Il Mawashi Geri
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Il Mawashi Geri
12° LEZIONE – 25 febbraio 2007 Oleggio – Marco Malandrino Compiti : Analisi/Metodo/Sviluppo, per improntare una lezione di Karate basata sul calcio circolare (mawashi geri) L’analisi di questa tecnica di gamba propriamente detta “Mawashi-geri” o calcio circolare (fig. 1) può essere sviluppata sui tre momenti fondamentali comuni a tutte le tecniche di “geri” (Retropulsione o Caricamento, Traiettoria di Spostamento, Impatto). Mawashi-geri è una tecnica di gamba, in cui la frustata del ginocchio e la rotazione interna dell’anca devono essere applicate simultaneamente per effettuare un corretto ed efficace attacco frontale. Un vantaggio tecnico notevole di questa azione e che essa può essere effettuata indifferentemente con la gamba anteriore o posteriore. Retropulsione o Caricamento La fase iniziale di questa tecnica prevede che la distribuzione del peso vari drasticamente da una distribuzione su hamni di +/- del 50% al 100% sulla gamba d’appoggio. Sollevando la gamba per equilibrare il peso, il corpo tenderà ad inclinarsi in direzione opposta alla gamba per conservare la possibilità ottimale di rotazione. Passando daall’appoggio bipodale (due piedi) a quello unipodale (un piede), bisogna ricordare che l’unico punto d’appoggio del tronco sulla gamba è fornito dall’anca, la cui stabilità ruotando sull’asse del femore condizionerà grandemente il calcio. Ricordiamo, come detto in precedenza che, il momento angolare varia con il quadrato della distanza delle masse distali dall’asse di rotazione, l’inclinazione o l’allargamento devono essere minori possibili per non rallentare il corpo, per tanto questa è la ragione biomeccanica per cui sarà necessario mantenere il calcagno vicino alla natica e le braccia più vicino possibile al corpo, per accrescere così la velocità di rotazione e rendere più efficace il calcio. Traiettoria di Spostamento La migliore traiettoria di spostamento di questa tecnica in condizioni statiche ed in allenamento solitario, è quella relativa alla traslazione del membro inferiore raccolto nel piano traverso, per poi definire il bersaglio (jodan, chudan, gedan) nella seconda metà del colpo con la distensione del ginocchio. Ricordando che la vera “locomotiva” del calcio è il femore con i muscoli interessati la traiettoria può avere un percorso angolare tra i 120° ed i 180° a secondo del grado di flessibilità dell’anca dell’atleta ed è essenzialmente diretta dal complesso anca, femore d’azione che producono momento rotante nella direzione del calcio. Poiché il karateka è fermo, per la conservazione del momento angolare, la gamba di sostegno all’altezza della caviglia deve reggere un momento angolare opposto in intensità e direzione. In oltre ricordando che l’atleta calciante può essere assimilato ad un rotore verticale cilindrico, la biomeccanica ci assicura che considerando l’attrito con l’aria, la velocità angolare dell’atleta aumenterà nel tempo tendendo ad un valore limite dato dal momento della forza diviso il coefficiente d’attrito dell’aria, in termini qualitativi : più lunga sarà la traiettoria di rotazione, maggiore sarà la velocità angolare finale, per cui il colpo risulterà più potente. Ricordiamo che il momento di rotazione interna dell’anca è governato dal muscolo chiamato piccolo gluteo, durante la fase iniziale della rotazione sarà quello opposto ( cioè quello della gamba di sostegno ) che governerà il movimento. Quando invece il ginocchio sarà disteso, durante la parte terminale del colpo, sarà quello omologo dal lato del ginocchio che dirigerà la rotazione interna dell’anca e la traiettoria finale dell’azione. Impatto L’impatto dovrà essere portato nel mawashi-geri con la testa del 1° e 2° metatarso del piede, con le dita in estensione, per trasferire il massimo dell’energia cinetica il piede dovrà avere una grande velocità, che come abbiamo visto dipenderà