rassegna del martedi
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rassegna del martedi
RASSEGNA DEL MARTEDI’ Ferfilò è un’associazione culturale attiva sul territorio centese da circa due anni. Il desiderio di dare vita a questa rassegna è emerso durante interviste di gruppo realizzate nelle scuole superiori della nostra città. Molti ragazzi hanno espresso la volontà di poter vedere pellicole che non trovano spazio nei circuiti convenzionali, possibilmente in uno scenario più accogliente e familiare. La scelta dei film è stata fatta dal pubblico stesso, che sul sito dell’associazione ha proposto come tema centrale: “I FILM CHE HANNO FATTO IL CINEMA... MA CHE NON HO POTUTO VEDERE AL CINEMA". Questa rassegna inoltre è resa possibile grazie al sostegno e al contributo dell’ex cinema Astra-Odeon e alla rete creata con l’ associazione Lyceum, la Parrocchia di San Biagio, l’Informagiovani e il Comune di Cento. Buona visione!! PER UN PUGNO DI DOLLARI Paese: Italia Anno: 1964 Durata: 100 min Colore: colore Interpreti: Clint Eastwood, Gian Maria Volonté, Marianne Koch, Wolfgang Lukschy “Per un pugno di dollari” è il primo film della cosiddetta “Trilogia del dollaro” (insieme a “Per qualche dollaro in più”, del 1965; e “Il buono, il brutto, il cattivo”, del 1966) ed è diretto da Sergio Leone. Il soggetto del film è ispirato a “La sfida del samurai” di Akira Kurosawa (1961) e grazie al grande successo ottenuto al botteghino, viene considerato il caposaldo del genere Spaghetti western, cioè western all'italiana. Il film venne girato in stretta economia tra Spagna e Italia, con attori allora semisconosciuti, tra cui i due indimenticabili volti di Clint Eastwood, nella parte dell'Uomo senza nome, e Gian Maria Volonté, nella parte di Ramòn Rojo, lo spietato assassino. La trama del film è molto semplice. Il villaggio di San Miguel, alla frontiera messicana, è piagato dalla faida tra la famiglia di gringos, i Baxter e i messicani Rojo. Un giorno arriva in paese un cavaliere solitario. Lo sconosciuto, artefice della sconfitta di entrambe le famiglie, se ne va tornando da dove era venuto, di lui non si saprà nulla, nemmeno il nome. Il film presenta alcune novità clamorose che rinnoveranno il genere western che in quel momento stava vivendo un periodo di stallo. Leone crea nuovi archetipi, portando un genere cristallizzato in stereotipi molto rigidi ad un nuovo stato: primi piani stretti sui volti bruciati dal sole, dialoghi secchi, come sentenze. Leone cambia la struttura della sparatoria, sperimentando per primo l'inquadratura della pistola ripresa in primo piano che spara sui bersagli sullo sfondo e riempie il film di scene di violenza molto cruda, come il pestaggio di Rojo e lo sterminio della famiglia Baxter. Probabilmente per questo motivo, il passaparola fra la gente fa del film un fenomeno mediatico senza precedenti, e fa diventare una piccola produzione l'inizio di un periodo molto fruttuoso per il cinema italiano e la consacrazione dello spaghetti western. Curiosità: Per mascherare la produzione tutta italiana di “Per un pugno di dollari”, molti membri della troupe e del cast assunsero nomi americani: Sergio Leone usò il nome Bob Robertson (in memoria di suo padre Vincenzo, noto con il nome d'arte di Roberto Roberti), Ennio Morricone firmò la colonna sonora con lo pseudonimo Dan Savio (ma in alcuni titoli è rinominato Leo Nichols), mentre Gian Maria Volonté appare con il nome John Wells. Solo in seguito al grande successo vennero ripristinati i nomi originali. • All'uscita nelle sale del film, la casa di produzione non aveva pagato i diritti d'autore ad Akira Kurosawa che denunciò Sergio Leone per plagio. Avendo ragione, vinse la causa ottenendo i diritti di distribuzione del film in Giappone Corea del Sud e Taiwan, e il 15% degli incassi nel resto del mondo. Probabilmente uno dei migliori affari della sua carriera. • « Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto! » Ramón Rojo