KIT_TALIANO_4^_2016

Transcript

KIT_TALIANO_4^_2016
ZENALE E BUTINONE
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
ISTITUTO STATALE ISTRUZIONE SUPERIORE
Via Galvani, 7 – 24047 TREVIGLIO (BG)
Telefono sede: 0363 303046 – 0363 303221 Fax: 0363 302494
e-mail uffici [email protected][email protected]
ANNO SCOLASTICO 2015 - 2016
classe 4^ - Indirizzo Grafico e Turistico
Oggetto:
indicazioni di lavoro per studenti con SOSPENSIONE del GIUDIZIO
in ITALIANO
Libro di testo adottato:
M. Sambugar, G. Salà, Letteratura +, La Nuova Italia, vol. 2
M. Sambugar, G. Salà, Guida allo studio e all’esame di stato, La Nuova Italia
Qui di seguito ti vengono date le indicazioni di lavoro da seguire durante il periodo estivo,
per colmare le lacune fatte registrare alla fine dell’anno scolastico. Negli ultimi giorni di
agosto, prima dell’inizio delle lezioni, dovrai affrontare una prova scritta e una
prova orale, al fine di dimostrare conoscenze, competenze e abilità per come di
seguito specificato:
COMPETENZE:
Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per
intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento.
redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a
situazioni professionali.
utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico
e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi, anche ai fini
dell’apprendimento permanente.



ABILITA’








Riconoscere le linee di sviluppo storico-culturale della lingua e della cultura letteraria
italiana.
Riconoscere i caratteri stilistici e strutturali di testi letterari, artistici, scientifici e tecnologici.
Identificare gli autori e le opere fondamentali del patrimonio culturale italiano fra 1600 e
1800.
Formulare un motivato giudizio critico su un testo letterario
Utilizzare registri comunicativi adeguati ai diversi ambiti specialistici.
Sostenere conversazioni e colloqui su tematiche predefinite anche professionali.
Raccogliere, selezionare ed utilizzare informazioni utili all’attività di ricerca di testi
Produrre testi scritti di diversa tipologia e complessità.
Studia con molta attenzione le U. d. a. elencate, utilizzando:



il libro di testo che hai usato durante l’anno scolastico;
gli appunti che hai preso durante le lezioni;
l’eventuale materiale distribuito dall’insegnante.
1
Inoltre:






presta molta attenzione al linguaggio ed abituati ad utilizzare il lessico specifico della
disciplina;
esercitati a cogliere le più evidenti relazioni tra i fatti linguistici e formali dei testi;
aiutati a memorizzare, ripetendo le parti studiate e creando nella tua mente collegamenti
con quanto già conosci;
presta attenzione anche ai testi antologici presenti sul testo, in quanto possono esserti
d’aiuto per la memorizzazione e per il collocamento tematico dei vari avvenimenti;
fissa pochi, ma precisi riferimenti temporali, per collocare con precisione nel tempo i diversi
temi studiati;
esercitati nella scrittura, lavorando sul saggio breve, sulla recensione, sull’articolo di
giornale e sul testo argomentativo.
Treviglio, 08 giugno 2016
Il docente
______________
2
KIT PER LAVORO ESTIVO
Classe 4^
3 analisi del testo/ 2 saggi brevi/ 2 temi di carattere generale / 1 tema storico
lettura di testi indicati dal docente
1 TIPOLOGIA A
Analisi del testo
1.1Da: “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni Cap. XXI “ Dio perdona tante
cose...”
Leggi con attenzione il testo e svolgi poi gli esercizi proposti
Lucia, rapita con la forza per volontà di Don Rodrigo, è ora custodita nel castello del cosiddetto Innominato, il più
potente e malvagio dei “signorotti” locali. Qui l’Innominato, impressionato dalle insolite parole di compassione del
Nibbio (da lui incaricato del rapimento di Lucia) vuole conoscere direttamente la fanciulla.
1 Intanto l’innominato, ritto sulla porta del castello, guardava in giù; e vedeva la bussola venir
passo passo, come prima la carrozza, e avanti, a una distanza che cresceva ogni momento,
salir di corsa il Nibbio. Quando questo fu in cima, il signore gli accennò che lo seguisse; e
andò con lui in una stanza del
5
castello. – Ebbene? – disse, fermandosi lì. – Tutto a un puntino, – rispose, inchinandosi,
il Nibbio: – l’avviso a tempo, la donna a tempo, nessuno sul luogo, un urlo solo, nessuno
comparso, il cocchiere pronto, i cavalli bravi, nessun incontro: ma... – Ma che? – Ma... dico il
vero, che avrei avuto più piacere che l’ordine fosse stato di darle una schioppettata nella
schiena, senza
10 sentirla parlare, senza vederla in viso. – Cosa? cosa? che vuoi tu dire? – Voglio dire che
tutto quel tempo, tutto quel tempo... M’ha fatto troppa compassione. – Compassione! Che sai
tu di compassione? Cos’è la compassione? – Non l’ho mai capito così bene come questa
volta: è una storia la compassione un poco come la paura: se uno la lascia prender possesso,
non è più uomo. – Sentiamo
15
un poco come ha fatto costei per moverti a compassione. – O signore illustrissimo! tanto
tempo...! piangere, pregare, e far cert’occhi, e diventar bianca bianca come morta, e poi
singhiozzare, e pregar di nuovo, e certe parole..
