KIT_TALIANO_4^_2016
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ZENALE E BUTINONE MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE ISTITUTO STATALE ISTRUZIONE SUPERIORE Via Galvani, 7 – 24047 TREVIGLIO (BG) Telefono sede: 0363 303046 – 0363 303221 Fax: 0363 302494 e-mail uffici [email protected] – [email protected] ANNO SCOLASTICO 2015 - 2016 classe 4^ - Indirizzo Grafico e Turistico Oggetto: indicazioni di lavoro per studenti con SOSPENSIONE del GIUDIZIO in ITALIANO Libro di testo adottato: M. Sambugar, G. Salà, Letteratura +, La Nuova Italia, vol. 2 M. Sambugar, G. Salà, Guida allo studio e all’esame di stato, La Nuova Italia Qui di seguito ti vengono date le indicazioni di lavoro da seguire durante il periodo estivo, per colmare le lacune fatte registrare alla fine dell’anno scolastico. Negli ultimi giorni di agosto, prima dell’inizio delle lezioni, dovrai affrontare una prova scritta e una prova orale, al fine di dimostrare conoscenze, competenze e abilità per come di seguito specificato: COMPETENZE: Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento. redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali. utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente. ABILITA’ Riconoscere le linee di sviluppo storico-culturale della lingua e della cultura letteraria italiana. Riconoscere i caratteri stilistici e strutturali di testi letterari, artistici, scientifici e tecnologici. Identificare gli autori e le opere fondamentali del patrimonio culturale italiano fra 1600 e 1800. Formulare un motivato giudizio critico su un testo letterario Utilizzare registri comunicativi adeguati ai diversi ambiti specialistici. Sostenere conversazioni e colloqui su tematiche predefinite anche professionali. Raccogliere, selezionare ed utilizzare informazioni utili all’attività di ricerca di testi Produrre testi scritti di diversa tipologia e complessità. Studia con molta attenzione le U. d. a. elencate, utilizzando: il libro di testo che hai usato durante l’anno scolastico; gli appunti che hai preso durante le lezioni; l’eventuale materiale distribuito dall’insegnante. 1 Inoltre: presta molta attenzione al linguaggio ed abituati ad utilizzare il lessico specifico della disciplina; esercitati a cogliere le più evidenti relazioni tra i fatti linguistici e formali dei testi; aiutati a memorizzare, ripetendo le parti studiate e creando nella tua mente collegamenti con quanto già conosci; presta attenzione anche ai testi antologici presenti sul testo, in quanto possono esserti d’aiuto per la memorizzazione e per il collocamento tematico dei vari avvenimenti; fissa pochi, ma precisi riferimenti temporali, per collocare con precisione nel tempo i diversi temi studiati; esercitati nella scrittura, lavorando sul saggio breve, sulla recensione, sull’articolo di giornale e sul testo argomentativo. Treviglio, 08 giugno 2016 Il docente ______________ 2 KIT PER LAVORO ESTIVO Classe 4^ 3 analisi del testo/ 2 saggi brevi/ 2 temi di carattere generale / 1 tema storico lettura di testi indicati dal docente 1 TIPOLOGIA A Analisi del testo 1.1Da: “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni Cap. XXI “ Dio perdona tante cose...” Leggi con attenzione il testo e svolgi poi gli esercizi proposti Lucia, rapita con la forza per volontà di Don Rodrigo, è ora custodita nel castello del cosiddetto Innominato, il più potente e malvagio dei “signorotti” locali. Qui l’Innominato, impressionato dalle insolite parole di compassione del Nibbio (da lui incaricato del rapimento di Lucia) vuole conoscere direttamente la fanciulla. 1 Intanto l’innominato, ritto sulla porta del castello, guardava in giù; e vedeva la bussola venir passo passo, come prima la carrozza, e avanti, a una distanza che cresceva ogni momento, salir di corsa il Nibbio. Quando questo fu in cima, il signore gli accennò che lo seguisse; e andò con lui in una stanza del 5 castello. – Ebbene? – disse, fermandosi lì. – Tutto a un puntino, – rispose, inchinandosi, il Nibbio: – l’avviso a tempo, la donna a tempo, nessuno sul luogo, un urlo solo, nessuno comparso, il cocchiere pronto, i cavalli bravi, nessun incontro: ma... – Ma che? – Ma... dico il vero, che avrei avuto più piacere che l’ordine fosse stato di darle una schioppettata nella schiena, senza 10 sentirla