1 ISTITUZIONE SCOLASTICA “E. BERARD” LICEO SCIENTIFICO E

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1 ISTITUZIONE SCOLASTICA “E. BERARD” LICEO SCIENTIFICO E
ISTITUZIONE SCOLASTICA “E. BERARD” LICEO SCIENTIFICO E LINGUISTICO PIANO BIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA P.B.O.F. 2017/18 – 2018/19 INDICE 1. PRESENTAZIONE DELL’ISTITUZIONE 2. FINALITA’ GENERALI E OBIETTIVI SPECIFICI 3. AUTOVALUTAZIONE E AZIONI DI MIGLIORAMENTO 4. PROGETTI 5. ALTERNANZA SCUOLA LAVORO 6. VALUTAZIONE 7. FIGURE ISTITUZIONALI 8. ORGANICO DI POTENZIAMENTO 9. PIANO DI FORMAZIONE PER I DOCENTI ALLEGATI All. 1 Quadri orari del curriculum per gli indirizzi scientifico‐linguistico All.2 Criteri di formazione delle classi All. 3 Comunicazioni scuola famiglia All. 4 Regolamento dell’Istituzione All. 5 Patto di corresponsabilità All. 6 Protocollo di intesa per l’inclusività / Accoglienza alunni stranieri All. 7 Protocollo di intesa per la mobilità studentesca All. 8a Statuto degli Studenti e delle Studentesse All. 8b Integrazione allo Statuto degli Studenti e delle Studentesse Documento approvato dal Collegio Docenti in data 13.12.2016. Deliberato dal Consiglio di Istituto in data 15.12.2016. 1 1. PRESENTAZIONE DELL’ISTITUZIONE L’Istituzione è dedicata alla memoria di Edouard Bérard, nato a Châtillon da famiglia originaria di Cogne nel 1825 e scomparso nel 1889. Bérard fu docente di botanica al ginnasio di Aosta già a 19 anni, affrontò poi gli studi teologici e nel 1848 fu ordinato sacerdote; tornò all’insegnamento di matematica, fisica e geometria, ma anche latino, greco, filosofia e storia naturale, fondando nel 1884 la società di storia naturale, poi divenuta Société de la flore valdôtaine. Proprio in considerazione dei suoi vari interessi, nel 1982 il Collegio Docenti deliberò tale denominazione come tributo allo studioso della cultura sia scientifica sia umanistica. Fino all’anno scolastico 2009/2010 il Liceo “Bérard” prevedeva solo l’indirizzo scientifico, suddiviso in due percorsi differenti, PNI (Piano Nazionale di Informatica) e CHB (Chimico Biologico), caratterizzati, il primo da un potenziamento delle discipline logico‐matematiche, il secondo dall’approfondimento delle discipline scientifiche. Dall’anno scolastico 2010/2011 esiste un unico Liceo scientifico, con due opzioni solo nel biennio, Fisica e Scienze, in cui si pratica una didattica il più possibile laboratoriale. A seguito del dimensionamento scolastico regionale, dall’anno scolastico 2012/13 il Liceo linguistico, precedentemente annesso all’Istituzione scolastica “Regina Maria Adelaide”, è stato accorpato al Liceo scientifico “E. Bérard”, con il quale ora costituisce un unico liceo, il Liceo linguistico e scientifico “E. Bérard”, situato nella sede originale del Liceo‐Ginnasio di Aosta ‐ di cui un tempo costituiva una sezione ‐, nei pressi dell’antico Collège Saint‐Bénin, in Via Conseil des Commis, 36; il numero degli iscritti richiede l’utilizzo di una sede per l’indirizzo linguistico, in via Crétier. Per costruire una fisionomia il più possibile comune all’istituzione vengono attivati progetti di ampliamento dell’offerta formativa, coerenti con la normativa nazionale e regionale e finalizzati a potenziarne l’identità culturale, nell’ottica di un’apertura alla dimensione internazionale, come i corsi facoltativi pomeridiani di lingue non curriculari (ad esempio spagnolo e russo) e gli scambi di classe (virtuali e reali) con scuole generalmente di altri Paesi europei. Si favorisce, infine, la mobilità studentesca, accogliendo studenti stranieri e facilitando la frequenza di corsi scolastici all’estero dei nostri alunni. Al fine di facilitare invece la coesione dei ragazzi dei due Licei, si è organizzato un gruppo teatrale e si promuovono attività pomeridiane su ambiti disciplinari non curricolari (ad esempio il gioco degli scacchi). Permangono le peculiarità specifiche dei due indirizzi, in primo luogo l’orario delle lezioni, che prevede una distribuzione del monte ore settimanale su sei giorni per lo scientifico, su cinque e con un rientro pomeridiano per il linguistico. 2 La frequenza scolastica, pertanto, appare così articolata: ‐ Liceo scientifico: da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle 13.20; sabato dalle 8.00 alle 10.40 per il biennio; dalle 8.00 alle 11.30 per il triennio; ‐ Liceo linguistico: da lunedì a venerdì dalle ore8.00 alle 13,20; lunedì pomeriggio: dalle ore 14.30 alle 17.10. 3 2. FINALITA’ GENERALI E OBIETTIVI SPECIFICI L’Istituzione Scolastica E. Bérard offre allo studente di entrambi gli indirizzi liceali in essa presenti “strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, acquisisca conoscenze, abilità e competenze sia adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, sia coerenti con le capacità e le scelte personali”. Per consentire allo studente liceale di raggiungere il profilo educativo, culturale e professionale, delineato dalle indicazioni nazionali, si utilizzano diverse modalità didattiche, quali: 
Lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica; 
La pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari; 
L’esercizio di lettura, analisi, traduzione di testi letterari, filosofici, storici, scientifici, saggistici e di interpretazione di opere d’arte; 
L’uso del laboratorio per l’insegnamento delle discipline scientifiche; 
La pratica dell’argomentazione e del confronto; 
La cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e personale; 
L’uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca. Tali modalità porteranno lo studente sia del Liceo Scientifico sia del Liceo Linguistico ad ottenere risultati in parte comuni ed in parte specifici del percorso frequentato, nel rispetto della necessità di formare il futuro cittadino, ma anche di fornirgli competenze adeguate alla particolare scelta scolastica effettuata. In linea con le direttive europee l’Istituzione favorisce ed incoraggia infine l’educazione all’interculturalità ed il senso di appartenenza all’Europa attraverso specifici progetti quali:  scambi di classe con scuole di vari Paesi europei  collaborazione con la Sovraintendenza agli Studi della Regione Autonoma Valle d’Aosta per il programma TRANSALP  gemellaggio elettronico (eTwinning) con classi individuate sulla piattaforma INDIRE  corsi opzionali pomeridiani di lingue non curriculari  progetti Erasmus Plus per studenti e docenti 4 Accogliere gli alunni provenienti dalla Scuola Secondaria di I grado Considerate le difficoltà che la scelta della scuola secondaria di II grado comporta per ragazzi e famiglie, l’Istituzione garantisce un’informazione diffusa capillarmente ed offre alle scuole che lo richiedono un servizio di supporto per l’orientamento, articolato in interventi mirati. Oltre ad effettuare incontri nelle scuole secondarie di primo grado per illustrare il funzionamento del liceo scientifico e linguistico, l’istituzione accoglie studenti e genitori durante i pomeriggi di Porte aperte. Tale attività è condotta in sinergia da insegnanti e studenti, dalla classe I alla V, che accolgono i compagni delle secondarie di primo grado per raccontare la loro esperienza alle scuole superiori e rispondere a domande e dubbi. Gli alunni iscritti alle classi prime provengono da realtà scolastiche e territoriali spesso molto differenziate, tali per cui nel loro insieme, costituiscono un gruppo eterogeneo e richiedono un particolare impegno educativo. A tale scopo è finalizzata l’attività di accoglienza. I docenti delle classi prime nel periodo iniziale dell’anno scolastico assumeranno tra i loro compiti anche quello di acquisire una precisa conoscenza di ciascun alunno e di elaborare le strategie necessarie a produrre positivi allineamenti sia nel comportamento sia nella preparazione di base, dedicando particolare attenzione agli studenti che incontrano difficoltà, senza tuttavia disattendere le aspettative degli altri, in modo da motivare l’intera classe all’apprendimento. Soprattutto nel primo periodo valutativo, per accompagnare gli studenti delle classi prime nella loro nuova esperienza scolastica, si organizzano, là dove le prove di ingresso lo rendano necessario, corsi e assistenza allo studio pomeridiano in cui vengono ripresi gli argomenti più importanti di alcune discipline. Vengono infine previsti, nel piano delle attività annuali deliberato dal Collegio Docenti, incontri di accoglienza dopo il primo mese di frequenza con i soli genitori, per raccogliere impressioni e suggestioni soprattutto in merito alla relazione nel gruppo e con i docenti, derivanti dal lavoro svolto nella fase iniziale dell’anno scolastico.( Allegato 2 : criteri di formazione delle classi) Sostenere gli alunni nella loro crescita L’Istituzione ritiene il contesto della scuola un luogo di risorse, in cui tutto il personale scolastico e le famiglie collaborano nell’accompagnare lo studente nel suo percorso di crescita. L’età degli alunni che frequentano il Liceo, compresa di norma fra i 14 ed i 19 anni, corrisponde ad una fase importante e delicata per la formazione complessiva della persona. Notevoli, pertanto, sono le responsabilità della Scuola, che non può limitarsi ad una mera trasmissione di cultura, ma deve collaborare 5 con la famiglia a sostenere gli adolescenti nel loro processo di maturazione e nell’acquisizione dell’equilibrio, della sicurezza e dell’autostima necessari per affrontare ogni esperienza. Compito specifico dei docenti sarà quello di individuare strategie e metodi atti a suscitare l’interesse degli allievi ed a coinvolgerli nell’attività scolastica, condizione indispensabile non solo per stabilire un dialogo educativo, ma anche per motivarli allo studio, all’impegno ed all’applicazione con un adeguato senso di responsabilità. Da diversi anni, proprio in questa prospettiva di accompagnamento della persona, è attivato uno sportello di ascolto e consulenza psicologica aperto a studenti, insegnanti e genitori, con l’obiettivo di partire dall’ascolto per comprendere i bisogni e le difficoltà di chi vive all’interno del contesto scolastico. Per questa ragione e nell’ottica della continuità, l’Istituzione si avvale da anni della collaborazione dello stesso specialista. Promuovere la formazione umana Connesso con l’obiettivo della maturazione psicologica è quello della formazione umana dell’alunno: ciascun componente della classe è “persona” caratterizzata da una propria identità in fieri e quindi la scuola deve contribuire a sviluppare e valorizzare la personalità dello studente, contribuendo a definirne il carattere e la costruzione di una coscienza civile e sociale. E’ pertanto compito dei docenti, da un lato favorire lo sviluppo delle singole personalità, nel rispetto delle inclinazioni naturali, dall’altro orientare gli allievi verso valori collettivi, sociali e civili, come il senso di appartenenza alla scuola, il rispetto delle regole e dei patti, l’assunzione di responsabilità, la tolleranza, l’autocontrollo, la capacità di dialogo. In questa prospettiva si inseriscono i progetti finalizzati allo “star bene a scuola” che il docente referente per l’educazione alla salute annualmente sceglie nell’ambito delle proposte che pervengono all’Istituzione e/o organizza in modo autonomo all’interno della scuola. Dall’a.s. 2014/15, l’Istituzione sostiene i progetti dell’Associazione Libera, in particolare mediante un laboratorio teatrale, aperto agli studenti del triennio, che tramite la messa in scena di classici del teatro (antico e/o contemporaneo) permette di confrontarsi con le storie delle vittime di tutte le mafie, nell’ottica della memoria e dell’impegno. Il laboratorio è frutto di un’attività corale che coinvolge studenti dei due indirizzi, i quali, proprio in vista di un obiettivo comune e condiviso, impegnano il loro tempo e si confrontano con le loro capacità e con gli altri: l’appuntamento settimanale in orario extrascolastico diviene così un luogo informale dove scoprire se stessi, lavorando sia sul corpo sia sulle relazioni, e dove mettere in atto un circolo virtuoso di fiducia e speranza verso se stessi, gli altri e la società per alimentare un approccio critico e costruttivo alla realtà, nell’ottica di una cittadinanza attiva. 6 GLI OBIETTIVI DIDATTICI SPECIFICI Il curriculum del Liceo Scientifico Con l’entrata in vigore della riforma per il riordino degli Istituti scolastici della secondaria superiore a partire dall’a.s. 2010/2011, il corso di studi del Liceo scientifico è stato rivisto rispetto al quadro orario delle discipline, anche a fronte della possibilità di aggiungere moduli alle materie caratterizzanti il curricolo. Rispetto al quadro orario ministeriale l’offerta formativa del Liceo scientifico “Bérard” si caratterizza per il rafforzamento dell’asse scientifico, proponendo due “approfondimenti” che vanno a potenziare la didattica laboratoriale. Il primo consiste nel rafforzamento di scienze con quattro moduli settimanali nel primo biennio; il secondo prevede quattro moduli settimanali di fisica nel primo biennio ed è rivolto ad un’utenza maggiormente interessata ad una formazione specifica nell'ambito della fisica. I due corsi si differenziano solo per la diversa proporzione nell’insegnamento della fisica e delle scienze nel biennio, mentre il triennio è uguale in entrambi gli indirizzi e porta a conseguire lo stesso tipo diploma, che garantisce l’accesso a qualsiasi facoltà universitaria. (Allegato 1 ‐ Quadri orari) Gli organi collegiali, in virtù dell’autonomia didattico‐organizzaiva riconosciuta alle istituzioni scolastiche, hanno deliberato la distribuzione delle discipline del curriculum all’interno degli assi previsti dalle indicazioni nazionali secondo quanto riportato nello schema successivo: INDIRIZZO SCIENTIFICO BIENNIO
ASSE DEI LINGUAGGI ASSE STORICO SOCIALE
ASSE MATEMATICO
ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO Italiano Storia Matematica
Scienze Latino Geografia Disegno e storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
Inglese Religione Fisica Francese INDIRIZZO SCIENTIFICO TRIENNIO
ASSE DEI LINGUAGGI ASSE STORICO SOCIALE
ASSE MATEMATICO
ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO Italiano Storia Matematica
Scienze Latino Filosofia Fisica
Scienze motorie e sportive
Inglese Disegno e storia dell’arte
Francese Religione 7 Il percorso del Liceo Scientifico, quindi, indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione umanistica: 
favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e delle scienze naturali; 
guida lo studente ad approfondire ed a sviluppare le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere; 
assicura la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica laboratoriale. Gli studenti, durante quinquennio, dovranno: 
acquisire una formazione culturale equilibrata nei due versanti linguistico‐storico‐filosofico e matematico‐scientifico; comprendere i nodi fondamentali dello sviluppo del pensiero, anche in una dimensione storica, e i nessi tra i metodi propri della matematica e delle scienze sperimentali e quelli propri dell’indagine umanistica; 
conoscere le linee fondamentali dello sviluppo del pensiero letterario e artistico, sapendo utilizzare la lingua come strumento veicolare anche di contenuti specifici complessi; 
saper cogliere i rapporti tra pensiero scientifico, riflessione filosofica e concezioni del mondo espresse dai diversi movimenti culturali ed artistici; 
saper decodificare gli aspetti fondamentali della lingua e della cultura latina come base della civiltà moderna; 
comprendere le strutture portanti dei procedimenti argomentativi e dimostrativi della matematica, anche attraverso la padronanza del linguaggio logico‐formale; usarle in particolare nell’individuare e risolvere problemi di varia natura; 
saper utilizzare strumenti di calcolo e di rappresentazione per la modellizzazione e la risoluzione di problemi; 
aver raggiunto una conoscenza sicura dei contenuti fondamentali delle scienze fisiche e naturali (chimica, biologia, scienze della terra, astronomia) e, anche attraverso l’utilizzo del laboratorio, una padronanza dei linguaggi specifici e dei metodi di indagine propri delle scienze sperimentali; 
essere consapevoli delle ragioni che hanno prodotto lo sviluppo scientifico e tecnologico nel tempo, in relazione ai bisogni e alle domande di conoscenza dei diversi contesti, con attenzione critica alle dimensioni tecnico‐applicative ed etiche delle conquiste scientifiche, in particolare di quelle più recenti; 
saper cogliere la potenzialità delle applicazioni dei risultati scientifici nella vita quotidiana. 8 Il curriculum del Liceo Linguistico Il Liceo linguistico è indirizzato allo studio di più sistemi linguistici e culturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità, a maturare le competenze necessarie per acquisire la padronanza comunicativa di tre lingue, oltre l’italiano, e a comprendere criticamente l’identità storica e culturale di tradizioni e civiltà diverse. Gli studenti, durante il quinquennio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali, dovranno: 
acquisire in due lingue moderne strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento; e in una terza lingua moderna strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento; 
riconoscere gli elementi strutturali delle lingue ed essere in grado, in un’ottica comparativa, di passare agevolmente da un sistema linguistico all’altro; 
saper comunicare in tre lingue moderne in vari contesti sociali e in situazioni professionali utilizzando diverse forme testuali; 
essere in grado di affrontare in una lingua diversa dall’italiano specifici contenuti disciplinari; 
conoscere le principali caratteristiche culturali dei Paesi di cui si è studiata la lingua, attraverso lo studio e l’analisi di opere letterarie, artististiche, musicali, cinematografiche etc. e delle linee fondamentali della loro storia e delle loro tradizioni; 
