RESPONSABILITÀ “SCUOLA D`ANNUNCIO” Materiali utili per la

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RESPONSABILITÀ “SCUOLA D`ANNUNCIO” Materiali utili per la
RESPONSABILITÀ
“SCUOLA D’ANNUNCIO”
Materiali utili per la formazione dell’educatore
Dal Concilio Vaticano II
Ad Gentes
n. 1, L’attività missionaria della Chiesa non ha sosta
Inviata per mandato divino alle genti per essere « sacramento universale di salvezza » (1) la Chiesa,
rispondendo a un tempo alle esigenze più profonde della sua cattolicità ed all'ordine specifico del
suo fondatore (2), si sforza di portare l'annuncio del Vangelo a tutti gli uomini. Ed infatti gli stessi
apostoli, sui quali la Chiesa fu fondata, seguendo l'esempio del Cristo, « predicarono la parola della
verità e generarono le Chiese» (3). È pertanto compito dei loro successori perpetuare quest'opera,
perché « la parola di Dio corra e sia glorificata » (2 Ts 3,1) ed il regno di Dio sia annunciato e
stabilito su tutta quanta la terra. D'altra parte, nella situazione attuale delle cose, in cui va
profilandosi una nuova condizione per l'umanità, la Chiesa, sale della terra e luce del mondo (4),
avverte in maniera urgente la propria vocazione di salvare e rinnovare ogni creatura, affinché tutto
sia restaurato in Cristo e gli uomini costituiscano in lui una sola famiglia ed un solo popolo di Dio.
n. 10, Vastità dell’opera missionaria da compiere
La Chiesa, che da Cristo è stata inviata a rivelare ed a comunicare la carità di Dio a tutti gli uomini
ed a tutti i popoli, comprende che le resta ancora da svolgere un'opera missionaria ingente. Ben due
miliardi di uomini infatti - ed il loro numero cresce di giorno in giorno - uniti in grandi
raggruppamenti e determinati da vincoli culturali stabili, da tradizioni religiose antiche o da salde
relazioni sociali, o non hanno ancora o hanno appena ascoltato il messaggio evangelico. Di essi
alcuni seguono una delle grandi religioni, altri restano ancora estranei all'idea stessa di Dio, altri ne
negano dichiaratamente l'esistenza, anzi talvolta l'avversano. La Chiesa quindi, per essere in grado
di offrire a tutti il mistero della salvezza e la vita che Dio ha portato all'uomo, deve cercare di
inserirsi in tutti questi raggruppamenti con lo stesso movimento con cui Cristo stesso, attraverso la
sua incarnazione, si legò a quel certo ambiente socio-culturale degli uomini in mezzo ai quali visse.
n. 11, Necessità di una testimonianza viva e di un dialogo sincero e comprensivo
È necessario che la Chiesa sia presente in questi raggruppamenti umani attraverso i suo}figli, che
vivono in mezzo ad essi o ad essi sono inviati. Tutti i cristiani infatti, dovunque vivano, sono tenuti
a manifestare con l'esempio della loro vita e con la testimonianza della loro parola l'uomo nuovo, di
cui sono stati rivestiti nel battesimo, e la forza dello Spirito Santo, da cui sono stati rinvigoriti nella
cresima; sicché gli altri, vedendone le buone opere, glorifichino Dio Padre (58) e comprendano più
pienamente il significato genuino della vita umana e l'universale legame di solidarietà degli uomini
tra loro. Ma perché essi possano dare utilmente questa testimonianza, debbono stringere rapporti di
stima e di amore con questi uomini, riconoscersi come membra di quel gruppo umano in mezzo a
cui vivono, e prender parte, attraverso il complesso delle relazioni e degli affari dell'umana
esistenza, alla vita culturale e sociale. Così debbono conoscere bene le tradizioni nazionali e
religiose degli altri, lieti di scoprire e pronti a rispettare quei germi del Verbo che vi si trovano
nascosti; debbono seguire attentamente la trasformazione profonda che si verifica in mezzo ai
popoli, e sforzarsi perché gli uomini di oggi, troppo presi da interessi scientifici e tecnologici, non
perdano il contatto con le realtà divine, ma anzi si aprano ed intensamente anelino a quella verità e
carità rivelata da Dio. Come Cristo stesso penetrò nel cuore degli uomini per portarli attraverso un
contatto veramente umano alla luce divina, così i suoi discepoli, animati intimamente dallo Spirito
di Cristo, debbono conoscere gli uomini in mezzo ai quali vivono ed improntare le relazioni con
essi ad un dialogo sincero e comprensivo, affinché questi apprendano quali ricchezze Dio nella sua
munificenza ha dato ai popoli; ed insieme devono tentare di illuminare queste ricchezze alla luce
del Vangelo, di liberarle e di ricondurle sotto l'autorità di Dio salvatore.
n. 12, Mettersi a servizio di tutti gli uomini in spirito di carità.