“Non la voglio in casa costei, – pensava intanto l’innominato. – Sono stato una bestia a
impegnarmi; ma ho promesso, ho promesso. Quando sarà lontana
20 ” E alzando la testa, in atto di comando, verso il Nibbio, – ora, – gli disse, – metti da parte
la compassione: monta a cavallo, prendi un compagno, due se vuoi; e va’ di corsa a casa di
quel don Rodrigo che tu sai. Digli che mandi... ma subito subito, perché altrimenti... Ma un
altro no interno più imperio- so del primo gli proibì di finire. – No, – disse con voce risoluta,
quasi per
25 esprimere a se stesso il comando di quella voce segreta, – no: va’ a riposarti; e
domattina... farai quello che ti dirò! “Un qualche demonio ha costei dalla sua, – pensava poi,
rimasto solo, ritto, con le braccia incrociate sul petto, e con lo sguardo immobile su una parte
del pavimento, dove il raggio della luna, entrando da una finestra alta, disegnava un quadrato
di luce pallida, tagliata
30 a scacchi dalle grosse inferriate, e intagliata più minutamente dai piccoli compartimenti
3
delle vetriate. – Un qualche demonio, o... un qualche angelo che la protegge... Compassione
al Nibbio!... [...] “Come può aver fatto costei? – continuava, strascinato da quel pensiero. –
Voglio vederla... Eh! no... Sì, voglio vederla”. E d’una stanza in un’altra, trovò una scaletta, e
su a tastone, andò alla
35 camera della vecchia, e picchiò all’uscio con un calcio. – Chi è? – Apri. A quel- la voce, la
vecchia fece tre salti; e subito si sentì scorrere il paletto negli anelli, e l’uscio si spalancò.
L’innominato, dalla soglia, diede un’occhiata in giro; e,
C1al lume d’una lucerna che ardeva su un tavolino, vide Lucia rannicchiata in
terra, nel canto il più lontano dall’uscio. [...]. – Alzatevi, – disse l’innominato
40 a Lucia, andandole vicino. Ma Lucia, a cui il picchiare, l’aprire, il comparir di quell’uomo,
le sue parole, aveva messo un nuovo spavento nell’animo spaventato, stava più che mai
raggomitolata nel cantuccio, col viso nascosto tra le mani, e non movendosi, se non che
tremava tutta. – Alzatevi, ché non voglio farvi del male... e posso farvi del bene, – ripeté il
signore... – Alzatevi! – tonò
45 poi quella voce, sdegnata d’aver due volte comandato invano. Come rinvigorita dallo
spavento, l’infelicissima si rizzò subito inginocchioni; e giungendo le mani, come avrebbe fatto
davanti a un’immagine, alzò gli occhi in viso all’innominato, e riabbassandoli subito, disse: –
son qui: m’ammazzi. – V’ho detto che non voglio farvi del male, – rispose, con voce mitigata,
l’innominato,
50 fissando quel viso turbato dall’accoramento e dal terrore. – Coraggio, coraggio, – diceva
la vecchia: – se ve lo dice lui, che non vuol farvi del male... – E perché, – riprese Lucia con
una voce, in cui, col tremito della paura, si sentiva una certa sicurezza dell’indegnazione
disperata, – perché mi fa patire le pene dell’inferno? Cosa le ho fatto io?... – V’hanno forse
maltrattata? Parlate.
55
– Oh maltrattata! M’hanno presa a tradimento, per forza! perché? perché m’hanno
presa? perché son qui? dove sono? Sono una povera creatura: cosa le ho fatto? In nome di
Dio... – Dio, Dio, – interruppe l’innominato: – sempre Dio: coloro che non possono difendersi
da sé, che non hanno la forza, sempre han questo Dio da mettere in campo, come se gli
avessero parlato. Cosa pretendete
60 tendete con codesta vostra parola? Di farmi...? – e lasciò la frase a mezzo. – Oh Signore!
pretendere! Cosa posso pretendere io meschina, se non che lei mi usi misericordia? Dio
perdona tante cose, per un’opera di misericordia! Mi lasci andare; per carità mi lasci andare!
