SEE AND TREAT
Transcript
SEE AND TREAT
SEE AND TREAT APPARATO: ODONTOSTOMATOLOGICO: Lussazione ricorrente della mandibola; Odontalgia; Problemi postestrazione dentaria PROTOCOLLO LUSSAZIONE RICORRENTE DELLA MANDIBOLA Introduzione La mandibola può dislocarsi anteriormente, posteriormente, lateralmente o superiormente. La più comune è la dislocazione anteriore che si verifica quando il condilo mandibolare viene spinto anteriormente all’articolazione stessa. Lo spasmo muscolare che ne consegue “blocca” la dislocazione che è usualmente bilaterale, anche se esistono forme monolaterali. Le dislocazioni anteriori sono classificate in: acute, ricorrenti o croniche. Si verificano generalmente a seguito di azioni che comportano un’eccessiva apertura della bocca come risate, sbadigli, vomito, largo morso, etc… In contrasto alla dislocazione anteriore tutti gli altri tipi di dislocazione sono generalmente conseguenti a trauma; la dislocazione laterale è spesso associata a fratture mandibolari. Se la ricollocazione in sede del condilo mandibolare non è tempestiva si determina una lassità delle strutture capsulari e legamentose dell’articolazione con il rischio di lussazione cronica. AREA TRIAGE Modalità di presentazione al Triage: Il paziente si presenta per impossibilità a chiudere la bocca associata a dolore severo, difficoltà nel parlare e/o nell’ingoiare, malocclusione. Può essere presente un deficit sensitivo alla bocca o al mento Segnali d’allarme/esclusione: Ø Ø Ø Ø Età <10 aa Storia di recente trauma Primo episodio Perdita della sensibilità della bocca e del mento AREA SEE&TREAT Conferma eleggibilità al percorso in See and Treat: Confermare l’assenza di segnali di allarme/esclusione, ponendo particolare attenzione all’assenza di traumi recenti anche lievi e all’assenza di deficit della sensibilità di bocca e mento (da verificare anche con l’esame obiettivo) Esame obiettivo: Ø Palpabile depressione pre-auricolare Ø Difficoltà ai movimenti della mandibola, impossibilità a chiudere la bocca Ø Deviazione laterale della mandibola nelle dislocazioni monolaterali Ø Valutare l’eventuale presenza di ipo-anestesia della cute del mento e della regione periorale Attenzioni e Trabocchetti: ü il paziente dovrebbe essere capace di chiudere la bocca immediatamente dopo la riduzione se questa ha avuto successo ü se la riduzione si presenta difficoltosa o traumatica o se permane forte dolore dopo la riduzione è opportuno consultare il medico per eventuale RX TRATTAMENTO Scopo/finalità: alleviare il dolore e riallineare i capi articolari Materiali: Ø Guanti non sterili Ø Garze Procedura: • Analgesia: Ketoralac 1 fl e.v o s.l.; in caso di controindicazioni ai FANS : Tramadolo, 20 gtt. (vedi protocollo trasversale) • Aspettare 15 minuti l’effetto dell’analgesia • Mettersi i guanti e fasciarsi i pollici con delle garze per proteggerli da eventuali morsi • Posizionare il paziente a sedere con la testa poggiata al muro o all’appoggiatesta • Porsi di fronte al paziente, introdurre con i gomiti flessi all’altezza della mandibola i due pollici sopra la superficie occlusiva degli ultimi molari (il più posteriormente possibile); con le altre dita afferrare l’angolo e il corpo della mandibola • Applicare con i pollici una pressione graduale in basso e posteriormente fino a che non si avverte il reinserimento in sede del condilo mandibolare, talora accompagnato da un “click”. Istruzioni per la dimissione: Prescrivere terapia analgesica se persiste dolore nelle prime 24 ore (paracetamolo 500 mg, 1 cp 3 ogni 8 ore) e istruire opportunamente il paziente AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A TRATTAMENTO A: LUSSAZIONE RICORRENTE DELLA MANDIBOLA Gentile Signore/a Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo, a seguire le raccomandazioni