il prof. vescovi incontra le nostre famiglie
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il prof. vescovi incontra le nostre famiglie
C’è un bambino che non può camminare. Aiutaci a capire perché. Anno XIX n.2 Sped. in A.P. art.2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di BO Semestrale, 2° semestre 2005 IL PROF. VESCOVI INCONTRA LE NOSTRE FAMIGLIE SOMMARIO Editoriale...............................................1 Incontro lampo......................................2 Vita Indipendente .................................3 Grazie!!!! ...............................................4 Ballando con le stelle ...........................5 Messaggio .............................................6 “Premio solidarietà” all'asamsi ............6,7 Un'artista in terra di Puglia ...................7 Jacopo in Polonia .................................8 Incontro con il Prof. Vescovi ................9 Il mio coraggio è quello di chiedere.....10 L’angolo della poesia ............................12 centrali del cervello (sede delle funzioni mentali superiori) dei malati di malattie degenerative neuronali o di iniettarle in prossimità della lesione vertebrale agli affetti da paraplegia. Ciò premesso, e sgomberato il campo da eventuali aspetti eticomorali, che risultati sono stati raggiunti? E qui viene il bello: da una parte c'è quasi tutta la comunità medica internazionale che contesta al dott. Huang il fatto di non usare alcun metodo scientifico per misurare i risultati della sua terapia, dall'altra ci sono i pazienti che già si sono sottoposti all'intervento, cominciano ad essere numerosi anche gli italiani, che sostanzialmente affermano di avere avuto miglioramenti dopo quest'applicazione. D'altra parte occorre anche tenere presente una cosa: coloro che si recano a Pechino sono in gran parte pazienti in condizioni gravissime; ricordo che lo stesso Ambrogio Fogar, ormai consapevole di essere ormai giunto alla fine della sua vita stava L'EDITORIALE di Roberto Baldini E' sempre più difficile, specialmente in questi ultimi tempi, districarsi tra la ridda di notizie più o meno scientifiche che sono riportate dalla stampa in materia di cellule staminali. Mi riferisco in particolare a quanto sta avvenendo in Cina dove opera un certo Hongyun Huang, quasi omonimo di un altro (coreano) che invece sembra abbia abbandonato la ricerca per motivi etici. Cosa sta accadendo? Il dott. Huang (cinese) da qualche tempo opera pazienti affetti prevalentemente da SLA o con conseguenze da traumi alla colonna vertebrale (paraplegici). La tecnica consiste nell'immettere cellule staminali ricavate dal bulbo olfattivo di feti abortiti fino al settimo mese di gravidanza nei lobi 1 segue a pag. 2 asamsi segue da pag. 1 - L’EDITORIALE per recarsi da Huang. Purtroppo morì prima di partire. E allora, si può pretendere che persone in questo stato possano attendere i risultati di sperimentazioni effettuate secondo tutti i crismi imposti dalle regole e dai protocolli? Noi ne sappiamo qualcosa: individuazione di un gruppo omogeneo, approvazione da parte dei Comitati di Bioetica, somministrazione della terapia in doppio cieco ecc… Nella migliore delle ipotesi dall'inizio di un trial alla pubblicazione dei risultati, passano sempre anni E nel frattempo? Si continua a morire e soffrire inutilmente. Questa, anche se può non essere condivisa, è la mia opinione. Però torniamo a noi. L'atrofia muscolare spinale, nelle forme intermedie e lievi, pur essendo una patologia grave ed invalidante, non pone scadenze drammatiche a breve, come invece accade nella SLA. Il dott. Huang stesso, ricordo in ogni caso che non è un ciarlatano come, qualcuno vorrebbe farlo passare, afferma che neanche lui sa spiegarsi perché la sua terapia funzioni. Certo per uno scienziato non è il massimo. Però, almeno personalmente, suscita gran simpatia e rispetto, specialmente quando dice, a chi gli contesta di avere fatto poche pubblicazioni, che "lui non ha tempo per scrivere; preferisce operare!" Gli si può forse dare torto? Ma pensate un po' a quanti grandi nomi della scienza, che abbiamo anche conosciuto personalmente ai nostri convegni, che nell'arco della loro esistenza hanno prodotto moltissime pubblicazioni, "perché sono quelle che fanno fare carriera", ma in sostanza non hanno fatto niente per portare un po' di sollievo ai malati! Beh, comunque tanto di cappello davanti al dott. Hongyun Huang, quarantanovenne primario dell'ospedale Chaoyang di Pechino, laureato alla New York University con la quale intrattiene costanti contatti di lavoro e scambio d'esperienze. Ebbene, come già anticipato nel corso dell'intervento di chiusura del convegno nazionale da parte del prof. Vescovi a Bologna l'ottobre scorso, molto probabilmente, grazie ai "buoni uffici" dell'Università degli Studi di Bologna, molto presto sarà possibile fare incontrare il “nostro” Vescovi, coadiuvato da un neurochirurgo del S.Raffaele, con il dott. Huang. E' inutile porre l'accento sull'importanza di questo simposio. Al S.Raffaele stanno producendo le loro staminali per poter iniziare, entro il 2006 i primi interventi sui pazienti affetti da SLA. Huang ha già messo