“Manfredonia finalmente ha riconquistato il suo mare” È nata Marina
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“Manfredonia finalmente ha riconquistato il suo mare” È nata Marina
6 LO SVILUPPO DEL GOLFO venerdì 19 luglio 2013 Nuovi lidi “Manfredonia finalmente ha riconquistato il suo mare” È nata Marina del Gargano Golfo in festa. Rotice: è una pazzia, dicevano. Scommessa vinta LUCIA PIEMONTESE “Ci dicevano che stavamo compiendo una follia, che era una vera pazzia. Invece abbiamo vinto la scommessa, Manfredonia finalmente ha riconquistato il suo mare”. Con gli occhi umidi di commozione l’edile Gianni Rotice, presidente di Gespo, ha aperto ieri sera nel Golfo la cerimonia inaugurale del nuovo porto turistico, che si è presentato ad un parterre d’eccezione del mondo politico ed istituzionale, così come alla cittadinanza, in tutta la sua avveniristica bellezza. La soddifazione di Rotice e dei suoi soci (i sipontini di Mucafer, della Sdanga Costruzioni e i Di Tullo, come gli apricenesi di Moteroc) è quella di chi è riuscito a superare difficoltà economiche e un’opinione pubblica mai realmente innamorata e convinta del progetto. Il risultato è il secondo marina della Montagna del sole, costato 54 milioni di euro, di cui 19,5 arrivati coi fondi del terzo protocollo del Contratto d’area Manfredonia-Mattinata-Monte Sant’Angelo. La restante parte è un finanziamento prevalentemente privato sotto forma di capitale sociale, mutuo a medio/lungo termine e, in parte minore, ricavato da vendite. Alla spesa del progetto bisogna aggiungere un canone demaniale che a regime raggiungerà un importo pari a circa 530 mila euro per tutta la durata della concessione demaniale fino al 2056. “Oggi”, ha dichiarato Rotice, “si alza il sipario su un’opera importante per il territorio e per tutti noi. Certamente questa giornata è un traguardo ma anche un punto di partenza verso obiettivi ancora più ambiziosi. Fare emergere questo Marina come il prolungamento della città di Manfredonia, contribuendo a fare ripartire l’economia con posti di lavoro, opportunità di investimento, generando lo sviluppo che tutti ci attendiamo nel settore della nautica che porta con sé un indotto immenso, quello del turismo che a sua volta significa cultura, arte, tradizioni enogastronomiche, eccellenza artigiana”. Mentre è spettato al sindacoAngelo Riccardiapprofittare dell’occasione per difendere il Contratto d’area (“Chiediamoci cosa sarebbe stata Manfredonia senza il Cda”) e per ricordare l’impegno dei suoi predecessori Prencipe e Campo per la nascita del porto. Ad assistere alla presentazione di Marina del Gargano è stata una platea prestigiosa: il ministro dell’ambiente Andrea Orlando; il prefettoLuisa Latella; la Regione Puglia rappresentata dal presidente del consiglioOnofrio Intronae dall’assessore Loredana Capone (assente il governatore Vendola); i sindaci di Foggia Gianni Mongelli, di Manfredonia Angelo Riccardi e di Monte Sant’Angelo Antonio di Iasio; i consiglieri regionali Franco Ognissanti, Giandiego Gatta, Giannicola De Leonardis, Anna Nuzziello, Pino Lonigro; il comandante della Capitaneria di porto sipontina Francesco Staiano; il patron di Sangalli Vetro Giorgio Sangalli; tutti i big di Assindustria e Camera di Commercio, da don Michele Perrone al presidente di CCIAA Eliseo Zanasi, dal presidente di Confindustria Pino Di Carlo a Marco Insalata, al presidente dell’Ance foggiana Gerardo Biancofiore; ed ancora il manager del Gruppo Marcegaglia Roberto Garavaglia, il patron delle Tre Fiammelle Michele D’Alba, i fratelli Gelsomino, l’edile De Salvia, il direttore di Confcommercio Biagio Di Iaio, il dirigente di Banca popolare di Milano Michele Di Bari, l’imprenditore apricenese del caffè Zuccarino, il