Non torna conto a uno che un giorno deve morire di far patir tanto una povera creatura. Oh! lei
che può comandare,
65 dica che mi lascino andare! M’hanno portata qui per forza. Mi mandi con questa donna a
*** dov’è mia madre. Oh Vergine santissima! mia madre! mia madre, per carità, mia madre!
Forse non è lontana di qui... ho veduto i miei monti! Perché lei mi fa patire? Mi faccia condurre
in una chiesa. Pregherò per lei, tutta la mia vita. Cosa le costa dire una parola? Oh ecco! vedo
che si move
70 a compassione: dica una parola, la dica. Dio perdona tante cose, per un’opera
di misericordia!
1. Analisi del testo
Indica sulla base di quali elementi interni al testo si può affermare che:
- il narratore è esterno e onnisciente;
- la sua focalizzazione generalmente è zero;
- qualche volta il punto di vista diventa interno.
2. Comprensione
-Riassumi il passo e cerca di collocarlo nelle dinamiche narrative del romanzo.
4
-Dopo quali peripezie Lucia si trova nel castello dell’Innominato?
-“Intanto l’innominato” (r. 1): spiega per quale motivo Manzoni dà a questo personaggio tale
denominazione, e quale effetto vuole raggiungere.
-Nibbio (r. 3): il Nibbio è uno dei “bravi” dell’Innominato. Spiega perché è proprio la presenza di
figure come queste a dare ai Promessi Sposi la natura di “romanzo storico”.
-Voce segreta (r. 25): in che senso tale espressione è quasi una “spia” della futura
conversione del personaggio.
-“Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia!” (r. 62) Spiega perché tale frase
incarna i valori cristiani di cui Lucia è interprete: non a caso, le sue parole “fanno presa”
sull’Innominato, e lo costringono – nelle ore successive – a un’inquieta meditazione
-Vi è nel passo – soprattutto nella descrizione dell’ambiente – qualche concessione al clima
“romantico” del tempo: riesci a individuarla?
3. Interpretazione complessiva e approfondimenti
-Nella Lettera a Cesare D’Azeglio sul Romanticismo (1823), Manzoni affermò che la letteratura
deve avere l’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo, in che misura
ciò è vero anche per i Promessi Sposi?
-L’incontro con Lucia si configura come il primo passo per la conversione e la “salvezza”
spirituale dell’Innominato: la critica ha dunque parlato di lei come “vergine che salva”. Ricordi –
in altre epoche della letteratura italiana – qualche altro esempio di figura femminile con la
medesima funzione ?
1.2 TIPOLOGIA A
Giacomo Leopardi ,
Da : “Zibaldone” “Piaceri e dolori della vita umana”
In questo pensiero del suo Zibaldone Giacomo Leopardi riflette sulla preponderanza, nella vita
umana, dei dolori sui piaceri.
Leggi con attenzione il testo e svolgi poi gli esercizi proposti
1 Che la vita nostra, p(er) sentimento di ciascuno, sia composta di più assai dolore che
piacere, male che bene, si dimostra per questa esperienza. Io ho di- mandato1 a parecchi se
sarebbero stati contenti di tornare a rifare la vita passata, con patto di rifarla né più né meno
quale la prima volta. L’ho dimandato
5 anco2 sovente a me stesso. Quanto al tornare indietro a vivere, ed io e tutti gli altri
sarebbero stati contentissimi; ma con questo patto, nessuno; e piuttosto che accettarlo, tutti (e
così io a me stesso) mi hanno risposto che avrebbero rinunziato a quel ritorno alla prima età,
che per se medesimo, sarebbe pur tanto gradito a tutti gli uomini. Per tornare alla fanciullezza,
avrebbero voluto
10 rimettersi ciecamente alla fortuna circa la lor vita da rifarsi, e ignorarne il modo, come
s’ignora quel della vita che ci resta da fare. Che vuol dir questo? Vuol dire che nella vita che
abbiamo sperimentata e che conosciamo con certezza, tutti abbiamo provato più male che
bene; e che se noi ci contentiamo ed anche desideriamo di vivere ancora, ciò non è che p(er)
l’ignoranza del futuro
15 e p(er) una illusione della speranza, senza la quale illusione e ignoranza non vorremmo più
5
vivere, come noi non vorremmo rivivere nel modo che siamo vissuti.
(Firenze, 1 Luglio 1827)
Comprensione
1 Riassumi brevemente il concetto chiave esposto da Leopardi in questo brano.
Analisi del testo
2.1 Assai dolore che piacere (rr. 1-2): spiega cosa si intende per “teoria del piacere”,
relativamente a Leopardi, cercando di focalizzarne i presupposti teorici Ricorda poi alcuni testi
da te conosciuti – in prosa o poesia nei quali se ne trova esplicita allusione.