sotto riportate: Ø Nelle prossime due settimane dovrà evitare tutte le azioni che comportano un’eccessiva apertura della bocca come risate, sbadigli, vomito, largo morso, etc. per evitare una recidiva, Ø Segua una dieta semi-liquida nelle prime 24 ore Ø Se è presente dolore nelle prossime 24 ore assuma la terapia analgesica consigliata Ø Se persiste dolore oltre 24 ore dalla riduzione si rivolga al più presto al proprio medico curante Bibliografia di riferimento: • Luyk NH, Larsen PE The diagnosis and treatment of the dislocated mandibole , Am J Emerg Med,7:329,1989 • Tintinalli JE, Emegency Medicine Ed 2004 PROTOCOLLO ODONTALGIA Introduzione: Il dolore dentario si presenta con caratteristiche diverse in relazione alla patologia sottostante: 1. Dolore lieve, localizzato ad un dente, acuito dai cibi dolci e dal freddo: è generalmente dovuto ad una carie che non ha ancora interessato la polpa del dente ed il nervo; questo tipo di dolore cessa non appena si rimuovono le cause scatenanti. 2. Dolore localizzato ad un dente acuito dal caldo: generalmente dovuto ad un iniziale interessamento della polpa del dente. 3. Dolore pulsante, lancinante, poco localizzato, può essere riferito al lato opposto dell’arcata dentaria, alla mascella o alle aree innervate dai rami comuni del V nervo cranico: dovuto a pulpite acuta (suppurativa o non) 4. Dolore con caratteristiche simili al punto di cui sopra, associato a tumefazione e fluttuazione dei tessuti molli adiacenti: dovuto ad un ascesso peri-apicale, spesso conseguenza di una pulpite non trattata AREA TRIAGE Modalità di presentazione al triage: Il paziente si presenta per dolore dentario. Per le caratteristiche del dolore vedi sopra. Segnali d’allarme/esclusione: Ø Ø Ø Ø Età <6 aa Dolore non localizzato Febbre > 38,5 °C Tumefazione e fluttuazione dei tessuti molli adiacenti al dente AREA SEE&TREAT Conferma dell’eleggibilità al percorso in See and Treat: - Verificare attraverso l’anamnesi e l’ esame obiettivo: ü che il dolore sia realmente localizzato a livello di un dente malato e non irradiato/diffuso ü che l’eventuale tumefazione gengivale sia modesta, non fluttuante ed che sia in corrispondenza del dente ü la presenza di carie (dove verificabile con l’ispezione) - Misurare la febbre - Misurare il dolore TRATTAMENTO: Scopo/finalità: Ridurre il dolore Materiali: Ø Guanti monouso di varia misura non sterili Ø Garze Ø Fonte di luce Interventi: 1) Informare il paziente 2) Misurare e trattare il dolore come da protocollo trasversale. 3) Misurare la febbre: in caso di TC>o uguale a 37° < 38,5°C somministrare e prescrivere terapia antibiotica (indagare prima eventuali allergie a penicilline o altri antibiotici): Amoxicillina: 1 g ogni 12 ore per 3 gg ; bambini oltre i 6 anni 50 mg/Kg nelle 24 ore diviso in due dosi Controindicazioni: ipersensibilità alle penicilline Effetti Collaterali: nausea, vomito, diarrea, esantemi, raramente colite da antibiotici, reazioni da ipersensibilità (orticaria, febbre, rash cutaneo, angioedema ,anafilassi). In caso di comparsa di effetti collaterali sospendere il trattamento e consultare immediatamente il medico curante In caso di riferita allergia/intolleranza prescrivere: Claritromicina: 250 mg 2 volte al giorno; Bambini fino ai 12 anni d'età: la dose raccomandata è di 7,5 mg/kg due volte al giorno (al mattino e alla sera). Peso 30-40 kg = dose 250 mg due volte al giorno. La claritromicina in forma di compressa non è adatta ai bambini al di sotto dei 12 anni d'età con peso corporeo < 30 kg.15mg/Kg al giorno divisi in due somministrazioni. Controindicazioni: accertata ipersensibilita`verso i componenti o verso eccipienti, gravidanza e allattamento, insufficienza epatica grave. Concomitante somministrazione di Cisapride, Pimozide e Terfenadina Effetti