a punto una tecnica operatoria che, almeno questo nessuno glielo può contestare, non ha provocato complicanze post-operatorie rilevanti. Siamo certi che le cellule prodotte da Vescovi saranno probabilmente più “affidabili” perchè ottenute in condizioni ambientali ottimali in quanto la nostra normativa in materia sanitaria è sicuramente più garantista di quella cinese. Certo che se ottimizzando le esperienze di questi due “grandi” si potesse arrivare a definire una metodologia da applicare alla SMA, allora potremmo veramente ritenerci molto soddisfatti. E nel frattempo? È inutile nasconderci che se ci saranno risultati con la SLA nel 2006 sicuramente si potrà iniziare con noi solo nel 2007. Quindi ancora attesa, ansia, stress ecc. Cosa consigliare a chi in ogni caso volesse intraprendere la via cinese magari riuscendo in qualche modo a superare la lista di attesa, che a quanto sembra è molto consistente, per anticipare i tempi? Personalmente non lo so. Il mio, anzi nostro, amico Marcello Villanova ogni volta che affrontiamo quest'argomento ribadisce sempre di essere molto prudenti, almeno per adesso. Certo è che finalmente le cose si stanno muovendo e sembra nella giusta direzione. E' di qualche giorno fa la notizia strabiliante che una donna inglese, affetta da sclerosi multipla, è tornata a camminare dopo un ciclo di terapie con staminali effettuata a Rotterdam. Naturalmente la SM non è la SMA, però q u e s t a è u n ' u l t e r i o re c o n f e r m a , finalmente europea, che queste cellule non sono l'ennesima chimera come qualcuno ancora sostiene. Siamo ancora alla fine dell'anno, e come sempre in ogni consesso è consuetudine fare consuntivi e previsioni per il prossimo futuro. In questo momento non me la sento. Ritengo che la cosa più saggia sia quella di prestare la massima attenzione a quanto sta avvenendo e avverrà certamente nei prossimi mesi per cercare di capire quale sarà il percorso migliore da intraprendere. Spero che queste mie dubbiose riflessioni non contribuiranno ad alimentare ulteriori incertezze o decisioni affrettate in chi magari ha le idee più chiare delle mie. E' mio dovere cercare di fornire un'informativa il più possibile obbiettiva su quanto sta avvenendo. Assicuro ancora una volta il massimo impegno nel cercare di cogliere, con l'aiuto degli specialisti che ci sostengono, quanto di veramente certo si può evincere dalle notizie che quasi quotidianamente ci sono sciorinate dai mezzi d'informazione. Il mio augurio, a tutti e di cuore, è che anche nel prossimo anno continui a sostenerci la forza di lottare che è necessaria per aiutarci a sopravvivere. Quindi, di nuovo: FORZA E CORAGGIO!, non dimentichiamolo mai. una collaborazione per entrare in uno studio europeo per l'impiego dell'acido valproico che già è stato oggetto poco tempo fa di uno studio importante in Germania. Al momento sono in discussione i sistemi di valutazione dei partecipanti: sarebbero introdotti criteri più analitici ricavati dal numero di coppie di SMN2 rilevati già nell'esame dei fibroplasti effettuati a suo tempo dall'equipe della Cristina Brahe, ed il tempo della somministrazione. Naturalmente quest'importante fase preparatoria, che si protrarrà per tutto il prossimo anno, potrebbe servire anche per altre molecole o preparati che nel frattempo, specialmente da studi che si stanno effettuando negli USA, potrebbero in teoria rilevarsi più promettenti. INCONTRO LAMPO Approfittando di una pausa nel corso di una delle mie ultime missioni a Roma per motivi di lavoro (sono ormai giunto al capolinea della mia vita lavorativa), ho cercato e ottenuto di incontrare al Policlinico Gemelli il Prof. Eugenio Mercuri per pochi minuti in quanto era in procinto di partire per Londra. Il motivo era naturalmente quello di sapere se, a due mesi dal convegno, ci fosse qualche novità dopo la delusione che tutti avevamo provato dopo la conclusione della sperimentazione con il tributirrato. Dico subito che ho trovato il Prof. molto caricato e con tanta voglia di fare in fretta per tracciare la strada per altre sperimentazioni con altre molecole. Sempre in collaborazione con la Prof.a Brahe è stata avviata errebi 2 asamsi VITA INDIPENDENTE Nel maggio del 1998 il Parlamento promulgava la legge 162 “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n.104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave”. Comma l-ter: è compito delle Regioni “disciplinare, allo scopo di garantire il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell'autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita, non superabili mediante ausili tecnici, le modalità di realizzazione di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, anche mediante piani personalizzati per i soggetti che ne facciano richiesta, con verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia”. Per la prima volta in una legge dello Stato italiano si afferma il diritto alla vita indipendente delle persone con grave disabilità. Sebbene non sia una legge specifica per la Vita Indipendente né dedicata solo all'assistenza personale autogestita, la 162 per ora è l'unica norma a cui possiamo fare riferimento. “Vita