Fresche di stampa - Società Italiana di Pediatria

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Fresche di stampa - Società Italiana di Pediatria
News
Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo
un compito nel quale sente di poter avere successo
Maria Montessori
A cura di Francesco Corazza, Valentina Ferraro e Liviana Da Dalt
Fresche
di stampa
Vaccini: combinazioni
più a rischio
per convulsioni febbrili
Duffy J, Weintraub E, Hambidge SJ, Jackson LA, Kharbanda EO,
Klein NP, Lee GM, Marcy SM, Nakasato CC, Naleway A, Omer SB,
Vellozzi C, DeStefano F; Vaccine Safety Datalink. Febrile Seizure
Risk After Vaccination in Children 6 to 23 Months. Pediatrics
2016;138(1). [Epub 2016 Jun 6]
Nell’edizione di luglio “Pediatrics” pubblica uno studio sul
rischio di convulsioni febbrili (CF) nelle 24 ore successive
alla somministrazione concomitante del vaccino trivalente inattivato anti-influenzale e del vaccino anti-pneumococcico 13-valente. L’analisi è stata condotta negli Stati
Uniti su dati forniti dal Vaccine Safety Datalink (popolazione annua circa 9,8 milioni) e ha coinvolto pazienti dai 6
ai 23 mesi di età vaccinati dal 2006 al 2011. Gli autori concludono identificando un rischio statisticamente superiore
di sviluppare CF dopo la somministrazione della vaccinazione anti-influenzale in concomitanza con la vaccinazione anti-pneumococcica (IRR 3,50) o anti-difterite-tetanopertosse (IRR 3,50), rispetto alla somministrazione della
sola vaccinazione anti-influenzale. Viene comunque sottolineato che il rischio assoluto di sviluppare CF nella popolazione analizzata è risultato basso. L’indagine, inoltre,
puntualizza i benefici delle vaccinazioni, lasciando a studi
futuri l’analisi delle combinazioni più idonee nella somministrazione degli stessi.
IBD: rischio aumentato di neoplasie
ematologiche?
Wang LH, Yang YJ, Cheng WC, Wang WM, Lin SH, Shieh CC. Higher risk for
hematological malignancies in inflammatory bowel disease: a nationwide populationbased study in Taiwan. Am J Gastroenterol 2016;111(9):1313-9.
Lo studio, condotto a Taiwan dal 1998 al 2013 su una popolazione di età
pediatrica e adulta, analizza l’incidenza di cancro rispetto alla popolazione
generale in 3348 pazienti affetti da Inflammatory Bowel Disease (IBD).
L’analisi non identifica un rischio aumentato nello sviluppo di tumore nei
pazienti affetti da IBD (compreso il rischio di carcinoma colonrettale), ma
se si considerano le sole neoplasie ematologiche esse risultano statisticamente aumentate nel gruppo dei pazienti affetti da IBD rispetto alla popolazione generale. Questo studio suggerisce pertanto una maggiore sorveglianza ematologica nei pazienti affetti da IBD.
Endoscopia gastrointestinale:
quando e perché?
Belsha D, Bremner R, Thomson M. Indications for gastrointestinal
endoscopy in childhood. Arch Dis Child 2016. [Epub ahead of print].
Due gruppi di studio inglesi (Children’s Hospital di Sheffield e Birmingham) pubblicano su “Archives of Disease in
Childhood” un aggiornamento sulle indicazioni all’endoscopia diagnostica o terapeutica nei più importanti disordini gastrointestinali pediatrici (celiachia, reflusso gastroesofageo, esofagite eosinofila, malattie infiammatorie intestinali). L’articolo è corredato da flow-chart, proposte dagli
autori, sull’approccio ai più importanti sintomi gastrointestinali, come vomito cronico, diarrea cronica, dolore addominale cronico, sanguinamento gastrointestinale.
Buon compleanno stetoscopio!
The Centennial of the Stethoscope. JAMA 2016;315(24):2738.