2.2 Illusione della speranza (r. 15): individua in questa riflessione sulla negatività della vita
elementi concettuali che ricordano la canzone A Silvia.
2.3 Senza... più vivere (rr. 15-16): la vita, dunque, non sarebbe accettabile senza una
prospettiva – pure fallimentare – di “illusione e ignoranza”. Anche con il supporto di un altro
passo dello Zibaldone (16 gennaio 1821), collega questo concetto all’idea tipicamente
leopardiana di “vago e indefinito” .
2.4“Da fanciulli, se una veduta, una campagna, una pittura, un suono ec. un racconto, una
descrizione, una favola, un’immagine poetica, un sogno, ci piace e diletta, quel piacere e quel
diletto è sempre vago e indefinito: l’idea che ci si desta è sempre indeterminata e senza limiti:
ogni consolazione, ogni piacere, ogni aspettativa, ogni disegno, illusione ec. (quasi anche ogni
concezione) di quell’età tien sempre all’infinito: e ci pasce e ci riempie l’anima indicibilmente,
anche mediante i minimi oggetti. Da grandi, o siano piaceri e oggetti maggiori, o quei
medesimi che ci allettavano da fanciulli, come una bella prospettiva, campagna, pittura ec.
proveremo un piacere, ma non sarà più simile in nessun modo all’infinito, o certo non sarà così
intensamente, sensibilmente, durevolmente ed essenzialmente vago e indeterminato.
Colloca opportunamente questo pensiero dello Zibaldone nel più complesso sistema del
cosiddetto “pessimismo cosmico”.
B3
1.3 TIPOLOGIA A
1.2
G. Leopardi - “La sera del dì di festa”
Leggi con attenzione il testo e svolgi poi gli esercizi proposti
LA SERA DEL DI' DI FESTA
Dolce e chiara è la notte e senza vento
e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
posa la luna, e di lontan rivela
serena ogni montagna. O donna mia,
già tace ogni sentiero e pei balconi
rara traluce la notturna lampa :
tu dormi, che t'accolse agevol sonno
nelle tue chete stanze; e non ti morde
cura nessuna; e già non sai né pensi
quanta piaga m'apristi in mezzo al petto.
Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno
5
(lampa = lampada)
(chete = silenziose)
(cura = preoccupazione)
10
6
appare in vista, a salutar m'affaccio,
e l'antica natura onnipossente,
che mi fece all'affanno. A te la speme
nego, mi disse, anche la speme; e d'altro
non brillin gli occhi tuoi se non di pianto.
Questo dì fu solenne; or dai trastulli
prendi riposo; e forse ti rimembra
in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti
piacquero a te: non io, non già, ch'io speri,
al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo
quanto a viver mi resti, e qui per terra
mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi
in così verde etate! Ahi! Per la via
odo non lunge il solitario canto
dell'artigian, che riede a tarda notte,
dopo i sollazzi, al suo povero ostello;
e fieramente mi si stringe il core,
a pensar come tutto al mondo passa,
e quasi orma non lascia. Ecco è fuggito
Il dì festivo, ed al festivo il giorno
volgar succede, e se ne porta il tempo
ogni umano accidente. Or dov'è il suono
di quei popoli antichi? Or dov'è il grido
dei nostri avi famosi, e il grande impero
di quella Roma, e l'armi e il fragorio
che n'andò per la terra e l'oceano?
tutto è pace e silenzio, e tutto posa
il mondo, e più di lor non si ragiona.
Nella mia prima età, quando s'aspetta
bramosamente il dì festivo, or poscia
ch'egli era spento, io doloroso, in veglia,
premea le piume; ed alla tarda notte
un canto che s' udia per li sentieri
lontanando morire a poco a poco,
già similmente mi stringeva il core.
[Giacomo Leopardi]
(in vista = a vedersi, in apparenza)
15
(trastulli = gioie)
20
(ricorro = giungo)
25
(lunge = lontano)
(riede = ritorna)
(ostello = casa)
30
(volgar = feriale)
35
(n'andò = si diffuse)
40
(bramosamente = con grande desiderio)
(poscia = dopo)
(ch'egli era spento = trascorso il giorno)
(premea le piume = mi rigiravo nel letto)
45
Recanati, 1818/1821 (con ogni probabilità nella primavera del 1820): La donna alla quale il
Poeta si rivolge è difficilmente identificabile, come spesso accade per l'analisi e
l'interpretazione dei personaggi poetici leopardiani.
Comprensione
1. Riassumi in un breve testo la condizione in cui il poeta descrive se stesso in questo
“idillio”, composto pochi mesi dopo “L’infinito”.
Analisi
1. Il testo può essere suddiviso in tre parti:
1^ parte, vv 1-24
2^ parte, vv 24-39
3^ parte, vv 40-46
Indica ed esponi di ciascuna parte il tema principale.
