cappelli che “vivono” con noi

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cappelli che “vivono” con noi
CAPPELLI CHE “VIVONO” CON NOI.
DA PORTARE “SEMPRE”,IN TESTA O IN TASCA,ESTATE O INVERNO.
PRONTI AD INTERPRETARE IL NOSTRO UMORE E CHE MANTENGONO STILE ED IRONIA
ANCHE QUANDO DEVONO RIPARARCI DAL SOLE O DAL GELO.
LA MORBIDEZZA ED IL CONFORT SONO I REQUISITI ESSENZIALI DELLE NOSTRE MATERIE
PRIME.
Storica azienda con sede a Signa, la GREVI produce cappelli sin dal lontano 1875.
La fabbrica, di proprietà della famiglia Grevi da oltre quattro generazione vanta
una storia che attraversa un intero secolo segnando con la sua produzione le
tappe storico/sociali più rappresentative di quel tempo :
dal periodo glorioso delle trecciaiole, dalle cui versatili mani uscivano vari intrecci
delicati come merletti, dalle paglie di Firenze amate dalle signore romantiche di
fine secolo, avvenne gradualmente il passaggio a modelli più sofisticati e
funzionali sia per la donna che per l’uomo.
Dopo la crisi del ’29 la ditta si rivolse principalmente al mercato italiano ove il
cappello di modi-steria, indispensabile complemento di moda per la donna
elegante,era molto richiesto e proseguì su questa strada per molti decenni
superando anche il difficile periodo degli anni di guerra.
Furono gli anni dei feltri melousine e satinè,delle paglie esotiche e dei tessuti come
l’organza,il velluto e le laizes di paglia.
Negli anni 60, essendo meno richiesto il cappello elegante, la ditta scopre un
nuovo interessante filone di produzione, lanciando in tutto il mondo il cappello di
agnello
toscano.
All’inizio degli anni 80 nasce il marchio Grevi che acquista sempre maggior valore
in un’azienda rinnovata sia nell’immagine che nella compagine sociale, con
l’ingresso della quarta generazione.
Grazie alla sua storica presenza sul mercato, la Grevi dispone di un invidiabile
archivio storico di forme e di lavorazioni oggi plasmate e arricchite dall’abile
tecnica stilistica di Roberta Grevi, che ogni stagione riesce a proporre collezioni
UOMO – DONNA e BAMBINO ricche di spunti e originalità.
Le collezioni sono ancora oggi prodotte utilizzando le antiche tecniche di
lavorazione che si basano sull’utilizzo di manodopera altamente specializzata che
si tramanda attraverso
l’esperienza la manualità e la capacità di realizzare ogni tipologia di cappello.
Anche le lavorazioni “a mano” fanno parte della cultura e della capacità
dell’azienda che si avvale del lavoro di esperte lavoratrici di maglia e uncinetto
per dare forma a piccole cloche, papaline ……
L’ alta specializzazione nel settore e la fantasia creativa della Grevi è oggi
ampliamente gratificata dalla presenza dei suoi prodotti sulle riviste di moda più
note e nei punti vendita più prestigiosi del mondo.
Supportata da due agenzie di pubbliche relazioni che svolgono il proprio lavoro in
Italia, Francia l’immagine e la comunicazione dell’azienda è conosciuta a livello
internazionale.
La commercializzazione delle collezioni avviene in modo diretto, senza agenti nè
showroom, ma attraverso la partecipazione del marchio alle principali Fiere del
settore :
Pitti Uomo e Pitti Bimbo a Firenze, il Clear a New York, Premiere Classe a Parigi e
White a Milano.
Distribuite in tutto il mondo le collezioni sono presenti sui principali mercati
mondiali : più di 900 punti vendita fra i quali a Londra Browns e Joseph a Tokyo Via
Bus Stop Barneys e The Ginza a New York Takashimaya e Barneys
Ad aprile del 2004 Grevi ha aperto il suo primo negozio monomarca a Firenze, in
via della Spada 11.
ll negozio di via della Spada è il primo punto vendita monomarca in italia e nel
mondo dei prodotti Grevi.