parlare, senza vederla in viso. – Cosa? cosa? che vuoi tu dire? – Voglio dire che tutto quel tempo, tutto quel tempo... M’ha fatto troppa compassione. – Compassione! Che sai tu di compassione? Cos’è la compassione? – Non l’ho mai capito così bene come questa volta: è una storia la compassione un poco come la paura: se uno la lascia prender possesso, non è più uomo. – Sentiamo 15 un poco come ha fatto costei per moverti a compassione. – O signore illustrissimo! tanto tempo...! piangere, pregare, e far cert’occhi, e diventar bianca bianca come morta, e poi singhiozzare, e pregar di nuovo, e certe parole.. “Non la voglio in casa costei, – pensava intanto l’innominato. – Sono stato una bestia a impegnarmi; ma ho promesso, ho promesso. Quando sarà lontana 20 ” E alzando la testa, in atto di comando, verso il Nibbio, – ora, – gli disse, – metti da parte la compassione: monta a cavallo, prendi un compagno, due se vuoi; e va’ di corsa a casa di quel don Rodrigo che tu sai. Digli che mandi... ma subito subito, perché altrimenti... Ma un altro no interno più imperio- so del primo gli proibì di finire. – No, – disse con voce risoluta, quasi per 25 esprimere a se stesso il comando di quella voce segreta, – no: va’ a riposarti; e domattina... farai quello che ti dirò! “Un qualche demonio ha costei dalla sua, – pensava poi, rimasto solo, ritto, con le braccia incrociate sul petto, e con lo sguardo immobile su una parte del pavimento, dove il raggio della luna, entrando da una finestra alta, disegnava un quadrato di luce pallida, tagliata 30 a scacchi dalle grosse inferriate, e intagliata più minutamente dai piccoli compartimenti 3 delle vetriate. – Un qualche demonio, o... un qualche angelo che la protegge... Compassione al Nibbio!... [...] “Come può aver fatto costei? – continuava, strascinato da quel pensiero. – Voglio vederla... Eh! no... Sì, voglio vederla”. E d’una stanza in un’altra, trovò una scaletta, e su a tastone, andò alla 35 camera della vecchia, e picchiò all’uscio con un calcio. – Chi è? – Apri. A quel- la voce, la vecchia fece tre salti; e subito si sentì scorrere il paletto negli anelli, e l’uscio si spalancò. L’innominato, dalla soglia, diede un’occhiata in giro; e, C1al lume d’una lucerna che ardeva su un tavolino, vide Lucia rannicchiata in terra, nel canto il più lontano dall’uscio. [...]. – Alzatevi, – disse l’innominato 40 a Lucia, andandole vicino. Ma Lucia, a cui il picchiare, l’aprire, il comparir di quell’uomo, le sue parole, aveva messo un nuovo spavento nell’animo spaventato, stava più che mai raggomitolata nel cantuccio, col viso nascosto tra le mani, e non movendosi, se non che tremava tutta. – Alzatevi, ché non voglio farvi del male... e posso farvi del bene, – ripeté il signore... – Alzatevi! – tonò 45 poi quella voce, sdegnata d’aver due volte comandato invano. Come rinvigorita dallo spavento, l’infelicissima si rizzò subito inginocchioni; e giungendo le mani, come avrebbe fatto davanti a un’immagine, alzò gli occhi in viso all’innominato, e riabbassandoli subito, disse: – son qui: m’ammazzi. – V’ho detto che non voglio farvi del male, – rispose, con voce mitigata, l’innominato, 50 fissando quel viso turbato dall’accoramento e dal terrore. – Coraggio, coraggio, – diceva la vecchia: – se ve lo dice lui, che non vuol farvi del male... – E perché, – riprese Lucia con una voce, in cui, col tremito della paura, si sentiva una certa sicurezza dell’indegnazione disperata, – perché mi fa patire le pene dell’inferno? Cosa le ho fatto io?... – V’hanno forse maltrattata? Parlate. 55 – Oh maltrattata! M’hanno presa a tradimento, per forza! perché? perché m’hanno presa? perché son qui? dove sono? Sono una povera creatura: cosa le ho fatto? In nome di Dio... – Dio, Dio, – interruppe l’innominato: – sempre Dio: coloro che non possono difendersi da sé, che non hanno la forza, sempre han questo Dio da mettere in campo, come se gli avessero parlato. Cosa pretendete 60 tendete con codesta vostra parola? Di farmi...? – e lasciò la frase a mezzo. – Oh Signore! pretendere! Cosa posso pretendere io meschina, se non che lei mi usi misericordia? Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia! Mi lasci andare; per carità mi lasci andare! Non torna conto a uno che un giorno deve morire di far patir tanto una povera creatura. Oh! lei che può comandare, 65 dica che mi lascino andare! M’hanno portata qui per forza. Mi mandi con questa donna a *** dov’è mia madre. Oh Vergine santissima! mia madre! mia madre, per carità, mia madre! Forse non è lontana di qui... ho veduto i miei monti! Perché lei mi fa patire? Mi faccia condurre in una chiesa. Pregherò per lei, tutta la mia vita. Cosa le costa dire una parola? Oh ecco! vedo che si move 70 a compassione: dica una parola, la dica. Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia! 1. Analisi del testo Indica sulla base di quali elementi interni al testo si può affermare che: - il narratore è esterno e onnisciente; - la sua focalizzazione generalmente è zero; - qualche volta il punto di vista diventa interno. 2. Comprensione -Riassumi il passo e cerca di collocarlo nelle dinamiche narrative del romanzo. 4 -Dopo quali peripezie Lucia si trova nel castello dell’Innominato? -“Intanto l’innominato” (r. 1): spiega per quale motivo Manzoni dà a questo personaggio tale denominazione, e quale effetto vuole raggiungere. -Nibbio (r. 3): il Nibbio è uno dei “bravi” dell’Innominato. Spiega perché è proprio la presenza di figure come queste a dare ai Promessi Sposi la natura di “romanzo storico”. -Voce segreta (r. 25): in che senso tale espressione è quasi una “spia” della futura conversione del personaggio. -“Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia!” (r. 62) Spiega perché tale frase incarna i valori cristiani di cui Lucia è interprete: non a caso, le sue parole “fanno presa” sull’Innominato, e lo costringono – nelle ore successive – a un’inquieta meditazione -Vi è nel passo – soprattutto nella descrizione dell’ambiente – qualche concessione al clima “romantico” del tempo: riesci a individuarla? 3. Interpretazione complessiva e approfondimenti -Nella Lettera a Cesare D’Azeglio sul Romanticismo (1823), Manzoni affermò che la letteratura deve avere l’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo, in che misura ciò è vero anche per i Promessi Sposi? -L’incontro con Lucia si configura come il primo passo per la conversione e la “salvezza” spirituale dell’Innominato: la critica ha dunque parlato di lei come “vergine che salva”. Ricordi – in altre epoche della letteratura italiana – qualche altro esempio di figura femminile con la medesima funzione ? 1.2 TIPOLOGIA A Giacomo Leopardi , Da : “Zibaldone” “Piaceri e dolori della vita umana” In questo pensiero del suo Zibaldone Giacomo Leopardi riflette sulla preponderanza, nella vita umana, dei dolori sui piaceri. Leggi con attenzione il testo e svolgi poi gli esercizi proposti 1 Che la vita nostra, p(er) sentimento di ciascuno, sia composta di più assai dolore che piacere, male che bene, si dimostra per questa esperienza. Io ho di- mandato1 a parecchi se sarebbero stati contenti di tornare a rifare la vita passata, con patto di rifarla né più né meno quale la prima volta. L’ho dimandato 5 anco2 sovente a me stesso. Quanto al tornare indietro a vivere, ed io e tutti gli altri sarebbero stati contentissimi; ma con questo patto, nessuno; e piuttosto che accettarlo, tutti (e così io a me stesso) mi hanno risposto che avrebbero rinunziato a quel ritorno alla prima età, che per se medesimo, sarebbe pur tanto gradito a tutti gli uomini. Per tornare alla fanciullezza, avrebbero voluto 10 rimettersi ciecamente alla fortuna circa la lor vita da rifarsi, e ignorarne il modo, come s’ignora quel della vita che ci resta da fare. Che vuol dir questo? Vuol dire che nella vita che abbiamo sperimentata e che conosciamo con certezza, tutti abbiamo provato più male che bene; e che se noi ci contentiamo ed anche desideriamo di vivere ancora, ciò non è che p(er) l’ignoranza del futuro 15 e p(er) una illusione della speranza, senza la quale illusione e ignoranza non vorremmo più 5 vivere, come noi non vorremmo rivivere nel modo che siamo vissuti. (Firenze, 1 Luglio 1827) Comprensione 1 Riassumi brevemente il concetto chiave esposto da Leopardi in questo brano. Analisi del testo 2.1 Assai dolore che piacere (rr. 1-2): spiega cosa si intende per “teoria del piacere”, relativamente a Leopardi, cercando di focalizzarne i presupposti teorici Ricorda poi alcuni testi da te conosciuti – in prosa o poesia nei quali se ne trova esplicita allusione. 