La presenza dei cristiani nei gruppi umani deve essere animata da quella carità con la quale Dio ci
ha amato: egli vuole appunto che anche noi reciprocamente ci amiamo con la stessa carità (59). Ed
effettivamente la carità cristiana si estende a tutti, senza discriminazioni razziali, sociali o religiose,
senza prospettive di guadagno o di gratitudine. Come Dio ci ha amato con amore disinteressato,
così anche i fedeli con la loro carità debbono preoccuparsi dell'uomo, amandolo con lo stesso moto
con cui Dio ha cercato l'uomo. Come quindi Cristo percorreva tutte le città e i villaggi, sanando
ogni malattia ed infermità come segno dell'avvento del regno di Dio (60), così anche la Chiesa
attraverso i suoi figli si unisce a tutti gli uomini di qualsiasi condizione, ma soprattutto ai poveri ed
ai sofferenti, prodigandosi volentieri per loro (61). Essa infatti condivide le loro gioie ed i loro
dolori, conosce le aspirazioni e i problemi della vita, soffre con essi nell'angoscia della morte.
A quanti cercano la pace, essa desidera rispondere con il dialogo fraterno, portando loro la pace e la
luce che vengono dal Vangelo. I fedeli debbono impegnarsi, collaborando con tutti gli altri, alla
giusta composizione delle questioni economiche e sociali. Si applichino con particolare cura
all'educazione dei fanciulli e dei giovani nei vari ordini di scuole, che vanno considerate non
semplicemente come un mezzo privilegiato per la formazione e lo sviluppo della gioventù cristiana,
ma insieme come un servizio di primaria importanza per gli uomini e specialmente per le nazioni in
via di sviluppo, in ordine all'elevazione della dignità umana ed alla preparazione di condizioni più
umane. Portino ancora i cristiani il loro contributo ai tentativi di quei popoli che, lottando contro la
fame, l'ignoranza e le malattie, si sforzano per creare migliori condizioni di vita e per stabilire la
pace nel mondo. In questa attività ambiscano i fedeli di collaborare intelligentemente alle iniziative
promosse dagli istituti privati e pubblici, dai governi, dagli organismi internazionali, dalle varie
comunità cristiane e dalle religioni non cristiane. La Chiesa tuttavia, non desidera affatto
intromettersi nel governo della città terrena. Essa non rivendica a se stessa altra sfera di
competenza, se non quella di servire gli uomini amorevolmente e fedelmente, con l'aiuto di Dio
(62). I discepoli di Cristo, mantenendosi in stretto contatto con gli uomini nella vita e nell'attività,
si ripromettono così di offrir loro un'autentica testimonianza cristiana e di lavorare alla loro
salvezza, anche là dove non possono annunciare pienamente il Cristo. Essi infatti non cercano il
progresso e la prosperità puramente materiale degli uomini, ma intendono promuovere la loro
dignità e la loro unione fraterna, insegnando le verità religiose e morali che Cristo ha illuminato con
la sua luce, e così gradualmente aprire una via sempre più perfetta verso il Signore. In tal modo gli
uomini vengono aiutati a raggiungere la salvezza attraverso la carità verso Dio e verso il prossimo;
comincia allora a risplendere il mistero del Cristo, in cui appare l'uomo nuovo, creato ad immagine
di Dio (63), ed in cui si rivela la carità di Dio.
Dignitatis Humanae
n. 14 La missione della Chiesa: insegnare la verità e confermare i principi d’ordine morale
che scaturiscono dalla natura umana.