Indipendente” significa vivere liberi di scegliere nonostante la disabilità, servendosi dell'aiuto di assistenti personali autogestiti che abbiano direttamente con la persona disabile un rapporto di lavoro, e che nell'aiutarla facciano esclusivamente quello che lei gli chiede di fare. Assistenza personale significa che un assistente si prende cura, durante il suo servizio, soltanto di voi, secondo orari, modalità, tempi stabiliti da voi soltanto. Ogni persona ha bisogni (fisici, psicologici, morali) suoi specifici che nessun corso di formazione può prevedere nel dettaglio. Chiunque, e perciò anche una persona con disabilità, ha diritto di fare scelte personali, anche strane, anche sbagliate (ovviamente non illegali). Vita Indipendente tenta di ovviare alle situazioni di imposizione che, per le persone con disabilità, si presentano costanti nella vita quotidiana e sono causa di profonde frustrazioni. Si cerca di superare queste situazioni prevendendo l'assunzione di assistenti che il disabile stesso paga per fare esattamente quello che lui chiede, quando lui chiede, e come lui chiede. Se la persona che assiste non fa in di Serena Mortari questo modo, la si può licenziare e se ne può cercare un'altra. La persona con disabilità presenta un suo progetto individuale in cui precisa di quante ore di assistenza ha bisogno e con quali costi, e lo Stato (attraverso le Regioni e le ASL) le rimborsa i soldi spesi per questa assistenza, dopo averle assicurato un finanziamento globale per quel progetto (di solito annuale). In Italia questa formula è stata definita pagamento indiretto perché non gestito dallo Stato. Parlando di questo tipo di progetti, ci sono altri due criteri basilari: ! Il progetto, e di conseguenza la VISITATE IL NOSTRO SITO: o alla settimana, ma si specifica nei dettagli (alzarsi, vestirsi, andare in bagno, uscire, studiare, lavorare, cucinare, e qualsiasi altra cosa) in modo che sia poi ben chiaro fin dall'inizio con l'assistente personale autogestito tutto il ventaglio di mansioni che sarà chiamato a svolgere. Inoltre nello stabilire durata e fasce orarie, saremo noi stessi a calcolare l'elasticità necessaria a fronteggiare eventuali imprevisti. Perché il secondo concetto fondamentale è che questa valutazione è, appunto, una autovalutazione. Solo la persona con disabilità può sapere particolari di sé stessa strettamente personali, riguardanti per esempio la propria igiene, le proprie funzioni fisiologiche, le proprie abitudini, le proprie esigenze psicologiche. Se chiediamo flessibilità al nostro assistente per la buona riuscita della nostra vita, dobbiamo anche noi essere flessibili nei suoi confronti per non andare a compromettere in maniera pesante la sua vita privata, il che porterebbe inevitabilmente ad una interruzione del rapporto di lavoro. Nel conteggio economico di un progetto di vita indipendente occorre stabilire un monte ore/settimana, dal quale sarà facile calcolare un monte ore/anno. Valutando tutto questo dovreste aver deciso se preferite assumere un dipendente direttamente tramite il contratto nazionale per i collaboratori familiari oppure ricorrere a una cooperativa. www.asamsi.org Troverete tutte le novità inerenti l'associazione e quanto sta avvenendo nel campo della ricerca valutazione iniziale, devono essere incentrati sui bisogni e non sul servizio; ! La valutazione deve essere una autovalutazione, cioè deve essere effettuata dalla persona disabile. Nel servizio di assistenza domiciliare “tradizionale”, vediamo subito che orari e numero di ore concesse sono comunque subordinate alla disponibilità: dipendono cioè da quanti utenti usufruiscono di quel servizio, da quanti assistenti ci sono nell'organico, dalle norme contrattuali di categoria. In una valutazione iniziale su cui creare un progetto di Vita Indipendente non è così. Non si dice genericamente: c'è bisogno di tot ore di assistenza al giorno 3 Nelle relazioni educative esiste il rischio incombente di occuparsi dell'altro vedendone solo il bisogno di cure e decidendo per lui. In questo modo si rende il destinatario della cura oggetto di essa, senza concedere spazio alla sua capacità intenzionale. Vita Indipendente permette di superare gli schemi assistenziali tradizionali, introducendo il meccanismo della gestione indiretta nell'ambito della programmazione di interventi per le persone con disabilità grave e gravissima. Si tratta di un sistema innovativo attivato ormai in diverse regioni italiane che afferma la possibilità di autodeterminazione della persona disabile che diviene titolare e gestore riconosciuto di un proprio progetto esistenziale per SEGUE A PAG. 8 giungere ad una asamsi Ora ho una vita che definire ricca è poco, dalla laurea ho lavorato in ambiti diversi (come d'altronde capita alla maggior parte dei trentenni "flessibili"!!), insegno in corsi di formazione ed aggiornamento materie legate alla disabilità, mi sono occupata di progetti di sviluppo per il territorio ed ho ancora tanti obiettivi da realizzare, per raggiungere altri risultati, non solo per me ma per tutte le persone che in qualche modo partono con uno svantaggio. Sono una persona vitale, amo viaggiare, uscire