2.2 Illusione della speranza (r. 15): individua in questa riflessione sulla negatività della vita elementi concettuali che ricordano la canzone A Silvia. 2.3 Senza... più vivere (rr. 15-16): la vita, dunque, non sarebbe accettabile senza una prospettiva – pure fallimentare – di “illusione e ignoranza”. Anche con il supporto di un altro passo dello Zibaldone (16 gennaio 1821), collega questo concetto all’idea tipicamente leopardiana di “vago e indefinito” . 2.4“Da fanciulli, se una veduta, una campagna, una pittura, un suono ec. un racconto, una descrizione, una favola, un’immagine poetica, un sogno, ci piace e diletta, quel piacere e quel diletto è sempre vago e indefinito: l’idea che ci si desta è sempre indeterminata e senza limiti: ogni consolazione, ogni piacere, ogni aspettativa, ogni disegno, illusione ec. (quasi anche ogni concezione) di quell’età tien sempre all’infinito: e ci pasce e ci riempie l’anima indicibilmente, anche mediante i minimi oggetti. Da grandi, o siano piaceri e oggetti maggiori, o quei medesimi che ci allettavano da fanciulli, come una bella prospettiva, campagna, pittura ec. proveremo un piacere, ma non sarà più simile in nessun modo all’infinito, o certo non sarà così intensamente, sensibilmente, durevolmente ed essenzialmente vago e indeterminato. Colloca opportunamente questo pensiero dello Zibaldone nel più complesso sistema del cosiddetto “pessimismo cosmico”. B3 1.3 TIPOLOGIA A 1.2 G. Leopardi - “La sera del dì di festa” Leggi con attenzione il testo e svolgi poi gli esercizi proposti LA SERA DEL DI' DI FESTA Dolce e chiara è la notte e senza vento e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti posa la luna, e di lontan rivela serena ogni montagna. O donna mia, già tace ogni sentiero e pei balconi rara traluce la notturna lampa : tu dormi, che t'accolse agevol sonno nelle tue chete stanze; e non ti morde cura nessuna; e già non sai né pensi quanta piaga m'apristi in mezzo al petto. Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno 5 (lampa = lampada) (chete = silenziose) (cura = preoccupazione) 10 6 appare in vista, a salutar m'affaccio, e l'antica natura onnipossente, che mi fece all'affanno. A te la speme nego, mi disse, anche la speme; e d'altro non brillin gli occhi tuoi se non di pianto. Questo dì fu solenne; or dai trastulli prendi riposo; e forse ti rimembra in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti piacquero a te: non io, non già, ch'io speri, al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo quanto a viver mi resti, e qui per terra mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi in così verde etate! Ahi! Per la via odo non lunge il solitario canto dell'artigian, che riede a tarda notte, dopo i sollazzi, al suo povero ostello; e fieramente mi si stringe il core, a pensar come tutto al mondo passa, e quasi orma non lascia. Ecco è fuggito Il dì festivo, ed al festivo il giorno volgar succede, e se ne porta il tempo ogni umano accidente. Or dov'è il suono di quei popoli antichi? Or dov'è il grido dei nostri avi famosi, e il grande impero di quella Roma, e l'armi e il fragorio che n'andò per la terra e l'oceano? tutto è pace e silenzio, e tutto posa il mondo, e più di lor non si ragiona. Nella mia prima età, quando s'aspetta bramosamente il dì festivo, or poscia ch'egli era spento, io doloroso, in veglia, premea le piume; ed alla tarda notte un canto che s' udia per li sentieri lontanando morire a poco a poco, già similmente mi stringeva il core. [Giacomo Leopardi] (in vista = a vedersi, in apparenza) 15 (trastulli = gioie) 20 (ricorro = giungo) 25 (lunge = lontano) (riede = ritorna) (ostello = casa) 30 (volgar = feriale) 35 (n'andò = si diffuse) 40 (bramosamente = con grande desiderio) (poscia = dopo) (ch'egli era spento = trascorso il giorno) (premea le piume = mi rigiravo nel letto) 45 Recanati, 1818/1821 (con ogni probabilità nella primavera del 1820): La donna alla quale il Poeta si rivolge è difficilmente identificabile, come spesso accade per l'analisi e l'interpretazione dei personaggi poetici leopardiani. Comprensione 1. Riassumi in un breve testo la condizione in cui il poeta descrive se stesso in questo “idillio”, composto pochi mesi dopo “L’infinito”. Analisi 1. Il testo può essere suddiviso in tre parti: 1^ parte, vv 1-24 2^ parte, vv 24-39 3^ parte, vv 40-46 Indica ed esponi di ciascuna parte il tema principale. 