sapersi confrontare con la cultura degli altri popoli, avvalendosi di occasioni di contatto e di scambio. Rispetto al piano di studi nazionale, il carattere liceale dell’indirizzo linguistico è garantito, oltre che dallo studio approfondito delle lingue nella loro componente comunicativa e metalinguistica (incremento di un modulo di tedesco nel Biennio), anche dal potenziamento di latino e matematica nel Triennio, due discipline particolarmente utili per acquisire l’abitudine a dominare la complessità, a controllare i meccanismi dei procedimenti logici e a garantire una preparazione a più ampio raggio per il proseguimento degli studi sia nelle facoltà umanistiche sia in quelle scientifiche. Sono garantite compresenze con lettori, docenti madrelingua di inglese e tedesco. Nel secondo biennio e nell’ultimo anno è attivo l’insegnamento di più DNL (discipline non linguistiche) in L2‐3: Storia in lingua francese, e Storia dell’arte/ scienze in inglese. 9 Gli organi collegiali, in virtù dell’autonomia didattico‐organizzativa riconosciuta alle istituzioni scolastiche, hanno deliberato la distribuzione delle discipline del curriculum all’interno degli assi previsti dalle indicazioni nazionali secondo quanto riportato nello schema successivo: INDIRIZZO LINGUISTICO ASSE DEI LINGUAGGI ASSE STORICO SOCIALE ASSE MATEMATICO ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO Italiano Storia Matematica Scienze Latino Geografia Fisica Scienze motorie e sportive Inglese Filosofia Francese Diritto Tedesco Storia dell’arte Religione 10 3. AUTOVALUTAZIONE E AZIONI DI MIGLIORAMENTO L’Istituzione “E.Bérard”, come evidenziato dal RAV (Rapporto di Autovalutazione, disponibile integralmente sul sito www.scuole.vda.it ‐ Supporto Autonomia ‐ SREV), attraverso un attento investimento nell’azione didattica, mira a garantire il successo scolastico dell’utenza (alta percentuale degli allievi ammessi alla classe successiva, esito medio‐alto ottenuto all’Esame di Stato, esiti superiori alla media regionale e nazionale nelle prove INVALSI), distinguendosi per la forte motivazione degli studenti e il significativo supporto da parte delle famiglie nel processo didattico‐educativo. Al fine di potenziare ulteriormente l’efficacia didattica, sulla base delle priorità emerse nel RAV, sono state individuate alcune aree nell’ambito delle quali avviare azioni di miglioramento, in particolare: 1‐ Area del benessere scolastico e professionale In tale ambito vengono promosse attività volte alla riduzione dei trasfetrimenti in uscita nel biennio (priorità 1), puntando su un miglior coinvolgimento nel processo formativo e didattico delle componenti alunni, genitori e docenti, ma anche operando un opportuno riorientamento dove necessario. A tal fine vengono attivate diverse strategie, quali gli incontri, dopo il primo mese di frequenza, di accoglienza rivolti ai genitori delle classi prime e di bilancio per le famiglie delle classi seconde; un’udienza parenti supplementare nel primo periodo riservata al biennio; i pomeriggi di studio assistito rivolti agli studenti dei primi due anni con la supervisione dei docenti. Per monitorare l'andamento della situazione viene effettuata con cadenza annuale l'analisi critica dei dati relativi al successo scolastico. 2‐ Area della valutazione In tale area vengono messe in opera azioni volte ad incrementare il punteggio in fascia alta nelle votazioni degli Esami di Stato (priorità n.2), promuovendo la motivazione allo studio e individuando strumenti di monitoraggio degli esiti in itinere. In particolare, si favorisce la partecipazione degli alunni ad attività di potenziamento e di peer education autogestita dagli studenti degli ultimi anni; si effettuano simulazioni del voto dell'Esame di Stato nel contesto degli scrutini del primo periodo per tutte le classi del triennio; si adottano criteri valorizzanti per l’assegnazione del credito scolastico. Vengono inoltre monitorati gli esiti finali delle classi terze e quarte, anche nello specifico delle singole discipline. 3‐ Area delle prove standardizzate In tale area si lavora al fine di ridurre la varianza tra le classi nella prova di matematica (priorità n.1 – prove standardizzate), promuovendo attività didattiche volte al potenziamento delle abilità logico‐matematiche nel biennio: vengono somministrati test di ingresso di matematica per classi parallele nelle prime; vengono proposte, per ogni indirizzo, prove in itinere per classi parallele nel biennio e sono effettuate simulazioni della prova INVALSI nelle classi seconde. 11 4. PROGETTI L’Istituzione promuove iniziative per fornire un sostegno sia all’attività didattica in senso stretto sia al processo formativo della “persona‐alunno”, assolvendo alla duplice finalità di fare della scuola un luogo di incontro culturale, anche capace di aprire all’interesse ed alla conoscenza degli alunni la molteplice e problematica realtà esterna. Le attività si configurano in un piano annuale che, nelle sue linee generali, è predisposto all’inizio di ogni anno scolastico sulla base dei progetti presentati dai consigli di classe; il piano è quindi approvato dal Collegio Docenti e deliberato in sede di Consiglio d’Istituto. Il piano annuale delle attività di norma comprende le seguenti iniziative: Progetto “Certificazioni delle competenze linguistiche” Promuove una solida attività curricolare nelle lingue francese, inglese e tedesca, tale da consentire agli alunni interessati di candidarsi per il conseguimento dei diplomi aventi valore internazionale: DELF (Diplôme d’Etudes en Langue Française), DALF (Diplôme Approfondi de Langue Française), PET (Preliminary English Test) e FCE (First Certificate in English) e FIT A2 e ZDJ B1‐B2 (Zertifikat Deutsch für Jugendliche) Gli Enti certificatori individuati dal MIUR, ossia l’Alliance Française, il Cambridge UCLES rappresentato in Valle d’Aosta dall’English Centre e il Goethe Institut hanno stipulato con la scuola le convenzioni finalizzate non soltanto alla certificazione degli esiti di apprendimento nelle lingue francese, inglese e tedesca, ma anche all’offerta di attività di supporto mediante la fornitura di materiali didattici e simulazioni di prove di verifica finale presso la sede scolastica. Progetto Potenziamento linguistico Il Liceo Bérard organizza corsi pomeridiani opzionali di lingue non curricolari (da alcuni anni sono attivi corsi di 1° e 2° livello di spagnolo e di russo, con docenti madrelingua). Progetto Dimensione europea – eTwinning I docenti potranno proporre, per favorire l’apertura verso una dimensione europea, la partecipazione al programma eTwinning che consiste nel gemellaggio on line con una o più scuole per creare un progetto comune. Si tratta di uno spazio di lavoro virtuale chiamato Twin Space riservato e protetto da password, nel quale si possono raccogliere/scambiare/confrontare materiali su una piattaforma digitale. L’iniziativa consente anche di promuovere e diffondere l’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione in ambito didattico. 12 Progetto Olimpiadi di Matematica, Fisica, Astronomia, Scienze naturali, Inglese e Filosofia Per favorire la motivazione allo studio e valorizzare le eccellenze la scuola aderisce a iniziative nazionali o internazionali che permettono agli studenti di confrontarsi su competenze disciplinari diverse. Progetto Giochi della Chimica La Società Chimica italiana (S.C.I.) organizza ogni anno i Giochi della Chimica, una manifestazione culturale che ha lo scopo di stimolare tra gli studenti l’amore per questa disciplina e anche di selezionare la squadra italiana per partecipare alle Olimpiadi internazionali della Chimica. Sono rivolti agli alunni del triennio e si svolgono in tre momenti: una fase regionale, una nazionale e una internazionale. Progetto Astronomia Il progetto coinvolge il triennio di tutte le sezioni e prevede lo studio di argomenti di Astronomia che si prestano a collegamenti interdisciplinari soprattutto con la Matematica e la Fisica. Nel terzo anno si dà particolare risalto alla nozione di tempo e di spazio, sia della loro misura sia come sistema di riferimento. In quarta, seguendo il programma di Fisica, si studiano le leggi dell'universo, da Keplero a Hubble, e l'ottica alla base del funzionamento degli strumenti di osservazione del cielo. In quinta lo sguardo si allarga alla fisica moderna: le particelle elementari, i modelli cosmologici, lo studio dell'evoluzione stellare e la fusione nucleare. Le lezioni teoriche svolte in classe sono arricchite dall'apporto degli esperti dell'osservatorio regionale della Valle d'Aosta, mentre l'attività di laboratorio si svolge presso l'osservatorio grazie ad uscite didattiche specifiche e programmate. Progetto classe digitale L’Istituzione aderisce al progetto “scuol@ digitale”che rende fruibili nell’attività didattica e nello studion le nuove tecnologie, consentendo da una parte maggior creatività nel lavoro, nella ricerca, nell’esposizione dei contenuti, dall’altra lo sviluppo di specifiche competenze digitali, indipendentemente dalle discipline coinvolte. ‐ Progetti Diderot Con i progetti Diderot, la Fondazione CRT mette a disposizione delle scuole da più di 10 anni esperti per condurre lezioni e corsi, talvolta abbinati a concorsi, che vanno ad integrare ed arricchire i contenuti di diverse discipline di studio (dalla matematica all'arte, alla filosofia all'informatica, dalla musica alla storia). Pertanto, si tratta di linee progettuali che rappresentano preziose opportunità per rafforzare le competenze trasversali dei ragazzi e, rispetto alle istituzioni scolastiche, costituiscono una valida possibilità per potenziare l'0fferta formativa mediante momenti culturali (peraltro gratuiti) sviluppati attraverso modalità didattiche alternative alla lezione frontale. 13 Il Liceo Bérard, che aderisce da diversi anni all’iniziativa, iscrive numerose classi alle varie proposte presenti nel programma. Progetto attività sportive Le attività sportive sono messe in atto nelle ore curricolari e nei gruppi pomeridiani di avviamento alla pratica sportiva, con particolare attenzione per la pallavolo, la pallacanestro, la pallamano, l’orienteering e il calcetto. Si propone anche la partecipazione ai Giochi Sportivi Studenteschi. Progetto Educazione alla salute, cittadinanza e Costituzione Rivolto a tutti gli alunni, il progetto si propone di favorire la crescita e lo sviluppo degli adolescenti nella consapevolezza delle funzioni che ognuno di essi avrà, in futuro, nella società civile. L’importanza dell’educazione alimentare, lo “star bene a scuola”, i problemi tipici dell’età adolescenziale vengono trattati attraverso l’aiuto di personale qualificato al fine di prevenire il disagio, fonte primaria anche dell’insuccesso scolastico. Progetto Cinema e Religione Il settore Cinema e Religione, servendosi della forma audiovisiva che si esprime con un linguaggio immediato, apprezzato dai giovani, intende: ‐ integrare il programma di Religione, proponendo argomenti attinenti ai percorsi delle varie classi; suggerire una riflessione su momenti storici e figure di cristiani che si sono distinti per le loro virtù. Progetto accoglienza alunni stranieri L’educazione interculturale promuove l’attitudine all’incontro, al dialogo e al confronto da attuarsi in tutte le discipline attraverso le attività didattiche e relazionali ritenute più opportune. In quest’ottica, il progetto accoglienza alunni stranieri si propone di favorire l’integrazione e il successo scolastico degli studenti stranieri con articolate e mirate attività di inserimento, integrazione e sostegno, programmate dal docente referente con il supporto delle offerte integrative presenti sul territorio. Per gli alunni residenti in Italia da non più di tre anni si prevedono, fino all’assolvimento dell’obbligo scolastico, percorsi di facilitazione didattica e strategie metodologiche che, definite di volta in volta nei Consigli di classe, alla luce di una griglia di proposte presentate dalla commissione, tengano conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni. Oltre all’attenzione rivolta agli studenti e alle loro famiglie, si intende promuovere una collaborazione sinergetica tra i vari docenti dei gruppi classe che, non lasciati in solitudine a farsi carico dei problemi di tali alunni, possono ottimizzare tempi ed energie e rendere più proficuo il loro lavoro (laboratori e interventi di sostegno interclasse). 14 Poiché la valutazione degli alunni stranieri pone spesso diversi ordini di problemi, su richiesta dei Consigli di classe, il Collegio dei Docenti può disporre che venga effettuata in base alle “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” allegate alla C.M. 24/2005. Il docente referente promuove infine la costituzione di una biblioteca multiculturale, dotata di manuali specifici, dizionari, materiali multimediali e non, utili per insegnamento /apprendimento dell’italiano L2. Uscite didattiche, viaggi di istruzione, soggiorni di studio, scambi L’Istituzione promuove la partecipazione di classi a spettacoli teatrali, musicali, cinematografici, a conferenze, manifestazioni culturali, concorsi letterari, iniziative nell’ambito dell’educazione alla legalità e alla cittadinanza europea, sempre al fine di potenziare la formazione curricolare. Tali iniziative possono svolgersi durante l’orario scolastico o occupare l’intera giornata per le uscite didattiche organizzate attorno ad un progetto curricolare (visite a città, musei, mostre) proposto dagli insegnanti delle diverse discipline. Per approfondire le conoscenze curricolari in vari campi (scientifico, artistico, storico, linguistico...), possono essere organizzati viaggi di istruzione, soggiorni di studio all’estero, visite guidate e altre iniziative, quali gli scambi di classe o la partecipazione a gemellaggi. L’Istituzione promuove l’organizzazione di uscite aggiuntive per visite didattiche giornaliere rivolte a qualsiasi classe, in caso di eventi di rilevante interesse. Si possono effettuare al massimo TRE uscite aggiuntive, della durata di un giorno, durante l’anno scolastico ad esclusione dei mesi di dicembre e maggio. Le uscite di un giorno intero in orario scolastico devono essere approvate dal Consiglio di Classe e non comportare oneri per la scuola. Le attività complementari dovranno essere approvate dal Consiglio di Classe, di norma ad inizio anno: tali iniziative non potranno incidere sulle singole discipline per un numero di moduli superiore al monte ore settimanale, tenendo conto della possibilità di un recupero delle ore eccedenti tale limite mediante cambi d’ora fra colleghi. 15 Per le attività di durata superiore ad una giornata, di norma da realizzare per classi abbinate, si riportano i criteri previsti (diversi per i due indirizzi in ragione delle differenti specificità): CLASSI Seconde Scientifico ATTIVITA’
DURATA MASSIMA
Visita di istruzione in Italia
3 giorni Soggiorno studio in Paesi Europei di lingua inglese o francese 8 giorni OPPURE
Terze Scientifico Visita di istruzione in Paesi Europei di lingua inglese o francese 6 giorni Quinte Scientifico Visita di istruzione in città/paesi europei 4 giorni Terze Linguistico Visita di istruzione in Francia o in Italia
4 giorni Soggiorno studio in Paesi anglofoni
8 giorni Quarte Linguistico OPPURE
Visita di istruzione in Paesi anglofoni
6 giorni Soggiorno studio o scambio di classi in Germania o Austria 6 giorni Quinte Linguistico OPPURE
Visita di istruzione in Germania o Austria
6 giorni In alternativa alle attività elencate è possibile offrire a qualsiasi classe di entrambi gli indirizzi un’esperienza di scambio, laddove il consiglio di classe ritenga il progetto adeguato al gruppo e qualora si accerti la presenza di tutte le condizioni necessarie per la sua attuazione (individuazione di una scuola adeguata, interesse dei ragazzi per il progetto e disponibilità delle famiglie ad ospitare). La realizzazione di ogni progetto nei termini ipotizzati sarà subordinata ad una valutazione economica ed al numero dei partecipanti: verrà infatti effettuata solo nel caso in cui aderiscano almeno i due terzi del totale degli alunni coinvolti. La progettazione di una visita di istruzione o di un soggiorno di studio è di competenza di ogni consiglio di classe, a cui spetta indicare destinazione e finalità didattiche dell’iniziativa, in relazione all’indirizzo di studi. Il Docente referente si occuperà dell’itinerario e delle attività connesse, coinvolgendo direttamente anche gli insegnanti accompagnatori i quali, dopo l’approvazione del programma, non potranno modificare l’itinerario previsto, se non per cause di forza maggiore. 16 Una volta che il progetto è stato approvato dal Consiglio di Classe, dal Collegio Docenti e dal Consiglio di Istituto, gli studenti dovranno consegnare la documentazione richiesta e, prima della partenza, l’intero ammontare previsto a carico delle famiglie. Ogni ulteriore spesa aggiuntiva per la partecipazione ad attività eventualmente non previste, ma giudicate significative, deve essere concordata con le famiglie per il tramite degli studenti. Gli studenti che per documentati motivi non potessero aderire alle attività sono tenuti a frequentare le lezioni, anche inseriti in altre classi, secondo l’intero orario. Il Fondo assistenziale Il Fondo assistenziale del Liceo Bérard sarà utilizzato, nei limiti delle risorse disponibili, a favore dell’utenza in condizioni economiche disagiate, per la partecipazione alle attività culturali, visite/viaggi d’istruzione, soggiorno/studio programmate nel corso dell’anno scolastico, previa presentazione di certificazione ISEE da parte della famiglia, entro il 20 dicembre di ogni anno scolastico. Di seguito si riportano i criteri approvati dal Consiglio d’Istituto in data 01/12/2014: ‐ ISEE inferiore a 8.000 euro ‐ ISEE compreso tra 8.001 e 10.000 euro ‐ ISEE compreso tra 10.001 e 15.000 euro L’utenza che rientra nei limiti del primo parametro non dovrà procedere ad alcun versamento, in quanto l’Istituzione coprirà tutti i costi delle attività; le famiglie rientranti nella seconda fascia verseranno soltanto il 25%; nel terzo caso i genitori dovranno anticipare la quota intera che verrà in seguito rimborsata nella misura del 50%, compatibilmente con i finanziamenti di cui l’Istituzione potrà usufruire e con il numero delle richieste pervenute. 17 5. ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Introdotta come obbligo per tutti gli indirizzi di studio dalla L. 107/2015, l’alternanza era da anni comunque già in atto negli istituti professionali e prospettata per i Licei (DPR 89, 15/03/2010 – Riordino) come metodologia didattica; le Linee Guida, emanate il 07/10/2015, offrono ora il definitivo e dettagliato quadro operativo di riferimento. L’esigenza di far dialogare due sistemi tradizionalmente separati, incrociando il contesto scolastico con il mondo delle aziende e collegando così il sapere teorico e la realtà lavorativa che richiede competenze anche trasversali, è stata sottolineata anche dalla Commissione Europea che nel 2014 invitava l’Italia a ridurre la distanza fra i due campi. Dovranno quindi trovare spazio nei percorsi scolastici “non solo imprese, ma anche associazioni sportive e di volontariato, enti culturali, istituzioni e organi professionali che possano diventare partner educativi della scuola per sviluppare in sinergia esperienze coerenti alle attitudini e alle passioni di ogni ragazza e di ogni ragazzo” (MIUR). Sulla base di tali obiettivi, l’alternanza non si configura come materia aggiuntiva né quale potenziamento dell’offerta formativa, ma può essere accolta come un’opportunità, considerando che essa costituisce parte integrante del curriculum, rientra nel profilo in uscita dello studente e concorre a determinare l’esito dell’Esame di Stato. Attraverso la conoscenza più approfondita di quanto esiste sul proprio territorio e di ciò che è presente in altre realtà, l’alternanza assume inoltre una forte valenza per l’orientamento rispetto alle professionalità richieste dal mondo esterno: “la dimensione orientativa che caratterizza i percorsi di alternanza dovrà trovare compimento attraverso l’incontro con le realtà più dinamiche dell’innovazione nel mondo del lavoro” (MIUR). Al fine di effettuare le 200 ore stabilite per l’esperienza, attraverso iniziative progressivamente più concrete, l’Istituzione potrà costruire, durante il quinquennio, un percorso gradualmente articolato in una successione di momenti diversi, quali ad esempio:  Biennio nozioni preliminari di economia, propedeutiche alle attività successive, anche mediante interventi di esperti in orario scolastico; concetti base del diritto del lavoro e formazione sulla sicurezza; approfondimento dell’inquadramento giuridico con docenti interni e/o professionalità esterne; esperienze in aula di impresa simulata e cooperativa scolastica, riferite ai settori del tessuto produttivo e dei servizi più attinenti all’indirizzo di studio 18  Classi terze e quarte “impresa formativa in azione” o “simulazione d’impresa”, come esperimento concreto di modelli operativi che da un’idea iniziale porti al prodotto attraverso il progetto, assegnando ai singoli studenti o a piccoli gruppi compiti distinti e responsabilità specifiche; stage in corso d’anno e/o durante i periodi di sospensione dell’attività, ove possibile anche attraverso la modalità dello scambio in Italia o all’estero  Classi quinte visite orientative in aziende/università/enti pubblici o privati e di ricerca; rielaborazione del percorso individuale, con stesura di relazione; preparazione del curriculum ed esercitazione sul colloquio di lavoro La scelta fra le proposte da realizzare sarà comunque subordinata ai finanziamenti messi a disposizione dall’Amministrazione, ai quali le scuole accederanno tramite bando; il modello di distribuzione del monte ore sarà, sulla base delle eventuali indicazioni che perverranno dalla Sovraintendenza, deliberato dagli organi collegiali. Ogni studente arriverà all’Esame di Stato con un bagaglio personale di esperienze svolte, in quanto l’offerta sarà necessariamente diversificata all’interno di ciascuna classe; è infatti auspicabile che nell’arco del quinquennio ciascun ragazzo si interfacci con le diverse tipologie di esperienza di alternanza presso il terzo settore, all’interno di associazioni culturali e realtà museali, in strutture sanitarie, studi professionali, ecc. Lo sviluppo delle attività di alternanza sarà supportato nella progettazione/programmazione/rielaborazione da docenti con funzioni differenti all’interno dell’Istituzione: sono previsti il referente generale, un referente per le classi del biennio e uno per quelle del triennio, oltre al tutor di classe che monitorerà il percorso di ogni allievo per garantire l’acquisizione dei crediti fino al completamento delle ore previste dalla legge per il Licei. Compiti e relative valutazioni del processo potranno essere messi a punto solo in prossimità dell’avvio concreto dell’esperienza, quando troveranno la necessaria declinazione le diverse parti in cui verrà effettivamente ad articolarsi l’alternanza. 19 6. VALUTAZIONE L’Istituzione opera affinché la valutazione sia: -
trasparente e motivata; -
coerente con i percorsi individuali di ciascun allievo; -
il risultato di una pluralità di strumenti di analisi; -
attenta anche al raggiungimento di obiettivi non cognitivi; -
comprensiva di ogni altro elemento utile per la valorizzazione complessiva dell’alunno. Come indicato dalla vigente normativa, la valutazione dovrà utilizzare tutta la scala dei voti, da 1 a 10, secondo i seguenti parametri: voto conoscenze e competenze corrispondenti 1 Prova non svolta 2 Totale assenza di conoscenze e competenze. 3 Conoscenza gravemente insufficiente ‐ elaborazione assolutamente priva di rigore logico ed espositivo. 4 Conoscenza insufficiente ‐ incapacità di applicazione dei contenuti ‐ inadeguato uso del linguaggio specifico. 5 Parziale e superficiale conoscenza dei contenuti ‐ insufficiente capacità di applicazione e di rielaborazione ‐ incerta padronanza del linguaggio specifico e scarsa capacità di collegamento. 6 Conoscenza dei contenuti essenziali ‐ sufficiente capacità di applicazione pratica di regole ‐ sufficiente rispetto delle consegne ‐ esposizione formalmente corretta anche se talvolta guidata. 7 Discreta conoscenza dei contenuti ‐ capacità di applicazione e di rielaborazione più che sufficienti ‐ rispetto delle consegne ‐ esposizione corretta ed adeguato uso del linguaggio specifico. 8 Buona conoscenza dei contenti ‐ capacità di applicazione, rielaborazione e confronto ‐ esposizione articolata ed organica ‐ buone capacità intuitive. 9 Ottima conoscenza dei contenuti ‐ applicazione autonoma, rigorosa, critica e personale ‐ buone capacità di rielaborazione, intuizione e originalità ‐ sicurezza nell’affrontare proposte operative nuove e spunti emergenti nel dialogo. 10 Ottima conoscenza dei contenuti ‐ applicazione e rielaborazione assolutamente corrette, originali e creative. 20 In considerazione della CM n° 89 del 18 ottobre 2012, che offre alle Istituzioni Scolastiche l’opportunità di adottare il VOTO UNICO anche nel primo periodo valutativo, gli organi Collegiali del Liceo Bérard hanno deliberato di utilizzare tale modalità per tutte le discipline: tale scelta si è basata sulla considerazione del ridotto tempo disponibile che comporterebbe una eccessiva concentrazione di verifiche nei primi tre mesi di scuola per poter calcolare una media sia scritta/grafica sia orale in sede di scrutinio. Il Collegio dei Docenti, in armonia con le finalità e gli obiettivi generali dell’Istituto, adotta i seguenti criteri di valutazione dei risultati conseguiti dagli allievi nel corso dell’anno scolastico, ai fini dell’ammissione/non ammissione alla classe successiva o della “sospensione del giudizio” o di un eventuale orientamento verso altri indirizzi di studio. La promozione o non promozione o “sospensione del giudizio” non deriva dall’applicazione di automatismi aritmetici, ma è determinata dai singoli consigli di classe sulla base di un attento esame degli elementi sotto elencati: a) risultati conseguiti nell’intero anno scolastico, che verranno riassunti ed interpretati con riferimento alle seguenti voci: conoscenze, capacità di applicazione delle conoscenze ed impegno; b) previsione sulle possibilità di recupero dell’allievo durante l’estate, formulata sulla base delle informazioni raccolte secondo le modalità descritte al punto a) e tenuto conto degli esiti delle verifiche intermedie relative alle insufficienze del primo periodo didattico; c) a fronte di un numero di insufficienze pari a 3 (TRE) il Consiglio di Classe, a giugno, discute la possibile non promozione tenendo conto della gravità delle stesse, della loro distribuzione nelle materie di indirizzo e delle lacune presenti nella stessa disciplina negli anni precedenti; d) Il Consiglio di Classe in sede di scrutinio finale valuterà se si profili l’abbandono di materia e in tal caso, anche in presenza di un quadro globalmente sufficiente, potrà procedere alla non ammissione alla classe successiva. Gli elementi che concorrono, nel loro insieme, a stabilire il quadro di abbandono sono: 
una valutazione continuativamente inferiore al quattro; 
un atteggiamento di rifiuto della materia, testimoniato dall’inadempimento dei compiti assegnati, sia regolari sia di recupero, manifesto disinteresse nei confronti della disciplina e continua mancanza del materiale scolastico; 
frequenti assenze alle lezioni e/o alle prove di verifica della materia. Qualora si profili l’ipotesi dell’abbandono di materia, l’insegnante coinvolto è tenuto ad informare della situazione il Consiglio di Classe e ad incontrare con il coordinatore lo studente e la famiglia. 21 Criteri di sospensione del giudizio Il Consiglio di Classe decide la sospensione del giudizio sulla base dei seguenti criteri: - non più di 3 (TRE) insufficienze; - la possibilità per l’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto delle discipline durante il periodo estivo, con lo studio individuale o attraverso la frequenza dei corsi di recupero. Criteri di valutazione per lo scrutinio integrativo In sede di integrazione dello scrutinio, per gli studenti ai quali è stata assegnata la sospensione del giudizio, il consiglio delibera l’ammissione o la non ammissione alla classe successiva sulla base dei seguenti criteri: 1.
esito delle verifiche degli esami di settembre; 2.
eventuali progressi compiuti rispetto alla situazione di fine anno; 3.
possibilità per lo studente di recuperare le carenze eventualmente ancora presenti frequentando la classe successiva. Nella situazione di “sospensione del giudizio”, se lo scrutinio finale evidenzia che l’alunno non abbia recuperato l’insufficienza anche in una sola materia, il Consiglio di Classe può deliberare la non ammissione alla classe successiva. o
Validità dell’anno scolastico (Comma 7, art. 14, D.P.R. n. 122/2009) Per procedere alla valutazione finale di ciascun alunno è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato (monte ore annuale), compreso quello relativo all’ultimo anno di corso. Deroghe straordinarie, per casi eccezionali, sono previste per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a parere del Consiglio di Classe, la possibilità di valutare gli alunni interessati. Le deroghe straordinarie riconosciute dal Consiglio di Classe si riferiscono a: malattia grave, certificata e continuativa; problemi familiari gravi, documentati e continuativi; attività sportiva a livello agonistico, documentata e continuativa. Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo. 22 Orario annuale personalizzato SCIENTIFICO LICEO CLASSI Monte moduli complessivo consentiti Alunni che si Alunni che NON si avvalgono dell’I.R.C. avvalgono dell’I.R.C. Biennio 1089 272 264 Triennio 1122 280 272 1056 264 256 1089 272 264 Biennio ‐ LINGUISTICO Numero massimo di moduli di assenza Quinta Triennio Criteri per l’attribuzione del voto di condotta Tale voto concorre alla valutazione complessiva, alla determinazione dei crediti scolastici e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione alla classe successiva o all’Esame di Stato. La valutazione della condotta viene definita collegialmente dal Consiglio di Classe riunito per gli scrutini in base ai seguenti criteri: -
Frequenza e puntualità -
Rispetto del Regolamento d’Istituto (Link/Allegato Regolamento di Istituto) -
Partecipazione attiva alle lezioni -
Collaborazione con insegnanti e compagni -
Rispetto delle consegne, delle scadenze e degli impegni scolastici -
Cura del materiale di lavoro e dell’arredamento scolastico Alla valutazione della condotta concorre anche il comportamento tenuto dallo studente nelle attività extrascolastiche e negli interventi di recupero. 23 Pur non prevedendo alcun automatismo, il voto è attribuito dal Consiglio di Classe secondo le indicazioni riportate di seguito e dopo attenta considerazione della situazione personale di ogni singolo alunno. Il voto di condotta viene assegnato all’unanimità o a maggioranza. 10 9 nessuna sanzione nessuna sanzione 8 7 richiamo e/o nota 6 nota e/o nota sospensione 5 Sospensione per comportamenti di particolare gravità
L’alunno L’alunno è L’alunno è stato L’alunno ha L’alunno ha ricevuto In base alle partecipa regolarmente richiamato ricevuto almeno disposizioni del assiduamente, presente alle verbalmente o ha almeno la la nota scritta da D.P.R.22/06/2009, attivamente e lezioni ricevuto una nota sanzione parte del n. 122, art. 7 per costruttivamente, e alle verifiche; scritta, per della nota scritta Dirigente per gravi comportamenti esercitando una ha con sé il violazioni di per violazioni del gravemente leadership materiale didattico non grave entità. gravi violazioni del
Regolamento di scorretti e non positiva necessario; ha Regolamento di Istituto. rispettosi delle o rappresentando cura Istituto. Può aver ricevuto la persone e delle in dei beni comuni e sanzione della strutture modo illustre in partecipa in modo sospensione da uno vari corretto e a tre giorni. contesti la propria adeguato scuola. a tutte le attività. Criteri per l’attribuzione del credito scolastico Il credito scolastico che ogni allievo accumula nelle classi terza, quarta, quinta e che confluisce nel punteggio finale conseguito nell’Esame di Stato, si attribuisce secondo la banda di riferimento ministeriale ottenuta dalla media aritmetica dei voti (compresa la valutazione del comportamento), dall’assiduità nella frequenza scolastica, dall’interesse e dalla partecipazione. L’assegnazione del credito scolastico avviene a seguito dell’ammissione alla classe successiva al termine delle operazioni di scrutinio di giugno o, nel caso di “sospensione del giudizio”, in sede di scrutinio finale prima dell’inizio delle lezioni. Si riportano le tabelle ministeriali relative alle classi terze, quarte, quinte. 24 CLASSI TERZA ‐ QUARTA (D.M. n.42 del 22 maggio 2007 e D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009) MEDIA (*) PUNTI (**) 6 3 – 4 6<M  7 4 – 5 7<M  8 5 – 6 8<M  9 6 – 7 9<M  10 7 – 8 CLASSE QUINTA (D.M. n.42 del 22 maggio 2007 e D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009) MEDIA (*) PUNTI (**) M=6 4 – 5 6<M  7 5 – 6 7<M  8 6 – 7 8<M  9 7 – 8 9<M  10 8 – 9 (*) Per media si intende la media di tutti i voti conseguiti in sede di scrutinio finale (esclusa la religione) (**) Di norma si attribuisce il massimo della banda all’alunno promosso a giugno (senza voto di consiglio): 1. la cui media dei voti sia uguale o maggiore di 0,5 punti rispetto al voto intero; 2. la cui media dei voti sia inferiore al punteggio espresso al punto 1, ma presenti almeno uno dei parametri indicati di seguito: a. promozione a giugno negli anni scolastici precedenti b. assiduità nella frequenza c. partecipazione positiva al dialogo educativo ed alla vita scolastica in generale d. partecipazione ad attività complementari ed integrative e. presenza di almeno un credito formativo certificato e ritenuto idoneo dall’Istituzione Il consiglio di classe può, inoltre, attribuire il massimo della banda anche all’alunno che abbia avuto sospensioni del giudizio nello scrutinio di giugno, ma sia stato promosso senza voto di consiglio nello scrutinio di settembre; in tal caso valgono gli stessi criteri applicati agli studenti promossi a giugno. I criteri enunciati sopra valgono anche per l’attribuzione del credito scolastico del quinto anno, ma agli alunni ammessi all’Esame di Stato nonostante alcune incertezze nella preparazione, è assegnato il minimo della banda di oscillazione. 25 Criteri per l’assegnazione del credito formativo In base ai criteri stabiliti nel D.P.R. 23 luglio 1988, n° 323 e alle disposizioni di cui nel D.M. 24 febbraio 2000, n° 49, il Consiglio di Classe attribuisce il credito formativo per i seguenti titoli ed esperienze extrascolastiche: 
partecipazione a titolo individuale, di gruppo o di classe, con risultati lusinghieri, a concorsi e progetti di Istituto attinenti alle discipline curricolari; 
partecipazione, in qualità di sceneggiatore o regista o attore, a rappresentazioni teatrali tenute da compagnie riconosciute; 
collaborazioni continuative con giornali e riviste; 
segnalazioni positive in concorsi per giovani ricercatori in area matematica, fisica e di scienze; 
attività sportiva agonistica svolta all’interno di un’organizzazione ufficialmente riconosciuta dal CONI o affiliata ad una Federazione Nazionale che comporti un impegno continuativo durante l’anno scolastico o la stagione agonistica (ovvero di almeno tre allenamenti alla settimana, oltre alla competizione), attestato da parte degli organi competenti ufficiali; 
partecipazione a mostre a livello regionale o nazionale 
ambito musicale: frequenza regolare annuale e certificata a corsi di formazione musicale con iscrizione ad una scuola di musica (es. Istituto musicale nei suoi diversi indirizzi, FIM e SFOM e SUZUKI, conservatori e scuole bandistiche) e ai corsi per il conseguimento della licenza di teoria e solfeggio, licenza di pianoforte complementare, compimento inferiore di strumento, licenza di storia della musica, licenza di armonia complementare, compimento medio, diploma di strumento, canto, composizione et alia, e/o conseguimento degli stessi, come da attestazione rilasciata dall’istituzione competente; 
conseguimento delle Certificazioni Linguistiche Internazionali PET, FCE, DELF, DALF, ZDJ B1‐B2 (tutte le unità che li costituiscono); 
conseguimento della European Computer Driving Licence (ECDL) livello Core (superamento di tutti i sette esami che lo costituiscono: concetti teorici di base, uso del computer e gestione dei file, elaborazione testi, foglio elettronico, base di dati, strumenti di presentazione, reti informatiche (internet – posta elettronica); 
svolgimento di attività di volontariato presso associazioni riconosciute a livello nazionale o internazionale per un totale di 100 ore, comprensive di eventuali corsi di aggiornamento e formazione, purché debitamente certificate. 
