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l AGRICOLTORE
Vercelli 15 dicembre 2009 Anno 82° - N° 11
Mensile dell’Unione Interprovinciale degli Agricoltori di Vercelli e Biella
Spedizione in abbonamento postale 70% - Filiale di Vercelli - Gratuito agli associati - Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Vercelli in data 23.3.1966 n. 7
MANIFESTAZIONE CONFAGRICOLTURA A TORINO
VENGO ANCHE SE NON DOVESSE PIOVERE
Ogni volta che riceviamo da Confagricoltura l’invito a partecipare numerosi alle manifestazioni organizzate, per il Presidente di turno ed il
Direttore inizia un momento alquanto difficile.
La deambulazione dei nostri associati in questi frangenti è sempre stata
critica, vuoi perché abituati a sfruttare al massimo il lavoro in campagna,
vuoi perché nel nostro DNA mancano i geni della protesta di piazza.
Contrariamente a quanto accadeva
da anni, venerdi 27 siamo riusciti ad
organizzare due pullman alla volta
di Torino, pertanto il mio personale
grazie va prima di tutto a coloro i
quali hanno dato la loro disponibilità. Il corteo ha preso il via da Piazza
Castello con una sosta davanti alla
Prefettura e alla Regione Piemonte
dove i rappresentanti sindacali nazionali hanno informato le autorità sulla
crisi che sta attraversando anche il
mondo agricolo. Successivamente i
manifestanti hanno proseguito lungo
le vie cittadine per giungere in Piazza Bodoni dove il nostro Presidente
Vecchioni e quello della Cia Politi,
hanno tenuto un discorso applaudito
da tutti i presenti. Nel primo pomeriggio sono stati organizzati altri due
incontri ai quali hanno partecipato le
delegazioni di Confagricoltura e Cia;
al primo sono stati invitati gli ono-
revoli deputati piemontesi mentre il
secondo incontro si è svolto presso
la Giunta Regionale con la partecipazione della Presidente Bresso.
Veniamo al perché di questa manifestazione congiunta di Confagricoltura e Cia.
E’ ormai più che evidente che l’agricoltura nazionale in questi anni è
stata sempre più emarginata rispetto
ad altri settori produttivi e sta attraversando un periodo di crisi al pari
degli comparti.
Siamo un settore sano e primario
dell’economia nazionale, produciamo alimenti di qualità e sicuri dal
punto di vista igienico sanitario che
i consumatori trovano quotidianamente nei supermercati e nei mercati
rionali, siamo gli unici che possiamo
vantare di svolgere un servizio a costo zero per la collettività di tutela
del territorio e salvaguardia del paesaggio e della cultura rurale, siamo in
grado di mantenere l’equilibrio idrogeologico ed infine abitando nelle
nostre cascine, svolgiamo anche una
funzione di presidio territoriale.
Questo è quanto ripetiamo ma le risposte che otteniamo dalla politica e
l’immagine che viene data dai mass
media è differente.
Per i primi il nostro settore, che non
è fonte di grandi numeri elettorali,
dipende dalle politiche comunitarie
alle quali la nostra politica nazionale
interviene quasi sempre a giochi fatti cercando di recuperare posizioni
ormai perse. E’ sempre più difficile
un confronto aperto e sincero con le
forze politiche con il rischio di una
progressiva delegittimazione degli
organi di rappresentanza agricola.
Per i secondi, i mass media, rappresentiamo un’alternativa domenicale a chi non vuole visitare le
grandi città o i musei. Si pubblicizza
un’agricoltura fatta per buongustai,
di tavole imbandite sulle aie stile figliol prodigo con ballerini danzanti
ed ultimamente sempre più spesso
leggiamo articoli in cui si esalta il
ritorno alla terra di liberi professionisti (avvocati, ingegneri, architetti
ecc…) che sono stanchi del logorio
della vita in città e del loro lavoro.
Ma non fa notizia chi tutte le mattine
per 365 giorni all’anno si alza per la
mungitura delle vacche, chi ha perso
il raccolto a causa della grandine o
per la siccità o per attacchi di parassiti.
Nessuno parla della caduta libera del
prezzo del latte, del frumento e del
mais e alla decisione conseguente di
lasciare incolti i campi incorrendo in
quel dissesto idrogeologico tanto temuto, dei problemi legati alle nuove
fitopatologie dovute ad insetti non
autoctoni quali la diabrotica del mais
e per quanto ci riguarda il punteruolo del riso, alla volontà di tagliare la
spesa agricola comunitaria invece
di rafforzarla, alla stretta della morsa dell’indebitamento delle aziende
agricole alla difficoltà di onorare gli
impegni con le banche.
Nessuno parla che siamo nostro malgrado diventati la fonte primaria per
la nascita di nuove professioni; dalle
assunzioni per la nascita degli organismi pagatori, a quelle per società
di professionisti che si occupano di
controlli e gestione dei software,
all’aumento dei costi di Agea. Spese
coperte con i finanziamenti destinati
all’agricoltura.
Nessuno parla dell’esasperazione
della burocrazia comunitaria che rende contorto il percorso delle domande P.A.C. e soprattutto dei P.S.R. con
la creazione della ben nota “graduatoria regionale” che di fatto non concede a quelle Province virtuose, che
hanno ultimato le istruttorie rispetto
a quelle meno virtuose, di proseguire nell’iter amministrativo. Ogni
giorno assistiamo a nuovi balzelli
e vincoli asfissianti anche a livello
nazionale che ci riportano a periodi
passati, lo Stato sta legiferando per
trasferire sempre più le competenze
delle pubbliche amministrazioni alle
società private di assistenza fiscale e
tecnica le quali si trovano sottoposte
ad un maggiore carico di lavoro e
responsabilità con un conseguente
aumento dei costi per le aziende.
Queste sono le motivazione perché
è necessario partecipare alle manifestazioni invece di chiudersi nelle
proprie aziende; lo stare a chiacchierare in piazza Zumaglini il giorno
del corteo, il pensare che siano gli
altri a partecipare, non fa altro che
farci apparire come una massa di
cassaintegrati comunitari che già
ricevono e poco danno. Molte volte diciamo che dovremmo prendere
esempio dai francesi pronti a manifestazioni di piazza clamorose e dal
sicuro impatto mediatico: accettiamo la sfida?
Paolo Carrà
Gli uffici dell’Unione
Agricoltori resteranno
chiusi nei giorni di
giovedì 24 dicembre e
31 dicembre 2009
A TUTTI I MIGLIORI
AUGURI DI
BUONE FESTE
I RISICOLTORI UTILIZZANO FITOFARMACI AUTORIZZATI
E SENZA CONTROINDICAZIONI PER L’UOMO E L’AMBIENTE
E RIFIUTANO OGNI STRUMENTALIZZAZIONE
“E nostro interesse utilizzare prodotti efficaci contro i parassiti e che non
facciano male all’uomo e all’ambiente”. Lo sottolineano Confagricoltura Novara e Confagricoltura
Vercelli in un loro comunicato, con
riferimento alla nota di Slow Food
apparsa sul La Stampa di domenica
15 novembre a firma Elisa Bianco.
Sotto accusa sarebbe l’agrofarmaco
Contest, utilizzato nelle risaie per
combattere il “punteruolo del riso”,
un insetto che infesta le coltivazioni
danneggiando pesantemente i raccolti. Va spiegato che il Ministero della
Salute a suo tempo aveva già vagliato attentamente tutte le eventuali
problematiche derivabili dall’utilizzo del Contest e, ritenendolo sicuro,
ne aveva concesso la registrazione
fin dall’anno 2000.
“Il prodotto, utilizzato esclusivamente a risaia svuotata in occasione
del diserbo - rimarca Confagricoltura - non comporta alcun pericolo per
l’acqua e l’ambiente”.
“Gli agricoltori quindi utilizzano
questo prodotto, che ha i necessari
permessi di legge, - ricordano Confagricoltura Vercelli e Confagricoltura Novara - per la sua efficacia
specifica contro questo parassita
che, se non controllato, potrebbe
distruggere intere risaie”. E sanno
bene che l’impiego di farmaci e agro
farmaci prevede le cosiddette “precauzioni d’uso”. Come sanno bene
che l’impiego di qualunque prodotto
chimico, compresa l’ammoniaca e
la soda caustica che usiamo in casa,
senza rispettare le norme di utilizzo,
può provocare danni alle persone e
all’ambiente.