7 2. La scena rappresentata in questa poesia è incentrata sulla profonda solitudine del poeta: a. in quali parti della poesia si manifesta più chiaramente il senso di solitudine del giovane Leopardi? b. Individua, nella prima parte della poesia, e trascrivi le espressioni con cui egli contrappone la propria inquietudine al sonno della ragazza; c. Commenta le diversità tra la condizione del poeta e quella della ragazza, utilizzando l’opposizione che si evidenzia ai vv. 7-8 e 42-43. 3. Tra i versi 14 e 23 emerge il tema della natura. A questo proposito completa la tabella (l’esercizio è avviato) Il poeta dice di essere Di natura angosciata, ansiosa Con queste parole l’antica natura onnipossente che mi fece all’affanno Ai versi 13-14 4. Gli ultimi sette versi suonano, nella poesia, come un “a parte”, perché raccontano il ricordo di un canto udito da bambino. a. Quali sono le sensazioni del bambino che ascolta svanire il canto? b. Da che cosa è motivato questo stato d’animo? Rispondi formulando una tua ipotesi, alla luce della tua comprensione del testo. 5. Una delle caratteristiche dello stile leopardiano è l’insistenza sulle espressioni negative e sul connettivo non. Individua le proposizioni negative presenti nella poesia e poi rifletti se ti sembra che la loro frequenza concorra al significato generale del componimento. Approfondimento 1. Leopardi scrive alcune fra le più belle poesie della letteratura di ogni tempo fra il 181921 e fra il 1828-30, anni densi di avvenimenti storici sul palcoscenico europeo ed italiano. Contestualizza storicamente la produzione leopardiana, soffermandoti in modo particolare sulle implicazioni politico-sociali del Romanticismo in generale e sul legame Romanticismo-Risorgimento in Italia. 2. SAGGIO BREVE Sviluppa gli argomenti presentati sotto forma di “saggio breve” utilizzando i documenti e i dati che li corredano. Interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa 8 base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. 2.1 L’amicizia, tema di riflessione e motivo di ispirazione poetica nella letteratura e nell'arte DOCUMENTI: Tutti sanno che la vita non è vita senza amicizia, se, almeno in parte, si vuole vivere da uomini liberi. [.] Allora è vero quanto ripeteva, se non erro, Architta di Taranto [.] .Se un uomo salisse in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché non avrebbe nessuno a cui comunicarla.. Così la natura non ama affatto l'isolamento e cerca sempre di appoggiarsi, per così dire, a un sostegno, che è tanto più dolce quanto più è caro l'amico. CICERONE, De amicitia Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento e messi in un vasel, ch’ad ogni vento per mare andasse al voler nostro e mio; sì che fortuna od altro tempo rio non ci potesse dare impedimento, anzi, vivendo sempre in un talento, di stare insieme crescesse ‘l disio. E monna Vanna e monna Lagia poi con quella ch’è sul numer de le trenta con noi ponesse il buono incantatore: e quivi ragionar sempre d'amore, e ciascuna di lor fosse contenta, sì come i. credo che saremmo noi. DANTE ALIGHIERI, Le Rime DOCUMENTI: Tutti sanno che la vita non è vita senza amicizia, se, almeno in parte, si vuole vivere da uomini liberi. [.] Allora è vero quanto ripeteva, se non erro, Architta di Taranto [.] .Se un uomo salisse in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché non avrebbe nessuno a cui comunicarla.. Così la natura non ama affatto l'isolamento e cerca sempre di appoggiarsi, per così dire, a un sostegno, che è tanto più dolce quanto più è caro l'amico. CICERONE, De amicitia 9 Cerco degli amici. Che cosa vuol dire .addomesticare.? E. una cosa da molto dimenticata. Vuol dire .creare dei legami... .Creare dei legami?. .Certo., disse la volpe. .Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano. A. de SAINT EXUPERY, Il piccolo principe, 1943 A me piace parlare con Nuto; adesso siamo uomini e ci conosciamo; ma prima, ai tempi della Mora, del lavoro in cascina, lui che ha tre anni più di me sapeva già fischiare e suonare la chitarra, era cercato e ascoltato, ragionava coi grandi, con noi ragazzi, strizzava l'occhio alle donne. Già allora gli andavo dietro e alle volte scappavo dai beni per correre con lui nella riva o dentro il Belbo, a caccia di nidi. Lui mi diceva come fare per essere rispettato alla Mora; poi la sera veniva in cortile a vegliare con noi della cascina. C. PAVESE, La luna e i falò, 1950 Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto che, prima o poi, lo sarebbe diventato. Fino al giorno del suo arrivo io non avevo avuto amici. Nella mia classe non c’era nessuno che potesse rispondere all'idea romantica che avevo dell'amicizia, nessuno che ammirassi davvero o che fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealtà e di abnegazione, nessuno per cui avrei dato volentieri la vita. [.] Ho esitato un po’ prima di scrivere che .avrei dato volentieri la vita per un amico., ma anche ora, a trent’anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un’esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l'avrei fatto quasi con gioia. F.UHLMAN, l'amico ritrovato, 1971 Mio vecchio amico di giorni e pensieri da quanto tempo che ci conosciamo, venticinque anni son tanti e diciamo un po. retorici che sembra ieri. Invece io so che è diverso e tu sai quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato: io appena giovane sono invecchiato tu forse giovane non sei stato mai. Ma d'illusioni non ne abbiamo avute o forse si, ma nemmeno ricordo, tutte parole che si son perdute con la realtà incontrata ogni giorno. Quei giorni spesi a parlare di niente sdraiati al sole inseguendo la vita, come l'avessimo sempre capita, come qualcosa capito per sempre. ............ F. GUCCINI, Canzone per Piero, da .Stanze di vita quotidiana., 1974 E. notevole l'effetto di immediatezza con cui l'artista coinvolge lo spettatore nel suo personale dialogo con l'amico che Raffaello sembra rassicurare con la sua serafica espressione del volto e con la mano appoggiata sulla sua spalla. RAFFAELLO, I capolavori, a cura di N. Baldini, Rizzoli 2003 10 RAFFAELLO, Autoritratto con un amico, 1518-1519, Museo del Louvre, Parigi 2.2 Lo straniero nella percezione quotidiana del vivere sociale Si può ben dire che, dopo quelle tragedie xenofobe, la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” del 1948 rappresenti, nell’essenziale, la condanna di quel modo di concepire l’umanità per comparti sociali e territoriali, ostili tra loro. «Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti»: l’appartenenza a uno Stato o a una società, piuttosto che a un’altra. Da allora, l’idea di una comunità mondiale dei diritti ha fatto strada. Le convenzioni e le dichiarazioni internazionali si sono moltiplicate e hanno riguardato ogni genere di diritti. Se si tratta di essenziali diritti umani, la protezione non dipenderà dalla nazionalità, riguardando tutte le persone che, per qualsiasi ragione, si trovano a essere o transitare sul territorio di un Paese che aderisce a questa concezione dei diritti umani e non è condizionata dalla reciprocità (GUSTAVO ZAGREBELSKY) Il concetto di “straniero” trae la sua forza soverchiante, non ultimo, dal fatto che ci si vede confrontati con sfide e ambivalenze che rendono stranieri. È l’ansia esistenziale del nazionalismo e dei nazionalismi ormai superflui ad attizzare l’odio contro tutto ciò che è straniero. Chi odia gli stranieri è diventato lui stesso straniero. È diventato superfluo e assurdo. Nella società aperta al mondo ci si sente perduti. Ci si sente storditi ed estraniati da una libertà fin troppo ampia... E attualmente è in corso la grande migrazione dei popoli, la mescolanza dei popoli attraverso i mass media. Chi fa discendere dal proprio essere-qui diritti che gli appartengono in quanto “autoctono”, compreso il diritto di escludere gli stranieri, dovrebbe affermare, se preso in parola, di essere sempre stato qui - una tesi che può essere molto facilmente confutata ULRICH BECK La paura del diverso potrebbe sparire se considerassimo che non esiste uno straniero assoluto, poiché siamo sempre stranieri rispetto agli altri come loro sono stranieri rispetto a noi. Non esiste una terra in cui nascano soltanto stranieri. È impossibile. Lo straniero è un cittadino che si muove. Tutto dipende dalle motivazioni. Potrebbe venire da me per prendere la mia casa come potrebbe intervenire per salvarmi se vengo attaccato o c’è un incendio. Ma l’idea più diffusa è quella dell’invasore, quello che vorrebbe approfittare