulfero, in tempo per la messa celebrata
nella grotta di San Giovanni d’Antro, arroccata nell’incavo della montagna a strapiombo sulle vallate del fiume Natisone. Un coro di alpini accompagna la celebrazione. L’acustica ottima, la frescura della grotta e toccanti brani, concedono
qualche brivido di storia. Siamo nella zona montuosa del Monte Nero, Monte
Rosso e del Monte Canino. Sfiliamo poi fino a Pulfero per rendere onore ai Caduti di tutte le guerre. Ci raggiungono altri tre alpini lecchesi, la quarta pattuglia.
Leggiamo sul volantino della gara essere la prima volta che da queste parti organizzano un evento di tali dimensioni: 200 atleti e rispettivi accompagnatori, tutti
i posti letto della zona prenotati. Le autorità, consapevoli dell’importanza dell’evento prendono parola e già dalle prime si capisce l’attaccamento a queste valli;
uno striscione chiede che il Battaglione Cividale rimanga a presidio delle valli.
Ormai a sera, seduti intorno ad un tavolo ad assaggiare il prosciutto San Daniele e
melone. Che bontà. Viene spiegato il regolamento, alcuni atleti esperti mostrano
le proprie tabelle di marcia, spiegano il meccanismo e le strategie di gara. È interessante conoscere una disciplina dove chi arriva per primo non è detto che sia il
vincitore e non è detto che chi cammina più veloce vinca. Si tratta di percorrere
un tracciato di gara diviso in più settori, per ognuno dei quali bisogna rispettare la media oraria assegnata. Di conseguenza ogni secondo di anticipo o ritardo
sono da considerarsi penalità che, al raggiungimento del traguardo, sommati,
danno il computo totale delle penalità. Perciò, chi somma meno penalità vince.
Ripercorrendo le memorie dei più esperti del gruppo, si scopre che è capitato
Luglio-Agosto-Settembre 2013
za delle aspettative. Tecnicamente
il percorso di circa 18 km è stato
meno faticoso della scorsa edizione, ben segnalato, e percorso con
un clima tutto sommato gradevo-
le, in circa 3 ore e mezza.
La nostra Sezione ha partecipato
con 4 pattuglie per un totale di 12
marciatori. Ecco le classifiche.
Trofeo Scaramuzza 1ª Brescia, 2ª
Valdobbiadene, 3ª Bergamo; 12ª
Lecco su 31 Sezioni partecipanti.
Classifica assoluta 1ª Vicenza
(Carlo Cecchetto – Severino Comberlato – Nicola Micheloni), 2ª
Brescia (Nicola Balduchelli – Mirko
Balduchelli – Giuliano Facchini),
3ª Bassano (Francesco Silvestri
– Giandomenico Frison – Mario
Gnesotto). Quanto alle nostre pattuglie: 30ª Sergio Gatti – Marco
Paleari – Oscar Ongania; 31ª Carlo
Anghileri – Giovanni Rigamonti –
Enrico Longhi; 71ª Giulio Mandelli, Giordano Lori, Italo Cavalli; 78ª
Graziano Mazzoleni, Fabrizio Cesana, Ferdinando Sacchi. Le pattuglie classificate sono state 135.
che qualcuno abbia perfino vinto con zero penalità, ma ci vuole anche fortuna.
Prima di andare in branda vengono definite le pattuglie, ancora un brindisi e poi
a dormire sognando lo zero assoluto.
Di mattina presto le pattuglie si portano alla partenza situata su di un ponte vicino Cicigolis, c’è un gran concitare di tabelle, numeri, medie e centimetri. Alcune
pattuglie scaldano il passo e giù cifre, calcoli ed ipotesi ma è solo alla partenza
che viene consegnata la tabella di marcia da seguire, con riportate le medie per
ogni settore. Ogni pattuglia parte seguendo la propria media oraria, tant’è che
alcune, partite dopo qualche minuto di noi, ci raggiungono e sorpassano, ma non
è indicativo del risultato. Come riferimento è consentito utilizzare solo il cronometro e la tabella di marcia. Quest’ultima è un piccolo foglio di carta che incrocia,
per ogni media oraria, la lunghezza del passo in centimetri, la cui ampiezza può
variare a seconda della ripidità del percorso. La combinazione delle due coordinate stabilisce la cadenza di passi da compiersi in un minuto d’orologio.