Purtroppo quando si parla di fitofarmaci, di agricoltura e di ambiente,
si tende ad ignorare la realtà scientifica, verso argomentazioni di più
sicura presa mediatica ed i risicoltori
non accettano gli attacchi indiscri-
minati da chi non conosce le problematiche né di passare per gli untori
ed i nemici dell’ambiente.
Di quell’ambiente, come la risaia,
del quale, invece, ne sono i più gelosi custodi e tutori.
PAGAMENTI ON-LINE F24
ATTENZIONE ALLE COORDINATE BANCARIE
A seguito di recenti operazioni di “fusione” di alcuni Istituti Bancari,
si rende necessario verificare le coordinate bancarie del vostro conto
corrente a suo tempo segnalato per effettuare i versamenti e comunicare
con tempestività all’Ufficio Fiscale- Ced della Società di Servizi SAFA
le eventuali nuove coordinate bancarie al fine di garantire la corretta
operatività legata ai pagamenti telematici.
l’AGRICOLTORE
2
15 dicembre 2009
NATI
COMPRO - VENDO
Il 30 novembre 2009 a Vercelli è nato
ANDREA GHISLERI
La pubblicazione dei piccoli annunci nella rubrica “compro-vendo”
su L’AGRICOLTORE è completamente gratuita per gli Associati
dell’Unione Agricoltori. Ogni annuncio verrà pubblicato tre volte,
automaticamente, salvo comunicazione di disdetta da parte del diretto interessato.
Per informazioni rivolgersi alla Segreteria dell’Unione Agricoltori in
Vercelli – Piazza Zumaglini n. 14 - tel. 0161 250831 fax 0161 56231
e-mail [email protected]
al fratellino Matteo, alla mamma Cecilia, al papa Corrado Ghisleri, a tutta la famiglia e in particolare ai nonni Renata e Giorgio Ghisleri - nostri
associati di Sali Cascina Stella, l’Unione Agricoltori di Vercelli e Biella e
l’Associazione Femminile Agricola Donne & Riso porgono le più vive
congratulazioni.
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A Livorno Ferraris il 9 novembre 2009 è mancato
GIOVANNI TRINCHERO
agricoltore
anni 84
Alla moglie Elsa Vercellone e al figlio Bruno Trinchero, nostro associato di Livorno Ferraris, l’Unione Agricoltori di Vercelli e Biella esprime le più sentite condoglianze.
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Il 30 settembre 2009 il signor Vittorio Boscaro, studente della Scuola
Normale Superiore di Pisa, presso l’Università di Pisa - Facoltà di Scenze Matematiche Fisiche Naturali corso di laurea in Scienze Ecologiche e della Biodiversità, si è brillantemente laureato con 110 lode e abbraccio
accademico, discutendo con la Chiarissima Prof.ssa Claudia
Vannini la tesi “ Caratterizzazione molecolare e morfologica
di ospiti ed endosimbionti batterici in protisti ciliati del genere euplotes”
Al neo Dottore Vittorio Boscaro, al mamma Daniela Mosca
e al papà Riccardo Boscaro - nostri associati di Crescentino
- Cascina Gerbidi, l’Unione Agricoltori di Vercelli e Biella,
porge le più vive congratulazioni.
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l’AGRICOLTORE
Mensile di informazione tecnica ed economica
dell’Unione Interprovinciale degli Agricoltori di Vercelli e Biella
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l’AGRICOLTORE
15 dicembre 2009
APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA COLTIVAZIONE DEL RISO A VERCELLI
Con Decreto della Presidente della
Giunta Regionale n.106 del 17/11/09
è stato approvato il regolamento provinciale per la coltivazione del riso
in provincia di Vercelli, approvato
dal Consiglio Provinciale con deliberazione n.118 del 24/11/08.
L’iter è quindi stato completato con
il decreto della presidente Mercedes
Bresso.
Le novità sostanziali, rispetto al
precedente regolamento del 1994
riguardano le zone di rispetto delle
abitazioni sparse, che passano da 30
a 10 metri. Ogni comune potrà determinare distanze maggiori o minori in relazione alla configurazione e
alla natura dei terreni, così come in
presenza di manufatti che possano
garantire l’impermeabilizzazione,
ad esempio realizzando rivestimenti
in cemento sui fossi che delimitano
le risaie dalle abitazioni.
Una altra novità importante è soprattutto la totale parificazione della coltivazione del riso in asciutta a tutte
le altre coltivazioni presenti e quindi
senza l’obbligatorietà della comunicazione al Sindaco, in pratica recependo una famosa Sentenza del TAR
Piemonte al riguardo.
Il precedente Regolamento provinciale, peraltro, proprio al riguardo
del riso in asciutta (o meglio ad irrigazione turnata) sottoponeva la coltura ad onerose e pesanti burocrazie,
come la semina di varietà adatte alla
coltivazione in asciutta e all’uso di
diserbi specifici.
Contro queste imposizioni l’Unione
agricoltori di Vercelli e Biella aveva a suo tempo presentato ricorso al
TAR Piemonte, che avrebbe dovuto
decidere in merito proprio in questi
giorni.
Non c’è dubbio che quanto sopra
abbia influito sulla sollecita approvazione del nuovo Regolamento
provinciale da parte della Regione
Piemonte
REGOLAMENTO SPECIALE PER LA COLTIVAZIONE DEL RISO NELLA PROVINCIA DI VERCELLI
Titolo I - PREMESSA
ART. 1 La coltivazione del riso nella provincia
di Vercelli è disciplinata, oltre che dal
Testo Unico delle Leggi Sanitarie approvato con Regio Decreto 27/7/1934,
n. 1265 e dal Regolamento Generale
29/3/1908, n. 157, dalle disposizioni del
presente Regolamento.
Titolo II
DETERMINAZIONE DELLE DISTANZE MINIME E DELLA ZONA
DI RISPETTO - ART. 2 Nella provincia di Vercelli la coltivazione del riso è permessa alle distanze
minime seguenti:
1) dagli aggregati di abitazione:
• fino a 1000 abitanti ................m. 100
• oltre a 1000 abitanti ...............m. 200
2) dai cimiteri ............................m. 50
3) dagli stabilimenti, da edifici per
servizi pubblici, nonché da edifici di
interesse storico e/o artistico come tali
classificati dal PRG o dalla Legge n.
1089/39 .. ...................................m. 100
4) dagli impianti sportivi..............m. 50
5) dalle abitazioni sparse ..............m. 10
6) dai punti di captazione
delle acque potabili destinate
ad uso umano .............................m. 200
Le distanze si misurano dalla perimetrazione che i Comuni devono delimitare, tenendo conto dei P.P.A., dei P.R.G. e
di eventuali strumenti di pianificazione
territoriale e comunque, dalle effettive
necessità delle zone interessate (espansione edilizia, insediamenti industriali,
attività sportive, ecc.) ed autorizzate dai
Comuni.
Dalle strade e dagli argini (escluse le
strade interpoderali e consortili) si osservano le distanze prescritte dai regolamenti di Polizia Stradale ed idraulici.
- ART. 3 Tenute presenti le distanze di cui al
precedente art. 2, ciascun Comune potrà
determinare distanze diverse (maggiori o minori) in relazione all’altimetria,
configurazione e natura dei terreni o in
presenza di manufatti che possano garantire l’impermeabilizzazione e la salubrità dei fabbricati in modo che i confini
della zona di rispetto seguano linee na-
turali (strade, corsi d’acqua, argini, depressioni del terreno), onde evitare che
parte di un appezzamento sia incluso
nella zona di rispetto e altra parte resti
fuori dalla medesima.
- ART. 4 Ogni Comune nel cui territorio si
pratica la coltivazione del riso deve
provvedere con apposita deliberazione,
a proprie spese e a mezzo di personale
tecnico alla delimitazione della zona di
rispetto in base agli artt. 2 e 3 del presente Regolamento, su planimetria catastale non superiore alla scala 1:5.000.