Il progetto, commissionato ad Artplayfactory dai fratelli Grevi, nasce con
l’esigenza ben precisa di ricostruire, attraverso un percorso filologico,
un’ambientazione ricca di passato e di storia.
L’azienda grevi di signa, operante in tutto il mondo sin dal 1875, sopravvive alle
due guerre mondiali e ad un grosso incendio negli anni ’70.
Nessuno degli arredi storici della famiglia resiste incolume agli eventi. Lo scopo di
Artplayfactory è stato quello di accompagnare Grevi attraverso questo periodo
trascorso sino ad oggi, utilizzando materiali e lavorazioni diverse che riassumessero
una visione attenta degli anni addietro.
Il ferro naturalmente ossidato, vive dei segni lasciati dalla ruggine stessa; i paralumi
di cristallo sono tutti unici e appartenenti a periodi storici differenti( dagli anni ’20
ai ’60 del secolo scorso); la carta che riveste il mobile estraibile é quella del
periodico Epoca, appartenente ad una raccolta di numeri passati (1940/1960).
Le geometrie degli arredi sono un rimando evidente a Mondrian ed allo stile
Bauhaus.
Le lavorazioni, integralmente realizzate a mano, sono in sintonia con i prodotti
dell’azienda grevi. Le luci sono tutte orientabili.
Studiate per trasformare l’atmosfera del box Grevi, queste permettono di creare
ogni volta che lo si voglia nuove e diverse scenografie, a seconda delle stagioni e
collezioni.
La pavimentazione delimita, utilizzando greche perimetrali in madreperla, le aree
donna, uomo e bambino.
Simili a tanti volti umani, gli espositori dei cappelli animano i ripiani del negozio.
Sono gemme floreali dorate, sostenute da steli flessibili in ferro ossidato.
L’effetto generale è un piccolo mondo di pezzi d’altri tempi riportati in una realtà
moderna, attuale in cui risaltano le caratteristiche di artigianalità, stile e cura del
particolare che ogni modello della Grevi vuole rappresentare.
Nel Settembre del 2006 Grevi apre il suo secondo negozio monomarca a Parigi capitale mondiale
della moda . Il concept.
Grevi a Parigi/ progetto Artplayfactory
Attraverso un percorso costituito di materia, luce e texture, l’immaginario del negozio
Grevi di Parigi ci riporta nel ventre di un sito urbano industriale, ricco di vissuti e di
gestualità umane, legato indiscutibilmente alla natura.
Il giglio, simbolo di Firenze ma anche della città del Re del Sole che ospita il nuovo spazio
Grevi nel cuore di Saint Germain, si ripete nella greca del pavimento , accompagnato dai
motivi floreali delle crisalidi luminose intrecciate di midollino, dalle maniglie speculari in
foglie di ferro e dalla trasparente luce centrale dell’ingresso.
Il cemento intarsiato di madreperla e di tagli luminosi, concede allo sguardo prospettive
continue, prive di un limite effettivo tra pavimento e pareti.
Un prezioso scrigno dei cappelli , impreziosito solo dal lavoro di sapienti mani artigiane.
Spunti architettonici dei primi decenni del ‘900, anni vitali nella storia dell’azienda Grevi,
si leggono negli arredi originali in legno di rovere e pioppo, mescolando la loro presenza a
strutture di ferro ossidato che ricordano la Bauhaus e le sue forme utili e pulite.
Il concept prevede arredi mobili, mai fissi, con un’apertura a 360° sull’interpretazione della
collocazione. Tutti i contenitori d’epoca, come la scala che consente di arrivare ai ripiani
espositivi più alti del negozio e gli specchi in vetro industriale riflettente, sono infatti dotati
di ruote. Angela Ardisson
Artplayfactory
Artplayfactory:
Angela Ardisson
Davide Barbieri
Elena Bobbio
Salvatore Cappello
Flavia Dalla Pellegrina
Gianmaria Visconti