Il marciatore più esperto precede gli altri ed ogni tanto ci si confronta sulla frequenza dei passi al minuto, la lunga salita conduce in cima al crinale, oltre quota
900 metri, ormai sconfinati in Slovenia, la vegetazione più spoglia e rada concede
di godere del panorama, fin quasi la laguna di Venezia. Gran caldo, fortuna che
ci sono i ristori ufficiali, acqua e frutta, ma ce ne sono anche di ufficiosi, dolci e
vino bianco. Nel complesso la salita viene definita “molle”, gergo usato per definire un percorso poco impegnativo. Ed ora, la lunga discesa, è qui che è più
difficile mantenere lo stesso passo, perché il piede tende a “scappare” in avanti
col rischio di forte anticipo nei tempi. Si è anche un po’ stanchi e se alla partenza
contare i passi in un minuto sembrava banale, ora non è così scontato mantenere
la concentrazione. All’arrivo, ogni pattuglia taglia il traguardo in formazione, applaudite dalla gente del posto, ma tutti covano la curiosità di scoprire il proprio
risultato. Il traguardo è posto in una bella piazzetta, piccola ma elegante, le case
circostanti, vecchie ma ben tenute, disposte tutt’intorno a modo di fortino. La
gente è entusiasta di vedere così tanti alpini nel loro piccolo borgo. Muri in sasso,
balconi in legno, generosi fiori traboccano dai davanzali, il tricolore sventola libero ovunque, un’anziana signora osserva dall’alto del balcone gli atleti indaffarati
a rifocillarsi, magari, avrà ripensato che tempo fa, quando la terra era soffice, le
piazze erano animate di gente. Arrivano tutte le pattuglie del gruppo di Lecco.
Stanchi ma soddisfatti, in attesa dei risultati si pranza e vengono confrontati dati
ed impressioni. Per le premiazioni è stato allestito un grande tendone, vengono premiati i vincitori delle varie categorie. Per la classifica assoluta Vicenza con
108,43 penalità arriva prima, ma ritira la medaglia con qualche ritardo provocando risentimento nell’organizzazione; Brescia, con 139,86 invece viene festeggiata dai propri con tanto di spumante e canti. Bassano terza con 159,53 penalità.
Lecco, come dire, fa 30 e 31 con le pattuglie numero 20 (275,83 penalità) e 144
(281,25). Per il Trofeo Scaramuzza, riguardo le Sezioni, prime Brescia, Valdobbiadene e Bergamo, Lecco aggancia il dodicesimo posto. Aiutati da altre Sezioni per
tornare a casa, lasciamo questa terra di confine dell’Italia orientale,
che si dice ormai arida, ma non priva di passione.