dei miei beni o magari anche portarmeli via. Come direbbe l’umorista francese Coluche, oggi "ce n’è che sono più stranieri di altri" (TAHAR BEN JALLOUN) Gli emigrati dall'Italia meridionale, tra gli anni '70 del 1800 e l'inizio del 1900, prevalentemente addetti all'agricoltura e braccianti, costretti all'espatrio dalla povertà dei loro Paesi erano disposti ad accettare qualsiasi lavoro e anche a stabilirsi definitivamente 11 all'estero, nelle terre d'oltremare; al contrario, l'emigrazione dall'Italia settentrionale, più altamente qualificata e, in genere temporanea, era per lo più assorbita da Paesi europei. Italiani appena sbarcati negli USA - inizi XX secolo 3 TEMA di CARATTERE GENERALE 3.1 Il principio della legalità, valore universalmente condiviso, è spesso oggetto di violazioni che generano disagio sociale e inquietudine soprattutto nei giovani. Sviluppa l'argomento, discutendo sulle forme in cui i vari organismi sociali possono promuovere a cultura della legalità, per formare cittadini consapevoli e aiutare i giovani a scegliere un percorso di vita ispirato ai valori della solidarietà e della giustizia. 3.2 Numerosi bisogni della società trovano oggi una risposta adeguata grazie all'impegno civile e al volontariato di persone, in particolare di giovani, che, individualmente o in forma associata e cooperativa, realizzano interventi integrativi o compensativi di quelli adottati da Enti istituzionali. Quali, secondo te, le origini e le motivazioni profonde di tali comportamenti? Affronta la questione con considerazioni suggerite dal tuo percorso di studi e dalle tue personali esperienze. 4. TEMA STORICO La Restaurazione scatena in Italia e in Europa una miriade di reazioni. La prima metà dell’Ottocento, pertanto, presenta lotte politiche più o meno organizzate, finalizzate ad un disegno liberale. Ripercorri questo periodo storico, analizzando cause e conseguenze, modalità di lotta ed esiti raggiunti, inclinazioni radicali e moderate, che fecero il processo unitario italiano. ( non superare le quattro facciate) LETTURA, A LIBERA SCELTA, di UNO DEI SEGUENTI ROMANZI “Il piacere” di G. D’Annunzio “I Malavoglia” di G. Verga “Il fu Mattia Pascal” di L. Pirandello “Senilità” di I.Svevo Segui le indicazioni del tuo docente 12 GRIGLIA DI VALUTAZIONE Tipologia A Analisi Testuale GRIGLIA DI VALUTAZIONE Studente /ssa Classe _______________________________ 4^ ___ Conoscenze (a) 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Approfondite e significative, anche con ricerche personali Idonee e approfondite Raccoglie , seleziona ed Essenziali e pertinenti utilizza informazioni utili all’attività di ricerca di testi letterari, Parziali e incerte artistici. (a) Frammentarie e lacunose Competenze e Abilità (b1+b2+b3) ( c1+c2) Competenze linguistiche 1. Si serve di ortografia, coerenza e coesione testuali (b1) 2. Utilizza registri comunicativi adeguati ai diversi ambiti specialistici. (b2) ortografia,coerenza e coesione lessico e registro (b2) testuali (b1) Pertinenti ed efficaci Ricco ed appropriato Corrette Appropriato Adeguate ed essenzialmente corrette Generico, semplice e adeguato Poco adeguate con errori non gravi ma diffusi Ripetitivo / con errori Inadeguate con gravissimi errori Molto ripetitivo / con molti errori (b1) (b2) 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Completa, sicura e approfondita Individua i caratteri specifici di un testo letterario, critico ed artistico (b3) Completa e sicura Adeguata ed essenzialmente corretta Parziale, con errori non gravi (Comprensione, livello denotativo, connotativo, …) Contestualizza testi e opere letterarie di differenti epoche e realtà territoriali (c1) Frammentaria Contestualizzazione (c1) Appropriata, coerente, pertinente Interpretazione e rielaborazione di un testo (c2) Appropriata, coerente, pertinente coerente e logica coerente e logica abbastanza coerente e lineare abbastanza coerente e lineare 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 (c1) (c2) 15 14 13 12 11 10 15 14 13 12 11 10 13 Riconosce i tratti peculiari o comuni alle diverse culture letterarie europee (c2) VOTO Non sempre coerente e poco scorrevole Non sempre coerente e poco scorrevole Disorganica Disorganica (a +b1+b2+b3c+c1+c2) 6 = 9 8 7 6 5 4 3 2 1 9 8 7 6 5 4 3 2 1 ______ 15 14 GRIGLIA