La conclusione dei negoziati sull`accordo di libero scambio tra UE e

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La conclusione dei negoziati sull`accordo di libero scambio tra UE e
Bollettino UE N° 72 - Edizione Novembre 2014
La conclusione dei negoziati sull'accordo di libero scambio tra l’UE e Singapore
In data 17/10/2014, sono stati conclusi, con la chiusura del capitolo sugli investimenti, i negoziati
sull'accordo di libero scambio tra l’Union europea e Singapore (una vera e propria porta d'ingresso del
sud-est asiatico) che aiuterà a sostenere la crescita, gli investimenti e l'occupazione nell'UE aprendo
all'Europa un mercato da 600 milioni di consumatori. Il capitolo sugli investimenti - che assicura un
contesto stabile ed equo per gli investitori stranieri preservando allo stesso tempo il diritto delle parti di
disciplinare nel pubblico interesse - dovrà ora passare al vaglio legale, prima che le due parti concludano
in modo formale i negoziati.
Singapore è il 15° partner commerciale dell’UE (per scambio di beni) e il primo tra le economie
dell'Asean. L'import-export di prodotti è aumentato del 21% tra il 2008 e il 2013, ma quello di servizi
corre ancora più velocemente: +36%, tra il 2008 e il 2012.
La città-Stato è una delle principali destinazioni degli investimenti diretti esteri europei in Asia e il
secondo maggior investitore nell’UE dopo il Giappone. Nel 2012 lo stock degli investimenti diretti
bilaterali aveva raggiunto quota 190 miliardi. Quasi 10.000 imprese dell'Unione sono presenti a
Singapore.
Secondo i tecnici della Commissione, le esportazioni verso Singapore potrebbero aumentare di 1,4
miliardi (+3,6%) nel giro di dieci anni, le importazioni salirebbero invece di 3,5 miliardi (+10,4%). Il PIL
dell’UE crescerebbe di 550 milioni, quello di Singapore di 2,7 miliardi.
Principali elementi dell’accordo
L'accordo stabilisce impegni reciproci sul fronte dei servizi e delle forniture agli enti pubblici più
vincolanti di quelli stabiliti dalla WTO e fissa regole condivise per settori come telecomunicazioni,
servizi postali e di spedizione, servizi finanziari e trasporto marittimo.
Il capitolo dei servizi prevede anche iter autorizzativi trasparenti e non discriminatori, ponendo le basi
per il futuro mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali. Già oggi non ci sono dazi su oltre la
metà dei beni importati da Singapore, in base alle regole generali della WTO; con l'accordo, saranno
soppresse le tariffe superstiti in cinque anni.
Da parte sua, Singapore - che applica unilateralmente una politica zero dazi su quasi tutto l'import s’impegna a non modificare il proprio regime nei confronti dell'Unione, rinunciando così alla possibilità
di introdurre dazi fino alla soglia massima fissata dalla WTO. In questo caso, l'import dall’UE
diminuirebbe di 3,7 miliardi di €.
Saltano inoltre una serie di barriere non tariffarie che rendono costoso e complesso lo scambio di beni.
Singapore accetterà, infatti, gli standard e i test UE sulle auto e sulla componentistica, ossia
riconoscendo che automobili ritenute sicure sulle strade europee, sono tali anche sulle proprie strade.
Nel settore dell'elettronica, Singapore rimuoverà i test di conformità richiesti per la
commercializzazione dei prodotti importati. La Commissione europea stima che questo marchio di
conformità, necessario per poter vendere lavatrici o televisori, costa dai 1800 ai 3000 €, più 110 € di
bolli, più le tasse.
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L'accordo aumenterà poi la trasparenza nella regolamentazione dei prezzi dei prodotti farmaceutici da
parte delle autorità e stabilirà parità di trattamento per i fornitori di apparecchiature per la
generazione di energia da fonti rinnovabili. Singapore faciliterà altresì le procedure per l'import di
prodotti di origine animale, rendendo meno complesso e costoso l'iter per certificare il rispetto degli
standard sanitari e fitosanitari.
Protezione delle indicazioni geografiche agroalimentari UE
Sul fronte della protezione delle indicazioni geografiche agroalimentari UE, Singapore introdurrà un
registro speciale nella propria legislazione. Il registro sarà aperto ad una lista di 196 IG (fissate con gli
Stati membri). Dopo la registrazione l'elenco delle denominazioni protette sarà allegato all'accordo.
Trattasi di un aspetto non indifferente, giacché Singapore é stato a lungo ostile alla protezione delle IG
nell'ambito dell'Organizzazione mondiale per il commercio; ora invece, ha accettato di andare oltre la
protezione TRIP (Trans-Pacific Partnership), estendendo la tutela per vini e liquori anche ai prodotti
alimentari agricoli. Il risultato ottenuto costituirà quindi, un riferimento importante per i nuovi
negoziati, dal TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) a quelli con Paesi dell'Asean.
L'accordo che inizialmente doveva entrare in vigore nel 2016, potrebbe essere ritardato al 2017 per
permettere a Singapore di completare l'iter amministrativo.
In sintesi, sul fronte agroalimentare - tenuto conto dell'assenza del settore agricolo a Singapore l'accordo con l'UE prevede:

La creazione del registro delle Indicazioni geografiche (IG);

Un alto livello di tutela per le eccellenze UE;

La protezione amministrativa (ex officio) alle frontiere;

La coesistenza (sul fronte delle IG) con altri utilizzi anteriori (in casi limitati, sulla base di periodi
anteriori importanti e con l'obbligo di verificare l'origine);

La protezione delle IG non é legata ad un accordo ma ad una nuova legislazione di Singapore;

Gli interessi delle IG europee saranno preservati, giacché l'accordo entrerà in vigore solo dopo
che il procedimento di tutela delle IG europee, potrà garantire la protezione effettiva di una lista
di prodotti accettata dall'UE.
In materia di accesso al mercato, é prevista la tutela contro il commercio triangolare grazie ad
un'intesa solida sulle regole legate all'origine. Considerando poi l'assenza del settore agricolo nel
Paese, la decisione di liberalizzazione reciproca dell'accesso al mercato entro cinque anni (a seconda
dei prodotti agricoli), non può essere considerata come un precedente per dei futuri negoziati.
Per consultare il testo dell’accordo, si rinvia al sito:
http://trade.ec.europa.eu/doclib/press/index.cfm?id=961
Per maggiori approfondimenti, si rinvia al sito:
http://trade.ec.europa.eu/doclib/press/index.cfm?id=1164
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