Marco Paleari
pagina 21
notizie sportive
Penna Nera delle Grigne
37° campionato nazionale ANA
di corsa in montagna a staffetta
Per la prima volta gli atleti del
campionato nazionale ANA di
corsa in montagna si sono sfidati in quel di Ascoli. Ad ospitare
la 37ª edizione della tradizionale
competizione, è stato il rifugio
Giacomini di Forca di Presta in
occasione del 40° anniversario
CLASSIFICA GENERALE – 74 PATTUGLIE
1ª Bergamo A – Danilo Bosio, Isidoro Lavagna, Luciano Bosio – 1 18’ 09”
2ª Carnica A – Flavio Franco, Alessandro Morassi, Marco Primus – 1 20’ 10”
3ª Bergamo B – Cristian Pesenti, Emilio Mognetti, Flavio Ghidini – 1 21’ 07”
63ª Lecco B – Oscar Ongania, Giordano Lori, Marco Paleari – 1 49’ 10”
CATEGORIA A1 - FINO 49 ANNI – 59 PATTUGLIE
1ª Bergamo A – Danilo Bosio, Isidoro Lavagna, Luciano Bosio – 1 18’ 09”
2ª Carnica A – Flavio Franco, Alessandro Morassi, Marco Primus – 1 20’ 10”
3ª Bergamo B – Cristian Pesenti, Emilio Mognetti, Flavio Ghidini – 1 21’ 07”
51ª Lecco B – Oscar Ongania, Giordano Lori, Marco Paleari – 1 49’ 10”
CATEGORIA A3 - OLTRE 60 ANNI - 28 PATTUGLIE
1ª Belluno E – Giovanni Caldart, Ivo Andich – 1 01’ 28”
2ª Varese D – Piero Zanetti, Giuseppe Macchi – 1 02’ 27”
3ª Bergamo B – Cristian Pesenti, Emilio Mognetti, Flavio Ghidini – 1 21’ 07”
3ª Bergamo G – Gian Mario Merelli, Alfredo Pasini – 1 02’ 41”
17ª Lecco A – Sergio Gatti, Italo Cavalli – 1 17’ 09”
CLASSIFICA SEZIONI - 27 PARTECIPANTI
1ª Bergamo punti 679
2ª Pordenone 459
3ª Trento p. 424
23ª Lecco punti 56
Sui Monti della Sibilla
Quest’anno tutti alla Forca di Presta, per la 37ª gara di corsa in montagna a staffetta, organizzata dalla Sezione Marche. Il gruppo sportivo dell’ANA di Lecco
seleziona cinque atleti del territorio. Il furgone del gruppo parte alle prime luci
dell’alba di sabato, diretto ad Arquata del Tronto, nelle Marche. Piccolo borgo
incastrato nelle profonde valli appenniniche, che ha molto da raccontare: custodisce la copia del 1500 della Sacra Sindone, inoltre, nelle diverse feste patronali e nei racconti, ricorre spesso la fata Sibilla che dà il nome ai Monti Sibillini.
Non da meno, una targa ricorda la sosta di Garibaldi durante il suo viaggio a
Roma.
Ci attende, quindi, un piccolo scorcio di storia, il viaggio è lungo, però il tratto
di strada che costeggia il mare alimenta i propositi per le imminenti vacanze.
Voltiamo in direzione Ascoli Piceno, davanti a noi cominciano ad elevarsi le alte
montagne marchigiane, ancora pennellate da lingue di neve.
Arriviamo a destinazione e prendiamo posto per la notte a Grisciano, nel Lazio,
esattamente in una casa denominata «Palazzo del Vescovo», le cui possenti pareti regalano una frescura piacevole. Scopriamo vicini di camera gli amici del
Cadore.
Siamo tra i primi ad arrivare, così decidiamo di fare una ricognizione al campo
di gara. Saliamo alla Forca di Presta, a circa 1600 metri. Alle nostre spalle domina spoglio ed arido il Monte Vettore, 2600 metri, mentre verso sud seguiamo il
tracciato, superando un crinale. Di fronte a noi ecco che si apre uno scenario
che mai avrei immaginato. In basso si vede per intero la piana di Castelluccio
di Norcia, è ancora un po’ presto per la fioritura, ma comunque di grande suggestione. Continuiamo a seguire il tracciato che tutti constatiamo insidioso, sia
per le varie buche di talpa, sia per l’erba alta. Il percorso di gara consta nel periplo del crinale erboso che scende dal Monte Vettore e che si allunga, più dolce,
verso sud. Gli uomini del posto si dicono orgogliosi per essere a cavallo tra due
Parchi nazionali, quello dei Sibillini e quello dei Monti della Laga. Aggiungo che
confinano tre regioni, Marche, Lazio e Umbria. Il posto è molto bello, ora però
bisogna scendere per la sfilata.