con amici, fare tutto ciò che posso senza farmi condizionare dalle difficoltà esterne. La disabilità, la carrozzina, gli impedimenti di salute non devono farci paura o bloccarci, esiste la ricchezza più grande di cui siamo dotati che è la mente, l'intelligenza, la parola... sono queste le nostre risorse che ci permettono di superare gli ostacoli ed avere una vita più ricca possibile. Ai genitori vorrei dire di incoraggiare i loro figli ad aprirsi agli altri, a studiare il più possibile e non lasciarsi andare ai momenti di sconforto. Leggiamo tante e tante esperienze di ragazzi che dai loro letti, coi loro respiratori hanno studiato, creato siti internet, ottenuto risultati inaspettati. La forza di volontà e l'ambiente che ci circonda fanno la differenza!! Per concludere vorrei ringraziare l'associazione che svolge un grande lavoro di sostegno ed incoraggiamento verso le famiglie ed i pazienti. E' importantissimo avere un punto di riferimento e di scambio, impegnarsi in prima persona (faccio parte della UILDM da 15 anni) per i nostri bisogni e diritti. Spero che questo lavoro vada avanti e si raccolgano sempre più vittorie. Grazie per aver accolto queste mie parole, che spero possano trovare spazio nel forum per incoraggiare chi si trova in un momento di difficoltà o è ancora piccolo, c'è tanta tanta strada da fare, spero che sia il più ricca possibile per tutti noi!!!! GRAZIE!!!!!! Buon giorno, mi chiamo Francesca ed ho 30 anni. Ricevo il vostro bollettino da tanti tanti anni, non ricordo più da quanto, perchè anche io ho la SMA, di tipo II. Oggi, per la prima volta, ho sentito il desiderio di scrivervi, visitare il sito internet, entrare nel forum. Da sempre leggo le esperienze delle famiglie, dei piccoli pazienti e dei medici che fanno parte dell'associazione, ma non mi ero mai soffermata a pensare al legame che unisce anche me a tutti voi. Di recente mi sono impegnata in prima persona nel comitato della mia città per il referendum, ho lottato fino all'ultimo per rappresentare i desideri delle persone affette da malattie genetiche ed ho avuto modo di leggere le dichiarazioni di Domenico Marchetti. Vorrei ringraziarlo attraverso voi per la pacatezza e la chiarezza dei messaggi che ha lanciato a livello nazionale, per come ha saputo rappresentare le famiglie, i pazienti senza pietismo, con fermezza. Nonostante l'esito negativo del referendum credo che una vittoria l'abbiamo ottenuta, per una volta abbiamo trovato una grande unità, risalto sugli organi di stampa, non per elemosinare alcunchè, ma per rappresentare un mondo di cui spesso non si dà notizia. Vi scrivo anche e soprattutto per incoraggiare le famiglie, le persone più giovani di me che cercano la loro strada faticosamente per vivere con un'alta qualità di vita, nonostante un grave handicap. Ho una famiglia meravigliosa che mi ha cresciuta con la convinzione di essere una persona di grande valore, che ha le stesse capacità degli altri e merita le stesse opportunità. Mi hanno trasmesso il desiderio di studiare, avere una solida base culturale che mi permetta di conoscere i miei diritti, ma anche i pari doveri. Ho frequentato le scuole con gioia, piena di amicizie e legami fino al raggiungimento dell'obiettivo più alto: mi sono laureata nel 2003 in Giurisprudenza col massimo dei voti, dopo un corso di studi difficile, pesante per l'impegno fisico che richiede e i continui imprevisti che la nostra fantasiosa malattia ci regala. Un caro saluto Francesca 4 asamsi BALLANDO CON LE STELLE Dopo la mirabile partecipazione alla maratona di Telethon dello scorso anno, si è ulteriormente sviluppata l'amicizia tra Tommaso e Milly Carlucci. Noi non lo sapevamo, ma durante le prove della trasmissione in cui avvenne la prima apparizione della famiglia FalleniSolinas, Tommaso espresse il desiderio di conoscere un grande calciatore. Il calcio infatti è nel dna di Tommy in quanto il padre Alessio lo pratica tuttora a livello professionistico. Ebbene, memore di tutto ciò la bella e simpatica conduttrice televisiva alla prima occasione si è ricordata del desiderio del nostro amico e gli ha fatto conoscere il numero uno di tutti tempi. Mamma mia che emozione! Ecco le foto dell'evento che rimarrà per sempre nella memoria del nostro piccolo Tommaso 5 asamsi un sorriso complice disse: "Prendilo, ritiralo perché ti ricordi di questo momento quando ti senti male... però mi devi un biglietto nuovo da 50 EURO per poterlo usare con il prossimo amico che ne abbia bisogno." Gli diede un bacio sulla guancia e si allontanò verso la porta. Paolo tornò a guardare il biglietto, sorrise, lo guardò e con una nuova energia chiamò il cameriere per pagare il conto... Quante volte dubitiamo del nostro valore, di cosa meritiamo veramente e di cosa possiamo conseguire? Ora rifletti bene. Cerca di rispondere a queste domande: 1 - Nomina le 5 persone piu ricche del mondo. 2 - Nomina le 5 ultime vincitrici del concorso Miss Universo. 3 - Nomina 10 vincitori del premio Nobel. 4 - Nomina i 5 ultimi vincitori del premio Oscar come miglior attore o attrice. Come va? Male? Non preoccuparti. Nessuno di noi ricorda i migliori di ieri. Gli applausi se ne vanno... i trofei si impolverano... i vincitori si dimenticano... Adesso rispondi a queste altre: 1 - Nomina 3 professori che ti hanno aiutato nella tua formazione. 