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La redazione di “JAMA” ripropone un articolo di giugno 1916, allora centenario della nascita dello stetoscopio, in cui venne celebrato l’autore dell’invenzione che ha cambiato la storia della Medicina. Nel 1816 infatti René Laennec,
di fronte ad una paziente cardiopatica in cui non erano praticabili la palpazione, la percussione e nemmeno l’auscultazione diretta, arrotolò alcuni fogli
di carta formando un cilindro: una estremità venne applicata sul torace della donna mentre l’allievo di Jean-Nicolas Corvisart pose l’orecchio sull’estremità opposta. Fu così che il giovane medico francese notò che i toni cardiaci
venivano amplificati e divenivano udibili più chiaramente. Da questa scoperta, geniale nella sua semplicità e grandezza, nacque lo stetoscopio, l’esame
obiettivo si arricchì di nuovi segni clinici e la Medicina cambiò radicalmente.
Pediatria numero 6 - settembre 2016
La Fondazione Alessandra Bisceglia W Ale Onlus ha attivato un servizio di assistenza telefonica gratuita
per le anomalie vascolari e conseguenti disabilità (0688541736 e 0972475194, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13).
Il servizio “Helpline” si propone di fornire informazioni sulle tante anomalie vascolari congenite a pazienti e familiari,
i quali possono beneficiare anche dell’accesso alla rete di supporto costituita da associazioni di volontariato,
centri specialistici, medici e centri ospedalieri.
HIV: quali novità?
Bamford A, Tudor-Williams G, Foster C. Guideline: post-exposure prophylaxis
guidelines for children and adolescents potentially exposed to HIV. Arch Dis Child
2015-309297; 100:183-8.
Si tratta di linee-guida relative all’approccio terapeutico nei confronti di pazienti pediatrici e adolescenti potenzialmente esposti all’infezione da HIV. Gli
aggiornamenti fanno riferimento a “UK guidelines for HIV post-exposure
prophylaxis (PEP) in adults”, che recentemente sono state modificate raccomandando nei pazienti adulti esposti ad HIV una terapia di combinazione
con raltegravir, tenofovir e emtricitabine. Questi farmaci offrono, anche nei
bambini, una maggiore sicurezza e tollerabilità rispetto ai farmaci precedentemente utilizzati. Per la popolazione pediatrica gli autori suggeriscono la
somministrazione di differenti regimi di farmaci a seconda delle fasce di età
e del peso dei bambini potenzialmente esposti ad HIV.
The BREATHER (PENTA 16) Trial Group. Weekends-off efavirenz-based antiretroviral
therapy in HIV-infected children, adolescents, and young adults (BREATHER): a
randomised, open-label, non-inferiority, phase 2/3 trial. Lancet HIV; 3:421-30.
Il trial randomizzato BREATHER (PENTA 16) ha preso in esame 199 pazienti tra gli 8 e i 24 anni con infezione da HIV stabile dopo il primo ciclo di
terapia, ovvero con carica virale inferiore alle 50 copie per mL per 12 mesi o più. Gli autori hanno analizzato in questa popolazione l’efficacia di un
ciclo di terapia “breve” con antiretrovirali a lunga durata
d’azione (5 giorni di terapia e 2 giorni senza) confrontandola con la terapia antiretrovirale convenzionale continua
(ART). I pazienti arruolati sono stati seguiti in follow-up
per 48 settimane dall’inizio della terapia e al termine sono
stati analizzati la riattivazione di malattia, definita come
carica virale di 50 copie/ml o superiore, e l’incidenza di
effetti avversi. Gli autori concludono identificando la noninferiorità della terapia “breve” rispetto alla terapia continua nel mantenere la soppressione virologica.
Latte materno donato:
gli effetti su infezione
e mortalità nei VLBW
Corpeleijn WE, deWaar M, Christmann V, van Goudoever JB,
Jansen-van derWeide MC, Kooi E, Koper JF, Kouwenhoven SMP,
Lafeber S, Mank E, van Toledo L, Vermeulen MJ, van Vliet I, van
Zoeren-Grobben D. Effect of donor milk on severe infections and
mortality in very low-birth-weight infants. The Early Nutrition Study
Randomized Clinical Trial. JAMA Pediatr 2016;170(7):654-61.