Tutoraggio a supporto dello studio rivolto a gruppi di alunni del triennio per almeno 15 ore 26 Tutte le certificazioni dovranno essere rilasciate da un ente che abbia un riconoscimento giuridico e riguardare l’anno scolastico in corso. Qualora le certificazioni siano ottenute dopo il termine previsto per l’anno scolastico in corso, potranno essere valutate per l’anno successivo. Tutte le certificazioni, corredate da apposita lettera di richiesta, dovranno essere presentate entro e non oltre il 15 maggio. Attività di recupero Nel rispetto della normativa (DM 42/2007, DM 80/2007, OM 92/2007) che definisce l’istituto del recupero demandando alle scuole la scelta delle modalità organizzative, questa Istituzione ha stabilito alcuni criteri di massima affinché tali interventi risultino realmente fattibili e concretamente efficaci. PRIMO PERIODO VALUTATIVO Tenuto conto sia della disponibilità economica che non consentirebbe l’attivazione di corsi di recupero per tutte le discipline del curriculum sia dell’impegno orario che la frequenza di numerosi corsi comporterebbe durante l’anno, sottraendo tempo allo studio di quanto richiesto rispetto agli argomenti del secondo periodo, si farà prioritario ricorso a modalità alternative quali: 1) pausa didattica all’interno del proprio orario curricolare il docente organizzerà un ripasso dei temi trattati per la durata di una o due settimane finalizzato a consolidare le competenze dell’intera classe, favorendone l’acquisizione da parte degli studenti che non avevano riportato valutazioni positive in sede di scrutinio; 2) recupero in itinere il docente assegnerà compiti e lavori individualizzati, eventualmente anche in orario curricolare, agli studenti con profitto insufficiente, mirati al recupero delle carenze di ognuno, ed avrà cura di verificarne l’esecuzione durante il mese successivo allo scrutinio. 3) corso di recupero il corso di recupero pomeridiano sarà attivato solo laddove il docente lo riterrà assolutamente indispensabile per un recupero non praticabile con le modalità alternative: i corsi saranno in ogni caso assegnati dal consiglio di classe individuando al massimo due materie prioritariamente all’interno dell’asse caratterizzante l’indirizzo. A fine attività, durante le ore curricolari saranno svolte prove di verifica entro una scadenza annualmente stabilita dal Collegio Docenti, il cui esito sarà uno degli elementi che il consiglio di classe prenderà in considerazione nel corso dello scrutinio finale 27 SECONDO PERIODO VALUTATIVO Relativamente invece all’esito dello scrutinio finale, i ragazzi con giudizio sospeso potranno usufruire di corsi di recupero organizzati durante i mesi estivi: in questo caso saranno assegnati al massimo 3 corsi, individuando prioritariamente una disciplina per asse. I corsi offerti sia dopo il primo periodo valutativo sia nei mesi estivi si rivolgeranno a gruppi costituiti da studenti di classi parallele, fino ad un massimo di 15 unità, e garantiranno di norma 6 ore per disciplina. L’attivazione di eventuali sportelli disciplinari in corso d’anno dipenderà dalla disponibilità di risorse finanziarie; sia queste iniziative sia i corsi pomeridiani non verranno comunque offerti agli alunni il cui profitto insufficiente si dimostri conseguenza di un impegno inadeguato. 28 7. FIGURE ISTITUZIONALI Il Liceo Bérard per poter garantire la qualità della sua offerta formativa, si è dotato di differenti organi e figure istituzionali che affiancano il Dirigente Scolastico nella sua azione di indirizzo ideale dell’istituzione, ricoprendo ruoli ed adempiendo compiti che si possono sintetizzare nel seguente organigramma: DOCENTI DIRIGENTE PERSONALE NON DOCENTE COLLABORATORI CAPO DEI SERVIZI DI SEGRETERIA CONSIGLI DI CLASSE COMITATO SCIENTIFICO ASSISTENTI AMMINISTRATIVI DIPARTIMENTI FUNZIONI STRUMENTALI CONTABILI COLLEGIO DOCENTI NUCLEO DI AUTOVALUTAZIONE
COADIUTORI COMITATO DI VALUTAZIONE AIUTANTE TECNICO BIDELLI STUDENTI CONSIGLIO DI ISTITUTO GENITORI In particolare, si enunciano di seguito le mansioni principali previste dalle diverse posizioni: DIRIGENTE Mantiene l’onere del consueto controllo sul rispetto delle procedure e sull’applicazione della normativa, in quanto garante della regolarità e della legittimità degli atti; in qualità di datore di lavoro è l’unico responsabile in ordine alla sicurezza nelle sedi assegnate; nella scuola dell’autonomia si configura come principale soggetto promotore e propulsore dell’innovazione secondo le indicazioni europee, ministeriali e regionali. COLLABORATORI DEL Si confrontano costantemente con il Dirigente sull’andamento didattico e DIRIGENTE (un disciplinare; lo sostituiscono a tutti gli effetti in caso di assenza; redigono i verbali docente per dei Collegi docenti. indirizzo) 29 COMITATO Raccoglie suggerimenti per proposte da presentare in Direzione e agli Organi SCIENTIFICO (docenti collegiali; predispone il POF biennale/triennale in funzione della L. 107; supporta dei due indirizzi) le azioni migliorative finalizzate alle priorità dichiarate nel RAV in collaborazione con il NAV; elabora ipotesi di modifiche al curriculum mediante la flessibilità prevista dall'autonomia o altre modalità organizzative. FUNZIONE Il NAV (Nucleo di Autovalutazione), dopo aver redatto il RAV (Rapporto di STRUMENTALE PER Autovalutazione dell’istituzione scolastica), monitora le iniziative previste per RAV (docenti dei due realizzare le priorità deliberate e supporta il referente INVALSI per la indirizzi) rielaborazione degli esiti delle prove e la loro restituzione agli organi collegiali FUNZIONE Partecipa a riunioni di rete ed a eventuali corsi, seminari, convegni di STRUMENTALE PER formazione; organizza e gestisce le iniziative rivolte agli alunni che concludono la L’ORIENTAMENTO IN scuola secondaria di 1° grado (incontri con la scuola di base, porte aperte ENTRATA E IN nell'Istituzione, ecc.); raccoglie la documentazione finalizzata alle scelte USCITA universitarie dei diplomati; promuove incontri per supportare la prosecuzione degli studi o le scelte professionali degli studenti che concludono il quinquennio; aggiorna il materiale informativo da distribuire a scuole, famiglie e alunni. COMMISSIONE DI Collabora con la funzione strumentale nei compiti previsti dalle iniziative di SUPPORTO F.S. PER orientamento in entrata. L’ORIENTAMENTO REFERENTE Gestisce il server, controlla la sicurezza sulla rete internet, supporta i colleghi INFORMATICO PER nell’utilizzo delle nuove tecnologie. L'ISTITUZIONE REFERENTE INVALSI Trasmette informazioni del MIUR a docenti e utenza scolastica; coordina le operazioni di somministrazione, tabulazione e correzione delle prove INVALSI, offre supporto al NAV. G.L.I. (Gruppo di Monitora problemi ed esigenze rispetto ai casi presenti nell’Istituzione; prepara lavoro per materiali utili alle riunioni; predispone progetti per agevolare l’inserimento l'inclusione, ex iniziale e supportare l’integrazione in corso d’anno degli alunni con bisogni Direttiva Ministeriale educativi speciali; partecipa ad iniziative di formazione/aggiornamento e riferisce 27/12/2012) un le informazioni acquisite ai colleghi. docente per indirizzo REFERENTE Seleziona e valuta le proposte pervenute all’Istituzione in materia di educazione EDUCAZIONE ALLA alla salute, alla cittadinanza e alla Costituzione; sceglie progetti e/o organizza SALUTE, ALLA iniziative interne; predispone il calendario dello sportello di ascolto e consulenza. CITTADINANZA E ALLA COSTITUZIONE 30 REFERENTI Promuovono e organizzano iniziative di alternanza ex L. 107 e L.R. 18 (art. 7), ALTERNANZA collaborando con il Dirigente e con i consigli di classe, un docente SCUOLA/LAVORO sull’istituzione/un docente per il biennio/un docente per il triennio REFERENTE Contatti e collaborazione con scuole francesi per organizzare gli scambi degli TRANSALP studenti che aderiscono al programma. REFERENTI PER Sono due figure differenti, delle quali una organizza gli stages linguistici, l’altra PROGETTI EUROPEI progetta le attività inerenti la Classe 2.0. REFERENTE Diffonde e promuove il programma di mobilità docenti e studenti per il periodo REGIONALE 2014/2020; partecipa a convegni e seminari di formazione e organizza eventi ERASMUS PLUS relativi al programma; la funzione è attiva in quanto l’Istituzione è scuola polo regionale per tali iniziative. REFERENTE PER E‐
Partecipa ad incontri formativi, promuove ed organizza iniziative di gemellaggio TWINNING elettronico nelle classi. REFERENTE Organizza e conduce il gruppo teatrale dell’istituzione, mettendo in scena ATTIVITA' TEATRALI rappresentazioni da presentare in corso d'anno all'interno e all'esterno delle sedi scolastiche. REFERENTE CORSI Promuove e gestisce i corsi pomeridiani opzionali di lingue non curricolari POMERIDIANI (attualmente sono attivati corsi di spagnolo di 1° e 2° livello e di russo di 1° e 2° OPZIONALI DI livello). LINGUA REFERENTE Controlla il funzionamento delle attrezzature in dotazione all’istituzione e LABORATORIO DI richiede l’acquisto dei materiali necessari. FISICA REFERENTE Controlla il funzionamento delle attrezzature in dotazione all’istituzione e LABORATORIO richiede l’acquisto di nuovi materiali. SCIENZE/CHIMICA RAPPRESENTANTE Collabora alla costruzione del curricolo verticale in contesto bi/plurilingue e ISTITUZIONE IN costruisce strumenti di osservazione sulle competenze nelle discipline di GRUPPO DI LAVORO competenza. REGIONALE STORIA E GEOGRAFIA RAPPRESENTANTE Collabora alla costruzione del curricolo verticale in contesto bi/plurilingue e degli ISTITUZIONE IN strumenti di osservazione sulle competenze nell’ambito di competenza. GRUPPO DI LAVORO REGIONALE SCIENZE 31 RAPPRESENTANTE Partecipa agli incontri regionali per l’applicazione delle Adaptations e collabora ISTITUZIONE IN con i consigli di classe per la loro attuazione. GRUPPO DI LAVORO REGIONALE FRANCESE RAPPRESENTANTE Partecipa agli incontri regionali per l’applicazione delle Adaptations e collabora ISTITUZIONE IN con i consigli di classe per la loro attuazione. GRUPPO DI LAVORO REGIONALE INGLESE COORDINATORI DI Organizzano e gestiscono gruppi di lavoro per monitorare l’applicazione della DIPARTIMENTO/ASSE riforma e per predisporre le prove su classi parallele. COMMISSIONE Predispone l’orario settimanale delle lezioni; stende il calendario per i corsi di ORARIO recupero, per le prove e gli scrutini dei ragazzi con giudizio sospeso e/o di esami integrativi e di idoneità REFERENTI Raccoglie i dati sulla provenienza degli alunni che si iscrivono al primo anno di FORMAZIONE CLASSI corso per distribuire in maniera funzionale gli iscritti alle classi prime e i non (un docente per ammessi alle classi successive; provvede alla riformazione delle classi seconde, indirizzo) terze e quarte in caso di accorpamento o smembramento. ASPP (un docente Collabora con Dirigente Scolastico e responsabili regionali della sicurezza per per sede) garantire l’adeguamento delle sedi scolastiche alla L.81/08 e con la segreteria per il controllo della formazione obbligatoria prevista per i lavoratori; aggiorna la documentazione; organizza prove di evacuazione con verifica successiva RLS Controlla le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e si confronta con il Dirigente per la valutazione dei rischi; partecipa alla riunione annuale prevista dalla normativa TUTOR DOCENTI IN Offre supporto e monitoraggio didattico, anche in compresenza; relaziona al ANNO DI PROVA Dirigente con analisi condotta sulle attività svolte ORGANO DI Supervisione contenziosi tra Istituzione e utenza scolastica GARANZIA COMITATO DI Organo collegiale istituito dalla L. 107/2015, presieduto dal Dirigente e composto VALUTAZIONE da una rappresentanza di docenti, genitori, alunni e da un componente esterno individuato dalla Sovraintendenza: Stabilisce i criteri per l’attribuzione del merito per i Docenti di ruolo e valuta l’anno di prova per il passaggio in ruolo. COMMISSIONE Verifica validità candidature per elezioni scolastiche ELETTORALE 32 8. ORGANICO DI POTENZIAMENTO La Legge 107/2015 (commi 7 e 85) e la Legge Regionale. 18/ 2016 (art.3) prevedono un potenziamento dell’organico: si tratta di risorse aggiuntive, assegnate alle istituzioni scolastiche per la programmazione di interventi mirati al miglioramento dell’offerta formativa, che potranno consentire interventi su vari ambiti. L’Istituzione, a partire dall’analisi dei bisogni formativi, ha individuato come prioritaria la richiesta di risorse aggiuntive nelle diverse aree rispetto alle quali la deliberazione della Giunta regionale n. 1548 del 18 novembre 2016 ha ritenuto di assegnare a partire dal 01/09/2017 i seguenti posti:  AREA MATEMATICO‐LOGICO‐SCIENTIFICA (cl. conc. Matematica e fisica A‐27) Una risorsa incaricata di: 
Attuare strategie di recupero per il miglioramento dei risultati nelle prove standardizzate di matematica •
Individuare percorsi e sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli studenti” (eccellenze) per gestire, in collaborazione con i consigli di classe, tutto il processo (selezione delle proposte, illustrazione ai docenti, redazione dei progetti, accompagnamento degli studenti a eventi connessi alle attività). •
Potenziare “le metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio”.  AREA UMANISTICA (cl. conc. Filosofia e storia A‐19) Una risorsa finalizzata alla “individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli studenti” (eccellenze) per gestire, in collaborazione con i consigli di classe, tutto il processo (selezione delle proposte, illustrazione ai docenti, redazione dei progetti, accompagnamento degli studenti a eventi connessi alle attività)  AREA SOCIO‐ECONOMICA E PER LA LEGALITA’ (cl. conc. Scienze economico aziendali A‐45) Una risorsa per: •Favorire lo “sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica…, il potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico‐finanziaria e di educazione all’autoimprenditorialità” (alternanza scuola‐lavoro); •Ampliare l’offerta formativa anche con approfondimenti su temi specifici inerenti l’area; •Offrire concrete attività alternative agli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica. 33  AREA MOTORIA (cl. conc. Scienze motorie e sportive A‐48) Una risorsa incaricata di: •
Promuovere, organizzare e gestire attività finalizzate a favorire il percorso formativo di alunni con frequenza ridotta per motivi sportivi (supporto, recupero, comunicazione scuola‐famiglia) con “attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività agonistica”; •
Favorire “stili di vita coretti con particolare riferimento all’alimentazione, etc. Gli ambiti di intervento di tali risorse potranno essere ulteriormente declinati alla luce delle effettive competenze personali degli insegnanti assegnati all’Istituzione. 34 9. PIANO DI FORMAZIONE PER I DOCENTI Nell’ambito degli adempimenti connessi con la funzione docente, il comma 124 della L. 107/2015 definisce come obbligatoria, strutturale e permanente, la formazione dei docenti di ruolo e la inserisce in un piano nazionale, adottato ogni tre anni con decreto ministeriale. Tale formazione, dal legislatore intesa come progressivo miglioramento professionale e personale finalizzato ad elevare gli standard del servizio, a livello regionale è stata declinata in tre macro aree anche nel rispetto delle specificità della scuola valdostana: COMPETENZE DI SISTEMA 
Autonomia didattica e organizzativa 
Valutazione e miglioramento 
Didattica per competenze 
Innovazione metodologica 
Plurilinguismo COMPETENZE PER IL XXI SECOLO 
Abilità digitali e nuovi ambienti di apprendimento 
Scienze sperimentali 
Matematica 
Scuola lavoro COMPETENZE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA 
Integrazione 
Inclusione e disabilità 
Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile 
Competenze di cittadinanza e cittadinanza globale Intersecando gli obiettivi generali e quelli peculiari stabiliti per le scuole del territorio con le esigenze proprie della singola istituzione, il Collegio Docenti del Liceo Bérard individuerà i settori formativi da privilegiare coerentemente con quanto emerso dal rapporto di autovalutazione e dalle conseguenti riflessioni in merito. Tutti i Docenti sono inltre annualmente chiamati dall’Amministrazione Regionale alla frequenza dei corsi organizzati sulla sicurezza 35 per il personale scolastico.
ALLEGATI ALLEGATO 1 QUADRI ORARI LICEO SCIENTIFICO – APPROFONDIMENTO FISICA DISCIPLINE I II III IV V Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua e letteratura francese 4 4 4 4 4 Lingua e cultura latina 3 3 3 3 3 Lingua e letteratura inglese 3 3 3 3 3 Storia e Geografia 3 3 Storia 2 2 2 Filosofia 3 3 3 Matematica 5 5 4 4 4 Fisica 4 4 3 3 3 Chimica e Scienze Naturali 2 2 3 3 3 Disegno e Storia dell’arte 2 2 2 2 2 Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2 Religione 1 1 1 1 1 TOTALE 33 33 34 34 34 LICEO SCIENTIFICO – APPROFONDIMENTO SCIENZE DISCIPLINE I II III IV V Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua e letteratura francese 4 4 4 4 4 Lingua e cultura latina 3 3 3 3 3 Lingua e letteratura inglese 3 3 3 3 3 Storia e Geografia 3 3 Storia 2 2 2 Filosofia 3 3 3 Matematica 5 5 4 4 4 Fisica 2 2 3 3 3 Chimica e Scienze Naturali 4 4 3 3 3 Disegno e Storia dell’arte 2 2 2 2 2 Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2 Religione 1 1 1 1 1 TOTALE 33 33 34 34 34 LICEO LINGUISTICO DISCIPLINE I II III IV V Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua e letteratura francese 4 4 4 4 4 Lingua e cultura latina 3 3 2 2 Lingua inglese 4 4 3(4) 3(4) 4 Lingua tedesca 4 4 4 4 4 Storia e Geografia 3 3 Diritto ed Economia 2 2 Storia 2 2 2 Filosofia 2 2 2 Matematica 3 3 3 3 3 Fisica 2 2 2 Chimica e Scienze Naturali 2 2 2 2 2 Storia dell’arte 2 2 2 Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2 Religione 1 1 1 1 1 TOTALE 32 32 33 33 32 ALLEGATO 2 FORMAZIONE, SMEMBRAMENTO E ACCORPAMENTO DELLE CLASSI Formazione delle classi prime Per la formazione delle classi prime vengono adottati i seguenti criteri: 
giusto rapporto tra alunni licenziati in base al voto; 
equa distribuzione tra maschi e femmine; 
equo rapporto tra alunni residenti ed alunni pendolari; 
accoglimento della richiesta di frequentare la stessa classe da avanzare, da parte di due alunni, in modo esclusivo e reciproco all’atto dell’iscrizione; 
accoglimento del criterio della richiesta di frequentare la stessa classe da parte di due o più alunni che pratichino la stessa disciplina sportiva e siano in grado di certificare all’atto dell’iscrizione l’attività agonistica; 
cambio automatico di sezione per gli alunni ripetenti, salvo esplicita richiesta contraria avanzata da parte dell’interessato. Della formazione delle classi prime si occuperà una Commissione presieduta dal Dirigente scolastico e formata dai seguenti membri: 
un rappresentante dei docenti, designato dal Collegio dei Docenti ; 
un rappresentante dei genitori, designato dalla componente genitori del Consiglio d’Istituto; 
un rappresentante degli alunni, designato dalla componente studentesca del Consiglio d’Istituto. Fatti salvi i criteri generali per la formazione delle classi, ai fini dell’integrazione linguistica e culturale, previa attenta valutazione delle biografie linguistiche degli alunni non italofoni, si favorisce l’eterogeneità delle cittadinanze nella composizione delle classi piuttosto che la formazione di classi omogenee per provenienza territoriale e/o religiosa degli stranieri. In ogni caso, si prevede un’equa distribuzione degli alunni anche di nazionalità differenti, nelle diverse sezioni. La Commissione dovrà seguire tutte le operazioni di cui alla voce “Formazione delle classi prime” e per ogni categoria individuata procederà per sorteggio. Sempre per sorteggio i vari gruppi classe saranno in seguito assegnati alle varie sezioni Nuova formazione delle classi seconde, terze e quarte Nel caso di previsione di smembramento di una classe, il Dirigente ne informa i coordinatori delle classi coinvolte che, durante i consigli di classe di maggio, provvederanno a raccogliere e verbalizzare le indicazioni dei colleghi relative a: 
clima di lavoro tra alunni e insegnanti‐alunni 
raggiungimento degli obiettivi educativi In assenza di significative indicazioni del consiglio di classe, per procedere allo smembramento, si prenderà in considerazione la media dei voti in condotta, le note disciplinari collettive, le situazioni conflittuali tra compagni, il comportamento in visite di istruzione, partecipazione a spettacoli, conferenze e, in subordine, si procederà al sorteggio. Accorpamento Saranno applicati gli stessi criteri stabiliti per la formazione delle classi prime. Per l’assegnazione dei due o più gruppi della classe soppressa alle altre sezioni si procederà per sorteggio. Inserimento degli alunni provenienti da altre istituzioni scolastiche La commissione inserisce tali alunni nelle classi sulla base del risultato ottenuto allo scrutinio di giugno e di ogni altro elemento utile finalizzato alla costituzione di classi omogenee. I passaggi in corso d’anno di alunni delle classi prime provenienti da altre Istituzioni Scolastiche verranno accolti entro e non oltre la data del 5 novembre dell’anno in corso. 