La deliberazione comunale verrà
trasmessa alla Provincia per l’approvazione da parte della Giunta Provinciale,
accompagnata dal parere che il Comune
avrà provveduto a richiedere alla Commissione Tecnico-Sanitaria di cui al
successivo art. 10 che può proporre, se
necessario, maggiori o minori distanze.
I Comuni, inoltre, sono tenuti a provvedere al periodico graduale spostamento dei limiti delle rispettive zone di
rispetto, in modo che rimangano inalterate, in rapporto allo sviluppo edilizio,
le distanze minime previste all’art. 2 del
presente Regolamento.
Ogni variazione deve essere approvata seguendo la procedura di cui sopra.
Titolo III
DIVIETO DI COLTIVAZIONE ART. 5 Ogni forma di coltivazione a bacino
chiuso permanente o da camera di acqua
chiusa permanente è vietata quando, nonostante l’osservanza delle distanze prescritte, potrà risultare nociva alla salute
pubblica ed all’igiene degli abitanti, in
base a motivato giudizio dell’ASL competente per territorio.
Il Sindaco o chiunque interessato potrà richiedere all’ASL la constatazione
di tale nocumento ai fini dell’emissione
dell’ordinanza di divieto, che sarà decretato a norma degli artt. 207 e 208 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie vigenti.
Titolo IV
COLTIVAZIONE DEL RISO
“IN ASCIUTTA” - ART. 6 La coltivazione del riso in asciutta è
consentita nella zona di rispetto.
Per coltivazione del riso in asciutta si
intende la coltivazione con irrigazione
turnata per aspersione, scorrimento ed
infiltrazione, evitando nel modo più assoluto la sommersione continuata del terreno ed ogni lavorazione intesa a impermeabilizzare lo stesso. Le bocchette di
scolo si devono obbligatoriamente aprire
al più presto e, comunque, entro 12 ore
dal completamento dell’irrigazione.
Ferme restando le disposizioni di cui
all’art. 209 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, approvato con Regio Decreto 27/7/1934, n. 1265, nella zona di
rispetto potrà essere permessa, di anno
in anno, l’attivazione di risaie in terreni
di natura e posizione paludosi nei quali
non sia possibile altra coltivazione che
quella a riso. Si intendono terreni di natura e positura paludosi soltanto quelli
nei quali siano evidenti i caratteri di
zona palustre, abbondino di piante tipiche emergenti palustri, vi sia una flora
caratteristica, ed il fondo sia costituito
di strati periodici sovrapposti di sostanza organica in decomposizione, che non
renda possibile una coltura qualsiasi se
non dopo un periodo adeguato di trasformazione ed ossidazione dei terreni.
La coltivazione del riso in asciutta
sarà vietata quando risulterà nociva alla
salute pubblica e all’igiene delle abitazioni contigue.
Titolo V
DOMANDE PER LA
COLTIVAZIONE A RISO - ART. 7 La dichiarazione per l’attivazione di
risaie, di cui all’art. 206 del Testo Unico
delle Leggi Sanitarie, deve contenere le
indicazioni necessarie alla identificazione del fondo e deve essere conforme al
modulo di cui all’allegato n. 1.
Alla dichiarazione si dovrà allegare
una planimetria, di scala non superiore
a 1:2.000, in cui sia evidenziata l’indicazione del fondo.
Tale dichiarazione deve essere presentata, entro il mese di novembre, al
Sindaco, il quale ne cura la pubblicazione per otto giorni all’Albo Pretorio del
proprio Comune; alla stessa potranno
essere presentate osservazioni, da parte
di chi ne abbia interesse, entro i 15 gior-
PREOCCUPA IL DIVIETO DEL PROPANILE
E DEL TRICICLAZOLO IN RISAIA
La decisione dell’Unione Europea
di cancellare tra i principi attivi erbicidi utilizzabili in risaia, il Propanile, desta notevole preoccupazione
tra i risicoltori.
Ricordiamo che questo erbicida,
tra i più vecchi di impiego in risaia,
è molto efficace nel contenimento
delle infestanti del riso (soprattutto i giavoni) ed in particolare nelle
strategie di lotta antiresistenza.
Il conseguente divieto di vendita
dal 30 novembre di quest’anno e
di impiego dal 30 marzo 2010, di
fatto impedisce l’uso del propanile (nomi commerciali Stam F 34,
Panil, ecc) nella campagna di diserbo 2010; ciò limita ancor di più
la gamma di sostanze attive autorizzate in risicoltura, facendo aumentare il rischio della comparsa,
per selezione, di popolazioni vegetali resistenti, e quindi difficili da
combattere.
Le ditte produttrici hanno in corso
la procedura di reiscrizione del propanile con diverse modalità di impiego. Ma si presume che i tempi
saranno lunghi e non in tempo utile
per la campagna agraria 2010.
La richiesta avanzata dalla Confagricoltura Vercelli e Biella alla
Commissione europea di autorizzare il propanile quale ”uso essenziale” purtroppo non ha avuto esito
positivo, sulla base dei criteri stabiliti per le sostanze nocive di cui
all’articolo 11 lett. f del Reg. CE n.
1095/2007.
E’ ora in corso la richiesta inoltrata
al Ministero della Salute dell’autorizzazione quale “uso eccezionale”,
temporaneo.
Analoga procedura di richiesta è altresì in corso per poter utilizzare il
Triciclazolo (prodotto commerciale
Beam) come fungicida nella difesa
della coltura del riso dal Brusone
nella prossima campagna agraria.
In ultimo si ricorda che l’autorizzazione quale “uso eccezionale”del
Contest, un insetticida attivo contro il “punteruolo del riso”, un temibile parassita, è scaduta al luglio
2009, quindi è utilizzabile solo nella difesa contro l’afide del riso.
Si ritiene opportuno evidenziare
quanto sopra in quanto le Autori-
tà preposte faranno i controlli in
merito all’impiego dei prodotti autorizzati e, in caso di accertamenti
positivi, le multe sono salate, oltre
al penale.
E’ alta l’attenzione che Confagricoltura rivolge a questa problematica e
le strade che si stanno percorrendo,
anche a livello europeo, tramite il
COPA-COGECA, per risolverla.
E’ interesse di tutti una salvaguardia dell’ambiente, della salute del consumatore e non per
ultimo, dello stesso utilizzatore.
Queste garanzie tuttavia non si
hanno per i prodotti che vengono importati ed originari di Paesi
nei quali sono ammessi fitofarmaci e pratiche agricole non consentite nell’Unione europea.
Questo aspetto, derivante dalla
severa legislazione europea, pone
in condizioni di inferiorità i nostri produttori agricoli che non
riescono a competere con i Paesi terzi e nemmeno con i propri
concorrenti europei, spagnoli in
particolare, dove alcuni fitofarmaci qui vietati, sono consentiti.
ni successivi, ai sensi dell’art. 207 del
Testo Unico delle Leggi Sanitarie.
- ART. 8 La dichiarazione del precedente articolo sarà esaminata dal Sindaco e, quindi, con le relative eventuali osservazioni, trasmessa entro il mese di dicembre
al responsabile del Servizio di Igiene
Pubblica competente per territorio, il
quale potrà far eseguire dalla speciale
Commissione Tecnico-Sanitaria tutte
le verifiche necessarie per accertare se
siano osservate le disposizioni vigenti in
materia.
Dopo di che, non oltre il 15 febbraio,
trasmetterà il parere al Sindaco il quale,
a sua volta, concederà l’autorizzazione
o il diniego motivato, notificando la
decisione al richiedente entro lo stesso
mese di febbraio.
- ART. 9 Le dichiarazioni di cui al precedente
art. 7 saranno iscritte, coi relativi provvedimenti, su appositi registri da tenersi
nei Comuni, con tutte le indicazioni di
autorizzazione ed eventualmente di revoca secondo l’allegato modulo n. 2.
Titolo VI
COMMISSIONE TECNICO SANITARIA - ART. 10 La Commissione Tecnico-Sanitaria di
cui agli articoli precedenti viene nominata con atto deliberativo dalla Provincia ed è composta dal Responsabile del
Servizio di Igiene Pubblica competente
per territorio o suo delegato, che la presiede, da un rappresentante del Settore
Agricoltura della Provincia e da un tecnico competente in materia di irrigazione indicato dall’Associazione Ovest
Sesia, Est Sesia e Bonifica Baraggia di
Vercelli a secondo delle giurisdizioni
territoriali.