7
2. La scena rappresentata in questa poesia è incentrata sulla profonda solitudine del
poeta:
a. in quali parti della poesia si manifesta più chiaramente il senso di solitudine del
giovane Leopardi?
b. Individua, nella prima parte della poesia, e trascrivi le espressioni con cui egli
contrappone la propria inquietudine al sonno della ragazza;
c. Commenta le diversità tra la condizione del poeta e quella della ragazza,
utilizzando l’opposizione che si evidenzia ai vv. 7-8 e 42-43.
3. Tra i versi 14 e 23 emerge il tema della natura. A questo proposito completa la tabella
(l’esercizio è avviato)
Il poeta dice di essere
Di natura angosciata,
ansiosa
Con queste parole
l’antica natura onnipossente
che mi fece all’affanno
Ai versi
13-14
4. Gli ultimi sette versi suonano, nella poesia, come un “a parte”, perché raccontano il
ricordo di un canto udito da bambino.
a. Quali sono le sensazioni del bambino che ascolta svanire il canto?
b. Da che cosa è motivato questo stato d’animo? Rispondi formulando una tua
ipotesi, alla luce della tua comprensione del testo.
5. Una delle caratteristiche dello stile leopardiano è l’insistenza sulle espressioni negative
e sul connettivo non.
Individua le proposizioni negative presenti nella poesia e poi rifletti se ti sembra che la
loro frequenza concorra al significato generale del componimento.
Approfondimento
1. Leopardi scrive alcune fra le più belle poesie della letteratura di ogni tempo fra il 181921 e fra il 1828-30, anni densi di avvenimenti storici sul palcoscenico europeo ed
italiano.
Contestualizza storicamente la produzione leopardiana, soffermandoti in modo
particolare sulle implicazioni politico-sociali del Romanticismo in generale e sul legame
Romanticismo-Risorgimento in Italia.
2. SAGGIO BREVE
Sviluppa gli argomenti presentati sotto forma di “saggio breve” utilizzando i documenti
e i dati che li corredano. Interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa
8
base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle
tue conoscenze ed esperienze di studio.
Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione
editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione,
rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione
suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo.
2.1 L’amicizia, tema di riflessione e motivo di ispirazione poetica nella letteratura e
nell'arte
DOCUMENTI:
Tutti sanno che la vita non è vita senza amicizia, se, almeno in parte, si vuole vivere da uomini
liberi. [.] Allora è vero quanto ripeteva, se non erro, Architta di Taranto [.] .Se un uomo salisse
in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale
visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché
non avrebbe nessuno a cui comunicarla.. Così la natura non ama affatto l'isolamento e cerca
sempre di appoggiarsi, per così dire, a un sostegno, che è tanto più dolce quanto più è caro
l'amico. CICERONE, De amicitia
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler nostro e mio;
sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ‘l disio.
E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch’è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore:
e quivi ragionar sempre d'amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
sì come i. credo che saremmo noi.
DANTE ALIGHIERI, Le Rime
DOCUMENTI:
Tutti sanno che la vita non è vita senza amicizia, se, almeno in parte, si vuole vivere da uomini
liberi. [.] Allora è vero quanto ripeteva, se non erro, Architta di Taranto [.] .Se un uomo salisse
in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale
visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché
non avrebbe nessuno a cui comunicarla.. Così la natura non ama affatto l'isolamento e cerca
sempre di appoggiarsi, per così dire, a un sostegno, che è tanto più dolce quanto più è caro
l'amico. CICERONE, De amicitia
9
Cerco degli amici. Che cosa vuol dire .addomesticare.? E. una cosa da molto dimenticata.
Vuol dire .creare dei legami... .Creare dei legami?. .Certo., disse la volpe. .Tu, fino ad ora, per
me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. Io non
sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà
come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi
mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi,
guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è
inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color
dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi
farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano.
A. de SAINT EXUPERY, Il piccolo principe, 1943
A me piace parlare con Nuto; adesso siamo uomini e ci conosciamo; ma prima, ai tempi della
Mora, del lavoro in cascina, lui che ha tre anni più di me sapeva già fischiare e suonare la
chitarra, era cercato e ascoltato, ragionava coi grandi, con noi ragazzi, strizzava l'occhio alle
donne. Già allora gli andavo dietro e alle volte scappavo dai beni per correre con lui nella riva
o dentro il Belbo, a caccia di nidi. Lui mi diceva come fare per essere rispettato alla Mora; poi
la sera veniva in cortile a vegliare con noi della cascina.