ALLEGATO 3 Comunicazioni scuola famiglia I docenti comunicano alle famiglie i voti delle prove scritte e orali mediante il loro inserimento nel registro elettronico. Ad ogni studente viene fornito un indirizzo di posta elettronica istituzionale valido come credenziale da abbinare al nome dell’utente per il registro elettronico ed al contempo utile per facilitare le comunicazioni all’interno della scuola. A discrezione degli insegnanti le verifiche potranno essere consegnate in visione alle famiglie. Tutte le verifiche restano disponibili per la consultazione, su richiesta delle famiglie o degli alunni maggiorenni, presso la segreteria alunni. A metà del secondo periodo didattico la scuola comunica alle famiglie la situazione degli alunni mediante un’apposita scheda di valutazione intermedia, in formato cartaceo. Le pagelle di fine anno saranno pubblicate on line, nell’area riservata alle famiglie, a conclusione degli scrutini di tutte le classi dell’istituzione. ALLEGATO 4 REGOLAMENTO INTERNO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA: DIRITTI E DOVERI DEI COMPONENTI DELLA COMUNITÀ SCOLASTICA TITOLO 1: STUDENTI ARTICOLO 1. (ingresso e inizio delle lezioni) Al mattino la prima campanella sarà suonata alle ore 7.50; la seconda suonerà alle ore 7.55 per indicare che alunni e insegnanti devono recarsi nelle loro aule. Alle ore 8.00 suonerà la terza campanella per segnalare la chiusura del portone e l’inizio delle lezioni. Tutti gli alunni devono essere muniti per l’ingresso a scuola del badge. L’alunno che ne è sprovvisto può entrare in classe solo dopo aver compilato l’autocertificazione da consegnare al docente del primo modulo che provvederà a cancellare l’assenza (A) dal registro elettronico. Gli articoli successivi disciplinano le sanzioni previste per gli alunni che ripetutamente sono sprovvisti del badge. ARTICOLO 2. (assenze, giustificazioni) L’immediato controllo delle giustificazioni per le assenze è affidato all’insegnante del primo modulo, che firmerà il libretto apposito staccandone il tagliando e inserendolo nel raccoglitore di classe.Per assenze dovute a malattia che superino i cinque giorni consecutivi (compresi sabato, domenica e altre festività se frapposti fra due giorni di assenza) è richiesto il certificato medico con la dichiarazione che l’alunno può riprendere l’attività scolastica. Ad ogni alunno sarà consegnato un libretto delle giustificazioni valido per tutto l’anno scolastico. Un duplicato del libretto potrà essere rilasciato solo per le assenze di giorni interi. All’atto dell’iscrizione i genitori (o coloro che ne fanno le veci) devono depositare la propria firma in segreteria sulla modulistica e sul libretto delle giustificazioni. Sono considerate valide al fine delle giustificazioni solo le firme così registrate. Nel momento in cui gli alunni diventano maggiorenni possono depositare anche laloro firma, per essere autorizzati a convalidare autonomamente giustificazioni e verifiche. Lo studente non può avvalersi di tale opportunità in maniera retroattiva. Gli alunni minorenni devono esibire la giustificazione dei genitori per qualunque assenza, entrata posticipata o uscita anticipata. Anche se gli alunni maggiorenni possono firmare le giustificazioni, la scuola si riserva, qualora ne ravvisi la necessità, di comunicare alle famiglie l’avvenuta astensione dalle lezioni. La mancata giustificazione di una o più assenze, malgrado gli opportuni solleciti da parte della Segreteria, verrà tenuta in debito conto dal Consiglio di classe nell’assegnazione del voto di condotta. Al fine della giustificazione delle assenze, si ritengono validi i seguenti motivi: •visita medica (in tal caso si chiederà di esibire un riscontro medico e il docente annoterà sul tagliando da consegnare in Segreteria: “Ha esibito riscontro medico” ovvero “Deve esibire riscontro medico”); •motivi di famiglia (in tal caso se si prevede un’assenza di più di cinque giorni consecutivi compresi il sabato, la domenica e altre festività se frapposti fra due giorni di assenza). Le famiglie anche degli alunni maggiorenni si faranno carico di dichiarare preventivamente alla Scuola l’impossibilità di frequentare regolarmente i corsi); •motivi sportivi (nel caso di reiterazione o di lunghi periodi, sarebbe preferibile acquisire la dichiarazione cumulativa da parte della Società Sportiva recante il prospetto delle date programmate). •Esami (ad esempio esame della patente) •svolgimento delle lezioni non assicurato a causa di sciopero: Non saranno accolte le diciture: “Motivi personali”, perché tutto indistintamente si riferisce alla persona, o “In ritardo”, perché la formulazione risulta di tipo tautologico. Il numero di assenze superiore al limite previsto dalla vigente normativa non consente l’ammissione allo scrutinio finale. ARTICOLO 3. (ritardi, entrate posticipate, uscite anticipate) Gli alunni che eccezionalmente arrivano in ritardo (8,00‐8,03) saranno ammessi in classe, previa registrazione del ritardo mediante il sistema di rilevazione automatizzato. Se il ritardo si ripete, o se l’entrata interrompe la lezione, gli alunni potranno essere ammessi in classe solo all’inizio del secondo modulo orario e dovranno giustificare. Tali ritardi verranno computati nel calcolo del monte ore annuale per la validità dell’anno scolastico. Queste disposizioni non riguardano: •gli alunni che viaggiano con mezzi pubblici provenienti dal di fuori del comune di Aosta. I genitori degli alunni pendolari (o chi ne fa veci o l’alunno maggiorenne) residenti fuori dal comune di Aosta devono dichiarare, all’inizio dell’anno scolastico, su apposito modulo predisposto dalla Segreteria Alunni, l’utilizzo del mezzo pubblico per recarsi a scuola specificando il mezzo utilizzato e l’orario del trasporto. I controllo sulla veridicità dei ritardi dovuti al trasporto saranno demandati alla Presidenza. •giornate con condizioni atmosferiche avverse (ad esempio abbondanti nevicate) Le entrate posticipate e le uscite anticipate saranno concesse, dal docente presente in classe, su richiesta di chi esercita la potestà genitoriale (o alunno maggiorenne), solo per moduli interi. Gli alunni che chiedono di uscire anticipatamente devono presentare la richiesta al docente del primo modulo orario. Non sono ammessi, di norma, salvo casi eccezionali dovuti a visita medica opportunamente documentata al rientro, ingressi posticipati oltre le ore 9.50 e uscite anticipate prima delle 11.30. Non sono ammessi, di norma, salvo casi eccezionali e opportunamente documentati, ingressi posticipati e uscite anticipate nella stessa giornata. ARTICOLO 4. (frequenza delle lezioni) Gli studenti devono frequentare regolarmente le lezioni. Di norma costituisce frequenza non regolare: •l’assenza non giustificata, il ritardo nell’ingresso o l’anticipo nell’uscita quando diventino abituali e tali da rendere difficoltosa l’attività didattico‐educativa •l'assenza a più di un terzo delle ore di lezione anche di una sola disciplina •l'assenza a più di una delle prove di verifica preventivamente programmate in ogni periodo didattico anche in una sola disciplina. Sono ammesse deroghe in casi eccezionali debitamente documentati quali, ad esempio, visite mediche o impegni sportivi e musicali. ARTICOLO 5. (comportamento) Gli studenti devono mantenere un comportamento a scuola adeguato all’ambiente di apprendimento e di formazione nel quale si trovano. A questo proposito sono tenuti a presentarsi con un abbigliamento conforme al luogo in cui si trovano e alle caratteristiche dell'attività prevista. REGOLE DI UTILIZZO DEI LABORATORI E DELL’AULA MAGNA LABORATORIO DI FISICA 
è consentito l’accesso al docente di Fisica che prepara gli esperimenti da far osservare o compiere alla classe e/o conduce la classe ad osservare o compiere gli esperimenti programmati 
è consentito l’accesso all’aiutante tecnico per affiancare il docente nelle attività con le classi 
le classi o gruppi di studenti hanno accesso al laboratorio solo se accompagnati da un docente di materie scientifiche 
il docente di Fisica illustra preventivamente i rischi eventualmente connessi con lo svolgimento di determinati esperimenti ed attività in laboratorio e impartisce le norme cui attenersi a garanzia della sicurezza 
il docente di Fisica spiega preventivamente la simbologia e le indicazioni di pericolo eventualmente riportate sui contenitori delle sostanze chimiche da usare nelle attività in laboratorio LABORATORIO DI CHIMICA/SCIENZE 
è consentito l’accesso al docente di Chimica/Scienze che prepara gli esperimenti da far osservare o compiere alla classe e/o conduce la classe a osservare o a compiere gli esperimenti programmati 
è consentito l’accesso all’aiutante tecnico per affiancare il docente nelle attività con le classi 
il docente di Chimica/Scienze illustra preventivamente i rischi eventualmente connessi con lo svolgimento di determinati esperimenti ed attività in laboratorio, e impartisce le norme cui attenersi a garanzia della sicurezza 
il docente di Chimica/Scienze spiega preventivamente la simbologia e le indicazioni di pericolo eventualmente riportate sui contenitori delle sostanze chimiche da usare nelle attività in laboratorio 
le classi o gruppi di studenti hanno accesso al laboratorio solo se accompagnati da un docente di materie scientifiche LABORATORIO MULTIMEDIALE/AULE LIM 
è consentito l’accesso al docente che prepara le attività da svolgere con la classe e/o conduce la classe a svolgere attività didattica 
è consentito l’accesso all’aiutante tecnico per affiancare il docente nelle attività con le classi 
non è consentito introdurre/installare software nel Laboratorio/Aule LIM che non sia quello acquistato e fornito dalla Scuola e quindi provvisto della licenza d’uso necessaria 
il docente interessato all’installazione di software free/open source ne fa richiesta al Responsabile del laboratorio 
Il docente che scarica dalla rete internet qualsiasi file, sia esso software da installare o dati da utilizzare, è tenuto a informare nei dettagli e per iscritto il Dirigente Scolastico e il Responsabile del laboratorio 
non è consentita l’iscrizione a qualunque servizio o sito internet né a nome personale né a nome della Scuola, senza esplicita autorizzazione del Dirigente. AULA MAGNA L’Aula Magna, avente capienza massima di 95 posti, potrà essere utilizzata da docenti ed alunni della scuola e, in subordine, da esterni che abbiano inoltrato motivata richiesta al Dirigente. E’ richiesta la prenotazione su apposito registro depositato in Segreteria affinché la scuola possa provvedere a fornire la necessaria sorveglianza al piano da parte del personale in servizio. o Regole di comportamento durante le lezioni di scienze motorie e sportive I trasferimenti scuola/palestra si effettuano in orario scolastico e devono quindi svolgersi in maniera rapida e disciplinata e mantenendo il gruppo compatto Gli alunni devono presentarsi alle lezioni con una tenuta sportiva appropriata, secondo le indicazioni fornite dal proprio insegnante, e con scarpe da ginnastica con suola pulita, indossate sul momento e ben allacciate per evitare incidenti; durante l'attività non dovranno indossare oggetti che possano rappresentare pericolo per sé e per gli altri (orologi, collane, bracciali, orecchini...) Nello spogliatoio non devono essere lasciati portafogli o oggetti di valore, in quanto l'Istituzione non può rispondere di eventuali furti. Una volta entrati in palestra, gli alunni non devono utilizzare alcun attrezzo senza il permesso dell'insegnante e gli attrezzi usati durante la lezione saranno rimessi a posto al termine dell'attività. Gli esoneri saltuari dall'attività pratica sono consentiti solo per motivi di salute e devono essere documentati o da giustificazione dei genitori o da certificato medico. Gli alunni esonerati per motivi di salute, per lunghi periodi o per l'intero anno scolastico, sono comunque tenuti a partecipare alle lezioni e saranno valutati su programmi concordati con l'insegnante; anche gli alunni esonerati sono tenuti ad indossare scarpe da ginnastica pulite in palestra. Non è consentito portare in palestra riviste o libri da utilizzare durante i moduli di attività motoria. In palestra, gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni amministrative e le norme di sicurezza, nonché il regolamento specifico della struttura utilizzata. 
