Relazione Ricerca 2004 - disc

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Relazione Ricerca 2004 - disc
DIPARTIMENTO DI SCIENZE CHIRURGICHE E TERAPIA
INTENSIVA
RELAZIONE SULL’ATTIVITA’
ANNI 2000 - 2004
1
Indice della Relazione
1.
Il Dipartimento in breve
2.
Organi dipartimentali
3.
Il Personale
4.
Struttura organizzativa ed amministrativa
5.
Alta formazione
6.
Attività di ricerca del Dipartimento
7.
Ricerche per Conto Terzi
8.
Progetti di Assistenza e Consulenza Tecnico – Scientifica realizzati per
ciascun anno entro il periodo 2002-2004 (Due Diligence Tecnologica)
9.
Elenco Libri/Volumi
10.
Pubblicazioni
2
1.
IL DIPARTIMENTO
Il Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Terapia Intensiva è stato istituito nel 2000 su
iniziativa dei Proff.: Biasi, Cerri, Gabrielli, Mangioni, Marinoni, Milani, Morosini, Nespoli,
Paolini, Pesenti, Uggeri, ed i Dott.ri Cereda, Dal Pra, Leone, Lissoni, Locatelli, Mingazzini,
Morini, in seguito alla costituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università
degli Studi di Milano – Bicocca, per meglio rispondere agli orientamenti sulle
organizzazioni delle Università e per un migliore e più integrato svolgimento sia
dell’attività di Ricerca che dell’attività didattica.
Il fine del Dipartimento è stato quello di promuovere l’attività di ricerca e coordinare
l’attività didattica dei Docenti firmatari della proposta già appartenenti ai diversi Istituti:
-
Istituto di Chirurgia Generale e Cardiovascolare dell’Università degli Studi di
Milano;
Istituto di Chirurgia Generale e Toracopolmonare dell’Università degli Studi di
Milano;
Istituto di Anestesia e Rianimazione dell’Università degli Studi di Milano;
Istituto per le Malattie Cardiovascolari e Respiratorie dell’Università degli Studi di
Milano;
Istituto di Medicina Legale delle Assicurazioni dell’Università di Milano;
Istituto di Scienze Biomediche San Gerardo di Monza;
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche Ospedale San Raffaele.
Obiettivo strategico è favorire lo sviluppo, la formazione, la ricerca ed il trasferimento
tecnologico nell’ambito delle Biotecnologie e della Medicina. I gruppi di afferenti al
Dipartimento svolgono attività di ricerca preclinica e clinica che riguardano le patologie
cardiovascolari quali aterosclerosi e sue complicanze, cardiopatia ischemica e correzione
di cardiopatie congenite; le patologie tumorali, particolarmente del tratto gastro-enterico e
dell’apparato genitale femminile; la patologia diabetica; la patologia infettiva relativa alle
complicanze chirurgiche e alla gestione del paziente in terapia intensiva; le patologie
ortopediche di origine traumatica o degenerativa e la loro correzione mediante
artroprotesi; la fisiopatologia della riproduzione e della gravidanza; la Fisiopatologia del
supporto pelvico, in particolare la funzione degli sfinteri pelvici, urinario e fecale,
ed il descensus dell’apparato genito-urinario e del retto. Gli obiettivi principali che i
gruppi di ricerca del Dipartimento si pongono consistono nello sviluppo delle conoscenze
dei processi patogenetici per la progettazione di nuovi approcci diagnostici e terapeutici in
Studi che utilizzano l’approccio della Medicina Traslazionale con ricerche di base di
Medicina Molecolare, di Immunologia e di Morfologia microscopica in modelli in vitro, in
modelli animali preclinici e in studi clinici.
Le finalità del Dipartimento sono:
Promuovere e coordinare le attività di ricerca concernenti le discipline afferenti al
Dipartimento. Il Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Terapia Intensiva rappresenta il
naturale sviluppo dell’esperienza di ricerca attuata nel tempo dai proponenti. Lo sviluppo
della ricerca scientifica consiglia di raggruppare più Istituti organizzandoli entro un’unica
3
Struttura dipartimentale. Convergono in questo indirizzo: la necessità dell’utilizzo in
comune di costose strumentazioni; la riduzione delle spese per biblioteche e per materiale
di uso corrente; la necessità di un più diretto interscambio di idee e di esperienza tra i
componenti del Dipartimento.
Anche in questo caso viene mantenuta ad ogni singolo Docente e Ricercatore una sua
autonomia ed il suo diritto ad accedere ai finanziamenti.
Le differenti competenze dei Docenti e dei Ricercatori afferenti al Dipartimento si
complementano assicurando uno studio globale dei processi fisiopatologici grazie alle
sinergie di lavoro delle diverse Unità Operative.
E’ stato costituito un Centro Interuniversitario per lo Studio, la Prevenzione e la Terapia
dell’Aterosclerosi e il Registro Italiano per lo Stenting Carotideo (RISC).
Il Dipartimento gode inoltre di convenzioni con l’Associazione per la Ricerca, la
Prevenzione ed il Trattamento delle Malattie Vascolari e con l’Istituto Sperimentale
Italiano Lazzaro Spallanzani che ha finanziato Borse di Studio, Assegni di Ricerca e
Contratti per ricercatori che prestano la loro opera presso il Dipartimento nell’ambito delle
ricerche precliniche su modelli animali.
Nei quattro anni di riferimento il Dipartimento ha ottenuto contratti con l’Unione Europea
e finanziamenti dalla Regione Lombardia, dal MIUR, dal Ministero dell’Agricoltura, dal
Ministero della Sanità, da Telethon e da aziende private. Le ricerche effettuate mediante
queste risorse hanno portato alla pubblicazione di numerosi articoli su riviste scientifiche
internazionali e ad un brevetto internazionale.
Obiettivi che si realizzeranno:
- Inserimento del RISC nei progetti nazionali del Ministero della Salute per l’osservatorio
nazionale degli stents in patologia cardiovascolare (G.M. Biasi-Cattedra di Chirurgia
Vascolare)
- Ricerca sperimentale (nel grosso animale) e clinica in collaborazione con la Cattedra di
Patologia Generale, per la prevenzione delle ristenosi (G.M. Biasi-Cattedra di Chirurgia
Vascolare)- Infiammazione cardiovascolare e disautonomia nel bypass aorto-coronarico (F. FormicaU. O. Cardiochirurgia)
Sin dalla sua costituzione il Dipartimento è cresciuto notevolmente, il numero degli
afferenti è passato dai 14 tra Docenti e Ricercatori a 25 membri nel 2004, non solo
appartenti all’area chirurgica, ma anche docenti in discipline diverse anche se affini.
Il Direttore
(Prof. Giorgio M. Biasi)
4
2. ORGANI DEL DIPARTIMENTO
NOME
RUOLO
E-MAIL
BIASI Giorgio Maria
Direttore
[email protected]
MARINONI Edoardo Carlo Vice - Direttore
[email protected]
BEGHELLI Beatrice
[email protected]
Segretario Amministrativo
5
3. IL PERSONALE
PERSONALE DOCENTE
NOME
RUOLO
SETTORE
E-MAIL
SCIENTIFICO
DISCIPLINARE
MED/22
[email protected]
BIASI Giorgio Maria
Professore
Ordinario
BIGONI Marco
Ricercatore
MED/33
[email protected]
BUFFA Roberto
Professore
Ordinario
MED/08
[email protected]
COLOMBO
Nicoletta
Professore
Associato
MED/40
[email protected]
CORMIO Manuela
Ricercatore
MED/41
[email protected]
FORMICA
Francesco
FUMAGALLI
Roberto
Ricercatore
MED/23
[email protected]
Professore
Associato
MED/41
[email protected]
GABRIELLI
Francesco
Professore
Associato
MED/18
[email protected]
GIANOTTI Luca
Vittorio
GIOVANNONI
Roberto
LANZETTA Marco
Ricercatore
MED/18
[email protected]
Ricercatore
MED/04
[email protected]
Professore
Associato
MED/33
[email protected]
LAVITRANO
Marialuisa
Professore
Associato
MED/04
[email protected]
LEONE Biagio
Eugenio
LISSONI Andrea
Alberto
LOCATELLI Anna
Ricercatore
MED/08
[email protected]
Ricercatore
MED/40
[email protected]
Ricercatore
MED/40
[email protected]
MANGIONI
Costantino
Professore
Ordianrio
MED/40
[email protected]
MARINONI
Edoardo Carlo
Professore
Associato
MED/33
[email protected]
6
MILANI Rodolfo
Professore
Ordinario
MED/40
[email protected]
MINGAZZINI
Paolo
Professore
Associato
MED/22
[email protected]
MORINI Osvaldo
Professore
Associato
MED/43
[email protected]
NESPOLI Angelo
Professore
Ordinario
MED/18
[email protected]
PAOLINI Giovanni
Professore
Associato
Ricercatore
MED/23
[email protected]
MED/41
[email protected]
Professore
Ordinario
Professore
Ordinario
MED/41
[email protected]
MED/18
[email protected]
PATRONITI Nicolò
PESENTI Antonio
UGGERI Franco
PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO
NOME
BEGHELLI
Beatrice
GIOIOSA
Angela
MONTI Daniela
Angela
UBICAZIONE
Segretario Amministrativo
Università degli Studi
Milano – Bicocca
Edificio U8
Personale Amministrativo
Ospedale Bassini
U.O. Ginecologia e
Ostetricia
Personale Amministrativo
Ospedale San Gerardo
Nuovo
U.O. Chirurgia Vascolare
3° piano – Settore C
N. TELEFONO
E-MAIL
02/64488400
[email protected]
02/61765246
[email protected]
039/367021
039/2334372
segreteriachirurgiavascolare@
unimib.it
[email protected]
7
NOME
NESPOLI
Antonella
PECORA
Nicoletta
PERSICO
Giuseppina
SALA Nadia
USUELLI Luigia
ZOBBI Virna
UBICAZIONE
Personale Tecnico
Ospedale San Gerardo
Vecchio
U.O. Ginecologia e
Ostetricia
Personale Tecnico
Clinica Zucchi
Personale Tecnico
Ospedale San Gerardo
Vecchio
U.O. Ginecologia e
Ostetricia
Personale Amministrativo
Ospedale San Gerardo
Nuovo
U.O. Chirurgia Generale
5° piano – Settore A
Personale Tecnico
Ospedale San Gerardo
Vecchio
U.O. Ginecologia e
Ostetricia
Personale Tecnico
Ospedale San Gerardo
Vecchio
U.O. Ginecologia e
Ostetricia
N. TELEFONO
039/2333712
039/2333837
E-MAIL
[email protected]
[email protected]
039/8383240
[email protected]
039/2333712
039/2333837
[email protected]
[email protected]
039/2332391
[email protected]
039/2333712
039/2333837
[email protected]
[email protected]
039/2333712
039/2333837
[email protected]
[email protected]
8
4. Struttura organizzativa e amministrativa
La Segreteria Amministrativa del Dipartimento si occupa di tutte le operazioni relative
alla gestione amministrativa – contabile.
La gestione amministrativa comporta la preparazione e la stesura dei verbali del
Consiglio del Dipartimento e i relativi estratti e il loro invio agli Organi e Uffici
Centrali di Ateneo.
La gestione contabile si esplica nella formazione del Bilancio di Previsione e del Conto
Consuntivo e la gestione di tutte le entrate e le spese dipartimentali.
Tabella sintetica dell’attività amministrativa-contabile
2001
N°
Importo
euro
Mandati
120
489.726,70
Impegni
-
515.535,86
Reversali
-
424.621,88
Accertamenti
-
340.418,77
12
-
-
-
42
-
-
-
Missioni
Pagamenti verso l’estero
Registrazioni materiali inventariati
Variazioni bilancio
2002
N°
Importo
euro
Mandati
-
220.936,51
Impegni
-
218.620,88
Reversali
-
374.417,97
Accertamenti
-
752.793,51
18
-
-
-
42
-
-
-
Missioni
Pagamenti verso l’estero
Registrazioni materiali inventariati
Variazioni bilancio
9
2003
N°
Importo
euro
Mandati
-
220.936,51
Impegni
-
218.620,89
Reversali
-
374.497,17
Accertamenti
-
752.793,51
Missioni
-
-
Pagamenti verso l’estero
-
-
Registrazioni materiali inventariati
-
-
Variazioni bilancio
-
-
2004
N°
Importo
euro
Mandati
-
489.726,20
Impegni
-
515.535,88
Reversali
-
484.621,88
Accertamenti
-
340.418,77
29
-
-
-
32
-
-
-
Missioni
Pagamenti verso l’estero
Registrazioni materiali inventariati
Variazioni bilancio
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5. ALTA FORMAZIONE
5.1 – SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE
5.1.a. Scuola di Specializzazione in Anatomia Patologica
Direttore: Roberto Buffa
La sede della Scuola è presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Terapia Intensiva.
Concorrono al funzionamento della Scuola le strutture della Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e quelle del S.S.N., Ospedale S.
Gerardo di Monza, individuate nei protocolli d’intesa di cui all’art.6 comma 2 del decreto
legislativo 502/1992 ed il relativo personale universitario e quello dirigente del S.S.N. delle
corrispondenti aree funzionali e discipline.
Tutori designati annualmente dal Consiglio della Scuola guidano gli specializzandi nel
loro percorso formativo. Lo svolgimento delle attività di tirocinio e l’esito positivo del
medesimo sono attestati da docenti ai quali sia stata affidata la responsabilità didattica,in
servizio nelle strutture presso cui il medesimo tirocinio sia stato svolto.
AREE DI ADDESTRAMENTO PROFESSIONALE E RELATIVI SETTORI SCIENTIFICODISCIPLINARI.
AREA PROPEDEUTICA
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le conoscenze fondamentali di genetica e
citogenetica, biologia molecolare, patologia molecolare, statistica, microbiologia. Inoltre
deve acquisire le basi teorico-pratiche dell’esecuzione di un riscontro diagnostico
necroscopico, di allestimento e colorazione di preparati istologici e citologici, di uso del
microscopio ottico ed elettronico.
Settori: MED/03
Genetica medica
Citogenetica
BIO/11
Biologia molecolare
MED/04
Patologia molecolare
MED/1
Statistica Medica
BIO/19
Microbiologia
MED/08
Anatomia Patologica
Tecnica e Diagnostica delle autopsie
AREA DELLA SISTEMATICA E DELLA DIAGNOSTICA ANATOMO-PATOLOGICA
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire conoscenze teoriche avanzate di sistematica
anatomo-patologica (a livello macro- e microscopico, ultrastrutturale e molecolare) e
competenze pratiche di diagnostica anatomopatologica (macroscopica, microscopica
istopatologica e citopatologica, su preparati definitivi ed estemporanei, ultrastrutturale),
avvalendosi anche dei dati di immunocitochimica e biologia molecolare.