DI VALUTAZIONE ARTICOLO DI GIORNALE / SAGGIO BREVE / TEMA STORICO / TEMA DI ORDINE GENERALE Studente/ssa Conoscenze ________________________________________ Classe 4^ ____ (a) 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Approfondite e significative, anche con ricerche personali Idonee e approfondite Raccoglie , seleziona ed Essenziali e pertinenti utilizza informazioni utili alla strutturazione Parziali e incerte di un testo … (a) Frammentarie e lacunose Competenze e Abilità (b1 + b2) ( c1 + c2) Competenze linguistiche ortografia,coerenza e coesione testuali (b1) (b1) Pertinenti ed efficaci 1. Si serve di ortografia, Corrette coerenza e coesione testuali Adeguate ed essenzialmente corrette (b1) Poco corrette, con errori non gravi ma diffusi 2. Utilizza registri comunicativi adeguati ai diversi ambiti specialistici. (b2) Progetta a e struttura testi su tematiche professionali, di studio, culturali, storiche ( c1) VOTO Ricco e appropriato Appropriato Generico / semplice e adeguato Ripetitivo / con errori Inadeguate con gravissimi errori Molto ripetitivo / con molti errori Progettazione del testo (c1) Appropriate, coerente e pertinente Coerente e logica Abbastanza coerente e lineare Sostiene coerentemente Non sempre coerente e poco scorrevole punti di vista e tesi argomentative su tematiche predefinite, anche professionali. ( c2) lessico e registro(b2) Disorganica ( a +b1+b2+c1+c2) 5 Rielaborazione e argomentazione (c2) Appropriate, coerente e pertinente Coerente e logica Abbastanza coerente e lineare Non sempre coerente e poco scorrevole Disorganica (b1) (b2) 15 14 15 14 13 12 11 10 9 8 7 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 6 5 4 3 2 1 (c1) (c2) 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 = ______ 15 15 PROGRAMMA DI ITALIANO CLASSE IV (Az. Tur. Graf.) ANNO SCOLASTICO 2015/ 2016 Testo in Adozione: M. Sambugar, G. Salà, Letteratura +, La Nuova Italia, vol. 2 M. Sambugar, G. Salà, Guida allo studio e all’esame di stato, La Nuova Italia PRODUZIONE SCRITTA abcde- TESTO ARGOMENTATIVO RIASSUNTO e RELAZIONE ANALISI TESTUALE RECENSIONE SAGGIO BREVE PERCORSO LETTERARIO . UDA 1: Il 1600: dal Barocco al pensiero scientifico; Il XVII secolo - introduzione al 1600: tematiche e problemi filosofico – scientifici Il concetto di Scienza moderna La trattatistica scientifica di Galileo Galilei Vita e opere di Galilei Le "lettere copernicane" e la politica culturale di Galilei letture scelte da “Dialogo sopra i due massimi sistemi …” UDA 2: L’Illuminismo e il mito della Ragione; L’Illuminismo - Il panorama europeo ed italiano del 1700: cultura, società, storia. - Illuminismo e Letteratura - Una rivoluzione nel campo del sapere - La saggistica del 1700: struttura e funzione - Il cosmopolitismo - L’Enciclopédie - Scienza, religione e politica durante l’Illuminismo (ateismo, deismo, teismo) - Il ruolo dell’intellettuale, del lettore, del Giornale, del Romanzo - Caratteri dell’Illuminismo in Italia UDA 3: Poesia e teatro fra 1700 e 1800; IL TEATRO FRA '600 E '700 - Caratteristiche strutturali del testo drammatico Origini storiche di Commedia e Tragedia Il teatro greco e il concetto di Catarsi il Melodramma Il '700 italiano: dalla commedia dell'arte alla riforma goldoniana la borghesia nel teatro goldoniano 16 - i personaggi goldoniani LA POESIA OTTOCENTESCA: dal Neoclassicismo a Leopardi - La borghesizzazione della cultura nel corso del Settecento origini del neoclassicismo / importanza della “forma” I caratteri anticipatori del romanticismo Lo Sturm und Drang L'Autore: La vita e la Personalità di U. Foscolo Le opere minori: I Sonetti Il carme Dei Sepolcri: temi, metrica, stile Lettura passi scelti, analisi e interpretazione di “Dei Sepolcri” Giacomo Leopardi: Vita, formazione, personalità Il sistema filosofico leopardiano Pessimismo e progressismo nel pensiero leopardiano Dalla poesia sentimentale alla poesia-pensiero I Canti Gli Idilli UDA 4: Il romanzo nel XIX secolo. - Nascita e diffusione del romanzo La struttura del romanzo (cenni ) Il romanzo ottocentesco (cenni) Produzione scritta: recensione /analisi testuale/saggio breve N.B. per ogni U.d.a. ogni docente ha liberamente scelto dei passi antologici dal libro di testo e/o da altro materiale. Treviglio, 08 giugno 2016 IL DOCENTE _______________________ 17