Ormai tutte le Sezioni partecipanti sono arrivate, siamo circa in 500 Alpini. Si
sfila su per le stradine antiche, fino a sbucare nella piccola piazzetta di Arquata.
I vessilli e i gagliardetti in fila di fronte alla lapide ai Caduti di tutte le guerre
mentre la banda e gli alpini affollano il resto della piazzetta. Gli abitanti del
posto partecipano pure loro chi mischiato alle penne nere, chi dal balcone della
propria casa.
Tutti sull’attenti, suona il Silenzio, le autorità depongono la corona in ricordo
dei Caduti.
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petizione, su un percorso di gara
che si è sviluppato su 7 chilometri
con un dislivello complessivo di
194 metri.
La nostra partecipazione è stata
buona, anche se numericamente
piuttosto limitata. Ma come disse
il famoso barone di Coubertin,
«importante è partecipare, non
vincere». Quindi tutti gli alpini
della Sezione di Lecco, dal presidente in giù, porgono un caloroso applauso ai nostri portacolori:
Giordano Lori, Oscar Ongania,
Marco Paleari, Sergio Gatti e Italo
Cavalli. Bravissimi!
della fondazione del gruppo locale. Grande è stata la soddisfazione della amministrazione locale, nonché dei dirigenti alpini:
il presidente Sergio Mercuri, il
coordinatore dell’evento Mauro
Corradetti, il vicepresidente Ezio
Agostini e il presidente Bim Tronto, Luigi Contisciani.
Un evento che
ha portato ad Arquata circa 500
partecipanti, che
con gli accompagnatori al seguito
ha raggiunto un
bel numero che si
avvicina alle 1500
persone. La domenica, dopo le cerimonie di rito del
sabato pomeriggio, è stata naturalmente il giorno
Alle falde del Monte Vettore.
dedicato alla comGatti, Paleari, Cavalli, Ongania e Lori
In prima fila, in fronte al municipio, seduti per terra, parecchi bambini osservano in silenzio, attenti ed incuriositi da tanta solennità. Le autorità ringraziano per la partecipazione ed augurano che per la gara in programma, vinca la
sportività.
Si celebra la messa, il parroco, nella predica, raccomanda fratellanza.
La piazza si svuota, la sera libera uscita, andiamo a mangiare le tipiche tagliatelle alla trota.
La notte, stanchi e sazi, al riparo delle spesse mura, il gruppo fa sogni d’oro,
d’argento e di bronzo.
Ma la mattina da queste parti è gagliarda e Sibilla non aspetta, così che, ben
prima che suoni la sveglia, tutto il gruppo è già operativo, pronto a salire alla
Forca di Presta. Si discutono eventuali strategie di gara, ma è evidente che l’unica valida è correre più che si può.
Ore 9, qualche foto ricordo, ed ecco che il nostro primo staffettista, Oscar, parte
grintoso, dopo le prime salite è tra i primi sedici, per poi scomparire dietro il
crinale. Intanto, alla zona cambio, le staffette sono in fermento, come cavalli di
razza pronti a scattare. Dopo poco meno di mezz’ora, arriva il primo e via, uno
dopo l’altro arrivano tutti. Giordano dà il cambio ad Oscar, e via su per la salita
ed anch’egli scompare dietro il crinale. Fa molto caldo, ma è una gran giornata,
si respira l’aria delle grandi competizioni. Intanto è partita anche la staffetta
della terza categoria, Sergio e Attilio saranno impegnati sul medesimo percorso. Arriva anche Giordano, parte Marco, sul quale il gruppo ripone improbabili
rimonte. Ormai il tracciato è stato battuto dagli altri, così da preoccupare meno,
anche se ora fa molto caldo. Il percorso è molto bello, aereo, il cielo limpidissimo, il panorama mozzafiato, in lontananza si vedono gli Appennini ancora
un poco innevati. Si sale per un crinale impegnativo per poi scendere veloci al
ristoro. Conclusa l’andata, ora il ritorno è abbastanza agevole su di una strada sterrata, all’arrivo, tutti i presenti assiepati ai lati del traguardo applaudono
ogni arrivo, fino all’ultimo concorrente, un alpino che ne ha viste tante.
