Introduzione

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Come nasce un “CAPOLAVORO”?:
Nasce come un bruco che piano piano diventa farfalla, trasformandosi ogni giorno,
con la semplicità di accettare se stesso!
Questo libro è nato senza sapere che cosa succederà, ma con la speranza che le emozioni e la leggerezza delle fiabe arrivino a trasmettere un messaggio pieno di sostegno
per tutte le mamme che vogliono aiutare e capire i propri bambini.
Ho sempre pensato che un “CAPOLAVORO” non è difficile nel linguaggio e non si
presenta astratto nella comprensione ma è il risultato di una scrittura semplice, che
ho sempre cercato di mantenere, ricercando una morale attenta e minuziosa, ma allo
stesso tempo gioiosa e carica di significato.
Arrivata a questo punto mi chiedo: “E stato tutto un gioco?” “Direi proprio di no!!!
E’ stato un lavoro impegnativo e laborioso, ma pensando al vento che insegna alle
foglie a vivere e giocare in maniera diversa (narrato in una delle mie fiabe), anch’io
ho dovuto rapportarmi a un bambino e imparare a giocare nella vita nell’ingenuità di
ogni giorno, proprio come solo un bambino sa fare.
Possiamo quindi aiutarli ascoltandoli, coccolandoli e donando loro forza e fiducia
quando si sentono scoraggiati; con pazienza e amore insegnar loro a vivere in maniera
positiva anche ciò che a loro appare difficile da superare. Cosa avremo in cambio?
Puro “AMORE”.
E allora tutto acquista un grande significato, e ciò che arriva al cuore produce un
risultato finale di vera felicità e soddisfazione.
Il mio è: “MERAVIGLIARMI” come un bambino, ogni volta che scrivo!!
Mara Riganti
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Prefazione
Il viaggio della mia vita mi ha condotto ora qui, nella stesura di un testo che è il frutto
di ricerche e desiderio di condividere con i genitori l’ importanza di questi semplici
fiori che il dr. Bach ha scoperto tanti anni fa.
Questo vuole essere un libro molto semplice all’insegna della praticità e alla portata
di tutti.
Le fiabe e i fiori di Bach possono aiutare i bambini e anche gli adulti, ad avvicinarci
alle emozioni più profonde della nostra anima ed arrivare a dare una spiegazione anche al dolore nascosto che non osiamo confessare.
Servirà all’adulto a capire meglio la fase emotiva che il bambino sta vivendo, perché
sono gli adulti i principali destinatari di questo libro.
A loro, consiglio di osservare attentamente la reazione del bambino alla lettura della
favola e capire se il fiore consigliato è adatto a lui, ed approfondirlo.
I fiori di Bach sono particolarmente indicati in età pediatrica, perché i bambini reagiscono alle essenze floreali con maggiore immediatezza rispetto agli adulti, i cui stati
d’animo e comportamenti spesso sono molto radicati.
I fiori di Bach aiutano a correggere positivamente la nostra personalità:
la paura diventa coraggio, l’ansia diventa tranquillità e calma, l’impazienza diventa
ascolto ecc …
Assumere i rimedi di Bach può essere di aiuto in molte situazioni sia psicologiche che
fisiche.
I rimedi sono 38 e per usarli correttamente è bene rivolgersi ad un terapeuta per
discutere con lui e trovare la soluzione “ad personam” per il bambino, ed anche per
l’adulto.
Possiamo notare nel bambino comportamenti e situazioni strane che fino ad ora non
si erano verificate.
Ad esempio:
• fa fatica ad addormentarsi per paura del buio, ha incubi svegliandosi e urlando;
• ha paure immotivate: tipo di ansia di fronte all’ignoto.
• Insicurezza;
• è geloso dei fratellini;
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• è irritabile: se qualche cosa non va, comincia subito a strillare o diventa furioso;
• spesso litiga o si picchia con gli altri. È troppo frenetico, impaziente, oppure il
contrario è troppo nelle nuvole;
• sta “covando” qualche malattia, prova sensazioni di spossatezza.