C. PAVESE, La luna e i falò, 1950
Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico, ma
non ebbi dubbi sul fatto che, prima o poi, lo sarebbe diventato. Fino al giorno del suo arrivo io
non avevo avuto amici. Nella mia classe non c’era nessuno che potesse rispondere all'idea
romantica che avevo dell'amicizia, nessuno che ammirassi davvero o che fosse in grado di
comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealtà e di abnegazione, nessuno per cui avrei dato
volentieri la vita. [.] Ho esitato un po’ prima di scrivere che .avrei dato volentieri la vita per un
amico., ma anche ora, a trent’anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di
un’esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l'avrei fatto quasi
con gioia.
F.UHLMAN, l'amico ritrovato, 1971
Mio vecchio amico di giorni e pensieri da quanto tempo che ci conosciamo, venticinque anni
son tanti e diciamo un po. retorici che sembra ieri.
Invece io so che è diverso e tu sai quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato: io appena
giovane sono invecchiato tu forse giovane non sei stato mai.
Ma d'illusioni non ne abbiamo avute o forse si, ma nemmeno ricordo, tutte parole che si son
perdute con la realtà incontrata ogni giorno.
Quei giorni spesi a parlare di niente sdraiati al sole inseguendo la vita, come l'avessimo
sempre capita, come qualcosa capito per sempre. ............
F. GUCCINI, Canzone per Piero, da .Stanze di vita quotidiana., 1974
E. notevole l'effetto di immediatezza con cui l'artista coinvolge lo spettatore nel suo personale
dialogo con l'amico che Raffaello sembra rassicurare con la sua serafica espressione del volto
e con la mano appoggiata sulla sua spalla.
RAFFAELLO, I capolavori, a cura di N. Baldini, Rizzoli 2003
10
RAFFAELLO, Autoritratto con un amico, 1518-1519, Museo del Louvre, Parigi
2.2 Lo straniero nella percezione quotidiana del vivere sociale
Si può ben dire che, dopo quelle tragedie xenofobe, la “Dichiarazione universale dei
diritti dell’uomo” del 1948 rappresenti, nell’essenziale, la condanna di quel modo di
concepire l’umanità per comparti sociali e territoriali, ostili tra loro. «Tutti gli esseri umani
nascono liberi e uguali in dignità e diritti»: l’appartenenza a uno Stato o a una società,
piuttosto che a un’altra. Da allora, l’idea di una comunità mondiale dei diritti ha fatto
strada. Le convenzioni e le dichiarazioni internazionali si sono moltiplicate e hanno
riguardato ogni genere di diritti. Se si tratta di essenziali diritti umani, la protezione non
dipenderà dalla nazionalità, riguardando tutte le persone che, per qualsiasi ragione, si
trovano a essere o transitare sul territorio di un Paese che aderisce a questa concezione
dei diritti umani e non è condizionata dalla reciprocità (GUSTAVO ZAGREBELSKY)
Il concetto di “straniero” trae la sua forza soverchiante, non ultimo, dal fatto che ci si
vede confrontati con sfide e ambivalenze che rendono stranieri. È l’ansia esistenziale
del nazionalismo e dei nazionalismi ormai superflui ad attizzare l’odio contro tutto ciò che
è straniero. Chi odia gli stranieri è diventato lui stesso straniero. È diventato
superfluo e assurdo. Nella società aperta al mondo ci si sente perduti. Ci si sente
storditi ed estraniati da una libertà fin troppo ampia... E attualmente è in corso la grande
migrazione dei popoli, la mescolanza dei popoli attraverso i mass media.
Chi fa discendere dal proprio essere-qui diritti che gli appartengono in quanto “autoctono”,
compreso il diritto di escludere gli stranieri, dovrebbe affermare, se preso in parola, di
essere sempre stato qui - una tesi che può essere molto facilmente confutata
ULRICH BECK
La paura del diverso potrebbe sparire se considerassimo che non esiste uno straniero
assoluto, poiché siamo sempre stranieri rispetto agli altri come loro sono stranieri
rispetto a noi. Non esiste una terra in cui nascano soltanto stranieri. È impossibile. Lo
straniero è un cittadino che si muove. Tutto dipende dalle motivazioni. Potrebbe venire
da me per prendere la mia casa come potrebbe intervenire per salvarmi se vengo
attaccato o c’è un incendio. Ma l’idea più diffusa è quella dell’invasore, quello che
vorrebbe approfittare dei miei beni o magari anche portarmeli via. Come direbbe l’umorista
francese Coluche, oggi "ce n’è che sono più stranieri di altri" (TAHAR BEN JALLOUN)
Gli emigrati dall'Italia meridionale, tra gli anni '70 del 1800 e l'inizio del 1900,
prevalentemente addetti all'agricoltura e braccianti, costretti all'espatrio dalla povertà dei
loro Paesi erano disposti ad accettare qualsiasi lavoro e anche a stabilirsi definitivamente
11
all'estero, nelle terre d'oltremare; al contrario, l'emigrazione dall'Italia settentrionale, più
altamente qualificata e, in genere temporanea, era per lo più assorbita da Paesi europei.