La nutrizione enterale (NE) con latte umano donato pastorizzato nei VLBW riduce il rischio di eventi severi quali
sepsi, NEC e decesso? In questo trial randomizzato controllato multicentrico in doppio cieco (6 NICU olandesi) viene
dimostrato che non esiste alcuna differenza statisticamente significativa di occorrenza di tali eventi severi tra il
gruppo di 183 VLWB riceventi latte donato pastorizzato vs
190 che assumevano latte di formula nei primi 10 giorni di
vita. È da segnalare che l’89,1% del primo gruppo e l’84,5%
del secondo ricevevano una nutrizione anche con il latte
materno. Gli autori concludono sottolineando la necessità
di altri studi per indagare l’outcome a breve e a lungo termine di questo tipo di NE nei VLBW nei quali il latte materno non è sufficiente o non accessibile.
News
“Helpline”, per le anomalie vascolari congenite
Appendicite: non sempre utili
gli antibiotici ad ampio spettro
Kronman MP, Oron AP, Ross RK, Hersh AL, Newland JG, Goldin A,
Rangel SJ, Weissman SJ, Zerr DM, Gerber JS. Extended- versus
narrower-spectrum antibiotics for appendicitis. Pediatrics 2016;138(1).
Lo studio retrospettivo di coorte pubblicato su “Pediatrics”,
condotto in 23 ospedali pediatrici americani, confronta
l’utilizzo di antibiotici ad ampio spettro (contro Pseudomonas aeruginosa o altri batteri Gram negativi MR, ad es. piperacillina-taobactam, ceftazidime, meropenem) con l’utilizzo di antibiotici a spettro ristretto (ad es. cefazolina e
metronidazolo) nella terapia dell’appendicite. L’analisi coinvolge 24.984 bambini tra i 3 e i 18 anni che hanno ricevuto
diagnosi di appendicite e successiva appendicectomia.
L’outcome primario coincide con il fallimento della terapia,
definito come riammissione per l’esecuzione di un secondo
intervento chirurgico addominale, drenaggio percutaneo,
ferita infetta o altre complicanze a 30 giorni dall’intervento.
Gli autori concludono che non vi sono vantaggi nell’utilizzo
di antibiotici ad ampio spettro rispetto a quelli a spettro
ristretto nei bambini con appendicite complicata o non
complicata che sono andati incontro ad intervento.
La terapia genica, nuova speranza
per la fibrosi cistica?
Lee TW, Southern KW, Perry LA, Penny-Dimri JC, Aslam AA. Topical cystic fibrosis
transmembrane conductance regulator gene replacement for cystic fibrosis-related
lung disease. Cochrane Database Syst Rev 2016 Jun 17.
La Review di Lee et al. analizza studi randomizzati controllati con placebo
inerenti l’efficacia e la sicurezza della terapia genica con CFTR, applicata in
modo topico polmonare con vettori virali o non virali, in pazienti affetti da
fibrosi cistica (FC). La metanalisi non ha mostrato differenze significative
sulle esacerbazioni di malattia respiratoria. Tuttavia un singolo studio che
utilizzava terapia genica con un transfer liposomiale ha dimostrato miglioramenti significativi della funzione respiratoria nei pazienti trattati a 2, 3,
11 e 12 mesi dall’inizio della terapia; tuttavia questa evidenza risulta ancora limitata per essere raccomandata per il trattamento routinario della FC.
Per quanto riguarda gli studi su vettori virali invece non è stata riscontrata
evidenza di efficacia. Dal punto di vista della sicurezza in uno studio sono
state segnalate manifestazioni simil-influenzali, non confermate in lavori
con un numero maggiore di soggetti.
Pediatria numero 6 - settembre 2016
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News
Agostoni, nuovo Presidente SIGENP
Eletto il nuovo Direttivo SIGENP. Presidente Carlo Agostoni, Vicepresidente Costantino De Giacomo,
Segretaria Elena Lionetti, Tesoriere Marina Aloi, Consiglieri: Antonella Diamanti, Erasmo Miele,
Maria Immacolata Spagnuolo.