Ci sono tantissime situazioni in cui il bambino è a disagio e soffre per motivi diversi;
con i fiori di Bach possiamo venirgli in aiuto.
Anche per disturbi fisici come mal di denti, otite, febbre, malattie esantematiche, ecc
… le miscele floreali sono di provata efficacia per aiutare la guarigione.
Molte volte i nostri bambini hanno solo “voglia di coccole” perciò facciamo in modo
che almeno loro ne abbiano a sufficienza.
N.B.:
i fiori di Bach non si sostituiscono a farmaci antipiretici o antibiotici, ma agiscono in sinergia per facilitare la guarigione, perciò non sostituiscono la necessaria
assistenza medica.
Pinuccia Ceriani
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“Da dove vengo, dove mi hanno trovato?” domanda il neonato alla mamma.
Lei piange e ride nel contempo e, stringendo al petto il bimbo gli risponde tesoro mio, eri nascosto nel mio cuore, eri il suo desiderio. Eri nelle
bambole della mia infanzia quando ogni mattina, modellavo nell-argilla
l’immagine del mio dio, eri tu che facevo e rifacevo. Tu eri sull’altare con
la divinità del nostro focolare, adorandola, adoravo te. In tutte le mie
speranze, in tutti i miei amori, nella mia vita, in quella di mia madre, sei
tu che hai vissuto. Lo spirito immortale che protegge il nostro focolare ti
coccola sul suo seno dalla notte dei tempi.
Nella mia infanzia quando il cuore apriva i suoi petali, tu lo avviluppavi,
come un profumo inebriante. La tua delicata freschezza vellutava le mie
giovani membra come il riflesso della rugiada che precede l’aurora. Tu,
piccolo del cielo, che hai per sorella gemella la luce del primo mattino, tu
sei stato portato dalle onde della vita universale che ti ha infine posato
sul mio cuore. Mentre contemplo il tuo viso, il mistero mi inghiotte, tu che
appartieni a tutti mi sei stato donato! Per paura che mi scappi, ti tengo
stretto al cuore. Quale magia il tesoro del mondo ha consegnato alle mie
fragili braccia.
Rabindranath Tagore.
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Il bruco e la farfalla
Un giorno un bruco, strisciava di qua e di là in cerca di cibo e in attesa di qualche
cambiamento che potesse rendere più allegra la sua vita. Si sentiva diverso e ancora
troppo piccolo, guardava le farfalle svolazzare e l’idea di essere ancora un bruco lo
faceva sentire diverso.
Si diceva: “Perché non arriva mai il mio momento? È da tanto tempo ormai che aspetto il fatidico giorno per trasformarmi e diventare come loro. Ma perché non arriva
mai?” Era stanco di strisciare, e di procurarsi il cibo, piegato in due, sentiva sempre la
terra e non aveva mai sentito cosa volesse dire vedere la vita dall’alto, ma nello stesso
tempo non sapeva nemmeno prendere la vita con filosofia. Un giorno una farfalla, lo
sentì mentre ripeteva le solite parole e gli disse: “Devi avere pazienza, anche io ero un
bruco ma poi mi sono trasformata in una bellissima farfalla e ora mi godo il panorama da quassù.”
Il bruco non diede retta alle parole della farfalla, era solo invidioso, e ogni giorno era
uguale all’altro, non capitava mai niente di nuovo anzi strisciava sempre di più e non
si accorgeva che così non era un bel atteggiamento e che produceva un effetto negativo sul suo umore e sulla giornata, infatti il bruco non solo era triste, ma lamentandosi
ogni giorno, non riusciva a vedere niente di ciò che gli stava attorno e cioè la terra, il
cibo che comunque non gli mancava mai, non si godeva ciò che era e ciò che la terra
gli offriva.