2 - Nomina 3 amici che ti hanno aiutato in tempi difficili. 3 - Pensa ad alcune persone che ti hanno fatto sentire speciale. 4 - Nomina cinque persone con cui passi il tuo tempo. Come va? Meglio? Le persone che segnano la differenza nella tua vita non sono quelle con le migliori credenziali, con molti soldi, o i migliori premi. Sono quelle che si preoccupano per te, che si prendono cura di te, quelle che ad ogni modo stanno con te. Rifletti un momento... La vita è molto corta! Tu, in che lista sei? Non lo sai?... Permettimi di darti un aiuto... Non sei tra i famosi, però sei tra quelli che ricordo per mandarti questo messaggio. MESSAGGIO di Michela Policella Leggi, ci vorranno solo 2 minuti... Paolo, con la faccia triste e abbattuta, si ritrovò con la sua amica Carola in un bar per prendere un caffè. Depresso, scaricò su di lei tutte le sue preoccupazioni... e il lavoro... e i soldi... e i rapporti con la sua ragazza... e la sua vocazione...! Tutto sembrava andar male nella sua vita. Carola introdusse la mano nella borsa, prese un biglietto da 50 EURO e gli disse: "Vuoi questo biglietto?" Paolo, un po' confuso, all'inizio le rispose: "Certo Carola... sono 50 EURO, chi non li vorrebbe?" Allora Carola prese il biglietto in una mano, lo strinse forte fino a farlo diventare una piccola pallina. Mostrando la pallina accartocciata a Paolo, gli chiese un'altra volta: "E adesso, lo vuoi ancora?" "Carola, non so cosa intendi con questo, però continuano ad essere 50 EURO. Certo che lo prenderò anche così, se me l o d a i . " Carola spiegò il biglietto, lo gettò al suolo e lo stropicciò ulteriormente con il piede, riprendendolo quindi sporco e segnato. "Continui a volerlo?" "Ascolta Carola, continuo a non capire dove vuoi arrivare, rimane comunque un biglietto da 50 EURO, e finché non lo rompi, conserva il suo valore!" "Paolo, devi sapere che anche se a volte qualcosa non esce come vuoi, anche se la vita ti piega o accartoccia, continui a essere tanto importante come lo sei stato sempre... Quello che devi chiederti e quanto vali in realtà, e non quanto puoi essere abbattuto in un particolare momento.” Paolo si paralizzò guardando Carola senza dire una parola, mentre l'impatto delmessaggio entrava profondamente nella sua testa. Carola mise il biglietto spiegazzato di fianco a lui, sul tavolo, e con PREMIO SOLIDARI Come ricorderete nel notiziario di luglio facemm la nostra amica Lucia Mauro, mamma di Gabrie collaborazione con il Gruppo Alpini di Sesto S.G fondi da destinare L'esito della manifestazione è stato molto sodd Alpini le cose vanno sempre per il verso giusto, a del Comune lombardo ha voluto dare risalto a qu che è stato ritirato da Lucia e Gabriel 6 asamsi dipinge, gioca a scacchi, prende lezioni di danza, gioca a scacchi, suona il pianoforte, utilizza correttamente il computer. Cosa c'è alla base di questi piccoli grandi miracoli? Difficile trovare una risposta puramente scientifica. I genitori, che si sentono completamente appagati dai progressi e dalla costante riconoscenza della figliola che si sente gratificata dalle soddisfazioni che quotidianamente si guadagna e dall'affetto che la circonda, sostengono che questo singolare benessere che Miryam ha raggiunto è coinciso anche con l'inizio di terapie omeopatiche ed ai trattamenti prestati da un gruppo di osteopati locali. Dicevamo che uno dei settori dove la nostra artista si cimenta con maggiori risultati è la pittura. La pregevole fattura del quadro che riportiamo nella riproduzione fotografica, i colori, i riflessi ecc. sono sufficienti per fugare o g n i d u b b i o sull'avvenire artistico di Miryam. C o m p l i m e n t i carissima, anche tutta l'ASAMSI è orgogliosa di te! UN'ARTISTA IN TERRA DI PUGLIA Miryam Spinazzola di Barletta, anni 10 affetta da SMA 1 (si proprio di tipo 1!) rappresenta un caso emblematico di questa malattia. Frequenta la quinta classe elementare e sin da piccola (assistita dal dott. Villanova) fa ventilazione notturna e di giorno, con la sua inseparabile sedia motorizzata frequenta la scuola in videoconferenza nei mesi invernali e personalmente quando le condizioni climatiche lo permettono. E' una piccola artista poliedrica: compone poesie (sta per essere pubblicato un libro con una raccolta dei suoi componimenti), IETA' ALL'ASAMSI mo menzione del grande sforzo organizzativo che ele Vailati, stava sostenendo per organizzare, in Giovanni, una maratona podistica per raccogliere e alla nostra causa. disfacente, d'altra parte quando si muovono gli al punto che anche l'Amministrazione Comunale uesto evento assegnandoci il “Premio Solidarietà” le nel corso di una solenne cerimonia. 