abbazia di Montmajour - Abbaye de Montmajour

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abbazia di Montmajour - Abbaye de Montmajour
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Storia Visitare San Mauro Bestiario romanico Informazioni
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Storia Visitare San Mauro Bestiario romanico Informazioni
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italiano
Arcosolio: nicchia funeraria murale, a fondo
piano destinato ad accogliere una tomba.
Clausura: zona di un monastero vietata ai laici,
in cui i religiosi conducono una vita ritirata
conformemente alla Regola.
Contrassegni degli scalpellini cottimisti: contrassegni
lasciati dagli scalpellini per essere pagati.
Ex-voto: quadro, oggetto o formula che si
colloca in una chiesa o una cappella come voto
o ringraziamento per grazia ricevuta.
Guerra dei Cent’Anni: serie di conflitti in cui si
affrontano i re di Francia e d’Inghilterra dal
1337 al 1453. Durante gli intervalli di pace,
le Grandi Compagnie, bande di mercenari che si
ritrovavano senza paga, saccheggiavano il regno.
Mont Majour: grande montagna.
Sala capitolare: luogo in cui si riuniscono i monaci
sotto l’autorità dell’abate, per ascoltare la lettura
di un capitolo (capitulum) della Regola.
Informazioni pratiche
Durata media della visita: 1 ora.
Visita commentata in francese.
Visite adattate per le persone disabili.
Bookshop
La guida di questo monumento è disponibile nella collezione “Itinéraires”
in 4 lingue diverse presso il bookshop.
Centre des monuments nationaux
Abbaye de Montmajour
Route de Fontvieille
13200 Arles
tél. 04 90 54 64 17
www.monuments-nationaux.fr
crédits photos P. Cadet © Centre des monuments nationaux, Paris. conception Plein Sens, Anders. illustration François Brosse. réalisation Marie-Hélène Forestier. traduction Caractères et cætera. impression Stipa, janvier 2013.
Glossario
La congregazione di San Mauro
Il bestiario romanico del chiostro
I monaci riformatori
Ruolo simbolico dell’animale
Nella grande abbazia parigina di Saint-Germaindes-Prés, nasce nel 1618 un movimento
riformatore che si estende alle grandi abbazie
benedettine francesi per costituire la
congregazione di San Mauro.
San Mauro era uno dei confratelli di San
Benedetto, l’autore della regola benedettina,
osservata nella maggior parte delle abbazie
occidentali medievali, ma spesso alquanto
trascurata alla fine delle guerre di Religione.
L’azione della congregazione di San Mauro,
particolarmente intensa nel XVII secolo, permette
di ripristinare la stretta osservanza della regola.
Gli scultori del XII secolo hanno rappresentato,
secondo simboli complessi, un mondo animale
volto all’edificazione dei monaci e all’elogio del
Creatore. Ogni animale evoca una personalità
e sentimenti paragonabili a quelli degli uomini,
riflesso simbolico di una realtà spirituale che
incarna lo scontro fra il Bene e il Male: gatto,
orso, asino, capra... La loro rappresentazione
su mensole esprime l’asservimento dell’animale
all’uomo.
La distinzione fra gli animali esotici e mitici
non esiste in una società in cui gli uomini si
spostano poco. Ragion per cui si trovano anche
composizioni ibride e mostri antropofagi, come
la Tarasca. La leggenda narra che questo mostro,
mezzo drago e mezzo leone, divorasse tutti
coloro che volevano attraversare la palude del
Rodano: nel chiostro è rappresentata con
una vittima nelle sue fauci.
Menti colte e aperte
La regola promuove il lavoro intellettuale dei
monaci, conferendo così un nuovo impulso alla
riflessione spirituale e avviando lavori di ricerca
scientifica.
Nel 1739, sono 2.346 i titoli repertoriati
nell’inventario della biblioteca di Montmajour,
e oltre 4.600 nel 1790. I monaci di Montmajour
leggono Molière, Crébillon, Fontenelle, Cervantes,
ma anche l’Enciclopedia di Diderot e d’Alembert.