La Chiesa cattolica per obbedire al divino mandato: « Istruite tutte le genti (Mt 28,19), è tenuta ad
operare instancabilmente «affinché la parola di Dio corra e sia glorificata» (2 Ts 3,1). La Chiesa
esorta quindi ardentemente i suoi figli affinché « anzitutto si facciano suppliche, orazioni, voti,
ringraziamenti per tutti gli uomini... Ciò infatti è bene e gradito al cospetto del Salvatore e Dio
nostro, il quale vuole che tutti gli uomini si salvino ed arrivino alla conoscenza della verità» (1 Tm
2, 1-4).
I cristiani, però, nella formazione della loro coscienza, devono considerare diligentemente la
dottrina sacra e certa della Chiesa (36). Infatti per volontà di Cristo la Chiesa cattolica è maestra di
verità e sua missione è di annunziare e di insegnare autenticamente la verità che è Cristo, e nello
stesso tempo di dichiarare e di confermare autoritativamente i principi dell'ordine morale che
scaturiscono dalla stessa natura umana. Inoltre i cristiani, comportandosi sapientemente con coloro
che non hanno la fede, s'adoperino a diffondere la luce della vita con ogni fiducia (37) e con
fortezza apostolica, fino all'effusione del sangue, « nello Spirito Santo, con la carità non simulata,
con la parola di verità» (2 Cor 6,6-7).
Infatti il discepolo ha verso Cristo Maestro il dovere grave di conoscere sempre meglio la verità da
lui ricevuta, di annunciarla fedelmente e di difenderla con fierezza, non utilizzando mai mezzi
contrari allo spirito evangelico. Nello stesso tempo, però, la carità di Cristo lo spinge a trattare con
amore, con prudenza e con pazienza gli esseri umani che sono nell'errore o nell'ignoranza circa la
fede (38). Si deve quindi aver riguardo sia ai doveri verso Cristo, il Verbo vivificante che deve
essere annunciato, sia ai diritti della persona umana, sia alla misura secondo la quale Dio attraverso
il Cristo distribuisce la sua grazia agli esseri umani che vengono invitati ad accettare e a professare
la fede liberamente.
FILM
Corpo celeste, regia di Alice Rohrwacher, 2011
Marta, che dalla Svizzera torna a Reggio Calabria con la sua famiglia di emigrati per prepararsi alla
cresima, s’imbatte in una stravagante catechista, in un prete carrierista incollato al cellulare e
maneggione in politica, in un altro sacerdote misogino dalla fede anticotestamentaria, in una
comunità cristiana legata solo alle tradizioni esteriori, in una città sporca, spettrale, volgare, in una
catechesi che non esita a ricorrere agli standard dei varietà “velinari” (la canzoncina Mi sintonizzo
con Dio!), in un orrendo crocefisso ultramoderno al neon…
Ecco, in questo orizzonte così squallido Marta si muove leggera e quasi eterea, proprio come un
“corpo celeste” e l’immagine che la delinea nella sua innata spiritualità è da cercare quando con la
mano percorre il profilo del volto di Cristo nel crocifisso destinato a sostituire quello al neon. Un
antico crocifisso che – durante il trasporto nella chiesa parrocchiale – cade persino in un torrente
durante un incidente e là galleggia emblematico sull’acqua. Alla fine, quindi, i puri di cuore trovano
da soli la genuina risposta di fede a quelle domande che fioriscono nell’anima e che una religione
artificiosa con le sue varie e fredde lezioni di catechismo non sa dare.
LIBRI e TESTI
Azione Cattolica Italiana, Sulle strade dei cercatori di Dio. Ac e primo annuncio, Editrice AVE,
2011
Ogni cristiano battezzato è chiamato alla testimonianza della fede e all'evangelizzazione, in ogni
epoca e in ogni luogo. Il testo propone nuove riflessioni riguardo al primo annuncio e alla riscoperta
della fede, temi ampiamente analizzati e studiati dalla Chiesa italiana, guardando oggi al nostro
Paese e al momento storico che stiamo vivendo. Raccoglie inoltre alcune esperienze che
l'associazione nel corso degli anni ha realizzato a riguardo, valorizzandone lo stile e le attenzioni
maturate. Spetta a tutti e l'impegno di capire qual è il contributo richiesto di vita, di fede, di
riflessione e di azione, per portare la Parola di speranza del Vangelo anche a chi appare più lontano.