Italiani appena sbarcati negli USA - inizi XX secolo
3 TEMA di CARATTERE GENERALE
3.1 Il principio della legalità, valore universalmente condiviso, è spesso oggetto di violazioni
che generano disagio sociale e inquietudine soprattutto nei giovani.
Sviluppa l'argomento, discutendo sulle forme in cui i vari organismi sociali possono
promuovere a cultura della legalità, per formare cittadini consapevoli e aiutare i giovani a
scegliere un percorso di vita ispirato ai valori della solidarietà e della giustizia.
3.2 Numerosi bisogni della società trovano oggi una risposta adeguata grazie all'impegno civile
e al volontariato di persone, in particolare di giovani, che, individualmente o in forma
associata e cooperativa, realizzano interventi integrativi o compensativi di quelli adottati da
Enti istituzionali. Quali, secondo te, le origini e le motivazioni profonde di tali comportamenti?
Affronta la questione con considerazioni suggerite dal tuo percorso di studi e dalle tue
personali esperienze.
4. TEMA STORICO
La Restaurazione scatena in Italia e in Europa una miriade di reazioni. La prima metà
dell’Ottocento, pertanto, presenta lotte politiche più o meno organizzate, finalizzate ad un
disegno liberale. Ripercorri questo periodo storico, analizzando cause e conseguenze,
modalità di lotta ed esiti raggiunti, inclinazioni radicali e moderate, che fecero il processo
unitario italiano.
( non superare le quattro facciate)
LETTURA, A LIBERA SCELTA, di UNO DEI SEGUENTI ROMANZI
 “Il piacere” di G. D’Annunzio
 “I Malavoglia” di G. Verga
 “Il fu Mattia Pascal” di L. Pirandello
 “Senilità” di I.Svevo
Segui le indicazioni del tuo docente
12
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Tipologia A
Analisi Testuale
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Studente /ssa
Classe
_______________________________
4^ ___
Conoscenze (a)
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
Approfondite e significative, anche con ricerche personali
Idonee e approfondite
Raccoglie , seleziona ed
Essenziali e pertinenti
utilizza informazioni
utili all’attività di
ricerca di testi letterari, Parziali e incerte
artistici.
(a)
Frammentarie e lacunose
Competenze e Abilità (b1+b2+b3) ( c1+c2)
Competenze
linguistiche
1. Si serve di
ortografia,
coerenza e
coesione testuali
(b1)
2.
Utilizza registri
comunicativi
adeguati ai diversi
ambiti specialistici.
(b2)
ortografia,coerenza e coesione
lessico e registro (b2)
testuali (b1)
Pertinenti ed efficaci
Ricco ed appropriato
Corrette
Appropriato
Adeguate ed essenzialmente
corrette
Generico, semplice e adeguato
Poco adeguate con errori non
gravi ma diffusi
Ripetitivo / con errori
Inadeguate con gravissimi errori
Molto ripetitivo / con molti errori
(b1) (b2)
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
Completa, sicura e approfondita
Individua i caratteri
specifici di un testo
letterario, critico ed
artistico
(b3)
Completa e sicura
Adeguata ed essenzialmente corretta
Parziale, con errori non gravi
(Comprensione, livello
denotativo, connotativo,
…)
Contestualizza testi e
opere letterarie di
differenti epoche e
realtà territoriali
(c1)
Frammentaria
Contestualizzazione
(c1)
Appropriata, coerente, pertinente
Interpretazione e
rielaborazione di un testo
(c2)
Appropriata, coerente,
pertinente
coerente e logica
coerente e logica
abbastanza coerente e lineare
abbastanza coerente e lineare
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
(c1) (c2)
15
14
13
12
11
10
15
14
13
12
11
10
13
Riconosce i tratti
peculiari o comuni alle
diverse culture
letterarie europee
(c2)
VOTO
Non sempre coerente e poco
scorrevole
Non sempre coerente e poco
scorrevole
Disorganica
Disorganica
(a +b1+b2+b3c+c1+c2)
6
=
9
8
7
6
5
4
3
2
1
9
8
7
6
5
4
3
2
1
______
15
14
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
ARTICOLO DI GIORNALE / SAGGIO BREVE / TEMA STORICO /
TEMA DI ORDINE GENERALE
Studente/ssa
Conoscenze
________________________________________
Classe 4^ ____
(a)
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
Approfondite e significative, anche con ricerche personali
Idonee e approfondite
Raccoglie , seleziona ed
Essenziali e pertinenti
utilizza informazioni
utili alla strutturazione
Parziali e incerte
di un testo …
(a)
Frammentarie e lacunose
Competenze e Abilità (b1 + b2) ( c1 + c2)
Competenze
linguistiche
ortografia,coerenza e
coesione testuali (b1) (b1)
Pertinenti ed efficaci
1. Si serve di
ortografia,
Corrette
coerenza e
coesione testuali Adeguate ed essenzialmente
corrette
(b1)
Poco corrette, con errori non
gravi ma diffusi
2.