Settori: MED/08
Anatomia patologica
Neuropatologia
11
AREA DELLA SANITA’ PUBBLICA
Obiettivo: lo specializzando deve conseguire adeguate conoscenze teoriche di medicina
legale, tossicologia, deontologia, medicina del lavoro e medicina preventiva, igiene,
organizzazione sanitaria.
Settori: MED/43
Medicina legale
MED/44
Medicina del lavoro
MED/42
Igiene generale e applicata
AREA DI SUBSPECIALIZZAZIONE ANATOMO-PATOLOGICA
Obiettivo: lo studente deve apprendere le competenze diagnostiche specialistiche nei vari
campi della sistematica (neuropatologia, patologia degli apparati respiratorio, digerente,
cardiovascolare, ematopatologia, dermatopatologia, uropatologia, ginecopatologia…)
correlandole con i dati anatomo-clinici.
Settori: MED/36
Diagnostica per immagini
MED/15
Malattie del sangue
MED/08
Anatomia Patologica
Neuropatologia
STANDARD COMPLESSIVO DI ADDESTRAMENTO PROFESSIONALIZZANTE
Lo specializzando, per essere ammesso all’esame finale di diploma, deve avere
frequentato in misura corrispondente al monte ore previsto, aver superato gli esami
annuali e svolto il tirocinio. Inoltre, nell’ambito degli standard complessivi di
addestramento personalizzante, lo specializzando deve avere condotto in prima persona,
con progressiva assunzione di autonomia, atti medici specialistici in numero non inferiore
a quanto di seguito specificato:
Esami macroscopici e campionamento di pezzi chirurgici
3000
Diagnosi istopatologiche
8000
Diagnosi citopatologiche (compresa la citologia cervico-vaginale)
8000
Diagnosi intraoperatorie
200
Riscontri diagnostici
300
STRUTTURE A DISPOSIZIONE DELLA SCUOLA
Come specificato nell’art. 5, la sede amministrativa della Scuola è presso il Dipartimento di
Scienze Chirurgiche e Terapia Intensiva, via Cadore 48, 20052 Monza (MI).
La sede effettiva e principale struttura d’insegnamento della scuola è l’Unità Operativa di
Anatomia Patologica e Citogenetica dell’Ospedale S. Gerardo, via Donizetti 106, 20052
Monza (MI).
Ulteriori strutture a disposizione sono:
Servizio di Anatomia Patologica dell’Ospedale di Desio.
Servizio di Anatomia Patologica dell’Ospedale di Vimercate.
Aule didattiche presso l’edificio U8 dell’Università di Milano-Bicocca.
Laboratorio presso l’edificio U8 dell’Università di Milano-Bicocca.
12
Biblioteca presso l’edificio U8 dell’Università di Milano-Bicocca.
La frequenza nelle varie strutture nell’ambito delle aree d’insegnamento secondo il monte
ore sopra specificato avverrà secondo delibera del Consiglio della Scuola, nel rispetto degli
obiettivi generali e di quelli da raggiungere nelle diverse aree e nei singoli settori
scientifico-disciplinari
5.1.b. Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione
Direttore: Antonio Pesenti
La scuola di specializzazione in anestesia e rianimazione ha lo scopo di formare medici
specialisti nei settori dell’anestesiologia, della rianimazione, della terapia intensiva , della
terapia antalgica e della terapia iperbarica.
La scuola è articolata negli indirizzi di:
- anestesiologia e rianimazione;
- terapia intensiva;
- terapia antalgica;
terapia iperbarica.
La scuola rilascia il titolo di specialista in anestesia e rianimazione.
La durata del corso è di quattro anni.
La sede amministrativa della scuola in anestesiologia e rianimazione è presso la cattedra di
anestesiologia e rianimazione.
Il numero massimo degli specializzandi iscrivibili a ciascun anno è determinato in 15 per
ciascun anno, per un totale di 60 specializzandi.
TABELLA A – Aree di addestramento professionalizzante e relativi settori scientifico –
disciplinari
A – Area di preparazione preparatoria e del trattamento medico
Obiettivo: lo specializzando deve essere in grado di valutare correttamente e preparare
adeguatamente il paziente all’intervento chirurgico, individuando lo stato psicologico e le
condizioni fisiopatologiche che possono influenzare la condotta anestesiologica.
B – Area di anestesia generale
Obiettivo: lo specializzando deve essere in grado di scegliere e somministrare farmaci ed
utilizzare tecniche idonee a determinare ed a mantenere uno stato di anestesia generale in
condizioni di elezione e in quelle di urgenza.
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C – Area di anestesia loco-regionale
Obiettivo: lo specializzando deve essere in grado di applicare le principali tecniche di
anestesia loco-regionale.
D – Area di anestesia e terapia intensiva nelle specialità
Obiettivo: lo specializzando deve essere in grado di condurre un trattamento
anestesiologico completo, appropriato e sicuro nei diversi settori di applicazione; saper
illustrare i principi dei più comuni ed importanti interventi che richiedono un trattamento
anestesiologica sia in condizioni di elezione che in quelle di urgenza nei seguenti settori:
neurochirurgia, toracochirurgia, cardiochirurgia, chirurgia pediatrica, ginecologica ed
ostetrica, chirurgia addominale, maxillo-facciale, dei trapianti, urologia, ginecologia,
otorinolaringoiatrica, chirurgia vascolare, chirurgia plastica, ortopedia, oculistica, indagini
radiologiche, radioterapia ecc.; trattare il paziente durante e dopo tali procedure
specialistiche collaborando con gli altri membri dello staff operatorio.
E - Area di assistenza peri-operatoria
Obiettivo: lo specializzando deve essere in grado di controllare l'evoluzione
dell'immediato recupero post-operatorio, il trattamento clinico del dolore post-operatorio.
F - Area di rianimazione ed intervento di emergenza
Obiettivo: lo specializzando deve essere in grado di diagnosticare e trattare le principali
sindromi di pertinenza della rianimazione nonché essere in grado di affrontare le
principali situazioni di emergenza sanitaria intra ed extra ospedaliere.
G - Area di rianimazione e terapia intensiva
Obiettivo: lo specializzando deve essere in grado di diagnosticare e trattare i principali
quadri di interesse intensivologico, conoscere le basi fisiopatologiche ed applicare le
principali tecniche di monitoraggio invasivo e non invasivo di parametri cardiologici,
emodinamici, respiratori, neurologici, neurofisiologici, metabolici.
H - Area di terapia antalgica
Obiettivo: lo specializzando deve essere in grado di arrecare sollievo al dolore acuto e
cronico; conoscere le basi anatomiche e fisiologiche della genesi, conduzione e percezione
dello stimolo doloroso; conoscere le caratteristiche farmacologiche e le modalità d'impiego
degli analgesici.
I - Area di terapia iperbarica
Obiettivo: lo specializzando deve conoscere le indicazioni al trattamento iperbarico, saper
diagnosticare i quadri clinici per i quali il trattamento deve considerarsi elettivo ed essere
in grado di applicarlo adeguatamente.
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L - Area di monitoraggio e misurazioni
Obiettivo: lo specializzando deve essere in grado di valutare le diverse situazioni che
richiedono un monitoraggio e di scegliere la strumentazione adatta; deve saper definire i
principi di misurazione delle più importanti variabili fisiologiche.
M - Area di organizzazione
Obiettivo: lo specializzando deve conoscere le principali esigenze organizzative della
anestesiologia e rianimazione anche in relazione alle implicazioni bioetiche e legali della
pratica medica ed anestesiologica.
TABELLA B - Standard complessivo di addestramento professionalizzante
1. Area della preparazione pre-operatoria e del trattamento medico
2. Area dell’anestesia generale
3. Area dell’anestesia loco-regionale
4. Area dell’anestesia nelle specialità e della terapia intensiva post-operatoria
5. Area dell’assistenza perioperatoria
6. Area della rianimazione e dei trattamenti di emergenza
7. Area della rianimazione e della terapia intensiva
8. Area della terapia antalgica
9. Area della terapia iperbarica
10. Area del monitoraggio e delle misurazioni
11. Area dell’organizzazione
5.1.c. Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia
Direttore: Giovanni Paolini
5.1.d. Scuola di Specializzazione in Chirurgia dell’Apparato Digerente
Direttore: Franco Uggeri
5.1.e. Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale
Direttore: Angelo Nespoli
La scuola ha lo scopo di formare medici specialisti nel settore professionale della chirurgia.
Tali specialisti sono addestrati per rispondere a tutte le richieste di competenza chirurgica
generale.
La scuola rilascia il titolo di specialista in chirurgia generale.
Il corso ha la durata di 6 anni.
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Il numero massimo degli specializzandi iscrivibili a ciascun anno, tenuto conto delle
capacità formative delle strutture di cui all'art. 24, è di 10 per ciascun anno di corso, per un
totale di 60 specializzandi.
TABELLA A - Aree di addestramento professionalizzante e relativi settori scientificodisciplinari.
Area A - Propedeutica
Obiettivo: lo specializzando inizia l'apprendimento dell'anatomia chirurgica e della
medicina operatoria e deve acquisire la base di conoscenza per la valutazione
epidemiologica e l'inquadramento dei casi clinici anche mediante sistemi informatici. Deve
acquisire l'esperienza pratica necessaria a valutare clinicamente un paziente definendone
la tipologia sulla base della conoscenza di patologia clinica, anatomia patologica,
fisiopatologia chirurgica, metodologia clinica.
Area B - Semeiotica clinica e strumentale
Obiettivo: lo specializzando procede nell'apprendimento della medicina operatoria e deve
acquisire la base di conoscenza e la relativa esperienza pratica necessarie ad impostare,
seguire e verificare personalmente l'iter diagnostico più adatto per giungere ad una
corretta definizione della patologia nei singoli pazienti.
Area C - Chirurgia generale
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire la base di conoscenza e la relativa esperienza
pratica necessarie a definire, sulla base di una valutazione complessiva della malattia e del
paziente, l'indicazione al tipo di trattamento - chirurgico o meno - più corretto in funzione
dei rischi, dei benefici e dei risultati prevedibili per ogni singolo malato; deve essere
inoltre in grado di affrontare e risolvere problematiche relative alla impostazione e
gestione del decorso post-operatorio immediato e dei controlli a distanza.
Area D - Anatomia chirurgica e tecnica operatoria
Obiettivo: lo specializzando deve essere in grado di acquisire la base di conoscenza
anatomo-chirurgica e di medicina operatoria necessaria per affrontare, anche in prima
persona, la pratica esecuzione degli atti operatori anche in urgenza.
Area E - Chirurgia interdisciplinare
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire:
a) la base di conoscenza e l'esperienza pratica necessaria a diagnosticare e trattare
anche chirurgicamente le patologie di competenza specialistica di più comune
riscontro in chirurgia generale o caratterizzate dalla indifferibilità del trattamento
in caso di chirurgia d'urgenza. Tali attività debbono essere svolte limitatamente
alla chirurgia plastica e ricostruttiva, toracica, vascolare, pediatrica, urologica e
ginecologica;
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b) riconoscere, diagnosticare ed impostare clinicamente pazienti affetti da patologie
che prevedano l'impiego necessario di specialisti nel campo della cardiochirurgia,
della neurochirurgia, della chirurgia maxillo-facciale e della ortopedia; tutto ciò
curando la visione complessiva delle priorità nel caso di lesioni o patologie
multiple.
Area F - Organizzativa e gestionale
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire la base di conoscenza necessaria ad
organizzare e gestire la propria attività di chirurgo in rapporto alle caratteristiche delle
strutture nelle quali è chiamato ad operare. Lo specializzando deve saper utilizzare le
potenzialità dell'informatica nella organizzazione del lavoro e nella gestione della
struttura. Oltre ad una buona conoscenza della lingua inglese deve acquisire l'esperienza
necessaria al proprio impiego nel territorio, conoscere gli aspetti medico-legali relativi alla
propria condizione professionale e le leggi ed i regolamenti che governano l'assistenza
sanitaria.
TABELLA B - Standard complessivo di addestramento professionalizzante.
Per essere ammesso all'esame di diploma, lo specializzando deve dimostrare di aver
raggiunto una completa preparazione professionale specifica, basata sulla dimostrazione
d'aver personalmente eseguito atti medici specialistici.
Inoltre lo specializzando deve aver partecipato alla conduzione, secondo le norme di
buona pratica clinica, di almeno 3 sperimentazioni cliniche controllate.
I punti qualificanti del nuovo corso di studi sono rappresentati dal fatto che gli
specializzandi dovranno prestare servizio in un reparto chirurgico con un impegno
temporale uguale a quello del personale medico ospedaliero strutturato operante a tempo
pieno, partecipando in prima persona alle attività che si svolgono nei reparti di degenza,
nelle sale operatorie, negli ambulatori e nelle strutture preposte al pronto soccorso.
Gli specializzandi dovranno inoltre eseguire nel corso degli anni di studio, sotto la guida e
il controllo del personale strutturato, i suddetti interventi chirurgici tecnicamente via via
più complessi sul piano concettuale ed esecutivo.
5.1.f. Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare
Direttore: Giorgio M. Biasi
La scuola di specializzazione in chirurgia vascolare ha lo scopo di formare medici
specialistici nel settore professionale della diagnostica, della clinica e della terapia
chirurgica delle malattie vascolari intese come malattie delle arterie, delle vene e dei
linfatici.
La scuola rilascia il titolo di specialista in chirurgia vascolare.
Il corso ha la durata di 5 anni.
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Il numero massimo degli specializzandi iscrivibili a ciascun anno, tenuto conto delle
capacità formative delle strutture di cui all’art. 30, è di 3 per ciascun anno di corso, per un
totale di 15 specializzandi.
TABELLA A - Aree di addestramento professionalizzante e relativi settori scientificodisciplinari.
A - Area propedeutica
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le conoscenze di anatomo-fisiopatologia ed
anatomia chirurgica; deve inoltre apprendere le conoscenze necessarie alla valutazione
epidemiologica ed alla sistematizzazione dei dati clinici, anche mediante sistemi
informatici.
B - Area di semiologia clinica e diagnostica strumentale invasiva e non invasiva
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le conoscenze semeiologiche cliniche e di
diagnostica strumentale invasiva e non invasiva idonee al trattamento delle vasculopatie
cerebrali, viscerali e periferiche, nonchè delle malattie cardiache più frequenti.
C - Area di specialità chirurgiche correlate
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le fondamentali metodologiche e cliniche
relative ai settori specialistici correlati, nonchè le loro fondamentali tecniche chirurgiche.