I monaci costruttori
Dotati di un’organizzazione reticolare, i maurini
conducono una campagna sistematica di
ricostruzione degli edifici monastici. A
Montmajour, un vero e proprio palazzo,
edificato nello stile classico, dovrà distinguere
questo illustre centro della nuova congregazione
nel sud-est del regno.
Presenza della figura umana
Come nell’antichità, l’uomo è rappresentato
nello sfondo vegetale dei capitelli su colonne
di tipo corinzio. Si tratta talvolta di un capo
circondato di fogliame, talvolta di scene bibliche.
Per esempio il capitello posto di fronte all’entrata
della sala capitolare mostra una Tentazione del
Cristo, esortazione a liberarsi dai vincoli del
peccato che il monaco doveva confessare durante
il capitolo. Una scena della Pentecoste, nella
galleria sud, mostra lo Spirito Santo che scende
sugli apostoli mediante un nastro che li
unisce tutti.
abbazia di
Montmajour
Dal romanico provenzale
allo splendore classico
I monaci costruttori
L’abbazia
nel 1846,
opera di Révoil
Alle porte di Arles, su
un isolotto roccioso
emergente dalle paludi
- il Mont Majour* si stabilisce nel X secolo
una comunità di monaci benedettini. Essi
edificano alla metà dell’XI secolo la cappella
San Pietro, poi una chiesa abbaziale. La reliquia
della Vera Croce conservata nella sua cripta attira
una folla di pellegrini che portano la costruzione
della cappella reliquiaria Santa-Croce all’esterno
della clausura* nel XII secolo. Alla fine del XIII
secolo, l’abbazia estende il suo potere spirituale
dalla vallata dell’Isère al Mediterraneo attraverso
una rete di 56 priorati. L’abbazia viene fortificata
durante la guerra dei Cent’Anni* . La riforma
condotta dalla congregazione di San Mauro nel
XVIII secolo genera un nuovo impulso e la
costruzione di un nuovo monastero.
Luogo di mostre
Gli edifici medievali sono classificati monumenti
storici nel 1840 e restaurati a decorrere dal 1862.
L’abbazia diventa proprietà dello Stato nel 1945.
Essa accoglie ormai varie mostre e partecipa ogni
estate ai Rencontres de la photographie d’Arles.
*Spiegazioni sul retro del documento.
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La chiesa abbaziale Notre-Dame
Il chiostro e gli edifici conventuali
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Gli esterni
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1 La cripta possiede la duplice funzione di
fondamenta della chiesa abbaziale e di chiesa
inferiore. Adattata alla configurazione del terreno
di cui compensa la pendenza, la cripta è quasi
interamente scavata nella roccia sul lato sud. Sul
lato nord, gli archi trasversali rinforzano la volta
a botte, secondo le modalità di costruzione
dell’Antichità romana utilizzate negli anfiteatri.
Questa robustezza permette di reggere il peso
della chiesa abbaziale. I pilastri e le volte portano
i contrassegni degli scalpellini cottimisti* . Il
transetto e il deambulatorio comunicano con
sette cappelle radiali tutte utilizzate per la liturgia
perché i monaci di Montmajour, che erano anche
preti, celebravano uffici privati.
2 Il piano inclinato scavato direttamente nella
roccia sale verso la chiesa abbaziale.
3 La navata, completata nel 1153, illustra
l’architettura romanica provenzale al suo apogeo:
semplicità della pianta a croce latina, a navata
unica con la volta a botte, molto alta. Per lasciare
pieno il muro nord che sostiene questa costruzione
a fianco della roccia, l’illuminazione interna
proviene dalle finestre del coro nonché dalle alte
vetrate della crociera del transetto, aggiunte nel
XIII secolo. Sulle cinque campate inizialmente
previste solo due sono state costruite.
4 La cappella Notre-Dame-la-Blanche, nel
transetto nord, conserva due arcosoli * , di cui
uno custodiva le spoglie di Bertrand de Maussang,
abate di Montmajour nel XIV secolo.