Educare nell’era di internet, Segno nel mondo, n. 11, 2012
Viviamo tra computer e smartphone: un click e siamo interconnessi con il mondo. Una rivoluzione
comunicativa che sta contagiando tutti, in particolare le giovani generazioni. In questo dossier di
Segno dedicato a “educare nell’era di internet” in una società globalizzata e perennemente on line,
un sociologo dei nuovi media e un esperto di comunicazione aiutano e riflettere su questi
cambiamenti, per comprenderli e utilizzarli al meglio.
V. Grienti, Chiesa e web 2.0. Pericoli e opportunità in rete, Effata Editrice, 2009.
Internet, principale spazio interattivo e informativo della contemporaneità, ha vissuto negli ultimi
anni importanti mutamenti: dall’originaria scoperta della navigazione online e della posta
elettronica, caratteristiche della fase della Rete Web 1.0, siamo passati ora a un nuovo scenario
multimediale grazie al Web 2.0, con elevate opportunità di interazione legate allo sviluppo del
discusso e allo stesso tempo affascinante mondo del social networking. Questo volume analizza con
competenza e sobrietà la nuova fase della rete, sottolineando in particolare l’approccio della Chiesa
alle nuove tecnologie e in che modo essa comunichi all’interno di questo rinnovato “cyberspazio”.
La nuova frontiera del Web offre alla società contemporanea enormi opportunità, ma anche tanti
rischi. Quale strada intraprendere?
Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi della Conferenza
Episcopale Italiana, Lettera ai cercatori di Dio, 2009
È un sussidio offerto a chiunque voglia farne punto di partenza per dialoghi destinati al primo
annuncio della fede in Gesù Cristo.
Il testo parte da alcune domande che ci sembrano diffuse nel vissuto di molti, per poi proporre
l’annuncio cristiano e rispondere alla richiesta: dove e come incontrare il Dio di Gesù Cristo?
Ovviamente, la Lettera non intende dire tutto: essa vuole piuttosto suggerire, evocare, attrarre a un
successivo approfondimento, per il quale si rimanda a strumenti più adatti e completi, fra cui
spiccano il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Catechismi della Conferenza Episcopale Italiana.
Conferenza Episcopale Italiana, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia,
Orientamenti pastorali dell'Episcopato italiano per il primo decennio del 2000
Documento approvato dall’Assemblea Generale dei Vescovi italiani che include la prospettiva della
missione e ne privilegia il compito. Il documento invita, per questo, a dare uno sguardo realistico al
contesto nel quale siamo chiamati a offrire la nostra testimonianza: si tratta, infatti, di scorgere
l´"oggi di Dio" e le sue attese su di noi.
Concilio Vaticano II, Decreto “Inter Mirifica”, 1963
Decreto sugli strumenti di comunicazione sociale, il loro retto utilizzo e l’apostolato cattolico
attraverso di essi.
C. Carretto, E Dio vide che era cosa buona, Editrice Ave, 2008
Il "classico" di Carlo Carretto nasce da un manoscritto maturato dall'autore nei giorni della malattia,
per dire che «i laici presero coscienza di essere chiesa e capirono che la loro fede non li spingeva
solo ad atti di culto, ma li impegnava a realizzare nel mondo il messaggio evangelico»: laici così
danno testimonianza viva di essere popolo di Dio, con la loro famiglia, piccola chiesa.
G. Betori, La parola nel tempo della missione. Bibbia, cultura, comunicazione. San Paolo
Edizioni, 2007, cap. 1-4
Questo libro raccoglie una serie di autorevoli interventi del cardinale Betori su temi attuali e
stringenti della comunità ecclesiale d'Italia: annunciare il Vangelo nell'attuale pluralismo culturale e
religioso; teologia e comunicazione del Vangelo; i nuovi interrogativi. Un libro che ridisegna la
vitalità del nostro cattolicesimo e il diffondersi della coscienza di quanto oggi sia necessaria una
trasformazione pastorale nella direzione della missionarietà.
Gabriele Beltrami, Antonio Grasso, Antonia Mattei, Testimoni dell’incontro, Roma, Edizioni
Paoline, 2011
Il libro è una proposta finalizzata a un cammino spirituale personale e/o di gruppo, un percorso
formativo che affronta il tema dell’annuncio cristiano. Le tre parole chiave di questo progetto sono:
giovani, spiritualità e missione. I giovani sono i destinatari della riflessione presentata, la spiritualità
è il motore che spinge ciascuno a percorrere questo cammino e, infine, la missione è ciò a cui
ciascun individuo è chiamato.