Dosaggio di farmaci
nei bambini obesi:
quanto ne sanno i pediatri?
Il dosaggio dei farmaci
nei bambini con obesità rimane
tutt’oggi una questione clinica
delicata e un’area di intervento
che richiede formazione
specifica e competenza
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In Pediatria gli eventi avversi da farmaci
purtroppo non sono una novità, soprattutto in ambiente ospedaliero. Gli “Archives of Disease in Childhood” pubblicano
un interessante studio di Collier et al.
che, prendendo le mosse dal caso clinico
di un bambino con obesità intossicato
con aminofillina, farmaco a stretto margine terapeutico, dosato secondo il Peso
Corporeo Totale (TBW), vuole verificare
se i pediatri siano o meno a conoscenza
della prescrizione corretta delle dosi di
farmaci nei bambini con obesità.
Da una parte viene indagata, attraverso
uno specifico questionario, la competenza di 15 pediatri nella gestione clinica di
quattro bambini di cui si indicano età,
peso, altezza e farmaco da somministrare. I pediatri hanno la possibilità di consultare il British National Formulary for
Children (BNFC), e devono 1) riconoscere
Pediatria numero 6 - settembre 2016
la presenza di obesità, 2) utilizzare la guida del BNFC, e 3) calcolare l’IBW per formulare il dosaggio; dall’altra, invece, attraverso un questionario inviato on-line
a livello regionale a 111 medici pediatri
(88 specialisti ospedalieri e 23 tirocinanti
con esperienza da 1 a oltre 35 anni), si indagano le conoscenze sull’IBW, sul suo
calcolo e sull’uso di altri metodi per calcolare il dosaggio dei farmaci per i bambini con obesità.
Dai risultati della prima parte dello studio emerge chiaramente che dei 15 pediatri cui è stato somministrato il questionario la maggior parte ha sovradosato il
farmaco perché ha utilizzato come criterio il TBW; nessuno ha fornito risposte
corrette sul dosaggio; nessuno ha calcolato il BMI per fare diagnosi di obesità e
nessuno l’IBW per dosare il farmaco. Per
quanto riguarda la seconda parte dello
studio solo il 3% ha calcolato il BMI e
quindi fatto diagnosi di obesità; solo il
9% sa calcolare l’IBW; solo il 16% ha una
qualche dimestichezza con i termini di
TBW, IBW, massa magra e peso corporeo
adattato; e il 35% avrebbe posto qualche
attenzione al calcolo se avesse fatto diagnosi di obesità.
I risultati pertanto non lasciano margine a
dubbi: di fronte ad una condizione come
quella dell’obesità, nella quale aspetti specifici intervengono nell’azione del farmaco
e vanno necessariamente tenuti in considerazione nella prescrizione, la comunità
dei pediatri ha una preparazione assolutamente insufficiente, esponendo i bambini
con obesità ad un alto rischio di errori nel
dosaggio farmacologico. Secondo gli autori sono necessari interventi formativi
precoci e il coinvolgimento delle società
scientifiche di Pediatria. Se da una parte è
noto che i soggetti con obesità si ammalano di più e consumano più farmaci rispetto ai soggetti normopeso, al diffondersi
del­l’obesità non è seguito un ampliamento
delle conoscenze sull’adattamento della
posologia dei farmaci né fra i medici né fra
i pediatri (e non a caso la quasi totalità dei
Obesità pediatrica:
allattamento al seno sì,
ma attenzione all’uso
precoce di antibiotici
Allattamento al seno protratto: è la raccomandazione promossa dall’ultimo
“Position Statement sull’allattamento al
seno e uso del latte materno/umano”
stilato da un panel di esperti della SIP e
delle altre Società scientifiche pediatri-
che italiane nel settembre del 2015. Protrarre, infatti, l’allattamento materno protegge il bambino da patologie infettive, ne
migliora il profilo di crescita e di sviluppo
e riduce la probabilità di malattie croniche.
