Talian

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Il talian (o veneto brasiliano) è una varietà della lingua
veneta parlata da circa 500.000 persone come prima lingua negli Stati brasiliani di Rio Grande do Sul e Santa
Catarina,[1] oltre che nel comune di Venda Nova do Imigrante nell'Espírito Santo.[2][3][4][5][6] Si tratta di un idioma a base veneta, con influssi di altri dialetti italiani e del
portoghese; il talian non è considerato una lingua creola, nonostante l'alta incidenza di prestiti lessicali dal portoghese, poiché «la grammatica e il lessico rimangono
fondamentalmente veneti».[7]
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tempo, l'allora presidente Getúlio Vargas iniziò una campagna nazionalistica (simile al Nacionalismo della confinante Argentina o della stessa Italia unionista) per provare a costringere i locutori non portoghesi del Brasile
a “integrarsi meglio” nella cultura dominante nazionale.
Parlare una lingua diversa dal portoghese in pubblico o
persino nella propria casa era considerato antipatriottico
e meritevole di severe punizioni.[12]
Come risultato del trauma delle politiche del regime di
Vargas, si ebbe uno stigma associato a queste lingue,[13]
come spesso ricordato dai parlanti più anziani.[14] Il talian sopravvisse quindi «nella condizione di dialetto parlato a livello familiare e di cerchia ristretta, parentale o
semi-parentale».[15] A partire dal dalla commemorazione del centenario dell'immigrazione italiana (1975), tuttavia, il veneto brasiliano è stato al centro di numerose iniziative di divulgazione,[16] spesso legate a rivendicazioni
regionaliste.[17]
Storia
Immigranti italiani iniziarono insediarsi nel sud del
Brasile alla fine degli anni settanta dell'Ottocento; essi
provenivano molte regioni differenti dell'Italia, soprattutto settentrionale, ma prevalevano parlanti di lingua veneta. La nascita di una koiné dialettale su base veneta tra
gli italo-brasiliani ebbe luogo all'interno della cosiddetta
“Regione Coloniale Italiana” nel Nordest riograndense;[8]
a partire dal secondo quarto del XX secolo, l'intensificarsi
degli scambi socio-economico-culturali fra le diverse comunità italiane determinarono una rapida integrazione
linguistica in «una parlata comune di tipo veneto, risultante di incrooci dialettali tra i vari dialetti veneti, lombardi e la lingua portoghese».[9] Tale koinè divenne una
sorta di «linguaggio d'affari» nella regione; formazione
di una lingua comune fu favorita da alcuni fattori extralinguistici, come la distribuzione dei coloni secondo un
criterio geografico e non etno-linguistico, i matrimoni fra
parlanti di varietà regionali differenti, l'attività religiosa
promossa dalle numerose cappelle rurali.[10]
2 Caratteristiche
Il talian presenta «i tratti tipici di un'enclave linguistica»;[18] I tratti linguistici del talian dipendono dalle diverse parlate da cui la koinè ha avuto origine; essa infatti «possiede una struttura fonologica, morfologica e
lessicale veneta con caratteristiche strutturali dei dialetti vicentino, padovano, trevigiano e feltrino-bellunese,
più influenze dei dialetti lombardi e del portoghese».[19]
L'influenza del portoghese brasiliano si è esercitata, più
che sulla fonetica, sul lessico; è il caso, in particolare,
dell'introduzione di vocaboli portoghesi per indicare entità non presenti nel contesto d'origine o inesistenti al
momento dellìemigrazione. I vocaboli introdotti dal portoghese alla koinè vengono costantemente adattati alle
caratteristiche fono-morfologiche della lingua veneta.[20]
Al momento della codificazione grammaticale del talian,
per altro, non è mancata la proposta di eliminare questi
“brasilianismi”, restituendo alla lingua quello che sarebbe
stato il suo carattere originario di purezza veneta.[21]
La componente veneta s’impose su tutte le altre parlate, compresa quella lombarda (cosicché qualsiasi parlante del gruppo lombardo sapeva parlare in veneto, ma non
viceversa). Contestualmente, vennero meno i dialetti numericamente meno rappresentati, mentre continuarono a