dalla maggiore lunghezza della traiettoria. Bisognerà però fare attenzione, sia al ginocchio della gamba d’azione, ricordando che la potenza dell’attacco deriva dall’azione combinata di anca e femore, che al ginocchio della gamba di sostegno. Infatti al momento dell’impatto esso a causa dello slancio tenderà a distendersi e sarà essenziale a mantenerlo leggermente flesso per evitare che il brusco arresto per il principio di azione e reazione possa procurare danni ai legamenti. Infatti la condizione di leggera flessione è per questa articolazione la sola che permetta la rotazione assiale del ginocchio che di fatto insieme alla caviglia si troverà a dover assorbire completamente, per il principio di conservazione dell’energia, il contraccolpo derivato dall’impatto anelastico. BENE, ADESSO PREPARIAMO UNA LEZIONE PER LO SVILUPPO DI QUESTA TECNICA Iniziamo scaldando il corpo (aumentano la FC) con esercizi propriamente erobici come la corsa per esempio. Premettendo che tutti gli esercizi a seguire verranno eseguiti con entrambe le parti del corpo : a) da posizione naturale eseguire circonduzioni a gamba tesa int-est e viceversa. b) da posizione naturale apertura laterale della gamba c) da posizione naturale alzare la gamba piegata lateralmente portando il ginocchio verso la spalla d) da posizione naturale eseguire più volte il caricamento di mawashi geri e) da posizione naturale divaricare maggiormente le gambe eseguendo rotazioni del busto senza spostare le gambe, lavorando solo con le anche f) lavorando in coppia con un compagno, che farà da sostegno, eseguire solo la parte del caricamento della tecnica razionale di base di mawashi-geri g) lavorando in coppia con un compagno eseguire il caricamento e la rotazione mantenendo coordinazione gamba piegata cercando la tra spinta e rotazione facendo lavorare il piede a terra in rotazione h) la assiale con le ginocchia lavorando in coppia con un compagno, che farà sempre da sostegno, per adesso, stendere la gamba dopo aver svolto i precedenti punti f e g, completando la tecnica di mawashi-geri i) sempre col sostegno e l’aiuto del compagno ripetere la tecnica l entamente avendo cura di tutti i particolari compresi sguardo, guardia, zan-shin j) lavorando ancora in coppia ma uno di fronte l’altro alternarsi eseguendo la tecnica di mawashi-geri su bersaglio posto dal compagno con le mani, variando input e altezza del bersaglio k) adesso dedichiamo tempo ad un po’ di esercizi per l’apertura laterale della gamba l) adesso utilizzeremo un attrezzo comune a tutte le palestre, la spalliera, appoggeremo una gamba lateralmente sul piolo con altezza più idonea alle proprie possibilità e considerando la giusta tensione, da questa posizione eseguiremo dei piegamenti laterali del busto verso la gamba in appoggio sulla spalliera m) dalla medesima posizione eseguire dei piegamenti, con movimenti molto lenti, sulla gamba di appoggio n) variare l’altezza d’appoggio della gamba su cui si sta lavorando o) poniamoci in posizione frontale con le gambe nelle direzioni opposte, come per una spaccata frontale, mantenendo però la gamba anteriore piegata; appoggiare il ginocchio della gamba posteriore gradualmente fino a terra, da questa posizione si sposterà il bacino il più possibile in avanti p) poniamoci in posizione frontale con le gambe divaricate, flettiamo le ginocchia (kiba-dachi) poggiamo i gomiti all’interno delle ginocchia e lasciamo ke il bacino si avvicini gradualmente più vicino possibile a terra, spingendo contemporaneamente le ginocchia, coi gomiti, verso l’esterno q) alterno ora spaccata laterale e frontale r) eseguiamo una sessione di potenziamento partendo con esercizi in isometria per passare ad esercizi più dinamici, gambe e glutei s) facciamo lo stesso con tutte le sezioni addominali ma in particolar modo con il potenziamento degli obliqui t) eseguiamo una buona sessione di streatching Fig. 1, tecnica razionale di base di mawashi-geri