presidente del Consorzio ASI Franco Mastroluca, il direttore del Leclerc Gargano Claudio Casalino, la presidentessa della Piccola Industria di Confindustria Foggia Teresa Sassano. Fino al Pd sipontino, da Paolo Campo a Gaetano Prencipe, a Franco La Torre; assente invece quello foggiano. Presenze numerose, così come numerose sono le aspettative connesse al porto. “Sono certo”, ha af- Questa giornata è un traguardo ma anche un punto di partenza verso obiettivi ancora più ambiziosi fermato il direttore Nicola Francescucci, “che il ruolo di Marina del Gargano sarà fondamentale per il rilancio del territorio. Ho grande aspettative che la provincia di Foggia, grazie all’apertura di questo Marina, possa diventare un riferimento nazionale da una parte per la qualità ambientale del mare e del territorio costiero e dall’altra per l’accoglienza e le risorse turistiche del territorio”. L’obiettivo è ambizioso: l’infrastruttura, primo marina a gestione internazionale in Italia, mira ad essere un volano per l’economia del territorio anche grazie alla partnership con il network inglese MDL Marinas, che gestisce oltre 70 porti nel mondo. E per partire di slancio, già dai primi mesi di apertura, il porto si propone ai clienti all’insegna dell’innovazione con iniziative inedite per i clienti tra cui la possibilità di avere in uso gratuitamente il posto barca nel 2013 per chi prenota nel 2014. I costi Alla spesa del progetto bisogna aggiungere un canone demaniale che a regime raggiungerà un importo pari a circa 530 mila euro per tutta la durata della concessione demaniale fino al 2056 LA SCHEDA Marina è prolungamento di Manfredonia È costato 54 milioni di euro, di cui 19,5 arrivati coi fondi del terzo protocollo del Contratto d’area Sociprincipali,Mucafer,RoticeeSdangaCostruzioni,lafamigliaDiTulloeMoterocsrl Quasi 60 i milioni investiti dal pool di imprese di Gespo srl Dietro Marina del Gargano, la nuova struttura portuale da diporto prossima ad aprire i battenti sul molo di ponente del bacino commerciale di Manfredonia, c’è Gespo srl, costituita nel 1990 dai big dell’imprenditoria sipontina con capitale sociale di 14,1 milioni di euro interamente versato, concessionaria per la realizzazione. Sono 60 i milioni investiti dal pool di imprese di Gespo, di cui un terzo coperto dai contributi pubblici del 3° protocollo del Contratto d’area di Manfredonia – Mattinata – Monte Sant’Angelo; ammonta a circa 500mila euro il canone annuo versato alla Regione Puglia per la concessione demaniale, che scadrà nel 2056. Ad occuparsi dei lavori, ormai alle fasi conclusive, è stata l’impresa sipontina Mucafer, per conto di Gespo. Quest’ultima vede come soci principali le imprese di costruzioni Mucafer, Rotice e Sdanga Costruzioni, la famiglia Di Tullo (della Golmar Rodit), Moteroc srl (impresa di Apricena con esperienza nel campo della lavorazione e fornitura di blocchi di pietra). Questi i soci che rappresentano l’85% del capitale sociale. Presidente del consiglio di amministrazione di MARINA DEL GARGANO Un’immagine della struttura Gespo è l’ing. ed imprenditore del mattone Gianni Rotice (attuale presidente di Formedil), vicepresidente e responsabile commerciale Romeo Di Tullo, come consiglieri Matteo Aucello e Antonio Sdanga (titolari della Sdanga-Aucello Costruzioni), Renato Beccia, Nicola Di Bari, Eliseo La Torre, Lino Rotice, Pasquale Tomaiuolo. Ad ideare il progetto delle opere a terra lo studio di architettura sipontino Planprogetti di Sergio Delli Car- ri e Gaetano Gelsomino, mentre progettista delle opere a mare (moli e banchine) è invece l’ingegnere partenopeo Roberto Chieffi; la comunicazione è invece affidata all’agenzia foggiana Red Hot. Tra i tecnici spiccano i nomi dell’ing. Gaetano