7 asamsi graduale autonomia nell'esercizio della propria cura. Dopo alcuni anni di esperienza si può affermare che l'assistenza personale: B È strumento fondamentale per una piena integrazione sociale; B Favorisce la parità di opportunità; B Riduce la carcerazione domestica o in eventuali istituti (spesso inadeguati) B Sgrava la famiglia da oneri assistenziali obbligatori permettendo ai familiari di lavorare e avere una propria vita; Rispetta la privacy della persona disabile che può scegliere come, da chi e quando farsi aiutare (anche nelle funzioni quotidiane più intime e personali) e se l'assistente non lo fa può essere licenziata/o; B Permette alla persona con disabilità di studiare e di lavorare, aumentando il livello di scolarizzazione e di produttività; B Offre posti di lavoro per gli assistenti, in regola, variabili per qualità, età, nazionalità, abilità o competenze, in un settore che oggi impiega prevalentemente lavoro nero; SEGUE DA PAG. 3 B Apre spazi di libertà e di vita sociale alle persone con disabilità e alle loro famiglie migliorandone notevolmente la qualità della vita. Va rilevato che alcune persone, dopo aver intrapreso un percorso di vita indipendente, hanno rinunciato all'erogazione di servizi assistenziali tradizionali, con conseguente rientro economico per l'amministrazione pubblica e che il costo orario attraverso l'autogestione dell'assistenza è significativamente inferiore, a parità di stipendi, a quello dei servizi normalmente erogati. Va rilevato inoltre che la persona disabile si fa carico di tutte le responsabilità che l'autogestione comporta. Gli assistenti sono lavoratori tutelati a tutti gli effetti e liberi di scegliere con chi lavorare concordando mansioni, tempi e modalità. L'Ente pubblico non ha più l'onere di gestire il servizio o di assicurarlo, né di preoccuparsi che i propri dipendenti siano impegnati per tutte le ore in cui sono pagati, con il notevole vantaggio di non avere mai personale con ore inutilizzate. RINGRAZIAMENTO Anche quest'anno il C.R.A.M.E. (Circolo Romagnolo Auto e Moto d'Epoca) ha destinato una parte importante degli introiti ricavati dalla annuale Mostra Scambio di Imola alla nostra Associazione JACOPO IN POLONIA Qualche tempo fa, su segnalazione del dott. Villanova, provvedemmo ad inviare un pulsossimetro ad una famiglia polacca particolarmente bisognosa con un bambino, di nome Jacopo, affetto da sma. Ecco la lettera che ci ha inviato per ringraziare l'ASAMSI: Warsaw, 25, August, 2005 Dear Dr Marcello Villanova, We have a big request to forward our greatefulness and thanks to ASAMSI organisation for passing on the the pulsoksymeter to us. Due to it we were able to monitor Jakob’s levels of blood oxygen. Further more, using the pulsoksymeter we have measured this parameter in 14 other children affected by SMA I-III and DMD (Wągrowiec, June, 2005). What is significant, the examination of blood oxygen levels were made for the first time in most of those children. The Pulsoksymeter presentation and the examination made all the parents aware how monitoring of mentioned parameter is important to the lives of their children. At the end we would like to express our appreciation to ASAMSI organisation and to You Doctor for Your help, support and commitment. THANKS A LOT!!! Best Regards, Jakob's Parents. P.S. We are always open for any kind of cooperation to made the life of our son bettter and better every single day. 8 asamsi A conclusione delle manifestazioni previste per il IL PROF. VESCOVI convegno nazionale ASAMSI/FAMIGLIE INCONTRA SMA, il 15 ottobre 2005 si è tenuto a Bologna LE NOSTRE FAMIGLIE l'atteso incontro con il Prof. Angelo Vescovi. Nel corso della sua relazione l'illustre ricercatore ha fatto una sorta di cronistoria della ricerca sulle staminali che sempre lo hanno visto tra i protagonisti in campo mondiale. In sostanza Vescovi ha ribadito che, abbandonata l'ipotesi di un trapianto cellulare - in quanto giudicata inattuabile - e accantonata per il momento l'idea della sostituzione delle cellule malate con nuove cellule al fine di ricostruirne il percorso - in quanto giudicata troppo lunga da progettare -, la strada ormai imboccata da tutti gli studiosi di questo settore si sta concentrando sulla possibilità di "colpire le zone bersaglio" (nel nostro caso il cervello) al fine di ricostruire il circuito distrutto dalla morte anticipata dei neuroni. Fermo restando che occorre riparare il tessuto nervoso, per il momento sarebbe importante mandare nuove cellule cerebrali in grado almeno molto rapido, non ci dovrebbero essere difficoltà in tal senso di bloccare la distruzione dei motoneuroni. Negli studi di in quanto l'etica prevede l'uso specifico di tipo laboratorio sugli animali si è riscontrato che le staminali sono "compassionevole". normalmente attratte dai processi infiammatori. Ad esempio Se da questa sperimentazione si potranno notare effetti nei ratti affetti da sclerosi multipla è stato sufficiente iniettare benefici, passare poi ai pazienti con SMA dovrebbe essere le cellule per endovena affinché le cellule venissero una conseguenza logica. trasportate dal sangue verso le zone da riparare (masse Tra i progetti da realizzare c'è anche quello di costituire una muscolari) che in questa patologia sono normalmente "banca" per staminali, ovviamente in classe G.M.P., che infiammate. Per la SMA le cose si complicano in quanto la possano essere a disposizione di tutti, già differenziate per le malattia non sviluppa alcuna infiammazione. Il progetto al varie