ESSAI Rassegna di Cinema d`Autore
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ESSAI Rassegna di Cinema d`Autore
Anno 2, Numero 5 09 Aprile 2014 ESSAI Rassegna di Cinema d’Autore Web: www.cleves.it—www.movieplex.it Email: [email protected] Tel. 0862319773 CERCACI SU FACEBOOK: L’AQUILA FILMFEST IL TOCCO DEL PECCATO Scheda tecnica Autore JIA ZHANG-KE Sceneggiatura JIA ZHANG-KE Anno 2013 Attori ZHAO TAO, JIANG WU, WANG BAOQIANG, LANSHAN LUO Durata 129 MIN Nazionalità CINA Distribuzione OFFICINE UBU Frasi del film “E’ solo colpa degli Dei; se avete da lamentarvi, fatelo in cielo” “Va’ a casa da tua moglie, io non sono una prostituta?” “I buoni vanno biasimati.” “Voglio avere un bambino, per cui devi scegliere” di Jia Zhang-Ke Nella desertica provincia dello Shanxi (luogo natale di Jia Zhangke) un uomo noto per la sua opposizione alla corruzione, non resiste al senso di impotenza e, fucile in mano, decide di eliminare i problemi alla radice. In un centro rurale del sudovest, un lavoratore ritorna a casa dalla sua famiglia dopo diverso tempo ma non regge più ritmi e consuetudini di una vita sedentaria. In una città della Cina centrale una receptionist di una sauna cerca di cambiare vita senza successo e, ritornata a quella precedente, viene aggredita dai clienti. Infine nella città industriale Dongguan un ragazzo lascia e riprende diversi lavori tra cui uno come cameriere in uno dei molti bordelli locali travestiti da attività rispettabili. RECENSIONE Vincitore del Leone d’oro a Venezia nel 2006 con il suo Still life (unica opera del regista arrivata nelle sale italiane), Jia Zhang-ke racconta la Cina odierna in questo film prodotto dall’Office Kitano e premiato per la sceneggiatura all’ultimo Festival di Cannes: un Paese portato alla rovina dall’unione incestuosa tra comunismo e capitalismo selvaggio dove prevaricazione, corruzione e sfruttamento non sono ecce- zioni ma regola quotidiana che devasta la vita della gente. Soprusi ai quali tutti e quattro i personaggi principali della tetralogia si oppongono; ciascuno a suo modo però sempre con esiti distruttivi. Il cineasta compone un’opera di grande respiro, ambientata in quattro diverse città (Shanxi, Chongqing, Guandong e Hubei) ma le cui parti sono collegate tra loro, specie nel prologo e nell’epilogo, da fili sottili. Il primo episodio è abbastanza sorpren- dente per chi avesse visto il delicato Still life: truculento e tinto di humour nero, sembra girato dalla cinepresa di un Quentin Tarantino orientale. Nei successivi, pur nella violenza di rispettivi avvenimenti, affiora la poetica dolente del cineasta; cui questa volta, però, si affianca una dose di autentica indignazione. Roberto Nepoti, La Repubblica Pagina 2 Filmografia Zai Beijingde yi tian (1994) Xiao Shan hui jia (1995) Dudu (1996) Xiao Wu (1997) Zhantai (2000) Platform (2000) In Public (2001) Ren Xiao Yao (2002) Ao no inazuma (2002) Plaisirs inconnus (2002) Unknown Pleasures (2002) The World - Shijie (Shijie) (2004) Dong (2006) Still Life (2006) Wuyong (2007) Useless (2007) The Age of Tattoo (2008) 24 City (2008) He Shang de Aiqing (2009) Cry Me a River (2009) I Wish I Knew (2010) Yulu (2011) Il tocco del peccato (Tian Zhu Ding) (2013) Riconoscimenti Jia ZhangZhang-Ke Jia Zhangke nasce nel paesino di Fenyang (Shanxi) e a 21 anni già pubblica il suo primo romanzo nel 1991. Due anni dopo entra in una accademia cinematografica, successivamente fonda un gruppo di cinema sperimentale con il quale lavora a due film che vengono premiati. Nel 1997 riceve il diploma dell'accademia e lavora sul suo primo lungometraggio "Xiaowu", premiato al Festival di Berlino. Questo film verrà censurato dal governo cinese perché rappresenta in modo duro la realtà cinese di quei tempi. Comunque questo film fu un grande successo commerciale (50 mila dollari c.a.), e da qui iniziò un sodalizio artistico con Takeshi Kitano che gli permise di realizzare il suo secondo lungometraggio: Zhantai, premiato al Festival di Venezia.[1] Nel 2002 vince il Festival internazionale di Marsiglia con il film In Public. Nel 2004 il governo cinese decide di produrre i film di Jia Zhangke, poiché vengono approvati i temi da lui trattati. Quindi, non essendo più costretto a prodursi i propri film, riesce a realizzare uno dei suoi migliori lavori:Shijie. Il film è ben accolto da critica e pubblico. Nel 2006 torna alla sperimentazione digitale con il film Still Life con il quale vince il Leone d'oro al Festival di Venezia. Ha detto del film: «Questo film tratta di quattro storie di morte, quattro fatti realmente accaduti in Cina in anni recenti: tre omicidi e un suicidio. Fatti ben noti alla gente di tutta la Cina, avvenuti nello Shanxi, a Chongqing, nello Hubei e nel Guangdong, zone che comprendono da Nord a Sud gran parte del paese. Ho voluto utilizzare queste notizie di cronaca per costruire un ritratto esauriente della vita nella Cina contemporanea» Abu Dhabi Film Festival: Miglior Film Festival di Cannes: Miglior Sceneggiatura Indipendent Spirit Awards 2014: Nomination Miglior Film Straniero Hanno detto del film... secoli, si è presentata con una generazione di registi dall'indubbio talento." "(…) Lirico, pulp, commosso, crudele. Bellissimo. E molto ambizioso: un film Giuseppe Gangi, Ondacinema.it solo per abbracciare in un unico sguardo la nuova Cina." "Quella di Zhangke, elegante ed Mazzino Montemari austera al tempo stesso, è una dolenza sconsolata che entra sotto"Il miglior film cinese di tutti i tempi" pelle, che cattura e accompagna, Le Monde che pesa dentro senza annichilire ma sollecitando riflessioni e reazioni." "Jia Zhang-ke è sempre più il punto di riferimento della Cina indipendente e dissidente che, a cavallo tra i due I nostri sostenitori da Comingsoon.it "(…) E’ un film importante e maestoso, capace di calarsi nel ventre della Cina contemporanea e delle sue contraddizioni. (…) Jia Zhangke traduce, a modo suo e con grande coerenza, la tradizione del film d’arti marziali ( cui si ispira) e la usa come sfondo estetico per raccontare le contaddizzioni della Cina contemporanea. Meraviglioso e inquietante." Dario Zonta, L'Unità