Titolo VII
SORVEGLIANZA SUL REGIME
DELLE ACQUE - ART.11 I canali ed i fossi destinati a condurre
le acque dovranno essere di portata sufficiente; dovranno, inoltre, essere tenuti
mondi dalle erbe ed espurgati a cura dei
rispettivi concessionari o proprietari, in
modo da lasciare sempre libero il corso tanto alle acque di irrigazione che a
quelle di scolo.
- ART. 12 Ove nella stessa proprietà del risicoltore esistessero scavi o terreni posti
a livello altimetrico inferiore i quali,
per infiltrazione delle risaie circostanti,
andassero soggetti a sortumi acquei o si
convertissero in pozzanghere, stagni o
paludi, i proprietari o i conduttori delle risaie dovranno dare i necessari scoli
alle acque stagnanti.
In caso di inosservanza, sarà vietata
la coltivazione a riso dei fondi sopra
indicati, secondo le norme dell’art. 209
del Testo Unico delle Leggi Sanitarie.
Titolo VIII
NORME GENERALI - ART. 13 Ferme restando, ai sensi dell’art. 215
del Testo Unico delle Leggi Sanitarie,
le competenze generiche degli Ufficiali
ed Agenti di Polizia Giudiziaria, la vigilanza necessaria ad assicurare l’applicazione delle disposizioni del presente
Regolamento è esercitata, per le parti
di rispettiva competenza, dal Comune
e dalla competente struttura territoriale
sanitaria ed ambientale.
- ART. 14 Le contravvenzioni al presente Regolamento saranno punite a norma
del Testo Unico delle Leggi Sanitarie
27/7/1934, n. 1265 e delle altre normative vigenti al riguardo. Il Sindaco ingiunge al conduttore la distruzione delle
risaie attivate nei luoghi non consentiti
o contro il divieto delle Autorità, fissando un limite temporale per l’esecuzione;
trascorso il termine di cui sopra ordina la
distruzione delle risaie a spese del contravventore. Il divieto delle coltivazione
delle risaie e/o la distruzione delle stesse
non danno diritto ad alcun indennizzo.
- ART. 15 I proventi delle pene pecuniarie derivanti dall’applicazione del Testo Unico
delle Leggi Sanitarie 27/7/1934, n. 1265
e delle altre normative in vigore legate
al presente Regolamento, sono introitati
dal Comune competente per territorio.
- ART. 16 Per tutto quanto non previsto dal presente Regolamento si richiamano le norme di legge vigenti in materia.
RIUNIONE SUL CONTENIMENTO DEI CINGHIALI
In data 12/11/2009 si è tenuta presso
la Provincia di Biella una riunione,
tra Assessorato Caccia e Pesca, le associazioni a gricole, le associazioni
venatorie, ATC-B1 e C.A. BI, Enti
Parchi, inerente la problematica del
contenimento della specie cinghiale.
L’assessorato ha predisposto un documento informativo, suddiviso in
due parti: una relazione preliminare, e un Regolamento di attuazione.
La prima contiene dati e statistiche della presenza dei cinghiali in
Provincia tra il 2000 ed il 2009, e
dei danni da essi provocati e degli
indennizzi pagato dalla Provincia
con i fondi regionali, nonchè dei
pro e contro della varie strategie di
controllo finora attuate, in relazione
alla varie tipologie di operazioni
effettuate di cattura/abbattimento.
Il secondo è un documento di indirizzo, contenente le linee guida relative agli interventi di contenimento della specie attraverso catture
e/o abbattimenti effettuati ad opera
dei soggetti che sono stati individuati dal Regolamento (i Soggetti
Attuatori) e che verranno autorizzati con successivi provvedimenti.
Il Regolamento, che verrà ufficializzato a breva dalla Giunta Provinciale e successivamente inviato
all’ente preposto per il controllo
(ISPRA, che ha assorbito le competenze dell’ex INFS) è stato pensato come una specie di “legge
quadro” senza indicazioni operative specifiche, al fine di poter ottenere più facilmente il nulla osta
da parte dell’ISPRA stesso, per
poi integrarne le parti mancanti
con successive delibere specifiche.
Dal nostro punto di vista, la principale novità rispetto al passato
delle modalità di cattura e/o abbattimento, è che viene ufficializzata la
possibilità dei conduttori dei fondi
ad intervenire in prima persona, direttamente se in possesso di porto
d’armi da caccia, o per il tramite di
soggetti autorizzati (autorizzazione
rilasciata da altri Soggetti Attuatori)
a “chiamata diretta” negli altri casi,
per l’intervento sui propri fondi, a
fronte di della sottoscrizione di un
accordo verbale tra le parti, anche
con l’eventuale intervento (ma senza avvallo) delle OPA
Paolo Clerico
4
l’AGRICOLTORE
15 dicembre 2009
DPO e Igp, un mondo in crescita
Rappresentano il fiore all’occhiello
della nostra agroindustria e sono
una delle colonne portanti dell’economia del nostro paese. L’Italia è al
primo posto nella classifica europea per numero di riconoscimenti
e sono diventati un volano molto
importante per le economie locali
che spesso hanno saputo trarre dalle
tradizioni la spinta necessaria per
inserirsi nel mercato nazionale ed
internazionale, proprio facendo leva
sulle denominazioni di origine.
In molti casi poi si tratta di territori
marginali con problemi di competitività rispetto alla agroindustria
intensiva, e che proprio attraverso
questo strumento hanno saputo valorizzare la loro produzione dando
lavoro ad una nuova categoria imprenditoriale fatta di giovani e una
nuova riscoperta turistica, proprio
sfruttando il nome oggetto della tutela e della protezione comunitaria.
I problemi comunque esistono anche in questo settore di (relativa)
nicchia, anche per gli effetti della
crisi economica in atto, che spinge
i consumatori verso prodotti meno
costosi, ma se si saprà continuare
con il rinnovamento, senza transigere sulla qualità e ponendo anche
il prezzo come elemento della competizione, i riusultati non mancheranno di arrivare.
Il fenomeno dei prodotti tutelati ha
una dimensione economica rilevantissima, con un fatturato stimato
franco azienda di oltre 5 miliardi di
euro. quattro volte superiore a quello dell’agriturismo e quasi doppio
del mondo del biologico.
Nel 2008 i dati parlano di 175 prodotti riconosciuti, 9 in più rispetto
al 2007. I settori più importanti
sono quelli del settore ortofrutticolo
e cerealicolo, con 57 prodotti tutelati, gli oli extravergine di oliva (38
riconoscimenti), i formaggi (35) ed
i salumi (30).
Nel complesso le produzioni tutelate interessano 132 mila ettari e
46 mila allevamenti. Naturalmente
la dimensione di ogni DOP/Igp è
molto varia, si va da riconoscimenti che interessano parte di una sola
provincia, fino alle grandi DOP,
rappresentate dai formaggi e dai
salumi: Grana Padano, Parmigiano
Reggiano, prosciutto di Parma sono
alcuni esempi, il cui territorio di
approvvigionamento della materia
prima copre gran parte delle regioni
settentrionali.
Il 29 % dei produttori interessati dalle DOP sono situati in montagna e il
45 % in collina. I prodotti DOP e Igp
danno un contributo insostituibile
allo sviluppo economico delle aree
collinari e montane del nostro paese.
VENDITA DIRETTA?
UN’OPPORTUNITA’ DA SFRUTTARE
MA NON DA MITIZZARE
“Un’interessante opportunità. Ma
niente di più.” Il direttore generale
della Confagricoltura, Vito Bianco, ridimensiona il fenomeno della
vendita diretta aziendale sfatando
alcuni luoghi comuni.
“La vendita diretta - ha detto intervenendo alla Giornata di Studio organizzata dall’Accademia
dei Georgofili sul mercato dei
prodotti agroalimentari locali - è
un fatto nuovo nel panorama dei
comportamenti delle imprese e
dei consumatori, che comprende
aspetti socio-(ideo)logici” (baluardo dell’identità, della tradizione
e della cultura locale); ambientali (legame tra consumo locale e
tutela dell’ambiente); economici
(competitività delle imprese).”