resistere isole dialettali per il bellunese-feltrino, il bergamasco, il cremonese, il mantovano, il milanese e il friulano. Nelle comunità rurali si istituì quindi un trilinguismo
tra dialetti particolari, koinè veneta e portoghese; la lin- I principali tratti linguistici riconosciuti alla koinè sono i
gua portoghese rimase predominante nei centri maggiori, seguenti:[22]
mentre nei centri urbani minori la koinè veneta divenne
la lingua d'uso principale.[11]
Come il Riograndenser Hunsrückisch (hunsriqueano rio- 2.0.1 Tratti distintivi di singole aree dialettali
grandense), il principale idioma tedesco parlato da brasiliani del sud di origine tedesca, il talian è stato sottoposto a misure persecutorie negli anni quaranta. A quel
• mancata dittongazione delle vocali derivate da Ĕ, Ŏ
del latino in sillaba chiusa (si ha quindi ['kor], come
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5 RICONOSCIMENTI ISTITUZIONALI
in vicentino o in trevisano, e non ['kuor], come in L'adozione di questa etichetta, pur avendo conseguenze
feltrino-bellunese e rovigotto);
notevoli sulla coscienza linguistica della comunità italobrasiliana, non avrebbe influenzato sensibilmente le pra• presenza sporadica della vocale anteriore semichiusa tiche linguistiche concrete, irreversibilmente avviate verarrotondata [ø], tipica delle parlate lombarde;
so la scomparsa dei residui dialettali. Indagini compiute all'inizio del XXI secolo hanno infatti messo in lu• interferenza
delle
parlate
lombarde ce una competenza linguistica dialettale ormai limitata
nell'eliminazione generalizzata delle vocali fi- alla fascia più anziana degli italo-brasiliani;[27] la pronali diverse da -a (si ha quindi [ka'val] nella koinè gressiva scomparsa dei dialetti nelle generazioni più giocontro [ka'valo] di vicentino e veronese e [ka'vao] vani si lega alle profonde trasformazioni socio-culturali
del padovano);
che hanno interessato le comunità italiane (in particolare la scolarizzazione e la diffusione di media in lingua
portoghese).[28]
2.0.2 Tratti comuni all'area lombardo-veneta
• nasale velare [ŋ] (per es. in ['paŋ] 'pane'), comune
ai principali dialetti italiani della Regione Coloniale
Italiana;
• mancata palatalizzazione del gruppo latino -CT-,
come tipico del veneto ([fa'to], [la'te], contro il
lombardo ['fatʃ], ['latʃ]);
• tendenza all'assibilazione delle affricate palatali
sorde (['sinkwue'] 'cinque', ['sento] 'cento', ['braso] 'braccio', ecc., accanto a ['tʃinkue], ['tʃento],
conteplate in alcuni dialetti lombardi e veneti);
• inesistenza delle fricative palatali, sostituite dalle corrispondenti sibilanti nei prestiti dal portoghese (per es. [ka’sia] per Caxias, pronunciato in
portoghese [Ca'ʃias]);
• esito palatale del gruppo latino -CL- (per es. in
['retʃa] 'orecchio').
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Controversie
Secondo alcuni studiosi, il progressivo livellamento linguistico delle parlate dialettali nella Regione Coloniale
Italiana non approdò realemente alla creazione di una
grande e unica lingua veicolare, anche per via della concorrenza sempre più forte del portoghese.[23] La koinè
permane infatti assai fluida e variabile, permettendo la
compresenza di forme concorrenti appartenenti a più sottogruppi dialettali.[24] In quest'ottica, il “fenomeno talian" sarebbe il risultato di un'autentica pianificazione linguistica, attuata a partire dal I Encontro de Escritores em
Talian del 1989: in quell'occasione fu scelto il termine
talian per indicare una pretesa lingua veicolare coloniale
cui gli stessi promotori non riconoscevano caratteri univocamente condivisi.[25] Precedentemente, si era parlato piuttosto di “veneto” o di “veneto sulriograndense"; la
scelta di talian si deve probabilmente a «particolari situazioni storiche di accelerazione del cambiamento, quando il bisogno di un'identità più forte e più allargata si fa
sentire».[26]
4 Produzione culturale
Il talian oggi conta «centinaia di pubblicazioni
letterarie».[29] Nel 2013 è nata la rivista «Brasil Talian»
allo scopo di diffonderne l'uso; al talian sono stati inoltre
dedicati due dizionari (Stawinski 1995, Luzzatto 2000)