In particolare deve acquisire la pratica clinica per la diagnosi ed il trattamento chirurgico e
postoperatorio delle più frequenti malattie chirurgiche.
D - Area di chirurgia vascolare
Obiettivo: lo specializzando deve saper integrare le conoscenze semeiologiche dell'analisi
clinica dei pazienti, saper decidere la più opportuna condotta terapeutica, saper
intervenire chirurgicamente sotto il profilo terapeutico, in modo integrato con altri settori
specialistici chirurgici.
E - Area di chirurgia endovascolare
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le normali nozioni teorico-pratiche del
cateterismo arterioso e le terapie endovascolari ivi comprese le terapie locoregionali
farmacologiche, la dilatazione percutanea transluminale, l'applicazione di stent vascolari e
di endoprotesi, nonchè le metodiche da esse derivanti. Deve inoltre acquisire conoscenza e
capacità pratica nelle metodiche di controllo strumentale invasive e non.
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F - Area angiologica
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le conoscenze teorico-pratiche per la
diagnosi e la terapia delle malattie vascolari di interesse medico.
G - Area di anestesiologia e valutazione critica
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le metodologie di anestesia e terapia del
dolore in modo da poter collaborare attivamente con gli specialisti del settore per
l'adozione della più opportuna condotta clinica; deve inoltre acquisire gli elementi per
procedere alla valutazione critica degli atti clinici ed alle considerazioni etiche sulle
problematiche chirurgiche.
TABELLA B - Standard complessivo di addestramento professionalizzante
Per essere ammesso all'esame finale di diploma, lo specializzando deve aver frequentato
reparti di chirurgia generale e/o chirurgia d'urgenza per almeno una annualità;
dimostrare di aver raggiunto una completa preparazione professionale specifica, basata
sulla dimostrazione d'aver personalmente eseguito atti medici specialistici.
Infine, lo specializzando deve aver partecipato alla conduzione, secondo le norme di
buona pratica clinica, ad almeno 3 sperimentazioni cliniche controllate.
Nel regolamento della scuola verranno eventualmente specificate le tipologie dei diversi
interventi ed il relativo peso specifico.
5.1. g. Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia
Direttore: Rodolfo Milani
La scuola di specializzazione in ginecologia ed ostetricia, è articolata in due indirizzi:
a) ginecologia ed ostetricia;
b) fisiopatologia della riproduzione umana.
La scuola ha lo scopo di formare medici specialisti nel settore professionale delle scienze
ostetriche e ginecologiche, compresa la fisiopatologia della riproduzione umana.
La scuola rilascia il titolo di specialista in ginecologia ed ostetricia.
Il corso ha la durata di 5 anni.
Il numero massimo degli specializzandi iscrivibili a ciascun anno, tenuto conto delle
capacità formative delle strutture di cui all’art. 42, è di 5 per ciascun anno di corso, per un
totale di 25 specializzandi.
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TABELLA A - Aree di addestramento professionalizzante e relativi settori scientificodisciplinari.
A - Area propedeutica
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le conoscenze fondamentali di biologia
cellulare e molecolare del differenziamento e della proliferazione cellulare.
B - Area di oncologia
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire conoscenze avanzate dei meccanismi
eziopatogenetici che determinano lo sviluppo della malattia neoplastica.
C - Area di laboratorio e diagnostica oncologica
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le fondamentali conoscenze teoriche e tecniche
nei settori di laboratorio applicati alla patologia ostetrica e ginecologica, comprese
citopatologia ed istopatologia, e diagnostica per immagini.
D - Area di oncologia medica
Obiettivo: lo specializzando deve conseguire le conoscenze teoriche e tecniche e la pratica
clinica necessarie per la valutazione epidemiologica e per la prevenzione, diagnosi e cura
dei tumori solidi.
E - Area di epidemiologia e prevenzione
Obiettivo: conoscere i principi di epidemiologia e di medicina preventiva applicati
all'oncologia.
F - Area della ginecologia
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le fondamentali conoscenze teoriche e tecniche
necessarie per la diagnostica e terapia, in particolare chirurgica, delle patologie
ginecologiche; deve infine saper partecipare a studi clinici controllati secondo le norme di
buona pratica clinica.
G - Area dell'ostetricia
Obiettivo: lo specializzando deve conseguire conoscenze teoriche e pratiche applicabili alla
fisiologia della gravidanza e del parto, alle attività diagnostiche inerenti alle patologie
materne e fetali, alle attività terapeutiche, in particolare di tipo chirurgico, indicate per tali
patologie.
a) indirizzo di ginecologia ed ostetricia
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H - Area della ginecologia oncologica
Obiettivo: lo specializzando deve conseguire conoscenze avanzate teoriche e di pratica
clinica necessarie per la diagnosi, cura e trattamento del paziente neoplastico, anche in fase
critica.
b) indirizzo di fisiopatologia della riproduzione umana
I - Area della fisiopatologia della riproduzione umana
Obiettivo: lo specializzando deve saper mettere in essere le tecniche di fecondazione
assistita, nel rispetto delle norme di legge e della deontologia.
TABELLA B - Standard complessivo di addestramento professionalizzante.
Per essere ammesso all'esame finale di diploma, lo specializzando deve dimostrare d'aver
raggiunto una completa preparazione professionale specifica, basata sulla dimostrazione
d'aver personalmente eseguito atti medici specialisti.
Infine lo specializzando deve aver partecipato alla conduzione, secondo le norme di buona
pratica clinica, di almeno 3 sperimentazioni cliniche controllate.
5.1.h. Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia
Direttore: Edoardo Carlo Marinoni
La Scuola ha lo scopo di formare medici specialisti nel settore professione delle malattie
dell’apparato locomotore, con particolare riguardo alla diagnostica ed al trattamento
chirurgico di tali malattie e si articola nell’indirizzo Ortopedia e Traumatologia.
La Scuola rilascia il titolo di Specialista in Ortopedia e Traumatologia.
Il corso che ha la durata di 5 anni, ha sede amministrativa presso la Clinica Ortopedica
dell’Istituto di Scienze Biomediche della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università
degli Studi di Milano - Bicocca.
Concorrono al funzionamento della Scuola le Strutture della Facoltà di Medicina e
Chirurgia della IIª Università degli Studi di Milano (università di Milano Bicocca) e la
struttura del S.S.N individuate nei protocolli di intesa di cui all’articolo 6 comma 2 del
D.evo. 502/1992 ed il relativo personale appartenente ai settori scientifico disciplinari di
cui alla Tab. A e quello dirigente del S.S.N. delle corrispondenti aree funzionali e
disciplinari.
In base alle strutture ed attrezzature disponibili la Scuola è in grado di accettare un
numero massimo di iscritti determinato in 7 per ciascun anno di corso, per un totale di 35
specializzandi.
Aree disciplinari ed obiettivi didattici
A. Area propedeutica
Obiettivo: Lo specializzando deve acquisire conoscenze approfondite di anatomofisiologia ed anatomia chirurgica; deve acquisire le conoscenze necessarie alla valutazione
epidemiologica ed alla sistemazione dei dati clinici, anche mediante sistemi informatici.
Settori: E06A Fisiologia umana, E09A Anatomia umana, E10X Biofisica medica,
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Bioingegneria, F10X Statistica medica, F04B Patologia clinica, Laboratorio genetica, F6A
Anatomia patologica.
B. Area di biomatematica e meccanica
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le conoscenze fondamentali e saper utilizzare i
principi della statistica, della matematica, dell’informatica, della fisica e della
biomeccanica necessarie per l’Ortopedia e la Traumatologia.
Settori: K05B Informatica, F01X Statistica medica, I26A Bioingegneria meccanica, I15F
Ingegneria chimica biotecnologica.
C. Area di semeiotica generale e strumentale e di metodica clinica
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le conoscenze semeiologiche e la padronanza
delle metodologie di laboratorio e strumentali per attuare i procedimenti diagnostici delle
malattie dell’apparato locomotore; lo specializzando deve apprendere i fondamenti
dell’epicrisi della pratica clinica chirurgica in Ortopedia e Traumatologia.
Settori: F04B Patologia Clinica, F06A Anatomia patologica, F16A Malattie dell’Apparato
Locomotore, F08A Chirurgia Generale, F18X Diagnostica perimmagini e radioterapia.
D. Area di Anatomia chirurgica e corso d’operazione
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le fondamentali tecniche chirurgiche
generali relative alla specialità.
Settori: F16A Malattie dell’Apparato Locomotore, F08A Chirurgia Generale.
E. Area delle Malattie dell’apparato locomotore
Obiettivo: lo specializzando deve saper integrare le conoscenze semeiologiche nell’analisi
clinica dei pazienti, saper decidere la più opportuna condotta terapeutica, saper
intervenire chirurgicamente, in modo integrato con altri settori specialistici chirurgici e
con supporti terapeutici medici, radiogeni e di riabilitazione.
Settore: F16A Malattie dell’apparato locomotore; F16B Medicina Fisica e Riabilitazione
neurologica.
F. Area delle emergenze medico-chirurgiche
Obiettivo: lo specializzando deve riconoscere e trattare a livello di primo intervento le
situazioni cliniche di emergenza, con particolare riguardo a quelle di interesse chirurgico
ortopedico e traumatologico; acquisire gli elementi per procedere alla valutazione critica
degli atti clinici e alle considerazioni etiche sulle problematiche chirurgiche; acquisire gli
elementi essenziali per l’espletamento di procedure di rianimazione.
Settori: F16A Malattie dell’Apparato Locomotore, F08A Chirurgia generale, F12X
Anestesiologia, F 22B Medicina Legale.
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5.2 – MASTER
5.2.a Master in Tecniche Endovascolari (MET)
Direttore Giorgio M. Biasi
Il Master in Tecniche Endovascolari(MET) è stato istituito in data 25 settembre 2001
dall’Università degli Studi di Milano – Bicocca, a partire dall’Anno Accademico 2001/2002
con attivazione dal 15 Novembre di ciascun anno.
Obiettivi formativi
Le procedure endovascolari, introdotte negli anni ’70 per il trattamento a minima
invasività di lesioni vascolari di difficile accesso od a elevato rischio chirurgico (lesioni
vascolari intracraniche, angiodisplasie, etc.), hanno avuto negli anni ’80 e soprattutto
nell’ultimo decennio, un’evoluzione “esplosiva” nel trattamento di pressoché tutte le
patologie arteriose, sia di tipo ostruttivo che dilatativo, dei diversi territori vascolari.
Negli anni ’90, con l’introduzione di endoprotesi su stent, si è verificata una vera
inversione di tendenza, allora rappresentata quasi esclusivamente dalla risoluzione
chirurgica, nel trattamento e soprattutto nella prevenzione delle complicanze delle lesioni
arteriose (lesioni steno-obliterative e aneurismatiche delle arterie degli arti inferiori e
superiori, dell’aorta addominale e toracica e dei suoi rami viscerali, e più recentemente
delle arterie carotidee intra ed extra craniche).
Con il rapido, progressivo, in modo esponenziale, incremento del numero delle procedure
endovascolari (circa 270.000 casi solo nell’anno 2003), si è presto evidenziato il problema di
chi, tra i vari Specialisti, fosse più idoneo ed indicato al trattamento endovascolare di
queste lesioni. Alla fine, a contendersi il diritto scientifico e clinico all’esecuzione di queste
procedure, sono rimasti in campo il Chirurgo Vascolare (CV), il Cardiologo
Intervenzionalista (CI) e il Radiologo (RI) e il Neuro-Radiologo (NRI) Intervenzionalisti.
Il CV ha dalla sua una lunga esperienza clinica di reparto e di sala operatoria, in elezione
ed in emergenza, e di esposizione chirurgica di lesioni e placche arteriose. Possiede una
eccellente conoscenza dell’anatomia soprattutto tridimensionale, della diagnosi clinica e
del concetto della sterilità.
Altrettanta esperienza clinica di reparto, ma non chirurgica, ha alle sue spalle il CI con in
più, a suo favore, una lunga esperienza di angioplastiche coronariche e, a suo sfavore
rispetto al CV, la scarsa dimestichezza al contatto diretto e quotidiano con la placca
arteriosa.
Sia il CV che il CI hanno modeste conoscenze di “imaging” e di
apparecchiature radiologiche.
I RI e NRI sono quelli che hanno acquisito la maggiore esperienza e capacità di manovrare
e navigare guide e cateteri all’interno dell’albero vascolare, ma che nei confronti del CI e
soprattutto del CV, risentono della minore esperienza clinica sia in elezione che
soprattutto in situazioni di emergenza e nel follow-up del paziente.
Si è venuta quindi ad evidenziare una situazione in cui, nell’interesse del malato, per il
“gold standard” della diagnosi, indicazione e trattamento delle lesioni vascolari, sarebbe
consigliabile la collaborazione e presenza costante di due o più degli specialisti
23
sopraindicati. Questa situazione tuttavia può non essere sempre realizzabile nelle realtà
locali ed in più può generare imbarazzo e conflittualità tra i vari specialisti di un team
endovascolare soprattutto in considerazione del fatto che, comunque, è indispensabile che
via sia sempre un solo responsabile della procedura.
Da queste considerazioni, nasce l’indicazione alla costituzione di una nuova figura di
specialista che acquisisca e riunisca in se, nozioni proprie delle diverse specializzazioni
summenzionate.
Nel percorso formativo del Master, lo Specialista dovrà acquisire il concetto della
soluzione dei problemi nel modo più efficace, duraturo e meno invasivo. Dovrà essere in
grado di portare a termine procedure iniziate e provvedere ad ogni possibile complicanza.
5.2.a Master Universitario in Chirurgia Artroscopica
Direttore del Master : Prof. Edoardo Carlo Marinoni
Direttore Clinica Ortopedica e della Scuola di Specializzazione di Ortopedia e
Traumatologia
Università degli Studi di Milano-Bicocca Facoltà di Medicina e Chirurgia
Responsabile U.O. di Ortopedia e Traumatologia Ospedale San Gerardo Monza
Coordinatore Scientifico: Dr. Marco Bigoni
Obiettivi Formativi
Il corso si propone di fornire ai partecipanti una conoscenza dettagliata ed una pratica
chirurgica nelle tecniche artroscopiche e nelle patologie articolari potenzialmente trattabili
con tale metodica, conoscenza ormai indispensabile in ogni reparto all’avanguardia di
ortopedia e traumatologia.
24
5.2.c Master Universitario in Medicina del Soccorso Sanitario Urgenza
Emergenza
Direttore del Master : Prof. Antonio Pesenti
Master Universitario di II Livello in “Medicina del Soccorso Sanitario Urgenza Emergenza
118” AA 2001/2002, promosso ed istituito dalla Università degli Studi di Milano-Bicocca
nell’AA 1999/2001 come Corso di Perfezionamento e qualificato in Master di II livello
negli AA successivi, dando origine e 60 Crediti Formativi Universitari.