Certo essere sempre per terra aveva i suoi rischi, quando pioveva era un disastro,
arrivare ad un fiore, o sotto a una foglia per rifugiarsi era faticoso, ma tutte le farfalle
sono state dei bruchi, prima di diventare così, anche loro hanno dovuto affrontare le
intemperie della vita.
Un giorno mentre strisciava con il suo solito muso nero, incontrò una farfalla grossissima dalle ali bellissime tutte colorate e gli chiese: “Perché strisci ancora? Non è ora
di diventare farfalla?” E il bruco le rispose: “Lo penso sempre ma non si avvera mai, è
il mio più grande desiderio, è passato così tanto tempo che ormai non ci spero più!”
“È proprio questo il tuo sbaglio” gli rispose la farfalla che aggiunse: “Non si avvererà
mai, se non credi in te stesso, e se prima non ti accetti così come sei, tu non ti sei mai
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accettato bruco e quindi la trasformazione non è mai avvenuta! Non ami te stesso,
come puoi pretendere di essere più grosso, con delle ali, e pretendere di spiccare il
volo , se prima non ti sei mai amato così piccolo e indifeso? Come puoi pretendere di
zampillare, sui fiori e procurarti il cibo da solo se ora hai già dei problemi? Non accetti
nemmeno quando piove! Non lo sai che quando piove a noi farfalle si sciupano le ali
e non riusciamo più a volare e ci inzuppiamo d’acqua, mentre tu, ti puoi riparare sotto
a una foglia o sotto terra!”
Il bruco: “Quante cose mi hai detto, mi fai scoppiare la testa con tutte queste fandonie!”
“A bene, se le ritieni sciocchezze, allora rimani un bruco, continua a strisciare, ma
non venire da me a lamentarti!” La farfalla era arrabbiata, non aveva mai incontrato
un bruco tanto superficiale e antipatico!!! Anche lei era stata un bruco, ma non aveva
mai visto nessuno lamentarsi così.
Passavano i giorni e le condizioni del bruco erano sempre uguali, lui si sentiva triste
e inutile e le farfalle volavano. Un giorno però durante un tremendo temporale, gli
risuonarono all’orecchio le parole che aveva detto la famosa farfalla, lui era riuscito a
rifugiarsi sotto una foglia senza bagnarsi, mentre guardava le farfalle con le ali sciupate
e tutte raggrinzite dentro i fiori in cerca di riparo. In quel preciso istante aveva capito
l’importanza di essere un bruco, lui che non si era mai amato e accettato per ciò che
era, finalmente dava importanza al proprio ruolo. Incominciò quindi a guardarsi in
modo diverso, a non lamentarsi più, e a ridere e accettare di essere un bruco. La sua
accettazione lo portò, a trasformarsi immediatamente in una bellissima farfalla, il suo
corpo cambiò rapidamente. Le sue ali erano colorate di un giallo intenso, finalmente
poteva volare, annusare i fiori, procurarsi il cibo in una maniera completamente diversa.
Era felice, svolazzava senza sosta, si guardava era splendida, rideva scherzava e sorrideva. Finalmente vedeva tutto dall’alto, e ogni tanto guardava altri bruchi che ancora
strisciavano per terra.
Un giorno mentre volava, incontrò quella elegante farfalla e le disse: “Ciao non mi riconosci? Sono quel bruco che avevi incontrato, quello che ti aveva trattato male e non
aveva dato retta alla tua saggezza. Come vedi mi sono trasformato, mi devi perdonare,
di non aver ascoltato le tue parole; sono stato maleducato ma avevi ragione, il vero
problema era non accettarmi per ciò che ero, questo mi faceva sentire inadeguato, se
sapevo che era così facile, non avrei aspettato così tanto tempo, e forse la trasformazione sarebbe venuta prima.”
La farfalla rimase colpita da quel bruco, che bruco più non era, e gli disse: “Ricordati!
