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A misura di famiglia
Comune di Pordenone
Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia
Provincia di Pordenone
Gek Tessaro
La musica disegnata
“Io sono un ladro di bestiame felice”
di e con
Gek Tessaro
“Per chi disegna lasciarsi influenzare da una musica può
risultare un gioco affascinante, un modo di riprodurre
i sentimenti che la musica ispira. C’è il tentativo concreto
di riprodurre in immagini i suoni, di trasformare le note in segni,
le pause in vuoti, i suoni gravi in pennellate più dense, gli acuti
in graffi. Figure d’ombra e sagome animate caratterizzano in
modo più esplicito le atmosfere delle storie. La divisione degli
spazi corrisponde alle lunghezze delle pause, alle cadenze dei
segni. È la traduzione visiva del brano. Le musiche determinano
il ritmo delle storie, costituite da narrazioni e filastrocche
originali. Guardare la musica, ascoltare le immagini...”...
“Penso che all’inizio ho provato a raccogliere quel che mi
piaceva. E ho provato a farlo con gli occhi. Ma non puoi goderne
appieno perché a noi, specie a noi maschi, non ci resta niente
dentro (in memoria intendo). Ecco dunque questo bisogno di
riempire l’anima di cose, posti che mi erano piaciuti (ma anche
magari mi avevano spaventato).
Disegnare all’inizio è stato un po’ quello, dare una mano alla
memoria, trasportare dal cuore alla carta, avere qualcosa di
tangibile che mi riportasse ai luoghi. Poi diventi grande, capisci
che è una scrittura questa, l’unica che si fa capire in tutto il
mondo. È una magia, il disegno; ci si può parlare con tutti,
raccontare con chiunque e ovunque. Alla fine che mi importa
d’avere un cavallo vero? Posso disegnarli e dunque prendermi
tutti i cavalli, che dico, tutte le mandrie che voglio.
Ecco, fin dall’inizio e ancora adesso non sono stato altro
che un ladro di bestiame (felice)”.
Gek Tessaro
partners evento
Bluenergy Group
Friulovest Banca
Creativa
Fantasiosa
Diversa.
comunale
giuseppeverdi.it
domenica 15 gennaio
A misura di famiglia
è sostenuto da
Gek Tessaro è uno dei più importanti
illustratori italiani e autore di libri per
bambini. Ha collaborato con diverse
case editrici ed i suoi libri hanno
ottenuto importanti riconoscimenti.
Tra gli altri “Il salto. Di città in città” (ed.
Artebambini) e il “Il circo delle nuvole”
(ed. Fanucci) sono stati selezionati tra i
12 migliori titoli italiani rispettivamente
del 2005 e del 2008 dalla Biblioteca
Internazionale di Monaco.
Nel 2010 ha ricevuto il Premio
Andersen quale migliore autore
completo. Nel 2011 ha vinto il Premio
nazionale Nati per Leggere con “Il fatto
è”. Nel 2012 “Il cuore di Chisciotte”
ha ricevuto il Premio Andersen come
miglior albo illustrato.
Presenta regolarmente i suoi
spettacoli in teatri, scuole e biblioteche
in tutta Italia. Ha partecipato a numerosi
festival e manifestazioni culturali (tra cui:
Festival della Mente di Sarzana, Festival
letterario di Gavoi, Burattinarte di Alba,
Scrittori in Città di Cuneo, Lector in
fabula di Conversano, Storie di carta di
Galliate, Buck di Foggia).
Ha collaborato con: Teatro Nuovo
di Verona, con la Fondazione Arena
e con l’Orchestra “I virtuosi italiani”
di Verona illustrando dal vivo, con la
lavagna luminosa, “Pierino e il lupo”,
“Il carnevale degli animali”, Britten, “Le
quattro stagioni”, “Romeo e Giulietta”,
“La bisbetica domata”.