La finalità del Corso è quella di formare medici esperti per il soccorso sanitario territoriale,
destinati ad operare sotto il coordinamento dei SSUEm 118.
Il Master è articolato in 64 ore di lezioni teoriche, 93 ore di addestramento pratico e 108 ore
di tirocinio pratico guidato: queste ultime ore si svolgono presso Ospedali Lombardi sede
di DEA. Anche la docenza si avvale della collaborazione di docenti ospedalieri impegnati
nel Soccorso Sanitario Urgenza ed Emergenza della Lombardia e di 118.
5.2.d Master Universitario in Gestione dei Processi Infermieristici nel
Soccorso Sanitario Urgenza ed Emergenza 118
Direttore del Master : Prof. Antonio Pesenti
Master Universitario di I livello “Gestione dei Processi Infermieristici nel Soccorso
Sanitario Urgenza ed Emergenza 118”, istituito dalla Università degli Studi di MilanoBicocca nell’AA 2001/2002, con la finalità di fornire gli strumenti culturali e pratici per
affrontare adeguatamente l’assistenza del paziente acuto durante il soccorso sanitario
extraospedaliero e la prima ora di ricovero in pronto soccorso.
Il Master è articolato in 165 ore di lezioni teoriche, 166 ore di addestramento pratico e 168
ore di tirocinio pratico guidato. Queste ultime ore si svolgono presso Ospedali sedi di
DEA. Anche la docenza si avvale della collaborazione di docenti ospedalieri impegnati nel
Soccorso Sanitario Urgenza ed Emergenza della Lombardia e di 118.
Il Master da luogo a 60 crediti formativi universitari.
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6. ATTIVITÀ DI RICERCA DEL DIPARTIMENTO
6.1 Progetti di ricerca di Interesse Nazionale
1. Descrizione progetto
TITOLO DELLA RICERCA : “BIOTECNOLOGIE IN ANIMALI IN PRODUZIONE
ZOOTECNICA. APPLICAZIONI CLINICHE DI ANIMALI TRANSGENICI”
La possibilità di ottenere modelli animali geneticamente modificati (e non) consente di
studiare a livello molecolare le dinamiche etiopatogenetiche di molte malattie. Tuttavia le
metodiche “classiche” di transgenesi hanno mostrato limiti di applicabilità sopratutto per
la produzione di modelli animali di grossa taglia, di per sé più consoni per distanza
filogenetica, dimensioni e fisiologia, a simulare la genesi e l’evoluzione delle patologie
umane, specie quelle croniche e degenerative o comunque ad interazione complessa tra
geni ed ambiente. Il nostro gruppo ha sperimentato un approccio innovativo per la
produzione di animali geneticamente modificati: lo “Sperm Mediated Gene Transfer”.
Questo metodo di transgenesi si basa sulla scoperta che gli spermatozoi, naturali vettori di
DNA, possono trasferire nell’uovo al momento della fecondazione anche DNA esogeno
che si integra diventando parte del genoma della cellula. L’SMGT originariamente è stato
sperimentato nella specie murina, ma è potenzialmente utilizzabile per tutte le specie a
riproduzione sessuale. Il metodo, infatti, consente anche di generare agevolmente e
riproducibilmente mammiferi di grossa taglia geneticamente modificati, utilizzabili quali
modelli per svariate patologie umane d’interesse biomedico, onde chiarirne l’etiopatologia
e sviluppare nuove opzioni terapeutiche.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Progetto Speciale DM 404/7240/99
Ministero dell’istruzione dell’università e della Ricerca DD 21.09.99, n462 ric.
Anno : 2002/2004
2. Descrizione progetto
TITOLO DELLA RICERCA : “RUOLO DI AGENTI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTITROMBOTICI SULLA PREVENZIONE DEL RIGETTO ACUTO VASCOLARE NELLO
XENOTRAPIANTO ”
L’obiettivo della ricerca è contribuire all’individuazione di nuovi approcci alla
prevenzione del rigetto di organi di maiale in primati xenotrapiantati e di migliorare
sopravvivenza e funzionalità di cellule di maiale da destinare alla terapia nell’uomo. Gli
esperimenti di xenotrapianto maiale-primate che fino ad oggi hanno avuto il maggior
successo si sono avvalsi dell’utilizzo combinato di maiali transgenici che esprimevano il
26
Decay Accelerating Factor umano (hDAF) e di terapie immunosoppressive, superando il
rigetto iperacuto. La fase di rigetto che attualmente deve essere studiata e superata è il
rigetto acuto vascolare (AVR) unitamente al rigetto mediato dalle cellule T.
Per raggiungere questo risultato, obiettivo primario è prevenire il processo infiammatorio,
la trombosi e l’apoptosi nell’organo trapiantato. A tal scopo sono stati studiati alcuni geni
e/o loro prodotti quali HO-1, CD39, CD73, aPC e ATIII. L’eme-ossigenasi-1 (HO-1) è un
“gene protettivo” che codifica per l’omonimo enzima che agisce sull’eme producendo
ferro, biliverdina e il gas monossido di carbonio (CO). In modelli di trapianto nel roditore,
HO-1 e i sui prodotti sembrano essere protettivi rispetto al danno da
ischemia/riperfusione, rispetto al rigetto cronico nonché, sembrano migliorare la durata di
sopravvivenza dell’organo con un’attività antinfiammatoria e antiapoptotica. CD39
(ATPDase) è un potente inibitore della trombosi, in particolare dell’aggregazione
piastrinica, che è una delle componenti preminenti del rigetto nello xenotrapianto. Il CD39
si distacca dalla superficie endoteliale qualora si vada incontro all’attivazione endoteliale,
così come succede nello xeno-rigetto. Il CD73 (5’-nucleotidasi) collabora con il CD39 in
quanto il prodotto dell’azione del CD39 (AMP) viene convertito in Adenosina, potente
agente anti-infiammatorio che possiede molte attività benefiche nella prevenzione del
AVR. Il CD73 è espresso a livelli veramente bassi nelle cellule endoteliali suine; perciò un
aumento dell’espressione nel donatore di organi potrebbe contribuire alla prevenzione del
AVR da xenotrapianto. L'importanza dei geni/molecole candidati è valutata in vitro in
cellule endoteliale e in vivo in un modello di xenotrapianto renale maiale-primate.
In vitro: ATPD-asi solubile associata ad adenosina o a sistemi generatori di adenosina sono
somministrati in esperimenti in vitro su cellule endoteliali mimando il rigetto. Cellule
endoteliali sono anche transfettate con CD39 umano e/o CD73. Seguirà la determinazione
di vitalità e funzionalità cellulari. Per la profilassi della trombosi è valutata l’azione di
ricombinanti antitrombotici quali la proteina C attivata (aPC) e l'anti-trombina III (ATIII).
Lo studio di questi antitrombotici è sostanzialmente identico alla valutazione del CD39 e
dell'adenosina sopradescritta.
In vivo sono svolti studi di farmacocinetica e tollerabilità in primati non trapiantati per
determinare la dose ottimale di forme solubili di CD39 e di adenosina nonché di proteina
C attiva e di anti-trombina ricombinanti (in termini di dose e durata di esposizione alla
sostanza) tollerata da questi animali. I primati sono sottoposti a trapianto di rene usando
organi di maiale transgenico per hDAF unitamente a terapia immunosoppressiva. Se i
risultati ottenuti dalle attività descritte dimostreranno che uno o più degli approcci testati
conferisce un qualche vantaggio in termini di sopravvivenza all’organo trapiantato, nuove
linee di maiale transgenici, che esprimono quei transgeni i cui prodotti si saranno
dimostrati di beneficio, verranno prodotti mediante la tecnica dello Sperm Mediated Gene
Transfer (SMGT). Queste nuove modificazioni genetiche verranno effettuate nelle linee di
maiali hDAF precedentemente ottenute ottenendo maiali transgenici che esprimono più
trasgeni, ciascuno dei quali contribuisce al superamento di aspetti diversi del processo di
rigetto.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti
Ministero Salute Programma Speciale ex art 12 Dlgs 502/92.
27
Anno : 2003/2004
3. Descrizione progetto
TITOLO DELLA RICERCA: “PATOGENESI DELLE MALATTIE DA
POLIGLUTAMINE:
UN MODELLO TRANSGENICO PER LO STUDIO DELLA
SPINOCEREBELARE DI TIPO 1”
ATASSIA
L’Atassia Spinocerebellare di tipo 1 (SCA1) è una patologia neurodegenerativa causata
dall’espansione del tratto poliglutaminico (poliQ) nella proteina atassina-1 (OMIM#164400).
Sono stati pubblicati numerosi modelli transgenici convenzionali (topi e moscerini) ed i dati
ottenuti da questi modelli hanno chiarito aspetti della patogenesi molecolare di SCA1.
Interessanti evidenze indicano che sia tratti poliQ normali che espansi sono tossici, a
seconda dei tempi, dei livelli e della lunghezza del tratto poliQ di atassina-1 espressa
(Fernandez-Funez et al, 2000). Questa linea di ricerca intende stabilire quali stadi della
progressione patologica (se ce ne sono) siano reversibili. A tal scopo abbiamo sviluppato
nuovi modelli murini transgenici di SCA1, usando la tecnologia inducibile TET. Questo
sistema binario permette di regolare l’espressione di cDNA di interesse in termini temporali
e quantitativi, basandosi sulla somministrazione di tetracicline (Tc). Grazie a questo sistema
è possibile esprimere atassina-1 in modo tessuto specifico e l’espressione può essere inibita
in ogni momento tramite Tc e poi re-indotta interrompendo tale somministrazione.
Abbiamo generato transgenici che esprimono atassina-1 normale (30 glutamine) (tetOnSCA, linee responsive TET) e, analogamente, transgenici che esprimono atassina-1 espansa
(100 glutamine) (tetO-eSCA) sotto il controllo del sistema TET. Abbiamo incrociato i topi
tetO-SCA con la linea attivatrice NSE-tTA (Chen J et al, 1998), che esprime tTA nel sistema
nervoso centrale al fine di selezionare le linee responsive tetO-SCA nelle quali l’espressione
della proteina sia efficacemente sotto il controllo del sistema inducibile TET. Attualmente è
in corso la caratterizzazione di questi modelli. In conclusione il nostro modello condizionale
di SCA1, in cui la proteina atassina-1 è regolabile in vivo in modo reversibile ed efficiente, è
utile per studiare la patogenesi molecolare di SCA1 durante tutti gli stadi patologici.
Abbiamo inoltre prodotto e caratterizzato diverse linee attivatrici TET in cui tTA è espressa
in specifici tessuti. La linea nACT37 esprime tTA nella maggior parte dei neuroni del
cervello, con preminenza in ippocampo, striato e cervelletto. La linea nACT9 esprime tTA
ad alti livelli in tutte le Pc, con segnale minore nell’ippocampo. La linea PcP72 esprime tTA
nella corteccia cerebrale e nell’ippocampo. Queste linee transgeniche sono utili per studiare
funzioni e disfunzioni neurologiche.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti
Fondazione Telethon. Progetto Speciale GSP010316
Anno : 2002/2004
28
4. Descrizione progetto
TITOLO DELLA RICERCA: “CARATTERIZZAZIONE DI UN NUOVO MODELLO
MURINO TRANSGENICO CONDIZIONALE DI ATASSIA SPINOCEREBELLARE
PER STUDIARE FENOMENI DI DEGENERAZIONE NEURONALE”
Nel nostro laboratorio sono stati prodotti ceppi transgenici condizionali che esprimono la
proteina atassina-1 normale o mutata sotto il controllo del sistema di espressione binario
inducibile TET per studiare la patogenesi molecolare dell’Atassia Spinocerebellare di tipo
1 (SCA1), una patologia neurodegenerativa causata dall’espansione del tratto
poliglutaminico (poliQ) nella proteina atassina-1 (OMIM#164400). L'espressione di
atassina-1 ricombinante e le caratteristiche fenotipiche sono state controllate in un gran
numero di campioni doppi-transgenici raccogliendo sempre risultati tra loro coerenti.
Sono state messe a punto le condizioni di somministrazione di DOX (dosaggio e durata
del trattamento) che consentano una fine regolazione dell’espressione del transgene. I
profili di espressione osservati sono sempre stati coerenti con le attese, in accordo con i
profili di somministrazione della DOX (dosaggio e tempi). Topi doppi transgenici in cui
l'espressione del transgene e' stata de-repressa a partire da 3 settimane di vita sono state
condotte analisi sul fenotipo in vivo ed analisi di espressione ex vivo. L’analisi del
fenotipo in vivo è risultata coerente con i dati dell’espressione (presenza di alterazioni
patologiche associate ad espressione della proteina). Le manifestazioni patologiche
principali sono le seguenti: insorgenza e decorso progressivo di distonia dei muscoli del
collo, insorgenza e decorso progressivo di difetti della deambulazione (movimenti
circolari ripetuti ed incontrollati, “circling”), progressiva perdita di peso corporeo, atassia
(nelle fasi tardive della patologia). L’espressione della proteina atassina-1 è stata
monitorata nei topi doppi transgenici, sacrificati a diverse età e a diverse fasi di
manifestazione patologica. In tutti gli animali doppi transgenici sono stati rilevati elevati
livelli di atassina-1 umana in omogenati tissutali di cervelletto e cervello di topi doppi
transgenici, a partire da 3 settimane di vita in poi. In animali doppi transgenici è stata
osservata una induzione dell’espressione di GFAP endogena nel cervelletto di topi a
partire dalle 30 settimane di età. Topi doppi transgenici trattati in cronico con DOX
(assenza di espressione di atassina-1) non hanno manifestato alcuno dei fenotipi (sia in
vivo che ex vivo) sopra citati.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. COFIN2002
Anno : 2002/2004
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5. Descrizione progetto
TITOLO DELLA RICERCA: “RUOLO DEI MECCANISMI ECCITOSSICI NELLE
PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE: STUDIO IN MODELLI CELLULARI UMANI
E IN ANIMALI TRANSGENICI”
Differenti studi indicano un ruolo fondamentale dei meccanismi eccitotossici nella
patogenesi di Malattie Neurodegenerative quali Sclerosi Laterale Amiotrofica (ALS),
malattia di Alzheimer (AD) e Atassia Spinocerebellare tipo 1 (SCA1): l’eccessiva azione del
glutammato può essere correlata all’accumulo di Abeta, a disfunzioni mitocondriali,
all’infiammazione e alla produzione di specie radicali libere (ROS) e alla morte neuronale.