Ogni cosa a suo tempo, probabilmente prima non eri pronto , ora invece, noto che sei
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diventato una bellissima farfalla, vedi hai aspettato tanto ma ne è valsa la pena, nulla
è a caso!”
Il bruco, affascinato dalle parole dell’amica che rivelavano una certa esperienza e saggezza nelle cose, aggiunse: “Sono stato un testone, era così facile, ho perso tempo, mi
rammarico per questo!”
La farfalla: “In effetti non avevo mai visto un bruco così arrogante e testardo, anche
ora non accetti i tempi della tua trasformazione, non pensarci, lascia andare il passato,
goditi il presente, gioisci appieno che ciò che aspettavi è finalmente arrivato, sií felice
di questo e datti una botta di amore!” Il bruco rispose: “Oh farfalla, tu sei una guida,
colei che potrebbe illuminare il cammino di tanti bruchi, ti sono infinitamente grata,
con le tue parole mi apri gli occhi, e il solo sentirti parlare mi fa stare bene!”
“Non mi devi ringraziare, la saggezza arriverà anche a te, quando meno te lo aspetti!”
Così la saggia farfalla, si allontanò, volò libera lontano; aveva portato chiarezza al bruco che felice si alzò in volo verso i fiori, i colori del cielo, vedeva tutto, ma anche in
modo più leggero dopo l’aiuto della farfalla, e tra sé e sé pensò: “Un giorno mi piacerebbe essere come lei, saggia, positiva” ma poi aggiunse “E no, ora no, ora mi accetto
così come sono, un bruco, che si è appena trasformato! Evviva!!!”
Nella nostra favola il bruco ci insegna a spostare il pensiero per arrivare poi alla soluzione del
problema; insegnamo loro a fare esercizi di visualizzazione creativa per vedersi nella nuova situazione più sicuro e senza problemi.; ad alimentarsi bene e a dormire abbastanza.
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WALNUT - NOCE
Descrizione del dr. Bach:
“Per coloro che nella vita hanno ambizioni e ideali ben precisi e li realizzano: qualche rara volta, tuttavia, l’entusiasmo, le convinzioni, le forti opposizioni altrui possono distoglierli dalle loro idee e dai loro obiettivi. Il rimedio procura costanza e
protezione da influenze esterne.”
Descrizione della pianta:
Questo albero può raggiungere anche i 30 metri di altezza, cresce nei frutteti e vicino alle siepi. I numerosi fiori maschili e femminili crescono sulla stessa pianta.
Fioriscono in aprile o maggio, poco prima o in concomitanza col fogliame. Il seme
presenta due gherigli sovrapposti in un reciproco rispecchiamento, a simboleggiare
i due emisferi del cervello fisico. Il frutto (la noce) è maturo verso settembre. Il noce
era venerato dai nostri antichi come una pianta regale, è quindi naturale che tra le 38
essenze floreali di Bach occupi una posizione di spicco.
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Frase tipica:
“Mi sento sfasato”.
Proverbio:
Non c’è scopo nel consigliarsi con coloro che seguono un’altra strada.
(Confucio)
Parola chiave:
Inadattabilità, cambiamento, taglio.
Walnut è il fiore per tutte le stagioni della vita ci accompagna dalla nascita lungo le
tappe dei cambiamenti fisiologici ed emozionali.
Per i bambini si somministra subito dalla nascita, alla dentizione, al primo distacco
dalla mamma, dall’asilo nido alla scuola materna o elementare; quando si sente la
necessità di proteggere il piccolo da qualche cosa che non si sa spiegare. E’ il fiore
della protezione nei processi di trasformazione.
E’ un eccellente coagulatore: quando il bambino ha epistassi o qualche ferita/taglio
si somministrano 4 gocce sublinguali ogni mezz’ora fino a risoluzione del problema.
Per ridurre i postumi di qualsiasi emergenza o di sofferenze si somministra Rescue
Remedy + Walnut.
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