Conferenza Internazionale per il turismo sostenibile La Carta di Rimini

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Conferenza Internazionale per il turismo sostenibile La Carta di Rimini
Conferenza Internazionale per il turismo sostenibile
La Carta di Rimini
30 giugno 2001
Questo documento presenta le raccomandazioni e le proposte orientate all’azione, adottate dai
partecipanti della Conferenza Internazionale tenutasi a Rimini dal 28 al 30 giugno ’01, organizzata
dalla Provincia di Rimini, dalla Regione Emilia Romagna e da un gruppo molto esteso di partners
(…). La carta è il risultato dei lavori svolti prima e durante la Conferenza, con il contributo degli
organizzatori, dei moderatori, dei relatori, dei partecipanti alle diverse sessioni di lavoro.
Noi, come partecipanti alla conferenza di Rimini, pensiamo che La Carta sia uno strumento utile per
fare ulteriori passi verso la "sostenibilità del turismo", con un’attenzione particolare alle
"destinazioni del turismo di massa". Riteniamo che questo tema sia una priorità da inserire
nell’agenda politica di tutti i soggetti coinvolti e che su di questa priorità si debbano indirizzare e
promuovere ulteriori sforzi e impegni nei prossimi anni.
Poniamo come punto di partenza gli sforzi già compiuti dai documenti e dalle Carte prodotti a
livello internazionale nel recente passato. Tra questi, ricordiamo:
•
La Conferenza internazionale di Lanzarote (1995)
•
La Conferenza internazionale di Calvià (1997)
•
Il Congresso internazionale di Sant.Feliu de Guixols organizzato
dalle associazioni del volontariato dell’area mediterranea (1998)
•
Il lavoro prodotto dal World Tourism Organisation, in
particolare il Codice Globale di Etica per il Turismo (adottato
nel 1999)
•
Il lavoro svolto dall’UNEP con il Mediterranean Action Plan on
Tourism (grazie al contributo di BP/RAC e PAP/RAC) e con le
Indicazioni formulate dalla Commissione per lo Sviluppo
Sostenibile del Mediterraneo e adottate dalle parti contraenti alla
Convention di Barcellona (1999)
•
Il lavoro per la Tour Operators Iniziative, in partnership tra
UNEP, WTO e UNESCO.
Guardiamo con interesse alle strategie, in via di finalizzazione a livello della Commissione
Europea. In particolare a:
•
la Strategia Europea sulla Gestione Integrata delle Zone
Costiere - ICZM (2000),
•
la Strategia dell’Unione Europea per lo Sviluppo Sostenibile
(2001)
•
i documenti preparatori dell’Agenda 21 europea per il turismo
sostenibile
Riconosciamo e sottolineiamo pertanto l’urgenza di un’azione concertata, in grado di agire
efficacemente sulla crescente domanda e offerta turistica, fenomeno che ha già prodotto effetti
ambientali e sociali rilevanti e che oggi rischia di compromettere la stessa qualità e vitalità
dell’offerta turistica.
Rilanciamo con forza la priorità del turismo maturo nelle aree costiere, non per questo ignorando
l’urgenza di un analogo sforzo con riferimento a tutte le aree ambientalmente "fragili" e coinvolte
dal turismo di massa (le aree montane, le città d’arte,…).
Riteniamo, in particolare, che i paesi europei dell’area mediterranea e le aree a "turismo maturo"
debbano:
•
•
assumersi la responsabilità di ripensare i propri modelli e
strategie di sviluppo territoriale e turistico
innovare il proprio prodotto turistico, affermando la propria
identità e diversità culturale e valorizzando i prodotti e le
risorse umane ed economiche locali,
nella direzione chiara della sostenibilità sociale, economica ed ambientale del turismo e di una
riqualificazione ambientale del territorio capace di considerare anche la dimensione globale dei
problemi.
Ci impegniamo direttamente ad attuare, ampliare e diffondere buone pratiche di gestione sostenibile
del turismo, in coerenza con gli obiettivi e i contenuti delle successive raccomandazioni.
Chiediamo a tutti i soggetti che a diverso titolo possono contribuire, in partnership tra loro e nel
rispetto del loro specifico ruolo, di partecipare allo sforzo di definizione di un quadro comune di
politiche, con particolare riferimento a quelle di livello europeo e di scala mediterranea, finalizzate
all’attuazione delle seguenti raccomandazioni.