Tutti questi fenomeni potrebbbero facilitare la cascata eccitotossica sia interagendo con i
differenti recettori ionotropi e metabotropi, sia attraverso l’inibizione della ricaptazione di
glutammato. Tuttavia l’impossibilità di reperire tessuti umani direttamente interessati
dalla neurodegenerazione rende indispensabile caratterizzare modelli cellulari umani o
animali transgenici.
Pertanto il progetto prevede l’utilizzo di cellule di tessuti periferici (piastrine e fibroblasti) umani
ottenuti dai pazienti e diversi modelli di animali transgenici tra i quali un modello inducibile
SCA1:
•
Espansione CAG, indotta mediante TET (Tetracicline Technology), del gene codificante
la proteina ataxina 1, che determina la mutazione tipica della SCA1
Questo modello condizionale (TET) SCA1 è stato caratterizzato da un punto di vista
morfologico e funzionale con delineazione dei processi patogenetici. Sono inoltre in corso
di verifica l’importanza del fenomeno eccitotossico in tale modello, approfondendo i
meccanismi che portano all’accumulo intersinaptico di glutammato ed i segnali che
determinano la sofferenza neuronale e, in ultima analisi, la morte cellulare dei neuroni
murini che esprimono la proteina mutata umana. I meccanismi delineati verranno
confermati nelle colture di fibroblasti ottenute dai pazienti. Il modello condizionale SCA1
costituirà altresì una fonte diretta di colture neuronali su cui valutare i parametri di
eccitotossicità. Lo stesso tipo di valutazioni verranno condotte da altre Unita’ Operative,
afferenti al medesimo progetto di Ricerca Finalizzata, su colture di fibroblasti
rispettivamente di controlli negativi e di pazienti affetti da SCA1, la comparazione dei
parametri registrati permetterà, da un lato, di verificare quali componenti della patologia
in oggetto di studio siano realmente riprodotti nel modello transgenio, e, sulla base di
questa prima elaborazione, si potranno valutare gli effetti di eventuali trattamenti
farmacologici sia a livello delle colture neuronali derivate dagli animali affetti, sia a livello
del modello in vivo.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti
Ministero della Salute. Ricerca Finalizzata 2002 (Programma Speciale ex art 12 Dlgs
502/92)
30
Anno : 2002/2004
6. Descrizione progetto
STUDIO ILIADE
Studio randomizzato multicentrico nazionale sulla terapia del carcinoma dell’endometrio.
Lo studio si atricola in 2 fasi: fase chirurgica, orientata sul ruolo terapeutico della chirurgia
radicale (ILIADE 1) e della linfoadenectomia (ILIADE 2), su base randomizzata; fase di
terapia adiuvante (ILIADE 3) in cui si valuta il ruolo della radioterapia, sola o in
associazione con la chemioterapia, nel controllo dei fattori di rischio di recidiva.
Lo studio ILIADE 1 è stato chiuso il 1.9.04 per raggiungimento della dimensioni
campionaria (542 pz arruolate), sono in corso ILIADE 2 (103 pz arruolate) e 3 (135 pz
arruolate).
Coordinatore dello studio: IRF “MARIO NEGRI” Milano
Coordinatore dello studio: Prof. Alberto Lissoni
Anno : Dal 1998 ed attualmente in corso
7. Descrizione progetto
TITOLO: INFLUENZA DEI DIVERSI MICROAMBIENTI IMMUNOLOGICI NELLA
PERDITA E PPROLIFERAZIONE CELLULARE DELL’ADENOCARCINOMA
DUTTALE DEL PANCREAS. STUDIO IMMUNOISTOCHIMICO E BIOLOGICO
MOLECOLARE IN SITU.
Il fine del lavoro è stato quello di ottenere una più profonda conoscenza circa i meccanismi
che regolano l'interrelazione tra cancro del pancreas e difese dell'ospite, utilizzando
tecniche immunoistochimiche e biologico-molecolari in situ su campioni chirurgici di
pancreas inclusi in paraffina o congelati, nonchè definire le caratteristiche immunologiche
dei diversi microambienti neoplastici (come il tipo di leucociti infiltranti il tumore, il tipo
di citochine secrete dal tumore o dalle cellule immunitarie dell'ospite, evidenziate in situ, e
così via), ma anche dell'interazione tumore-matrice extracellulare e della quantificazione
della neoangiogenesi, con l'intento finale di verificare quali sono le condizioni associate
alla
crescita
tumorale,
o,
al
contrario,
con
la
perdita
cellulare.
Per valutare questo dato e ottenere una misura del bilancio tra perdita e guadagno
cellulare nei vari campi del tumore (per esempio lesioni primitive o metastatiche),
abbiamo usato l'immunoistochimica per l'evidenziazione dell'antigene Ki67 con
l'anticorpo MIB1 per stabilire l'indice proliferativo e l'in situ end-labelling method
(TUNEL) per l'indice apoptotico. Entrambe queste metodiche sono applicabili su sezioni in
paraffina e possono offrire importanti acquisizioni circa la vitalità del tessuto tumorale in
differenti
condizioni
(soprattuttoimmunologiche).
Coordinatore dello studio: Dr. Biagio Eugenio Leone
Anno: 2002-2004
31
8. Descrizione progetto
Progetto Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia (I.R.E.R) – Sviluppo,
riorganizzazione ed implementazione del servizio di emergenza/urgenza. Indicatori di
qualità ed efficacia sanitaria - assegnazione contributo = LIRE 336.000.000.- (in
collaborazione (50%) con Medicina Occupazionale e dell’Ambiente - Prof. Cesana)
Coordinatore dello studio: Prof. Antonio Pesenti
Anno: 2000
9. Descrizione progetto
Grant CARIPLO - Analisi Genomica per L’identificazione e Caratterizzazione dei
Fattori di Suscettibilita’ alle Complicanze piu’ Frequenti dopo Chirurgia Cardiaca –
Assegnazione Contributo = EURO 100.000.Coordinatore dello studio: Prof. Antonio Pesenti
Anno: 2001
10. Descrizione progetto
RISC – Registro Italiano Stenting Carotideo
Il Registro Italiano per lo Stenting Carotideo (RISC) è stato proposto da specialisti di
diverse discipline che si occupano del trattamento delle lesioni della biforcazione della
carotide per la prevenzione dell’ictus. L’obiettivo è stato quello di costituire in Italia un
gruppo di lavoro multidisciplinare che faccia confluire i dati clinici in uno studio
prospettico non randomizzato in cui vengono raccolti i risultati delle procedure di stenting
carotideo eseguite dai diversi specialisti, che utilizzano metodiche diverse, in un periodo
di 3 anni. Lo studio è caratterizzato dal coinvolgimento di tutti gli specialisti che operano
nel settore e dal patrocinio di tutte le Società Scientifiche che li rappresentano: Società
Italiana di Chirurgia Vascolare, Radiologia, Neuroradiologia e Cardiologia Invasiva che si
sono impegnate a stabilire e condividere linee-guida del progetto sia cliniche che
organizzative.
Il Comitato Scientifico ha definito i criteri di validazione delle procedure e la modalità di
arruolamento e raccolta dei dati che si sviluppano in questi momenti:
1) arruolamento dei pazienti entro le 24 ore precedenti la procedura;
2) raccolta dei dati sulla procedura e sulle condizioni cliniche del paziente entro 72 ore
successive;
3) raccolta dati sullo stato clinico neurologico entro 7 giorni dalla procedura;
4) follow-up a 1, 6, 12 e 24 mesi.
Si è proceduto alla realizzazione di un software per la raccolta dei dati ponendo
particolare attenzione al rispetto di estrema parsimonia e alla individuazione di indicatori
e standard per il riconoscimento scientifico internazionale (indicatori non solo di stenosi,
32
di presenza o assenza di sintomi, ma anche parametri sulla composizione della placca e i
sistemi, ma anche parametri sulla composizione della placca e i sistemi di protezione, ecc.).
Si è enfatizzata la necessità di attribuire estremo rigore alla fase di arruolamento
introducendo la sua formalizzazione attraverso una dichiarazione, a parte del medico,
dell’intenzione di eseguire la procedura entro le 24 ore antecedenti.
Si sottolinea che un organo esterno è stato deputato al controllo di qualità dei dati
attraverso verifiche mirate “on site visits” nelle strutture che partecipano al RISC. Il RISC
ha accreditato 34 strutture in Italia e arruolato il primo paziente il 22 ottobre 2001.
Al 22 ottobre 2004, 1454 pazienti sono stati arruolati e 1210 sono entrati effettivamente nel
registro. Il 28% delle procedure è stato eseguito da chirurghi vascolari, il 36% da cardiologi
e il 36% dei radiologi. La percentuale di pazienti asintomatici è stata del 71,3%, le lesioni
primitive sono state l’86,1%, la TC prerocedurale si è rilevata positiva per lesioni
ischemiche nel 34,5% dei casi. Il successo tecnico si è avuto in 1107 pazienti su 1210
(91,5%). La mortalità a 30 giorni è stata dello 0,7%, il tasso di ictus 1,2%, con un tasso
combinato a 30 giorni dell’1,9%. Il tasso di ictus e di morte neurologica è stato dello 0,3%,
0,7% e 0,7% a 6, 12 e 24 mesi, rispettivamente. Il tasso di restenosi è stato del 6,0%, 3,0%,
2,4% e 0,8% a 1, 6, 12 e 24 mesi, rispettivamente.
Lo stenting carotideo è una procedura sicura, con buoni risultati del “real world”, al di
fuori degli studi randomizzati, così come documento da questo registro multicentrico
disciplinare.
Coordinatore dello studio: Prof. Giorgio M. Biasi
Anno: Dal 2001
11. Descrizione progetto
CENTRI DI RICERCA NAZIONALE – STUDIO CASPAR 2004 (CLOPIDOGREL AND
ACETYL SALICYLIC IN BYPASS SURGERY FOR PERIPHERAL ARTERIAL
DISEASE)
TITOLO DELLA RICERCA: Studio in doppio cieco, randomizzato di Clopidogrel 75
mg/die vs. placebo, in pazienti con arteriopatia periferica (peripheral arterial diseasePAD) in trattamento con ASA 75-100 mg/die sottoposti ad un intervento di bypass
unilaterale al di sotto del ginocchio.
Lo Studio CASPAR è uno studio controllato prospettico, multicentrico, randomizzato, in
doppio cieco, a gruppi paralleli, di clopidogrel verso placebo, in aggiunta ad una terapia
di base con acido acetilsalicilico.
Lo studio si basa sull’efficacia di Clopidogrel in sinergismo con ASA in pazienti con
arteriopatia periferica già sottoposti ad un intervento di bypass sottogenuale. Il
Clopidogrel è un derivato delle tienopiridine simile strutturalmente alla ticlopidina, la cui
efficacia in associazione con ASA nella riduzione di ictus ischemici, IMA o morti vascolari
è stata dimostrata in un trial di 19185 pazienti (CAPRIE)
L’obiettivo primario dello studio è valutare l’efficacia di clopidogrel 75 mg una volta al
giorno verso placebo con trattamento concomitante con ASA 75-100 mg/die
nell’aumentare la percentuale di pervietà primaria, di recupero dell’arto e di
33
sopravvivenza, in pazienti sottoposti ad un intervento di bypass al di sotto del ginocchio
per il trattamento della PAD.
Coordinatore dello studio: Prof. Giorgio M. Biasi
Anno : Dal 2004
6.2. Progetti di ricerca di interesse Internazionali
1. Descrizione progetto
STUDIO ICON 5 - GOG182R
Studio randomizzato internazionale multicentrico, in collaborazione con Gynecologic
Oncology Group (USA) e Medical Rsearch Council (UK) su differenti schemi di
chemioterapia di prima linea nell’adenocarcinoma ovarico in stadio avanzato.
Lo studio, in 6 bracci, prevede l’arruolamento di circa 4000 pazienti in USA, UK ed Italia.
L’arruolamento è concluso (31.8.04), si attende l’analisi dei dati.
Coordinatore dello studio: IRF “MARIO NEGRI” Milano
Coordinatore dello studio: Prof. Costantino Mangioni
Anno : 2003/2004
2. Descrizione progetto
STUDIO EORTC 55994
Studio randomizzato multicentrico internazionale, in collaborazione con European
Organization for Research and Treatment of Cancer sul trattamento del carcinoma della
cervice uterina “bulky” allo stadio Ib2-IIB: La randomizzazione è prevista tra
chemioradioterapia e chemioterapia seguita da chirurgia radicale.
Coordinatore dello studio: EORTC Brussels BE
Coordinatore dello studio: Prof. Costantino Mangioni
Anno : Dal 2004
3. Descrizione progetto
STUDIO TUHRS
Tipo di Studio: Studio multicentrico prospettico randomizzato comparativo Teriparatide
– Alendronato sulla prevenzione della perdita ossea prospettica in pazienti portatori di
endoprotesi d’anca dopo frattura di femore che hanno avuto almeno un’altra frattura da
fragilità osseo e con valori di massa ossea con T-score < -2.5.
34
Scopo dello Studio: Valutare l’efficacia di un farmaco osteo-induttivo dell’osso
(Teriparatide, PTH umano ricombinante 1-34, EliLilly, Indianapolis USA) nell’indurre un
incremento del turn over osseo e della massa ossea in pazienti con una grave
compromissione della massa ossea. Collaborazione per definizione e validazione di una
nuova tecnica istomorfometrica con spettrofotometria di valutazione delle biopsie del
tessuto osseo (in collaborazione con IRCCS e centro universitario francese collegato con
INSERM
Stato dello Studio: inizio arruolamento, termine previsto di arruolamento dicembre 2004,
termine studio giugno 2006.
Coordinatore dello studio: Prof. Edoardo Marinoni
Anno : Dal 2004
4. Descrizione progetto
TITOLO DELLA RICERCA: “PRODUZIONE DI UN MODELLO TRANSGENICO PER
LO STUDIO DEI MECCANISMI COINVOLTI NEL RIGETTO DI XENOTRAPIANTI”
La produzione di animali geneticamente modificati che esprimano molecole umane ad
attività inibitrice della cascata complementare, in grado di proteggere l’organo donato di
specie discordante dal rigetto iperacuto, può permettere di realizzare xenotrapianti
temporanei in pazienti umani. Tramite l’approccio originale dello “Sperm-Mediated Gene
Transfer” sono state prodotte linee di maiali transgenici per la molecola hDAF (Decay
Accelerating Factor o CD55) i cui tessuti esprimono la proteina umana e risultano
sensibilmente resistenti al danno da esposizione al plasma umano. Il numero dei maiali
transgenici ottenuti, la qualità dell’espressione del transgene e la trasmissibilità del gene
esogeno alla progenie rendono questi animali una reale opzione nel mondo dello
xenotrapianto ed un modello sperimentale innovativo che consente lo studio dei
meccanismi responsabili del rigetto. La potenziale utilizzazione di questi suini quali
donatori d’organi per trapianti è stata recentemente dimostrata ex vivo in esperimenti di
perfusione con sangue umano fresco (eseguiti in collaborazione con il gruppo del Prof. M.