La prima considerazione che il direttore generale della Confagricoltura ha fatto riguarda la diffusione
del fenomeno. Sinora, infatti, la
vendita diretta è circoscritta a poche aziende e ad un valore delle
vendite marginale, che non arriva
al 2% rispetto alla spesa complessiva per prodotti agroalimentari in
Italia e nei principali Paesi europei.
La vendita diretta interessa, in Italia ma anche in altri Paesi “chiave”
dell’agricoltura europea, solo una
limitata percentuale di aziende.
Si tratta di circa 60 mila aziende
in Italia, pari a non più del 3-4%
del totale di quelle censite dalle
indagini strutturali Istat-Eurostat.
E anche negli altri Paesi siamo di
fronte a qualche decina di migliaia
di aziende.
Il fenomeno non supera, in Italia come in Europa, un fatturato
aziendale annuo medio di 50 mila
euro.
“Valori - ha detto Vito Bianco - che
possono erodere quote forse pic-
UN CORSO
PER IMPARARE A
VENDERE IL RISO
Si è concluso, con notevole
successo di partecipazione e di
soddisfacimento delle aspettative, il corso che l’Unione
Agricoltori di Vercelli e Biella, in collaborazione con SMV
– Scuola Mestieri di Vendita,
ha organizzato con l’obiettivo di fornire all’agricoltore
le più opportune strategie di
marketing per il proprio punto
vendita e per i propri prodotti
e per meglio comunicare e presentarsi al consumatore per la
propria attività.
Il veloce cambiamento del
mercato ha richiesto infatti anche all’agricoltore di rivedere
e riprogettare il proprio ruolo,
non più esclusivamente quale
produttore, ma anche venditore della propria azienda e del
proprio prodotto, approcciandosi direttamente al consumatore. Ed in ciò è diventato
anche promotore del proprio
territorio.
Il corso, della durata di 14
ore, articolato in due giornate, si tenuto presso la sede
della SMV a Trino, ed è stato
svolto nell’ambito del Pro-
gramma di Sviluppo Rurale PSR
2007/2013.
L’iniziativa è stata particolarmente utile ed interessante per le
aziende agricole che hanno già
sviluppato una attività di vendita
al consumatore finale delle proprie produzioni: riso in particolare.
cole rispetto ai grandi volumi (e
valori) trattati dalla Grande Distribuzione Organizzata - che ancora
oggi, anche con le private label,
domina il mercato dell’agroalimentare - ma non trascurabili per
alcune realtà aziendali”.
Più che per i motivi ideologici o
quelli legati alla tutela ambientale, che se non discutibili dovrebbero quanto meno essere oggetto
di valutazioni più approfondite, è
l’aspetto economico quello che più
interessa.
“Non esiste - ha proseguito Bianco
- un’alimentazione locale e diretta
‘buona’, contrapposta ad un’alimentazione globale, dei grandi
numeri, ‘cattiva’. Così come non
esiste un’alimentazione locale
‘pulita’, contro una globale ‘sporca’. Se c’è, in effetti, una verità
di fondo in questo ragionamento,
tuttavia non si può trascurare che
alcuni autorevoli studi scientifici
hanno dimostrato che la relazione
tra chilometri percorsi dai cibi ed
emissioni di gas serra esiste, ma
non è sempre univoca ed immediata. Anche perché dipende da di-
versi fattori come ad esempio l’efficacia della logistica. Un agnello
neozelandese venduto sul mercato
inglese sviluppa meno emissioni di
CO2 di quanto non ne sviluppi un
agnello allevato e consumato nello
stesso ambito territoriale”.
Quello più interessante a parere di
Confagricoltura è l’aspetto economico. Che è un fatto concreto
in quanto, in alcune circostanze,
può contribuire a far recuperare
alle aziende margini di valore. Se
l’azienda agricola riesce a riappropriarsi di questa marginalità la
vendita diretta può concorrere a
fare utile di impresa, riconquistando ciò che oggi va ad altri soggetti
o funzioni.
“In ogni caso – ha concluso il direttore generale Bianco - l’impresa
ha di fronte a sé il mercato e le sue
regole spietate. Sarebbe del tutto illusorio immaginare di rinchiudere
l’agricoltura in un mercato “domestico” o, peggio, “addomesticato”.
Ciò non vuol dire che non si possano percorrere tutte le strade alternative o complementari, alla ricerca di nuovi spazi di operatività”.
I numeri della “vendita diretta” in alcuni Paesi europei
(elaborazione Confagricoltura su dati di fonti varie)
Aziende
agricole
Germania
Francia
Italia
Regno Unito
oltre 60 mila
circa 80 mila
oltre 57 mila
circa 31 mila
* aziende agricole Eurostat
Quota % su
Volume di
aziende agricole affari “vendite
totali *
dirette” per
azienda (euro
16,4%
15,2%
3,5%
10,3%
49180
40000
46552
29032
5
l’AGRICOLTORE
15 dicembre 2009
LE NUOVE SFIDE DELL’HEALTH CHECK Prezzi medi annata agraria 2008/2009
A seguito di una valutazione
sulle risorse assegnate alle azioni
agroambientali e sul fabbisogno
degli impegni già assunti, sarà
possibile presentare nel 2010
nuove domande per l’adesione
alla azione 214.4 (conversione di
seminativi in colture foraggere
permanenti) a seguito dell’apertura
di un apposito nuovo bando sul
PSR 2007-2013.
La precisazione dell’Assessorato
regionale all’Agricoltura è giunta in
tempo utile per poter programmare
le semine primaverili, tenuto conto
che le disposizioni applicative
prevedono che le colture foraggere
permanenti oggetto dell’impegno
devono essere seminate entro la
prima decade di giugno per poter
ricevere il premio relativo alla
annualità in corso.
Infatti,
qualora
le
semine
avvengano dopo la raccolta del
cereale vernino, il pagamento per
l’annualità corrente non sarebbe
giustificato dalla perdita di reddito
per la mancata coltivazione del
seminativo.
Per la Regione Piemonte, peraltro,
le misure agroambientali rivestono
una grande importanza anche per
il contributo che esse possono
fornire al raggiungimento degli
obiettivi riguardanti le nuove sfide
dell’Health Check.
La “verifica dello stato di salute”
della Pac, approvata nel novembre
2008, ha assegnato un ruolo
crescente alla politica di sviluppo
rurale, non solo a parole, ma
proprio sul piano finanziario.
E questo in particolare con il
meccanismo della Modulazione,
che trasferisce risorse dal primo
pilastro al secondo, tagliando in
pratica gli aiuti pac che vengono
erogati agli agricoltori.
Raccolti
Modulazione obbligatoria
Da 5.000 a 299.000 euro
2008
5%
5%
2009
7%
11 %
2010
8%
12 %
2011
9%
13 %
2012
10 %
14 %
Queste risorse aggiuntive che
entreranno nei bilanci nazionali, a
partire dal 2010, dovranno essere
utilizzate a favore di iniziative
specifiche, le cosiddette “nuove
sfide”, individuate dall’Unione
europea e che dovranno essere
inserite nei PSR 2007-2013.
Si tratta in particolare di:
™
adattamento ai
cambiamenti climatici e
mitigazione dei relativi effetti;
™
sviluppo delle energie
rinnovabili;
™
gestione delle risorse
idriche in modo sostenibile;
™
la biodiversità:
Con queste “nuove sfide” che
in pratica possono costituire
diverse occasioni per interventi
di finanziamenti alle aziende
agricole, vengono allargati gli
obiettivi della PAC, a vantaggio
della collettività.
Modulazione obbligatoria
Oltre 300.000 euro
Camera di Commercio di Vercelli
Prodotto/varietà
RISONE
BALILLA
SELENIO
LIDO
LOTO
ARIETE
S.ANDREA
ROMA
BALDO
ARBORIO
CARNAROLI
THAIBONNET
FRUMENTO PANIFICABILE
FRUMENTO ALTRI USI
MAIS IBRIDO
PREZZO EURO/QLE
42,222
41,917
42,026
41,931
41,931
45,822
45,452
45,452
44,458
46,956
28,278
14,208
11,850
12,163
Nb: Valori provvisori ancora da confermare ed ufficializzare
da parte della CCIAA Vercelli
6
l’AGRICOLTORE
15 dicembre 2009
ACCONTI D’IMPOSTA
E SALDI I.C.I.