Un recente articolo (Korpela et al.) pubbli-
L’Assemblea dei soci ha confermato Giuseppe Di Mauro alla presidenza della SIPPS per il quadriennio 2016-2020.
Il nuovo Consiglio Direttivo è così composto: Vicepresidenti, Gianni Bona, Vito Miniello;
Segretaria, Maria Carmela Verga; Tesoriere, Emanuele Miraglia Del Giudice;
Consiglieri, Salvatore Barberi, Roberto Berni Canani, Elena Chiappini, Elvira Verduci, Valerio Nobili.
farmaci è tuttora studiata in popolazioni
costituite da soggetti non obesi).
I metodi correntemente utilizzati per adeguare le dosi dei farmaci al peso corporeo
sono basati sulle dimensioni corporee che
in Pediatria cambiano continuamente (peso corporeo, BMI e suo percentile o zscore,
superficie corporea, peso corporeo corretto per la statura o per età, ecc.) senza considerare che nei soggetti con obesità il rapporto tra massa magra e adipe è cambiato,
per cui persiste anche tra gli esperti in
obesità il dilemma delle dosi. Per finire
anche la via di somministrazione in presenza di obesità interferisce con l’efficacia:
la biodisponibilità per via sottocutanea è
spesso ridotta, per la via intramuscolare
occorre che l’iniezione venga eseguita con
ago di lunghezza adeguata ad attraversare
lo strato adiposo.
Risulta, in conclusione, ancora poco chiaro come gestire con tranquillità la farmacoterapia dei soggetti con obesità; pertanto nella somministrazione di farmaci,
soprattutto se a stretto margine terapeutico, si impone necessariamente un’attenta sorveglianza degli effetti e, se possibile,
delle concentrazioni plasmatiche. (Guido
Caggese e Rita Tanas, Arcispedale S. An
na, Ferrara) ^^ Collier H, Nasim M, Gandhi A. Prescribing
in obese children: how good are paediatricians? Arch Dis Child 2016. doi: 10.1136/archdischild-2016-310603. [Epub ahead of print]
^^ Phillips S, Edlbeck A, Kirby M, Goday P.
Ideal body weight in children. Nutr Clin
Pract 2007;22(2):240-5.
cato su “JAMA Pediatrics” sottolinea ora
che gli effetti protettivi dell’allattamento
al seno sull’obesità sono indeboliti dall’uso
precoce di antibiotici.
Nel loro studio gli autori finlandesi confrontando l’outcome di 226 bambini sani
(età 2-4 aa) trovano che l’allattamento al
seno abbia esercitato un effetto protettivo
sull’obesità [con una riduzione dello z
score del BMI di 0,08 unità (95% CI, 0,040,11; P <.001) per ogni mese di allattamento al seno] solo nel gruppo dei non
esposti agli antibiotici durante l’allattamento o ≤4 mesi dopo lo svezzamento.
Inoltre, la composizione del microbiota
intestinale risentiva negativamente più
della precoce esposizione agli antibiotici
News
Di Mauro confermato alla guida della SIPPS
Addio a Luisa Massimo,
“Maestra della Pediatria”
Pioniera dell’oncologia pediatrica, è stata insignita
della prestigiosa onorificenza istituita dalla SIP
Ci ha da poco lasciati la Prof.ssa Luisa Massimo, Maestra della
Pediatria italiana e pioniera dell’oncologia pediatrica.
Socio fondatore dell’AIEOP e Presidente dal 1974 al 1980, Luisa
Massimo, nata a Genova il 22 dicembre 1928, è stata per 25 anni primario di Ematologia e Oncologia Pediatrica del Gaslini e
poi primario emerito dell’IRCCS Giannina Gaslini di Genova. È
Luisa Massimo
stata promotrice di una serie di cambiamenti volti a porre in
riceve da Antonio
primo piano le esigenze del bambino malato e della sua famiCorrera l’onorificenza
di Maestra della
glia: l’istituzione del day hospital, la legge regionale per l’assiPediatria al Congresso
stenza continua della mamma in ospedale, nonché l’approccio
Nazionale di Pediatria
nel 2011.
specialistico del personale infermieristico.