5 La sacrestia è stata aggiunta nel XV secolo.
6 La sala degli archivi, risalente anch’essa al
XV secolo, possiede aperture a nord, per
proteggersi dal vento dominante, il maestrale,
e permettere la lettura e il lavoro scritto.
7 La galleria nord del chiostro aveva una funzione
funeraria, come testimoniano gli arcosoli* ,
le pietre tombali e le lastre al suolo. Il suo
stile antichizzante è affine a quello di
Saint-Trophime d’Arles: pilastri scanalati,
capitelli corinzi restaurati da Henri Révoil
nel 1862.
8 La galleria orientale custodisce l’arcosolio*
dei conti di Provenza, importanti donatori
dell’abbazia. È la sola galleria ad avere
conservato i suoi capitelli romanici,
in particolare una Tentazione del Cristo,
di fronte alla sala capitolare* .
9 La sala capitolare* serviva
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all’assemblea quotidiana dei monaci
e dell’abate.
10 La galleria sud, di struttura romanica,
presenta sculture rappresentative
dell’iconografia gotica della fine
del XIV secolo.
11 Il refettorio è parzialmente
insediato nella roccia. La scala
a chiocciola vicino alla porta
conduceva al dormitorio.
12 La galleria ovest ospita
importanti graffiti marini del
XII secolo scoperti nel 1993:
ex-voto* o testimonianza d’eventi rilevanti,
come una partenza di crociati. Le mensole e i
capitelli scolpiti nel XII secolo rappresentano
un bestiario fantastico.
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Il monastero San Mauro
È stato costruito dall’architetto avignonese
Pierre II Mignard dal 1703 al 1719, benché di
solito i monaci maurini affidassero i lavori
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a uno di loro, iniziato all’architettura. In seguito
ai danni causati da un incendio, una seconda serie
di lavori fu affidata a Jean-Baptiste Franque dal
1726 al 1728. Le due ultime campagne di
costruzione, realizzate nel 1747 e nel 1776,
conferirono al monastero la sua fisionomia
definitiva con 16 campate in facciata. Spogliato
del suo tetto e della sua armatura durante la
Rivoluzione, il monastero è stato utilizzato come
cava di pietra. Classificato monumento storico
solo nel 1921, è stato parzialmente restaurato
nel 1994.
14 Il cortile offre una bella veduta sulle paludi
prosciugate nel 1642.
15 La porteria era un tempo l’entrata principale
dell’abbazia. Vincent Van Gogh ha ritratto
questa parte del sito nonché la natura circostante
a varie riprese durante il suo soggiorno a Arles
(1888-1889). Questi disegni sono conservati al
Van Gogh Museum di Amsterdam.
16 La torre Pons de l’Orme iniziata nel 1369,
testimonia la volontà di fortificazione dell’abbazia
durante la guerra dei Cent’Anni* . In cima,
la vista panoramica rivela la posizione strategica
di questo luogo alle porte di Arles.
17 La cappella San Pietro (metà dell’XI secolo),
è la parte più antica dell’abbazia. Il suo accesso
è segnalato da una porta e una rappresentazione
in basso rilievo di San Pietro. L’edificio è
attualmente in corso di restauro.
18 Le tombe rupestri indicano l’ubicazione del
cimitero dei monaci.
19 La cappella Santa Croce, ubicata all’est della
clausura* , è un altro esempio essenziale del
romanico provenzale. La cappella fu costruita alla
fine del XII secolo per accogliere il pellegrinaggio
chiamato “Pardon de Montmajour” che si
svolgeva il giorno della Santa Croce, il 3 maggio.
Il cimitero dei laici si è sviluppato nell’area
circostante.
20 Nell’abside della chiesa abbaziale di forma
poligonale, una porta ricavata sul lato est
permette di recarsi nell’atrio passando
dalla cripta.
21 La sala audiovisivi è stata realizzata nel 2001
dall’architetto Rudy Ricciotti.
*Spiegazioni sul retro del documento.