Con apposito decreto legge è
stato disposto il differimento del
versamento di venti punti percentuali
dell’acconto Irpef dovuto per il
2009, nella nuova misura del 79%.
In breve, nei limiti di quanto dovuto
per il saldo 2009, la differenza tra
il 99 per cento e il 79 per cento
(nuova misura del versamento in
acconto) andrà corrisposta all’atto
del versamento del saldo dell’Irpef,
e cioè a giugno/luglio 2010.
Chi ha già versato il primo acconto
2009, nella misura del 39,6 per
cento (99 * 40%), è tenuto, dunque,
a versare, entro il 30 novembre p. v.,
il restante 39,4 % (79 – 39,6) quale
complemento alla nuova misura.
Sono destinatari del differimento
tutti i contribuenti tenuti al
pagamento dell’acconto Irpef tra i
quali:
a) gli imprenditori individuali;
b) i lavoratori autonomi;
c) i soci persone fisiche di società
di persone e di società di capitali
“trasparenti” ;
d) i lavoratori dipendenti e
pensionati titolari di altri redditi.
Per chi ha già provveduto a versare
l’acconto prima dell’entrata in
vigore del provvedimento è concesso
un credito d’imposta, in misura
corrispondente alla riduzione, da
utilizzare in compensazione con il
Mod. F24.
Inoltre, per coloro che si sono
avvalsi della presentazione del
Mod 730, il sostituto d’imposta è
tenuto ad effettuare la trattenuta
dell’acconto corrispondente alla
nuova misura.
Nel caso che non si sia tenuto
conto della riduzione, il sostituto
provvederà a corrispondere il
maggior acconto trattenuto con la
retribuzione del mese di dicembre
scomputando le somme restituite
dalle altre ritenute da versare.
Il differimento non opera ai fini Irap,
anche nei confronti dei soggetti che
possono avvalersi della riduzione ai
fini Irpef e non riguarda i soggetti
Ires, sia società di capitali sia enti
non commerciali.
Entro il prossimo 16 dicembre
andranno invece effettuati con le
consuete modalità i versamenti a
saldo dell’ICI, il cui acconto è stato
versato nel mese di Giugno.
Ricordiamo
l’esenzione dal
pagamento per le abitazioni
principali e relative pertinenze e
per le abitazioni ad esse assimilabili
(es. anziani in Case di Cura o case
in uso gratuito a parenti).
Sui terreni è confermata la riduzione
per conduzione diretta.
Particolare attenzione andrà posta
rispetto alla verifica di sussistenza
di tutti i requisiti di ruralità fiscale
sia sui fabricati abitativi che
strumentali delle aziende agricole.
COMPENSAZIONE CREDITI
I.V.A. - NUOVE MODALITA’
Allo scopo di contrastare gli
abusi, ed incrementare la liquidità
delle imprese il legislatore ha
reso più rigoroso il sistema delle
compensazioni fiscali, introducendo
una serie di modifiche con
decorrenza dal 1° gennaio 2010.
Con la modifica all’art. 17, del
D.Lgs n. 241/97 (Mod. F24), è
previsto, che la compensazione
del credito IVA annuale o relativo
a periodi inferiori all’anno, per
importi superiori a 10 mila euro, può
essere effettuata a partire dal giorno
16 del mese successivo a quello di
presentazione della dichiarazione
annuale o dell’istanza.
Si precisa che, per poter effettuare
la suddetta compensazione del
credito IVA (annuale o infrannuale),
è
necessaria
la
preventiva
presentazione
delle
relative
dichiarazioni o istanze, utilizzando
esclusivamente i servizi telematici
messi a disposizione dall’Agenzia
delle Entrate.
I contribuenti che intendono,
invece, utilizzare in compensazione
i crediti IVA per importi superiori
a 15 mila euro, avranno l’obbligo
di richiedere, in relazione alle
dichiarazioni dalle quali emerge
il predetto credito, l’apposizione
del visto di conformità, da parte
dei soggetti abilitati, tra i quali si
segnalano i professionisti iscritti
negli albi dei dottori commercialisti,
i consulenti del lavoro, i centri di
assistenza fiscale (CAF).
Si precisa, infine, che, con Decreto
del Ministero dell’Economia e delle
Finanze, il tetto annuo per effettuare
le compensazioni dei crediti fiscali
può essere elevato, a valere dal
2010, a 700 mila euro, previa
emanazione di un apposito decreto
ministeriale, come già chiarito nella
circ. conf. n. 13415 del 6/07/09.
I contribuenti che intendono
utilizzare in compensazione, ovvero
chiedere a rimborso il credito
IVA risultante dalla dichiarazione
annuale, per importi superiori a
10 mila euro annui, possono non
comprendere tale dichiarazione in
quella unificata e procedere alla sua
presentazione in forma autonoma,
senza includerla nel Modello
Unico. Ciò al fine di anticiparne la
possibilità di utilizzo.
Sono, inoltre, esonerati dalla
presentazione della comunicazione
dei dati IVA, i contribuenti che
presentano la dichiarazione annuale
(in forma autonoma) entro il mese
di febbraio.
Quanto
sopra
rappresenta
sicuramente
una
ulteriore
complicazione oltre che un notevole
cambio di abitudini rispetto alle
vecchie regole sull’uso dei crediti
, in quanto ne verrà ritardata la
possibilità di utilizzo.
Si attendono comunque ulteriori
precisazioni da parte delle Finanze sia
sulle effettive modalità e decorrenze
di utilizzo, sia sull’apposizione del
visto di conformità che rappresenta
veramente una ulteriore vessazione
del contribuente.
Detassazione
degli investimenti
TREMONTI TER
La norma in esame ha introdotto
la possibilità di detassazione dal
reddito d’impresa del 50 per cento
del valore degli investimenti in
nuovi macchinari ed in nuove
apparecchiature di cui all’elenco
contenuto nella tabella Ateco,
divisione 28, approvata con
provvedimento
del
direttore
dell’Agenzia delle Entrate.
Si rammenta che il beneficio in
parola riguarda i soggetti titolari
di redditi d’impresa, e cioè le
imprese individuali, le Snc, le Sas
e le società di capitali, mentre non
è applicabile ai titolari di reddito
agrario.
Per poter fruire dell’agevolazione,
l’investimento in beni strumentali
deve avvenire nel periodo
decorrente dal 1/07/2009 al
30/06/2010.
Sarà
possibile
avvalersi
dell’agevolazione in commento
esclusivamente in sede di
versamento del saldo delle imposte
sui redditi dovute per il periodo
d’imposta di effettuazione degli
investimenti; quindi, entro il 16
giugno 2010 per gli investimenti
effettuati dal 1° luglio al 31
dicembre 2009, ed entro il 16
giugno 2011 per gli investimenti
effettuati dal 1° gennaio al 30
giugno 2010.
Con circolare n. 44/E, l’Agenzia
delle Entrate ha diramato le
istruzioni per l’applicazione della
misura agevolativa (c.d.Tremonti Ter), di cui all’art. 5 D. L. n. 78/09
conv. in L. n. 102/09.
Come auspicato dalla nostra
Confederazione, l’accesso alla
detassazione riguarda anche le
imprese agricole titolari di redditi
d’impresa, sia pure in regimi
forfettari, e pertanto la misura
torna applicabile:
a) alle società di persone, alle
SRL e alle società cooperative che
rivestono la qualifica di società
agricola, ai sensi dell’articolo 2
del D. Lgs. n. 99 del 2004, che
hanno esercitato l’opzione per
la determinazione del reddito, ai
sensi dell’art. 32 del TUIR, in base
al D. M. n. 213 del 27 settembre
2007;
b) agli imprenditori agricoli che
svolgono attività di agriturismo e che
si avvalgono del regime forfetario
di determinazione del reddito
d’impresa previsto dall’articolo 5,
comma 1, della L. n. 413/91;
c) ai soggetti esercenti attività
agricole che determinano il
reddito d’impresa ai sensi degli
articoli 56, comma 5 (allevamenti
eccedenti), e 56 bis del TUIR
(attività di manipolazione e
trasformazione non rientranti
nel D.M. che elenca i prodotti
derivanti dalle attività tassate a
reddito agrario e coltivazioni di
vegetali eccedentarie);
d) alle persone fisiche e alle
società semplici, con riferimento
all’attività agricola oltre i limiti
previsti dall’articolo 32 del TUIR.