Yacoub, direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia dell’Imperial College e del Royal
Brompton & Harefield Heart Science Centre di Londra) mediante esame di parametri
funzionali (gittata cardiaca, pressione arteriosa) e morfologici (esame istopatologico dei
tessuti, determinazione della deposizione delle frazioni C3 e C5-9 del complemento). La
disponibilità di linee endoteliali transgeniche permette poi di studiare ex vivo e in vitro
l’interazione tra endotelio xenogenico e fattori solubili/cellule umane.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Progetto Speciale DM 404/7240/99
Ministero dell’istruzione dell’università e della Ricerca DD 21.09.99, n462 ric.
Anno : 2002/2004
35
5. Descrizione progetto
TITOLO DELLA RICERCA: “PRODUZIONE DI SUINI MULTI-TRANSGENICI PER
STUDI DI XENOTRAPIANTO”
Lo studio di malattie umane complesse, multifattoriali, o lo studio di fenomeni patologici
complessi, quali ad esempio i meccanismi che regolano il meccanismo del rigetto acuto e
cronico che segue un trapianto d’organi, non può essere affrontato in modelli animali
contenenti la modificazione genetica di un singolo gene, essendo molti i geni coinvolti in
questi fenomeni patologici. Tramite l’approccio dell’SMGT sono in corso di produzione e
caratterizzazione linee di maiali transgenici, in cui tre differenti geni esogeni vengono
espressi nei tessuti dell’animale. Fino a questo momento le sequenze codificanti utilizzate
in questi esperimenti preliminari sono sequenze che codificano per proteine fluorescenti,
facilmente rilevabili a seguito di analisi di microscopia ottica. Una volta messe a punto le
condizioni di transgenesi in cui si vogliono introdurre allo stesso tempo diverse sequenze
di DNA esogeno (transgeni) nell’animale, i geni da esprimere possono essere, ad esempio,
differenti geni coinvolti nella prevenzione del rigetto acuto e cronico. (collaborazione con
il gruppo del Prof. I. McKenzie direttore dell'Austin Research Institute, presso l’Università
di Melbourn). Al momento si sta sperimentando anche la possibilità di generare animali
transgenici inserendo negli spermatozoi grandi frammenti di DNA e /o minicromosomi
artificiali e/o naturali per poter trasferire sequenze geniche complesse comprendenti gli
importanti elementi di controllo attigui e remoti.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Progetto Speciale DM 404/7240/99
Ministero dell’istruzione dell’università e della Ricerca DD 21.09.99, n462 ric.
Anno : 2003/2004
6. Descrizione progetto
TITOLO DELLA RICERCA: “STUDIO DEI MECCANISMI MOLECOLARI
COINVOLTI NEL RIGETTO DI TRAPIANTO E XENOTRAPIANTO”
E’ noto che alcuni enzimi che modulano i livelli dei nucleotidi coinvolti nei processi
flogistici, quali l’ecto-5’-nucleotidasi e l’ecto-ATPDasi, giocano un ruolo importante nel
rigetto. Poiché tali geni sembrano essere ipoespressi nell’endotelio di maiale rispetto a
quello di altri mammiferi e dell’uomo, ciò potrebbe contribuire alla velocità ed
irreversibilità delle reazioni di rigetto. E’attualmente allo studio con il gruppo coordinato
dal Prof. M. Yacoub la possibilità di forzare l’espressione di queste proteine in cellule
endoteliali suine, quale approccio per prolungare la sopravvivenza di organi
xenotrapiantati nell’uomo, anche in vista della realizzazione di suini transgenici per questi
geni. Contemporaneamente vengono esaminati i livelli dei metaboliti che sono noti
interferire con i livelli ematici dei nucleotidi nell’uomo e nel maiale, così da migliorare
ulteriormente la resistenza dell’endotelio suino alla flogosi reattiva dell’ospite umano.
36
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Progetto Speciale DM 404/7240/99
Ministero Salute Programma Speciale ex art 12 Dlgs 502/92.
Anno : 2002/2004
7. Descrizione progetto
TITOLO DELLA RICERCA: “TRAPIANTI D’ORGANO: STRATEGIE DI
PREVENZIONE DEL DANNO TISSUTALE E DEL RIGETTO MEDIANTE
L’ESPRESSIONE DI GENI PROTETTIVI ENDOGENI”.
Uno dei maggiori problemi nel trapianto d’organi è il danno dovuto alla riperfusione
dell’organo dopo un periodo di ischemia (danno da ischemia/riperfusione - IRI). E’ ormai
stabilito che la risposta infiammatoria comincia nell’organo del donatore durante lo stato
di morte cerebrale, e che questa condizione si intensifica durante l’espianto dell’organo dal
donatore, il trasporto e la riperfusione nel ricevente. L’instaurarsi di una condizione
infiammatoria e di un danno da ischemia/riperfusione aumenta la probabilità di una nonfunzione dell’organo dopo il trapianto, la frequenza di episodi di rigetto acuto, e
l’eventualità di rigetto cronico. Per queste ragioni è critico studiare come
contenere/evitare l’infiammazione e il conseguente danno da ischemia/riperfusione nel
contesto delle problematiche dei trapianti d’organo.
Negli ultimi anni è stato dimostrato che un organo può contribuire alla sua stessa
sopravvivenza con l’espressione di “geni protettivi” come l’eme-ossigenasi-1 (HO-1).
L’HO-1 agisce sull’eme producendo ferro (che induce la ferritina), biliverdina (che è
convertita in bilirubina) e il gas monossido di carbonio (CO). Nei roditori ciascuno dei
prodotti finali di degradazione dell’eme, ferritina, bilirubina e CO, sembra essere
protettivo rispetto al danno da ischemia/riperfusione (CO e ferritina nell’ IRI del fegato;
CO nell’ IRI del cuore) e rispetto al rigetto cronico (HO-1 e CO nell’arteriosclerosi posttrapianto) nonché, sembra migliorare la durata di sopravvivenza dell’organo (biliverdina
somministrata al donatore e al ricevente di trapianto di cuore) in modelli di trapianto nel
roditore, non sono mai state effettuate analisi sistematiche sui benefici dell'espressione di
HO-1 o sulla somministrazione di CO in un modello clinico adeguato. Pertanto, per
valutare se un'esposizione controllata a CO possa essere utilizzata come una opzione
terapeutica per il trattamento di diverse malattie umane in un contesto clinico, è stato
studiato l'effetto del pretrattamento con CO in un modello sperimentale di maiale:
modello di danno ischemico da riperfusione (IRI), come si ha durante il by-pass
cardiopolmonare e l'arresto cardiaco da ipotermia (sostituzione della valvola aortica e
bypass aorto-coronarico). Nel modello di IRI si è voluto verificare se la somministrazione
per inalazione di basse dosi di CO (250 ppm) per due ore prima del by-pass (con arresto
cardioplegico) seguito da un'ora di riperfusione poteva proteggere il cuore dal danno
tissutale. Questi studi hanno dimostrato che il pre-trattamento con CO riduce il danno
tissutale conseguente all'IRI con una diminuzione significativa del numero di
miocardiociti apoptotici e una riduzione dell'edema cardiaco. È stato inoltre osservato un
miglioramento del bilancio energetico cellulare del cuore durante la riperfusione: sia i
livelli di ATP che di fosfocreatina, nel cuore del gruppo di animali pre-trattati con CO,
37
erano significativamente più alti dopo un'ora di riperfusione. L'accumulo di NADH e
NADPH diminuiva durante il periodo di ischemia dando luogo ad un ridotto rapporto
NADH/NAD e NADPH/NADP a fine ischemia, nel gruppo di animali pre-trattati con
CO. Nello stesso gruppo di animali, queste variazioni metaboliche correlavano anche con
una riduzione significativa del numero di defibrillazioni necessarie per restaurare il
normale ritmo cardiaco durante la riperfusione.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti
Ministero della Salute. Ricerca Finalizzata 2002 e Programma Speciale ex art 12 Dlgs
502/92.
MiUR Progetto FAR 2003
Anno : 2003/2004
8. Descrizione progetto
TITOLO DELLA RICERCA : “STUDIO DEL RUOLO DEI GENI PROTETTIVI NELLA
PATOGENESI DELLA RISPOSTA INFIAMMATORIA SUCCESSIVA AL DANNO
VASCOLARE E NELLA PREVENZIONE DELLA IPERPLASIA INTIMALE IN UN
MODELLO PRECLINICO DI BALLOON INJURY IN MAIALI NORMALI E
ATEROSCLEROTICI”
Le malattie cardiovascolari su base arteriosclerotica costituiscono la più importante causa
di morte nei paesi occidentali, con una mortalità di circa il 50% e una morbidità di quasi il
100% nella popolazione al di sopra dei 65 anni. Sebbene la terapia medica e chirurgica
abbia fatto notevoli progressi, il tasso di insuccesso è ancora alto. Tra i nuovi approcci
introdotti dalla moderna medicina per la cura delle malattie, la terapia molecolare sembra
uno dei più promettenti. L’induzione di geni protettivi è considerata una nuova possibilità
terapeutica per il trattamento di diverse malattie. L’eme ossigenasi 1 (HO-1) è l’enzima
implicato nella degradazione dell’eme, con rilascio di biliverdina, monossido di carbonio
(CO) e ferro. Studi in vivo nel roditore hanno dimostrato che HO-1 previene il danno da
ischemia riperfusione, migliora la sopravvivenza dell’organo trapiantato in assenza della
terapia immunosoppressiva, previene il rigetto cronico e la restenosi conseguente al danno
vascolare. Nel roditore si è dimostrato che il CO da solo è protettivo in diversi modelli di
malattia, riproducendo l’azione di HO-1. L’espressione di HO-1 o la somministrazione di
CO mediano una potente azione anti-infiammatoria, anti-apoptotica e anti-proliferativa in
monociti/macrofagi, in cellule endoteliali, epiteliali, muscolari lisce e in altri tipi di cellule.
Tuttavia, nessuna analisi sistematica dei benefici dell’espressione di HO-1 o della
somministrazione di CO è stata intrapresa in un modello rilevante per la clinica. Questo
tipo di studi sono proposti in questo progetto. Lo scopo del progetto è lo studio del ruolo
di HO-1/CO nella patogenesi della risposta infiammatoria conseguente al danno vascolare
e lo studio di nuove strategie nella prevenzione del danno vascolare in un modello
preclinico di balloon injury carotidea nel maiale e in pazienti trattati con chirurgia
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convenzionale o endovascolare.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. COFIN2004
Anno : 2003/2004
9. Descrizione progetto
TITOLO: IDENTIFICAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DI GENI RESPONSABILI
DELLA
CHEMIORESISTENZA
MEDIANTE
RNAI-MEDIATED
HIGH
THROUGHPUT RETROVIRAL SCREENING
Il tumore al colon, una delle più frequenti malattie neoplastiche, non risponde alle terapie
adiuvanti a causa dell’elevato tasso di farmaco-resistenza alla chemioterapia standard,
come il 5-fluoroacile (FU) e l’oxaliplatin. Inoltre, l’identificazione di nuovi geni coinvolti
nella progressione del tumore al colon, e che mediano la resistenza ad FU potrebbero
indicare nuovi rilevanti obiettivi per chemioterapia. Uno screening recentemente eseguito
mediante retroviral-mediated RNAi ad alta efficienza (progetto congiunto di
collaborazione tra la Prof. Lavitrano e il Prof. Kristian Helin direttore del Biotech Research
and Innovation Centre, University of Copenhagen) ha portato all’identificazione di 49 geni
la cui inibizione in linee cellulari resistenti alla FU, ripristina l’apoptosi indotta dai
chemioterapici. La Prof. Lavitrano sta attualmente svolgendo un programma di
caratterizzazione di questi geni sia come possibili target per terapie molecolari sia come
marker di farmacoresistenza.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Anno : 2004
10. Descrizione progetto
TITOLO DELLA RICERCA: “IDENTIFICAZIONE DI FATTORI DI RISCHIO PER LA
RECIDIVA DEL PROLASSO GENITALE ED IMPLICAZIONI CHIRURGICHE.”
Studio prospettico osservazionale mirato alla valutazione dei parametri comunemente
considerati fattori di rischio per la recidiva di prolasso genitale. Analisi multivariata dei
fattori selezionati confrontando pazienti con recidiva e senza recidiva di prolasso e
valutazione del ruolo dell’utilizzo di materiali protesici nel ridurre il rischio di recidiva.
Coordinatore dello studio: Prof. Rodolfo Milani
Anno: Dal 2004
39
11. Descrizione progetto
2000 – 60% Gravidanza e parto in primigravide: identificazione dei fattori di rischio per
l’insorgenza di disturbi urinari e anali.
Coordinatore Responsabile Prof. Rodolfo Milani
2001 - 60% Valutazione pre-operatoria con holter urodinamico in donne con incontinenza
urinaria da sforzo.
Coordinatore Responsabile Prof. Rodolfo Milani.
2002 - 60% - Incontinenza doppia: aspetti di fisiopatologia
Coordinatore Responsabile Prof. Rodolfo Milani.
2004 - 60% - Pressione uretrale in flusso retrogrado (URP).
Definizione di parametri di normalità in pazienti asintomatiche versus pazienti affette da
incontinenza urinaria.
Coordinatore Responsabile Prof. Rodolfo Milani.
12. Descrizione progetto
Grant da NIH (National Institutes of Health – Bethesda – USA) per progetti ri ricerca intitolati
“Valutazione di un tubo endotracheale ricoperto al suo interno di argento e
sulfadiazina in poliuretano ad uso anestesiologico” e “Valutazione di un sistema di
pulizia del tubo endotracheale (“Mucus shaver”) in pazienti intubati e ricoverati in
Unità di Terapia Intensiva “ - assegnazione contributo = USDollars 40,000.00.Coordinatore dello studio: Prof. Antonio Pesenti
Anno: 2004
13. Descrizione progetto
Contratto n° QLK6-CT-2002-00251 – ELDICUS - della Comunità Europea. Triage Decision
Making for the Elderly in European Intensive Care Units. - assegnazione contributo =
EURO 104.000,00.Coordinatore dello studio: Prof. Antonio Pesenti
Anno: 2002
40
14. Descrizione progetto
Contratto n° QLG3-CT-2002 – BRAIN-IT – della Comunità Europea. Brain Monitoring
with Information Technology. - assegnazione contributo = EURO 47.563,47.Coordinatore dello studio: Prof. Antonio Pesenti
Anno: 2002
15. Descrizione progetto
Grant da The Giovanni Armenise-Harvard Foundation (Harvard-Usa) per collaborazione MGH –
Cattedra di Anestesia - A project to Enhance Learning in Anesthesia and Critical Care
through Novel Teaching Technologies in Italy - assegnazione contributo = LIRE
120.849.851.