collaterali: Colorazione di denti e lingua, alterazioni dell’olfatto e del gusto, stomatite glossite cefalea. Meno frequenti: epatite artromialgie. Disturbi gastro-intestinali nausea, pirosi, dolore addominale, vomito e diarrea), cefalea e alterazioni del gusto. Rari ma importanti, come per altri macrolidi, sono stati riportati con prolungamento dell`intervallo QT, tachicardia ventricolare e trorsione di punta. Istruzioni alla dimissione: Indirizzare comunque, con particolare sollecitudine in presenza di iperpiressia, il paziente dall’odontoiatra. Prescrivere terapia analgesica (vedi protocollo trasversale) Prescrivere profilassi antibiotica (vedi sopra) AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A: ODONTALGIA Gentile Signore/a Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo, a seguire le raccomandazioni sotto riportate: Continui per 3 gg la terapia analgesica ed antibiotica prescritta, valutando con il suo medico curante l’opportunità di prolungare il trattamento oltre tale limite. Si rechi comunque prima possibile a visita dall’dontoiatra. Bibliografia di riferimento: • • Manuale Merck di diagnosi e terapia,1990 Matthew Cooke et al Minor Injuries Unit Handbook, Ed 1998 PROTOCOLLO PROBLEMI POST-ESTRAZIONE Introduzione: I problemi che si possono presentare dopo un’estrazione dentaria sono: l’edema, il dolore ed il sanguinamento. 1) Il gonfiore dopo un intervento chirurgico è normale ed è proporzionale al grado di manipolazione ed al trauma. Se l’edema non diminuisce dal 3° giorno deve essere sospettata un’infezione. 2) Il dolore post-estrazione è generalmente moderato 3) Il sanguinamento ha origine dai piccoli vasi, è modesto ed in condizioni fisiologiche autolimitantesi nelle 24 ore successive all’estrazione; se si protrae più a lungo sospettare un problema sottostante (locale o sistemico) AREA TRIAGE Modalità di presentazione al Triage: Edema, dolore o sanguinamento post-estrazione dentaria. Segnali d’allarme/esclusione: Età < 10aa Edema che si protrae oltre 72 h dall’estrazione Emorragia copiosa o che si protrae oltre 24 h dall’estrazione Febbre > 38 °C Diatesi emorragica congenita o acquisita Terapia con Anticoagulanti Orali AREA SEE&TREAT Conferma elegibilità percorso See and Treat: Confermare con anamnesi assenza dei segnali di allarme. Misurare la febbre, misurare il dolore. Trattamento: Scopo/Finalità: Ridurre il dolore, arrestare l’emorragia Materiali: Guanti monouso di varia misura non sterili Garze Fonte di luce Ghiaccio secco Interventi: • Informare il paziente • Lavaggio sociale delle mani • Per il dolore: vedi protocollo del dolore; se presente anche sanguinamento preferire paracetamolo • Applicazione locale di ghiaccio in corrispondenza dell’edema per ridurre l’edema e arrestare il sanguinamento • Pulire dai coaguli con la garza, medicazione compressiva : posizionare una garza arrotolata sopra la sede del sanguinamento dicendo al paziente di serrarla fra i denti per una decina di minuti • Rimuovere la garza,valutare l’eventuale persistenza del sanguinamento ,in caso positivo il paz esce dal S&T • Riordino materiale • Lavaggio sociale delle mani Istruzione per la dimissione: AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A: SANGUINAMENTO / dolore POST-ESTRAZIONE Gentile Signore/a Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo, a seguire le raccomandazioni sotto riportate: • • Prosegua nelle prossime 24 ore la terapia analgesica consigliata Applichi localmente del ghiaccio secco almeno 10 minuti all’ora nelle prossime ore • Se l’edema non si risolve entro 24 ore o ricompare sanguinamento o compare febbre, si rivolga urgentemente al proprio medico curante o all’odontoiatra di riferimento Bibliografia di riferimento: • Matthew Cooke et al Minor Injuries Unit Handbook, Ed 1998