Ha realizzato le scenografie dal vivo
per l’opera “La bella dormente nel
bosco” di Ottorino Respighi prodotta
dal Conservatorio di Musica “G. Verdi”
di Milano in collaborazione con il
Conservatorio Rimskij-Korsakov di San
Pietroburgo. Collabora con il Teatro
dell’Archivolto di Genova e con il Cta
di Gorizia.
Il teatro disegnato
Dal suo interesse per “il disegnare
parlato, il disegno che racconta” nasce
“il teatro disegnato”.
Sfruttando le impensabili doti della
lavagna luminosa, con una tecnica
originalissima, dà vita a narrazioni
tratte dai suoi testi. La sua capacità di
osservazione e di sintesi si riversa in
performance teatrali coinvolgenti ed
efficaci.
La tecnica
Gli spettacoli consistono nella
narrazione di alcune storie originali che
si “animano” mediante l’utilizzo della
lavagna luminosa. Nella grande magia
della suggestione data dal buio, la
lavagna luminosa proietta le immagini
ingigantendole. Queste, per la maggior
parte, vengono realizzate sul momento.
Con tecniche diverse: acrilico, collage,
acquarello, inchiostri e sabbia, si
sviluppano così scenografie bizzarre,
divertenti e poetiche. Costruzioni
effimere che vivono, crescono e si
concludono con la fine del brano.
La lavagna luminosa costringe l’illustratore
a disegnare al rovescio, suggerendogli
nuovi punti di vista e distorsioni rivelatrici;
a volte disegna con entrambe le mani,
per creare particolari effetti di simmetria,
adottando una tecnica personale e molto
efficace. Ad arricchire ulteriormente
la scena contribuiscono le ombre di
sagome animate, figurine e personaggi
cesellati nel metallo o nel cartoncino,
che interagiscono fra loro, con la voce
narrante e con la musica. Il risultato è
quello di un gigantesco libro che si anima,
si colora, e si racconta.
I brani scelti non appartengono al
consueto repertorio per bambini ma a
quello della musica del mondo, di paesi
e lingue anche sconosciute, ma che
riescono a farsi comprendere da tutti,
sottolineando e valorizzando l’importanza
delle differenze.
La recensione
16
Dire che Gek Tessaro, classe 1957, è
uno dei più grandi illustratori italiani forse
risulta un po’ riduttivo. Infatti Tessaro, per
dirla come il Prospero shakespiriano, è
fatto “della stessa materia di cui son fatti i
sogni”, anzi quei sogni spesso prendono
vita tra le sue mani e poi sulla carta da
disegno. Guardando le sue illustrazioni un
po’ magiche e soprattutto soffermandoci
sulla fittissima trama di colori ci scappa
sempre un “ooh!” di meraviglia. Nel nostro
intimo ci chiediamo, infatti, da dove siano
usciti fuori tutti quei colori stupefacenti
che non abbiamo mai notato.
È un disegno bambino quello di
Tessaro, un disegno libero da costrizioni,
pronto a volare verso cieli sconosciuti. In
Io sono un ladro di bestiame felice questo
infatti è molto chiaro. Tessaro, un disegno
dopo l’altro, prova a spiegare ai suoi amici,
piccoli e grandi, che disegnare è un po’
come una scrittura che ti fa abbracciare
il mondo intero. Così, che importa avere
un cavallo vero se ne puoi disegnare
uno tutto tuo? In una pagina troviamo
addirittura 56 cavalli tutti diversi che
l’autore ha disegnato uno per uno con la
stessa cura e lo stesso amore. Ma insieme
ai cavalli c’è un popolo in rosso, blu, verde
smeraldo che ci sorride felice e contento
di esistere.
A misura
di famiglia
Igiaba Scego, Internazionale
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Prossimi appuntamenti
17 gennaio
Cameristica
Ars Trio di Roma
19, 20 gennaio
palcoscenico
A tu per tu
Amore
di Spiro Scimone
regia di Francesco Sframeli
21 gennaio
palcoscenico
Jazz Corner
Kristjan Randalu
pianoforte solo
Gek Tessaro
La musica disegnata