L’applicazione dell’agevolazione,
inoltre, prescinde dall’adozione di
particolari regimi contabili, in via
naturale o per opzione, da parte dei
soggetti interessati.
Purtroppo, stante l’attuale
disposto normativo, rimangono
esclusi dal beneficio in parola gli
imprenditori agricoli individuali
e le società semplici titolari di
reddito agrario, a norma dell’art.
32 del TUIR,
Gli Uffici sono a disposizione per
gli opportuni chiarimenti.
QUOTE SCONTATE DI ABBONAMENTO PER IL 2010
riservate agli associati a
dalle Edizioni L’Informatore Agrario
L’Informatore Agrario settimanale, 49
50 numeri + supplementi 72,00 euro (anzichè 91,00 euro)
MAD Macchine Agricole Domani mensile, 10 numeri 48,00 euro (anzichè 60,00 euro)
Vita in Campagna mensile, 11 numeri + supplementi 34,00 euro (anzichè 40,00 euro)
Vita in Campagna mensile + 4 supplementi trimestrali Vivere la casa in campagna a soli 39,00 euro
cioè la rivista Vita in Campagna arricchita di 4 supplementi stagionali interamente dedicati alla casa di campagna con un piccolo sovrapprezzo complessivo annuo di soli 5,00 euro
Tali quote sono valide sia per nuovi abbonamenti che per rinnovi
Per aderire all’iniziativa, fotocopiare e compilare il presente coupon da riconsegnare
presso gli Uffici di Confagricoltura Vercelli e Biella (barrare nella casella corrispondente alla rivista scelta)
Cognome
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09/11/09 14:14
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l’AGRICOLTORE
15 dicembre 2009
CONFAGRICOLTURA
PER IL BURKINA FASO
Ha avuto notevole successo il concerto benefico del coro “Gospel e
dintorni”, diretto dal Maestro Paolo Donà e organizzato dai Lions
Club e Leo Club di Vercelli. L’evento, che si è svolto al Teatro
Civico di Vercelli, è stato sponsorizzato da Confagricoltura Vercelli
e Biella.
Il ricavato dell’evento andrà ad una iniziativa benefica che si propone
di costruire in Burkina Faso, uno dei paesi più poveri del mondo, 40
complessi scolastici completi di pozzo, abitazioni per gli insegnanti,
materiale didattico e alimenti.
RINNOVATI I VERTICI
DEL SINDACATO PENSIONATI
CONFAGRICOLTURA
DI VERCELLI E BIELLA
VII GIORNATA
DELL’ASSOCIAZIONISMO
22 NOVEMBRE 2009
Camera di Commercio di Vercelli e Associazioni di Categoria
premiano le imprese della Provincia di Vercelli
L’’assemblea del Sindacato , tenutasi a Vercelli presso il Modo Hotel
domenica 29 novembre 2009, ha rinnovato il Consiglio Direttivo per
il triennio 2010 – 2011 e 2012 ed il neo Consiglio nella seduta del
1 dicembre ha eletto Presidente Giuseppe Bazzano e Vice Presidente
Giovanni Giraudi ed ha nominato il Collegio dei Revisori dei Conti.
Il Consiglio Direttivo risulta così composto
Bazzano Giuseppe
Presidente
Giraudi Giovanni
Vice Presidente
Barone Italo
Consigliere
Coppo Giovanni
Consigliere
Cristanelli Alessio
Consigliere
Maggi Anna Maria
Consigliere
Busto Roberto
Consigliere
Il Collegio dei Revisori è così composto
Francese Franco
Tra le personalità premiate per l’impegno a favore del territorio:
Antonio BALOCCO - per le capacità imprenditoriali e di innovatore dimostrate nella conduzione della
propria azienda grazie ad una rilevante opera di ricomposizione fondiaria ed irrigua e all’applicazione
di avanzate tecniche di coltivazione integrata a basso impatto ambientale, e per il notevole impulso
alla commercializzazione associata e alla coltivazione della soia in qualità di Presidente di Assosoia
Piemonte e di Unisol
Quirino BARONE per il contributo allo sviluppo dell’agricoltura vercellese, per la professionalità e
l’impegno profusi sia nel ruolo di imprenditore, come risicoltore, sia nel mondo associativo e sindacale
locale e nazionale nell’ambito di Confagricoltura, già Presidente dell’Unione Agricoltori, Vice Presidente
dell’Anga nazionale e Presidente dell’Anga di Vercelli, attualmente Vice Presidente di Confagricoltura
Piemonte e del Patronato ENAPA e Presidente di Promoriso,
Le aziende risicole premiate per l’appartenenza al mondo associativo
Ariagno Eugenio e Giuseppe s.s.
Greggio
Bremide Mario e Matteo
Olcenengo
Corona Andrea e Franco
Vercelli
Giacomo Ferraris s.s.
Santhià
Frà Tommasino
Bianzè
A TUTTI LE PIÙ VIVE CONGRATULAZIONI
DELL’UNIONE AGRICOLTORI
Presidente
Francese Giovanni Battista
membro effettivo
Delsignore Giovanni
membro effettivo
8
l’AGRICOLTORE
15 dicembre 2009
Donne&Riso:TRENTANNI DI ATTIVITÀ
La conviviale con Autorità, ospiti ed amici
E’ stata una festa partecipata, intima e
gioiosa, (con la piacevolissima presenza
di tutte le autorità cittadine e dei referenti delle massime istituzioni agricole)
quella che la scorsa domenica ha ufficializzato i trentanni di vita associativa di
Donne & Riso, l’associazione agricola
femminile che fa della promozione del
riso e della sua cultura il suo obiettivo
principe.
La location di prestigio (il ristorante
Agape di Vercelli), la giornata soleggiata, la presenza di molti famigliari
che hanno condiviso con le socie un
momento così importante e gli interventi di saluto ufficiali ma non formali
hanno dimostrato che l’alacre attività di
Donne & Riso ha davvero “marcato” il
territorio vercellese e piemontese e fatto
breccia nel cuore della gente.
La storia dell’Associazione (prima siglata A.F.A. - Associazine Femminile
Agricola - poi Donne & Riso) è stata
ripercorsa non senza commozione dalla presidente Licia Perucca Vandone
che ha aperto la conviviale, subito dopo
l’aperitivo, ed ha ringraziato di cuore le
socie fondatrici, le tante associate che
da anni lavorano alacremente al suo fianco e le nuove leve cui
si pensa di passare il
testimone.
Un testimone impegnativo (“lavorare
in campagna infatti è
sempre stato faticoso
ed impegnativo e oggi
anche promuovere il
riso che della campagna è frutto lo è
altrettanto” – ha detto Licia Vandone
Perucca) che tuttavia sarà custodito con
tenacia, forza e passione da chi oggi, tra
le socie più giovani, si trova a lavorare
con imprenditrici che da trentanni tirano orgogliose le fila di un sodalizio che
ha avuto ormai riconoscimenti non solo
locali, anche regionali, nazionali ed extranazionali (si pensi alla grande e bella
eco mediatica che la donazione di riso
alle missioni dell’America latina condotte dalle suore della Congregazione di
Sant’Anna ha suscitato lo scorso anno).
Ma dicevamo amore, forza e audacia, tre
sentimenti che, nel
prendere la parola
dopo la presidente
Vandone, l’assessore alla Cultura del
Comune di Vercelli,
Pier Giorgio Fossale, ha subito raccolto per ridefinire
l’acronimo A.F.A.
ma soprattutto per
elogiare la pazienza, la costanza, la
caparbietà tutta femminile che in genere
le donne applicano nella vita di famiglia
e nel lavoro e che in questo caso è stata
applicata alla capillare promozione della cultura e della coltura del riso, prodotto di eccellenza del nostro territorio.