e una grammatica (Luzzatto 1994), oltre a un progetto
di insegnamento tramite la musica (Miazzo 2014). In
Brasile dal 1996 è previsto per legge l'insegnamento di
una seconda lingua a partire dalla quinta elementare;[30]
il talian è quindi entrato in competizione, non priva di
risvolti ideologici, con l'italiano standard, maggiormente
formalizzato e veicolo di una più ampia produzione
culturale.[31] Ogni proposta di introduzione del talian
nelle scuole, peraltro, si deve necessariamente scontrate
con la diversificazione delle parlate dialettali, dato che
non tutte le comunità condividono l'uso della koinè, e
con la mancanza di una formazione professionale che
abiliti gli educatori all'insegnamento dei vari dialetti.[32]
Alle comunità talian sono stati dedicati i documentari ITalian del Brasile (diretto da Roberto Torelli e Rodolfo Ricci, prodotto dalla Federazione Italiana Lavoratori
Emigranti e Famiglie, 80', 2003)[33] e Brasil Talian (scritto e diretto da André Constantin, 65', 2014).[34] In Brasile sono inoltre attive circa 200 radio che effettuano trasmissioni in talian;[35] in particolare, circa 40 di esse trasmettono il programma Taliani Nel Mondo, realizzato da
Edgar Maróstica nella città di Serafina Corrêa.[36] Il talian trasmesso da queste radio, tuttavia, è caratterizzato
da una forte commistione grammaticale e lessicale con il
portoghese.[37]
5 Riconoscimenti istituzionali
Nel 2009 il talian è stato dichiarato parte del patrimonio
linguistico negli Stati del Rio Grande do Sul[38] e di Santa
Catarina.[39] e lingua co-ufficiale, insieme al portoghese,
nel comune riograndense di Serafina Corrêa, la cui popolazione è al 90% di origine italiana.[40] Infine, nel 2014 il
talian è stato dichiarato parte del patrimonio culturale del
Brasile (Língua e referência cultural brasileira); secondo
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la stima divulgata in questa occasione, il veneto brasiliano [24] Corrà 2001, pp. 282-287.
sarebbe parlato da circa 500.000 persone in 133 città.[41]
[25] Ivi, pp. 344-350.
[26] Corrà 2003, pp. 347-348 e 352.
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Note
[27] Ivi, pp. 351-361; Maraschin 2006.
[1] Per i dati numerici cfr. i dati divulgati dal governo brasiliano nel 2014 (Dialeto de imigrantes italianos se torna
patrimônio brasileiro). Per la diffusione geografica, cfr. la
mappa in Ethnologue – Southern Brazil].
[28] Maraschin 2006, pp. 122-125.
[2] Talian Brasil - Intervista con casal Benjamim Falqueto Venda Nova del Imigrante - ES.
[31] Frosi 2001, pp.261-263; Carboni 2002, pp. 355-356;
Corrà 2003, pp. 350-352.
[3] I dessendenti taliani che parla el talian Venda Nova do
Imigrante – Espírito Santo – Brasil.
[32] Antunes 2006, p. 134.
[4] Chico Zandonadi, Radialista del talian – Ràdio FMZ,
Venda Nova do Imigrante – ES.
[5] Dialeto falado por imigrantes italianos é reconhecido
como patrimônio nacional.
[29] Bagna 2011, p. 341.
[30] Lei de Diretrizes e Bases da Educação Nacional, Art. 26.
[33] Scheda film: I-Talian del Brasile.
[34] Il film sarà presentato in Italia nell'ambito del XX Film
Festival della Lessinia (Bosco Chiesanuova, VR, 23-31
agosto 2015); cfr. Scheda film: Brasil Talian.
[6] Brasil Talian documentado em filme.
[35] Jornal Nacional – Brasil tem novo dialeto registrado como
patrimônio cultural.
[7] Bagna 2011, p. 340.
[36] Taliani Nel Mondo.
[8] Non ci sono stati, invece, sviluppi analoghi in altri Stati a
forte presenza italiana (San Paolo, Espírito Santo, Santa
Catarina, Paraná); cfr. Frosi 1987, pp. 138-140.
[9] Ivi, p. 147.
[10] Ivi, p. 150.
[11] Ivi, p. 147.
[12] Oliveira 2008, pp. 5-6.
[37] Frosi 2001, pp. 259-260.
[38] Governadora sanciona lei que declara o Talian dialeto
integrante do patrimônio do RS
[39] Lei Nº 14.951, de 11 de novembro de 2009
[40] Vereadores aprovam o talian como língua co-oficial do
município.
[41] Dialeto de imigrantes italianos se torna patrimônio
brasileiro.
[13] Oliboni 2003.
[14] Maraschin 2006, p. 122; Marcato 2007, p. 152.
[15] Secci 2011, p. 360.
[16] Corrà 2003, p.349-350; all'anno successivo data il primo
dizionario del talian (Stawinski 2000).
