ESSAI Rassegna di Cinema d`Autore

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ESSAI Rassegna di Cinema d`Autore
Anno 2, Numero 5
09 Aprile 2014
ESSAI Rassegna di Cinema d’Autore
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IL TOCCO DEL PECCATO
Scheda tecnica
Autore
JIA
ZHANG-KE
Sceneggiatura
JIA
ZHANG-KE
Anno
2013
Attori
ZHAO TAO, JIANG
WU, WANG
BAOQIANG,
LANSHAN
LUO
Durata
129 MIN
Nazionalità
CINA
Distribuzione
OFFICINE
UBU
Frasi del film
“E’ solo colpa degli Dei;
se avete da lamentarvi,
fatelo in cielo”
“Va’ a casa da tua moglie, io non sono una
prostituta?”
“I buoni vanno biasimati.”
“Voglio avere un bambino, per cui devi scegliere”
di Jia Zhang-Ke
Nella desertica provincia
dello Shanxi (luogo natale di
Jia Zhangke) un uomo noto
per la sua opposizione alla
corruzione, non resiste al
senso di impotenza e, fucile
in mano, decide di eliminare
i problemi alla radice. In un
centro rurale del sudovest,
un lavoratore ritorna a casa
dalla sua famiglia dopo diverso tempo ma non regge
più ritmi e consuetudini di
una vita sedentaria. In una
città della Cina centrale una
receptionist di una sauna
cerca di cambiare vita senza
successo e, ritornata a quella precedente, viene aggredita dai clienti. Infine nella
città industriale Dongguan
un ragazzo lascia e riprende
diversi lavori tra cui uno come cameriere in uno dei
molti bordelli locali travestiti
da attività rispettabili.
RECENSIONE
Vincitore del Leone d’oro a
Venezia nel 2006 con il suo
Still life (unica opera del regista arrivata nelle sale italiane),
Jia Zhang-ke racconta la Cina
odierna in questo film prodotto
dall’Office Kitano e premiato
per la sceneggiatura all’ultimo
Festival di Cannes: un Paese
portato alla rovina dall’unione
incestuosa tra comunismo e
capitalismo selvaggio dove
prevaricazione, corruzione e
sfruttamento non sono ecce-
zioni ma regola quotidiana che
devasta la vita della gente. Soprusi ai quali tutti e quattro i
personaggi principali della tetralogia si oppongono; ciascuno a
suo modo però sempre con esiti
distruttivi. Il cineasta compone
un’opera di grande respiro, ambientata in quattro diverse città
(Shanxi, Chongqing, Guandong e
Hubei) ma le cui parti sono collegate tra loro, specie nel prologo e
nell’epilogo, da fili sottili. Il primo
episodio è abbastanza sorpren-
dente per chi avesse visto il
delicato Still life: truculento e
tinto di humour nero, sembra
girato dalla cinepresa di un
Quentin Tarantino orientale.
Nei successivi, pur nella violenza di rispettivi avvenimenti,
affiora la poetica dolente del
cineasta; cui questa volta,
però, si affianca una dose di
autentica indignazione.
Roberto Nepoti, La Repubblica
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Filmografia
Zai Beijingde yi tian (1994)
Xiao Shan hui jia (1995)
Dudu (1996)
Xiao Wu (1997)
Zhantai (2000)
Platform (2000)
In Public (2001)
Ren Xiao Yao (2002)
Ao no inazuma (2002)
Plaisirs inconnus (2002)
Unknown Pleasures (2002)
The World - Shijie (Shijie) (2004)
Dong (2006)
Still Life (2006)
Wuyong (2007)
Useless (2007)
The Age of Tattoo (2008)
24 City (2008)
He Shang de Aiqing (2009)
Cry Me a River (2009)
I Wish I Knew (2010)
Yulu (2011)
Il tocco del peccato (Tian Zhu
Ding) (2013)
Riconoscimenti
Jia ZhangZhang-Ke
Jia Zhangke nasce nel paesino di
Fenyang (Shanxi) e a 21 anni già
pubblica il suo primo romanzo nel
1991. Due anni dopo entra in una
accademia cinematografica, successivamente fonda un gruppo di
cinema sperimentale con il quale
lavora a due film che vengono
premiati. Nel 1997 riceve il diploma dell'accademia e lavora sul
suo primo lungometraggio
"Xiaowu", premiato al Festival di
Berlino. Questo film verrà censurato dal governo cinese perché
rappresenta in modo duro la realtà cinese di quei tempi. Comunque questo film fu un grande
successo commerciale (50 mila
dollari c.a.), e da qui iniziò un
sodalizio artistico con Takeshi
Kitano che gli permise di realizzare il suo secondo lungometraggio:
Zhantai, premiato al Festival di
Venezia.[1] Nel 2002 vince il
Festival internazionale di Marsiglia con il film In Public.
Nel 2004 il governo cinese decide
di produrre i film di Jia Zhangke,
poiché vengono approvati i temi da
lui trattati. Quindi, non essendo più
costretto a prodursi i propri film,
riesce a realizzare uno dei suoi migliori lavori:Shijie. Il film è ben accolto da critica e pubblico. Nel 2006
torna alla sperimentazione digitale
con il film Still Life con il quale vince
il Leone d'oro al Festival di Venezia.
Ha detto del film:
«Questo film tratta di quattro
storie di morte, quattro fatti realmente accaduti in Cina in anni
recenti: tre omicidi e un suicidio.
Fatti ben noti alla gente di tutta la
Cina, avvenuti nello Shanxi, a
Chongqing, nello Hubei e nel
Guangdong, zone che comprendono da Nord a Sud gran parte del
paese. Ho voluto utilizzare queste
notizie di cronaca per costruire un
ritratto esauriente della vita nella
Cina contemporanea»
Abu Dhabi Film Festival: Miglior
Film
Festival di Cannes: Miglior Sceneggiatura
Indipendent Spirit Awards 2014:
Nomination Miglior Film Straniero
Hanno detto del film...
secoli, si è presentata con una
generazione di registi dall'indubbio
talento."
"(…) Lirico, pulp, commosso, crudele.
Bellissimo. E molto ambizioso: un film
Giuseppe Gangi, Ondacinema.it
solo per abbracciare in un unico sguardo la nuova Cina."
"Quella di Zhangke, elegante ed
Mazzino Montemari
austera al tempo stesso, è una
dolenza sconsolata che entra sotto"Il miglior film cinese di tutti i tempi"
pelle, che cattura e accompagna,
Le Monde
che pesa dentro senza annichilire
ma sollecitando riflessioni e reazioni."
"Jia Zhang-ke è sempre più il punto di
riferimento della Cina indipendente e
dissidente che, a cavallo tra i due
I nostri sostenitori
da Comingsoon.it
"(…) E’ un film importante e maestoso, capace di calarsi nel ventre
della Cina contemporanea e delle
sue contraddizioni. (…) Jia Zhangke traduce, a modo suo e con
grande coerenza, la tradizione del
film d’arti marziali ( cui si ispira) e
la usa come sfondo estetico per
raccontare le contaddizzioni della
Cina contemporanea. Meraviglioso e inquietante."
Dario Zonta, L'Unità