Eguale elogio, con l’ammirazione di un
non vercellese stupito da come l’attività di Donne & Riso sia instancabile ma
anche decisamente attenta a privilegiare
e rispettare il forte legame tra il prodotto
e la cultura del territorio che ne è espressione è arrivato anche da S.E. il Prefetto, Pasquale Minunni, sempre presente
alle iniziative targate Donne & Riso.
A queste ultime sono poi arrivati subito dopo i saluti ed i complimenti dei
consiglieri regionali Luca Pedrale e
Alessandro Bizjak e di Giovanni Demichelis, direttore di Confagricoltura Piemonte che, elogiando l’operato
dell’Associazione femminile, non ha
mancato di sottolineare come l’attività
di quest’ultima si sia sempre inserita
a pieno titolo nell’ambito dell’attività
regionale di Confagricoltura in un dina-
PREMIO DONNE & RISO 2009
A ROSANNA LAMBERTUCCI
Con la giornalista televisiva un legame destinato a rafforzarsi
Tra le più recenti iniziative di Donne
& Riso va ricordata la cerimonia di
consegna del Premio Donne & Riso
2009. Ad essere premiata, sul palco
del Teatro Civico di Vercelli, lo scorso 14 novembre, Rosanna Lambertucci, giornalista e scrittrice, autrice e
conduttrice di programma televisivi e
radiofonici, divulgatrice scientifica. Il
pomeriggio (Donne & Riso da qualche anno inseriscono la consegna del
premio in un momento corale aperto
anche a amici, ospiti e simpatizzanti)
si è aperto con il convegno “Comunicare il riso in rosa”. Moderatore,
Roberto Magnaghi, direttore generale dell’Ente Risi che ha guidato con
determinazione e vivacità i contributi. Sul palco cinque relatrici: Cristina
Gandini, Agnese Pellegrini, Paola Ricas, Laura Quattrocchi, Arianna Ruzza. Volutamente composto da donne,
il talk show ha aperto interessanti
punti di vista sulle più opportune stra-
tegie di comunicazione del riso, sulla
necessità che tale promozione si rivolga a nuovi mercati, sull’utilità che
il riso venga promosso non solo come
prodotto salutare, anche versatile e
gustoso. Il dibattito ha interessato così
tanto non solo l’uditorio (la platea del
Civico era gremita), anche Rosanna
Lambertucci. Quest’ultima infatti al
suo ritorno a Roma non ha mancato,
mandando i saluti ed i ringraziamenti
a Donne & Riso, di ipotizzare future
collaborazioni con l’Associazione
femminile anticipando che al riso ed
alle sue “magiche” virtù salutistiche
e gastronomiche dedicherà sin da subito uno spazio apposito sul
suo sito visitato oggi da oltre
due milioni di utenti.
Il pomeriggio “a tutto riso”
si è poi concluso con uno
spettacolo musicale che ha
visto anche l’esibizione dello staff della scuola di danza
Serendipity. Titolo dello spettacolo,
sul tema dell’amore, “Mio adorato…
TVB. Lettere e canzoni d’amore dalla penna all’sms” per voce, canzoni,
musica ed improvvisazioni con il
coinvolgimento del pubblico. Accanto a Sbaratto, Luigi Ranghino (pianoforte), Francesco Aroni Vigone (sax),
Roberto Seccamani (chitarra), Petr
Borckius (contrabbasso), Claudio
Saveriano (batteria). Voci recitanti di
Roberto Sbaratto e Lorena Crepaldi.
Al termine, “Il riso è in tavola”, un
grandioso ed apprezzatissimo buffet
organizzato da Donne & Riso nella
sala del risotto del Civico.
mismo sinergico che non può che fare
bene alla vita associativa.
Ultimi interventi di saluto (ma non in
ordine di importanza), quelli del presidente dell’Ente Nazionale Risi, Piero
Garrione (cui la presidente Vandone
aveva già indirizzato un particolare
ringraziamento per la sensibilità con
cui l’Ente ha sempre guardato all’Associazione per attivare azioni di collaborazione proficue e importanti fra le
quali il premio annuale “Donne&Riso”)
e del presidente di Confagricoltura
Vercelli-Biella Paolo Carrà, attento
BERENGO GARDIN
alle possibili alleanze con le iniziative
che l’Associazione femminile agricola
attiva sul territorio. In chiusura, il saluto di Manuela Cerutti, della Camera
di Commercio di Vercelli, di Carolina Piccioni (assessore del Comune di
Vercelli), di Lella Bassignana (per il
Comune di Vercelli), di Yuri Toniazzo
(per il presidente della Provincia di Vercelli Renzo Masoero). La conviviale si
è chiusa con il brindisi della presidente
Vandone di fronte alla torta del trentennale, una splendida millefoglie con crema chantilly.
RACCONTA LE RISAIE
GIORNALISTI IN TOUR
E’ stata una due giorni davvero
intensa quella dell’11 e del 12 dicembre scorso per Confagricoltura
Vercelli-Biella. Motivo? Un Educational tour con alcuni giornalisti
interessati al riso ed ai suoi aspetti economici, produttivi, culinari
e l’incontro dibattito con uno dei
maestri della fotografia italiana,
Gianni Berengo Gardin.Ma andiamo con ordine. L’educational (inserito come l’iniziativa che ha avuto
come relatore Berengo in quelle
sostenute dalla Regione Piemonte)
si è rivelato decisamente proficuo.
A prendervi parte giornalisti arrivati da fuori Vercelli e referenti
di testate importanti come Food &
Beverage, GQ, Sapori & Saperi,
Italia Più, Art & Wine, Il Gambero Rosso… L’incontro ha avuto un
momento decisamente tecnico (si è
svolto infatti nei locali della riseria
Lodigiana di Ronsecco il cui titolare, Antonio Eusebione, ha spiegato
agli ospiti tutti i passaggi della lavorazione del prodotto, dal grezzo
al brillato. Il momento “tecnico”
ha visto anche la presenza del presidente di Confagricoltura, Paolo
Carrà (affiancato dal direttore Paolo Guttardi) che, richiesto dai giornalisti, ha dato chiarimenti anche
sul recentissimo dibattito relativo
alla legge sulle varietà confezionabili. La comitiva si è poi spostata a
Vercelli per la degustazione che si
è svolta al ristorante Cinzia i cui titolari, appena insigniti della prima
stella Michelin, hanno letteralmente
deliziato i palati dei giornalisti con
proposte tanto accattivanti quanto
rispettose della tradizione vercellese. La colazione si è rivelata, accanto al momento tecnico, un altro
momento fondamentale. Si è avuto
così modo di dialogare, di discutere
sul riso, sulle sue virtù, sul futuro
della risicoltura…e, cosa non meno
importante, di comunicare, accanto
al prodotto.riso, anche il territorio
vercellese, ricco di suggestioni e
di incanti con le sue magiche terre
d’acqua. Di concerto con Atl poi,
e con il suo presidente Paolo Melotti, ai giornalisti è stato dato del
materiale promozionale della città
e della provincia. E la città, su richiesta espressa di molti dei media
presenti, è stata oggetto di un visita
nel pomeriggio così come la mostra
in Arca sulle foto scattate a Venezia
di Berengo Gardin. Quest’ultimo è
stato invece protagonista della “lezione sulla fotografia” che sabato
12 dicembre, nella saletta Borasio
di Confagricoltura Vercelli-Biella,
ha letteralmente affascinato i tanti
fotoamatori accorsi a salutare il Maestro.
Quest’ultimo, introdotto dal video
di una interessante intervista fattagli lo scorso anno, in occasione del
premio Lucie Award, ha poi risposto
con grande disponibilità alle tante
domande del pubblico suscitate anche dalle belle immagini che Confagricoltura ha proposto traendole
dal bel libro di Berengo, “Terre di
Risaia”, uscito nel 2000.
Il pomeriggio (il pubblico si è trattenuto a dialogare con il Maestro
oltre due ore) si è rivelato così decisamente interessante e, al pari
dell’educational, un momento significativo ed importante per comunicare all’esterno le attività dell’Associazione agricola e la volontà
come ha ribadito il presidente Carrà
- di proseguire nella comunicazione
esterna, imprescindibile per un sempre più capillare informazione degli
scopi e delle iniziative targate Confagricoltura.