Coordinatore dello studio: Prof. Antonio Pesenti
Anno: 2001
16. Descrizione progetto
CENTRI DI RICERCA INTERNAZIONALI - STUDIO ICAROS: INTERNATIONAL
CAROTID ANGIOPLASTY AND RISK OF STORKE
Titolo della ricerca: “ICAROS: International Carotid Angioplasty and Risk of Storke”
Lo studio “Imaging in Carotid Angioplasty and Risk of Storke” (ICAROS) ha l’obiettivo di
studiare la correlazione delle caratteristiche morfologiche della placca carotidea valutate
mediante l’esame ultrasonografico e il rischio di stroke durante lo stenting carotideo.
La disponibilità di ecodopdoppler di seconda generazione consente un’analisi dettagliata
delle caratteristiche della placca carotidea. L’ecogenecità della placca può adesso essere
misurata attraverso un indice computerizzato della placca, il Gray Scale Median (GSM).
Bassi valori di GSM consentono di identificare le placche ecolucenti, ad alto rischio di
embolizzazione così come dimostrato da numerosi studi prospettici. La potenzialità del
GSM risiede nel poter identificare prima della procedura di stenting carotideo i pazienti a
differente rischio di complicanze neurologiche peri-e post-procedurali. L’indicazione allo
stenting carotideo può così essere posta non solo in base ai 2 criteri standard, la
percentuale di stenosi e la sintomatologia neurologica, ma sul terzo criterio, cioè la placca
carotidea, che in ultima istanza influisce sia sul grado di stenosi che sulla sintomaticità
neurologica (il 40% degli ictus riconoscono un’eziologia embolica a partenza dalla
carotide).
Lo studio ha coinvolto 11 centri internazionali (Italia, USA, UK, Germania e Cipro). Sono
stati inclusi 418 pazienti. Il tasso di complicanze a 30 giorni è stato del 3,6%, suddiviso fra
un 2,2% di minor stroke e un 1,4% di major stroke. Ci sono stati 11 stroke su 155 pazienti
(7,1%) nei pazienti con GSM minore di 25 e 4 su 263 (1,5%) in quelli con un GSM superiore
a 25, con una differenza statisticamente significativa (p=0,005). Pazienti con una stenosi
severa, al di sopra dell’85% hanno avuto un più alto tasso di stroke (p=0,003). L’efficacia
dei sistemi di protezione neurologica è stata confermata solo nei pazienti con un GSM
41
superiore a 25 (p=0,001), ma non in quelli con un GSM inferiore a 25. L’analisi multivariata
ha evidenziato che il GSM e il tasso di stenosi sono 2 fattori indipendenti per lo sviluppo
dello stroke in corso di stenting carotideo.
Lo studio ICAROS ha dimostrato che l’ecolucenza della placca carotidea, misurata con un
GSM minore di 25, aumenta il tasso di stroke durante lo stenting carotideo.
Coordinatore dello studio: Prof. Giorgio M. Biasi
Anno: 2000/2001
17. Descrizione progetto
TITOLO: “ RUOLO DEI FATTORI DI PREDISPOSIZIONE GENETICA NELLE
COMPLICANZE PIÙ FREQUENTI DOPO CHIRURGIA DI
RIVASCOLARIZZAZIONE MIOCARDIA”
La rivascolarizzazione miocardica, mediante by-pass aortocoronarico (BPAC) è
l'intervento chirurgico più eseguito nel mondo (circa 1.000.000/anno). Nella sola
Lombardia, durante l'anno 2000, sono stati eseguiti 7.973 interventi di BPAC. I costi di un
intervento cardiochirurgico sono ancora molto elevati, tanto che solo il 20% della
popolazione mondiale ne usufruisce. Le complicanze post-chirurgiche, allungando i tempi
di degenza, contribuiscono ad incrementare i costi. Tra queste, fibrillazione atriale e
sanguinamento sono sicuramente le più frequenti. L'identificazione pre-operatoria dei
pazienti a rischio per questi eventi, consentirebbe un utilizzo più mirato delle risorse, una
riduzione dei tempi di degenza ed un impiego dei presidi farmacologici solo nei casi
necessari.
E’ ormai ampiamente accettato che la variabilità genetica individuale condiziona il
funzionamento normale o patologico della singola cellula e dell’intero organismo. Di
conseguenza essa potrebbe influenzare i risultati della chirurgia cardiaca, compreso
l’insorgenza delle complicanze.
L'obiettivo di questo studio è quindi di testare l’ipotesi che le varianti polimorfiche dei
geni del sistema della coagulazione e dei geni che codificano per i canali ionici cardiaci
possano predisporre i pazienti sottoposti ad intervento di rivascolarizzazione miocardica
allo sviluppo di complicanze, quali la fibrillazione atriale e il sanguinamento.
L'identificazione dei fattori di predisposizione genetica alle complicanze sopra menzionate
consentirebbe di individuare i pazienti a rischio prima dell'intervento, in modo da
concentrare le risorse solo su un gruppo selezionato a vantaggio di un miglior trattamento
e della riduzione dei tempi/costi delle degenze.
Finanziamento ottenuti: Fondazione Cariplo
Coordinatore dello studio: Prof. Roberto Fumagalli
Anno: 2004
42
18. Descrizione progetto
TITOLO: “EFFETTO DELL’ANESTESIA PERIDURALE SUL CATABOLISMO
PROTEICO”
Il catabolismo proteico, rappresenta una tipica risposta dell’organismo al trauma
chirurgico. La perdita di massa cellulare diminuisce la forza muscolare e può aumentare la
degenza e favorire le complicanze.
Un recente studio, ha evidenziato un aumento del catabolismo proteico in pazienti con
diabete tipo 2 sottoposti a interventi di chirurgia colorettale. Studi precedenti, hanno
evidenziato che l’anestesia peridurale riduce il catabolismo perioperatorio. Lo studio ha lo
scopo di valutare tramite isotopi radioattivi, le proprietà anticataboliche dell’anestesia
peridurale.
Titolare dello studio: Dr. Francesco Donatelli – Dipartimento Anestesia e Rianimazione –
Ospedali Riuniti di Bergamo
Coordinatore dello studio: Prof. Ruberto Fumagalli
Anno: 2004
7. RICERCHE PER CONTO TERZI
1) Studio dose finding su chemioterapia settimanale con Docetaxel + Carboplatino nel
tumore maligno dell’ovaio (attivato nel 2003, concluso)
Studio multicentrico nazionale di dose-finding in schema di terapia settimanale con
Docetaxel e Carboplatino nel carcinoma dell’ovaio, previsto l’arruolamento di 15 pz, ora
concluso.
Committente: Aventis Pharma
2) Studio randomizzato in doppio cieco sul ruolo di neuroprotettore di Acetilcarnitina
in pazienti in terapia con combinazione Paclitaxel Cisplatino (attivato nel 2000, concluso
2004)
Studio multicentrico nazionale prospettico sulla neuroprotezione operata da Lacetilcarnitina nei confronti della neurotossicità da cisplatino e paclitaxel. Arruolati 100 pz
a livello nazionale (45 nel centro di Monza).
Committente: Sigma Tau spa
Collaborazioni: Dipartimento di Neuroscienze – Università di Milano Bicocca
3) Studio prospettico sull’ Oxaliplatino in chemioterapia di seconda linea
nell’adenocarcinoma dell’ovaio (concluso).
43
Studio multicentrico prospettico sull’efficacia dell’oxaliplatino nel trattamento di
carcinoma dell’ovaio recidivo dopo chemioterapia di prima linea, contenente platino.
Committente: Debiopharm SA
4) Protocollo BI 1123.18/Boehringer Ingelheim – A prospective, double-blind, placebocontrolled, international, multicentre, parallel group comparison trial evaluating the
efficacy and safety of Tenecteplase during cardiopulmonary resuscitation as compared
with standard treatment in patients suffering from out-of-hospital cardiac arrest of
presumed cardiac origin. Thrombolysis in cardiac arrest. – Coordinamento nazionale dello
studio - assegnazione contributo = EURO 36.000,00.5) Protocollo F7CBI-1600/Novo Nordisk A/S – A randomised, double-blind, placebocontrolled, multi-centre, dose escalation study to evaluate the safety and preliminary
efficacy of Recombinant Factor VIIa (Novoseven/Niastase) in subjects with brain
contusions. - assegnazione contributo = EURO 20.000,00.6) Protocollo F1K-MC-EVBR/Eli Lilly Italia – A randomized, double-blind, placebocontrolled trial of prophylactic Heparin in patients with severe sepsis and higher disease
severity who are undergoing treatment with Drotrecogin Alfa (activated) – assegnazione
contributo = EURO 23.760,00.7) Protocollo di Studio F1K-0020 (PAI)/Eli Lilly - Effect of Hyperglycemia in PAI 1
Activity and the relationship with outcome in severe sepsi and septic shock - In
collaborazione Università degli Studi Milano –Assegnazione Contributo = Euro 100.000.8) Protocollo di Studio TROIKA/ Boehringer Ingelheim - Trombolisi nell’arresto extraospedaliero. – Assegnazione Contributo = Euro 15.000.9) Protocollo F1K-MC-EVCM/Eli Lilly Italia – Efficacy and safety of Drotrecogin Alfa
(activated) in adult patients with early stage severe sepsis - assegnazione contributo =
EURO 10.560,00.10) Progetto Ministero della Salute/Regione Lombardia – Miglioramento
dell’appropriatezza e valutazione della qualità delle prestazioni erogate dai Servizi
Sanitari di Emergenza-Urgenza – Coordinamento scientifico dello studio multicentrico assegnazione contributo = EURO 130.663,60.
11) Protocollo di Studio/Abbott - Evaluation of Levobupivacaine in Epidural Pediatric
Combined Anesthesia - Responsabile a livello nazionale – Assegnazione Contributo = :
Euro 80.000.12) Solifenacina Vs. Placebo – Sponsor Jamanouchi Pharma Spa.Titolo: Solifenacin in the
treatment of urgency symptons of overactive bladder in a rising dose, randomised,
placebo-controlled, double blind trial (the sunrise study). 16.4.2004.
44
13) Duloxetina (LY 2486) Vs. placebo – Sponsor Eli Lilly ItaliaTitolo: The effectiveness of
duloxetine compared with placebo in the treatment of predominant stress urinary
incontinence. 16.11.2004 – 18.2.2004.
14) STUDIO CASPAR 2004 (Clopidogrel and Acetyl salicylic acid in bypass Surgery for
Peripheral ARterial disease)
Lo Studio CASPAR è uno studio controllato prospettico, multicentrico, randomizzato, in
doppio cieco, a gruppi paralleli, di clopidogrel verso placebo, in aggiunta ad una terapia
di base con acido acetilsalicilico.
Lo studio si basa sull’efficacia di Clopidogrel in sinergismo con ASA in pazienti con
arteriopatia periferica già sottoposti ad un intervento di bypass sottogenuale. Il
Clopidogrel è un derivato delle tienopiridine simile strutturalmente alla ticlopidina, la cui
efficacia in associazione con ASA nella riduzione di ictus ischemici, IMA o morti vascolari
è stata dimostrata in un trial di 19185 pazienti (CAPRIE)
L’obiettivo primario dello studio è valutare l’efficacia di clopidogrel 75 mg una volta al
giorno verso placebo con trattamento concomitante con ASA 75-100 mg/die
nell’aumentare la percentuale di pervietà primaria, di recupero dell’arto e di
sopravvivenza, in pazienti sottoposti ad un intervento di bypass al di sotto del ginocchio
per il trattamento della PAD.
15) Progetto Educazionale SIPP/AGUI- Titolo: “I disordini del pavimento pelvico: il
percorso clinico dai sintomi al trattamento”.
Direttore Scientifico del Progetto: Prof. Rodolfo Milani (Cinisello Balsamo – Università
degli Studi di Milano-Bicocca) Sotto egida AGUI (Associazione Ginecologi Universitari
Italiani). Iniziativa realizzata con il contributo educazionale di Pfizer
Il PROGETTO EDUCAZIONALE NAZIONALE IN UROGINECOLOGIA, promosso dalla
SIPP (Società interdisciplinare del Pavimento Pelvico) è un progetto di didattica e
formazione, rivolto a Specialisti competenti nella fisiopatologia del pavimento pelvico, che
ha come intento la divulgazione dello stato dell’arte inerente il percorso diagnostico ed il
trattamento delle disfunzioni pelviche femminili secondo gli aggiornamenti delle
Commissioni Internazionali ICS e ICI.
16) A prospective randomised multicentre single blind study to assess the efficacy and
safety of using sis mesh versus standard anterior repair in the treatment of recurrent
anterior vaginal wall prolapse (studio prospettico, multicentrico randomizzato per
valutare l’efficacia e la sicurezza dell’utilizzo della rete Surgisis rispetto alla plastica
vaginale anteriore standard nel trattamento del prolasso della parete vaginale anteriore
recidivo)
Committente: Soc.Cook Italia s.r.l.
17) EVALUATION OF STRATASIS TF SLING KIT FOR MANAGEMENT OF STRESS
URINARY INCONTINENCE.
Committente: Soc.Cook Italia s.r.l.
45
18) “A Global Phase IV, Double Blind, Placebo Controlled, Randomized Trial to
Evaluate the Effectiveness of Detrusitol SR 4mg on Patient’s Perception of Bladder
Condition (PPBC)”.
Committente: Pfifer
19) Studio Epidemiologico dal titolo: “International epidemiological study on
microbiology of uncomplicated UTIs Pospective, nulticenter, observational
epidemiological survey”.
END-POINTS DELLO STUDIO
PRIMARIO
Valutare la prevalenza e la suscettibilità dei patogeni responsabili delle infezioni non
complicate del basso tratto urinario (UTI).
SECONDARIO
Valutare la prevalenza e la suscettibilità dei patogeni nelle seguenti sottopopolazioni:
pazienti con infezioni del basso tratto urinario e pazienti in gravidanza.
Committente: Hippocrates s.r.l.
20) Gynemesh Vypro for Anterior Vaginal Wall Repair (CT-GYNVYP-001-01)
Committente: Ethicon Limited
21) A Multicenter, randomised, parallel-group, placebo controlled, double blind study
to evaluate efficacy and safety of 80 mg soy isoflavones extract in the control of
climacteric syndrome in post menopausal women.
