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PROFESSIONE www.alessandrameniconzi.com Dai territori remoti della Cina e della Siberia ai ghiacci della Groenlandia, Alessandra Meniconzi ci porta a scoprire paesaggi affascinanti, animali nel loro ambiente naturale e culture e tradizioni di popoli orgogliosi. 90 TUTTI FOTOGRAFI Alessandra Meniconzi, spirito d’avventura Cina, deserto del Gobi. >> Dati di scatto: 1/20s a f/8, ISO 100. >> Focale: 95mm su Canon Eos 1Ds Mark III. L’evaporazione dell’acqua delle risaie forma una fitta nebbia; nuvole e nebbia si trasformano in precipitazioni che attraverso una rete di canali di artificiali raggiungono i villaggi, fornendo l’acqua necessaria alla vita quotidiana. L’acqua in eccesso finisce nelle risaie, defluendo dalla terrazza più alta a quella più bassa attraverso una rete di canali; i canali permettono anche di far defluire l’acqua in eccesso durante le forti piogge. Si calcola che per coltivare un chilo di riso sono necessari da 3.000 a 10.000 litri di acqua. Gli Hani sono maestri della gestione dell’acqua e lavorano senza alcuna moderna attrezzatura, ma solo con la forza delle loro braccia. Hani, il popolo delle acque, Cina, provincia dello Yunnan. Siberia, le tende dei Nenet sotto la neve; i Nenet sono allevatori nomadi di renne. >> Dati di scatto: 1/10s a f/5, ISO 400. >> Focale: 32mm su Canon Eos 1Ds Mark III. 92 TUTTI FOTOGRAFI Con un’amica fotografa americana stiamo lavorando a un progetto fotografico che documenta la vita nelle regioni artiche e subartiche. E’ così che ho conosciuto i Nenet, gli ultimi pastori erranti della Siberia, un popolo genuino e ospitale che ci ha subito accolto nei loro chum (la tipica tenda conica), pronto a condividere la dura esistenza quotidiana in quelle aree dal clima ostile. Esposizione: per ottenere una misurazione precisa del soggetto La linfa vitale di Manuela Maniconzi sono i viaggi e la fotografia. Facendo della sua passione una professione, inizia ad esplorare i luoghi remoti e desolati della terra, dalla Cina ai ghiacci dell’Artico, catturando la bellezza dei paesaggi e la vita di suoi abitanti. Fotografa di popoli e culture tradizionali, i suoi scatti sono pubblicati su riviste come Geo, Geographical magazine, Airone, Animan, TerraMater, Terra, Les Alpes, oltre che su cartoline e volumi fotografici. utilizzo la lettura spot e per enfatizzare il movimento imposto un tempo di scatto sufficientemente lungo. Il filtro ND graduato: per ridurre la forte differenza di luminosità tra il cielo e la terra ho utilizzato un filtro digradante a densità neutra GND (Graduated Natural Density), che mi ha permesso anche di accentuare l’emotività della scena. Originaria di Lugano, organizza numerosi workshop e per la qualità del suo lavoro è diventata Canon Ambassador. >> Dati di scatto: 1/10s a f/6.3, ISO 50. >> Obiettivo : EF14mm f/2.8 L II USM su Canon Eos 5D Mark III. Quando hai cominciato con la fotografia? I primi passi li ho fatti molto prima dell’avvento del digitale. Non avevo molti soldi e ogni foto veniva pensata prima di essere scattata… cosa che faccio tuttora con il digitale. Preferisco creare l’immagine in fase di TUTTI FOTOGRAFI 93 La chiesa di St. George a Lalibela, in Etiopia. >> Dati di scatto: 1/10s a f/8, ISO 200. >> Focale: 43mm su Canon Eos 1Ds Mark III. ripresa scegliendo attentamente tempi e diaframmi adatti al risultato che cerco, e magari utilizzando anche filtri. E poi non amo restare troppo davanti al computer... è tutto tempo portato via alla fotografia! Quali sono i tuoi interessi come fotografa? Posso definirmi “una fotografa per ogni stagione, per ogni latitudine, per ogni temperatura”, dal calore infernale della Dancalia al gelo estremo dello Jamal: per più di un decennio ho lavorato nelle remote regioni dell’Asia, documentando le minoranze etniche e solo di recente ho iniziato a viaggiare nelle regioni artiche e subartiche, aree pesantemente minacciate dal cambiamento climatico. Oggi i miei lavori fotografici si svolgono tra terre himalayane, tibetane, deserti d’al94 TUTTI FOTOGRAFI ta quota e deserti di ghiaccio. Cosa prediligi fotografare? In questi luoghi magici dove si vedono