patologie. quale Vescovi lavora da qualche tempo (anche con il nostro Si è poi passati agli interventi da parte dei numerosi contributo) consiste nell'affinare una strategia per arrivare partecipanti. direttamente nella cavità intraventricolare passando la In particolare il dott. Villanova ha ribadito, ancora una volta, barriera tra liquor e cervello. Occorre poi anche provocare che oltre alla ricerca occorre pensare con pari attenzione una infiammazione, utilizzando farmaci adeguati, per anche allo sviluppo di pratiche e tecnologie per superare le distribuire poi le cellule su tutto il percorso. Si possono difficoltà quotidiane. Va inoltre considerato e ben tenuto ipotizzare anche dei processi per stimolare le cellule a presente da tutti che sarà ben difficile che le staminali, così moltiplicarsi. Si è poi a conoscenza di sostanze trofiche che come ogni altro approccio terapeutico, possano risolvere tutti se rilasciate nel tessuto tendono a ritardare la morte cellulare. i problemi. Prosegue poi Vescovi: Il prof. Melini (già primario del Policlinico di Modena) ha In pratica cosa si può fare? Abbiamo a disposizione per il sottolineato la necessità di un coordinamento tra i maggiori cervello cellule staminali cerebrali ricavate da feti abortiti centri di ricerca nazionali che si stanno occupando di questo che si moltiplicano in vitro in grandissimo numero. Sono tipo di ricerca. state utilizzate nelle scimmie per la sclerosi multipla. La dott.ssa Pini (responsabile del servizio di neurologia Per quale motivo non si fanno sperimentazioni sugli umani? dell'ospedale Maggiore di Bologna) ha sottolineato che già Principalmente per motivi economici: le cellule prima di da tempo riceve richieste di chiarimenti da pazienti che si essere utilizzate devono essere in classe G.M.P. stanno apprestando o vorrebbero recarsi a Pechino dal dott. (certificazione che sono state prodotte in particolari Huang. Al momento non si sa cosa rispondere poiché le condizioni di sterilità ecc.). Per fare questo servivano notizie che circolano sono parziali e scarsamente supportate specifici laboratori adeguatamente attrezzati. Finalmente ora da documentazione scientifica. questo è possibile e da qualche mese le macchine incubatrici Il prof. Vescovi ha ribadito che per quanto di sua conoscenza che sono state installate nel nostro centro di ricerca sono in il dott. Huang sta utilizzando materiale ricavato dai feti però produzione nelle condizioni previste da tale normativa. non è a conoscenza del tipo di controlli pre e post intervento Volendo essere ottimisti entro il 2006 si potrebbe iniziare un che vengono effettuati. trial su pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica In conclusione tutti i presenti, pazienti, familiari e clinici (SLA). hanno concordato che occorre fare presto cercando di sveltire Abbiamo anche costituito un gruppo che si sta occupando le fasi di studio e impegnandosi, nel rispetto dei propri ruoli, della selezione dei pazienti e delle pratiche burocratiche per per superare le difficoltà di ordine economico che per ottenere le necessarie autorizzazioni dal Ministero. Per la patologie di questa gravità non dovrebbero esistere. SLA, che colpisce gli adulti ed ha un decorso degenerativo 9 asamsi Il MIO CORAGGIO E' QUELLO DI CHIEDERE Per i pochi che ancora non conoscono l'impegno continuo e qualificato che Lucia Mauro profonde a favore della nostra associazione, riportiamo uno stralcio dell'articolo della giornalista Mila Colombo pubblicato su Città Nostra il 18 settembre: L'iniziativa (Gara Podistica di Sesto S.Giovanni) ci è stata comunicata da Lucia, mamma di Gabriele, un bambino sestese di 10 anni, affetto da amiotrofia spinale, alla quale abbiamo allora chiesto di parlarci di questa malattia. L'amiotrofia spinale è una malattia genetica - ci spiega - che colpisce il sistema neuromuscolare, causando una progressiva paralisi degli arti, difficoltà respiratorie e di deglutizione. Inevitabilmente insorgono grossi problemi di scoliosi, perché manca il sostegno muscolare alla colonna. A tutt'oggi non esistono cure per la malattia, si interviene con la fisioterapia e con ausilii per la respirazione e la scoliosi. Quando si manifesta? Già verso l'anno si capiva che Gabriele aveva qualcosa che non andava. E' stato martoriato con esami su esami, chi diceva una cosa, chi un'altra. Solo dopo l'esame del Dna è stata fatta la diagnosi. Lui martoriato e, per voi, com'è stata? Dire l'angoscia, lo smarrimento, il rifiuto di quei momenti è quasi scontato ma una cosa forse non si può intuire: di fronte a un caso 'difficile' che non ha una soluzione precostituita, le persone si sentono impotenti e si difendono, tendono così ad allontanarti, senza cattiveria, è una reazione istintiva ma tu rimani solo, chiuso nella tua famiglia. E questa è la cosa peggiore. Per anni ho cercato persone con le quali condividere quello che vivevamo ma solo nel 2003, attraverso un sito internet, ho conosciuto il papà di Riccardo, ammalato come Gabriele e, attraverso loro, l'Associazione per lo studio delle amiotrofie spinali infantili (www.asamsi.org) ed ho cominciato a vedere che la malattia non è poi