Palumbo (coordinamento sicurezza in fase di esecuzione dei lavori) e dell’ing. Michele Prencipe (direzione tecnica di cantiere); entrambi legati da amicizia di vecchia data al deputato Pd Michele Bordo, sono nipoti di Gianni Rotice. Una volta ultimata, la struttura sarà in grado di ospitare 700 posti barca (ne erano previsti 747 in origine) da 8 metri fino ai superyachts di 60 metri, grazie ai fondali che vanno da un minimo di 2,50 metri a 5,70 metri. Marina del Gargano, che sarà fruibile in tutte le stagioni dell’anno, avrà un travel lift di 130 tonnellate, una elisuperficie e diverse aree verdi attrezzate. Vi saranno uno yacht club e una base nautica, un servizio costante di videosorveglianza e numerosi locali commerciali che completeranno l’offerta di servizi a diportisti e turisti. LO SVILUPPO DEL GOLFO venerdì 19 luglio 2013 7 ASSONAUTICA Malcarne:abbiamobisogno divisionari,impegnogiusto “Siamo convinti che i marina siano il miglior modo per far arrivare i turisti nel nostro territorio e Marina del Gargano ha le carte in regola per avere successo”. E’ ottimista il brindisino Alfredo Malcarne, presidente nazionale di Assonautica, presente all’inaugurazione del porto sipontino. “Abbiamo bisogno di visionari, la scommessa di questi imprenditori nel settore della nautica è una scommessa seria sul futuro, fatta sulle potenzialità turistiche del territorio pugliese, che presenta grandissimi margini di miglioramento”, ha rilevato a l’Attacco. “Dobbiamo puntare ad una reale politica di sviluppo della Puglia costiera e il traino che i porti possono dare a questa regione non lo possiamo nemmeno immaginare. Abbiamo ad oggi un’offerta diportistica ancora povera dal punto di vista della tipologia di servizi. La scommessa la vinceremo quando saremo in grado di creare una rete di approdi turistici capaci di offrire servizi di qualità a prezzi accessibili”. Fare sistema come l’unico modo per essere competitivi e non pestarsi i piedi tra porti vicini, come nel caso di Rodi Garganico, Manfredonia e Vieste. “Serve un’efficace rete di servizi oltre ad un’accurata promozione sui mercati in questo momento per noi più interessanti, ovvero soprattutto quelli nordeuropei. Come Assonautica saremo impegnati in un’intensa attività di internazionaliz- IL COLLOQUIO Ha aperto i battenti ieri Marina del Gargano, l’ultimo porto turistico nato nella Montagna del sole. Come il Marina di Rodi Garganico, già attivo da alcuni anni, e il costruendo porto turistico di Vieste, dovrà fare i conti con l’agguerrita concorrenza che arriva dalla sponda opposta dell’Adriatico, dalla Croazia al Montenegro. Competitor temibili, come sa bene l’imprenditore edile Armandino Russo, nome di spicco della vita economica foggiana. “Devo fare i miei più sinceri complimenti a quei colleghi imprenditori che hanno realizzato Marina del Gargano, è una struttura notevole e davvero splendida. Ne sono fiero”, commenta Russo a l’Attacco riferendosi alla cordata di imprenditori locali di Gespo. “L’unico problema è che è stato costruito il porto prima di tutto il resto. Ad oggi intorno al Marina non c’è nulla. Ecco perché tutti, dalla politica all’imprenditoria, devono essere adesso bravi a supportare il porto turistico con servizi, alberghi, divertimenti, etc. Soprattutto serve che la politica regionale e nazionale incentivi i privati ad investire nell’area. Serve quella stessa politica di favore che è stata messa in campo dai governi e dagli enti locali dei Paesi nostri dirimpettai, quelle agevolazioni per la nautica e il turismo che hanno spinto numerosi investitori esteri, dell’Est in primis, a credere nello sviluppo di territori come il Montenegro. In quei Paesi l’imprenditoria locale non era probabilmente all’altezza di