In attesa dei risultati, il gruppo di Lecco si concede un meritato riposo al Rifugio
ANA, brindando e cantando in compagnia degli amici del Cadore, di Parma e
di Brescia. Si cerca di fare una prima valutazione della prestazione delle due
staffette, ma quando vengono esposte le classifiche, è evidente lo strapotere
della Sezione di Bergamo, disponendo però di parecchie staffette partecipanti.
Il Gruppo di Lecco riesce ad ottenere un onesto piazzamento anche in virtù di
aver partecipato con una sola staffetta per ogni categoria di partenza.
È ora di partire, carichiamo zaini, valige e la soddisfazione di avercela
messa tutta. Intanto che scendiamo, in alto, un’aquila volteggia libera,
nel cielo azzurro delle Marche.
Marco Paleari
Anno 60 - numero 3
notizie sportive
Trimestrale della Sezione di Lecco
Atleti dell’ANA Lecco prima della sfilata
ad Arquata del Tronto
I nostri atleti in partenza, sullo sfondo il rifugio ANA Forca di Presta
Da sinistra: Ongania, Lori, Paleari, Gatti e accosciato Cavalli
Giornata di sport all’Alpe Paglio
In una mattinata fresca e piacevole,
domenica 11 agosto, si è svolta con
successo l’annuale gara ciclistica e
podistica organizzata dal gruppo
Alpini di Casargo in collaborazione
con la pro loco e il Centro sportivo
locale. Soddisfatti gli organizzatori,
in particolare Edo Balbiani, capogruppo delle penne nere, nonché
consigliere sezionale. Alle 10.30
si sono svolte le premiazioni che
hanno visto i seguenti risultati:
categoria ciclisti primo Maurizio
Locatelli, in 27’ 58”, seguito da Ri-
chard Colombo e Fabio Tagliabue;
podisti: Giordano Montanari in 31’
56”, Vamsuli Gentili e Graziano Ticozzelli; primo alpino ciclista: Lorenzo Paroli 29’ 36”; primo alpino
podista Gianbattista Muttoni, 35’
28”. Le bimbe più giovani sono
state le gemelle Maria e Saula Devizzi, figlie di Lorenzo e nipoti di
Giovanni, capogruppo storico di
Cremeno, oltre che atleta meraviglioso. Atleta più anziano Prisco
Ferraroni; donne podiste: prima
classificata Marina Tosini 43’ 04”,
Paglio - Mariano Spreafico recita la Preghiera dell’Alpino
seguita da Sara Lizzoli e Vanessa
Oggioni. Dopo le premiazioni,
alpini, simpatizzanti, gagliardetti
e villeggianti hanno raggiunto la
cappella votiva di Paglio. Qui, don
Antonio Brunello ha celebrato la
messa dopo la cerimonia dell’alzabandiera. Tra i numerosi presenti vanno segnalati ben 19
gagliardetti, tra cui
quello di Calolziocorte e altri due fuori
provincia. Graditis-
Paglio - Le premiazioni degli atleti
sima la presenza di Gino e Iris
Maglia, Mariano Spreafico consigliere nazionale, Roberto Bottari
e Franco Ciresa «Papi» consiglieri
sezionali. Terminata la funzione
religiosa, tutti hanno raggiunto il
piazzale di Paglio dove hanno potuto gustare un delizioso rancio
alpino preparato dai volontari.
(O.G.)
Paglio - Sfilata verso la chiesetta
Sci di fondo
La nostra Sezione organizza
il campionato nazionale
Abbiamo il piacere di comunicare che l’ANA nazionale ha assegnato
alla nostra Sezione la 79ª edizione del campionato nazionale ANA di
sci di fondo che si terrà ai Pian di Bobbio il prossimo 16 febbraio 2014.