RACCOMANDAZIONI
Promuovere l’utilizzo della partecipazione e rafforzare e costruire partenariati attivi (come
proposto dai modelli introdotti con le Agende 21 locali, e dagli approcci UNEP ed Europei per la
Gestione Integrata delle zone costiere), riconoscendo la partecipazione come un fondamentale
"fattore di successo" per mettere in pratica la sostenibilità.
I processi partecipativi devono svilupparsi fin dalle prime fasi dei processi decisionali, devono poter
influire su di essi, devono essere strettamente integrati con il sistema della rappresentanza
democratica.
La costruzione di partenariati deve in particolare coinvolgere e integrare tra loro:
•
gli attori fondamentali (le pubbliche amministrazioni, i Tour
operator, gli imprenditori turistici, le associazioni ambientaliste
e dei consumatori, i sindacati, le comunità locali, i lavoratori, i
turisti, le Università e gli Istituti di Formazione e Ricerca…);
•
tutti i livelli di governo (da quello internazionale a quello
locale, con particolare attenzione al ruolo di quest’ultimo);
•
tutti i settori di intervento (trasporti, uso del territorio,
ambiente, turismo, ecc.);
•
le aree confinanti e contigue (terra/mare, entroterra/costa)
con lo scopo di definire e suddividere le responsabilità di ogni soggetto, con riferimento ad azioni
rilevanti per il raggiungimento del risultato di un turismo sostenibile.
Promuovere e rafforzare la gestione, la progettazione e la pianificazione integrata e
sostenibile, con particolare attenzione alle destinazioni turistiche di massa nelle aree costiere:
Adottando da parte del Consiglio e del Parlamento Europeo la
Raccomandazione della Commissione Europea relativa alla
strategia sulla Gestione Integrata delle aree costiere - ICZM
Inserendo l’approccio proposto da detta Raccomandazione nelle
strategie nazionali e regionali
Sostenendone l’attuazione concreta a livello locale.
In particolare sottolineiamo l’importanza di:
•
Agire sulle aree costiere considerandole come un insieme,
includendo in modo adeguato le porzioni di territorio e di mare
coinvolte
•
Considerare in modo integrato tutte le problematiche più
importanti per lo sviluppo sociale, economico e ambientale, in
una prospettiva a lungo termine;
•
Rivedere le politiche e le legislazioni nazionali e promuovere
linee guida regionali
•
Identificare e coordinare tra loro tutti i piani e i progetti
settoriali (uso del territorio, gestione del sistema idrico, energia,
trasporti, turismo, ecc.) e inserire la gestione integrata dei
territori costieri nel sistema istituzionale e pianificatorio
vigente;
•
Definire obiettivi strategici in modo preciso, progettando
programmi fortemente orientati all’azione e capaci di adattarsi
ai cambiamenti;
•
Rafforzare e individuare nuovi strumenti (norme, sistemi di
gestione, informazione e educazione, incentivi economici,
progetti pilota) per indirizzare le aree turistiche più mature
verso azioni di rinnovo urbano, di miglioramento della qualità
urbana e sociale, di riqualificazione del territorio, di
rinaturalizzazione, verso modelli più sostenibili.
Mantenere l’impegno internazionale e locale per lo sviluppo e l’utilizzo di strumenti di analisi,
a supporto della decisione e dell’azione, quali:
•
l’analisi della capacità di carico ecologica, sociale ed
economica delle destinazioni;
•
gli strumenti di previsione e valutazione dell’impatto locale e
strategico dei servizi e dei prodotti turistici (per es. gli
strumenti noti come L.C.A., E.I.A., S.E.A.);
•
gli indicatori di sostenibilità, multidimensionali, in grado di
monitorare in modo permanente i cambiamenti nel tempo e
nello spazio dei principali impatti e dei risultati definiti dai
programmi integrati e dai processi di Agenda 21;
L’uso di questi strumenti deve basarsi su processi partecipati, deve servire a definire e supportare le
azioni per il turismo sostenibile, deve essere scientificamente affidabile e comprensibile agli utenti
finali. L’informazione di base deve essere prodotta e resa disponibile coordinando tra loro gli enti
competenti a fornirla.