farlo, a differenza che da noi”. Russo sa bene cosa impedisce ai privati di investire. “Ci sono troppi vincoli e troppa burocrazia. Così diventa impossibile per l’imprenditore pensare ad un investimento, dato che deve già affrontare tutte le difficoltà derivanti dalla crisi economica…Gli investitori hanno paura ad affacciarsi in Italia per questo e ciò spiega perché, a parità di risorse naturali e di strutture, ci stiamo facendo superare da altre realtà che hanno più fame di noi”. Ma cosa spinge concretamente un numero sempre ALFREDO MALCARNE Al centro, il Presidente di Assonautica zazione e parteciperemo alle fiere più importanti, da Londra a Parigi, Cannes”, annuncia Malcarne. Quanto alla concorrenza temibile che giunge dai porti turistici dell’altra sponda dell’Adriatico, il presidente nazionale dell’associazione della nautica da diporto conosce bene i vantaggi di cui godono i marina montenegrini e croati. “E’ una questione di prezzi, indubbiamente più bassi che in Italia, ed è una fuga dei diportisti italiani, per evitare i controlli fiscali. E poi in Italia si fa fatica a capire che il mercato della nautica inte- ressa tutti gli attori di un territorio, dai piccoli esercenti sulla costa ai grandi marina. In Paesi come quelli i porti beneficiano di politiche fiscali di maggior favore. Basti pensare che l’IVA sull’acquisto di una barca è al 5% in Croazia e al 7% in Montenegro. E la Croazia è oramai un Paese comunitario…”. Che futuro attende Marina del Gargano? “Questo porto ha una posizione geografica invidiabile e permette un approdo direttamente in città. Poi è vicino a posti come le Tremiti e la stessa Croazia. E’ una tappa conveniente per il diportista in giro per l’Adriatico. Ma il successo di Manfredonia dipenderà dalla risposta di questo territorio e della sua classe imprenditoriale. La struttura vive non solo sulle barche che arrivano nel marina, ma anche di servizi. Avrà successo se sarà gestito in maniera tale che ci sia una convenienza di interessi per tutto il territorio. Ora comincia la fase più difficile, lo start up, che può durare dai 2 ai 5 anni, ed è quella nella quale bisogna prestare la maggiore attenzione, mettendo al contempo gli imprenditori nelle condizioni di lavorare”. Montenegro,concorrenzaagguerrita “Nessuncontrolloepiùdivertimento” Russo:quinoncisonoservizi.Aldiportistanonrestacheunacena più alto di appassionati della nautica di Capitanata a portare le loro barche lontano dai porti del Gargano e a scegliere per loro vacanze o puntatine del weekend gli approdi di Montenegro, Crozia, Grecia e Turchia? “I vantaggi sono tanti ed indubbi”, spiega Russo. “Inutile dire che ad un diportista proprietario di una barca importante i controlli della Guardia di Finanza in mezzo al mare, per verificare se il suo reddito sia congruo o meno a quella imbarcazione, creano disagi. Non è il mio caso, dal momento che possiedo un semplice gommone, ormeggiato a Manfredonia. In più c’è il problema della crisi, che sta affossando il settore nautico in Italia. I porti turistici Gli alberghi montenegrini non sono meno cari dei nostri anche perché nel Gargano, penso ad esempio a Vieste, i prezzi sono calati per colpa della crisi si stanno svuotando e lo si sta vedendo anche nel Marina di Rodi Garganico, che anche per via dell’apertura del porto di Manfredonia sta vivendo già una fase estremamente critica per non dire fallimentare. La stessa Manfredonia non so se con questa situazione complessiva riuscirà a reggere, è ovviamente quello che tutti ci auguriamo”. Problemi sconosciuti in Montenegro, i cui porti sono gli unici a crescere e far registrare il segno più. “In Montenegro c’è un maggior interesse del governo e delle istituzioni a portare avanti una politica