le forme delle montagne, del ghiaccio, della neve, degli altipiani e dei deserti, e dove l’uomo si è adattato a questa natura, amo fotografare la nudità del paesaggio e la gente che vi abita, esplorando il rapporto tra uomo e ambiente. Cosa ti ha portata verso questi progetti? Sin da ragazza avevo uno spirito avventuroso ed ho cominciato ad esplorare i luoghi remoti dell’Asia. All’inizio degli anni Novanta ho intrapreso il mio primo viaggio, quattro mesi sull’Himalaya, ed è stato anche il mio debutto nella carriera di fotografa. Groenlandia Campi di riso in Cina I prossimi workshop di Alessandra Meniconzi Cina Le scale celesti degli Hani Viaggio fotografico nello Yunnan con Alex Meniconzi: 14 giorni. Dal 29 novembre al 12 dicembre. Sin dall’antichità i campi a terrazza costituiscono un elemento importante della vita e della cultura del gruppo etnico degli Hani che vive a Yuanyang, nella Provincia dello Yunnan. Questi campi si estendono su una superficie di 13.000 ettari dove vivono 350.000 abitanti. Le montagne circostanti forniscono l’acqua potabile e quella per l’irrigazione. •• Per informazioni: [email protected] Etiopia Spedizione in Dancalia Viaggio fotografico a Erta Ale con Alex Meniconzi e il vulcanologo Luca Lupi: 10 giorni. Dal 27 dicembre 2014 al 5 gennaio 2015. Nel Triangolo di Afar si trova il vulcano Erta Ale; famoso per il suo spettacolare lago di lava, l’Erta Ale regala uno dei fenomeni vulcanici più rari e affascinanti: un lago di magma che dalle viscere della terra si riversa incandescente in un grande e profondo cratere-catino. Il Piano del Sale è un grande bacino chiuso della Dancalia settentrionale, in Etiopia ai confini con l’Eritrea. •• Per informazioni: [email protected] Siberia Gli ultimi nomadi dell’Artico Viaggio etnografico alla scoperta del popolo Nenet con Alex Meniconzi: 11 giorni. Dal 19 al 29 marzo 2015. Un viaggio ai confini del mondo per conoscere gli allevatori nomadi di renne: i Nenet. Durante il soggiorno si condivide la loro cultura e il loro stile di vita, dormendo nelle abitazioni tradizionali e assaporando i loro cibi, dalla carne di renna al pesce congelato tagliato a fette sottilissime. Sono previsti percorsi attraverso le praterie dove pascolano centinaia di renne, viaggiando a bordo di un rudimentale cassonetto dotato di pattini trascinato dalla motoslitta o su una slitta trainata dalle renne. •• Per informazioni: [email protected] I prossimi workshop fotografici Estate 2015: un viaggio fotografico in barca a vela alle Svalbard, isole dell’Oceano Artico a metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord. Qui la natura artica è al suo stato originale: orsi polari, volpi artiche, renne, foche e trichechi centinaia di migliaia di uccelli. Febbraio 2015: viaggio fotografico al Lago Baikal, in Siberia, che nel periodo invernale si trasforma in uno spettacolo naturale indescrivibile. Il lago Baikal è stato posto sotto tutela dell’Unesco. Agosto 2015: un workshop fotografico naturalistico in Groenlandia nella regione di Ilulissat, con escursioni in barca per fotografare gli iceberg. Nei percorsi a terra si camminerà su sentieri ben segnalati della tundra artica, raggiungendo promontori dalle vedute spettacolari sul ghiacciaio Sermeq Kujalleq. Nell’isola di Ataa ci sarà la possibilità di fotografare le volpi polari e di avvistare le balene in mezzo ai ghiacci. Agosto/settembre 2015: viaggio fotografico in Kamchatka, remota penisola russa che dove si trova una combinazione unica di paesaggi vulcanici e di animali, in particolare orsi grizzly. Questi workshop saranno organizzati insieme al fotografo Luciano Gaudenzio e prevedono al massimo sei partecipanti •• Per informazioni alex. [email protected] oppure [email protected] Il gruppo etnico Hmong vive principalmente nelle regioni montane della Cina del sud. 96 TUTTI FOTOGRAFI Bambina Nenet, Siberia. Cina, ragazze Hmong. Come pianifichi le tue spedizioni? Organizzare un viaggio in zone non turistiche richiede tempo ed esperienza e niente è lasciato al caso, ma molti viaggi si sono trasformati in avventure e ho imparato ad accettare qualsiasi cambiamento di itinerario e condizione meteorologica. Generalmente