Nella sua lunga carriera ha ottenuto
innumerevoli riconoscimenti nazionali e internazionali. Nel 2004 è stata
insignita della Medaglia d’oro della
Repubblica Italiana al merito della
Sanità pubblica. Nel 2011 la Società
Italiana di Pediatria le ha conferito il
prestigioso riconoscimento di Maestra della Pediatria, uno speciale merito istituito per onorare coloro che
hanno dato un contributo di eccellenza alla Pediatria, indicandoli quali modello da seguire per i giovani
pediatri.
Numerosi i riconoscimenti per la sua
attività clinica, ma nella sua vita un
posto importante lo ha ricoperto anche la politica: è stata assessore ai Servizi Sociali dal 1985 al 1988 e assessore alle Attività Culturali per le Celeche di una breve durata dell’allattamento.
brazioni Colombiane dal 1988 al 1990.
Un interessante Editoriale commenta i
In quello stesso anno si era ipotizzata
risultati rivisitando la problematica del
anche una sua candidatura a sindaco
mantenimento dell’ottimale composiziodi Genova.
ne non obesogena del microbiota intestiIn merito alla sua educazione familianale del bambino allattato al seno tramire, scriverà: «Ma nel mio cuore, guarte l’uso più giudizioso degli antibiotici nei
dando allo specchio i giorni della mia

primi mesi di vita. vita, le persone che ho conosciuto in
ogni parte del mondo, gli sforzi per
^^ Korpela K, Salonen A, Virta LJ, Kekkonen
onorare i valori in cui credo, la scelta
RA, de Vos WM. Protective effects of breastdella Medicina come ragione di vita e
feeding are weakened by antibiotic use: role
la voglia di spendermi per i malati più
of the intestinal microbiota. JAMA Pediatr
piccini e meno curabili, sento che i
2016;170(8):750-7.
miei genitori ed il tipo di educazione
^^ Paolella G, Vajro P. Childhood obesity,
che mi hanno dato sono alla base di
breastfeeding, intestinal microbiota, and
tutto quello che sono riuscita a realizearly exposure to antibiotics: what is the link?
JAMA Pediatr 2016;170(8):735-737.

zare e ad apprezzare».
Pediatria numero 6 - settembre 2016
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News
Piacentini nuovo Presidente eletto della SIMRI
Giorgio Piacentini è il nuovo Presidente eletto della SIMRI. Subentrerà all’attuale Presidente Renato Cutrera il 1° gennaio 2018.
Entreranno nel Consiglio Direttivo SIMRI dal 1° gennaio 2017 Enrico Lombardi, Sabrina Di Pillo e Luigi Terracciano
che succedono a Carlo Capristo, Salvatore Cazzato e Massimo Landi.
Sui bambini con patologie cardiache congenite (CHD) a rischio di anormalità nello
sviluppo, l’American Heart Association
(AHA) pubblicò, già 4 anni fa, nel 2012,
delle linee guida finalizzate proprio alla
valutazione e alla gestione dei disturbi
dello sviluppo in questa categoria di bambini. Ma la comunità pediatrica, in particolare nell’ambito della pediatria di famiglia, non sembra esserne divenuta mai
granché consapevole, né pertanto sembra
averle mai tenute in grande considerazione laddove si sia trattato e si tratti di identificare e valutare un bambino con CHD.
Eppure molto si è appreso su questo tema
grazie alle linee guida dell’AHA.
