Murales, Fiabe, Farfalle…… la genesi

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Murales, Fiabe, Farfalle…… la genesi
Murales, Fiabe, Farfalle…… la genesi
UNA TIEPIDA SERA DI MAGGIO, TRA BIRRE, OSTESSE E ACCHIAPPAFARFALLE
In Friûl dut al nasseve ta ostarie
Era una sera, come ci sono solo in gioventù. La locanda di Interneppo sul Lago era invitante e l’ostessa dal
fresco incarnato che ricordava la birra Moretti anche. In quegli anni sessanta, immersi nelle onde sonore del
juke-box, ci piaceva sorseggiare con tranquilla voluttà la birra Moretti. Quella biondo paglia scuro col
leggerissimo tenue pètillant e l’aroma di bosco ombroso di antro muscoso.
Due compìti signori parlavano in tedesco. Non era un posto da turisti Interneppo negli anni sessanta.
Incuriosito chiedo ragguagli all’ostessa fresca d’incarnato.
- Son due tedesche che acchiappano farfalle - mi disse
- Acchiappano farfalle? - Si, per studiarle, devono essere di qualche Università, pare che le nostre farfalle siano speciali –
La cosa mi incuriosì e ci rimuginai su.
Dopo qualche giorno tornai alla locanda, che la crisi d’astinenza da birra Moretti è assai penosa, domandai
dei due studiosi deciso a saperne di più. Ma se n’erano tornati alla loro Università, lassù in qualche
Germania, e la birrosa ostessa nell’ombroso dietrobanco che sapeva di selz, non aveva ulteriori ragguagli
entomologici. Mi restò questo chiodo, ma non riuscii mai negli anni successivi ad incontrare gli entomologi
tedeschi e, avendo giovanili pensieri d’altra indole, mi dicevo “vabbè, sarà per l’anno venturo”.
Passa un anno e passa l’altro, dal sessanta coi Beatles e i Rolling Stones si passa ai settanta con un
terremoto in mezzo, nel 1985 diventa sindaco tale Enore Picco da Interneppo sul Lago, unica frazione del
comunello di Bordano.
- Guarda che ci sono le farfalle - gli dissi. Qui non possiamo fare il Barolo o il Brunello, o la Banana Chiquita
o la Mela Melamangio, non c’è petrolio, non siamo nella Silicon Valley, non abbiamo neppure una piccola
miniera d’oro. Abbiamo farfalle, farfalle, solo farfalle, pavees, nome pavees. Qualcuno non ha neanche
quelle.
Si decise di fare un libro per fare conoscere tanta ricchezza e bellezza biologica. Ma che fosse scientifico,
bello e divulgativo tutto insieme.
Il mattino dopo, lancia in resta, il sindaco era già a Udine a battere cassa per fare la pubblicazione. Divenne
un esperto in tale operazione perché di libri ne ha poi, messi in cantiere un numero degno d’una casa
editrice; nessun comune, neppure di quelli grandi, può vantare tanta letteratura.
I soldi per la pubblicazione sulle farfalle, in verità, tardarono un po’ ad arrivare: 10 anni e 10 libri dopo (la
politica culturale di Bordano fece suo, parafrasandolo, un noto detto friulano: pan e gaban e un libri ad an).
Nel 1995 uscì Pavees - Farfalle ed altri insetti del Monte San Simeone di Giuliano Mainardis, un naturalista a
360 gradi, e Federico Sgobino, geologo della miglior stoffa. Per me era finito il tempo delle osterie e delle
ostesse, m’ero trasferito in un’austera città medievale, dove non c’è posto per bevande diverse dai seri vini
da meditazione.
In quel 1995 incontrai alcune volte il sindaco Enore Picco e lo vidi sempre in ebollizione, dapprima come una
cuccuma col coperchio che il vapore fa borbottare, in seguito andò vieppiù incarnando un fenomeno
vulcanico, una solfatare pronta a solfatare, un soffione boracifero pronto a soffiare. Un Vesuvio pronto per il
botto.
- I murales – mi disse – dobbiamo fare i murales delle farfalle! –
- Sei matto – risposi – che grilli ti sei messo in testa con codeste farfalle? Qualche settimana dopo era già indetto il 1° Concorso Murales e nell’estate del 1996, il comune di Bordano,
ormai universalmente noto come “Il Paese delle farfalle”, si popolò di artisti appollaiati su ponteggi a norma
di legge.
Anche una polposa signora in minigonna che mi lanciava poco benevoli sguardi da sotto un sombrero
antifotonico, forse perché osservavo beato l’estiva sua mise più che apprezzare il risultato delle sue murali
spennellate. Preso da una subitanea fitta di giovanilista nostalgia diressi l’auto verso la Sella di Campo, che
divide la Valle del Tagliamento dalla Valle del Lago, e scesi ad Interneppo dove una locandiera, ahimè
coetanea, mi porse una spumeggiante birra Moretti.
Tratto dal volume di A.Zuccon “Bordano, il paese che dipinge le sue farfalle” Edizioni Grafiche Vianello.
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