o Regole di comportamento e compiti per uscite didattiche, viaggi di istruzione e soggiorno di studio Compiti e normativa sui docenti accompagnatori Docenti accompagnatori vengono individuati dal Dirigente scolastico fra gli insegnanti delle classi coinvolte in base alle finalità didattiche delle attività proposte ed alla disponibilità dichiarata; per eventuali sostituzioni si potrà ricorrere anche ad insegnanti non delle classi interessate. I Docenti individuati assumono la responsabilità dell’accompagnamento e della sorveglianza degli studenti durante gli spostamenti, le soste, le escursioni e le visite (art. n. 2047 del Codice Civile) e sono tenuti a rispettare l’impegno preso per l’intera durata del programma previsto. Per ragioni didattiche, ogni insegnante parteciperà di norma ad una sola attività di durata superiore ad un giorno o fino a un massimo di quattro giorni non continuativi. Tenuto conto della normativa vigente (CM n° 291 del 14 ottobre 1992 e successive integrazioni e/o modifiche: DL n° 111 del 17/3/1995 e CM n° 623 del 2/10/1996), i docenti accompagnatori saranno in numero di almeno uno ogni quindici allievi, almeno due per ogni classe e almeno tre ogni due classi; ogni docente accompagnatore dovrà garantire che gli orari prefissati siano rispettati e gestire il proprio gruppo in maniera autonoma in situazioni di necessità. Gli accompagnatori nei soggiorni di studio saranno prioritariamente individuati fra gli insegnanti della lingua del paese visitato. Il Docente referente del progetto ad attività conclusa consegnerà al Dirigente Scolastico una dettagliata relazione di resoconto sull’iniziativa. La presenza del docente e/o operatore di sostegno deve essere valutata dal Dirigente Scolastico e dal personale di sostegno alla luce della gravità del caso singolo. Alle attività organizzate non è ammessa la partecipazione di persone estranee alla scuola. Doveri degli alunni Tutti gli studenti, anche se maggiorenni, sono tenuti a garantire un corretto comportamento; in caso di trasgressione del regolamento potranno essere esclusi dalla partecipazione alle iniziative successive. Durante le attività realizzate esternamente all’Istituzione Scolastica, gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni amministrative e di sicurezza impartite. Il contratto formativo La programmazione didattica globale e disciplinare viene presentata sia durante la prima riunione pubblica dei Consigli di classe sia da parte di ogni insegnante, come introduzione alle attività dell'anno. Premessa fondamentale del patto formativo è la consapevolezza della centralità dell'allievo e, di conseguenza, della centralità dell'apprendimento rispetto all'insegnamento: l’allievo, dunque, nel processo educativo assume una posizione di pari responsabilità rispetto all'insegnante e, per favorirne la partecipazione attiva e responsabile, il docente provvede a : 1) indicare le attività curricolari e integrative programmate per rispondere ai bisogni via via esplicitati dagli studenti: contenuti disciplinari, metodi utilizzati per trasmetterli, tempi previsti per svolgerli, definiti da Dipartimenti e Consigli di classe e deliberati dal Collegio dei Docenti, sono comunicati e sottoposti a periodica e regolare verifica. 2) precisare che l'individuazione di contenuti disciplinari, metodi utilizzati per trasmetterli, strumenti di verifica e criteri di valutazione è il frutto di un lavoro collegiale svolto da Dipartimenti, Consigli di classe e Collegio dei Docenti, al fine di perseguire: l'efficacia del lavoro programmato in relazione agli obiettivi prefissati; la sostanziale omogeneità dei comportamenti e delle richieste avanzate dai docenti sia all'interno della stessa classe sia fra classi parallele; l’acquisizione di obiettivi trasversali quali la motivazione, un corretto metodo di studio, il senso di appartenenza e di cittadinanza. 3) garantire un insegnamento (realizzato non solo mediante lezioni frontali, ma con le tecniche del “problem solving”,dei lavori di gruppo, della ricerca…) calibrato sui livelli generali di apprendimento contenuti nelle indicazioni ministeriali e recepiti nel POF, ma anche sui tempi di apprendimento individuali. Tale obiettivo verrà perseguito attraverso la frequenza, la varietà e la regolarità delle verifiche che permetteranno a studenti e insegnanti di verificare i livelli di apprendimento e di ovviare tempestivamente ad eventuali difficoltà. 4) trasmettere agli allievi tempestive, chiare ed esaurienti informazioni relative al loro rendimento scolastico, ai metodi di valutazione utilizzati per le singole discipline, ai tempi e ai modi delle verifiche nonchè ai criteri individuati dal Collegio dei Docenti per definire la valutazione finale. Il rendimento scolastico dell’allievo e il suo comportamento nei confronti dell'impegno richiesto trovano riscontro, oltre che nei periodici contatti con i genitori, anche nella “nota comunicativa” inviata alle famiglie a metà del secondo periodo scolastico. Tale nota precede la valutazione finale ed è pertanto funzionale, attraverso indicatori del profitto e dell'atteggiamento, a restituire un quadro complessivo della situazione dell’allievo, utile agli studenti e alle famiglie per acquisire consapevolezza dell’andamento generale e per sviluppare ulteriori strategie finalizzate al successo formativo. Ogni docente programma le diverse prove in accordo con il Consiglio di Classe, in modo da evitare più verifiche scritte nello stesso giorno e l'eccessiva concentrazione delle valutazioni in alcuni periodi, ad esempio a ridosso degli scrutini; indica gli obiettivi perseguiti per mezzo della prova proposta; precisa, laddove se ne presenta la necessità, il diverso peso attribuito alle singole verifiche; riconsegna i compiti in classe entro un lasso di tempo che consenta all’allievo di prendere coscienza delle carenze riscontrate e di porvi rimedio prima del compito successivo; comunica sempre la propria valutazione al termine della verifica orale e la inserisce nel registro elettronico; favorisce l'acquisizione, da parte dell’allievo, della capacità di autovalutazione, che non si esplica in una negoziazione del voto, ma nella consapevolezza dei parametri fissati; riconsegna agli alunni i compiti in classe, svolti nell’ultima parte dell’anno, corretti e valutati, prima della fine delle lezioni. La carta dello studente Gli studenti concorrono, nel rispetto del ruolo e della funzione di ciascun componente della scuola, a determinare gli indirizzi della vita della scuola stessa, il progetto d’Istituto, la programmazione didattica, e ad arricchire, con tematiche integrative da svilupparsi anche in orario extracurriculare, l’esperienza culturale offerta dai programmi scolastici. Lo statuto dello studente, in armonia con l’interesse pubblico all’istruzione, è definito dai seguenti diritti e doveri, che sono ispirati alla valorizzazione del processo formativo, al ruolo fondamentale del docente ed alla presenza attiva della famiglia in tale processo. In particolare i diritti si concretizzano: in una scuola organizzata e gestita in funzione dei bisogni di formazione e di istruzione; nella tutela e nella valorizzazione dell’identità personale, culturale, etnica e religiosa ed in una educazione fondata sul rispetto reciproco della persona, reso concreto, nella comunità scolastica, da una convivenza democratica, solidale e rispettosa della diversità; nella libertà di apprendimento intesa come diritto alla buona qualità ed all’efficienza del servizio ed nell’acquisizione di competenze e conoscenze necessarie all’esercizio dell’autonomia personale; in un insegnamento efficace, coerente con lo sviluppo di ognuno, in cicli di studio raccordati fra loro; in una informazione chiara e completa sul funzionamento della scuola, sugli obiettivi didattici e formativi, sui programmi e sui contenuti dei singoli insegnamenti; nel ricevere, anche attraverso le attività integrative, un aiuto personalizzato sul piano dello studio, delle relazioni umane, delle scelte scolastiche e professionali; nell’assegnazione di una valutazione corretta e trasparente nei criteri, nelle forme, nei tempi e nei modi. Gli studenti sono coscienti dei loro doveri ed accettano le finalità di formazione della scuola, si impegnano a partecipare a tale processo collaborando con insegnanti e non docenti. In particolare lo studente si impegna a: partecipare attivamente alla vita dell’Istituzione in qualità di elettore, approfondendo il concetto di delega e, in caso di nomina, assumendo consapevolmente le responsabilità derivanti dalle funzioni di rappresentanza; collaborare con gli altri studenti affinché ognuno venga trattato con dignità e ne sia rispettata la libertà di pensiero; rapportarsi positivamente con i professori, partecipando con regolarità alle attività didattiche; accettare responsabilmente verifiche e valutazioni, concordandone i ritmi in relazione alle esigenze di apprendimento; segnalare ed argomentare disagi e difficoltà di carattere cognitivo e relazionale incontrati; riconoscere il ruolo del personale non docente, rispettando tutte le figure presenti all’interno della scuola; rispettare e usare appropriatamente i materiali messi a disposizione dalla scuola; accettare interventi disciplinari finalizzati al recupero di comportamenti consapevoli e corretti. Una volta che il docente, analizzate le istanze degli allievi, ritiene di mettere in atto un piano di recupero o di potenziamento, ogni studente si impegna ad accettare e seguire la strategia propostagli. La cooperazione sul piano didattico e personale tra studenti e corpo docente dovrà incentivare recuperi e approfondimenti extrascolastici, rendendo lo studente capace di autocritica e di progettazione attiva del proprio futuro (orientamento). Servizi amministrativi La scuola individua, fissandone e pubblicandone gli standard e garantendone altresì l’osservanza ed il rispetto, i seguenti fattori di qualità dei servizi amministrativi: celerità delle procedure; trasparenza; informatizzazione dei servizi di segreteria; tempi brevi di attesa agli sportelli; flessibilità degli orari degli uffici a contatto con il pubblico; procedura immediata di iscrizione; rilascio immediato di modulistica, fac‐simili, ecc. su richiesta dell’utente; rilascio dei certificati entro tre giorni dalla richiesta; ricevimento degli utenti da parte dell’ufficio di Presidenza in orario concordato. Procedura per osservazioni e reclami Nel caso in cui si ritenga opportuno avanzare osservazioni o presentare reclami, si invitano i genitori a rivolgersi in prima battuta all’insegnante interessato e/o al Coordinatore di classe. Il Dirigente scolastico rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti, laddove permangano incomprensioni. I reclami anonimi non sono, comunque, presi in alcuna considerazione. ALLEGATO 5 Liceo Scientifico e Linguistico "Edouard Bérard"
Lycée Scientifique et Linguistique "Edouard Bérard"
(D.L.P.C.S. 11-11-1946 n. 365 - D.P.R. 31-10-1975 n. 881)
C.F. 80003110071
Av. du Conseil des Commis, 36 – 11100 – AOSTA
Tel. 0039 (0) 165 41412 – Fax 0039 (0) 165 40273
http://www.liceoberard.scuole.vda.it
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pec [email protected]
ALUNNO ______________________________ CLASSE PRIMA ________________________ PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ (Art. 3, D.P.R. 21 novembre 2007, n.235) Il Patto educativo di corresponsabilità è la dichiarazione, esplicita e partecipata, dell'operato della scuola. Esso si stabilisce tra l’Istituzione scolastica , gli studenti e le famiglie. La condivisione ed il rispetto delle regole del vivere e del convivere sono fondamentali ed irrinunciabili per realizzare gli obiettivi che la scuola si è posti. Sulla base del contratto formativo di istituto in coerenza con gli obiettivi formativi stabiliti: LA SCUOLA E OGNI DOCENTE SI IMPEGNANO A: 
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Creare un clima di serenità e di cooperazione con alunni e genitori; Comunicare agli alunni e ai genitori la propria offerta formativa; Motivare l'intervento didattico e le strategie educative; Comunicare i criteri di misurazione delle prove di verifica e i criteri di valutazione intermedia e finale delle competenze acquisite; Comunicare i risultati delle prove di valutazione; Correggere e consegnare le prove di norma entro 15 giorni, o comunque entro un tempo adeguato prima del compito successivo e siglare i voti sull'apposito libretto dell'alunno; Programmare all’inizio del quadrimestre o con un congruo anticipo le date di compiti in classe, compatibilmente con il regolare svolgimento dell'attività didattica Non programmare più di un compito in classe al giorno; Non programmare verifiche scritte nell'ultima settimana di scuola, salvo quelle di recupero riconsegnandole agli allievi prima del termine della scuola; Valorizzare quanto di positivo viene espresso da ogni alunno e i progressi realizzati; Rispettare le specificità del modo di apprendere; 
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IL DOCENTE COORDINATORE DI CLASSE SI IMPEGNA A: 
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Prendere nota dei problemi degli alunni e presentare ipotesi di soluzioni in sede di Consiglio di classe; Controllare le assenze e le note disciplinari degli allievi sul registro di classe; Mantenere i contatti con la famiglia: comunicare l’andamento didattico e disciplinare (valutazioni, assenze, ritardi, note,…) allo scopo di ricercare ogni possibile sinergia; Accertarsi che la programmazione delle verifiche scritte sul registro di classe sia effettuata secondo la normativa; Aggiornare gli allievi sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita dell’ Istituto. L'ALUNNO DEVE CONOSCERE: 
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Le norme contenute nel Regolamento di Istituto; Gli obiettivi didattici ed educativi del proprio curricolo (presenti nel P.O.F.); Gli obiettivi didattici delle singole discipline illustrati nei Piani di lavoro degli insegnanti L’ALUNNO SI IMPEGNA A: 
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Costruire il proprio percorso di istruzione, rispettando il regolamento di Istituto; Rispettare tempi e scadenze determinati per lo svolgimento proficuo dell'attività didattica; Collaborare con i compagni e gli insegnanti; Rispettare tutte le persone (compagni, professori, segretari, bidelli),l’edificio,gli arredi, le attrezzature; Partecipare con regolarità alle attività didattiche, sia scolastiche, sia para/extrascolastiche offerte dalla scuola e alle verifiche inerenti; Tenere un linguaggio adeguato e un comportamento corretto sia durante le attività didattiche sia durante le attività parascolastiche. I GENITORI SI IMPEGNANO A: 
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Conoscere l'offerta formativa della scuola e il Regolamento di Istituto; Sollecitarne l’osservanza da parte dell’alunno per il buon funzionamento della scuola; Rispettare l’orario d’ingresso a scuola, limitare le uscite anticipate a casi eccezionali, giustificare le assenze; Verificare con continuità il rendiconto scolastico siglando regolarmente il libretto delle comunicazioni e dei voti; Controllare che l’alunno rispetti le regole della scuola (sia quotidianamente fornito di libri e corredo scolastico, rispetti il divieto di fumare, dell’uso dei videofonini o cellulari,…), frequenti regolarmente e che svolga i compiti assegnati; Rispondere direttamente dell’operato dei figli quando violino i doveri sanciti dal Regolamento di Istituto; Rispondere per i danni scolastici arrecati dai figli; Esprimere pareri e proposte e collaborare alle attività. 
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Data ___________________________ IL DIRIGENTE SCOLASTICO (prof.ssa Bice FODERA’) ___________________________ FIRMA DEL GENITORE ______________________________ FIRMA DELL’ALUNNO _____________________________ ALLEGATO 6 PROTOCOLLO DI INTESA PER L’INCLUSIVITA’ In applicazione della C.M. n. 8 6/3/2013 e della nota ministeriale del 27/06/2013, il P.A.I. è redatto allo scopo di fotografare la presenza, nell’Istituzione, di studenti con bisogni educativi speciali (B.E.S.), oltre che di costituire il fondamento per ogni azione che persegua l’inclusione scolastica, intesa nel senso della «trasversalità delle prassi […] negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie». I bisogni educativi speciali, come chiarito dalla direttiva ministeriale del 27/12/2012, sono da intendersi nell’accezione più ampia ricomprendendo al proprio interno «tre grandi sotto‐categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale». I consigli di classe procedono alla stesura di apposito P.E.I. o P.D.P., qualora tra gli allievi siano presenti uno o più studenti con disturbi specifici certificati ai sensi della l. 104/92 (disabilità) o 170/2010 (disturbi specifici dell’apprendimento e A.D.H.D.) o di altri disturbi certificati nell’area del linguaggio, nelle aree non verbali o nello spettro autistico, assimilati dalla stessa direttiva ministeriale a quelli menzionati dalla l. 107/2010. I consigli di classe possono avvalersi delle stesse misure, che si esplicitano egualmente nella stesura di un P.D.P., anche per quegli allievi che, pur in assenza di certificazione di un disturbo, necessitino di essere accompagnati in un percorso personalizzato, qualora si manifestino «elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero[…] ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche». La compilazione di un P.E.I. o di un P.D.P. non può mai scaturire dalla richiesta univoca dell’Istituzione Scolastica o della famiglia dello studente interessato, ma è sempre frutto di un dialogo condotto con la finalità di stipulare un autentico patto educativo di corresponsabilità, in cui a precisi impegni presi dall’Istituzione, che possono investire l’ambito didattico, la valutazione, gli obiettivi, la relazione ecc., si accompagnino quanto più possibile impegni della famiglia per una piena integrazione tra il tempo della scuola e il tempo dello studio. In ottemperanza alle Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento, allegate al D.M. del 12/7/2011, alle famiglie di studenti con Bisogni Educativi Speciali è infatti richiesto di sostenere la motivazione e l’impegno degli studenti, verificare regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati, garantire che vengano portati a scuola i materiali richiesti, incoraggiare l’acquisizione di un sempre maggior grado di autonomia, anche nelle relazioni con i docenti e di aiutare gli studenti a considerare non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle singole discipline. L’Istituzione considera per tutte queste ragioni un P.E.I. o un P.D.P. motivo di arricchimento per l’intero gruppo classe: si considera dunque obiettivo primario la più piena armonizzazione tra il percorso individualizzato e le attività dell’intera classe, chiamata a collaborare ed essere protagonista nel successo formativo di tutti i suoi componenti. Pertanto i Consigli di Classe, nel predisporre la partecipazione a progetti (visite di istruzione, scambi ecc…), tengono conto delle esigenze degli allievi per i quali è stato redatto un P.E.I. o un P.D.P; anche la continuità didattica dei docenti in una classe ove sia attivato un percorso individualizzato o personalizzato potrà costituire ulteriore criterio nella formazione dei Consigli di Classe, in applicazione concreta di quella progettualità sul lungo termine necessaria all’esplicitazione più piena di tali percorsi. Obiettivi di incremento dell’Inclusività I. L’Istituzione riconosce, come primario obiettivo strategico per il prossimo anno scolastico, la messa in campo di un atteggiamento di sempre maggiore inclusività nei confronti di tutti gli allievi, non soltanto di quelli con Bisogni Educativi Speciali, da cui possano discendere e su cui si incardinino specifici percorsi e progetti di accoglienza e accompagnamento nel perseguire il successo formativo, così come nel gestire l’eventuale insuccesso. II. L’Istituzione, compatibilmente con le risorse professionali ed economiche a disposizione, potrà promuovere corsi di formazione e momenti di approfondimento e riflessione sulle tematiche connesse ai Bisogni Educativi Speciali, in modo da rendere sempre più effettive, ponderate e fondate, le pratiche didattiche di volta in volta messe in atto, e sempre più maturo e consapevole il rapportarsi con la diversità degli studenti: un valore questo, e un punto di partenza, che l’Istituzione considera fonte di arricchimento e di crescita per l’intera collettività scolastica. III. L’Istituzione continuerà a dotarsi di strumenti normativi condivisi e puntuali che Le permettano una efficace tempestiva e coerente gestione dei Bisogni Educativi Speciali, unitamente all’individuazione di una figura interna con funzione di referente: oltre al modello di P.D.P. messo a punto nel presente anno scolastico, si istituiranno momenti di riflessione, in seno ai dipartimenti, per la definizione di griglie di valutazione flessibili, che possano rispondere in modo più immediato alle necessità valutative di questa tipologia di studenti. IV. L’Istituzione terrà conto delle necessità di un sempre maggior grado di inclusione scolastica anche pianificando l’acquisto, compatibilmente con le disponibilità finanziarie, di materiale specifico, informatico e multimediale, per l’attuazione di pratiche didattiche sempre più moderne ed efficaci. V. L’istituzione, nell’elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa, terrà conto ove possibile, nel computo dell’organico docente, di tali necessità di sviluppo da considerarsi strategico. VI. L’Istituzione avrà cura di rappresentare un luogo del rispetto delle differenze, dell’accoglienza del diverso, della tutela dell’individualità degli allievi che Essa intende accompagnare nel concreto realizzarsi, giorno per giorno, attraverso i curricoli liceali attivati. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI STRANIERI Al fine di facilitare l’inserimento degli alunni stranieri nell’Istituzione e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo contesto, vengono definite le pratiche da adottare all’interno della scuola. Tale documento contiene pertanto criteri, principi ed indicazioni utili a procedere con le iscrizioni e l’inserimento, nonché a prevedere eventuali attività di facilitazione per l’apprendimento della lingua italiana e francese. Iscrizione La segreteria accoglie la domanda di iscrizione acquisendo i dati necessari, fornendo il riferimento per accedere alla documentazione informativa della scuola e consegnando il patto di corresponsabilità. Il Dirigente, insieme al collaboratore dell’indirizzo scolastico interessato, fissa un incontro con la famiglia per valutare elementi quali età anagrafica, percorso scolastico svolto nel paese d'origine, conoscenza della lingua italiana, aspettative della famiglia e dell'allievo, ecc.. Tale colloquio servirà a definire classe e sezione di inserimento, avendo cura di ripartire gli alunni stranieri in modo da non superare il 30% del totale della classe. Inserimento nella classe Nelle prime settimane di frequenza l'alunno lavorerà, se necessario in ore pomeridiane, con un insegnante incaricato di tale ambito dal Collegio come referente per l’Istituzione. Tale docente dovrà valutare il livello iniziale scolastico dell'allievo, individuarne i bisogni e le eventuali problematiche al fine di proporre eventuali interventi mirati. Il Consiglio di classe, in collaborazione con il referente, provvederà alla stesura di un progetto didattico‐