In un numero del “Journal of Pediatrics”
Knutson et al. hanno voluto indagare la
conoscenza e l’applicazione tra i pediatri
di famiglia di queste linee guida ipotizzando l’assenza di pratiche di screening
e di supporto al neurosviluppo così come
raccomandato dall’AHA. Strumento del­
l’indagine è stata una survey somministrata online a 530 pediatri di base e 1469
medici di medicina generale. Di questi
148 pediatri e 178 medici di famiglia
hanno risposto alla survey per un totale
Patologie cardiache congenite,
disturbi dello sviluppo
e linee-guida dell’AHA
di 326 medici. Il 62% di questi dichiara
di avere in cura bambini con CHD; le ragioni per una consulenza relativa al neuro sviluppo la maggior parte delle volte
non sono legate specificamente alla patologia cardiaca congenita. In totale solo il
21% dei partecipanti all’indagine è a co-
Le linee guida
sull’otite media
in giro per il mondo
si assomigliano
ma non sono uguali
8
“In numerosi Paesi negli ultimi decenni sono state pubblicate linee guida e consensus sulla diagnosi e la gestione dell’otite media.
Il nostro obiettivo era analizzare le differenze e le similitudini tra
questi protocolli, con particolare attenzione alle differenze presenti tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo”, spiega
Sharon Ovnat Tamir dell’Edith Wolfson Medical Center della Tel
Aviv University, coordinatrice del team di ricercatori israeliani.
È stata effettuata una ricerca sui più importanti database medici
per individuare i lavori usciti tra 1989 e 2015. Sono stati individuati 99 documenti da 62 Paesi diversi (53 documenti da 22 Paesi industrializzati, 46 da 40 Paesi in via di sviluppo) e le linee
guida più significative – Stati Uniti, Argentina, Italia, Moldavia,
Sudafrica, Tanzania, Etiopia, Giappone, Afghanistan, Sri Lanka,
Australia, Isole Figi – sono state comparate punto per punto. Una
Pediatria numero 6 - settembre 2016
noscenza della linee guida dell’AHA, e
solo il 7% dichiara di aver ricevuto da
cardiologi pediatri raccomandazioni su
screening del neuro sviluppo in bambini
con CHD.
La survey conclude mettendo in evidenza
la necessità da una parte di educare i medici in ambito di primary care – pediatri
e non – ai rischi dello sviluppo associati
alle patologie cardiache congenite, dal­
l’altra di consolidare il coinvolgimento
della comunità dei cardiologi pediatri
nella registrazione degli esiti dello svilup
po nei piccoli pazienti con CHD.
^^ Knutson S, Kelleman MS, Kochilas L. Implementation of developmental screening guidelines for children with congenital heart
disease. J Pediatr 2016;176:135-141.
prima differenza risiede nel fatto che nei Paesi sviluppati sono le
Società scientifiche pediatriche a stilare le linee guida, mentre in
molti Paesi in via di sviluppo si tratta di raccomandazioni diffuse
dai Ministri della Salute o da altre autorità sanitarie pubbliche. La
maggior parte delle linee guida raccomanda i medesimi criteri
diagnostici e suggerisce l’approccio “wait and see” negli scenari
meno gravi. Amoxicillina è l’antibiotico di prima linea unanimemente raccomandato, mentre per quanto riguarda seconda e terza linea c’è una grande varietà di terapie suggerite. La durata del
trattamento varia molto ed è di solito correlata all’età: nei Paesi
industrializzati in media 5-7 giorni per i bambini di età inferiore
ai 2 anni e 10 giorni per i bambini di età superiore ai 2 anni, mentre nei Paesi in via di sviluppo le raccomandazioni variano tantissimo. La riduzione del rischio di otite media è un punto-cardine
delle linee guida diffuse nei paesi in via di sviluppo, mentre è
molto sottovalutata nelle linee guida dei Paesi sviluppati.
Conclude la Ovnat Tamir: “Le linee guida e i documenti di consensus sull’otite media che vengono pubblicati in giro per il
mondo sono simili in molti aspetti, con differenze nelle singole
raccomandazioni dovute forse ad aspetti epidemiologici locali,
alla disponibilità di questo o quel farmaco in commercio oppu
re all’accessibilità ai servizi sanitari”. ^^ Tamir SO, Shemesh S, Oron Y, Marom T. Acute otitis media guidelines in selected developed and developing countries: uniformity
and diversity. Arch Dis Child 2016;22(5):44-50 doi:10.1136/archdischild-2016-310729.