così rara, come si dice. Una persona su 40 ne è portatore sano. L'Associazione cosa fa? Ci sostiene, incentiva e segue la ricerca scientifica, ci informa ma soprattutto ci toglie dall'isolamento. Ogni anno organizza un congresso nazionale che è un'esperienza bellissima. Due giorni insieme: esperti, famiglie e ragazzi in un grande albergo. Quest'anno andremo a Roma. Per gli adulti ci sono seminari, interventi di specialisti, momenti di confronto su problematiche comuni, per i ragazzi, animazione, giochi… E' meraviglioso interviene con entusiasmo Gabriele -. Andare al congresso, per me, è fare esperienza di normalità. Tutti gli altri bambini sono in carrozzina, come me, non possono fare molte cose, come me, si gioca si ride insieme. A scuola, invece, il confronto con gli altri è inevitabile e io soffro di non poter giocare a calcio, di non poter fare una montagna di cose che loro fanno e questo mi fa sentire emarginato. Però - si riprende subito, quasi ad alleggerirci quello che ha detto - io faccio cose, magari banali, che altri bambini non hanno il coraggio di fare, come chiedere, per esempio. Questi bambini 'diversi', speciali li chiamo io - interviene la madre - hanno così tanto da dare e la capacità di tirar fuori il meglio di noi. Tante volte ho visto insegnanti, obiettori... accostarsi a lui con un certo disagio e poi aprirsi e far emergere calore umano, allegria, amicizia impensate. Lucia parla con tranquillità davanti a Gabriele e lui manifesta una serenità tale che mi permetto di dire: Tanto da dare... è una prospettiva insolita. Posso chiederle cosa le ha dato Gabriele? Mi ha cambiato profondamente. Me ne sono resa conto a poco a poco. Gabriele per me è una risorsa, un continuo stimolo a vedere le cose con occhi diversi. Noi 'normali' di fronte ai problemi ci abbattiamo o cerchiamo di scappare. Gabriele mi ha insegnato che le difficoltà si possono superare e me lo testimonia tutti i giorni. Possiede una forza tutta particolare. Forza... parlando di un disabile, suona strano. Certo, ma è così. Gabriele, come altri coetanei nelle sue condizioni, vive con sconcertante serenità la propria condizione. Spesso è lui stesso che ci indica possibili soluzioni alle difficoltà pratiche che la malattia comporta. Gli è impedito qualsiasi movimento, è legato ad una carrozzina, ingabbiato in un corsetto rigido che gli sostiene la schiena e quando sente prurito o deve soffiarsi il naso chiede aiuto perché da solo non ce la fa, ma, non molla. Tutte le mattine appena alzato, per facilitare il regolare processo respiratorio, deve sottoporsi all'azione di una macchina particolare che vibra, lo scuote proprio, per circa mezz'ora. Lui sorride e canta e io mi sorprendo a guardarlo come si guarda un miracolo. 10 asamsi 11 asamsi L’ANGOLO DELLA POESIA di Valentina Pubblichiamo questa volta due lavori che sono pervenute in questi mesi. A dire la verità mi aspettavo una maggiore partecipazione. Vi invito quindi a mandarmi i vostri lavori e vi ricordo che il termine ultimo per partecipare al concorso sarà il 30 maggio 2006. Le poesie che vi propongo sono tre: due di Miryam (quasi 11 anni) da Barletta e una di Elisa (14 anni) da Sesto S.Giovanni. Per me sono molto belle, comunque giudicate voi… Il CIELO L'ENERGIA DELLA VITA di Miryam di Elisa Dopo una grande pioggia, dopo un gran nuvolone, alzo gli occhi al cielo e un raggio di sole mi lascia sperare; alzo gli occhi al cielo e un grande arcobaleno dall'alto mi sorride e mi consola e come una tavolozza dai tanti colori mi rende bella la vita e tutto ciò che intorno gira. Colma di paura e anche un po' di tristezza, ricca di amore, generosa di dolcezza... E' l'energia della vita che ci aiuta ogni ostacolo ad affrontare senza farci dall'angoscia sopraffare! E' un debole ramo che il vento non riesce a spezzare. La puoi, forse, paragonare a una storia infinita: è l'energia della vita! E' un atleta che si continua ad allenare, è un fiore che vuole sbocciare. Questa forza non si potrà mai esaurire e noi ci sforziamo di capire, l'energia della vita ci continuerà ogni giorno a stupire! CHIUDO GLI OCCHI di Miryam Chiudo gli occhi e sono una ballerina felice e carina, danzo con un tutù bianco sul palcoscenico del mondo. Chiudo gli occhi e sono un fiore Bello e profumato appena sbocciato. Chiudo gli occhi e sono una farfalla, spicco il volo per posarmi sulla tua spalla, con grandi ali di mille colori dal vento mi lascio cullare. Chiudo gli occhi e sono una sirenetta Tra le onde del mare mi tuffo in fretta Per rincorrere delfini e bambini Negli oceani della vita. Chiudo gli occhi e mi guardo intorno. C'è tanta pace, c'è tanto amore, sembra sparito ogni dolore. Direttore Responsabile: Roberto Baldini Comitato di Redazione: Michela Policella - Maria Letizia Solinas - Valentina Baldini c/o Consulta Faentina delle Associazioni di Volontariato Via Laderchi, 3 - 48018 FAENZA (RA) - tel/fax 0546-27206 Anno XIX n. 2 Sped. in A.P. art.2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di BO - Aut.Trib. di Bologna al n. 5932 del 22.12.1990 Finito di stampare il 21.12.2005 presso: TIPOGRAFIA FABBRI - Modigliana Progetto grafico: STAMPE AL BALZO - Faenza 12