educativo individualizzato, utilizzando le linee‐guida della Normativa Nazionale (C.M. n.2 dell'8/1/2010 e alla L. 53/03 art.3) ed in particolare le seguenti indicazioni: 1. prevedere percorsi formativi differenziati, ove necessario, anche utilizzando i testi specifici presenti nella biblioteca della scuola. 2. attivare moduli intensivi, laboratori linguistici, percorsi personalizzati di lingua italiana per gruppi di livello sia in orario curricolare (anche in ore di insegnamento di altre discipline) sia in corsi pomeridiani realizzati grazie all'arricchimento dell'offerta formativa. Valutazione Il Consiglio di classe potrà deliberare l’esclusione dalla valutazione in alcune discipline del primo periodo scolastico, per consentire all’alunno un graduale percorso di raggiungimento del livello conseguito dai compagni: pertanto le prove possono essere inizialmente differenziate, semplificate e valutate in funzione di tale obiettivo, mentre saranno uniformate a quelle della classe per la valutazione finale dell’anno scolastico. ALLEGATO 7 Protocollo di intesa per la mobilita’ studentesca Nomina di un tutor per coordinare il lavoro e i compiti del Consiglio di classe. DURANTE LA PERMANENZA ALL’ESTERO: All’inizio dell’anno scolastico, il tutor di classe invia agli alunni all’estero una sintesi dei piani di lavoro in modo che essi conoscano a grandi linee il programma e possano, eventualmente, scegliere di seguire dei corsi dai contenuti similari L’alunno si impegna a trasmettere con una certa regolarità al tutor di classe la documentazione relativa al percorso di studi che sta svolgendo all’estero Il tutor di classe prepara entro la fine dell’anno scolastico un dossier con declinati in modo chiaro, anche con riferimenti a pagine e capitoli dei libri, materia per materia, i contenuti imprescindibili per effettuare il recupero. Questo dossier sarà consegnato alla famiglia dell’alunno alla fine della scuola, in modo che al suo ritorno egli sappia con precisione come colmare le lacune. A SETTEMBRE, PRIMA DELL’INIZIO DELLE LEZIONI: Il tutor di classe inserirà il più possibile l’alunno nei corsi di recupero estivi, organizzati per gli studenti con carenze di profitto. Il tutor di classe vaglierà i voti conseguiti dall’alunno durante il suo soggiorno all’estero e convertirà in decimi le valutazioni assegnate dalla scuola straniera . Mediante un colloquio, il consiglio di classe, dopo aver acquisito le informazioni essenziali relative all’esperienza svolta, valuterà il percorso formativo effettuato all’estero. DURANTE IL REINSERIMENTO: Durante il primo Consiglio di classe, i docenti stabiliranno il calendario delle verifiche (scritte o orali) sulle parti di programma assegnate da recuperare all’alunno, entro le vacanze di Natale. Durante lo scrutinio del I° periodo didattico, il Consiglio di classe farà una media delle varie valutazioni possedute (voti della scuola straniera, voti delle verifiche effettuate ) per assegnare il credito scolastico della classe dell’anno scolastico precedente. Per il voto di condotta, farà fede l’impegno con cui l’alunno ha mantenuto i contatti col tutor e la serietà con cui ha frequentato l’anno scolastico all’estero. o ALLEGATO 8 A STATUTO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE (in GU 29 luglio 1998, n. 175) IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAVisto l'articolo 87, comma 5, della Costituzione; Visto l'articolo 328 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297; Visto l'articolo 21, commi 1, 2, e 13 della legge 15 marzo 1997, n.59; Vista la legge 27 maggio 1991, n.176, di ratifica della Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989; Visti gli articoli 104, 105 e 106 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n.309; Visti gli articoli 12, 13, 14, 15 e 16 della legge 5 febbraio 1992, n.104; Visto l'articolo 36 della legge 6 marzo 1998, n.40; Visto il D.P.R. 10 ottobre 1996, n.567; Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n.400; Visto il parere espresso dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione nella Adunanza del 10 febbraio 1998; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nella Adunanza del 4 maggio 1998; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 29 maggio 1998; Sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione ADOTTA IL SEGUENTE REGOLAMENTO "Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria" Art. 1 (Vita della comunità scolastica) 1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. 2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell'ordinamento italiano. 3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante‐studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell'identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva. 4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale. ADVERTISING Art. 2 (Diritti) 1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome. 2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza. 3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola. 4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. 5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione. Analogamente negli stessi casi e con le s tesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori. 6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli stud enti. 7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali. 8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare: a. un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo‐didattico di qualità; b. offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni; c. iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica; d. la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con handicap; e. la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; f. servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica. 9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto. 10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni. Art. 3 (Doveri) 1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio. 2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi. 3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art.1. 4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti. 5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola. 6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola. Art. 4 (Disciplina) 1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati. 2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica. 3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto. 4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità. 5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. 6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottati da un organo collegiale. 7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni. 8. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. 9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso la durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica per quanto possibile il disposto del comma 8. 10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola. 11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni. Art. 5 (Impugnazioni) 1. Per l'irrogazione delle sanzioni di cui all'articolo 4, comma7, e per i relativi ricorsi si applicano le disposizioni di cui all'articolo 328, commi 2 e 4, del decreto legislativo 16 febbraio 1994, n. 297. 2. Contro le sanzioni disciplinari diverse da quelle di cui al comma 1 è ammesso ricorso, da parte degli studenti nella scuola secondaria superiore e da parte dei genitori nella scuola media, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media. 3. L'organo di garanzia di cui al comma 2 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento. 4. Il dirigente dell'Amministrazione scolastica periferica decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dalla consulta provinciale, da tre docenti e da un genitore designati dal consiglio scolastico provinciale, e presideuto da una persona di elevate qualità morali e civili nominata dal dirigente dell'Amministrazione scolastica periferica. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori. Art. 6 (Disposizioni finali) 1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle diposizioni vigenti in materia sono adottati o modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media. 2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli studenti all'atto dell'iscrizione. 3. E abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica. Allegato 8B INTEGRAZIONE ALLO STATUTO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE Oggetto: D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007 ‐ Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria Nella Gazzetta n. 293 del 18.12.2007 è stato pubblicato il D.P.R n. 235 del 21 novembre 2007 ‐ Regolamento che apporta modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria. PREMESSA I fatti di cronaca che hanno interessato la scuola, negli ultimi anni, dalla trasgressione delle comuni regole di convivenza sociale agli episodi più gravi di violenza e bullismo hanno determinato l’opportunità di integrare e migliorare lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, approvato con DPR n. 249/1998. La scuola, infatti, quale luogo di crescita civile e culturale della persona, rappresenta, insieme alla famiglia, la risorsa più idonea ad arginare il rischio del dilagare di un fenomeno di caduta progressiva sia della cultura dell’osservanza delle regole sia della consapevolezza che la libertà personale si realizza nel rispetto degli altrui diritti e nell’adempimento dei propri doveri. Il compito della scuola, pertanto, è quello di far acquisire non solo competenze, ma anche valori da trasmettere per formare cittadini che abbiano senso di identità, appartenenza e responsabilità . Al raggiungimento di tale obiettivo è chiamata l’autonomia scolastica, che consente alle singole istituzioni scolastiche di programmare e condividere con gli studenti, con le famiglie, con le altre componenti scolastiche e le istituzioni del territorio, il percorso educativo da seguire per la crescita umana e civile dei giovani. Ed infatti obiettivo delle norme introdotte con il regolamento in oggetto, non è solo la previsione di sanzioni più rigide e più adeguate a rispondere a fatti di gravità eccezionale quanto, piuttosto la realizzazione di un’alleanza educativa tra famiglie, studenti ed operatori scolastici, dove le parti assumano impegni e responsabilità e possano condividere regole e percorsi di crescita degli studenti. Con le recenti modifiche non si è voluto quindi stravolgere l’impianto culturale e normativo che sta alla base dello Statuto delle studentesse e degli studenti e che rappresenta, ancora oggi, uno strumento fondamentale per l’affermazione di una cultura dei diritti e dei doveri tra le giovani generazioni di studenti. Tuttavia, a distanza di quasi dieci anni dalla sua emanazione, dopo aver sentito le osservazioni e le proposte delle rappresentanze degli studenti e dei genitori, si è ritenuto necessario apportare delle modifiche alle norme che riguardano le sanzioni disciplinari (art. 4) e le relative impugnazioni (art. 5). In particolare, anche di fronte al diffondersi nelle comunità scolastiche di fenomeni, talvolta gravissimi, di violenza, di bullismo o comunque di offesa alla dignità ed al rispetto della persona umana, si è inteso introdurre un apparato normativo che consenta alla comunità educante di rispondere ai fatti sopra citati con maggiore severità sanzionatoria. Si è infatti voluto offrire alle scuole la possibilità di sanzionare con la dovuta severità, secondo un criterio di gradualità e di proporzionalità, quegli episodi disciplinari che, pur rappresentando un’esigua minoranza rispetto alla totalità dei comportamenti aventi rilevanza disciplinare, risultano particolarmente odiosi ed intollerabili, soprattutto se consumati all’interno dell’istituzione pubblica preposta all’educazione dei giovani. La scuola deve poter avere gli strumenti concreti di carattere sia educativo che sanzionatorio per far comprendere ai giovani la gravità ed il profondo disvalore sociale di atti o comportamenti di violenza, di sopraffazione nei confronti di coetanei disabili, portatori di handicap o, comunque, che si trovino in una situazione di difficoltà. Comportamenti che, come afferma chiaramente la norma, configurino delle fattispecie di reati che violano la dignità ed il rispetto della persona umana o che mettano in pericolo l’incolumità delle persone e che, al contempo, nei casi più gravi, siano caratterizzati dalla circostanza di essere stati ripetuti dalla stessa persona, nonostante per fatti analoghi fosse già stato sanzionato, e che quindi siano connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale nell’ambito della comunità scolastica. Di fronte a tali situazioni, che la norma descrive in via generale, la scuola deve poter rispondere con fermezza ed autorevolezza al fine di svolgere pienamente il suo ruolo educativo e, al tempo stesso, di prevenire il verificarsi dei predetti fatti. I comportamenti riprovevoli, e connotati da un altissimo grado di disvalore sociale, non possono essere trattati al pari delle comuni infrazioni disciplinari, ma devono poter essere sanzionati con maggiore rigore e severità, secondo un principio di proporzionalità tra la sanzione irrogabile e l’infrazione disciplinare commessa. L’inasprimento delle sanzioni, per i gravi o gravissimi episodi sopra citati, si inserisce infatti in un quadro più generale di educazione alla cultura della legalità intesa come rispetto della persona umana e delle regole poste a fondamento della convivenza sociale. CONTENUTO DEI REGOLAMENTI D’ISTITUTO Occorre innanzitutto premettere che destinatari delle norme contenute nello Statuto delle Studentesse e degli Studenti sono gli alunni delle scuole secondarie di 1° e 2° grado. Per gli alunni della scuola elementare risulta ancora vigente il Regio Decreto 26 aprile 1928, n. 1927, salvo che con riferimento alle disposizioni da ritenersi abrogate per incompatibilità con la disciplina successivamente intervenuta. Le disposizioni così sopravvissute devono poi essere comunque “attualizzate” tramite la contestuale applicazione delle regole generali sull’azione amministrativa derivanti dalla L. n 241/1990, come più avanti si ricorderanno. La legge n. 241/1990, che detta norme sul procedimento amministrativo, costituisce comunque il quadro di riferimento di carattere generale per gli aspetti procedimentali dell’azione disciplinare nei confronti degli studenti. Il D.P.R. in oggetto apporta sostanziali novità in materia di disciplina, con specifico riferimento alle infrazioni disciplinari, alle sanzioni applicabili e all’impugnazione di quest’ultime. Le modifiche introdotte impongono alle singole istituzioni scolastiche di adeguare ad esse i regolamenti interni. Appare necessario, a seguito delle modifiche introdotte dal D.P.R. in oggetto, ricapitolare i contenuti dei regolamenti d’istituto in tema di disciplina, come risultanti unitariamente dalle vecchie e dalle nuove norme. Detti regolamenti dovranno individuare: 1. le mancanze disciplinari. Partendo dalla previsione dell’ art. 3 del citato D.P.R. n 249/98, che individua dei macro‐doveri comportamentali facenti riferimento ad ambiti generali del vivere insieme, i regolamenti delle istituzioni scolastiche devono declinare gli stessi, tramite la specificazione di doveri e/o divieti di comportamento e di condotta. 2. le sanzioni da correlare alle mancanze disciplinari. Le sanzioni diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica sono appannaggio del regolamento delle istituzioni scolastiche, che quindi le dovrà specificatamente individuare. A tal fine le istituzioni scolastiche si ispireranno al principio fondamentale della finalità educativa e “costruttiva” e non solo punitiva della sanzione e alla non interferenza tra sanzione disciplinare e valutazione del profitto (art 4, comma 3, DPR 249). Quello che si richiede alle scuole è uno sforzo di tipizzazione di quei comportamenti generali cui ricollegare le sanzioni e non un rinvio generico allo Statuto delle studentesse e degli studenti, che di per sé non contiene fattispecie tipizzate, se non nei casi gravissimi. 3. gli organi competenti a comminare le sanzioni. Il regolamento d’istituto è chiamato ad identificare gli organi competenti ad irrogare le sanzioni diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica (ad es. docente, dirigente scolastico o consiglio di classe). Le sanzioni comportanti l’allontanamento dalla comunità scolastica sono, inoltre, riservate dal D.P.R. alla competenza del Consiglio di Classe e del Consiglio d’Istituto. Al riguardo va osservato che, a seguito delle recenti modifiche normative, la competenza di irrogare sanzioni che comportino l’allontanamento non viene più attribuita genericamente in capo ad un organo collegiale, come avveniva nel testo normativo previgente. E’ stato, viceversa, specificato dall’art. 4 comma 6 che: a) le sanzioni ed i provvedimenti che comportano l’allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo inferiore a 15 giorni sono sempre adottati dal CONSIGLIO DI CLASSE; b) le sanzioni che comportano un allontanamento superiore a 15 giorni, ivi compresi l’allontanamento fino al termine delle lezioni o con esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi, sono sempre adottate dal CONSIGLIO DI ISTITUTO. In particolare, con riferimento al Consiglio di classe si deve ritenere che l’interpretazione maggiormente conforme al disposto normativo (art. 5 D.Lgs. n. 297/1994) sia nel senso che tale organo collegiale quando esercita la competenza in materia disciplinare deve operare nella composizione allargata a tutte le componenti, ivi compresi pertanto gli studenti e i genitori, fatto salvo il dovere di astensione (es. qualora faccia parte dell’organo lo studente sanzionato o il genitore di questi)e di successiva e conseguente surroga. 4. il procedimento di irrogazione delle sanzioni disciplinari, con specifico riferimento ad es. alla forma e alle modalità di contestazione dell’addebito; forma e modalità di attuazione del contraddittorio; termine di conclusione. 5. procedure di elaborazione condivisa e sottoscrizione del Patto educativo di corresponsabilità. E’ questo un ulteriore e nuovo elemento di contenuto del regolamento d’istituto, introdotto dal D.P.R.n. 235 del 2007. PRINCIPI GENERALI Occorre tener presente che il nuovo testo normativo tende a sottolineare la funzione educativa della sanzione disciplinare, rafforzando la possibilità di recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica (Art. 4 comma 2). Pertanto i regolamenti d’istituto individueranno le sanzioni disciplinari rispondenti alla predetta finalità, per esempio, le attività di volontariato nell’ambito della comunità scolastica, le attività di segreteria, la pulizia dei locali della scuola, le piccole manutenzioni, l’attività di ricerca, il riordino di cataloghi e di archivi presenti nelle scuole,la frequenza di specifici corsi di formazione su tematiche di rilevanza sociale o culturale, la produzione di elaborati (composizioni scritte o artistiche) che inducano lo studente ad uno sforzo di riflessione e di rielaborazione critica di episodi verificatisi nella scuola, etc. Le misure sopra richiamate, alla luce delle recenti modifiche si configurano non solo come sanzioni autonome diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica, ma altresì come misure accessorie che si accompagnano alle sanzioni di allontanamento dalla comunità stessa . Le norme introdotte dal D.P.R. 235, però, tendono anche a sanzionare con maggiore rigore i comportamenti più gravi, tenendo conto, non solo della situazione personale dello studente, ma anche della gravità dei comportamenti e delle conseguenze da essi derivanti. Nell’attuazione delle suddette sanzioni, infatti, occorrerà ispirarsi al principio di gradualità della sanzione, in stretta correlazione con la gravità della mancanza disciplinare commessa. Occorre, inoltre, sottolineare che le sanzioni disciplinari sono sempre temporanee ed ispirate, per quanto possibile, alla riparazione del danno. (Art.4 – Comma 5). Ove il fatto costituente violazione disciplinare sia anche qualificabile come reato in base all’ordinamento penale, si ricorda che il dirigente scolastico sarà tenuto alla presentazione di denuncia all’autorità giudiziaria penale in applicazione dell’art 361 c.p.. CLASSIFICAZIONE DELLE SANZIONI Per maggiore chiarezza, si riporta una classificazione delle sanzioni disciplinari secondo un crescendo di gravità. A tal proposito va precisato che, le esemplificazioni che seguono non sono esaustive delle possibili mancanze disciplinari, né delle possibili sanzioni, ma scaturiscono da una ampia ricognizione delle esperienze di molte scuole e dei loro regolamenti d’istituto. A) Sanzioni diverse dall’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica (art. 4 – Comma 1) Si tratta di sanzioni non tipizzate né dal D.P.R. n. 249 né dal D.P.R. n. 235, ma che devono essere definite ed individuate dai singoli regolamenti d’istituto, insieme, come già detto nel paragrafo precedente, alle mancanze disciplinari, agli organi competenti ad irrogarle ed alle procedure B) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni ( Art. 4 ‐ Comma 8): Tale sanzione ‐ adottata dal Consiglio di Classe ‐ è comminata soltanto in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari derivanti dalla violazione dei doveri di cui all’art. 3 del D.P.R. n. 249/98. Durante il suddetto periodo di allontanamento è previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori al fine di preparare il rientro dello studente sanzionato nella comunità