Rafforzare le capacità dei governi locali affinché questi siano in grado di svolgere pienamente il
proprio ruolo politico, di pianificazione, di gestione e controllo nel settore turistico:
promuovendo formazione, scambio di buone pratiche,
coordinamento nazionale e sovranazionale tra le reti già esistenti e
le diverse realtà locali con problemi analoghi
sostenendo il marketing ambientale
valorizzazione delle esperienze positive
del
territorio
e
la
Attuare azioni specifiche centrate sulla Mobilità, con il sostegno e la realizzazione di "progetti
pilota" locali utili a dimostrare la fattibilità e l’efficacia di sistemi e modelli alternativi e sostenibili.
Tra questi:
sostegno alla realizzazione di reti integrate di mobilità pedonale e
ciclabile
promozione di sistemi e servizi innovativi (per es. car sharing, bus
a chiamata, taxi collettivi, car pooling, etc.)
rafforzamento dell’integrazione tra le diverse modalità di trasporto
a livello locale, regionale e nazionale e miglioramento
dell’attrattività del trasporto collettivo e a basso impatto ambientale
azioni a livello europeo, nazionale e locale sulle tasse e tariffe dei
trasporti (così come definite dalla Strategia dell’Unione Europea
per lo Sviluppo Sostenibile) e promozione di pacchetti integrati di
servizi relativi al soggiorno/mobilità per i turisti
Promuovere alternative sostenibili per il turismo stagionale di massa (riducendo le punte e
distribuendo le presenze turistiche nell’arco di tutto l’anno):
•
valorizzando la complementarietà e le sinergie del turismo con
gli altri settori economici;
•
promuovendo lo sviluppo e l’uso di un turismo culturale,
ecologico e rurale compatibile con l’ambiente;
Promuovere strumenti economici (nuovi meccanismi finanziari, incentivi, destinazione
ecologica delle entrate fiscali…) per qualificare le destinazioni turistiche in senso sostenibile.
Le risorse finanziare possono provenire:
•
dal settore privato, con investimenti mirati a migliorare le
performance delle imprese turistiche e la qualità del territorio
entro cui il settore offre i propri prodotti e servizi,
•
dal settore pubblico, con un uso mirato dei fondi disponibili a
livello nazionale, regionale ed europeo, rafforzando gli attuali
finanziamenti (come ad esempio i Programmi europei Life,
Interreg….) e integrando ulteriormente la priorità "turismo
sostenibile nelle aree a turismo maturo" nei Fondi Strutturali
europei e nei finanziamenti nazionali per le "aree obiettivo",
allo scopo di favorire la realizzazione di progetti pilota nelle
destinazioni caratterizzate dal turismo di massa.
Assicurare e promuovere una buona gestione ambientale e sociale delle destinazioni e
infrastrutture turistiche:
•
incoraggiando strumenti per il miglioramento della
performance ambientale (quali dichiarazioni di intenti, accordi
volontari, Ecolabel, tecnologie pulite, sistemi di gestione
ambientale, e di acquisti ecologici)
•
garantendo il rispetto dei diritti dei lavoratori e promuovendo la
Certificazione Etica (SA 8000 o altri modelli riconosciuti)
•
promuovendo la progressiva armonizzazione nel settore della
certificazione, per garantirne rigore e credibilità ma, nello
stesso tempo, per mantenere flessibilità e capacità di
considerare le differenze dei contesti ambientali e dei servizi
offerti;
•
rafforzando le sinergie e la coerenza tra gli sforzi prodotti a
livello territoriale dalle amministrazioni pubbliche (per es. con
Piani d’azione integrati, Agenda 21, Reporting, EMAS, ISO) e
dagli operatori privati;
•
promuovendo azioni di formazione, sensibilizzazione,
marketing sui benefici ottenuti grazie al miglioramento della
gestione ambientale e sociale;
Rafforzare le attività finalizzate alla sensibilizzazione di imprese turistiche, dei tour operator
e dei turisti allo scopo di promuovere positivamente un loro ruolo attivo (con strategie di
comunicazione finalizzate che tengano in considerazione le loro aspettative, le loro differenze
culturali e linguistiche, ecc.)