parto con il mio compagno o con amici, che mi offrono anche un supporto tecnico. Sul posto mi muovo a piedi o in bicicletta. Nella pagina precedente: Ritratto sui monti Semièn in Etiopia. >> Dati di scatto: 1/100s a f/4, ISO 100. >> Focale: 46mm su Canon Eos 1Ds Mark III. Cosa c’è nel tuo bagaglio? Ho obiettivi che mi permettono di coprire ogni esigenza di ripresa, tutti originali Canon e professionali: EF 14mm f/2.8 L II USM, Canon EF 16-35mm f/2.8 L II USM, Canon EF 24-70mm f/2.8 L II USM, Canon EF 70-200mm f/2.8 L IS II. A volte aggiungo l’obiettivo macro EF 100mm f/2.8 Macro USM e il Canon EF 300mm f/2.8L IS per non perdere la possibilità di riprendere la fauna. Dall’anno scorso il mio corredo si è arricchito del Canon decentrabile TS-E 24mm f/3.5 L II, adatto non solo alla fotografia di architettura ma anche di paesaggio. Inoltre porto con me il duplicatore Canon EF 2x II e il flash Speedlite 600EX-RT. Metto tutto in uno dei miei zaini fotografici Lowepro, che scelgo a seconda del viaggio, senza dimenticare di inserire il cavetto dello scatto flessibile, il filtro polarizzatore, i filtri digradanti e un illuminatore in caso di uscite serali…. e ovviamente tante schede! E lo strumento più prezioso, a parte la fotocamera? Il treppiede. Come si comportano le fotocamere alle basse temperature che affronti? Posso confermare che la Canon Eos 7D, la Eos 1Ds Mark III e ora la Eos 5D Mark III hanno sempre risposto bene nonostante le temperature estreme: sono arrivata a -45° senza avere nessun problema. TUTTI FOTOGRAFI 97 Una bambina Nenet accanto a carne di renna, che costituisce il cibo principale di questo popolo: viene mangiata cruda, congelata o bollita, insieme al sangue delle renne appena macellate che è ricco di vitamine. >> Dati di scatto: 1/200s a f/6,3, ISO 100. >> Focale: 24mm su Canon Eos 1Ds Mark III. Il punto critico sono però le batterie; è importante averne più d’una e tenerle al caldo, per esempio in una tasca interna, a contatto con il corpo. Un altro problema che mi sono trovata ad affrontare è la condensa che si forma passando da un ambiente freddo a uno caldo, per questo prima di entrare in una stanza o tenda riscaldata ripongo sempre l’attrezzatura fotografica nello zaino in modo da farla acclimatare lentamente, fino a rag- giungere la temperatura ambiente. Infine non bisogna dimenticarsi di tenere al caldo le mani! Anche se sopporto bene il freddo, in Lapponia ho dovuto comprare dei guanti di pelliccia di renna! Quali sono le maggiori difficoltà che deve affrontare il fotografo di viaggio? La mia è una professione affascinante, ma fotografare è solo una piccola parte del lavoro: il restante consiste nella lavorazione delle immagini, nella ricerca dei clienti e nella vendita delle fotografie. Faccio parte di quella schiera di professionisti che non viaggia su commissione, perché non voglio pressioni e scadenze, trovo che tolgano energia alla spontaneità e all’intuizione. Tuttavia il settore della fotografia oggi è in crisi e quindi ci vuole una buona dose di perseveranza. La vita all’interno di una tenda Nenet. >> Dati di scatto: 1/60s a f/8, ISO 640. >> Focale: 24mm su Canon Eos 5D Mark III. So che organizzi numerosi workshop Ultimamente ho deciso di mettere le mie competenze a disposizione di quanti come me sono appassionati di viaggi e di fotografia, facendo loro da guida alla scoperta dei luoghi che ho visitato e che conosco bene. Propongo due tipi di viaggi, strutturati in piccoli gruppi da 6 / 7 persone e organizzati in collaborazione con guide locali: vi sono quelli rivolti agli appassionati di fotografia e di viaggi che non hanno bisogno di insegnamenti di tecnica fotografica, e i workshop per fotografi amatoriali nei quali insegno la composizione dell’immagine e lo studio della luce. Tra i prossimi in calendario, ci sono workshop in Cina, Etiopia e Siberia. Cosa insegni in particolare nei tuoi workshop? Suggerisco di non dipendere troppo dalla tecnica, ma soffermarsi a pensare prima di scattare. Ricercare la semplicità e l’essenza delle cose. Come disse Eugene Smith “A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento?” Sara Namias TUTTI FOTOGRAFI 99