Committente: Zambon Group S.P.A.
46
8.
PROGETTI DI ASSISTENZA E CONSULENZA TECNICOSCIENTIFICA REALIZZATI PER CIASCUN ANNO ENTRO IL
PERIODO 2002-2004 (DUE DILIGENCE TECNOLOGICA)
Titolo progetto
Oggetto
Periodo
di
riferimento
STUDIO
DOSE Studio
FINDING
multicentrico
nazionale
di
dose 2003/2005
finding in schema di terapia settimanale con
Docetaxel e Carboplatino nel carcinoma
dell’ovaio
STUDIO
Studio
ACETILCARNITINA
neuroprotezione operata da L-acetilcarnitina
nei
multicentrico
confronti
della
nazionale
sulla 2000/2004
neurotossicità
da
cisplatino e paclitaxel
STUDIO
Studio multicentrico prospettico sull’efficacia 2005
OXALIPLATINO
dell’oxaliplatino nel trattamento di carcinoma
dell’ovaio recidivo dopo chemioterapia di
prima linea, contenente platino.
SOLIFENACINA
VS. Solifenacin in the treatment of urgency 2004
PLACEBO
symptons of overactive bladder in a rising
dose, randomised, placebo-controlled, double
blind trial
DULOXETINA
(LY The effectiveness of duloxetine compared
2486) VS. PLACEBO
2004
with placebo in the treatment of predominant
stress urinary incontinence
PROTOCOLLO
BI A
prospective,
double-blind,
placebo- 2004
1123.18/BOEHRINGER controlled, international, multicentre, parallel
INGELHEIM
group
comparison
trial
evaluating
the
efficacy and safety of Tenecteplase during
cardiopulmonary resuscitation as compared
with standard treatment in patients suffering
from
out-of-hospital
cardiac
arrest
of
presumed cardiac origin. Thrombolysis in
cardiac arrest.
PROTOCOLLO
A
randomised,
double-blind,
placebo- 2004
47
F7CBI-1600/NOVO
controlled,
NORDISK A/S
study to evaluate the safety and preliminary
efficacy
multi-centre,
of
dose
Recombinant
escalation
Factor
VIIa
(Novoseven/Niastase) in subjects with brain
contusions
Protocollo
F1K-MC-
EVBR/Eli Lilly Italia
A
randomized,
double-blind,
placebo-
2003
controlled trial of prophylactic Heparin in
patients with severe sepsis and higher
disease
severity
who
are
undergoing
treatment with Drotrecogin Alfa (activated)
Protocollo di Studio
F1K-0020
Effect of Hyperglycemia in PAI 1 Activity
2003
(PAI)/Eli and the relationship with outcome in severe
Lilly
sepsi and septic shock
Protocollo di Studio
Trombolisi nell’arresto extra-ospedaliero.
2003
Efficacy and safety of Drotrecogin Alfa
2002
TROIKA/
Boehringer
Ingelheim
Protocollo
F1K-MC-
EVCM/Eli Lilly Italia
(activated) in adult patients with early stage
severe sepsis
Progetto
della
Ministero Miglioramento
dell’appropriatezza
e 2002
Salute/Regione valutazione della qualità delle prestazioni
Lombardia
erogate dai Servizi Sanitari di EmergenzaUrgenza
Protocollo
di Evaluation of Levobupivacaine in Epidural
2002
Studio/Abbott
Pediatric Combined Anesthesia
Studio Caspar 2004
Studio in doppio cieco randomizzato di 2004
Clopidogrel 75 mg/die vs. placebo, in
pazienti
con
arteriopatia
(peripheral
arterial
trattamento
con
sottoposti
ad
un
ASA
periferica
disease-PAD)
75-100
intervento
di
in
mg/die
bypass
unilaterale al di sotto del ginocchio.
48
9. ELENCO LIBRI/VOLUMI
Titolo
Autori
Curatori
Anno Casa editrice
Ovaio e pelvi: patologia maligna
Coord. D’Arduini
No
2002
Paletto Editore
in: Trattato di Ecografia in
Autore: Andrea
Ostetricia e Ginecologia
Alberto Lissoni
No
2000
Masson
No
2001
Martin Dunitz
pp. 608-621
Semeiotica Ortopedica. Testo
Lanzetta A., Lanzetta
Atlante
M.
Ovarian Tumour with unexpected
Nicoletta Colombo
pathology: granulose Cell Tumour
Ltd
in Clinical Management of Ovarian
Cancer
pp. 125-137
Ovarian Sex Cord-Stromal Tumors
Nicoletta Colombo e
in Gymecologic Camcer
Gabriella Parma
No
2004
Elsevier
Churchill
Controversies in Management
Livingstone Ltd
pp. 503-509
Chemotherapy for Sex Cord-
Nicoletta Colombo e
Stromal tumors in Chemotherapy
Gabriella Parma
No
2004
Marcel Dekker
No
2003
Sabiston
No
2000
Industrie
for Gynecological Neoplasms
Current Therapy and Novel
Approaches
Trattato di Chirurgia – Le basi
H. E. Kleinert, S. S.
biologiche della moderna pratica
Jejurikar, J. H. Miller
chirurgica. Traduzione cap. 70.
Marinoni Edoardo
Chirurgia della mano
Carlo
pp. 1470-1588
Il Monitoraggio Ultrasonografico
P. De Amicis, M. R.
nel trattamento endovascolare
Piglionica, S.A.
Grafiche Labanti
degli aneurismi dell'aorta
Ferrari, G. Deleo,
& Nanni
addominale: confronto con altre
G.M. Biasi
tecniche in:Il Monitoraggio in
Chirurgia Vascolare
pp. 365-372
49
Trattamento endovascolare delle
G.M. Biasi, P.
lesioni carotidee in: “Chirurgia
Mingazzini, S.A.
Vascolare”
Ferrari, R. Marina, M.
pp. 497-501
R. Piglionica.
Rationale and Preliminary Results
G. M. Biasi, P.M.
of the ICAROS Study Relating
Mingazzini, A. N.
Global:Vascular
Plaque Morphology to Suitability
Nicolaides, D.B. Reid.
and
No
2000
Ed.Minerva
Medica
No
2000
In: 27th
for Carotid Bifurcation
Endovascular
Angioplasty and Stenting (CBAS)
Issues,
XIX: 2.1 – 2.2
Techniques
HorizonsTM
2000
Cervical Sympathectomy
G.M. Biasi,
No
2001
Fourth Edition
in:”Vascular and Endovascular
P.Mingazzini,
2001 W.B.
Surgical Techniques
U.Ruberti
Sounders Publ
pp. 283-288
The ICAROS Study Correlating
G. M. Biasi
No
2001
28th Global:
Duplex Plaque Morphology with
Vascular and
Periprocedural Complications of
Endovascular
CBAS: Current Results and Future
Issues,
Potential
Techniques and
XXIV 6.1-2
Horizons TM,
Expert Commentary to : Patient
G. M. Biasi
No
2001
Selection for Endovascular
Thieme Medical
Publishers
Abdominal Aortic Anurysm
Repair, by R. M. Green in
Perspectives in Vascular Surgery
and Endovascular Therapy
pp. 14,2:15-16
Trattamento endovascolare delle
G.M. Biasi, P.
lesioni carotidee”. In “Chirurgia
Mingazzini, S.A.
Valentini
Vascolare -Società Italiana di
Ferrari, R. Marina,
Editore, Edizioni
Chirurgia Vascolare-“
M.R. Piglionica.
Minerva Medica,
pp. 497-501.
No
2001
Benedetti-
Torino.
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Plaque type can determine the
G. M. Biasi, Y.
need for asymptomatic carotid
Tshomba, G. Deleo.
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2002
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Greenhalgh
intervention”. In “The evidence for
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vascular or endovascular
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reconstruction”
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Indicazioni terapeutiche: ruolo
G.M. Biasi, P.
della chirurgia endovascolare”. In
Mingazzini.
No
2002
Edizioni
Minerva Medica
“Le carotidopatie extracraniche”
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“Trattamento endovascolare:
M.R. Piglionica, G.
No
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Pratesi & Pulli
criteri di fattibilità”. In “Aneurismi
Deleo, C. Piazzoni, V.
Editori, Edizioni
dell’aorta addominale”
Camesasca, G.M. Biasi
Minerva Medica
pp. 81-85
No
2003
Pratesi & Pulli
“L’angolazione del colletto
G. Deleo, M.R.
sottorenale rappresenta una
Piglionica, C.
Editori, Edizioni
controindicazione assoluta al
Piazzoni, V.
Minerva Medica
trattamento endovascolare degli
Camesasca, P.
AAA? Dati della letteratura e
Mingazzini, G.M.
considerazioni personali”. In
Biasi
“Aneurismi dell’aorta
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pp. 473-476
“There is no Mandate for
G.M. Biasi, P.M.
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2004
Intervention for Asymptomatic
Mingazzini, G. Deleo,
Greenhalgh
Carotid Disease”. In “Vascular and
A. Froio
Editor; Biba
Endovascular Controversies”
R.M.
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pp. 110-6.
Postgraduate Training in
G. M. Biasi, C.
Endovascular Surgery for Vascular
Piazzoni.
No
2004
Elsevier
Publishing
Surgeons.
In International Congress Series
1272
pp. 109-115
51
Importance of carotid plaque
G. M. Biasi, P
characterization before carotid
Mingazzini, A Froio,
Polydorou,
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G Deleo.
Strigaris and
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2004
Henry, Ohki,
ICAROS Study”. In “Angioplasty
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Supra-Aortic Trunks”
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Group, London
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“Trattamento degli endoleaks
G.M. Biasi, G. Deleo,
No
2004
tardivi”. In “Aortic Surgery: How
C. Piazzoni, A. Froio,
Melissano
To Do It”
V. Camesasca.
Editors, UHSR,
pp. 177-179.
R. Chiesa and G.
Milano
Flavoxate in the treatment of
R. Milani, S. Salvatore, No
urgency syndromes, an update
S. Scalambrino
Fecal Incontinence And Urinary
S. Salvatore, G.
Incontinence. In “Diagnosis And
Trezza, M. Soligo, R.
Treatment Of Fecal Incontinence”
Milani
2000
U.I.C. Edizioni
Milano
No
2001
Editore IdelsonGnocchi
pp. 337-347
Memorix, Idoneità sportiva
R. Milani, S. Salvatore, No
Ginecologia pp. 245-260
M. Laila
L’enuresi nell’adulto. In: “Enuresi
A. Graziottin, R.
notturna: C.I.E.N. Ten Years Book”
Milani, F. Pesce, S.
No
2001
Edi-Ermes
2002
Pacini Editore
Medicina
Salvatore
Pelvic Organ Prolapse. In
L. Brubaker, R. Bump,
“Incontinence”
B. Jacquetin, B.
Cardozo, S.
Schuessler, A.
Khooury, A.
Weidner, P. Zimmern,
Wein – WHO,
R. Milani
2nd Ed
Evaluation of an Ambulatori
E.C. Marinoni, K.
system for galt analysis in hip-
Aminian, C. Trevisan
No
No
2002
2004
P. Abrams, L.
Gait and Posture
osteoarthritis and after total hip
replacement
52
Low Severity Metacarpal and
E.C. Marinoni, C.
Phalangeal Fractures treated with
Trevisan
Miniature Plates and Screws
No
2004
Archives of
Ortopaedic and
Trauma Surgery,
Springer-Verlag
53
10. PUBBLICAZIONI
GIORGIO M. BIASI
Anno 2000
G.M. Biasi, P. Mingazzini, A. Sampaolo, S.A. Ferrari, S. Sternjakob, P. Bergeron, A.
Colombo, C. Brignori, E.B. Dietrich, M. Henry, Z. Chati, A. N. Nicolaides, M. Sabetai, S.
Dhanjil, D. Raithel, D. Reid, R. W. Hobson II
The ICAROS Registry: A Prospective Multicenter Study Correlating the Risk of Brain
Embolization During Carotid Stenting to Plaque Composition
J. Endovasc Ther. 2000;7:I-1-I-43
P. De Amicis, M. R. Piglionica, S.A. Ferrari, G. Deleo, G.M. Biasi
Il Monitoraggio Ultrasonografico nel trattamento endovascolare degli aneurismi dell'aorta
addominale:
confronto con altre tecniche in:Il Monitoraggio in Chirurgia Vascolare, 2000, Industrie
Grafiche Labanti & Nanni:365-372
G.M. Biasi, P. Mingazzini, S.A. Ferrari, R. Marina, M. R. Piglionica.
Trattamento endovascolare delle lesioni carotidee in: “Chirurgia Vascolare” 2001,
Ed.Minerva Medica: 497-501
G. M. Biasi, P.M. Mingazzini, A. N. Nicolaides, D.B. Reid.
Rationale and Preliminary Results of the ICAROS Study Relating Plaque Morphology to
Suitability for Carotid Bifurcation Angioplasty and Stenting (CBAS)
In: 27th Global:Vascular and Endovascular Issues, Techniques HorizonsTM 2000;XIX:2.1-2.2
Anno 2001
G. M. Biasi. “Is it Time to Reconsider the Selection Criteria for Conventional or
Endovascular Repair of Carotid Artery Stenosis in the prevention of Cerebral Ischemia?” J.
Endovascul.Ther. 2001;8:339-340
G. M. Biasi, S.A. Ferrari, A. N. Nicolaides, P.M. Mingazzini, D. Reid. “The ICAROS
Registry of Carotid Artery Stenting”. J. Endovascul.Ther. 2001;8:46-52
54
G.M. Biasi, P.Mingazzini, U.Ruberti
Cervical Sympathectomy in:”Vascular and Endovascular Surgical Techniques,” Fourth
Edition 2001 W.B. Sounders Publ.:283-288
G. M. Biasi
The ICAROS Study Correlating Duplex Plaque Morphology with Periprocedural
Complications of CBAS: Current Results and Future Potential
in:28th Global: Vascular and Endovascular Issues, Techniques and Horizons TM, 2001; XXIV
6.1-2
G.M. Biasi
Expert Commentary to : Patient Selection for Endovascular Abdominal Aortic Anurysm
Repair, by R. M. Green in Perspectives in Vascular Surgery and Endovascular Therapy
2001 Thieme Medical Publishers: 14,2:15-16
G.M. Biasi, P. Mingazzini, S.A. Ferrari, R. Marina, M.R. Piglionica. “Trattamento
endovascolare delle lesioni carotidee”. In “Chirurgia Vascolare -Società Italiana di
Chirurgia Vascolare-“ Benedetti-Valentini Editore, Edizioni Minerva Medica, Torino. 2001;
497-501.
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