scolastica. C) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un periodo superiore a 15 giorni (Art. 4 – Comma 9). Le suddette sanzioni sono adottate dal Consiglio d’istituto, se ricorrono due condizioni, entrambe necessarie: 1) devono essere stati commessi “reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana ( ad es. violenza privata, minaccia, percosse, ingiurie, reati di natura sessuale etc.), oppure deve esservi una concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone (ad es. incendio o allagamento); 2) il fatto commesso deve essere di tale gravità da richiedere una deroga al limite dell’allontanamento fino a 15 giorni previsto dal 7° comma dell’art. 4 dello Statuto. In tal caso la durata dell’allontanamento è adeguata alla gravità dell’infrazione, ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si precisa che l’iniziativa disciplinare di cui deve farsi carico la scuola può essere assunta in presenza di fatti tali da configurare una fattispecie astratta di reato prevista dalla normativa penale. Tali fatti devono risultare verosimilmente e ragionevolmente accaduti indipendentemente dagli autonomi e necessari accertamenti che, anche sui medesimi fatti, saranno svolti dalla magistratura inquirente e definitivamente acclarati con successiva sentenza del giudice penale. Nei periodi di allontanamento superiori a 15 giorni, la scuola promuove ‐ in coordinamento con la famiglia dello studente e, ove necessario, con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria ‐ un percorso di recupero educativo mirato all’inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica. D) Sanzioni che comportano l’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica fino al termine dell’anno scolastico ( Art. 4 ‐ comma 9bis): L’irrogazione di tale sanzione, da parte del Consiglio d’Istituto, è prevista alle seguenti condizioni, tutte congiuntamente ricorrenti: 1) devono ricorrere situazioni di recidiva, nel caso di reati che violino la dignità e il rispetto per la persona umana, oppure atti di grave violenza o connotati da una particolare gravità tali da determinare seria apprensione a livello sociale; 2) non sono esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l’anno scolastico; Con riferimento alle sanzioni di cui ai punti C e D, occorrerà evitare che l’applicazione di tali sanzioni determini, quale effetto implicito, il superamento dell’orario minimo di frequenza richiesto per la validità dell’anno scolastico. Per questa ragione dovrà essere prestata una specifica e preventiva attenzione allo scopo di verificare che il periodo di giorni per i quali si vuole disporre l’allontanamento dello studente non comporti automaticamente, per gli effetti delle norme di carattere generale, il raggiungimento di un numero di assenze tale da compromettere comunque la possibilità per lo studente di essere valutato in sede di scrutinio. E) Sanzioni che comportano l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di stato conclusivo del corso di studi (Art. 4 comma 9 bis e 9 ter) Nei casi più gravi di quelli già indicati al punto D ed al ricorrere delle stesse condizioni ivi indicate, il Consiglio d’istituto può disporre l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi (Comma 9 bis). E’ importante sottolineare che le sanzioni disciplinari di cui ai punti B,C,D ed E possono essere irrogate soltanto previa verifica, da parte dell’istituzione scolastica, della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si evinca la responsabilità disciplinare dello studente (Comma 9 ter). * * * La sanzione disciplinare, inoltre, deve specificare in maniera chiara le motivazioni che hanno reso necessaria l’irrogazione della stessa (art. 3 L. 241/1990) . Più la sanzione è grave e più sarà necessario il rigore motivazionale, anche al fine di dar conto del rispetto del principio di proporzionalità e di gradualità della sanzione medesima. Nel caso di sanzioni che comportano l’allontanamento fino alla fine dell’anno scolastico, l’esclusione dallo scrutinio finale, la non ammissione agli esami di stato, occorrerà, anche esplicitare i motivi per cui ”non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l’anno scolastico”. Di norma, (si rinvia in proposito alle disposizioni sull’autonomia scolastica) le sanzioni disciplinari, al pari delle altre informazioni relative alla carriera dello studente, vanno inserite nel suo fascicolo personale e, come quest’ultimo, seguono lo studente in occasione di trasferimento da una scuola ad un’altra o di passaggio da un grado all’altro di scuola. Infatti, le sanzioni disciplinari non sono considerati dati sensibili, a meno che nel testo della sanzione non si faccia riferimento a dati sensibili che riguardano altre persone coinvolte nei fatti che hanno dato luogo alla sanzione stessa (es. violenza sessuale). In tali circostanze si applica il principio dell’indispensabilità del trattamento dei dati sensibili che porta ad operare con “omissis” sull’identità delle persone coinvolte e comunque nel necessario rispetto del D.Lgs. n. 196 del 2003 e del DM 306/2007. Ai fini comunque di non creare pregiudizi nei confronti dello studente che opera il passaggio all’altra scuola si suggerisce una doverosa riservatezza circa i fatti che hanno visto coinvolto lo studente. Va sottolineato, inoltre, che il cambiamento di scuola non pone fine ad un procedimento disciplinare iniziato, ma esso segue il suo iter fino alla conclusione. Ovviamente i regolamenti d’istituto dovranno contenere anche precisazioni in ordine a quanto precede. IMPUGNAZIONI Per quanto attiene all’impugnazione (Art. 5) delle suddette sanzioni disciplinari le modifiche introdotte dal regolamento in questione sono finalizzate a garantire da un lato “il diritto di difesa” degli studenti e, dall’altro, la snellezza e rapidità del procedimento, che deve svolgersi e concludersi alla luce di quanto previsto, della Legge 7 agosto 1990, n. 241. Va rammentato, infatti, che il procedimento disciplinare verso gli alunni è azione di natura amministrativa, per cui il procedimento che si mette in atto costituisce procedimento amministrativo, al quale si applica la normativa introdotta dalla Legge n. 241/90 e successive modificazioni, in tema di avvio del procedimento, formalizzazione dell’istruttoria, obbligo di conclusione espressa, obbligo di motivazione e termine. Il sistema di impugnazioni delineato dall’art. 5 del D.P.R. non incide automaticamente sull’esecutività della sanzione disciplinare eventualmente irrogata, stante il principio generale che vuole dotati di esecutività gli atti amministrativi pur non definitivi: la sanzione potrà essere eseguita pur in pendenza del procedimento di impugnazione, salvo quanto diversamente stabilito nel regolamento di istituto. Contro le sanzioni disciplinari anzidette è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbia interesse (genitori, studenti), entro quindici giorni dalla comunicazione ad un apposito Organo di Garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche. L’organo di garanzia dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni (Art. 5 ‐ Comma 1). Qualora l’organo di garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che ritenersi confermata. Si evidenzia che il Regolamento di modifica dello Statuto ha meglio definito, anche se non rigidamente, nel rispetto delle autonomie delle singole istituzioni scolastiche – la sua composizione. Esso – sempre presieduto dal Dirigente Scolastico ‐ di norma, si compone , per la scuola secondaria di 2° grado da un docente designato dal consiglio d’istituto, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante eletto dai genitori; per la scuola secondaria di 1° grado, invece, da un docente designato dal Consiglio d’istituto e da due rappresentanti eletti dai genitori (Art. 5 ‐ Comma 1). A proposito va sottolineato che i regolamenti dovranno precisare: a) la composizione del suddetto organo in ordine: 1) al n. dei suoi membri, che in ragione delle componenti scolastiche che devono rappresentare non possono essere meno di quattro; 2) alle procedure di elezione e subentro dei membri, nonché alla possibilità di nominare membri supplenti, in caso di incompatibilità (es. qualora faccia parte dell’O.G. lo stesso soggetto che abbia irrogato la sanzione) o di dovere di astensione (es. qualora faccia parte dell’O.G. lo studente sanzionato o un suo genitore) b) il funzionamento dell’organo di garanzia, nel senso che occorrerà precisare: 1) se tale organo in prima convocazione debba essere “perfetto”(deliberazioni valide se sono presenti tutti i membri) e magari in seconda convocazione funzioni solo con i membri effettivamente partecipanti alla seduta o se, al contrario, non sia mai necessario, per la validità delle deliberazioni, che siano presenti tutti i membri; 2) il valore dell’astensione di qualcuno dei suoi membri (se influisca o meno sul conteggio dei voti). L’organo di garanzia decide ‐ su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse ‐ anche sui conflitti che sorgono all’interno della scuola in merito all’applicazione del presente regolamento (Art. 5 Comma 2). ORGANO DI GARANZIA REGIONALE Il comma 3 del citato art. 5 modifica l’ulteriore fase di impugnatoria: la competenza a decidere sui reclami contro le violazioni dello Statuto, anche contenute nei regolamenti d’istituto, già prevista dall’originario testo del DPR 249, viene specificatamente attribuita alla competenza del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale. Il rimedio in esame, attraverso la valutazione della legittimità del provvedimento in materia disciplinare, potrà costituire occasione di verifica del rispetto delle disposizioni contenute nello Statuto sia nell’emanazione del provvedimento oggetto di contestazione sia nell’emanazione del regolamento d’istituto ad esso presupposto. E’ da ritenersi che, in tal caso, il termine per la proposizione del reclamo sia di quindici giorni, in analogia con quanto previsto dal comma 1 dell’art. 5, decorrenti dalla comunicazione della decisione dell’organo di garanzia della scuola o dallo spirare del termine di decisione ad esso attribuito. La decisione è subordinata al parere vincolante di un organo di garanzia regionale di nuova istituzione – che dura in carica due anni scolastici. Detto organo ‐ presieduto dal Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale o da un suo delegato – è composto, di norma, per la scuola secondaria di II grado, da due studenti designati dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e da un genitore designati nell’ambito della comunità scolastica regionale. Per la scuola secondaria di I grado, in luogo degli studenti sono designati altri due genitori. Con riferimento alla designazione dei genitori, nel rispetto dell’autonoma decisione di ciascun Ufficio Scolastico Regionale, si suggerisce che la stessa avvenga nell’ambito dei rappresentanti del Forum Regionale delle Associazioni dei genitori (FORAGS). Per quanto concerne, invece la designazione dei docenti, lasciata alla competenza dei Direttori degli Uffici Scolastici Regionali, la scelta potrà tener conto, per quanto possibile, dell’opportunità di non procurare aggravi di spesa in ordine al rimborso di titoli di viaggio. L’organo di garanzia regionale, dopo aver verificato la corretta applicazione della normativa e dei regolamenti, procede all’istruttoria esclusivamente sulla base della documentazione acquisita o di memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o dall’Amministrazione (Comma 4). Non è consentita in ogni caso l’audizione orale del ricorrente o di altri controinteressati. Il comma 5 fissa il termine perentorio di 30 giorni, entro il quale l’organo di garanzia regionale deve esprimere il proprio parere. Qualora entro tale termine l‘organo di garanzia non abbia comunicato il parere o rappresentato esigenze istruttorie, per cui il termine è sospeso per un periodo massimo di 15 giorni e per una sola volta (Art.16 ‐ comma 4 della Legge 7 agosto 1990, n. 241), il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale può decidere indipendentemente dal parere. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ Si tratta di un’assoluta novità (art. 5‐bis dello Statuto), in diverse scuole già anticipata dalla prassi in essere. La disposizione di cui all’art. 5 bis va coordinata con le altre disposizioni dello Statuto ed in particolare, laddove fa riferimento a “diritti e doveri nel rapporto fra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie”, essa va coordinata con gli artt. 2 e 3 che prevedono già “diritti” e “doveri” degli studenti, anche al fine di distinguere il Patto educativo di corresponsabilità, così introdotto, dal regolamento d’istituto e/o di disciplina. Può allora osservarsi che i destinatari naturali del patto educativo di cui alla disposizione in questione siano i genitori, ai quali la legge attribuisce in primis il dovere di educare i figli (art. 30 Cost., artt. 147, 155, 317 bis c.c.) L’obiettivo del patto educativo, in sostanza, è quello di impegnare le famiglie, fin dal momento dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa. La scuola dell’autonomia può svolgere efficacemente la sua funzione educativa soltanto se è in grado di instaurare una sinergia virtuosa, oltre che con il territorio, tra i soggetti che compongono la comunità scolastica: il dirigente scolastico, il personale della scuola, i docenti, gli studenti ed i genitori. L’introduzione del patto di corresponsabilità è orientata a porre in evidenza il ruolo strategico che può essere svolto dalle famiglie nell’ambito di un’alleanza educativa che coinvolga la scuola, gli studenti ed i loro genitori ciascuno secondo i rispettivi ruoli e responsabilità. Il “patto” vuole essere dunque uno strumento innovativo attraverso il quale declinare i reciproci rapporti, i diritti e i doveri che intercorrono tra l’istituzione scolastica e le famiglie. La norma, contenuta nell’art. 5 bis, si limita ad introdurre questo strumento pattizio e a definire alcune caratteristiche generali lasciando alla libertà delle singole istituzioni scolastiche autonome il compito di definire contenuti e modelli applicativi che devono scaturire dalle esigenze reali e dall’esperienza concreta delle scuole, non potendo essere astrattamente enucleati a livello centrale. Ad esempio, a fronte del ripetersi di episodi di bullismo o di vandalismo, ritenendosi di orientare prioritariamente l’azione educativa al rispetto dell’ “altro”, sia esso persona o patrimonio, la scuola opererà su un doppio versante: da un lato potrà intervenire sulla modifica del regolamento d’istituto individuando le sanzioni più adeguate, dall’altro, si avvarrà del Patto educativo di corresponsabilità, per rafforzare la condivisione da parte dei genitori delle priorità educative e del rispetto dei diritti e dei doveri di tutte le componenti presenti nella scuola. Ciò consente di distinguere dunque, sul piano concettuale, il Patto educativo di corresponsabilità dal regolamento d’istituto. Patto condiviso tra scuola e famiglia sulle priorità educative il primo, vincolante con la sua sottoscrizione; atto unilaterale della scuola verso i propri studenti teso a fornire loro la specificazione dei comportamenti ad essi consentiti o vietati il secondo, vincolante con la sua adozione e pubblicazione all’albo. L’azione della scuola tesa alla sottoscrizione del Patto potrà costituire occasione per la diffusione della conoscenza della parte disciplinare del regolamento d’istituto (così come degli altri “documenti” di carattere generale che fondano le regole della comunità scolastica, quali il Piano dell’offerta formativa e la Carta dei servizi), ma i due atti dovranno essere tenuti distinti nelle finalità e nel contenuto. Appare il caso di evidenziare che l’introduzione del Patto di corresponsabilità si inserisce all’interno di una linea di interventi di carattere normativo e amministrativo attraverso i quali si sono voluti richiamare ruoli e responsabilità di ciascuna componente della comunità scolastica: docenti, dirigenti scolastici, studenti e, da ultimo, genitori. Al fine di consentire all’istituzione scolastica di realizzare con successo le finalità educative e formative cui è istituzionalmente preposta, ciascun soggetto è tenuto ad adempiere correttamente ai doveri che l’ordinamento gli attribuisce. In questa ottica, pertanto, gli studenti sono tenuti ad osservare i doveri sanciti dallo Statuto degli studenti e delle studentesse, in particolare quelli contemplati negli articoli 3 e 4 del D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 come modificato ed integrato dal recente D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235; il personale docente quelli attinenti alla deontologia professionale enucleati dalla legge e dai Contratti collettivi nazionali di lavoro. L’inosservanza di tali doveri comporterà, per gli studenti, l’applicazione delle sanzioni disciplinari secondo il sistema che è stato sopra illustrato, per il personale scolastico, l’esercizio rigoroso, tempestivo ed efficace del potere disciplinare anche alla luce di quanto previsto dalla più recente normativa (si veda, in particolare, la circolare n. 72 del 19 dicembre 2006 del M.P.I. ‐ Procedimenti e sanzioni disciplinari nel comparto scuola. Linee di indirizzo generali ‐ e l’art. 2 comma 1 del D.L. 7 settembre 2007 n.147, convertito, con modificazioni, nella Legge 25 ottobre 2007 n.176). Con particolare riferimento alla responsabilità civile che può insorgere a carico dei genitori, soprattutto in presenza di gravi episodi di violenza, di bullismo o di vandalismo, per eventuali danni causati dai figli a persone o cose durante il periodo di svolgimento delle attività didattiche, si ritiene opportuno far presente che i genitori, in sede di giudizio civile, potranno essere ritenuti direttamente responsabili dell’accaduto, anche a prescindere dalla sottoscrizione del Patto di corresponsabilità, ove venga dimostrato che non abbiano impartito ai figli un’educazione adeguata a prevenire comportamenti illeciti. Tale responsabilità, riconducibile ad una colpa in educando, potrà concorrere con le gravi responsabilità che possono configurarsi anche a carico del personale scolastico, per colpa in vigilando, ove sia stato omesso il necessario e fondamentale dovere di sorveglianza nei confronti degli studenti. Sulla base di quanto sopra chiarito, e nell’ambito delle valutazioni autonome di ciascuna istituzione scolastica, il Patto di corresponsabilità potrà contenere degli opportuni richiami e rinvii alle disposizioni previste in materia dalla normativa vigente, allo scopo di informare le famiglie dei doveri e delle responsabilità gravanti su di loro in uno spirito di reciproca collaborazione che deve instaurarsi tra le diverse componenti della comunità scolastica. Infatti i doveri di educazione dei figli e le connesse responsabilità, non vengono meno per il solo fatto che il minore sia affidato alla vigilanza di altri (art. 2048 c.c., in relazione all’art. 147 c.c.).. La responsabilità del genitore (art. 2048, primo comma, c.c.) e quella del “precettore” (art. 2048, secondo comma c.c.) per il fatto commesso da un minore affidato alla vigilanza di questo ultimo, non sono infatti tra loro alternative, giacchè l’affidamento del minore alla custodia di terzi, se solleva il genitore dalla presunzione di “culpa in vigilando”, non lo solleva da quella di “culpa in educando”, rimanendo comunque i genitori tenuti a dimostrare, per liberarsi da responsabilità per il fatto compiuto dal minore pur quando si trovi sotto la vigilanza di terzi, di avere impartito al minore stesso un’educazione adeguata a prevenire comportamenti illeciti (Cass. Sez III, 21.9.2000, n. 12501; 26.11.1998, n. 11984). Il patto di corresponsabilità, pertanto, potrà richiamare le responsabilità educative che incombono sui genitori, in modo particolare nei casi in cui i propri figli si rendano responsabili di danni a persone o cose derivanti da comportamenti violenti o disdicevoli che mettano in pericolo l’incolumità altrui o che ledano la dignità ed il rispetto della persona umana. In ogni caso, resta fermo che il Patto di corresponsabilità non potrà mai configurarsi quale uno strumento giuridico attraverso il quale introdurre delle clausole di esonero dalla responsabilità riconducibile in capo al personale scolastico in caso di violazione del dovere di vigilanza. Tale obbligo nei confronti degli studenti è infatti previsto da norme inderogabili del codice civile; di conseguenza, nell’ipotesi in cui il patto contenesse, in maniera espressa o implicita, delle clausole che prevedano un esonero di responsabilità dai doveri di vigilanza o sorveglianza per i docenti o per il personale addetto, tali clausole dovranno ritenersi come non apposte in quanto affette da nullità. Con riferimento, poi, alle modalità di elaborazione, il D.P.R. 235 (comma 2 dell’art. 5 bis) rimette al regolamento d’istituto la competenza a disciplinare le procedure di elaborazione e di sottoscrizione del Patto. Ciò significa che la scuola, nella sua autonomia, ove lo preveda nel regolamento d’istituto, ha la facoltà di attribuire la competenza ad elaborare e modificare il patto in questione al Consiglio di istituto,dove sono rappresentate le diverse componenti della comunità scolastica, ivi compresi i genitori e gli studenti. Quanto al momento di sottoscrizione del patto, l’art. 5 bis comma 1 dispone che questa debba avvenire, da parte dei genitori e degli studenti, “contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica”. Come è noto, la procedura di iscrizione inizia con la presentazione della domanda, in generale entro gennaio, e termina con la conferma dell’avvenuta iscrizione, a seguito dell’acquisizione del titolo definitivo per il passaggio alla classe successiva, alla fine dell’anno scolastico di riferimento. Pertanto, è proprio nell’ambito delle due settimane di inizio delle attività didattiche – art. 3 comma 3 – che ciascuna istituzione potrà porre in essere le iniziative più opportune per la condivisione e la presentazione del patto di corresponsabilità. (v.allegato) Si invitano, pertanto, le singole istituzioni scolastiche a far pervenire presso il Ministero della Pubblica Istruzione – Dipartimento per l’istruzione – Direzione generale per lo studente, la partecipazione e la comunicazione, all’indirizzo e‐mail:[email protected] o via fax al numero 06/58495911, degli esempi di patti che verranno adottati al fine di raccogliere esperienze e metterle a disposizione di tutte le scuole italiane durante questa fase sperimentale di prima applicazione della nuova normativa. IL MINISTRO F.to Maria Stella Gelmini