Utilizza registri
comunicativi
adeguati ai
diversi ambiti
specialistici.
(b2)
Progetta a e struttura
testi su tematiche
professionali, di studio,
culturali, storiche
( c1)
VOTO
Ricco e appropriato
Appropriato
Generico / semplice e adeguato
Ripetitivo / con errori
Inadeguate con gravissimi errori Molto ripetitivo / con molti errori
Progettazione del testo
(c1)
Appropriate, coerente e
pertinente
Coerente e logica
Abbastanza coerente e lineare
Sostiene coerentemente Non sempre coerente e poco
scorrevole
punti di vista e tesi
argomentative su
tematiche predefinite,
anche professionali.
( c2)
lessico e registro(b2)
Disorganica
( a +b1+b2+c1+c2)
5
Rielaborazione e argomentazione
(c2)
Appropriate, coerente e pertinente
Coerente e logica
Abbastanza coerente e lineare
Non sempre coerente e poco
scorrevole
Disorganica
(b1)
(b2)
15
14
15
14
13
12
11
10
9
8
7
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
6
5
4
3
2
1
(c1)
(c2)
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
= ______
15
15
PROGRAMMA DI ITALIANO
CLASSE IV (Az. Tur. Graf.)
ANNO SCOLASTICO 2015/ 2016
Testo in Adozione:
M. Sambugar, G. Salà, Letteratura +, La Nuova Italia, vol. 2
M. Sambugar, G. Salà, Guida allo studio e all’esame di stato, La Nuova Italia
PRODUZIONE SCRITTA
abcde-
TESTO ARGOMENTATIVO
RIASSUNTO e RELAZIONE
ANALISI TESTUALE
RECENSIONE
SAGGIO BREVE
PERCORSO LETTERARIO
.
UDA 1: Il 1600: dal Barocco al pensiero scientifico;
Il XVII secolo
-
introduzione al 1600: tematiche e problemi filosofico – scientifici
Il concetto di Scienza moderna
La trattatistica scientifica di Galileo Galilei
Vita e opere di Galilei
Le "lettere copernicane" e la politica culturale di Galilei
letture scelte da “Dialogo sopra i due massimi sistemi …”
UDA 2: L’Illuminismo e il mito della Ragione;
L’Illuminismo
- Il panorama europeo ed italiano del 1700: cultura, società, storia.
- Illuminismo e Letteratura
- Una rivoluzione nel campo del sapere
- La saggistica del 1700: struttura e funzione
- Il cosmopolitismo
- L’Enciclopédie
- Scienza, religione e politica durante l’Illuminismo (ateismo, deismo, teismo)
- Il ruolo dell’intellettuale, del lettore, del Giornale, del Romanzo
- Caratteri dell’Illuminismo in Italia
UDA 3: Poesia e teatro fra 1700 e 1800;
IL TEATRO FRA '600 E '700
-
Caratteristiche strutturali del testo drammatico
Origini storiche di Commedia e Tragedia
Il teatro greco e il concetto di Catarsi
il Melodramma
Il '700 italiano: dalla commedia dell'arte alla riforma goldoniana
la borghesia nel teatro goldoniano
16
-
i personaggi goldoniani
LA POESIA OTTOCENTESCA: dal Neoclassicismo a Leopardi
-
La borghesizzazione della cultura nel corso del Settecento
origini del neoclassicismo / importanza della “forma”
I caratteri anticipatori del romanticismo
Lo Sturm und Drang
L'Autore: La vita e la Personalità di U. Foscolo
Le opere minori: I Sonetti
Il carme Dei Sepolcri: temi, metrica, stile
Lettura passi scelti, analisi e interpretazione di “Dei Sepolcri”
Giacomo Leopardi: Vita, formazione, personalità
Il sistema filosofico leopardiano
Pessimismo e progressismo nel pensiero leopardiano
Dalla poesia sentimentale alla poesia-pensiero
I Canti
Gli Idilli
UDA 4: Il romanzo nel XIX secolo.
-
Nascita e diffusione del romanzo
La struttura del romanzo (cenni )
Il romanzo ottocentesco (cenni)
Produzione scritta: recensione /analisi testuale/saggio breve
N.B. per ogni U.d.a. ogni docente ha liberamente scelto dei passi antologici dal
libro di testo e/o da altro materiale.
Treviglio, 08 giugno 2016
IL DOCENTE
_______________________
17