L’essere riusciti a portare nel nostro territorio ancora un evento a livelLuglio-Agosto-Settembre 2013
lo nazionale è fonte di orgoglio e rende onore alla Sezione di Lecco che
sempre si è ben distinta per partecipazioni e risultati nella specialità
dello sci di fondo.
Una commissione sportiva è già stata costituita a livello sezionale per
l’organizzazione sia delle gare sia della parte logistica, ma confidiamo
nell’aiuto e nella collaborazione di tutti i gruppi alpini poiché la buona
riuscita di questo evento dipenderà dall’impegno di tutti, che come
sempre caratterizza lo spirito alpino.
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notizie alpine
Penna Nera delle Grigne
Al Cazzaniga Merlini
un raduno sempre vivo
È perfettamente riuscita la festa
del rifugio «Cazzaniga-Merlini»
ai Piani di Artavaggio. La bella
giornata di sole, anche se piuttosto fredda nel pomeriggio, insieme all’impegno dei vari gruppi
di penne nere della Valsassina,
unitamente alle tute arancioni
dell’Unità di Protezione Civile,
hanno contribuito a dare grande
soddisfazione agli organizzatori
del raduno e ai partecipanti.
Almeno 500 persone si sono strette attorno agli alpini della Sezione. Tra loro moltissimi gagliardetti e i vessilli di Colico e Bergamo,
accanto a quello di Lecco, portato dall’alfiere Luigi Maggioni di
Airuno. Tra i graditissimi ospiti,
Mariano Spreafico, consigliere
nazionale, nonché capogruppo di
Oggiono e consigliere sezionale,
Giuseppe Parazzini, past president nazionale ANA, Luca Ripamonti, presidente emerito della
sezione di Lecco, Marco Magni,
presidente sezionale, il consiglio
Piani di Artavaggio - Lo schieramento davanti al rifugio
sezionale di Lecco al completo, Piero Dell’Era, coordinatore
dell’Unità di Protezione Civile
e il gruppo di Calolziocorte, accompagnato dal suo responsabile, Carlo Viganò. In una festa così
attesa non potevano mancare le
allegre note della «bandella», co-
La bandella in azione
L’intervento del presidente Marco Magni
stituita da un gruppo di musicanti della fanfara sezionale.
Sin dalle 8.30 un lungo serpentone di persone si è snodato dalla
stazione d’arrivo della funivia,
lungo i diversi sentieri che portano a quota 2000 sino al rifugio
festeggiato. Alcuni temerari sono
saliti addirittura da Moggio a
piedi, altri dalla Colmine di San
Pietro e altri ancora da Bobbio,
percorrendo il sentiero degli Stradini. Alle 11, puntualmente, don
Donato, da qualche anno amico
degli alpini di Lecco, non essendo
nuovo a questo appuntamento,
ha celebrato una partecipatissima messa al campo. Il religioso,
facendo riferimento alle parole
dell’Antico Testamento, ha sottolineato come «anche noi, come
Mosè e il suo popolo, siamo riuniti sulla montagna a formare
comunità. Voi dovrete passare il
testimone ai giovani, insieme a
Messa al campo
Brambilla con Ripamonti
tutti i valori che avete sostenuto
sino ad oggi».
Le stesse parole sono poi state
riprese da Mariano Spreafico,
ricordando che «siamo qui per
un’alleanza, che dobbiamo portare avanti. Un’alleanza che ci lega
alla bandiera e alla penna che
portiamo sul cappello. La stessa
alleanza dovremo offrire alle generazioni future».
Nel suo brevissimo discorso, infine, Marco Magni ha ricordato ai
presenti l’importanza della parola
«grazie», quella che lui stesso ha
voluto dire ai «suoi» alpini. Avrebbe voluto confondersi fra loro e
farli parlare di questa festa, ma l’altoparlante non gliel’ha consentito.
Magni si è quindi limitato a spiegare che «il grazie è la parola più bella
che ci sia al mondo. Questi sono i
momenti che ci permettono di fare
condivisione fra di noi».
Ornella Gnecchi
Giuseppe Parazzini
Anno 60 - numero 3