di favore, lo stesso carburante costa anche il 20-30% in meno rispetto all’Italia. Forse i prezzi dei posti barca si stanno adeguando a quelli italiani, ma i vantaggi di stare lì sono altri. Contrariamente all’Italia, dove quello che sta accadendo con i controlli a tappeto è terribile, in Montenegro o in Croazia non ti controlla nessuno. E poi c’è più divertimento, quando scendi a terra sei circondato di servizi e locali”. Come i tanti casinò presenti anche a poca distanza dai porti (come avviene a Budva), frequentatissimi dai diportisti e turisti italiani. “Sono posti internazionali, vi arriva gente dall’Europa intera come da tutto il mondo”, puntualizza Armandino Russo. Gente danarosa che arriva in numero crescente da qualunque destinazione perché sa di trovarvi tutto ciò di cui può aver bisogno o voglia durante la propria vacanza. “Ad oggi cosa possiamo offrire nel Gargano ad una clientela internazionale? Penso alla stessa Manfredonia: dopo l’arrivo nel porto e una cena al ristorante, dove va il diportista che ha voglia di locali dove ballare, casinò, etc.? E’ costretto a rientrare in albergo e a concludere con la cena la sua serata”. Le stesse strutture ricettive dell’altra sponda dell’Adriatico offrono un’accoglienza nel complesso più completa. “Gli alberghi montenegrini non sono meno cari dei nostri”, chiarisce Russo, “anche perché nel Gargano, penso ad esempio a Vieste, i prezzi sono calati per colpa della cri- si e si può prendere una stanza anche con 50 euro o alla metà del suo prezzo di qualche anno fa. Anche al ristorante si paga più o meno lo stesso, si mangia lì come qui con una somma variabile tra i 10 euro di una pizzeria e i 50 euro. I prezzi si sono livellati, quel che fa la differenza è che in quelle strutture, le più nuove e rinomate nate in Montenegro, trovi magari anche il dentista in hotel. Da noi è difficile pensare a strutture altrettanto nuove e capaci di una tale accoglienza, con la stessa varietà di servizi e divertimenti, sono luoghi principalmente per famiglie”. Col passaparola queste mete sono sempre più conosciute anche in provincia di Foggia. Il tour del diportista che naviga tra Croazia e Montenegro prevede come tappe obbligate Dubrovnik, le isole di Lastovo e Mljet, scendendo verso sud fino alle Bocche di Cattaro e alle montenegrine Kotor, Tivat, Budva. “A Budva”, spiega, “un paese di 20mila abitanti appena, la sera circolano 300 taxi, una cosa mai vista da noi. E’ il segno evidente che c’è una maggiore cura complessiva del turismo, un’attenzione esagerata. Lì stanno investendo nel settore e in particolar modo nel turismo nautico, a partire dagli imprenditori esteri. Merito anche dell’IVA al 16% e di tanti vantaggi fiscali che qui non abbiamo. Qui gli imprenditori li stiamo invece cacciando via”. Senza dimenticare i collegamenti aeroportuali: Porto Montenegro, la marina più bella e nuova, ha ben tre aeroporti internazionali nelle vicinanze: Tivat (7 Km), Dubrovnik (46 Km) e Podgorica (90 Km). “Ad appena 30 minuti da casa, partendo da Bari, arrivi a Porto Montenegro, una marina spettacolare in un fiordo naturale. Alle spalle del porto trovi un residence di altissima qualità, coi migliori negozi ed appartamenti di lusso. Mangi con poco, godi una musica soffusa, insomma la situazione ideale per chi va in vacanza. Ecco perché quei posti si stanno imponendo come destinazioni del turismo di livello medio-alto, quello riccodichiarrivaconbarchedai20metri in su. Mentre da noi ciò che continua a riempirsi sono i campeggi, propri di un turismo povero e familiare”, conclude laconico Russo. lp Da noi è difficile pensare a strutture nuove e capaci di una tale accoglienza, con la stessa varietà di servizi e divertimenti, sono luoghi per famiglie