Amore e Psiche – didattica
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Amore e Psiche – didattica
Scheda didattica di Amore e Psiche spettacolo di narrazione di e con Daria Paoletta a cura della Compagnia Burambò L'ultimo allestimento teatrale della Compagnia Burambò è tratto dalla novella di Amore e Psiche' inserita nelle "Metamorfosi" di Apuleio, composta nel II secolo d.C. La novella La novella di Amore e Psiche rappresenta uno dei primi esempi nella letteratura occidentale di “fiaba di magia”, cioè un tipo di narrazione che conserva l’eco di antichi riti di iniziazione durante i quali, attraverso racconti “esemplari”, le popolazioni primitive trasmettevano alle nuove generazioni la loro concezione del mondo, il loro patrimonio mitico-religioso, le loro “regole” sociali. La novella presenta infatti lo schema narrativo tipico di tutte le fiabe di magia, che è assai semplice, ripetitivo e strutturato su una serie di sequenze obbligate: • l’eroe/l’eroina è costretto ad allontanarsi dall’ambiente familiare per inoltrarsi in un ambiente nuovo e sconosciuto (un bosco, una foresta, un castello...); • deve quindi affrontare situazioni pericolose (prove), che riesce a superare solo grazie all’intervento di “donatori”, cioè grazie all’aiuto offerto da persone, o da animali, piante parlanti, oggetti magici. Infine, dopo aver superato le prove, si ritrova in una nuova condizione (ad es. corona il suo sogno d’amore con il matrimonio) e vive una nuova esistenza, per definizione felice (il lieto fine è d'obbligo). I protagonisti e la trama La novella si snoda attraverso le sequenze tipiche della “fiabe di magia”: racconta infatti le peripezie di una giovane e bellissima ragazza dall’emblematico nome di Psiche, che significa “anima”, di cui si innamora perdutamente il dio Cupido, cioè Amore, figlio di Venere, il quale trasporta Psiche in uno splendido palazzo e la fa sua sposa, imponendole tuttavia di non cercare mai di conoscere la sua identità. Ma la felicità dei due giovani è minacciata sia dall’invidia delle due sorelle di Psiche, sia dalla decisa ostilità di Venere, che non vuole per suo figlio una sposa mortale e soprattutto una ragazza tanto bella da essere addirittura paragonata a lei. Seguendo i perfidi consigli delle sorelle, Psiche disobbedisce ad Amore, che di conseguenza l’abbandona; disperata va alla ricerca dello sposo, ma finisce tra le mani di Venere che la costringe a sottoporsi a prove insuperabili, dalle quali esce tuttavia vittoriosa grazie ad una serie di aiuti straordinari. Segue l'immancabile lieto fine: Giove in persona celebrerà le nozze tra Amore e Psiche e conferirà alla fanciulla l'immortalità ed il rango di dea. Attorno ai due protagonisti si muovono poi altri personaggi appartenenti al mondo degli uomini, degli Dèi e della natura magicamente animata, in un continuo intreccio fra realismo e magia. Tecnica utilizzata L'arte del narrare ha avuto in passato un ruolo fondamentale nella vita culturale delle comunità in tutte le culture e, anche in una società altamente tecnologica, come quella odierna, essa rimane un'arte immortale. In Grecia il narratore, l’aedo, era figura particolarmente venerata ed a lui era affidata la memoria del popolo, della sua storia, dei suoi valori, della sua tradizione, della sua areté (= valore). Narrare una fiaba vuol dire entrare in un ambito comunicativo straordinario, diverso da quello della vita quotidiana. Si crea una atmosfera particolare. L’ascoltatore è trasportato nel tempo e nel luogo del mito: al tempo del “c'era una volta”, che è il tempo dell'eterno presente e nel luogo meraviglioso e segreto a cui l’uomo sempre aspira come a lui destinato. Il messaggio affidato al testo diventa vivo grazie alla voce del narratore che riesce ad animarlo attraverso intonazioni, timbro, tono della voce. È un corpo, quello del narratore, che si lascia attraversare dalla storia tanto che la gestualità e la mimica facciale consentono ai molteplici personaggi di vivere ognuno col proprio respiro; il narratore stesso assume una alta funzione pedagogica quale trasmettitore dei valori tradizionali della cultura. Il contesto ci porta la visione del mondo propria della cultura a cui appartiene la narrazione, mentre la lingua in cui il testo è trasmesso, generalmente diversa e più preziosa di quella usata nella vita quotidiana, ne sottolinea la sacralità. Daria Paoletta, autrice e narratrice Daria riscrive il mito nell'arco di un anno di tempo. La sua ricerca profonda è rivolta alla coralità, al fine di esprimere la complessità dei due mondi, l'Olimpo e la Terra e, al tempo stesso, alla definizione sensibile dei caratteri dei protagonisti che rappresentano l'uomo e la donna per eccellenza. La curiosiate di Apuleio è ancora poca cosa rispetto a ciò che muove un personaggio come Psiche, che significa anima, e, infatti, la mano femminile scrupolosa della narratrice disegna una Psiche disperata ma coraggiosa, ribelle al volere di tutti e, infine, capace di porre le sue scelte al centro della sua esistenza. Al personaggio divino di Venere è affidato il colore più umano. Venere diventa una madre che fatica ad accettare tutto ciò che non è in suo potere, esercitando una malvagità spietata contro chiunque si oppone al suo volere. Cupido, un Dio che imparerà ad ascoltare il suo lato umano attraverso la scoperta intima dei suoi sentimenti. Tutto questo, Daria lo racconta attraverso un linguaggio accurato, fatto di dettagli, arricchito dagli accenti dal sapore fresco e ritmato, sonorità legate al sud, che aiutano a segnare i confini tra il dramma che commuove e il gioco ironico fino a confonderli. La storia a tratti cruenta infatti sarà capace di far sorridere l'ascoltatore se non addirittura farlo piegare in due dalle risa. All'interno del ring: una scena nuda che prende vita attraverso la forza del linguaggio vocale e corporeo, tali da creare ambientazioni e condividere suggestioni. Il tentativo è di condurre il pubblico in un mondo immaginifico e, attraverso l'arte teatrale, ritrovare se stessi. Uno spettacolo della durata di un'ora, adatto per un pubblico dagli otto anni in poi. Associazione Culturale Teatrale “Compagnia Burambò” P.I. 02329850719 Corso Roma, 103/M, 71121 Foggia, Italia Cell.368 3354278; 339 1728513 [email protected] www.burambo.com