[17] Carboni 2002, p. 225; nello stesso studio, alle pp. 226228, si osserva che la scrittura in talian, specialmente negli scritti di Darcy Loss Luzzatto, non è estranea alla propagazione di idee cripto-razziste sulla superiorità dei discendenti dei coloni veneti e lombardi sulla restante popolazione brasiliana (compresi gli italo-brasiliani di origine
meridionale).
[18] Bagna 2011, p. 341; cfr. anche Meo Zilio 1991 sulle isole
linguistiche italiane in Sudamerica.
[19] Frosi 1987, p. 147.
[20] Ivi, pp. 156-157.
[21] Carboni 2002, pp. 349.
[22] Cfr. Carboni 2002, pp. 331-332.
[23] Carboni 2002, pp. 291-292.
7 Bibliografia
• Antunes 2006 = Helenise Sangoi Antunes,
L'insegnamento bilingue può essere un modello che
garantisce la preservzione dei dialetti all'interno di
una comunità italo-brasiliana?, in Meo Zilio 2006,
pp. 127-135.
• Bagna 2011 = Carla Bagna, America Latina, in
SLEIM, pp. 305-357.
• Carboni 2002 = Florence Carboni, “Eppur si parlano!" Étude diachronique d'un cas de contact linguistique dans le Rio Grande do Sul (Brésil), Passo Fundo,
UPF, 2002.
• Corrà 2001 = Loredana Corrà, I veneti in Brasile.
Koinè dialettale come superamento dei confini?, in
Marcato 2001, pp. 279-288.
• Corrà 2003 = Loredana Corrà, Il “talian” dei
veneto-brasiliani”, in Italiano. Strana lingua?, a cura di Gianna Marcato, Padova, Unipress, 2003, pp.
347-352.
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• Frosi 2001 = Vitalina Maria Frosi, L'italiano standard e i dialetti italiani in Brasile, in Marcato 2001,
pp.253-264.
• Luzzatto 1994 = Darcy Loss Luzzatto, Talian (Vêneto Brasileiro). Noções de Gramática, História e
Cultura, Porto Alegre, Sagra Luzzato, 1994.
• Luzzatto 2000 = Darcy Loss Luzzatto, Dissionario Talian-Portoghese: Veneto Brasilian = Dicionário
Talián-Português: Vêneto Brasileiro, Erechim, Sagra
Luzzatto, 2000.
• Maraschin 2006 = L. T. Maraschin, Descrizione della parlata dei discendenti di italiani nella città di Santa Maria, nel Rio Grande do Sul, in Meo Zilio 2006,
pp. 113-125.
• Marcato 2007 = Carla Marcato, Il taliàn in Brasile: alcune opinioni dei parlanti, in «Oltreoceano», I
2007, pp. 149-156.
• Miazzo 2014 = Giorgia Miazzo, Cantando in talian:
imparar el talian co la musica, Bassano, Editrice
Artistica Bassano, 2014.
• Meo Zilio 1991 = Giovanni Meo Zilio, Isole linguistiche dell'italiano all'estero: il caso del Sudamerica,
in Lingua e letteratura italiana nel mondo oggi, a cura di Ignazio Baldelli e Bianca Maria Da Rif, 2 voll.,
Firenze, Olschki, 1991, vol. I, pp. 226-247.
• Meo Zilio 2006 = Veneti in Rio Grande do Sul, a cura
di Giovanni Meo Zilio, Ravenna, Longo, 2006.
• Oliboni 2003 = Bernardete Soldadelli Oliboni, A
estigmatização com o fator determinante dos bloqueios de fala de descendentes de imigrantes italianos
no Nordeste do Rio Grande do Sul, in «Ideas», I 2,
Settembre 2003, pp. 79-91.
• Oliveira 2008 = Gilvan Müller de Oliveira,
Plurilingüísmo no Brasil, Brasília, Representação da
UNESCO no Brasil / IPOL, 2008.
• Secci 2014 = Alberto Secci, Il taliàn: spunti e
riflessioni su un dibattito, in SLEIM, pp. 359-364.
• SLEIM = Storia linguistica dell’emigrazione italiana nel mondo, a cura di Massimo Vedovelli, Roma,
Carocci, 2011.
• Stawinski 1995 = Alberto Victor Stawinski,
Dicionário-dizionario vêneto, português, italiano,
versione italiana a cura di Ulderico Bernardi e Aldo
Toffoli, Cornuda, Antiga, 1995.
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